Relazione Annuale 2015
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Relazione Annuale 2015
Assemblea Annuale 2016 L’INDUSTRIA SIDERURGICA ITALIANA Relazione Annuale Professionalità Dinamicità Investire Innovazione Equilibrio Italianità Ambiente Competitività ACCIAIO a ma equ Competizione globale Fare Squadra Qualità Ricerca Nuovi Mercati Diversificazione Futuro Concorrenza Leale Flessibilità Crescita Relazione annuale 2015 L’acciaio è un materiale prezioso, pulito e riciclabile al cento per cento, che mantiene inalterate le sue proprietà una volta riciclato. Per queste ragioni l’acciaio è oggi il materiale più riciclato al mondo. L’acciaio è un materiale unico per resistenza, durevolezza, versatilità e duttilità, caratteristiche che ne favoriscono l’impiego in infinite applicazioni, essenziali per le moderne società sviluppate. In particolare l’acciaio è un materiale fondamentale e insostituibile nelle opere di ingegneria, nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, della meccanica, dei trasporti, della produzione e trasporto di energia, delle comunicazioni e dell’agroalimentare. L’acciaio con i suoi molteplici utilizzi è presente nella vita di tutti i giorni: dalle strutture che sorreggono le case in cui abitiamo alle automobili e agli altri mezzi con cui ci spostiamo, dagli elettrodomestici all’arredamento dei nostri appartamenti e uffici, dagli utensili di uso quotidiano alle posate con cui mangiamo, fino ad arrivare alle opere d’arte, ai gioielli e persino alla penna a sfera. L’impiego dell’acciaio risulta inoltre fondamentale per lo sviluppo dell’economia in una direzione sempre più ecosostenibile, tenendo conto non solo della sua completa riciclabilità, ma anche del suo largo utilizzo in applicazioni utili ad un uso efficiente delle risorse: si pensi alla produzione di energia da fonti rinnovabili (ad esempio l’energia eolica), alle strutture per la raccolta e il trasporto della risorsa idrica, alla rimodulazione del trasporto per l’alta velocità ferroviaria. Anche i sottoprodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio sono oggi utilizzati in maniera sostenibile ad esempio nella produzione del cemento e nella realizzazione di opere stradali. L’Italia è il secondo Paese europeo (dopo la Germania) per produzione di acciaio, con 22 milioni di tonnellate nel 2015, e il primo per volume di riciclo di rottame ferroso, con oltre 18 milioni di tonnellate annue di materiale che viene rifuso nelle acciaierie nazionali. Federacciai è la Federazione che rappresenta le Imprese Siderurgiche Italiane, fa parte di Confindustria e conta ad oggi 131 aziende associate che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione italiana di acciaio. Federacciai è nata con l’obiettivo di tutelare, supportare e mettere in relazione tra loro le aziende produttrici, trasformatrici e distributrici di acciaio e prodotti siderurgici affini. Inoltre, come principale portavoce delle aziende del settore, promuove le politiche industriali a sostegno del comparto attraverso iniziative in campo economico, politico e tecnico-scientifico. La Federazione lavora per dare visibilità, in Italia e all’estero, al settore siderurgico evidenziandone le caratteristiche economiche, le articolazioni e l’evoluzione produttiva e commerciale. A questo scopo Federacciai sostiene tutte le azioni che rafforzano la capacità delle imprese siderurgiche di competere sul mercato, nazionale e internazionale, e sostiene le politiche economiche volte a risolvere le criticità del settore. Federacciai, inoltre, partecipa agli organi di gestione e alle commissioni di varie organizzazioni italiane e internazionali. 3 Relazione annuale 2015 4 Relazione annuale 2015 INDICE ORGANI STATUTARI pag.7 PARTE I 1 2 3 Il mercato Il contesto di mercato La siderurgia nel mondo La siderurgia in Italia pag.13 pag. 14 pag. 16 pag. 19 PARTE II 1 2 3 4 Associazioni di Comparto Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Associazione Prima Trasformazione e Tubi Associazione Acciai Speciali Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E. pag.33 pag. 34 pag. 43 pag. 45 pag. 47 PARTE III 1 2 3 4 5 6 Le Tematiche Generali Attività verso l’Unione europea Energia Ambiente Attività di comunicazione Rottame - Nuovo Campsider Fiscalità pag.49 pag. 50 pag. 54 pag.57 pag. 65 pag. 66 pag.69 PARTE IV 1 2 3 Società ed Enti Collegati Società consortile Gas Intensive Riconversider Unsider pag.73 pag. 74 pag.75 pag.77 PARTE V Aziende Associate pag.83 PARTE VI Appendice statistica pag.89 5 Relazione annuale 2015 R isorse U m ane 6 Relazione annuale 2015 à T I L A N O I S S PROFE O I A I C C A organi statutari Comitato di Presidenza Consiglio Direttivo 7 Relazione annuale 2015 ORGANI STATUTARI COMITATO DI PRESIDENZA (Composizione al 31.12.2015) PRESIDENTE AntonioGOZZI PAST PRESIDENT GiuseppePASINI VICE PRESIDENTI elettivi Michele AMENDUNI AntonioBELTRAME MarioCALDONAZZO AntonioMARCEGAGLIA ClaudioRIVA VICE PRESIDENTI e PRESIDENTI DELLE ASSOCIAZIONI DI COMPARTO PaolaARTIOLI AntonioGOZZI CesareRIVA SergioTOSATO 8 Relazione annuale 2015 ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO (Composizione al 31.12.2015) Il Comitato di Presidenza E i Signori MarcoALFONSO AlessandroBANZATO RuggeroBRUNORI GiorgioBUZZI MarcelloCALCAGNI MaurizioCALCINONI AlessandroCOLOMBO GiacomoGHIDINI MarioGUSSAGO Alberto INZAGHI CarloLEALI CarloMALASOMMA RobertoMARZORATI CarloMAZZOLENI LuciaMORSELLI FedericoPITTINI FrancoPOLOTTI GiancarloQUARANTA LorisSPALTINI GianlucaRODA FrancescoSEMINO AmatoSTABIUMI MauroSTEFANA LucaVILLA REVISORI DEI CONTI EFFETTIVI AndreaAGNELLI GiuseppePOZZOLI GiampaoloTALPONE (Consigliere Tesoriere) REVISORI DEI CONTI SUPPLENTI RomoloRAGGIO DarioSEMENZATO DIRETTORE GENERALE FlavioBREGANT 9 Relazione annuale 2015 ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAIO PRODOTTI PIANI E LUNGHI COMUNI CesareRIVA GiovanniBAJETTI RuggeroBRUNORI Andrea DI BELLO EnricoFORNELLI CarloLEALI MassimoMAZZUCOTELLI GiovanniPASINI FedericoPITTINI FrancoPOLOTTI GiancarloQUARANTA NicolaRIVA AmatoSTABIUMI Presidente CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ACCIAI SPECIALI Paola ARTIOLIPresidente Ernesto AMENDUNI Michele AMENDUNI Alessandro BANZATO EgidioBINI AntonioBUFALINI RobertoFORCELLA CarloFORESTI PieroGRUPPI RobertoMARZORATI Franco POLOTTI Cesare RIVA AlessandroTRIVILLIN MarioVERGNA 10 Relazione annuale 2015 ORGANI STATUTARI CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE TUBI E PRIMA TRASFORMAZIONE Sergio TOSATOPresidente GiovanniANTONIETTI ItaloBARONI MarcoBERERA Andrea BERI GiorgioBUZZI MarioCALDONAZZO PieroGRUPPI AlbertoINZAGHI RobertoMARCORA AndreaMONTRASIO SilvioPOMPEI SilvioTAVECCHIA CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONE ITALIANA ELETTROSIDERURGIA AntonioGOZZI Presidente RuggeroBRUNORI MaurizioCALCINONI VincenzoCRAPANZANO AlessandroCOLOMBO Antonio FAGGIONATO Elena MAGRI GiuseppeMARZORATI GiovanniPASINI Federico PITTINI MargheritaSTABIUMI Francesco UBERTO GiorgioZUCCARO 11 Relazione annuale 2015 Q U A L I TÀ 12 Relazione annuale 2015 E L A E L A Z N E R R O CONC O I A I C C A 1. il mercato Il contesto di mercato La siderurgia nel mondo La siderurgia in Italia 13 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 1 Il contesto di mercato1 Nel 2015 l’economia mondiale ha rallentato la sua crescita, con un tasso fermo al 3,1%, livello più basso degli ultimi cinque anni. In frenata anche il commercio mondiale, ancora positivo per il 2,6% sul 2014, ma nettamente inferiore al 3,4% registrato l’anno precedente sul 2013. Tre i fattori che hanno pesato sulla dinamica mondiale: il rallentamento della crescita della Cina, la riduzione del prezzo del petrolio e delle materie prime, e, infine, il graduale inasprimento della politica monetaria degli Stati Uniti in un contesto di moderata ripresa. La combinazione di questi fattori ha portato ad una ulteriore riduzione del divario di crescita tra le economie emergenti e in via di sviluppo, da un lato, e quelle avanzate, dall’altro. Le prime, con una crescita del 4,0% (contro 4,6% nel 2014), hanno confermato la graduale decelerazione in atto negli ultimi cinque anni. Tra queste economie, oltre al rallentamento della Cina, pesano le recessioni di Russia e Brasile. Per quanto concerne le economie avanzate, in miglioramento dell’1,9% nel 2015 (contro 1,8% nel 2014), si segnala la ripresa dell’Area Euro, sostenuta dalla politica monetaria della Banca Centrale Europea, con la crescita più vivace segnata dalla Spagna mentre quella della Germania si è attenuata. Variazione % anno precedente PIL principali Economie mondiali -6 -4 -2 0 2 4 6 Variazione % anno precedente 8 Prodotto mondiale PIL principali Economie europee -1,0 -0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 Unione Europea Economie Avanzate - Area Euro - Stati Uniti - Area Euro - Germania - Giappone - Austria - Regno Unito - Belgio Economie emergenti - Francia - Russia - Cina - Italia - India - Spagna - Brasile - Messico Regno Unito 2014 2015 2014 Elaborazioni su dati FMI 2015 Elaborazioni su dati FMI Nel 2015 l’economia italiana ha registrato il primo segno positivo dopo tre anni di cali consecutivi, siglando così l’uscita dalla recessione. In termini reali, il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,8%, livello più basso tra le principali economie europee. PIL in Italia PIL in Italia Mld di Euro, prezzi costanti Variazione anno precedente prezzi costanti 1.700 3% 2% 1% 1.650 0 -1% 1.600 -2% -3% 1.550 - 4% - 5% Elaborazioni su dati ISTAT 1 I dati statistici riportati nella presente relazione fanno riferimento alle informazioni disponibili alla data del 31 marzo 2016. 