millebinari 14 invio
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Trasporto ferroviario in Lombardia Periodico della FILT CGIL Lombardia Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 SOMMARIO seicentoparole CONGRESSO CGIL. IL VALORE APPUNTAMENTO DEMOCRATICO Pag 2 Seicento parole -Congresso CGIL. Il valore di un appuntamento democratico Pag 3 Congresso Filt-Cgil -Mozione Epifani. I diritti e il lavoro oltre la crisi -Mozione Moccia. La Cgil che vorrei. Pag 5 Millevoci del Congresso -Un Luogo per riflettere. Un luogo per essere ascoltata -Congresso Cgil. Rosarno e i giovani salariati Pag 6 A tu per tu -Intervista a M.Teresa Ricci Pag 11 Attività ferroviarie -Le contestazioni disciplinari in FS -Novità regolamentari PDB/PDM -Maternità e congedi parentali nelle Attività Ferroviarie -L’europa e l’Alta Velocità Pag 18 Approfondimento su…la busta paga -Capire il listino di Dicembre con tredicesima a parte Pag 16 Millevoci -Tanti piccoli eroi -Climatizzazione e biglietterie. Un problema diffuso e mai risolto -Solidarietà nell’officina OML di Milano Greco Pag 21 Dai Delegati -La centralità della responsabilità individuale Pag 22 Previdenza complementare -Pensioni e previdenza complementare. Una lunga strada da percorrere Pag 23 Gruppo FNME -Aspettando Godot -Solo Malpensa? Pag 24 Gocce Pag 26 Rail Sound Pag 27 La vignetta di B3 Pag 28 Noi e le stelle..Acquario UN Il 9 dicembre dell’anno scorso è iniziato il percorso congressuale della CGIL, che con le assemblee di base, che si sono svolte in tutti i luoghi di lavoro, fino al 20 febbraio, ha visto questa Organizzazione sindacale presentare ai lavoratori e agli iscritti il proprio progetto programmatico per i prossimi anni. Il XVI Congresso si è svolto su due documenti alternativi e agli iscritti è stato chiesto di scegliere quale ipotesi progettuale doveva caratterizzare l’iniziativa politico-sindacale della CGIL per il prossimo futuro. Marcia a vista -Attività di movimento sulle linee/impianti telecomandati Pag 8 DI Il documento congressuale “I diritti e il lavoro oltre la crisi”, il cui primo firmatario è il Segretario Generale Epifani, ha ottenuto un risultato di ampia maggioranza, sia nella Filt di Milano, che in quella lombarda. Hanno votato più del 61% degli iscritti dei suddetti settori, risultato straordinario considerando, sia i turni che svolgono gli addetti di queste attività, sia il regolamento congressuale strutturato su un mondo del lavoro concepito solo e ancora come “fabbrica”. L’occasione di un Congresso, per un’Organizzazione, che ha l’orgoglio di rappresentare milioni di persone, deve costituire il momento di riflessione sul lavoro svolto, la misurazione degli obiettivi raggiunti, l’elaborazione di un progetto più efficace, la scelta del gruppo dirigente a tutti i livelli e soprattutto valorizzare il senso di appartenenza comune attraverso l’applicazione visibile e trasparente del confronto libero e democratico. I lavoratori del Gruppo FS, del Gruppo Ferrovie Nord Milano, delle nuove Imprese Ferroviarie, degli Appalti Ferroviari, a Milano, hanno partecipato alle assemblee di base e hanno avuto la possibilità di esprimere liberamente e democraticamente il loro giudizio sui due documenti; sviluppando, fra di loro, la partecipazione e il confronto direttamente nel proprio impianto, nel proprio deposito, nella propria officina e nel proprio ufficio! Un patrimonio comune da salvaguardare e difendere affinché non vengano mai meno, a partire dai luoghi di lavoro, la misurazione del consenso e la libera espressione del pensiero. La Conferenza di Organizzazione che la CGIL ha tenuto nel corso del 2008, aveva impegnato le strutture ai vari livelli su alcuni punti fondamentali, che avrebbero dovuto caratterizzare la trasformazione di questo Sindacato. La centralità del territorio, il forte reinsediamento, lo spinto ricambio generazionale, la maggiore 2 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 visibilità delle donne e degli immigrati, sono alcuni temi di cui il XIV Congresso ha il dovere di dare attuazione. Congresso Filt Cgil L’investimento in formazione, mirato verso i giovani, che la Filt ha realizzato, sia a livello regionale che nazionale, ha potuto evidenziare tutto il suo valore proprio in occasione del Congresso. MOZIONE EPIFANI. I DIRITTI E IL LAVORO OLTRE LA CRISI. Inoltre, a Milano, la partecipazione a specifici corsi programmati dalla Camera del Lavoro ha permesso a questi giovani di conoscere ed approfondire meglio temi di carattere confederale. Il XVI° Congresso della Cgil si svolge nel pieno della prima crisi realmente globale, i cui fattori sono da ricercare nella crescita delle diseguaglianze nei paesi ricchi, nello spostamento di quote crescenti di reddito dai salari ai profitti, mentre nei paesi in via di sviluppo siamo di fronte alla scelta di contenere la domanda interna. Infatti alcuni di questi giovani sindacalisti si sono assunti l’onere di illustrare i contenuti del documento congressuale “I diritti e il lavoro oltre la crisi”; nelle assemblee di base, che si sono tenute nel Gruppo FS. Chi aveva teorizzato l'autosufficienza dei mercati, e la diseguaglianza come leva di crescita, ha riscoperto il ruolo insostituibile degli Stati e del denaro pubblico; i tanti diseguali sono diventati improvvisamente cittadini assolutamente uguali quando si è trattato di indirizzare le risorse di tutti al salvataggio del sistema. La stessa composizione delle liste che si richiamavano al documento “a firma Epifani”, ha visto la presenza di numerosi giovani e donne, al punto che, capilista nei quatto collegi del Gruppo FS, per il Congresso della Filt di Milano, sono state donne. Ogni crisi di carattere epocale ha dentro di sé anche i fattori del cambiamento. Tutti quelli che pensano di tornare al mondo di prima coltivano un'illusione che non ha fondamento o porterebbe a nuove crisi e nuove contraddizioni. Tutto ciò ha permesso che, ad esempio, i delegati che sono stati eletti nelle assemblee di base nel Gruppo FS e che hanno partecipato al Congresso della Filt di Milano, su 28 espressi dal “documento Epifani”, 8 erano giovani e 13 donne! Il lavoro, il suo ruolo, il suo valore e quello dell'uguaglianza, deve ritrovare centralità e senso comune nelle politiche pubbliche. Quindi un rinnovamento del gruppo dirigente praticato ma che va coniugato con una maggiore presenza nel territorio, garantendo una migliore funzionalità ed efficienza delle sedi periferiche. La CGIL considera inadeguata la risposta del governo Berlusconi nei confronti di questa crisi. A tal riguardo il tema del territorio riveste un’importanza fondamentale affinché la risposta del sindacato sia più vicina alle esigenze dei lavoratori e porti a sintesi più efficacemente le loro domande e aspettative. L'Italia ha deciso di assumere il primato del contenimento del debito pubblico come cuore della propria strategia; non ha reso convenienti gli investimenti orientandoli verso settori e attività anticiclici; non ha sorretto la domanda di beni e servizi con progetti di politica industriale e salvaguardia di stabilimenti e occupazione italiana. Una CGIL dei trasporti che nel trentennale della sua nascita compie, all’interno, uno sforzo di rinnovamento nelle sue strutture dirigenti e che, all’esterno, ai cittadini, agli utenti, alle istituzioni, ai lavoratori e alle aziende del settore presenta un’analisi, che possa, a partire dalla qualità e dallo sviluppo dei servizi prodotti dal comparto, rappresentare una possibilità di uscita dalla crisi. Il calo del PIL del 2008 e del 2009 è tra i più forti del mondo e il deficit pubblico è tornato a salire. Perfino dal punto di vista dei valori e dell'etica pubblica, il paese vive una stagione molto difficile: conflitti istituzionali, non rispetto di prerogative e regole, attacchi alla libertà di informazione e cultura, sistematica contraffazione della realtà e della sua rappresentazione. Con Cisl e Uil ci son stati delle rotture,e quella sul modello contrattuale è la più grave, ma la CGIL non considera irrimediabile la rottura, persistendo nel percorrere la strada del pluralismo e della democrazia. Mariano Chierchia Perchè la democrazia del sindacato non può che essere parte fondante della democrazia del paese. Come scrisse Giuseppe Di Vittorio “le classi lavoratrici sono la democrazia e sono lo Stato”. Raimondo Stefano Salvatore 3 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 che sempre in media è pari al 77% di quella percepita dai salariati. Intascano una specie di premio previdenziale. Si tratta di “una pensione interclassista pagata dal proletariato”. E' sbagliato e fuorviante lo slogan (abusato e buono per tutti gli usi) dell'autonomia del sindacato, è necessaria la battaglia in difesa dell'autonomia di classe dei lavoratori salariati i cui interessi sono contrapposti a quelli della borghesia. Congresso Filt Cgil MOZIONE MOCCIA. LA CGIL CHE VOGLIAMO Le assemblee congressuali di base sono state un momento importante del congresso. Gli interventi sono stati numerosi e sono emerse, sotto diverse angolature, le differenze che caratterizzano i due documenti congressuali. In questo mio breve contributo, proprio basandomi sulla discussione nelle assemblee di base, vorrei sottolineare alcuni aspetti e indicare alcune prospettive di lavoro. Questa concezione risulta tanto più vera oggi. Borghesie e governi (indipendentemente dal loro colore) vogliono scaricare tutti i costi della crisi e delle ripresa sulle spalle dei lavoratori. In Grecia si vedono i primi effetti. E' necessario (il congresso ha avuto il merito di far emergere questi temi e di sollecitare alla discussione e all'approfondimento numerosi lavoratori, in particolare giovani) approfondire questi argomenti, conoscere le origini e la storia del movimento sindacale. Tale storia è particolarmente ricca e istruttiva nel settore dei ferrovieri. Non si tratta di un esercizio intellettualistico, ma di una necessità per affrontare le future impegnative battaglie. Sono convinto che non pochi giovani vi potranno trovare una sollecitazione al proprio impegno. La principale differenza emersa tra i sostenitori dei due documenti congressuali, anche se spesso essa è appena accennata e non approfondita, riguarda la natura, la funzione e il ruolo del sindacato. I “sostenitori” di Epifani ritengono che il documento congressuale di maggioranza esprime il concetto di un sindacato “generale”, che si occupa dei problemi della società e quindi rappresenta meglio i lavoratori, i quali non si vogliono rinchiudere nella fabbrica o nel luogo di lavoro, ma vogliono essere protagonisti a livello sociale. Di contro il “documento di minoranza” esprimerebbe più l'idea di un sindacato che si prefigge dei compiti ristretti, che vede solo il rapporto lavoro salariato-capitale, e quindi limita e riduce le possibilità di azione dei lavoratori salariati. La presunta superiorità del modello sindacale italiano rispetto ad altri sindacati (in particolare quello tedesco) starebbe in questa “visione generale”. Il fatto è che (nella realtà e non nell'immaginazione ideologica) a determinare questa visione generale e questa volontà di pianificazione, sono sempre interessi di altre classi sociali, di frazioni della borghesia, di gruppi economici che utilizzano i lavoratori, camuffando il proprio concreto e prosaico interesse materiale come interesse generale della società. I fatti pongono all'ordine del giorno la necessità di un'azione sindacale europea. Lo sciopero dei piloti Lufthansa e quello minacciato dagli assistenti di volo della stessa compagnia, lo sciopero dei controllori di volo francesi e quello votato dal personale di volo di British Airways, sono la dimostrazione concreta che, anche se si tratta di lotte particolari e settoriali, le richieste dei lavoratori sono comuni in un settore che si sta sempre più concentrando e internazionalizzando. La Filt (una particolare responsabilità ha la Filt lombarda per il peso oggettivo che questa regione ha in Europa) deve porsi praticamente il problema di un collegamento e di un azione a livello europeo. La questione non può più essere rinviata. In questo modo i lavoratori salariati vengono utilizzati come massa di manovra e non riescono a difendere le proprie condizioni salariali e di vita. I fatti hanno la testa dura: il salario del lavoratore italiano è (dicono i documenti sindacali) del 9% più basso rispetto alla media del salario europeo e, in 20 anni, 10 punti di PIL sono passati da salari e pensioni a rendite e profitti; i lavoratori autonomi versano all'INPS in media circa la metà dei lavoratori dipendenti, ma ricevono una pensione La CGIL, e in questo sta il suo tratto distintivo e la sua forza, è un sindacato confederale. Ciò che fondamentalmente caratterizza la confederalità è l'azione dei settori e dei comparti più forti (attraverso la lotta) a sostegno di quelli più deboli. L'episodio di Rosarno non è un fatto isolato, e anche nel settore dei trasporti non mancano le Rosarno. Anche questo è un tema sollevato nelle assemblee congressuali e su cui bisogna riflettere. Filippo Lisitano 4 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 al giorno prima che ci accorgessimo che c’era una grave crisi economica e sociale in corso nel mondo e anche nel nostro paese. Anche perché tale crisi non è spuntata come un fungo malefico nella nostra società: è stata forse solo un’epifania, un momento per comprendere e riconoscere ciò che eravamo e ciò che eravamo destinati a diventare, un’illuminazione sul nostro percorso umano come singoli e come collettività. Se tornassimo indietro grazie ad un misterioso miracolo dopo un po’ ritorneremo ancora qui dove ci troviamo oggi. Millevoci del Congresso UN LUOGO PER RIFLETTERE, UN LUOGO PER ESSERE ASCOLTATA Ho venticinque anni e lavoro in Biglietteria a Milano c.le da qualche anno. Malgrado i problemi che