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SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO “ • SPECIALE CRISI: FARE Fare meglio con meno F are meglio con meno è una vecchia frase, chissà chi l’ha inventata, che è stata adottata per decenni da un gruppo di (allora) giovani pediatri come se fosse il motto del reggimento. Ma è una frase piena di significato, e sempre più ne acquista col passare del tempo, in un mondo che, anche sul versante medico, consuma molto più tempo (e denaro) sul superfluo: esami sofisticati, controlli e poi controlli, vaccinazioni discutibili, e trascura, a volte colpevolmente, l’essenziale. Fare l’essenziale, scegliere l’essenziale, è difficile; e non è senza rischi: c’è sempre il rischio di trascurare qualcosa; ed è questo rischio, troppo presente nella testa dei genitori, e qualche volta anche del medico, che comporta poi, invece, la scelta di “fare tutto”, il che naturalmente è impossibile. Fare meglio con meno non vuol dire “risparmiare”: vuol dire prima di tutto “fare meglio”. Gli esami inutili, fatti “per sicurezza”, o “per completezza” (una sicurezza e una completezza che, in medicina, non sono mai possibili) mettono anche su false strade. E sono un “fare peggio” travestito. Fare meglio con meno non è un gioco: è l’espressione, per il medico, del massimo della professionalità. Per il medico. Ma per il genitore? Dove sta il limite tra la ricerca di sicurezza (per il proprio figlio) e la ragionevole libertà e tranquillità di svolgere la funzione di genitore? S embra a me che il giusto mezzo consista nel fidarsi di quello che si vede e del proprio pediatra. Del pediatra perché ne sa, comunque, di più. E di quello che si vede, perché la malattia, il disturbo, il difetto, si vedono. Si vedono coi propri occhi, con occhi affettuosi e solerti di ge- 20 nitori, basta non accecarsi. Si vede da soli se il bambino è troppo grasso. Si vede (e semmai si fa finta di non vedere). Si vede se stenta a crescere. Si vede se parla troppo male a un’età in cui si dovrebbe parlare meglio. Si vede se all’anno, è ancora lontano dal camminare da solo. Si vede quando si ammala, quando tossisce, quando fa fatica a respirare. Si vede se mangia troppo, oppure se non vuole mangiare affatto. Si vede se ha la diarrea. Si vede, e se ne parla col proprio pediatra. Si può anche voler essere dei genitori perfetti. Si possono leggere dei libri; ce ne sono anche di buoni. Ma difficilmente si diventa buoni genitori leggendo un libro su come essere genitori. Forse si risparmia qualche errore; ma forse se ne fanno altri. Fare meglio con meno, per un genitore, decidere, ogni volta, come comportarsi, è ascoltare il proprio cuore. Ma ascoltarlo bene. Essere sicuri che il vostro cuore parli per il bene del vostro bambino: un bene che mai, o quasi mai, coincide con l’ “accontentarlo”, o meglio col cercare di “farlo contento”. ■ [email protected] Franco Panizon Ha diretto la Clinica Pediatrica dell’Ospedale Infantile di Trieste ” MEGLIO CON MENO • Acqua Quanto si spende per comprare l’acqua? Gli italiani sono i più grandi consumatori di acqua minerale del mondo: 196 litri pro-capite all’anno. E pensare che sono stati i nostri progenitori (gli antichi romani) a inventare gli acquedotti e fra i ruderi di Pompei ed Ercolano si vedono ancora chiaramente i tubi che portavano l’acqua corrente nelle case. Chiara fresca e dolce acqua: meglio dal rubinetto e gratis. Attenzione però: anche l’acqua del rubinetto sta diventando una risorsa preziosa, non sprecatela! http://simobre.wordpress.com/2007/09/ 04/contro-lo-spreco-di-acqua-potabil=e/ Antibiotici Farete sicuramente meglio se non somministrerete mai antibiotici di vostra iniziativa (è proprio quello che il pediatra ha prescritto l’ultima volta che ha avuto la tonsillite, la mia vicina lo usa sempre e fa tanto bene, ce l’ho in casa, quasi quasi glie lo dó…): gli antibiotici sono farmaci importanti e a volte anche salvavita, ma vanno somministrati solo quando servono. In caso di prescrizione, chiedete senza vergognarvi al vostro medico di indicarvi un farmaco “equivalente” (il cosiddetto generico): in molte regioni risparmierete sul ticket e il Servizio Sanitario Nazionale risparmierà sul costo del farmaco. Asilo L’asilo nido: un servizio indispensabile, ma spesso caro e spessissimo inacces- SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO sibile. C’è un modo diverso per fare meglio? Ce n’è più di uno: se si ha una camera in più, una ragazza alla pari costa meno del nido, aiuta di più e arricchisce la famiglia di una “figlia maggiore”; la “tagesmütter” è invece una mamma che si occupa del suo e di altri bambini; infine, i piccoli asili “condominiali” e di vicinato si stanno sviluppando un po’ dappertutto. Bagnetto Con