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Intervento Elisa Coletti - clicca qui per visualizzarlo
Le prospettive di mercato delle cartolarizzazioni Elisa Coletti Studi e Ricerche 0 Roma, 20 maggio 2011 I temi principali Il mercato europeo delle cartolarizzazioni è ancora debole, ma ci sono segni di ripresa. Le prospettive di offerta sono legate alle esigenze di funding delle banche. L’accesso al mercato istituzionale rimane difficile; L’aumento del rischio sovrano ha ripercussioni sul costo della raccolta delle banche e potrebbe averlo anche sulle quantità del funding, per un possibile effetto di “crowding out” da parte degli emittenti sovrani. Necessario diversificare il funding, per strumenti, mercati, investitori, ecc. Dal lato della domanda, l’interesse degli investitori si scontra con le incertezze regolamentari. Il momento attuale e le prospettive sono favorevoli per il funding collateralizzato. Quali spazi per le cartolarizzazioni in relazione all’espansione in atto per i covered bond? 1 Il mercato delle cartolarizzazioni è ancora debole ... In Europa, le emissioni di cartolarizzazioni sono state pari a 380 miliardi di euro nel 2010, inferiori dell’8,2% rispetto al 2009. Anche negli USA il volume di emissioni è risultato inferiore all’anno precedente (-6% pari a quasi 1280 miliardi di euro) e ancora ben lontano dai volumi pre-crisi. Emissioni di cartolarizzazioni in Europa e negli USA (volumi annui in EUR miliardi) 800 Emissioni europee 3.000 700 Emissioni USA 2.500 600 2.000 500 400 1.500 300 1.000 200 500 100 0 0 2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 Fonte: AFME / ESF 2 2000 ‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ... ma c’è qualche segno di miglioramento Nuove cartolarizzazioni in Europa: auto-cartolarizzazioni e operazioni collocate sul mercato (volumi annui in miliardi di euro) 200 100% 80% 150 60% 100 40% 50 20% 0 0% Q109 Q209 Q309 Q409 Q110 Q210 Q310 Q410 Autocartolarizzazioni Collocate sul mercato % autocart. su totale (sc. dx) Fonte: AFME / ESF, elaborazioni Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche 3 In Europa si è registrata una ripresa delle cartolarizzazioni collocate sul mercato (collocamenti privati o pubblici) il cui volume, pur restando contenuto, è più che triplicato (dai 25 mld del 2009 a quasi 90 nel 2010). Le auto-cartolarizzazioni, benché ancora nettamente prevalenti sul totale delle nuove operazioni, sono risultate inferiori al 2009 (-25%) e la loro incidenza si è ridotta al 77% delle nuove operazioni annue (dal 94% del 2009). Anche sul mercato italiano, i volumi di nuove cartolarizzazioni sono molto modesti ... Emissioni italiane nel 2010 per soli 16 miliardi, rispetto ai 68 del 2009, pari al 4,3% delle emissioni europee (11,6% nel 2009). Nuove cartolarizzazioni con collaterale italiano (volumi trimestrali in miliardi di euro) 25% 40 35 30 25 20 15 10 5 0 20% 15% 10% 5% 0% Q109 Q209 Q309 Q409 Q110 Q210 Q310 Q410 Emissioni con collaterale italiano Fonte: AFME / ESF, elaborazioni Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche 4 % su tot. europee (sc. dx) ... e ancora sotto il “potenziale” La ridotta operatività del 2010 si confronta con la consistenza significativa del nostro mercato che, in termini di stock, supera dal 2009 i 200 miliardi (214 a fine 2010) pari a oltre il 10% dello stock europeo. Stock di cartolarizzazioni con collaterale italiano (volumi in miliardi di euro) 250 12% 200 10% 8% 150 6% 100 4% Con collaterale italiano Q410 Q310 Q210 Q110 Q409 Q309 Q209 Q109 Q408 Q308 Q208 0% Q108 0 Q407 2% Q307 50 % su totale europee (sc. dx) Fonte: AFME / ESF, elaborazioni Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche 5 Nel 1Q11 le emissioni di cartolarizzazioni sono state superiori alle aspettative, nonostante ... Emissioni collocate sul mercato più che raddoppiate in termini di numero e aumentate anche in volume (26 mld, +16% a/a). Su 15 nuove ABS, ben 14 sono