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n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it EDITORIALE Che fatica essere fieri di questa Italia Italia fuori. La nostra nazionale è stata umiliata, come peraltro meritava. I giochini all’italiana, con i giocatori “bolliti” spinti da sponsor o dai procuratori figli del CT hanno dato i risultati prevedibili. A casa. Negli stessi giorni di questa vergogna, gli italiani hanno avuto una chance di recuperare un po’ di fiducia nella nostra nazione. Lo scorso 22 giugno, infatti, doveva discutersi presso il TAR di Roma la causa intentata dalle Case produttrici nei confronti del “decreto ministeriale Bondi” che a fine 2009 aveva ridefinito l’ammontare (e anche buona parte della disciplina) dei compensi per copia privata SIAE. Secondo la tesi dei produttori, il decreto non poteva essere “fatto in casa” da Bondi e c’erano buone probabilità il 22 giugno il TAR lo riconoscesse come illegittimo, cancellandolo. Non a caso proprio il 22 mattina il Ministero dei Beni Culturali annunciava una grande operazione di trasparenza e democrazia: l’apertura di un tavolo sulla copia privata, con la SIAE e l’industria, ma senza i consumatori, cioè quelli che pagano. In più, il giorno 22 i magistrati (che non mi risulta si spezzino la schiena come un operaio), hanno fatto sciopero. Udienza rinviata a settembre e nuovo spazio per far operare le forti lobby SIAE. Nel frattempo paghiamo. Un altro buon motivo, dopo quello calcistico, per non essere fieri di questa Italia. Gianfranco Giardina p. AUDIO/VIDEO / Anteprima esclusiva dai laboratori Mediaset In arrivo la SmarCAM Mediaset HD Dopo mesi di rumors la CAM che permetterà di vedere i canali Pay TV in HD è finalmente prossima alla commercializzazione, l’abbiamo vista in funzione di M. Dalli C hi in questi mesi ha comprato una TV bollino Silver o Gold (ovvero con slot CI+) si sarà domandato che fine avesse fatto la famigerata CAM CI+ promessa da tempo, ma finora mai arrivata sugli scaffali. L’attesa potrebbe durare ancora poco però: la nuova CAM è infatti nelle fasi conclusive della certificazione e in test presso i laboratori di Mediaset, dove siamo andati a vederne il funzionamento. Come, quando e perché Prima di procedere, è d’obbligo fare il punto della situazione. Contrariamen- te a quanto accade con la attuale SmarCAM, giunta alla seconda versione, la nuova CAM (anche nota come SmarCAM 3) sarà disponibile in due versioni: una per Mediaset Premium e una compatibile anche con le altre emittenti Pay. La prima, infatti, integrerà il solo accesso condizionato Nagra e avrà un solo slot per la card; la versione per tutte le emittenti, invece, avrà due slot, di cui uno (come l’attuale) in formato SIM, e integrerà anche le altre TEST / Provato in anteprima assoluta il Samsung Galaxy S È veramente l’anti-iPhone? Con questo nuovo smartphone Android Samsung vuole battere Apple di R. Pezzali S amsung ha lanciando in Italia, in diretta web, il nuovo Galaxy S, quello che molti definiscono già l’anti-iphone. È davvero così, oppure ci troviamo di fronte all’ennesimo nuovo smartphone Android 2.1? Per scoprirlo non dovete fare altro che proseguire la lettura, perché siamo riusciti con un po’ di fortuna a mettere le mani su uno dei primissimi esemplari e abbiamo potuto provare già a pochi minuti dalla presentazione ufficiale quelle che sono le funzionalità più intriganti di questo nuovo smartphone: lo schermo Super Amoled, la sezione multimediale, la fotocamera e le modifiche che Samsung ha apportato all’interfaccia di gestione dello smartphone. È molto simile all’iPhone Per realizzare l’anti iphone Samsung ha preso (a tratti anche spudoratamente) ispirazione proprio dallo smartphone di casa Apple, ed effettivamente per alcuni tratti il Galaxy S ricorda molto l’iPhone 3GS. Lo ricorda soprattutto nel bordo di alluminio arrotondato e nella forma dell’auricolare superiore, ma per il resto Samsung ha saputo variare e proporre un terminale decisamente diverso. La stessa cornice infatti, che da alcuni scatti può sembrare simile, in realtà è decisamente più scura. Il Galaxy S è più grosso dell’iPhone e di altri smartphone in vendita, ma grazie al ridotto spessore e al peso decisamente contenuto sembra di trovarsi tra le mani un oggetto molto più piccolo. In realtà basta accensegue a pag.29 piattaforme. Nei negozi troveremo quindi due nuove CAM (oltre a quelle di tivùsat - anch’essa SmarCAM 3, ma non CI+ - e quella attuale), presumibilsegue a pag. 6 IN QUESTO NUMERO... Nuova Xbox 360 e sistema Kinect pag. 3 I nuovi vidoeregistratori VHS Toshiba pag. 6 Problemi per il nuovo iPhone 4 pag. 9 Fotocamera 3D Sony NEX-5 pag. 11 J. Carpenter: “Il 3D è una stronzata” pag.12 Test - Diffusori per PC B&W MM-1 pag. 13 Nuovi router Wi-Fi N Belkin pag. 15 Test - USB 3.0 e USB 2.0 a confronto pag. 16 Chi ha ucciso Windows Media Center ? pag. 17 Speciale iPad - Cosa ne pensa la gente pag. 19 Speciale iPad magazine digitali pag. 23 Samsung N150 VS Sony Vaio W pag. 25 Test - TV Samsung 22C4000 pag. 26 Test - TV Toshiba 46VL733 pag. 27 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it ENTERTAIMENT - Speciale E3 / Ufficializzate le novità di Microsoft per il gaming per la seconda parte dell’anno p. La nuova Xbox 360 è “Slim” ma non nel prezzo La rivoluzione Kinect in USA da novembre a 150$ Microsoft svela la nuova Xbox 360 Slim che arriverà in Europa il 16 luglio e presenta ufficialmente il sistema di gioco senza controller per Xbox 360: era “Project Natal” ed ora è diventato Kinect, nome discutibile (almeno per l’Italia) di R. Pezzali È pronta la nuova console giochi Microsoft, la Xbox 360 Slim, più piccola e completamente nera e con una finitura lucida e pulsanti frontali touch, sostituirà gradualmente le attuali unità in produzione che andranno ad esaurirsi nel corso dell’anno. La nuova Xbox ha una nuova motherboard con il processore con tecnologia a 45 nanometri ed è raffreddata da una singola ventola, una serie di feritoie laterali migliorano la dissipazione del calore. Il disco rigido interno ha una capacità di 250 GB, la console dispone di connettività Wi-Fi N integrata, ha 5 porte USB (2 frontali), un’uscita ottica e un’uscita dedicata audio video, presa di rete e una particolare porta destinata al collegamento della periferica Kinect che permetterà di giocare senza controller, il sistema leggerà i movimenti del nostro corpo. La connessione della periferica Kinetic, grazie a questa porta, avviene con un solo cavo, mentre sui modelli precedenti di Xbox 360 serviranno due cavi, un USB e l’alimentazione esterna. Cambia anche l’alimentazione, più piccola ma comunque sempre esterna. Illustre assente per ora è il 3D, considerando però gli accordi esistenti con LG è probabile che l’integrazione verrà fatta con un semplice aggiornamento della dashboard. Al momento tutti gli sforzi di Microsoft sono concentrati sulla nuova piattaforma di controllo che sembra promettere davvero bene. Più silenziosa e consuma meno Le prime Xbox di nuova generazione sono già arrivate sul mercato americano e qualcuno ha iniziato ad esaminarle: i colleghi di Anandtech hanno smontato la console e sono emersi particolari interessanti. La nuova Xbox si basa sulla piattaforma Valhalla, con la GPU e la CPU integrate su un unico chip e con un unico dissipatore. Questa soluzione permette consumi decisamente ridotti: la nuova Xbox in “idle” consuma solo 70 Watt contro i 155 Watt della prima Xbox mentre il modello Jasper, quello attualmente in commercio, nelle stesse con- dizioni consuma 90 Watt. Migliorano anche i consumi in stand-by, che passano da 2 Watt a 0.6 Watt. Interessante anche l’analisi della rumorosità, senza dubbio più bassa, e quella del resto della circuitazione, che lascia aperto lo spazio ad un nuovo modello più economico. Il Wi-Fi infatti non è realmente integrato ma è un adattatore USB, ciò permette a Microsoft di utilizzare una sola scheda principale per realizzare più versioni della stessa console, con e senza Wi-Fi integrato. Xbox Slim in Italia a luglio La nuova Xbox 360 slim è già disponibile sul mercato americano a 299 $, arriverà in Italia e in Europa il 16 luglio a 249 euro sostituendo molto probabilmente la versione Elite. Stupisce il prezzo di listino, praticamente identico a quello di PS3 (50 euro in meno in Italia) e se si calcola che molto probabilmente Sony abbasserà il prezzo della PS3 slim ci troviamo di fronte ad una console che costa troppo, considerando anche l’assenza all’interno di un lettore Blu-ray che non è indispensabile ma poteva essere utile. Entro fine anno arriverà “una sorella più piccola”, che andrà a sostituire l’Arcade nella fascia di prezzo dei 159 euro. Sono previsti anche bundle convenienti con il sistema Kinect. Kinect già in preordine Il chiaccherato Project Natal, l’innovativo sistema di gioco per Xbox 360 che trasforma il nostro corpo nel controller della console, cambia nome: si chiamerà Microsoft Kinect per Xbox. Il sistema utilizza due videocamere specializzate nel riconoscimento dei movimenti e nel calcolo della distanza e un array di 4 microfoni. La periferica è già in preordine sullo store Microsoft americano ad un prezzo di 149 dollari. È probabile che il prezzo europeo sarà di circa 129 euro, abbastanza elevato per una periferica ma va considerato che potrebbe esserci un gioco in bundle, non specificato al momento del pre-order. Kinect, arriverà in Usa il 4 novembre e succes- sivamente nel resto del mondo. Al momento del lancio ci saranno 15 giochi disponibili compatibili con il sistema e un aggiornamento della dashboard che aggiungerà alcune novità come la possibilità di gestire i video con i movimenti delle mani oppure video Kinect, per chattare con gli amici muovendo un avatar digitale realizzato a nostra im- magine e somiglianza. Per l’Italia però ci sarà una amara sorpresa: nella fase iniziale infatti Kinect non supporterà il riconoscimento vocale. Al lancio 15 giochi compatibili con Kinect Già svelati alcuni dei titoli che si potranno giocare senza controller Kinectimals (Frontier Studio, Microsoft Game Studios) Invita bambini, genitori e tutti gli amanti degli animali a costruire una duratura amicizia con alcune delle creature più esotiche del mondo. Your Shape: Fitness Evolved (Ubisoft) Interagirai fisicamente con gli ambienti virtuali in modi che non hai mai visto prima. Brucia calorie a modo tuo, scegli un personal trainer per aiutarti a raggiungere i tuoi specifici obiettivi, iscriviti a un corso di yoga o di arti marziali, o partecipa ai divertenti mini-giochi pensati per tutta la famiglia. Dopo aver fatto gli esercizi, riceverai degli specifici commenti su ogni tuo movimento, grazie a un preciso sistema di tracciamento in tempo reale. Kinect Joy Ride (Big Park, Microsoft Game Studios) Il primo gioco di corse senza controller, ti porterà insieme sulle strade senza bisogno di avere la patente. Kinect Joy Ride reinventa la guida e i Kart, aggiungendo salti incredibili e acrobazie spericolate. Kinect Sports (Rare, Microsoft Game Studios) Trasforma il tuo salotto in uno stadio o in un’arena sportiva. Kinect Sports contiene calcio, beach volley, bowling, ping pong, boxe e tanti altri giochi. Kinect Adventures (Microsoft Game Studios) Fluttua nello spazio lontano, prova l’emozione delle rapide, affronta gli ostacoli in una corsa in montagna, immergiti nelle profondità marine per esplorare un osservatorio sottomarino – il tutto nel tuo salotto. Dance Central (MTV Games) Il primo videogioco dedicato alla danza senza controller, con coreografie create da coreografi professionisti per principianti ed esperti. Oltre 30 canzoni di artisti celebri come Lady Gaga, No Doubt, M.I.A., Bel Biv Devoe, imparerai più di 90 esercizi. IL CAMPO DI GIOCO DELLE MIGLIORI IMMAGINI IN MOVIMENTO Preparatevi per il massimo dell’esperienza visiva! Nuovi TV Viera NeoPDP con tecnologia 600Hz: più di due milioni di pixel auto illuminanti, controllati per offrire tempi di risposta velocissimi. Perfetti per sport, cinema e videogiochi: mai più nessun dettaglio andrà perso! Perché un’immagine perfetta conta. TUTTO CONTA *Sub-field Drive www.panasonic.it n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it ENTERTAINMENT CD da un lato, vinile dall’altro ENTERTAINMENT - Speciale E3 / Prezzi e disponibilità del nuovo sistema di gioco per PS3 p. Playstation Move in Italia da settembre Il nuovo controller a partire da 39,99 euro fino ai 59,99 del kit completo di webcam e demo giocabili di P. Centofanti C Avevamo visto CD e DVD sullo stesso disco, DVD a doppia faccia e anche DVD e Blu-ray, ma questa batte davvero tutto. Il produttore e artista di musica elettronica Jeff Mills, infatti, ha rilasciato una edizione speciale del suo album “The Occurrence” che grazie ad una particolare tecnologia ibrida presenta da un lato il CD e dall’altro lato le stesse tracce ma in vinile. Digitale e analogico si fondono, anche se l’autonomia ridotta del vinile lascia spazio solo per tre tracce. La soluzione, ovviamente bizzarra, può avere però un certo fascino nell’ambiente dei DJ dove lo stesso disco può essere usato sui tradizionali giradischi analogici e sui nuovi sistemi da DJ a CD. Chi vuole questo disco deve comprarlo d’importazione, direttamente dal Giappone. ome da aspettative Sony ha ufficialmente annunciato all’E3 di Los Angeles tutti i dettagli relativi al nuovo PlayStation Move. I giocatori europei saranno i primi a poter mettere letteralmente le mani sui nuovi controller che saranno disponibili a partire dal 15 settembre. I prezzi? Piuttosto interessanti: PlayStation Move avrà un prezzo suggerito di 39,99 euro, il navigation controller costerà 29,99, mentre lo starter pack composto da un PlayStation Move motion controller, webcam PlayStation Eye e un disco con le demo giocabili di tutti i giochi disponibili al lancio sarà disponibile a 59,99 euro. Vale la pena sottolineare che la versione americana costerà 99,99 dollari, ma includerà anche il gioco completo Sports Champions. Sempre al momento annunciato solo per il mercato americano il bundle Sport Champion che include lo starter pack e la PlayStation 3 per 399,99 dollari. Infine continuerà a essere disponibile in stand alone anche la PlayStation Eye a 29,99 euro. Entro marzo 2011 Sony rilascerà una ventina di titoli tra quelli espressamente progettati per PlayStation Move e quelli che invece aggiungeranno il supporto anche per il nuovo controller. Tra i titoli annunciati si segnalano: Resident Evil 5 Gold Edition, Time Crises: Razing Storm, Tiger Woos PGA Tour 11, Lord of the Rings: Aragorn’s Quest, EyePet, Sports Champions, Kung Fu Rider. Insieme a Move saranno disponibili anche due ulteriori accessori: la charging sta- tion per ricaricare i controller senza collegarli alla PS3 (29,99 euro) e lo shooting attachment (foto in basso) per impugnare il Move come se fosse una pistola (14,99 euro). ENTERTAINMENT - Speciale E3 / Tolti i veli alla nuova console portatile Nintendo 3DS, il gaming 3D portatile e senza occhialini Il piatto forte della nuova 3DS è la funzione 3D con display autosteroscopico Estratto dal quotidiano online www.dday.it Registrazione Tribunale di Milano n. 416 del 28 settembre 2009 direttore responsabile Gianfranco Giardina editing Cristina Dainese, Claudio Stellari Editore Scripta Manent Servizi Editoriali srl via Gallarate, 76 . 20151 Milano P.I. 11967100154 Per informazioni [email protected] Per la pubblicità [email protected] di M. Dalli D opo i rumor degli scorsi mesi, Nintendo ha tolto finalmente i veli dalla nuova 3DS, console portatile con schermo 3D integrato che non necessita di occhiali. Ma com’è fatta la 3DS? Nella parte superiore c’è lo schermo 3D da 3,5 pollici, di cui è possibile controllare l’effetto 3D (fino a disattivarlo) tramite un selettore posto sul lato. Da sottolineare che l’effetto 3D non richiede l’uso di speciali occhiali. Nella parte inferiore c’è invece il classico schermo touch. Novità anche per quanto riguarda i controlli: ci sono accelerometro e giroscopio (come sull’iPhone 4), ma soprattutto Nintendo ha introdotto un pad circolare analogico per controllare meglio i giochi. Sul dorso della 3DS sono presenti anche due fotocamere, per catturare immagini stereoscopiche (a questo punto la 3DS potrebbe diventare la fotocamera 3D più economica del mercato?); la camera posta all’interno della console rimane invece semplice 2D. Interessante (previo approfondimento) la funzione di riproduzione di filmati 3D. Non può mancare poi il Wi-Fi, che funziona anche quando la console è in stato di risparmio energetico per scaricare nuove mappe, estensioni, ecc. Il tutto anche se si sta giocando a un altro gioco. Per quanto riguarda i giochi, invece, Nintendo ha annunciato Kid Icarus Uprising, progettato specificatamente per la 3DS e disponibile a partire dall’estate. Altri titoli 3D saranno DJ Hero 3D, Kingdom Hearts 3D e Saints Row 3D. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET Che fine ha fatto Europa 7? AUDIO/VIDEO / I fan del vecchio videoregistratore a cassette finalmente accontentati p. Toshiba registra il digitale terrestre su VHS Presto in Italia due combi in grado di registrare i nuovi canali su VHS. Ideale per chi non vuole cambiare abitudini di M. Dalli Dopo la conferenza stampa di lancio della nuova piattaforma pay TV in HD e su standard DVB-T2 non si è più saputo nulla di Europa 7 che però conferma la partenza delle trasmissioni in tempi brevi di R. Pezzali Dopo l’annuncio della partenza a luglio, dell’arrivo dei decoder a giugno e dei suoi pacchetti/ offerte, di Europa 7 non si è saputo più nulla. In realtà a Roma, presso la sede dell’emittente, si sta lavorado molto velocemente per cercare di partire in tempi brevi, tuttavia l’impatto con una tecnologia nuova in Italia come il DVB-T2 non dev’essere stato facile. Al momento attuale la divisione commerciale sta lavorando per arricchire un pacchetto di eventi/esclusive che deve competere con i già ben avviati e noti Sky e Mediaset, mentre la parte tecnica sta lavorando sull’accensione delle prime trasmissioni. Una data per la partenza sicura ancora non c’è, ma si inizierà prima nelle province di Milano e Roma per poi allargarsi e coprire progressivamente le altre zone, partendo presumibilmente dal nord Italia. Per quanto riguarda i decoder, saranno nei negozi solo quando su Milano e Roma saranno attive le trasmissioni, una mossa questa decisamente sensata. Entro l’estate dovremmo in ogni caso riuscire a provare il servizio, incluso il decoder. Restate sintonizzati (in DVB-T2, ovvio). L’arrivo della TV digitale terrestre, ha di fatto reso inutilizzabile il vecchio videoregistratore VHS per la registrazione dei programmi TV, ma la cara vecchia videocassetta ha sempre il suo fascino e, nonostante non sia più al centro delle attenzioni da parte dei produttori, non ne vuole proprio sapere di andare in pensione, qualche utente infatti ancora la richiede. Toshiba ha quindi pensato di realizzare due combi VHS e DVD proprio per soddisfare questi clienti. Il primo di questi combi, l’RD-XV50KF, integra un hard disk da 160GB accanto al DVD e al VHS. Interessante anche il tuner DVB-T, che può essere impiegato per registrare il digitale terrestre su questi tre supporti. Da notare infine la compatibilità con i file DivX, JPEG ed MP3, anche tramite porta USB, e la presenza di una porta HDMI. Per chi invece non vuole l’hard disk, il modello D-VR80KF è identico in tutto e per tutto, fatto salvo appunto la mancanza del disco rigido. Nel complesso questi due combi si candidano come perfetti sostituti del vecchio videoregistratore VHS: in questo modo, infatti, si può registrare senza l’ausilio di nessun apparecchio esterno e, allo stesso tempo, continuare a vedere la propria collezione di VHS. Per chi fosse interessato, i nuovi prodotti Toshiba dovrebbero arrivare nei negozi in queste settimane. AUDIO/VIDEO In arrivo la SmarCAM Mediaset HD segue da pag. 1 mente prezzate in maniera differente. Per quanto riguarda quella di Mediaset, dovrebbe arrivare per i primi di Agosto, anche se è lecito presupporre che la disponibilità a volume si avrà solo alla fine del mese, complice anche il periodo estivo; ad ogni modo dovrebbe arrivare in tempo per l’inizio del campionato 2010/2011. In questo modo sarà possibile seguire sin dall’inizio il canale Premium Calcio HD, oltre al nuovo Premium Cinema HD senza usare un decoder esterno. Per gli altri canali in standard definition, è bene ricordarlo, basta l’attuale CAM. Il prezzo della CAM non è stato ancora fissato, ma dovrebbe oscillare tra quello della CAM attuale e i 100 euro. La previsione di qualche settimana fa secondo cui la CAM sarebbe dovuta costare 89 euro potrebbe rivelarsi corretta. Il prezzo superiore di cui si parlava potrebbe così riferirsi all’altra CAM, quella compatibile anche con Dahlia e le altre emittenti, di cui al momento non abbiamo maggiori informazioni. La CAM CI+ è “sicura” L’’aggiornamento alle specifiche Common Interface Plus (CI+) porta con sé due novità: da un lato blocca la regi- strazione dei canali che ne fanno richiesta su qualsiasi decoder, dall’altro, secondo gli esperti, migliora notevolmente il dialogo tra CAM e TV. Quando si inserisce la CAM per la prima volta, infatti, i due si “parlano” e si scambiano i rispettivi certificati (handshake), di modo da poter instaurare un canale di comunicazione sicuro. Questa operazione dura circa 3 minuti ed è necessaria soltanto la prima volta che si inserisce la CAM in una TV. Una volta terminata questa procedura, infatti, sia la CAM che il TV terranno in memoria i certificati, per un minimo di 5 dispositivi ciascuno (ogni CAM potrà contenere i certificati di almeno 5 TV e, viceversa, ogni TV i certificati di almeno 5 CAM diverse). Ogni qualvolta si inserisce invece la CAM in un TV già noto la procedura di autenticazione dura solo qualche secondo (grossomodo come la CAM attuale). La CAM Mediaset HD è veloce Passiamo ora al piatto forte: abbiamo avuto modo di vedere in funzione un esemplare di test della CAM Mediaset HD, messa all’interno di un LCD Panasonic del 2010. Questa nuova CAM ci è parsa molto reattiva, sia nel cambio canale che nella risintonizzazione di un canale criptato una volta rimossa la tessera. Abbiamo girato anche un breve filmato per rendere meglio l’idea. Piccola nota riguardo il video: nel passaggio da Canale 5 a Premium Cinema HD lo schermo rimane nero per qualche secondo, ma in realtà il canale è già decodificato in quanto in sottofondo è possibile sentire l’audio. Lo schermo nero è probabilmente dovuto (almeno in parte) al cambio di risoluzione del canale, che passa da un 576i a un 1080i. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso del prototipo della SmarCAM Mediaset HD. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p. ENTERTAINMENT SKY Italia e il 3D Qualcosa bolle in pentola Secondo indiscrezioni di mercato (provenienti peraltro da fonti ben informate), in SKY Italia sarebbe partita la macchina organizzativa per prepararsi alle prime trasmissioni in 3D. Infatti pare che alcuni dipendenti della società stiano seguendo un apposito training per apprendere i fondamentali tecnici e pratici delle trasmissioni e della visualizzazione tridimensionali. Questa attività sarebbe propedeutica a un prossimo lancio di un canale 3D. Dopo il rifiuto di trasmettere i Mondiali di calcio in 3D, pare che questo improvviso “colpo di fulmine” per il 3D di SKY nasca da un preciso diktat della Casa madre che, recentemente, avrebbe chiesto alla filiale italiana di premere l’acceleratore sul fronte della stereoscopia. Probabilmente, ora che l’alta definizione arriva sia da RAI che da Mediaset, SKY deve aver pensato che puntare il proprio sforzo di marketing solo sull’HD non avrebbe dato il giusto impulso di differenziazione: che il prossimo Natale sia quello del 3D di SKY? PC & MULTIMEDIA Jolicloud supporterà il touch-screen Jolicloud, il sistema operativo per netbook di cui abbiamo più volte parlato, si avvicina al rilascio della versione 1.0 e le novità non mancano. Oltre al nuovo desktop riscritto in HTML 5 e che sostituisce quello base derivato direttamente da Ubuntu Netbook Edition (distribuzione su cui è basata Jolicloud), la versione 1.0 supporterà anche gli schermi touchscreen, ampliando così la varietà di dispositivi su cui potrebbe diventare molto interessante installare questo sistema. Jolicloud è un sistema operativo pensato per chi è sempre online, con una vasta libreria di web apps e di software “libero”. ENTERTAINMENT / Nuove frontiere del (guerrilla) marketing Francia fuori dai Mondiali La Sony sgozza il “galletto” Una pubblicità di PlayStation sconvolge la Francia già sotto shock di G. Giardina S e si tratta di “Guerrilla Marketing” rischia di trasformarsi in vera e propria “guerriglia” tra tifosi francesi e PlayStation. Con una decisione che non può non definirsi coraggiosa, Sony nei giorni scorsi ha comperato l’intera quarta di copertina del quotidiano Liberation pubblicando una pagina (sotto riportata) con il disegno cruento di un gallo decapitato e la scritta “Game Over”. Il gallo è il simbolo della nazionale francese e nei giorni scorsi l’autorevole quotidiano sportivo L’Equipe aveva commentato l’eliminazione della Francia dai Mondiali come la trasformazione del “gallo” in una “gallina senza testa”: quello che alla fine Sony Computer Entertainment France ha messo in pagina in questa curiosa pubblicità cercando - immaginiamo - di intercettare il malcontento e l’indignazione dei francesi nei confronti della brutta figura. Per rincarare l’ironia, a bordo pagina c’è una piccola scritta che chiarisce che si tratta di un fotomontaggio e che nessun animale è stato maltrattato. Pochi giorni dopo l’Italia ha centrato il medesimo risultato - andare a casa dopo solo tre partite - dando una dimensione tutta particolare delle finaliste di quattro anni fa: prima sugli allori, ora nel fango. A questo punto dobbiamo aspettarci una pagina analoga anche in Italia, magari con lo stivale decapitato? I secessionisti della Padania ringrazierebbero... DIGITAL IMAGING Canon brevetta l’HDR a singolo scatto Il costruttore giapponese ha depositato un interessante brevetto per foto HDR, ovvero ad alta dinamica. Il nuovo metodo agisce a livello pixel e necessita di un solo scatto di R. Pezzali Realizzare una fotografia HDR come quella che vedete in apertura non è difficile: basta seguire le istruzioni della guida che abbiamo pubblicato sulle pagine di DDay.it e utilizzare una macchina che permetta di effettuare scatti in bracketing. Canon tuttavia ha depositato un nuovo brevetto che permette di realizzare fotografie HDR con un singolo scatto: il nuovo metodo agisce a livello di sensore gestendo pixel vicini e controllandoli a diversi livelli di esposizione. Il risultato dovrebbe essere ottimo: tre scatti allineati in modo perfetto, con lo scarto di un pixel, possibilità di applicare l’HDR anche a foto in movimento e soprattutto nessuna post produzione. Canon già tempo fa aveva annunciato che le prossime reflex avrebbero avuto una nuova tecnologia ancora non utilizzata da nessuno: che sia questa? Nello schema seguente il metodo utilizzato dallla nuova tecnologia HDR Canon. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it MOBILE Acer lancia due smartphone Android Donut MOBILE / Svelati i nuovi smartphone Xperia. In arrivo anche l’upgrade a Android 2.1 p. Sony Ericsson X8, Android sotto i 200 euro La società ha annunciato anche un walkman/smartphone full touch e un nuovo cellulare HSDPA con widget “sociali” di P. Centofanti S beTouch E120 ed E130 sono i due nuovi smartphone Android di Acer con caratteristiche tecniche “di base” ma prezzi aggressivi di M. Dalli Acer ha annunciato due nuovi smartphone Android: beTouch E120 e beTouch E130. Il cuore dei nuovi cellulari è lo stesso: un processore ST da 416MHz, con 256MB di RAM e connettività HSDPA 3,6 Mbit/s, Wi-Fi, Bluetooth e GPS integrato. Comune è anche la fotocamera da 3,2 Megapixel, la radio FM e il sistema operativo Android 1.6 (Donut). La memoria è affidata alle schede micro SD, con capacità massima di 32GB. Acer ha curato l’aspetto social di questi telefoni; con l’applicazione Spinlets per ascoltare musica in streaming, mentre urFooz consente di creare un proprio alter ego virtuale. Dove i due smartphone divergono è nella forma e nel target: il beTouch E120 è un terminale full touch, con display da 2,8 pollici e pad di navigazione per chi non vuole affidarsi esclusivamente al touchscreen. Il beTouch E130 è invece più orientato al mondo business, con uno schermo touch più piccolo dell’E120 (2,6 pollici), per fare spazio alla tastiera QWERTY. La vocazione business si coglie dalla presenza di Roadsync, applicazione per la sincronizzazione con i server Microsoft Exchange. beTouch E120 dovrebbe arrivare sul nostro mercato in luglio, seguito in agosto dall’E130; entrambi arriveranno in due versioni, bianca e nera. Non sono stati ancora resi noti i prezzi, che però dovrebbero essere contenuti. ony Ericsson ha annunciato di- tphone con display touchverse novità per quanto riguarda screen da 3 pollici, connettila sua gamma di smartphone vità HSDPA, Wi-Fi e Bluetooth, Android Xperia, che si arricchisce ora A-GPS, fotocamera da 3,2 anche del nuovo X8. Cominciamo però Megapixel, radio FM. La data dalla conferma dell’aggiornamento di lancio di Xperia X8 non è previsto per i prossimi mesi di tutta la ancora stata annunciata, ma gamma Xperia a Android 2.1. Inoltre, il cellulare sarà disponibile in lo smartphone X10 offrirà, grazie allo cinque colorazioni: bianco, stesso aggiornamento, la funzione di blu scuro/bianco, blu acqua/ ripresa in alta definizione. L’X8 andrà bianco, rosa/bianco e silver/bianco. a occupare invece la fascia di prezzo Yendo è invece il nome del nuovo sotto i 200 euro, offrendo le stesse ca- walkman/phone con schermo touratteristiche distintive chscreen da 2,6 pollici e della gamma Xperia e interfaccia mutuata diretin particolare l’interfactamente dagli smartphocia con i quattro angoli ne Xperia. In questo caso attivi. Al momento non si tratta di un telefono con è ancora stato deciso sola connettività EDGE/ se arriverà nei negozi GPRS, che offre però acdirettamente con Ancesso a Facebook e Twitter droid 2.1 o con 1.6 per ed è dotato di fotocamera poi essere aggiornato da 2 Megapixel oltre natusubito dopo. Si tratta in ralmente a tutte le funzioSony Ericsson Yendo nalità di walkman. ogni caso di uno smar- MOBILE In un video MeeGo per tablet In anteprima le prime immagini dell’interfaccia pensata per gli “anti-iPad” E il sistema operativo MeeGo diventa l’arma di Nokia e Intel per la riscossa di M. Dalli N okia e Intel sono al lavoro per portare MeeGo nel più vasto numero possibile di dispositivi. Esiste già una versione per netbook, che abbiamo avuto modo di provare qualche settimana fa, e quella per smartphone vedrà la luce probabilmente in ottobre. Rimangono fuori i tablet, settore in cui si vocifera che Nokia abbia intenzione di sbarcare in fretta; i tempi potrebbero però essere brevi, dato che su YouTube è comparso un video demo dell’interfaccia grafica pensata proprio per i tablet. La veste grafica è stata completamente rivista e ripensata per l’uso con le dita. Si tratta pur sempre di una versione ancora preliminare, ma la sensazione generale (almeno a giudicare dal video sottostante) ci pare buona. Secondo alcuni rumor il tablet dovrebbe avere una dimensione del display di 7 o 9 pollici e la realizzazione dovrebbe essere a carico di Foxconn, mentre le specifiche tecniche potrebbero vedere un processore ARM all’interno del tablet. Potrà MeeGo risollevare (almeno in parte) le sorti del colosso finlandese? video Sul canale DDAYVideo di YouTube è stato pubblicato il video della versione per tablet di MeeGo. Clicca qui per andare direttamente al video. Cedar è invece la soluzione entry level con connettività 3G HSDPA, un cellulare semplice ma che consente di leggere posta elettronica e interagire con i principali social network tramite la funzionalità Widget Manager 2.0. Sony Ericsson Cedar MOBILE Texas Instruments svela il suo tablet Texas Instruments ha annunciato un tablet “di riferimento” per gli sviluppatori, per testare la sua soluzione BLAZE basata sul processore OMAP4 da 1 GHz. Come caratteristiche abbiamo: 1GB di RAM, 32GB di memoria flash, sensori di ogni tipo (accelerometro, giroscopio, bussola digitale, di temperatura e addirittura di pressione), GPS, supporto per connettività 3G e 4G. Il tablet di sviluppo è basato su uno schermo da 10,4” LCD con risoluzione di 1024x768 pixel, con multi-touch. La nota curiosa è la predisposizione per il collegamento anche di un picoproiettore DLP, esterno quanto meno. Sarà interessante vedere quali aziende si dimostreranno interessate e quale sistema operativo adotteranno. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it MOBILE Adobe rilascia Flash 10.1 mobile, o quasi MOBILE / Forse difettosi alcuni dei primi iPhone venduti in USA Grossi problemi per iPhone 4 Problemi di ricezione se si impugna con la sinistra, display con strane macchie giallastre e vetro troppo delicato. Polemica tra Apple e Engadget p. MOBILE Due nuovi Samsung Bada OS di R. Pezzali I Finalmente disponibile Flash 10.1 per cellulari, i primi a poterlo usare saranno gli utenti di Android 2.2 di P. Centofanti Adobe ha ufficialmente rilasciato la tanto attesa versione del player per visualizzare i contenuti flash dal browser delle diverse piattaforme per cellulari, Apple iOS esclusa naturalmente. In realtà non è ancora chiaro né quando né come si potrà vedere all’opera il software con cui Adobe si giocherà una buona fetta di credibilità, dopo tutta la polemica con Apple sulla presunta inadeguatezza di Flash in ambito portatile (durata della batteria, stabilità, sicurezza). I primi a poter installare Flash 10.1 mobile saranno i possessori di smartphone con Android 2.2, il che vuol dire al momento il solo Nexus One, l’unico che ha già ricevuto l’aggiornamento all’ultima versione di Android. I prossimi dispositivi che potranno goderne saranno, stando al comunicato di Adobe, l’HTC Desire, il Motorola Milestone e il Samsung Galaxy S. Prossimamente Flash dovrebbe arrivare sui terminali Blackberry, Symbian, MeeGo, Palm WebOS e in futuro Windows Phone 7. Flash 10.1 è stato completamente riscritto per funzionare sui dispositivi portatili e ottimizzato per le interfacce touchscreen, con la possibilità di sfruttare l’accelerometro presente su molti smartphone per l’orientamento automatico e la modalità smart zoom, che consente di portare a tutto schermo i contenuti interattivi. l nuovo iPhone si prepara a macinare record: la prima settimana di vendite è stata letteralmente di fuoco negli Stati Uniti, con i server di AT&T in sovraccarico a causa delle richieste (ben 600.000 iPhone prenotati solo il primo giorno) e bachi di sistema che hanno messo alla berlina i dati personali di chi voleva prenotare il nuovo iPhone. AT&T ha dovuto sospendere le vendite, con spedizioni rimandate per molti utenti dal 24 giugno al 14 luglio. Speriamo che questo grande successo di vendite non faccia slittare la disponibilità del nuovo smartphone in Italia. Intanto con i primi iPhone 4 consegnati negli Stati Uniti insieme alle recensioni entusiaste arrivano anche alcune segnalazioni di presunti problemi. Il famigerato retina display su alcuni esemplari pare mostri problemi di uniformità cromatica. In particolare in presenza di schermate chiare o bianche su alcuni esemplari compare una macchietta giallina per lo più nella parte bassa dello schermo. Più preoccupante il problema di ricezione segnalato da alcuni, che porterebbe anche alla caduta di chiamate in corso a seconda di come si impugna il telefono: a quanto pare impugnando l’iPhone con la mano sinistra toccando l’angolo in basso a sinistra si potrebbe causare un ponte tra le due fasce che costituiscono l’antenna. Solo alcuni esemplari sembrano essere affetti dal problema: il blog Engadget ha testato due campioni riscontrando il difetto solo su uno dei due iPhone 4. Sempre Engadget ha osservato come l’iPhone 4 utilizzato per la recensione presenti già alcuni segni sul vetro anti-graffio della parte posteriore. Che Apple abbia perso il polso sul suo controllo della qualità? Che il processo di fabbricazione non sia del tutto a punto lo si evince anche dalla notizia che l’iPhone 4 con finiture bianche sarebbe stato rimandato a luglio, a causa di non meglio precisati problemi di assemblaggio da risolvere. MOBILE iOS 4 lento su iPhone 3GS Se avete un iPhone 3G forse l’aggiornamento alla nuova versione del sistema operativo potrebbe non essere una buona idea di R. Pezzali Apple ha rilasciato la nuova versione del sistema operativo di iPhone e iPod Touch, iOS 4. L’aggiornamento non è disponibile per il primo iPhone, mentre l’iPhone 3G non potrà sfruttare il Multi-tasking e alcuni abbellimenti grafici. Problemi di risorse a disposizione si dice, i 128 MByte di RAM dell’iPhone 3G non sarebbero infatti sufficienti. A giudicare dai primi report degli utenti, anche senza queste funzionalità iOS 4 sembrerebbe essere troppo pesante per iPhone 3G: lentezza generalizzata, applicazioni native che vanno un po’ troppo spesso in blocco, durata