Relazione Annuale 2015

Transcript

Relazione Annuale 2015
Assemblea Annuale 2016
L’INDUSTRIA SIDERURGICA ITALIANA
Relazione Annuale
Professionalità
Dinamicità
Investire
Innovazione
Equilibrio
Italianità
Ambiente
Competitività
ACCIAIO
a
ma equ
Competizione globale
Fare Squadra
Qualità
Ricerca
Nuovi Mercati
Diversificazione
Futuro
Concorrenza Leale
Flessibilità
Crescita
Relazione annuale 2015
L’acciaio è un materiale prezioso, pulito e riciclabile al cento per cento, che mantiene inalterate le sue proprietà una
volta riciclato. Per queste ragioni l’acciaio è oggi il materiale più riciclato al mondo.
L’acciaio è un materiale unico per resistenza, durevolezza, versatilità e duttilità, caratteristiche che ne favoriscono
l’impiego in infinite applicazioni, essenziali per le moderne società sviluppate.
In particolare l’acciaio è un materiale fondamentale e insostituibile nelle opere di ingegneria, nel settore dell’edilizia
e delle costruzioni, della meccanica, dei trasporti, della produzione e trasporto di energia, delle comunicazioni e
dell’agroalimentare.
L’acciaio con i suoi molteplici utilizzi è presente nella vita di tutti i giorni: dalle strutture che sorreggono le case in
cui abitiamo alle automobili e agli altri mezzi con cui ci spostiamo, dagli elettrodomestici all’arredamento dei nostri
appartamenti e uffici, dagli utensili di uso quotidiano alle posate con cui mangiamo, fino ad arrivare alle opere d’arte,
ai gioielli e persino alla penna a sfera.
L’impiego dell’acciaio risulta inoltre fondamentale per lo sviluppo dell’economia in una direzione sempre più ecosostenibile, tenendo conto non solo della sua completa riciclabilità, ma anche del suo largo utilizzo in applicazioni
utili ad un uso efficiente delle risorse: si pensi alla produzione di energia da fonti rinnovabili (ad esempio l’energia
eolica), alle strutture per la raccolta e il trasporto della risorsa idrica, alla rimodulazione del trasporto per l’alta velocità
ferroviaria. Anche i sottoprodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio sono oggi utilizzati in maniera
sostenibile ad esempio nella produzione del cemento e nella realizzazione di opere stradali.
L’Italia è il secondo Paese europeo (dopo la Germania) per produzione di acciaio, con 22 milioni di tonnellate nel
2015, e il primo per volume di riciclo di rottame ferroso, con oltre 18 milioni di tonnellate annue di materiale che
viene rifuso nelle acciaierie nazionali.
Federacciai è la Federazione che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane, fa parte di Confindustria e conta
ad oggi 131 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio.
Federacciai è nata con l’obiettivo di tutelare, supportare e mettere in relazione tra loro le aziende produttrici,
trasformatrici e distributrici di acciaio e prodotti siderurgici affini. Inoltre, come principale portavoce delle aziende del
settore, promuove le politiche industriali a sostegno del comparto attraverso iniziative in campo economico, politico
e tecnico-scientifico.
La Federazione lavora per dare visibilità, in Italia e all’estero, al settore siderurgico evidenziandone le caratteristiche
economiche, le articolazioni e l’evoluzione produttiva e commerciale. A questo scopo Federacciai sostiene tutte le
azioni che rafforzano la capacità delle imprese siderurgiche di competere sul mercato, nazionale e internazionale, e
sostiene le politiche economiche volte a risolvere le criticità del settore. Federacciai, inoltre, partecipa agli organi di
gestione e alle commissioni di varie organizzazioni italiane e internazionali.
3
Relazione annuale 2015
4
Relazione annuale 2015
INDICE
ORGANI STATUTARI
pag.7
PARTE I
1
2
3
Il mercato
Il contesto di mercato
La siderurgia nel mondo
La siderurgia in Italia
pag.13
pag. 14
pag. 16
pag. 19
PARTE II
1
2
3
4
Associazioni di Comparto
Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Associazione Prima Trasformazione e Tubi
Associazione Acciai Speciali
Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.
pag.33
pag. 34
pag. 43
pag. 45
pag. 47
PARTE III
1
2
3
4
5
6
Le Tematiche Generali
Attività verso l’Unione europea
Energia
Ambiente
Attività di comunicazione
Rottame - Nuovo Campsider
Fiscalità
pag.49
pag. 50
pag. 54
pag.57
pag. 65
pag. 66
pag.69
PARTE IV
1
2
3
Società ed Enti Collegati
Società consortile Gas Intensive
Riconversider
Unsider
pag.73
pag. 74
pag.75
pag.77
PARTE V
Aziende Associate
pag.83
PARTE VI
Appendice statistica
pag.89
5
Relazione annuale 2015
R isorse U m ane
6
Relazione annuale 2015
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A
organi statutari
Comitato di Presidenza
Consiglio Direttivo
7
Relazione annuale 2015
ORGANI STATUTARI
COMITATO DI PRESIDENZA
(Composizione al 31.12.2015)
PRESIDENTE
AntonioGOZZI
PAST PRESIDENT
GiuseppePASINI
VICE PRESIDENTI elettivi
Michele AMENDUNI
AntonioBELTRAME
MarioCALDONAZZO
AntonioMARCEGAGLIA
ClaudioRIVA
VICE PRESIDENTI e PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
PaolaARTIOLI
AntonioGOZZI
CesareRIVA
SergioTOSATO
8
Relazione annuale 2015
ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO
(Composizione al 31.12.2015)
Il Comitato
di Presidenza E i Signori
MarcoALFONSO
AlessandroBANZATO
RuggeroBRUNORI
GiorgioBUZZI
MarcelloCALCAGNI
MaurizioCALCINONI
AlessandroCOLOMBO
GiacomoGHIDINI
MarioGUSSAGO
Alberto
INZAGHI
CarloLEALI
CarloMALASOMMA
RobertoMARZORATI
CarloMAZZOLENI
LuciaMORSELLI
FedericoPITTINI
FrancoPOLOTTI
GiancarloQUARANTA
LorisSPALTINI
GianlucaRODA
FrancescoSEMINO
AmatoSTABIUMI
MauroSTEFANA
LucaVILLA
REVISORI DEI
CONTI EFFETTIVI
AndreaAGNELLI
GiuseppePOZZOLI
GiampaoloTALPONE
(Consigliere Tesoriere)
REVISORI DEI CONTI SUPPLENTI
RomoloRAGGIO
DarioSEMENZATO
DIRETTORE GENERALE
FlavioBREGANT
9
Relazione annuale 2015
ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAIO PRODOTTI PIANI E LUNGHI COMUNI
CesareRIVA
GiovanniBAJETTI
RuggeroBRUNORI
Andrea
DI BELLO
EnricoFORNELLI
CarloLEALI
MassimoMAZZUCOTELLI
GiovanniPASINI
FedericoPITTINI
FrancoPOLOTTI
GiancarloQUARANTA
NicolaRIVA
AmatoSTABIUMI
Presidente
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAI SPECIALI
Paola ARTIOLIPresidente
Ernesto AMENDUNI
Michele AMENDUNI
Alessandro BANZATO
EgidioBINI
AntonioBUFALINI
RobertoFORCELLA
CarloFORESTI
PieroGRUPPI
RobertoMARZORATI
Franco POLOTTI
Cesare RIVA
AlessandroTRIVILLIN
MarioVERGNA
10
Relazione annuale 2015
ORGANI STATUTARI
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE TUBI E PRIMA TRASFORMAZIONE
Sergio
TOSATOPresidente
GiovanniANTONIETTI
ItaloBARONI
MarcoBERERA
Andrea BERI
GiorgioBUZZI
MarioCALDONAZZO
PieroGRUPPI
AlbertoINZAGHI
RobertoMARCORA
AndreaMONTRASIO
SilvioPOMPEI
SilvioTAVECCHIA
CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ITALIANA ELETTROSIDERURGIA
AntonioGOZZI Presidente
RuggeroBRUNORI
MaurizioCALCINONI
VincenzoCRAPANZANO
AlessandroCOLOMBO
Antonio FAGGIONATO
Elena MAGRI
GiuseppeMARZORATI
GiovanniPASINI
Federico PITTINI
MargheritaSTABIUMI
Francesco UBERTO
GiorgioZUCCARO
11
Relazione annuale 2015
Q U A L I TÀ
12
Relazione annuale 2015
E
L
A
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L
A
Z
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E
R
R
O
CONC
O
I
A
I
C
C
A
1. il mercato
Il contesto di mercato
La siderurgia nel mondo
La siderurgia in Italia
13
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
1
Il contesto di mercato1
Nel 2015 l’economia mondiale ha rallentato la sua crescita, con un tasso fermo al 3,1%, livello più basso degli ultimi
cinque anni. In frenata anche il commercio mondiale, ancora positivo per il 2,6% sul 2014, ma nettamente inferiore
al 3,4% registrato l’anno precedente sul 2013.
Tre i fattori che hanno pesato sulla dinamica mondiale: il rallentamento della crescita della Cina, la riduzione del
prezzo del petrolio e delle materie prime, e, infine, il graduale inasprimento della politica monetaria degli Stati Uniti
in un contesto di moderata ripresa.
La combinazione di questi fattori ha portato ad una ulteriore riduzione del divario di crescita tra le economie emergenti
e in via di sviluppo, da un lato, e quelle avanzate, dall’altro. Le prime, con una crescita del 4,0% (contro 4,6% nel
2014), hanno confermato la graduale decelerazione in atto negli ultimi cinque anni. Tra queste economie, oltre al
rallentamento della Cina, pesano le recessioni di Russia e Brasile. Per quanto concerne le economie avanzate, in
miglioramento dell’1,9% nel 2015 (contro 1,8% nel 2014), si segnala la ripresa dell’Area Euro, sostenuta dalla
politica monetaria della Banca Centrale Europea, con la crescita più vivace segnata dalla Spagna mentre quella
della Germania si è attenuata.
Variazione %
anno precedente
PIL principali Economie mondiali
-6
-4
-2
0
2
4
6
Variazione %
anno precedente
8
Prodotto mondiale
PIL principali Economie europee
-1,0
-0,5
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
Unione Europea
Economie Avanzate
- Area Euro
- Stati Uniti
- Area Euro
- Germania
- Giappone
- Austria
- Regno Unito
- Belgio
Economie emergenti
- Francia
- Russia
- Cina
- Italia
- India
- Spagna
- Brasile
- Messico
Regno Unito
2014
2015
2014
Elaborazioni su dati FMI
2015
Elaborazioni su dati FMI
Nel 2015 l’economia italiana ha registrato il primo segno positivo dopo tre anni di cali consecutivi, siglando così
l’uscita dalla recessione. In termini reali, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,8%, livello più basso tra le
principali economie europee.
PIL in Italia
PIL in Italia
Mld di Euro,
prezzi costanti
Variazione
anno precedente
prezzi costanti
1.700
3%
2%
1%
1.650
0
-1%
1.600
-2%
-3%
1.550
- 4%
- 5%
Elaborazioni su dati ISTAT
1
I dati statistici riportati nella presente relazione fanno riferimento alle informazioni disponibili alla data del 31 marzo 2016.
14
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2006
- 6%
1.500
Elaborazioni su dati ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Il principale traino allo sviluppo economico nazionale è rappresentato dalla domanda interna, il cui contributo alla
crescita al netto della variazione delle scorte è stato positivo per la prima volta negli ultimi quattro anni. Nel 2015
si è consolidata la ripresa della domanda delle famiglie, in aumento dell’1% circa sull’anno precedente, sospinta
dall’incremento del reddito disponibile e dal miglioramento del mercato del lavoro.
La principale novità del 2015 è stata la ripresa degli investimenti, che hanno interrotto la caduta degli ultimi sette
anni, con un incremento dello 0,6%, grazie alla ripresa nei mezzi di trasporto. Il settore delle costruzioni, invece, ha
segnato l’ottavo calo consecutivo, sebbene con un tasso in continua attenuazione: -0,9% sul 2014.
L’apporto della domanda estera netta, dopo aver sostenuto l’economia nazionale negli ultimi quattro anni, è diventato
negativo, riflettendo la maggior crescita delle importazioni (+5,8%) rispetto a quella delle esportazioni (+4,1%).
Investimenti fissi lordi nelle costruzioni
Investimenti fissi lordi nelle costruzioni
Mld di Euro,
prezzi costanti
Variazione
anno precedente
prezzi costanti
220
8%
6%
200
4%
180
2%
0%
160
- 2%
- 4%
140
- 6%
- 8%
120
Elaborazioni su dati ISTAT
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 12%
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
100
2005
- 10%
Elaborazioni su dati ISTAT
Nel 2015 la produzione industriale è aumentata mediamente dell’1%, con un valore dell’indice che si conferma al
di sotto di quello del 2009.
Tra i settori utilizzatori di acciaio, e più in generale tra quelli industriali, l’anno è stato caratterizzato dalla crescita
dell’automotive (+26,9%), con incrementi in tutti i segmenti produttivi: autoveicoli (+42,5%), carrozzerie-rimorchi
(+16,8%) e parti-motori (+10,7%). Nettamente inferiore la performance degli altri settori utilizzatori di acciaio: dove
alla relativa stabilità degli altri mezzi di trasporto, della meccanica e degli elettrodomestici si sono contrapposti i nuovi
cali dei motori elettrici e dei prodotti in metallo.
Produzione industriale
Produzione industriale settori utilizzatori di acciaio
Variazione
anno precedente
Variazioni 2015/2014
10%
Prodotti in metallo
-30%
-20%
-10%
0%
10%
20%
30%
-3,7%
5%
0,1%
Meccanica
0%
Motori elettrici
-3,0%
Elettrodomestici
-0,7%
- 5%
- 10%
- 15%
Veicoli a motore,
parti, ecc.
Altri mezzi di
trasporto
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 25%
2005
- 20%
Elaborazioni su dati ISTAT
26,9%
0,7%
Elaborazioni su dati ISTAT
15
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
2
La siderurgia nel mondo
Nel 2015 la produzione mondiale di acciaio ha subito la prima battuta d’arresto dal 2009, con un output pari a 1,6
Mld.t., in calo del 2,9% (-48,8 M.t.) sull’anno precedente.
Secondo le stime dell’Associazione mondiale dei produttori di acciaio (Worldsteel), il tasso di utilizzo della capacità
produttiva mondiale ha confermato il trend decrescente in corso dal 2011 ed è sceso al di sotto della soglia del 70%.
Produzione mondiale di acciaio
Tasso di utilizzo della capacità produttiva nel mondo
M.t.
1800
100%
1600
95%
1400
90%
1200
85%
1000
80%
800
75%
600
70%
400
65%
200
Cina
Elaborazioni su dati World Steel
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
Mondo esclusa Cina
2006
60%
0
Elaborazioni su dati World Steel
La frenata della produzione mondiale ha interessato tutti i principali produttori, con alcune eccezioni. Nel 2015
l’output della Cina, 803,8 M.t., è diminuito del 2,3% (-18,9 M.t.) sull’anno precedente, segnando la prima variazione
negativa dal 1981 e continuando a rappresentare il 50% dell’output mondiale. La produzione del resto del mondo,
817,3 M.t., è diminuita in misura maggiore rispetto alla Cina sia in termini relativi (-3,5%) che assoluti (-29,8 M.t.).
Tutte le principali macro-aree sono state interessate dal rallentamento della produzione, con diminuzioni relative che
oscillano dall’1,9% dell’Unione europea all’8,4% del Nord America. L’analisi delle quote di produzione sul totale
mondiale evidenzia un ulteriore rafforzamento della posizione asiatica. A fronte di un output di 1,1 Mld.t., in calo
del 2,3% (-26,1 M.t.) sull’anno precedente, la quota asiatica ha segnato il maggior aumento passando dal 68,2%
del 2014 al 68,7% dell’ultimo anno.
Produzione acciaio per macro-aree e quota sul totale 2015
var.%
M.t.
20112012201320142015
quota 2015
15/14
Unione europea (28)
Altri Europa
177,8168,6166,4169,3166,1 - 1,9% 10,2%
39,139,938,638,436,2- 5,7% 2,2%
C.S.I.
112,7110,7108,4106,1101,5 - 4,3%
6,3%
Nord America
118,7
6,8%
121,6
119,0
121,1
110,9 - 8,4% Sud America
48,246,445,845,043,9- 2,5% 2,7%
Africa
15,715,316,014,913,7- 8,1% 0,8%
Medio Oriente
Asia
Oceania
Mondo
23,225,027,030,029,4- 1,9% 1,8%
995,51.026,81.123,61.139,71.113,6
- 2,3%
68,7%
7,25,85,65,55,74,6% 0,4%
1.538,01.560,11.650,41.669,91.621,1 - 2,9% 100,0%
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
16
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
La flessione della produzione europea (-3,2 M.t., -1,9%) sintetizza andamenti contrastanti tra i principali produttori.
Alla relativa stabilità della Germania (42,7 M.t., -0,6%) si sono contrapposti le diminuzioni di Italia (22,0 M.t.,
-7,2%), Francia (15,0 M.t., -7,2%) e del Regno Unito (10,9 M.t., -10,0%) in parte attenuate dagli incrementi di
Spagna (14,8 M.t., +4,2%) e Polonia (9,2 M.t., +7,5%). L’analisi delle quote di produzione sul totale europeo
evidenzia come l’Italia abbia registrato la maggior riduzione, con una quota passata dal 14,0% del 2014 al 13,3%
del 2015.
Produzione acciaio in Unione europea (28)
Dettaglio produzione Unione europea (28) nel 2015
M.t.
250
Germania
25,7 %
Altri
17,8 %
Olanda
4,2 %
200
Belgio
4,4 %
166,1
Italia
13,3 %
Austria
4,6 %
150
Francia
9,0 %
Regno Unito
6,6 %
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
100
2005
Polonia
5,5 %
Spagna
8,9 %
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Produzione acciaio nell’Unione europea (28) e quota sul totale nel 2015
var.%
M.t.
20112012201320142015
quota 2015
15/14
Germania
44,342,742,642,942,7- 0,6% 25,7%
Italia
28,727,324,123,722,0- 7,2% 13,3%
Francia
15,815,615,716,115,0- 7,2% 9,0%
Spagna
15,513,614,314,214,8 4,2% 8,9%
Regno Unito
Polonia
Altri
Unione europea (28)
9,5 9,611,912,110,9
- 10,0% 6,6%
8,88,48,08,69,27,5% 5,5%
55,251,549,951,651,5- 0,2% 31,0%
177,8
168,6
166,4
169,3
166,1
- 1,9%
100,0%
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
17
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
La classifica dei primi 20 produttori di acciaio mostra importanti novità nelle prime otto posizioni rispetto a quella del
2014. Ai primi due posti si confermano Cina e Giappone rispettivamente, mentre al terzo posto si posiziona l’India,
che sorpassa gli Stati Uniti scesi in quarta posizione. Al quinto posto si colloca la Russia, che nonostante la recessione
del Paese, sorpassa la Corea del Sud, mentre la Germania si conferma al settimo posto. All’ottavo si trova il Brasile,
che supera la Turchia scesa al nono posto, mentre l’Ucraina e l’Italia rimangono stabili al decimo e all’undicesimo
posto rispettivamente.
Nel 2015 tutti i principali produttori mondiali hanno registrato diminuzioni, con l’unica eccezione dell’India, il cui
output è aumentato di 2,3 M.t. In termini assoluti le maggiori flessioni sono state registrate da Cina (-18,9 M.t.), Stati
Uniti (-9,3 M.t.), Giappone (-5,5 M.t.) e Ucraina (-4,2 M.t.).
Produzione acciaio per Paese nel 2015
Produzione acciaio per Paese - Variazione 2015/2014
Cina
Giappone
India
Stati Uniti d’America
Russia
Corea del Sud
Germania
Brasile
Turchia
Ucraina
Italia
Taiwan (R.o.C.)
Messico
Iran
Francia
Spagna
Canada
Regno Unito
Polonia
Austria
Cina
Giappone
India
Stati Uniti d’America
Russia
Corea del Sud
Germania
Brasile
Turchia
Ucraina
Italia
Taiwan (R.o.C.)
Messico
Iran
Francia
Spagna
Canada
Regno Unito
Polonia
Austria
0
200
400
600
800
1000 M.t.
- 25
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
- 20
- 15
- 10
-5
0
5 M.t.
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
18
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
3
La siderurgia in Italia
Nel 2015 si è amplificata la forbice tra la domanda e l’offerta dei produttori nazionali destinata al mercato interno.
Dal lato della domanda, si è registrata una marcata crescita del consumo apparente di prodotti siderurgici primari,
crescita solo in parte stimolata dal miglioramento dei settori utilizzatori e che è originata da fenomeni speculativi
derivanti da importazioni a basso costo provenienti in particolare dalla Cina. Quest’ultime hanno quindi spiazzato
l’offerta dei produttori nazionali sul mercato interno, con un conseguente netto peggioramento dell’operatività delle
imprese nazionali sia rispetto all’anno precedente che, più in generale, rispetto ai dati rilevati da Federacciai a partire
dal 1999.
3.1 La produzione
Nel 2015 la produzione di acciaio grezzo ha confermato il trend negativo degli ultimi tre anni, con un output pari
a 22,0 M.t., in calo del 7,2% (-1,7 M.t.) sull’anno precedente e del 15,0% (-3,9 M.t.) sul livello medio del periodo
2010-2014 (25,9 M.t.).
Produzione acciaio
Produzione acciaio
M.t.
Variazione
anno precedente
35
40%
30%
30
20%
10%
25
0%
22,0
- 10%
20
-7,2%
- 20%
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 40%
2005
15
Elaborazioni su dati Federacciai
Complessivamente la produzione di laminati a caldo è stata pari a 21,7 M.t., in calo del 6,1% (-1,4 M.t.) sul 2014
e del 13,1% (-3,3 M.t.) rispetto al livello medio dei cinque anni precedenti (25,0 M.t.). In particolare, il 2015 è stato
caratterizzato dal sorpasso della produzione di laminati lunghi a caldo rispetto a quella dei piani, sorpasso che non
accadeva dal 2009.
Nel 2015 la produzione di laminati lunghi a caldo è stata pari a 11,2 M.t., in calo dell’1,0% (-117,3 mila t.)
sull’anno precedente e del 6,1% (-731,8 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (11,9 M.t.). Si segnala
che il livello produttivo dell’ultimo anno supera il minimo storico del 2009 solo per 49,5 mila t.
L’analisi per comparto evidenzia performance in discesa per i seguenti comparti: laminati mercantili (3,4 M.t., -3,4%),
travi e materiale d’armamento (900,4 mila t., -6,6%) e tondo per cemento armato (3,0 M.t., -5,4%), quest’ultimi due
comparti confermano la discesa verticale in atto dal 2012 e si attestano a livelli più bassi rispetto a quelli del 2009,
1,1 M.t. e 4,0 M.t. rispettivamente. La produzione di vergella, invece, ha segnato un aumento del 6,7%, attestandosi
a 3,8 M.t.
19
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Produzione laminati lunghi
Produzione laminati lunghi
M.t.
Variazione
anno precedente
18
20%
16
10%
0%
14
-1,0%
- 10%
12
- 20%
11,2
10
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2006
- 40%
8
Elaborazioni su dati Federacciai
Nel 2015 la produzione di laminati piani a caldo, 10,6 M.t., è diminuita dell’11,0% (-1,3 M.t.) sull’anno precedente
e del 19,5% (-2,6 M.t.) sul livello medio degli ultimi cinque anni (13,1 M.t.). Il calo ha interessato sia la produzione
dei coils a caldo (8,8 M.t., -8,9%) che quella delle lamiere a caldo e dei larghi piatti (1,8 M.t., -20,3%), che dopo
la lieve ripresa registrata nel 2014 (2,2 M.t., +9,1%), hanno ripreso il trend negativo in atto dal 2012 segnando il
nuovo minimo storico dal 1999.
Produzione laminati piani
Produzione laminati piani
M.t.
Variazione
anno precedente
18
40%
30%
16
20%
14
10%
0%
12
- 10%
10,6
10
-11,0%
- 20%
Elaborazioni su dati Federacciai
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 40%
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
8
2005
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai
20
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
3.2 Il consumo apparente di prodotti siderurgici primari
Nel 2015 il consumo apparente2 di prodotti siderurgici primari è stato pari a 28,1 M.t., con un tasso di crescita del
10,1% (+2,6 M.t.) sull’anno precedente, tasso in marcata accelerazione rispetto sia a quello del 2014 (+1,1%) che a
quello del 2013 (+0,7%). In particolare, la domanda nazionale ha superato il livello medio del periodo 2010-2014
(26,9 M.t.) per il 4,3% (+1,1 M.t.).
