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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
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SPECIALE CRISI: FARE
Fare meglio
con meno
F
are meglio con meno è una vecchia frase, chissà chi l’ha
inventata, che è stata adottata per decenni da un
gruppo di (allora) giovani pediatri come se fosse il
motto del reggimento. Ma è una frase piena di significato,
e sempre più ne acquista col passare del tempo, in un mondo che, anche sul versante medico, consuma molto più
tempo (e denaro) sul superfluo: esami sofisticati, controlli e poi controlli, vaccinazioni discutibili, e trascura, a volte colpevolmente, l’essenziale. Fare l’essenziale, scegliere
l’essenziale, è difficile; e non è senza rischi: c’è sempre il rischio di trascurare qualcosa; ed è questo rischio, troppo presente nella testa dei genitori, e qualche volta anche del
medico, che comporta poi, invece, la scelta di “fare tutto”,
il che naturalmente è impossibile. Fare meglio con meno
non vuol dire “risparmiare”: vuol dire prima di tutto “fare
meglio”. Gli esami inutili, fatti “per sicurezza”, o “per completezza” (una sicurezza e una completezza che, in medicina, non sono mai possibili) mettono anche su false strade. E sono un “fare peggio” travestito.
Fare meglio con meno non è un gioco: è l’espressione, per
il medico, del massimo della professionalità. Per il medico.
Ma per il genitore? Dove sta il limite tra la ricerca di sicurezza (per il proprio figlio) e la ragionevole libertà e tranquillità di svolgere la funzione di genitore?
S
embra a me che il giusto mezzo consista nel fidarsi di
quello che si vede e del proprio pediatra. Del pediatra
perché ne sa, comunque, di più. E di quello che si vede, perché la malattia, il disturbo, il difetto, si vedono. Si vedono coi propri occhi, con occhi affettuosi e solerti di ge-
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nitori, basta non accecarsi. Si vede da soli se il bambino è
troppo grasso. Si vede (e semmai si fa finta di non vedere).
Si vede se stenta a crescere. Si vede se parla troppo male
a un’età in cui si dovrebbe parlare meglio. Si vede se all’anno, è ancora lontano dal camminare da solo. Si vede
quando si ammala, quando tossisce, quando fa fatica a respirare. Si vede se mangia troppo, oppure se non vuole
mangiare affatto. Si vede se ha la diarrea. Si vede, e se ne
parla col proprio pediatra. Si può anche voler essere dei genitori perfetti. Si possono leggere dei libri; ce ne sono anche di buoni. Ma difficilmente si diventa buoni genitori leggendo un libro su come essere genitori. Forse si risparmia
qualche errore; ma forse se ne fanno altri. Fare meglio con
meno, per un genitore, decidere, ogni volta, come comportarsi, è ascoltare il proprio cuore. Ma ascoltarlo bene. Essere sicuri che il vostro cuore parli per il bene del vostro
bambino: un bene che mai, o quasi mai, coincide con l’ “accontentarlo”, o meglio col cercare di “farlo contento”.
■ [email protected]
Franco Panizon
Ha diretto la Clinica Pediatrica
dell’Ospedale Infantile di Trieste
”
MEGLIO CON MENO
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Acqua
Quanto si spende per comprare l’acqua? Gli italiani sono i
più grandi consumatori di acqua minerale
del mondo: 196 litri
pro-capite all’anno. E
pensare che sono stati i nostri progenitori
(gli antichi romani) a
inventare gli acquedotti e fra i ruderi di
Pompei ed Ercolano si vedono ancora
chiaramente i tubi che portavano l’acqua corrente nelle case. Chiara fresca
e dolce acqua: meglio dal rubinetto e
gratis. Attenzione però: anche l’acqua
del rubinetto sta diventando una risorsa preziosa, non sprecatela!
http://simobre.wordpress.com/2007/09/
04/contro-lo-spreco-di-acqua-potabil=e/
Antibiotici
Farete sicuramente meglio se non somministrerete mai antibiotici di vostra
iniziativa (è proprio quello che il pediatra ha prescritto l’ultima volta che ha
avuto la tonsillite, la mia vicina lo usa
sempre e fa tanto bene, ce l’ho in casa,
quasi quasi glie lo dó…): gli antibiotici
sono farmaci importanti e a volte anche
salvavita, ma vanno somministrati solo
quando servono. In caso di prescrizione,
chiedete senza vergognarvi al vostro
medico di indicarvi un farmaco “equivalente” (il cosiddetto generico): in
molte regioni risparmierete sul ticket
e il Servizio Sanitario Nazionale risparmierà sul costo del farmaco.
Asilo
L’asilo nido: un servizio indispensabile,
ma spesso caro e spessissimo inacces-
SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
sibile. C’è un modo diverso per fare
meglio? Ce n’è più di uno: se si ha una
camera in più, una ragazza alla pari
costa meno del nido, aiuta di più e arricchisce la famiglia di una “figlia maggiore”; la “tagesmütter” è invece una
mamma che si occupa del suo e di altri bambini; infine, i piccoli asili “condominiali” e di vicinato si stanno sviluppando un po’ dappertutto.