state collocate sul mercato. Anche per le RMBS, il numero di operazioni sul mercato ha superato le auto-cartolarizzazioni. Emissioni di cartolarizzazioni in EMEA nel 1Q2011 (volumi in miliardi di euro e numero operazioni) Miliardi di Euro 58 60 50 44 40 Autocartolarizzazioni Collocamenti pubblici o privati 40 30 26 22 20 20 25 10 1 16 14 11 10 2 3 1 0 0 1Q2010 1Q2011 1Q2010 Total 1Q2010 RMBS 1Q2011 1Q2010 CMBS 1Q2011 1Q2010 CDOs Numero operazioni 25 25 1Q2011 ABS Autocartolarizzazioni Collocamenti pubblici o privati 20 15 1Q2011 17 16 14 11 10 10 9 7 7 4 4 3 5 8 1 1 1 0 E’ ripartito anche il mercato italiano. 1Q2010 1Q2011 Total 1Q2010 1Q2011 RMBS Fonte: FitchRatings 6 1Q2010 1Q2011 CMBS 1Q2010 1Q2011 CDOs 1Q2010 1Q2011 ABS ... il mercato sia condizionato dalle tensioni sul debito sovrano europeo ... La crisi del debito pubblico nella zona euro non è ancora rientrata. I livelli dei premi al rischio rimangono elevati rispetto alla media storica. La gestione dell’emergenza prevede piani di risanamento fiscale e programmi di assistenza finanziaria per i paesi privi di accesso al mercato. Alcuni emittenti potrebbero dover ristrutturare il debito in essere. 800 Spread sul Bund, 10 anni 1400 Francia 700 1200 600 1000 Italia 800 Spagna 500 400 600 300 400 200 200 100 0 0 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 11 11 11 11 11 Fonte: elaborazioni su dati Thomson Reuters-Datastream 7 Belgio Portogallo Irlanda Grecia (dx) ... che sospingono il costo del funding delle banche Con la crisi greca, il panorama per gli emittenti bancari è cambiato, soprattutto per quelli sud-europei: l’accesso al funding estero è più difficile, ad eccezione dei “national champion”. Indici dei CDS dei maggiori paesi europei e delle principali istituzioni finanziarie iTraxx Sovereign WE e Senior Financials pb 240 SovX WE Sen Fin 190 140 Fonte: Bloomberg 8 mag-11 apr-11 mar-11 feb-11 gen-11 dic-10 nov-10 ott-10 set-10 ago-10 lug-10 giu-10 mag-10 apr-10 mar-10 feb-10 gen-10 dic-09 nov-09 40 ott-09 90 Anche gli spread sulle RMBS hanno risentito del rischio sovrano Spread molto alti da fine 2008 a metà 2009 a causa di incertezza diffusa e elevati rischi di mercato, come quello di liquidità, nella fase acuta della crisi. Successivamente gli spread su RMBS e gran parte delle ABS si sono ridotti, supportati dall’uso come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento con le banche centrali. Dalla primavera 2010 riflettono le crisi del debito sovrano. Spread sulle RMBS europee (tranche AAA) (punti base) 800 Dutch RMBS AAA FL 5 Yr 800 700 UK RMBS AAA Euro FL 5 Yr 700 600 Italian RMBS AAA FL 6-7yr 600 Spanish RMBS AAA FL 5-6 Yr 500 500 400 400 300 300 200 200 100 100 0 mag 08 0 ago 08 nov 08 feb 09 mag 09 ago 09 nov 09 Fonte: JP Morgan 9 feb 10 mag 10 ago 10 nov 10 feb 11 mag 11 L’affollamento di emittenti contribuisce ad aumentare le difficoltà nel rinnovo delle scadenze Nel 2011 in scadenza 1.100 miliardi di titoli tra sovrani e bancari (575 miliardi).Il maggior affollamento sul mercato si avrà in primavera, a luglio e settembre. Possibile crowding-out da parte degli emittenti sovrani. Scadenze mensili di titoli di emittenti sovrani e bancari europei nel 2011 140 Miliardi di euro 120 100 80 60 40 20 0 gen feb mar apr mag giu lug Totale titoli banche europee Fonte: Credit Agricole – CIB e Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg 10 ago set ott nov Titoli di Stato europei dic Le banche europee dovranno gestire rilevanti esigenze di rinnovo del debito nel 2011-12 Il rifinanziamento del debito in scadenza è particolarmente elevato per le banche tedesche e irlandesi (nell’ordine, 40 e 50% ca. del debito in essere). Meno pressanti le esigenze delle banche italiane, con un terzo del debito da rifinanziare nel 2011-12. Buona parte delle scadenze 2011 sono già coperte. Esigenze di rifinanziamento delle banche europee nel 2011-12 (in % del debito totale) % del debito in scadenza nel 2011 Grecia Austria Blegio Francia Italia Paesi Bassi Spagna Portogallo UK Svizzera Svezia Germania Irlanda % del debito in scadenza nel 2012 6 10 11 14 11 15 16 15 13 12 13 19 20 14 23 14 17 19 20 20 16 16 24 17 22 27 0 5 10 15 20 25 30 Fonte: IMF – GFSR su dati Bloomberg. Dati riferiti a un campione di banche per ogni paese. 