il bimbo arrivano in casa anche le inevitabili e variopinte boccette dei prodotti cosmetici, i sacchetti piatti delle salviette detergenti, i tubetti e le scatoline tonde delle cremine da spalmare qua e là. Tutto si accumula vicino al fasciatoio o sulle mensole del bagno. E pensare che la maniera migliore per detergere la cute del neonato è usare soltanto l’acqua e, non più di una volta al giorno, un po’ di semplice sapone di Marsiglia: costo medio per il bagnetto 0,50 euro al mese, con garanzia di pelle liscia, elastica e sana. Batterie Tutto va a pile: dai giocattoli alle macchine fotografiche. Frugate nei vostri cassetti: ne troverete a decine, probabilmente anche di quelle scariche che non vi ricordate più se funzionano o meno e non avete il coraggio di buttare nella spazzatura (per non inquinare, naturalmente). Eppure basterebbe comprare un carica-batterie e delle batterie ricaricabili: si spende qualcosa all’inizio, ma poi si risparmia, non si inquina e si fa spazio nei cassetti. Qualche consiglio? Leggete qui: http://www.buonaidea.it/home_idee_cas a_acquisti_81_batterie-ricaricabili-=consigli-utili-per-un-acquisto-intelligente-del-caricabatterie.aspx Bilancia “Dottore, abbiamo affittato la bilancia per fare la doppia pesata…” Acquistare una bilancia per neonati che non sia almeno utilizzabile per pesare gli ingredienti in cucina è il modo migliore per buttare dei soldi. Ma anche l’affitto può essere un modo di fare peggio, spendendo di più: nel senso che pesare troppo di frequente un lattante può far male (genera ansia inutilmente) e in più, per avere questo male, si dà in cambio del denaro. Meglio rinunciare al peso “domestico” e regolarsi “a occhio”. Se poi ci dovesse essere davvero un problema di crescita, state tranquilli, al vostro pediatra non sfuggirà. Cameretta L’arredamento di una cameretta, per chi ha la fortuna di averne una, può richiedere l’accensione di un piccolo mutuo, senza contare che lo stile “az- MA COME SI TROVANO LE TAGESMUTTER? Non è facile e non dappertutto si è sviluppato questo tipo di servizio, che però ha sicuramente un futuro. Ma per fortuna c’è la rete; ecco alcuni indirizzi. http://www.tagesmutter-ilsorriso.it/ http://www.tagesmutter-domus.it/ http://europa.eu/youth/working/au_pair/index_it_it.html 21 SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO zurro o rosa” con pupazzetti e ninnoli vari fa presto a diventare obsoleto: i bimbi crescono più in fretta di quanto non immaginiate. E allora puntate su mobili che si adattano a tutte le età, decorazioni semplici (belli e divertenti gli stencil), pochi oggetti (presto sarete sommersi di regali). Vedi anche la voce “lettino”. Carrozzina Non è necessario che le carrozzine sembrino Maserati: troppi accessori aumentano il costo, senza migliorare la funzionalità. Prima di un acquisto calcolate bene le misure, soprattutto la grandezza di un eventuale ascensore: non farlo potrebbe risultarvi fatale. Ma soprattutto non è educativo “scarrozzare” i bambini grandi che potrebbero camminare da soli. Certificati medici Richiedere e produrre certificati medici è uno dei modi più efficaci di sprecare tempo e denaro con l’obiettivo preciso di peggiorare la qualità della propria vita e quella dell’ambiente. Pensate alla riammissione a scuola: se un bimbo della materna si assenta 5 volte nell’anno scolastico il suo pediatra dovrà scrivere 5 foglietti di carta che uno dei suoi genitori dovrà ritirare 5 volte recandosi presso l’ambulatorio e poi consegnare a qualcuno che non lo degnerà neppure di uno sguardo e lo riporrà, insieme a centinaia di altri foglietti simili, in un cassetto dimenticato. Sarebbe meglio farne a meno, come ormai in alcune regioni del Nord Italia è stabilito per legge. Chi invece vive ancora nel regno delle scartoffie potrebbe cominciare a ribellarsi e a rifiutarsi di produrre almeno quelli più stupidi. Vedi anche la lettera a pag. 45. Corsi Denominati anche con il sostantivo “attività”, ve ne saranno offerti di tutti i tipi: direttamente a voi o ai vostri bimbi più grandicelli. Sembra che una vita, per essere degna di essere vissuta, debba prevedere lo svolgimento di almeno un’attività e la frequenza di un corso. Per restare solo nell’ambito psicologico vi diamo qualche esempio di “offerta formativa” tratto dal sito internet di uno dei tanti “centri”: “Come affrontare la gelosia tra bambini”, “Come preparare un bambino/una bambina alla nascita di un fratellino/di una sorellina”; “Come accrescere l’autostima del/la bambino/a”; “Come parlare di prevenzione degli abusi sessuali con bambini”; “Parlare dell’AIDS ai bambini”; “Bambini e televisione”; “Lo sviluppo psicosessuale nel/la bambino/a; “L’educazione alla differenza sessuale”; “L’educazione ai sentimenti”; “L’intelligenza