Bagnetto
Con il bimbo arrivano in casa anche le
inevitabili e variopinte boccette dei
prodotti cosmetici, i sacchetti piatti
delle salviette detergenti, i tubetti e le
scatoline tonde delle cremine da spalmare qua e là. Tutto si accumula vicino al fasciatoio o sulle mensole del bagno. E pensare che la maniera migliore per detergere la cute del neonato è
usare soltanto l’acqua e, non più di
una volta al giorno, un po’ di semplice
sapone di Marsiglia: costo medio per il
bagnetto 0,50 euro al mese, con garanzia di pelle liscia, elastica e sana.
Batterie
Tutto va a pile: dai giocattoli alle macchine fotografiche. Frugate nei
vostri cassetti: ne troverete a decine, probabilmente anche di quelle
scariche che non vi ricordate più se funzionano o
meno e non avete il coraggio di buttare
nella spazzatura (per non inquinare, naturalmente). Eppure basterebbe comprare un carica-batterie e delle batterie
ricaricabili: si spende qualcosa all’inizio,
ma poi si risparmia, non si inquina e si fa
spazio nei cassetti. Qualche consiglio?
Leggete qui:
http://www.buonaidea.it/home_idee_cas
a_acquisti_81_batterie-ricaricabili-=consigli-utili-per-un-acquisto-intelligente-del-caricabatterie.aspx
Bilancia
“Dottore, abbiamo affittato la bilancia
per fare la doppia pesata…” Acquistare una bilancia per neonati che non
sia almeno utilizzabile per pesare gli ingredienti in cucina è il modo migliore
per buttare dei soldi. Ma anche l’affitto può essere un modo di fare peggio,
spendendo di più: nel senso che pesare troppo di frequente un lattante può
far male (genera ansia inutilmente) e
in più, per avere questo male, si dà in
cambio del denaro. Meglio rinunciare
al peso “domestico” e regolarsi “a occhio”. Se poi ci dovesse essere davvero un problema di crescita, state tranquilli, al vostro pediatra non sfuggirà.
Cameretta
L’arredamento di una cameretta, per
chi ha la fortuna di averne una, può richiedere l’accensione di un piccolo
mutuo, senza contare che lo stile “az-
MA COME SI TROVANO LE TAGESMUTTER?
Non è facile e non dappertutto si è sviluppato questo tipo di servizio, che però ha sicuramente un futuro. Ma per fortuna c’è la rete; ecco alcuni indirizzi.
http://www.tagesmutter-ilsorriso.it/
http://www.tagesmutter-domus.it/
http://europa.eu/youth/working/au_pair/index_it_it.html
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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
zurro o rosa” con pupazzetti e ninnoli
vari fa presto a diventare obsoleto: i
bimbi crescono più in fretta di quanto
non immaginiate. E allora puntate su
mobili che si adattano a tutte le età,
decorazioni semplici (belli e divertenti gli stencil), pochi oggetti (presto sarete sommersi di regali). Vedi anche la
voce “lettino”.
Carrozzina
Non è necessario che le carrozzine
sembrino Maserati: troppi accessori
aumentano il costo, senza migliorare la
funzionalità. Prima di un acquisto calcolate bene le misure, soprattutto la
grandezza di un eventuale ascensore:
non farlo potrebbe risultarvi fatale. Ma
soprattutto non è educativo “scarrozzare” i bambini grandi che potrebbero
camminare da soli.
Certificati medici
Richiedere e produrre certificati medici è uno dei modi più efficaci di sprecare tempo e denaro con l’obiettivo
preciso di peggiorare la qualità della
propria vita e quella dell’ambiente.
Pensate alla riammissione a scuola: se
un bimbo della materna si assenta 5
volte nell’anno scolastico il suo pediatra dovrà scrivere 5 foglietti di carta
che uno dei suoi genitori dovrà ritirare
5 volte recandosi presso l’ambulatorio
e poi consegnare a qualcuno che non lo
degnerà neppure di uno sguardo e lo riporrà, insieme a centinaia di altri foglietti simili, in un cassetto dimenticato. Sarebbe meglio farne a meno, come
ormai in alcune regioni del Nord Italia
è stabilito per legge. Chi invece vive
ancora nel regno delle scartoffie potrebbe cominciare a ribellarsi e a rifiutarsi di produrre almeno quelli più stupidi. Vedi anche la lettera a pag. 45.
Corsi
Denominati anche con il sostantivo
“attività”, ve ne saranno offerti di tutti i tipi: direttamente a voi o ai vostri
bimbi più grandicelli. Sembra che una
vita, per essere degna di essere vissuta, debba prevedere lo svolgimento di
almeno un’attività e la frequenza di un
corso. Per restare solo nell’ambito psicologico vi diamo qualche esempio di
“offerta formativa” tratto dal sito internet di uno dei tanti “centri”:
“Come affrontare la gelosia tra bambini”, “Come preparare un bambino/una
bambina alla nascita di un fratellino/di
una sorellina”; “Come accrescere l’autostima del/la bambino/a”; “Come parlare di prevenzione degli abusi sessuali con bambini”; “Parlare dell’AIDS
ai bambini”; “Bambini e televisione”;
“Lo sviluppo psicosessuale nel/la bambino/a; “L’educazione alla differenza
sessuale”; “L’educazione ai sentimenti”;
“L’intelligenza emotiva del bambino”;
“Come parlare della morte con i bambini”; “L’elaborazione del trauma nel
bambino”; “Le paure dei bambini”.
