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 FAQ FOTOVOLTAICO
Che cos'è un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico trasforma direttamente l’energia solare in energia elettrica. Esso
è composto essenzialmente da:
• moduli o pannelli fotovoltaici;
• inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in corrente alternata;
• quadri elettrici e cavi di collegamento.
I moduli sono costituiti da celle in materiale semiconduttore, il più utilizzato dei quali è il
silicio cristallino. Essi rappresentano la parte attiva del sistema perché convertono la
radiazione solare in energia elettrica. Gli impianti fotovoltaici possono essere connessi
alla rete elettrica di distribuzione (grid-connected) o direttamente a utenze isolate (standalone), tipicamente per assicurare la disponibilità di energia elettrica in zone isolate.
Cos’è la potenza nominale di un impianto fotovoltaico?
La potenza nominale (o massima, o di picco, o di targa) dell'impianto fotovoltaico è la
potenza elettrica dell'impianto determinata dalla somma delle singole potenze nominali (o
massime, o di picco, o di targa) di ciascun modulo fotovoltaico facente parte del medesimo
impianto, misurate alle condizioni standard (temperatura pari a 25 °C e radiazione pari a
1.000 W/m²).
A chi va inoltrata la richiesta di connessione di un impianto fotovoltaico?
Il soggetto responsabile che intende realizzare l’impianto fotovoltaico inoltra al gestore di
rete locale richiesta di connessione alla rete (a seconda dell’ubicazione degli impianti Enel
Distribuzione, ACEA, AEM, AEM Torino, ecc.). Per quanto riguarda gli impianti da
collegare alla rete di Enel Distribuzione, le informazioni per la domanda di connessione e
scambio possono essere reperite al seguente indirizzo web:
http://www.enel.it/sportello_online/elettricita/sicurezzarisparmio/efficienza/fotovoltaico/con
nessione/
Cosa significa “Conto energia”?
Il c.d. conto energia è un decreto relativo ai criteri per l'incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare. Con questo termine si
indica un meccanismo di incentivazione che per 20 anni remunera, cioè paga, l’energia
elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico.
Chi paga questo incentivo?
L’incentivo viene erogato dal Gestore dei Servizi Elettrici – GSE S.p.a (www.grtn.it)
web: http://www.enermea.com
mail: [email protected]
telefono: 0881 200376
fax: 0881 1880403
sede legale: via Candelaro, 10 - Foggia
sede operativa: via Petrone, 15 - Foggia
Il contributo del Conto Energia è fisso e uguale per tutti i tipi di impianto?
No. Cambia in funzione della potenza installata e del tipo di impianto. La normativa
prevede TRE tipi di impianti a seconda di dove vengono posizionati:
1. impianto “non integrato”:
- moduli installati a terra
- moduli installati sugli elementi di arredo urbano e viario o sulle superfici esterne degli
involucri di edifici e di fabbricati, ma in modo non complanare alle superfici su cui sono
fissati
2. impianto “parzialmente integrato”:
- moduli installati su tetti, coperture, facciate, balaustre o parapetti di edifici e fabbricati in
modo complanare alla superficie di appoggio senza la sostituzione dei materiali che
costituiscono le superfici d'appoggio stesse
- moduli installati su elementi di arredo urbano, barriere acustiche, pensiline, pergole e
tettoie in modo complanare alla superficie di appoggio, senza la sostituzione dei materiali.
3. impianto “integrato architettonicamente”,
- i moduli sostituiscono i materiali di rivestimento di tetti, coperture, facciate di edifici e
fabbricati, con la medesima inclinazione e funzionalità architettonica della superficie
rivestita con i relativi sistemi di supporto, costituiscono la struttura di copertura di pensiline,
pergole e tettoie
- i moduli sostituiscono la parte trasparente o semi trasparente di facciate o lucernari,
garantendo l’illuminamento naturale degli ambienti interni all’edificio
- i moduli sostituiscono parte dei pannelli fonoassorbenti delle barriere acustiche
potenza
nominale
Kwp
da 1 a 3
da 3 a 20
maggiore di
20
impianti non
integrati
€/kwh
0.40
0.38
impianti semiintegrati
€/kwh
0.44
0.42
impianti integrati
architettonicamente
€/kwh
0.49
0.46
0.36
0.40
0.44
La normativa distingue anche TRE FASCE di POTENZA: Impianti da 1 a 3 kw, da 3 a 20
kw e maggiori di 20 kw.
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È possibile calcolare anche solo approssimativamente a quanto può ammontare in
concreto il contributo che si riceve con il Conto Energia, per esempio nel corso di
12 mesi?