della batteria. A risentirne sembrerebbero essere l’applicazione per l’invio di SMS e la fotocamera, come mostrato nel video che riportiamo qui sopra, realizzato da un utente di Flickr. Samsung dimostra di voler supportare “qualsiasi” sistema operativo mobile, incluso ovviamente il “suo” Bada OS. Dopo Wave, capostipite del sistema basato su Linux, arrivano ora Wave 2 (S5250) e Wave 2 Pro (S5330). Entrambi i terminali sono dotati di Wi-Fi 802.11n e Bluetooth 2.1; non manca l’A-GPS e una fotocamera da 3 Megapixel con possibilità di registrare anche i video. Il display invece è un 3,2 pollici, mentre la memoria è affidata quasi esclusivamente alle schede micro SD (fino a 16GB), dato che quella integrata è di soli 80MB. Il Wave 2 Pro, inoltre, dispone di tastiera QWERTY a scomparsa. Stupisce l’assenza di connettività 3G: questi due Wave sono infatti solo GPRS/ EDGE. Il debutto per Wave 2 e Wave 2 Pro è previsto per agosto in Russia e nel Sud Est Asiatico, in Italia arriveranno a settembre. PC & MULTIMEDIA Sony riscopre AMD con due nuovi Vaio AMD inizia a tornare popolare: dopo le decisioni della Corte Europea, che ha condannato Intel per concorrenza sleale, il secondo produttore di CPU al mondo fa breccia anche nei produttori più duri da convincere. È il caso di Sony, che nei suoi computer Vaio aveva abbandonato AMD e ora lo ripropone con due nuovi notebook basati sulla CPU Athlon II X2 P320 con clock da 2.1 Ghz. Il primo modello è l’EE25FX, display da 15,5” con risoluzione di 1366 x 768 e scheda Ati integrata. Il portatile viene fornito con batteria da 3500 mAh, 320 GB di hard disk e 4 GB d memoria. Più grande l’EE22FX: display LED da 17,3 e 1600 x 900 di risoluzione e hard disk da 500 GB. Non sappiamo al momento se questi Vaio arriveranno in Italia. SERIE SV685D - 55" e 46" LED LOCAL DIMMING - 200 Hz Esperienza visiva incredibilmente perfetta. Colori vivaci e incredibili dettagli vi attendono! . making dark darker, bright brighter L’utilizzo della tecnologia “LED local dimming” permette di raggiungere l’incredibile valore di contrasto di 2.000.000:1 grazie alla gestione avanzata della retroilluminzazione LED. Colori più brillanti e neri “puri” per un’esperienza cromatica ancora più profonda ed intensa. Con i sistemi di retroilluminazione tradizionali, il pannello è costantemente illuminato, non permettendo la corretta rappresentazione del nero. Nei TV della serie SV, l’intera superficie del pannello è retroilluminata da LED che si accendono e spengono grazie alla costante analisi del segnale in ingresso. Grazie al costante investimento di TOSHIBA in R&D, la rappresentazione dei colori e del nero ha finalmente raggiunto l’eccellenza. www.toshiba-italia.com n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it AUDIO/VIDEO TF1 spegnerà il canale 3D “Ci abbiamo provato, ma i costi sono troppo alti e gli spettatori troppo pochi”. È questo il succo del discorso fatto dal gruppo francese TF1 tramite il suo “Directeur Adjoint de la section Technologie et Systèmes de l’information”. TF1, che sta trasmettendo i Mondiali di calcio in 3D, ha infatti avuto pochissimi feedback dall’iniziativa e il numero di persone che stanno seguendo l’evento in 3D è troppo basso per gestire gli elevati costi della trasmissione. TF1 ha comunque detto che non abbandonerà del tutto il 3D, e probabilmente alcuni eventi per i quali ci sarà la possibilità di avere anche una trasmissione a tre dimensioni saranno offerti a pagamento tramite un sistema di Video on Demand. AUDIO/VIDEO Panasonic regala due film 3D con il plasma 3D Per una volta i primi a comprare non rimangono fregati. Panasonic infatti ha fatto scattare il 12 giugno la promozione secondo la quale chi compra o ha già comprato un plasma VT20 da 50” 3D riceverà anche i due preziosi Blu-ray 3D Coraline e Ice Age 3. Dischi questi che, con la penuria di titoli 3D, sono un vero e proprio tesoro. La promozione vale però anche per chi ha già comprato un VT20: basta infatti andare a questo indirizzo (http://www.panasonic. it/html/it_IT/My+Panasonic/ Panoramica/Blu-ray+3D+in +omaggio/4958825/index. html#anker_4958827) sul sito Panasonic e registrare il proprio TV per ricevere a casa i due dischi. Ovviamente in omaggio. DIGITAL IMAGING / Prime impressioni di utilizzo della rivoluzionaria fotocamera Sony p.11 La NEX-5 scatta in 3D con una sola ottica Durante la presentazione alla stampa abbiamo avuto a disposizione un campione di pre-produzione con firmware 3D per scattare fotografie stereoscopiche con una sola ottica di R. Pezzali S ony ha presentato nel corso di un evento stampa le nuove NEX-3 e NEX-5, due fotocamere extra compatte con sensore APSC e ottiche intercambiabili. La novità ancora una volta si chiama 3D: NEX-3 e NEX-5 infatti sono in grado di scattare fotografie 3D utilizzando un solo sensore e una sola ottica. Siamo riusciti a mettere la mani su un campione di pre-produzione di NEX-5 dotato già di firmware 3D, in grado di scattare fotografie 16:9 stereoscopiche e panorami 3D utilizzando la funzione Panorama Sweep di Sony. Per ottenere questo risultato Sony usa la funzione Panorama, ovvero lo scatto multiplo mentre si trascina la macchina lentamente da destra a sinistra o da sinistra verso destra. Il processore Bionz inserito nella macchina elabora l’immagine per l’occhio destro e quella per l’occhio sinistro e le salva in un file con estensione MPO, acronimo di Multi Picture Object, formato creato da Fuji per la sua W1 e che ora sta diventando di fatto lo standard per la fotografia stereoscopica: è probabile che i TV 3D di prossima generazione integreranno la possibilità riprodu- zione dei file MPO direttamente da USB. Foto 3D sorprendenti Per vedere le fotografie 3D con NEX-3 e NEX-5 al momento si può usare la porta HDMI della fotocamera collegata a un TV 3D, e l’effetto come abbiamo potuto constatare è abbastanza sorprendente, soprattutto se i campi sono ben separati. Abbiamo provato a scattare qualche foto, disponibili su DDay.it in formato nativo MPO e già convertite in JPG side by side, compatibili quindi con tutti i TV 3D in commercio. NEX-5 e NEX-3 ci sono sembrate molto interessanti e soprattutto con un target di utenza decisamente ampio. I menù user friendly, la guida allo scatto integrata e il corpo compatto le rendono infatti macchine ideali per chi vuo- le ottiche intercambiabili e qualità, senza però necessariamente impugnare una reflex. Allo stesso tempo però funzioni come l’HDR integrato, la foto 3D e la foto panoramica oltre alla ripresa HD e a tutte le funzioni personalizzabili fanno della NEX-5 una fotocamera perfetta per l’appassionato e il fotografo evoluto che non vuole rinunciare alla versatilità ma non necessariamente vuole portarsi appresso un corpo ingombrante e pesanti ottiche. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso della fotocamera Sony NEX-5. Clicca qui per andare direttamente al video. AUDIO/VIDEO / Panasonic e Samsung rispondono alla mossa di Sony che ha reso 3D il BDP-S470 Nuovi lettori Blu-ray pronti per il 3D a basso prezzo I nuovi modelli più convenienti presentati da Panasonic e Samsung si aggiungono a quelli già in gamma di R. Pezzali C on il recente update del firmware, Sony ha portato la compatibilità 3D sul player entry level BDPS470. Una mossa quella di Sony che di fatto stabilisce un nuovo prezzo di ingresso per i lettori 3D, e Samsung e Panasonic non hanno certo voglia di stare lì a guardare quello che accade. Ecco Samsung BD-C5900 quindi due nuovi lettori 3D di fascia più bassa: per Samsung il BD-C5900 va ad affiancarsi al BD-C6900 e per Panasonic il nuovo DMP-BDT100 va ad affiancarsi al BDT300. il nuovo C5900 di Samsung mantiene tutte le caratteristiche del modello superiore fatta eccezione per l’uscita analogica 7.1 e per il Wi-Fi integrato (serve la dongle esterna); mentre per il BDT100 Panasonic ha tolto la doppia uscita HDMI da usare con i vecchi amplificatori 1.3 e ha realizzato un lettore tradizionale, con una sola uscita HDMI e tutte le altre funzioni del modello maggiore. Non sono ancora sta- Panasonic DMP-BDT100 te annunciate le disponibilità, quindi questi modelli potrebbero non arrivare in Italia o arrivare più avanti nel corso dell’anno. I prezzi non sono ancora stati definiti, ma sicuramente siamo nell’ordine dei 200-250 euro. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it AUDIO/VIDEO Yamaha lancia due amplificatori 3D Dopo i modelli di fascia bassa, Yamaha sta pian piano aggiornando tutta la gamma per il 3D. Questo mese tocca ai modelli di fascia media, nello specifico gli amplificatori RX-V667 (450£, circa 550 euro) e RX-V767 (600£, circa 720 euro). Entrambi i modelli sono dotati di sei ingressi HDMI 1.4a compatibili con i metadati 3D e un’uscita HDMI (due per il V767). Non mancano i DSP di Yamaha, come pure il sistema di calibrazione automatica YPAO e un Compressed Music Enhancer per migliorare il suono dei formati compressi, come ad esempio l’MP3. Entrambi i modelli hanno upscaling video fino a 1080p su uscita HDMI. Differente la potenza erogata dai due amplificatori, 7x90 Watt per il V667, 7x95 Watt per il V767. A completare la gamma arriva anche un lettore Blu-ray non 3D, il BD-S667, con decodifiche audio complete, supporto al BD Live e upscaling video 1080p. Il tutto per circa 350 euro (299£ in UK). AUDIO VIDEO Il kit per rendere 3D i TV Philips costerà 250 euro Passare al 3D non sarà assolutamente obbligatorio per Philips: chi vorrà infatti convertire il suo TV della serie 8000 o 9000 acquistato nel 2010 in un TV 3D dovrà comprare un kit esterno composto da un trasmettitore da collegare dietro il TV e da due occhiali realizzati dalla Xpand. Il kit, denominato PTA02, costerà 250 euro e oltre agli occhiali e al trasmettitore includerà anche una chiavetta USB che contiene il software per abilitare il TV alla visione tridimensionale. Il kit dovrebbe essere disponibile a partire dal mese di luglio, ma visto il ritardo nell’arrivo dei TV Philips nei negozi è probabile che la disponibilità effettiva del kit venga posticipata al mese di settembre. ENTERTAINMENT / Il grande regista si scaglia contro il 3D “Il 3D è una stronzata” Parola di John Carpenter p.12 AUDIO/VIDEO Harman rende 3D gli ampli Lo sfogo al lancio di F.E.A.R. 3: “È solo un modo per prenderti più soldi” di P. Centofanti S e James Cameron è il grande profeta del 3D, un altro altrettanto famoso J.C. ha deciso di esserne il detrattore. Stiamo parlando di John Carpenter, regista di tanti classici dell’horror e della fantascienza, che in occasione di un incontro per la stampa con IGN all’E3 di Los Angeles se n’è uscito senza mezzi termini con un “Il 3D è una stronzata”. Carpenter era all’E3 per parlare della sua collaborazione alla scrittura del videogioco F.E.A.R. 3, ma alla doman- da su cosa ne pensasse del 3D, uno dei temi dominanti della fiera dedicata al mondo del gaming, il grande regista si è raggelato ricordando come ha vissuto la prima ondata del 3D negli anni ‘50 e affermando che alla fine si tratta solo di un altro modo per chiedere più soldi. Avrà davvero ragione lui? L’affermazione di Carpenter fa discutere il forum Ecco alcuni degli interventi dei nostri lettori Orco digital “E se pure c’avesse torto lui, come faccio a non dargli ragione? Gli voglio troppo bene a questo pazzo!!! .” lucarn Peccato che con le console il 3D è il top! Magari un regista leggermente più poliedrico potrebbe pensarla anche diversamente” rpr.win “Beh, Cameron è molto commerciale, deve vendere, fare soldi, anche con cose inutili, e non posso che condividere l’opinione del grande Carpenter. Il discorso videogames è diverso, e comunque non è che sia una grande utilità il 3D, a parte gli utili delle aziende”. buothz “Mi piace il cinema Horror e abbastanza il modo con cui lo interpreta però non si può paragonare al 3D degli anni ‘50, concor- do con chi dice che molti film perdono in trama a favore del 3D (grandissimo errore!) che i film nati in 2D e adattati in 3D non valgano la spesa del biglietto (Alice) ma dire che il 3D è una grande cavolata è segno di chiusura mentale..”. no uscendo in 3D, il mercato dei televisori 3D ha subito un’impennata... io ho visto il 3D e mi ha entusiasmato, di sicuro è una grande occasione di business, ma non per questo penso sia una stronzata....” Koshien “Quoto anch’io Carpenter. Io ho visto il 3D e NON mi ha entusiasmato. Ancora ancora al cinema, per un certo tipo di film, certamente non per tutti, ma sui televisori davvero non capisco cosa possa spingere qualcuno a pagare in più per rovinarsi la visione di film, trasmissioni TV, ecc.” “A me pare assurdo parlare di “stronzata”, visti i risultati tecnici raggiunti nel film Avatar (e a breve Tron Legacy e tanti altri film 3D nativi) e con i videogiochi (Batman, Resident Evil 5, Gran Turismo 5, Killzone 3...). [...] Fossero tutte così le stronzate... nicopando71 “Quoto J. Carpenter e scuoto J. Cameron con forza in modo che si ricreda sulla sua adorazione per il 3D”. Alex “La volpe e l’uva... il 3D è assolutamente il futuro, ormai come tecnologia è matura, molti titoli stan- Daren meshmi Il 3D puo piacere o non piacere... è questione di gusti... ma nessuno ci obbliga a adottarlo, come sta succedendo con il touchscreen sui cellulari... È un’evoluzione tecnologica e dunque, secondo me, è qualcosa di buono. harman/kardon ha annunciato l’aggiornamento 3D per quattro modelli di amplificatori AV del 2009/10 di R. Pezzali 3D per tutti, o quasi. Chi ha comprato recentemente un amplificatore harman/kardon a settembre riceverà gratuitamente l’aggiornamento al 3D. Un aggiornamento che permetterà di usare gli amplificatori con un Blu-ray 3D e una TV 3D, facendo così felici tutti coloro che hanno creduto nel brand americano. La notizia non è ovviamente “clamorosa”, anche perché riguarda una nicchia ma deve comunque far riflettere. Quante volte nel mondo dell’elettronica di consumo sono stati promessi prodotti completamente aggiornabili e a prova di futuro? Da anni nel mondo dell’audio, soprattutto quando si parla di amplificatori e processori dal costo di svariate migliaia di euro uno dei cavalli di battaglia in fase di vendita è la possibilità di aggiornamento agli standard futuri. Niente si è mai mosso però, e in mezzo a tante parole c’è qualcuno che fa finalmente i fatti. Gli amplificatori che saranno aggiornabili sono gli AVR 760 e 660 tramite porta USB e l’AVR 460 e AVR 360 tramite porta seriale. Gli aggiornamenti saranno rilasciati a dicembre. Tra le aziende del mondo AV anche Marantz dovrebbe proporre entro fino anno l’update di qualche prodotto. Ricordiamo infine che l’aggiornamento non trasforma le porte degli amplificatori da HDMI 1.3 a 1.4 ma semplicemente permette all’HDMI 1.3 di riconoscere i dati 3D e di trattarli come tali. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it PC & MULTIMEDIA TEST / In prova i diffusori MM-1, i primi B&W pensati espressamente per l’uso con il PC p.13 B&W crede nei computer hi-fi Il nuovo Mac mini è più sottile ma costa caro Evoluzione attesa o eresia? Il marchio inglese riesce nel compito di portare l’alta fedeltà su PC di R. Faggiano I Il Mac mini guadagna il design Unibody e l’uscita HDMI ma il prezzo sale di M. Dalli Forse non è il prodotto di punta di Apple, ma sicuramente il Mac mini ha un suo seguito, anche perché è il desktop di Cupertino col prezzo più accessibile. In molti ne aspettavano il rinnovamento, ma non tutti rimarranno soddisfatti dal nuovo piccolo di Apple. Il Mac mini grazie all’adozione del design Unibody ora è costruito da un unico blocco di alluminio scavato dal pieno, ciò ha consentito di ridurre ulteriormente l’altezza. Sul fondo è presente un “tappo” che consente di accedere facilmente alla RAM. La porta HDMI integrata è molto utile per chi utilizza il Mac mini in abbinamento a un TV piatto. L’alimentazione ora è completamente integrata all’interno del PC stesso, sparisce quindi lo scomodo box esterno. Gradita anche la presenza dello slot SD, anche se il posizionamento posteriore non lo rende propriamente accessibile. Lascia invece un po’ perplessi la dotazione hardware: come il MacBook Pro da 13” anche questo Mac mini continua a utilizzare l’ormai rodata piattaforma Intel Core 2 Duo (in queso caso a 2,40GHz di base, oppure 2,66GHz come opzione), a cui si affianca il chip grafico nVidia 320M. Sarebbe stato meglio vedere i nuovi Core i3 o i5, ma evidentemente lo spazio occupato da questi chip sarebbe stato troppo per la scheda madre di un PC così piccolo. Non si capisce invece perché la dotazione di RAM sia di soli 2GB, quando il prezzo finale sale a 799 euro contro i 699 dollari del mercato USA. La situazione è comune a tutta Europa, anzi ci sono Paesi in cui costa anche di più. nuovi MM-1 di Bowers & Wilkins puntano subito al vertice della categoria per prestazioni, finitura e purtroppo anche per il prezzo. I diffusori destro e sinistro sono molto compatti, apparentemente uguali, la piastra di alluminio sul lato superiore spicca sul nero del tessuto che avvolge il diffusore. In realtà il diffusore destro è quello attivo, contiene cioè l’amplificazione, il sinistro è solo passivo. Nel diffusore destro troviamo tutti i collegamenti verso le sorgenti e verso l’altro diffusore. L’amplificazione sfrutta moduli digitali in classe D della Analog Devices che assegnano a ogni altoparlante 18 watt, il tutto fa capo a un circuito DSP, lo stesso già sperimentato sul diffusore Zeppelin per iPod, che elabora i segnali in ingresso. L’elettronica è tutta su una piccola scheda che usa la piastra metallica superiore come dissipatore di calore, nonostante l’amplificazione sia digitale questa parte può diventare molto calda e bisognerà quindi evitare di appoggiarci degli oggetti. Notevole la cura costruttiva anche dei più piccoli dettagli: il bordo inferiore dei diffusori ad esempio è in gomma morbida per stabilizzare il diffusore con piccoli intagli dove si collocano i cavi in ingresso e uscita, con lo scopo di tenerli ben ordinati sul tavolo di lavoro; la sottile fascia in metallo con il logo di fabbrica nasconde invece i comandi del volume. Per i collegamenti si può usare l’ingresso mini USB verso un computer oppure il classico mini jack analogico utilizzabile per qualsiasi sorgente, entrambi i cavi sono in dotazione. I due ingressi non si possono selezionare, le sorgenti, andranno utilizzate una alla volta. I diffusori devono essere alimentati dalla corrente di rete, non basta l’alimentazione che potrebbe giungere tramite il cavo USB. Immediato il riconoscimento da parte del PC, la compatibilità è assicurata con Windows e Mac. Molto originale il telecomando a forma di ovetto: finitura ottima anche qui con parte frontale in nero lucido e retro in alluminio. I piccoli tasti presenti servono per l’accensione, per regolare il volume, per il muting e anche per avanzare o retrocedere di una traccia musicale se per la riproduzione si utilizza Windows Media Player oppure iTunes. Sul diffusore destro ci sono altri due tastini per il volume diretto e la spia colorata che indica il funzionamento o lo stand-by. I piccoli che suonano da grandi I diffusori MM-1 nascono per essere posizionati su un tavolo accanto al monitor o a un PC, desktop o notebook, il DSP interno è stato programmato per questa configurazione. E da qui iniziamo raccogliendo subito impressioni di tutto rispetto. Ciò che più colpisce degli MM-1 è la capacità di restituire un suono molto più grande delle loro dimensioni fisiche. La gamma di frequenze riprodotte è pressoché completa, escludendo solo i bassi più profondi. La resa delle voci è forse il migliore punto di forza, appaiono sempre in primo piano al centro dei due diffusori, senza preferenze per quelle maschili o femminili, senza stridori e senza nasalità. Il senso dell’altezza è ben restituito mentre forse la profondità non è molto spinta. Gli estremi banda non mostrano incertezze: in gamma bassa i rimbombi sono rari e solo in presenza di contrabbasso e pianoforte registrati con eccessiva vicinanza. In alto non abbiamo mai udito note stridenti o velature. Ci accorgiamo che mentalmente stiamo confrontando questi B&W con i parametri del nostro impianto di riferimento e non con le prestazioni tipiche di altri piccoli diffusori da PC, rispetto ai quali invece il marchio inglese con gli MM-1 ha posto una nuova pietra di paragone. Poniamo i diffusori il più distanziati possibile tra loro e allontanando il punto d’ascolto. La dinamica ottenibile è impensabile per diffusori di queste dimensioni, la maggiore distanza del punto d’ascolto dei diffusori migliora la profondità e crea un palco virtuale ancora più ampio, del tutto paragonabile alla resa ottenibile con diffusori molto più grandi. Lo studio del circuito DSP è evidentemente stato molto accurato. Il circuito funziona anche con segnali analogici, infatti il segnale viene convertito in digitale subito dopo l’ingresso. I B&W MM-1 si candidano a pieno diritto come i migliori della loro categoria, non sono a buon mercato ma possono far rendere al meglio tutta la musica archiviata sul PC o su un iPod, al livello di un vero sistema stereo con componenti separati di prezzo superiore. Diffusori attivi B&W MM-1, 499 EURO Gli altoparlanti derivano direttamente dalla prestigiosa produzione B&W, con tweeter Nautilus a cupola metallica e uno splendido midwoofer da 13 cm. Quality Longevity Design 9 9 8 Simplicity D-Factor 8 8 Value 8 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.15 AUDIO VIDEO iDecco, l’ampli con l’iPod Si chiama iDecco, nasce sotto la stella del produttore Peachtree (commercializzato in Italia da Audiogamma), ed è un un amplificatore ibrido valvola/transistor studiato per chi ama la purezza dell’alta fedeltà ma non sa rinunciare alla comodità del mondo della musica liquida, così come a quello dell’iPod. L’unità è dotata di ingresso cuffia, pre a valvole in Classe A, stadio finale MOSFET ad alta corrente da 2x40 Watt e di convertitore D/A di altissimo livello, ma si distingue anche per l’ingresso USB (al quale è possibile collegare un HDD) e ancor più per la presenza di un dock per iPod (gestito proprio dal DAC 24/96 ESS 9006 Sabre). Peachtree è riuscita a fondere la semplicità d’utilizzo dell’iPod e, più in generale, della cosiddetta musica liquida con un prodotto con tecnologia “Pure Digital”, derivata proprio dal mondo dell’Hi-Fi: il risultato è un apparecchio capace di riprodurre i segnali provenienti dalla porta USB (galvanicamente isolata per evitare rumori) ad una qualità paragonabile a quella dei CD (in maniera particolare nel caso di FLAC, WAV o file audio poco compressi). iDecco possiede anche un’uscita video component utile per visualizzare su un TV o su un monitor i video caricati sull’iPod o provenienti dalla rete. Infine, dotandosi di un pre-phono esterno è possibile connettere all’unità anche un giradischi, al quale lo stadio pre valvolare potrà conferire il caratteristico sound vintage. Dimensionalmente compatto (12,5 x 35 x 35 cm), iDecco è disponibile con livrea nera laccata ad un prezzo di listino IVA inclusa di 1099 euro. Chi invece non necessitasse della dock per iPod può optare per il modello Decco2, che ricalca le caratteristiche di iDecco ad un prezzo al pubblico di 899 euro IVA compresa. PC & MULTIMEDIA / Belkin ha presentato la nuova gamma di modem/router wireless N Nuovi router Belkin, facili e ricchi di “app” I nuovi router sono caratterizzati dalla massima facilità di installazione e tante “app” per semplificarne l’uso di M. Dalli S urf, Share e Play, ovvero “Naviga”, “Condividi” e “Gioca/Guarda”: sono questi i nomi scelti da Belkin per identificare i tre nuovi router e modem router che andranno a espandere la gamma del produttore californiano a partire dal prossimo Luglio. Belkin ha deciso di affidarsi alle “app”, in questo caso un concetto generico per indicare sia funzionalità del prodotto che vere e proprie applicazioni. Alla base di tutto c’è la semplicità di installazione: grazie a Easy Start il router è già pre-cablato nella scatola e i passi necessari per installarlo sono ora meno di 20. Pre-set Security si occupa invece di agevolare la sicurezza di rete con una password preimpostata per il canale wireless, così che l’utente non debba AUDIO VIDEO / entrare in difficili menù di configurazione per mettere al sicuro la propria rete. Ultimo tassello è Self Healing, uno strumento di diagnostica di rete che consente di individuare rapidamente il problema e proporre una soluzione all’utente. Questi tre componenti compongono la gamma Surf, indicata per l’utente base la cui necessità è quella di condividere la connessione a Internet tra i PC di casa. Surf è dotato di interfaccia radio a 150 Mbps, mentre Surf+ si spinge fino a 300 Mbps, che è poi lo standard per tutti gli altri modelli. In fascia intermedia troviamo Share, che alle funzioni di Surf aggiunge una porta USB per il collegamento di una stampante (anche multifunzione) per stampare in rete (Print Genie), oppure per il backup automatico dei propri file da PC a disco esterno collegato direttamente al router (Memory Safe). La fascia alta è invece occupata da Play, più indicata per chi desidera utilizzare la rete per giocare e condividere file multimediali (anche HD). In questo modello troviamo infatti le app Music Mover, per condividere la musica sull’Hard Disk verso Xbox 360 o PS3 tramite DLNA, Music Labeller, un programma da installare sul PC che consente di “taggare” la musica di cui non si conosce il titolo e/o l’artista e Daily DJ, un generatore casuale di playlist a partire dalla propria libreria musicale. I router Play introducono inoltre la funzionalità Dual Band con funzionamento sulle reti a 2.4 GHz e a 5 GHz per una miglior riproduzione dei contenuti multimediali in alta definizione. Al top della gamma c’è il Play Max, a cui si aggiungono le app Torrent Genie, per continuare il download di un file torrent anche a PC spento e Bit Boost, utile per chi vuole dare la priorità a un certo tipo di traffico sulla rete (ad es. traffico VoIP, giochi online, video, ecc). I software sopra elencati sono naturalmente compatibili sia con Windows che con Mac OS X, mentre la disponibilità dei prodotti, tutti dotati di switch Gigabit a 4 porte, è prevista per il mese di luglio. Nella tabella sottostante potete trovare i vari prezzi suggeriti al pubblico, divisi tra router semplice e router con modem ADSL2+ integrato. Router Modem/ Router Surf 39,99 € 59,99€ Surf+ 49,99 € 69,99 € Share 69,99 € 89,99 € Play 99,99 € 119,99 € Play Max 129,99 € 149,99 € Il controllo gestuale potrebbe sostituire il classico telecomando La stessa tecnologia di Kinect su TV e Media PC L’azienda israeliana che ha fornito le videocamere e la tecnologia alla base di Microsoft Kinect è pronta a portarla anche su HTPC e set top box entro il 2011 di R. Pezzali I l prossimo ad abbandonarci sarà il telecomando. A dirlo è l’amministratore di PrimeSense, una delle aziende israeliane che ha fornito a Microsoft la tecnologia necessaria per realizzare Kinect, il nuovo sistema di gioco per Xbox 360. Non è la prima volta che ci troviamo di fronte alla promessa di abbandono del telecomando, ma questa probabilmente è quella buona. PrimeSense promette l’inte- grazione entro il 2010 di questa tecnologia sugli HTPC e afferma di aver già in mano i contratti con alcuni produttori per realizzare set top box a controllo gestuale entro il 2011. Poi arriveranno i TV. Anche in questo caso ci saranno due videocamere per il rilevamento delle gesture, anche se manche- ranno alcune tecnologie, come il riconoscimento vocale, che sono proprietarie di Microsoft. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it TEST / Trasferimento dati ultra veloce col nuovo standard che promette (e mantiene) di superare SATA 2 e Firewire 800 USB 3.0 e USB 2.0 a confronto Abbiamo testato uno dei primi dischi esterni USB 3.0. Le differenze con USB 2.0 ci sono eccome di M. Dalli D a qualche mese sono apparsi sugli scaffali i primi computer (fissi e portatili) con connessione USB 3.0; allo stesso tempo sono apparsi anche alcuni dischi rigidi esterni che sfruttano questa nuova versione dell’USB. Asus ci ha fornito un hard disk portatile da 2,5 pollici con capacità di 500 GB e connessione USB 3.0; l’abbiamo messo alla prova assieme al portatile Asus N71J, uno dei primi a montare una porta USB 3.0. Il disco purtroppo è un campione di prova, non destinato alla vendita; non sarà quindi possibile trovarlo nei negozi, ma si presta bene per fare alcune prove preliminari. Le caratteristiche dell’hard disk Il connettore dell’USB 3.0 è retrocompatibile con l’USB 2.0, sia lato Hard Disk (è infatti possibile usare cavi micro USB), sia dalla parte del cavo fornito in dotazione, come si può vedere nel video (link nel riquadro a fianco). All’interno del case troviamo un Seagate Momentus 7200.4 ST9500420AS da 500 GB e 7200 RPM, con 16 MB di cache e inter- faccia SATA da 3.0 Gb/s. Non sarà quindi performante come un modello da 3.5”, ma è senza dubbio uno dei più veloci disponibili. Come abbiamo condotto il test Per mantenere una certa omogeneità nei risultati, abbiamo eseguito i test esclusivamente con il portatile fornitoci da Asus (salvo provare il disco anche su un PC fisso USB 2.0, appurando che le prestazioni in realtà sono pressocché identiche). In questo modo abbiamo potuto mettere alla prova la velocità dell’USB 3.0 nei confronti dell’USB 2.0 mantenendo invariate le condizioni “ambientali”. Il portatile monta un processore Intel Core i7-720Q (4 x 1,60 GHz), 4 GB di RAM e doppio disco da 500 GB (non in RAID). Il sistema operativo è Windows 7 64 bit. Il test si è svolto a disco vuoto formattato NTFS, copiando sul disco un file da 10,3 GB e successivamente leggendolo dal disco esterno. Abbiamo svolto la prova collegando il disco sia alla porta USB 3.0 del portatile, sia a una di quelle USB 2.0. I risultati: molto più veloce Come si vede nel riquadro qui a fianco, la differenza di prestazioni è rimarchevole. In termini pratici, copiare un file su questo disco con USB 3.0 è un’operazione che impiega quasi la metà del tempo rispetto all’USB 2.0. In lettura le prestazioni sono addirittura migliori, in virtù del fatto che si tratta di un’operazione solitamente meno onerosa per il disco. In questo caso è possibile leggere un file in molto meno della metà del tempo. Il giudizio non può quindi che essere positivo. Questa nuova USB 3.0, grazie alla velocità massima teorica di 5 Gbps, può tranquillamente soppiantare sia il SATA 2 che il Firewire 800, “fermi” p.16 3.0: due volte e mezza più veloce USB 2.0 USB 3.0 prestazioni 3.0 vs 2.0 Lettura (MB/s) 32,5 82,7 250% Scrittura (MB/s) 28,4 52,8 185% rispettivamente a 3 Gbps e 800Mbps; resta fuori il SATA 3, che dovrebbe garantire velocità di 6 Gbps, ma il fatto poi che l’USB 3.0 sia retrocompatibile con l’USB 2.0 ne fa un successo quasi assicurato. A questo punto rimane da risolvere il “collo di bottiglia” degli Hard Disk tradizionali, vero limite al raggiungimento della massima velocità teorica dello standard, nella speranza che le memorie allo stato solido (SSD) possano a breve scendere (ulteriormente) di prezzo. video Sul canale DDAYVideo di YouTube è stato pubblicato il video che mostra le caratteristiche del campione Asus Express Box USB 3.0. Clicca qui per andare direttamente al video. PC & MULTIMEDIA / La Casa giapponese festeggia il 25° anniversario del notebook rileggendo vecchi form factor in chiave moderna Toshiba con Android e doppio display risuscita il Libretto Alla presentazione italiana abbiamo avuto modo di “mettere le mani” sui nuovi Toshiba Libretto W100, il netbook AC100 e il super notebook Portégé R700 di M. Dalli C ome avevamo annunciato, Toshiba ha presentato anche per l’Italia la nuova gamma di portatili. L’annuncio arriva (non a caso) in occasione del 25° anniversario del lancio del primo notebook di Toshiba, datato ormai 1985. Alla presentazione abbiamo avuto modo di vedere in azione il nuovo Libretto W100, sub-notebook con sistema operativo Windows 7 e processore Intel Pentium U5400. La peculiarità di questo portatile è sicuramente il doppio display touch capacitivo da 7 pollici, la cui metà inferiore funge anche da tastiera virtuale; il problema è che entrambi gli schermi sono lucidi e hanno il vizio di riflettere un po’ troppo la luce ambientale. Il Libretto W100, che in Italia arriverà esclusivamente con la batte- ria da 8 celle che garantisce una durata di 3 ore (sic!!), sarà disponibile da fine luglio a 1349 euro per la versione senza connettività 3G, 1499 euro per quella con 3G integrato. Se siete interessati a questo portatile fareste meglio ad affrettarvi, perché Toshiba ne produrrà un numero limitato (ma non è dato sapere quanti di preciso; noi pensiamo pochi, molto pochi). Decisamente più interessante è il portatile “cloud computing” basato su piattaforma nVidia Tegra 250 da 1 GHz e Android 2.1, che in Italia prenderà il nome di AC100. Grazie al processore nVidia è possibile gestire un’uscita HDMI fino a 1080p e la batteria da 6 celle può garantire 8 ore di utilizzo (e parecchi giorni in stand-by). Lo schermo è quello tradizionale dei netbook, da 10 pollici con risoluzione di 1024x600 pixel. Anche AC100 sarà disponibile da fine luglio in due configurazioni, con 3G (399 euro) e senza 3G (299 euro). La cosa che ci lascia un po’ perplessi è il fatto che Google non permette l’uso del suo Market per smartbook e affini, pertanto Toshiba dovrà offrire altre soluzioni per l’installazione delle applicazioni, anche se difficilmente riusciranno a essere numerose come quelle presenti del market. Infine Toshiba tiene fede alla sua vocazione business annunciando il Portégé R700, notebook da 13 pollici disponibile in varie configurazioni, con disco meccanico o SSD e processori che variano dal Core i3 al Core i7. Anche in questo caso la disponibilità è annunciata per fine Luglio, mentre la connettività 3G è prevista per tutti i modelli (il che permette agli utenti aziendali di lasciare a casa la chiavetta Internet: meno peso nella borsa e una porta USB in più!). Sorprendentemente i prezzi sono molto competitivi: si passa infatti dai 1049 euro della versione “base” (Core i3, 4 GB di RAM, 320 GB di disco) ai 1899 euro del top di gamma, con processore Core i7, 128 GB di SSD e 4GB di RAM. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it PEOPLE & MARKET PC & MULTIMEDIA / Destinato ad entrare in salotto, è stato dimenticato da tutti Da Starbucks Internet gratis Cinque anni fa era avanti a tutti ma Microsoft non ne ha gestito bene sviluppo e posizionamento Se avete in programma per quest’estate un viaggio negli Stati Uniti, allora dal primo luglio avrete un motivo in più per passare un po’ di tempo in uno Starbucks. La popolarissima catena americana di caffetterie ha infatti deciso di aprire a tutti clienti l’accesso gratuito a Internet in Wi-Fi. Precedentemente per poter accedere al servizio occorreva essere registrati al programma di fidelizzazione e aprire un account con la compagnia telefonica AT&T. Dal primo luglio tutto ciò non sarà necessario e sarà possibile accedere a Internet senza doversi registrare. Una bella novità quindi anche per gli italiani negli States per vacanza o lavoro: viste le tariffe dati in roaming, l’ubiquità dei negozi Starbucks nelle grandi città americane è in grado di garantire un’ampia copertura Wi-Fi gratuita per i nostri notebook e smartphone. MOBILE Amazon taglia il prezzo del Kindle 3G Da una parte c’è il successo dell’iPad e del suo iBooks, dall’altra la mossa di Barnes & Noble, una delle principali catene di librerie americane, che ha tagliato il prezzo del suo e-reader NOOK, principale concorrente in patria. E così Amazon si è trovata praticamente costretta a tagliare di ben il 27% il prezzo di listino del suo Kindle, e-reader che ricordiamo è disponibile anche per l’Italia e consente di acquistare libri in formato elettronico sul popolare store online. In particolare, il Kindle con connettività 3G e display e-paper da 6 pollici costa ora 189 dollari (più tasse e spese di spedizione). Ricordiamo che il Kindle permette di leggere anche file PDF (con funzione di zoom), di riprodurre file MP3 e di condividere i propri passaggi preferiti dei libri su social network come Facebook e Twitter. p.17 Chi ha ucciso Windows Media Center? di R. Pezzali C ’era una volta un sistema operativo chiamato Windows Media Center: secondo Microsoft il PC poteva finalmente entrare in salotto, per portare sul TV video, foto e musica in alta definizione con la facilità di un DVD e con la potenza di un computer. Era il lontano 2005, e Media Center era una versione speciale di Windows XP che funzionava solo con una serie di dispositivi certificati e con un ridotto numero di periferiche, per mantenere una certa stabilità e evitare tutti i problemi che da anni colpiscono i sistemi operativi aperti. Forte di un discreto successo negli Stati Uniti, grazie anche a una partnership con HP, Microsoft decise di lanciare Media Center anche nel resto del mondo, eliminando alcuni vincoli come l’hardware certificato e rendendolo di fatto aperto a molte più periferiche. Era il periodo d’oro di Media Center: tanti form factor, una community di sviluppatori attiva e tante soluzioni intelligenti, con dispositivi sempre più