Culla
Difficile pensare ad un
oggetto più effimero,
ma anche difficile immaginare qualcosa di
più bello da vedere in
casa e anche da ricordare con nostalgia. Perciò
la ricerca o l’acquisto di una culla sono
momenti importanti. Il meglio è la culla di quando erano neonati i genitori
(inevitabilmente vintage, senza dubbio
a costo zero, il massimo è se a coprirla
c’è la copertina fatta a mano dalla nonna). In mancanza di questo reperto archeologico, cercate qualcosa fra gli
amici: troverete di sicuro. Ultima ri-
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SPECIALE CRISI: FARE
sorsa la rete: su ebay trovate un’infinità
di cullette che, se non avete spazio in
casa, potrete rimettere all’asta appena
non vi serviranno più.
Denti
Tutto fa credere che il dente esca dalla gengiva senza che il lattante se ne
accorga, così come è successo a tutti
noi coi denti permanenti. Inutili probabilmente i prodotti anestetici locali.
Quando la dentizione decidua è quasi
completa (più o meno alla fine del 2°
anno) è il momento di cominciare con
l’igiene orale: lo spazzolino deve essere piccolo, di buona qualità e cambiato di frequente; del dentifricio si potrebbe fare anche a meno, e comunque
ne basta poco, anzi pochissimo. Meglio avere denti sani, meglio evitare il
costoso intervento del dentista: perciò pulizia, cibi consistenti da masticare e niente zuccheri fuori dai pasti
(anche le bevande dolci vanno considerate così), niente succhiotto dolce;
lavarsi i denti dopo che si è mangiato e
specialmente dopo che si è mangiato
un dolce. Lo zucchero favorisce la crescita dei batteri che cariano i denti.
Esami del sangue
“Dottoressa, non abbiamo mai fatto gli
esami del sangue; non sarà il caso di fare un controllino?” Ci sono pochi modi per spendere denaro senza avere in
CERTIFICATO
“Il certificato è il documento rilasciato dall`autorità o dall`ente che ne ha competenza per cambio nulla, uno di questi è fare periodicamente analisi del sangue ad un
attestare un fatto, una condizione, un diritto...”
bambino. Nonostante l’apparente senLa definizione è di Wikipedia, la grande enciclopedia universale on line.
sazione di sicurezza che deriva dall’ahttp://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida=196&idr=12&idb=109
MEGLIO CON MENO
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ver “guardato dentro” e aver letto un
responso fatto di numeretti messi in fila, la ripetizione di analisi di routine,
messe in sequenza standard, non dà alcuna garanzia di prevenire le malattie. Senza contare il fatto che, più numerose sono le analisi richieste, più
lunga la lista dei parametri cercati, e
maggiore è la probabilità di trovare valori che si discostano da quelli normali solo per caso, senza che ciò abbia
un significato clinico.
E allora? Nessun esame per un bambino che non mostra sospetti segni di
malattia; esami sempre e solo “mirati”
e sempre e solo di pertinenza del pediatra. Se ne avvantaggia il vostro portafogli, le casse del Servizio Sanitario… e la vostra salute mentale.
Fascia
Una fascia legata intorno al corpo della mamma in cui il bimbo possa rannicchiarsi comodamente non è solo
un’alternativa economica al passeggino o al marsupio, è
anche un modo per
stare più vicini al
proprio cucciolo e
dargli
sicurezza,
NON SOLO MARSUPI
Fascia lunga, fascia elastica, marsupio, zaino,
amaca: tutti strumenti semplici che consentono di portare a contatto con il proprio corpo,
bambini fino all’età in cui possono camminare.
Si trovano in vendita nei negozi di articoli per
l’infanzia e su internet; ma non è difficile realizzarli semplicemente con il “fai da te”: basta una
striscia di stoffa resistente e lavabile, di lunghezza variabile fra 2,5 e 5 metri, a seconda
della taglia del genitore, della larghezza di 70
cm, con i bordi a doppia cucitura: la mamma (o
il papà) imparerà presto come legarla intorno
al suo corpo.
SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
MADRI CANGURO
Si chiama anche “marsupio terapia” (Kangoroo Mother Care), non richiede attrezzature biomediche, può essere applicato ovunque a bassi costi e condotto anche a domicilio,
dopo una prima fase di avvio ospedaliero. È l`uovo di Colombo che ha rivoluzionato l’assistenza ai neonati di basso
peso nei paesi poveri. Da alcuni anni è stata adottata anche nei paesi industrializzati. Molto
semplicemente, il corpo della madre viene utilizzato come “incubatrice”: il neonato di basso peso (dai 600 grammi in su) può venire “attaccato” al corpo della madre (o del padre)
mantenendo il contatto pelle a pelle per tutto il tempo necessario a raggiungere una sufficiente omeotermia. È provato che in questo modo i bambini raggiungono una temperatura
migliore, si ammalano meno e vengono allattati al seno più facilmente dei bambini tenuti
solo in incubatrice.
mantenendo contemporaneamente le
mani della mamma (o del papà) libere
di muoversi, la coppia genitore-bambino autonoma negli spostamenti sui
mezzi pubblici, in casa e in qualsiasi altro luogo si desideri andare. UPPA ne
ha già parlato più volte.
