il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza

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il programma di sala del concerto - Società del Quartetto di Vicenza
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CAMERON
CARPENTER
international touring organ
giovedì 15 dicembre 2016
stagione concertistica 2016/17
stagione concertistica 2016/17
CAMERON CAR P ENTER
THE INTERNATIONAL TOURING ORGAN
Mamma, voglio un organo! La bella favola di Cameron Carpenter comincia a 4 anni con quest’insolita richiesta che lascia senza parole i
genitori. A Meadville, in Pennsylvania, non esiste un organo a canne,
ma il piccolo Cameron ne aveva visto uno enorme, sfogliando un’enciclopedia e ne era rimasto affascinato. Da quel momento in poi l’organo
sarà la sua “magnifica ossessione”.
Mamma e papà capiscono che non si tratta di un capriccio e lo assecondano negli studi musicali. A soli 11 anni Cameron esegue in pubblico il
Clavicembalo Ben Temperato di Bach. Seguono i corsi alla The North
Carolina School of the Arts (dove studia anche composizione, trascrizione e orchestrazione) e poi alla Juilliard School di New York, dove
consegue il master nel 2006. Nel frattempo Cameron ha iniziato a dare
concerti in tutto il Paese proponendo capolavori di Bach a fianco di sue
improvvisazioni alla tastiera. Il successo, sia nelle chiese che nei teatri,
è immediato.
A 35 anni Cameron Carpenter è considerato uno dei più interessanti
fenomeni musicali dei nostri giorni. Forte di un talento naturale fuori
dall’ordinario sorretto da un solido bagaglio tecnico con il quale domina un repertorio vastissimo, l’organista statunitense ha rivoluzionato la
secolare tradizione della prassi esecutiva del suo austero (prima di lui)
strumento avvicinando a Bach e agli altri grandi del passato un pubblico
nuovo e soprattutto giovane.
A Berlino, dove attualmente risiede, è ospite fisso nel cartellone della
Philharmonie, mentre a livello discografico Carpenter è il primo organista in assoluto ad aver ricevuto una nomination nella storia dei Grammy Awards.
La simbiosi che si crea fra un musicista e il suo strumento è del
tutto speciale. In alcuni casi – capita soprattutto con i violini – si
dice che lo strumento diventi quasi un’appendice dell’artista che
lo suona.
Non ha mai potuto essere così per l’organista Cameron Carpenter,
che ha sofferto molto il fatto di non potersi esibire in giro per il
mondo con un suo strumento personale. In effetti, fra tutto l’instrumentarium musicale (ad arco, a fiato, a percussione...) l’organo – quello a canne, “da chiesa” per intenderci – è l’unico che
è proprio impossibile spostare dalla sua sede originaria, sia essa
una cattedrale o un auditorium.
Pensa che ti ripensa, alla fine però il testardo ragazzo della Pennsylvania (figlio di un ingegnere) ha trovato la soluzione al suo problema ricorrendo alle tecnologie più avanzate e ad una coppia di
costruttori – Douglas Marshall e David Ogletree – che hanno assecondato le sue idee, in particolare quella di campionare i suoni veri dei più importanti organi del mondo e di riprodurli fedelmente in digitale. È come avere a disposizione un’intera orchestra
sinfonica, ha affermato soddisfatto Carpenter al raggiungimento
dell’agognato traguardo costato 10 anni di studio e 1,2 milioni di
investimento.
L’International Touring Organ, pezzo unico, è l’ottavo esemplare
costruito da Marshall & Ogletree, azienda che ha sede a pochi chilometri da Boston specializzata in grandi organi digitali per chiese
e sale da concerto.
Concepito apposta per essere trasportato in giro per il mondo (su
due camion da 7,5 tonnellate ciascuno), il gioiello elettronico di
Marshall & Ogletree viene montato in tre ore di lavoro e messo a
punto ogni volta da due ingegneri del suono e da Carpenter personalmente. L’imponente consolle a 5 manuali costellata di pulsanti,
valvole e pomelli è divisa in 6 parti e pesa complessivamente 800
Kg. I tre grandi computer che “comandano” il funzionamento di
tutto l’apparato sono posizionati nel retropalco, fuori dalla vista del
pubblico e pesano 300 Kg. L’amplificazione è affidata a 10 box acustici ognuno dei quali contiene 4 altoparlanti verticali che in pratica
sostituiscono le canne dell’organo tradizionale. L’intero sistema di
amplificazione ha un peso di oltre 3 tonnellate e si estende sul
palco per quasi 15 metri lineari.
Il programma di questo suo unico concerto in Italia comprende molto Bach (dal suo ultimo CD “All you need is Bach”): il Contrapunctus 9
dall’Arte della Fuga, il Preludio e Fuga in Si minore BWV 544, il Corale O
Mensch, bewein dein Sünde groß, la Passacaglia e Fuga in Do minore.
Poi l’organista americano propone dei suoi arrangiamenti: l’Ouverture da I cantori di Norimberga di Wagner, Oblivion di Piazzolla, l’Allegro
molto vivace dalla Patetica di Čajkovskij ed il Carillon de Westminster
di Luis Vierne.
Improvvisazioni e fuori programma a parte.
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è gentilmente offerta da
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