vivo quotidianamente non ho dubbi sul fatto che il mio lavoro mi garantisca sostentamento e sicurezza, in periodi di crescita economica e in periodi di crisi. So che se decidessi di avere un figlio al mio ritorno troverei il mio posto di lavoro e il mio stipendio così da poter mantenere me e lui dignitosamente. Ma quando esco dalla porta delle biglietteria ciò che vedo è molto diverso. Vedo giovani disoccupati, con contratti di lavoro precari, spesso sottopagati, che vedono solo incertezza nel loro futuro. Credo che giovani e meno giovani abbiano bisogno di riflettere su questi temi, abbiano bisogno di ricordare, perché è questo l’unico modo per poter gestire una realtà complessa e problematica come la frattura esistente tra giovani e futuro nel mondo del lavoro. Il Congresso della CGIL ha rappresentato per me un momento di confronto, di discussione. Ma soprattutto è stato un momento in cui come lavoratrice e come cittadina ho sentito che la mia voce era ascoltata, presa in considerazione. E tutto ciò è implicito nella crisi stessa che è un momento di rottura nel funzionamento del sistema. Secondo l’interpretazione di molti storici per comprendere una crisi si devono analizzare le sue tre fasi fondamentali: 1) la fase precedente al momento in cui è iniziata la crisi; 2) la fase in cui la crisi si manifesta; 3) la fase in cui la crisi è terminata e il sistema ha ritrovato un suo equilibrio diverso dal precedente. Questa definizione, al di là del suo valore accademico, dà conto dell’importanza del Congresso in questa fase storica e dell’importanza che anche i più giovani vi siano coinvolti. Innanzitutto ci vuole una visione d’insieme che permetta di comprendere la rottura avvenuta e solo la discussione e la messa in discussione del proprio percorso può fornire nuove soluzioni, nuove strade da percorrere oggi e in futuro. È chiaro che come in un qualunque momento di emergenza è necessario occuparsi della situazione contingente e delle misure volte ad arginare l’emergenza. Ma questo non è ovviamente sufficiente. È necessario ritrovare un equilibrio, ma un equilibrio diverso dal precedente. Il mondo del lavoro è incerto e problematico soprattutto per i giovani, ma la società che ci circonda non è da meno. I problemi che dobbiamo affrontare, le sfide sono sempre nuove, sempre più incalzanti. Questa stessa crisi ci ha messi di fronte a tutte le contraddizioni che come sociètà abbiamo sempre cercato di negare in termini di disuguaglianze sociali e purtroppo anche generazionali. Non possiamo più negare che meno stato sociale implica maggiore povertà tra i cittadini e meno consumi, non possiamo negare che disoccupazione e precariato comportano nuove sacche di povertà nel paese, non possiamo negare che l’instabilità lavorativa dei giovani pesa sulle loro famiglie e sull’indipendenza o sulla loro scelta di fondare nuove famiglie. Tutto questo è chiaro davanti a noi, è un fatto. Questo nuovo equilibrio deve essere uno spazio gestito, discusso e realizzato da un popolo consapevole, disposto a mettersi in discussione, disposto a costruire a partire dai suoi cittadini, a partire da tutti i suoi cittadini. Per questo è giusto che lavoratori di ogni settore, di ogni sesso ed età discutano assieme del loro presente e del loro futuro. È qui che secondo me risiede l’importanza di questo Congresso. È necessario che vi sia un luogo per riflettere, un luogo per ritrovare un equilibrio concertato e consapevole, un luogo in cui ritrovare antichi valori, un luogo in cui intercettare nuovi possibili percorsi, un luogo per ricordare da dove veniamo e dove siamo diretti, un luogo per ascoltare ed essere ascoltati. Le crisi però sono momenti di grande pericolo ma anche di grande possibilità. È impensabile schiacciare il tastino rewind e riportare il mondo Loide Curcio 5 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 Millevoci del Congresso CONGRESSO CGIL, ROSARNO E GIOVANI SALARIATI Sono un giovane traghettatore che lavora a Milano c.le. E' la prima volta che partecipo ad un congresso sindacale e ho deciso di dare il mio sostegno al documento di minoranza, perchè mi sembra che sia più vicino alla mia idea di un sindacato che lotta a difesa dei più deboli. ATTIVITA’ DI MOVIMENTO IMPIANTI TELECOMANDATI SULLE LINEE/ . L’innovazione tecnologica, sempre più spinta, delle linee e degli impianti, avvenuta a ritmi elevati in questi ultimi anni, ha provocato una drastica diminuzione del personale di linea e di stazione, determinando quello che in gergo ferroviario si classifica come “ IMPRESENZIAMENTO” delle località di servizio e, di fatto, determina il trasferimento di incombenze tipiche del movimentista al personale dei treni. Nasce la figura dell’AGENTE TRENO. Mi ha colpito quanto è successo a Rosarno. Braccianti immigrati che vivevano in baracche, senza doccia, con il cibo appeso al soffitto perchè non se lo mangiassero i topi, sfruttati per 13 ore al giorno e diventati poi ingombranti e inutili perchè le arance non era più necessario raccoglierle, in quanto i sussidi europei vengono dati a ettaro. Questi sono miei compagni di classe, salariati come me, con i miei stessi interessi e solo il caso ha fatto si che io sia in una condizione senz'altro migliore della loro. Tutta la società ufficiale, Stato, Regione, Comune, Chiesa ecc. si è stupita poi di quanto è successo. Ma quello che mi colpisce è: perche' il sindacato non c'era, cosa ha fatto il sindacato prima e dopo per difendere questi lavoratori, è fantasia pensare che potevano essere chiamati ad uno sciopero di solidarietà i lavoratori di altri settori? Normalmente questa funzione, in particolare, con l’avvento del nuovo modulo di condotta ad AS è assegnata al Capotreno. Questo non esclude per i treni senza Capotreno che le funzioni di agente treno siano assegnate al personale di condotta (in questo caso due agenti). Non considero, in questo articolo, le nuove linee AV, dove con attrezzature idonee a realizzare il sistema ERTMS/ETCS L2 la funzione di agente treno viene svolta dal personale di condotta che presta servizio in testa al treno. In ferrovia ci sono i lavoratori degli appalti che spesso subiscono soprusi, alcuni sono stati mesi senza prendere lo stipendio, sono lavoratori spesso atipici, lavoratori immigrati trattati diversamente, lavoratori che spesso cambiano azienda. Perchè i ferrovieri non sono chiamati in lotta a loro sostegno? Non credo che tutto sia semplice, ma almeno è possibile mettersi su questa strada. A prima vista, dal preambolo introduttivo, sembrerebbe che l’AGENTE TRENO sia una figura professionale nuova; ma in realtà non è così. Per fornire un breve excursus storico, devo fare un passo indietro e riportare il lettore al secolo scorso. Su alcune linee secondarie a semplice binario a scarso traffico, sia prima della seconda guerra mondiale che negli anni della ricostruzione bellica fino a giungere al termine degli anni 80, la circolazione dei treni era regolata, per economia di gestione, da un solo Capo Stazione, presente nella stazione capo tronco della linea, con giurisdizione su tutta la linea assegnata, anziché dai Capi Stazione dislocati nelle varie località di servizio della rete principale per regolare il distanziamento dei treni unitamente al controllo e spostamento di incroci/precedenze e manovre in ambito stazione di pertinenza. Anche la questione dei giovani salariati è importante. Perchè è soprattutto sui giovani che si scaricano le contraddizioni. Precarietà, doppi regimi salariali, accordi che prevedono salari più bassi e condizioni normative peggiori per i giovani sono all'ordine del giorno. Io vedo pure come i giovani sono sottoposti a pressioni psicologiche e purtroppo la sfiducia che hanno nel sindacato. Anche in ferrovia c'e' un doppio regime salariale. Il nuovo contratto di lavoro dovrebbe sanare questo regime odioso. Tale funzione di Regolatore Unico della circolazione gli valeva il titolo di “Dirigente Unico”, ovvero l’unica autorità preposta su quella linea agli spostamenti d’incrocio da una località all’altra in base al ritardo dei treni e cosi via; ma non di meno aveva bisogno nelle località di servizio, all’epoca denominate ASSUNTORIE, di un’interfaccia operativa, in questo caso il Capotreno, per dare corso ai suoi ordini e dispacci di servizio. Per fare un esempio, il nostro Capotreno, prima di iniziare le procedure d’incrocio doveva comunicare e registrare, su apposito registro, al Dirigente Unico Enzo Di Fede 6 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 ai deviatoi con segnale a luce blu spenta o privo del predetto segnale su linee in SCC .) il ”GIUNTO” del proprio treno nella località di servizio che assumeva il significato, determinante per la sicurezza della circolazione, che il treno era arrivato completo e che non si era perso per strada qualche carro o carrozza (all’epoca non esisteva blocco conta assi o blocco automatico, su quelle linee a scarso traffico). A questo punto, partivano le procedure e gli ordini impartiti dal DU al nostro CT per la manovra dei deviatoi necessari a costruire l’itinerario d’arrivo del treno incrociante: all’epoca ogni manovra dei deviatoi era regolata da chiavi di sblocco e la manovra degli stessi era rigorosamente manuale (non esistevano apparati con manovra elettrica o oleodinamica!). Ecco che abbiamo dell’AGENTE TRENO. scoperto Compilazione riepiloghi e relativi moduli di prescrizioni di movimento bollettino di frenatura e composizione, insieme alle prescrizioni tecniche per i treni che hanno origine da stazioni telecomandate. Nelle stazioni delle linee a semplice binario, azionamento maniglie di consenso per ingresso treno incrociante (RAR). L’agente treno, se il proprio treno svolge servizio viaggiatori, e se questi devono attraversare a raso l’itinerario del treno incrociante, deve tener conto di questa circostanza, prima di concedere il consenso e poi, sempre, controllare l’attraversamento. l’antesignano Trasmissione dispaccio di giunto. Operazioni di manovra. Ai nostri giorni, l’ammodernamento tecnologico degli impianti ha consentito la realizzazione di una circolazione controllata e comandata di un’intera linea o più linee della rete principale, che si estendono per centinaia di km, da parte di un unico Dirigente Centrale Operativo, il vecchio DU assistito dalla tecnologia, alloggiato in una funzionale e attrezzata sala operativa di controllo degli apparati ed enti di linea e stazione, allocata non necessariamente contigua all’ambiente ferroviario. Le stazioni, i bivi, i posti di comunicazione o di movimento sono tutti “IMPRESENZIATI” ma “ABILITATI”, ovvero idonei ad operazioni di incrocio, precedenza, manovra e ricovero dei materiali, grazie appunto al controllo centralizzato del traffico (CTC). Un affinamento ulteriore, ai fini della sicurezza d’esercizio, in questi anni si è avuto con nuovo e innovativo sistema di comando e controllo su alcune linee della rete denominata SCC, che interessa anche le nuove linee alta velocità/alta capacità (AV/AC). Azionamento comando locale di emergenza (CLE). Verifica sul quadro linea o sul quadretto topografico dell’esistenza o meno di consenso dei Passaggi a livello (PL). Verifica dello stato di allarme o meno dei passaggi a livello automatici. Verifica dell’esistenza o meno del controllo di eventuali deviatoi posti in piena linea. Verifica dell’esistenza o meno delle condizioni di Blocco Elettrico (si riferisce all’efficienza del blocco, ma solo sulle linee a semplice binario, in quanto sulle linee a doppio binario non è possibile effettuare tale accertamento da parte dell’agente treno. Liberazione artificiale del blocco (linee con blocco elettrico conta assi) tale operazione è inibita quando l’agente treno è il macchinista. Effettuare la manovra a mano dei deviatoi. Risulta evidente che le richieste da parte del DCO, si verificano in concomitanza con anormalità e guasti anche gravi del sistema di comando e controllo. In particolare, l’ultima operazione dell’elenco (la manovra manuale dei deviatoi), anche se capita di rado è quella più onerosa ai fini della sicurezza, perché richiede delle operazioni che si possono svolgere con condizioni climatiche avverse (precipitazioni nevose, presenza di ghiaccio negli scambi, pioggia intensa) e per questo a conclusione dell’articolo vale la pena di richiamare le procedure previste. In base a queste considerazioni, si può senz’altro affermare che il sistema con Dirigente Centrale Operativo (DCO) altro non è che una proiezione tecnica sofisticata della vecchia Dirigenza Unica. Siamo arrivati, finalmente, a descrivere le principali funzioni svolte dall’AGENTE TRENO sulle linee/impianti telecomandati, a richiesta del DCO: Ricevere le prescrizioni di movimento (M. 40 TELEC). In prossimità dei deviatoi, da manovrare, esistono delle serrature denominate unità bloccabili, in queste serrature, viene custodita e Comunicazioni Verbali registrate per treni fermi 7 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 bloccata, da parte del DCO, la chiave permette la manovra a mano degli stessi. che Per prelevare detta chiave, l’agente treno deve essere autorizzato dal DCO o in caso di impianti presenziati dall’agente che presenzia l’impianto. INTERVISTA A M.TERESA RICCI In precedenza a ciascun deviatoio esiste un picchetto speciale, questi, quando bisogna effettuare la manovra a mano del deviatoio interessato, deve essere impegnato col primo asse, di testa, del convoglio. In questo numero finalmente parliamo con una donna, il Capo Impianto del Personale di Bordo di Milano Porta Garibaldi, la Signora Maria Teresa Ricci. L’agente treno, per effettuare la manovra a mano, deve essere in possesso della suddetta chiave. Con quest’ultima si recherà sul dispositivo per la manovra a mano del deviatoio che è costituito da: L’ufficio si trova nel “tunnel” della stazione di Garibaldi è un ufficio grande