vongole - Università degli Studi di Milano

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vongole - Università degli Studi di Milano
Scuola di specializzazione in:
Allevamento, igiene, patologia delle specie
acquatiche e controllo dei prodotti derivati
TECNOLOGIE PER
L’ACQUACOLTURA
PROF. MASSIMO LAZZARI
Anno accademico 2007-2008
Meccanizzazione dell’allevamento di vongola verace
1. La pesca in condizioni naturali
Sistemi manuali o semisemi-manuali
Draghe idrauliche o turbosoffianti
Rastrelli vibranti
2. L’allevamento
Preparazione dei letti
Semina
Copertura dei letti
Raccolta meccanizzata
Draga idraulica o
turbosoffiante
Sistemi manuali o semisemimanuali per la raccolta
Impiego di diverse attrezzature agevolatrici
(rastrelli, ramponi, ecc…) dotate di sistemi
per l’accumulo delle vongole (cestelli,
sacchi, reti, ecc…). Esistono attrezzature
utilizzate a piedi e altre dalle barche.
Rastrello tradizionale semi-manuale (“rampone”) con denti
e con sacco in rete. I denti in acciaio prelevano solo le
vongole, ripulite da sabbia e fango. Generalmente viene
trainato dalla barca ed è possibile raccogliere 200-250 kg
giorno per barca.
L’attrezzatura di pesca consiste
in un cesto a slitta che draga il
fondo trainato da una fune e
sulla cui testata è montata una
tubazione che convoglia acqua
in pressione. Il getto d’acqua ha
la funzione di sollevare il primo
strato di terreno e facilitare il
lavoro della lama raschiante del
cestello che raccoglie le
vongole.
Rastrello manuale con lama raschiante, cinghia di
trascinamento e cesto di raccolta: trainato a piedi,
viene prelevata la fetta superficiale di terreno (5
cm), che poi viene vagliata dal fondo del cestello
che è a maglie di dimensioni tali da trattenere solo
le vongole più grandi (1 x 1 cm).
La raccolta può essere
effettuata gettando l’àncora e
riavvolgendo la fune
dell’àncora con il verricello. In
tal modo, la barca, spostandosi
all’indietro, traina la fune del
cesto a slitta.
Il flusso d’acqua inviato al cesto a slitta è
generato da una pompa centrifuga a bordo
della barca, azionata dallo stesso albero
motore dell’elica.
In alternativa, la stessa elica di
avanzamento della barca può
trainare il cesto.
In ogni caso, una volta scelta la
zona di pesca si procede
filando l’àncora da poppa,
avanzando per 250-300 m e
quindi calando il cesto in mare,
fino a profondità di 15-20 m. Il
cesto ha una lama anteriore e
sopra questa una serie di ugelli
per la distribuzione dell’acqua
in pressione. Il cesto opera
l’aratura ed il presetacciamento del fondo; le
vongole sollevate vengono
setacciate da una griglia e
quindi raccolte nella parte
posteriore del cesto.
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A prescindere dalle considerazioni di tipo
geologico e biologico, comunque, esiste
anche una serie di limitazioni normative:
L’impossibilità di controllo e la difficoltà di razionalizzazione delle attività
(praticamente un regime di abusivismo nell’esercizio della pesca), ha portato ad un
utilizzo irrazionale della draga idraulica e ciò ha contribuito a manifestare una serie
di conseguenze di vario tipo:
DM 29.05.1992 - … non è consentita la
pesca delle vongole veraci … con attrezzi
turbosoffiante … la pesca di altri bivalvi
con turbosoffiante è consentita in acque
profonde almeno 3 metri … tutte le
draghe idrauliche devono avere una
pressione massima di esercizio di 1,8 bar
...
♦ trasformazioni morfologiche - la continua aratura del sedimento, la sospensione
delle particelle più piccole di terreno e il loro trasporto ad opera delle correnti,
causano una degradazione del fondale,
♦ modificazione delle biocenosi - la modifica della tessitura e granulometria del
fondale comporta alterazioni nella composizione degli organismi colonizzanti e
l’azione meccanica di aratura impedisce l’insediamento e la diffusione delle praterie
a fanerogame,
♦ alterazione a breve e medio termine delle comunità bentoniche - i cicli di raccolta
sempre più ravvicinati comportano un rallentamento nel ripristino della densità
numerica degli organismi soggetti a pesca e si riflettono in un progressivo calo
quantitativo della popolazione.