Giocattoli
I giocattoli sono una grande spesa e
spesso anche una delusione: luccicanti e attraenti nella scatola esposta in
vetrina, fragili e deludenti quando la
scatola si apre e rivela il suo contenuto. Destinati a durare lo spazio di un
giorno, per finire poi in fondo a qualche armadio. Ma qualche giocattolo
resiste e appassiona e, usato e riusato,
viene gelosamente riposto e riappare
dopo diversi anni nelle mani di un figlio. Si tratta in genere dei giochi “di
costruzione” composti da elementi assemblabili in infinite combinazioni (il
LEGO e il DUPLO sono quelli più famosi, ma anche i cubi, le piramidi, i
parallelepipedi e i ponticelli di legno
colorato): si possono acquistare anche
in più riprese aggiungendo nuovi
elementi volta
per volta, perché
venduti in infinite varianti. Se poi uno
si vuole orientare sul giocattolo autocostruito, abbiamo dei suggerimenti
per voi a pag. 42 e 43.
Girello
Questo è un oggetto di cui si dovrebbe
semplicemente fare a meno. Se vi venisse proposto in regalo, rifiutate gentilmente l’offerta orientando la scelta
su qualcos’altro di più utile e duraturo.
A parte i molti dubbi in merito alla sua
reale influenza sulla deambulazione, a
parte i rischi (relativi) di cadute, resta
il fatto che si tratta di un “accessorio”
usato per poche settimane e poi abbandonato quando il bimbo comincia a
camminare da solo. A quel punto vi
resta solo il dilemma: “E adesso dove lo
metto?”
Hotel
Scelta quasi obbligata: in italiano le parole che cominciano per H sono davvero poche! Ma non scelta casuale: le
vacanze si avvicinano e sistemarsi
confortevolmente con i bimbi non è facile e spesso neppure economico. I
bambini hanno bisogno di spazio e di libertà e non è facile trovarne in un al-
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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
bergo a un costo
accessibile. Ci
sono alternative
valide. La più interessante, per
una famiglia con
bambini, è lo
scambio di casa.
Praticato ormai da moltissimi anni da
decine di migliaia di persone in Europa
e in America, lo scambio non è solo un
modo per risparmiare (cedendo la propria casa ad un’altra famiglia si ha in
cambio gratis un’altra casa, che è molto di più della più bella stanza del miglior albergo) è anche un modo per conoscere altri paesi e altre persone in
maniera più profonda. È un’emozione
infatti prendere possesso della casa
che ci ospiterà nelle vacanze, scoprire
le abitudini di un’altra famiglia, i libri
che leggono, la musica che ascoltano, le
foto di famiglia; se poi, come spesso
capita, si tratta di un’altra famiglia con
bambini più o meno coetanei dei nostri,
allora la gioia di correre nelle loro camerette e rovistare fra i loro giochi
sarà il massimo. In più, questa modalità
offre la possibilità di rilassarsi come a
casa propria, cucinare se non si ha voglia di andare fuori, fermarsi un po’ di
più, approfittando di questo scambio
di ospitalità. Ciliegina sulla torta: se la
famiglia è abituata a scambiare, lascerà
ai suoi ospiti preziose indicazioni: il ristorante migliore nelle vicinanze, la
meta di una gita, l’indirizzo per fare la
spesa, il contatto con una famiglia di vicini che avrà voglia di fare amicizia. Insomma, quasi il massimo, spendendo
niente.
Igiene
Fare meglio nel campo dell’igiene personale è difficile: siamo a livelli eccellenti e i nostri bambini sono fra i più
puliti e profumati che esistano, tuttavia ottenere gli stessi risultati con meno è possibile, anzi auspicabile. Intanto ricordiamoci che l’acqua corrente è
la principale garanzia di igiene: se si
parla di igiene personale, per esempio
nella zona del pannolino dei bambini
piccoli, il lavaggio con acqua corrente
non solo non costa, ma rispetta quel
sottile film di grasso che ricopre e protegge la pelle; perciò più acqua e meno salviettine, che oltre che costose
sono anche dannose. Nell’acquisto dei
prodotti per l’igiene personale e degli
ambienti, possiamo risparmiare ricorrendo ai
“detersivi alla spina” in
vendita in molti supermercati. Costano meno
(non si paga la confezione) e migliorano l’ambiente (meno plastica da
smaltire).
