millebinari 14 invio

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millebinari 14 invio
Trasporto ferroviario in Lombardia
Periodico della FILT CGIL Lombardia
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
SOMMARIO
seicentoparole
CONGRESSO CGIL. IL VALORE
APPUNTAMENTO DEMOCRATICO
Pag 2
Seicento parole
-Congresso CGIL. Il valore di un
appuntamento democratico
Pag 3
Congresso Filt-Cgil
-Mozione Epifani. I diritti e il lavoro oltre
la crisi
-Mozione Moccia. La Cgil che vorrei.
Pag 5
Millevoci del Congresso
-Un Luogo per riflettere. Un luogo per
essere ascoltata
-Congresso Cgil. Rosarno e i giovani
salariati
Pag 6
A tu per tu
-Intervista a M.Teresa Ricci
Pag 11
Attività ferroviarie
-Le contestazioni disciplinari in FS
-Novità regolamentari PDB/PDM
-Maternità e congedi parentali nelle
Attività Ferroviarie
-L’europa e l’Alta Velocità
Pag 18
Approfondimento su…la busta paga
-Capire il listino di Dicembre con
tredicesima a parte
Pag 16
Millevoci
-Tanti piccoli eroi
-Climatizzazione e biglietterie. Un
problema diffuso e mai risolto
-Solidarietà nell’officina OML di Milano
Greco
Pag 21
Dai Delegati
-La centralità della responsabilità
individuale
Pag 22
Previdenza complementare
-Pensioni e previdenza complementare.
Una lunga strada da percorrere
Pag 23
Gruppo FNME
-Aspettando Godot
-Solo Malpensa?
Pag 24
Gocce
Pag 26
Rail Sound
Pag 27
La vignetta di B3
Pag 28
Noi e le stelle..Acquario
UN
Il 9 dicembre dell’anno scorso è iniziato il percorso
congressuale della CGIL, che con le assemblee di
base, che si sono svolte in tutti i luoghi di lavoro,
fino al 20 febbraio, ha visto questa Organizzazione
sindacale presentare ai lavoratori e agli iscritti il
proprio progetto programmatico per i prossimi
anni.
Il XVI Congresso si è svolto su due documenti
alternativi e agli iscritti è stato chiesto di scegliere
quale ipotesi progettuale doveva caratterizzare
l’iniziativa politico-sindacale della CGIL per il
prossimo futuro.
Marcia a vista
-Attività di movimento sulle
linee/impianti telecomandati
Pag 8
DI
Il documento congressuale “I diritti e il lavoro
oltre la crisi”, il cui primo firmatario è il Segretario
Generale Epifani, ha ottenuto un risultato di ampia
maggioranza, sia nella Filt di Milano, che in quella
lombarda.
Hanno votato più del 61% degli iscritti dei
suddetti
settori,
risultato
straordinario
considerando, sia i turni che svolgono gli addetti
di queste attività, sia il regolamento congressuale
strutturato su un mondo del lavoro concepito solo
e ancora come “fabbrica”.
L’occasione
di
un
Congresso,
per
un’Organizzazione,
che
ha
l’orgoglio
di
rappresentare milioni di persone, deve costituire il
momento di riflessione sul lavoro svolto, la
misurazione
degli
obiettivi
raggiunti,
l’elaborazione di un progetto più efficace, la scelta
del gruppo dirigente a tutti i livelli e soprattutto
valorizzare il senso di appartenenza comune
attraverso l’applicazione visibile e trasparente del
confronto libero e democratico.
I lavoratori del Gruppo FS, del Gruppo Ferrovie
Nord Milano, delle nuove Imprese Ferroviarie,
degli Appalti Ferroviari, a Milano, hanno
partecipato alle assemblee di base e hanno avuto
la possibilità di esprimere liberamente e
democraticamente il loro giudizio sui due
documenti;
sviluppando,
fra
di
loro,
la
partecipazione e il confronto direttamente nel
proprio impianto, nel proprio deposito, nella
propria officina e nel proprio ufficio!
Un patrimonio comune da salvaguardare e
difendere affinché non vengano mai meno, a
partire dai luoghi di lavoro, la misurazione del
consenso e la libera espressione del pensiero.
La Conferenza di Organizzazione che la CGIL ha
tenuto nel corso del 2008, aveva impegnato le
strutture
ai
vari
livelli
su
alcuni
punti
fondamentali, che avrebbero dovuto caratterizzare
la trasformazione di questo Sindacato.
La centralità del territorio, il forte reinsediamento,
lo spinto ricambio generazionale, la maggiore
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Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
visibilità delle donne e degli immigrati, sono alcuni
temi di cui il XIV Congresso ha il dovere di dare
attuazione.
Congresso Filt
Cgil
L’investimento in formazione, mirato verso i giovani,
che la Filt ha realizzato, sia a livello regionale che
nazionale, ha potuto evidenziare tutto il suo valore
proprio in occasione del Congresso.
MOZIONE EPIFANI. I DIRITTI E IL LAVORO
OLTRE LA CRISI.
Inoltre, a Milano, la partecipazione a specifici corsi
programmati dalla Camera del Lavoro ha permesso
a questi giovani di conoscere ed approfondire meglio
temi di carattere confederale.
Il XVI° Congresso della Cgil si svolge nel pieno della
prima crisi realmente globale, i cui fattori sono da
ricercare nella crescita delle diseguaglianze nei
paesi ricchi, nello spostamento di quote crescenti di
reddito dai salari ai profitti, mentre nei paesi in via
di sviluppo siamo di fronte alla scelta di contenere
la domanda interna.
Infatti alcuni di questi giovani sindacalisti si sono
assunti l’onere di illustrare i contenuti del
documento congressuale “I diritti e il lavoro oltre la
crisi”; nelle assemblee di base, che si sono tenute
nel Gruppo FS.
Chi aveva teorizzato l'autosufficienza dei mercati, e
la diseguaglianza come leva di crescita, ha
riscoperto il ruolo insostituibile degli Stati e del
denaro pubblico; i tanti diseguali sono diventati
improvvisamente cittadini assolutamente uguali
quando si è trattato di indirizzare le risorse di tutti
al salvataggio del sistema.
La stessa composizione delle liste che si
richiamavano al documento “a firma Epifani”, ha
visto la presenza di numerosi giovani e donne, al
punto che, capilista nei quatto collegi del Gruppo FS,
per il Congresso della Filt di Milano, sono state
donne.
Ogni crisi di carattere epocale ha dentro di sé anche
i fattori del cambiamento. Tutti quelli che pensano
di tornare al mondo di prima coltivano un'illusione
che non ha fondamento o porterebbe a nuove crisi e
nuove contraddizioni.
Tutto ciò ha permesso che, ad esempio, i delegati
che sono stati eletti nelle assemblee di base nel
Gruppo FS e che hanno partecipato al Congresso
della Filt di Milano, su 28 espressi dal “documento
Epifani”, 8 erano giovani e 13 donne!
Il lavoro, il suo ruolo, il suo valore e quello
dell'uguaglianza, deve ritrovare centralità e senso
comune nelle politiche pubbliche.
Quindi un rinnovamento del gruppo dirigente
praticato ma che va coniugato con una maggiore
presenza nel territorio, garantendo una migliore
funzionalità ed efficienza delle sedi periferiche.
La CGIL considera inadeguata la risposta del
governo Berlusconi nei confronti di questa crisi.
A tal riguardo il tema del territorio riveste
un’importanza fondamentale affinché la risposta del
sindacato sia più vicina alle esigenze dei lavoratori e
porti a sintesi più efficacemente le loro domande e
aspettative.
L'Italia ha deciso di assumere il primato del
contenimento del debito pubblico come cuore della
propria strategia; non ha reso convenienti gli
investimenti orientandoli verso settori e attività
anticiclici; non ha sorretto la domanda di beni e
servizi con progetti di politica industriale e
salvaguardia di stabilimenti e occupazione italiana.
Una CGIL dei trasporti che nel trentennale della sua
nascita
compie,
all’interno,
uno
sforzo
di
rinnovamento nelle sue strutture dirigenti e che,
all’esterno, ai cittadini, agli utenti, alle istituzioni, ai
lavoratori e alle aziende del settore presenta
un’analisi, che possa, a partire dalla qualità e dallo
sviluppo dei servizi prodotti dal comparto,
rappresentare una possibilità di uscita dalla crisi.
Il calo del PIL del 2008 e del 2009 è tra i più forti
del mondo e il deficit pubblico è tornato a salire.
Perfino dal punto di vista dei valori e dell'etica
pubblica, il paese vive una stagione molto difficile:
conflitti istituzionali, non rispetto di prerogative e
regole, attacchi alla libertà di informazione e
cultura, sistematica contraffazione della realtà e
della sua rappresentazione.
Con Cisl e Uil ci son stati delle rotture,e quella sul
modello contrattuale è la più grave, ma la CGIL non
considera irrimediabile la rottura, persistendo nel
percorrere la strada del pluralismo e della
democrazia.
Mariano Chierchia
Perchè la democrazia del sindacato non può che
essere parte fondante della democrazia del paese.
Come scrisse Giuseppe Di Vittorio “le classi
lavoratrici sono la democrazia e sono lo Stato”.
Raimondo Stefano Salvatore
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Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
che sempre in media è pari al 77% di quella
percepita dai salariati. Intascano una specie di
premio previdenziale. Si tratta di “una pensione
interclassista pagata dal proletariato”. E' sbagliato
e fuorviante lo slogan (abusato e buono per tutti
gli usi) dell'autonomia del sindacato, è necessaria
la battaglia in difesa dell'autonomia di classe dei
lavoratori salariati i cui interessi sono contrapposti
a quelli della borghesia.
Congresso Filt
Cgil
MOZIONE MOCCIA. LA CGIL CHE VOGLIAMO
Le assemblee congressuali di base sono state un
momento importante del congresso. Gli interventi
sono stati numerosi e sono emerse, sotto diverse
angolature, le differenze che caratterizzano i due
documenti congressuali. In questo mio breve
contributo, proprio basandomi sulla discussione
nelle assemblee di base, vorrei sottolineare alcuni
aspetti e indicare alcune prospettive di lavoro.
Questa concezione risulta tanto più vera oggi.
Borghesie e governi (indipendentemente dal loro
colore) vogliono scaricare tutti i costi della crisi e
delle ripresa sulle spalle dei lavoratori. In Grecia si
vedono i primi effetti.
E' necessario (il congresso ha avuto il merito di
far emergere questi temi e di sollecitare alla
discussione
e
all'approfondimento
numerosi
lavoratori, in particolare giovani) approfondire
questi argomenti, conoscere le origini e la storia
del
movimento
sindacale.
Tale
storia
è
particolarmente ricca e istruttiva nel settore dei
ferrovieri. Non si tratta di un esercizio
intellettualistico,
ma di una necessità
per affrontare le
future impegnative
battaglie.
Sono
convinto che non
pochi giovani vi
potranno
trovare
una
sollecitazione
al proprio impegno.
La principale differenza emersa tra i sostenitori dei
due documenti congressuali, anche se spesso essa
è appena accennata e non approfondita, riguarda
la natura, la funzione e il ruolo del sindacato. I
“sostenitori” di Epifani ritengono che il documento
congressuale di maggioranza esprime il concetto di
un sindacato “generale”, che si occupa dei
problemi della società e quindi rappresenta meglio
i lavoratori, i quali non si vogliono rinchiudere nella
fabbrica o nel luogo di lavoro, ma vogliono essere
protagonisti a livello sociale.
Di
contro
il
“documento
di
minoranza”
esprimerebbe più l'idea di un sindacato che si
prefigge dei compiti ristretti, che vede solo il
rapporto lavoro salariato-capitale, e quindi limita e
riduce le possibilità di azione dei lavoratori
salariati. La presunta superiorità del modello
sindacale italiano rispetto ad altri sindacati (in
particolare quello tedesco) starebbe in questa
“visione generale”. Il fatto è che (nella realtà e non
nell'immaginazione ideologica) a determinare
questa visione generale e questa volontà di
pianificazione, sono sempre interessi di altre classi
sociali, di frazioni della borghesia, di gruppi
economici che utilizzano i lavoratori, camuffando il
proprio concreto e prosaico interesse materiale
come interesse generale della società.
I
fatti
pongono
all'ordine del giorno la necessità di un'azione
sindacale europea. Lo sciopero dei piloti Lufthansa
e quello minacciato dagli assistenti di volo della
stessa compagnia, lo sciopero dei controllori di
volo francesi e quello votato dal personale di volo
di British Airways, sono la dimostrazione concreta
che, anche se si tratta di lotte particolari e
settoriali, le richieste dei lavoratori sono comuni in
un settore che si sta sempre più concentrando e
internazionalizzando. La Filt (una particolare
responsabilità ha la Filt lombarda per il peso
oggettivo che questa regione ha in Europa) deve
porsi praticamente il problema di un collegamento
e di un azione a livello europeo. La questione non
può più essere rinviata.
In questo modo i lavoratori salariati vengono
utilizzati come massa di manovra e non riescono a
difendere le proprie condizioni salariali e di vita. I
fatti hanno la testa dura: il salario del lavoratore
italiano è (dicono i documenti sindacali) del 9% più
basso rispetto alla media del salario europeo e, in
20 anni, 10 punti di PIL sono passati da salari e
pensioni a rendite e profitti; i lavoratori autonomi
versano all'INPS in media circa la metà dei
lavoratori dipendenti, ma ricevono una pensione
La CGIL, e in questo sta il suo tratto distintivo e la
sua forza, è un sindacato confederale. Ciò che
fondamentalmente caratterizza la confederalità è
l'azione dei settori e dei comparti più forti
(attraverso la lotta) a sostegno di quelli più deboli.
L'episodio di Rosarno non è un fatto isolato, e
anche nel settore dei trasporti non mancano le
Rosarno. Anche questo è un tema sollevato nelle
assemblee congressuali e su cui bisogna riflettere.
Filippo Lisitano
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Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
al giorno prima che ci
accorgessimo che c’era
una
grave
crisi
economica e sociale in
corso nel mondo e
anche nel nostro paese.
Anche perché tale crisi
non è spuntata come un
fungo malefico nella
nostra società: è stata
forse solo un’epifania,
un momento per comprendere e riconoscere ciò
che eravamo e ciò che eravamo destinati a
diventare, un’illuminazione sul nostro percorso
umano come singoli e come collettività. Se
tornassimo indietro grazie ad un misterioso
miracolo dopo un po’ ritorneremo ancora qui dove
ci troviamo oggi.
Millevoci del
Congresso
UN LUOGO PER RIFLETTERE, UN LUOGO
PER ESSERE ASCOLTATA
Ho venticinque anni e lavoro in Biglietteria a
Milano c.le da qualche anno. Malgrado i
problemi che vivo quotidianamente non ho
dubbi sul fatto che il mio lavoro mi garantisca
sostentamento e sicurezza, in periodi di crescita
economica e in periodi di crisi. So che se
decidessi di avere un figlio al mio ritorno
troverei il mio posto di lavoro e il mio stipendio
così
da
poter
mantenere
me
e
lui
dignitosamente. Ma quando esco dalla porta
delle biglietteria ciò che vedo è molto diverso.