e condiviso con altri collaboratori. Domina il bianco delle pareti, interrotto dagli sprazzi di colore dei quadri di buon gusto, che con orgoglio mi confessa siano regali di ex colleghi, cosi come i numerosi trofei in bella vista sulla libreria. Sicuramente un ambiente essenziale, ma decisamente accogliente come del resto la “padrona di casa”. Prima di iniziare che le domande che le sottoporrò state suggerite proprio dal personale dell’ISR di Porta Garibaldi. Una leva applicata alla cassa di manovra (su alcune casse al posto della leva può essere applicata una manovella.) Da una serratura a chiave per bloccare la leva stessa ed impedirne lo spostamento. Quindi la procedura che l’agente treno deve eseguire è la seguente: Iniziamo..Mi racconti a voce il suo curriculum vitae? Quando è entrata in ferrovia? Estrarre la chiave dall’unità bloccabile (dopo il suo sbloccamento.) Naturalmente non vi dico la mia età, ma sono entrata in ferrovia come conduttore nell’82. Vengo da Pozzolo Formigaro e ai tempi ho fatto tre concorsi esterni in Ferrovia come Capotreno, Capogestione e Capostazione. Li vinsi tutti e tre ma fui chiamata prima come conduttore e quindi lavorai per un anno con quella qualifica a Ventimiglia. Poi fui chiamata anche come Capostazione e accettai perché mi aveva sempre attirato quest’attività e poi perché la residenza amministrativa era a Genova Principe, permettendomi di dimezzare la distanza da casa. A Genova Principe stetti per un anno e conseguii tutte le abilitazioni necessarie poi andai a fare il Dirigente Movimento in linea. Stetti per circa 8 anni poi per problemi familiari cercai un’attività che mi permettesse di stare in maniera continuativa più vicino ai miei genitori, a Sampierdarena stava nascendo la nuova Segreteria Tecnica (che allora aveva stazioni satellite) cosi divenni responsabile dell’Ufficio Materiale Rotabile, perseguii a fare l’orarista, mi occupai dell’M53 e di prescrizioni meccanizzate come esperimento pilota e della produzione degli M42 che davano la successione dei treni nei vari posti movimento. All’epoca facevo anche in maniera non fissa il formatore. Introdurla e girarla nella serratura applicata alla cassa di manovra. Questa operazione consente di liberare la leva da manovrare.) Effettuare tanti movimenti della leva o giri della manovella sino alla posizione esatta del deviatoio rilevabile dalla corretta “posiziona tura” dell’indicatore dedicato. Riportare la leva nella condizione di riposo, estrarre la chiave dalla serratura del deviatoio e riporla nell’unità bloccabile. Queste operazioni sono riportate in modo cronologico su apposita targa posta sulla cassa dei deviatoi. Per maggiori dettagli consultare le Istruzioni Per L’Esercizio In Telecomando ad uso del personale dei treni ( allegati 6-9). Per alcuni tipi di deviatoi, esistono delle levette, che devono essere azionate prima della manovra a mano del deviatoio, a seconda se devono essere posizionati per il dritto o il rovescio. Alberto Furregoni Poi sempre per vicissitudini personali cambiai attività, a me piace molto cambiare, quindi lo feci con entusiasmo: passai agli allora nascenti servizi di stazione, fui inserita nel settore ispettorato, prima mi occupai del contratto di pulizia poi nel settore sicurezza visto che stava nascendo la Legge 626 e quindi in Azienda si stava sviluppando una struttura dedicata a questo aspetto. Per Trenitalia svolsi a livello nazionale attività anche come Team Leader delle Audit di Sicurezza del Lavoro e Tutela Ambientale. Ho girato tutt’Italia in quanto mi occupavo del coordinamento dell’attività 8 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 di RSPP a livello nazionale per la linea manutenzione carrozze. A fronte dell’assestment per il nono livello tra le varie opportunità, c’era quello di Capo Impianto nell’ambito esercizio, attività che nei 10 anni precedenti mi era mancata. Cosi alla proposta aziendale accettai volentieri, questo cambio di attività ha comportato un cambio di struttura: il passaggio da Servizi di Stazione divisione passeggeri a Capo Impianto PDB divisione regionale. perché i problemi di cui parli, ovvero la cura dei figli o dei genitori anziani investe tutti indifferentemente dal genere, e devo ammettere che mi trovo a gestire situazioni particolari sia di uomini che di donne. In questo impianto la realtà gestionale legata alla produzione prevede un turno unico, non è previsto “lo spezzato”. Ma comunque vi è il rispetto delle leggi relative al tema maternità e della legge 104. In particolare la maternità viene rispettata in maniera scrupolosa, permettendo alle ragazze che aspettano un bambino di svolgere attività decorose dal punto di vista personale, e che permettono di avere un ritorno positivo dal punto di vista dell’interesse personale. Se ci sono delle problematiche particolari, cerchiamo sempre di trovare una soluzione che sia proficua dal punto di vista produttivo e che comunque possa conciliarsi con le esigenze personali del lavoratore o della lavoratrice. Anche nel caso di una richiesta di part-time, se l’azienda viene incontro al personale su specifiche richieste, normalmente do parere positivo, ma cerco di non avere uno scompenso fra lavoro maschile e femminile, il mio obiettivo è integrare gli aspetti positivi di entrambi i generi. Mi racconti la sua giornata tipo partendo dalla sveglia..a che ora la punta? Sono una pendolare di lunga distanza, mi alzo prestissimo intorno alle 5,30, faccio orario di giornata, non ho un orario ben definito, normalmente mi trattengo in ufficio come minimo intorno alle 18,30\19,00. Quando arrivo in ufficio, per prima cosa, vado a vedere se ci sono delle anormalità registrate dalla distribuzione sui vari servizi e faccio poi una verifica delle cause che hanno verificato il disservizio e come sono state gestite. Verifico le azioni da intraprendere, se di natura disciplinare o di colloquio con il personale. Dopo le verifiche in distribuzione riprendo i lavori che erano in sospeso, partendo dalla cartelline con le evidenze e priorità. Rispetto all’ambiente di lavoro, molti colleghi lamentano la fatiscenza degli arredi, dei bagni e della saletta relax. Sappiamo bene che il palazzo è in fase di ristrutturazione e la maggioranza degli uffici di palazzo alto si sono trasferiti in altri siti come Fiorenza, ma proprio per questo può dirci se è prevista a breve termine, la rimessa a nuovo della saletta riserve che attualmente è fornita di arredi vetusti? Credo che come donna sia molto sensibile alla questione spogliatoi e servizi igienici, ha qualche progetto in merito? Ha incontrato difficoltà o ancora le incontra nel ricoprire il suo ruolo in una realtà come quella ferroviaria, dove le donne sono entrate con forza solo negli ultimi anni in esercizio? No difficoltà no, ho avuto sempre la fortuna di trovare sia dei capi che dei colleghi molto collaborativi e disponibili, ma sono stata fortunata anche nella sfera privata, fare combaciare le cose crea un carico di lavoro e responsabilità molto alto, ma come dicevo prima, per fortuna in questo mio marito è molto collaborativo e mi stimola a fare le cose che mi piacciono. Recentemente abbiamo sviluppato un progetto nel tunnel cercando di aggregare il personale di condotta e quello di scorta in un ottica di risparmio degli spazi e degli arredi. In questo frangente siamo riusciti a recuperare dei mobili in buona condizione provenienti dallo svuotamento dei palazzi. Per esempio i mobili del mio ufficio sono di recupero e nonostante questo, mi sembrano dignitosi, non crede? E questo vale anche per tutti gli altri uffici dell’ISR, abbiamo ricollocato i mobili disponibili per migliorare l’ambiente di lavoro. Per quanto riguarda la sala riserve, è stato sviluppato a livello aziendale un piano di riqualificazione di tutte le sale riserve secondo uno standard aziendale, che prevede anche l’inserimento di tecnologie disponibili per il personale. Nell’immediato avviamento abbiamo fatto qualche intervento palliativo, per esempio abbiamo fornito Proprio rispetto a questo tema, la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia, credo che sia avvertita tutti i giorni anche dal personale, in particolar modo da quello femminile di questo impianto. Quali azioni positive avete intrapreso a livello aziendale per conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura della famiglia? Per esempio penso provocatoriamente all’istituzione di un turno mamme. Da questo punto di vista credo che, sia uomini che donne vadano messi sullo stesso piano, 9 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 dei divanetti nuovi e cerchiamo, rispetto alla struttura fisica del palazzo di fare interventi igienici quando serve sui locali ciechi, ma che dispongono di estrattori e riciclo dell’aria. Ma ripeto che sull’area riserve c’è un progetto dedicato che credo potrà essere ben gradito. servono anche per la compilazione di tutta la modulistica necessaria, se comunque non fosse possibile effettuare il versamento durante l’orario di apertura dello sportello, il CT può effettuare anche nelle biglietterie dei versamenti provvisori, per cui non sento la necessità di dover ampliare l’orario dell’ufficio ci 204. Come crede debba essere un buon capotreno?che rapporto c’è fra esercitazione sul campo o meglio, a bordo rispetto alla formazione? Pur esistendo questa possibilità, non è una leva molto usata abitualmente. Si preferisce un versamento unico a fine mese, anche se credo che il personale dovrebbe rompere con la routine adottando tutte le leve e i suggerimenti che gli vengono offerti attraverso uno spirito più volto al cambiamento. Io sono per creare degli standard, non per mettere delle regole né dei paletti, ma perché facendolo si dovrebbe rendere un servizio che sia gradito al cliente e che possa anche dare soddisfazione a chi svolge questa attività, inoltre credo che la standardizzazione faciliti il compito delle persone che lo svolgono. In ambito di formazione cerchiamo sempre di trasmettere questo messaggio. In merito ai versamenti, stiamo cercando delle strade nuove che cercheremo di prendere per agevolare questo tipo di attività anche se bisogna tenere presente, soprattutto per gli impianti periferici, che non sempre è disponibile una biglietteria, ed inoltre i costi aziendali per noi sono importanti. Le attività di segreteria non sono delle attività che hanno delle scadenze fisse, per cui per permettere al personale l’accesso ai servizi nei tempi previsti, si fa in modo, grazie anche alla disponibilità della Distribuzione, di pianificare la produzione in modo da agevolare il personale come possibile. Il capotreno deve capire che in quest’ottica le abitudini che assume possono essere modificate o rese funzionali rispetto al contesto. Io tengo moltissimo alla formazione anche se in certo momenti le condizioni dell’impianto possono essere critiche e tendono a rendere difficile organizzare la formazione, almeno nella misura in cui vorrei che fosse erogata. Però per gli apprendisti abbiamo delle condizioni contrattuali differenti rispetto all’altro personale e tendiamo a dare una formazione a tutto campo. Diamo infatti un’infarinatura generale puntando sulla qualità delle nozioni e non tralasciando il punto di vista relazionale e del comportamento cosciente da adottare per gestire le situazioni critiche a bordo treno. Io credo molto nel contributo del personale, in impianto ho messo a disposizione del personale una cassetta per le comunicazioni dirette al capo impianto, comunicazioni che possono essere fatte anche in forma anonima, comunque il mio ufficio è sempre aperto e sono disponibile a parlare con tutti. L’altro aspetto dell’attività ferroviaria è quello di rapporto con la clientela, diversi sono stati i casi di aggressione al personale. L’ambiente a bordo treno soprattutto su determinate linee ed orari è variegato e spesso ostile. La gestione delle ostilità da parte del personale non è sempre possibile e scaturiscono in molti casi aggressioni verbali e fisiche. Come si comporta l’azienda in caso di aggressione? È prevista una formazione al personale per prevenire tali fenomeni? Vi è una fase di recupero in caso di evento traumatico ai danni del personale? Rispetto alle problematiche relative al lavoro svolto dal capotreno, ci sono attività tipiche di natura gestionale e contabile, ovvero la relazione con gli uffici del “back office”, e le attività di relazione con la clientela. Rispetto al primo fattore ed in particolare all’attività di versamento, è sorta nel personale la necessità di chiederle come mai in questo impianto non sia possibile effettuarlo 24h su 24h, ma anche rispetto alla segreteria, molti colleghi lamentano l’apertura ridotta e non continuativa al personale. Può spiegarci i motivi di tali scelte aziendali? Grazie anche alla mia storia personale credo di avere una forte sensibilità sul tema sicurezza degli agenti. Ma anche per ragioni che riguardano puramente il senso civico credo sia impensabile non dare il giusto peso alla salute di chi lavora, le persone è giusto che vengano a lavorare con la tranquillità di svolgere la propria attività in sicurezza. Da questo punto di vista l’azienda ha una lunga storia. Facciamo dei corsi specifici di formazione gestiti a livello nazionale, e questa formazione viene erogata al personale col criterio preferenziale nei confronti dei giovani, lo scopo è Rispetto al versamento negli aspetti contrattuali è prevista l’assegnazione di tempi accessori che 10 Anno 6 - n. 14— Aprile 2010 compensare la mancanza di esperienza di cui soffrono rispetto agli anziani. Questa la considero un attività di prevenzione, come ovviamente il contributo delle RLS rispetto alla valutazione dei rischi serve a dare un contributo alla prevenzione considerando il punto di vista del personale, e a questo proposito, noi abbiamo una consultazione