La politica per la concorrenza Livello dei beni e della produzione
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La politica per la concorrenza Livello dei beni e della produzione
La politica per la concorrenza L’intervento antitrust era considerato sin dalle origini essenziale per il rispetto delle regole di confronto competitivo, con proibizione di pratiche discriminatorie, predatorie e vessatorie, per garantire l’interesse pubblico nei casi di abuso da parte di detentori di potere monopolistico. Tre livelli per le attività economiche: - Livello dei beni - Livello della produzione -Livello dell’innovazione (Weizsacker, 1980) Livello dell’innovazione Attività di produzione di nuova conoscenza, di nuovi beni e di nuove tecniche. Contrasto tra principio di concorrenza e necessità di garantire incentivi sufficienti all’attività innovativa. Necessarie restrizioni al principio di concorrenza in tali settori, per incentivare e rendere remunerativa l’attività innovativa. Livello dei beni e della produzione Attività di semplice scambio, che non accresce la quantità complessivamente disponibile di un bene. A questo livello concorrenza significa libertà di accesso ai beni. Æ CONFLITTO TRA INDIVIDUI Æ intervento necessario per limitare il principio di concorrenza Æ diritti di proprietà. Il livello della produzione accresce l’offerta di beni già presenti. L’applicazione del principio di concorrenza richiede: -REGOLAMENTAZIONE mediante DIRITTI DI PROPRIETA’ della libertà di accesso (livello 1) - tutela della libertà di ACCESSO ALLA PRODUZIONE (mercati concorrenziali per l’acquisto di fattori e per la vendita dei prodotti), libero accesso alla tecnologia. Obiettivi di politica per la concorrenza 1) Mantenere la diffusione del potere di mercato. Uguaglianza delle possibilità di azione economica Æ ridotta influenza dei singoli su variabili di mercato 2) Tutela della libertà economica dei partecipanti al mercato Æ impedire che le forze spontanee del mercato soffochino il meccanismo concorrenziale. Sanzionare boicottaggi nelle forniture; rifiuto di vendere; prezzi discriminatori; predazione. Tutela della concorrenza e non dei concorrenti Obiettivi di politica per la concorrenza Struttura delle normative antitrust 3) Favorire allocazione efficiente delle risorse. La concorrenza perfetta, che costituisce l’ottimo paretiano (first best) non è un modello di riferimento per l’antitrust, in quanto è impossibile eliminare tutte le imperfezioni. Oggetto delle NA è la posizione dominante e il suo abuso. Es. Linea autobus (monopolista) Æ CM=10 pM = 14 Taxi in concorrenza Æ p=CM=12 Tutti userebbero il taxi ma allocazione inefficiente, le risorse vengono trasferite da un settore a costi bassi (bus) ad uno a costi alti (taxi). Se taxi fosse in monopolio Æ pM =13 ma con risparmio di costi (CM=8) Æ efficiente lo spostamento di risorse (second best). Lungo periodo: capacità di ricavare profitti maggiori di quelli di concorrenza continuativamente. Il first best (eliminazione dei monopoli) non raggiungibile ma il second best si. Breve periodo: si parla di posizione dominante se l’impresa riesce a mantenere i prezzi al di sopra del CM. Causa: barriere all’entrata strutturali o strategiche; disponibilità di risorse (finanziarie o quote di mercato) che consentano di condizionare alcune variabili di mercato. 1 Struttura delle normative antitrust Le NA sono organizzate di solito in 4 blocchi: 1. Divieto di abuso di posizione dominante, diretto (predazione) o mediato attraverso la distribuzione (restrizioni verticali). 2. Divieto di intese e coordinamento oligopolistico. 3. Controllo della concentrazione delle risorse economiche presso un singolo soggetto. 4. Costituzione di un Organismo o Autorità Garante, anche specifico per singoli settori. Scuole di pensiero Mercato rilevante Scuola di Chicago Æ sono le barriere amministrative che generano i monopoli. Negli altri casi una posizione dominante o è effimera o dipende da superiore performance Æ ribaltamento causa-effetto. Guadagni dinamici possono compensare perdite statiche dovute a minor concorrenza. Trade off Le posizioni di monopolio ottenute con l’innovazione tecnologica (rotture innovative) servono ad assicurare lo sviluppo economico di lungo periodo, hanno natura temporanea Æ antitrust inutile e dannoso. Due tesi: 1. Correlazione positiva tra potere di mercato e capacità innovativa (disponibilità di risorse) 2. Le grandi imprese hanno attività innovativa più intensa (grande dimensione dei laboratori di ricerca). Mercato del prodotto Cruciale l’identificazione del mercato rilevante (MR). Es. Coca Cola la sua quota di mercato è non grande se il MR è quello delle bevande analcoliche, mentre è molto grande se il MR è quello delle cole. cole C-cola Pepsi Struttura-Condotta-Performance Æ la struttura dei mercati determina il comportamento e la performance delle imprese. Le NA ispirate all’approccio SCP pongono l’accento sulla concentrazione dei mercati nei due casi: Poche imprese Æ favorisce collusione Grandi imprese Æ posizione dominante Innovazione e struttura Nuova Economia Industriale: la struttura di mercato si modella nel tempo ed in seguito a decisioni strategiche, endogene, dei partecipanti al mercato Æ Poco importante la concentrazione, rilevanza del comportamento strategico che può essere o non essere anticompetitivo. Il principale impedimento al buon funzionamento del mercato è il comportamento strategico di alcuni operatori che acquisiscono e consolidano potere di mercato, estraendo extra-profitti. Mercati contendibili: deregolamentazione. Bevande analcoliche Scuole di pensiero Due aspetti definiscono