Vedo giovani disoccupati, con contratti di lavoro
precari, spesso sottopagati, che vedono solo
incertezza nel loro futuro. Credo che giovani e
meno giovani abbiano bisogno di riflettere su
questi temi, abbiano bisogno di ricordare,
perché è questo l’unico modo per poter gestire
una realtà complessa e problematica come la
frattura esistente tra giovani e futuro nel mondo
del lavoro. Il Congresso della CGIL ha
rappresentato per me un momento di confronto,
di discussione. Ma soprattutto
è stato un
momento in cui come lavoratrice e come
cittadina ho sentito che la mia voce era
ascoltata, presa in considerazione.
E tutto ciò è implicito nella crisi stessa che è un
momento di rottura nel funzionamento del
sistema. Secondo l’interpretazione di molti storici
per comprendere una crisi si devono analizzare le
sue tre fasi fondamentali: 1) la fase precedente al
momento in cui è iniziata la crisi; 2) la fase in cui
la crisi si manifesta; 3) la fase in cui la crisi è
terminata e il sistema ha ritrovato un suo equilibrio
diverso dal precedente.
Questa definizione, al di là del suo valore
accademico,
dà
conto
dell’importanza
del
Congresso in questa fase storica e dell’importanza
che anche i più giovani vi siano coinvolti.
Innanzitutto ci vuole una visione d’insieme che
permetta di comprendere la rottura avvenuta e
solo la discussione e la messa in discussione del
proprio percorso può fornire nuove soluzioni,
nuove strade da percorrere oggi e in futuro. È
chiaro che come in un qualunque momento di
emergenza è necessario occuparsi della situazione
contingente e delle misure volte ad arginare
l’emergenza. Ma questo non è ovviamente
sufficiente. È necessario ritrovare un equilibrio, ma
un equilibrio diverso dal precedente.
Il mondo del lavoro è incerto e problematico
soprattutto per i giovani, ma la società che ci
circonda non è da meno. I problemi che
dobbiamo affrontare, le sfide sono sempre
nuove, sempre più incalzanti. Questa stessa
crisi ci ha messi di fronte a tutte le
contraddizioni che come sociètà abbiamo
sempre cercato di negare in termini di
disuguaglianze sociali e purtroppo anche
generazionali. Non possiamo più negare che
meno stato sociale implica maggiore povertà tra
i cittadini e meno consumi, non possiamo
negare
che
disoccupazione
e
precariato
comportano nuove sacche di povertà nel paese,
non possiamo negare che l’instabilità lavorativa
dei giovani pesa sulle loro famiglie e
sull’indipendenza o sulla loro scelta di fondare
nuove famiglie. Tutto questo è chiaro davanti a
noi, è un fatto.
Questo nuovo equilibrio deve essere uno spazio
gestito, discusso e realizzato da un popolo
consapevole, disposto a mettersi in discussione,
disposto a costruire a partire dai suoi cittadini, a
partire da tutti i suoi cittadini. Per questo è giusto
che lavoratori di ogni settore, di ogni sesso ed età
discutano assieme del loro presente e del loro
futuro. È qui che secondo me risiede l’importanza
di questo Congresso. È necessario che vi sia un
luogo per riflettere, un luogo per ritrovare un
equilibrio concertato e consapevole, un luogo in cui
ritrovare antichi valori, un luogo in cui intercettare
nuovi possibili percorsi, un luogo per ricordare da
dove veniamo e dove siamo diretti, un luogo per
ascoltare ed essere ascoltati.
Le crisi però sono momenti di grande pericolo
ma anche di grande possibilità. È impensabile
schiacciare il tastino rewind e riportare il mondo
Loide Curcio
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Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
Millevoci del
Congresso
CONGRESSO CGIL,
ROSARNO E GIOVANI SALARIATI
Sono un giovane traghettatore che lavora a Milano
c.le. E' la prima volta che partecipo ad un
congresso sindacale e ho deciso di dare il mio
sostegno al documento di minoranza, perchè mi
sembra che sia più vicino alla mia idea di un
sindacato che lotta a difesa dei più deboli.
ATTIVITA’
DI
MOVIMENTO
IMPIANTI TELECOMANDATI
SULLE
LINEE/
.
L’innovazione tecnologica, sempre più spinta, delle
linee e degli impianti, avvenuta a ritmi elevati in
questi ultimi anni, ha provocato una drastica
diminuzione del personale di linea e di stazione,
determinando quello che in gergo ferroviario si
classifica come “ IMPRESENZIAMENTO” delle
località di servizio e, di fatto, determina il
trasferimento
di
incombenze
tipiche
del
movimentista al personale dei treni. Nasce la
figura dell’AGENTE TRENO.
Mi ha colpito quanto è successo a Rosarno.
Braccianti immigrati che vivevano in baracche,
senza doccia, con il cibo appeso al soffitto perchè
non se lo mangiassero i topi, sfruttati per 13 ore
al giorno e diventati poi ingombranti e inutili
perchè le arance non era più necessario
raccoglierle, in quanto i sussidi europei vengono
dati a ettaro. Questi sono miei compagni di classe,
salariati come me, con i miei stessi interessi e solo
il caso ha fatto si che io sia in una condizione
senz'altro migliore della loro. Tutta la società
ufficiale, Stato, Regione, Comune, Chiesa ecc. si è
stupita poi di quanto è successo. Ma quello che mi
colpisce è: perche' il sindacato non c'era, cosa ha
fatto il sindacato prima e dopo per difendere
questi lavoratori, è fantasia pensare che potevano
essere chiamati ad uno sciopero di solidarietà i
lavoratori di altri settori?
Normalmente questa funzione, in particolare, con
l’avvento del nuovo modulo di condotta ad AS è
assegnata al Capotreno. Questo non esclude per i
treni senza Capotreno che le funzioni di agente
treno siano assegnate al personale di condotta (in
questo caso due agenti). Non considero, in questo
articolo, le nuove linee AV, dove con attrezzature
idonee a realizzare il sistema ERTMS/ETCS L2 la
funzione di agente treno viene svolta dal personale
di condotta che presta servizio in testa al treno.
In ferrovia ci sono i lavoratori degli appalti che
spesso subiscono soprusi, alcuni sono stati mesi
senza prendere lo stipendio, sono lavoratori
spesso atipici, lavoratori immigrati trattati
diversamente, lavoratori che spesso cambiano
azienda. Perchè i ferrovieri non sono chiamati in
lotta a loro sostegno? Non credo che tutto sia
semplice, ma almeno è possibile mettersi su
questa strada.
A prima vista, dal preambolo introduttivo,
sembrerebbe che l’AGENTE TRENO sia una figura
professionale nuova; ma in realtà non è così.
Per fornire un breve excursus storico, devo fare un
passo indietro e riportare il lettore al secolo scorso.
Su alcune linee secondarie a semplice binario a
scarso traffico, sia prima della seconda guerra
mondiale che negli anni della ricostruzione bellica
fino a giungere al termine degli anni 80, la
circolazione dei treni era regolata, per economia di
gestione, da un solo Capo Stazione, presente nella
stazione capo tronco della linea, con giurisdizione
su tutta la linea assegnata, anziché dai Capi
Stazione dislocati nelle varie località di servizio
della rete principale per regolare il distanziamento
dei treni unitamente al controllo e spostamento di
incroci/precedenze e manovre in ambito stazione
di pertinenza.
Anche la questione dei giovani salariati è
importante. Perchè è soprattutto sui giovani che si
scaricano le contraddizioni. Precarietà, doppi
regimi salariali, accordi che prevedono salari più
bassi e condizioni normative peggiori per i giovani
sono all'ordine del giorno. Io vedo pure come i
giovani sono sottoposti a pressioni psicologiche e
purtroppo la sfiducia che hanno nel sindacato.
Anche in ferrovia c'e' un doppio regime salariale.
Il nuovo contratto di lavoro dovrebbe sanare
questo regime odioso.
Tale
funzione
di
Regolatore
Unico
della
circolazione gli valeva il titolo di “Dirigente Unico”,
ovvero l’unica autorità preposta su quella linea agli
spostamenti d’incrocio da una località all’altra in
base al ritardo dei treni e cosi via; ma non di meno
aveva bisogno nelle località di servizio, all’epoca
denominate
ASSUNTORIE,
di
un’interfaccia
operativa, in questo caso il Capotreno, per dare
corso ai suoi ordini e dispacci di servizio. Per fare
un esempio, il nostro Capotreno, prima di iniziare
le procedure d’incrocio doveva comunicare e
registrare, su apposito registro, al Dirigente Unico
Enzo Di Fede
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Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
ai deviatoi con segnale a luce blu spenta o
privo del predetto segnale su linee in SCC .)
il ”GIUNTO” del proprio treno nella località di
servizio
che
assumeva
il
significato,
determinante per la sicurezza della circolazione,
che il treno era arrivato completo e che non si
era perso per strada qualche carro o carrozza
(all’epoca non esisteva blocco conta assi o
blocco automatico, su quelle linee a scarso
traffico). A questo punto, partivano le
procedure e gli ordini impartiti dal DU al nostro
CT per la manovra dei deviatoi necessari a
costruire
l’itinerario
d’arrivo
del
treno
incrociante: all’epoca ogni manovra dei deviatoi
era regolata da chiavi di sblocco e la manovra
degli stessi era rigorosamente manuale (non
esistevano apparati con manovra elettrica o
oleodinamica!).
Ecco che abbiamo
dell’AGENTE TRENO.
scoperto
Compilazione riepiloghi e relativi moduli di
prescrizioni di movimento bollettino di frenatura
e composizione, insieme alle prescrizioni
tecniche per i treni che hanno origine da
stazioni telecomandate.
Nelle stazioni delle linee a semplice binario,
azionamento maniglie di consenso per ingresso
treno incrociante (RAR). L’agente treno, se il
proprio treno svolge servizio viaggiatori, e se
questi devono attraversare a raso l’itinerario
del treno incrociante, deve tener conto di
questa circostanza, prima di concedere il
consenso
e
poi,
sempre,
controllare
l’attraversamento.
l’antesignano
Trasmissione dispaccio di giunto.
Operazioni di manovra.
Ai nostri giorni, l’ammodernamento tecnologico
degli impianti ha consentito la realizzazione di
una
circolazione
controllata
e
comandata
di
un’intera linea o più
linee
della
rete
principale,
che
si
estendono
per
centinaia di km, da
parte di un unico
Dirigente
Centrale
Operativo, il vecchio
DU
assistito
dalla
tecnologia, alloggiato
in una funzionale e
attrezzata
sala
operativa di controllo
degli apparati ed enti
di
linea
e
stazione,
allocata
non
necessariamente
contigua
all’ambiente
ferroviario. Le stazioni, i bivi, i posti di
comunicazione o di movimento sono tutti
“IMPRESENZIATI” ma “ABILITATI”, ovvero
idonei ad operazioni di incrocio, precedenza,
manovra e ricovero dei materiali, grazie
appunto al controllo centralizzato del traffico
(CTC). Un affinamento ulteriore, ai fini della
sicurezza d’esercizio, in questi anni si è avuto
con nuovo e innovativo sistema di comando e
controllo su alcune linee della rete denominata
SCC, che interessa anche le nuove linee alta
velocità/alta capacità (AV/AC).
Azionamento comando locale di emergenza
(CLE).
Verifica sul quadro
linea o sul quadretto
topografico
dell’esistenza o meno
di
consenso
dei
Passaggi a livello (PL).
Verifica dello stato di
allarme o meno dei
passaggi
a
livello
automatici.
Verifica dell’esistenza
o meno del controllo
di eventuali deviatoi
posti in piena linea.
Verifica dell’esistenza
o meno delle condizioni di Blocco Elettrico (si
riferisce all’efficienza del blocco, ma solo sulle
linee a semplice binario, in quanto sulle linee a
doppio binario non è possibile effettuare tale
accertamento da parte dell’agente treno.
Liberazione artificiale del blocco (linee con
blocco elettrico conta assi) tale operazione è
inibita quando l’agente treno è il macchinista.
Effettuare la manovra a mano dei deviatoi.
Risulta evidente che le richieste da parte del
DCO, si verificano in concomitanza con
anormalità e guasti anche gravi del sistema di
comando e controllo. In particolare, l’ultima
operazione dell’elenco (la manovra manuale dei
deviatoi), anche se capita di rado è quella più
onerosa ai fini della sicurezza, perché richiede
delle operazioni che si possono svolgere con
condizioni climatiche avverse (precipitazioni
nevose, presenza di ghiaccio negli scambi,
pioggia intensa) e per questo a conclusione
dell’articolo vale la pena di richiamare le
procedure previste.
In base a queste considerazioni, si può
senz’altro affermare che il sistema con
Dirigente Centrale Operativo (DCO) altro non è
che una proiezione tecnica sofisticata della
vecchia Dirigenza Unica. Siamo arrivati,
finalmente, a descrivere le principali funzioni
svolte dall’AGENTE TRENO sulle linee/impianti
telecomandati, a richiesta del DCO:
Ricevere le prescrizioni di movimento (M. 40
TELEC).
In prossimità dei deviatoi, da manovrare,
esistono delle serrature denominate unità
bloccabili, in queste serrature, viene custodita e
Comunicazioni Verbali registrate per treni fermi
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Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
bloccata, da parte del DCO, la chiave
permette la manovra a mano degli stessi.
che
Per prelevare detta chiave, l’agente treno deve
essere autorizzato dal DCO o in caso di impianti
presenziati dall’agente che presenzia l’impianto.
INTERVISTA A M.TERESA RICCI
In precedenza a ciascun deviatoio esiste un
picchetto speciale, questi, quando bisogna
effettuare la manovra a mano del deviatoio
interessato, deve essere impegnato col primo
asse, di testa, del convoglio.
In questo numero finalmente parliamo con una
donna, il Capo Impianto del Personale di Bordo di
Milano Porta Garibaldi, la Signora Maria Teresa
Ricci.
L’agente treno, per effettuare la manovra a mano,
deve essere in possesso della suddetta chiave.
Con quest’ultima si recherà sul dispositivo per la
manovra a mano del deviatoio che è costituito da:
L’ufficio si trova nel “tunnel” della stazione di
Garibaldi è un ufficio grande e condiviso con altri
collaboratori. Domina il bianco delle pareti,
interrotto dagli sprazzi di colore dei quadri di buon
gusto, che con orgoglio mi confessa siano regali di
ex colleghi, cosi come i numerosi trofei in bella
vista sulla libreria. Sicuramente un ambiente
essenziale, ma decisamente accogliente come del
resto la “padrona di casa”. Prima di iniziare che le
domande che le sottoporrò state suggerite proprio
dal personale dell’ISR di Porta Garibaldi.
Una leva applicata alla cassa di manovra (su
alcune casse al posto della leva può essere
applicata una manovella.)