In termini relativi il mercato italiano ha registrato la crescita più vivace tra i principali mercati europei. Nel 2015 il
consumo apparente dei prodotti siderurgici primari nell’UE (28) è cresciuto del 3,5% sull’anno precedente, con le
seguenti performance: Germania (-0,8%), Francia (+0,4%), Spagna (+9,7%) e Regno Unito (-2,2%).
Consumo apparente
Consumo apparente
M.t.
Variazione
anno precedente
45
40%
40
30%
20%
35
10,1%
10%
30
0%
28,1
- 10%
25
- 20%
20
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 40%
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
15
2005
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
L’analisi delle variabili di mercato evidenzia per il quarto anno consecutivo il peggioramento dell’attività dei produttori
nazionali. Nel 2015 le consegne sono state pari a 25,0 M.t., in calo del 4,2% (-1,1M.t.) sull’anno precedente e del
10,7% (-3,0 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (28,1 M.t.).
L’attività sui mercati esteri è tornata in territorio negativo, dopo la stabilità del 2014. In particolare, le esportazioni,
11,3 M.t., sono diminuite del 6,0% (-726,7 mila t.), affossate dal declino di quelle destinate al mercato europeo (7,3
M.t., -8,1%) e, in misura minore, dalla flessione di quelle extra-UE (4,0 M.t., -2,0%). Complessivamente il rapporto
esportazioni consegne è leggermente diminuito nell’ultimo anno, passando dal 46,0% del 2014 – livello massimo dal
1999 – al 45,2%. Quello valutato sulle esportazioni UE è sceso dal 30,5% al 29,3%, mentre quello sulle esportazioni
extra-UE è aumentato, passando dal 15,6% al 15,9%, in sintonia con la crescita registrata dal 2011.
Le importazioni si sono confermate in ripida ascesa, con 18,6 M.t. sono aumentate del 21,9% (+3,3 M.t.) sull’anno
precedente e hanno superato il livello medio del periodo 2010-2014 (14,8 M.t.) per il 25,9% (+3,8 M.t.).
L’incremento delle importazioni ha interessato sia quelle provenienti dall’UE (8,6 M.t., +5,2%), ma soprattutto quelle
originarie dai Paesi extra-UE (10,0 M.t., +41,3%), con una quota sulle importazioni totali salita al 53,5% e un
contributo al soddisfacimento della domanda nazionale, al netto degli arrivi, pari al 24,5% in aumento di oltre 7
punti percentuali sull’anno precedente e mai così alto negli ultimi 17 anni. La crescita delle importazioni extra-UE
è andata a netto vantaggio della Cina, che con 2,5 M.t. ha più che raddoppiato i suoi livelli di esportazioni nel
nostro Paese sia rispetto all’anno precedente (1,1 M.t.) che rispetto ai livelli annuali registrati dal 2009 e superando
persino il dato del 2008 (2,4 M.t.) per oltre 80 mila t. Si segnala in particolare che nei primi sette mesi del 2015
le importazioni dalla Cina avevano già superato il dato annuale dell’anno precedente. Inoltre, ad ottobre la Cina è
diventata il principale Paese esportatore sorpassando l’Ucraina e controllando a fine anno il 13,4% delle importazioni
totali di prodotti siderurgici primari, con una quota in aumento di circa 7 punti percentuali rispetto al dato del 2014.
Il consumo apparente misura la quantità di prodotti siderurgici acquistata sul territorio italiano ed è valutato sommando le consegne di prodotti siderurgici dei produttori
nazionali (peso finito) e le importazioni, e sottraendo gli arrivi, ovvero le importazioni dirette dei prodotti siderurgici, e le esportazioni. Include i prodotti semilavorati,
i laminati lunghi e piani (caldo, freddo e rivestito).
2
21
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Consumo apparente e dettaglio per categorie di prodotti
000 t.
Totale semilavorati
Consegne
2.294
Import
3.122 3.79221,4%
- Import UE (28)
- Import Paesi extra-UE
Totale laminati
Totale generale
vr. %
var. %
var. %
20142015
20142015
20142015
15/14
15/14
15/14
1.986
- 13,4%
23.857
23.058
- 3,4%
12.14714.81722,0%
26.151
25.044
- 4,2%
15.27018.60921,9%
498
605
21,4%
7.722
8.045
4,2%
8.221
8.650
5,2%
2.624
3.187
21,5%
4.425
6.773
53,1%
7.049
9.960
41,3%
Export
610
427
- 30,1%
11.432
10.889
- 4,7%
12.042
11.315
- 6,0%
- Export UE (28)
469
302
- 35,7%
7.505
7.028
- 6,4%
7.974
7.330
- 8,1%
- Export Paesi extra-UE
141
125
- 11,6%
3.926
3.860
- 1,7%
4.068
3.985
- 2,0%
Consumo Apparente
2.626 3.18421,3%
22.86524.876 8,8%
25.49128.06010,1%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Nel 2015 l’incremento del consumo apparente ha interessato tutti i comparti. Nel dettaglio, il consumo apparente
di semilavorati, 3,2 M.t., è aumentato del 21,3% (+558,3 mila t.) e quello dei laminati, 24,9 M.t., dell’8,8%
(+2,0 M.t.). Quest’ultimo è stato sospinto dalla crescita dei piani, che attestati a 15,9 M.t., hanno registrato un
miglioramento del 13,3% (+1,9 M.t.), e in misura minore dalla lieve ripresa di quella di lunghi (8,9 M.t., +138,4
mila t., +1,6%).
22
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Prodotti lunghi
Dopo aver segnato un nuovo minimo storico nel 2014, il consumo apparente dei prodotti lunghi nel 2015 ha
interrotto la caduta, che si protraeva dal 2012, segnando un lieve rimbalzo (+138,4 mila t., +1,6%) sull’anno
precedente. Ciononostante, il livello del 2015 è rimasto ben al di sotto della media del periodo 2010-2014 (9,9
M.t.) per il 10% (-995,4 mila t.).
Rispetto al mercato nel suo complesso, le consegne hanno registrato un calo relativo inferiore (-2,5%, ovvero -275,4
mila t.) e con un livello pari a 10,8 M.t., hanno segnato un nuovo minimo storico dal 1999.
L’attività sui mercati esteri, dopo il trend crescente degli ultimi anni, ha rallentato segnando una flessione del 2,3%
(-97,8 mila t.) sull’anno precedente e attestandosi a 4,2 M.t., livello equamente distribuito tra i due gruppi di mercati
di destinazione: UE (2,092 M.t.) ed extra-UE (2,099 M.t.). In sintonia con il mercato in generale, la diminuzione
è stata maggiore per il mercato europeo (-67,8 mila t., -3,1%) rispetto a quella sul mercato extra-UE (-30,1 mila t.,
-1,4%). Il rapporto esportazioni-consegne ha registrato un lieve incremento, passando dal 38,6% del 2014 al 38,7%
del 2015, quello valutato sulle esportazioni europee è diminuito dal 19,4% al 19,3%, mentre quello sulle esportazioni
extra-UE è aumentato dal 19,2% al 19,4%. In riferimento al Paese di destinazione si segnala che in entrambi i casi
il calo ha interessato sia il principale Paese a livello UE, ovvero la Germania (581,8 mila t., -68,7 mila t., -10,6%),
che quello a livello extra-UE, ovvero l’Algeria (1,6 M.t., -67,6 mila t., -4,1%), quest’ultima si conferma il principale
mercato di sbocco extra-UE con una quota superiore al 75%.
Nonostante la forte debolezza del mercato interno, anche nell’ultimo anno è continuata l’ascesa delle importazioni,
complessivamente pari a 2,3 M.t., in aumento del 16,1% (+317,4 mila t.) sull’anno precedente e del 12,4%
(+252,6 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (2,0 M.t.). L’incremento ha interessato sia quelle europee
(1,7 M.t., +177,0 mila t., +11,8%), che rappresentano oltre il 73% delle importazioni complessive, sia quelle extraUE (617,6 mila t., +140,4 mila t., +29,4%). In termini assoluti, i Paesi che hanno registrato i maggiori incrementi
sono stati, a livello europeo, la Spagna (352,5 mila t., +58,5 mila t., +19,9%) e la Repubblica Ceca (206,5 mila t.,
+39,5 mila t., +23,6%), e, a livello extra-UE, l’Ucraina (89,5 mila t., +41,5 mila t., +86,5%) e il Brasile (passato da
67 t. del 2014 a 30,2 mila t. del 2015). Si segnala che anche il comparto dei lunghi è stato colpito dall’incremento
delle importazioni dalla Cina (+22,5%), passate da 91,1 mila t. del 2014 a 111,6 mila t. del 2015.
Consumo apparente prodotti lunghi
Consumo apparente prodotti lunghi
M.t.
Variazione
anno precedente
16
20%
15
10%
14
1,6%
0%
13
12
- 10%
11
- 20%
10
- 30%
9
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 40%
2005
8
8,9
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
23
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Prodotti piani
Nel 2015 la domanda di prodotti piani ha confermato il trend crescente in corso dal 2012, registrando nell’ultimo
anno una marcata accelerazione, e rappresentando il principale impulso alla crescita della domanda nazionale. In
particolare, nel 2015 il consumo apparente di prodotti piani, 15,9 M.t., è aumentato sia rispetto all’anno precedente
(+1,9 M.t., +13,3%) sia rispetto alla media del periodo 2010-2014 (14,2 M.t., +1,7 M.t., +12,3%).
In sintonia con l’andamento generale, le consegne, per il terzo anno consecutivo, si sono confermate in discesa: 12,2
M.t., in calo del 4,1% (-524,0 mila t.) sull’anno precedente e del 12,2% (-1,7 M.t.) sul livello medio del periodo
2010-2014 (13,9 M.t.).
Nel 2015 le esportazioni hanno confermato il rallentamento rilevato nei due anni precedenti: attestate a 6,7 M.t.
sono diminuite del 6,2% (-445,1 mila t.) sull’anno precedente e del 9,8% (-726,7 mila t.) sul livello medio del periodo
2010-2014 (7,4 M.t.). Anche in questo caso, la flessione delle esportazioni, registrata nell’ultimo anno, è stata
maggiore per i Paesi UE (4,9 M.t., -409,0 mila t., -7,7%) che per quelli extra-UE (1,8 M.t., -36,1 mila t., -2,0%).
Complessivamente, il rapporto esportazioni-consegne ha segnato un lieve calo, dal 56,0% del 2014 – livello massimo
dal 1999 – al 54,8% dell’ultimo anno, e si è mantenuto al di sopra del dato medio del periodo 2010-2014 (53,3%).
Quello valutato sulle esportazioni europee è leggermente peggiorato, da 41,9% del 2014 a 40,4%, mentre quello
sulle esportazioni extra-europee è aumentato, dal 14,1% al 14,4%. Il calo delle esportazioni europee ha interessato
tutti i principali mercati, in particolare, Germania (1,4 M.t., -186,8 mila t., -11,5%) e Francia (641,7 mila t., -184,2
mila t., -22,3%), mentre quello dei flussi diretti ai mercati extra-UE è stato trainato dalle flessioni degli Stati Uniti (209,4
mila t., -129,5 mila t., -38,2%) e della Svizzera (204,9 mila t., -40,6 mila t., -16,6%). Si segnala che le esportazioni
dirette in Turchia, principale destinazione a livello extra-UE, si sono confermate in crescita (507,4 mila t., +83,7 mila
t., +19,7%).
L’andamento delle importazioni di prodotti piani rappresenta uno dei dati più allarmanti degli ultimi anni. Nel 2015
le importazioni di questo comparto sono aumentate del 23,1% (+2,4 M.t.) sull’anno precedente, attestandosi a 12,5
M.t., e del 33,6% (+3,2 M.t.) rispetto al livello medio del periodo 2010-2014 (9,4 M.t.). La crescita dell’ultimo
anno è stata trainata dalle importazioni dai Paesi extra-UE, che pari a 6,2 M.t., sono aumentate del 55,9% (+2,2
M.t.) sull’anno precedente e del 71,1% (+2,6 M.t.) sul livello medio 2010-2014 (3,6 M.t.), con una quota sulle
importazioni totali passata dal 38,8% del 2014 a circa il 50% nell’ultimo anno. La crescita più marcata è stata
registrata dalla Cina, che con 2,1 M.t. ha più che raddoppiato le sue esportazioni nel nostro Paese sia rispetto al
livello del 2014 (966,3 mila t.) sia rispetto al livello annuale registrato dal 2009 e distaccando il dato del 2008
per solo 56,1 mila t. in meno. Gli altri Paesi extra-UE, che hanno registrato importanti aumenti, nell’ultimo anno, sono
stati: Iran (da 318,4 mila t. nel 2014 a 779,6 mila t.), Corea del Sud (576,6 mila t., +281,6 mila t., +95,4%) e
Ucraina (463,3 mila t., +168,0 mila t., +56,9%).
Anche le importazioni dai Paesi UE sono aumentate, confermando il trend crescente in corso dal 2013. Nel dettaglio
queste sono state pari a 6,4 M.t., in aumento del 2,3% (+145,4 mila t.) sull’anno precedente, con i principali aumenti
registrati da Francia (1,6 M.t., +321,3 mila t.,+25,6%) e Spagna (414,8 mila t., +115,3 mila t., +38,5%), mentre
quelle dalla Germania (1,6 M.t.) sono diminuite del 6,7% (-115,2 mila t. ).
Si segnala che il tasso di penetrazione delle importazioni, al netto degli arrivi, è aumentato in misura significativa,
passando dal 60,1% del 2014 al 65,3% del 2015, circa 14 p.p. in più rispetto al dato generale di mercato.
In particolare, quello valutato sulle importazioni extra-UE è aumentato dal 23,0% al 31,8%, mentre quello valutato
sulle importazioni UE è diminuito dal 37,2% al 33,6%.
24
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Consumo apparente prodotti piani
Consumo apparente prodotti piani
M.t.
Variazione
anno precedente
22
40%
20
30%
18
20%
16
13,3%
10%
15,9
0%
14
- 10%
12
- 20%
10
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 40%
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
8
- 30%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Consumo apparente per categorie di prodotti laminati
000 t.
Laminati lunghi
Totale laminati
Laminati piani
var. %
var. %
20142015
20142015
20142015
15/14
15/14
var. %
15/14
Consegne
- 3,4%
11.105
10.830
- 2,5%
12.752
12.228
- 4,1%
23.058
Import
1.976 2.29416,1%
- Import UE (28)
1.499
1.676
11,8%
6.223
6.369
2,3%
7.722
8.045
4,2%
477
618
29,4%
3.948
6.155
55,9%
4.425
6.773
53,1%
- Import Paesi extra-UE
10.17112.52423,1%
23.857
12.14714.81722,0%
Export
4.288
4.191
- 2,3%
7.143
6.698
- 6,2%
11.432
10.889
- 4,7%
- Export UE (28)
2.160
2.092
- 3,1%
5.345
4.936
- 7,7%
7.505
7.028
- 6,4%
- Export Paesi extra-UE
2.129
2.099
- 1,4%
1.798
1.762
- 2,0%
3.926
3.860
- 1,7%
Consumo Apparente
8.7938.9311,6% 14.072
15.944
13,3%
22.865
24.8768,8%
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
25
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
3.3 I flussi di importazione ed esportazione del mercato siderurgico nazionale
Nel 2015 le importazioni totali di prodotti siderurgici3 hanno confermato il trend crescente degli ultimi anni, registrando
una marcata ascesa. Nel dettaglio le importazioni di prodotti siderurgici sono state pari a 20,0 M.t., in aumento del
20,2% (+3,3 M.t.) sull’anno precedente e del 24,2% (+3,9 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (16,1 M.t.).
Le esportazioni totali di prodotti siderurgici sono state pari a 16,3 M.t., in calo del 4,8% (-821,7 mila t.) sull’anno
precedente e del 3,1% (-523,7 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (16,8 M.t.).
La forte ascesa delle importazioni e la diminuzione delle esportazioni risulta in un saldo che passa da un avanzo di
482,2 mila t. del 2014 a un disavanzo di 3,7 M.t. nel 2015. Dopo essere stato un esportatore netto dal 2012 al
2014, il settore siderurgico nazionale nell’ultimo anno è tornato ad essere un importatore netto.
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici
M.t.
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici
Variazione
anno precedente
30
40%
30%
25
20,2%
20%
20
10%
20,0
0%
- 10%
16,3
15
- 4,8%
- 20%
- 30%
10
- 40%
Importazioni
Esportazioni
Importazioni
Elaborazioni su dati ISTAT
Esportazioni
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 50%
2005
5
Elaborazioni su dati ISTAT
Per quanto concerne i flussi relativi al mercato europeo, nel 2015 le importazioni, 9,5 M.t., sono aumentate del
4,4% confermando il trend crescente degli ultimi tre anni, ma con una quota sul totale delle importazioni in costante
diminuzione, passata dal 56,2% del 2013 al 54,8% nel 2014 per giungere al 47,6% nell’ultimo anno.
Nel 2015 le esportazioni sono diminuite del 4,8% sull’anno precedente e sono state pari a 11,1 M.t., livello poco
inferiore rispetto al dato medio del periodo 2010-2014 (11,6 M.t.), e hanno rappresentato oltre il 68% della attività
totale sui mercati esteri, quota rimasta costante negli ultimi tre anni.
Il saldo esportazioni-importazioni rispetto ai partner commerciali europei anche nell’ultimo anno si è mantenuto
positivo, passando da un avanzo di 2,5 M.t. del 2014 ad un avanzo del 1,6 M.t.
3
Il totale prodotti siderurgici include: semilavorati, piani, lunghi e i prodotti della 1° e della 2° trasformazione.
26
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
14
Variazione
anno precedente
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici:
UE (28)
40%
13
30%
12
20%
11,1
10%
10
Esportazioni
Importazioni
Elaborazioni su dati ISTAT
Esportazioni
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
- 4,8%
2005
2015
2014
2013
2012
2011
- 50%
2010
5
2009
- 40%
2008
- 30%
6
2007
7
2006
- 20%
2005
- 10%
8
2008
9,5
9
Importazioni
4,4%
0%
2007
11
2006
M.t.
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici:
UE (28)
Elaborazioni su dati ISTAT
Per quanto concerne i flussi di importazione originari dai Paesi extra-UE, nel 2015 le importazioni, 10,5 M.t., sono
aumentate del 39,2% (+2,9 M.t.) sull’anno precedente e del 42,0% (+3,1 M.t.) sul livello medio del periodo 20102014 (7,4 M.t.). In sintonia con i dati della siderurgia primaria, più in generale anche considerando il totale dei
prodotti siderurgici si riscontra nell’ultimo anno come la crescita delle importazioni extra-UE sia stata trainata dalla
Cina, le cui esportazioni nel nostro Paese nell’ultimo anno sono state pari a 2,7 M.t., più che raddoppiate sia rispetto
all’anno precedente che al suo livello annuale dal 2009. Rispetto alla classifica dei primi 10 Paesi esportatori nel
nostro Paese, la Cina è passata dalla quinta posizione del 2014 alla prima nell’ultimo anno. Al netto del volume della
Cina, le importazioni dai Paesi extra-UE, 7,8 M.t., sono aumentate del 24,3% (+1,5 M.t.) rispetto al 2014, con i
maggiori incrementi in termini assoluti per Iran (+462,2 mila t.), Russia (+334,1 mila t.), Corea del Sud (+295,3) e
Serbia (+128,2 mila t.).
Le esportazioni dirette verso i Paesi extra-UE sono state pari a 5,2 M.t., in calo del 4,7% (-257,8 mila t.) sull’anno
precedente, ma in lieve aumento (+3,1 mila t., +0,1%) rispetto al dato medio del periodo 2010-2014, evidenziando
la capacità delle imprese nazionali di mantenere importanti posizioni competitive sui mercati extra europei.
Il saldo esportazioni-importazioni per i Paesi extra-UE si conferma negativo anche nell’ultimo anno evidenziando un
netto peggioramento, da un disavanzo di 2,1 M.t. del 2014 si è passati ad uno di 5,3 M.t. Quello della Cina,
in particolare, è passato da 1,2 M.t. del 2014 a 2,6 M.t. nel 2015, disavanzo che si è ulteriormente indebolito
nell’ultimo anno, non solo per la marcata crescita delle importazioni, ma anche per la riduzione delle esportazioni
(65,3 mila t., -15,7%).
14
Variazione
anno precedente
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici:
extra-UE (28)
80%
12
60%
10,5
10
39,2%
40%
8
20%
6
0%
Importazioni
Esportazioni
Importazioni
Elaborazioni su dati ISTAT
27
Esportazioni
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
- 4,7%
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
- 60%
2009
0
2008
- 40%
2007
2
2006
- 20%
2005
4
2007
5,2
2006
M.t.
Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici:
extra-UE (28)
Elaborazioni su dati ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Top 10 Principali Paesi di provenienza delle importazioni
2014
000 t.
Paese
2015
000 t.
Top 10 Principali Paesi di destinazione delle esportazioni
var. %
2015/2014
2014
000 t.
Paese
2015
000 t.
var. %
2015/2014
Cina
1.229 2.652115,7%
Germania
3.570
3.219
- 9,8%
Germania
2.375
- 0,8%
Algeria
1.775
1.732
- 2,4%
Ucraina
2.1652.293 5,9%
Francia
1.895
1.688
- 10,9%
1.089
1.088
- 0,1%
2.357
Francia
1.5921.88018,1%
Spagna
Russia
1.3741.70824,3%
Austria
771 8135,5%
Austria
899 9101,2%
Turchia
559 63914,3%
Spagna
699 86523,8%
Polonia
574 63210,1%
Iran
329 791140,5%
Svizzera
640
597
- 6,7%
Stati Uniti d’America
771
559
- 27,6%
Slovenia
370 43016,4%
Corea del Sud
322
Belgio
549 5795,3%
617
91,8%
Elaborazioni su dati ISTAT
3.4 Indicatori economici della siderurgia primaria
Nel 2015 i prezzi medi base dei prodotti siderurgici primari hanno confermato il trend in discesa dei tre anni
precedenti, ma con un inasprimento. Nell’ultimo anno i prezzi medi base sono diminuiti mediamente del 10,5%, con
variazioni simili tra i due principali comparti: lunghi (-10,0%) e piani (-11,1%).
Prezzi medi base
Prezzi medi base
Indice
2007=100
Variazione
anno precedente
140
40%
30%
130
20%
120
10%
110
0%
100
- 10%
- 20%
90
- 30%
80
Prodotti lunghi
Prodotti piani
Prodotti lunghi
Elaborazioni su dati MEPS
Prodotti piani
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
- 60%
2007
- 50%
60
2007
- 40%
70
Elaborazioni su dati MEPS
Per quanto concerne le materie prime, l’indice Nuovo Campsider4 del prezzo del rottame è diminuito mediamente
del 18,6% sull’anno precedente, seguendo la tendenza negativa degli ultimi anni. Più ripida la caduta del prezzo
del minerale di ferro5, che nel 2015 è diminuito mediamente del 43,0% sull’anno precedente, con un livello medio
dell’indice inferiore per oltre il 30% rispetto a quello del 2009.
4
L’indice Nuovo Campsider è calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%.
5
Il prezzo del minerale di ferro utilizzato nell’analisi è quello indiano importato dalla Cina, rilevato da Index Mundi.
28
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Secondo le rilevazioni ISTAT6, nel 2015 l’indice del fatturato della siderurgia primaria è diminuito mediamente
dell’11,4%, confermando il trend in discesa iniziato nel 2012. L’analisi per mercato di sbocco evidenzia variazioni
allineate tra i due mercati: interno (-10,7%) ed estero (-12,6%).
In sintonia anche l’indice del fatturato del comparto dei tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori ha chiuso
l’anno in territorio negativo (-6,2%), dopo il lieve miglioramento dell’anno precedente (+3,4%). A differenza di
quanto osservato nel comparto della siderurgia primaria, il calo di questo comparto è stato maggiore sul mercato
estero (-8,1%) rispetto a quello sul mercato interno (-2,4%). Infine, l’indice del fatturato degli altri prodotti della prima
trasformazione, diversamente dagli altri comparti, è mediamente aumentato del 5,1%, grazie alla ripresa della
domanda sul mercato interno (+6,2%) e in misura minore a quella sul mercato estero (+1,4%).