frequente con le RLS. Inoltre quando avviene un aggressione, vengo informata dai distributori e dalla sala operativa e contatto la persona aggredita per capire di cosa ha bisogno per gestire questo momento critico e propongo in situazioni pesanti il supporto dello psicologo aziendale se ritengono di volerne usufruire per agevolare la rielaborazione dell’accaduto. Noi effettuiamo un monitoraggio continuo su questo tema e teniamo sempre un colloquio diretto con il personale. Creiamo una commissione presieduta dal capo impianto, con l’obiettivo non di fare un inchiesta ma di capire la dinamica dell’aggressione e l’evento scatenante secondo il punto di vista del capotreno. Per me è importante cercare di dare un contributo alla persona anche attraverso un piccolo intervento formativo. Ovviamente in questa commissione ci sono sempre l’RLS e RSPP. Attività ferroviarie LE CONTESTAZIONI DISCIPLINARI IN FS Parte seconda Il Codice etico del Gruppo Ferrovie dello Stato, rappresenta il “vademecum” del Gruppo in relazione ai rapporti di lavoro intercorrenti tra parti, datore e lavoratore subordinato e vuole essere interpretato come una “carta dei diritti e dei doveri fondamentali”. Dopo averne individuato le funzioni fondamentali e le disposizioni principali, nell’individuare i destinatari del codice, assume particolare rilievo il ruolo personale dipendente, non solo nell’ottica del rispetto delle norme comportamentali in esso inserite, ma in un’ottica più ampia di collaborazione per il perseguimento degli obiettivi generali del Codice. Nel paragrafo 2.6 viene affrontato il Valore contrattuale del Codice in applicazione del potere disciplinare: ” Le norme del Codice Etico costituiscono parte essenziale delle obbligazioni contrattuali del personale ai sensi e per gli effetti dell’art. 2104 del codice civile. Ciascuna Società del Gruppo valuta sotto il profilo disciplinare, ai sensi della normativa vigente, i comportamenti contrari ai principi sanciti nel Codice Etico applicando, nell’esercizio del potere proprio di imprenditore, le sanzioni che la diversa gravità dei fatti può giustificare.” In questa visione di valorizzazione delle risorse umane, in conformità di quanto affermato sia dai principi generali ex art. 2104-2105 cc e art 51 ccnl delle attività ferr. , nel paragrafo 2.4 dedicato agli Obblighi per il personale, il Codice dispone: “A tutto il personale è richiesta la conoscenza delle norme contenute nel Codice e delle norme di riferimento, interne ed esterne, che regolano l’attività svolta nell’ambito della funzione di competenza. Il personale ha inoltre l’obbligo di: • osservare diligentemente le norme del Codice, astenendosi da comportamenti ad esso contrari; • rivolgersi ai propri Responsabili o al Comitato Etico in caso di necessità di chiarimenti circa l’interpretazione e l’attuazione delle norme contenute nel Codice; • riferire tempestivamente ai propri Responsabili o al Comitato Etico qualsiasi notizia appresa in merito a possibili violazioni del Codice e qualsiasi richiesta ricevuta di violare il Codice stesso; • offrire la massima collaborazione per accertare le possibili violazioni. E’ poi il paragrafo 4.1° a disporre nello specifico ad esempio, gli obblighi del personale nei rapporti con la clientela : E’ fatto obbligo al personale del Gruppo di: • rispettare le procedure interne per la gestione dei rapporti con la clientela; • offrire con efficienza e cortesia e nel rispetto A fronte di questo colloquio vengono adottati dei provvedimenti e vengono inviate comunicazioni alle strutture che sono coinvolte dall’evento. Inoltre coinvolgiamo Protezione Aziendale che spesso contatta personalmente la persona, quest’informazione viene naturalmente inviata anche alle autorità competenti, nello specifico la Polfer. Come crede che possa cambiare lo scenario del trasporto ferroviario in Lombardia con la neonata TLN? Come sarà il capotreno del futuro? E come si integrerà con i colleghi di Le Nord secondo lei? Io credo che lo scenario del trasporto cambierà in meglio. Aggregare le due società di trasporto porterà un contributo positivo, non all’appiattimento del servizio. Nasce dalla necessità di dover stare al passo con i tempi. Il CT del futuro in virtù di questi cambiamenti in opera, avrà l’opportunità di rivalutare la propria attività, che non è limitata alla sicurezza del convoglio, ma al cliente, all’informazione, alla qualità del servizio erogato. Puntare maggiormente alla relazione, all’attività di risolutore di problemi è una leva importante di rivalutazione del ruolo del CT nell’immaginario pubblico, e sicuramente l’agente solo amplifica questa concezione da parte del cliente, migliorando la relazione con i clienti attraverso un contatto diretto, una diminuzione dell’evasione e un equità di pagamento. Mi fermo qui con la chiacchierata, anche perché l’ufficio comincia ad animarsi di un vivace “viavai” di collaboratori. Soddisfatta mi congedo e saluto ringraziandola per la sua disponibilità. Sara Tripodi 11 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 delle previsioni contrattuali, servizi di alta qualità che soddisfino o superino le ragionevoli aspettative e necessità dei clienti; • dare, con efficienza e cortesia, accurate ed esaurienti informazioni sulle modalità di erogazione di prodotti e servizi, affinché i clienti possano assumere decisioni consapevoli; • fornire comunicazioni pubblicitarie o di altro genere veritiere. Sempre in applicazione dell’art 2105c.c, relativo all’obbligo di fedeltà e riservatezza il Codice etico nel paragrafo 3.6 fa riferimento al conflitto di interessi e all’obbligo di riservatezza richiesto al personale. Attività ferroviarie NOVITA’REGOLAMENTARI PDB/PDM In questo numero di Millebinari affronteremo due temi di stretta attualità, che hanno modificato alcuni punti della normativa ferroviaria e che interessano in particolar modo il Personale in servizio a Bordo Treno. Il Decreto ANSF 5/09 e l’allegato B dell’Accordo Programmatico per il rilancio competitivo del Gruppo FS, norma: -le anormalità al controllo centralizzato della chiusura delle porte di accesso ai treni che espletano servizio viaggiatori; Dall’analisi precisa dei suddetti principi che regolano i doveri dei dipendenti del gruppo FS, la violazione da parte del lavoratore di tali obblighi, considerata come inadempimento contrattuale o, più in generale come comportamenti antidoverosi, giustifica dunque l’esercizio del potere disciplinare del datore di lavoro, pur nell’ambito di precise garanzie procedimentali di fonte legale e convenzionale tra loro coordinate, al fine di evitare che datori di lavoro pongano in essere procedimenti disciplinari immotivati o pretestuosi, sfruttando la più volte affermata posizione di inferiorità contrattuale del lavoratore facendo così uso distorto del potere riconosciutogli dall’ordinamento. -accordo 8 Ottobre su risoluzione problematiche equipaggio treno di carattere operativo emerse a seguito dell’applicazione dell’allegato B (accordo programmatico per il rilancio competitivo del 15 Maggio us). Blocco Porte: Il 28 Luglio 2009 diventa operativo il Decreto Ansf che modifica il testo del comma 11 degli artt. 91 ter della Prefazione Generale all’Orario di Servizio e 9 dell’Istruzione per il Servizio del Personale di Accompagnamento dei Treni. Il 18 Luglio dello stesso anno, a soli dieci giorni, dall’entrata in vigore del suddetto Decreto, Trenitalia, ha divulgato a tutto il Personale interessato, le Specifiche Norme per l’utilizzazione delle porte in condizioni di degrado, al fine di garantire la sicurezza dei viaggiatori (cd. Deif 4.2.) E’ chiaro dunque che, se da un lato, l’ordinamento attribuisce al detentore del potere organizzativo il diritto di perseguire le proprie finalità mediante la piena e corretta esigibilità dei doveri del lavoratore esercitando il potere disciplinare, d’altro canto circonda tale diritto di una serie di limiti e garanzie procedimentali stabilite dall’art. 7 dello Statuto dei lavoratori e art. 2106 del c.c che analizzeremo nella prossima occasione. Per la prima volta nella storia del trasporto ferroviario, un organo Istituzionale norma una materia (rif. alla messa in sicurezza delle porte) che fino ad oggi ha sollevato le Imprese Ferroviarie da eventuali colpe dovute a cadute accidentali di viaggiatori con i treni in movimento. Il Decreto, in particolar modo, fissa dei limiti di tempo prestabiliti, entro il quale le IF sono obbligate ad intervenire per ripristinare eventuali guasti alle porte ed elenca le operazioni che il personale in servizio ai treni dovrà svolgere in mancanza del blocco porte. Nello specifico: i treni composti da rotabili con comando e controllo porte in cabina di guida, non sono ammessi a circolare, quando in uscita dagli Impianti di Manutenzione, sono mancanti della segnalazione in cabina di guida dello stato di “Porte Chiuse”. Il potere di valutare e giudicare la condotta di un altro soggetto assume una caratteristica peculiare proprio nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato, specialmente con riferimento al potere disciplinare del datore di lavoro, ossia in relazione a quella speciale prerogativa che è il potere di compiere la valutazione di una certa condotta umana sia attribuito ad un soggetto non imparziale ma, alla parte contraente di un contratto caratterizzato dallo scambio reciproco delle prestazioni, quale il contratto di lavoro subordinato. Qualora durante il servizio, venga a mancare la segnalazione in cabina di guida dello stato di chiusura delle porte, il Personale di Macchina: Il risultato della valutazione, o meglio del giudizio che ad essa consegue, può condurre a varie ripercussioni che ricadono sul lavoratore, previste dal nostro contratto, in molti casi anche ad una modificazione della situazione giuridica preesistente, persino con l’estinzione del rapporto di lavoro, che noi con questa rubrica cercheremo di evitare. -in partenza da località di origine o intermedia del percorso, non deve avviare il treno; -durante la marcia, deve arrestare il treno. In entrambi i casi, il macchinista, deve darne avviso al capotreno per la ricerca di porte aperte o in posizione di chiusura incerta, le quali dovranno essere poste fuori servizio. Qualora non sia possibile ripristinare la corretta segnalazione in cabina di guida, il PdM emetterà M40 per Pamela Borgia 12 Anno 6 - n. 14— Aprile 2010 UilTrasporti, Ugl e Fast ha definito la nuova disciplina di utilizzazione del Personale di Macchina, con il modulo di equipaggio con un solo agente di condotta in cabina di guida. I servizi individuati sono i seguenti: l’affidamento del controllo chiusura porte al capotreno. Questi, da quel momento in poi, cumulerà nell’ordine di partenza, anche la verifica con esito positivo dell’avvenuta chiusura delle porte del convoglio. Dopodiché il treno proseguirà la sua marcia, solo fino alla località di servizio ove il materiale rotabile guasto possa essere riparato o sostituito. 1) Servizi di trasporto passeggeri effettuati su linee attrezzate dal controllo della marcia treno e con mezzi di trazione attrezzati con Scmt, Gsm/ Gsm-R e comunicanti con la parte rimorchiata, con esclusione della pilota Npbd; Qualora a termine corsa non fosse possibile eseguire la riparazione del guasto o la sostituzione del materiale, sarà cura della Sor e/o Sop della località di appartenenza del materiale rotabile, programmare il riutilizzo dello stesso, comunque non oltre le ore 24 del giorno successivo. 2) Servizi programmati nella fascia 5-24. Nel caso in cui venisse a mancare una delle anzidette condizioni, non sarà consentito al macchinista di svolgere il servizio senza la presenza, in cabina di guida, del personale di Accompagnamento (capotreno e/o secondo agente). Tale richiesta sarà comunicata: Da quanto appreso dalle suddette Norme Specifiche, si evince che il decreto non esenta il personale di bordo dal controllo della salita/discesa di viaggiatori sui treni anzi, in caso di mancanza della segnalazione luminosa del blocco porte in cabina di guida, al Capotreno sarà delegato il compito di eseguire i necessari accertamenti tesi a mettere in atto le mitigazioni dei rischi, al fine di garantire la sicurezza dei viaggiatori. Al fine di evitare fatali errori, che possano causare cadute accidentali di viaggiatori dai treni con il conseguente avvio di procedimenti penali a carico del lavoratore interessato, è importante verificare oculatamente, senza affrettare i tempi, la chiusura di tutte le porte in servizio al treno prima di comunicare al macchinista l’ordine di partenza. in forma scritta alla Sor/Sop quando il degrado è normativo (art.3 Ipcl): Scmt guasto (escluso nelle località di origine treno, vedi Neif n°2), interruzione delle comunicazioni terra-treno, guasto al sistema di frenatura automatica continua del treno. previa comunicazione telefonica al Capo Deposito al 303 per guida dalla Wt pilota Npbd, assenza o guasto CabRadio /CarKit, locomotiva priva del passaggio intercomunicante con la parte rimorchiata.. L’accordo del 8 Ottobre rappresenta un primo punto di verifica rispetto alle condizioni tecnologiche necessarie per l’effettuazione dei servizi ad agente solo (cd. equipaggio treno), stipulate nell’accordo programmatico del 15 maggio us. Infatti, rispettando gli impegni assunti ovvero in attesa di avviare il confronto per il rinnovo del Ccnl di settore, le parti convengono di avviare una serie di aggiornamenti tesi a disciplinare la normativa del nuovo modulo di condotta ad agente solo. Alcuni consigli indirizzati al capotreno per agevolare le operazioni da compiere in degrado chiusura porte: allegare il modulo M40 ricevuto dal macchinista ai documenti del treno, facendone annotazione sul BFC; invitare il macchinista ad annotare sui libri di bordo della WT pilota o della locomotiva, in corrispondenza dello spazio riservato alle riparazioni, l’ora ed il giorno di emissione del sopraccitato modulo. In conclusione è importante ricordare che l’accordo programmatico ha nei fatti rilanciato la contrattazione territoriale. Dopo anni d’inoperatività oggi i nostri delegati hanno l’opportunità di migliorare i turni di servizio. Secondo noi il decreto Ansf, pur avendo chiarito alcuni dubbi sulla materia affrontata, lascia alle Imprese Ferroviarie molti margini d’interpretazione della norma. In merito a questo la Filt-Cgil pone alcune domande e richieste di chiarimento: La Filt-Cgil sostiene la trattativa locale per far emergere sui tavoli negoziali, tutte le problematiche riscontrate in esercizio dai lavoratori, ad iniziare dalle difficoltà emerse nell’eseguire le soste programmate dovute dai cronici ritardi treno che abitualmente saturano il nastro lavorativo, fino a discutere della necessità di ridurre la composizione di vetture in servizio per quei treni circolanti su linee ove si è alla presenza di nebbia o di gravi carenze infrastrutturali. 