11 35 40 45 50 Alcune banche europee fronteggiano le difficoltà di funding con l’elevato ricorso alla finestra BCE Il ricorso alle operazioni di mercato aperto promosse dalla BCE come fonte stabile di finanziamento è contenuto per le banche italiane, mentre rimane alto in alcuni sistemi bancari europei. Passività vs. l’Eurosistema (% attivo totale) Eurozona Spagna Portogallo Olanda Italia Irlanda Grecia Francia Germania Belgio Austria 1,3% 1,2% 0,4% 1,1% 0,4% 0,9% 0,4% 0,7% -5% -1% 3% % attivo totale 8,6% 11,0% 17,6% 7% 11% 15% 19% variazione da 31-12-09 Dati relativi ad aprile 2011, ad eccezione di Francia (feb-2011), Grecia, Germania, Belgio e Paesi Bassi (mar-2011). I dati relativi all’Irlanda non includono il prestito eccezionale dalla Banca Centrale Irlandese. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo, da varie fonti (BCE e Banche Centrali Nazionali) 12 Le banche italiane hanno ridotto la raccolta dall’estero e aumentato quella domestica Composizione della raccolta delle banche italiane tra residenti e non residenti (% su raccolta totale escluse passività vs IFM residenti) Altro 27,0% 68,7% 23,3% 71,0% 20,5% 73,2% Passività verso IFM non residenti Da residenti in Italia (*) 2007 2008 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia (*) esclusi depositi di società finanziarie 2009 Raccolta 2009: 2.200 miliardi 13 Aumentato l’apporto già elevato della raccolta al dettaglio. Ridotte le passività verso intermediari esteri, che si sono concentrati nei propri mercati di riferimento: -100 miliardi in 2 anni, di cui 45 nel 2008 e quasi 60 nel 2009. Il peso della raccolta al dettaglio è aumentato anche nell’area euro (dal 58% nel 2007 a quasi il 61% nel 2009). Scesa la quota di obbligazioni detenute dalle IFM estere; maggior peso alle obbligazioni retail Composizione % dello stock di obbligazioni (*) delle banche italiane tra residenti e non residenti 1 7 ,1 % 1 4 ,9 % IFM non residenti 8 2 ,9 % 2008 8 5 ,1 % Clientela ordinaria residente Fatto 100 lo stock di obbligazioni delle banche italiane (escluse quelle in portafoglio di altre banche italiane), i titoli collocati presso IFM non residenti si sono ridotti dal 17% del 2008 al 15%. La quota di obbligazioni presso il retail è rimasta elevata aumentando di due punti percentuali. 2009 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia (*) Escluse le obbligazioni in portafoglio di IFM italiane 14 La raccolta bancaria si è indebolita: i depositi “core” sono spiazzati dai titoli di Stato La dinamica della raccolta si è ulteriormente indebolita, per il calo di conti correnti e obbligazioni. I depositi “core” si sono ridotti dello 0,8% nel 1Q11. L’aumento del costo opportunità di detenere liquidità giustifica lo spostamento dei risparmiatori verso i titoli di Stato. Andamento dei conti correnti (var. % a/a) in relazione al costo opportunità 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 -0,5 mar 03 Tasso medio Bot - Tasso sui c/c (scala sx) Depositi in c/c (scala dx) mar 04 mar 05 mar 06 mar 07 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia 15 mar 08 mar 09 mar 10 18,0 15,0 12,0 9,0 6,0 3,0 0,0 -3,0 mar 11 Negative nel 2010 le emissioni nette di obbligazioni da parte delle banche italiane ... Nel 2010, a fronte di rimborsi per 210 miliardi, le emissioni lorde sono state pari a 196 miliardi (-18% sui collocamenti 2009) Le emissioni nette – che erano però state ampiamente positive nel 2008-09, con un massimo di oltre 120 miliardi nel 2008 - sono state negative per quasi 14 miliardi nel 2010. Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia 16 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 140 120 100 80 60 40 20 0 -20 Emissioni nette di obbligazioni di banche italiane (miliardi di euro) ... segni di ripresa nel primo trimestre 2011 A marzo 2011, emissioni nette positive per il 2° mese consecutivo, per ben 20,6 miliardi (dopo i 4,2 miliardi di febbraio). Si deve risalire a 2 anni prima per trovare emissioni nette di importo analogo. Il risultato è il saldo tra un ammontare record di emissioni lorde, per oltre 39 miliardi di euro, il più alto in assoluto, e un volume di rimborsi significativo anche se non tra i più elevati (18,3 miliardi). Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia 17 mar-11 dic-10 set-10 giu-10 mar-10 dic-09 set-09 giu-09 mar-09 dic-08 set-08 21000 18000 15000 12000 9000 6000 3000 0 -3000 -6000 giu-08 mar-11 dic-10 set-10 giu-10 Rimborsi mar-10 dic-09 set-09 giu-09 mar-09 dic-08 set-08 giu-08 Emissioni lorde mar-08 40000 30000 20000 10000 0 -10000 -20000 -30000 Emissioni nette mensili di obbligazioni di banche italiane (milioni di euro) mar-08 Emissioni lorde mensili e rimborsi di obbligazioni di banche italiane (milioni di euro) Rischio che le difficoltà di raccolta possano frenare la ripresa dei prestiti I prestiti alle imprese sono in ripresa e prosegue la buona dinamica di quelli alle famiglie. Nel complessivo, i prestiti crescono più della raccolta (+6% circa quelli a famiglie e imprese contro +0,4% la raccolta esclusi i pronti termine). “A sostenere la crescita della raccolta e dei volumi intermediati potranno contribuire il ricorso all’emissione dei covered bond e l’auspicabile ripresa del mercato delle cartolarizzazioni” (A.M. Tarantola, 19 marzo 2010). Prestiti e raccolta da clientela delle banche italiane (var. % a/a) 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 -2 mar-07 Raccolta da clientela (netto pct) set-07 mar-08 set-08 mar-09 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Banca d’Italia 18 Prestiti a famiglie e imprese set-09 mar-10 set-10 mar-11 Sentiment degli investitori influenzato anche dai cambiamenti regolamentari La domanda di debito bancario da parte degli investitori istituzionali si è indebolita non solo per la maggiore vulnerabilità degli emittenti e per il rischio sovrano, ma ha risentito anche dei rilevanti cambiamenti regolamentari che impattano sul mercato. In Europa l’intera struttura del debito bancario ha subito un re-pricing a seguito della preoccupazione degli investitori in tema di burden sharing. Da gennaio 2011, con la proposta EU sullo schema di soluzione delle crisi bancarie, timore che la copertura delle perdite possa coinvolgere anche i detentori di debito senior (meccanismi di bail in). La base di investitori di titoli senior, composta in gran parte da assicurazioni e fondi pensione, ha un limitato appetito per il rischio. Î Più difficile collocare il debito senior, soprattutto per gli emittenti non primari Î Cresce l’interesse per gli strumenti collateralizzati 19 L’investimento in covered bond è incentivato dalla regolamentazione Vantaggi per l’investitore in termini di: requisiti di capitale: coefficiente di ponderazione più basso rispetto ai titoli senior dello stesso emittente I covered bond con rating pari ad almeno AA- sono considerati come High quality liquid asset di Livello 2 per il calcolo del Liquidity Coverage Ratio di Basilea 3; I covered bond sono esplicitamente esclusi dalla proposta di Bail-in della Commissione europea 20 La domanda di strumenti collateralizzati sostiene l’espansione del mercato dei covered bond Il mercato globale dei covered bond ha raggiunto a fine 2009 una consistenza di quasi 2.400 miliardi. Il ricorso al funding tramite covered bond è crescente, a fronte dell’avversione al rischio da parte degli investitori: nelle prime 10 settimane del 2011, emessi 80 miliardi di jumbo covered bond a livello globale. Dimensione del mercato dei covered bond: consistenze e emissioni (miliardi di euro) 