14 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2006 - 6% 1.500 Elaborazioni su dati ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Il principale traino allo sviluppo economico nazionale è rappresentato dalla domanda interna, il cui contributo alla crescita al netto della variazione delle scorte è stato positivo per la prima volta negli ultimi quattro anni. Nel 2015 si è consolidata la ripresa della domanda delle famiglie, in aumento dell’1% circa sull’anno precedente, sospinta dall’incremento del reddito disponibile e dal miglioramento del mercato del lavoro. La principale novità del 2015 è stata la ripresa degli investimenti, che hanno interrotto la caduta degli ultimi sette anni, con un incremento dello 0,6%, grazie alla ripresa nei mezzi di trasporto. Il settore delle costruzioni, invece, ha segnato l’ottavo calo consecutivo, sebbene con un tasso in continua attenuazione: -0,9% sul 2014. L’apporto della domanda estera netta, dopo aver sostenuto l’economia nazionale negli ultimi quattro anni, è diventato negativo, riflettendo la maggior crescita delle importazioni (+5,8%) rispetto a quella delle esportazioni (+4,1%). Investimenti fissi lordi nelle costruzioni Investimenti fissi lordi nelle costruzioni Mld di Euro, prezzi costanti Variazione anno precedente prezzi costanti 220 8% 6% 200 4% 180 2% 0% 160 - 2% - 4% 140 - 6% - 8% 120 Elaborazioni su dati ISTAT 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 12% 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 100 2005 - 10% Elaborazioni su dati ISTAT Nel 2015 la produzione industriale è aumentata mediamente dell’1%, con un valore dell’indice che si conferma al di sotto di quello del 2009. Tra i settori utilizzatori di acciaio, e più in generale tra quelli industriali, l’anno è stato caratterizzato dalla crescita dell’automotive (+26,9%), con incrementi in tutti i segmenti produttivi: autoveicoli (+42,5%), carrozzerie-rimorchi (+16,8%) e parti-motori (+10,7%). Nettamente inferiore la performance degli altri settori utilizzatori di acciaio: dove alla relativa stabilità degli altri mezzi di trasporto, della meccanica e degli elettrodomestici si sono contrapposti i nuovi cali dei motori elettrici e dei prodotti in metallo. Produzione industriale Produzione industriale settori utilizzatori di acciaio Variazione anno precedente Variazioni 2015/2014 10% Prodotti in metallo -30% -20% -10% 0% 10% 20% 30% -3,7% 5% 0,1% Meccanica 0% Motori elettrici -3,0% Elettrodomestici -0,7% - 5% - 10% - 15% Veicoli a motore, parti, ecc. Altri mezzi di trasporto 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 25% 2005 - 20% Elaborazioni su dati ISTAT 26,9% 0,7% Elaborazioni su dati ISTAT 15 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 2 La siderurgia nel mondo Nel 2015 la produzione mondiale di acciaio ha subito la prima battuta d’arresto dal 2009, con un output pari a 1,6 Mld.t., in calo del 2,9% (-48,8 M.t.) sull’anno precedente. Secondo le stime dell’Associazione mondiale dei produttori di acciaio (Worldsteel), il tasso di utilizzo della capacità produttiva mondiale ha confermato il trend decrescente in corso dal 2011 ed è sceso al di sotto della soglia del 70%. Produzione mondiale di acciaio Tasso di utilizzo della capacità produttiva nel mondo M.t. 1800 100% 1600 95% 1400 90% 1200 85% 1000 80% 800 75% 600 70% 400 65% 200 Cina Elaborazioni su dati World Steel 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 Mondo esclusa Cina 2006 60% 0 Elaborazioni su dati World Steel La frenata della produzione mondiale ha interessato tutti i principali produttori, con alcune eccezioni. Nel 2015 l’output della Cina, 803,8 M.t., è diminuito del 2,3% (-18,9 M.t.) sull’anno precedente, segnando la prima variazione negativa dal 1981 e continuando a rappresentare il 50% dell’output mondiale. La produzione del resto del mondo, 817,3 M.t., è diminuita in misura maggiore rispetto alla Cina sia in termini relativi (-3,5%) che assoluti (-29,8 M.t.). Tutte le principali macro-aree sono state interessate dal rallentamento della produzione, con diminuzioni relative che oscillano dall’1,9% dell’Unione europea all’8,4% del Nord America. L’analisi delle quote di produzione sul totale mondiale evidenzia un ulteriore rafforzamento della posizione asiatica. A fronte di un output di 1,1 Mld.t., in calo del 2,3% (-26,1 M.t.) sull’anno precedente, la quota asiatica ha segnato il maggior aumento passando dal 68,2% del 2014 al 68,7% dell’ultimo anno. Produzione acciaio per macro-aree e quota sul totale 2015 var.% M.t. 20112012201320142015 quota 2015 15/14 Unione europea (28) Altri Europa 177,8168,6166,4169,3166,1 - 1,9% 10,2% 39,139,938,638,436,2- 5,7% 2,2% C.S.I. 112,7110,7108,4106,1101,5 - 4,3% 6,3% Nord America 118,7 6,8% 121,6 119,0 121,1 110,9 - 8,4% Sud America 48,246,445,845,043,9- 2,5% 2,7% Africa 15,715,316,014,913,7- 8,1% 0,8% Medio Oriente Asia Oceania Mondo 23,225,027,030,029,4- 1,9% 1,8% 995,51.026,81.123,61.139,71.113,6 - 2,3% 68,7% 7,25,85,65,55,74,6% 0,4% 1.538,01.560,11.650,41.669,91.621,1 - 2,9% 100,0% Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 16 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO La flessione della produzione europea (-3,2 M.t., -1,9%) sintetizza andamenti contrastanti tra i principali produttori. Alla relativa stabilità della Germania (42,7 M.t., -0,6%) si sono contrapposti le diminuzioni di Italia (22,0 M.t., -7,2%), Francia (15,0 M.t., -7,2%) e del Regno Unito (10,9 M.t., -10,0%) in parte attenuate dagli incrementi di Spagna (14,8 M.t., +4,2%) e Polonia (9,2 M.t., +7,5%). L’analisi delle quote di produzione sul totale europeo evidenzia come l’Italia abbia registrato la maggior riduzione, con una quota passata dal 14,0% del 2014 al 13,3% del 2015. Produzione acciaio in Unione europea (28) Dettaglio produzione Unione europea (28) nel 2015 M.t. 250 Germania 25,7 % Altri 17,8 % Olanda 4,2 % 200 Belgio 4,4 % 166,1 Italia 13,3 % Austria 4,6 % 150 Francia 9,0 % Regno Unito 6,6 % 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 100 2005 Polonia 5,5 % Spagna 8,9 % Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Produzione acciaio nell’Unione europea (28) e quota sul totale nel 2015 var.% M.t. 20112012201320142015 quota 2015 15/14 Germania 44,342,742,642,942,7- 0,6% 25,7% Italia 28,727,324,123,722,0- 7,2% 13,3% Francia 15,815,615,716,115,0- 7,2% 9,0% Spagna 15,513,614,314,214,8 4,2% 8,9% Regno Unito Polonia Altri Unione europea (28) 9,5 9,611,912,110,9 - 10,0% 6,6% 8,88,48,08,69,27,5% 5,5% 55,251,549,951,651,5- 0,2% 31,0% 177,8 168,6 166,4 169,3 166,1 - 1,9% 100,0% Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 17 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO La classifica dei primi 20 produttori di acciaio mostra importanti novità nelle prime otto posizioni rispetto a quella del 2014. Ai primi due posti si confermano Cina e Giappone rispettivamente, mentre al terzo posto si posiziona l’India, che sorpassa gli Stati Uniti scesi in quarta posizione. Al quinto posto si colloca la Russia, che nonostante la recessione del Paese, sorpassa la Corea del Sud, mentre la Germania si conferma al settimo posto. All’ottavo si trova il Brasile, che supera la Turchia scesa al nono posto, mentre l’Ucraina e l’Italia rimangono stabili al decimo e all’undicesimo posto rispettivamente. Nel 2015 tutti i principali produttori mondiali hanno registrato diminuzioni, con l’unica eccezione dell’India, il cui output è aumentato di 2,3 M.t. In termini assoluti le maggiori flessioni sono state registrate da Cina (-18,9 M.t.), Stati Uniti (-9,3 M.t.), Giappone (-5,5 M.t.) e Ucraina (-4,2 M.t.). Produzione acciaio per Paese nel 2015 Produzione acciaio per Paese - Variazione 2015/2014 Cina Giappone India Stati Uniti d’America Russia Corea del Sud Germania Brasile Turchia Ucraina Italia Taiwan (R.o.C.) Messico Iran Francia Spagna Canada Regno Unito Polonia Austria Cina Giappone India Stati Uniti d’America Russia Corea del Sud Germania Brasile Turchia Ucraina Italia Taiwan (R.o.C.) Messico Iran Francia Spagna Canada Regno Unito Polonia Austria 0 200 400 600 800 1000 M.t. - 25 Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel - 20 - 15 - 10 -5 0 5 M.t. Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 18 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 3 La siderurgia in Italia Nel 2015 si è amplificata la forbice tra la domanda e l’offerta dei produttori nazionali destinata al mercato interno. Dal lato della domanda, si è registrata una marcata crescita del consumo apparente di prodotti siderurgici primari, crescita solo in parte stimolata dal miglioramento dei settori utilizzatori e che è originata da fenomeni speculativi derivanti da importazioni a basso costo provenienti in particolare dalla Cina. Quest’ultime hanno quindi spiazzato l’offerta dei produttori nazionali sul mercato interno, con un conseguente netto peggioramento dell’operatività delle imprese nazionali sia rispetto all’anno precedente che, più in generale, rispetto ai dati rilevati da Federacciai a partire dal 1999. 3.1 La produzione Nel 2015 la produzione di acciaio grezzo ha confermato il trend negativo degli ultimi tre anni, con un output pari a 22,0 M.t., in calo del 7,2% (-1,7 M.t.) sull’anno precedente e del 15,0% (-3,9 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (25,9 M.t.). Produzione acciaio Produzione acciaio M.t. Variazione anno precedente 35 40% 30% 30 20% 10% 25 0% 22,0 - 10% 20 -7,2% - 20% - 30% Elaborazioni su dati Federacciai 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 40% 2005 15 Elaborazioni su dati Federacciai Complessivamente la produzione di laminati a caldo è stata pari a 21,7 M.t., in calo del 6,1% (-1,4 M.t.) sul 2014 e del 13,1% (-3,3 M.t.) rispetto al livello medio dei cinque anni precedenti (25,0 M.t.). In particolare, il 2015 è stato caratterizzato dal sorpasso della produzione di laminati lunghi a caldo rispetto a quella dei piani, sorpasso che non accadeva dal 2009. Nel 2015 la produzione di laminati lunghi a caldo è stata pari a 11,2 M.t., in calo dell’1,0% (-117,3 mila t.) sull’anno precedente e del 6,1% (-731,8 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (11,9 M.t.). Si segnala che il livello produttivo dell’ultimo anno supera il minimo storico del 2009 solo per 49,5 mila t. L’analisi per comparto evidenzia performance in discesa per i seguenti comparti: laminati mercantili (3,4 M.t., -3,4%), travi e materiale d’armamento (900,4 mila t., -6,6%) e tondo per cemento armato (3,0 M.t., -5,4%), quest’ultimi due comparti confermano la discesa verticale in atto dal 2012 e si attestano a livelli più bassi rispetto a quelli del 2009, 1,1 M.t. e 4,0 M.t. rispettivamente. La produzione di vergella, invece, ha segnato un aumento del 6,7%, attestandosi a 3,8 M.t. 19 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Produzione laminati lunghi Produzione laminati lunghi M.t. Variazione anno precedente 18 20% 16 10% 0% 14 -1,0% - 10% 12 - 20% 11,2 10 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2006 - 40% 8 Elaborazioni su dati Federacciai Nel 2015 la produzione di laminati piani a caldo, 10,6 M.t., è diminuita dell’11,0% (-1,3 M.t.) sull’anno precedente e del 19,5% (-2,6 M.t.) sul livello medio degli ultimi cinque anni (13,1 M.t.). Il calo ha interessato sia la produzione dei coils a caldo (8,8 M.t., -8,9%) che quella delle lamiere a caldo e dei larghi piatti (1,8 M.t., -20,3%), che dopo la lieve ripresa registrata nel 2014 (2,2 M.t., +9,1%), hanno ripreso il trend negativo in atto dal 2012 segnando il nuovo minimo storico dal 1999. Produzione laminati piani Produzione laminati piani M.t. Variazione anno precedente 18 40% 30% 16 20% 14 10% 0% 12 - 10% 10,6 10 -11,0% - 20% Elaborazioni su dati Federacciai 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 40% 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 8 2005 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai 20 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 3.2 Il consumo apparente di prodotti siderurgici primari Nel 2015 il consumo apparente2 di prodotti siderurgici primari è stato pari a 28,1 M.t., con un tasso di crescita del 10,1% (+2,6 M.t.) sull’anno precedente, tasso in marcata accelerazione rispetto sia a quello del 2014 (+1,1%) che a quello del 2013 (+0,7%). In particolare, la domanda nazionale ha superato il livello medio del periodo 2010-2014 (26,9 M.t.) per il 4,3% (+1,1 M.t.). In termini relativi il mercato italiano ha registrato la crescita più vivace tra i principali mercati europei. Nel 2015 il consumo apparente dei prodotti siderurgici primari nell’UE (28) è cresciuto del 3,5% sull’anno precedente, con le seguenti performance: Germania (-0,8%), Francia (+0,4%), Spagna (+9,7%) e Regno Unito (-2,2%). Consumo apparente Consumo apparente M.t. Variazione anno precedente 45 40% 40 30% 20% 35 10,1% 10% 30 0% 28,1 - 10% 25 - 20% 20 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 40% 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 15 2005 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT L’analisi delle variabili di mercato evidenzia per il quarto anno consecutivo il peggioramento dell’attività dei produttori nazionali. Nel 2015 le consegne sono state pari a 25,0 M.t., in calo del 4,2% (-1,1M.t.) sull’anno precedente e del 10,7% (-3,0 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (28,1 M.t.). L’attività sui mercati esteri è tornata in territorio negativo, dopo la stabilità del 2014. In particolare, le esportazioni, 11,3 M.t., sono diminuite del 6,0% (-726,7 mila t.), affossate dal declino di quelle destinate al mercato europeo (7,3 M.t., -8,1%) e, in misura minore, dalla flessione di quelle extra-UE (4,0 M.t., -2,0%). Complessivamente il rapporto esportazioni consegne è leggermente diminuito nell’ultimo anno, passando dal 46,0% del 2014 – livello massimo dal 1999 – al 45,2%. Quello valutato sulle esportazioni UE è sceso dal 30,5% al 29,3%, mentre quello sulle esportazioni extra-UE è aumentato, passando dal 15,6% al 15,9%, in sintonia con la crescita registrata dal 2011. Le importazioni si sono confermate in ripida ascesa, con 18,6 M.t. sono aumentate del 21,9% (+3,3 M.t.) sull’anno precedente e hanno superato il livello medio del periodo 2010-2014 (14,8 M.t.) per il 25,9% (+3,8 M.t.). L’incremento delle importazioni ha interessato sia quelle provenienti dall’UE (8,6 M.t., +5,2%), ma soprattutto quelle originarie dai Paesi extra-UE (10,0 M.t., +41,3%), con una quota sulle importazioni totali salita al 53,5% e un contributo al soddisfacimento della domanda nazionale, al netto degli arrivi, pari al 24,5% in aumento di oltre 7 punti percentuali sull’anno precedente e mai così alto negli ultimi 17 anni. La crescita delle importazioni extra-UE è andata a netto vantaggio della Cina, che con 2,5 M.t. ha più che raddoppiato i suoi livelli di esportazioni nel nostro Paese sia rispetto all’anno precedente (1,1 M.t.) che rispetto ai livelli annuali registrati dal 2009 e superando persino il dato del 2008 (2,4 M.t.) per oltre 80 mila t. Si segnala in particolare che nei primi sette mesi del 2015 le importazioni dalla Cina avevano già superato il dato annuale dell’anno precedente. Inoltre, ad ottobre la Cina è diventata il principale Paese esportatore sorpassando l’Ucraina e controllando a fine anno il 13,4% delle importazioni totali di prodotti siderurgici primari, con una quota in aumento di circa 7 punti percentuali rispetto al dato del 2014. Il consumo apparente misura la quantità di prodotti siderurgici acquistata sul territorio italiano ed è valutato sommando le consegne di prodotti siderurgici dei produttori nazionali (peso finito) e le importazioni, e sottraendo gli arrivi, ovvero le importazioni dirette dei prodotti siderurgici, e le esportazioni. Include i prodotti semilavorati, i laminati lunghi e piani (caldo, freddo e rivestito). 2 21 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Consumo apparente e dettaglio per categorie di prodotti 000 t. Totale semilavorati Consegne 2.294 Import 3.122 3.79221,4% - Import UE (28) - Import Paesi extra-UE Totale laminati Totale generale vr. % var. % var. % 20142015 20142015 20142015 15/14 15/14 15/14 1.986 - 13,4% 23.857 23.058 - 3,4% 12.14714.81722,0% 26.151 25.044 - 4,2% 15.27018.60921,9% 498 605 21,4% 7.722 8.045 4,2% 8.221 8.650 5,2% 2.624 3.187 21,5% 4.425 6.773 53,1% 7.049 9.960 41,3% Export 610 427 - 30,1% 11.432 10.889 - 4,7% 12.042 11.315 - 6,0% - Export UE (28) 469 302 - 35,7% 7.505 7.028 - 6,4% 7.974 7.330 - 8,1% - Export Paesi extra-UE 141 125 - 11,6% 3.926 3.860 - 1,7% 4.068 3.985 - 2,0% Consumo Apparente 2.626 3.18421,3% 22.86524.876 8,8% 25.49128.06010,1% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Nel 2015 l’incremento del consumo apparente ha interessato tutti i comparti. Nel dettaglio, il consumo apparente di semilavorati, 3,2 M.t., è aumentato del 21,3% (+558,3 mila t.) e quello dei laminati, 24,9 M.t., dell’8,8% (+2,0 M.t.). Quest’ultimo è stato sospinto dalla crescita dei piani, che attestati a 15,9 M.t., hanno registrato un miglioramento del 13,3% (+1,9 M.t.), e in misura minore dalla lieve ripresa di quella di lunghi (8,9 M.t., +138,4 mila t., +1,6%). 