La soluzione a queste problematiche dovrebbe
passare attraverso sistemi in grado di integrare le
esigenze della pesca e dell’acquacoltura con quelle
legate alla protezione dell’ambiente.
Di seguito si riportano i seguenti esempi di
intervento:
♦ studio di attrezzature per la pesca a basso
impatto (laguna Veneta),
♦ allevamento in aree date in concessione, con
operazioni di semina, gestione e raccolta
meccanizzate.
Mezzi alternativi per la raccolta meccanizzata delle vongole in condizioni naturali
La meccanizzazione dei sistemi di allevamento della vongola
L’attrezzatura raffigurata nello schema è costituita da un cassone a pareti forate trainato sul fondo da una
imbarcazione e comprendente:
♦ un organo di pesca nella parte anteriore, costituito da una lama di carico e da una girante a pale,
♦ un fondo a cestello vibrante, azionato con un leveraggio dalla stessa girante a pale,
♦ uno sportello posteriore di scarico.
La lama di carico “taglia” il fondale ad una profondità regolata da un apposito scivolo anteriore e raccoglie le vongole
assieme al terreno e al fango. La girante a pale è posta sopra la lama di presa e ha la funzione di introdurre nel
cassone un flusso d’acqua pulita che favorisce l’allontanamento delle particelle di terra e fango e facilita
l’avanzamento del cassone. Il fondo vibrante del cassone ha, invece, funzione di cernita del pescato, consentendo la
fuoriuscita del materiale estraneo e delle vongole di dimensioni inferiori a quelle delle maglie del fondo vibrante.
Suddivisione dell’allevamento in 3 fasi:
Sistemi di allevamento per la fase di ingrasso
1. riproduzione e prima fase di crescita fino alla taglia di 2-4 mm,
Si possono descrivere 3 diverse tecniche:
2. pre-ingrasso, in appositi bacini semi-controllati fino a taglie di 2-10 mm,
• allevamento in gabbie,
3. ingrasso, in letti di semina su terreno lagunare.
• allevamento in parchi confinati,
• impiego di reti superficiali.
La terza fase, dunque, implica il trasferimento delle vongole in vere e proprie aree di coltura
dove i molluschi si nutrono con alimenti ricavati direttamente dall’ambiente naturale. In questa
fase il problema principale è quello di fornire ai molluschi una sufficiente protezione contro i
predatori.
La fase di ingrasso comprende quindi le fasi successive di:
♦ semina delle vongole,
Allevamento in “gabbie”
Le vongole allevate in appositi contenitori (circa 80 x 40 x 10 cm) costituite da un’intelaiatura
rigida ricoperta da rete di materiale metallico o plastico. I contenitori vengono posti nel terreno
fino al completamento del ciclo di ingrasso (taglia di circa 40 mm). I vantaggi di questa tecnica:
♦ protezione sicura contro i predatori,
♦ facile controllo
♦ possibilità di eseguire raccolta scalare
♦ possibilità di spostare le gabbie in differenti siti.
♦ protezione dei letti di semina dai predatori,
♦ pulizia dei letti di allevamento,
♦ raccolta delle vongole.
Per contro gli svantaggi sono:
♦ costi elevati,
♦ necessità di frequenti ed onerose pulizie delle gabbie,
♦ circolazione dell’acqua all’interno delle gabbie più difficoltosa.
Adottando particolari tecniche di allevamento, queste fasi possono essere meccanizzabili.
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Allevamento in “parchi controllati”
Le vongole allevate in apposite strutture confinate su tutti i lati, circondate da un’apposita rete,
all’interno delle quali vengono seminate con una densità di 150-200 soggetti/m2. Generalmente
la rete è in materiale plastico ed ha maglie di 4x8 mm. I vantaggi di questa tecnica:
♦ ambiente di vita favorevole,
♦ costo inferiore rispetto alle gabbie,
♦ protezione ottimale contro i predatori.
Per contro gli svantaggi sono:
♦ presenza di installazioni fisse,
♦ necessità di frequenti ed onerose pulizie,
♦ notevole impiego di manodopera per la realizzazione del parco,
♦ impossibilità di meccanizzazione.
Impiego di reti superficiali
Questo sistema è simile all’allevamento in parchi, ma non prevede alcuna struttura di
confinamento laterale. La prima operazione del ciclo comporta la stesura della rete sul terreno,
successivamente la si ricopre con uno strato di fango dove vengono seminati i molluschi con una
densità di 60-80 soggetti/m2. Quindi si ricopre il letto di semina con una rete uguale a quella del
fondo, con una larghezza di circa 3,5 m.