Complessivamente il fatturato dell’industria siderurgica nel 2015 è stimato in 31 miliardi di Euro, in calo del 6,6%
sull’anno precedente e di oltre il 16% rispetto al livello medio del periodo 2010-2014, stimato in 37 miliardi di Euro.
Mercarto interno
Mercato estero
Mercato totale
Elaborazioni su dati ISTAT
Siderurgia primaria
2015
2014
2013
- 60%
2012
- 60%
2011
- 40%
2010
- 40%
2009
- 20%
2015
- 20%
2014
0%
2013
0
2012
20%
2011
20%
2010
40%
2009
40%
2008
60%
2007
60%
2008
Variazione fatturato del settore siderurgico
Variazione
anno precedente
2007
Variazione fatturato della siderurgia primaria
Variazione
anno precedente
Elaborazioni su dati ISTAT
Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori
in acciaio esclusi quelli in acciao colato
Altri prodotti della prima
trasformazione dell’acciaio
6
Le rilevazioni ISTAT sono basate sulla classificazione ATECO 2007, le voci riportate sono le seguenti: 24.1 siderurgia, 24.2 fabbricazione di tubi, condotti, profilati
cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciaio colato e 24.3 fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio.
29
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
3.5 Il mercato del lavoro nella siderurgia primaria
A fine 2015 il numero di occupati nella siderurgia primaria è passato da 35.154 del 2014 a 34.894, segnando
un calo di 260 unità e confermando il trend in discesa in atto dal 2009.
La ripartizione della forza lavoro evidenzia la nuova flessione del numero di operai, da 27.000 del 2014 a
26.639 dell’ultimo anno, indotta da variazioni contrattuali, dall’uscita dal mondo del lavoro mediante il ricorso
al pensionamento e dalle crisi aziendali. Gli impiegati, invece, si confermano in aumento, da 8.154 del 2014 a
8.255, anche nell’ultimo anno innanzitutto a seguito delle variazioni contrattuali da operai a impiegati.
Occupati a fine anno
Ripartizione forza lavoro
N.
40.000
39.000
2015
38.000
37.000
36.000
35.000
34.894
2014
Operai ed apprendisti
Elaborazioni su dati Federacciai
Impiegati
40.000
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
33.000
2005
34.000
Elaborazioni su dati Federacciai
Nel 2015 le ore lavorate hanno registrato un netto peggioramento, passando da 52,7 milioni dell’anno precedente
a 49,2 milioni, mai così basse negli ultimi 17 anni.
Più allarmanti i dati relativi alle ore di cassaintegrazione, che nell’ultimo anno sono state pari a 8,4 milioni – erano
10,0 milioni nel 2009 –, in aumento di oltre il 62,3% sull’anno precedente (oltre 3 milioni di ore in più). L’incremento
ha interessato in particolare le ore di cassaintegrazione ordinaria, quasi raddoppiate nell’ultimo anno (da 3,5 milioni
a 6,2 milioni), e quelle di cassaintegrazione per riduzione temporanea (da 1,4 milioni a 2,1 milioni), mentre le ore
di cassaintegrazione straordinaria permanente sono diminuite (da 183,5 mila a 43,1 mila).
Ore lavorate
Ore di cassaintegrazione
M.
M.
70
12
10
65
8,4
8
60
6
55
4
50
Elaborazioni su dati Federacciai
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
0
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
45
2005
2
49,2
Elaborazioni su dati Federacciai
30
Relazione annuale 2015
PARTE I - IL MERCATO
Dopo la lieve crescita del 2014 (+2,8%), nel 2015 le ore di assenza sono diminuite del 16,2% sull’anno precedente,
passando da 14,3 milioni del 2014 a 12,0 milioni nell’ultimo anno, livello più basso dal 2000. La flessione è stata
estesa a tutte le tipologie di cause. In particolare, si segnala il marcato calo delle ore di sciopero (da 581,1 mila a
68,9 mila) e la riduzione di quelle per malattia e infortuni (da 2,9 milioni a 2,6 milioni), di quelle per ferie e festività
(da 9,7 milioni a 8,3 milioni) e per altre cause (da 1,2 milioni a 1,1 milioni).
Ore di assenza
Ore di assenza nel 2015
Ripartizione delle cause
Ripartizione % delle cause
000
18.000
16.000
Sciopero
0,6 %
14.000
12.000
Altre cause
8,7 %
10.000
8.000
Malattia
ed infortuni
21,5 %
6.000
4.000
Ferie e festività
69,2 %
Malattia ed infortuni
Ferie e festività
Sciopero
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
0
2005
2.000
Altre cause
Elaborazioni su dati Federacciai
Elaborazioni su dati Federacciai
31
Relazione annuale 2015
I TA L I A N I TÀ
32
Relazione annuale 2015
E
N
O
I
Z
A
C
I
F
I
S
DIVER
O
I
A
I
C
C
A
2. associazioni
di comparto
Associazione
Associazione
Associazione
Associazione
33
Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Prima Trasformazione e Tubi
Acciai Speciali
Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
1
Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi
Dopo la relativa stabilità dei due anni precedenti, nel 2015 il consumo apparente di laminati, 24,9 M.t., è aumentato
dell’8,8% (+2,0 M.t.) sull’anno precedente e del 3,1% (+745,4 mila t.) sul livello medio 2010-2014 (24,1 M.t.).
Come descritto nel capitolo introduttivo, la crescita è stata sostenuta dalla ripresa della domanda di piani (15,9
M.t., +13,3%), in forte espansione rispetto a quanto registrato nei due anni precedenti, e in misura più modesta
dall’incremento del consumo apparente di lunghi (8,9 M.t., +1,6%).
Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 10,9 M.t., sono diminuite del 4,7% sull’anno precedente,
con rallentamenti maggiori per i flussi destinati al mercato europeo (7,0 M.t., -6,4%) rispetto a quelli extra-UE (3,9
M.t., -1,7%). L’analisi per comparto mostra una maggiore tenuta delle esportazioni di lunghi (4,2 M.t., -2,3%) rispetto
a quelle di piani (6,7 M.t., -6,2%), in entrambi i mercati di sbocco. Le importazioni, invece, hanno confermato il
trend crescente degli ultimi anni, con una ripida accelerazione specialmente per quelle provenienti dai Paesi extraUE. Complessivamente nel 2015 le importazioni sono state pari a 14,8 M.t., in aumento del 22,0% sull’anno
precedente, quelle UE, 8,0 M.t., sono cresciute del 4,2% e quelle extra-UE, 6,8 M.t., sono salite del 53,1%, con
una quota sul totale passata dal 36,4% del 2014 al 45,7% nell’ultimo anno. Entrambi i comparti produttivi sono stati
colpiti dalla marcata crescita delle importazioni extra-UE: piani (6,2 M.t., +55,9%) e lunghi (617,6 mila t., +29,4%).
Per il secondo anno consecutivo il comparto dei laminati nel suo complesso si conferma un importatore netto, con un
sensibile peggioramento del disavanzo: da 715,7 mila t. del 2014 a 3,9 M.t. nell’ultimo anno. Tale peggioramento
è stato determinato dalla ripida crescita con i Paesi extra-UE, da 498,5 mila t. a 2,9 M.t., e dall’aumento di quello
dei Paesi UE, sebbene più modesto, da 217,2 mila t. a 1,0 M.t.
Totale laminati
Totale laminati
000 t.
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
40.000
60%
4.000
35.000
40%
Saldo esportazioni-importazioni
3.000
2.000
1.000
30.000
8,8%
25.000
24.876
20%
0%
20.000
- 20%
15.000
- 40%
10.000
- 60%
0
-1.016
- 1.000
- 2.000
- 3.000
-2.912
- 4.000
-3.929
- 5.000
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 7.000
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 6.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Coils a caldo
Nel 2015 la domanda di coils a caldo, 9,3 M.t., ha segnato la maggior crescita tra i prodotti presentati nel
paragrafo, in aumento del 13,6% (+1,1 M.t.) sull’anno precedente e del 14,4% (+1,2 M.t.) sul livello medio del
periodo 2010-2014 (8,2 M.t.) e, più in generale, è tornata sui livelli del picco pre-crisi. Al netto della parte destinata
alla rilaminazione per la produzione degli altri prodotti siderurgici primari, il consumo apparente di coils laminati a
caldo, 6,9 M.t., è aumentato del 19,2% sull’anno precedente, segnando in termini assoluti (+1,1 M.t.) la crescita più
marcata tra i prodotti siderurgici primari.
Nel 2015 le esportazioni, 872,3 mila t., si sono confermate in ripida discesa, segnando per il secondo anno
consecutivo un nuovo minimo storico negli ultimi 17 anni e rilevando il maggior calo sia in termini assoluti che
relativi (-283,0 mila t., -24,5%) sul dato del 2014 tra tutti i prodotti presentati nel paragrafo. In riferimento ai
mercati di destinazione si segnala che, diversamente dal mercato nel suo complesso, la flessione in termini relativi
è stata maggiore per il mercato extra-UE (301,8 mila t., -31,3%) rispetto a quello UE (570,5 mila t., -20,3%).
34
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Per contro, le importazioni, 6,6 M.t., sono state caratterizzate da una ripida ascesa (+30,5%), che seguendo
l’andamento del 2014, è andata ad esclusivo vantaggio dei player extra-UE (3,7 M.t., +82,6%), in particolare della
Cina, mentre quelle UE si sono confermate in discesa (2,9 M.t., -4,2%).
Conseguentemente nel 2015 il saldo degli scambi con l’estero è rimasto negativo e ha registrato un pesante
deterioramento: da 3,9 M.t. del 2014 a 5,7 M.t. del 2015. Il peggioramento è stato determinato dall’aumento del
disavanzo dei Paesi extra-UE, da 1,6 M.t. a 3,4 M.t., mentre quello dei Paesi UE è rimasto stabile (2,3 M.t.).
Coils a caldo
Coils a caldo
000 t.
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
8.000
60%
0
7.000
6.908 40%
- 1.000
19,2%
6.000
20%
Saldo esportazioni-importazioni
- 2.000
-2.324
- 3.000
5.000
-3.369
0%
- 4.000
- 5.000
-5.693
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 7000
2006
- 6000
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
- 60%
2009
2.000
2008
- 40%
2007
3.000
2006
- 20%
2005
4.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere a caldo e larghi piatti
Nel 2015 il consumo apparente di lamiere a caldo e larghi piatti, 1,6 M.t., ha registrato un nuovo aumento (+5,3%)
sull’anno precedente, con una modesta espansione rispetto al 2,0% del 2014.
Le esportazioni, 1,4 M.t., sono diminuite del 9,8% (-154,0 mila t.), con cali sia per quelle UE (1,0 M.t., -9,0%) che
per quelle extra-UE (371,5 mila t., -12,0%). Le importazioni hanno confermato il trend crescente degli ultimi anni e
con 939,9 mila t. (+278,9 mila t., +42,2%) sono tornate sui livelli pre-crisi. Anche in questo caso l’incremento è stato
trainato da quelle extra-UE (590,9 mila t., +78,9%) e in misura minore da quelle UE (349,0 mila t., +5,5%).
Il saldo degli scambi con l’estero si mantiene positivo, ma diminuisce ulteriormente, da 912,2 mila t. nel 2014 a
479,3 mila t. nel 2015. In particolare, il saldo con i Paesi UE si conferma positivo, da 820,5 mila t. del 2014 a
698,7 mila t., mentre quello con i Paesi extra-UE passa da un avanzo di 91,7 mila t. del 2014 ad un disavanzo di
219,4 mila t.
Lamiere a caldo e larghi piatti
000 t.
Lamiere a caldo e larghi piatti
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
15%
1.600
2.800
0%
1.200
2.400
- 15%
800
2.000
- 30%
400
1.600
1.600 - 45%
0
1.200
- 60%
- 400
3.200
Saldo esportazioni-importazioni
5,3%
698,7
479,3
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
35
Saldo UE (28)
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
-219,4
Saldo Paesi Extra UE Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere a freddo
Dopo la crescita dei due anni precedenti, nel 2015 il consumo apparente di lamiere a freddo, 2,1 M.t., ha segnato
un calo del 2,3% (-50,7 mila t.) sul dato 2014.
Complessivamente le esportazioni sono diminuite (1,3 M.t., -2,0%), con andamenti differenziati sui due gruppi
di destinazione: in miglioramento quelle extra-UE (267,7 mila t., +15,6%) e in calo quelle UE (982,9 mila t.,
-5,9%). Dopo la ripida crescita registrata nel 2014 (1,8 M.t., +20,1%), le importazioni sono nuovamente aumentate
(+11,3%), raggiungendo 2,0 M.t., distaccando il livello del 2008 solo per 76,8 mila t. in meno. L’aumento è stato
trainato da quelle extra-UE (882,5 mila t., +34,9%), mentre quelle UE sono diminuite (1,1 M.t., -2,1%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e in peggioramento, passando da 524,9 mila t. del 2014 a
755,2 mila t. del 2015. Tale declino sintetizza l’ulteriore deterioramento del disavanzo dei Paesi extra-UE, da 422,5
mila t. del 2014 a 614,8 mila t. del 2015, e la relativa stabilità di quello UE, da 102,5 mila t. del 2014 a 140,5
mila t. del 2015.
Lamiere a freddo
Lamiere a freddo
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
4.000
40%
800
3.500
20%
3.000
0%
Saldo esportazioni-importazioni
400
0
-2,3%
2.500
-140,5
- 400
-614,8
- 20%
-755,2
- 800
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 1.600
2006
- 1.200
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
- 60%
2007
1.500
2006
2.119 - 40%
2005
2.000
2015
000 t.
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Banda stagnata e cromata
Nel 2015 il consumo apparente di banda stagnata e cromata ha registrato un nuovo miglioramento (+55,2 mila t.,
+7,0%) attestandosi a 845,3 mila t.
Dopo i rallentamenti degli anni precedenti, nel 2015 le esportazioni sono tornate a crescere (68,3 mila t., +29,9%),
trainate, innanzitutto da quelle dirette al mercato europeo (39,1 mila t., +53,0%) e in misura più modesta da
quelle al mercato extra-UE (29,2 mila t., +8,1%). Anche in questo comparto le importazioni sono aumentate rispetto
all’anno precedente (836,2 mila t., +1,2%), ma a differenza dell’andamento degli altri comparti, la crescita risulta
dall’incremento di quelle europee (534,7 mila t., +5,5%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (301,5 mila t.,
-5,6%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma in disavanzo, ma in lieve attenuazione rispetto all’anno precedente: da
773,8 mila t. del 2014 a 767,9 mila t. del 2015. Il disavanzo dei Paesi europei è aumentato da 481,5 mila t. a
495,7 mila t., mentre quello dei Paesi extra-UE è diminuito da 292,3 mila t. a 272,3 mila t.
36
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Banda stagnata e cromata
15%
- 200
-272,3
- 300
- 400
-495,7
- 500
- 600
- 700
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
2014
2013
2012
2011
- 900
2015
-767,9
- 800
2010
2015
2014
2013
- 15%
2012
600
2011
- 10%
2010
650
2009
- 5%
2008
700
2007
0%
2006
750
2005
5%
2009
7,0%
800
0
- 100
2008
845,3 10%
850
Saldo esportazioni-importazioni
2007
900
000 t.
2006
Variazione %
anno su anno
2005
000 t.
Banda stagnata e cromata
Consumo apparente
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
Dopo la relativa stabilità dell’anno precedente, nel 2015 il consumo apparente di lamiere zincate e con altri rivestimenti
metallici, 3,1 M.t., è aumentato del 24,5% segnando in termini assoluti la seconda crescita maggiore (+616,5 mila
t.) dopo quella dei coils a caldo.
Le esportazioni hanno confermato il trend positivo degli ultimi anni raggiungendo un nuovo massimo storico dal 1999:
2,3 M.t., in aumento dell’1,5% (+34,7 mila t.). Tale miglioramento sintetizza, da un lato, il nuovo incremento di quelle
extra-UE (636,2 mila t., +19,4%) – con una crescita in continua espansione dal 2008 – e dall’altro la diminuzione
di quelle UE (1,7 M.t., -4,0%).
Le importazioni, 1,3 M.t., sono aumentate del 31,2%, con incrementi sia per quelle UE (860,3 mila t., +25,8%) –
che con un aumento di 176,4 mila t. registrano la crescita più marcata tra i prodotti descritti nel paragrafo – sia per
quelle extra-UE (409,0 mila t., +44,4%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in peggioramento, passando da 1,3 M.t. del 2014 a
1,0 M.t. del 2015 – il maggior avanzo commerciale tra i prodotti piani. La riduzione dell’avanzo ha interessato sia
quello dei Paesi UE, da 1,0 M.t. a 798,1 mila t., sia quello dei Paesi extra-UE, da 249,7 mila t. a 227,2 mila t.
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici
000 t.
Consumo apparente
4.000
Saldo esportazioni-importazioni
Variazione %
anno su anno
000 t.
30%
1.500
24,5%
3.500
15%
1.025
798,1
500
3.136
3.000
1.000
0%
227,2
0
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
37
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 1.000
2006
- 500
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
- 30%
2007
2.000
2006
-15%
2005
2.500
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere elettrozincate
Anche nell’ultimo anno il consumo apparente di lamiere elettrozincate si è confermato in forte discesa, pari a 87,4
mila t., in calo del 26,2% (-31,0 mila t.).
Nel 2015 le esportazioni sono tornate in territorio negativo (103,7 mila t., -13,2%), affossate sia da quelle UE (78,1
mila t., -14,6%) sia da quelle extra-UE (25,6 mila t., -8,5%). Nonostante la forte debolezza della domanda interna,
le importazioni sono aumentate (63,7 mila t., +5,1%), a vantaggio di quelle UE (58,5 mila t., +6,3%), mentre quelle
extra-UE, 5,1 mila t., sono diminuite (-6,5%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in attenuazione, passando da 58,9 mila t. del 2014 a 40,0
mila t. del 2015, con rallentamenti per entrambi i gruppi di Paesi: Paesi europei, da 36,4 mila t. a 19,6 mila t., e
Paesi extra-UE, da 22,4 mila t. a 20,4 mila t.
Lamiere elettrozincate
000 t.
Lamiere elettrozincate
Consumo apparente
Variazione %
anno su anno
000 t.
425
40%
100
350
20%
275
0%
Saldo esportazioni-importazioni
80
200
- 20%
-26,2%
125
- 40%
60
40
40,0
20
20,4
19,6
0
- 20
- 40
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 60
2006
- 60%
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
87,4
50
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Lamiere con rivestimenti organici
Nel 2015 il consumo apparente di lamiere con rivestimenti organici, 545,7 mila t., è aumentato del 16,9% (+78,8
mila t.), crescita in accelerazione rispetto al 3,6% del 2014.
Le esportazioni, 407,4 mila t., sono diminuite dell’1,3% (-5,3 mila t.), trainate dal calo di quelle UE (345,7 mila t.,
-2,3%) in parte attenuato dal miglioramento di quelle extra-UE (61,8 mila t., +4,7%). Le importazioni, 172,1 mila t.,
hanno registrato un nuovo incremento (+14,6 mila t., +9,3%), per il secondo anno consecutivo a mero vantaggio di
quelle UE (118,8 mila t., +42,2%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (53,4 mila t., -27,9%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma diminuisce da 255,2 mila t. nel 2014 a 235,3 mila t. del
2015. L’avanzo dei Paesi UE si riduce, da 270,2 mila t. a 226,9 mila t., e quello dei Paesi extra-UE migliora passando
da un disavanzo di 15,0 mila t. a un avanzo di 8,4 mila t.
38
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Lamiere con rivestimenti organici
Lamiere con rivestimenti organici
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
000 t.
Variazione %
anno su anno
700
30%
20%
10%
0%
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo Paesi Extra UE
Saldo UE (28)
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2005
2015
2014
- 300
2013
- 30%
2012
400
2011
- 200
2010
- 20%
2009
450
2008
- 100
2007
- 10%
2006
500
2005
8,4
0
2009
545,7
550
100
2008
600
235,3
226,9
200
2007
650
300
2006
16,9%
000 t.
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Tondo per cemento armato
Dopo la modesta ripresa del 2014, quando il consumo apparente di tondo per cemento armato interruppe la caduta
in atto dal 2007, nell’ultimo anno la domanda nazionale del comparto è tornata in territorio negativo, con una
diminuzione del 7,9% (-131,9 mila t.) e ferma a 1,5 M.t., mai così bassa dal 1999.
In sintonia con il rallentamento dell’anno precedente, anche nel 2015 le esportazioni si sono confermate in declino:
1,6 M.t. (-71,6 mila t., -4,4%). La flessione ha interessato sia quelle UE (301,7 mila t., -6,9%) sia quelle extra-UE
(1,3 M.t., -3,8%). Le importazioni, 62,6 mila t., sono aumentate del 31,7% (+15,1 mila t.), trainate dal marcato
incremento di quelle extra-UE (45,4 mila t., +86,8%) in parte attenuato dal calo di quelle UE (17,1 mila t., -26,1%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo – il maggiore tra i prodotti presentati nel paragrafo –, ma in
peggioramento, passando da 1,6 M.t. del 2014 a 1,5 M.t. del 2015. La diminuzione del saldo ha interessato sia
l’avanzo dei Paesi europei, da 300,9 mila t. a 284,6 mila t., sia quello dei Paesi extra-UE, da 1,3 M.t. a 1,2 M.t.
Tondo per cemento armato
Tondo per cemento armato
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
000 t.
Variazione %
anno su anno
6.000
10%
5.000
0%
4.000
-7,9%
000 t.
2.000
1.600
1.494
1.210
1.200
-10%
800
- 20%
3.000
400
- 30%
2.000
284,6
0
1.535
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
39
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 400
2005
- 40%
1.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Vergella
Nel 2015 il consumo apparente di vergella, 3,7 M.t., è aumentato del 12,1% registrando in termini assoluti la
crescita più marcata tra i prodotti lunghi (+401,3 mila t.).
Le esportazioni si sono mantenute sui livelli dell’anno precedente, attestate a 1,1 M.t. sono diminuite del 2,5% (-27,0
mila t.), con un calo maggiore per quelle extra-UE (491,9 mila t., -3,9%) rispetto a quelle UE (570,6 mila t., -1,2%).
Le importazioni, 1,3 M.t., sono aumentate del 17,6% (+198,6 mila t.), con incrementi sia per quelle UE (943,3 mila
t., +10,8%) sia per quelle extra-UE (380,5 mila t., +38,8%), in particolare quest’ultime hanno segnato l’aumento più
marcato in termini assoluti (+106,4 mila t.) nel comparto dei lunghi.
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma in disavanzo e peggiora, da 35,8 mila t. del 2014 a 261,3 mila t. del
2015. La diminuzione sintetizza, da un lato, l’aumento del disavanzo dei Paesi UE, da 273,4 mila t. a 372,7 mila
t., e, dall’altro, la riduzione dell’avanzo dei Paesi extra-UE, da 237,6 mila t. a 111,4 mila t.
Vergella
Vergella
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
6.000
45%
5.500
30%
5.000
12,1% 15%
400
111,4
0
-261,3
- 400
- 1.200
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2014
2013
2012
2011
2005
- 1.600
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
- 45%
2006
3.000
2005
- 30%
2010
3.713
3.500
- 800
2009
- 15%
2008
4.000
2007
0%
2006
4.500
-372,7
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Laminati mercantili
Nel 2015 il consumo apparente di laminati mercatili è stato pari a 3,0 M.t., in calo del 5,3% (-165,5 mila t.)
sull’anno precedente.
Le esportazioni, 1,2 M.t., sono aumentate del 9,2% (+97,6 mila t.), con incrementi in termini assoluti simili tra i due
gruppi di Paesi: UE (986,7 mila t., +48,9 mila t., +5,2%) ed extra-UE (172,8 mila t., +48,7 mila t., +39,3%). Le
importazioni, 637,6 mila t., sono aumentate dell’8,2% (+48,3 mila t.), con una crescita più marcata per quelle UE
(458,6 mila t., +9,3%) rispetto a quella extra-UE (179,0 mila t., +5,5%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in lieve miglioramento, passando da 472,6 mila t. del 2014
a 521,9 mila t. del 2015, grazie sia al miglioramento dell’avanzo dei Paesi UE, da 518,2 mila t. a 528,1 mila t.,
sia alla riduzione del disavanzo dei Paesi extra-UE, da 45,6 mila t. a 6,2 mila t.
40
2015
000 t.
Variazione %
anno su anno
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Laminati mercantili
Laminati mercantili
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
Variazione %
anno su anno
000 t.
000 t.