Latte
L’allattamento di un neonato rappresenta il primo impegno per i genitori
(la mamma soprattutto) sia sul piano
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SPECIALE CRISI: FARE
pratico ed emotivo, che sul piano economico (se si usa il latte in polvere). Il
meglio, in questo caso, coincide più
che con il meno con il niente: nel senso che il latte migliore è proprio quello gratis, cioè il latte materno. Il principale ostacolo in questo caso, duole
dirlo, siamo noi, cioè medici, ostetriche
e infermieri che, soprattutto alla nascita, non aiutiamo la mamma ad allattare. Allora, attrezzatevi nel modo
giusto e seguite questi consigli:
1. scegliete, se è possibile, un ospedale o una clinica in cui si pratichi il rooming-in;
2. chiedete con insistenza che il bambino appena nato vi venga portato e attaccatelo subito al seno;
3. una volta a casa, resistete alla tentazione di somministrare un biberon
alle prime difficoltà e fatevi consigliare dal vostro pediatra o da una consulente per l’allattamento.
E se proprio il latte artificiale fosse indispensabile? Cercate nei supermercati e in farmacia: troverete facilmente il latte in polvere più conveniente;
considerate che tutte le formule “di
partenza” (latte N. 1) sostanzialmente
si equivalgono per composizione e caratteristiche nutrizionali.
Letto
Quando la culla non basta più, si comincia a cercare un letto o più spesso, un lettino. In genere si comincia a
pensarci intorno al compimento di
un anno, quando
il bambino sa già
muoversi autonomamente, è diventato piuttosto
alto e ha bisogno
ALCUNI SITI PER SCAMBIARE CASA
Tutto era cominciato con un librone che girava per posta, foto in bianco e nero ed ordine alfabetico, tipo elenco del telefono; poi si scriveva, si mandavano le foto e si telefonava (con il rischio di qualche piccolo malinteso). Oggi con internet lo scambio è veloce, sicuro e
inequivocabile.
www.intervac.it: sezione italiana dell’organizzazione intervac.org. Quota di iscrizione minima 100 euro annue.
www.homelink.it: sezione italiana dell’internazionale homelink.org. Quota di iscrizione minima 110 euro euro l’anno.
www.homeforexchange.com: sito americano, gratis l’iscrizione per il primo anno.
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MEGLIO CON MENO
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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
LETTO MONTESSORI
Un letto che potete facilmente costruire da voi e usare dai sei
mesi ai venti anni, un modello adottato da sempre nei nidi Montessori. È formato da una cornice di legno alta 10 cm fissata intorno a un piano di multistrato spesso un paio di cm, sotto al
quale, se volete, potete montare delle rotelle metalliche piroettanti che vi consentiranno di spostare facilmente il letto. Per lucidare il legno potete usare cera d’api (in vendita già pronta nei
negozi di vernici e bricolage). Quanto alle dimensioni, vi conviene adeguarle a quelle di un materasso ad una piazza, ma, se avete
poco spazio, potete farlo su misura (attenzione però, il materasso vi costerà di più e, prima o poi, bisognerà comprarne uno più
grande). Il lettino sarà alto circa 20 cm da terra, compreso il materasso: perciò anche un bambino piccolo potrà facilmente scendere e salire senza pericolo e voi potrete stendervi comodamente con lui per addormentarlo, allattarlo o leggergli un libro
senza essere costretti a guardarlo attraverso le sbarre.
di spazio. Ci possono essere molte
tappe da percorrere fra la culla e un
letto, ma noi vi suggeriamo di saltarle tutte e mettere il bimbo a dormire
direttamente in un letto da grandi.
Non è, come al solito, solo un problema di risparmiare comprando un
letto che vada bene una volta per
tutte, è anche un problema di autonomia e sicurezza. Il bambino che sa
camminare vuole potersi muovere e
cercherà di superare gli ostacoli, scavalcando magari le spondine di un
lettino a forma di gabbia. Questi tentativi di “evasione” potrebbero concludersi in un sonoro capitombolo.
Viceversa un letto normale molto
basso non è un pericolo (cadere da
un’altezza di 30 centimetri non può
far male) e il bimbo può scendere e
risalire da solo senza pericolo. Qualche volta lo abbonderà per venire nel
vostro letto, ma questo, si sa, fa parte del gioco.
UNA BABELE DI PRODOTTI
Nel 2003 il 63% dei bambini ha ricevuto almeno una ricetta medica. La percentuale cresce al 76% se si considerano solo i bimbi
fino ad un anno, in sintonia con quanto descritto anche a livello
internazionale. La visita dal dottore si conclude quasi sempre
con la prescrizione di un farmaco: in media, ogni piccolo paziente ottiene 3,1 ricette e 4,8 confezioni di farmaci, a cui vanno aggiunte quelle comprate dai genitori di tasca propria. Tre classi di
farmaci - antibatterici, antiasmatici e corticosteroidi sistemici rappresentano l’87,7% delle confezioni prescritte. Ben il 56,7%
dei bambini ha ricevuto almeno un antibiotico, il 24,9% almeno
un farmaco del sistema respiratorio. Sui principi attivi, questa
“concentrazione” appare ancora più evidente: solo venti coprono l’81% delle confezioni dispensate, ma ne vengono utilizzati
645, per un totale di 2.813 specialità farmacologiche. Le conseguenze sono anche economiche: metà della
spesa totale, che ammonta a 45 milioni, è
determinata da pochi medicinali, “di seconda
scelta” (come macrolidi o cefalosporine) o
impiegati in maniera non appropriata (come
i cortisonici inalatori). Per ogni assistito sono stati spesi in media 72,12 euro.
