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COP 22: Il CREA È IN PRIMA LINEA SUL
CLIMA
A cura dell’Ufficio Stampa
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COP 22: Il CREA È IN PRIMA LINEA SUL CLIMA
Pubblicato il 11/11/2016 at 14:24
Il CREA sarà presente alla COP 22 sul clima, in corso a Marrakech fino al 19 novembre, con, con la
partecipazione al side event “Land degradation monitoring and assessment for climate change
mitigation and adaptation. A synergistic approach to achieve the agenda 2030 goals: the italian
experience”. L’evento, organizzato in collaborazione con CNR, Enea e Ispra, si svolgerà lunedì 14
novembre alle ore 10,30, all’interno del Padiglione Italia della COP 22 di Marrakech.
Il degrado del suolo ha impatti diretti e indiretti su clima, biodiversità e sulle condizioni di vita delle
popolazioni. La prevenzione di questi fenomeni si basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di
attività agricole, forestali e pastorali sostenibili. In questo quadro le attività di ricerca e di analisi delle
politiche agricole e ambientali è centrale, sia a livello globale, che con specifico riferimento alla realtà
italiana, con l’obiettivo generale di contribuire all’efficacia di politiche, piani e programmi.
Su questi aspetti il Centro di Politiche e Bioeconomia del CREA ha partecipato nei mesi scorsi, in
collaborazione con altre istituzioni di ricerca citate, ad una specifica attività di sperimentazione della
metodologia per l’analisi della Land Degradation Neutrality e per affrontare un percorso che porti al
raggiungimento del relativo target come definito nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo
sviluppo sostenibile. L’interesse del CREA consiste soprattutto nell’individuazione di pratiche agricole
che consentano di minimizzare le emissioni di gas a effetto serra e, al contempo, di aumentare la
cattura di carbonio nel terreno e sostenere la resilienza dei sistemi agricoli.
“L’esercizio teorico alla base del lavoro che andremo a presentare a discutere a Marrakech nell’ambito
della COP 22 – sostiene Guido Bonati, dirigente tecnologo del CREA – è un primo esempio di studio
del concetto di Land Degradation Neutrality in Italia. Intendiamo lavorare su questi aspetti anche nel
corso dei prossimi anni, sia direttamente sul territorio italiano, sia all’estero. In questo quadro per il
Centro di Politiche e Bioeconomia la cooperazione sinergica con altri centri del CREA è per noi uno
stimolo costante e un fattore di arricchimento culturale”.
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COP 22: Il CREA E' IN PRIMA LINEA SUL CLIMA
ROMA (ITALPRESS) - Il CREA sara' presente alla COP 22 sul clima, in corso a Marrakech fino al 19 novembre, con la
partecipazione al side event "Land degradation monitoring and assessment for climate change mitigation and adaptation.
A synergistic approach to achieve the agenda 2030 goals: the italian experience". L'evento, organizzato in
collaborazione con CNR, Enea e Ispra, si svolgera' lunedi' prossimo alle ore 10,30, all'interno del Padiglione Italia
della COP 22 di Marrakech. Il degrado del suolo ha impatti diretti e indiretti su clima, biodiversita' e sulle condizioni di vita
delle popolazioni. La prevenzione di questi fenomeni si basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di attivita'
agricole, forestali e pastorali sostenibili. In questo quadro le attivita' di ricerca e di analisi delle politiche agricole e
ambientali e' centrale, sia a livello globale, che con specifico riferimento alla realta' italiana, con l'obiettivo generale di
contribuire all'efficacia di politiche, piani e programmi. Su questi aspetti il Centro di Politiche e Bioeconomia del CREA ha
partecipato nei mesi scorsi, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca citate, ad una specifica attivita' di
sperimentazione della metodologia per l'analisi della Land Degradation Neutrality e per affrontare un percorso che porti
al raggiungimento del relativo target come definito nell'ambito dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo
sostenibile. (ITALPRESS) - (SEGUE). ads/com 11-Nov-16 13:26 NNNN
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COP 22: Il CREA E' IN PRIMA LINEA SUL CLIMA – 2
L'interesse del CREA consiste soprattutto nell'individuazione di pratiche agricole che consentano di minimizzare le
emissioni di gas a effetto serra e, al contempo, di aumentare la cattura di carbonio nel terreno e sostenere la resilienza
dei sistemi agricoli. "L'esercizio teorico alla base del lavoro che andremo a presentare a discutere a Marrakech
nell'ambito della COP 22 - sostiene Guido Bonati, dirigente tecnologo del CREA - e' un primo esempio di studio del
concetto di Land Degradation Neutrality in Italia. Intendiamo lavorare su questi aspetti anche nel corso dei prossimi anni,
sia direttamente sul territorio italiano, sia all'estero. In questo quadro per il Centro di Politiche e Bioeconomia la
cooperazione sinergica con altri centri del CREA e' per noi uno stimolo costante e un fattore di arricchimento culturale".