4.000
75%
3.500
50%
3.000
25%
1.200
800
2.965
0%
2.500
528,1
521,9
400
- 5,3%
- 25%
1.500
- 50%
1.000
- 75%
-6,2
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 400
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
0
2015
2.000
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Travi
Nel 2015 il consumo apparente di travi, 594,6 mila t., è aumentato del 2,1% (+12,0 mila t.) sull’anno precedente.
Le esportazioni, 306,6 mila t., sono diminuite del 20,8% (-80,6 mila t. – la maggiore riduzione in termini assoluti tra i
prodotti lunghi), affossate dalla caduta di quelle UE (220,4 mila t., -82,5 mila t., -27,2%) in parte attenuata dal lieve
miglioramento di quelle extra-UE (86,2 mila t., +1,9 mila t., +2,3%). Le importazioni, 236,3 mila t., sono aumentate
del 36,0% (+62,6 mila t.): quelle UE (227,0 mila t., +57,8 mila t., +34,2%) e quelle extra-UE sono raddoppiate da
4,6 mila t. a 9,3 mila t.
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in marcato calo, da 213,5 mila t. del 2014 a 70,3 mila
t. del 2015. Il saldo dei Paesi UE è passato da un avanzo di 133,8 mila t. ad un disavanzo di 6,5 mila t., mentre
l’avanzo dei Paesi extra-UE è rimasto pressoché stabile, da 79,7 mila t. a 76,8 mila t.
Travi
Travi
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
Variazione %
anno su anno
000 t.
1.100
30%
600
1.000
20%
500
900
10%
000 t.
400
300
2,1%
800
0%
700
- 10%
600
594,6 - 20%
0
500
- 30%
- 100
100
76,8
70,3
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
41
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
-6,5
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
200
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Rotaie e armamento ferroviario
Dopo il marcato calo dell’anno precedente superiore al 50%, nel 2015 il consumo apparente di rotaie e armamento
ferroviario, 107,1 mila t, ha segnato un lieve miglioramento (+28,5 mila t., +36,2%) sul dato del 2014.
Le esportazioni hanno confermato il trend negativo in corso dal 2011 e, attestate a 103,3 mila t., sono diminuite
del 14,2% (-17,1 mila t.), con riduzioni sia per quelle UE (12,5 mila t., -25,5%) sia per quelle extra-UE (90,8 mila t.,
-12,4%). A differenza di quanto osservato per gli altri prodotti, le importazioni sono diminuite (14,5 mila t., -12,3%):
quelle UE (13,4 mila t., -9,0%) e quelle extra-UE (1,1 mila t., -38,9%).
Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma diminuisce da 103,9 mila t. del 2014 a 88,8 mila t. del
2015. Il peggioramento ha interessato in particolare l’avanzo dei Paesi extra-UE, da 101,8 mila t. a 89,7 mila t.,
mentre i Paesi UE sono passati da un avanzo di 2,1 mila t. a un disavanzo di circa mille tonnellate.
Rotaie e armamento ferroviario
Rotaie e armamento ferroviario
Consumo apparente
Saldo esportazioni-importazioni
Variazione %
anno su anno
000 t.
200
300%
150
200%
250
200
150
107,1
100
100%
88,8
89,7
100
36,2%
50
0%
- 0,9
0
Saldo totale
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
42
Saldo UE (28)
Saldo Paesi Extra UE
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
- 50
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
- 100%
2005
0
2015
50
Elaborazioni su dati
Federacciai e ISTAT
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
2
Associazione Prima Trasformazione e Tubi
Nel 2015 l’attività delle imprese nazionali del comparto della prima trasformazione ha segnato complessivamente un
rallentamento sull’anno precedente. Per quanto concerne gli scambi commerciali alcuni settori sono stati in grado di
mantenere e rafforzare le posizioni competitive sui mercati esteri. In sintonia con l’andamento della siderurgia primaria
si riscontra un generale aumento delle importazioni, per alcuni con una maggiore pressione competitiva da parte dei
partner europei e per altri da parte dei Paesi extra-UE.
Nastro a freddo inferiore a 600 mm
Nel 2015 l’attività dei produttori nazionali di nastri a freddo inferiori a 600 mm ha registrato una nuova diminuzione:
le consegne totali sono state pari a 276,2 mila t., in calo del 4,6% (-13,3 mila t.). Seguendo l’andamento dell’anno
precedente, anche nel 2015 il calo sintetizza, da un lato, la nuova flessione delle consegne di nastro a basso carbonio,
che pari a 201,6 mila t. sono diminuite del 6,6% (-14,2 mila t.), e dall’altro, il miglioramento di quelle dell’alto carbonio,
che attestate a 74,6 mila t. sono aumentate dell’1,3% (+923 mila t.).
Gli scambi con l’estero mostrano il miglioramento delle esportazioni, che pari a 205,7 mila t. sono aumentate dell’1,8%
(+3,7 mila t.) sull’anno precedente, grazie all’incremento di quelle extra-UE (32,1 mila t., +17,8%) e alla relativa stabilità di
quelle UE (173,5 mila t., -0,7%). Le importazioni, 115,3 mila t., sono aumentate dell’1,2% (+1,4 mila t.), sostenute dalla
crescita di quelle UE (63,6 mila t., +5,2%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (51,7 mila t., -3,3%).
Nel 2015 il consumo apparente nazionale, 185,9 mila t., si è confermato in diminuzione (-15,6 mila t., -7,7%)
sull’anno precedente.
Trafilati in barre
Dopo la ripresa registrata nei due anni precedenti, nel 2015 la produzione totale italiana di trafilati in barre (escluso
inossidabile) è tornata in territorio negativo, attestata a 749,8 mila t. in calo del 2,2% (-16,7 mila t.). La flessione
risulta dall’arretramento degli acciai di base e qualità (338,1 mila t., -3,8%) e degli acciai al carbonio (148,2 mila
t., -4,8%), da un lato, e dal miglioramento degli acciai automatici (263,4 mila t., +1,6%), dall’altro lato.
Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 423,6 mila t., hanno registrato un nuovo aumento (+5,4
mila t., +1,3%) in linea con il trend positivo dei due anni precedenti. L’incremento è stato sostenuto da quelle UE
(366,8 mila t., +1,5%), mentre quelle extra-UE sono rimaste sullo stesso livello dell’anno precedente (56,8 mila t.). Le
importazioni si sono confermate in ascesa (42,9 mila t., +2,8%), trainate dalla crescita di quelle extra-UE (10,3 mila
t., +22,2%) in parte attenuata dal rallentamento di quelle UE (32,6 mila t., -2,0%).
Nel 2015 la domanda nazionale, stimata in 438,0 mila t., ha registrato un nuovo miglioramento (+4,6%) sull’anno
precedente.
Derivati vergella
Nel 2015 la produzione totale di fili, 1,3 M.t., è stimata in aumento di circa il 3,5% sull’anno precedente, tasso di
crescita in accelerazione rispetto al 2,5% registrato nel 2014.
Le esportazioni di filo dolce e duro sono state pari a 407,4 mila t., in aumento del 4,6% sull’anno precedente.
In sintonia con l’andamento del 2014, l’incremento è stato trainato dalla nuova crescita di quelle di filo dolce (276,7 mila
t., +9,2%), mentre quelle di filo duro sono ulteriormente diminuite (130,7 mila t., -4,1%). Diversamente dall’andamento
dal mercato nel suo complesso, nel 2015 le importazioni di filo dolce e dure, 130,9 mila t., sono diminuite del 4,2%
sull’anno precedente, a seguito del calo di quelle di filo dolce (72,6 mila t., -8,3%), in parte attenuato dall’aumento di
quelle di filo duro (58,3 mila t., +1,5%).
43
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Fucinati
Nel 2015 la produzione è rimasta sui livelli dell’anno precedente e pari a 1,2 M.t. Dopo la crescita dei due anni
precedenti, nel 2015 le esportazioni, 488,9 mila t., sono diminuite del 9,3%, con flessioni sia per quelle UE (272,0
mila t., -10,7%) sia per quelle extra-UE (216,9 mila t., -7,4%). Analogamente le importazioni, dopo gli aumenti dei
due anni precedenti, sono diminuite (151,3 mila t., -3,4%), segnando un calo maggiore per quelle UE (82,4 mila t.,
-5,7%) rispetto a quelle extra-UE (68,9 mila t., -0,8%).
Tubi
Nel 2015 la produzione di tubi è stimata in calo tra il 3-4% sull’anno precedente, a seguito del crollo delle produzioni
destinate al settore oil&gas, mentre, in generale, gli altri comparti sono stati caratterizzati da andamenti positivi.
Le esportazioni sono state pari a 3,2 M.t., in diminuzione del 3,1% sull’anno precedente, affossate dalla caduta di
quelle di tubi senza saldatura (459 mila t., -30,5%) in parte attenuata dall’aumento di quelle di tubi saldati (2,7 M.t.,
+3,8%). Dopo l’incremento dell’anno precedente, nel 2015 le importazioni di tubi, 722 mila t., sono diminuite del
2,2%, sintetizzando il calo di quelle di tubi senza saldatura (466 mila t., -3,7%) e il lieve aumento di quelle di tubi
saldati (256 mila t., +0,8%).
44
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
3
Associazione Acciai Speciali
Nel 2015 la produzione di acciai speciali (acciaio grezzo) ha confermato il trend in diminuzione degli anni
precedenti, con un calo del 3,1% e ferma a 6,1 M.t.
Diversamente la produzione di laminati a caldo in acciaio speciale ha segnato un lieve rimbalzo sul dato del 2014:
attestata a 3,8 M.t. in aumento dello 0,9%. L’incremento assomma l’aumento della produzione dei lunghi (2,7 M.t.,
+4,6%) e il calo di quella di piani (1,1 M.t., -7,3%) – il terzo calo consecutivo dal 2012.
Acciai inossidabili
Dopo i cali dei due anni precedenti, nel 2015 la produzione di acciai inossidabili a caldo (piani+lunghi) è aumentata
del 2,0% (+23,8 mila t.) sull’anno precedente attestandosi a 1,2 M.t.
Nel 2015 il consumo apparente di laminati inossidabili, 1,6 M.t., è diminuito dell’1,0% (-16,4 mila t.) rimanendo
superiore al dato medio del periodo 2010-2014 (1,5 M.t.) per l’8,9% (+132,9 mila t.). La flessione dell’ultimo anno
ha interessato entrambi i principali comparti: lunghi (308,4 mila t., -3,6%) e piani (1,3 M.t., -0,4%).
Per quanto concerne gli scambi con l’estero il settore presenta alcune peculiarità rispetto all’andamento generale. Le
esportazioni, 712,8 mila t., sono aumentate del 4,2% sull’anno precedente, sostenute dalla crescita di quelle UE
(494,9 mila t., +13,9%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (218,0 mila t., -12,7%). Complessivamente l’aumento
è stato esteso a entrambi i comparti, lunghi (102,5 mila t., +1,9%) e piani (610,3 mila t., +4,6%), grazie alla migliore
performance sul mercato UE, lunghi (33,6 mila t., +3,5%) e piani (461,3 mila t., +14,7%). Per le esportazioni dirette
ai Paesi extra-UE si rileva un diverso andamento: quelle di lunghi sono migliorate (68,9 mila t., +1,2%), mentre quelle
di piani sono diminuite (149,1 mila t., -17,9%).
Le importazioni sono rimaste sui livelli dell’anno precedente (1,2 M.t., +0,6%) sintetizzando la crescita di quelle UE
(703,2 mila t., +10,3%) e la diminuzione di quelle extra-UE (482,8 mila t., -10,8%). In particolare, quelle di lunghi
sono diminuite (133,1 mila t., -10,2%), grazie al calo di quelle extra-UE (31,0 mila t., -31,9%), mentre quelle dai Paesi
UE sono rimaste pressoché stabili (102,0 mila t., -0,5%). Le importazioni di piani, invece, sono aumentate (1,1 M.t.,
+2,2%), a seguito dell’aumento di quelle UE (601,2 mila t.,+12,3%) in parte attenuato dal calo di quelle extra-UE
(451,8 mila t., -8,8%).
Acciai inossidabili laminati piani
Acciai inossidabili laminati lunghi
Consumo apparente
variazione %
anno su anno
000 t.
1.800
60%
1.600
40%
variazione %
anno su anno
000 t.
400
40%
350
20%
20%
1.400
0%
- 0,4%
200
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
45
0%
- 20%
- 40%
2005
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
- 40%
2007
800
2006
- 20%
2005
1.000
- 3,6%
250
2006
1.200
308,4
300
1.316
2015
Consumo apparente
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
Acciai da costruzione
Nel 2015 la produzione di acciai legati e non legati lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo), 3,9 M.t., ha
segnato un lieve miglioramento sull’anno precedente (+36,8 mila t., +0,9%).
Lingotti per forgia
Nel 2015 la produzione di lingotti per forgia, 940,0 mila t., è diminuita del 3,8% sull’anno precedente, anno nel
quale la stessa aumentò in modo sensibile (977,1 mila t., +20,0%).
In sintonia nel 2015 anche la domanda nazionale di lingotti per forgia è diminuita, attestata a 892,7 mila t. in calo
del 3,3% sull’anno precedente.
Lingotti per forgia
Consumo apparente
000 t.
anno su anno
variazione %
40%
1.200
1.100
30%
1.000
20%
900
892,7
10%
0%
800
- 3,3%
700
- 10%
2015
2014
2013
2012
2011
2010
- 40%
2009
400
2008
- 30%
2007
500
2006
- 20%
2005
600
Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT
46
Relazione annuale 2015
PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO
4
Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E.
Nel 2015 la produzione di acciaio colato al forno elettrico, 17,2 M.t., è rimasta stabile sull’anno precedente, ma
con una quota sulla produzione totale in ascesa dal 72,5% del 2014 al 78,2% del 2015.
Produzione di acciaio in Italia
M.t.
35
30
25
20
15
10
5
Forno elettrico
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
0
Ciclo integrale
Elaborazioni su dati Federacciai
Anche nel 2015 l’Italia si è confermata il primo produttore europeo di acciaio colato da forno elettrico sia in termini
assoluti sia relativi.
Produzione di acciaio da forno elettrico 2015
Produzione di acciaio da forno elettrico 2015
% sul totale acciaio grezzo
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
0%
20 M.t.
Italia
Italia
Germania
Germania
Spagna
Spagna
Francia
Francia
Polonia
Polonia
Regno Unito
Regno Unito
10%
20%
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
Produzione acciaio da forno elettrico nel 2015
2015
M.t.
% totale
Italia
17,2
78,2%
Germania
12,6
29,6%
Spagna
10,1
68,3%
Francia
5,2
34,4%
Polonia
3,9
42,2%
Regno Unito
1,8
16,2%
65,4
39,4%
Unione europea (28)
Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel
47
Relazione annuale 2015
E
T
N
E
I
B
M
A
’
L
L
E
D
RISPETTO
48
Relazione annuale 2015
FUTURO
O
I
A
I
C
C
A
3. LE TEMATICHE
GENERALI
Attività verso l’Unione europea
Energia
Ambiente
Attività di comunicazione
Rottame - Nuovo Campsider
Fiscalità
49
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
1
Attività verso l’Unione europea
Il 2015 ha visto il settore acciaio influenzare significativamente l’agenda delle istituzioni europee. Due in particolare
i temi che hanno catalizzato l’attenzione di politici e media, culminata poi con la manifestazione a Bruxelles nel
febbraio 2016: l’impennata di importazioni in dumping dalla Cina, legate al rallentamento dell’economia della Cina
e alla massiccia sovraccapacità produttiva del Paese, e l’emergere della questione della concessione o meno alla
stessa dello status di economia di mercato.
Gli altri temi europei su cui si è concentrata l’attenzione di Federacciai sono la riforma della direttiva Emissions Trading
Scheme 2021-2030, il pacchetto sull’Economia Circolare con la correlata revisione della direttiva-quadro sui rifiuti
(per i quali si rimanda al capitolo Ambiente di questa relazione) e la strategia sull’Unione Energetica.
Molto propositiva e proattiva l’attività di Federacciai su tutti i temi in questione, sviluppatasi con iniziative a livello di
Commissione, Parlamento Europeo e Rappresentanza Permanente italiana, e realizzata attraverso numerosi incontri
forieri di sviluppi nel corso del 2016, condotti sempre ai massimi livelli con importanti risvolti operativi.
1.1 Cina - Market Economy Status
La questione se concedere o meno alla Cina lo status di economia di mercato costituisce uno dei temi politicamente
ed economicamente più dirompenti degli ultimi anni, su cui l’Unione europea sarà chiamata a decidere entro la fine
del 2016.
La Cina è membro dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) dal 2001. La sua partecipazione è
disciplinata da un protocollo di adesione che, in deroga alle norme generali in materia di antidumping, prevede
regole specifiche applicabili ai paesi c.d. “non market economy”, così definiti quando i prezzi e fattori di produzione
non seguono normali dinamiche di mercato ma sono il risultato di una capillare ingerenza dello stato nel funzionamento
dell’economia.
All’origine delle preoccupazioni espresse dall’industria manifatturiera europea e dall’acciaio in particolare
(e che inevitabilmente alimentano una volta di più lo schema di un’Europa del sud contrapposta a un’Europa
del nord), è una disposizione del protocollo di adesione che prevede che, da dicembre 2016, non sarà più
possibile per l’UE utilizzare l’attuale metodo di calcolo del dumping basato sull’esclusivo utilizzo dei prezzi
e costi praticati in un paese a economia di mercato (c.d. “analogue country”), ignorando pertanto quelli cinesi.
La Cina sostiene che da dicembre 2016 essa sarà a tutti gli effetti un’economia di mercato, con l’importante
corollario che da quella data in poi, in caso di avvio di indagini antidumping da parte UE, il calcolo del margine
di dumping andrà fatto usando unicamente i prezzi e costi cinesi, escludendo pertanto ogni altra metodologia
di ricostruzione dei costi, che la Cina considererebbe illegittima e quindi impugnabile davanti alla WTO.
Federacciai è stata tra i primi a porre per tempo e con argomenti puntuali il tema nelle varie sedi UE, trovando
ascolto tra l’altro nel Parlamento Europeo, che ha riverberato su ampia scala le preoccupazioni della siderurgia circa
gli impatti dirompenti che un riconoscimento isolato dello status di market economy alla Cina potrebbe avere sulla
base manifatturiera del continente, e quindi sull’occupazione diretta e indiretta a questa legata. Impatti che sono stati
quantificati da uno studio statunitense tra 1,7 e 3,5 milioni di posti di lavoro a rischio, con riduzione del PIL europeo
da 1 a 2 punti percentuali.
Molto capillare l’azione di sensibilizzazione avviata sin dai primi mesi del 2015 da Federacciai insieme a Governo,
Confindustria e Eurofer. Vale la pena sottolineare che molte delle scelte comunicative e strategie di lobby adottate
successivamente hanno visto e tuttora vedono in Federacciai un punto di riferimento strategico. Momenti significativi di
queste attività sono stati i diversi incontri-dibattito al Parlamento europeo, culminati con una forte lettera ai Commissari
50
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
UE grazie alla quale è stato possibile scongiurare la decisione del riconoscimento del MES alla Cina ai primi mesi
del 2016, che a metà del 2015 sembrava sostanzialmente già presa.
L’attività di sensibilizzazione procede su tutti i fronti istituzionali UE, con l’obiettivo di evitare “fughe in avanti”
della Commissione europea all’interno della quale diversi esponenti sembrano guardare con favore a una rapida
concessione alla Cina dello status di market economy, convinti che l’apertura incondizionata alla potenza asiatica
possa portare solo benefici.
1.2 Politica commerciale
Federacciai svolge un costante monitoraggio, in coordinamento con Eurofer, dei flussi commerciali di import extraUE che interessano la siderurgia italiana, valutandone impatti e possibili sviluppi in chiave antidumping e antisovvenzione. Stesso screening viene effettuato anche rispetto alle misure di difesa commerciale avviate da Paesi
extra-UE che colpiscono aziende italiane.
Sedici le misure di difesa commerciale complessivamente in vigore per l’acciaio, di cui 3 decise nel 2015: laminati
piani inox a freddo da Cina e Taiwan (solo antidumping), lamierino magnetico da Cina, Russia, Giappone, Usa
e Corea del sud, tubi in ghisa dall’India. Con riferimento alle nuove indagini, su un totale di 9 nel 2015 4 hanno
riguardato l’acciaio, di cui 1 anti-sovvenzione (tubi in ghisa dall’India). I prodotti interessati sono il tondo high
fatigue performance (Cina), i tubi inox (Cina, Taiwan) e i laminati piani a freddo (Cina e Russia), mentre l’indagine
antisovvenzione sui piani inox a freddo da Taiwan si è conclusa senza misure. Infine, 6 i riesami alla scadenza
conclusisi con la conferma delle misure in vigore.
Nuove investigazioni avviate 2006-2015
40
35
30
25
20
15
10
Totale
Acciaio
2015
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
0
2006
5
Elaborazioni su dati DG TRADE
51
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
1.3 Consiglio Competitività UE
Prendendo avvio dalla crisi della siderurgia inglese, entrata nel 2015 in una fase acuta culminata poi nel 2016 con
la decisione del gruppo Tata di cedere al mercato gli asset europei, e con forte pressione del settore nei vari Paesi, il
Consiglio Competitività UE ha adottato a novembre 2015 delle conclusioni politiche in cui, con riferimento specifico
all’acciaio e al problema della sovraccapacità cinese, chiede alla Commissione europea di:
• Fare pieno e tempestivo uso degli strumenti di difesa commerciale a disposizione dell’UE, con l’obiettivo di
assicurare pienamente il level playing field rispetto alle importazioni provenienti dai paesi terzi.
• Adottare quanto prima la proposta di riforma dei regolamenti UE antidumping e antisovvenzione, approvati in
prima lettura dal Parlamento europeo nel 2014 e da allora arenati in Consiglio UE per l’opposizione dei paesi
centro-nordici.
• Rafforzare la competitività dei settori energivori, agendo sui costi energetici da un lato e sul versante della riforma
direttiva ETS dall’altro lato, con l’obiettivo di non penalizzare nell’assegnazione delle quote gratuite i settori a
maggiore rischio carbon leakage.
• Organizzare una “High Level stakeholders’ conference” che, insieme ai sindacati europei, come forum di analisi
e proposta in termini di iniziative.
1.4 Unione Energetica
Il pacchetto di proposte sull’Unione Energetica, del febbraio 2015, definisce la strategia di politica energetica a lungo
termine dell’UE e si articola essenzialmente su due provvedimenti:
• Una comunicazione sulla strategia dell’Unione Energetica.
• Una comunicazione sull’obiettivo di interconnessione della rete elettrica.
La prima Comunicazione punta a costruire la politica energetica europea attorno cinque dimensioni tra loro integrate:
•
•
•
•
•
Sicurezza energetica e solidarietà.
Un mercato dell’energia completamente integrato.
Efficienza energetica come strumento di moderazione della domanda.
Decarbonizzazione dell’economia.
Ricerca, innovazione e competitività.
Obiettivo della comunicazione sulle interconnessioni della rete elettrica è realizzare entro il 2030 il 15% di
interconnessioni della capacità produttiva elettrica installata per ogni Stato Membro. Funzionale al raggiungimento di
tale obiettivo saranno in particolare i Progetti di Interesse Comune, 52 progetti legati alle interconnessioni approvati
dall’UE nel 2013 di cui alcuni relativi all’Italia per i collegamenti con Francia, Svizzera e Austria, con l’ambizione di
portarne la capacità di interconnessione al 12% entro il 2020.
Federacciai e Eurofer hanno evidenziato al legislatore europeo le seguenti priorità:
• L’Unione Energetica deve contribuire a risolvere il problema dei costi dell’energia elettrica, che in Europa sono il
doppio rispetto a quelli degli Sati Uniti e rappresentano un serio ostacolo agli investimenti del settore.
• Occorre definire in Europa una strategia cost-effective di decarbonizzazione che assicurari un corretto level playing
field su scala globale. In particolare per il periodo 2021-2030 la direttiva ETS dovrà garantire il 100% di quote
gratuite a livello di best performers e sulla base di benchmark realistici, e prevedere uno strumento armonizzato di
compensazione dei costi indiretti.
• È importante consentire il mantenimento dei regimi esistenti di esenzione dagli oneri vari legati allo sviluppo delle
fonti energetiche pulite.