il MR: - merceologico - geografico Limiti del mercato determinati da elasticità incrociata: εji= (dqj/qj )/(dpi/pi) εji> 0 j sostituto di i εji= 0 se j indipendente da i εji < 0 se j complementare ad i Problemi: 1. L’elasticità di i rispetto a j è solitamente diversa da quella di j rispetto a i. Se qj=100 e qi=10, e se pj aumenta del 10% Æ + 5 unità di i e –5 di j. εij= 5 Se invece fosse pi ad aumentare del 10%, lo spostamento delle 5 unità avverrebbe in senso inverso Æ εji= 0,5 2 Mercato del prodotto Il grado di sostituibilità tra prodotti dipende dal livello dei prezzi: es. petrolio e carbone (sostituti solo se il petrolio costa molto, perché carbone minor potere calorifico). Nel valutare la sostituibilità si usano i prezzi correnti nel calcolo delle elasticità incrociate Æ si sbaglia. Se un prezzo prossimo al CM la gamma di sostituti può essere molto bassa, e dimensione del mercato risulta contenuta. Ad un prezzo superiore altri prodotti possono diventare alternative interessanti. Presenza di molti succedanei non significa concorrenza. Discontinuità nella serie di sostituti “Il significato di monopolio, nel senso più antico, è quello dell’esistenza, rispetto alla quantità prodotta dall’imprenditore singolo, di una discontinuità nella serie di beni sostitutivi. Una simile discontinuità di base ci offre una definizione semplice ed immediata di una singola merce” (J. Robinson, The Economics of Imperfect Competition, 1933) Si parte da un bene e si includono i sui sostituti e poi i sostituti dei sostituti. Problemi: 1. Marmellata e Zucchero sostituti del miele ma non sostituti tra loro; 2. Quale discontinuità bisogna cercare? Caso Brown Shoe (calzature) Caso Du Pont (Cellophane) La Du Pont inventa nel 1927 un nuovo tipo di cellophane. Nel 1947 deteneva circa il 75% del mercato del cellophane, mentre nel mercato più ampio dei prodotti flessibili da incarto la quota era del 20%. Ma il prezzo molto più alto. Il mercato rilevante fu considerato quello ampio, perché gli altri prodotti risultavano sostituti accettabili. Grazie al potere di mercato la Du Pont aveva innalzato significativamente il prezzo sopra il livello di concorrenza, e a causa di ciò i consumatori percepivano una certa sostituibilità tra prodotti. L’elasticità incrociata fornisce indicazioni solo se calcolata al prezzo di concorrenza Definizione dell’AGCM Il mercato del prodotto di riferimento comprende tutti i prodotti e/o servizi considerati intercambiabili o sostituibili in ragione delle caratteristiche dei prodotti; dei loro prezzi; dell’uso al quale sono destinati. Può essere composto da diversi singoli gruppi di prodotti. Un singolo gruppo di prodotti è un prodotto con caratteristiche materiali, immateriali e tecniche in gran parte identiche e pienamente intercambiabili. Suddivisione in sottomercati: utile se i consumatori non percepiscono come intercambiabili prodotti simili. Il mercato geografico LA Brown Shoe nel 1956 si fuse con G.R. Kinney Company. BS era il 4° produttore e il 3° nella distribuzione GRK era il 12° produttore e l’8° nella distribuzione. Può essere in astratto con un certo grado di indeterminazione. La nazione, il mercato mondiale, il quartiere di una città Æ considerare specifiche caratteristiche del prodotto e delle imprese. Corte Suprema: bisogna considerare le quote di mercato nei sotto mercati per le scarpe da uomo donna e bambino perché i segmenti sono separati per i consumatori (no intercambiabilità). Ma rilevante anche la sostituibilità dal lato dell’offerta Æ passaggio dal segmento uomo a quello donna con bassi costi. Produttori svizzeri di orologi (barriere alla mobilità) Mercato geografico: si fonda sull’operare dell’arbitraggio, la differenza tra prezzi non può essere superiore al costo di trasporto. Se è uguale le aree sono un unico mercato se invece è inferiore si tratta di mercati separati. Costi di trasporto elevati rispetto al prezzo di produzione restringono il mercato geografico. 3 Criteri empirici Stigler & Sherwin: se due aree appartengono allo stesso mercato i prezzi di uno stesso bene tendono ad avere andamenti analoghi nel tempo, si differenziano solo per il costo marginale di trasporto. Elzinga & Hogarty: è mercato quello all’interno del quale si effettuano volumi notevoli di spedizioni. Definizione alternativa: è mercato un cartello ideale, cioè l’insieme dei concorrenti con cui l’impresa sceglierebbe di colludere, se potesse (Boyer, 1984). Mergers Guidelines Emanate dal Dipartimento di Giustizia e dalla Federal Trade Commission. Mercato è definito come un prodotto o gruppo di prodotti e un’area geografica in cui sono venduti tale per cui una singola impresa che max il profitto, unica a produrre o a vendere in quell’area e non soggetta a regolamentazione di prezzo imporrebbe almeno un piccolo ma significativo aumento di prezzo. Se il MR è più ampio dell’area considerata, un ipotetico monopolista non può aumentare il prezzo per un periodo di tempo sostanziale senza entrata di potenziali entranti e senza che i consumatori acquistino all’esterno dell’area. Definizione dell’AGCM Mercato geografico rilevante è l’area nazionale nella quale le imprese forniscono prodotti o servizi, nella quale le condizioni di concorrenza sono sufficientemente omogenee e che può essere tenuta distinta dalle zone contigue perché in queste ultime le condizioni di concorrenza sono sensibilmente diverse. Importanti: la natura e le caratteristiche dei prodotti, l’esistenza di ostacoli all’entrata, di preferenze dei consumatori, sensibili differenze nelle quote di mercato delle imprese tra aree contigue o sostanziali differenze di prezzo 4