simili a un componente Hi-Fi e sempre più lontani dall’idea di computer classico. Media Center ha sicuramente tracciato una via: audio, foto e video devono essere visti sulla TV di casa, e soprattutto dev’essere possibile condividerli all’interno della casa in una rete domestica facile da gestire e protetta. Una strada, quella tracciata da Microsoft, che piano piano hanno percorso anche tutti i produttori di TV e periferiche: il DLNA, ovvero il protocollo che permette di scambiare file audio e video sulla rete è stato piano piano adottato da periferiche come le console, i media player e le TV, rendendo di fatto inutile un sistema basato su un PC che, oltre ad avere un elevato consumo, richiede anche una costante manutenzione. Microsoft stessa si è accorta che Media Center non era più quello di una volta, e ha così deciso di “punirlo” trasformandolo in un programma per Vista e prolungando questa fase di punizione nascondendolo anche all’interno di Windows 7. Nonostante Windows 7 sia ormai un sistema operativo diffuso su milioni di PC, sono davvero pochi gli utenti di Windows 7 che sanno cos’è Media Center, eppure lo hanno installato sul computer. Windows Media Center al momento attuale non solo è un software praticamente sconosciuto, ma pare anche che a Microsoft manchino le idee per cercare di risollevarne le sorti. Idee che potevano essere molteplici: un sistema di Apps, esistente ma mai usato per rilanciarlo, un servizio di streaming video oppure un dispositivo hardware “alla Xbox” che facesse solo da Media Center. L’unica idea seria e concreta è stata il lancio, un mese fa, della versione “embedded” di Media Center. Embedded vuol dire creata per funzionare come un sistema operativo di uno smartphone, residente su una memoria fissa con accensione istantanea, consumi bassi e una leggerezza che non è propria dei sistemi operativi di Redmond. A dare la sveglia a Microsoft è stata probabilmente Google, che in poco tempo ha saputo mettere a punto una piattaforma come la Google TV che non è altro che un’evoluzione di Media Center “embedded”. Ma la vera occasione Microsoft l’ha persa qualche giorno fa, con il lancio della nuova Xbox. Xbox poteva essere la nuova casa per il nuovo Media Center. La console di casa Microsoft, infatti, funziona già come extender di Media Center, ma se Microsoft avesse osato di più avrebbe potuto lanciare un tuner USB da usare con Xbox per renderla non solo una console da gioco e un client DLNA, ma anche un completo PVR e un Hard Disk contenente tutti i file audio video della casa. Xbox è collegato alla rete 24 ore su 24, può lasciare l’Hard Disk acceso anche in standby (quando scarica dal Live) ed era la soluzione perfetta per creare una vera macchina multimediale da salotto. Si può serenamente dire che Media Center è un prodotto ormai morto, anche se sono molti coloro che affermano che in realtà non è mai nato. Ma è stata morte naturale, o l’ha ucciso Microsoft? A voi l’ardua sentenza. Non possiamo non muovere un dito Un tuo minimo gesto è un aiuto grandissimo per i piccolissimi SOSTIENI AISTMAR Onlus È possibile effettuare un versamento intestato a AISTMAR Onlus Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad Alto Rischio tramite: • C/C Postale: 29328200 • C/C BancoPosta IBAN: IT 05 Z 07601 01600 000029328200 presso Posta di via Sambuco, 15 - Milano • C/C Bancario IBAN: IT 87 N 0351201619 000000003641 presso Credito Artigiano, Agenzia n°14 - Milano • 5 per mille dell’IRPEF: inserendo il codice fiscale 97028210157 e apponendo la tua firma nella casella della dichiarazione dei redditi. Ogni anno in Italia nascono 30.000 bambini prematuri, di cui circa 5000 hanno un peso inferiore a 1500 gr. Questi bambini hanno bisogno di cure, controlli e assistenza per molti anni. E anche i loro genitori hanno bisogno del tuo aiuto. Le donazioni ad AISTMAR Onlus vengono interamente impiegate per: - l’assistenza delle gravidanze a rischio o patologiche - la cura e il supporto al neonato prematuro e alla sua famiglia nel percorso di sviluppo e crescita AISTMAR Onlus Associazione Italiana per lo Studio e la Tutela della Maternità ad alto Rischio AISTMAR Onlus - via della Commenda, 12 - 20122 Milano www.aistmar.it FONDAZIONE IRCCS CA’ GRANDA - OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO Dipartimento per la Salute delle Donna, del Bambino e del Neonato U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale via Francesco Sforza, 28 - 20122 Milano n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.19 SPECIALE IPAD / Le caratteristiche, il software, i nostri pareri e cosa ne pensa la gente Tutti i punti di vista su Apple iPad Wi-Fi + 3G Davvero il tablet di Apple è l’evoluzione del computing? Lo abbiamo chiesto a chi il computer lo usa poco o per niente di P. Centofanti C ome avvicinarsi alla prova del prodotto più chiacchierato dell’anno? La copertura mediatica che l’ultima creazione di Apple ha avuto in questi mesi è stata senza precedenti, con il rischio che una nuova recensione dell’iPad non possa aggiungere nulla che non sia già stato detto, scritto o discusso fino alla nausea. E così abbiamo pensato di offrire un punto di vista diverso, d’altra parte chi ci segue con regolarità ha già potuto leggere le nostre impressioni sulla “tavoletta magica” di Apple pochi giorni dopo il lancio negli Stati Uniti della versione con solo Wi-Fi: ci siamo chiesti se non fosse più interessante sapere cosa ne pensano dell’iPad, persone che con il PC e il mondo di Internet non hanno molta dimestichezza. L’obiettivo è capire se davvero questa nuova classe di dispositivi rappresenti il futuro del computing e se possa colmare il digital divide, avvicinando alla rete e a tutto il suo mondo anche chi è “spaventato” dal PC. È davvero così intuitivo l’iPad? Lo sa usare anche un bambino? E chi è in là con l’età? Naturalmente non ci siamo tirati indietro dalla nostra responsabilità di “esperti” per cui abbiamo affiancato al parere dei non addetti ai lavori le impressioni dei membri della redazione di DDay.it. Costruito attorno allo schermo Per la prova Apple ci ha fornito il modello di punta, l’iPad Wi-Fi + 3G con 64 GB di memoria flash e una Il lettore iPod offre una visualizzazione molto simile a quella di iTunes sul desktop del PC. microSIM di 3 Italia per testare la connettività dati. L’iPad è costruito intorno a uno schermo da 9.7 pollici in formato 4:3 con risoluzione di 1024x768 pixel. Si tratta di un pannello LCD di tipo IPS (In Plane Switching), tecnologia a cristalli liquidi che offre un ampio angolo di visione. Lo schermo è retroilluminato a LED. Il design ricorda per materiali utilizzati quello dei MacBook Unibody: il guscio posteriore è un unico blocco di alluminio, mentre il display è incastonato in un’elegante cornice nera, ricoperta da un resistente vetro. La versione 3G si distingue da quella Wi-Fi, oltre che per l’alloggiamento laterale per la micro SIM, per un inserto in gomma nella parte superiore sul retro, presumibilmente dove sono alloggiate le antenne per la rete dati. Come per l’iPhone e l’iPod touch abbiamo un unico tasto centrale per richiamare la home screen e attivare la ricerca di spotlight, i due tasti per il controllo del volume e il pulsante per spegnere lo schermo e bloccare il dispositivo. L’iPad 3G oltre all’accelerometro e alla bussola digitale è dotato anche di ricevitore Per vedere i filmati di YouTube con iPad si può usare anche un’applicazione che si trova già installata. A-GPS e può essere utilizzato quindi anche con i software di navigazione. Lo schermo è sicuramente di qualità molto elevata per brillantezza dei colori e angolo di visione. Il rivestimento che copre pannello e cornice è però estremamente riflettente, creando qualche problema in presenza di luci forti oppure all’aperto. segue a pag. 20 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.20 SPECIALE IPAD Apple iPad Wi-Fi + 3G segue da pag. 19 C’è da dire che il display è molto luminoso e in situazioni non estreme lo schermo rimane sufficientemente leggibile. Discorso diverso per quanto riguarda la pulizia della superficie: più che sull’iPhone, lo schermo dell’iPad tende a sporcarsi davvero rapidamente, riempiendosi di ditate. Le connessioni sono limi- tatissime: oltre all’uscita per le cuffie (accetta anche cuffie con microfono in linea) c’è solo il connettore per iPod. Niente USB quindi per collegare periferiche esterne, l’unica concessione è il camera connection kit: una coppia di adattatori che al momento permette di importare unicamente immagini digitali da fotocamere tramite cavo USB oppure scheda SD Card. Come per gli iPod sono però disponibili i cavi accessori per l’uscita audio/video composito, video component più un adattatore con uscita VGA. Essenzialmente di base l’iPad non è che uno schermo multi-touch, punto. Già pronte 10.000 applicazioni Tutto ciò che ci si può fare è legato al software che si decide di installare e, nel momento in cui scriviamo, l’App Store conta qualcosa come 10.000 applicazioni scritte apposita- mente per iPad. Una premessa necessaria è che attualmente sull’iPad è disponibile l’iOS 3.2, con l’aggiornamento per la versione 4 atteso per settembre. Le applicazioni per iPad sono di base delle versioni riviste di quelle standard per iPhone. C’è il lettore iPod che offre una vista molto simile a quella di iTunes per desktop, una nuova rubrica che sfrutta la dimensione dello schersegue a pag. 21 La parola ai “non esperti” I tablet possono davvero rappresentare il futuro e avvicinare a Internet anche chi è “spaventato” dal computer ? Quelle che seguono sono le impressioni genuine di amici e parenti a cui abbiamo dato la possibilità di “giocare” per qualche tempo con la tavoletta di Apple Arianna, 20 anni “Sistema un po’ troppo chiuso” “Sono una fan di Apple, possiedo un Mac (che utilizzo probabilmente per il 10% delle sue potenzialità) e sono molto affascinata dall’iPhone, soprattutto dalla quarta edizione. Faccio ancora fatica invece a capire la vera utilità di questo iPad, diciamo che non ne vedo una grande utilità nella vita di tutti i giorni. Per l’amor di dio: il prodotto in sé è favoloso, semplicissimo da usare, veloce, performante, ma tuttavia lo trovo un ibrido che non rispecchia le mie necessità. Inoltre avrei aggiunto qualche mini USB, per aumentarne la connettività verso il resto dei dispositivi”. Clara, 62 anni “Non si può scrivere con dieci dita” “Facilissimo da usare, perché molto intuitivo, e molto comodo per passare da un’applicazione all’altra. Scrittura: nessuna difficoltà, perfetto per passare da una lingua all’altra con rapidità. Unico handicap: non si può scrivere usando le dieci dita. YouTube: consultazione e scelta del video velocissime. Le immagini rendono ancor più rapida la selezione. Mail: nessun problema. iBooks: buon elenco di libri ma solo per quel che riguarda la letteratura in lingua inglese. Mancano - speriamo solo in questa fase iniziale - titoli importantissimi della letteratura italiana e francese. Molto utile, durante la lettura, la funzione “dizionario” che spiega il significato di ogni parola in lingua inglese. Nel complesso, un bell’oggetto che mi piacerebbe molto avere”. pagine dei giornali. I giochi poi sono molto belli. Lo vorrei comprare ma costa troppo. Non mi viene in mente nulla che non mi piace di questo iPad”. Gianluigi, 67 anni “Lo sognavo da bambino” “Quando ero un ragazzino pensavo che un giorno avremmo avuto delle tavolette magiche con cui scrivere e fare di conto, non pensavo che ne avrei vista davvero una. Navigare su Internet è più facile che con il PC e soprattutto non posso combinare danni, anche se la tastiera non è comodissima. Lo schermo è molto sensibile e a volte faccio partire delle cose senza volerlo. Le foto invece si vedono benissimo e mi piace come possono essere sfogliate e ingrandite a piacere. Magico è davvero l’aggettivo giusto”. Giulia, 12 anni “Non legge la mia chiavetta USB” “L’iPad sembra un iPhone molto grande è scomodo se sei in giro, ma risulta più comodo a casa. L’iPad mi è piaciuto molto perché potevo andare su Internet, vedere i filmati su YouTube, ecc. Ha un volume molto alto perché potevo ascoltare la musica e sentire le parole bene anche se stavo guardando la TV a un volume normale. Ha una risoluzione ottima, ma non ha una entrata USB e mi è dispiaciuto non caricare dalla chiavetta le mie musiche e le mie foto preferite. Non ho avuto difficoltà ad usarlo anzi era molto semplice. Però vorrei mi regalassero un iPhone e non un iPad”. Francesca, 9 anni Laura, 9 anni “Secondo me l’ iPad è molto facile da usare, infatti sono riuscita subito a usarlo senza farmi aiutare da mio padre. All’inizio pensavo che per muovere le pagine bisognava calcare con il dito sullo schermo e invece basta solo un tocco leggero. Sto anche provando a scrivere e mi accorgo che è dieci volte più facile che con il computer. Sono subito riuscita a trovare le mie canzoni preferite su YouTube e l’audio si sente bene. Lo schermo si vede molto bene anche perché si possono ingrandire le “L’iPad é molto grande e non lo puoi mettere in tasca come un telefonino e così risulta un po’ scomodo da portare in giro. Io però l’ho usato in casa e con lo schermo grande si vede bene. Ho provato un gioco con un acquario, si sente bene il rumore dell’acqua che si muove ed è molto realistico! La musica si sente bene e si vedono bene anche i filmati di YouTube. Mi è piaciuto scrivere con l’iPad e cambiare gli sfondi”. “Più facile del computer” “Non lo puoi mettere in tasca” Lucia, 55 anni “Mai toccato un mouse” “Ma davvero c’è tanta gente che spende 500 euro e fa la fila per comprare questa cosa? Si sporca tutto, è pieno di ditate e non si legge bene. Ho provato a toccare un po’ ma non ho capito come si usa, credo che per usare l’iPad una persona debba essere comunque in grado di usare un computer, perché anche se si dice che è intuitivo io non saprei da che parte iniziare, e posso solo schiacciare lo schermo a caso. Non lo comprerei mai”. Mauro, 30 anni “È solo un iPhone gigante” “Alla fine è come un iPhone, anzi fa meno cose dell’iPhone perché non telefona. Certo, ha lo schermo più grosso ma pesa anche di più. Per quello che devo fare io mi basta il telefono, se devo navigare in Internet o guardare un film uso il netbook. In ogni caso è una cosa carina, ma per me è più figo che utile”. Maurizio, 36 anni “Io lo userei in cantiere” “Sì è molto bello per navigare, ma costa davvero troppo. In verità io lo troverei molto più utile sul lavoro, in cantiere, per prendere appunti e segnarmi misurazioni e altri dati: è molto più leggero e pratico di un computer anche se mi sembra più delicato. Se me lo fornissero in dotazione in azienda sarebbe il massimo, magari con un programma apposta!” Mirko, 41 anni “Utile solo con il 3G” “Per fare la rassegna stampa la mattina sul tram non sarebbe affatto male: lo schermo è bello grande e si legge bene e vedo che posso scaricare diversi giornali. Però si deve poter collegare a Internet anche quando sono in giro, altrimenti non ha molto senso. Bello anche per controllare Facebook e guardare le foto mentre vado al lavoro. Certo però che costa tanto per usarlo solo per questo. Ma è davvero bello”. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.21 SPECIALE IPAD Apple iPad Wi-Fi + 3G segue da pag. 20 mo, il bellissimo visualizzatore di fotografie che trasforma l’iPad in una cornice digitale, Google Maps, il calendario e l’applicazione per YouTube. I fiori all’occhiello sono però il browser Internet Safari (che però non supporta Adobe Flash, come è noto) e il client di posta elettronica, sempre mutuato da quello per iPhone ma che sfrutta in modo più efficace le dimensioni dello schermo. Dalla posta elettronica è possibile aprire (in sola lettura) file PDF e documenti Microsoft Office e iWork, oltre a immagini e video in formato MP4 e MOV. Come per l’iPhone, l’aggiornamento a iOS4 introdurrà importanti funzionalità, con in prima fila il tanto atteso multi-tasking, che su un dispositivo come questo comincia a diventare un fattore importante: applicazioni come lettori multimediali di terze parti e di instant messaging potranno funzionare anche in background mentre si scrivono testi, email o si naviga su Internet. È presumibile che con il prossimo aggiornamento del firmware anche l’iPad offrirà la casella di posta elettronica unificata e il supporto per multipli account Microsoft Exchange (al momento ne supporta al massimo uno). L’iPhone 4 utilizzerà un nuovo sistema per il rendering delle Il punto di vista di DDAY.it Ecco le impressioni d’uso dal nostro punto di vista di utenti più smaliziati. Anche in questo caso però abbiamo voluto offrire un’analisi corale, con un breve commento dei redattori di DDay.it Paolo Centofanti “Perfetto per navigare e leggere i giornali” La prima cosa che stupisce dell’iPad è sicuramente la velocità del dispositivo: la risposta dello schermo multi-touch durante la navigazione web è senza dubbio straordinaria. Il display è davvero ben fatto ma sicuramente si può fare di più in termini di risoluzione e soprattutto di riflessi, insieme alle ditate che rimangono sullo schermo forse il maggiore difetto del tablet di Apple. Come dispositivo per “consumare” i media è senza dubbio eccezionale: nei giorni in cui l’ho avuto a disposizione non ho mai sentito l’esigenza di dover accendere il PC di casa. Per chi come il sottoscritto lavora costantemente al computer, la possibilità di controllare un paio di siti web o social network come Twitter e Facebook senza dover andare alla scrivania è impagabile. Certo, le stesse cose si possono fare con uno smartphone, ma il formato di schermo dell’iPad è senza dubbio un’altra cosa. L’iPad è perfetto per navigare su Internet (anche nonostante la mancanza del supporto a Flash), perché ti mette in contatto diretto con la pagina web: è proprio sulla punta delle tue dita. Ed è veramente un ottimo dispositivo (peso a parte) per la lettura di quotidiani in formato digitale: le applicazioni di La Repubblica e Il Corriere della Sera (la prima è decisamente meglio sviluppata) danno la possibilità di accedere immediatamente al numero del giorno in un formato perfettamente leggibile e a mio avviso persino più comodo della versione cartacea. Qui le potenzialità sono davvero infinite: la forza dell’iPad è naturalmente nell’App Store e nelle applicazioni che verranno sviluppate. Può sostituire al completo un PC? Non totalmente: per gestire i propri file multimediali o crearli un computer è ancora indispensabile, impensabile costruire una libreria di musica e immagini solo sul tablet. Marco Dalli “Non può sostituire il PC” La