emotiva del bambino”; “Come parlare della morte con i bambini”; “L’elaborazione del trauma nel bambino”; “Le paure dei bambini”. Culla Difficile pensare ad un oggetto più effimero, ma anche difficile immaginare qualcosa di più bello da vedere in casa e anche da ricordare con nostalgia. Perciò la ricerca o l’acquisto di una culla sono momenti importanti. Il meglio è la culla di quando erano neonati i genitori (inevitabilmente vintage, senza dubbio a costo zero, il massimo è se a coprirla c’è la copertina fatta a mano dalla nonna). In mancanza di questo reperto archeologico, cercate qualcosa fra gli amici: troverete di sicuro. Ultima ri- • SPECIALE CRISI: FARE sorsa la rete: su ebay trovate un’infinità di cullette che, se non avete spazio in casa, potrete rimettere all’asta appena non vi serviranno più. Denti Tutto fa credere che il dente esca dalla gengiva senza che il lattante se ne accorga, così come è successo a tutti noi coi denti permanenti. Inutili probabilmente i prodotti anestetici locali. Quando la dentizione decidua è quasi completa (più o meno alla fine del 2° anno) è il momento di cominciare con l’igiene orale: lo spazzolino deve essere piccolo, di buona qualità e cambiato di frequente; del dentifricio si potrebbe fare anche a meno, e comunque ne basta poco, anzi pochissimo. Meglio avere denti sani, meglio evitare il costoso intervento del dentista: perciò pulizia, cibi consistenti da masticare e niente zuccheri fuori dai pasti (anche le bevande dolci vanno considerate così), niente succhiotto dolce; lavarsi i denti dopo che si è mangiato e specialmente dopo che si è mangiato un dolce. Lo zucchero favorisce la crescita dei batteri che cariano i denti. Esami del sangue “Dottoressa, non abbiamo mai fatto gli esami del sangue; non sarà il caso di fare un controllino?” Ci sono pochi modi per spendere denaro senza avere in CERTIFICATO “Il certificato è il documento rilasciato dall`autorità o dall`ente che ne ha competenza per cambio nulla, uno di questi è fare periodicamente analisi del sangue ad un attestare un fatto, una condizione, un diritto...” bambino. Nonostante l’apparente senLa definizione è di Wikipedia, la grande enciclopedia universale on line. sazione di sicurezza che deriva dall’ahttp://www.uppa.it/dett_articolo.php?ida=196&idr=12&idb=109 MEGLIO CON MENO • ver “guardato dentro” e aver letto un responso fatto di numeretti messi in fila, la ripetizione di analisi di routine, messe in sequenza standard, non dà alcuna garanzia di prevenire le malattie. Senza contare il fatto che, più numerose sono le analisi richieste, più lunga la lista dei parametri cercati, e maggiore è la probabilità di trovare valori che si discostano da quelli normali solo per caso, senza che ciò abbia un significato clinico. E allora? Nessun esame per un bambino che non mostra sospetti segni di malattia; esami sempre e solo “mirati” e sempre e solo di pertinenza del pediatra. Se ne avvantaggia il vostro portafogli, le casse del Servizio Sanitario… e la vostra salute mentale. Fascia Una fascia legata intorno al corpo della mamma in cui il bimbo possa rannicchiarsi comodamente non è solo un’alternativa economica al passeggino o al marsupio, è anche un modo per stare più vicini al proprio cucciolo e dargli sicurezza, NON SOLO MARSUPI Fascia lunga, fascia elastica, marsupio, zaino, amaca: tutti strumenti semplici che consentono di portare a contatto con il proprio corpo, bambini fino all’età in cui possono camminare. Si trovano in vendita nei negozi di articoli per l’infanzia e su internet; ma non è difficile realizzarli semplicemente con il “fai da te”: basta una striscia di stoffa resistente e lavabile, di lunghezza variabile fra 2,5 e 5 metri, a seconda della taglia del genitore, della larghezza di 70 cm, con i bordi a doppia cucitura: la mamma (o il papà) imparerà presto come legarla intorno al suo corpo. SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO MADRI CANGURO Si chiama anche “marsupio terapia” (Kangoroo Mother Care), non richiede attrezzature biomediche, può essere applicato ovunque a bassi costi e condotto anche a domicilio, dopo una prima fase di avvio ospedaliero. È l`uovo di Colombo che ha rivoluzionato l’assistenza ai neonati di basso peso nei paesi poveri. Da alcuni anni è stata adottata anche nei paesi industrializzati. Molto semplicemente, il corpo della madre viene utilizzato come “incubatrice”: il neonato di basso peso (dai 600 grammi in su) può venire “attaccato” al corpo della madre (o del padre) mantenendo il contatto pelle a pelle per tutto il tempo necessario a raggiungere una sufficiente omeotermia. È provato che in questo modo i bambini raggiungono una temperatura migliore, si ammalano meno e vengono allattati al seno più facilmente dei bambini