22 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Prodotti lunghi Dopo aver segnato un nuovo minimo storico nel 2014, il consumo apparente dei prodotti lunghi nel 2015 ha interrotto la caduta, che si protraeva dal 2012, segnando un lieve rimbalzo (+138,4 mila t., +1,6%) sull’anno precedente. Ciononostante, il livello del 2015 è rimasto ben al di sotto della media del periodo 2010-2014 (9,9 M.t.) per il 10% (-995,4 mila t.). Rispetto al mercato nel suo complesso, le consegne hanno registrato un calo relativo inferiore (-2,5%, ovvero -275,4 mila t.) e con un livello pari a 10,8 M.t., hanno segnato un nuovo minimo storico dal 1999. L’attività sui mercati esteri, dopo il trend crescente degli ultimi anni, ha rallentato segnando una flessione del 2,3% (-97,8 mila t.) sull’anno precedente e attestandosi a 4,2 M.t., livello equamente distribuito tra i due gruppi di mercati di destinazione: UE (2,092 M.t.) ed extra-UE (2,099 M.t.). In sintonia con il mercato in generale, la diminuzione è stata maggiore per il mercato europeo (-67,8 mila t., -3,1%) rispetto a quella sul mercato extra-UE (-30,1 mila t., -1,4%). Il rapporto esportazioni-consegne ha registrato un lieve incremento, passando dal 38,6% del 2014 al 38,7% del 2015, quello valutato sulle esportazioni europee è diminuito dal 19,4% al 19,3%, mentre quello sulle esportazioni extra-UE è aumentato dal 19,2% al 19,4%. In riferimento al Paese di destinazione si segnala che in entrambi i casi il calo ha interessato sia il principale Paese a livello UE, ovvero la Germania (581,8 mila t., -68,7 mila t., -10,6%), che quello a livello extra-UE, ovvero l’Algeria (1,6 M.t., -67,6 mila t., -4,1%), quest’ultima si conferma il principale mercato di sbocco extra-UE con una quota superiore al 75%. Nonostante la forte debolezza del mercato interno, anche nell’ultimo anno è continuata l’ascesa delle importazioni, complessivamente pari a 2,3 M.t., in aumento del 16,1% (+317,4 mila t.) sull’anno precedente e del 12,4% (+252,6 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (2,0 M.t.). L’incremento ha interessato sia quelle europee (1,7 M.t., +177,0 mila t., +11,8%), che rappresentano oltre il 73% delle importazioni complessive, sia quelle extraUE (617,6 mila t., +140,4 mila t., +29,4%). In termini assoluti, i Paesi che hanno registrato i maggiori incrementi sono stati, a livello europeo, la Spagna (352,5 mila t., +58,5 mila t., +19,9%) e la Repubblica Ceca (206,5 mila t., +39,5 mila t., +23,6%), e, a livello extra-UE, l’Ucraina (89,5 mila t., +41,5 mila t., +86,5%) e il Brasile (passato da 67 t. del 2014 a 30,2 mila t. del 2015). Si segnala che anche il comparto dei lunghi è stato colpito dall’incremento delle importazioni dalla Cina (+22,5%), passate da 91,1 mila t. del 2014 a 111,6 mila t. del 2015. Consumo apparente prodotti lunghi Consumo apparente prodotti lunghi M.t. Variazione anno precedente 16 20% 15 10% 14 1,6% 0% 13 12 - 10% 11 - 20% 10 - 30% 9 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 40% 2005 8 8,9 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 23 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Prodotti piani Nel 2015 la domanda di prodotti piani ha confermato il trend crescente in corso dal 2012, registrando nell’ultimo anno una marcata accelerazione, e rappresentando il principale impulso alla crescita della domanda nazionale. In particolare, nel 2015 il consumo apparente di prodotti piani, 15,9 M.t., è aumentato sia rispetto all’anno precedente (+1,9 M.t., +13,3%) sia rispetto alla media del periodo 2010-2014 (14,2 M.t., +1,7 M.t., +12,3%). In sintonia con l’andamento generale, le consegne, per il terzo anno consecutivo, si sono confermate in discesa: 12,2 M.t., in calo del 4,1% (-524,0 mila t.) sull’anno precedente e del 12,2% (-1,7 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (13,9 M.t.). Nel 2015 le esportazioni hanno confermato il rallentamento rilevato nei due anni precedenti: attestate a 6,7 M.t. sono diminuite del 6,2% (-445,1 mila t.) sull’anno precedente e del 9,8% (-726,7 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (7,4 M.t.). Anche in questo caso, la flessione delle esportazioni, registrata nell’ultimo anno, è stata maggiore per i Paesi UE (4,9 M.t., -409,0 mila t., -7,7%) che per quelli extra-UE (1,8 M.t., -36,1 mila t., -2,0%). Complessivamente, il rapporto esportazioni-consegne ha segnato un lieve calo, dal 56,0% del 2014 – livello massimo dal 1999 – al 54,8% dell’ultimo anno, e si è mantenuto al di sopra del dato medio del periodo 2010-2014 (53,3%). Quello valutato sulle esportazioni europee è leggermente peggiorato, da 41,9% del 2014 a 40,4%, mentre quello sulle esportazioni extra-europee è aumentato, dal 14,1% al 14,4%. Il calo delle esportazioni europee ha interessato tutti i principali mercati, in particolare, Germania (1,4 M.t., -186,8 mila t., -11,5%) e Francia (641,7 mila t., -184,2 mila t., -22,3%), mentre quello dei flussi diretti ai mercati extra-UE è stato trainato dalle flessioni degli Stati Uniti (209,4 mila t., -129,5 mila t., -38,2%) e della Svizzera (204,9 mila t., -40,6 mila t., -16,6%). Si segnala che le esportazioni dirette in Turchia, principale destinazione a livello extra-UE, si sono confermate in crescita (507,4 mila t., +83,7 mila t., +19,7%). L’andamento delle importazioni di prodotti piani rappresenta uno dei dati più allarmanti degli ultimi anni. Nel 2015 le importazioni di questo comparto sono aumentate del 23,1% (+2,4 M.t.) sull’anno precedente, attestandosi a 12,5 M.t., e del 33,6% (+3,2 M.t.) rispetto al livello medio del periodo 2010-2014 (9,4 M.t.). La crescita dell’ultimo anno è stata trainata dalle importazioni dai Paesi extra-UE, che pari a 6,2 M.t., sono aumentate del 55,9% (+2,2 M.t.) sull’anno precedente e del 71,1% (+2,6 M.t.) sul livello medio 2010-2014 (3,6 M.t.), con una quota sulle importazioni totali passata dal 38,8% del 2014 a circa il 50% nell’ultimo anno. La crescita più marcata è stata registrata dalla Cina, che con 2,1 M.t. ha più che raddoppiato le sue esportazioni nel nostro Paese sia rispetto al livello del 2014 (966,3 mila t.) sia rispetto al livello annuale registrato dal 2009 e distaccando il dato del 2008 per solo 56,1 mila t. in meno. Gli altri Paesi extra-UE, che hanno registrato importanti aumenti, nell’ultimo anno, sono stati: Iran (da 318,4 mila t. nel 2014 a 779,6 mila t.), Corea del Sud (576,6 mila t., +281,6 mila t., +95,4%) e Ucraina (463,3 mila t., +168,0 mila t., +56,9%). Anche le importazioni dai Paesi UE sono aumentate, confermando il trend crescente in corso dal 2013. Nel dettaglio queste sono state pari a 6,4 M.t., in aumento del 2,3% (+145,4 mila t.) sull’anno precedente, con i principali aumenti registrati da Francia (1,6 M.t., +321,3 mila t.,+25,6%) e Spagna (414,8 mila t., +115,3 mila t., +38,5%), mentre quelle dalla Germania (1,6 M.t.) sono diminuite del 6,7% (-115,2 mila t. ). Si segnala che il tasso di penetrazione delle importazioni, al netto degli arrivi, è aumentato in misura significativa, passando dal 60,1% del 2014 al 65,3% del 2015, circa 14 p.p. in più rispetto al dato generale di mercato. In particolare, quello valutato sulle importazioni extra-UE è aumentato dal 23,0% al 31,8%, mentre quello valutato sulle importazioni UE è diminuito dal 37,2% al 33,6%. 24 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Consumo apparente prodotti piani Consumo apparente prodotti piani M.t. Variazione anno precedente 22 40% 20 30% 18 20% 16 13,3% 10% 15,9 0% 14 - 10% 12 - 20% 10 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 40% 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 8 - 30% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Consumo apparente per categorie di prodotti laminati 000 t. Laminati lunghi Totale laminati Laminati piani var. % var. % 20142015 20142015 20142015 15/14 15/14 var. % 15/14 Consegne - 3,4% 11.105 10.830 - 2,5% 12.752 12.228 - 4,1% 23.058 Import 1.976 2.29416,1% - Import UE (28) 1.499 1.676 11,8% 6.223 6.369 2,3% 7.722 8.045 4,2% 477 618 29,4% 3.948 6.155 55,9% 4.425 6.773 53,1% - Import Paesi extra-UE 10.17112.52423,1% 23.857 12.14714.81722,0% Export 4.288 4.191 - 2,3% 7.143 6.698 - 6,2% 11.432 10.889 - 4,7% - Export UE (28) 2.160 2.092 - 3,1% 5.345 4.936 - 7,7% 7.505 7.028 - 6,4% - Export Paesi extra-UE 2.129 2.099 - 1,4% 1.798 1.762 - 2,0% 3.926 3.860 - 1,7% Consumo Apparente 8.7938.9311,6% 14.072 15.944 13,3% 22.865 24.8768,8% Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 25 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 3.3 I flussi di importazione ed esportazione del mercato siderurgico nazionale Nel 2015 le importazioni totali di prodotti siderurgici3 hanno confermato il trend crescente degli ultimi anni, registrando una marcata ascesa. Nel dettaglio le importazioni di prodotti siderurgici sono state pari a 20,0 M.t., in aumento del 20,2% (+3,3 M.t.) sull’anno precedente e del 24,2% (+3,9 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (16,1 M.t.). Le esportazioni totali di prodotti siderurgici sono state pari a 16,3 M.t., in calo del 4,8% (-821,7 mila t.) sull’anno precedente e del 3,1% (-523,7 mila t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (16,8 M.t.). La forte ascesa delle importazioni e la diminuzione delle esportazioni risulta in un saldo che passa da un avanzo di 482,2 mila t. del 2014 a un disavanzo di 3,7 M.t. nel 2015. Dopo essere stato un esportatore netto dal 2012 al 2014, il settore siderurgico nazionale nell’ultimo anno è tornato ad essere un importatore netto. Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici M.t. Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici Variazione anno precedente 30 40% 30% 25 20,2% 20% 20 10% 20,0 0% - 10% 16,3 15 - 4,8% - 20% - 30% 10 - 40% Importazioni Esportazioni Importazioni Elaborazioni su dati ISTAT Esportazioni 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 50% 2005 5 Elaborazioni su dati ISTAT Per quanto concerne i flussi relativi al mercato europeo, nel 2015 le importazioni, 9,5 M.t., sono aumentate del 4,4% confermando il trend crescente degli ultimi tre anni, ma con una quota sul totale delle importazioni in costante diminuzione, passata dal 56,2% del 2013 al 54,8% nel 2014 per giungere al 47,6% nell’ultimo anno. Nel 2015 le esportazioni sono diminuite del 4,8% sull’anno precedente e sono state pari a 11,1 M.t., livello poco inferiore rispetto al dato medio del periodo 2010-2014 (11,6 M.t.), e hanno rappresentato oltre il 68% della attività totale sui mercati esteri, quota rimasta costante negli ultimi tre anni. Il saldo esportazioni-importazioni rispetto ai partner commerciali europei anche nell’ultimo anno si è mantenuto positivo, passando da un avanzo di 2,5 M.t. del 2014 ad un avanzo del 1,6 M.t. 3 Il totale prodotti siderurgici include: semilavorati, piani, lunghi e i prodotti della 1° e della 2° trasformazione. 26 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 14 Variazione anno precedente Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici: UE (28) 40% 13 30% 12 20% 11,1 10% 10 Esportazioni Importazioni Elaborazioni su dati ISTAT Esportazioni 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 - 4,8% 2005 2015 2014 2013 2012 2011 - 50% 2010 5 2009 - 40% 2008 - 30% 6 2007 7 2006 - 20% 2005 - 10% 8 2008 9,5 9 Importazioni 4,4% 0% 2007 11 2006 M.t. Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici: UE (28) Elaborazioni su dati ISTAT Per quanto concerne i flussi di importazione originari dai Paesi extra-UE, nel 2015 le importazioni, 10,5 M.t., sono aumentate del 39,2% (+2,9 M.t.) sull’anno precedente e del 42,0% (+3,1 M.t.) sul livello medio del periodo 20102014 (7,4 M.t.). In sintonia con i dati della siderurgia primaria, più in generale anche considerando il totale dei prodotti siderurgici si riscontra nell’ultimo anno come la crescita delle importazioni extra-UE sia stata trainata dalla Cina, le cui esportazioni nel nostro Paese nell’ultimo anno sono state pari a 2,7 M.t., più che raddoppiate sia rispetto all’anno precedente che al suo livello annuale dal 2009. Rispetto alla classifica dei primi 10 Paesi esportatori nel nostro Paese, la Cina è passata dalla quinta posizione del 2014 alla prima nell’ultimo anno. Al netto del volume della Cina, le importazioni dai Paesi extra-UE, 7,8 M.t., sono aumentate del 24,3% (+1,5 M.t.) rispetto al 2014, con i maggiori incrementi in termini assoluti per Iran (+462,2 mila t.), Russia (+334,1 mila t.), Corea del Sud (+295,3) e Serbia (+128,2 mila t.). Le esportazioni dirette verso i Paesi extra-UE sono state pari a 5,2 M.t., in calo del 4,7% (-257,8 mila t.) sull’anno precedente, ma in lieve aumento (+3,1 mila t., +0,1%) rispetto al dato medio del periodo 2010-2014, evidenziando la capacità delle imprese nazionali di mantenere importanti posizioni competitive sui mercati extra europei. Il saldo esportazioni-importazioni per i Paesi extra-UE si conferma negativo anche nell’ultimo anno evidenziando un netto peggioramento, da un disavanzo di 2,1 M.t. del 2014 si è passati ad uno di 5,3 M.t. Quello della Cina, in particolare, è passato da 1,2 M.t. del 2014 a 2,6 M.t. nel 2015, disavanzo che si è ulteriormente indebolito nell’ultimo anno, non solo per la marcata crescita delle importazioni, ma anche per la riduzione delle esportazioni (65,3 mila t., -15,7%). 14 Variazione anno precedente Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici: extra-UE (28) 80% 12 60% 10,5 10 39,2% 40% 8 20% 6 0% Importazioni Esportazioni Importazioni Elaborazioni su dati ISTAT 27 Esportazioni 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 - 4,7% 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 - 60% 2009 0 2008 - 40% 2007 2 2006 - 20% 2005 4 2007 5,2 2006 M.t. Importazioni - Esportazioni totale prodotti siderurgici: extra-UE (28) Elaborazioni su dati ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Top 10 Principali Paesi di provenienza delle importazioni 2014 000 t. Paese 2015 000 t. Top 10 Principali Paesi di destinazione delle esportazioni var. % 2015/2014 2014 000 t. Paese 2015 000 t. var. % 2015/2014 Cina 1.229 2.652115,7% Germania 3.570 3.219 - 9,8% Germania 2.375 - 0,8% Algeria 1.775 1.732 - 2,4% Ucraina 2.1652.293 5,9% Francia 1.895 1.688 - 10,9% 1.089 1.088 - 0,1% 2.357 Francia 1.5921.88018,1% Spagna Russia 1.3741.70824,3% Austria 771 8135,5% Austria 899 9101,2% Turchia 559 63914,3% Spagna 699 86523,8% Polonia 574 63210,1% Iran 329 791140,5% Svizzera 640 597 - 6,7% Stati Uniti d’America 771 559 - 27,6% Slovenia 370 43016,4% Corea del Sud 322 Belgio 549 5795,3% 617 91,8% Elaborazioni su dati ISTAT 3.4 Indicatori economici della siderurgia primaria Nel 2015 i prezzi medi base dei prodotti siderurgici primari hanno confermato il trend in discesa dei tre anni precedenti, ma con un inasprimento. Nell’ultimo anno i prezzi medi base sono diminuiti mediamente del 10,5%, con variazioni simili tra i due principali comparti: lunghi (-10,0%) e piani (-11,1%). Prezzi medi base Prezzi medi base Indice 2007=100 Variazione anno precedente 140 40% 30% 130 20% 120 10% 110 0% 100 - 10% - 20% 90 - 30% 80 Prodotti lunghi Prodotti piani Prodotti lunghi Elaborazioni su dati MEPS Prodotti piani 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 - 60% 2007 - 50% 60 2007 - 40% 70 Elaborazioni su dati MEPS Per quanto concerne le materie prime, l’indice Nuovo Campsider4 del prezzo del rottame è diminuito mediamente del 18,6% sull’anno precedente, seguendo la tendenza negativa degli ultimi anni. Più ripida la caduta del prezzo del minerale di ferro5, che nel 2015 è diminuito mediamente del 43,0% sull’anno precedente, con un livello medio dell’indice inferiore per oltre il 30% rispetto a quello del 2009. 4 L’indice Nuovo Campsider è calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. 5 Il prezzo del minerale di ferro utilizzato nell’analisi è quello indiano importato dalla Cina, rilevato da Index Mundi. 28 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Secondo le rilevazioni ISTAT6, nel 2015 l’indice del fatturato della siderurgia primaria è diminuito mediamente dell’11,4%, confermando il trend in discesa iniziato nel 2012. L’analisi per mercato di sbocco evidenzia variazioni allineate tra i due mercati: interno (-10,7%) ed estero (-12,6%). In sintonia anche l’indice del fatturato del comparto dei tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori ha chiuso l’anno in territorio negativo (-6,2%), dopo il lieve miglioramento dell’anno precedente (+3,4%). A differenza di quanto osservato nel comparto della siderurgia primaria, il calo di questo comparto è stato maggiore sul mercato estero (-8,1%) rispetto a quello sul mercato interno (-2,4%). Infine, l’indice del fatturato degli altri prodotti della prima trasformazione, diversamente dagli altri comparti, è mediamente aumentato del 5,1%, grazie alla ripresa della domanda sul mercato interno (+6,2%) e in misura minore a quella sul mercato estero (+1,4%). Complessivamente il fatturato dell’industria siderurgica nel 2015 è stimato in 31 miliardi di Euro, in calo del 6,6% sull’anno precedente e di oltre il 16% rispetto al livello medio del periodo 2010-2014, stimato in 37 miliardi di Euro. Mercarto interno Mercato estero Mercato totale Elaborazioni su dati ISTAT Siderurgia primaria 2015 2014 2013 - 60% 2012 - 60% 2011 - 40% 2010 - 40% 2009 - 20% 2015 - 20% 2014 0% 2013 0 2012 20% 2011 20% 2010 40% 2009 40% 2008 60% 2007 60% 2008 Variazione fatturato del settore siderurgico Variazione anno precedente 2007 Variazione fatturato della siderurgia primaria Variazione anno precedente Elaborazioni su dati ISTAT Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciao colato Altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio 6 Le rilevazioni ISTAT sono basate sulla classificazione