52
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
1.5 Relazione del Parlamento europeo sui metalli di base
A livello di Parlamento europeo, merita una sottolineatura la relazione dell’on. Edouard Martin sui c.d. metalli di base
(acciaio, alluminio, zinco, rame, nickel, piombo), testo inizialmente finalizzato a sollevare su un piano generale la
competitività dell’industria europea dei metalli ferrosi e non, ma che di fatto, per l’ampiezza dei temi poi affrontati, ha
fatto in qualche modo da apripista all’interno delle principali forze politiche del Parlamento europeo su questioni di
rilevante impatto come le compensazioni dei costi indiretti ETS e il MES Cina.
Le linee d’indirizzo del documento europarlamentare riflettono ampiamente le proposte e gli emendamenti formulati
da Federacciai, in particolare:
• Sul primo aspetto (compensazione costi indiretti ETS), la relazione critica lo strumento dell’aiuto di stato e sollecita
l’adozione di un meccanismo armonizzato a gestione europea che utilizzi le quote della market stability reserve
per compensare i settori energivori in tutti gli stati membri. Sottolinea inoltre che per i metalli di base non appare
possibile trasferire i costi ETS agli utilizzatori finali.
• Sul MES Cina la relazione mette in guardia dagli impatti negativi, in particolare per l’acciaio, sul piano sia
economico che occupazionale da un riconoscimento isolato da parte dell’UE alla Cina dello status di market
economy. Sollecita poi gli stati membri a sbloccare quanto prima la riforma TDI, velocizzandone la durata delle
indagini.
• Il testo solleva inoltre il tema del rottame ed il ruolo positivo svolto da questo e dai by-product nella prospettiva della
realizzazione di una Circular Economy in Europa, chiedendone maggiore incentivazione a fronte in particolare
di un trade balance che vede volumi in uscita di rottame superiori a quelli in entrata.
• Altro punto evocato infine nel testo è quello delle c.d. misure di aggiustamento alle frontiere, rivolto nelle intenzioni
a prevedere l’utilizzo di certificati CO2 anche per l’importazione da paesi terzi di semiprodotti e prodotti finiti
di acciaio e metalli non ferrosi, ipotesi che successivamente è stata di fatto scartata e ricondotta a una generica
formulazione che ne condiziona l’utilizzo all’assenza di impegni chiari e verificabili nell’accordo globale sul
cambiamento climatico, oltre che a un’attenta analisi d’impatto.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
2Energia
I principali temi energetici per il settore nel 2015 hanno interessato la disciplina sui cosiddetti “energivori”, l’efficienza
energetica e l’interconnector. Federacciai si è impegnata nel suo ruolo di leader promotore di interventi e innovazioni
a favore delle aziende del settore nei confronti delle istituzioni e all’interno del sistema Confindustria.
2.1 Imprese a forte consumo di energia
Il 2015 è stato caratterizzato da una pesante incertezza sull’applicazione della normativa a favore delle imprese a
forte consumo di energia, legata alla mancata conclusione della procedura di verifica della misura da parte della
Commissione europea.
Nel corso dell’anno si sono susseguiti, pertanto, interventi dell’Autorità per l’energia il gas e i servizi idrici che hanno
rimandato l’erogazione delle agevolazioni spettanti per l’anno 2014 alle aziende che hanno regolarmente effettuato
la registrazione all’elenco delle imprese riconosciute energivore.
Federacciai ha supportato le aziende in tutte le fasi dell’iter procedurale, informando e aggiornando per mezzo di
circolari e comunicazioni e rispondendo alle richieste delle singole aziende.
2.2 Efficienza energetica
Diagnosi energetiche
Il 2015 ha rappresentato un anno importante per l’industria siderurgica in tema di efficienza energetica.
Per effetto delle disposizioni del D.Lgs.102/2014 infatti le grandi imprese e le imprese energivore hanno eseguito e
presentato (entro il 5 dicembre) la propria diagnosi energetica, strumento molto importante per inquadrare lo stato di
efficienza dei propri impianti.
L’applicazione della nuova norma ha però creato diversi problemi, soprattutto all’inizio, per la mancanza di indirizzi
applicativi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Federacciai, all’interno dei tavoli di lavoro di Confindustria, ha partecipato agli incontri con il Ministero per fornire
alle aziende gli strumenti e le indicazioni per poter svolgere al meglio le diagnosi e poter rispettare la data per la
presentazione.
Con il coordinamento di ENEA (Ente attuatore della norma) il Ministero ha infine pubblicato alcuni documenti di
chiarimento ed ENEA ha reso disponibile la documentazione utile per lo svolgimento della diagnosi, predisponendo
peraltro un apposito sito web dedicato agli audit energetici. Sono stati inoltre organizzati da ENEA, su sollecitazione
di Confindustria, diversi incontri formativi, che hanno visto la partecipazione diretta delle aziende siderurgiche nonché
di rappresentanti di Federacciai.
Federacciai ha fornito supporto alle aziende associate in tutte le fasi della procedura, aggiornando le aziende su tutte
le novità e fornendo indicazioni tecniche sulla applicazione della norma.
54
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
Certificati bianchi
Il meccanismo dei certificati bianchi rappresenta uno strumento molto avanzato per la promozione dell’efficienza
energetica e l’ottenimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nazionali. Tale schema, introdotto in Italia
già a partire dal 2001, è uno strumento di mercato che incentiva l’efficienza energetica negli usi finale, supportando
la penetrazione nel mercato dei processi ad alto contenuto tecnologico, più innovativi e performanti in una logica di
costo-efficacia.
La validità e l’aspetto innovativo di tale meccanismo è stato riconosciuto anche a livello europeo con la Direttiva
2012/27/UE, che definisce le politiche di efficienza energetica e gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici
al 2020, che ha previsto l’istituzione di regimi nazionali obbligatori di efficienza energetica. In Italia, appunto,
tale regime obbligatorio è implementato da più di 10 anni grazie al meccanismo dei certificato bianchi e il D.Lgs.
102/2014 ne ha rafforzato il ruolo, definendo che almeno il 60% del risparmio energetico che l’Italia dovrà
raggiungere nel 2020 (20 Mtep di energia primaria) dovrà essere conseguito con i certificati bianchi.
Un contributo molto rilevante per l’ottenimento degli obiettivi nazionali si deve all’implementazione di progetti di
efficienza energetica nel settore industriale che, partecipando al meccanismo, ha permesso negli ultimi anni di
raggiungere risultati molto significativi in termini di riduzione dei consumi energetici nazionali.
Un ruolo determinate si deve ai progetti realizzati dalle aziende siderurgiche che, da sempre sensibili ai temi energetici,
hanno fortemente innovato i propri impianti introducendo tecnologie e modalità gestionali per il risparmio energetico
(tra cui: interventi per ottimizzare l’uso dell’energia elettrica attiva (rifasatori statici e dinamici); interventi di sostituzione
dei forni e/o dei bruciatori dei forni di riscaldo; l’adozione di sistemi di gestione energetica) fino a sviluppare progetti
all’avanguardia in tema di risparmio e recupero energetico su specifiche configurazioni impiantistiche.
Nel 2015 si è registrato un rallentamento nel riconoscimento dei titoli di efficienza energetica che ha preoccupato
tutti gli operatori industriali, per l’indebolirsi dell’efficacia di tale strumento nella promozione dei progetti di efficienza.
Federacciai è stata fortemente coinvolta all’interno dei gruppi di lavoro di Confindustria nel promuovere il confronto con
il Ministero dello Sviluppo Economico e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE – ente attuatore). Nel corso dell’anno
si sono avuti diversi incontri ai quali hanno partecipato anche direttamente le aziende, con lo scopo di trovare una
soluzione che concili le esigenze del Ministero di rendere più efficiente e incisivo lo strumento e delle aziende di poter
continuare a usufruire di uno strumento indispensabile per lo sviluppo dei progetti di efficienza energetica.
Data la rilevanza del tema, Federaccai ha organizzato diversi incontri interni con le aziende, per coordinare e
monitorare l’evoluzione della materia e per elaborare posizioni comuni da sottoporre alle Autorità. Il lavoro di
coordinamento è stato molto importante anche per l’elaborazione della posizione di settore, confluita nelle osservazioni
di Confindustria, in risposta alla consultazione del Ministero sulle nuove linee guida sui certificati bianchi.
Federacciai, con il pieno coinvolgimento delle aziende, manterrà alta l’attenzione anche nel 2016 sulle evoluzioni
della tematica (pubblicazione delle nuove linee di indirizzo e risoluzione delle criticità sui progetti già presentati).
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
2.3 Interconnector
Per quanto riguarda l’interconnector, Federacciai nel 2015 è stata impegnata in particolare nel coordinamento dei
lavori del consorzio Metal Interconnector. Metal Interconnector è stata la prima società consortile a essere costituita
(nell’ottobre 2014) e rappresentando oltre il 67% della potenza interconnector assegnata su tutte le frontiere (oltre il
63% della potenza assegnata sulla frontiera francese) ha avuto inevitabilmente un ruolo di capofila nello sviluppo del
progetto interconnector.
Nel 2015 sono stati organizzati i primi incontri istituzionali (riunioni del Consiglio di Amministrazione, la prima
Assemblea straordinaria in luglio) utili per il consolidamento delle funzioni del consorzio e sono proseguite le attività
tecniche. In particolare, sulla base delle regole statutarie, sono state determinate le quote di partecipazione delle
aziende associate alla realizzazione dell’opera sulla frontiera francese e sono stati individuati gli scambi necessari tra
i vari gruppi, così da permettere, a partire dal mese di maggio 2015, la formalizzazione degli scambi di potenza
tra gli associati.
In merito all’avanzamento del progetto sulla frontiera francese, si segnala che Terna ha avviato nel 2015 le
procedure per la presentazione delle domande di esenzione dal diritto di accesso da parte dei terzi, di fatto l’ultimo
passaggio burocratico necessario per l’avvio definitivo dei lavori di costruzione della linea di interconnessione con la
Francia. Federacciai ha supportato le aziende nella richiesta di informazioni da parte di Terna per il mandato per la
presentazione delle domande di esenzione.
Per quanto riguarda il consorzio Italia Interconnector, che rappresenterà l’unica controparte per Terna nella realizzazione
dei progetti, si segnala nel dicembre 2015 la costituzione della società consortile nella configurazione definitiva che
vede come soci i tre consorzi di settore (Metal Interconnector, Paper Interconnector e Energy For Growth) oltre che
Federacciai con una quota residuale.
Si segnala che, grazie all’impegno di Federacciai, in collaborazione con Terna, per un rapido avvio dei lavori sulla
frontiera francese e in seguito degli altri progetti, il Governo ha esteso la misura dell’interconnector virtuale fino al 2021.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
3Ambiente
I temi di carattere ambientale su cui si è maggiormente concentrata l’attività di Federacciai nel 2015 possono essere
ricondotti a tre filoni principali:
• Clima ed Emissions Trading.
• Economia circolare e GPP.
• Prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento (applicazione della normativa IED/IPPC).
In considerazione delle rilevanti implicazioni per il settore che discendono da queste tematiche, emerge con
sempre maggiore evidenza la necessità di seguirne costantemente l’evoluzione, attraverso una presenza attiva
dell’associazione, sia a livello comunitario, da dove prendono origine tutte le principali linee di sviluppo e le direttive
in campo ambientale, sia livello nazionale, dove le direttive vengono concretamente attuate. In questo contesto
Federacciai ha assicurato anche nel 2015 la partecipazione ai diversi tavoli di lavoro sia a livello europeo che
nazionale (comitati di Eurofer, gruppi di lavoro Confindustria, tavoli istituzionali, ecc.), coordinando le posizioni e le
proposte da avanzare in tali sedi. Le attività di informazione e di approfondimento sulle normative in campo ambientale
(vigenti o in preparazione) di rilievo per il settore sono proseguite, come di consueto, mediante la trasmissione di
circolari e di comunicazioni, la convocazione di riunioni tecniche, l’effettuazione di servizi di consulenza a singole
aziende su specifiche tematiche.
Oltre alle tematiche generali sopra evidenziate, tra gli altri temi specifici che, anche in funzione delle problematiche
tecniche segnalate dalle aziende, sono stati oggetto di approfondimento, si segnalano: la normativa sull’inquinamento
acustico, la normativa sui materiali a contatto con gli alimenti, i controlli radiometrici, la classificazione dei rifiuti, il
REACH.
Nel corso dell’assemblea pubblica 2015 è stato presentato il primo “Rapporto di Sostenibilità” di Federacciai, che è
stato accolto con grande interesse dal pubblico e dalla stampa. La pubblicazione ha dimostrato di essere un efficace
strumento di comunicazione verso gli stakeholders, che consente di dare visibilità all’impegno profuso negli ultimi anni
dalle imprese del settore verso la sostenibilità, con riferimento non solo al costante miglioramento delle prestazioni
ambientali, certificato dai numeri presenti nel rapporto, ma anche alla crescente attenzione verso il più ampio tema
della responsabilità sociale di impresa.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
3.1 Emissioni di CO2: clima ed Emissions Trading
La proposta di revisione della Direttiva ETS per il periodo post 2020
In data 15 luglio 2015 la Commissione Europea ha pubblicato l’attesa proposta di revisione della Direttiva ETS per
il periodo post-2020. I principali punti della proposta che hanno rilevanza per il settore sono i seguenti:
• Si conferma l’incremento del tasso di riduzione lineare del tetto complessivo alle emissioni (cap) che passa
dall’attuale -1,74% a -2,2% annuo, al fine di raggiungere una riduzione complessiva delle emissioni da parte dei
settori inclusi in ETS pari a -43% dal 2005 al 2030.
• Attraverso la fissazione ex-ante di una percentuale (57%) vincolante di quote da destinare alle aste a pagamento
(auctioning), viene imposto un limite assoluto all’ammontare di quote gratuite complessivamente rilasciabili. In altri
termini si conferma l’applicazione del “fattore di correzione transettoriale” (CSCF) che potrà ridurre trasversalmente
tutte le assegnazioni a livello di impianto.
• Vengono modificati i criteri e le soglie per l’inclusione dei settori industriali nella lista Carbon Leakage. Applicando
i nuovi criteri la siderurgia (afferente al codice NACE 24.10, che include la produzione di acciaio - a forno elettrico
e ciclo integrale - e la produzione di laminati) manterrebbe lo status di carbon anche nel periodo post 2020.
• I parametri prestazionali (benchmark), da utilizzare per l’assegnazione di quote gratuite a livello di impianto,
subiscono un taglio lineare pari a -1% all’anno, calcolato a partire dal 2008, senza alcun legame con le migliori
performance esistenti o con le effettive possibilità tecniche di riduzione. Questo comporta un taglio medio per il
periodo 2021-2030 pari al 17%.
• La compensazione finanziaria dei costi CO2 indiretti trasferiti nel prezzo dell’elettricità viene mantenuta solo come
facoltà degli stati membri e rimane soggetta al regime degli aiuti di stato.
Alla luce di questi elementi, la direttiva proposta dalla Commissione desta seria preoccupazione per il settore: i
benefici dovuti al mantenimento dello status di Carbon Leakage, verrebbero infatti largamente vanificati dal taglio
del benchmark e dall’applicazione del fattore correttivo transettoriale. Inoltre il testo proposto dalla Commissione in
tema di compensazione dei costi indiretti non attua l’auspicata armonizzazione a livello UE e non fornisce certezza
sulla futura effettiva implementazione a livello nazionale, rischiando di prolungare e aggravare l’attuale distorsione
competitiva intracomunitaria.
Federacciai in coordinamento con Confindustria, ha condotto uno studio di impatto sul settore, applicando parametri
di simulazione condivisi con gli altri settori manifatturieri coinvolti. In base a tale studio, la carenza media di quote
gratuite nel periodo 2021-2030 per la siderurgia italiana ammonterebbe a oltre il 46% del fabbisogno, con
conseguenti costi che supererebbero complessivamente nel decennio i 5 miliardi di Euro (costi diretti più indiretti). Tali
oneri, che graverebbero anche sugli impianti in grado di garantire le migliori performance tecnicamente raggiungibili,
non sono compatibili con l’intenzione, più volte espressa dalle istituzioni UE, di tutelare adeguatamente dal rischio di
rilocalizzazione delle emissioni (Carbon Leakage) settori strategici dell’industria manifatturiera europea, come quello
siderurgico. Questo scenario infatti non farebbe altro che aumentare il gap competitivo con i Paesi extra-UE non
soggetti ai medesimi vincoli, togliendo ossigeno alle già deboli prospettive di investimenti, crescita e lavoro in Europa,
senza peraltro produrre alcun concreto beneficio a livello globale nella lotta al cambiamento climatico. In questo
contesto gli esiti della conferenza globale sul clima (COP 21) tenutasi a Parigi a dicembre 2015, pur costituendo un
importante passo in avanti per una maggiore responsabilizzazione di tutti i Paesi grandi emettitori, non forniscono
alcuna garanzia sul raggiungimento di quel level playing field a livello internazionale (con particolare riferimento alla
comparabilità degli sforzi messo in atto dai diversi firmatari dell’accordo), indispensabile a scongiurare il rischio di
rilocalizzazione delle emissioni (Carbon Leakage).
Alla luce di quanto sopra, a seguito della pubblicazione della proposta della Commissione UE, Federacciai ha
intensificato l’azione di sensibilizzazione presso il Governo Italiano e le istituzioni comunitarie affinché il provvedimento
possa essere significativamente emendato nelle successive fasi di approvazione, che vedranno direttamente coinvolti
gli stati membri (nell’ambito del Consiglio europeo) e il Parlamento UE.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
Le proposte di Federacciai, che sono state veicolate anche attraverso la risposta ad una consultazione pubblica sul
tema a settembre 2015, si possono in estrema sintesi riassumere nei seguenti tre punti:
a)
b)
c)
Introdurre un sistema di compensazione dei costi CO2 indiretti armonizzato a livello UE o comunque obbligatorio
e vincolante per tutti gli stati membri, che elimini possibili distorsioni intra UE.
Rivedere le percentuali e le modalità di suddivisone del cap di quote tra auctioning e free allowances al fine
di rimuovere il fattore di correzione transettoriale (CSCF) e garantire che nei settori più esposti al Carbon Leakage
gli impianti più efficienti ricevano effettivamente il 100% di quote gratuite.
Prevedere un aggiornamento dei benchmark sulla base di dati reali degli impianti e attraverso un ampio
coinvolgimento dei settori industriali interessati, evitando tagli lineari e arbitrari che non corrispondono alle reali
possibilità tecniche di riduzione nei diversi settori ETS.
ETS periodo 2013-2020 – Attuazione nazionale
Compensazione dei costi CO2 indiretti.
La Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (c.d. Legge Green economy), ha introdotto esplicitamente in Italia la
possibilità di utilizzare i proventi della aste CO2 per finanziare le misure di compensazione finanziaria a favore dei
settori esposti al rischio di rilocalizzazione (Carbon Leakage) a causa dei costi ETS trasferiti nel prezzo dell’energia
elettrica. L’utilizzo dei proventi generati delle aste per finanziare le misure di compensazione dei costi ETS indiretti è una
modalità già concretamente realizzata da diversi Paesi europei (Germania, UK, Belgio, Olanda, Spagna, Grecia,
a cui a breve si aggiungeranno Francia, Slovacchia e Finlandia), a beneficio delle proprie industrie energivore, e in
particolare di quelle siderurgiche. Al contrario in Italia, l’opportunità prevista dalla Direttiva ETS, è stata fino da oggi
del tutto disattesa. Federacciai ha nuovamente sollecitato il Governo affinché la modifica normativa recentemente
introdotta, che costituisce solo il presupposto per procedere nella direzione auspicata, sia seguita al più presto
da misure concrete che pongano fine ad un’inaccettabile distorsione competitiva intracomunitaria, già segnalata
formalmente al Governo dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Segnalazione AGCM del 13
gennaio 2015).
Monitoraggio CO2
A fine 2015 sono stati finalmente approvati dal Comitato Nazionale ETS i Piani di Monitoraggio delle emissioni
di CO2, presentati per la rima volta dalle aziende nel 2013. L’approvazione dei Piani, seppur in molti casi abbia
previsto modifiche o prescrizioni aggiuntive rispetto a quanto presentato dalle aziende, ha messo così fine ad una
situazione transitoria che aveva creato una situazione di incertezza sia ai gestori che agli enti verificatori. Federacciai
ha continuato a fornire assistenza alle aziende associate per una corretta applicazione delle complesse regole che
governano il calcolo e la comunicazione delle emissioni, e al contempo ad interfacciarsi con il Comitato Nazionale
ETS al fine di condividere un approccio che tenesse conto adeguatamente delle specificità del comparto.
Forge e Carbon Leakage
A novembre 2015, anche a seguito delle reiterate sollecitazioni di Federacciai, è stata approvata dal Comitato ETS
l’attesa deliberazione (n.38/2015) che dà avvio al processo di adeguamento al rialzo delle quote di CO2 gratuite
per gli impianti che esercitano l’attività di forgiatura libera di acciaio, per effetto del riconoscimento dello status di
Carbon Leakage per il periodo 2015-2019. Federacciai ha fornito assistenza alle aziende coinvolte nella fase di
trasmissione dei dati richiesti e segue costantemente gli sviluppi al fine di giungere il prima possibile all’assegnazione
e al rilascio delle quote previste.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
3.2 Economia circolare e GPP (Green Public Procurement)
Il pacchetto di proposte della Commissione UE sulla Circular Economy
La necessità di confrontarsi con la limitatezza delle risorse naturali e di rendere più efficiente il consumo delle risorse
esistenti, unitamente all’esigenza di assicurare un flusso costante di materie prime utilizzabili dall’industria europea,
hanno spinto negli ultimi anni la Commissione UE a intraprendere azioni finalizzate a promuovere un modello di
sviluppo basato sulla c.d. Circular Economy. Si tratta di un ambizioso progetto di transizione dell’economia europea,
da una modello di tipo lineare (take, make, dispose), basato sull’utilizzo di risorse ritenute disponibili in quantità
illimitata, verso un sistema di tipo circolare, nel quale viene minimizzata la produzione di rifiuti e massimizzato il riuso,
il recupero e il riciclo. Con queste finalità viene sottolineata l’importanza di tenere in considerazione tutti gli aspetti
del ciclo di vita dei prodotti e dei manufatti e di favorire le sinergie tra i settori produttivi, nella misura in cui i residui
di una filiera industriale possono diventare una materia prima per un altro ambito produttivo.
In questo contesto, la Commissione UE ha avviato una serie di iniziative/approfondimenti che hanno portato alla
pubblicazione a dicembre 2015 di un pacchetto di proposte volte a favorire un uso più efficiente e completo delle
risorse ambientali, proposte che comprendono tra l’altro la revisione di alcune direttive di potenziale interesse per il
settore siderurgico su rifiuti, imballaggi e rifiuti di imballaggio, discariche di rifiuti, veicoli fuori uso.
La pubblicazione del pacchetto europeo è stata preceduta, e seguita, da un’ampia consultazione degli stakeholder,
consultazione alla quale Federacciai ha partecipato attivamente, con l’intento di evidenziare alle istituzioni europee il
ruolo strategico che l’acciaio può ricoprire nell’ambito della Circular Economy. Le caratteristiche di completa riciclabilità,
durabilità e versatilità dell’acciaio possono infatti attribuire all’industria siderurgica un ruolo da protagonista in un
modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla Circular Economy. Il contributo della siderurgia all’economia circolare
può inoltre concretizzarsi anche attraverso le sinergie che il settore è in grado di attuare per un uso efficiente delle
risorse: i sottoprodotti e/o i co-prodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio possono essere utilizzati
in maniera sostenibile in altri cicli produttivi, contribuendo al risparmio di risorse naturali e riducendo la produzione
di rifiuti. Si pensi ad esempio ai possibili utilizzi delle scorie siderurgiche nella produzione del cemento e nella
realizzazione di opere stradali o di ingegneria civile, o all’utilizzo dei gas siderurgici (waste gases) per la produzione
di energia e di calore.
Attraverso le consultazioni pubbliche, sia a livello europeo che, successivamente, in ambito nazionale, Federacciai,
accogliendo favorevolmente l’iniziativa della Commissione, ha evidenziato la necessità che, unitamente alle condivisibili
finalità ambientali, vengano contestualmente rafforzati anche gli obiettivi di politica industriale, indirizzati a favorire
la crescita e la competitività di quelle filiere industriali che possono maggiormente contribuire alla realizzazione del
modello di sviluppo circolare. Di seguito alcuni dei “messaggi chiave” portati avanti da Federacciai in questo ambito:
• Lo sviluppo di strumenti, anche di carattere economico, che possano incentivare o promuovere l’impiego di materiali
durevoli, adatti al riuso e al riciclo multiplo senza perdita di qualità (permanent material), quale è certamente
l’acciaio.