Sì. È sufficiente moltiplicare il contributo così come indicato sopra per la produzione
annuale prevista. I kwh di produzione si calcolano moltiplicando la potenza nominale per
le cosiddette “ore-equivalenti” del luogo dove è situato l'impianto. Per esempio a Milano le
ore equivalenti sono circa 1.100 ore/anno (ovvero un impianto da 1 kw esposto a sud e
con inclinazione di 30 gradi produce mediamente 1.100 kWh/anno), a Roma 1.300, a
Trapani 1.500. Supponendo quindi un impianto di 3kw di potenza nominale, la produzione
a Milano sarà di ca. 3300 kwh, a Roma di 3900 kwh e a Trapani di 4500. E dunque, per
esempio, un impianto integrato riceverebbe per vent'anni a Milano ca. 1.600,00 euro (0,49
x 3300), a Roma 1.911,00 e a Trapani 2.205,00 all'anno.
La produzione di energia di un impianto fotovoltaico è costante nel tempo?
Nei primi 10 anni la produzione elettrica si riduce del 5%. Dopo 25-30 anni il pannello
produce ancora circa il 90% della corrente elettrica iniziale.
Cosa succede dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico e non consumata?
Ribadito che l’incentivo viene pagato per tutta l’energia prodotta dall’impianto, l’energia
prodotta che non viene consumata contemporaneamente alla produzione viene immessa
in rete. Il modo come questa immissione in rete viene remunerato è diverso a seconda
che si acceda alla modalità di scambio sul posto o di vendita. Nella modalità scambio sul
posto, possibile solo per impianti fino a 20 kw, si può dire che la rete funziona come una
sorta di accumulatore: l’energia non utilizzata viene immessa in rete, quando poi serve
viene prelevata dalla rete.
Dove possono essere installati i pannelli?
I pannelli possono essere installati ovunque: tetto, facciata, terrazzo, ecc… o a terra. In
caso di immobili è indispensabile che essi siano in regola per poter accedere alle tariffe
incentivanti. La decisione sulla collocazione va presa in funzione della disponibilità di
spazio (servono ca. 8 mq per kw) e alla corretta esposizione dei pannelli (il più possibile a
sud e con un'inclinazione compresa fra 25°(latitudini più meridionali) e 35° (latitudini più
settentrionali).
Dov'è la convenienza del fotovoltaico?
Per forza di cose i tempi della “produzione” di energia non coincidono con quelli del
“consumo” (c'è il sole e noi siamo fuori casa... e poi di notte, quando il nostro impianto non
produce nulla, accendiamo luci, televisori, lavatrici...): ecco dunque che grazie allo
'scambio sul posto' l'energia prodotta e contemporaneamente consumata rappresenterà
un 'risparmio in bolletta', mentre, l'energia prodotta in eccesso e immessa in rete verrà
retribuita ad un prezzo medio di mercato che si aggira intorno a 0,15 euro. Per 20 anni il
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contributo del Conto Energia viene comunque pagato per tutta la produzione dell'impianto.
Dopo i 20 anni rimane ovviamente il vantaggio dello scambio sul posto. In pratica,
vengono installati due contatori: uno solo in uscita che serve al GSE per il calcolo del
contributo, l'altro in entrata e uscita con il gestore (Enel, per esempio) per i consumi e la
produzione e che viene utilizzato per calcolare il conguaglio. Nel caso di cessione in rete –
opzione obbligata per impianti superiori ai 20 kWp – secondo la procedura del c.d. ritiro
dedicato, l’energia non consumata contestualmente alla produzione e quindi immessa in
rete viene venduta al gestore alle tariffe fissate dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas
(AEEG). In questo caso il prelievo dalla rete e la cessione alla rete seguono pertanto due
strade indipendenti tra loro. Anche in questo caso il contributo del Conto Energia viene
pagato su tutta la produzione dell'impianto e dopo i 20 anni continua il rapporto di
remunerazione dell'energia immessa in rete. Da segnalare che a seguito della
pubblicazione della Circolare dell’Agenzia delle Entrate del 20 luglio
(http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb88ee0df62968e/circ_46.pdf) è
emerso che anche i privati possono vedere energia senza aprire partita iva (purchè
l’impianto non superi i 20 kWp).
In conclusione, chi ha un impianto fotovoltaico:
A) per 20 anni riceve un contributo per ogni kWh prodotto dall'impianto, sia che abbia
scelto lo scambio sul posto sia abbia deciso per un contratto di cessione
B) per tutta la durata dell'impianto (quindi anche dopo i 20 anni) usufruisce dello scambio
sul posto se l'impianto è minore di 20 kw ed è stata scelta questa tipologia
oppure C) per tutta la durata dell'impianto vende a prezzo amministrato l’energia elettrica
prodotta al gestore di rete cui l’impianto è collegato oppure la vende sul mercato libero.
Un condominio può installare un impianto fotovoltaico?