ATECO 2007, le voci riportate sono le seguenti: 24.1 siderurgia, 24.2 fabbricazione di tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio esclusi quelli in acciaio colato e 24.3 fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio. 29 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO 3.5 Il mercato del lavoro nella siderurgia primaria A fine 2015 il numero di occupati nella siderurgia primaria è passato da 35.154 del 2014 a 34.894, segnando un calo di 260 unità e confermando il trend in discesa in atto dal 2009. La ripartizione della forza lavoro evidenzia la nuova flessione del numero di operai, da 27.000 del 2014 a 26.639 dell’ultimo anno, indotta da variazioni contrattuali, dall’uscita dal mondo del lavoro mediante il ricorso al pensionamento e dalle crisi aziendali. Gli impiegati, invece, si confermano in aumento, da 8.154 del 2014 a 8.255, anche nell’ultimo anno innanzitutto a seguito delle variazioni contrattuali da operai a impiegati. Occupati a fine anno Ripartizione forza lavoro N. 40.000 39.000 2015 38.000 37.000 36.000 35.000 34.894 2014 Operai ed apprendisti Elaborazioni su dati Federacciai Impiegati 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 33.000 2005 34.000 Elaborazioni su dati Federacciai Nel 2015 le ore lavorate hanno registrato un netto peggioramento, passando da 52,7 milioni dell’anno precedente a 49,2 milioni, mai così basse negli ultimi 17 anni. Più allarmanti i dati relativi alle ore di cassaintegrazione, che nell’ultimo anno sono state pari a 8,4 milioni – erano 10,0 milioni nel 2009 –, in aumento di oltre il 62,3% sull’anno precedente (oltre 3 milioni di ore in più). L’incremento ha interessato in particolare le ore di cassaintegrazione ordinaria, quasi raddoppiate nell’ultimo anno (da 3,5 milioni a 6,2 milioni), e quelle di cassaintegrazione per riduzione temporanea (da 1,4 milioni a 2,1 milioni), mentre le ore di cassaintegrazione straordinaria permanente sono diminuite (da 183,5 mila a 43,1 mila). Ore lavorate Ore di cassaintegrazione M. M. 70 12 10 65 8,4 8 60 6 55 4 50 Elaborazioni su dati Federacciai 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 0 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 45 2005 2 49,2 Elaborazioni su dati Federacciai 30 Relazione annuale 2015 PARTE I - IL MERCATO Dopo la lieve crescita del 2014 (+2,8%), nel 2015 le ore di assenza sono diminuite del 16,2% sull’anno precedente, passando da 14,3 milioni del 2014 a 12,0 milioni nell’ultimo anno, livello più basso dal 2000. La flessione è stata estesa a tutte le tipologie di cause. In particolare, si segnala il marcato calo delle ore di sciopero (da 581,1 mila a 68,9 mila) e la riduzione di quelle per malattia e infortuni (da 2,9 milioni a 2,6 milioni), di quelle per ferie e festività (da 9,7 milioni a 8,3 milioni) e per altre cause (da 1,2 milioni a 1,1 milioni). Ore di assenza Ore di assenza nel 2015 Ripartizione delle cause Ripartizione % delle cause 000 18.000 16.000 Sciopero 0,6 % 14.000 12.000 Altre cause 8,7 % 10.000 8.000 Malattia ed infortuni 21,5 % 6.000 4.000 Ferie e festività 69,2 % Malattia ed infortuni Ferie e festività Sciopero 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 0 2005 2.000 Altre cause Elaborazioni su dati Federacciai Elaborazioni su dati Federacciai 31 Relazione annuale 2015 I TA L I A N I TÀ 32 Relazione annuale 2015 E N O I Z A C I F I S DIVER O I A I C C A 2. associazioni di comparto Associazione Associazione Associazione Associazione 33 Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Prima Trasformazione e Tubi Acciai Speciali Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E. Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 1 Associazione Acciaio Prodotti Piani e Lunghi Dopo la relativa stabilità dei due anni precedenti, nel 2015 il consumo apparente di laminati, 24,9 M.t., è aumentato dell’8,8% (+2,0 M.t.) sull’anno precedente e del 3,1% (+745,4 mila t.) sul livello medio 2010-2014 (24,1 M.t.). Come descritto nel capitolo introduttivo, la crescita è stata sostenuta dalla ripresa della domanda di piani (15,9 M.t., +13,3%), in forte espansione rispetto a quanto registrato nei due anni precedenti, e in misura più modesta dall’incremento del consumo apparente di lunghi (8,9 M.t., +1,6%). Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 10,9 M.t., sono diminuite del 4,7% sull’anno precedente, con rallentamenti maggiori per i flussi destinati al mercato europeo (7,0 M.t., -6,4%) rispetto a quelli extra-UE (3,9 M.t., -1,7%). L’analisi per comparto mostra una maggiore tenuta delle esportazioni di lunghi (4,2 M.t., -2,3%) rispetto a quelle di piani (6,7 M.t., -6,2%), in entrambi i mercati di sbocco. Le importazioni, invece, hanno confermato il trend crescente degli ultimi anni, con una ripida accelerazione specialmente per quelle provenienti dai Paesi extraUE. Complessivamente nel 2015 le importazioni sono state pari a 14,8 M.t., in aumento del 22,0% sull’anno precedente, quelle UE, 8,0 M.t., sono cresciute del 4,2% e quelle extra-UE, 6,8 M.t., sono salite del 53,1%, con una quota sul totale passata dal 36,4% del 2014 al 45,7% nell’ultimo anno. Entrambi i comparti produttivi sono stati colpiti dalla marcata crescita delle importazioni extra-UE: piani (6,2 M.t., +55,9%) e lunghi (617,6 mila t., +29,4%). Per il secondo anno consecutivo il comparto dei laminati nel suo complesso si conferma un importatore netto, con un sensibile peggioramento del disavanzo: da 715,7 mila t. del 2014 a 3,9 M.t. nell’ultimo anno. Tale peggioramento è stato determinato dalla ripida crescita con i Paesi extra-UE, da 498,5 mila t. a 2,9 M.t., e dall’aumento di quello dei Paesi UE, sebbene più modesto, da 217,2 mila t. a 1,0 M.t. Totale laminati Totale laminati 000 t. Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 40.000 60% 4.000 35.000 40% Saldo esportazioni-importazioni 3.000 2.000 1.000 30.000 8,8% 25.000 24.876 20% 0% 20.000 - 20% 15.000 - 40% 10.000 - 60% 0 -1.016 - 1.000 - 2.000 - 3.000 -2.912 - 4.000 -3.929 - 5.000 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 7.000 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 6.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Coils a caldo Nel 2015 la domanda di coils a caldo, 9,3 M.t., ha segnato la maggior crescita tra i prodotti presentati nel paragrafo, in aumento del 13,6% (+1,1 M.t.) sull’anno precedente e del 14,4% (+1,2 M.t.) sul livello medio del periodo 2010-2014 (8,2 M.t.) e, più in generale, è tornata sui livelli del picco pre-crisi. Al netto della parte destinata alla rilaminazione per la produzione degli altri prodotti siderurgici primari, il consumo apparente di coils laminati a caldo, 6,9 M.t., è aumentato del 19,2% sull’anno precedente, segnando in termini assoluti (+1,1 M.t.) la crescita più marcata tra i prodotti siderurgici primari. Nel 2015 le esportazioni, 872,3 mila t., si sono confermate in ripida discesa, segnando per il secondo anno consecutivo un nuovo minimo storico negli ultimi 17 anni e rilevando il maggior calo sia in termini assoluti che relativi (-283,0 mila t., -24,5%) sul dato del 2014 tra tutti i prodotti presentati nel paragrafo. In riferimento ai mercati di destinazione si segnala che, diversamente dal mercato nel suo complesso, la flessione in termini relativi è stata maggiore per il mercato extra-UE (301,8 mila t., -31,3%) rispetto a quello UE (570,5 mila t., -20,3%). 34 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Per contro, le importazioni, 6,6 M.t., sono state caratterizzate da una ripida ascesa (+30,5%), che seguendo l’andamento del 2014, è andata ad esclusivo vantaggio dei player extra-UE (3,7 M.t., +82,6%), in particolare della Cina, mentre quelle UE si sono confermate in discesa (2,9 M.t., -4,2%). Conseguentemente nel 2015 il saldo degli scambi con l’estero è rimasto negativo e ha registrato un pesante deterioramento: da 3,9 M.t. del 2014 a 5,7 M.t. del 2015. Il peggioramento è stato determinato dall’aumento del disavanzo dei Paesi extra-UE, da 1,6 M.t. a 3,4 M.t., mentre quello dei Paesi UE è rimasto stabile (2,3 M.t.). Coils a caldo Coils a caldo 000 t. Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 8.000 60% 0 7.000 6.908 40% - 1.000 19,2% 6.000 20% Saldo esportazioni-importazioni - 2.000 -2.324 - 3.000 5.000 -3.369 0% - 4.000 - 5.000 -5.693 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 7000 2006 - 6000 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 - 60% 2009 2.000 2008 - 40% 2007 3.000 2006 - 20% 2005 4.