1)Quale forma (scritta o verbale) adotterà il presidio territoriale nel comunicare al personale in servizio ai treni, la riutilizzazione del materiale privo del controllo delle porte? 2)Entro quali tempi le Imprese Ferroviarie garantiranno la sostituzione del materiale degradato? 3)Con soste nella località di Milano Porta Garibaldi superiore alle tre ore, si potrà avere la certezza che Trenitalia riesca a ripristinare il guasto alle porte delle vetture? A coloro che pensano di incrementare l’offerta del trasporto ferroviario a danno dello sviluppo della cultura della sicurezza e della prevenzione in materia di lavoro, troveranno le porte della Filt rigorosamente chiuse! Chiarimenti Equipaggio Treno (accordo 8 Ottobre): L’accordo Programmatico per il rilancio competitivo del Gruppo FS, siglato il 15 Maggio tra il Gruppo FS e le OOSS Nazionali FiltCgil, FitCisl, Luigi Ciracì 13 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 consecutivi. Si può scegliere di prendere i permessi in modo continuativo, oppure di suddividerlo in più parti. L’importante è che tra un congedo e l’altro venga svolta almeno una giornata lavorativa. Durante l’assenza il genitore riceve il 30% del suo stipendio, indennità che viene corrisposta per i primi 6 mesi; per i periodi successivi non si ha più diritto ad alcun compenso. Attività ferroviarie MATERNITA’ E CONGEDI PARENTALI NELLE ATTIVITA’ FERROVIARIE Non sempre è facile conciliare famiglia e lavoro e per trovare chi si occupi del bebè prima dell’asilo ci vuole tempo; i nonni spesso abitano altrove, o lavorano ancora, o sono troppo anziani. E poi ci sono sempre gli imprevisti: una malattia del bambino, il pediatra, le vaccinazioni. Dopo il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, la legge 53 del 2000 ha introdotto i congedi parentali, cioè dei periodi di tempo che danno la possibilità a mamma e papà di astenersi legalmente dal lavoro per stare accanto al figlio. Divieto di licenziamento La lavoratrice madre non può essere licenziata dall’ inizio della gravidanza e fino al compimento di 1 anno di età del bambino, ad eccezione del caso che il licenziamento sia scaturito da colpa grave che costituisca giusta causa di licenziamento. E’ obbligatorio tuttavia, comunicare al datore di lavoro il proprio stato di gravidanza non appena accertato. Le lavoratrici e i lavoratori non possono essere licenziati a causa della domanda o della fruizione dei congedi parentali o della malattia, inoltre le dimissioni presentate durante il primo anno di vita del bambino dovranno essere convalidate presso la Direzione Provinciale del lavoro. Parti gemellari L’articolo 32 della legge dice che “per ogni bambino, nei suoi primi 8 anni, di vita, ciascun genitore…”, quindi i permessi facoltativi vanno rapportati a ogni figlio. In parti plurimi, o adozione di più bambini contemporaneamente, i permessi sono raddoppiati. L’astensione obbligatoria, invece resta sempre di 5 mesi anche in caso di parti gemellari. Permessi giornalieri I congedi parentali non vanno confusi con i permessi giornalieri; nel primo anno di vita del piccolo, l’azienda deve consentire alle mamme e/o ai padri che lavorano due periodi di riposo, se il lavoro è inferiore alle 6 ore giornaliere il riposo è uno solo. I permessi hanno la durata di un’ora ciascuno e danno al genitore la possibilità di uscire dall’azienda. Lavoro notturno Le lavoratrici hanno diritto a permessi retribuiti per l’effettuazione di esami pre-natali, accertamenti clinici ovvero visite specialistiche, nel caso in cui queste debbono essere eseguiti durante l’orario di lavoro. Per la fruizione dei permessi le lavoratrici presentano al datore di lavoro apposita istanza e successivamente presentano la relativa documentazione giustificativa, attestante la data e l’ orario di effettuazione degli esami. Una volta accertato lo stato di gravidanza, è vietato adibire le donne al lavoro dalle ore 24:00 alle ore 6:00, fino al compimento di 1 anno di età del bambino (v. art. 53 del D.Lgs. n. 151/2001 e art. 11 del D.Lgs. n. 66/2003). Inoltre non sono obbligati ad effettuare lavoro notturno (24:00 5:00): la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore a 3 anni, o in alternativa, il lavoratore padre convivente con la stessa; la lavoratrice o il lavoratore che sia unico genitore affidatario di un figlio di età inferiore a 12 anni ed infine la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto diversamente abile ai sensi della legge 5/2/92 n°104 e successive modificazioni. Il congedo di maternità (obbligatorio) Come presentare la domanda Le lavoratrici dipendenti, ma anche quelle con un contratto a progetto e quelle autonome, quando sono in attesa di un bebè hanno l’obbligo di rimanere a casa dal lavoro per un periodo di 5 mesi (da ripartirsi tra pre e post parto). Tuttavia se ci sono complicazioni che possono mettere a rischio la salute della madre o del nascituro, la donna ha diritto ad astenersi dal lavoro con un congedo anticipato (prima del settimo mese). Durante questo periodo si ha diritto a un’indennità di maternità, pari al 100% dello stipendio. Per avere i vari congedi, bisogna consegnare al proprio datore di lavoro e all’Inps la domanda compilata su un apposito modulo, disponibile negli uffici Inps o sul sito ufficiale, nella sezione moduli. Controlli pre-natali MALATTIA DEL BAMBINO Genitore Normativa Entrambi i genitori, alternativamente, hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per malattia del bambino: Il congedo parentale (facoltativo) Dopo il periodo di astensione obbligatoria, i genitori (entrambi o l’uno o l’altro), possono astenersi dal lavoro fino a che il bambino non compie 8 anni. Questo periodo di lontananza è consentito per un massimo di 10 mesi per coppia, 11 se il padre usufruisce di almeno tre mesi Madre/ Padre 14 -Fino ai 3 anni di vita: senza limiti temporali -Da 3-8 anni di vita: 5 giorni lavorativi all’anno per ciascun genitore Trattamento economico in ciascun anno fino al 3° anno di età (non compreso) indennità economica pari al 100 % per i primi 30 giorni di malattia del bambino Anno 6 - n. 14— Aprile 2010 Congedo Parentale (Astensione Facoltativa) Genitore Normativa 6 mesi continuativi o frazionati dopo l’astensione obbligatoria fino a 8 anni di vita del bambino Madre 6 mesi continuativi o frazionati elevabili a 7 nel caso in cui abbia effettuato 3 mesi di astensione dal lavoro, fino a 8 anni di vita del bambino Padre - - - Il diritto all’astensione spetta a ciascun genitore; Il congedo può essere fruito contemporaneamente dai genitori e il padre può goderne durante l’astensione obbligatoria della madre; Il limite massimo di durata del congedo in caso di un unico genitore e di 10 mesi; Il limite massimo del congedo in caso di utilizzo da parte di ambedue genitori è di 10 mesi elevabili a 11 mesi; Possibilità di recuperare i periodi di congedo non utilizzati sino al compimento degli 8 anni di vita del bambino; Attività ferroviarie Trattamento Economico Indennità economica pari al 30% della retribuzione fino al 3° anno di vita del bambino e per un periodo complessivo di 6 mesi L'ERTMS è l'acronimo di European Railway Traffic Management System, un progetto industriale frutto della cooperazione tra l'UNIFE (associazione di imprese di cui è parte anche l'italiana Ansaldo), Unione Europea e soggetti terzi con interessi nel trasporto ferroviario. Tale progetto rientra nella più ampia politica comunitaria dei trasporti volta a favorire l'interconnessione e l'interoperabilità delle reti ferroviarie nazionali in modo da consentire ai cittadini dell'Unione, agli operatori economici ed alle collettività regionali e locali di beneficiare dei vantaggi derivanti dall'instaurazione di uno spazio senza frontiere interne. L'ERTMS è stato progettato per uniformare segnalamento e tecnologia utilizzata su tutta la rete ferroviaria europea. Il piano di sviluppo europeo prevede dal 2020 circa 24.000 Km di linee attrezzate. Sono sei le direttrici principali che costituiranno la parte fondamentale della futura rete ferroviaria ad alta velocità. Corridoio A - Rotterdam - Genova Corridoio B - Stoccolma - Napoli Corridoio C - Anversa - Lione Corridoio D - Valencia - Budapest Corridoio E - Dresda - Praga Corridoio F - Aquisgrana - Varsavia L'ERTMS è realizzato tecnologicamente attraverso un sistema di comando, controllo e protezione della marcia dei treni (ETCS European Train Control System) e un sistema radio (GSM-R) che fornisce le comunicazioni dati e voce tra binario, treni,sistema e operatori (ETCS+GSM-R= ERTMS). L'ETCS a sua volta può realizzarsi a diversi livello di sviluppo a seconda del tipo di integrazione con i sistemi di protezione automatica dei treni utilizzata all'interno dei vari paesi. L'ERTMS/ETCS di Livello 0, Livello 1, Livello 2, Livello 3. L'ERTMS/ETCS di Livello 0 rappresenta le linee non attrezzate con ERTMS/ETCS e non integrate con STM (sono tali in Italia le linee attrezzate con BEAcc non integrate con SCMT). L'ERTMS/ETCS di Livello 1 consiste nella semplice sovrapposizione dell'ERTMS/ETCS al regime di blocco esistente. L'ERTMS/ETCS di Livello 2 prevede un regime d'esercizio con blocco radio e circuiti di binario a terra atti a rilevare la posizione e la completezza dei treni. L'ERTMS/ETCS di Livello 3 non sono necessari circuiti di binario per il controllo della marcia dei treni. E' necessario un sistema a bordo per controllare la completezza del treno. In Italia la scelta è stata quella di costruire linee ex-novo direttamente attrezzate con ERTMS/ETCS. Oggi tutte le linee AV/AC in servizio commerciale in Italia sono attrezzate con ERTMS/ETCS di Livello 2. IL progetto ERTMS è sicuramente destinato ed essere esportato in tanti altri paesi. Per i periodo successivi e fino agli 8 anni di vita del bambino spetta l’indennità del 30% della retribuzione SOLO se il reddito del singolo genitore interessato all’astensione, sia inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione Congedo Maternità/Paternità (Astensione Obbligatoria) Genitore Normativa Trattamento economico La maternità obbligatoria spetta per un massimo di 5 mesi da usufruire: -2 mesi prima e 3 dopo il parto Indennità 1 mese prima e 4 dopo il economica al parto a condizione che il medico 100% della specialista del SSN attesti che non ci retribuzione siano rischi alla gestante e al nascituro Parto Prematuro: i giorni non goduti di astensione obbligatoria prima del parto si aggiungono al periodo post-partum. -oppure Madre Padre L'EUROPA E L’ALTA VELOCITA’ Fino a 5 mesi dopo il parto o per la Indennità parte residua che sarebbe spettata economica al alla lavoratrice, in caso di morte o di 100% della grave infermità della madre ovvero di retribuzione abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre A cura di Valeria Cuccurullo Massimiliano Vena Gruppo di Lavoro Macchina e Bordo 15 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 Millevoci TANTI EROI Millevoci PICCOLI CLIMATIZZAZIONE E BIGLIETTERIE. PROBLEMA DIFFUSO E MAI RISOLTO Di questi tempi si sente parlare solo di agente solo, ccnl, deficit e incidenti nessuno parla di ciò che è veramente importante…i lavoratori. UN Nell'immaginario collettivo l'azienda dovrebbe prendersi cura dei propri dipendenti. Purtroppo sempre più spesso ci si imbatte in episodi anomali, che lasciano perplessi noi lavoratori, ci indispongono psicologicamente e moralmente. Non si parla di tutti quegli uomini e donne che ogni giorno, ogni notte svolgono con dedizione il loro lavoro sormontando con tenacia e professionalità tutti gli innumerevoli problemi incontrati. Chi scrive è un semplice macchinista, un semplice uomo che come tanti altri esce ad ogni ora da casa, magari la domenica sera, d’inverno con la nebbia lasciando con un po’ di malinconia i propri cari per andare a svolgere il suo lavoro carico di responsabilità, pronto a “spendere” tutta la sua professionalità e competenza nonostante la certezza che non riceverai mai da qualcuno una “pacca sulla spalla” o un “grazie”. Da sempre sono appassionato di treni, amo questo lavoro e devo ringraziare la mia azienda per l’occasione che mi ha donato… ma da chi è composta quest’azienda? Da noi, da voi…per cui grazie!!! Grazie a tutti quelli che ad ogni ora lavorano, Grazie al personale di macchina che ad ogni ora del giorno e della notte guida, Grazie al Personale di Scorta per lo svolgimento del loro delicato compito, Grazie al personale delle biglietterie, Grazie ai tutor che mi hanno formato e che rispondono ogni giorno alle mie innumerevoli domande, Grazie ai DC che ogni giorno combattono con l’oramai consueta carenza di materiale rotabile, Grazie a tutti i D.C 303 che ogni giorno combattono con la carenza di personale “coprendo” il maggior numero di treni, Grazie a formatori, verificatori, manovratori, Grazie a tutti i DM, DC, DCO