tenuti solo in incubatrice. mantenendo contemporaneamente le mani della mamma (o del papà) libere di muoversi, la coppia genitore-bambino autonoma negli spostamenti sui mezzi pubblici, in casa e in qualsiasi altro luogo si desideri andare. UPPA ne ha già parlato più volte. Giocattoli I giocattoli sono una grande spesa e spesso anche una delusione: luccicanti e attraenti nella scatola esposta in vetrina, fragili e deludenti quando la scatola si apre e rivela il suo contenuto. Destinati a durare lo spazio di un giorno, per finire poi in fondo a qualche armadio. Ma qualche giocattolo resiste e appassiona e, usato e riusato, viene gelosamente riposto e riappare dopo diversi anni nelle mani di un figlio. Si tratta in genere dei giochi “di costruzione” composti da elementi assemblabili in infinite combinazioni (il LEGO e il DUPLO sono quelli più famosi, ma anche i cubi, le piramidi, i parallelepipedi e i ponticelli di legno colorato): si possono acquistare anche in più riprese aggiungendo nuovi elementi volta per volta, perché venduti in infinite varianti. Se poi uno si vuole orientare sul giocattolo autocostruito, abbiamo dei suggerimenti per voi a pag. 42 e 43. Girello Questo è un oggetto di cui si dovrebbe semplicemente fare a meno. Se vi venisse proposto in regalo, rifiutate gentilmente l’offerta orientando la scelta su qualcos’altro di più utile e duraturo. A parte i molti dubbi in merito alla sua reale influenza sulla deambulazione, a parte i rischi (relativi) di cadute, resta il fatto che si tratta di un “accessorio” usato per poche settimane e poi abbandonato quando il bimbo comincia a camminare da solo. A quel punto vi resta solo il dilemma: “E adesso dove lo metto?” Hotel Scelta quasi obbligata: in italiano le parole che cominciano per H sono davvero poche! Ma non scelta casuale: le vacanze si avvicinano e sistemarsi confortevolmente con i bimbi non è facile e spesso neppure economico. I bambini hanno bisogno di spazio e di libertà e non è facile trovarne in un al- 27 SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO bergo a un costo accessibile. Ci sono alternative valide. La più interessante, per una famiglia con bambini, è lo scambio di casa. Praticato ormai da moltissimi anni da decine di migliaia di persone in Europa e in America, lo scambio non è solo un modo per risparmiare (cedendo la propria casa ad un’altra famiglia si ha in cambio gratis un’altra casa, che è molto di più della più bella stanza del miglior albergo) è anche un modo per conoscere altri paesi e altre persone in maniera più profonda. È un’emozione infatti prendere possesso della casa che ci ospiterà nelle vacanze, scoprire le abitudini di un’altra famiglia, i libri che leggono, la musica che ascoltano, le foto di famiglia; se poi, come spesso capita, si tratta di un’altra famiglia con bambini più o meno coetanei dei nostri, allora la gioia di correre nelle loro camerette e rovistare fra i loro giochi sarà il massimo. In più, questa modalità offre la possibilità di rilassarsi come a casa propria, cucinare se non si ha voglia di andare fuori, fermarsi un po’ di più, approfittando di questo scambio di ospitalità. Ciliegina sulla torta: se la famiglia è abituata a scambiare, lascerà ai suoi ospiti preziose indicazioni: il ristorante migliore nelle vicinanze, la meta di una gita, l’indirizzo per fare la spesa, il contatto con una famiglia di vicini che avrà voglia di fare amicizia. Insomma, quasi il massimo, spendendo niente. Igiene Fare meglio nel campo dell’igiene personale è difficile: siamo a livelli eccellenti e i nostri bambini sono fra i più puliti e profumati che esistano, tuttavia ottenere gli stessi risultati con meno è possibile, anzi auspicabile. Intanto ricordiamoci che l’acqua corrente è la principale garanzia di igiene: se si parla di igiene personale, per esempio nella zona del pannolino dei bambini piccoli, il lavaggio con acqua corrente non solo non costa, ma rispetta quel sottile film di grasso che ricopre e protegge la pelle; perciò più acqua e meno salviettine, che oltre che costose sono anche dannose. Nell’acquisto dei prodotti per l’igiene personale e degli ambienti, possiamo risparmiare ricorrendo ai “detersivi alla spina” in vendita in molti supermercati. Costano meno (non si paga la confezione) e migliorano l’ambiente (meno plastica da smaltire). Latte L’allattamento di un neonato rappresenta il primo impegno per i genitori (la mamma soprattutto) sia sul piano • SPECIALE CRISI: FARE pratico ed emotivo, che sul piano economico (se si usa il latte in polvere). Il meglio, in questo caso, coincide più che con il meno con il niente: nel senso che il latte migliore è proprio quello gratis, cioè il latte materno. Il principale ostacolo in questo caso, duole dirlo, siamo