posta elettronica con iPad: l’aggiornamento firmware introdurrà casella di posta unificata e gestione multipla degli account Exchange segue a pag. 22 Steve Jobs ci crede molto, forse non a torto, che il tablet sarà il futuro del PC. Questo iPad non può però sostituire un PC nell’uso quotidiano: la CPU è ancora troppo poco potente per gestire la creazione di contenuti multimediali e scrivere su una tastiera virtuale richiederà forse ancora un po’ di esercizio prima di poter garantire gli stessi risultati di una tastiera fisica. A parte questo, però, iPad è sicuramente un ottimo dispositivo per l’utente casuale, quello che usa il PC solo per navigare in Internet, controllare la posta e ascoltare un po’ di musica. Io stesso, che pure non penserei mai di sostituire il PC con un iPad, ho evitato di accendere il computer in alcune occasioni, magari solo per controllare un sito. Certo, avrei potuto farlo anche da uno smartphone, ma il display più grande consente un’esperienza decisamente più piacevole. Rimane però un punto molto importante: con la vita sempre più in mobilità che facciamo, ha senso un dispositivo pensato più per un uso domestico? Navigare su Internet mentre si è ammassati in metropolitana è fattibile con uno smartphone, un po’ meno con un dispositivo da oltre 7 etti di peso. Discorso diverso se si riesce a stare seduti: con l’iPad sulle ginocchia (e l’apposita custodia che lo tiene inclinato) scrivere è decisamente comodo (nei limiti della tastiera touch), in virtù del fatto che si può tenere d’occhio in un colpo solo quello che digitiamo e la tastiera. Dove però l’iPad può realmente sfondare è, design a parte, nella disponibilità di applicazioni. Su App Store è infatti possibile trovare di tutto e di più; peccato solo che le applicazioni per iPhone non vengano visualizzate molto bene, ma con il passare del tempo sicuramente molte verranno aggiornate per supportare la maggiore risoluzione dell’iPad, rendendo così migliore l’esperienza. Gianfranco Giardina “Bello senz’anima (per ora)” iPad è indubbiamente un bel prodotto. Poco utile, per ora, ma bello. In fondo bellezza e utilità, se ci si pensa, raramente vanno a braccetto. I funzionalisti lo troveranno pesante, ingombrante, troppo grande per essere un palmare e troppo piccolo per essere un PC; gli “informatici” si arrabbieranno dei tanti vincoli che pone, con l’indissolubile matrimonio con iTunes e con l’impossibilità di copiare al volo via USB i propri dati; i “modesti” odieranno la patina di status symbol che si porta dietro, più di tutti gli altri prodotti di Apple, che già sono in testa alla classifica del “fighettismo”. Ma, oggettivamente, resta un bel prodotto, con uno schermo forse non impeccabile ma che si vede molto bene, un touch dalla sensibilità ottima, una velocità di reazione non da manuale ma decisamente pronta. Ma oggi non possiamo che giudicare la scatola, il contenitore. Il vero contenuto, e quindi la vera utilità, di iPad la scopriremo più avanti, man mano che i creativi e gli sviluppatori ideeranno usi nuovi per un prodotto che è nuovo. La sfida è proprio questa: dare un’anima a un prodotto che non ce l’ha, almeno per ora. Cosa sarà l’iPad, quindi, lo scopriremo solo tra qualche anno, quando gli utenti, con i loro acquisti, avranno sancito quali applicazioni sono del tutto inutili e quali invece decisive per il successo. E, comunque, a botta calda, sembra proprio che il successo da qualche parte arriverà: è solo una questione di fantasia. E di anima. È certo che l’hardware di partenza dà molte possibilità: basti pensare - tanto per citare uno dei mille ambiti possibili - al mondo del controllo domotico e dell’automazione, in cui oggi un pannello di controllo portatile Wi-Fi di scarse prestazioni e dal piccolo display è capace di costare fino a 7000 euro, a seconda delle marche; qui basta aggiungere ai 600 euro dell’iPad un buon software di controllo e la soglia di ingresso ai sistemi di domotica con controllo grafico precipita, allargando a buona parte della popolazione quello che fino a ieri era un lusso da ville milionarie. Tenersi la noia di iTunes non è un limite da poco: è il prezzo che bisogna pagare per restare attaccati all’ecosistema delle “apps” Apple, l’unico che abbia trovato una soluzione al problema dei micropagamenti. Ed è una noia non perché il meccanismo di vincolo a un solo software sia pernicioso di per sé, ma perché iTunes è il mattone del mosaico Apple più debole e datato. In una situazione in segue a pag. 22 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.22 SPECIALE IPAD Apple iPad Wi-Fi + 3G segue da pag. 21 applicazioni per iPhone di generazione precedente (l’iPhone 4 e iPad hanno uno schermo più risoluto) che potrebbe essere implementato anche su iPad: attualmente è possibile eseguire le applicazioni per iPhone su iPad solo alla risoluzione originale, quindi in formato francobollo su sfondo completamente nero, oppure semplicemente con i pixel raddoppiati nelle due direzioni, uno scaling piuttosto grossolano e che mal si adatta alle applicazioni Il punto di vista di DDAY.it segue da pag. 21 cui molto probabilmente il possessore di un iPad ha anche un iPhone (e magari altri componenti della famiglia sono nella stessa situazione) e ben più di un PC (tra desktop, portatile, ufficio e così via) avere un applicativo mono-utente e monocomputer è un limite oramai inaccettabile. E non mi si venga a dire che, copiando cartelle e rinominando file, si può riuscire a sincronizzare l’iPad anche su due PC: troppo complicato e troppo vulnerabile. Nulla vieta – e anzi pensiamo che sia inevitabile – che iTunes cambi pelle, cambiando anche quello che di iPad oggi non ci piace. Lo speriamo. Roberto Pezzali “Ci penso alla prossima versione” Bello, ben fatto, senza dubbio un dispositivo che cambia il modo di vedere le cose ma di passi da fare ce ne sono ancora molti. È un po’ troppo pesante, lo schermo si sporca davvero tanto e il software ha bisogno di qualche miglioria, come per esempio una gestione intelligente multiutente. Se il cellulare è un personal device, il tablet “di casa” come lo vede Steve Jobs può anche essere un dispositivo condiviso, quindi almeno per la parte email / social sarebbe apprezzabile una gestione multiutente. Il funzionamento come sempre è impeccabile, nessun rallentamento o blocco, applicazioni ben disegnate e un’interfaccia user friendly imbattibile. Leggo molte riviste in formato flash sul web e avrei trovato molto utile il supporto alla tecnologia Adobe, tuttavia se è vero che Flash è troppo pesante e avrebbe ridotto la durata della batteria allora la scelta di Apple è più che giustificata. Anche perché non mi permetterei mai di pensare che Apple non ha voluto Flash per imporre iAd come piattaforma per la pubblicità mobile e per impedire di lanciare applicazioni via web al posto delle Apps scaricate dallo Store. Nel complesso comunque Apple ha fatto un buon lavoro, anche se credo che buona parte dei milioni di persone che l’hanno comprato ancora non hanno capito perché lo hanno fatto e cosa serva (se non a farlo vedere ad amici e conoscenti). In ogni caso, come la storia di Apple ci insegna, per un giudizio definitivo è meglio aspettare la seconda versione. essere degli esperti per utilizzare iPad. Nel tempo necessario per avviare un normale personal computer con iPad stai già leggendo le prime notizie sui quotidiani disponibili online e comodamente seduti in poltrona. La navigazione in Internet è molto fluida così come la visualizzazione sullo schermo, che risponde perfettamente al tocco senza alcuna incertezza. Lo schermo ha una buona leggibilità e solo in condizioni di piena luce la visibilità risulta un po’ più difficoltosa, altro fattore che può disturbare è costituito dallo sporco e le ditate che si accumulano rapidamente sullo schermo. Pur senza eseguire un vero test di durata delle carica della batteria, l’impressione è che l’autonomia della batteria sia davvero buona. Quello di cui si sente di più la mancanza è la presenza di una comoda presa USB per collegare una memoria e visualizzarne i contenuti: questo semplice compito richiede la disponibilità di un personal computer a cui collegare l’iPad, una limitazione francamente eccessiva per un oggetto che a tutti gli effetti è da considerare portatile, anche se forse non così facile da utilizzare in movimento a causa delle sue dimensioni. In sostanza si tratta di un oggetto indubbiamente interessante ma occorre tener ben presente che non può sostituire del tutto un personal computer, difficile pensare di scrivere un lungo documento utilizzando la pur efficiente tastiera virtuale, ma che si rivela molto comodo per fruire rapidamente dei contenuti disponibili in rete, per controllare la posta, visualizzare le foto o un filmato o accedere ai social network. Claudio Stellari “Facile e veloce, ma senza USB” A prima vista è impossibile non subire il fascino dell’iPad, come tutti i prodotti Apple il design ha il suo perché ma non si tratta solo di questo: utilizzandolo si apprezza la sua velocità e la sua semplicità di utilizzo e non occorre assolutamente che fanno uso di molto testo. Rispetto all’iPhone e iPod Touch con iOS 3.1, l’iPad offre attraverso iTunes un meccanismo per la gestione dei file. Secondo quando dichiarato dallo stesso Jobs, Apple è al lavoro per offrire in futuro l’accesso al file system dei dispositivi, ma al momento l’unico modo per caricare documenti sulle applicazioni di iPad è, oltre a usare i meccanismi offerti dalle stesse apps, quello di utilizzare un nuovo pannello di controllo di iTunes che permette per ogni applicazione di caricare o salvare dei file con l’iPad collegato al PC tramite cavo USB. Si tratta di un passo avanti rispetto all’iPhone e certamente una funzione necessaria per applicazioni di produttività come quelle di iWork, ma non è certo ancora la soluzione ottimale, soprattutto perché manca la possibilità di caricare documenti direttamente da periferiche USB o schede di memoria senza passare da un PC. Per caricare i documenti su iPad si possono utilizzare gli strumenti delle applicazioni o il nuovo pannello di controllo di iTunes per trasferire i documenti dalle periferiche o da PC n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.23 SPECIALE IPAD/ Wired, Time, Marvel Comics, il Corriere della Sera, La Repubblica, ecco come si leggono su iPad iPad e i magazine digitali, è questo il futuro? Abbiamo scaricato le versioni di celebri quotidiani e magazine per capire se davvero il tablet di Apple rappresenta il futuro dell’editoria di P. Centofanti P iù volte su DDay.it abbiamo scritto di come il mondo dell’editoria guarda all’iPad e ai tablet in generale come una chance per rilanciare un mercato, quello della carta stampata, sempre più in crisi, di pubblicità ma anche di lettori. Il tablet di Apple con il suo App Store è senza dubbio il candidato ideale per testare nuovi modi di distribuzione e prodotti editoriali più interattivi e il lancio dell’iPad è stato accompagnato dall’uscita di applicazioni da parte di grossi nomi a livello internazionale. Abbiamo così scaricato e utilizzato per alcuni giorni cinque delle applicazioni di maggiore interesse per saggiare le potenzialità di questo formato. La scelta è ricaduta su due magazine digitali, Wired con la sua ultra anticipata versione per tablet e il Time, i due maggiori quotidiani italiani, Il Corriere della Sera e La Repubblica, e l’applicazione ufficiale della storica casa editrice di fumetti americana Marvel Comics. Ci troviamo davvero dinanzi a una rivoluzione? Scopriamolo insieme. Wired Magazine 3.99 euro ogni numero Il celebre magazine californiano è uno dei più noti cantori dell’era digitale, tanto che i contenuti della rivista sono disponibili gratuitamente anche sul sito web, ed è stata una delle prime pubblicazioni a mostrare un concept di magazine per tablet, ben prima dell’annuncio ufficiale dell’iPad. La rivista al momento è disponibile su App Store (abbiamo scaricato il numero di giugno 2010) come applicazione stand alone: il programma cioè non include uno store o una libreria da cui scaricare altri numeri. Altro dato interessante è dato dalla dimensione dell’pplicazione: oltre 500 MByte. Le prime novità si notano subito dalla copertina. Innanzitutto ruotando il tablet, non solo gira la pagina ma cambia anche l’impaginazione grafica: questo per ogni servizio e pubblicità del numero. In secondo luogo la copertina dedicata all’ultima fatica della Pixar, il terzo capitolo di Toy Story, ci invita a cliccare per lanciare un video di anteprima del film. Quello dei contributi video, di immagini che si aprono a tutto schermo per diventare dei filmati, è uno degli elementi più utilizzati all’interno del numero e presumibilmente uno dei fattori che ha contribuito maggiormente al peso dell’applicazione in termini di spazio occupato. La leggibilità è ottima, la definizione molto elevata e i colori e l’originale grafica vengono esaltati dal monitor dell’iPad. Quello che non è del tutto intuitivo, almeno all’inizio, è la navigazione tra i contenuti: essenzialmente sfogliando le pagine in orizzontale ci muoviamo tra gli articoli, mentre in verticale passiamo in rassegna le varie pagine del pezzo che stiamo leggendo. Cliccando una volta sullo schermo compaiono due icone che permettono di sfogliare velocemente i contenuti della rivista o passando in rassegna tutte le sezioni oppure con una visione dall’alto di tutto il numero che rivela la struttura a griglia dell’applicazione. I contenuti interattivi si riducono a video, fotografie con vista 3D dei soggetti -con le dita è possibile ruotare gli oggetti-, animazioni e gallerie fotografiche. Fatta eccezione per questi dettagli la versione per iPad non è così diversa da quella cartacea e sicuramente più ingessata di quella Web: non ci sono link esterni (i pochi hyperlink puntano all’interno della stessa rivista), non è possibile copiare il testo per incollarlo in un’altra applicazione o condividere link e articoli su social network o email. In più non è possibile zoomare sulla pagina con le classiche gesture multi-touch. Altro aspetto critico è il costo: praticamente analogo della versione cartacea con la differenza che qui non ci sono certo i costi di distribuzione e stampa e, in più, gli stessi contenuti seppure con una veste grafica più semplice sono disponibili sullo stesso dispositivo gratuitamente tramite web. Al momento non è nemmeno possibile sottoscrivere un abbonamento. Time Magazine 3.99 euro ogni numero Il settimanale Time sbarca sull’iPad con un’applicazione gratuita che include lo store per l’acquisto della rivista. Ogni numero costa 3.99 euro e almeno per il momento non sono previsti abbonamenti. L’applicazione integra una libreria virtuale del tutto simile a quella di iBooks con gli acquisti che avvengono “in app” utilizzando lo stesso account dell’iTunes Store. La versione digitale di Time Magazine è molto simile a quella di Wired. Anche in questo caso l’impaginazione cambia in funzione di come viene orientato l’iPad, ma con il Time cambia e anche di molto il peso dato agli elementi della pagina. Come per l’applicazione di Wired, anche per leggere il Time possiamo scorrere in verticale il contenuto degli articoli, mentre sfogliando in orizzontale passiamo da un articolo o rubrica all’altra del settimanale. Occorre un attimo per familiarizzare con questa organizzazione anche perché non è dato sapere quando un articolo ha più di una pagina, per cui ci ritroviamo spesso a cercare di sfogliare il giornale verticalmente prima di passare a un altro articolo. Premendo il tasto contents sulla barra di navigazione inferiore è possibile poi scorrere rapidamente le varie sezioni della rivista. Anche in questo caso possiamo apprezzare la qualità dell’immagine, soprattutto a livello di colori, molto più vivi rispetto alla versione cartacea e la qualità delle fotografie, mentre il testo è sempre ben leggibile. Le considerazioni finali però non possono essere molto diverse da quelle di Wired. Si tratta di una fruizione rivoluzionaria? Diremmo di no, visto che l’interattività è ancora modesta. È sicuramente più pratica della versione cartacea, più bella da vedere ed è interessante il modo in cui viene sfruttata la possibilità di ruotare lo schermo. Ma il costo è ancora davvero troppo alto. Il Corriere della Sera 0,79 euro al giorno 4,99 euro alla settimana e 19,99 euro al mese L’applicazione del Corriere della Sera, al momento gratuita, permette di leggere l’intero quotidiano del giorno e di accedere all’archivio dei sei numeri precedenti. I fascicoli scaricati vengono salvati automaticamente sulla memoria dell’iPad ma non troviamo un vero e proprio store né una sorta segue a pag. 24 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.24 ENTERTAINMENT iPad e magazine digitali segue da pag. 23 di libreria. Se ci troviamo in modalità offline saranno ovviamente disponibili solo i numeri dell’archivio precedentemente scaricati. Essenzialmente il Corriere viene presentato così come viene stampato con la differenza che la grafica è qui completamente a colori. Si sfogliano le pagine con le dite scorrendole a destra e sinistra, mentre per leggere gli articoli possiamo zoomare con le gesture multi-touch esattamente come faremmo con le pagine web in Safari (il browser di iPad). La risposta al tocco è in questo caso velocissima e quella che a parole può sembrare una procedura macchinosa si rivela, in realtà, sufficientemente pratica. Il caricamento delle pagine è invece un po’ lento e a volte quando sfogliamo il giornale ci vogliono un paio di secondi prima di vedere visualizzata la pagina. Come per la maggior parte delle applicazioni per iPad anche con il Corriere possiamo orientare il tablet come più ci aggrada. Dobbiamo dire che la comodità di questa applicazione, insieme alla buona leggibilità dei contenuti, rendono il prezzo che entrerà in vigore a fine mese abbastanza interessante: 80 centesimi contro l’1,20 euro della versione cartacea, in cambio di un’edizione completa di video e gallerie di immagini (ma i contenuti multimediali sono disponibili unicamente se siamo online). Quello che ancora manca è la possibilità di salvare le edizioni acquistate con una libreria virtuale in stile iBooks e Time Magazine. Inoltre si tratta essenzialmente di una trasposizione uno a uno della versione cartacea che di innovativo ha ben poco. La Repubblica Gratis fino a data non ancora annunciata L’applicazione di Repubblica è molto simile a quella del Corriere della Sera ma con alcuni dettagli che le danno una marcia in più. All’avvio possiamo scegliere se scaricare l’ultima