che ci consentono di viaggiare, Grazie a tutti coloro che svolgendo il loro compito permettono tutto ciò. Grazie anche a chi non è stato nominato, non me ne voglia ma siamo talmente tanti a comporre questa “famiglia” che non basterebbero più pagine. Immaginatevi di dover passare il vostro turno lavorativo in una postazione che raggiunge i 30°C, dove non è prevista nessuna finestra e l’umidità si attacca alla pelle come un secondo vestito. Immaginatevi un odore acre e pungente provenire dalle vostre ascelle e da quelle dei vostri colleghi che vi accompagna in ogni affaticata inspirazione. Pensate solo per un momento a dover essere gentile e disponibile con clienti che sperano nella vostra assistenza, quando invece si ritrovano di fronte una faccia umidiccia e supplichevole come quella di un soldato ferito che aspetta il colpo di grazia. Come pesci fuor d’acqua, la scorsa estate si boccheggiava nell’umidità lacustre della biglietteria di Gallarate. Questa è la situazione che si affronta ogni estate a partire dai primi caldi, chiusi come piccoli topi in gabbia, veniamo attanagliati da un senso di affaticamento dovuto alla difficoltosa respirazione. Questo problema non è solo il nostro ma è diffusissimo: il caso emblematico per esempio nella nuovissima biglietteria di Milano Centrale, dove tutto dovrebbe essere messo a nuovo e a norma, ma in realtà anche li ci sono seri problemi di climatizzazione, che hanno comportato malori e il collasso di alcuni colleghi. Ma tornando a noi della periferia…più e più volte, la scorsa estete ci siamo rivolti al responsabile di biglietteria “assillandolo fino alla nausea” esponendo le nostre necessità ed il nostro disagio, senza però ottenere nessuna risposta. Grazie, insomma, a tutti questi piccoli eroi di tutti i giorni che, comunque, permettono tra una criticità e l’altra di fare viaggiare i passeggeri. Abbiamo contattato i sindacati. Si sono mobilitati a ragion veduta, riconoscendo il nostro problema, cercando una soluzione tra i vertici, seguendo il percorso burocratico per poi scoprire ormai a fine luglio che non c’erano i soldi. Grazie infine a tutti coloro che sono qui per passione e riescono ancora ad emozionarsi “correndo” sugli scintillanti binari, la sera di fronte a chissà quale timido tramonto d’estate, Grazie a quelli che scendono dal loro treno soddisfatti di vedere i sorrisi e gli abbracci tra i parenti o fidanzati che si ritrovano dopo un lungo viaggio a Milano centrale o che con un pizzico d’orgoglio salutano un bimbo che ci saluta e guarda con ammirazione mentre siamo a bordo della nostra locomotiva. Ragazzi spesso siamo troppo concentrati su ciò che è negativo, impariamo ad apprezzare anche queste piccole cose.. Buon lavoro ragazzi Il disagio cresceva nella nostra biglietteria, il senso di abbandono da parte di un’azienda che da tutta l’impressione di non capire cosa significa lavorare con il calore che si spalma addosso come una crema doposole appiccicosa e maleodorante. Con i miei colleghi alla fine optammo per rivolgerci ad un ente esterno, mossi dalla disperazione per la situazione ormai intollerabile. Un collega, precedendoci mosso dal comune interesse, spedii una raccomandata all’ufficio igiene e sicurezza dell’ASL. Troppo avventato? Forse, ma non ne potevamo più. Simone Lenzo 16 Anno 6 - n. 14— Aprile 2010 Il 10 di agosto venne in visita il nostro responsabile passeggeri Lombardia, per incontrarci a proposito del nostro problema ambientale; tante belle parole decorose, promesse ambigue non confermabili, la solita impostazione dei capi verso noi poveri impiegati. Fine della storia? Purtroppo no. Sembrava tutto appianato, e invece i tempi si allungavano, anche un altro solo giorno passato in quelle condizioni vi assicuro essere insopportabile. Il caldo e l’afa non ci abbandonavano. Il mio collega spazientito, comprò un condizionatore economico. Montaggio e manutenzione a nostre spese. Il caldo fu attenuato, l’umidità vienne assorbita dal congegno, non dico che sembrava di stare in alta quota, ma perlomeno si respirava. Millevoci SOLIDARIETA’ NELL’OFFICINA OML MILANO (GRECO) Le prime quattro lettere di questa parola sono: “SOLI”. Questa parola parla di solitudine, di una sola forza, di mancanza di idee, di confronto, di costruzione. A questa parola aggiungendo altre due lettere leggiamo: “SOLIDA”. E’ l’esatto contrario di SOLI. Solida ci fa intendere una grande forza. Questa parola unita diventa solidarietà e parla dell’officina manutenzione locomotiva di Milano Centrale. Questi lavoratori, uguali a tutti gli altri, al bisogno non dicono mai di no. Parliamo di pochi spiccioli, ma dati con il cuore. Questi operai si sono subito attivati quando ad Haiti la terra ha tremato, dopo soli tre giorni si spediva il contributo raccolto. Qualche mese prima, in Agosto, una tragedia aveva coinvolto i sentimenti di noi tutti. Un lavoratore straniero di una ditta privata, ancora non si sa come, mentre tornava a casa uscendo dall’impianto finiva sotto un locomotore in manovra, perdendo un piede. Ancora una volta si metteva in funzione il macchinario della solidarietà che coinvolge questi lavoratori. I lavoratori di Greco a volte animati da differenti vedute politiche e sindacali sono sempre solidali con chi è più sfortunato, con chi è nelle difficoltà, con chi ha bisogno. Fai diventare anche tu la parola SOLI in SOLIDARIETA’. In biglietteria fummo tutti soddisfatti dell’acquisto. Peccato che l’azienda non abbia ritenuto necessario il rimborso, peccato che venuta a conoscenza della raccomandata inviata all’ ASL abbia alzato gli aculei come un istrice, negando promesse e affermazioni che erano sembrate rincuoranti fino a quel momento. Noi della biglietteria per il caldo che arriverà avremo l’ aria fresca grazie alla soluzione faidate, ma rimaniamo basiti di fronte ad un problema diffuso e che raggiungerà il suo picco dei prossimi mesi di calura e che ci tocca in prima persona e di fronte a cui l’azienda “fa spallucce” scaricando le responsabilità da una struttura all’altra, da un responsabile all’altro. Non è vero che non c’è possibilità di rimedio, basta volerlo!!!!ci chiediamo che prezzo si debba ancora pagare per poter lavorare bene? I lavoratori OML Milano Centrale RSU Piserchia Antonio Paola Cariello VERTENZA EDR Accordo 8.11.95 L’EDR è l’elemento distinto della retribuzione, ovvero un meccanismo contabile per recuperare una parte delle competenze accessorie sull’ammontare della pensione e spetta a tutti i ferrovieri; esso scaturisce da un accordo intercorso tra le Ferrovie dello Stato e le OO.SS. dell’8 novembre 1995. Dopo la contrattazione 1997/2003 per le attività ferroviarie il computo di questo elemento (EDR) in busta paga ha continuato ad essere omesso dalle ferrovie, pur costituendo una componente della 14° mensilità (ex art. 65), pertanto si è resa necessaria la vertenza. Dall’interpretazione del CCNL da parte della Suprema Corte è emerso che l’ex “….art. 82 del CCNL (1996/1999) nello stabilire che l’assegno personale pensionabile avrebbe dovuto essere rapportato alla retribuzione base, esclude da essa in termini espliciti alcune voci soltanto, ma non l’EDR di cui all’accordo collettivo del 1995, optando così per la sua inclusione”. Per questa vertenza sono state presentate circa cinquecento pratiche di cui: 350 per le quali è stato depositato ricorso. La liquidazione delle pratiche già decise con esito favorevole, avverrà in due soluzioni di cui la prima con assegno e la seconda a conguaglio in busta paga, eseguito dall’azienda con trattenuta totale sull’importo residuo in un’unica soluzione. Amodeo Carmela 17 Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 Approfondimento su… LA BUSTA PAGA CAPIRE IL NUOVO LISTINO DI DICEMBRE CON TREDICESIMA A PARTE Sono giunte numerose segnalazioni di listini paga relativi a Dicembre non corretti, per maggiore chiarezza spiegheremo il meccanismo di calcolo IRPEF, alla base delle presunti errori. Intanto non si è proceduto ad una doppia tassazione della tredicesima, la voce presente nel listino è solo una partita contabile non soggetta in listino a tassazione Irpef. Per comprendere meglio la veridicità di quanto detto riportiamo le aliquote irpef ALIQUOTE IRPEF 2009 Scaglioni reddito 2009 Aliquota Irpef lordo da 0 a 15.000 euro 23% 23% del reddito da 15.000,01 a 28.000 euro 27% 3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro da 28.000,01 a 55.000 euro 38% 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro da 55.000,01 a 75.000 euro 41% 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro oltre 75.000 euro 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 euro GLI SCAGLIONI IRPEF 2009 SPIEGHIAMO ALCUNI TERMINI UTILIZZATI… IMPONIBILE MENSILE è dato dal totale delle voci che hanno determinato l’imponibile previdenziale meno il valore “totale contribuzione” e meno tutte le trattenute del riquadro E che hanno la x nella colonna F IMPOSTA LORDA è data dal calcolo delle aliquote Irpef previste per gli scaglioni di reddito A questo punto è semplice fare il conteggio dell’imposta lorda. A titolo esemplificativo riportiamo un fax simile di busta paga di novembre e quella di dicembre dove per la prima volta la tredicesima mensilità e la busta paga sono contabilizzate su due listini distinti e proveremo a dimostrare i conteggi da fare per ricavare l’imposta irpef BUSTA PAGA DI NOVEMBRE 18 10211,35 totale imposta Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010 Totale imponibile annuale 29780,5 23% 15000 27% 28000 38% 1780,5 3450 novembre 6960 676,59 7636,59 Il calcolo è il seguente imponibile annuale 29780,5 si rientra nello scaglione 38% quindi il calcolo è il seguente: 29780,5-28000 (il secondo scaglione di reddito) = 1780,5 eccedenza a cui applicare il terzo scaglione. Ovvero 1780,5X38/100= 676,59 A questo punto la somma di 6960+676,59=7636,59 imposta lorda annuale BUSTA PAGA DI DICEMBRE Totale imponibile annuale 34814,54 23% 15000 3450 27% 28000 6960 38% 6814,54 2589,525 Dicembre 9549,525 Il calcolo è il seguente imponibile annuale 34814,54 si rientra nello scaglione 38% quindi il calcolo è il seguente: 34814,54-28000 (il secondo scaglione di reddito) = 6814,54 eccedenza a cui applicare il terzo scaglione. Ovvero 6814,5X38/100= 2589,525 A questo punto la somma di 6960+2589,525=9549,525 BUSTA PAGA DI DICEMBRE TREDICESIMA (vedi pagina successiva) La tredicesima è composta da: MINIMO CONTRATTUALE+APA+SALARIO PROFESSIONALE+ERI+EDR95+EDR 08 CONTRATTO UNICO + INDENNITA’ DI FUNZIONE (solo per i quadri) + 7636,62 imp lorda Novembre + 661,82 + 1912,91 = 10211,35 imp lorda Dicembre tredicesima imp lorda mese di Dicembre 661,8248 non pagato 19 Anno 6 - n. 14—Aprile 2010 A cura di Nino Albanese e Sara Tripodi 20 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 farebbe mai niente. Quindi la preoccupazione di ciascuno dovrebbe essere dapprima compiere LA CENTRALITA’ DELLA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE primo caso nel dovere, anche nell'assunzione delle proprie responsabilità. raggiungere al meglio gli obiettivi che ci prefiggiamo e tra i quali c'è e ci dovrebbe sempre essere imprescindibilmente anche la qualità di ogni relazione umana che intrecciamo nel rispetto di tutti e di ciascuno. Solo così si potrà parlare di vera qualità della vita, solo attraverso un vero e sostanziale rispetto reciproco di ognuno unito anche al rispetto dell'ambiente in cui viviamo e che oggi più che mai deve essere considerato l'intero pianeta in cui viviamo. Perché solo se ogni singola cellula della società umana raggiunge un buon grado di consapevolezza circa ciò che è bene e ciò che è male ed assume coerentemente i comportamenti maggiormente è un tono acceso, un linguaggio a realizzare la società che auspichiamo e che volte dipende da ciascuno di noi indipendentemente dal all'ascolto una che impegnarsi responsabili che ne conseguono allora si potrà ed ciò di il proprio prevale offensivo infatti cercare meglio Perché credo che solo così si possa davvero Ciò di cui mi sto convincendo sempre più relativamente alla situazione che stiamo vivendo sia nella politica che nel mondo del lavoro, specie in ferrovia, e nella società nel suo complesso, è il fatto che diciamo a parole tutti quanti, che è attraverso il dialogo ed un confronto pacato e sereno con cui dobbiamo insieme affrontare i problemi, basandoci sull'effettivo rispetto e valorizzazione del proprio interlocutore, ma poi di fatto finiamo per rimpallarci tutti quanti la responsabilità dell'insuccesso sia di un mancato confronto positivo sia dei risultati non ottenuti, con la presunzione che la ragione si trovi sempre e necessariamente dalla nostra parte. E' un po' come discutere di calcio tra tifosi e non da sportivi. Nel al scarsa dell'avversario con propensione la probabile ruolo che si possa ricoprire nella stessa. conseguenza quindi, quando non finisce male, di un epilogo inconcludente e frustrante per le parti. Sembra che oggi anziché essere, valga soprattutto pretendere di avere Oscar Melesi apparire ragione piuttosto che dimostrare realmente di possederla, Caro Luciano, magari urlando più dell'altro o usando parole più a te che “venivi dalla campagna”,, grande Maestro di vita, Un GRAZIE per il Sapere sindacale che ci hai trasmesso, ne faremo grande Tesoro! pesanti. Secondo me alla base di tutto questo c'è un principio di responsabilità disatteso che ci fa essere a volte superficiali e grossolani, altre volte arroganti e pretestuosi oppure indifferenti I Corsisti FiltFilt-Cgil Lombardia: e Riccardi Giovanni rinunciatari. Come diceva Gaber anch 'io sono Raimondo Stefano Salvstore convinto che la libertà vera è partecipazione, attiva e responsabile, perché è solo così che si Cattaneo Vittorio Marco può riuscire ad incidere realmente nella realtà Cuccurullo Valeria delle quel Tripodi Sara cambiamento che tutti auspichiamo. I famosi