noi, cioè medici, ostetriche e infermieri che, soprattutto alla nascita, non aiutiamo la mamma ad allattare. Allora, attrezzatevi nel modo giusto e seguite questi consigli: 1. scegliete, se è possibile, un ospedale o una clinica in cui si pratichi il rooming-in; 2. chiedete con insistenza che il bambino appena nato vi venga portato e attaccatelo subito al seno; 3. una volta a casa, resistete alla tentazione di somministrare un biberon alle prime difficoltà e fatevi consigliare dal vostro pediatra o da una consulente per l’allattamento. E se proprio il latte artificiale fosse indispensabile? Cercate nei supermercati e in farmacia: troverete facilmente il latte in polvere più conveniente; considerate che tutte le formule “di partenza” (latte N. 1) sostanzialmente si equivalgono per composizione e caratteristiche nutrizionali. Letto Quando la culla non basta più, si comincia a cercare un letto o più spesso, un lettino. In genere si comincia a pensarci intorno al compimento di un anno, quando il bambino sa già muoversi autonomamente, è diventato piuttosto alto e ha bisogno ALCUNI SITI PER SCAMBIARE CASA Tutto era cominciato con un librone che girava per posta, foto in bianco e nero ed ordine alfabetico, tipo elenco del telefono; poi si scriveva, si mandavano le foto e si telefonava (con il rischio di qualche piccolo malinteso). Oggi con internet lo scambio è veloce, sicuro e inequivocabile. www.intervac.it: sezione italiana dell’organizzazione intervac.org. Quota di iscrizione minima 100 euro annue. www.homelink.it: sezione italiana dell’internazionale homelink.org. Quota di iscrizione minima 110 euro euro l’anno. www.homeforexchange.com: sito americano, gratis l’iscrizione per il primo anno. 28 MEGLIO CON MENO • SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO LETTO MONTESSORI Un letto che potete facilmente costruire da voi e usare dai sei mesi ai venti anni, un modello adottato da sempre nei nidi Montessori. È formato da una cornice di legno alta 10 cm fissata intorno a un piano di multistrato spesso un paio di cm, sotto al quale, se volete, potete montare delle rotelle metalliche piroettanti che vi consentiranno di spostare facilmente il letto. Per lucidare il legno potete usare cera d’api (in vendita già pronta nei negozi di vernici e bricolage). Quanto alle dimensioni, vi conviene adeguarle a quelle di un materasso ad una piazza, ma, se avete poco spazio, potete farlo su misura (attenzione però, il materasso vi costerà di più e, prima o poi, bisognerà comprarne uno più grande). Il lettino sarà alto circa 20 cm da terra, compreso il materasso: perciò anche un bambino piccolo potrà facilmente scendere e salire senza pericolo e voi potrete stendervi comodamente con lui per addormentarlo, allattarlo o leggergli un libro senza essere costretti a guardarlo attraverso le sbarre. di spazio. Ci possono essere molte tappe da percorrere fra la culla e un letto, ma noi vi suggeriamo di saltarle tutte e mettere il bimbo a dormire direttamente in un letto da grandi. Non è, come al solito, solo un problema di risparmiare comprando un letto che vada bene una volta per tutte, è anche un problema di autonomia e sicurezza. Il bambino che sa camminare vuole potersi muovere e cercherà di superare gli ostacoli, scavalcando magari le spondine di un lettino a forma di gabbia. Questi tentativi di “evasione” potrebbero concludersi in un sonoro capitombolo. Viceversa un letto normale molto basso non è un pericolo (cadere da un’altezza di 30 centimetri non può far male) e il bimbo può scendere e risalire da solo senza pericolo. Qualche volta lo abbonderà per venire nel vostro letto, ma questo, si sa, fa parte del gioco. UNA BABELE DI PRODOTTI Nel 2003 il 63% dei bambini ha ricevuto almeno una ricetta medica. La percentuale cresce al 76% se si considerano solo i bimbi fino ad un anno, in sintonia con quanto descritto anche a livello internazionale. La visita dal dottore si conclude quasi sempre con la prescrizione di un farmaco: in media, ogni piccolo paziente ottiene 3,1 ricette e 4,8 confezioni di farmaci, a cui vanno aggiunte quelle comprate dai genitori di tasca propria. Tre classi di farmaci - antibatterici, antiasmatici e corticosteroidi sistemici rappresentano l’87,7% delle confezioni prescritte. Ben il 56,7% dei bambini ha ricevuto almeno un antibiotico, il 24,9% almeno un farmaco del sistema respiratorio. Sui principi attivi, questa “concentrazione” appare ancora più evidente: solo venti coprono l’81% delle confezioni dispensate, ma ne vengono utilizzati 645, per un totale di 2.813 specialità farmacologiche. Le conseguenze sono anche economiche: metà della spesa totale, che ammonta a 45 milioni, è determinata da pochi medicinali, “di seconda scelta” (come macrolidi o cefalosporine) o