Da una serratura a chiave per bloccare la leva
stessa ed impedirne lo spostamento.
Quindi la procedura che l’agente treno deve
eseguire è la seguente:
Iniziamo..Mi racconti a voce il suo curriculum
vitae? Quando è entrata in ferrovia?
Estrarre la chiave dall’unità bloccabile (dopo il
suo sbloccamento.)
Naturalmente non vi dico la mia età, ma sono
entrata in ferrovia come conduttore nell’82. Vengo
da Pozzolo Formigaro e ai tempi ho fatto tre
concorsi esterni in Ferrovia come Capotreno,
Capogestione e Capostazione. Li vinsi tutti e tre
ma fui chiamata prima come conduttore e quindi
lavorai per un anno con quella qualifica a
Ventimiglia. Poi fui chiamata anche come
Capostazione e accettai perché mi aveva sempre
attirato quest’attività e poi perché la residenza
amministrativa
era
a
Genova
Principe,
permettendomi di dimezzare la distanza da casa. A
Genova Principe stetti per un anno e conseguii
tutte le abilitazioni necessarie poi andai a fare il
Dirigente Movimento in linea. Stetti per circa 8
anni poi per problemi familiari cercai un’attività
che mi permettesse di stare in maniera
continuativa più vicino ai miei genitori, a
Sampierdarena
stava
nascendo
la
nuova
Segreteria Tecnica (che allora aveva stazioni
satellite) cosi divenni responsabile dell’Ufficio
Materiale Rotabile, perseguii a fare l’orarista, mi
occupai dell’M53 e di prescrizioni meccanizzate
come esperimento pilota e della produzione degli
M42 che davano la successione dei treni nei vari
posti movimento. All’epoca facevo anche in
maniera non fissa il formatore.
Introdurla e girarla nella serratura applicata
alla cassa di manovra. Questa operazione
consente di liberare la leva da manovrare.)
Effettuare tanti movimenti della leva o giri
della manovella sino alla posizione esatta del
deviatoio rilevabile dalla corretta “posiziona
tura” dell’indicatore dedicato.
Riportare la leva nella condizione di riposo,
estrarre la chiave dalla serratura del deviatoio
e riporla nell’unità bloccabile.
Queste operazioni sono riportate in modo
cronologico su apposita targa posta sulla cassa dei
deviatoi. Per maggiori dettagli consultare le
Istruzioni Per L’Esercizio In Telecomando ad uso
del personale dei treni ( allegati 6-9). Per alcuni
tipi di deviatoi, esistono delle levette, che devono
essere azionate prima della manovra a mano del
deviatoio, a seconda se devono essere posizionati
per il dritto o il rovescio.
Alberto Furregoni
Poi sempre per vicissitudini personali cambiai
attività, a me piace molto cambiare, quindi lo feci
con entusiasmo: passai agli allora nascenti servizi
di stazione, fui inserita nel settore ispettorato,
prima mi occupai del contratto di pulizia poi nel
settore sicurezza visto che stava nascendo la
Legge 626 e quindi in Azienda si stava sviluppando
una struttura dedicata a questo aspetto.
Per
Trenitalia svolsi a livello nazionale attività anche
come Team Leader delle Audit di Sicurezza del
Lavoro e Tutela Ambientale. Ho girato tutt’Italia in
quanto mi occupavo del coordinamento dell’attività
8
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
di RSPP a livello nazionale per la linea
manutenzione carrozze. A fronte dell’assestment
per il nono livello tra le varie opportunità, c’era
quello di Capo Impianto nell’ambito esercizio,
attività che nei 10 anni precedenti mi era
mancata. Cosi alla proposta aziendale accettai
volentieri,
questo
cambio
di
attività
ha
comportato un cambio di struttura: il passaggio
da Servizi di Stazione divisione passeggeri a Capo
Impianto PDB divisione regionale.
perché i problemi di cui parli, ovvero la cura dei
figli o
dei
genitori anziani
investe
tutti
indifferentemente dal genere, e devo ammettere
che mi trovo a gestire situazioni particolari sia di
uomini che di donne. In questo impianto la realtà
gestionale legata alla produzione prevede un turno
unico, non è previsto “lo spezzato”. Ma comunque
vi è il rispetto delle leggi relative al tema maternità
e della legge 104. In particolare la maternità viene
rispettata in maniera scrupolosa, permettendo alle
ragazze che aspettano un bambino di svolgere
attività decorose dal punto di vista personale, e
che permettono di avere un ritorno positivo dal
punto di vista dell’interesse personale. Se ci sono
delle problematiche particolari, cerchiamo sempre
di trovare una soluzione che sia proficua dal punto
di vista produttivo e che comunque possa
conciliarsi con le esigenze personali del lavoratore
o della lavoratrice. Anche
nel caso di una richiesta
di part-time, se l’azienda
viene
incontro
al
personale su specifiche
richieste, normalmente do
parere positivo, ma cerco
di
non
avere
uno
scompenso
fra lavoro
maschile e femminile, il
mio obiettivo è integrare
gli aspetti positivi di
entrambi i generi.
Mi racconti la sua giornata tipo partendo
dalla sveglia..a che ora la punta?
Sono una pendolare di lunga distanza, mi alzo
prestissimo intorno alle 5,30, faccio orario di
giornata, non ho un orario ben definito,
normalmente mi trattengo in ufficio come minimo
intorno alle 18,30\19,00.
Quando
arrivo
in
ufficio, per prima cosa,
vado a vedere se ci
sono delle anormalità
registrate
dalla
distribuzione sui vari
servizi e faccio poi una
verifica delle cause che
hanno
verificato
il
disservizio e come sono
state gestite.
Verifico le azioni da
intraprendere, se di
natura disciplinare o di
colloquio
con
il
personale.
Dopo
le
verifiche
in
distribuzione riprendo i
lavori che erano in sospeso, partendo dalla
cartelline con le evidenze e priorità.
Rispetto
all’ambiente
di lavoro, molti colleghi
lamentano
la
fatiscenza degli arredi,
dei
bagni
e
della
saletta relax. Sappiamo bene che il palazzo è
in fase di ristrutturazione e la maggioranza
degli uffici di palazzo alto si sono trasferiti in
altri siti come Fiorenza, ma proprio per
questo può dirci se è prevista a breve
termine, la rimessa a nuovo della saletta
riserve che attualmente è fornita di arredi
vetusti? Credo che come donna sia molto
sensibile alla questione spogliatoi e servizi
igienici, ha qualche progetto in merito?
Ha incontrato difficoltà o ancora le incontra
nel ricoprire il suo ruolo in una realtà come
quella ferroviaria, dove le donne sono
entrate con forza solo negli ultimi anni in
esercizio?
No difficoltà no, ho avuto sempre la fortuna di
trovare sia dei capi che dei colleghi molto
collaborativi e disponibili, ma sono stata fortunata
anche nella sfera privata, fare combaciare le cose
crea un carico di lavoro e responsabilità molto
alto, ma come dicevo prima, per fortuna in
questo mio marito è molto collaborativo e mi
stimola a fare le cose che mi piacciono.
Recentemente abbiamo sviluppato un progetto nel
tunnel cercando di
aggregare il personale di
condotta e quello di scorta in un ottica di risparmio
degli spazi e degli arredi. In questo frangente
siamo riusciti a recuperare dei mobili in buona
condizione provenienti dallo svuotamento dei
palazzi. Per esempio i mobili del mio ufficio sono di
recupero e nonostante questo, mi sembrano
dignitosi, non crede? E questo vale anche per tutti
gli altri uffici dell’ISR, abbiamo ricollocato i mobili
disponibili per migliorare l’ambiente di lavoro. Per
quanto riguarda la sala riserve, è stato sviluppato
a livello aziendale un piano di riqualificazione di
tutte le sale riserve secondo uno standard
aziendale, che prevede anche l’inserimento di
tecnologie
disponibili
per
il
personale.
Nell’immediato avviamento abbiamo fatto qualche
intervento palliativo, per esempio abbiamo fornito
Proprio rispetto a questo tema, la difficoltà
di conciliare lavoro e famiglia, credo che sia
avvertita tutti i giorni anche dal personale,
in particolar modo da quello femminile di
questo impianto. Quali azioni positive avete
intrapreso a livello aziendale per conciliare i
tempi di lavoro con quelli di cura della
famiglia?
Per
esempio
penso
provocatoriamente all’istituzione di un turno
mamme.
Da questo punto di vista credo che, sia uomini
che donne vadano messi sullo stesso piano,
9
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
dei divanetti nuovi e cerchiamo, rispetto alla
struttura fisica del palazzo di fare interventi
igienici quando serve sui locali ciechi, ma che
dispongono di estrattori e riciclo dell’aria. Ma
ripeto che sull’area riserve c’è un progetto
dedicato che credo potrà essere ben gradito.
servono anche per la compilazione di tutta la
modulistica necessaria, se comunque non fosse
possibile effettuare il versamento durante l’orario
di apertura dello sportello, il CT può effettuare
anche nelle biglietterie dei versamenti provvisori,
per cui non sento la necessità di dover ampliare
l’orario dell’ufficio ci 204.
Come
crede
debba
essere
un
buon
capotreno?che rapporto c’è fra esercitazione
sul campo o meglio, a bordo rispetto alla
formazione?
Pur esistendo questa possibilità, non è una leva
molto usata abitualmente. Si preferisce un
versamento unico a fine mese, anche se credo che
il personale dovrebbe rompere con la routine
adottando tutte le leve e i suggerimenti che gli
vengono offerti attraverso uno spirito più volto al
cambiamento.
Io sono per creare degli standard, non per
mettere delle regole né dei paletti, ma perché
facendolo si dovrebbe rendere un servizio che sia
gradito al cliente e che possa anche dare
soddisfazione a chi svolge questa attività, inoltre
credo che la standardizzazione faciliti il compito
delle persone che lo svolgono. In ambito di
formazione cerchiamo sempre di trasmettere
questo messaggio.
In merito ai versamenti, stiamo cercando delle
strade nuove che cercheremo di prendere per
agevolare questo tipo di attività anche se bisogna
tenere presente, soprattutto per gli impianti
periferici, che non sempre è disponibile una
biglietteria, ed inoltre i costi aziendali per noi sono
importanti. Le attività di segreteria non sono delle
attività che hanno delle scadenze fisse, per cui per
permettere al personale l’accesso ai servizi nei
tempi previsti, si fa in modo, grazie anche alla
disponibilità della Distribuzione, di pianificare la
produzione in modo da agevolare il personale
come possibile. Il capotreno deve capire che in
quest’ottica le abitudini
che
assume
possono
essere modificate o rese
funzionali
rispetto
al
contesto.
Io tengo moltissimo alla formazione anche se in
certo momenti le condizioni dell’impianto possono
essere critiche e tendono a rendere difficile
organizzare la formazione, almeno nella misura in
cui vorrei che fosse erogata. Però per gli
apprendisti abbiamo delle condizioni contrattuali
differenti rispetto all’altro personale e tendiamo a
dare una formazione a tutto campo. Diamo infatti
un’infarinatura generale
puntando sulla qualità
delle nozioni e non
tralasciando il punto di
vista relazionale e del
comportamento
cosciente da adottare
per gestire le situazioni
critiche a bordo treno. Io
credo
molto
nel
contributo del personale,
in impianto ho messo a
disposizione
del
personale una cassetta
per
le
comunicazioni
dirette al capo impianto,
comunicazioni
che
possono essere fatte anche in forma anonima,
comunque il mio ufficio è sempre aperto e sono
disponibile a parlare con tutti.
L’altro
aspetto
dell’attività ferroviaria
è quello di rapporto con
la
clientela,
diversi
sono stati i casi di
aggressione
al
personale. L’ambiente a
bordo treno soprattutto
su determinate linee ed
orari è variegato e
spesso
ostile.
La
gestione delle ostilità da parte del personale
non è sempre possibile e scaturiscono in
molti casi aggressioni verbali e fisiche. Come
si comporta l’azienda in caso di aggressione?
È prevista una formazione al personale per
prevenire tali fenomeni? Vi è una fase di
recupero in caso di evento traumatico ai
danni del personale?
Rispetto alle problematiche relative al
lavoro svolto dal capotreno, ci sono attività
tipiche di natura gestionale e contabile,
ovvero la relazione con gli uffici del “back
office”, e le attività
di relazione con la
clientela. Rispetto al primo fattore ed in
particolare all’attività
di versamento, è
sorta nel personale la necessità di chiederle
come mai in questo impianto non sia
possibile effettuarlo 24h su 24h, ma anche
rispetto alla segreteria, molti colleghi
lamentano
l’apertura
ridotta
e
non
continuativa al personale. Può spiegarci i
motivi di tali scelte aziendali?
Grazie anche alla mia storia personale credo di
avere una forte sensibilità sul tema sicurezza degli
agenti. Ma anche per ragioni che riguardano
puramente il senso civico credo sia impensabile
non dare il giusto peso alla salute di chi lavora, le
persone è giusto che vengano a lavorare con la
tranquillità di svolgere la propria attività in
sicurezza. Da questo punto di vista l’azienda ha
una lunga storia. Facciamo dei corsi specifici di
formazione gestiti a livello nazionale, e questa
formazione viene erogata al personale col criterio
preferenziale nei confronti dei giovani, lo scopo è
Rispetto al versamento negli aspetti contrattuali è
prevista l’assegnazione di tempi accessori che
10
Anno 6 - n. 14— Aprile 2010
compensare la mancanza di esperienza di cui
soffrono rispetto agli anziani. Questa la considero
un attività di prevenzione, come ovviamente il
contributo delle RLS rispetto alla valutazione dei
rischi serve a dare un contributo alla prevenzione
considerando il punto di vista del personale, e a
questo proposito, noi abbiamo una consultazione
frequente con le RLS. Inoltre quando avviene un
aggressione, vengo informata dai distributori e
dalla sala operativa e contatto la persona
aggredita per capire di cosa ha bisogno per gestire
questo momento critico e propongo in situazioni
pesanti il supporto dello psicologo aziendale se
ritengono di volerne usufruire per agevolare la
rielaborazione dell’accaduto. Noi effettuiamo un
monitoraggio continuo su questo tema e teniamo
sempre un colloquio diretto con il personale.
Creiamo una commissione presieduta dal capo
impianto, con l’obiettivo non di fare un inchiesta
ma di capire la dinamica dell’aggressione e
l’evento scatenante secondo il punto di vista del
capotreno. Per me è importante cercare di dare un
contributo alla persona anche attraverso un piccolo
intervento formativo. Ovviamente
in questa
commissione ci sono sempre l’RLS e RSPP.