Vantaggi:
♦ questa tecnica è meno costosa delle precedenti,
♦ richiede meno operazioni di pulizia,
♦ più facilmente adattabile alle diverse condizioni di suolo,
♦ la raccolta può essere effettuata recuperando l’intera rete.
Le tre tecniche descritte (allevamento in gabbie, in parchi confinati ed in reti di protezione) sono
comunque scarsamente meccanizzabili e nonostante gli interessanti risultati economici che
potrebbero fornire sono proponibili solo su scala ridotta.
Esperienze di allevamento interamente meccanizzato in Laguna di Grado-Marano
Obiettivo: impianto pilota che adotta soluzioni originali tese a superare i limiti dei sistemi di
allevamento finora descritti e perseguire un sistema di allevamento altamente meccanizzato.
Macchina semovente per
la preparazione dei letti di
semina e per la stesura dei
teli di protezione
Progetto pilota
Avannotteria:
♦ 50.000.000 larve/anno a pieno regime, in ciclo continuo
♦ fase 1 - dalla fecondazione a 0,7 mm di taglia
♦ fase 2 - fino ad una taglia di 4 mm
♦ in strutture protette
Pre-ingrasso:
♦ da 4 mm fino ad una taglia di 10-12 mm
♦ in apposito bacino protetto
Ingrasso:
♦ a partire da una taglia di 10-12 mm
♦ fase realizzata in “pieno campo”
♦ impiego di macchine appositamente progettate e realizzate per le fasi di:
♦ semina,
♦ stesura reti di protezione,
♦ pulizia dei letti di coltivazione,
♦ raccolta.
Le vongole ad una taglia di 10-12
mm vengono seminate in appositi
letti di coltivazione da una
macchina che provvede anche alla
ricopertura dei letti con la rete di
protezione.
L’organo di lavoro della
seminatrice è costituito da un rullo
cilindrico con la superficie scavata
da nicchie di dimensioni tali da
contenere i molluschi da seme. Al
di sopra del rullo è presente una
tramoggia dalla quale vengono
caricate le vongole da seminare.
Infine, posteriormente, è presente una tamburo su cui è avvolta la rete che viene distesa man mano che la macchina
avanza. La dimensione dei letti di coltivazione è determinata dalle dimensioni della rete e risultano pari a circa 1,5 m
di larghezza per 50 m di lunghezza. La densità di semina adottata è di 180 - 220 soggetti.
La velocità di semina è di 6-7 m/min e la capacità di lavoro è di circa 0,05 ha/h. Il tempo totale per la semina di un
letto di coltivazione è quindi pari a circa 10 minuti.
Macchina
semovente per
la raccolta
delle vongole
La raccolta viene effettuata
quando le vongole hanno
raggiunto una taglia di 40
mm ed un peso medio di
15 g; questo si verifica
dopo circa 18 mesi, ma la
durata del ciclo è
estremamente influenzata
dalle condizioni ambientali
e dall’epoca di semina.
La testata di raccolta della
macchina raccoglitrice è
costituita da un elemento
rotante con denti in acciaio
(“pick-up”) che lavora ad una profondità di 1015 cm nei terreni compatti e fino a 25-30 cm
nei terreni più sciolti. le vongole afferrate dai
denti del pick-up vengono sollevate su una
prima griglia di pulizia e quindi vengono fatte
cadere su una seconda griglia di pulizia
vibrante (“vibrovaglio”). Da qui le vongole
vengono indirizzate in apposite cassette nella
postazione di raccolta, dove un operatore è
pronto a sostituire le cassette riempite.
Testata di raccolta della macchina raccoglitrice
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Carico delle vongole raccolte su
cassette nel posteriore della
macchina
Sistema di trasporto delle cassette
raccolte
Risultati sperimentali della raccolta
meccanizzata su letti di coltivazione in
suoli di diversa struttura
Larghezza di lavoro
Velocità avanzamento
Macchina per la
raccolta
meccanizzata in
letti di
coltivazione o
terreno non
sistemato
(condizioni
semi-naturali)
Testata di raccolta con attrezzi tipo erpice
Lavorazioni post-raccolta
1,40 - 1,45 m
2,5 m/min
Lavorazioni post-raccolta
Postazione posteriore per la preparazione delle
cassette
Lavorazioni post-raccolta
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Lavorazioni post-raccolta
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