impiegati in maniera non appropriata (come i cortisonici inalatori). Per ogni assistito sono stati spesi in media 72,12 euro. Arno-Pediatria 2003, rapporto realizzato dal Consorzio interuniversitario Cineca e dall’Istituto Mario Negri. Medicine Strumenti preziosi per la nostra salute (meno male che ci sono!) perché facciano bene bisogna usarle a ragion veduta: questo significa certamente usare quelle giuste, ma anche usarne di meno. Nel “Una babele di prodotti” qui sopra potete leggere le conclusioni di un’ampia indagine promossa e realizzata ai massimi livelli scientifici nel nostro Paese sull’uso dei farmaci nei bambini, da cui si deduce che noi tutti (medici e pazienti) tendiamo ad abusarne. Un altro mito da sfatare: il farmaco migliore non è il più nuovo e il più costoso, ma quello più datato, più vecchio e sperimentato e che, quindi, costa meno. Naso chiuso - naso che cola Non c’è bambino senza naso chiuso o naso che cola: da qui il termine “moccioso” adoperato scherzosamente per definire un bambino. La rinite (il comune raffreddore) accompagna tutta l’infanzia a causa delle relativamente scarse difese immunitarie dei soggetti giovani; all’infiammazione delle mucose si accompagna la secrezione del muco che può ostruire il naso e rendere difficile la respirazione. I bambini fanno molta fatica a respirare con la bocca e perciò il raffreddore li infastidisce non poco, soprattutto di notte e ci mettono qualche anno prima di imparare a soffiarsi il naso. Ecco per- 29 SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO ché hanno tanta fortuna commerciale i preparati a base di soluzioni saline adoperati per lavare il nasino e “curare” il raffreddore. Peccato che tutti questi prodotti abbiano un costo molto alto per essere soltanto acqua e sale. La stessa soluzione che si trova in commercio, si può anche preparare molto più economicamente a livello domestico, facendo sciogliere in mezzo litro di acqua bollita due cucchiaini di sale fino da cucina (4,5 grammi circa). Ospedale Gli ospedali assorbono la maggior parte della spesa sanitaria, in Italia e in tutto il resto del mondo: e questo è giusto, perché l’ospedale è il luogo deputato alla cura delle malattie più importanti e perciò ha bisogno di costose attrezzature e di molto personale. Non possiamo più fare a meno di avere buoni ospedali, efficienti, qualificati e confortevoli, ma le risorse economiche sono sempre limitate e occorre fare delle scelte. Ma se l’ospedale è il posto ideale per la cura delle malattie importanti, non è detto che in ospedale si curino meglio le malattie più semplici; anzi è esattamente il contrario. Rivolgersi all’ospedale per curare una malattia febbrile banale, una semplice enterite o anche una comune broncopolmonite è un errore: si spende tantissimo e spesso la qualità dell’intervento (condizionata da procedure terapeutiche invasive, eccesso di esami clinici, scarso confort 30 per il bambino, facilità di insorgenza di altre malattie che si aggiungono a quella di base) è quasi sempre inferiore a quella di una cura a casa, gestita dal medico curante. Perciò, anche se il ricovero in ospedale non incide economicamente sul paziente, per fare meglio, risparmiando risorse, bisogna scegliere bene quando andare in ospedale e quando no. Questa scelta dipende molto dal nostro comportamento: se ci si reca in ospedale per una semplice febbre o una malattia banale che dovrebbe essere gestita dal pediatra di famiglia ci si mette da soli sulla strada di un ricovero inappropriato. Il risultato sarà sgradevole per il bambino e per la sua famiglia e inutilmente dispendioso per il Servizio Sanitario. Se invece si utilizza sempre (o almeno il più spesso possibile) il filtro del pediatra curante, le malattie più semplici saranno curate meglio a casa e il vostro medico potrà concordare con l’ospedale solo i ricoveri necessari. • SPECIALE CRISI: FARE cile che a due anni e 1/2, migliora l’autonomia del bambino, rinforza la sua autostima e vi fa risparmiare un sacco di soldi. Senza dire dei pannolini ecologici di cui si parla a pag 12. Pappe Si trova di tutto, al supermercato e in farmacia, ma che prezzi! E se invece delle pappe offrissimo ai nostri bimbi delle normali e ben cucinate pietanze? Molto, molto meglio, con molto, molto meno. Passeggino Utile, quasi indispensabile, può essere sostituito da una fascia, ma poi, quando il bimbo diventa più pesante è difficile farne a meno. Facile trovarlo da parenti o amici, soprattutto se, appena possibile, si riesce a farne a meno, abituando il bambino a camminare. Ancora una volta cresce l’autonomia e l’abitudine al movimento. Che sarà preziosa quando il bimbo crescerà e comincerà, probabilmente, a diventare “cicciottello”. Pannolini Fare meglio con meno? Un consiglio