2800 2100 Consistenze (scala sx) 700 Emissioni (scala dx) 600 500 400 1400 300 200 700 100 0 0 2003 2004 2005 2006 Fonte: European Covered Bond Council 21 2007 2008 2009 In crescita le emissioni di covered bond di banche italiane Dalla seconda metà del 2010, aumentate significativamente le emissioni di covered bond da parte di banche italiane. Nel primi tre mesi del 2011, emessi 12,7 miliardi di titoli, poco meno dei circa 13 miliardi dell’intero 2010. Emissioni mensili di covered bond da parte di emittenti italiani (miliardi di euro) 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar 09 09 09 09 09 09 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 11 11 11 Fonte: Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg 22 I primi mesi del 2011 sono stati favorevoli per le emissioni di covered bond rispetto ai titoli senior La parte iniziale dell’anno è tradizionalmente un buon periodo per le emissioni. Le banche italiane hanno saputo cogliere il momento: il loro peso sulle emissioni 2011 di jumbo covered bond è pari al 13%, superiore al peso sul totale mercato (1% delle consistenze 2009 e 2% delle emissioni 2009). Emissioni globali di jumbo covered bond da inizio 2011 per Paese (% sul totale) Svezia Norvegia 4% 5% UK 6% Austria 3% Finlandia 2% Emissioni di covered bond nel 2009 per Paese (% sul totale) Francia 27% Altri Danimarca 4% 25% Paesi Bassi 1% Ita lia Svizzera Irlanda 2% 2% 3%Norvegia 6% UK 6% Paesi Bassi; 8 Ita lia 13% Germania 15% Spagna 17% Germania 22% Fonte: S&P’s su dati Landesbank Baden-Wurttemberg Francia 11% Fonte: European Covered Bond Council 23 Spagna 8% Svezia 10% Il mercato italiano dei covered bond ha un ampio potenziale A fine 2009, la consistenza del mercato italiano era pari a 23 miliardi, marginale rispetto ai 290 miliardi di quello francese, i 350 dello spagnolo, per non parlare dei 720 miliardi circa del mercato tedesco. I 10,5 miliardi di emissioni del 2009 si confrontano con i 44 miliardi della Spagna, i 59 della Francia, i 110 della Germania. 900 Dimensione del mercato dei covered bond nei principali paesi per ammontare di covered bond in essere (miliardi di euro) (*) 750 2008 600 2009 450 300 150 Fonte: European Covered Bond Council. (*) Paesi con covered bond in essere pari a oltre 10 miliardi 24 Germania Spagna Danimarca Francia Regno Unito Svezia Irlanda Norvegia Svizzera Lussemburgo Paesi Bassi Austria Italia Portogallo Stati Uniti 0 Il funding tramite covered bond è ancora poco sviluppato in Italia relativamente al resto d’Europa Dato l’avvio relativamente recente del nostro mercato(*), gli emittenti italiani fanno un uso contenuto dei covered bond, inferiore al 5% del loro bilancio in aggregato. Per gli emittenti spagnoli e francesi, tale quota è del 15% circa. Tutti i 7 emittenti italiani considerati ne fanno un utilizzo inferiore al 10% del loro bilancio. Il ricorso ai covered bond è mediamente più elevato in Europa, dove un terzo degli emittenti li usa per il 10-20% del loro bilancio. Uso del funding tramite covered bond % di emittenti per Paese e per classi di utilizzo dei covered bond Classi di utilizzo (^) 0 – 10 % 10 – 20 % 20 – 30 % 30 – 50 % 50 – 70 % Totale emittenti europei 51% 32% 13% 3% 2% Francia 57% 14% 14% Germania 22% 28% 28% 16% Italia 14% 17% 6% 100% Spagna 16% 68% UK 72% 28% (^) % dei covered bond in essere sul totale bilancio. Fonte: FitchRatings (*) La prima emissione di covered bond da parte di una banca italiana è stata effettuata nel 2008, dopo la definizione delle norme nel 2006-07. 