detti «" Il pesce puzza dalla testa"» o «"L'esempio viene dall'alto"» oppure «" Ognuno di noi è una goccia nel mare"» e quindi «"E' inutile darsi da fare tanto non serve a niente"», ed anche «Se non lo fanno gli altri perché dovrei cominciare proprio io?» che hanno indubbiamente la loro ragion d'essere, possono nascondere in realtà l'alibi del disimpegno e la mancata assunzione della propria responsabilità. Se ciascuno di noi dovesse aspettare sempre l'altro, e tutti dovessimo fare così, nessuno Ciracì Luigi cose e cercare di determinare Tundis Ennio Ruggiero Guglielmo D’amata Emiliano Barosselli Emanuele Capuano Roberto Fumarola Anna Piero Cristina 21 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 Previdenza Complementare Fine Rapporto) entra in gioco in questo nuovo sistema, contribuendo in modo rilevante a compensarne le carenze. Oggi come oggi, un giovane lavoratore, sebbene possa sembrare prematuro, deve essere in grado di fare scelte in merito a ciò che sarà il suo tenore di vita alla fine dell’attività lavorativa. I lavoratori oggi iscritti alla previdenza complementare sono circa 5 milioni con un’età media non inferiore ai 45 anni. PENSIONI E PREVIDENZA COMPLEMENTARE. UNA LUNGA STRADA DA PERCORRERE. Innanzitutto un ciao a tutti, mi chiamo Fausto e lavoro per Trenitalia come Specialista Tecnico Commerciale dal 1996. La Filt CGIL mi ha dato recentemente la possibilità di far parte di un gruppo di lavoratori che si impegna a dare assistenza e informazioni a coloro che sono interessati al fondo pensione del personale ferroviario, l’Eurofer. Quindi, in qualità di referente vorrei qui illustrare, senza la presunzione di essere esaustivo, un argomento alquanto complesso e ricco di questioni ancora aperte: la pensione. Qual è il motivo della scarsa adesione da parte dei giovani? Sicuramente il lavoro precario pone forti limiti: l’instabilità lavorativa e il reddito basso pongono seri problemi nella gestione dei contributi destinati ad un ipotetico fondo. Se con lo stipendio i giovani riescono a malapena (spesso con l’aiuto dei genitori) a sostenere le spese quotidiane, come possono pensare di accantonare una somma di denaro per costruire la loro pensione? Dagli inizi degli anni Novanta, a causa della drammatica crescita del deficit pubblico e della crisi demografica che ha colpito i Paesi sviluppati, vari governi si sono trovati costretti ad intervenire sui diritti pensionistici: elevazione dell’età pensionabile, modifica del calcolo della pensione, utilizzazione del Tfr (elemento questo che riguarda solo l’Italia). E’ problematica la stessa diffusione dei fondi, essi infatti sono definiti in base a contrattazioni aziendali che nelle piccole e medie imprese sono scarse o addirittura non esistono! Una parte di questi giovani è anche probabilmente poco sensibile all’argomento. Riuscendo faticosamente a trovare un lavoro temporaneo, non sono in grado di progettare il loro futuro con così largo anticipo. Vi è inoltre poca informazione. Ed è qui che entra in gioco questa piccola rubrica. L’elevazione dell’età pensionabile si è resa necessaria a causa dell’effettivo aumento dell’aspettativa di vita e del progressivo calo delle nascite: più vecchi e meno bambini. La longevità è determinata dal miglioramento dello stile di vita. Dal dopoguerra ad oggi molte cose sono cambiate in merito agli orari di lavoro, alla qualità dello stesso, ai servizi sanitari erogati. Si vive più a lungo e si vive complessivamente meglio. La materia si presenta molto ampia e diversificata, composta da vari elementi tra loro correlati, risulta pertanto complicato decidere il punto di partenza da cui iniziare. Tuttavia, potrebbe essere utile partire con una breve storia del nostro sistema pensionistico per poi arrivare alle recenti riforme. Alla prossima!!! Il retro della medaglia sta nel calo delle nascite dovuto all’emancipazione femminile, alla diffusione dei sistemi anticoncezionali e alla diminuzione effettiva della fertilità. L’occupazione femminile è tutt’oggi in crescita e spesso non si tratta di una scelta di vita ma di una necessità. C’è meno tempo per la famiglia e le coppie scelgono di avere un solo figlio, a volte di non averne. La diffusione degli anticoncezionali è ovviamente legata a questa scelta di vita. Recentemente molti studi hanno evidenziato un significativo calo della fertilità, sia maschile che femminile motivato probabilmente dal ritmo di vita frenetico, stress, poco tempo libero e meno attività all’aria aperta. Fausto Baldin Un altro grave problema è la crisi economica che attanaglia i governi del Vecchio Mondo. Questa ha imposto una revisione profonda del sistema di calcolo della pensione: in Italia si passa dal sistema retributivo a quello contributivo, più penalizzante. Tale passaggio ha reso necessaria l’istituzione della cosiddetta pensione complementare che dovrebbe integrare la pensione pubblica. Anche il TFR (Trattamento di 22 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 organizzazione che ha sempre insistito sulla collettività dei lavoratori ed invece ha dovuto affrontare dei condizionamenti incomprensibili o dei distinguo che andavano solo a salvaguardare pochissimi lavoratori (a volte solo uno) a discapito di intere categorie che assommano, a tutt’oggi, circa 800 addetti. Un quadro desolante anche per i lavoratori che nel frattempo venivano illusi dalle grida di “accordo vicino” e di aumenti di 300 euro mensili con punte sino a 500 euro. Il quadro più desolante è stato comunque quello aziendale, rispetto ad un avvio di contrattazione non entusiasmante ma perlomeno con una impostazione di base che manteneva una logica di impostazione volta a sanare soluzioni pregresse, si è successimene proseguito con la presentazione di bozze sempre più ritoccate nei contenuti sino ad escludere completamente dalla contrattazione settori aziendali e incrementando le richieste di recupero di produttività. Il fondo è stato toccato alla fine del 2009, quando una serie di documenti veramente irricevibili ma, farciti di una buone dose di quattrini, stavano portando alcune OO.SS. presenti, con l’incertezza di altre ad apporre la loro firma. La nostra organizzazione si è opposta a questo gioco al massacro ed ha richiesto che l’Amministratore Delegato della neonata TLN presenziasse gli incontri in luogo di una Direzione incapace di rispondere adeguatamente alla nuova politica di contrattazione richiesta da TLN. La richiesta della nostra organizzazione era chiara; chiusura del pregresso maturato in ambito LeNORD prima di avviare la contrattazione in TLN e, per quanto riguardava eventuali incrementi di produttività, questi dovevano essere quantificati economicamente al tavolo superiore ma determinati nell’effettiva applicazione sul tavolo tecnico. Con questa impostazione non avremmo condizionato il ruolo di TLN (il primo incontro era fissato per il giorno 10 febbraio) ma avremmo consentito ai singoli settori di gestire, nei limiti definiti dall’accordo superiore, l’organizzazione del lavoro e gli eventuali recuperi di produttività. Se ritenuti accettabili ed applicabili, senza obblighi od imposizioni. Il vertice di TLN, che ad oggi ricopre ad interim anche la responsabilità di Direzione del personale per il ramo operativo LeNORD, condividendo questa impostazione, nel giro di due incontri (l’ultimo vero incontro il 5 febbraio 2010) ha elaborato due documenti ben distinti. Uno per sanare le partite pregresse ed uno per l’applicazione dei recuperi di produttività da gestirsi direttamente dai delegati di settore. Già nel 1996 fu fatto un accordo per il recupero di produttività che si riuscì a chiudere solo nel 2008 a distanza di 12 anni e grazie al lavoro dei Gruppo FNME ASPETTANDO GODOT Samuel Beckett scrisse la commedia Aspettando Godot per esaltare tutta la tragicità dell’attesa nella convinzione dell’arrivo di un elemento esterno alla condizione quotidiana capace di modificare lo stato delle cose, sollevando, nel contempo, chiunque da qualsiasi responsabilità di decisione. E come il messaggero del signor Godot, anche il rappresentante sindacale logora i propri iscritti dichiarando che l’accordo “oggi non verrà, ma che verrà domani”. Questa paradossale similitudine rappresenta in poche righe lo stato attuale della contrattazione in TLN – Ramo LeNORD. Sono trascorsi 17 mesi dal 20 Novembre 2008, ovvero da quando è stata presentata una prima bozza che doveva al tempo stesso chiudere diverse partire aperte e gettare le basi per un recupero di produttività in tutti (allora erano tutti) i settori aziendali. Per maggiore chiarezza ed oggettività fissiamo in questo articolo lo stato delle due parti distinguendo come si sono svolti i fatti in questi 15 mesi. Nel Novembre 2008 non si parlava ancora di TLN, non c’erano condizionamenti dovuti alla creazione della nuova società eppure già si assisteva, da parte della molto assortita compagine sindacale, al solito copione … “questo documento è irricevibile” … Frase spesso pronunciata senza leggere neppure il testo ma solo leggendo (forse) il numero delle pagine. In questa situazione ci siamo trascinati tra decine di bozze di accordo presentate dall’azienda che nel frattempo diventava il “ramo operativo LeNORD” di TLN e modificava la sua struttura organizzativa, perdendo addirittura la Direzione del personale, esonerando e sostituendo dal tavolo alcuni riferimenti, esaltando ruoli già perdenti in partenza, il tutto in una confusione inimmaginabile di opinioni ed interpretazioni. In questi 17 mesi, da parte delle RSU le cose non sono andate meglio, nessuna controproposta costruttiva (una è stata presentata e subito bocciata dall’azienda) che non fosse esclusivamente di carattere economico e che non privilegiasse una categoria piuttosto che un’altra anzi, siano stati costretti ad assistere, in presenza della direzione aziendale, a palesi dichiarazioni di esclusione di alcune categorie di lavoratori per essere in meno a dividere la “torta”. Questo filo conduttore ha accompagnato tutti gli incontri sino all’ultima riunione del giorno 5 febbraio 2010, spesso con notevoli imbarazzi per la nostra 23 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 rappresentanti sindacali e dei rappresentanti aziendali che in quell’anno avevano costruito un buon tavolo di confronto, poi ovviamente disgregato per strane logiche di potere che non ammettevano la realizzazione di successi senza i consueti condizionamenti di bottega. Consideravamo il recepimento delle nostre richieste un buon passo avanti, anche se alcuni contenuti, in particolare sul documento relativo al recupero di produttività non ci vedevano assolutamente soddisfatti. Più preoccupante resta comunque la situazione della parte sindacale che ancora una volta non trovava una posizione unitaria sui documenti, ovviamente, come da copione, dichiarati da qualcuno irricevibili senza averli neppure letti o forse perché opportunamente consigliato di non far prevalere l’impostazione richiesta dalla CGIL. Alla fine di questo ultimo giro di incontri (conclusi il 9 febbraio) prima dell’apertura del tavolo di TLN, le posizioni si sono di nuovo discostate, complice anche una incomprensibile presa di posizione della Direzione Operativa che il giorno prima presenta una nuova bozza “liberata” da alcuni elementi di “disturbo”, senza chiedere recuperi di produttività immediati ed il giorno successivo ribadire che il recupero di produttività doveva comunque esserci. A questo punto vista la poca chiarezza e soprattutto preso atto che le linee politiche della società manifestavano in toto la completa confusione regnante, il tavolo si è definitivamente sciolto rimandando tutto a TLN. In conclusione dal giorno 10 febbraio anche queste ultime 2 bozze presentate avrebbero perso significato e così è stato in quanto tutto ora passa sul tavolo comune di TLN. La nostra posizione è sempre stata pragmatica; per il recupero di produttività, c’erano ancora troppi incrementi che venivano richiesti da subito, chiedevamo quindi che si trovasse un accordo che stabilisse il valore del recupero (frazionato in minuti) per poi lasciare esclusivamente il compito ai tavoli tecnici di decidere se dare e conseguentemente ricevere. In riferimento al documento che sanava il pregresso, riteniamo che poteva essere sicuramente migliore ma, riconosciamo all’azienda di aver messo sul tavolo una somma cospicua e di aver recepito diverse richieste presentate al tavolo. Tutti gli accordi possono essere migliorati ma, come in tutti i settori, quando si chiude una gestione (LeNORD) è necessario trovare un accordo di “liquidazione” per non perdere definitivamente il pregresso. Il confronto riprenderà con vigore sul nuovo tavolo. Non possiamo, come altri, aspettare ancora Godot … i lavoratori non devono esaurire la pazienza aspettando noi. Senza scomodare ancora Samuel Beckett, ci affidiamo quindi ad un vecchio detto contadino; “Il mulo per la montagna, l'asino per il pendio, il cavallo per il piano”. Gruppo FNME SOLO MALPENSA? Il Malpensa Express super diretto è finalmente decollato. Presidenti, assessori, politici e dirigenti si compiacciono tra loro per la riuscita dell’evento. E’ una gara all’autocompiacimento un po’ stucchevole e difficile da digerire per i lavoratori che in prima persona hanno permesso la realizzazione di questo rilevante traguardo. Malpensa è ormai il fiore all’occhiello dell’azienda, il centro dell’attenzione. Noi vogliamo ricordare ora le gravi carenze che ancora permangono in tutte le società del Gruppo FNM, carenze che i pendolari e i lavoratori quotidianamente vivono e subiscono. Non basta certo un treno dalla testata rossa o un nuovo orario ferroviario per risolvere d’incanto le annose problematiche di una grande azienda di trasporto ferroviario. Alla politica dell’immagine, della TV sul treno, proponiamo ancora una volta quella del lavoro dei