• L’attribuzione del ruolo di “riciclatore finale” al produttore siderurgico, chiarendo in tal modo che il riciclo dell’acciaio si
completa solo quando il rottame viene fuso dalle acciaierie per dare vita a nuovi prodotti siderurgici (indipendentemente
dalla classificazione come rifiuto o non-rifiuto del rottame).
• La necessità di garantire alle acciaierie disponibilità e accessibilità alla risorsa rottame, con caratteristiche di qualità
adeguate, evitando un drenaggio di risorse, pronte per essere riciclate, verso Paesi che non garantiscono gli stessi
standard europei di sostenibilità.
• La promozione e l’incentivazione dell’uso sostenibile dei sottoprodotti/residui di origine siderurgica (ad esempio le
scorie), aventi caratteristiche di qualità e ambientali idonee a diverse applicazioni in sostituzione di materiale
vergine.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
• L’opportunità di evitare che la sovrapposizione di diverse normative, con limiti spesso non coerenti o non pertinenti
(ad esempio REACH, normativa sui rifiuti, CLP, normativa sulle bonifiche), costituiscano un indebito ostacolo allo
sviluppo dell’impiego dei materiali recuperati o dei sottoprodotti, nel pieno rispetto dei requisiti necessari a garantire
la tutela della salute e dell’ambiente.
È opinione comune che il tema della Circular Economy, insieme a quello della decarbonizzazione dell’economia, sia
destinato a rivestire per i prossimi anni il ruolo di fil rouge dell’azione legislativa in campo ambientale e non solo, sia
a livello europeo che di singoli stati. Federacciai è pertanto impegnata a monitorare con attenzione questo processo
affinché la Circular Economy possa effettivamente rappresentare un volano per la crescita efficiente del settore
dell’acciaio e dell’economia dell’Unione in genere.
Green Public Procurement – GPP
Con il termine di Green Public Procurement – GPP, si identificano i c.d. Acquisti Verdi Pubblici, un tema che è strettamente
collegato a quello della Circular Economy nell’ambito degli strumenti per promuovere lo sviluppo sostenibile, messi in
campo dalla Commissione UE, e di conseguenza introdotti nei singoli stati membri.
Si tratta, in estrema sintesi, di mettere in atto azioni, di carattere normativo, in grado di orientare le forniture e gli
affidamenti della pubblica amministrazione verso prodotti e servizi a basso impatto ambientale lungo il loro intero
ciclo di vita, mediante l’individuazione per ciascun prodotto e servizio dei relativi criteri ambientali minimi (CAM), i
quali dovranno essere integrati in tutte le fasi del processo di acquisto (gara di appalto).
In tal modo, sfruttando la leva della domanda pubblica in considerazione dei suoi volumi di spesa, tale azione
dovrebbe stimolare lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi green.
Inizialmente introdotto come strumento volontario per la pubblica amministrazione, è con la Legge n. 221 del 28
dicembre 2015 (c.d. Legge Green Economy) che il ricorso al GPP nelle procedure di acquisto di beni e servizi
diviene obbligatorio, per cui gli enti locali dovranno fare uso dei criteri ambientali minimi a seconda della categoria
merceologica oggetto della gara d’appalto.
Il Piano d’azione nazionale per il GPP (PAN GPP), elaborato dal Ministero dell’Ambiente secondo quanto previsto
dalla Comunicazione della Commissione UE “Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto di ciclo di vita
ambientale” (COM(2003) 302), prevede infatti di definire i criteri ambientali minimi per una serie di categorie
merceologiche, con il più ampio coinvolgimento possibile delle parti interessate (istituzioni, enti di ricerca, università,
associazioni industriali, ordini professionali, ecc.).
È in tale contesto che, a fine 2015, è stato pubblicato il Decreto, sul quale Federacciai ha fornito il proprio contributo
tecnico, che riporta in allegato i criteri ambientali minimi adottati per il settore edile (progettazione, costruzione,
ristrutturazione, manutenzione, gestione cantieri della pubblica amministrazione), allegato nel quale è presente uno
specifico paragrafo relativo ai CAM dei componenti edilizi in acciaio, con indicazioni sul contenuto di riciclato e
sull’adozione delle BAT (Best Available Technique), che identifica l’acciaio quale materiale eco compatibile.
L’impulso dato al GPP dalla Legge n. 221/2015, che ne ha imposto l’obbligatorietà per l’acquisto dei beni e dei
servizi per i quali sono stati definiti i criteri ambientali minimi, unitamente all’attività in ambito europeo e nazionale
sulla Circular Economy, richiederanno al comparto siderurgico nazionale, rappresentato da Federacciai, una
partecipazione sempre più attiva ai tavoli istituzionali, in modo tale che gli interessi e le specificità del settore siano
opportunamente rappresentati, e siano valorizzate in modo opportuno le caratteristiche e le proprietà dell’acciaio
nell’ambito della sostenibilità ambientale.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
3.3 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento
La revisione del BRef FMP –Ferrous Metal Processing
Nel 2015 sono state avviate a livello comunitario le procedure per la revisione del documento BRef FMP (Ferrous
Metal Processing). Si tratta del documento tecnico di riferimento a livello comunitario che individua le Migliori Tecniche
Disponibili (BAT) in campo ambientale per le attività di trasformazione/lavorazione dell’acciaio soggette alla normativa
IPPC/IED (laminazione, zincatura, ecc).
Il BRef revisionato (la versione attuale risale al 2001) costituirà la base per l’approvazione della Decisione sulle
Conclusioni BAT, atto comunitario direttamente applicabile in tutti gli stati membri, che avrà natura vincolante per la
fissazione di prescrizioni ambientali e limiti di emissione nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) dei singoli
impianti.
I lavori di revisione prevedono il coinvolgimento diretto dei rappresentanti dell’industria, nell’ambito del gruppo di
lavoro tecnico istituto dalla Commissione europea (TWG – Technical Working Group), che vedrà la partecipazione
anche delle autorità competenti dei singoli stati membri (per l’Italia il Ministero dell’Ambiente) e delle associazioni
non governative interessate. Federacciai, analogamente a quanto già attuato per la revisione dell’Iron and Steel
BRef parteciperà al TWG e assicurerà un ruolo attivo sia nell’ambito dei gruppi di lavoro di Eurofer, sia in termini di
supporto tecnico al Ministero dell’Ambiente Italiano.
Data l’importanza della partecipazione attiva delle imprese, Federacciai ha provveduto già nei primi mesi del 2015
a informare le aziende sulle attività propedeutiche all’avvio formale della procedura, in particolare chiedendo la
disponibilità e la collaborazione degli esperti aziendali per seguire i lavori all’interno dei tavoli tecnici di Eurofer.
A seguito dell’avvio ufficiale della procedura di revisione, Federacciai ha organizzato riunioni con le aziende al fine
di illustrare nel dettaglio le fasi del processo e coordinare le modalità con cui le aziende potranno fornire il proprio
contributo alla stesura del nuovo BRef. In particolare attraverso un questionario interno, a cui hanno risposto numerose
aziende associate sono stati valutati in via preliminare gli aspetti chiave che saranno oggetto di discussione all’interno
del TWG (campo di applicazione e struttura del BRef; definizione dei KEI - Kei Environmental Issues; individuazione
delle BAT e modalità di derivazione dei livelli di emissione associati) e sono state condivise alcune proposte da
trasmettere al Ministero dell’Ambiente quale primo contributo di settore alla costruzione della posizione nazionale
all’interno del TWG.
Sin dai primi incontri, anche alla luce delle esperienze passate, è emersa l’importanza strategica di una partecipazione
più ampia possibile delle aziende italiane, sia come numero di partecipanti, sia in termini di disponibilità a fornire
dati e contributi. È infatti di assoluta importanza che il documento, che rappresenterà il riferimento vincolante per la
fissazione di prescrizioni ambientali e limiti di emissione nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) dei singoli
impianti, sia costruito attraverso il contributo del settore italiano della trasformazione di acciaio, tra i primi a livello
europeo per produzione e numerosità di aziende, e tenga conto di tutte le diverse tipologie produttive presenti e della
conseguente variabilità di prestazioni ambientali associate.
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Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
Attuazione della Direttiva IED
A seguito della pubblicazione del D.Lgs. 46/2014 di recepimento a livello nazionale della Direttiva sulle Emissioni
Industriali (Direttiva IED – 2010/75/UE), si è instaurato un confronto tra le associazioni industriali e il Ministero
dell’Ambiente al fine di ottenere chiarimenti e indicazioni sull’applicazione della norma. Le richieste sono state elaborate
dal gruppo di lavoro coordinato da Confindustria, con la partecipazione di Federacciai.
Nel corso del 2015 il Ministero, facendo seguito ad una prima circolare emanata nel 2014, ha pubblicato ulteriori
indicazioni per l’uniforme applicazione della disciplina IPPC/IED sul territorio nazionale, con particolare riferimento
alla “Relazione di riferimento sul suolo e acque sotterranee”(RdR), alla relativa tempistica per la presentazione della
documentazione e alle modalità di considerazione dei rifiuti nell’ambito della RdR. Nonostante la circolare ministeriale
contenga alcuni indirizzi che vanno nella direzione auspicata, si evidenziano ancora difformità applicative a livello
locale e non risultano a oggi del tutto definite le modalità e le tempistiche di presentazione della documentazione da
parte delle aziende, in particolare per la procedura di verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della
Relazione di riferimento (c.d. screening).
Tra gli altri aspetti ancora in corso di definizione a livello ministeriale si segnalano i decreti per la revisione delle
tariffe AIA in materia di istruttorie e controlli, nonché le modalità di presentazione delle garanzie finanziare per
la RdR. Federacciai, insieme a Confindustria, è impegnata presso i soggetti istituzionali interessati affinché queste
misure attuative a livello nazionale non comportino, come già successo in passato, oneri sproporzionati e indebite
penalizzazione, rispetto a quanto avviene ad esempio in altri Paesi UE.
63
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
3.4 Temi vari
Materiali a contatto con alimenti
Nel dicembre del 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute, che ha aggiornato, limitatamente
agli acciai inossidabili, il Decreto del Ministro della Sanità del 21 marzo 1973 “Disciplina igienica degli imballaggi,
recipienti, utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale”.
L’aggiornamento ha interessato in particolare l’art. 37 del D.M. 21 marzo 1973, laddove il Ministero della Salute
ha introdotto due nuovi commi che descrivono in modo specifico le prove da adottare per accertare l’idoneità degli
oggetti da taglio in acciaio inossidabile destinati a venire in contatto con gli alimenti.
Federacciai, in rappresentanza del comparto siderurgico nazionale, è intervenuta presso gli enti competenti nella fase
di stesura normativa, considerando che l’istanza di revisione dell’art. 37 era stata presentata al Ministero da parte di
alcune aziende, che svolgono attività di fabbricazione e/o commercializzazione (anche con importazione da Paesi
extra-UE) di oggetti da taglio (coltelleria, forbici, ecc.), in quanto gli oggetti da taglio in acciaio inossidabile da loro
fabbricati e/o commercializzati non erano in grado talvolta di superare i vigenti test di idoneità, presumibilmente a
causa della qualità del materiale utilizzato per la loro realizzazione.
A conclusione della consultazione delle parti interessate, tenendo conto delle varie posizioni emerse, il Ministero
della Salute ha quindi ritenuto opportuno seguire le indicazioni di Federacciai, nel definire le prove specifiche per gli
oggetti da taglio in acciaio inossidabile ed assicurare così il mantenimento dei più alti standard di qualità, garantiti
dai produttori nazionali.
Rumore
Ai sensi dell’art.19 della Legge 161/2014 il Governo ha ricevuto la delega per emanare uno o più decreti legislativi
per la completa armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico ambientale.
In questo contesto, nel corso del 2015 l’ISPRA ha istituito un gruppo di lavoro, a cui partecipano diversi stakeholder,
inclusa Confindustria, con lo scopo di fornire un contributo utile ai lavori di definizione delle proposte legislative in
materia.
Federacciai, anche attraverso il coinvolgimento degli esperti delle aziende associate, ha partecipato alla elaborazione
del contribuito di Confindustria, che, partendo da un analisi delle normative e dei limiti vigenti in diversi Paesi UE,
arriva a formulare alcune proposte tese a risolvere o attenuare le serie criticità oggi presenti nella normativa italiana
applicata alle attività industriali. Le proposte, che si auspica possano trovare riscontro a livello legislativo, sono in
particolar modo focalizzate sulle modalità di applicazione del limite deferenziale e sulle modalità di effettuazione
della zonizzazione acustica comunale.
Controlli radiometrici
Nel corso del 2015 si sono conclusi i lavori in ambito UNI per la revisione della norma tecnica in materia di controlli
radiometrici sui rottami ferrosi (UNI 10897:2013 – “Carichi di rottami metallici - Rilevazione di radionuclidi con
misure X e gamma”) .
Federacciai, attraverso il gruppo di lavoro istituto in UNSIDER, ha seguito costantemente l’evoluzione del progetto
di norma. A novembre 2015, in anticipo rispetto alla pubblicazione della norma, ha organizzato in collaborazione
con UNSIDER un seminario al fine di approfondirne i contenuti e consentire alle aziende di prendere confidenza in
maniera tempestiva con le novità introdotte, con particolare riferimento alla gestione dei portali.
64
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
4
Attività di comunicazione
Il 2015 si è dimostrato non soltanto molto difficile per l’industria siderurgica ma anche, come prevedibile, molto impegnativo per la comunicazione del nostro settore. Le azioni intraprese a livello mediatico, nel tentativo da una parte
di “arginare” le difficoltà del comparto e dall’altra di promuovere le possibili soluzioni per il suo rilancio, sono infatti
aumentati rispetto al passato. L’attività di comunicazione di Federacciai per il 2015 ha comunque permesso di dare
seguito e in diversi casi un più ampio risalto al ruolo strategico del settore per l’economia del Paese. L’output prodotto
da tali attività – che per oltre la metà dei casi si è trattato di articoli “dedicati”, è quantificato in 450 articoli (+13%
vs 2014), circa settanta passaggi/servizi radio-televisivi, oltre naturalmente alle migliaia di citazioni sul web (agenzie
di stampa, portali dei quotidiani, siti online, blog, ecc.).
Numero articoli “Federacciai”
Totale articoli 2015 in cui è presente Federacciai
- 450 (di cui 240 dedicati).
Testate specializzate
di cui:
• 212 su testate nazionali (quotidiani e periodici)
• 238 su testate locali (quotidiani e periodici)
oltre a:
• 120 su testate specializzate (di settore)
• 70 servizi Radio-televisivi (testate nazionali e locali)
Citazioni e presenze Radio - TV
Quotidiani e Periodici Locali
Quotidiani e Periodici Nazionali
0
50
100
150
200
250
Elaborazioni su dati SEC
Più in generale, la Federazione è intervenuta su diversi temi, sempre e comunque nell’ottica di stimolare anche un più
ampio e generale dibattito sulle scelte di politica industriale dell’Italia e dell’Europa. In questa chiave sono da leggersi
i diversi interventi che hanno riguardato, per esempio, AST di Terni, Lucchini di Piombino, il tema del “salvataggio”
Ilva, Stefana, il progetto Interconnector e il ruolo di Federacciai come soggetto promotore dell’operazione, la denuncia
a più riprese del pericolo derivante dall’import non governato in particolare dalla Cina (e relative richieste, a livello
comunitario, per la non concessione a questo Paese dello status di economia di mercato), nonché commenti alle
politiche nazionali e internazionali relative all’industria e alle imprese di settore.
L’Assemblea Annuale della Federazione - tenutasi nel 2015 in forma pubblica e nella cornice della Fiera di Milano e
di Made in Steel, alla presenza, tra gli altri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Presidente di Confindustria
- ha rappresentato senz’altro il momento di massima visibilità per Federacciai, oltre che di maggiore efficacia
comunicativa per l’intero settore. Nell’occasione è stato inoltre presentato il primo Rapporto di Sostenibilità realizzato
dalla Federazione, un accurato documento di 120 pagine che testimonia il profondo impegno del settore siderurgico
nazionale a livello ambientale e sociale (CSR) e con il quale si è potuta certificare, attraverso i dati di un ente esterno
(IGQ), la leadership raggiunta dalla siderurgia italiana a livello europeo per quanto riguarda gli investimenti ambientali
(oltre 120 milioni all’anno nel periodo 2006-2012, in pratica il 12% degli investimenti totali a livello continentale)
e per quanto riguarda le altre performance analizzate (numero di ore di formazione dei dipendenti, certificazioni,
iniziative sociali per il territorio, ecc.)
Anche nel corso del 2015, infine, il sito web della Federazione ha confermato il trend che lo vede sempre più punto di
riferimento per media e stakeholder per la consultazione immediata di dati, trend, statistiche, iniziative, normative, ecc.
65
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
5
Rottame – Nuovo Campsider
Il bilancio delle acquisizioni di rottame per il 2015, comprensivo dei rottami di ghisa, della spugna di ferro e dei
recuperi interni, è sintetizzato nella tabella seguente:
Bilancio acquisizioni rottame
Quantità totale
var. %
000 t.
2015/2014
- 0,8%
Fabbisogno totale
19.508
Fabbisogno d’acquisto
17.728
0,6%
Mercato nazionale
11.543
- 0,01%
- Mercato UE (28)
3.711
- 2,2%
- Paesi extra-UE
2.324
2,1%
Import:
Elaborazione su dati Federacciai
Dal punto vista quantitativo il 2015 non ha fatto registrare significativi scostamenti rispetto all’anno precedente, né per
quanto riguarda il fabbisogno, né in relazione alle provenienza del rottame.
Le acquisizioni di provenienza nazionale sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2014, mentre si registra
una leggera flessione dell’importazione da Paesi UE, compensata da un leggero incremento dell’importazione da
Paesi extra-UE. I flussi di materiale in ingresso, inclusi gli approvvigionamenti via nave in arrivo ai porti nazionali, si
sono mantenuti complessivamente regolari durante tutto l’anno.
Il quadro degli arrivi di rottame alle acciaierie italiane, distinto per mese e provenienza, è il seguente:
Bilancio degli arrivi (rottame ferroso)
000 t.
Italia
Francia
Germania
Altri Europa
Totale-UE Paesi extra-UE
Totale
Gennaio
1.029 61
134 34 1.258 1321.390
Febbraio
1.107 66
182 61 1.416 1651.581
Marzo
1.114 74
183 93 1.464 2151.679
Aprile
1.064 74
180 154 1.472 1951.667
Maggio
1.058 58
173 99 1.388 2161.604
Giugno
1.112 55
149 91 1.407 2161.623
Luglio
1.111 62
212 114 1.499 2111.710
Agosto
Settembre
317 13 122 89 541101 642
1.047 59
157 63 1.326 2301.556
Ottobre
942 61
188 82 1.273 2161.489
Novembre
896 54
156 73 1.179 1871.366
Dicembre
746 28
158 99 1.031 2401.271
Totale
11.543 665 1.9941.052 15.254 2.32417.578
La differenza tra gli arrivi totali e il fabbisogno di acquisto è imputabile alla variazione delle scorte.
Elaborazione su dati Federacciai
66
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
La seguente figura rappresenta la distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi nel 2015.
Distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi
Paesi extra UE
13%
Altri UE (28)
6%
Francia
4%
Italia
66%
Germania
11%
Elaborazione su dati Federacciai
Si riporta di seguito la tabella dei prezzi medi mensili nazionali rilevati da Nuovo Campsider nel corso dell’anno,
relativamente alle categorie di rottame più frequentemente utilizzate, nonché il grafico con l’andamento dell’indice di
prezzo N.C. dal 2010 al 2015.
Prezzi medi mensili nazionali per categorie di rottame
2015
Categorie
E3E40E8E5M Indice
(01)(33)(50)
(40/41) N.C.
(€/t)(€/t)(€/t)(€/t)
Gennaio
240260255205 119,12
Febbraio
235255245205 116,18
Marzo
235255245205 116,18
Aprile
245265255215 121,08
Maggio
242260252215 119,66
Giugno
240258250215 118,77
Luglio
225243235200 111,42
Agosto
200218210175
99,17
Settembre
180200190155
89,46
Ottobre
155175170135
78,19
Novembre
155175170135
78,19
Dicembre
165185180145
83,09
Il nuovo indice N.C. viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41,
con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice per il mese di Marzo 2006 è imposto pari a 100.
Elaborazioni su dati Nuovo Campsider
67
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
Andamento Indice Nuovo Campsider dei prezzi del rottame
Indice
Nuovo Campsider
Marzo 2006=100
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
2010
2011
2012
2013
2014
2015
Elaborazioni su dati Nuovo Campsider
Il nuovo indice Nuovo Campsider viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con
pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice imposto pari a 100 per il mese di Marzo 2006.
Nel 2015 i prezzi del rottame hanno subito un andamento nettamente distinto tra prima e seconda metà dell’anno.
Mentre nel primo semestre le quotazioni sono rimaste mediamente stabili con variazioni al rialzo o al ribasso di modesta
entità, a partire da giugno i prezzi hanno subito un drastico calo, seguendo l’andamento dei mercati internazionali
delle materie prime, raggiungendo a novembre il livello più basso registrato negli ultimi sei anni. Complessivamente
tra gennaio e dicembre 2015 l’indice di prezzo Nuovo Campsider ha fatto registrare un calo del 30%.
68
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
6Fiscalità
Sono due i temi di carattere fiscale di cui si è occupata Federacciai, considerando l’impatto economico sulle aziende
Associate, in particolare nell’attuale periodo di difficoltà di crescita:
• la tassa rifiuti (TARI) su magazzini e aree scoperte;
• l’esclusione dei c.d. “macchinari imbullonati” nella determinazione della rendita catastale.
Su questi temi, la partecipazione ai gruppi di lavoro Confindustriali ha reso possibile per Federacciai rappresentare
le istanze delle imprese siderurgiche italiane, e contribuire ad individuare le modalità e i contenuti degli interventi
normativi più opportuni.
Se da un lato l’accoglimento delle richieste del mondo delle imprese ha consentito di definire un quadro legislativo
più corretto e certo, è tuttavia necessario sottolineare come sussistano criticità irrisolte per quanto riguarda alcune
situazioni pregresse, con particolare riferimento ai contenziosi tributari per la corretta determinazione della rendita
catastale.
È altrettanto opportuno sottolineare che entrambi i temi fiscali, di cui Federacciai si è occupata, sono stati affrontati e
risolti grazie a un intervento normativo di livello nazionale, il quale si è potuto realizzare solo grazie a un adeguato
coordinamento di carattere associativo.
6.1 TARI – Tassa rifiuti su magazzini e aree scoperte
La questione della tassa rifiuti (TARI) su magazzini e aree scoperte è stata al centro di un lungo dibattito tra enti locali
ed imprese, le quali legittimamente ritenevano ingiustificata l’inclusione di tali aree (ove si formano in via continuativa
e prevalente rifiuti speciali non assimilabili agli urbani) ai fini della determinazione della superficie assoggettabile alla
TARI.
Sulla scorta di quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2014 (art. 1, comma 649), è stato lo stesso Ministero
dell’Economia e delle Finanze ad intervenire con una propria circolare di approfondimento e chiarimento, finalizzata
ad impedire un’arbitraria duplicazione dei costi per la gestione dei rifiuti speciali prodotti da magazzini e aree
scoperte (costo per lo smaltimento in proprio, a cui aggiungere il costo per la tassa comunale TARI).
Nella sua circolare, il Ministero ha infatti ribadito che i magazzini intermedi di produzione e quelli adibiti allo
stoccaggio dei prodotti finiti devono essere considerati intassabili, in quanto produttori di rifiuti speciali non assimilabili
agli urbani.
Parimenti, il Ministero ha confermato che devono essere escluse dalla TARI le aree scoperte che danno luogo alla
produzione, in via continuativa e prevalente, di rifiuti speciali non assimilabili, ove siano asservite al ciclo produttivo.
L’esclusione dalla tassa rifiuti avviene a condizione che i produttori dei rifiuti speciali non assimilabili agli urbani
possano dimostrare che gli stessi siano trattati in conformità alla normativa vigente.
È opportuno infine rilevare che successive sentenze delle commissioni tributarie hanno confermato l’interpretazione del
Ministero sulla necessità di escludere le aree adibite a lavorazioni industriali e artigianali dall’assoggettamento alla
TARI, poiché danno luogo alla produzione, in via continuativa e prevalente, di rifiuti speciali non assimilabili, al cui
smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i produttori.