25 In Italia le RMBS contribuiscono per quasi un terzo al funding dei mutui residenziali L’Italia è uno dei principali mercati europei per le RMBS. E’ tra i Paesi dove è maggiore il ricorso alle cartolarizzazioni per finanziare i mutui residenziali. In Spagna, Francia, Germania, Svezia e Danimarca, prevale l’uso dei covered bond rispetto alle RMBS. La fonte prevalente in USA sono le RMBS. In Spagna, USA e Svezia, il funding collateralizzato è la fonte prevalente di finanziamento dei mutui residenziali. Utilizzo di covered bond e RMBS per finanziare i mutui residenziali 100 90 CB / Mutui residenziali (%) 80 70 RMBS / Mutui residenziali (%) 60 50 40 30 64 20 10 0 USA 14 46 16 1 2 4 31 31 31 31 30 UK Canada Italia Paesi Bassi Belgio Fonte: IMF – GFSR. 30 15 27 54 24 7 23 19 Irlanda Portogallo Spagna Austria Francia Germania Svezia 26 Alcune differenze fra Covered Bond e RMBS Categorie Funding tradizionale (emissioni unsecured) RMBS Covered Bonds Bilancio ON ON / OFF ON Trasferimento del rischio degli attivi collateralizzati NO SI / NO NO Vita media e struttura dei titoli qualsiasi gen. ca 5 anni, amortising fino a 10/15 anni bullet Tempistica / difficoltà di esecuzione Bassa Alta Media 27 Gli spread sui covered bond riflettono la doppia garanzia Gli spread sui covered bond sono più bassi rispetto a quelli sulle RMBS grazie alla doppia garanzia. Uk e Spagna: Spread sui CB a confronto con RMBS AAA (punti base) 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 mag ago nov feb mag ago 08 08 08 09 09 09 JPM Maggie CB 3 - 5 Yr Spanish RMBS AAA FL 5-6 Yr Spain CB 3 - 5 Yr UK RMBS AAA GBP FL 5 Yr UK CB 3 - 5 Years nov feb mag ago nov feb mag 09 10 10 10 10 11 11 Fonte: JP Morgan 800 700 600 500 400 300 200 100 0 mag ago nov feb mag ago nov feb mag ago nov feb mag 08 08 08 09 09 09 09 10 10 10 10 11 11 Fonte: JP Morgan 28 Pro e contro dei Covered Bond rispetto alle RMBS PRO Struttura priva di tranching (presente invece nelle ABS) Importi normalmente superiori alle ABS Contrattazione in mercati più efficienti (EuroCreditMTS o EuroMTS), maggiore liquidità Non richiedono l’emissione di junior tranche costose e, spesso, difficili da collocare Struttura documentale abbastanza snella, rapida e codificata in programma di emissione (contro la complessa strutturazione spesso “one-off” delle ABS) Doppia garanzia, della collateralizzazione e della banca emittente (le ABS possono contare soltanto sulla garanzia fornita dal portafoglio di attivi) CONTRO ▬ ▬ ▬ Elevate soglie di over-collateralizzazione, rigide in alcuni paesi ▬ Nessuno sgravio dei coefficienti patrimoniali dell’emittente Soglie di emissione massime previste in alcune giurisdizioni Un massiccio ricorso ai covered bond potrebbe peggiorare il profilo del credito dei titoli “unsecured” (qualora una quantità elevata di attivi ipotecari fosse sottratta al diritto dell’obbligazionista ordinario e segregata a favore del creditore collateralizzato) 29 A fronte del favore per i covered bond, quali spazi per le cartolarizzazioni? Emittenti di grandi dimensioni che puntano a diversificare il funding Per strumenti Per investitori Emittenti di piccole dimensioni che non dispongono di attivi sufficienti per poter sostenere con continuità un programma di covered bond Disponibilità di attivi non ammissibili per le OBG, quali: Finanziamenti Auto Credito al consumo Prestiti alle PMI Leasing 30 Le banche italiane sono ben posizionate in vista della ripartenza del mercato delle cartolarizzazioni Il sentiment degli investitori appare migliorato e in linea di massima positivo. Si è vista una buona domanda per le cartolarizzazioni collocate sul mercato. Gli investitori in RMBS realizzano già ora un’analisi di credito approfondita sulle emissioni. Inoltre la CRD2 richiede requisiti più stringenti per gli originator (in termini di due diligence e retention del 5%). Le operazioni sono motivate generalmente da esigenze di funding e non di liberazione di capitale. Le cartolarizzazioni di banche italiane potranno essere appetibili, anche sulla base della buona performance assicurata nel tempo grazie a: qualità del collaterale (basso LTV e policy di erogazione molto conservative) trasparenza regolamentazione adeguata 31 Avvertenza Generale La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l’accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo. 32