edizione del giorno, le edizioni locali oppure un numero dell’archivio. L’archivio anche per questo quotidiano non è completo ma è possibile scaricare gli ultimi dodici numeri. Come per il Corriere, l’applicazione salva in locale i numeri che di volta in volta si scaricano per cui è possibile sfogliare il giornale anche offline. A differenza del Corriere però un menù apposito ci segnala quali numeri sono disponibili nella cache dell’iPad. Anche per La Repubblica l’impaginazione è la stessa della versione cartacea, ovviamente a colori, con le fotografie che possono diventare contributi video o gallery di immagini, a patto di essere collegati a Internet: i contributi multimediali non sono infatti disponibili offline. Il modo di lettura è simile a quello del Corriere con possibilità di zoomare a piacere sulle pagine per la lettura in formato “nativo” delle notizie. Cliccando però sul titolo dell’articolo, l’applicazione apre una finestra con il testo riformattato su due colonne per una leggibilità più immediata. Rispetto al Corriere è poi possibile accedere anche alle news in tempo reale dal sito internet del quotidiano per avere un’informazione più completa. Anche in questo caso la comodità, a parte della possibilità di trovare l’ultima edizione direttamente sul tablet senza andare in edicola, è il formato più “maneggevole”: si tratta infatti della trasposizione diretta della versione cartacea con poco spazio all’innovazione del formato e alla fine la sensazione non è molto diversa da quella di leggere il quotidiano in semplice versione PDF. L’unica concessione è, se vogliamo, l’accesso rapido alle ultime notizie in tempo reale all’interno della stessa applicazione, ma per quello naturalmente c’è già il web. Nel momento in cui scriviamo non sono ancora note però le politiche di prezzo che verranno applicate una volta finito il periodo promozionale. In ogni caso volendo fare un raffronto con la versione digitale del Corriere della Sera, questa applicazione sembra essere decisamente più a punto e maggiormente versatile. Marvell Comics 1,59 euro a fumetto L’applicazione che sembra invece sfruttare al meglio l’iPad per offrire una versione digitale di un media cartaceo, offrendo al tempo stesso un’esperienza tutta nuova, è quella della Marvel. Disponibile sia per iPhone sia per iPad (il funzionamento è del tutto simile, su iPad è però tutta un’altra cosa), l’app Marvel integra uno store per l’acquisto di alcuni dei fumetti della celebre casa editrice. Per poter scaricare i fumetti, anche i numeri gratuiti per provare l’applicazione, occorre registrarsi su Marvel.com, operazione che è possibile effettuare direttamente dall’applicazione per iPad. Registrandoci possiamo poi ricevere notifiche riguardo all’uscita di nuovi fumetti, non solo via email ma anche sfruttando le push notification di iPad. Come per tutte le applicazioni che abbiamo visto anche per i fumetti possiamo orientare il tablet a nostro piacimento. L’applicazione Marvel però sfrutta la particolarità del media fumetto per offrire un metodo di lettura che potremmo definire “cinematico”: come per i magazine e i quotidiani possiamo sfogliare le pagine normalmente, ma con un doppio tocco sul riquadro di una tavola possiamo seguire la sequenza delle scene con delle animazioni che seguono il flusso delle nuvole parlanti. L’effetto è davvero efficace e inoltre a seconda del taglio dei disegni possiamo girare il tablet nel senso che meglio li valorizza. Come per Wired e Time il vero punto interrogativo è quello dei costi: ogni numero al momento costa 1.59 euro, senza distinzione di prezzo per i numeri più vecchi, e tra l’altro sono disponibili solo le versioni americane (e quindi in sola lingua inglese) dello sterminato catalogo Marvel. Inoltre non sono disponibili sconti per l’acquisto di un intero arco narrativo o abbonamenti a una particolare serie. Al di là del fattore novità, considerando la mancanza di costi di stampa e i ridottissimi costi di distribuzione della versione digitale, i prezzi al momento sono ingiustificatamente alti. Tra tutte le applicazioni prese in esame però, di certo è quella meglio riuscita e che lascia intravedere le vere potenzialità dei tablet come evoluzione dei media cartacei. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.25 TEST / Due piccoli netbook di ultima generazione si sfidano sul campo Samsung N150 Corby VS Sony Vaio W Eco Edition Il netbook coreano con forme e colori strizza l’occhio all’utente giovane, quello giapponese punta tutto sulla risoluzione e sull’ecologia di M. Dalli I netbook hanno ormai conquistato un’importante quota di mercato, tanto che in molti li “promuovono” a primo PC. Con Intel, poi, che la fa da padrona a livello di hardware, con i processori Atom a dominare il mercato pur senza grandi innovazioni da una generazione all’altra, i fattori di scelta di un netbook diventano altri, come per esempio l’estetica, la tastiera o la batteria. I due netbook provati, il Samsung Corby N150 e il Sony W Eco Edition, offrono entrambi il processore Intel N450, 1 GB di RAM e 250 GB di disco rigido e schermo da 10.1 pollici. Non mancano però le differenze, a cominciare dal prezzo: il Samsung viene offerto a un prezzo più aggressivo (329 euro) e con un design molto giovane ispirato alla linea di smartphone Corby. D’altro canto, il Sony propone un schermo veramente impressionante, con risoluzione di 1366x768 pixel, a fronte però di un piccolo sovrapprezzo. Vediamo nel dettaglio come si comportano. Samsung N150 Corby Look colorato e giovane Con il Corby N150 Samsung è partita dalla base del già collaudato netbook N150 allineandone l’estetica alla linea di cellulari per giovani Corby. Se infatti le specifiche tecniche sono identiche all’N150, questo Corby N150 può però vantare una livrea colorata che lo rende compagno perfetto di chi ha uno smartphone Corby; le colorazioni disponibili sono due: rosa e giallo. Abbiamo provato la versione gialla, ma questo test vale allo stesso modo anche per la versione N150 non Corby, ovviamente. Esteticamente parlando, il netbook ha una cover lucida di colore giallo che ricopre l’intera parte superiore. Nonostante sia lucida, il colore giallo intenso aiuta a mascherare le ditate, a meno di non guardarlo in controluce. Lo stesso giallo è ripreso anche nel bordo del netbook, laddove ci sono tutte le porte e le connessioni. La dotazione è molto buona, potendo vantare 3 porte USB, di cui una (quella di sinistra) in grado di ricaricare il dispositivo collegato anche quando il netbook è spento. La dotazione hardware rispecchia lo standard dei netbook, con processore Intel Atom N450 da 1,66 GHz, 1GB di RAM, 250GB di disco e schermo da 1024x600 pixel su 10,1 pollici di diagonale. Il rivestimento dello schermo è di tipo opaco, finalmente, il che consente di evitare quei fastidiosi riflessi tipici degli schermi lucidi e permette anche di lavorare all’aria aperta. Altro aspetto positivo è la batteria da 6 celle che solleva leggermente il netbook nella parte posteriore (ma la cosa non dà particolarmente fastidio) e che consente al portatile di superare le 5 ore nel nostro test di uso intenso, mentre in modalità lettore si arriva tranquillamente a 7 ore e 15 minuti. Buona anche la tastiera, a patto ovviamente di avere le dita sufficientemente piccole e agili per battere senza problemi su tasti di questa dimensione (ma qui il limite è dato più che altro dalla categoria del prodotto). Completa la dotazione una webcam con microfono integrata, utile per l’utilizzo con Skype. Unico rammarico il non poter disporre dell’opzione modem 3G integrato, disponibile solo se si acquista il netbook in comodato d’uso, contestualmente a un abbonamento dati (le offerte variano a seconda dell’operatore). Sony Vaio W Eco Edition Schermo con illuminazione LED Sony ha preso molto sul serio la sua politica “verde”, tanto da realizzare un netbook della serie W che rispecchia alcuni dettami ecologici, il Vaio W Eco Edition. La prima cosa che balza all’occhio è la confezione di vendita: non un anonimo cartone, ma una pratica borsa in tessuto riciclato, con tanto di manici, che può essere utilizzata anche come borsa per il trasporto del PC. Lo stesso netbook è poi realizzato con plastiche ottenute da resine e policarbonati recuperati dalla produzione di CD e DVD. Nella confezione manca anche il manuale cartaceo, sostituito da una versione elettronica. Venendo al netbook, al suo interno troviamo un processore Intel N450 da 1,66GHz, 1GB di RAM e 250GB di disco. La dotazione di porte, come si può vedere anche nel video sottostante, è quella standard di quasi tutti i netbook. Quello che distingue il Vaio W da altri netbook è lo schermo, un 10,1 pollici LCD retroilluminato a LED con risoluzione di 1366x768 pixel. Questa densità così alta contribuisce a rendere i testi molto nitidi e di gradevole lettura, oltre a esaltare particolarmente la qualità dei video in alta definizione. Nonostante lo schermo all’apparenza sembri lucido, i riflessi sono molto contenuti, tanto da non dare quasi mai fastidio. Non ci ha convinto appieno la tastiera, invece, i cui tasti sono forse troppo piccoli e dalla corsa un po’ corta, tollerabile su un portatile “estremo” come può essere il Vaio X ma un po’ meno su un netbook più tradizionale come questo. L’esemplare in prova monta una batteria da 3 celle, che consente di arrivare a 3 ore scarse di uso “passivo”, mentre se si intende utilizzare il netbook in modo intensivo l’autonomia si riduce notevolmente e si rischia di non superare l’ora di utilizzo. Per questo consigliamo vivamente la batteria da 6 celle che, pur innalzando leggermente il profilo del netbook nella parte posteriore, dovrebbe garantire una maggiore autonomia. Per altro, la batteria da 6 celle viene fornita di serie col netbook, mentre quella da 3 celle è optional. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso del netbook Samsung N150 Corby. Clicca qui per andare direttamente al video. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso del netbook Sony Vaio W Eco Edition. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.26 TEST / TV LED 22” Samsung C4000: in prova un TV ideale per cucina o camera da letto Anche i piccoli schermi vogliono il LED Il C4000 con pannello HD Ready offre retroilluminazione a LED, tuner HD e un player multimediale di R. Pezzali N on ci sono solo TV di grosso taglio: molte aziende propongono il LED anche nei tagli più piccoli. Ma come vanno questi LED? Sono davvero meglio dei monitor con tuner TV integrato? Per rispondere a queste domande abbiamo iniziato a provare anche TV di piccolo taglio, partendo dal vendutissimo Samsung C4000. Il C4000 ha tutto quello che serve: ha uno slot Common Interface Plus compatibile con la nuova CAM DGTVi, ha un pannello HD Ready da 1366 x 768 che su un TV da 22” è più che sufficiente e una sezione media player USB che permette di riprodurre ogni tipo di contenuto, dalle foto ai video. Sotto il profilo puramente estetico il C4000 LED non di discosta molto dalla classica linea dei TV e dei monitor Samsung: cornice scura lucida con bordo trasparente, spessore ridottissimo e tasti touch, ma non a scomparsa come nelle serie maggiori. La base è simile a quella dei monitor, la qualità costruttiva del piccolo C4000 è senza dubbio sopra la media, con il retro completamente in alluminio anche per dissipare parte del calore che viene generato dal pannello e dall’elettronica. Rispetto ai TV più grandi questo C4000 ha lo schermo opaco, senza filtri di tipo Crystal Clear quindi con pochissime riflessioni, ma anche un look & feel più da monitor che da TV vero e proprio. Connessioni sottili Per rispettare lo spessore ridotto Samsung ha adottato le stesse soluzioni già scelte sui TV più grandi, quindi connettori inseriti a filo e adattatori per sostituire le prese più ingombranti come la scart. In dotazione con il TV troviamo un adattatore scart, un adattatore component e un adattatore videocomposito con audio, tutti ovviamente terminati con mini jack. Completano le connessioni 2 HDMI, una VGA, l’uscita cuffie, l’uscita audio ottica, la porta USB e lo slot Common Interface Plus. Anche se siamo di fronte ad un piccolo 22”, la dotazione di prese e connessioni è senza dubbio molto buona. Regolazioni video avanzate Samsung accontenta tutti offrendo un menù simile a quello dei TV più grandi con regolazioni video avanzate. Si possono regolare i dettagli sulle ombre, il gamma, gestire bilanciamento del bianco e incarnato oltre a disattivare i canali rosso e verde per regolare al meglio tinta e saturazione. Non mancano poi opzioni come i filtri di riduzione disturbo, la modalità film e la gestione dei formati schermo. Tutto, anche la grafica, fa pensare ad un vero TV ma in miniatura, con un’interfaccia gradevole, veloce e user friendly. Il TV dispone anche di porta USB grazie alla quale possiamo riprodurre video anche in HD. I formati riprodotti sono quelli della tabella qui sotto. E come si può vedere questo TV riproduce praticamente tutto. Pannello da monitor I TV di piccolo taglio riescono a dare le stesse prestazioni di quelli di taglio superiore? Da un alto un TV di piccole dimensioni può avere dei vantaggi, ma dall’altro può anche soffrire di problematiche che i TV di dimensioni maggiori non hanno. E il piccolo 22C4000 non sfugge a questa ferrea regola: se infatti la risoluzione è davvero buona, tuttavia il pannello utilizzato è più simile a quello adottato sui monitor per PC che ai TV. Il telecomando è ergonomico e facile da utilizzare, anche se privo di retroilluminazione: i tasti sono più o meno gli stessi dei modelli superiori, l’aspetto è meno raffinato e curato TV LCD Led Samsung 22C4000 - 369 EURO Quality Longevity Design 8 9 9 La risoluzione offerta è perfetta per un TV 22 pollici: le trasmissioni televisive in digitale terrestre vengono processate con una resa davvero buona e da una distanza di 2 metri l’immagine appare compatta, brillante, con colori convincenti e con una impressione generale buona. Buona anche la riproduzione dei Blu-ray: il piccolo schermo e i pixel più piccoli aiutano molto. Dove il C4000 non convince del tutto è sul nero e sull’angolo di visione. Il nero, come per molti monitor da PC è tendente al bluastro, mentre l’angolo di visione è ampio ma al variare della posizione cambiano sia i colori che la luminosità dell’immagine. Ce ne accorgiamo appoggiando il TV in una posizione leggermente elevata rispetto al punto di visione: l’immagine appare più scura e i colori cambiano leggermente, sintomo dell’utilizzo di un pannello di tipo TN. Questi pannelli, solitamente usati sui monitor per PC sono molto rapidi, hanno una buona resa generale ma come angolo di visione escono for- Simplicity D-Factor 8 6 Value 7 temente penalizzati in un confronto con pannelli di tipo PVA (che Samsung usa su TV più grossi) o IPS. Nel complesso comunque il C4000 è un buon TV: non sono molti i televisori di piccolo taglio con una porta USB capace di riprodurre ogni formato, con uno slot CI+ e con un tuner HD e questo sicuramente depone a suo vantaggio. Non esistono TV di piccolo taglio con pannelli di qualità eccelsa, perché costerebbero troppo, e i monitor per PC con tuner TV hanno processori video di fascia bassa e un’interfaccia utente non sempre all’altezza. LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI! n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.27 TEST / TV Toshiba 46VL733: il rapporto qualità/prezzo è il suo punto di forza 46 pollici di convenienza A poco più di 1000 euro offre tecnologia LED, buonissime prestazioni e una dotazione di tutto rispetto. Gli si può perdonare il non essere 3D di R. Pezzali C on i TV Full LED lo scorso anno Toshiba ha riscosso un grande successo tra gli appassionati, che hanno apprezzato le qualità del TV e i miglioramenti sotto il profilo del design. Toshiba quest’anno deve riconfermarsi, e questa volta la sfida è più difficile: riuscire a fare un buon TV utilizzando la tecnologia LED Edge senza incappare in problemi, come l’assenza di uniformità, che hanno caratterizzato le prime generazioni di televisori con questo tipo di illuminazione. Il 46VL733 è praticamente identico al modello WL733, se non fosse per il 100 Hz al posto del 200 Hz del modello maggiore. Vale la pena pagare di più per questo? Probabilmente no, e un TV come il VL733 può dare ugualmente moltissime soddisfazioni. Abbiamo già detto che è un Full HD LED Edge, ma sono altre le caratteristiche che rendono questo televisore interessante a partire dal prezzo di listino appetibile. Il TV infatti integra un tuner HD, uno slot CAM CI+ e anche una dongle Wi-Fi nella scatola, quindi nessuna spesa extra per collegarlo senza fili. Ha una sezione multimediale completa, un processore video coi fiocchi e permette di vedere i video di YouTube in HD. Chi poi non sopporta la bassa qualità audio dei televisori ultraslim troverà piacevole ascoltare questo VL733: certo, non è un Hi-Fi ma per essere un TV si sente bene. Cornice sfumata Toshiba ha lavorato sul design rifinendo quello dello scorso anno. La strada da fare però è ancora lunga se si vuole rivaleggiare con i competitor che ormai hanno fatto del design una delle loro migliori armi di vendita. Il VL733 è attraente, ma la base in vetro e il logo retroilluminato, che fortunatamente si può spegnere, non bastano per parlare di linea mozzafiato. La cornice è in materiale plastico, il pannello è a nudo senza vetro frontale e al posto di una zona touch i tasti sono stati nascosti dietro la cornice. L’unica licenza stilistica è il bordo trasparente, con la serigrafia sfumata che alleggerisce un po’ la cornice scura, con un effetto che ricorda quello dei bordi di uno specchio d’acqua, motivo per il quale Toshiba ha battezzato queste linee Deep Lagoon. Lo spessore del TV, circa 5 centimetri, non fa gridare al miracolo ma probabilmente Toshiba ha pensato che due centimetri in meno non valgano una buona resa audio e soprattutto gli enormi costi di ingegnerizzazione e di integrazione necessari per ottenere un TV ultraslim. Il VL733 non ha un pannello opaco ma nemmeno un vetro frontale, di fronte al pannello è stato aggiunto un filtro che rende parzialmente lucido lo schermo a beneficio dell’estetica, senza però aggiungere eccessivi riflessi. Connessioni completissime In questa foto si vede la particolarità della cornice sfumata fino a divenire trasparente a mano a mano che ci si avvicina ai bordi Sotto il profilo della connettività al nuovo TV Toshiba non manca nulla. Sul retro troviamo due prese scart, un ingresso component, un ingresso VGA e tre prese HDMI 1.4 TV LCD LED TOSHIBA 