Attività
ferroviarie
LE CONTESTAZIONI DISCIPLINARI IN FS
Parte seconda
Il Codice etico del Gruppo Ferrovie dello Stato,
rappresenta il “vademecum” del Gruppo in
relazione ai rapporti di lavoro intercorrenti tra
parti, datore e lavoratore subordinato e vuole
essere interpretato come una “carta dei diritti e dei
doveri fondamentali”. Dopo averne individuato le
funzioni fondamentali e le disposizioni principali,
nell’individuare i destinatari del codice, assume
particolare rilievo il ruolo personale dipendente,
non solo nell’ottica del rispetto delle norme
comportamentali in esso inserite, ma in un’ottica
più ampia di collaborazione per il perseguimento
degli obiettivi generali del Codice.
Nel paragrafo 2.6 viene affrontato il Valore
contrattuale del Codice in applicazione del potere
disciplinare:
” Le norme del Codice Etico costituiscono parte
essenziale delle obbligazioni contrattuali del
personale ai sensi e per gli effetti dell’art. 2104 del
codice civile. Ciascuna Società del Gruppo valuta
sotto il profilo disciplinare, ai sensi della normativa
vigente, i comportamenti contrari ai principi sanciti
nel Codice Etico applicando, nell’esercizio del
potere proprio di imprenditore, le sanzioni che la
diversa gravità dei fatti può giustificare.”
In questa visione di valorizzazione delle risorse
umane, in conformità di quanto affermato sia dai
principi generali ex art. 2104-2105 cc e art 51 ccnl
delle attività ferr. , nel paragrafo 2.4 dedicato agli
Obblighi per il personale, il Codice dispone:
“A tutto il personale è richiesta la conoscenza delle
norme contenute nel Codice e delle norme di
riferimento, interne ed esterne, che regolano
l’attività svolta nell’ambito della funzione di
competenza.
Il personale ha inoltre l’obbligo di:
• osservare diligentemente le norme del Codice,
astenendosi da comportamenti ad esso contrari;
• rivolgersi ai propri Responsabili o al Comitato
Etico in caso di necessità di chiarimenti circa
l’interpretazione e l’attuazione delle norme
contenute nel Codice;
• riferire tempestivamente ai propri Responsabili o
al Comitato Etico qualsiasi notizia appresa in
merito a possibili violazioni del Codice e qualsiasi
richiesta ricevuta di violare il Codice stesso;
• offrire la massima collaborazione per accertare le
possibili violazioni.
E’ poi il paragrafo 4.1° a disporre nello specifico
ad esempio, gli obblighi del personale nei rapporti
con la clientela :
E’ fatto obbligo al personale del Gruppo di:
• rispettare le procedure interne per la gestione
dei rapporti con la clientela;
• offrire con efficienza e cortesia e nel rispetto
A fronte di questo colloquio vengono adottati dei
provvedimenti e vengono inviate comunicazioni
alle strutture che sono coinvolte dall’evento.
Inoltre coinvolgiamo Protezione Aziendale che
spesso contatta personalmente la persona,
quest’informazione viene naturalmente inviata
anche alle autorità competenti, nello specifico la
Polfer.
Come crede che possa cambiare lo scenario
del trasporto ferroviario in Lombardia con la
neonata TLN? Come sarà il capotreno del
futuro? E come si integrerà con i colleghi di
Le Nord secondo lei?
Io credo che lo scenario del trasporto cambierà in
meglio. Aggregare le due società di trasporto
porterà
un
contributo
positivo,
non
all’appiattimento del servizio. Nasce dalla necessità
di dover stare al passo con i tempi. Il CT del futuro
in virtù di questi cambiamenti in opera, avrà
l’opportunità di rivalutare la propria attività, che
non è limitata alla sicurezza del convoglio, ma al
cliente, all’informazione, alla qualità del servizio
erogato. Puntare maggiormente alla relazione,
all’attività di risolutore di problemi è una leva
importante di rivalutazione del ruolo del CT
nell’immaginario pubblico, e sicuramente l’agente
solo amplifica questa concezione da parte del
cliente, migliorando la relazione con i clienti
attraverso un contatto diretto, una diminuzione
dell’evasione e un equità di pagamento.
Mi fermo qui con la chiacchierata, anche
perché l’ufficio comincia ad animarsi di un
vivace “viavai” di collaboratori. Soddisfatta
mi congedo e saluto ringraziandola per la sua
disponibilità.
Sara Tripodi
11
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
delle previsioni contrattuali, servizi di alta qualità
che soddisfino o superino le ragionevoli aspettative
e necessità dei clienti;
• dare, con efficienza e cortesia, accurate ed
esaurienti informazioni sulle modalità di erogazione
di prodotti e servizi, affinché i clienti possano
assumere decisioni consapevoli;
• fornire comunicazioni pubblicitarie o di altro
genere veritiere.
Sempre in applicazione dell’art
2105c.c, relativo all’obbligo di
fedeltà e riservatezza il Codice
etico
nel
paragrafo
3.6
fa
riferimento al conflitto di interessi
e
all’obbligo
di
riservatezza
richiesto al personale.
Attività
ferroviarie
NOVITA’REGOLAMENTARI PDB/PDM
In questo numero di Millebinari affronteremo due
temi di stretta attualità, che hanno modificato
alcuni punti della normativa ferroviaria e che
interessano in particolar modo il Personale in
servizio a Bordo Treno.
Il Decreto ANSF 5/09 e l’allegato B dell’Accordo
Programmatico per il rilancio competitivo del
Gruppo FS, norma:
-le anormalità al controllo centralizzato della
chiusura delle porte di accesso ai treni che
espletano servizio viaggiatori;
Dall’analisi precisa dei suddetti
principi che regolano i doveri dei dipendenti del
gruppo FS, la violazione da parte del lavoratore di
tali obblighi, considerata come inadempimento
contrattuale
o,
più
in
generale
come
comportamenti antidoverosi, giustifica dunque
l’esercizio del potere disciplinare del datore di
lavoro, pur nell’ambito di precise garanzie
procedimentali di fonte legale e convenzionale tra
loro coordinate, al fine di evitare che datori di
lavoro pongano in essere procedimenti disciplinari
immotivati o pretestuosi, sfruttando la più volte
affermata posizione di inferiorità contrattuale del
lavoratore facendo così uso distorto del potere
riconosciutogli dall’ordinamento.
-accordo 8 Ottobre su risoluzione problematiche
equipaggio treno di carattere operativo emerse a
seguito dell’applicazione dell’allegato B (accordo
programmatico per il rilancio competitivo del 15
Maggio us).
Blocco Porte: Il 28 Luglio 2009 diventa operativo il
Decreto Ansf che modifica il testo del comma 11
degli artt. 91 ter della Prefazione Generale
all’Orario di Servizio e 9 dell’Istruzione per il
Servizio del Personale di Accompagnamento dei
Treni. Il 18 Luglio dello stesso anno, a soli dieci
giorni, dall’entrata in vigore del suddetto Decreto,
Trenitalia, ha divulgato a tutto il Personale
interessato, le Specifiche Norme per l’utilizzazione
delle porte in condizioni di degrado, al fine di
garantire la sicurezza dei viaggiatori (cd. Deif 4.2.)
E’ chiaro dunque che, se da un lato, l’ordinamento
attribuisce al detentore del potere organizzativo il
diritto di perseguire le proprie finalità mediante la
piena e corretta esigibilità dei doveri del lavoratore
esercitando il potere disciplinare, d’altro canto
circonda tale diritto di una serie di limiti e garanzie
procedimentali stabilite dall’art. 7 dello Statuto dei
lavoratori e art. 2106 del c.c che analizzeremo
nella prossima occasione.
Per la prima volta nella storia del trasporto
ferroviario, un organo Istituzionale norma una
materia (rif. alla messa in sicurezza delle porte)
che fino ad oggi ha sollevato le Imprese Ferroviarie
da eventuali colpe dovute a cadute accidentali di
viaggiatori con i treni in movimento. Il Decreto, in
particolar modo, fissa dei limiti di tempo
prestabiliti, entro il quale le IF sono obbligate ad
intervenire per ripristinare eventuali guasti alle
porte ed elenca le operazioni che il personale in
servizio ai treni dovrà svolgere in mancanza del
blocco porte. Nello specifico: i treni composti da
rotabili con comando e controllo porte in cabina di
guida, non sono ammessi a circolare, quando in
uscita dagli Impianti di Manutenzione, sono
mancanti della segnalazione in cabina di guida
dello stato di “Porte Chiuse”.
Il potere di valutare e giudicare la condotta di un
altro soggetto assume una caratteristica peculiare
proprio nell’ambito del rapporto di lavoro
subordinato, specialmente con riferimento al
potere disciplinare del datore di lavoro, ossia in
relazione a quella speciale prerogativa che è il
potere di compiere la valutazione di una certa
condotta umana sia attribuito ad un soggetto non
imparziale ma, alla parte contraente di un
contratto caratterizzato dallo scambio reciproco
delle prestazioni, quale il contratto di lavoro
subordinato.
Qualora durante il servizio, venga a mancare la
segnalazione in cabina di guida dello stato di
chiusura delle porte, il Personale di Macchina:
Il risultato della valutazione, o meglio del giudizio
che ad essa consegue, può condurre a varie
ripercussioni che ricadono sul lavoratore, previste
dal nostro contratto, in molti casi anche ad una
modificazione
della
situazione
giuridica
preesistente, persino con l’estinzione del rapporto
di lavoro, che noi con questa rubrica cercheremo di
evitare.
-in partenza da località di origine o intermedia del
percorso, non deve avviare il treno;
-durante la marcia, deve arrestare il treno.
In entrambi i casi, il macchinista, deve darne
avviso al capotreno per la ricerca di porte aperte o
in posizione di chiusura incerta, le quali dovranno
essere poste fuori servizio. Qualora non sia
possibile ripristinare la corretta segnalazione in
cabina di guida, il PdM emetterà M40 per
Pamela Borgia
12
Anno 6 - n. 14— Aprile 2010
UilTrasporti, Ugl e Fast ha definito la nuova
disciplina di utilizzazione del Personale di
Macchina, con il modulo di equipaggio con un solo
agente di condotta in cabina di guida. I servizi
individuati sono i seguenti:
l’affidamento del controllo chiusura porte al
capotreno. Questi, da quel momento in poi,
cumulerà nell’ordine di partenza, anche la verifica
con esito positivo dell’avvenuta chiusura delle
porte del convoglio. Dopodiché il treno proseguirà
la sua marcia, solo fino alla località di servizio ove
il materiale rotabile guasto possa essere riparato o
sostituito.
1) Servizi di trasporto passeggeri effettuati su
linee attrezzate dal controllo della marcia treno e
con mezzi di trazione attrezzati con Scmt, Gsm/
Gsm-R e comunicanti con la parte rimorchiata, con
esclusione della pilota Npbd;
Qualora a termine corsa non fosse possibile
eseguire la riparazione del guasto o la sostituzione
del materiale, sarà cura della Sor e/o Sop della
località di appartenenza del materiale rotabile,
programmare il riutilizzo dello stesso, comunque
non oltre le ore 24 del giorno successivo.
2)
Servizi programmati nella fascia 5-24.
Nel caso in cui venisse a mancare una delle
anzidette condizioni, non sarà consentito al
macchinista di svolgere il servizio senza la
presenza, in cabina di guida, del personale di
Accompagnamento
(capotreno
e/o
secondo
agente). Tale richiesta sarà comunicata:
Da quanto appreso dalle suddette Norme
Specifiche, si evince che il decreto non esenta il
personale di bordo dal controllo della salita/discesa
di viaggiatori sui treni anzi, in caso di mancanza
della segnalazione luminosa del blocco porte in
cabina di guida, al Capotreno sarà delegato il
compito di eseguire i necessari accertamenti tesi a
mettere in atto le mitigazioni dei rischi, al fine di
garantire la sicurezza dei viaggiatori. Al fine di
evitare fatali errori, che possano causare cadute
accidentali di viaggiatori dai treni con il
conseguente avvio di procedimenti penali a carico
del lavoratore interessato, è importante verificare
oculatamente, senza affrettare i tempi, la chiusura
di tutte le porte in servizio al treno prima di
comunicare al macchinista l’ordine di partenza.
in forma scritta alla Sor/Sop quando il degrado è
normativo (art.3 Ipcl): Scmt guasto (escluso nelle
località di origine treno, vedi Neif n°2),
interruzione delle comunicazioni terra-treno,
guasto al sistema di frenatura automatica
continua del treno.
previa comunicazione telefonica al Capo Deposito
al 303 per guida dalla Wt pilota Npbd, assenza o
guasto CabRadio /CarKit, locomotiva priva del
passaggio
intercomunicante
con
la
parte
rimorchiata..
L’accordo del 8 Ottobre rappresenta un primo
punto
di
verifica
rispetto
alle
condizioni
tecnologiche necessarie per l’effettuazione dei
servizi ad agente solo (cd. equipaggio treno),
stipulate nell’accordo programmatico del 15
maggio us. Infatti, rispettando gli impegni assunti
ovvero in attesa di avviare il confronto per il
rinnovo del Ccnl di settore, le parti convengono di
avviare una serie di aggiornamenti tesi a
disciplinare la normativa del nuovo modulo di
condotta ad agente solo.
Alcuni consigli indirizzati al capotreno per
agevolare le operazioni da compiere in degrado
chiusura porte:
allegare il modulo M40 ricevuto dal macchinista
ai documenti del treno, facendone annotazione sul
BFC;
invitare il macchinista ad annotare sui libri di
bordo della WT pilota o della locomotiva, in
corrispondenza
dello
spazio
riservato
alle
riparazioni, l’ora ed il giorno di emissione del
sopraccitato modulo.
In conclusione è importante ricordare che l’accordo
programmatico
ha
nei
fatti
rilanciato
la
contrattazione
territoriale.
Dopo
anni
d’inoperatività
oggi i nostri delegati hanno
l’opportunità di migliorare i turni di servizio.
Secondo noi il decreto Ansf, pur avendo chiarito
alcuni dubbi sulla materia affrontata, lascia alle
Imprese Ferroviarie molti margini d’interpretazione
della norma. In merito a questo la Filt-Cgil pone
alcune domande e richieste di chiarimento:
La Filt-Cgil sostiene la trattativa locale per far
emergere
sui
tavoli
negoziali,
tutte
le
problematiche
riscontrate
in
esercizio
dai
lavoratori, ad iniziare dalle difficoltà emerse
nell’eseguire le soste programmate dovute dai
cronici ritardi treno che abitualmente saturano il
nastro lavorativo, fino a discutere della necessità
di ridurre la composizione di vetture in servizio per
quei treni circolanti su linee ove si è alla presenza
di nebbia o di gravi carenze infrastrutturali.
1)Quale forma (scritta o verbale) adotterà il
presidio territoriale nel comunicare al personale in
servizio ai treni, la riutilizzazione del materiale
privo del controllo delle porte?
2)Entro quali tempi le Imprese Ferroviarie
garantiranno
la
sostituzione
del
materiale
degradato?
3)Con soste nella località di Milano Porta Garibaldi
superiore alle tre ore, si potrà avere la certezza
che Trenitalia riesca a ripristinare il guasto alle
porte delle vetture?