Il decreto di febbraio del Conto Energia prevede che il condominio possa essere soggetto
responsabile dell'impianto: è chiaro che in questo caso l'impianto va a coprire l'utenza
condominiale (luci scale, ascensore, eccetera). Il condominio può anche stabilire di
utilizzare le parti comuni per installare impianti che servono ai singoli condomini (è però
necessario il consenso all'unanimità): quanti impianti e per quanti condomini dipende dalle
dimensioni del tetto (o dell’eventuale terreno a disposizione), sempre tendendo conto che
per ogni kW di potenza dell'impianto sono necessari ca. 8/15 mq di superficie.
Quanto sono garantiti i pannelli?
In genere i moduli hanno garanzia dalla casa di produzione di 5 anni, più una garanzia di
20 sul fatto che la produzione non cali oltre l'80-90%, mentre l'inverter (che serve a
trasformare la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata) ha una
garanzia di 5 anni estendibili a 10. Ricordiamo che comunque l’impianto può essere
coperto dall’assicurazione per i cosiddetti “danni diretti" (incendio, scoppio, esplosione,
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fulmini, fenomeni elettrici, grandine ed altri fenomeni atmosferici, oltre al furto e al
vandalismo), ma anche contro i cosiddetti “danni indiretti", che sono quelli dati dal
mancato guadagno a seguito di mancata produzione di energia data da una delle cause
che provocano un danno diretto.
Il tetto regge il peso dei pannelli fotovoltaici? Quanto spazio occupano i moduli
fotovoltaici?
Ogni modulo pesa ca. 20 kg, e occupa una superficie di poco più di un metro quadrato.
Per esempio un impianto da 3 kWp richiede circa 14-16 moduli, per un totale di superficie
di circa 20-25 metri quadrati.
Ho intenzione di installare un impianto fotovoltaico oltre i 20 kw, che cosa devo fare? È
importante sapere che:
- in questo caso si diventa produttori di energia elettrica al pari di una centrale di altro
genere
- che si deve essere in possesso di partita IVA per svolgere attività di impresa. - che la
tariffa che si riceve dal GSE è tra le più basse del Conto Energia
- che il ricavo del conto energia è soggetto a tassazione (circolare dell’Agenzia
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb88ee0df62968e/circ_46.pdf)
Aumentare il premio del conto energia fino al 30% isolando la casa.
Gli impianti fotovoltaici fino a 20 kW, operanti in regime di scambio sul posto, possono
beneficiare di un premio aggiuntivo che consiste in una maggiorazione della tariffa
riconosciuta all'impianto, pari alla metà della percentuale di riduzione dell'indice di
prestazione energetica conseguita nell'unità immobiliare alimentata dall'impianto
(riduzione di almeno il 10%; premio massimo pari al 30%). In parole povere, se oltre a
installare un impianto fotovoltaico si migliora l'efficienza energetica di un immobile si
ottiene un aumento del premio del Conto Energia per kilowatt proporzionale al risparmio
energetico ottenuto. Ottenendo un miglioramento dell'efficienza del 20% si ha un aumento
del premio del 10% e così via fino a un massimo di aumento del 30% avendo ottenuto un
risparmio del 60%. Il rapporto tra efficienza e premio è 2 a 1.
Qual'è la disciplina fiscale degli impianti fotovoltaici?
Per il trattamento fiscale è ora possibile fare riferimento alla circolare dell’Agenzia delle
Entrate reperibile su
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb88ee0df62968e/circ_46.pdf La
circolare è molto dettagliata e non ha senso riportare qui tutte le fattispecie considerate: In
generale dalle pagine 17 in poi si può trovare in dettaglio il trattamento delle diverse
ipotesi che possono darsi (privati, persone giuridiche, condomini, scambio sul posto,
cessione, impianti ridotti, impianti grossi, ecc.) e chi è interessato può abbastanza
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agevolmente ritrovare il proprio caso.
Che differenza c'è tra un impianto fotovoltaico ed uno solare termico?
Entrambe le tipologie d’impianto utilizzano il sole come fonte energetica, catturandone la
radiazione attraverso superfici captanti: mentre i moduli fotovoltaici trasformano
direttamente la radiazione solare in energia elettrica, i pannelli solari termici utilizzano
l’energia termica del sole per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso igienico sanitario o
per il riscaldamento degli ambienti.
Quanta CO2 si riduce grazie ad un impianto fotovoltaico?
Si è calcolato che la quantità di anidride carbonica e di altri gas inquinanti prodotti da un
sistema fotovoltaico sia pari a circa 0,35 kg per ogni kwh che comparata alla quantità
emessa dalle vecchie energie porta ad un risparmio di co2 in un anni di circa 780 kg per
ogni chilowatt di picco installato. Considerando che un impianto fotovoltaico dura in media
circa 30 anni vi è un risparmio di gas inquinanti di circa 23.400 kg per ogni Kilowatt di
energia fotovoltaica.
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