solo: levate il pannolino già a un anno e 1/2: non solo è possibile, ma è più faCHIAMIAMOLO “AUTOSVEZZAMENTO” Potremmo chiamare questo nuovo e antico modo di svezzare i bambini “autosvezzamento”. Dobbiamo aver fiducia in ciò che la scienza e la quotidiana osservazione dei bambini ci suggeriscono: solo quando i bambini raggiungono una maturità sufficiente è per loro possibile assumere alimenti diversi dal latte, materno o artificiale, in tutta sicurezza, gioiosamente, senza astruse combinazioni di più o meno esotici prodotti industriali, con minima spesa e grande soddisfazione dei genitori. Le più importanti organizzazioni sanitarie ci suggeriscono i sei mesi di vita come limite minimo da superare prima di iniziare lo svezzamento. Ebbene da quel momento in poi, al primo segnale di interesse da parte del bambino nei confronti del pasto dei grandi, gli si offrirà un piccolo assaggio di ciò che si sta mangiando, e così per tutte le portate. Si smetterà quando il bambino non farà più richieste. Lo stesso si farà ai successivi pasti. Le poppate intanto continueranno con la cadenza abituale, ma inevitabilmente quelle vicino al pranzo e alla cena diventeranno sempre meno consistenti fino a scomparire. In questo modo, insensibilmente e ognuno con un proprio ritmo, i bambini si adeguano alle abitudini alimentari delle loro famiglie. MEGLIO CON MENO • Qualità Certo scrivere un ABC non è facilissimo; quando si arriva alla Q, per esempio cosa ci si mette? Ecco: qualità. Qualità della vita del bimbo, ma anche qualità del rapporto fra il bimbo e i suoi genitori: due cose che il consumismo, la spesa senza fine minacciano e che invece trarrebbero grandi vantaggi da uno stile di vita più sobrio. Due esempi: se invece di mettere un televisore (magari corredato di una playstation o di un lettore di DVD) in cameretta mettessimo un semplice scaffale di libri, da cui prenderne uno ogni sera per sedersi accanto a lui e leggergli delle storie, scopriremmo prestissimo quanto è piacevole il legame che si crea, quanto è dolce quella mezzora e quanto poco, pochissimo ci sarà costato; se invece di fare una megafesta di compleanno, con decine di regalini inutili e destinati a finire presto nel secchio della spazzatura, magari organizzata in un locale da cui usciremo frastornati e assordati, si scegliesse una festa più intima (tanti bimbi invitati, quanti sono gli anni compiuti) fatta quietamente in casa, vivremmo il compleanno come una ricorrenza lieta e non come una specie di incubo che si ripete. Ragadi Fastidiose, antipatiche vi sorprendono proprio appena il vostro bimbo è nato e cerca di attaccarsi avidamente al seno e lì, dai con le cremine, i lavaggi speciali. E invece è tutto molto sem- SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO plice ed economico: intanto si prevengono attaccando correttamente il bambino e consentendogli di mettere in bocca tutto il capezzolo e la cosiddetta “areola mammaria”, non solo la punta del capezzolo; e, quando ci sono non è difficile farle rimarginare evitando i lavaggi frequenti del capezzolo con saponi o detergenti, e tenendo il seno scoperto, lasciando che sulla superficie del capezzolo si asciughi un po’ di latte materno. Scarpe Capita spesso che il pediatra si senta chiedere dai genitori di un bambino che appena comincia a camminare: “Quali scarpe gli devo mettere?” C’è un perché di questa domanda: generazioni di genitori sono state abituate a pensare che esistessero delle (costosissime naturalmente) scarpe speciali capaci nientepopodimenoche di “insegnare” i primi passi. Quando è vero esattamente il contrario: si impara a camminare d’istinto e scalzi; e scalzi i bambini camminano a lungo, perché lo fanno prevalentemente in casa, un posto dove tutti noi, appena entrati, ci leviamo le scarpe. E quando camminano fuori casa? Scegliete pure delle scarpe carine e comode, ma senza svenarvi: dureranno pochissimo. Sterilizzazione Quando un neonato sta in ospedale o in clinica, tutti gli oggetti con cui entra in contatto vengono sterilizzati. E vorremmo ben vedere: si tratta di ambienti in cui circolano decine di persone, fra bimbi, personale e genitori, se non si applicassero regole igieniche accurate si rischierebbero epidemie, piccole, ma pericolose. Ma quando il bambino arriva a casa l’uso di sterilizzatori e/o di so- luzioni disinfettanti diventa assolutamente superfluo. Il bimbo è già “colonizzato” da miliardi di batteri e virus contro i quali dovrà imparare a difendersi; non circolano intorno a lui tante persone e gli stessi ciucci estratti con circospezione dalla sterilizzatrice, nel momento in cui vengono presi in mano si riempiono nuovamente di germi, per poi finire in una bocca che di germi pullula. E allora? Basta un po’ di acqua corrente e