A coloro che pensano di incrementare l’offerta del
trasporto ferroviario a danno dello sviluppo della
cultura della sicurezza e della prevenzione in
materia di lavoro, troveranno le porte della Filt
rigorosamente chiuse!
Chiarimenti Equipaggio Treno (accordo 8
Ottobre): L’accordo Programmatico per il rilancio
competitivo del Gruppo FS, siglato il 15 Maggio tra
il Gruppo FS e le OOSS Nazionali FiltCgil, FitCisl,
Luigi Ciracì
13
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
consecutivi. Si può scegliere di prendere i permessi
in modo continuativo, oppure di suddividerlo in più
parti. L’importante è che tra un congedo e l’altro
venga svolta almeno una giornata lavorativa.
Durante l’assenza il genitore riceve il 30% del suo
stipendio, indennità che viene corrisposta per i
primi 6 mesi; per i periodi successivi non si ha più
diritto ad alcun compenso.
Attività
ferroviarie
MATERNITA’ E CONGEDI PARENTALI NELLE
ATTIVITA’ FERROVIARIE
Non sempre è facile conciliare famiglia e lavoro e
per trovare chi si occupi del bebè prima dell’asilo
ci vuole tempo; i nonni spesso abitano altrove, o
lavorano ancora, o sono troppo anziani. E poi ci
sono sempre gli imprevisti: una malattia del
bambino, il pediatra, le vaccinazioni. Dopo il
periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, la
legge 53 del 2000 ha introdotto i congedi
parentali, cioè dei periodi di tempo che danno la
possibilità a mamma e papà di astenersi
legalmente dal lavoro per stare accanto al figlio.
Divieto di licenziamento La lavoratrice madre
non può essere licenziata dall’ inizio della
gravidanza e fino al compimento di 1 anno di età
del bambino, ad eccezione del caso che il
licenziamento sia scaturito da colpa grave che
costituisca giusta causa di licenziamento. E’
obbligatorio tuttavia, comunicare al datore di
lavoro il proprio stato di gravidanza non appena
accertato. Le lavoratrici e i lavoratori non
possono essere licenziati a causa della domanda
o della fruizione dei congedi parentali o della
malattia, inoltre le dimissioni presentate durante
il primo anno di vita del bambino dovranno
essere convalidate presso la Direzione Provinciale
del lavoro.
Parti gemellari
L’articolo 32 della legge dice che “per ogni
bambino, nei suoi primi 8 anni, di vita, ciascun
genitore…”, quindi i permessi facoltativi vanno
rapportati a ogni figlio. In parti plurimi, o adozione
di più bambini contemporaneamente, i permessi
sono raddoppiati. L’astensione obbligatoria, invece
resta sempre di 5 mesi anche in caso di parti
gemellari.
Permessi giornalieri
I congedi parentali non vanno confusi con i
permessi giornalieri; nel primo anno di vita del
piccolo, l’azienda deve consentire alle mamme e/o
ai padri che lavorano due periodi di riposo, se il
lavoro è inferiore alle 6 ore giornaliere il riposo è
uno solo. I permessi hanno la durata di un’ora
ciascuno e danno al genitore la possibilità di uscire
dall’azienda.
Lavoro notturno
Le lavoratrici hanno diritto a permessi retribuiti
per
l’effettuazione
di
esami
pre-natali,
accertamenti clinici ovvero visite specialistiche,
nel caso in cui queste debbono essere eseguiti
durante l’orario di lavoro. Per la fruizione dei
permessi le lavoratrici presentano al datore di
lavoro apposita istanza e successivamente
presentano
la
relativa
documentazione
giustificativa, attestante la data e l’ orario di
effettuazione degli esami.
Una volta accertato lo stato di gravidanza, è
vietato adibire le donne al lavoro dalle ore 24:00
alle ore 6:00, fino al compimento di 1 anno di età
del bambino (v. art. 53 del D.Lgs. n. 151/2001 e
art. 11 del D.Lgs. n. 66/2003). Inoltre non sono
obbligati ad effettuare lavoro notturno (24:00 5:00): la lavoratrice madre di un figlio di età
inferiore a 3 anni, o in alternativa, il lavoratore
padre convivente con la stessa; la lavoratrice o il
lavoratore che sia unico genitore affidatario di un
figlio di età inferiore a 12 anni ed infine la
lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio
carico un soggetto diversamente abile ai sensi
della
legge
5/2/92
n°104
e
successive
modificazioni.
Il congedo di maternità (obbligatorio)
Come presentare la domanda
Le lavoratrici dipendenti, ma anche quelle con un
contratto a progetto e quelle autonome, quando
sono in attesa di un bebè hanno l’obbligo di
rimanere a casa dal lavoro per un periodo di 5
mesi (da ripartirsi tra pre e post parto). Tuttavia
se ci sono complicazioni che possono mettere a
rischio la salute della madre o del nascituro, la
donna ha diritto ad astenersi dal lavoro con un
congedo anticipato (prima del settimo mese).
Durante questo periodo si ha diritto a
un’indennità di maternità, pari al 100% dello
stipendio.
Per avere i vari congedi, bisogna consegnare al
proprio datore di lavoro e all’Inps la domanda
compilata su un apposito modulo, disponibile negli
uffici Inps o sul sito ufficiale, nella sezione moduli.
Controlli pre-natali
MALATTIA DEL BAMBINO
Genitore
Normativa
Entrambi
i
genitori,
alternativamente,
hanno
diritto ad assentarsi dal
lavoro per malattia del
bambino:
Il congedo parentale (facoltativo)
Dopo il periodo di astensione obbligatoria, i
genitori (entrambi o l’uno o l’altro), possono
astenersi dal lavoro fino a che il bambino non
compie 8 anni. Questo periodo di lontananza è
consentito per un massimo di 10 mesi per coppia,
11 se il padre usufruisce di almeno tre mesi
Madre/
Padre
14
-Fino ai 3 anni di vita: senza
limiti temporali
-Da 3-8 anni di vita: 5 giorni
lavorativi all’anno per ciascun
genitore
Trattamento
economico
in ciascun
anno fino al 3°
anno di età
(non
compreso)
indennità
economica pari
al 100 % per i
primi 30 giorni
di malattia del
bambino
Anno 6 - n. 14— Aprile 2010
Congedo Parentale (Astensione Facoltativa)
Genitore
Normativa
6
mesi
continuativi
o
frazionati dopo l’astensione
obbligatoria fino a 8 anni di
vita del bambino
Madre
6
mesi
continuativi
o
frazionati elevabili a 7 nel
caso in cui abbia effettuato
3 mesi di astensione dal
lavoro, fino a 8 anni di vita
del bambino
Padre
-
-
-
Il diritto all’astensione spetta a ciascun
genitore;
Il
congedo
può
essere
fruito
contemporaneamente dai genitori e il
padre può goderne durante l’astensione
obbligatoria della madre;
Il limite massimo di durata del congedo in
caso di un unico genitore e di 10 mesi;
Il limite massimo del congedo in caso di
utilizzo da parte di ambedue genitori è di
10 mesi elevabili a 11 mesi;
Possibilità di recuperare i periodi di
congedo non utilizzati sino al compimento
degli 8 anni di vita del bambino;
Attività
ferroviarie
Trattamento
Economico
Indennità
economica
pari al 30%
della
retribuzione
fino al 3°
anno di vita
del bambino e
per un
periodo
complessivo
di 6 mesi
L'ERTMS è l'acronimo di European Railway Traffic
Management System, un progetto industriale
frutto della cooperazione tra l'UNIFE (associazione
di imprese di cui è parte anche l'italiana Ansaldo),
Unione Europea e soggetti terzi con interessi nel
trasporto ferroviario. Tale progetto rientra nella più
ampia politica comunitaria dei trasporti volta a
favorire l'interconnessione e l'interoperabilità delle
reti ferroviarie nazionali in modo da consentire ai
cittadini dell'Unione, agli operatori economici ed
alle collettività regionali e locali di beneficiare dei
vantaggi derivanti dall'instaurazione di uno spazio
senza frontiere interne. L'ERTMS è stato progettato
per uniformare
segnalamento
e
tecnologia
utilizzata su tutta la rete ferroviaria europea. Il
piano di sviluppo europeo prevede dal 2020 circa
24.000 Km di linee attrezzate. Sono sei le direttrici
principali che costituiranno la parte fondamentale
della futura rete ferroviaria ad alta velocità.
Corridoio A - Rotterdam - Genova
Corridoio B - Stoccolma - Napoli
Corridoio C - Anversa - Lione
Corridoio D - Valencia - Budapest
Corridoio E - Dresda - Praga
Corridoio F - Aquisgrana - Varsavia
L'ERTMS è realizzato tecnologicamente attraverso
un sistema di comando, controllo e protezione
della marcia dei treni (ETCS European Train
Control System) e un sistema radio (GSM-R) che
fornisce le comunicazioni dati e voce tra binario,
treni,sistema e operatori (ETCS+GSM-R= ERTMS).
L'ETCS a sua volta può realizzarsi a diversi livello
di sviluppo a seconda del tipo di integrazione con i
sistemi di protezione automatica dei treni utilizzata
all'interno dei vari paesi. L'ERTMS/ETCS di Livello
0, Livello 1, Livello 2, Livello 3.
L'ERTMS/ETCS di Livello 0 rappresenta le linee non
attrezzate con ERTMS/ETCS e non integrate con
STM (sono tali in Italia le linee attrezzate con
BEAcc non integrate con SCMT).
L'ERTMS/ETCS di Livello 1 consiste nella semplice
sovrapposizione dell'ERTMS/ETCS al regime di
blocco esistente.
L'ERTMS/ETCS di Livello 2 prevede un regime
d'esercizio con blocco radio e circuiti di binario a
terra atti a rilevare la posizione e la completezza
dei treni.
L'ERTMS/ETCS di Livello 3 non sono necessari
circuiti di binario per il controllo della marcia dei
treni. E' necessario un sistema a bordo per
controllare la completezza del treno.
In Italia la scelta è stata quella di costruire linee
ex-novo direttamente attrezzate con ERTMS/ETCS.
Oggi tutte le linee AV/AC in servizio commerciale
in Italia sono attrezzate con ERTMS/ETCS di Livello
2. IL progetto ERTMS è sicuramente destinato ed
essere esportato in tanti altri paesi.
Per i periodo
successivi e
fino agli 8
anni di vita
del bambino
spetta
l’indennità del
30% della
retribuzione
SOLO se il
reddito del
singolo
genitore
interessato
all’astensione,
sia inferiore a
2,5 volte il
trattamento
minimo di
pensione
Congedo Maternità/Paternità (Astensione
Obbligatoria)
Genitore
Normativa
Trattamento
economico
La maternità obbligatoria spetta per
un massimo di 5 mesi da usufruire:
-2 mesi prima e 3 dopo il parto
Indennità
1 mese prima e 4 dopo il
economica al
parto a condizione che il medico
100% della
specialista del SSN attesti che non ci
retribuzione
siano rischi alla gestante e al
nascituro
Parto Prematuro: i giorni non
goduti di astensione obbligatoria
prima del parto si aggiungono al
periodo post-partum.
-oppure
Madre
Padre
L'EUROPA E L’ALTA
VELOCITA’
Fino a 5 mesi dopo il parto o per la
Indennità
parte residua che sarebbe spettata economica al
alla lavoratrice, in caso di morte o di 100% della
grave infermità della madre ovvero di retribuzione
abbandono, nonché in caso di
affidamento esclusivo del bambino al
padre
A cura di
Valeria Cuccurullo
Massimiliano Vena
Gruppo di Lavoro Macchina e Bordo
15
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
Millevoci
TANTI
EROI
Millevoci
PICCOLI
CLIMATIZZAZIONE
E
BIGLIETTERIE.
PROBLEMA DIFFUSO E MAI RISOLTO
Di questi tempi si sente parlare solo di agente
solo, ccnl, deficit e incidenti nessuno parla di ciò
che è veramente importante…i lavoratori.
UN
Nell'immaginario collettivo l'azienda dovrebbe
prendersi cura dei propri dipendenti. Purtroppo
sempre più spesso ci si imbatte in episodi anomali,
che
lasciano
perplessi
noi
lavoratori,
ci
indispongono psicologicamente e moralmente.
Non si parla di tutti quegli uomini e donne che
ogni giorno, ogni notte svolgono con dedizione il
loro
lavoro
sormontando
con
tenacia
e
professionalità tutti gli innumerevoli problemi
incontrati. Chi scrive è un semplice macchinista,
un semplice uomo che come tanti altri esce ad
ogni ora da casa, magari la domenica sera,
d’inverno con la nebbia lasciando con un po’ di
malinconia i propri cari per andare a svolgere il
suo lavoro carico di responsabilità, pronto a
“spendere” tutta la sua professionalità e
competenza nonostante la certezza che non
riceverai mai da qualcuno una “pacca sulla spalla”
o un “grazie”. Da sempre sono appassionato di
treni, amo questo lavoro e devo ringraziare la
mia azienda per l’occasione che mi ha donato…
ma da chi è composta quest’azienda? Da noi, da
voi…per cui grazie!!! Grazie a tutti quelli che ad
ogni ora lavorano, Grazie al personale di
macchina che ad ogni ora del giorno e della notte
guida, Grazie al Personale di Scorta per lo
svolgimento del loro delicato compito, Grazie al
personale delle biglietterie, Grazie ai tutor che mi
hanno formato e che rispondono ogni giorno alle
mie innumerevoli domande, Grazie ai DC che ogni
giorno combattono con l’oramai consueta carenza
di materiale rotabile, Grazie a tutti i D.C 303 che
ogni giorno combattono con la carenza di
personale “coprendo” il maggior numero di treni,
Grazie a formatori, verificatori, manovratori,
Grazie a tutti i DM, DC, DCO che ci consentono di
viaggiare, Grazie a tutti coloro che svolgendo il
loro compito permettono tutto ciò. Grazie anche a
chi non è stato nominato, non me ne voglia ma
siamo talmente tanti a
comporre questa
“famiglia” che non basterebbero più pagine.
Immaginatevi di dover passare il vostro turno
lavorativo in una postazione che raggiunge i 30°C,
dove non è prevista nessuna finestra e l’umidità si
attacca alla pelle come un secondo vestito.
Immaginatevi un odore acre e pungente provenire
dalle vostre ascelle e da quelle dei vostri colleghi
che vi accompagna in ogni affaticata inspirazione.
Pensate solo per un momento a dover essere
gentile e disponibile con clienti che sperano nella
vostra assistenza, quando invece si ritrovano di
fronte una faccia umidiccia e supplichevole come
quella di un soldato ferito che aspetta il colpo di
grazia.
Come pesci fuor d’acqua, la scorsa estate si
boccheggiava nell’umidità lacustre della biglietteria
di Gallarate.
Questa è la situazione che si affronta ogni estate a
partire dai primi caldi, chiusi come piccoli topi in
gabbia, veniamo attanagliati da un senso di
affaticamento dovuto alla difficoltosa respirazione.