(ITALPRESS). ads/com 11-Nov-16 13:26 NNNN
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CLIMA. CREA IN PRIMA LINEA ALLA COP 22 IN CORSO A MARRAKECH
(DIRE) Roma, 11 nov. - Il Crea sara'' presente alla Cop 22 sul clima, in corso a Marrakech
fino al 19 novembre, con la partecipazione al side event "Land degradation monitoring and
assessment for climate change mitigation and adaptation. A synergistic approach to
achieve the agenda 2030 goals: the italian experience". L''evento, organizzato in
collaborazione con Cnr, Enea e Ispra, si svolgera'' lunedi'' 14 novembre alle ore 10,30,
all''interno del Padiglione Italia della Cop 22 di Marrakech. Il degrado del suolo ha impatti
diretti e indiretti su clima, biodiversita'' e sulle condizioni di vita delle popolazioni. La
prevenzione di questi fenomeni si basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di
attivita'' agricole, forestali e pastorali sostenibili. In questo quadro le attivita'' di ricerca e
di analisi delle politiche agricole e ambientali e'' centrale, sia a livello globale, che con
specifico riferimento alla realta'' italiana, con l''obiettivo generale di contribuire
all''efficacia di politiche, piani e programmi. Su questi aspetti il Centro di Politiche e
Bioeconomia del Crea ha partecipato nei mesi scorsi, in collaborazione con altre istituzioni
di ricerca citate, ad una specifica attivita'' di sperimentazione della metodologia per
l''analisi della Land Degradation Neutrality e per affrontare un percorso che porti al
raggiungimento del relativo target come definito nell''ambito dell''Agenda 2030 delle
Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L''interesse del Crea consiste soprattutto
nell''individuazione di pratiche agricole che consentano di minimizzare le emissioni di gas a
effetto serra e, al contempo, di aumentare la cattura di carbonio nel terreno e sostenere la
resilienza dei sistemi agricoli. "L''esercizio teorico alla base del lavoro che andremo a
presentare a discutere a Marrakech nell''ambito della Cop 22- sostiene Guido Bonati,
dirigente tecnologo del Crea- e'' un primo esempio di studio del concetto di Land
Degradation Neutrality in Italia. Intendiamo lavorare su questi aspetti anche nel corso dei
prossimi anni, sia direttamente sul territorio italiano, sia all''estero. In questo quadro per il
Centro di Politiche e Bioeconomia la cooperazione sinergica con altri centri del Crea e'' per
noi uno stimolo costante e un fattore di arricchimento culturale". Cosi'' in un comunicato
il Crea. (Comunicati/Dire)
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COP 22, il CREA presente a Marrakech con
l’obiettivo generale di contribuire all’efficacia di
politiche, piani e programmi
Il CREA sarà presente alla COP 22 sul clima, in corso a Marrakech fino al
19 novembre, con, con la partecipazione al side event “Land degradation
monitoring and assessment for climate change mitigation and adaptation.
A synergistic approach to achieve the agenda 2030 goals: the italian
experience”. L’evento, organizzato in collaborazione con CNR, Enea e
Ispra, si svolgerà lunedì 14 novembre alle ore 10,30, all'interno del
Padiglione Italia della COP 22 di Marrakech.
Il degrado del suolo ha impatti diretti e indiretti su clima, biodiversità e sulle
condizioni di vita delle popolazioni. La prevenzione di questi fenomeni si
basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di attività agricole,
forestali e pastorali sostenibili. In questo quadro le attività di ricerca e di
analisi delle politiche agricole e ambientali è centrale, sia a livello globale,
che con specifico riferimento alla realtà italiana, con l’obiettivo generale di
contribuire all’efficacia di politiche, piani e programmi.
Su questi aspetti il Centro di Politiche e Bioeconomia del CREA ha
partecipato nei mesi scorsi, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca
citate, ad una specifica attività di sperimentazione della metodologia per
l’analisi della Land Degradation Neutrality e per affrontare un percorso che
porti al raggiungimento del relativo target come definito nell’ambito
dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
L’interesse del CREA consiste soprattutto nell’individuazione di pratiche
agricole che consentano di minimizzare le emissioni di gas a effetto serra
e, al contempo, di aumentare la cattura di carbonio nel terreno e sostenere
la resilienza dei sistemi agricoli.
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COP 22: Il CREA È IN PRIMA LINEA SUL CLIMA
11/11/2016
COP 22: Il CREA È IN PRIMA LINEA SUL CLIMA
Il CREA sarà presente alla COP 22 sul clima, in corso a Marrakech fino al 19 novembre, con la partecipazione al side
event “Land degradation monitoring and assessment for climate change mitigation and adaptation. A synergistic
approach to achieve the agenda 2030 goals: the italian experience”. L’evento, organizzato in collaborazione con
CNR, Enea e Ispra, si svolgerà lunedì 14 novembre alle ore 10,30, all’interno del Padiglione Italia della COP 22 di
Marrakech.