46VL733 - 1199 EURO Quality Longevity Design 8 8 8 una delle quali ha il canale audio di ritorno per collegare un sistema Home Theater in a box con un solo cavo. Toshiba cura anche la parte audio: oltre all’uscita ottica ci sono due uscite analogiche e l’uscita per un subwoofer attivo esterno. C’è anche una presa di rete Lan tradizionale, anche se la presenza dell’adattatore Wi-Fi integrato rende in molti casi preferibile quest’ultimo. Sul lato Toshiba ha inserito un ulteriore HDMI e un ingresso video, oltre all’uscita cuffie e allo slot Common Interface Plus. Quest’ultimo non è l’unico slot presente: come Panasonic, l’azienda giapponese ha aggiunto un lettore di card SD per le fotografie oltre ovviamente a due porte USB, una destinata all’adattatore wireless e una dedicata invece ad hard disk e chiavette con a bordo file multimediali. Menù dalla grafica essenziale Toshiba non rinnova l’interfaccia grafica del menù a schermo e non Simplicity D-Factor 7 7 Value 9 Lo spessore standard non ha richiesto particolari accorgimenti per l’organizzazione dei connettori, ugualmente suddivisi tra il pannello posteriore e quello laterale del TV segue a pag. 28 n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.28 TEST TV Toshiba 46VL733 segue da pag. 27 aggiunge praticamente nulla di nuovo, fatta eccezione per la parte multimediale e l’applicazione di YouTube. Il VL733 ha un’interfaccia abbastanza rapida, anche se non rapidissima come ci saremmo aspettati visto che mira all’essenziale ed è totalmente priva di orpelli grafici. Toshiba ci offre ogni tipo di regolazione possibile, forse anche troppe rispetto a quelle che servono davvero. L’utente infatti può intervenire su decine di parametri d’immagine che in taluni casi hanno un range d’intervento talmente ridotto che è difficile notare l’intervento e i cambiamenti. Non manca niente: c’è un sistema di gestione del colore 3D che permette di intervenire sui colori primari e secondari correggendo il gamut a piacere, c’è il controllo del bianco, del gamma, si può attivare il controllo della retroilluminazione e diversi sistemi di riduzione del rumore. Il VL733 dispone anche di Resolution+ e di sistema 100 Hz, tutti regolabili su diversi livelli. La sezione multimediale del televisore non è al livello dei più recenti competitor, il TV legge sia da USB sia da Rete foto, musica e filmati, ma per quanto riguarda questi ultimi digerisce solo WMV e Mpeg2 ed è questo il motivo per il quale Toshiba dà in dotazione un programma della Transtechnology per trascodificare in realtime i contenuti da MKV o da altri formati in un formato che il TV riproduce. Il problema è che questo software è una versione trial con delle limitazioni, esiste una versione Pro che permette di inviare al TV anche gli stream di YouTube e di altri social network, ma va acquistata a parte. Il TV Toshiba è certificato Windows 7, ma si tratta più che altro di marketing, dal momento che la certificazione non porta effettivi vantaggi. Unica possibilità offerta, ma succede anche con altri TV, è comportarsi come Digital Media Renderer: quando si usa Windows 7 come server è possibile inviare sul TV contenuti direttamente dal computer. YouTube viene gestito in un modo molto particolare, usando un browser e la pagina XL di YouTube. Toshiba ha infatti inserito l’ottimo embedded browser NetFront della Access, bloccandolo però su quella pagina di YouTube. Scelta ottima da un lato, perchè permette di vedere anche i video in HD, ma è limitante dall’altra perchè se lasciavano il browser aperto si potevano navigare praticamente tutti i siti, inclusi quelli in Flash. Viene spontaneo chiedersi perchè Toshiba abbia bloccato questo browser su YouTube: misteri da giapponesi. Regolazione facile Toshiba ancora una volta non sbaglia e riesce ad offrire un prodotto dal buonissimo rapporto qualità/prezzo. Il vantaggio principale di questo TV è la sua facilità di regolazione: basta selezionare “Film” per ottenere una qualità più che soddisfacente che si può ulteriormente andare a raffinare con una precisa calibrazione. Il VL733 si vede bene: il livello del nero è buono, l’illuminazione è abbastanza uniforme e ha una buonissima resa cromatica. Toshiba non fa miracoli con il LED Edge, ma i miracoli non li ha mai fatti nessuno: qualche bagliore dagli angoli si intravede, ma oltre a questo il pannello non soffre di problemi di uniformità. Il nero come abbiamo detto Il telecomando è nuovo, un po’ spigoloso e non retroilluminato, i tasti sono grandi e ben disposti. è buono: potrebbe esNon molto felice la scelta di fare tutti i tasti neri, sere molto buono se si attiva l’illuminazione senza una divisione logica delle varie sezioni e dinamica ma questo senza evidenziare i principali comandi TECHNOLOGY Più “definizione” con il Resolution+ La tecnologia Toshiba permette una buona qualità di visione anche con trasmissioni in definizione standard Gran parte dei programmi è trasmessa ancora in definizione standard, cioè con una risoluzione inferiore rispetto a quella del pannello del TV; lo stesso DVD non raggiunge le fatidiche 1080 righe dei pannelli full HD. Per poter visualizzare questi contenuti il TV deve effettuare l’upscaling delle immagini, deve cioè innalzare la loro risoluzione fino a 1080 righe. Ogni TV dispone di appositi circuiti elettronici che svolgono un’analisi approfondita delle immagini e ne effettuano upscaling. Alcuni costruttori di TV hanno sviluppato una propria tecnologia per effettuare queste operazioni, tra di essi Toshiba con il suo Resolution+. Questo sistema non si limita ad innalzare la risoluzione delle immagini ma applica anche un filtro che aggiunge una maschera di contrasto locale alle immagini, una cosa appena percepibile ma che per alcuni film dotati di scarsa definizione è una vera e propria manna dal cielo. La bellezza di questo filtro, utilizzabile sia per l’HD sia per l’SD sta proprio nell’assenza di artefatti generati, quindi molto meglio tenere bassa la nitidezza nelle regolazioni del TV e invece alzare a l’intervento del filtro Resolution+ , che tra l’altro ha il pregio di non introdurre pesanti artefatti come qualche volta capita con sistemi di questo tipo. Come sempre si tratta di agire sulle regolazioni con attenzione fino a ottenere un buon compromesso. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video con le impressioni d’uso dei menù del TV Toshiba. Clicca qui per andare direttamente al video. sistema di dimming, oltre a essere un po’ lento in qualche situazione, toglie brillantezza e dinamica all’immagine, spegnendo un po’ la luminosità. Un’immagine luminosa, vivace e brillante abitua il nostro occhio in pochi minuti e anche il contrasto percepito poi ci sembra maggiore. Il livello del nero del TV Toshiba non è da record, è una buona via di mezzo che accontenta tutti. Il VL733 mostra una buonissima definizione con i Blu-ray, definizione che può essere ulteriormente aumentata aggiungendo il filtro Resolution+. Toshiba utilizza il processore Metabrain per la gestione dei contenuti a definizione standard, e questo processore si comporta decisamente bene nella maggior parte delle situazioni. Nel complesso il VL733 esce bene dalla prova: la resa video è bene o male quella di tutti i LED Edge visti fino ad ora, con i loro pregi e i loro difetti. L’audio è buono per essere un TV slim (ma non è comunque paragonabile a un sistema esterno) e i menù sono completi. Il punto forte è il prezzo di listino. LEGGI LA PROVA COMPLETA QUI! n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.29 TEST Smartphone Samsung Galaxy S segue da pag. 1 derlo per ammirare il brillantissimo schermo Super Amoled, un vero gioiellino per luminosità, brillantezza cromatica e reattività. Il corpo come abbiamo già detto è sottile: sul frontale oltre allo schermo troviamo tre tasti, uno fisico e due touch mentre sul retro trova spazio la fotocamera da 5 megapixel che, come vedremo, è un altro dei valori aggiunti di questo terminale. Sul lato Samsung ha ricavato il tasto di accensione, quello per il volume e la fotocamera mentre la parte alta è occupata da un connettore micro-USB coperto da uno sportellino (fragile) e un jack da 3.5” che può diventare anche uscita video. La durata della batteria è notevole: anche se la CPU è da 1 Ghz, il display OLED permette un risparmio sensibile e dopo diverse ore di utilizzo anche in 3G abbiamo perso solo una piccola percentuale di carica. Dopo un attento rodaggio la batteria potrebbe durare anche più di due giorni. Unica nota negativa l’assenza di un LED di stato per indicare, ad esempio, che è arrivato un sms e una generale sensazione di fragilità: è grosso ma leggero, anche la parte di scocca che si stacca per inserire la SIM è in plastica molto sottile e non sappiamo se questo potrebbe avere impatti sulla robustezza del prodotto. Molti HTC che ci sono passati per mano e gli stessi iPhone al tatto sembrano decisamente più solidi e robusti: certo, si potrebbe fare una prova di caduta da 2 metri per vedere se la nostre sensazioni ci ingannano, ma il test potrebbe danneggiare il telefono, per cui preferiamo soprassedere. Leggibilità sempre buona L’enorme display da 4” OLED con una risoluzione di 800 x 480 è una vera e propria gioia per gli occhi. La luminosità è davvero molto buona, la definizione ottima così come l’angolo di visione. Lo schermo come quasi tutti i touch riflette leggermente, si sporca anche con una certa facilità, ma la leggibilità non viene mai a mancare. Anche sotto la luce del sole diretta lo schermo rimane ben visibile. Abbiamo provato a visualizzare senza problemi una serie di video in HD e anche una serie di foto/pattern e possiamo dire che questo display è un vero riferimento: ottimo contrasto, ottima fedeltà cromatica e i pixel quasi invisibili. Quasi, perché su 4” di schermo la trama della risoluzione si intravede leggermente: purtroppo non abbiamo ancora visto il nuovo Retina Display di Apple tuttavia questo 800 x 480 di Samsung convince, sia per qualità sia per i consumi. Ottima anche la reattività: i sensori touch integrati sul pannello offrono un feedback immediato e grazie al processore a 1 Ghz la risposta del telefono ai nostri tocchi è praticamente istantanea. L’interfaccia è personalizzata Inutile parlare di Android 2.1: le sue funzionalità sono ormai note anche se Samsung ci ha voluto mettere molto di suo. L’interfaccia è infatti stata rivista e battezzata Touch Wiz 3.0: in realtà Samsung ha lavorato per rendere le icone uguali a quelle del Wave, anche se dalla barra di stato e dal desktop di capisce che siamo su Android. Un lavoro ben fatto quello di Samsung, poco invasivo ma efficace anche se qualcuno potrebbe non apprezzare la grafica e le icone con il loro design un po’ troppo “business”. La home come sempre contiene i widget più usati, organizzati a piacere dall’utente oltre alle applicazioni di uso più comune, ma per le applicazioni c’è una seconda schermata che racchiude anche quelle aggiunte da Samsung che vedremo poi nel dettaglio. Il Galaxy S, che usa Caccia alla differenze: a sinistra l’iPhone 3GS una CPU A8 Cortex e (un po’ più piccolo), a destra il nuovo Samsung un processore video Galaxy S decisamente potente è davvero piacevole da usare, ed è probabilmente ad oggi il telefono che fa girare Android nel modo più fluido e piacevole. L’interfaccia touch ha raggiunto la reattività dell’iPhone, le applicazioni sono velocissime a partire, così La batteria al litio da 1500 mAh è removibile, sotto il come i giochi. Qualche incer- guscio troviamo lo slot sim e la porta per una scheda tezza sul browser, di memoria aggiuntiva, anche se il telefono dispone di che ricordiamo una memoria integrata da 8 GB. gestisce Flash: ottima la leggibilità delle pagine, veloce il caricamento zoomiamo su una pagina o su un e preciso il rendering anche delle dettaglio. pagine più difficili, tuttavia a tratti ci siamo imbattuti in una legge- Video e foto perfette ra scattosità, soprattutto in fase di il player legge tutto zoom. La navigazione web mobile è Tra i punti di forza del Galaxy S ancora indietro rispetto all’experien- troviamo la sezione multimediale ce dell’iPhone, anche se sono stati e la fotocamera. Questo smartphofatti notevoli passi avanti. Se infatti ne legge praticamente tutto, ha un il touch è reattivissimo quando si player multimediale completissimo tratta di cambiare home, di spostare con una ottima resa video e una un widget o di giocare, non è altretsegue a pag. 30 tanto veloce quando con due dita video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato il video che mostra l’interfaccia e la reattività del nuovo Samsung Galaxy S. Clicca qui per andare direttamente al video. n. 5 / 28 giugno 2010 estratto da www.dday.it p.30 TEST Smartphone Samsung Galaxy S segue da pag. 29 buona resa audio. Abbiamo provato alcuni file AVI e li legge senza problemi, ma quello che sorprende è che legge anche MKV a 720p senza scattare e senza alcun problema. L’altoparlante integrato non fa miracoli ma è abbastanza chiaro e per chi vuole è presente pure una radio FM. La funzione di riproduzione dei contenuti guadagna altri punti quando si parla di DLNA: il Galaxy S infatti dialoga con la nostra rete domestica e può scambiare contenuti audio, video e foto con essa. Inoltre, anche se non abbiamo potuto provarlo, dovrebbe essere in grado di controllare e gestire tutte le TV LED Samsung di ultima generazione.Passando alla fotocamera / videocamera ci troviamo di fronte ad un modello da 5 megapixel che scatta foto a 5mp e video fino a 1280 x 720. Manca il flash, e questo potrebbe essere un problema tuttavia dagli scatti che abbiamo effettuato in interno non sembra che la fotocamera soffra di eccessive problematiche sulle basse luci. Samsung afferma che il sensore è ottimizzato per gli scatti con poca luce, quindi potrebbe trattarsi di un CMOS di tipo BSI retroilluminato come quello usato sull’iPhone 4. Sono solamente ipotesi ma in ogni caso potete giudicare voi stessi accedendo alla prova sul nostro sito web. La fotocamera integrata nel telefono è davvero ben fatta: si possono gestire effetti, scene, diverse modalità di ripresa e c’è il tap to focus. Non ha la personalizzazione di una compatta ma possiamo addirittura regolare ISO, esposizione e tanti altri parametri. Se ci fosse stato un flash il Galaxy S sarebbe stato perfetto. In ogni caso, le foto sono poco compresse e la nitidezza è davvero eccelsa. La stessa cosa si può dire per la videocamera: le riprese a 1280 x 720 offrono davvero una buona qualità delle immagini. In particolare, abbiamo apprezzato anche la possibilità di mettere in pausa le riprese, quindi si può cambiare inquadratura sempre sullo stesso filmato proprio come sulle videocamere consumer. Software e applicazioni in attesa di aggiornamenti Samsung ha arricchito questo Galaxy S oltre che di un’nterfaccia personalizzata anche di una serie di software realizzati appositamente per questo telefono. Alcuni ovviamente non sono software di casa Samsung, ma sono programmi già disponibili per Android che Samsung offre in bundle, altri invece sono stati realizzati appositamente per questo terminale. Partiamo dallo store: oltre all’Android Store sul Galaxy S troviamo il Samsung Apps Store, un altro negozio contenente tutte le applicazioni realizzate dagli sviluppatori per i terminali Samsung. In realtà c’è ben poco al momento, e troviamo solo qualche semplice widget come quello della Gazzetta e del Corriere e qualche altra applicazione di dubbia utilità. L’Apps Store della Samsung sembra più che altro un posto dove Samsung inserirà gli aggiornamenti per le video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato un video girato utilizzando la videdocamera del Samsung Galaxy S. Clicca qui per andare direttamente al video. video Sul canale DDAYVideo di Youtube è stato pubblicato un video che mostra il sistema di scrittura Swype del Samsung Galaxy S. Clicca qui per andare direttamente al video. applicazioni custom realizzate per questo telefono. Sul Galaxy S troviamo anche un software di lettura di eBook (Aldiko) dall’interfaccia decisamente simile a quella di iBooks di Apple, un software per l’editing dei documenti di Office e una sorta di browser Augmented Reality realizzato da Samsung in collaborazione con TeleAtlas che alla fine non è altro che una versione un po’ particolare di Around Me. Tra le cose interessanti ci sono ovviamente Google Maps Navigator e una serie di utility per la gestione dei Social Network e degli appuntamenti. Samsung ha aggiunto anche altri strumenti: “Write & Go” è un blocco appunti sul quale possiamo scrivere e decidere poi cosa fare di quello che abbiamo scritto, mandandolo agli amici come SMS oppure condividendolo online.Anche per la scrittura ci sono novità: in aggiunta alle tastiere di tipo qwerty a schermo Samsung Galaxy S integra Swype, il particolare metodo di scrittura che prevede il disegno di tracce che vanno a toccare le lettere che compongono la parola che vogliamo scrivere. Swype è ovviamente disponibile anche in italiano. La maggior parte dei programmi, incluso Swype che ora è in versione beta sono disponibili ovviamente anche per gli altri telefoni Android, quindi il Galaxy S sotto questo profilo non è qualcosa di particolarissimo, ma dobbiamo dire che per come l’azienda coreana ha modificato l’interfaccia grafica e ha assemblato tra loro i vari programmi il risultato è ottimo. Il Galaxy S presenta poi alcune chicche, come la possibilità di trasformarlo in un access point Wi-Fi facendo routing del segnale 3G: non siamo riusciti a provare questa funzione per il blocco del nostro operatore sul teethering ma in ogni caso la funzione c’è e basta un click per condividere, se l’operatore lo permette, la banda 3G verso notebook o netbook, creando un hot spot locale. Galaxy S è sicuramente uno dei telefoni Android più promettenti e completi presenti sul mercato, e anche dal punto di vista hardware è ai vertici dell’attuale gamma di pro- dotti basati sull’OS di Big G. Qualche difetto c’è, come l’assenza di un flash per le foto e di un LED di stato per evitare ogni volta di sbloccare il telefono e verificare sul display se è successo qualcosa ma nel complesso possiamo promuoverlo a pieni voti. È l’anti iPhone? In effetti dopo qualche ora di utilizzo un utente che usa da sempre un iPhone 3GS potrebbe anche pensare di cambiare il suo telefono per questo, anche se ovviamente ora deve fare i conti con un iPhone 4 che sembra ancora più agguerrito. L’unico vero dubbio per il Galaxy riguarda gli aggiornamenti: quando uscirà Froyo quanto sarà rapida Samsung a garantire un update del Galaxy S?