Arno-Pediatria 2003, rapporto realizzato dal Consorzio interuniversitario Cineca e dall’Istituto Mario Negri.
Medicine
Strumenti preziosi per la nostra salute (meno male che ci sono!) perché
facciano bene bisogna usarle a ragion veduta: questo significa certamente usare quelle giuste, ma anche
usarne di meno. Nel “Una babele di
prodotti” qui sopra potete leggere le
conclusioni di un’ampia indagine
promossa e realizzata ai massimi livelli scientifici nel nostro Paese sull’uso dei farmaci nei bambini, da cui si
deduce che noi tutti (medici e pazienti) tendiamo ad abusarne. Un altro mito da sfatare: il farmaco migliore non è il più nuovo e il più costoso, ma quello più datato, più vecchio e sperimentato e che, quindi,
costa meno.
Naso chiuso - naso che cola
Non c’è bambino senza naso chiuso o
naso che cola: da qui il termine “moccioso” adoperato scherzosamente per
definire un bambino. La rinite (il comune raffreddore) accompagna tutta
l’infanzia a causa delle relativamente
scarse difese immunitarie dei soggetti giovani; all’infiammazione
delle mucose si accompagna la secrezione del muco
che può ostruire il naso e
rendere difficile la respirazione. I bambini fanno molta fatica a respirare con la bocca e
perciò il raffreddore li infastidisce
non poco, soprattutto di notte e ci
mettono qualche anno prima di imparare a soffiarsi il naso. Ecco per-
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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
ché hanno tanta fortuna commerciale i preparati a base di soluzioni saline adoperati per lavare il nasino e
“curare” il raffreddore. Peccato che
tutti questi prodotti abbiano un costo molto alto per essere soltanto acqua e sale. La stessa soluzione che si
trova in commercio, si può anche
preparare molto più economicamente
a livello domestico, facendo sciogliere in mezzo litro di acqua bollita due
cucchiaini di sale fino da cucina (4,5
grammi circa).
Ospedale
Gli ospedali assorbono la maggior
parte della spesa sanitaria, in Italia e
in tutto il resto del mondo: e questo
è giusto, perché l’ospedale è il luogo
deputato alla cura delle malattie
più importanti e
perciò ha bisogno di costose
attrezzature e di
molto personale.
Non possiamo
più fare a meno di avere buoni ospedali, efficienti, qualificati e confortevoli, ma le risorse economiche sono
sempre limitate e occorre fare delle
scelte.
Ma se l’ospedale è il posto ideale per la
cura delle malattie importanti, non è
detto che in ospedale si curino meglio
le malattie più semplici; anzi è esattamente il contrario. Rivolgersi all’ospedale per curare una malattia febbrile
banale, una semplice enterite o anche
una comune broncopolmonite è un errore: si spende tantissimo e spesso la
qualità dell’intervento (condizionata
da procedure terapeutiche invasive,
eccesso di esami clinici, scarso confort
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per il bambino, facilità di insorgenza
di altre malattie che si aggiungono a
quella di base) è quasi sempre inferiore a quella di una cura a casa, gestita
dal medico curante. Perciò, anche se il
ricovero in ospedale non incide economicamente sul paziente, per fare
meglio, risparmiando risorse, bisogna
scegliere bene quando andare in ospedale e quando no. Questa scelta dipende molto dal nostro comportamento: se ci si reca in ospedale per una
semplice febbre o una malattia banale
che dovrebbe essere gestita dal pediatra di famiglia ci si mette da soli sulla
strada di un ricovero inappropriato.
Il risultato sarà sgradevole per il bambino e per la sua famiglia e inutilmente dispendioso per il Servizio Sanitario.
Se invece si utilizza sempre (o almeno
il più spesso possibile) il filtro del pediatra curante, le malattie più semplici saranno curate meglio a casa e il vostro medico potrà concordare con l’ospedale solo i ricoveri necessari.
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SPECIALE CRISI: FARE
cile che a due anni e 1/2, migliora l’autonomia del bambino, rinforza la sua
autostima e vi fa risparmiare un sacco
di soldi. Senza dire dei pannolini ecologici di cui si parla a pag 12.
Pappe
Si trova di tutto, al supermercato e in farmacia, ma che prezzi! E se
invece delle pappe offrissimo ai nostri bimbi
delle normali e ben cucinate pietanze? Molto, molto meglio, con molto,
molto meno.
Passeggino
Utile, quasi indispensabile, può essere
sostituito da una fascia, ma poi, quando il bimbo diventa più pesante è difficile farne a meno. Facile trovarlo da
parenti o amici, soprattutto se, appena
possibile, si riesce a farne a meno, abituando il bambino a camminare. Ancora una volta cresce l’autonomia e
l’abitudine al movimento. Che sarà
preziosa quando il bimbo crescerà e
comincerà, probabilmente, a diventare
“cicciottello”.