Il degrado del suolo ha impatti diretti e indiretti su clima, biodiversità e sulle condizioni di vita delle popolazioni. La
prevenzione di questi fenomeni si basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di attività agricole, forestali e
pastorali sostenibili. In questo quadro le attività di ricerca e di analisi delle politiche agricole e ambientali è
centrale, sia a livello globale, che con specifico riferimento alla realtà italiana, con l’obiettivo generale di
contribuire all’efficacia di politiche, piani e programmi.
Su questi aspetti il Centro di Politiche e Bioeconomia del CREA ha partecipato nei mesi scorsi, in collaborazione con
altre istituzioni di ricerca citate, ad una specifica attività di sperimentazione della metodologia per l’analisi della
Land Degradation Neutrality e per affrontare un percorso che porti al raggiungimento del relativo target come
definito nell’ambito dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L’interesse del CREA consiste
soprattutto nell’individuazione di pratiche agricole che consentano di minimizzare le emissioni di gas a effetto
serra e, al contempo, di aumentare la cattura di carbonio nel terreno e sostenere la resilienza dei sistemi agricoli.
“L’esercizio teorico alla base del lavoro che andremo a presentare a discutere a Marrakech nell’ambito della COP
22 – sostiene Guido Bonati, dirigente tecnologo del CREA – è un primo esempio di studio del concetto di Land
Degradation Neutrality in Italia. Intendiamo lavorare su questi aspetti anche nel corso dei prossimi anni, sia
direttamente sul territorio italiano, sia all’estero. In questo quadro per il Centro di Politiche e Bioeconomia la
cooperazione sinergica con altri centri del CREA è per noi uno stimolo costante e un fattore di arricchimento
culturale”.
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Clima. Qui Marrakech: l'agricoltura bio può fermare il
cambiamento climatico
MARRAKECH (MAROCCO)
LUN, 14/11/2016
I sistemi biologici medi possono immagazzinare circa 3,5 tonnellate di CO2 per ettaro
all'anno. Lo studio del Crea sull’impatto della degradazione dei suoli
Alla Cop22
di Marrakech si è parlato del ruolo che riveste l'agricoltura biologica nella lotta contro gli
effetti dei cambiamenti climatici e nel promuovere la biodiversità. A organizzare il dibattito è
stata
la
Federazione
Marocchina
degli
Agricoltori
Biologici
(Fimabio).
Nel dibattito è intervenuto Andre Leu, presidente della Federazione Internazionale dei
Movimenti di Agricoltura Biologica (Ifoam), per ribadire il grande potenziale che l'agricoltura
biologica può offrire nel sostenere la lotta globale agli effetti dei cambiamenti climatici prima
di raggiungere il punto di non ritorno.
“L'agricoltura biologica può aiutare a invertire il processo di cambiamento climatico, perché
assorbe l'anidride carbonica presente nell'atmosfera e la immagazzina nel terreno come
sostanza organica", ha spiegato, sottolineando che i sistemi biologici medi possono
immagazzinare
circa
3,5
tonnellate
di
CO2
per
ettaro
all'anno.
Il presidente della Fimabio gli ha fatto eco, esortando il governo del Marocco a includere
l'agricoltura
biologica
nei
piani
8
di
resilienza
climatica.
Nel corso del dibattito, Fimabio ha distribuito un documento dal titolo "Manifesto per un
Marocco Bio a sostegno di un'Africa Bio", che invita a includere la promozione dell'agricoltura
biologica
nell'agenda
Cop22.
L'evento fa parte delle attività che si stanno svolgendo nell'area Sapere e Tradizioni della Zona
Verde della Cop22.
Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria (Crea) presenta a Marrakech uno
studio in occasione dell’evento “Land degradation monitoring and assessment for climate
change mitigation and adaptation. A synergistic approach to achieve the agenda 2030 goals:
the italian experience”. L’evento, organizzato in collaborazione con Cnr, Enea e Ispra, si
svolge lunedì 14 novembre all'interno del Padiglione Italia della Cop 22 di Marrakech.
Il degrado del suolo - secondo lo studio del Crea - ha impatti diretti e indiretti su clima,
biodiversità e sulle condizioni di vita delle popolazioni. La prevenzione di questi fenomeni si
basa su azioni di conservazione e sullo sviluppo di attività agricole, forestali e pastorali
sostenibili. In questo quadro le attività di ricerca e di analisi delle politiche agricole e
ambientali è centrale, sia a livello globale, che con specifico riferimento alla realtà italiana,
con l’obiettivo generale di contribuire all’efficacia di politiche, piani e programmi.
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