detersivo per tenere tutto pulito. Tisane Camomille, finocchietti, miscugli di erbe in infusione somministrati ad ignari lattantini agitati il più delle volte soltanto dalla fame. Prima di prodigarvi nei biberon, magari per arrivare alle fatidiche 3 ore di intervallo, provate con il latte, magari dal seno materno. Tosse Spazzino dei bronchi, indispensabile meccanismo per ripulire le vie respiratorie dei piccoli “mocciosi”, d’accordo, però quando cominciano e non smettono più, e magari si svegliano di notte o non riescono a prendere sonno qualcosa bisognerà pur fare! E lì sotto con gli aerosol, le supposte, le gocce e gli sciroppi; mentre tutti gli studi clinici ci dicono che questi rimedi non portano quasi nessun beneficio. Resta il problema del fastidio notturno: ma è stato dimostrato che un semplice, economico e gradevole cucchiaino di miele potrebbe aiutare più di un farmaco. Non è un “consiglio della nonna” è il risultato di un esperimento scientifico. MENO • SPECIALE CRISI: FARE MEGLIO CON MENO in alternativa si può ricorrere a un termometro elettronico a bulbo che funziona più o meno allo stesso modo. Utensili Sono infiniti gli “utensili” apparentemente indispensabili per la gestione di un bimbo. Ecco un elenco di quelli di cui potete fare tranquillamente a meno, gestendo le singole problematiche molto meglio con altri mezzi. Bilancia pesa neonati: meglio affidarsi al pediatra. Box: parola inglese che significa “scatola”; ogni altro commento è superfluo. Cucchiaini morbidi o variamente sagomati: non c’è motivo per non usare le posate di tutti. Mangiapannolini o altri sistemi di sigillatura e profumazione: profumare e sigillare la cacca e la pipì: che idea bizzarra! Omogeneizzatore: se proprio volete, basta il frullatore di casa. Portabiberon termico: non conviene girare con il latte tiepido al seguito, meglio preparare il biberon lì per lì. Scalda biberon (domestico e da auto): meglio scaldare l’acqua sul fornello e poi aggiungere la polvere del latte. Scolabiberon: perché non basta lo scolapiatti di cucina? Scolatettarelle: idem. Sterilizzatore: meglio lavare e sciacquare (vedi anche lettera S). Termometri auricolari o altre sofisticate apparecchiature per la misurazione istantanea della febbre: un termometro tradizionale sarà sufficiente; Vestitini Ebbene sì: i nostri bimbi sono i meglio vestiti del mondo! Che c’è di male? Ci piace il bello, siamo famosi per questo noi italiani. E infatti basta dare un’occhiata ai negozi nelle nostre strade per innamorarsi di quello che c’è in vetrina. Che prezzi però! E poi quando mai li consumeremo questi eleganti vestiti che in poche settimane o in pochi mesi saranno piccoli e stretti? La soluzione c’è e si chiama “riciclo”: metto a disposizione di un bambino più piccolo il vestito poco usato del mio e ne prendo un altro più grande poco usato da un altro bimbo. SPECIALE durre dermatiti da contatto), ma non servirà neppure l’economicissima ammoniaca. Possono essere utili creme contenenti cortisonici (ce n’è sempre in casa). Ma, come sempre, i risultati migliori si ottengono dalla prevenzione che, in questo caso, non costa quasi niente: indossare pantaloni e indumenti a manica lunga, possono essere utili i repellenti (DEET, o NN-Diethylm-toluamide – Autan, Off, Zanzara stop adulti), che tengono lontane zanzare e tafani, ma solo sopra i due anni. Al di sotto di questa età la soluzione migliore è una semplice zanzariera sulla culla. Tratto dalla Campagna informativa “Lo sai mamma?” realizzata in collaborazione tra la Federfarma Lombardia, l’Associazione Culturale Pediatri e il Laboratorio per la Salute Materno-Infantile dell’Istituto “Mario Negri” di Milano. http://www.marionegri.it/mn/it/servizi/ mamma.html Zanzare In caso di puntura di zanzara, mettere un cubetto di ghiaccio avvolto in un involucro di cotone sulla zona colpita. Per il prurito potete risparmiarvi l’acquisto di antistaminici in crema (non ne è dimostrata l’efficacia e possono in- USATO MA BELLO L`acquisto di abiti e attrezzature usate ci dà la possibilità di occuparci dei nostri bimbi senza rinunciare alla qualità. In tutta Europa questi negozi esistono da decenni. Nei punti di scambio si può trovare merce in perfette condizioni ed igienicamente trattata. E per le mamme più mondane e intraprendenti, che amano coniugare l’utile e il dilettevole, è nato da poco lo “swapping”, un vero e proprio baratto di vestiti usati. L’evento si organizza attraverso il web, in un luogo pubblico o, possibilmente, in un parco, ognuno arriva con il proprio sacco di vestiti da scambiare, e volendo anche qualche stand di metallo su cui appenderli. Così tra una chiacchera e una merenda i pargoli si rifanno il guardaroba. • ■ [email protected] Vincenzo Calia Pediatra di famiglia, Roma