69
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
6.2 Macchinari imbullonati - Determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e
particolare (classi D ed E)
Un tema di particolare rilievo per il sistema produttivo nazionale, che ha visto il suo primo epilogo a fine del 2015 con
la Legge di stabilità 2016, è quello relativo alla determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione
speciale e particolare (categorie D ed E), a causa della tendenza da parte dei comuni e degli uffici dell’Agenzia delle
Entrate ad ampliare progressivamente gli elementi che concorrono alla definizione della rendita catastale, includendo
gli impianti destinati alla produzione (c.d. macchinari imbullonati) con la conseguenza di determinare per le imprese
un consistente aumento delle imposte dovute.
Gli esperti di Confindustria, con il supporto delle federazioni e delle associazioni industriali – da sottolineare per il
settore siderurgico il forte coordinamento tra Federacciai, Associazione Industriale Bresciana e Confindustria Bergamo
– hanno più volte evidenziato come la prassi di includere gli impianti, funzionali ad uno specifico processo produttivo,
fosse lesiva e vessatoria, specialmente in un periodo economico negativo per il sistema-Paese.
L’incessante confronto con le istituzioni, evidenziando le criticità di un sistema impositivo ingiustificato, ha portato quindi
ad inserire nella Legge di stabilità 2016 una disposizione con la quale si stabilisce che, a partire dal 1 gennaio
2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare (classi D ed E)
sarà effettuata tramite una stima diretta che escluda macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo
specifico processo produttivo.
Al contempo, per quanto riguarda gli immobili già censiti, è stata prevista la possibilità per le aziende di presentare
gli atti di aggiornamento, ai fini della rideterminazione della rendita catastale, tenendo conto dei nuovi criteri introdotti
(stima diretta ed esclusione di macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo
produttivo).
Se da un lato la norma ha stabilito principi più certi e definiti da applicarsi a partire dal 1 gennaio 2016, dall’altro
rimangono invece aperte le incertezze relative ai contenziosi tributari che le aziende, anche siderurgiche, stanno
affrontando con i comuni e gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, contenziosi che vedono un notevole dispendio di
energie e risorse che andrebbero più opportunamente destinate all’ambito produttivo aziendale.
70
Relazione annuale 2015
PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI
71
Relazione annuale 2015
C R E S C I TA
72
Relazione annuale 2015
A
R
D
A
U
Q
S
I
D
GIOCO
O
I
A
I
C
C
A
4. SOCIETà
ED ENTI COLLEGATI
Società consortile Gas Intensive
Riconversider
Unsider
73
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
1
Società consortile Gas Intensive
Il 2015 ha visto proseguire il cammino di consolidamento delle scelte effettuate negli anni scorsi, in particolar modo
per quanto riguarda la struttura interna, i sistemi informativi, le collaborazioni esterne e il maggior coinvolgimento
diretto della società consortile nelle attività con i soci.
Si sono poi concretizzati sia la realizzazione del nuovo sito Internet della Società, sia il passaggio a nuova società
della gestione hardware e software.
L’aumento di risorse interne ha permesso, oltre al già citato raggiungimento della piena autonomia dal punto di vista
ammnistrativo contabile, anche un maggior coinvolgimento della struttura nelle attività caratteristiche della Società,
lavorando a stretto contatto con il Partner Tecnico in alcune attività operative di gestione delle Business Unit e
soprattutto, partecipando direttamente al gruppo di lavoro Gas di Confindustria e ai comitati tecnici, previsti dal
codice di rete per il Trasporto e per lo Stoccaggio, per la consultazione su tematiche normative, regolatorie e in
generale, riguardanti il settore del gas naturale.
Gas Intensive è infatti membro effettivo dal 2014 dei comitati tecnici di consultazione Trasporto e Stoccaggio e
ha contribuito direttamente a numerose risposte a consultazioni dell’Autorità stessa, nonché alla organizzazione e
definizione del documento confindustriale “Promoting the Role of the Italian Gas Market in Europe”, presentato a
Roma il 3 Dicembre 2015 alla presenza, tra gli altri, di Maroš Šef ovi , vicepresidente della Commissione europea
e Commissario europeo per l’unione energetica nella Commissione Juncker dal 2014, Federica Guidi, allora Ministro
per lo Sviluppo Economico del governo italiano e Paolo Culicchi, Presidente di Gas Intensive.
Nel corso della primavera del 2015 poi sono stati organizzati 3 incontri informativi sul mercato del gas, a cui hanno
partecipato complessivamente più di 100 società, e a cui hanno partecipato come ospiti esterni alcuni relatori di ICIS
Heren, società leader europeo nelle informazioni di mercato per il gas naturale.
L’anno 2015 ha rappresentato per la vendita di gas nel mercato italiano un anno molto difficile per una serie di
motivazioni che vanno dall’andamento del Brent, che ha subito una discesa di valore che ha trascinato in giù tutto il
settore e quelli collegati, all’andamento del Gas naturale al PSV dove i valori registrati per il brent non potevano non
ripercuotersi anche sul gas naturale, che nel 2015 ha visto sia un’inversione rispetto alle previsioni di inizio anno,
per cui i mesi estivi hanno registrato un valore spot superiore a quello previsto, sia dal 4° trimestre una forte caduta
del prezzo.
In questo contesto la società è comunque riuscita a somministrare gas naturale a clienti finali con volumi superiori
all’anno precedente, 223,8 contro 204 milioni di metri cubi venduti, utilizzando una formula contrattuale che ha
permesso a molte aziende di cogliere le opportunità del mercato man mano che si presentavano, anticipando quindi
quel meccanismo di bonus consortile che vede appunto la redistribuzione dei risultati positivi incrementali ai soci in
fornitura.
Entro il 31 dicembre 2015 i soggetti investitori nello stoccaggio 130 dovevano poi decidere se esercitare o meno
il diritto di mantenere lo spazio 130 per il secondo quinquennio. A tal proposito Gas Intensive si è fatto promotore
di incontri presso le sedi opportune, Autorità, Ministero dello Sviluppo Economico, Stogit, per verificare la possibilità
di apportare alcune modifiche in modo da giustificare il secondo quinquennio. La situazione però verificata in tali
incontri ha indotto Gas Intensive, come tutti i soggetti investitori nel 130, a rinunciare al secondo quinquennio.
74
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
2Riconversider
Il 2015 è stato un esercizio complesso che ha prodotto, dopo oltre 10 anni, una perdita di esercizio.
I fattori che hanno concorso negativamente a produrre questo risultato vengono, di seguito, riepilogati:
• Riduzione dei fatturati di consulenza a seguito di particolari situazioni nelle quali versano alcuni dei clienti storicamente
principali, che non ci hanno più potuto garantire le commesse abitualmente sviluppate. Queste minori attività sono
state solo parzialmente sostituite da commesse di nuovi clienti.
• Mancanza di contributi delle Istituzioni a seguito degli imprevedibili ritardi con i quali tutti i ns. principali enti
di riferimento (Fondimpresa, Fondirigenti, Regione Lombardia e Regione Veneto) hanno pubblicato gli avvisi di
finanziamento attesi nel secondo semestre 2015.
• Alcune perdite su crediti dovute alla situazione di Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria che hanno inciso in
bilancio per circa € 70.000,00.
• Le inferiori disponibilità di Fondi messe in campo da Fondimpresa e Fondirigenti a seguito del prelievo “forzoso”
operato dal Governo Nazionale che ha ridotto del 40% il totale annuo normalmente disponibile per imprese ed enti
formativi.
La situazione descritta ha imposto una serie di azioni sul fronte organizzativo interno che hanno riguardato modifiche
sia per quanto riguarda le risorse umane che i costi generali della struttura con l’uscita dalla società, nel secondo
semestre dell’anno, di 5 tra collaboratori e dipendenti.
Tali modifiche organizzative dovranno comportare:
• Un risparmio sui costi di struttura nel 2016 sul personale e sugli affitti.
• Una “nuova” struttura che si va delineando guidata da nuove motivazioni e con nuovi obiettivi da perseguire.
È infatti ormai necessario diventare sempre più un ente in grado di sostenere lo sviluppo competitivo di un’azienda,
inquadrandolo come un’attività complessa, che oltre alla tecnologia richiede lo sviluppo congiunto dei meccanismi
gestionali, degli aspetti organizzativi e di coordinamento del lavoro e, in questa logica, Riconversider deve sempre
più diventare una struttura in grado di creare valore al proprio cliente/azienda operando al meglio in funzione dei
cambiamenti in atto.
La Società ha prodotto nel 2015 un fatturato complessivo al di sotto delle attese di Budget, la cui composizione è stata
caratterizzata da una sostanziale tenuta dei progetti di consulenza non sufficiente però a compensare una riduzione,
superiore al preventivato, delle attività finanziate dalle Istituzioni che si sono sensibilmente ridotte in funzione dei minori
Avvisi disponibili ai quali candidare piani formativi settoriali e territoriali.
Questo andamento, sommato alle perdite su crediti sopravvenute, ha prodotto un risultato complessivo negativo, con
una perdita a bilancio per circa € 70.000,00, coperta da Riserva Straordinaria.
75
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Sviluppo e formazione
Anche per la società controllata Il 2015 è stato un esercizio nel quale non si è riusciti a centrare gli obiettivi di
budget producendo un risultato negativo di circa € 50.000,00. Le difficoltà riscontrate, in particolare nel secondo
semestre, sono identiche a quelle subite da Riconversider e da ricondurre alla carenza di progetti da sviluppare data
la mancanza di contributi delle Istituzioni a seguito dei ritardi con i quali i principali enti di riferimento (Fondimpresa,
Fondirigenti, Regione Lombardia e Regione Veneto) hanno pubblicato gli avvisi di finanziamento nella seconda parte
dell’anno, mentre per quanto attiene le attività di consulenza al perdurante stato di crisi nel quale si trovano le aziende
clienti.
Nel 2015 la società ha raggiunto un fatturato complessivo pari a 470.370, la cui composizione è stata caratterizzata
da un pari decremento dei progetti finanziati e delle attività di consulenza alle imprese (-20%).
Nel corso dell’anno la società ha ottenuto l’accreditamento regionale presso la Regione Veneto, al fine di poter
proporre, nel 2016, nuovi interventi e nuovi progetti che consentiranno di incrementare il futuro giro d’affari societario.
Sul fronte interno si segnala che un dipendente ha rassegnato le dimissioni lasciando la società nel mese di settembre
riducendo l’organico aziendale a 1 Quadro e da 2 Impiegati diretti assunti a tempo indeterminato.
76
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
3Unsider
UNSIDER ha continuato a operare nelle attività di normazione in linea con gli anni precedenti:
•
•
•
•
•
•
•
recepimento come norme UNI delle EN e ISO di competenza;
definizione, tramite i competenti Organi Tecnici, della posizione italiana sui progetti di norma EN e ISO;
gestione delle 10 segreterie Europee ed Internazionali assegnate a Unsider;
informazione e divulgazione documenti tecnico normativi attraverso il sito UNIONE e via E-mail;
continuo aggiornamento delle banche dati di libera consultazione per gli associati;
assistenza agli Associati, attraverso lo “sportello” e gli altri Servizi Unsider;
rapporti con le Istituzioni e in particolare con il Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dei prodotti da costruzione.
Alcuni numeri per riassumere l’attività 2015:
La nuova sede dal 12 ottobre 2015
Viale Sarca 223 - 20126 Milano
188 Soci
Aziende associate
362.200 Valore quote sociali
Dipendenti
3
Funzionari Tecnici
1
Segreteria (part time 4 ore)
Organi Tecnici UNSIDER
1
Commissione Tecnica
15Sottocommissioni
47Gruppi di Lavoro
330
N° Membri nominati nelle Sottocommissioni
497
N° Esperti nominati nei Gruppi di Lavoro
N° Membri SC
35^SC
34^SC
33^SC
32^SC
31^SC
30^SC
29^SC
28^SC
27^SC
26^SC
25^SC
24^SC
23^SC
22^SC
20^SC
0
5
10
15
20
25
77
30
35
40
45
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Riunioni Organi Tecnici UNSIDER
Organo Tecnico
15
Totale
N° riunioni
N° convocati OT
% presenza
Commissione Tecnica
1
8
87
20^SC/GL ad hoc
1
8
50
23^SC
1 2322
24^SC
6 4121
24^SC/GL 5
2
26^SC
1 1723
6
58
32^SC
1 3913
34^SC/GL 3
1
14
14
Totale norme pubblicate da UNI nel settore siderurgico
Norme1115
su cui UNSIDER ha competenza (UNI, UNI EN,
di competenza UNSIDER
UNI EN ISO e UNI ISO)
al 31 dicembre 2015
49Totale norme pubblicate da UNI
Norme
di competenza UNSIDER di cui
nel 2015
- -UNI
16UNI EN
33UNI EN ISO
- -UNI ISO
13
Ripubblicate in lingua italiana
121Totale norme pubblicate da CEN e ISO
Norme
di competenza UNSIDER di cui
nel 2015
50
EN e EN ISO
71ISO
EN, EN ISO e ISO pubblicate
35^SC
34^SC
33^SC
32^SC
31^SC
30^SC
29^SC
28^SC
27^SC
26^SC
25^SC
24^SC
23^SC
22^SC
20^SC
CT
0
10
20
78
30
40
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Numero progetti di norme EN, e ISO votati da UNSIDER,
Progetti238
tramite i competenti Organi Tecnici, quale espressione
nel 2015
della posizione italiana
Numero progetti EN e ISO votati
35^SC
34^SC
33^SC
32^SC
31^SC
30^SC
29^SC
28^SC
27^SC
26^SC
25^SC
24^SC
23^SC
22^SC
20^SC
CT
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Totale Nuovi Progetti Di Norma (NWIP)
Progetti55
CEN E ISO votati
nel 2015
NWIP votati
35^SC
34^SC
33^SC
32^SC
31^SC
30^SC
29^SC
28^SC
27^SC
26^SC
25^SC
24^SC
23^SC
22^SC
20^SC
CT
0
2
4
6
8
79
10
12
14
16
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
Totale ore impegnate da Funzionari Tecnici UNSIDER
Segreterie CEN e ISO1119
per la gestione
nel 2015
Segreterie CEN e ISOOre ripartite per segreteria
nel 2015 177,5
CEN/TC 242/WG 3
6
ECISS/TC 104/WG 2
31,5
ECISS/TC 104/WG 3
440
ECISS/TC 110
24
440
Day training
ISO/TC 17/SC 19
ISO/TC 67/SC 2
8Totale Day Training organizzati
nel 2015 − La nuova direttiva 2014/68/UE PED.
− Progetto di revisione della norma UNI 10897:2013.
Carichi di rottami metallici. Rilevazione di radionuclidi
con misure X o gamma. Inchiesta pubblica
− L’origine preferenziale delle merci
− UNI CEI EN ISO 50001: Sistemi di gestione
dell’energia. Requisiti e linee guida per l’uso
− Verso la pubblicazione della ISO 9001:2015
− ISOlution (tre sessioni)
Sito UNSIDER
da novembre 2015
2909Totale contatti
14960Totale pagine
di cui
novembre 2015
1058contatti
5290pagine
dicembre 2015
871contatti
4765pagine
gennaio 2016
980contatti
4905pagine
80
Relazione annuale 2015
PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI
81
Relazione annuale 2015
C O M P E T I T I V I Tà
82
Relazione annuale 2015
E
N
O
I
Z
A
V
O
N
IN
O
I
A
I
C
C
A
5. aziende associate
83
Relazione annuale 2015
PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE
Aziende associate al 31.12.2015
1
A.C.P. S.r.l. UNIPERSONALE
2
ABS ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU S.p.A.
3
ACCIAI SPECIALI TERNI S.p.A.
4
ACCIAI SPECIALI ZORZETTO S.r.l.
5
ACCIAIERIA ARVEDI S.p.A.
6
ACCIAIERIA FONDERIA CIVIDALE S.p.A.
7
ACCIAIERIE DI CALVISANO S.p.A.
8
ACCIAIERIE DI SICILIA S.p.A.
9
ACCIAIERIE E FERRIERE BREDINA S.r.l.
10
ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO S.p.A. - AFERPI S.p.A.
11
ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A.
12
ACCIAIERIE VENETE S.p.A.
13
ACCIAITUBI S.p.A.
14
AFV ACCIAIERIE BELTRAME S.p.A.
15
ALFA ACCIAI S.p.A.
16
ARCELORMITTAL PIOMBINO S.p.A.
17
ARINOX S.p.A.
18
ARVEDI TUBI ACCIAIO S.r.l.
19
ASFO S.p.A.
20
ASO FORGE S.r.l. UNIPERSONALE
21
ASO SIDERURGICA S.p.A. UNIPERSONALE
22
BETAFENCE ITALIA S.p.A.
23
BORUSAN MANNESMANN VOBARNO TUBI S.p.A.
24
CB TRAFILATI ACCIAI S.p.A.
25
CIMA S.p.A.
26
CMF S.p.A.
27
COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
28
D.P.G. PROFILATI S.r.l.
29
DALMINE S.p.A.
30
DUFERDOFIN - NUCOR S.r.l.
31
EURE INOX S.r.l.
32
EUROFLEX S.p.A.
33
F.I.L. FABBRICA ITALIANA LAMIERE S.p.A.
34
F.M.A. FORGIATURA MODERNA ARESE S.p.A.
35
F.O.C. CISCATO S.p.A.
36
FACS FUCINE S.r.l.
37
FELB S.r.l.
38
FERALPI SIDERURGICA S.p.A.
39
FERRIERA ALTO MILANESE S.p.A.
84
Relazione annuale 2015
PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE
40
FERRIERA DI CITTADELLA S.p.A.
41
FERRIERA SIDERUMBRA S.p.A.
42
FERRIERA VALSABBIA S.p.A.
43
FERRIERA VALSIDER S.p.A.
44
FERRIERE NORD S.p.A.
45
FERROSIDER S.p.A.
46
FIAV L. MAZZACCHERA S.p.A.
47
FOMAS S.p.A.
48
FOMEC S.p.A.
49
FORGE FEDRIGA S.r.l.
50
FORGE MONCHIERI S.p.A.
51
FORGES S.p.A.
52
FORGIA DI BOLLATE S.p.A.
53
FORGIA RAPIDA S.r.l.
54
FORGIATURA A. VIENNA S.p.A.
55
FORGIATURA MARCORA S.r.l.
56
FORGIATURA MORANDINI S.r.l.
57
FORGIATURA S. GIORGIO S.p.A.
58
FORGIATURA TICINO S.r.l.
59
FORGIATURE VITALI S.r.l.
60
FORGITAL ITALY S.p.A.
61
FORONI S.p.A.
62
FRANCHINI ACCIAI S.p.A.
63
GIUSEPPE & F.LLI BONAITI S.p.A.
64
GSI LUCCHINI S.p.A.
65
I.T.A. S.p.A.
66
ILTA INOX S.p.A.
67
ILVA S.p.A.
68
ILVAFORM S.p.A.
69
INDUSTRIE RIUNITE ODOLESI I.R.O. S.p.A.
70
IRE OMBA S.p.A.
71
ITALFOND S.p.A.
72
ITLA S.r.l.
73
L.A.S. LAMINAZIONE ACCIAI SPECIALI S.p.A.
74
LAMINA S.p.A.
75
LEALI STEEL S.p.A.
76
LUCCHINI MAMÈ FORGE S.p.A.
77
LUCCHINI RS S.p.A.
78
LUCCHINI S.p.A.
85
Relazione annuale 2015
PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE
79
M.A.B. METALLURGICA ALTA BRIANZA S.p.A.
80
MARCEGAGLIA CARBON STEEL S.p.A.
81
MARCEGAGLIA PLATES S.p.A.
82
MARCEGAGLIA SPECIALTIES S.p.A.
83
MAZZOLENI TRAFILERIE BERGAMASCHE S.p.A.
84
METALFER S.p.A.
85
METALLURGICA GRAFFIGNANA S.p.A.
86
METALLURGICA MARCORA S.p.A.
87
METALLURGICA PESSINA S.p.A.
88
METINVEST TRAMETAL S.p.A.
89
NLMK VERONA S.p.A.
90
NUNKI STEEL S.p.A.
91
NUOVA COGEME S.r.l.
92
O.LA.N. OFFICINA LAMINAZIONE NASTRI S.r.l.
93
OFAR S.p.A.
94
OFFICINE MACCAFERRI S.p.A.
95
OLIFER S.r.l.
96
ORI MARTIN S.p.A.
97
PAGLIANTI TUBI S.r.l.
98
POMETON S.p.A.
99
PROFILMEC S.p.A.
100
PROFILTUBI S.p.A.
101
REDAELLI TECNA S.p.A.
102
RIGANTI S.p.A.
103
RINGMILL S.p.A.
104
RIVA ACCIAIO S.p.A.
105
RODACCIAI S.p.A.
106
RUBIERA SPECIAL STEEL S.p.A.
107
S.I.P.I. S.p.A.
108
S.N.A.R. LAMINATI S.r.l.
109
SALZGITTER MANNESMANN STAINLESS TUBES ITALIA S.r.l.
110
SESIA FUCINE S.r.l.
111
SIDERALBA S.p.A. - INDUSTRIE SIDERURGICHE
112
SIDERFORGEROSSI GROUP S.p.A.
113
SIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A.
114
SIDERURGICA TRIESTINA S.r.l.
115
STEFANA S.p.A.
86
Relazione annuale 2015
PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE
116
STILMA S.p.A.
117
TECNOTUBI S.p.A.
118
TRAFILATI MARTIN S.p.A.
119
TRAFILCOOP Soc. Coop. A.r.l.
120
TRAFILERIA A. MAURI & FIGLI S.p.A.
121
TRAFILERIA CARLO CASATI S.p.A.
122
TRAFILERIA COLOMBO S.r.l.
123
TRAFILERIA LOMBARDA S.p.A.
124
TRAFILIX S.p.A.
125
TRAFILSPEC – I.T.S. S.r.l.
126
TRAFITAL S.p.A.
127
TRAFITEC S.r.l.
128
TRAVI E PROFILATI DI PALLANZENO S.r.l.
129
TRE VALLI ACCIAI S.p.A.
130
UGITECH ITALIA S.r.l.
131
ZINCOFER S.r.l.
87
Relazione annuale 2015
EQUILIBRIO
88
Relazione annuale 2015
F L E S S I B I L I TÀ
O
I
A
I
C
C
A
6. appendice statistica
89
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
INDICE
Tav.1 Produzione mondiale di acciaio grezzo
2
Italia:
Tav. 2 Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato
4
Tav. 3 Produzione di acciaio
4
Tav. 4 Produzione di acciai speciali
4
Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici
5
Tav. 6 Produzione di prodotti fucinati
6
Tav. 7 Produzione di prodotti della prima trasformazione
6
Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici
7
Tav. 9 Consegne per mercato
8
Tav.10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato
10
Tav.11 Scambi intra ed extra-UE
12
Tav.12 Occupazione siderurgia primaria 18
FONTE DATI: Federacciai, ISTAT, World Steel Association
1
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 1
Produzione mondiale di acciaio grezzo
000 t.
20112012201320142015
Austria
7.4747.4217.9537.8767.687
Belgio
8.0267.3017.0937.3317.257
Finlandia
3.9893.7593.5173.8073.988
Francia
15.78015.60915.68516.14314.984
Germania
Grecia
Italia
44.28442.66142.64542.94342.676
1.9341.2471.0301.022 910
28.73527.25124.09323.71422.018
Lussemburgo
2.5212.2082.0902.1932.127
Paesi Bassi
6.9376.8796.7136.9646.995
Portogallo
1.9421.9602.0502.0702.035
Spagna
15.50413.63914.25214.24914.845
Svezia
4.8674.3264.4044.5394.374
Regno Unito
9.478 9.57911.85812.12010.907
Bulgaria
835633523612543
Rep. Ceca
5.5835.0725.1715.3605.262
Ungheria
1.7461.542 8831.1521.675
Lettonia
568805198
0
0
Polonia
8.7798.3667.9508.5589.198
Romania
3.8283.2922.9853.1583.352
Slovacchia
4.2364.4034.5114.7054.562
Slovenia
648632618615604
Croazia
96 1135167122
Unione europea (28)177.790168.586166.357169.298166.121
Albania
464500550560550
Bosnia-Herzegovina649700722793819
Macedonia
386217100188121
Montenegro
140120 70140150
Norvegia
610700605600590
Serbia
1.324346396583955
Svizzera
Turchia
1.4001.4501.5301.4751.475
34.10735.88534.65434.03531.517
Altri Europa
39.08039.91838.62738.37436.177
Azerbaijan
120120173180180
Bielorussia
2.6142.6872.2452.5132.510
Kazakhstan
4.6993.6763.2753.6813.910
Moldavia
313335190351443
Russia
68.85270.20969.00871.46170.879
Ucraina
Uzbekistan
35.33232.97532.77127.17022.968
733736746723643
C.I.S.