Pannolini
Fare meglio con meno? Un consiglio
solo: levate il pannolino già a un anno
e 1/2: non solo è possibile, ma è più faCHIAMIAMOLO “AUTOSVEZZAMENTO”
Potremmo chiamare questo nuovo e antico modo di svezzare i bambini “autosvezzamento”. Dobbiamo aver fiducia in ciò che la scienza e la quotidiana osservazione dei
bambini ci suggeriscono: solo quando i bambini raggiungono una maturità sufficiente è
per loro possibile assumere alimenti diversi dal latte, materno o artificiale, in tutta sicurezza, gioiosamente, senza astruse combinazioni di più o meno esotici prodotti industriali, con minima spesa e grande soddisfazione dei genitori. Le più importanti organizzazioni sanitarie ci suggeriscono i sei mesi di vita come limite minimo da superare prima
di iniziare lo svezzamento. Ebbene da quel momento in poi, al primo segnale di interesse
da parte del bambino nei confronti del pasto dei grandi, gli si offrirà un piccolo assaggio
di ciò che si sta mangiando, e così per tutte le portate. Si smetterà quando il bambino
non farà più richieste. Lo stesso si farà ai successivi pasti. Le poppate intanto continueranno con la cadenza abituale, ma inevitabilmente quelle vicino al pranzo e alla cena diventeranno sempre meno consistenti fino a scomparire. In questo modo, insensibilmente e ognuno con un proprio ritmo, i bambini si adeguano alle abitudini alimentari delle
loro famiglie.
MEGLIO CON MENO
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Qualità
Certo scrivere un ABC non è facilissimo;
quando si arriva alla Q, per esempio cosa ci si mette? Ecco: qualità. Qualità
della vita del bimbo, ma anche qualità
del rapporto fra il bimbo e i suoi genitori: due cose che il consumismo, la
spesa senza fine minacciano e che invece trarrebbero grandi vantaggi da
uno stile di vita più sobrio. Due esempi:
se invece di mettere un televisore (magari corredato di una playstation o di un
lettore di DVD) in cameretta mettessimo un semplice scaffale di libri, da cui
prenderne uno ogni sera per sedersi
accanto a lui e leggergli delle storie,
scopriremmo prestissimo quanto è piacevole il legame che si crea, quanto è
dolce quella mezzora e quanto poco,
pochissimo ci sarà costato; se invece di
fare una megafesta di compleanno, con
decine di regalini inutili e destinati a finire presto nel secchio della spazzatura, magari organizzata in un locale da
cui usciremo frastornati e assordati, si
scegliesse una festa più intima (tanti
bimbi invitati, quanti sono gli anni compiuti) fatta quietamente in casa, vivremmo il compleanno come una ricorrenza lieta e non come una specie di
incubo che si ripete.
Ragadi
Fastidiose, antipatiche vi sorprendono
proprio appena il vostro bimbo è nato e
cerca di attaccarsi avidamente al seno e lì,
dai con le cremine, i lavaggi speciali. E invece è tutto molto sem-
SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
plice ed economico: intanto si prevengono attaccando correttamente il bambino e consentendogli di mettere in
bocca tutto il capezzolo e la cosiddetta
“areola mammaria”, non solo la punta
del capezzolo; e, quando ci sono non è
difficile farle rimarginare evitando i lavaggi frequenti del capezzolo con saponi o detergenti, e tenendo il seno
scoperto, lasciando che sulla superficie del capezzolo si asciughi un po’ di
latte materno.
Scarpe
Capita spesso che il pediatra si senta
chiedere dai genitori di un bambino
che appena comincia a camminare:
“Quali scarpe gli devo mettere?” C’è
un perché di questa domanda: generazioni di genitori sono state abituate
a pensare che esistessero delle (costosissime naturalmente) scarpe speciali capaci nientepopodimenoche di
“insegnare” i primi passi. Quando è
vero esattamente il contrario: si impara a camminare d’istinto e scalzi; e
scalzi i bambini camminano a lungo,
perché lo fanno prevalentemente in
casa, un posto dove tutti noi, appena
entrati, ci leviamo le scarpe. E quando
camminano fuori casa? Scegliete pure
delle scarpe carine e comode, ma senza svenarvi: dureranno pochissimo.
Sterilizzazione
Quando un neonato sta in ospedale o in
clinica, tutti gli oggetti con cui entra in
contatto vengono sterilizzati. E vorremmo ben vedere: si tratta di ambienti in cui circolano decine di persone,
fra bimbi, personale e genitori, se non si
applicassero regole igieniche accurate si
rischierebbero epidemie, piccole, ma
pericolose. Ma quando il bambino arriva a casa l’uso di sterilizzatori e/o di so-
luzioni disinfettanti diventa assolutamente superfluo. Il bimbo è già “colonizzato” da miliardi di batteri e virus
contro i quali dovrà imparare a difendersi; non circolano intorno a lui tante
persone e gli stessi ciucci estratti con
circospezione dalla sterilizzatrice, nel
momento in cui vengono presi in mano
si riempiono nuovamente di germi, per
poi finire in una bocca che di germi
pullula. E allora? Basta un po’ di acqua
corrente e detersivo per tenere tutto
pulito.