Questo problema non è solo il nostro ma è
diffusissimo: il caso emblematico
per esempio
nella nuovissima biglietteria di Milano Centrale,
dove tutto dovrebbe essere messo a nuovo e a
norma, ma in realtà anche li ci sono seri problemi
di climatizzazione, che hanno comportato malori e
il collasso di alcuni colleghi.
Ma tornando a noi della periferia…più e più volte,
la scorsa estete ci siamo rivolti al responsabile di
biglietteria
“assillandolo
fino
alla
nausea”
esponendo le nostre necessità ed il nostro disagio,
senza però ottenere nessuna risposta.
Grazie, insomma, a tutti questi piccoli eroi di tutti
i giorni che, comunque, permettono tra una
criticità e l’altra di fare viaggiare i passeggeri.
Abbiamo contattato i sindacati. Si sono mobilitati a
ragion veduta, riconoscendo il nostro problema,
cercando una soluzione tra i vertici, seguendo il
percorso burocratico per poi scoprire ormai a fine
luglio che non c’erano i soldi.
Grazie infine a tutti coloro che sono qui per
passione e riescono ancora ad emozionarsi
“correndo” sugli scintillanti binari, la sera di
fronte a chissà quale timido tramonto d’estate,
Grazie a quelli che scendono dal loro treno
soddisfatti di vedere i sorrisi e gli abbracci tra i
parenti o fidanzati che si ritrovano dopo un lungo
viaggio a Milano centrale o che con un pizzico
d’orgoglio salutano un bimbo che ci saluta e
guarda con ammirazione mentre siamo a bordo
della nostra locomotiva. Ragazzi spesso siamo
troppo concentrati su ciò che è negativo,
impariamo ad apprezzare anche queste piccole
cose.. Buon lavoro ragazzi
Il disagio cresceva nella nostra biglietteria, il senso
di abbandono da parte di un’azienda che da tutta
l’impressione di non capire cosa significa lavorare
con il calore che si spalma addosso come una
crema doposole appiccicosa e maleodorante.
Con i miei colleghi alla fine optammo per
rivolgerci ad un ente esterno, mossi dalla
disperazione per la situazione ormai intollerabile.
Un collega, precedendoci mosso dal comune
interesse, spedii una raccomandata all’ufficio
igiene e sicurezza dell’ASL. Troppo avventato?
Forse, ma non ne potevamo più.
Simone Lenzo
16
Anno 6 - n. 14— Aprile 2010
Il 10 di agosto venne in visita il nostro responsabile
passeggeri Lombardia, per incontrarci a proposito
del nostro problema ambientale; tante belle parole
decorose, promesse ambigue non confermabili, la
solita impostazione dei capi verso noi poveri
impiegati. Fine della storia? Purtroppo no.
Sembrava tutto appianato, e invece i tempi si
allungavano, anche un altro solo giorno passato in
quelle condizioni vi assicuro essere insopportabile.
Il caldo e l’afa non ci abbandonavano. Il mio
collega spazientito, comprò un condizionatore
economico. Montaggio e manutenzione a nostre
spese. Il caldo fu attenuato, l’umidità vienne
assorbita dal congegno, non dico che sembrava di
stare in alta quota, ma perlomeno si respirava.
Millevoci
SOLIDARIETA’
NELL’OFFICINA
OML
MILANO (GRECO)
Le prime quattro lettere di questa parola sono:
“SOLI”. Questa parola parla di solitudine, di una
sola forza, di mancanza di idee, di confronto, di
costruzione. A questa parola aggiungendo altre due
lettere leggiamo: “SOLIDA”. E’ l’esatto contrario di
SOLI. Solida ci fa intendere una grande forza.
Questa parola unita diventa solidarietà e parla
dell’officina manutenzione locomotiva di Milano
Centrale. Questi lavoratori, uguali a tutti gli altri, al
bisogno non dicono mai di no. Parliamo di pochi
spiccioli, ma dati con il cuore. Questi operai si sono
subito attivati quando ad Haiti la terra ha tremato,
dopo soli tre giorni si spediva il contributo raccolto.
Qualche mese prima, in Agosto, una tragedia
aveva coinvolto
i sentimenti di noi tutti. Un
lavoratore straniero di una ditta privata, ancora
non si sa come, mentre tornava a casa uscendo
dall’impianto finiva sotto un locomotore in
manovra, perdendo un piede. Ancora una volta si
metteva in funzione il macchinario della solidarietà
che coinvolge questi lavoratori. I lavoratori di
Greco a volte animati da differenti vedute politiche
e sindacali sono sempre solidali con chi è più
sfortunato, con chi è nelle difficoltà, con chi ha
bisogno. Fai diventare anche tu la parola SOLI in
SOLIDARIETA’.
In biglietteria fummo tutti soddisfatti dell’acquisto.
Peccato che l’azienda non abbia ritenuto necessario
il rimborso, peccato che venuta a conoscenza della
raccomandata inviata all’ ASL
abbia alzato gli
aculei come un istrice, negando promesse e
affermazioni che erano sembrate rincuoranti fino a
quel momento. Noi della biglietteria per il caldo che
arriverà avremo l’ aria fresca grazie alla soluzione
faidate, ma rimaniamo basiti di
fronte ad un
problema diffuso e che raggiungerà il suo picco dei
prossimi mesi di calura e che ci tocca in prima
persona e di fronte a cui l’azienda “fa spallucce”
scaricando le responsabilità da una struttura
all’altra, da un responsabile all’altro. Non è vero
che non c’è possibilità di rimedio, basta volerlo!!!!ci
chiediamo che prezzo si debba ancora pagare per
poter lavorare bene?
I lavoratori OML Milano Centrale
RSU Piserchia Antonio
Paola Cariello
VERTENZA EDR Accordo 8.11.95
L’EDR è l’elemento distinto della retribuzione, ovvero un meccanismo contabile per recuperare
una parte delle competenze accessorie sull’ammontare della pensione e spetta a tutti i
ferrovieri; esso scaturisce da un accordo intercorso tra le Ferrovie dello Stato e le OO.SS.
dell’8 novembre 1995.
Dopo la contrattazione 1997/2003 per le attività ferroviarie il computo di questo elemento
(EDR) in busta paga ha continuato ad essere omesso dalle ferrovie, pur costituendo una
componente della 14° mensilità (ex art. 65), pertanto si è resa necessaria la vertenza.
Dall’interpretazione del CCNL da parte della Suprema Corte è emerso che l’ex “….art. 82 del CCNL
(1996/1999) nello stabilire che l’assegno personale pensionabile avrebbe dovuto essere rapportato alla
retribuzione base, esclude da essa in termini espliciti alcune voci soltanto, ma non l’EDR di cui all’accordo
collettivo del 1995, optando così per la sua inclusione”. Per questa vertenza sono state presentate circa
cinquecento pratiche di cui: 350 per le quali è stato depositato ricorso.
La liquidazione delle pratiche già decise con esito favorevole, avverrà in due soluzioni di cui la prima con
assegno e la seconda a conguaglio in busta paga, eseguito dall’azienda con trattenuta totale sull’importo
residuo in un’unica soluzione.
Amodeo Carmela
17
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
Approfondimento su…
LA BUSTA PAGA
CAPIRE IL NUOVO LISTINO DI DICEMBRE CON TREDICESIMA A PARTE
Sono giunte numerose segnalazioni di listini paga relativi a Dicembre non corretti, per maggiore chiarezza
spiegheremo il meccanismo di calcolo IRPEF, alla base delle presunti errori. Intanto non si è proceduto ad
una doppia tassazione della tredicesima, la voce presente nel listino è solo una partita contabile non
soggetta in listino a tassazione Irpef. Per comprendere meglio la veridicità di quanto detto riportiamo le
aliquote irpef
ALIQUOTE IRPEF 2009
Scaglioni reddito 2009
Aliquota
Irpef lordo
da 0 a 15.000 euro
23%
23% del reddito
da 15.000,01 a 28.000 euro
27%
3.450 + 27% sulla parte
eccedente i 15.000 euro
da 28.000,01 a 55.000 euro
38%
6.960 + 38% sulla parte
eccedente i 28.000 euro
da 55.000,01 a 75.000 euro
41%
17.220 + 41% sulla parte
eccedente i 55.000 euro
oltre 75.000 euro
43%
25.420 + 43% sulla parte
eccedente i 75.000 euro
GLI SCAGLIONI IRPEF 2009
SPIEGHIAMO ALCUNI TERMINI UTILIZZATI…
IMPONIBILE MENSILE è dato dal totale delle voci che hanno determinato l’imponibile previdenziale meno il
valore “totale contribuzione” e meno tutte le trattenute del riquadro E che hanno la x nella colonna F
IMPOSTA LORDA è data dal calcolo delle aliquote Irpef previste per gli scaglioni di reddito
A questo punto è semplice fare il conteggio dell’imposta lorda. A titolo esemplificativo riportiamo un fax
simile di busta paga di novembre e quella di dicembre dove per la prima volta la tredicesima mensilità e la
busta paga sono contabilizzate su due listini distinti e proveremo a dimostrare i conteggi da fare per
ricavare l’imposta irpef
BUSTA PAGA DI NOVEMBRE
18
10211,35 totale imposta
Anno 6 - n. 14 – Aprile 2010
Totale imponibile
annuale 29780,5
23%
15000
27%
28000
38%
1780,5
3450 novembre
6960
676,59
7636,59
Il calcolo è il seguente imponibile annuale 29780,5 si rientra nello scaglione 38% quindi il calcolo è il
seguente: 29780,5-28000 (il secondo scaglione di reddito) = 1780,5 eccedenza a cui applicare il terzo
scaglione. Ovvero 1780,5X38/100= 676,59
A questo punto la somma di 6960+676,59=7636,59 imposta lorda annuale
BUSTA PAGA DI DICEMBRE
Totale imponibile
annuale 34814,54
23%
15000
3450
27%
28000
6960
38%
6814,54
2589,525
Dicembre
9549,525
Il calcolo è il seguente imponibile annuale 34814,54 si rientra nello scaglione 38% quindi il calcolo è il
seguente: 34814,54-28000 (il secondo scaglione di reddito) = 6814,54 eccedenza a cui applicare il terzo
scaglione. Ovvero 6814,5X38/100= 2589,525
A questo punto la somma di 6960+2589,525=9549,525
BUSTA PAGA DI DICEMBRE TREDICESIMA (vedi pagina successiva)
La tredicesima è composta da:
MINIMO CONTRATTUALE+APA+SALARIO PROFESSIONALE+ERI+EDR95+EDR 08 CONTRATTO UNICO +
INDENNITA’ DI FUNZIONE (solo per i quadri)
+
7636,62 imp lorda Novembre
+
661,82
+
1912,91
=
10211,35
imp lorda Dicembre
tredicesima
imp lorda mese di
Dicembre
661,8248
non
pagato
19
Anno 6 - n. 14—Aprile 2010
A cura di Nino Albanese e Sara Tripodi
20
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
farebbe mai niente.
Quindi la preoccupazione di ciascuno dovrebbe
essere
dapprima
compiere
LA CENTRALITA’ DELLA RESPONSABILITA’
INDIVIDUALE
primo
caso
nel
dovere, anche
nell'assunzione delle proprie responsabilità.
raggiungere
al
meglio
gli
obiettivi
che
ci
prefiggiamo e tra i quali c'è e ci dovrebbe sempre
essere imprescindibilmente anche la qualità di
ogni relazione umana che intrecciamo nel rispetto
di tutti e di ciascuno.
Solo così si potrà parlare di vera qualità della vita,
solo attraverso un vero e sostanziale rispetto
reciproco
di
ognuno
unito
anche
al
rispetto
dell'ambiente in cui viviamo e che oggi più che
mai deve essere considerato l'intero pianeta in cui
viviamo.
Perché solo se ogni singola cellula della società
umana
raggiunge
un
buon
grado
di
consapevolezza circa ciò che è bene e ciò che è
male ed assume coerentemente i comportamenti
maggiormente è un tono acceso, un linguaggio a
realizzare la società che auspichiamo e che
volte
dipende da ciascuno di noi indipendentemente dal
all'ascolto
una
che
impegnarsi
responsabili che ne conseguono allora si potrà
ed
ciò
di
il proprio
prevale
offensivo
infatti
cercare
meglio
Perché credo che solo così si possa davvero
Ciò di cui mi sto convincendo sempre più
relativamente alla situazione che stiamo vivendo
sia nella politica che nel mondo del lavoro, specie
in ferrovia, e nella società nel suo complesso, è il
fatto che diciamo a parole tutti quanti, che è
attraverso il dialogo ed un confronto pacato e
sereno con cui dobbiamo insieme affrontare i
problemi, basandoci sull'effettivo rispetto e
valorizzazione del proprio interlocutore, ma poi di
fatto finiamo per rimpallarci tutti quanti la
responsabilità dell'insuccesso sia di un mancato
confronto positivo sia dei risultati non ottenuti,
con la presunzione che la ragione si trovi sempre
e necessariamente dalla nostra parte.
E' un po' come discutere di calcio tra tifosi e non
da sportivi.
Nel
al
scarsa
dell'avversario
con
propensione
la
probabile
ruolo che si possa ricoprire nella stessa.
conseguenza quindi, quando non finisce male, di
un epilogo inconcludente e frustrante per le parti.
Sembra
che
oggi
anziché
essere,
valga
soprattutto
pretendere
di
avere
Oscar Melesi
apparire
ragione
piuttosto che dimostrare realmente di possederla,
Caro Luciano,
magari urlando più dell'altro o usando parole più
a te che “venivi dalla campagna”,, grande Maestro di vita,
Un GRAZIE per il Sapere sindacale che ci hai trasmesso,
ne faremo grande Tesoro!
pesanti. Secondo me alla base di tutto questo c'è
un principio di responsabilità disatteso che ci fa
essere a volte superficiali e grossolani, altre volte
arroganti
e
pretestuosi
oppure
indifferenti
I Corsisti FiltFilt-Cgil Lombardia:
e
Riccardi Giovanni
rinunciatari. Come diceva Gaber anch 'io sono
Raimondo Stefano Salvstore
convinto che la libertà vera è partecipazione,
attiva e responsabile, perché è solo così che si
Cattaneo Vittorio Marco
può riuscire ad incidere realmente nella realtà
Cuccurullo Valeria
delle
quel
Tripodi Sara
cambiamento che tutti auspichiamo.
I famosi detti «" Il pesce puzza dalla testa"» o
«"L'esempio viene dall'alto"» oppure «" Ognuno
di noi è una goccia nel mare"» e quindi «"E'
inutile darsi da fare tanto non serve a niente"»,
ed anche «Se non lo fanno gli altri perché dovrei
cominciare proprio io?» che hanno indubbiamente
la loro ragion d'essere, possono nascondere in
realtà l'alibi del disimpegno e la mancata
assunzione della propria responsabilità.