Canada
Cuba
112.663110.738108.408106.079101.533
12.89113.50712.41712.73012.473
282277322256284
El Salvador
97 72118121124
Guatemala
294334385395403
Messico
18.11018.07318.24218.93018.228
Trinidad e Tobago 603628616487591
Stati Uniti d’America86.39888.69586.87888.17478.845
Nord America
118.675121.586118.978121.093110.948
2
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 1a
Produzione mondiale di acciaio grezzo
000 t.
20112012201320142015
Argentina
5.6114.9955.1865.4885.028
Brasile
35.22034.52434.16333.89733.256
Cile
1.6151.6711.3231.0791.112
Colombia
1.2871.3021.2361.2081.211
Ecuador
463425570667720
Paraguay
3044454748
Peru
877 9811.0691.0781.082
Uruguay
8178919497
Venezuela
2.9802.3592.1391.4851.345
Sud America
48.16446.37945.82245.04343.899
Algeria
551557417415650
Egitto
6.4856.6276.7546.4855.506
Ghana
2525252525
Kenya
2020202020
Libia
100315712712352
Mauritania
55555
Marocco
654539558501516
Nigeria
100100100100100
Sud Africa
7.5466.9387.1626.4126.398
Tunisia
150150150150 50
Uganda
3030303030
Zaire
3030303030
Africa
15.69615.33615.96314.88513.682
Iran
13.19714.46315.42216.33116.146
Israele
300300300300300
Giordania
150150150150150
Oman
200 300 5001.5002.000
Qatar
2.0382.1452.2363.0192.593
Arabia Saudita
5.2755.2035.4716.2915.229
Siria
701010 5 5
Emirati Arabi Uniti 2.0002.4082.8782.3903.006
Medio Oriente
23.23024.97926.96729.98629.429
Bangladesh
85878490
100
Cina
701.968731.040822.000822.750803.825
India
73.47177.26481.29987.29289.582
Indonesia
3.6212.2542.6444.4284.200
Giappone
107.601107.232110.595110.666105.150
RP Corea
1.3001.2801.2501.2501.250
Corea del Sud
68.51969.07366.06171.54369.670
Malesia
5.9415.6124.6934.3164.100
Mongolia
3535404545
Myanmar
2525303535
Pakistan
1.5921.6311.8452.4232.892
Filippine
1.2001.2601.3081.1961.140
752688434540501
Singapore
3030303030
Sri Lanka
Taiwan (R.o.C.)
20.17820.66422.28223.12121.370
Tailandia
4.2383.3283.5794.0953.673
Vietnam
4.9005.2985.4745.8476.050
Asia
995.4561.026.8011.123.6481.139.6671.113.613
Australia
6.4044.8934.6884.6074.925
844912900859793
Nuova Zelanda
Oceania
7.2485.8055.5885.4665.718
Mondo
1.538.0021.560.1281.650.3581.669.8911.621.120
3
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 2
Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato
000 t.
20112012 2013 2014
2015
Totale
9.8389.424 6.933 6.434
5.051
Tav. 3
Produzione di acciaio
000 t.
20112012 2013
Forno elettrico
Convertitore LD
Totale
18.843
17.939
17.295
9.892
9.312
6.798
2014 2015
17.200
17.227
6.514
4.791
28.73527.251 24.093
23.714 22.018
27.360
25.986
22.903
22.345
20.755
1.229
1.116
1.043
1.220
1.118
146
149
147
149
145
di cui:
- Colata continua
- Lingotti
- Spillato per getti
Tav. 4
Produzione di acciai speciali
000 t.
20112012 2013 2014 2015
Non legato
2.584
Legato
5.5915.111 4.821 4.952 4.592
2.089
2.146
1.362
1.528
di cui:
- Si-Mn
- inossidabili
- caratteristiche fisiche speciali
145
110
153
67
82
1.602
1.702
1.553
1.449
1.451
0
0
0
0
0
- costruzioni impieghi meccanici
1.998
1.693
1.740
2.070
1.861
- costruzioni usi particolari
1.187
1.065
784
776
615
600
475
534
510
502
59
66
57
80
81
- boro
- altri (*)
Totale
8.1757.200 6.967 6.314 6.120
(*)Comprende:
- legati da utensili
- cuscinetti a rotolamento
- rapidi
4
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 5
Produzione di prodotti siderurgici
000 t.
20112012 2013 2014 2015
Travi, rotaie e armamento
1.210
1.141
1.097
964
900
Tondo cemento armato
3.571
3.511
3.268
3.223
3.048
Vergella
3.8913.687 3.588 3.577 3.817
Laminati mercantili
4.215
3.477
3.501
3.548
3.428
12.888
11.815
11.454
11.311
11.194
3.141
2.613
2.804
2.610
2.730
Totale laminati a caldo lunghi
- di cui in acciaio speciale
Coils
11.66911.888 10.100
9.659 8.804
0
0
0
0
0
189
139
158
170
162
2.573
2.483
1.856
2.027
1.589
14.431
14.510
12.114
11.855
10.554
1.379
1.434
1.235
1.167
1.082
27.319
26.325
23.568
23.166
21.748
4.520
4.047
4.039
3.777
3.812
Lamiere a freddo
5.708
5.563
5.183
5.417
5.282
Lamiere zincate
4.026
3.971
3.973
4.309
4.545
Lamiere con rivestimenti organici
451
515
593
709
784
Altri (*)
447
334
274
278
305
Nastri a caldo da treno
Larghi piatti
Lamiere a caldo da treno
Totale laminati a caldo piani
- di cui in acciaio speciale
Totale laminati a caldo
- di cui in acciaio speciale
Altri prodotti siderurgici (freddo e rivestiti)
(*)Comprende:
- Banda e lamiere stagnate e cromate
- Lamiere elettrozincate
- Lamiere con altri rivestimenti metallici
- Lamiere e bande magnetiche
5
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 6
Produzione di prodotti fucinati
000 t.
2011
2012201320142015
Fucinati, cerchioni e ruote laminate
Tav. 7
1.191
1.124
1.095
1.160
1.165
Produzione di prodotti della 1° trasformazione
000 t.
20112012
2013 2014
2015
Trafilati in Fe, Carbonio e automatici (non legati)
834
711
721
766
750
Nastri da treno laminati a freddo < 600 mm
342
322
303
290
276
1.352
1.257
1.283
1.315
1.361
Derivati vergella (escluso reti elettrosaldate)
6
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 8
Consumo apparente di prodotti siderurgici
000 t.
20112012 2013 2014 2015
Totale generale
29.897
25.044
25.209
25.491
28.060
3.209
2.275
2.308
2.626
3.184
Totale laminati
26.688
22.769
22.901
22.865
24.876
di cui: prodotti lunghi
11.476
9.497
8.947
8.793
8.931
di cui: prodotti piani
15.212
13.272
13.954
14.072
15.944
Totale travi
740
604
579
583
595
di cui: ali larghe
324
259
245
242
298
di cui: IPE
187
152
136
149
141
di cui: altre travi
228
192
199
192
155
Totale semilavorati
Palancole
21
Totale laminati mercantili
di cui: barre
26
21
23
17
3.591
3.006
3.080
3.130
2.965
2.554
2.175
2.300
2.312
2.220
di cui: profilati
515
360
302
315
264
di cui: piatti
522
470
478
503
481
166
158
163
79
107
Tondo cemento armato
2.787
2.148
1.564
1.666
1.535
Vergella
4.171
3.556
3.541
3.312
3.713
Lamiere a caldo e larghi piatti
2.062
1.746
1.489
1.519
1.600
Nastri a caldo < 600 mm
140
151
168
145
Coils
5.515
5.197
5.829
5.796
Banda, stagnata e cromata
Lamiere zincate e riv. metallici
Rotaie e armamento
168
6.908
726
647
724
790
845
2.958
2.421
2.558
2.519
3.136
Lamiere elettrozincate
190
140
143
118
87
Lamiere a rivestimento organico
657
517
451
467
546
Lamierini magnetici
588
519
533
507
515
Lamiere a freddo e banda nera
2.377
1.934
2.057
2.210
2.140
Tav. 8a
Consumo fisico (*)
000 t.
20112012
2013 2014
2015
Semilavorati
7.4116.002
5.506 5.636
6.227
Coils
8.8117.853
8.236 8.224
9.339
(*) Include la parte di prodotto destinato alla rilaminazione per la produzione di prodotti siderurgici (ex ceca)
7
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 9
Consegne per mercato
000 t.
Mercato interno (*)
Altri paesi UE (28)
20112012201320142015 20112012 20132014
2015
Acciaio di qualità e speciale
Totale
20.14318.28517.02016.05115.517
7.358 7.395 6.542 6.8616.076
Semilavorati
2.2852.0211.8041.9401.676
Lunghi
9.1577.9417.446 6.883 6.691
2.158 2.062 2.010 2.3712.097
582 442
427 439 243
Piani a caldo
4.782
4.786
4.147
3.858
3.451
2.089
2.086
1.558
1.321
1.189
Piani a freddo
1.424
1.363
1.329
1.192
1.093
701
815
657
694
619
Finali
2.4952.1742.2942.1782.606 1.8281.990 1.8902.0361.928
Acciaio di qualità
Totale
Semilavorati
15.45914.06212.97512.23912.041
6.119 6.370 5.549 5.7375.071
695567509530559 227179 168191 31
Lunghi
7.0526.0575.5015.2415.058 1.5081.474 1.4181.7181.533
Piani a caldo
4.266
4.396
3.846
3.512
3.174
1.937
1.999
1.493
1.248
1.141
951
868
825
778
644
619
728
580
544
438
Piani a freddo
Finali
2.4952.1742.2942.1782.606 1.8281.990 1.8902.0361.928
Acciaio speciale
Totale
4.6844.2234.0453.8123.476 1.2391.025 9931.124
1.005
Semilavorati
1.5901.4541.2951.4101.117
355 263
259 248 212
Lunghi
2.1051.8841.9451.6421.633
650 588
592 653 564
Piani a caldo
516
390
301
346
277
152
87
65
73
48
Piani a freddo
473
495
504
414
449
82
87
77
150
181
(*) Escluso lingotti, semilavorati e coils per rilaminazione in Italia
8
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
000 t.
Paesi extra-UE
Totale
2011
20122013
20142015
Totale 2.6573.469 3.1973.241 3.449
Semilavorati Lunghi 954
117 Finali
198 339 376 515 614
Semilavorati
30.15829.149 26.759 26.153 25.042
3.0082.617 2.332 2.463 2.016
12.56211.68111.233 11.10510.829
1.170
835
680
554
7.825
8.042
6.540
5.859
5.194
128
108
111
143
2.242
2.306
2.094
1.997
1.855
4.5214.503 4.560 4.729 5.148
Acciaio di qualità
Totale
1.2471.6781.7771.851 2.041
Piani a caldo 97
Piani a freddo
141 154 101 84
20112012 2013 2014 2015
Lunghi
2.002 2.687 2.6582.802 3.062
62 34 1012 3
1.097 1.5151.627
1.6951.892
23.58023.119 21.182 20.778 20.174
984780 687 733 593
9.6579.046 8.546 8.654 8.483
Piani a caldo
542
684
550
491
450
6.745
7.079
5.889
5.251
4.765
Piani a freddo
103
115
95
89
103
1.673
1.711
1.500
1.411
1.185
Finali
198 339 376 515 614
4.5214.503 4.560 4.729 5.148
655 782 539 439 387
6.5786.030 5.577 5.375 4.868
Acciaio speciale
Totale
Semilavorati
94
2.0241.837 1.645 1.730 1.423
Lunghi
150 163 150 156 149
2.9052.635 2.687 2.451 2.346
Piani a caldo
412 486
285
189
104
1.080
963
651
608
429
14 13
13
22
40
569
595
594
586
670
Piani a freddo
79 120
91 72
9
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 10
Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato
000 t.
Semilavorati (*)Lunghi a caldo
2011
20122013 20142015 20112012 2013 2014 2015
Italia
2.285
2.0211.804 1.9401.677 9.1577.942 7.446 6.883 6.691
Altri UE
Altri Europa occidentale
235208 241 2041862.158
2.0612.0102.3712.097
42
14
16
19
6
248
293
298
323
326
Europa centrale/orientale 0
00 0024
4528 510
U.S.A.
42
8857 4236 5167 35 50 55
Altri America
5
56
14
2656
73186131
Vicino e medio oriente
0
15
7
1
0
76
62
11
18
12
India
10
75 2
26 12 1 1 1
Cina
1
13 11404 8 7 9
Giappone
0
00 00 00 0 0 0
Sud/est Asiatico
Altri Asia
Africa
24
177 42 78 8 8 6
0
00 00100 0 0 0
16
7
0
0
0
7321.122 1.366 1.377 1.588
Australia/Oceania
0
00 00 42 3 2 3
Paesi non specificati
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
141
154
101
84
97
1.248
1.677
1.750
1.851
2.041
Totale paesi extra-UE
Totale mondo
2.661
2.3832.1462.2281.95912.562
11.68111.23211.10510.830
(*) Utilizzati per la produzione di prodotti secondari o esportati nei Paesi extra-UE
10
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
000 t.
Piani a caldoAltri prodotti piani
20112012 2013 20142015 2011 2012 2013 20142015
Italia
4.7814.786 4.147 3.8573.451 3.919 3.536 3.623 3.3703.699
Altri UE
2.0892.087 1.558 1.3211.189 2.528 2.805 2.548 2.7292.547
Altri Europa occidentale
388
414
335
278
267
211
209
239
294
374
Europa centrale/orientale 01 0 00 31928 68
U.S.A.
Altri America
42
1346915037
249
279159 5410
982 53124
161
2 10
7
312
Vicino e medio oriente
98
India
66
49020
12 00 0 00
Cina
1115 15 11 12
Giappone
Sud/est Asiatico
Altri Asia
Africa
162
77
99
136
66
1
87
4
88
5
96
103
8 5
00 0 00 0 0 0 00
129 1 34 0 2 0 12
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
87
107176 6577 24 53 64 9191
Australia/Oceania
00 0 00 0 0 0 21
Paesi non specificati
0
0
0
0
954
1.170
812
680
Totale paesi extra-UE
Totale mondo
0
554
0
315
0
466
0
0
0
458
626
758
7.8248.043 6.539 5.8585.194 6.762 6.808 6.654 6.7257.004
11
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 11
Scambi intra ed extra-UE
000 t.
ImportazioniEsportazioni
2011 2012 20132014 2015 20112012
2013
20142015
Materie prime
Minerale di ferro
Minerale di manganese
Rottame di acciaio
Rottame di ghisa
Totale
Ferroleghe
15.139
13.407
11.522
9.511
8.076
1
0
0
1
0
82
108
27
27
3
0
0
0
0
0
5.753
5.273
4.916
5.087
4.537
319
326
251
266
304
68
84
44
59
109
4
5
5
3
5
21.042
18.872
16.509
14.684
12.725
324
331
256
270
309
985
943
931
856
818
29
41
40
48
45
Semilavorati e lingotti
3.654
3.162
3.192
12
3.122
3.792
869
798
667
611
426
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
2011 2012 2013 2014 2015
Materie prime
Minerale di ferro
Minerale di manganese
Rottame di acciaio
Rottame di ghisa
Totale
Ferroleghe
- 15.138
- 13.407
- 11.522
- 9.510
- 8.076
- 82
- 108
- 27
- 27
-3
- 5.434
- 4.947
- 4.665
- 4.821
- 4.233
- 64
- 79
- 39
- 56
- 104
- 20.718
- 18.541
- 16.253
- 14.414
- 12.416
- 956
- 902
- 891
- 808
- 773
- 2.785
- 2.364
- 2.525
- 2.511
- 3.366
Semilavorati e lingotti
13
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 11a
Scambi intra ed extra-UE
000 t.
ImportazioniEsportazioni
2011201220132014 2015 201120122013 20142015
Prodotti lunghi
Travi ali larghe
106
98
113
110
136
146
169
177
196
137T
Travi ali parallele (I+U)
80
58
64
63
100
223
248
215
191
169T
Palancole
23
28
23
24
19
2
2
2
1
Laminati mercantili
Tondo per cemento armato
Vergella
Rotaie e armamento
Totale
2
697
489
522
589
638
1.196
1.037
986
1.062
1.160
172
108
50
47
63
969
1.457
1.743
1.629
1.557T
1.293
984
1.060
1.125
1.324
748
830
872
1.089
1.062
29
14
20
17
14
204
219
142
120
103
2.4001.7791.8521.975 2.294 3.4883.9624.137 4.2884.190
Prodotti piani
Lamiere a caldo e larghi piatti
549
482
492
661
940
1.790
1.888
1.557
1.573
1.419
90
82
72
60
76
291
249
228
236
220
Coils
5.011
3.577
4.812
5.033
6.566
1.959
2.107
1.562
1.155
872
Lamiere a freddo
1.361
1.077
1.338
1.628
1.844
1.021
1.181
991
973
938
Nastri a caldo < 600 mm
Banda nera
26
20
52
54
32
13
14
15
15
13
Lamierini magnetici
627
556
575
549
563
39
37
42
42
48
Banda stagnata 586
532
609
682
692
72
72
56
52
64
97
80
117
145
144
7
8
4
1
4
959
776
807
890
1.176
1.789
2.086
2.019
2.198
2.233
Lamiere cromate Lamiere zincate a caldo
Lamiere elettrozincate Lamiere a rivestimento organico 61
64
149
128
98
119
104
72
51
61
381
269
198
158
172
194
245
336
413
407
Lamiere con altri rivest. metallici 182
123
88
78
93
52
46
46
62
61
Totale
Totale Prodotti
9.941
7.625
9.221
9.999
12.362
7.376
8.061
6.954
6.839
6.383
12.341
9.404
11.073
11.974
14.656
10.864
12.023
11.091
11.127
10.573
14
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
Prodotti lunghi
Travi ali larghe
Travi ali parallele (I+U)
40
71
64
86
1
143
190
151
128
69
Palancole
- 21
- 26
- 21
- 23
- 17
Laminati mercantili
499548464473522
Tondo per cemento armato
2011 2012 2013 2014 2015
Vergella
Rotaie e armamento
Totale
797
1.349
1.693
1.582
1.494
- 545
- 154
- 188
- 36
- 262
175
205
122
103
89
1.088 2.183 2.285 2.313 1.896
Prodotti piani
Lamiere a caldo e larghi piatti
Nastri a caldo < 600 mm
Coils
Lamiere a freddo
Banda nera
1.241
1.406
1.065
912
479
201
167
156
176
144
- 3.052
- 1.470
- 3.250
- 3.878
- 5.694
- 340
104
- 347
- 655
- 906
- 13
- 6
- 37
- 39
- 19
Lamierini magnetici
- 588
- 519
- 533
- 507
- 515
Banda stagnata
- 514
- 460
- 553
- 630
- 628
Lamiere cromate
- 90
- 72
- 113
- 144
- 140
Lamiere zincate a caldo
830
1.310
1.212
1.308
1.057
Lamiere elettrozincate
7777375840
Lamiere a rivestimento organico
- 187
- 24
138
255
235
Lamiere con altri rivest. metallici
- 130
- 77
- 42
- 16
- 32
Totale
- 2.565
436
- 2.267
- 3.160
- 5.979
Totale Prodotti
- 1.477
2.619
18
- 847
- 4.083
15
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 11b
Scambi intra ed extra-UE
000 t.
ImportazioniEsportazioni
2011
2012
2013
2014
20152011
2012
2013
2014
2015
1° trasformazione
Tubi senza saldatura
527
Tubi saldati
264214 221 2542562.447
2.513
2.422
2.592
2.691T
Semilavorati fucinati
Fucinati in barre
459
463
484
466
703
715
570
660
459T
9665
1039
32
35
43
34
67
73
68
77
79
68
63
47
44
36
Barre e profilati, trafilati 140
120
112
144
161
878
788
773
826
843
Filo
190
157
156
182
179407
444
421
476
494
Nastro a freddo < 600 mm
Totale
141
127
162
174
162
290
277
275
304
312
1.338
1.156
1.188
1.320
1.3134.832
4.832
4.543
4.945
4.869
2° trasformazione
Profilati per armature miniere e
materiale per impalcature
46
39
33
34
45
101
107
119
121
131
Accessori per tubi
38
43
33
33
28
151
148
148
141
136
Graniglie
55
50
47
47
46
0
0
0
0
0G
Polveri
41
42
42
40
39
0
0
0
0
0
Flange
36333032
29136
138
143
140
124
Totale
216
207
185
186
187388
393
410
402
391
Altri prodotti
Bulloni e viti
Catene
Ancore e ancorotti
141
104
106
130
119
319
313
316
328
335
24
30
22
23
23
32
30
26
29
29
1
1
1
1
1
1
1
1
0
1
Cavi, corde e trefoli
53
44
47
43
53
154
130
111
113
127
Molle
33
30
29
29
3440
36
40
40
44
Punte e chiodi
21
17
17
18
17
11
9
9
10
11
59
41
36
43
57
251
236
297
331
354
Corde spin., tele, griglie e reti Lavori
167
155
159
163
174392
412
405
412
420
Assi, ruote e loro parti
19
3
8
14
12
Getti
62
69
63
70
66
52
48
47
53
Altri fucinati e stampati
67
30
34
38
32
347
209
201
206
Totale
194
45
58
89
88
49G
188
647524 522 5725881.793
1.469
1.511
1.611
1.646
16
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
000 t.
Saldo
1° trasformazione
Tubi senza saldatura
Tubi saldati
Semilavorati fucinati
Fucinati in barre
176
256
107
176
-7
2.1832.2992.2012.3382.435
3026293824
1
- 10
- 21
- 33
- 43
Barre e profilati, trafilati
738
668
661
682
682
Filo
217287265294315
Nastro a freddo < 600 mm
Totale
149
150
113
130
150
3.4943.6763.3553.6253.556
2° trasformazione
Profilati per armature miniere e
materiale per impalcature
Accessori per tubi
Graniglie
20112012201320142015
55
68
86
87
86
113
105
115
108
108
- 55
- 50
- 47
- 47
- 46
Polveri
- 41
- 42
- 42
- 40
- 39
Flange
100105113108 95
Totale
172186225216204
Altri prodotti
Bulloni e viti
178
209
210
198
216
Catene
80466
Ancore e ancorotti
0
0
0
- 1
0
101
86
64
70
74
Cavi, corde e trefoli
Molle
7 6111110
Punte e chiodi
- 10
- 8
- 8
- 8
-6
Corde spin., tele, griglie e reti
192
195
261
288
297
Lavori
225257246249246
Assi, ruote e loro parti
175
Getti
Altri fucinati e stampati
Totale
42
50
75
76
- 10
- 21
- 16
- 17
- 17
280
179
167
168
156
1.146 945 9891.0391.058
17
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
Tav. 12
Occupazione siderurgia primaria
2011 2012 2013 20142015
Occupati fine anno
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
28.934
28.479
28.103
27.000
26.639
7.976 7.854 7.944 8.1548.255
36.910 36.333 36.047 35.15434.894
Ore lavorate (000)
Operai ed apprendisti
47.324
44.819
41.852
39.843
36.586
Impiegati
13.301 12.811 12.615 12.88712.612
Totale
60.625 57.630 54.467 52.73049.198
Ore C.I.G. (000)
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
2.310
253
2.929
332
5.083
450
4.673
7.221
4801.140
2.562 3.261 5.533 5.1538.362
Pensionamento anticipato
Operai ed apprendisti
67
Impiegati
53 19 6 1126
Totale
42
17
17
66
120 61 23 2892
Ore di assenza: (000)
Malattia ed infortuni
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
2.842
2.714
2.505
2.496
2.214
355 342 342 371375
3.197 3.056 2.847 2.8662.590
Ferie e festività
Operai ed apprendisti
7.919
Impiegati
2.070 2.224 2.284 2.3251.970
Totale
9.99010.237 9.946 9.746 8.316
8.013
7.663
7.421
6.346
Sciopero
Operai ed apprendisti
Impiegati
Totale
222
375
144
498
62
8 39 883 7
230 414152 581 69
Altre cause
Operai ed apprendisti
898
Impiegati
141 152 142 193243
Totale
964
865
963
809
1.038 1.116 1.007 1.1561.051
18
Relazione annuale 2015
PARTE VI - APPENDICE STATISTICA
19
Relazione annuale 2015
Relazione annuale 2015
Relazione annuale 2015