Tisane
Camomille, finocchietti, miscugli di erbe in infusione somministrati ad ignari lattantini agitati il più delle volte soltanto dalla fame. Prima di prodigarvi
nei biberon, magari per arrivare alle
fatidiche 3 ore di intervallo, provate
con il latte, magari dal seno materno.
Tosse
Spazzino dei bronchi, indispensabile
meccanismo per ripulire le vie respiratorie dei piccoli “mocciosi”, d’accordo,
però quando cominciano e non smettono più, e magari si svegliano di notte
o non riescono a prendere sonno qualcosa bisognerà pur fare! E lì sotto con
gli aerosol, le supposte, le gocce e gli
sciroppi; mentre tutti gli studi clinici ci
dicono che questi rimedi non portano
quasi nessun beneficio. Resta il problema del fastidio notturno: ma è stato
dimostrato che un semplice, economico e gradevole cucchiaino
di miele potrebbe aiutare più di un farmaco. Non
è un “consiglio della nonna” è il risultato di un
esperimento scientifico.
MENO
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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO
in alternativa si può ricorrere a un termometro elettronico a bulbo che funziona più o meno allo stesso modo.
Utensili
Sono infiniti gli “utensili” apparentemente indispensabili per la gestione
di un bimbo. Ecco un elenco di quelli
di cui potete fare tranquillamente a
meno, gestendo le singole problematiche molto meglio con altri mezzi.
Bilancia pesa neonati: meglio affidarsi
al pediatra.
Box: parola inglese che significa “scatola”; ogni altro commento è superfluo.
Cucchiaini morbidi o variamente sagomati: non c’è motivo per non usare le
posate di tutti.
Mangiapannolini o altri sistemi di sigillatura e profumazione: profumare e
sigillare la cacca e la pipì: che idea bizzarra!
Omogeneizzatore: se proprio volete,
basta il frullatore di casa.
Portabiberon termico: non conviene
girare con il latte tiepido al seguito,
meglio preparare il biberon lì per lì.
Scalda biberon (domestico e da auto):
meglio scaldare l’acqua sul fornello e
poi aggiungere la polvere del latte.
Scolabiberon: perché non basta lo scolapiatti di cucina?
Scolatettarelle: idem.
Sterilizzatore: meglio lavare e sciacquare (vedi anche lettera S).
Termometri auricolari o altre sofisticate apparecchiature per la misurazione istantanea della febbre: un termometro tradizionale sarà sufficiente;
Vestitini
Ebbene sì: i nostri bimbi sono i meglio
vestiti del mondo! Che c’è di male? Ci
piace il bello, siamo famosi per questo
noi italiani. E infatti basta dare un’occhiata ai negozi nelle nostre strade
per innamorarsi di quello che c’è in
vetrina. Che prezzi però! E poi quando
mai li consumeremo questi eleganti
vestiti che in poche settimane o in pochi mesi saranno piccoli e stretti? La
soluzione c’è e si chiama “riciclo”:
metto a disposizione di un bambino
più piccolo il vestito poco usato del
mio e ne prendo un altro più grande
poco usato da un altro bimbo.
SPECIALE
durre dermatiti da contatto), ma non
servirà neppure l’economicissima ammoniaca. Possono essere utili creme
contenenti cortisonici (ce n’è sempre
in casa). Ma, come sempre, i risultati
migliori si ottengono dalla prevenzione
che, in questo caso, non costa quasi
niente: indossare pantaloni e indumenti a manica lunga, possono essere
utili i repellenti (DEET, o NN-Diethylm-toluamide – Autan, Off, Zanzara
stop adulti), che tengono lontane zanzare e tafani, ma solo sopra i due anni.
Al di sotto di questa
età la soluzione migliore è una semplice zanzariera sulla
culla.
Tratto dalla Campagna informativa
“Lo sai mamma?” realizzata in collaborazione tra la Federfarma Lombardia, l’Associazione Culturale Pediatri e
il Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell’Istituto “Mario Negri” di
Milano.
http://www.marionegri.it/mn/it/servizi/
mamma.html
Zanzare
In caso di puntura di zanzara, mettere
un cubetto di ghiaccio avvolto in un
involucro di cotone sulla zona colpita.
Per il prurito potete risparmiarvi l’acquisto di antistaminici in crema (non
ne è dimostrata l’efficacia e possono in-
USATO MA BELLO
L`acquisto di abiti e attrezzature usate ci dà la possibilità di occuparci dei nostri bimbi
senza rinunciare alla qualità. In tutta Europa questi negozi esistono da decenni. Nei punti
di scambio si può trovare merce in perfette condizioni ed igienicamente trattata.
E per le mamme più mondane e intraprendenti, che amano coniugare l’utile e il dilettevole, è nato da poco lo “swapping”, un vero e proprio baratto di vestiti usati. L’evento si
organizza attraverso il web, in un luogo pubblico o, possibilmente, in un parco, ognuno
arriva con il proprio sacco di vestiti da scambiare, e volendo anche qualche stand di metallo su cui appenderli. Così tra una chiacchera e una merenda i pargoli si rifanno il guardaroba.
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■ [email protected]
Vincenzo Calia
Pediatra di famiglia,
Roma