Se ciascuno di noi dovesse aspettare sempre
l'altro, e tutti dovessimo fare così, nessuno
Ciracì Luigi
cose
e
cercare
di
determinare
Tundis Ennio
Ruggiero Guglielmo
D’amata Emiliano
Barosselli Emanuele
Capuano Roberto
Fumarola Anna
Piero Cristina
21
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
Previdenza
Complementare
Fine Rapporto) entra in gioco in questo nuovo
sistema, contribuendo in modo rilevante a
compensarne le carenze.
Oggi come oggi, un giovane lavoratore, sebbene
possa sembrare prematuro, deve essere in grado
di fare scelte in merito a ciò che sarà il suo
tenore di vita alla fine dell’attività lavorativa. I
lavoratori
oggi
iscritti
alla
previdenza
complementare sono circa 5 milioni con un’età
media non inferiore ai 45 anni.
PENSIONI E PREVIDENZA COMPLEMENTARE.
UNA LUNGA STRADA DA PERCORRERE.
Innanzitutto un ciao a tutti, mi chiamo Fausto e
lavoro per Trenitalia come Specialista Tecnico
Commerciale dal 1996. La Filt CGIL mi ha dato
recentemente la possibilità di far parte di un
gruppo di lavoratori che si impegna a dare
assistenza e informazioni a coloro che sono
interessati al fondo pensione del personale
ferroviario, l’Eurofer. Quindi, in qualità di
referente
vorrei
qui
illustrare,
senza
la
presunzione di essere esaustivo, un argomento
alquanto complesso e ricco di questioni ancora
aperte: la pensione.
Qual è il motivo della scarsa adesione da parte
dei giovani?
Sicuramente il lavoro precario pone forti limiti:
l’instabilità lavorativa e il reddito basso pongono
seri problemi nella gestione dei contributi
destinati ad un ipotetico fondo. Se con lo
stipendio i giovani riescono a malapena (spesso
con l’aiuto dei genitori) a sostenere le spese
quotidiane,
come
possono
pensare
di
accantonare una somma di denaro per costruire
la loro pensione?
Dagli inizi degli anni Novanta, a causa della
drammatica crescita del deficit pubblico e della
crisi demografica che ha colpito i Paesi sviluppati,
vari governi si sono trovati costretti ad
intervenire sui diritti pensionistici: elevazione
dell’età pensionabile, modifica del calcolo della
pensione, utilizzazione del Tfr (elemento questo
che riguarda solo l’Italia).
E’ problematica la stessa diffusione dei fondi, essi
infatti sono definiti in base a contrattazioni
aziendali che nelle piccole e medie imprese sono
scarse o addirittura non esistono!
Una
parte
di
questi
giovani
è
anche
probabilmente poco sensibile all’argomento.
Riuscendo faticosamente a trovare un lavoro
temporaneo, non sono in grado di progettare il
loro futuro con così largo anticipo. Vi è inoltre
poca informazione. Ed è qui che entra in gioco
questa piccola rubrica.
L’elevazione dell’età pensionabile si è resa
necessaria a causa dell’effettivo aumento
dell’aspettativa di vita e del progressivo calo delle
nascite: più vecchi e meno bambini. La longevità
è determinata dal miglioramento dello stile di
vita. Dal dopoguerra ad oggi molte cose sono
cambiate in merito agli orari di lavoro, alla
qualità dello stesso, ai servizi sanitari erogati. Si
vive più a lungo e si vive complessivamente
meglio.
La materia si presenta molto ampia e
diversificata, composta da vari elementi tra loro
correlati, risulta pertanto complicato decidere il
punto di partenza da cui iniziare. Tuttavia,
potrebbe essere utile partire con una breve storia
del nostro sistema pensionistico per poi arrivare
alle recenti riforme. Alla prossima!!!
Il retro della medaglia sta nel calo delle nascite
dovuto
all’emancipazione
femminile,
alla
diffusione dei sistemi anticoncezionali e alla
diminuzione effettiva della fertilità. L’occupazione
femminile è tutt’oggi in crescita e spesso non si
tratta di una scelta di vita ma di una necessità.
C’è meno tempo per la famiglia e le coppie
scelgono di avere un solo figlio, a volte di non
averne. La diffusione degli anticoncezionali è
ovviamente legata a questa scelta di vita.
Recentemente molti studi hanno evidenziato un
significativo calo della fertilità, sia maschile che
femminile motivato probabilmente dal ritmo di
vita frenetico, stress, poco tempo libero e meno
attività all’aria aperta.
Fausto Baldin
Un altro grave problema è la crisi economica che
attanaglia i governi del Vecchio Mondo. Questa
ha imposto una revisione profonda del sistema di
calcolo della pensione: in Italia si passa dal
sistema retributivo a quello contributivo, più
penalizzante. Tale passaggio ha reso necessaria
l’istituzione
della
cosiddetta
pensione
complementare che dovrebbe integrare la
pensione pubblica. Anche il TFR (Trattamento di
22
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
organizzazione che ha sempre insistito sulla
collettività dei lavoratori ed invece ha dovuto
affrontare dei condizionamenti incomprensibili o
dei distinguo che andavano solo a salvaguardare
pochissimi lavoratori (a volte solo uno) a discapito
di intere categorie che assommano, a tutt’oggi,
circa 800 addetti.
Un quadro desolante anche per i lavoratori che nel
frattempo venivano illusi dalle grida di “accordo
vicino” e di aumenti di 300 euro mensili con punte
sino a 500 euro.
Il quadro più desolante è stato comunque quello
aziendale, rispetto ad un avvio di contrattazione
non entusiasmante ma perlomeno con una
impostazione di base che manteneva una logica di
impostazione volta a sanare soluzioni pregresse, si
è successimene proseguito con la presentazione di
bozze sempre più ritoccate nei contenuti sino ad
escludere completamente dalla contrattazione
settori aziendali e incrementando le richieste di
recupero di produttività. Il fondo è stato toccato
alla fine del 2009, quando una serie di documenti
veramente irricevibili ma, farciti di una buone dose
di quattrini, stavano portando
alcune OO.SS. presenti, con
l’incertezza
di
altre
ad
apporre la loro firma. La
nostra organizzazione si è
opposta a questo gioco al
massacro ed ha richiesto che
l’Amministratore
Delegato
della
neonata
TLN
presenziasse gli incontri in
luogo
di
una
Direzione
incapace
di
rispondere
adeguatamente alla nuova
politica di contrattazione richiesta da TLN. La
richiesta della nostra organizzazione era chiara;
chiusura del pregresso maturato in ambito
LeNORD prima di avviare la contrattazione in TLN
e, per quanto riguardava eventuali incrementi di
produttività, questi dovevano essere quantificati
economicamente
al
tavolo
superiore
ma
determinati nell’effettiva applicazione sul tavolo
tecnico. Con questa impostazione non avremmo
condizionato il ruolo di TLN (il primo incontro era
fissato per il giorno 10 febbraio) ma avremmo
consentito ai singoli settori di gestire, nei limiti
definiti dall’accordo superiore, l’organizzazione del
lavoro e gli eventuali recuperi di produttività. Se
ritenuti accettabili ed applicabili, senza obblighi od
imposizioni.
Il vertice di TLN, che ad oggi ricopre ad interim
anche la responsabilità di Direzione del personale
per il ramo operativo LeNORD, condividendo
questa impostazione, nel giro di due incontri
(l’ultimo vero incontro il 5 febbraio 2010) ha
elaborato due documenti ben distinti. Uno per
sanare le partite pregresse ed uno per
l’applicazione dei recuperi di produttività da
gestirsi direttamente dai delegati di settore. Già
nel 1996 fu fatto un accordo per il recupero di
produttività che si riuscì a chiudere solo nel 2008 a
distanza di 12 anni e grazie al lavoro dei
Gruppo
FNME
ASPETTANDO GODOT
Samuel Beckett scrisse la commedia Aspettando
Godot per esaltare tutta la tragicità dell’attesa
nella convinzione dell’arrivo di un elemento
esterno alla condizione quotidiana capace di
modificare lo stato delle cose, sollevando, nel
contempo, chiunque da qualsiasi responsabilità di
decisione. E come il messaggero del signor Godot,
anche il rappresentante sindacale logora i propri
iscritti dichiarando che l’accordo “oggi non verrà,
ma che verrà domani”.
Questa paradossale similitudine rappresenta in
poche righe lo stato attuale della contrattazione in
TLN – Ramo LeNORD. Sono trascorsi 17 mesi dal
20 Novembre 2008, ovvero da quando è stata
presentata una prima bozza che doveva al tempo
stesso chiudere diverse partire aperte e gettare le
basi per un recupero di
produttività in tutti (allora
erano tutti) i settori aziendali.
Per maggiore chiarezza ed
oggettività fissiamo in questo
articolo lo stato delle due
parti distinguendo come si
sono svolti i fatti in questi 15
mesi.
Nel Novembre 2008 non si
parlava ancora di TLN, non
c’erano
condizionamenti
dovuti alla creazione della
nuova società eppure già si assisteva, da parte
della molto assortita compagine sindacale, al
solito copione … “questo documento è irricevibile”
… Frase spesso pronunciata senza leggere
neppure il testo ma solo leggendo (forse) il
numero delle pagine. In questa situazione ci
siamo trascinati tra decine di bozze di accordo
presentate
dall’azienda
che
nel
frattempo
diventava il “ramo operativo LeNORD” di TLN e
modificava
la
sua
struttura
organizzativa,
perdendo addirittura la Direzione del personale,
esonerando e sostituendo dal tavolo alcuni
riferimenti, esaltando ruoli già perdenti in
partenza,
il
tutto
in
una
confusione
inimmaginabile di opinioni ed interpretazioni.
In questi 17 mesi, da parte delle RSU le cose non
sono andate meglio, nessuna controproposta
costruttiva (una è stata presentata e subito
bocciata
dall’azienda)
che
non
fosse
esclusivamente di carattere economico e che non
privilegiasse una categoria piuttosto che un’altra
anzi, siano stati costretti ad assistere, in presenza
della direzione aziendale, a palesi dichiarazioni di
esclusione di alcune categorie di lavoratori per
essere in meno a dividere la “torta”. Questo filo
conduttore ha accompagnato tutti gli incontri sino
all’ultima riunione del giorno 5 febbraio 2010,
spesso con notevoli imbarazzi per la nostra
23
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
rappresentanti sindacali e dei rappresentanti
aziendali che in quell’anno avevano costruito un
buon tavolo di confronto, poi ovviamente
disgregato per strane logiche di potere che non
ammettevano la realizzazione di successi senza i
consueti condizionamenti di bottega.
Consideravamo il recepimento delle nostre
richieste un buon passo avanti, anche se alcuni
contenuti, in particolare sul documento relativo al
recupero di produttività non ci vedevano
assolutamente soddisfatti. Più preoccupante resta
comunque la situazione della parte sindacale che
ancora una volta non trovava una posizione
unitaria sui documenti, ovviamente, come da
copione, dichiarati da qualcuno irricevibili senza
averli
neppure
letti
o
forse
perché
opportunamente consigliato di non far prevalere
l’impostazione richiesta dalla CGIL.
Alla fine di questo ultimo giro di incontri (conclusi
il 9 febbraio) prima dell’apertura del tavolo di
TLN, le posizioni si sono di nuovo discostate,
complice anche una incomprensibile presa di
posizione della Direzione Operativa che il giorno
prima presenta una nuova bozza “liberata” da
alcuni elementi di “disturbo”, senza chiedere
recuperi di produttività immediati ed il giorno
successivo ribadire che il recupero di produttività
doveva comunque esserci. A questo punto vista
la poca chiarezza e soprattutto preso atto che le
linee politiche della società manifestavano in toto
la completa confusione regnante, il tavolo si è
definitivamente sciolto rimandando tutto a TLN.
In conclusione dal giorno 10 febbraio anche
queste ultime 2 bozze presentate avrebbero
perso significato e così è stato in quanto tutto ora
passa sul tavolo comune di TLN. La nostra
posizione è sempre stata pragmatica; per il
recupero di produttività, c’erano ancora troppi
incrementi che venivano richiesti da subito,
chiedevamo quindi che si trovasse un accordo
che stabilisse il valore del recupero (frazionato in
minuti) per poi lasciare esclusivamente il compito
ai tavoli tecnici di decidere se dare e
conseguentemente ricevere. In riferimento al
documento che sanava il pregresso, riteniamo
che poteva essere sicuramente migliore ma,
riconosciamo all’azienda di aver messo sul tavolo
una somma cospicua e di aver recepito diverse
richieste presentate al tavolo. Tutti gli accordi
possono essere migliorati ma, come in tutti i
settori, quando si chiude una gestione (LeNORD)
è necessario trovare un accordo di “liquidazione”
per non perdere definitivamente il pregresso. Il
confronto riprenderà con vigore sul nuovo tavolo.
Non possiamo, come altri, aspettare ancora
Godot … i lavoratori non devono esaurire la
pazienza aspettando noi.
Senza scomodare ancora Samuel Beckett, ci
affidiamo quindi ad un vecchio detto contadino;
“Il mulo per la montagna, l'asino per il pendio, il
cavallo per il piano”.
Gruppo
FNME
SOLO MALPENSA?
Il Malpensa Express super diretto è finalmente
decollato. Presidenti, assessori, politici e dirigenti
si compiacciono tra loro per la riuscita
dell’evento. E’ una gara all’autocompiacimento un
po’ stucchevole e difficile da digerire per i
lavoratori che in prima persona hanno permesso
la realizzazione di questo rilevante traguardo.
Malpensa è ormai il fiore all’occhiello dell’azienda,
il centro dell’attenzione. Noi vogliamo ricordare
ora le gravi carenze che ancora permangono in
tutte le società del Gruppo FNM, carenze che i
pendolari e i lavoratori quotidianamente vivono e
subiscono. Non basta certo un treno dalla testata
rossa o un nuovo orario ferroviario per risolvere
d’incanto le annose problematiche di una grande
azienda di trasporto ferroviario.
Alla politica dell’immagine, della TV sul treno,
proponiamo ancora una volta quella del lavoro
dei dipendenti e delle condizioni di viaggio di
migliaia di pendolari. Scusate ma qui non c’è
ancora la festa.
Barbarossa Giancarlo
gocce
CONGRESSO FILT NAZIONALE
E’ stato eletto come Segretario Nazionale Filt-Cgil:
Franco Nasso. Auguri!!!
gocce
PRESIDIO PER SALA D’ATTESA IN CENTRALE.
LE PRIME RISPOSTE
Grande successo mediatico ha riscosso il presidio
unitario di volantinaggio dei giorni 25 e 25 Marzo
nella Stazione Centrale per la mancanza di una sala
d’attesa per i comuni viaggiatori. Le prime risposte
aziendali, da parte di Grandi Stazioni sono state:
l’istallazione di circa 400 sedute diffuse in tutta la
stazione!!