dipendenti e delle condizioni di viaggio di migliaia di pendolari. Scusate ma qui non c’è ancora la festa. Barbarossa Giancarlo gocce CONGRESSO FILT NAZIONALE E’ stato eletto come Segretario Nazionale Filt-Cgil: Franco Nasso. Auguri!!! gocce PRESIDIO PER SALA D’ATTESA IN CENTRALE. LE PRIME RISPOSTE Grande successo mediatico ha riscosso il presidio unitario di volantinaggio dei giorni 25 e 25 Marzo nella Stazione Centrale per la mancanza di una sala d’attesa per i comuni viaggiatori. Le prime risposte aziendali, da parte di Grandi Stazioni sono state: l’istallazione di circa 400 sedute diffuse in tutta la stazione!! Enzo Lenzini 24 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 gocce gocce L’EPITAFFIO DEL SERVIZIO CTE E MANUTENZIONE TLN -TRENITALIA E QUESTIONARIO SUL TFR Negli ultimi anni abbiamo visto e subito professionalmente, un continuo succedersi di episodi che hanno dequalificato e reso problematico il rapporto tra lavoratori nel settore manutentivo T.E. e Armamento rispetto alla catena di comando di quadri atti a rappresentare l’Azienda Ferrovienord. Cosa resta al personale degli Impianti Fissi? L’esternalizzazione del lavoro sarà la medicina per uccidere quel che resta. Com'è possibile da parte aziendale giustificare cospicui investimenti in attrezzature e formazione del personale, per poi "regalare" ad altri la subalternità delle decisioni? L’Accordo n°6/2007 sembra diventare l’epitaffio del servizio CTE e Manutenzione di FERROVIENORD. La grande difficoltà con cui le organizzazione sindacali sedute al tavolo hanno firmato quell’accordo senza riuscire a muovere nulla la dice lunga sulla situazione. Sino a ieri un accordo accomodante era stato trovato, oggi se questo diventa difficile vuole proprio dire che il piatto è troppo indigesto anche per l’azienda. Noi speriamo. I miracoli possono sempre avvenire. La risposta del COVIP relativamente ad il questionario a cui sono sottoposti in questi mesi i lavoratori Trenitalia-Lenord è stato che risulta SUPERFLUO compilare il questionario sulla destinazione del TFR per i lavoratori interessati dall’affitto ramo, risulta invece obbligatoria la compilazione del modulo sul diritto di opzione per i lavoratori iscritti al Fondo Speciale Inps. gocce ANTICIPAZIONI EUROFER DAL 13 Marzo 2010 è possibile richiedere le prime anticipazioni Eurofer del 30% senza nessuna motivazione. E’ necessario che siano trascorsi 8 anni di iscrizione ad Eurofer, la misura minima erogabile sono 2000,00 euro e quella massima è il 30% della posizione maturata. Per richiederlo basta compilare il modulo RA allegando copia del documento di identità, con raccomandata R/R a Castiglioni Claudio Fondo Eurofer Via Bari 20 00161 Roma gocce I RISULTATI LOMBARDIA DEI Sul sito www.fondoeurofer.it è possibile scaricare la modulistica completa. CONGRESSI DI MILANO Tiziano Gagliardi E Al Congresso di Milano è stato eletto come Segretario Filt-Cgil di Milano Rocco Ungaro. gocce Nel congresso Filt-Cgil Lombardia è stato eletto come Segretario della Lombardia Nino Cortorillo. Ma la grande novità dei Congressi è stata sicuramente la scelta di inserire nei Direttivi tanti giovani umoni e donne, italiani ed immigrati. La platea Congressuale e gli interventi sono stati all’insegna del nuovo. La Filt-Cgil ha creduto davvero nel cambiamento! FLAVIA BORGONOVO CAMPIONESSA DEL MONDO SUPERSTAR La Nostra collega Flavia Borgonovo dipendente TLN ramo LeNORD ed iscritta alla FILT è diventata Bi-campionessa del mondo Indor over 35 in Canada nel mese di marzo 2010. Medaglia d'oro in una delle massime competizioni mondiali master. E siamo già nella storia. Dopo lo strapotere nel salto il lungo W35 culminato con la prima medaglia d’oro, una vittoria "per distacco" di quasi 40 centimetri (Flavia è praticamente tornata a saltare sui suoi migliori livelli di sempre), arriva l'inattesa ( ma non per noi) vittoria nel salto triplo W35. Stavolta sudatissima: l'avversaria si chiama Laila Petersone (Lettone). Flavia in testa dopo il primo turno di salti: 11,22 vs 11,16. Al secondo la lettone piazza il saltone: 11,58. Flavia si getta come solo Lei è in grado di fare al suo inseguimento: 11,46 al secondo. Un nullo. 11,40. 11,36... nulla. Ma ecco l'ultimo: 11,64!! “FANTASTICO” 6 centimetri in più della lettone che dopo l'exploit è praticamente sparita dalla gara con salti anche inferiori agli 11 metri. Gran carattere di Flavia e nuovo titolo mondiale. Brava Flavia! 25 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 VAMPIRE WEEKENDS Contra Indie pop non è un suono. E' un modo di essere, un'idea della musica basata su un nocciolo di premesse: rifiuto dell'età adulta e della corporalità, rifiuto della società dello spettacolo, rinuncia in partenza all'impegno politico. GORILLAZ Plastic Beach Dopo una decade di stato larvale, con due dischi che nono sono stati un gran successo, (a parte i singles), ecco che Damon Albarn, l’ex-Blur ha dato alle stampe un lavoro degno del suo passato. Afro-pop, elettronica e fioriture orchestrali. Ed è con questo che giocano questi allegri ragazzi newyorkesi. "Plastic Beach" è prima di tutto un album pop nel senso più genuino del termine, ossia una commistione di suoni, colori e immagini che svuota ogni genere musicale del suo contenuto e lo riversa in un frullato altamente digeribile per tutte le stagioni. Contra è un bicchiere di limonata gelida bevuta d'un fiato sotto il sole torrido di un'isola deserta. O forse è meglio dire un bicchiere di Horchata. Il singolo "Cousins" è magico e travolgente. E' concepito come un album di canzoni, vario e senza una vera e propria continuità e che punta sulla fattura di ogni singola traccia. A livello sonoro c'è un evidente filo conduttore (i synth vintage, le chitarre sixties...) ma la scelta di affidare quasi tutti i pezzi a cantanti diversi (con esiti quasi sempre ottimi, salvo un paio di rap orripilanti in "Sweepstakes" e "White Flag") va letta attraverso l'intenzione di creare una successione di piccoli gioielli pop, piuttosto che un album compatto. In questo Albarn ha fatto un pieno centro, un disco godibile, estivo e lievemente malinconico, con una gran quantità di pezzi azzeccati e poche cadute di stile. TWO DOOR CINEMA CLUB Tourist History Già sono annoverati come tra le migliori band britanniche emergenti. Elettropop ritmi dance, veloci ed immediati. Il batterista non l'hanno e fanno uso di un laptop. Album di debutto e che lascia presagire dei buoni lavori futuri. Intanto scateniamoci... FOUR TET GOLDFRAPP There is love in you Head First Quando la classe è acqua. Una pozza limpida, in cui immergersi e percepire il mondo attorno assieme nitido e attutito. Alzare la testa rapiti da un raggio di luce che filtra in profondità. Tornare a riva e fissare le piccole increspature in superficie, il loro disegno irripetibile. Ripetizione e cambiamento. Non è ossessione e non è stagnazione il battito elettronico di Four Tet. E' un gioco di spruzzi e mulinelli, un torrente che procede di pozza in pozza senza perdere di vivacità. Will ed Alison compongono questo britannico,e questa loro quinta opera risulta essere un'esplosione di euforia, fantasia e ottimismo in salsa synth. duo Rocket è il nuovo singolo,che molto ricorda gli anni '80! viene quasi voglia di mettersi una tuta acetata... Il disco rapisce, ma non porta via. Ma getta nuova luce sugli oggetti quotidiani, tinge gli attimi di una vitalità ineffabile. Tutto resta al suo posto ma pieno di gioia. YEASAYER Odd Blood Il trio viene da New York, stessa scena degli MGMT, e sono un punto di riferimento delle musica elettronica. Assieme agli stessi MGMT, ai Vampire Weekend e agli Animal Collective. Questo disco parla chiaro. E' sfacciatamente dionisiaco, narcisista e diretto. BEN SOLLEE & DANIEL MARTIN MOORE Dear Companion Trio del Kentucky. Folk allo stato puro, di quello della vecchia America, dove le melodie sono rimaste del tutto simili a quelle tramandate dai coloni. Ma tradizione non è tutto e si può anche apprezzare della contaminazione jazz. Ottimo disco da portare pure in viaggio. Dietro vi è l'ideologia patinata e gustosa degli anni '80, voci snob, campionature e sinteticità. 40 minuti di nulla cosmico, dove i "già sentito" si sprecano, ma che alla fine danno alla luce dieci tracce di puro godimento! 26 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 PILLOLE Gli Smashing Pumpkins sono alla ricerca di un bassista e di un tastierista. Audizioni aperte a tutti I Pink Floyd fanno causa all'EMI poiché ha messo in vendita in download i singoli brani, invece dell'intere opere. Devono pur smerciare gli avanzi, no? Kerli ritorna con Tea Party e Strange, singoli estratti dalla colonna sonora di Alice in Wonderland. PROSSIME USCITE 13/04/10 MGMT - Congratulations 17/05/10 Faithless - The Dance CONCERTI 12/04/10 TOKIO HOTEL - Mediolanum Forum Assago 13/04/10 LITFIBA - Mediolanum Forum Assago 22/04/10 PRODIGY – Alcatraz 26/04/10 FAITHLESS - Alcatraz 12/05/10 BLACK EYED PEAS - Mediolanum Forum Assago Classifica N° Single Autore 1 Per tutta la vita Noemi = 2 Tik Tik Ke$ha + 3 Ricomincio da qui Malika Ayane -- 4 Baciami ancora Jovanotti = 5 La cometa di Halley Irene Grandi -- IL NOSTRO SITO E’ TORNATO, AGGIORNATO E CON CONTENUTI DI QUALITA’: www.filt.lombardia.it VIENI A VISITARCI!!!!!! A cura di Raimondo Stefano Salvatore La vignetta di B3 27 Anno 6 - n. 14– Aprile 2010 IL SEGNO ACQUARIO L’ Acquario e’ un segno d’aria, e come gli altri segni appartenenti a questo elemento Gemelli e Bilancia, sono collegati al temperamento sanguinico, caratterizzato da leggerezza, superficialità, velocità, ma anche disponibilità, elasticità mentale, amore per la libertà e per alti ideali. L’Acquario dovrebbe essere un segno di equilibrio, ma non e’ sempre così. Spesso invece l’angoscia esistenziale ,che viene mascherata dalla superficialità e da un’attività frenetica, ha il sopravvento. Nel segno, due correnti interiori sono poste a confronto: quella del fiume che travolge, del divenire che tutto trascina e porta via, e quella delle esistenze troppo individualizzate che si rinchiudono in se stesse, paurose e spaventate di dare libertà all’essere che vive in loro. Il seme deve aprirsi senza riserva al flusso di vita che solleva il germe, ma restare fedele al piano misterioso di cui il segno è depositario. Dentro sono le forze dell’anima: pensiero, sentimento, volontà, che sono armonizzate nelle profondità dove si esercita la presa di coscienza dell’IO. Solo l’io ha la forza di orchestrare dall’interno questa armonia, penetrando con la sua essenza individuale, ciascuna delle forze dell’anima. Il darsi per l’Acquario, ammorbidisce la durezza dell’involucro personale e il sé si fonde con l’immenso, portando fuori se stesso. Associamo all’Acquario il valore della Libertà. Il motto dell’acquario è: “Vivi e lascia vivere”, ma non sempre il segno riesce a mettere in atto questa massima .A volte diventa invadente e irrispettoso verso gli altri . Nel periodo dell’anno in cui il sole transita in Acquario, la natura elabora nuove energie .Niente lascia presagire ad un risveglio, ma la luce si afferma sempre più sopra il buio. Nascono nuove forze per un nuovo ciclo di vita. Questa propensione alla novità e’ insita nel segno: apertura verso il nuovo, anticonformismo, amore verso gli alti ideali, tolleranza, cooperazione, sono qualità appartenenti all’Acquario. Se non si chiude nel suo mondo e nella rigidità, può veramente essere il segno dell’impulso nuovo, del cambiamento, di un nuovo modo di vedere le situazioni. L’Acquario e’ rappresentato dal simbolo dell’Uomo – Angelo con l’anfora che versa l’acqua . Il mito ci riporta al giovinetto Ganimede, rapito da Giove e portato sull’Olimpo affinché svolgesse questo compito: versare dall’anfora il nettare agli dei, l’elisir di lunga vita e di immortalità. Per l’acquario non esistono barriere, limiti, questo può portare ad uno sconfinamento del rispetto e dei valori, ma può portare anche all’altruismo, all’amicizia, alla fratellanza universale. I segni d’aria in genere sono simpatici, allegri, ma devono stare attenti a non sfuggire alle responsabilità, perchè questa è la loro tendenza. Inoltre devono stare attenti a non irrigidirsi e a fissarsi nelle idee. Devono sviluppare elasticità mentale. I pianeti dominanti l’Acquario sono: Urano e Saturno. Urano è il simbolo dell’anticonformismo, della libertà, della tolleranza e della fratellanza. Astronomicamente è stato scoperto a ridosso della Rivoluzione Francese ed è quindi diventato il simbolo delle rivoluzioni finalizzate ad alti ideali . Saturno invece è il simbolo del tempo, della sofferenza, del lavoro. E’ il pianeta del destino, della terra, della determinazione e costanza . Nella sua più alta evoluzione, della saggezza. Concludendo, l’acquario deve aspirare ad alti ideali e soprattutto cercare di metterli in pratica . Suo compito è quello di trovare l’equilibrio interiore e trasmetterlo nella vita quotidiana e nel sociale; vincere l’individualismo e aprirsi agli altri con amore. Claudia Mineri Mille Binari Filt – Periodico del trasporto ferroviario della Filt CGIL - Lombardia. Supplemento al n. 65 di NOSTOP, periodico della Filt CGIL Lombardia. Responsabili di Redazione: Mariano Chierchia, Sara Tripodi . Hanno collaborato: Antonino Albanese , Carmela Amodeo, , Fausto Baldin, Giancarlo Barbarossa, Marco Bartocci, Pamela Borgia, Paola Cariello, Claudio Castiglioni, Luigi Ciracì, Valeria Cuccurullo, Loide Curcio, Enzo Di Fede, Alberto Furregoni, Tiziano Gagliardi, Enzo Lenzini, Simone Lenzo, Filippo Lisitano, Oscar Melesi, Claudia Mineri, Antonio Piserchia, Salvatore Raimondo, Massimiliano Vena Progetto Grafico: Marco Bartocci, Salvatore Raimondo, Sara Tripodi. Redazione: Filt CGIL – Via San Gregorio, 48 –20124 - Milano – Tel. - Fax 0266987098 Numero chiuso il 14 aprile 2010 e-mail: [email protected] - sito web: www.filt.lombardia.it