Enzo Lenzini
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Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
gocce
gocce
L’EPITAFFIO DEL SERVIZIO CTE E MANUTENZIONE
TLN -TRENITALIA E QUESTIONARIO SUL TFR
Negli
ultimi
anni
abbiamo
visto
e
subito
professionalmente, un continuo succedersi di episodi
che hanno dequalificato e reso problematico il rapporto
tra lavoratori
nel settore manutentivo T.E. e
Armamento rispetto alla catena di comando di quadri
atti a rappresentare l’Azienda Ferrovienord. Cosa resta
al personale degli Impianti Fissi? L’esternalizzazione del
lavoro sarà la medicina per uccidere quel che resta.
Com'è possibile da parte aziendale giustificare cospicui
investimenti in attrezzature e formazione del personale,
per poi "regalare" ad altri la subalternità delle decisioni?
L’Accordo n°6/2007 sembra diventare l’epitaffio del
servizio CTE e Manutenzione di FERROVIENORD. La
grande difficoltà con cui le organizzazione sindacali
sedute al tavolo hanno firmato quell’accordo senza
riuscire a muovere nulla la dice lunga sulla situazione.
Sino a ieri un accordo accomodante era stato trovato,
oggi se questo diventa difficile vuole proprio dire che il
piatto è troppo indigesto anche per l’azienda. Noi
speriamo. I miracoli possono sempre avvenire.
La risposta del COVIP relativamente ad il questionario a cui
sono sottoposti in questi mesi i lavoratori Trenitalia-Lenord
è stato che risulta SUPERFLUO compilare
il
questionario sulla destinazione del TFR per i
lavoratori interessati dall’affitto ramo, risulta invece
obbligatoria la compilazione del modulo sul diritto di opzione
per i lavoratori iscritti al Fondo Speciale Inps.
gocce
ANTICIPAZIONI EUROFER
DAL 13 Marzo 2010 è possibile richiedere le prime
anticipazioni Eurofer del 30% senza nessuna motivazione.
E’ necessario che siano trascorsi 8 anni di iscrizione ad
Eurofer, la misura minima erogabile sono 2000,00 euro e
quella massima è il 30% della posizione maturata. Per
richiederlo basta compilare il modulo RA allegando copia
del documento di identità, con raccomandata R/R a
Castiglioni Claudio
Fondo Eurofer
Via Bari 20
00161 Roma
gocce
I RISULTATI
LOMBARDIA
DEI
Sul sito www.fondoeurofer.it è possibile scaricare la
modulistica completa.
CONGRESSI
DI
MILANO
Tiziano Gagliardi
E
Al Congresso di Milano è stato eletto come Segretario
Filt-Cgil di Milano Rocco Ungaro.
gocce
Nel congresso Filt-Cgil Lombardia è stato eletto come
Segretario della Lombardia Nino Cortorillo.
Ma la grande novità dei Congressi è stata sicuramente
la scelta di inserire nei Direttivi tanti giovani umoni e
donne, italiani ed immigrati. La platea Congressuale e
gli interventi sono stati all’insegna del nuovo. La Filt-Cgil
ha creduto davvero nel cambiamento!
FLAVIA BORGONOVO CAMPIONESSA DEL MONDO
SUPERSTAR
La
Nostra
collega
Flavia
Borgonovo dipendente TLN ramo
LeNORD ed iscritta alla FILT è
diventata
Bi-campionessa
del
mondo Indor over 35 in Canada
nel mese di marzo 2010. Medaglia
d'oro in una delle massime
competizioni mondiali master. E
siamo già nella storia. Dopo lo
strapotere nel salto il lungo W35
culminato con la prima medaglia
d’oro, una vittoria "per distacco"
di quasi 40 centimetri (Flavia è
praticamente tornata a saltare sui
suoi migliori livelli di sempre),
arriva l'inattesa ( ma non per noi)
vittoria nel salto triplo W35.
Stavolta sudatissima: l'avversaria si chiama Laila
Petersone (Lettone). Flavia in testa dopo il primo turno di
salti: 11,22 vs 11,16. Al secondo la lettone piazza il
saltone: 11,58. Flavia si getta come solo Lei è in grado di
fare al suo inseguimento: 11,46 al secondo. Un nullo.
11,40. 11,36... nulla. Ma ecco l'ultimo: 11,64!!
“FANTASTICO” 6 centimetri in più della lettone che dopo
l'exploit è praticamente sparita dalla gara con salti anche
inferiori agli 11 metri. Gran carattere di Flavia e nuovo
titolo mondiale. Brava Flavia!
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Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
VAMPIRE WEEKENDS
Contra
Indie pop non è un suono. E' un
modo di essere, un'idea della
musica basata su un nocciolo di
premesse: rifiuto dell'età adulta
e della corporalità, rifiuto della
società dello spettacolo, rinuncia in partenza
all'impegno politico.
GORILLAZ
Plastic Beach
Dopo una decade di stato larvale, con due dischi
che nono sono stati un gran successo, (a parte i
singles), ecco che Damon Albarn,
l’ex-Blur ha dato alle stampe un
lavoro degno del suo passato.
Afro-pop, elettronica e fioriture orchestrali. Ed è
con questo che giocano questi allegri ragazzi
newyorkesi.
"Plastic Beach" è prima di tutto un
album pop nel senso più genuino
del termine, ossia una commistione
di suoni, colori e immagini che svuota ogni
genere musicale del suo contenuto e lo riversa in
un frullato altamente digeribile per tutte le
stagioni.
Contra è un bicchiere di limonata gelida bevuta
d'un fiato sotto il sole torrido di un'isola deserta.
O forse è meglio dire un bicchiere di Horchata. Il
singolo "Cousins" è magico e travolgente.
E' concepito come un album di canzoni, vario e
senza una vera e propria continuità e che punta
sulla fattura di ogni singola traccia. A livello
sonoro c'è un evidente filo conduttore (i synth
vintage, le chitarre sixties...) ma la scelta di
affidare quasi tutti i pezzi a cantanti diversi (con
esiti quasi sempre ottimi, salvo un paio di rap
orripilanti in "Sweepstakes" e "White Flag") va
letta attraverso l'intenzione di creare una
successione di piccoli gioielli pop, piuttosto che
un album compatto. In questo Albarn ha fatto un
pieno centro, un disco godibile, estivo e
lievemente malinconico, con una gran quantità di
pezzi azzeccati e poche cadute di stile.
TWO DOOR CINEMA CLUB
Tourist History
Già sono annoverati
come tra le migliori
band
britanniche
emergenti.
Elettropop
ritmi
dance,
veloci ed immediati. Il batterista non l'hanno e
fanno uso di un laptop. Album di debutto e che
lascia presagire dei buoni lavori futuri. Intanto
scateniamoci...
FOUR TET
GOLDFRAPP
There is love in you
Head First
Quando la classe è acqua. Una pozza limpida, in
cui immergersi e percepire il mondo attorno
assieme nitido e attutito. Alzare la testa rapiti da
un raggio di luce che filtra in profondità. Tornare
a riva e fissare le piccole increspature in
superficie, il loro disegno irripetibile. Ripetizione
e cambiamento. Non è
ossessione e non è
stagnazione il battito elettronico di Four Tet. E'
un gioco di spruzzi e mulinelli, un torrente che
procede di pozza in pozza senza perdere di
vivacità.
Will
ed Alison compongono
questo
britannico,e questa loro
quinta
opera risulta essere un'esplosione
di euforia, fantasia e ottimismo in
salsa synth.
duo
Rocket è il nuovo singolo,che molto
ricorda gli anni '80! viene quasi
voglia di mettersi una tuta acetata...
Il disco rapisce, ma non porta via. Ma getta
nuova luce sugli
oggetti quotidiani, tinge gli
attimi di una vitalità ineffabile. Tutto resta al suo
posto ma pieno di gioia.
YEASAYER
Odd Blood
Il trio viene da New York, stessa scena degli
MGMT, e sono un punto di riferimento delle
musica elettronica. Assieme agli
stessi MGMT, ai Vampire Weekend
e agli Animal Collective. Questo
disco
parla
chiaro.
E'
sfacciatamente
dionisiaco,
narcisista e diretto.
BEN SOLLEE & DANIEL MARTIN MOORE
Dear Companion
Trio del Kentucky. Folk allo stato
puro, di quello della vecchia
America, dove le melodie sono
rimaste del tutto simili a quelle
tramandate dai coloni. Ma tradizione non è tutto
e si può anche apprezzare della contaminazione
jazz. Ottimo disco da portare pure in viaggio.
Dietro vi è l'ideologia patinata e gustosa degli
anni '80, voci snob, campionature e sinteticità.
40 minuti di nulla cosmico, dove i "già sentito" si
sprecano, ma che alla fine danno alla luce dieci
tracce di puro godimento!
26
Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
PILLOLE
Gli Smashing Pumpkins sono alla ricerca di un
bassista e di un tastierista. Audizioni aperte a tutti
I Pink Floyd fanno causa all'EMI poiché ha messo
in vendita in download i singoli brani, invece
dell'intere opere.
Devono pur smerciare gli
avanzi, no?
Kerli ritorna con Tea Party e Strange, singoli
estratti dalla colonna sonora di Alice in
Wonderland.
PROSSIME USCITE
13/04/10 MGMT - Congratulations
17/05/10 Faithless - The Dance
CONCERTI
12/04/10 TOKIO HOTEL - Mediolanum Forum
Assago
13/04/10 LITFIBA - Mediolanum Forum Assago
22/04/10 PRODIGY – Alcatraz
26/04/10 FAITHLESS - Alcatraz
12/05/10 BLACK EYED PEAS - Mediolanum
Forum Assago
Classifica
N°
Single
Autore
1
Per tutta la vita
Noemi
=
2
Tik Tik
Ke$ha
+
3
Ricomincio da qui
Malika Ayane
--
4
Baciami ancora
Jovanotti
=
5
La cometa di Halley
Irene Grandi
--
IL NOSTRO SITO E’ TORNATO,
AGGIORNATO E CON CONTENUTI DI
QUALITA’:
www.filt.lombardia.it
VIENI A VISITARCI!!!!!!
A cura di Raimondo Stefano Salvatore
La vignetta di B3
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Anno 6 - n. 14– Aprile 2010
IL SEGNO
ACQUARIO
L’ Acquario e’ un segno d’aria, e come gli altri segni appartenenti a questo elemento Gemelli e Bilancia,
sono collegati al temperamento sanguinico, caratterizzato da leggerezza, superficialità, velocità, ma anche
disponibilità, elasticità mentale, amore per la libertà e per alti ideali.
L’Acquario dovrebbe essere un segno di equilibrio, ma non e’ sempre così. Spesso invece l’angoscia
esistenziale ,che viene mascherata dalla superficialità e da un’attività frenetica, ha il sopravvento.
Nel segno, due correnti interiori sono poste a confronto: quella del fiume che travolge, del divenire che tutto
trascina e porta via, e quella delle esistenze troppo individualizzate che si rinchiudono in se stesse, paurose e
spaventate di dare libertà all’essere che vive in loro.
Il seme deve aprirsi senza riserva al flusso di vita che solleva il germe, ma restare fedele al piano misterioso
di cui il segno è depositario.
Dentro sono le forze dell’anima: pensiero, sentimento, volontà, che sono armonizzate nelle profondità dove si
esercita la presa di coscienza dell’IO.
Solo l’io ha la forza di orchestrare dall’interno questa armonia, penetrando con la sua essenza individuale,
ciascuna delle forze dell’anima.
Il darsi per l’Acquario, ammorbidisce la durezza dell’involucro personale e il sé si fonde con l’immenso,
portando fuori se stesso. Associamo all’Acquario il valore della Libertà.
Il motto dell’acquario è: “Vivi e lascia vivere”, ma non sempre il segno riesce a
mettere in atto questa massima .A volte diventa invadente e irrispettoso verso
gli altri . Nel periodo dell’anno in cui il sole transita in Acquario, la natura
elabora nuove energie .Niente lascia presagire ad un risveglio, ma la luce si
afferma sempre più sopra il buio. Nascono nuove forze per un nuovo ciclo di
vita. Questa propensione alla novità e’ insita nel segno: apertura verso il
nuovo, anticonformismo, amore verso gli alti ideali, tolleranza, cooperazione,
sono qualità appartenenti all’Acquario. Se non si chiude nel suo mondo e nella
rigidità, può veramente essere il segno dell’impulso nuovo, del cambiamento, di
un nuovo modo di vedere le situazioni. L’Acquario e’ rappresentato dal simbolo
dell’Uomo – Angelo con l’anfora che versa l’acqua .
Il mito ci riporta al giovinetto Ganimede, rapito da Giove e portato sull’Olimpo affinché svolgesse questo
compito: versare dall’anfora il nettare agli dei, l’elisir di lunga vita e di immortalità.
Per l’acquario non esistono barriere, limiti, questo può portare ad uno sconfinamento del rispetto e dei valori,
ma può portare anche all’altruismo, all’amicizia, alla fratellanza universale.
I segni d’aria in genere sono simpatici, allegri, ma devono stare attenti a non sfuggire alle responsabilità,
perchè questa è la loro tendenza. Inoltre devono stare attenti a non irrigidirsi e a fissarsi nelle idee. Devono
sviluppare elasticità mentale. I pianeti dominanti l’Acquario sono: Urano e Saturno.
Urano è il simbolo dell’anticonformismo, della libertà, della tolleranza e della fratellanza.
Astronomicamente è stato scoperto a ridosso della Rivoluzione Francese ed è quindi diventato il simbolo delle
rivoluzioni finalizzate ad alti ideali .
Saturno invece è il simbolo del tempo, della sofferenza, del lavoro. E’ il pianeta del destino,
della terra, della determinazione e costanza . Nella sua più alta evoluzione, della saggezza.
Concludendo, l’acquario deve aspirare ad alti ideali e soprattutto cercare di metterli in pratica .
Suo compito è quello di trovare l’equilibrio interiore e trasmetterlo nella vita quotidiana e nel sociale; vincere
l’individualismo e aprirsi agli altri con amore.
Claudia Mineri
Mille Binari Filt – Periodico del trasporto ferroviario della Filt CGIL - Lombardia.
Supplemento al n. 65 di NOSTOP, periodico della Filt CGIL Lombardia.
Responsabili di Redazione: Mariano Chierchia, Sara Tripodi .
Hanno collaborato: Antonino Albanese , Carmela Amodeo, , Fausto Baldin, Giancarlo Barbarossa, Marco
Bartocci, Pamela Borgia, Paola Cariello, Claudio Castiglioni, Luigi Ciracì, Valeria Cuccurullo, Loide Curcio,
Enzo Di Fede, Alberto Furregoni, Tiziano Gagliardi, Enzo Lenzini, Simone Lenzo, Filippo Lisitano, Oscar
Melesi, Claudia Mineri, Antonio Piserchia, Salvatore Raimondo, Massimiliano Vena
Progetto Grafico: Marco Bartocci, Salvatore Raimondo, Sara Tripodi.
Redazione: Filt CGIL – Via San Gregorio, 48 –20124 - Milano – Tel. - Fax 0266987098 Numero chiuso il 14 aprile 2010
e-mail: [email protected] - sito web: www.filt.lombardia.it