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere a caldo e larghi piatti Nel 2015 il consumo apparente di lamiere a caldo e larghi piatti, 1,6 M.t., ha registrato un nuovo aumento (+5,3%) sull’anno precedente, con una modesta espansione rispetto al 2,0% del 2014. Le esportazioni, 1,4 M.t., sono diminuite del 9,8% (-154,0 mila t.), con cali sia per quelle UE (1,0 M.t., -9,0%) che per quelle extra-UE (371,5 mila t., -12,0%). Le importazioni hanno confermato il trend crescente degli ultimi anni e con 939,9 mila t. (+278,9 mila t., +42,2%) sono tornate sui livelli pre-crisi. Anche in questo caso l’incremento è stato trainato da quelle extra-UE (590,9 mila t., +78,9%) e in misura minore da quelle UE (349,0 mila t., +5,5%). Il saldo degli scambi con l’estero si mantiene positivo, ma diminuisce ulteriormente, da 912,2 mila t. nel 2014 a 479,3 mila t. nel 2015. In particolare, il saldo con i Paesi UE si conferma positivo, da 820,5 mila t. del 2014 a 698,7 mila t., mentre quello con i Paesi extra-UE passa da un avanzo di 91,7 mila t. del 2014 ad un disavanzo di 219,4 mila t. Lamiere a caldo e larghi piatti 000 t. Lamiere a caldo e larghi piatti Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 15% 1.600 2.800 0% 1.200 2.400 - 15% 800 2.000 - 30% 400 1.600 1.600 - 45% 0 1.200 - 60% - 400 3.200 Saldo esportazioni-importazioni 5,3% 698,7 479,3 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 35 Saldo UE (28) 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 -219,4 Saldo Paesi Extra UE Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere a freddo Dopo la crescita dei due anni precedenti, nel 2015 il consumo apparente di lamiere a freddo, 2,1 M.t., ha segnato un calo del 2,3% (-50,7 mila t.) sul dato 2014. Complessivamente le esportazioni sono diminuite (1,3 M.t., -2,0%), con andamenti differenziati sui due gruppi di destinazione: in miglioramento quelle extra-UE (267,7 mila t., +15,6%) e in calo quelle UE (982,9 mila t., -5,9%). Dopo la ripida crescita registrata nel 2014 (1,8 M.t., +20,1%), le importazioni sono nuovamente aumentate (+11,3%), raggiungendo 2,0 M.t., distaccando il livello del 2008 solo per 76,8 mila t. in meno. L’aumento è stato trainato da quelle extra-UE (882,5 mila t., +34,9%), mentre quelle UE sono diminuite (1,1 M.t., -2,1%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma negativo e in peggioramento, passando da 524,9 mila t. del 2014 a 755,2 mila t. del 2015. Tale declino sintetizza l’ulteriore deterioramento del disavanzo dei Paesi extra-UE, da 422,5 mila t. del 2014 a 614,8 mila t. del 2015, e la relativa stabilità di quello UE, da 102,5 mila t. del 2014 a 140,5 mila t. del 2015. Lamiere a freddo Lamiere a freddo Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 4.000 40% 800 3.500 20% 3.000 0% Saldo esportazioni-importazioni 400 0 -2,3% 2.500 -140,5 - 400 -614,8 - 20% -755,2 - 800 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 1.600 2006 - 1.200 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 - 60% 2007 1.500 2006 2.119 - 40% 2005 2.000 2015 000 t. Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Banda stagnata e cromata Nel 2015 il consumo apparente di banda stagnata e cromata ha registrato un nuovo miglioramento (+55,2 mila t., +7,0%) attestandosi a 845,3 mila t. Dopo i rallentamenti degli anni precedenti, nel 2015 le esportazioni sono tornate a crescere (68,3 mila t., +29,9%), trainate, innanzitutto da quelle dirette al mercato europeo (39,1 mila t., +53,0%) e in misura più modesta da quelle al mercato extra-UE (29,2 mila t., +8,1%). Anche in questo comparto le importazioni sono aumentate rispetto all’anno precedente (836,2 mila t., +1,2%), ma a differenza dell’andamento degli altri comparti, la crescita risulta dall’incremento di quelle europee (534,7 mila t., +5,5%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (301,5 mila t., -5,6%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma in disavanzo, ma in lieve attenuazione rispetto all’anno precedente: da 773,8 mila t. del 2014 a 767,9 mila t. del 2015. Il disavanzo dei Paesi europei è aumentato da 481,5 mila t. a 495,7 mila t., mentre quello dei Paesi extra-UE è diminuito da 292,3 mila t. a 272,3 mila t. 36 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Banda stagnata e cromata 15% - 200 -272,3 - 300 - 400 -495,7 - 500 - 600 - 700 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) 2014 2013 2012 2011 - 900 2015 -767,9 - 800 2010 2015 2014 2013 - 15% 2012 600 2011 - 10% 2010 650 2009 - 5% 2008 700 2007 0% 2006 750 2005 5% 2009 7,0% 800 0 - 100 2008 845,3 10% 850 Saldo esportazioni-importazioni 2007 900 000 t. 2006 Variazione % anno su anno 2005 000 t. Banda stagnata e cromata Consumo apparente Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici Dopo la relativa stabilità dell’anno precedente, nel 2015 il consumo apparente di lamiere zincate e con altri rivestimenti metallici, 3,1 M.t., è aumentato del 24,5% segnando in termini assoluti la seconda crescita maggiore (+616,5 mila t.) dopo quella dei coils a caldo. Le esportazioni hanno confermato il trend positivo degli ultimi anni raggiungendo un nuovo massimo storico dal 1999: 2,3 M.t., in aumento dell’1,5% (+34,7 mila t.). Tale miglioramento sintetizza, da un lato, il nuovo incremento di quelle extra-UE (636,2 mila t., +19,4%) – con una crescita in continua espansione dal 2008 – e dall’altro la diminuzione di quelle UE (1,7 M.t., -4,0%). Le importazioni, 1,3 M.t., sono aumentate del 31,2%, con incrementi sia per quelle UE (860,3 mila t., +25,8%) – che con un aumento di 176,4 mila t. registrano la crescita più marcata tra i prodotti descritti nel paragrafo – sia per quelle extra-UE (409,0 mila t., +44,4%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in peggioramento, passando da 1,3 M.t. del 2014 a 1,0 M.t. del 2015 – il maggior avanzo commerciale tra i prodotti piani. La riduzione dell’avanzo ha interessato sia quello dei Paesi UE, da 1,0 M.t. a 798,1 mila t., sia quello dei Paesi extra-UE, da 249,7 mila t. a 227,2 mila t. Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici Lamiere zincate a caldo e con altri rivestimenti metallici 000 t. Consumo apparente 4.000 Saldo esportazioni-importazioni Variazione % anno su anno 000 t. 30% 1.500 24,5% 3.500 15% 1.025 798,1 500 3.136 3.000 1.000 0% 227,2 0 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 37 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 1.000 2006 - 500 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 - 30% 2007 2.000 2006 -15% 2005 2.500 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere elettrozincate Anche nell’ultimo anno il consumo apparente di lamiere elettrozincate si è confermato in forte discesa, pari a 87,4 mila t., in calo del 26,2% (-31,0 mila t.). Nel 2015 le esportazioni sono tornate in territorio negativo (103,7 mila t., -13,2%), affossate sia da quelle UE (78,1 mila t., -14,6%) sia da quelle extra-UE (25,6 mila t., -8,5%). Nonostante la forte debolezza della domanda interna, le importazioni sono aumentate (63,7 mila t., +5,1%), a vantaggio di quelle UE (58,5 mila t., +6,3%), mentre quelle extra-UE, 5,1 mila t., sono diminuite (-6,5%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in attenuazione, passando da 58,9 mila t. del 2014 a 40,0 mila t. del 2015, con rallentamenti per entrambi i gruppi di Paesi: Paesi europei, da 36,4 mila t. a 19,6 mila t., e Paesi extra-UE, da 22,4 mila t. a 20,4 mila t. Lamiere elettrozincate 000 t. Lamiere elettrozincate Consumo apparente Variazione % anno su anno 000 t. 425 40% 100 350 20% 275 0% Saldo esportazioni-importazioni 80 200 - 20% -26,2% 125 - 40% 60 40 40,0 20 20,4 19,6 0 - 20 - 40 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 60 2006 - 60% 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 87,4 50 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Lamiere con rivestimenti organici Nel 2015 il consumo apparente di lamiere con rivestimenti organici, 545,7 mila t., è aumentato del 16,9% (+78,8 mila t.), crescita in accelerazione rispetto al 3,6% del 2014. Le esportazioni, 407,4 mila t., sono diminuite dell’1,3% (-5,3 mila t.), trainate dal calo di quelle UE (345,7 mila t., -2,3%) in parte attenuato dal miglioramento di quelle extra-UE (61,8 mila t., +4,7%). Le importazioni, 172,1 mila t., hanno registrato un nuovo incremento (+14,6 mila t., +9,3%), per il secondo anno consecutivo a mero vantaggio di quelle UE (118,8 mila t., +42,2%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (53,4 mila t., -27,9%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma diminuisce da 255,2 mila t. nel 2014 a 235,3 mila t. del 2015. L’avanzo dei Paesi UE si riduce, da 270,2 mila t. a 226,9 mila t., e quello dei Paesi extra-UE migliora passando da un disavanzo di 15,0 mila t. a un avanzo di 8,4 mila t. 38 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Lamiere con rivestimenti organici Lamiere con rivestimenti organici Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni 000 t. Variazione % anno su anno 700 30% 20% 10% 0% Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo Paesi Extra UE Saldo UE (28) 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2005 2015 2014 - 300 2013 - 30% 2012 400 2011 - 200 2010 - 20% 2009 450 2008 - 100 2007 - 10% 2006 500 2005 8,4 0 2009 545,7 550 100 2008 600 235,3 226,9 200 2007 650 300 2006 16,9% 000 t. Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Tondo per cemento armato Dopo la modesta ripresa del 2014, quando il consumo apparente di tondo per cemento armato interruppe la caduta in atto dal 2007, nell’ultimo anno la domanda nazionale del comparto è tornata in territorio negativo, con una diminuzione del 7,9% (-131,9 mila t.) e ferma a 1,5 M.t., mai così bassa dal 1999. In sintonia con il rallentamento dell’anno precedente, anche nel 2015 le esportazioni si sono confermate in declino: 1,6 M.t. (-71,6 mila t., -4,4%). La flessione ha interessato sia quelle UE (301,7 mila t., -6,9%) sia quelle extra-UE (1,3 M.t., -3,8%). Le importazioni, 62,6 mila t., sono aumentate del 31,7% (+15,1 mila t.), trainate dal marcato incremento di quelle extra-UE (45,4 mila t., +86,8%) in parte attenuato dal calo di quelle UE (17,1 mila t., -26,1%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo – il maggiore tra i prodotti presentati nel paragrafo –, ma in peggioramento, passando da 1,6 M.t. del 2014 a 1,5 M.t. del 2015. La diminuzione del saldo ha interessato sia l’avanzo dei Paesi europei, da 300,9 mila t. a 284,6 mila t., sia quello dei Paesi extra-UE, da 1,3 M.t. a 1,2 M.t. Tondo per cemento armato Tondo per cemento armato Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni 000 t. Variazione % anno su anno 6.000 10% 5.000 0% 4.000 -7,9% 000 t. 2.000 1.600 1.494 1.210 1.200 -10% 800 - 20% 3.000 400 - 30% 2.000 284,6 0 1.535 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 39 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 400 2005 - 40% 1.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Vergella Nel 2015 il consumo apparente di vergella, 3,7 M.t., è aumentato del 12,1% registrando in termini assoluti la crescita più marcata tra i prodotti lunghi (+401,3 mila t.). Le esportazioni si sono mantenute sui livelli dell’anno precedente, attestate a 1,1 M.t. sono diminuite del 2,5% (-27,0 mila t.), con un calo maggiore per quelle extra-UE (491,9 mila t., -3,9%) rispetto a quelle UE (570,6 mila t., -1,2%). Le importazioni, 1,3 M.t., sono aumentate del 17,6% (+198,6 mila t.), con incrementi sia per quelle UE (943,3 mila t., +10,8%) sia per quelle extra-UE (380,5 mila t., +38,8%), in particolare quest’ultime hanno segnato l’aumento più marcato in termini assoluti (+106,4 mila t.) nel comparto dei lunghi. Il saldo degli scambi con l’estero si conferma in disavanzo e peggiora, da 35,8 mila t. del 2014 a 261,3 mila t. del 2015. La diminuzione sintetizza, da un lato, l’aumento del disavanzo dei Paesi UE, da 273,4 mila t. a 372,7 mila t., e, dall’altro, la riduzione dell’avanzo dei Paesi extra-UE, da 237,6 mila t. a 111,4 mila t. Vergella Vergella Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni 6.000 45% 5.500 30% 5.000 12,1% 15% 400 111,4 0 -261,3 - 400 - 1.200 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2014 2013 2012 2011 2005 - 1.600 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 - 45% 2006 3.000 2005 - 30% 2010 3.713 3.500 - 800 2009 - 15% 2008 4.000 2007 0% 2006 4.500 -372,7 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Laminati mercantili Nel 2015 il consumo apparente di laminati mercatili è stato pari a 3,0 M.t., in calo del 5,3% (-165,5 mila t.) sull’anno precedente. Le esportazioni, 1,2 M.t., sono aumentate del 9,2% (+97,6 mila t.), con incrementi in termini assoluti simili tra i due gruppi di Paesi: UE (986,7 mila t., +48,9 mila t., +5,2%) ed extra-UE (172,8 mila t., +48,7 mila t., +39,3%). Le importazioni, 637,6 mila t., sono aumentate dell’8,2% (+48,3 mila t.), con una crescita più marcata per quelle UE (458,6 mila t., +9,3%) rispetto a quella extra-UE (179,0 mila t., +5,5%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo e in lieve miglioramento, passando da 472,6 mila t. del 2014 a 521,9 mila t. del 2015, grazie sia al miglioramento dell’avanzo dei Paesi UE, da 518,2 mila t. a 528,1 mila t., sia alla riduzione del disavanzo dei Paesi extra-UE, da 45,6 mila t. a 6,2 mila t. 40 2015 000 t. Variazione % anno su anno Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Laminati mercantili Laminati mercantili Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni Variazione % anno su anno 000 t. 000 t. 4.000 75% 3.500 50% 3.000 25% 1.200 800 2.965 0% 2.500 528,1 521,9 400 - 5,3% - 25% 1.500 - 50% 1.000 - 75% -6,2 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 400 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 0 2015 2.000 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Travi Nel 2015 il consumo apparente di travi, 594,6 mila t., è aumentato del 2,1% (+12,0 mila t.) sull’anno precedente. Le esportazioni, 306,6 mila t., sono diminuite del 20,8% (-80,6 mila t. – la maggiore riduzione in termini assoluti tra i prodotti lunghi), affossate dalla caduta di quelle UE (220,4 mila t., -82,5 mila t., -27,2%) in parte attenuata dal lieve miglioramento di quelle extra-UE (86,2 mila t., +1,9 mila t., +2,3%). Le importazioni, 236,3 mila t., sono aumentate del 36,0% (+62,6 mila t.): quelle UE (227,0 mila t., +57,8 mila t., +34,2%) e quelle extra-UE sono raddoppiate da 4,6 mila t. a 9,3 mila t. Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma in marcato calo, da 213,5 mila t. del 2014 a 70,3 mila t. del 2015. Il saldo dei Paesi UE è passato da un avanzo di 133,8 mila t. ad un disavanzo di 6,5 mila t., mentre l’avanzo dei Paesi extra-UE è rimasto pressoché stabile, da 79,7 mila t. a 76,8 mila t. Travi Travi Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni Variazione % anno su anno 000 t. 1.100 30% 600 1.000 20% 500 900 10% 000 t. 400 300 2,1% 800 0% 700 - 10% 600 594,6 - 20% 0 500 - 30% - 100 100 76,8 70,3 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 41 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 -6,5 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 200 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Rotaie e armamento ferroviario Dopo il marcato calo dell’anno precedente superiore al 50%, nel 2015 il consumo apparente di rotaie e armamento ferroviario, 107,1 mila t, ha segnato un lieve miglioramento (+28,5 mila t., +36,2%) sul dato del 2014. Le esportazioni hanno confermato il trend negativo in corso dal 2011 e, attestate a 103,3 mila t., sono diminuite del 14,2% (-17,1 mila t.), con riduzioni sia per quelle UE (12,5 mila t., -25,5%) sia per quelle extra-UE (90,8 mila t., -12,4%). A differenza di quanto osservato per gli altri prodotti, le importazioni sono diminuite (14,5 mila t., -12,3%): quelle UE (13,4 mila t., -9,0%) e quelle extra-UE (1,1 mila t., -38,9%). Il saldo degli scambi con l’estero si conferma positivo, ma diminuisce da 103,9 mila t. del 2014 a 88,8 mila t. del 2015. Il peggioramento ha interessato in particolare l’avanzo dei Paesi extra-UE, da 101,8 mila t. a 89,7 mila t., mentre i Paesi UE sono passati da un avanzo di 2,1 mila t. a un disavanzo di circa mille tonnellate. Rotaie e armamento ferroviario Rotaie e armamento ferroviario Consumo apparente Saldo esportazioni-importazioni Variazione % anno su anno 000 t. 200 300% 150 200% 250 200 150 107,1 100 100% 88,8 89,7 100 36,2% 50 0% - 0,9 0 Saldo totale Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 42 Saldo UE (28) Saldo Paesi Extra UE 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 - 50 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 - 100% 2005 0 2015 50 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 2 Associazione Prima Trasformazione e Tubi Nel 2015 l’attività delle imprese nazionali del comparto della prima trasformazione ha segnato complessivamente un rallentamento sull’anno precedente. Per quanto concerne gli scambi commerciali alcuni settori sono stati in grado di mantenere e rafforzare le posizioni competitive sui mercati esteri. In sintonia con l’andamento della siderurgia primaria si riscontra un generale aumento delle importazioni, per alcuni con una maggiore pressione competitiva da parte dei partner europei e per altri da parte dei Paesi extra-UE. Nastro a freddo inferiore a 600 mm Nel 2015 l’attività dei produttori nazionali di nastri a freddo inferiori a 600 mm ha registrato una nuova diminuzione: le consegne totali sono state pari a 276,2 mila t., in calo del 4,6% (-13,3 mila t.). Seguendo l’andamento dell’anno precedente, anche nel 2015 il calo sintetizza, da un lato, la nuova flessione delle consegne di nastro a basso carbonio, che pari a 201,6 mila t. sono diminuite del 6,6% (-14,2 mila t.), e dall’altro, il miglioramento di quelle dell’alto carbonio, che attestate a 74,6 mila t. sono aumentate dell’1,3% (+923 mila t.). Gli scambi con l’estero mostrano il miglioramento delle esportazioni, che pari a 205,7 mila t. sono aumentate dell’1,8% (+3,7 mila t.) sull’anno precedente, grazie all’incremento di quelle extra-UE (32,1 mila t., +17,8%) e alla relativa stabilità di quelle UE (173,5 mila t., -0,7%). Le importazioni, 115,3 mila t., sono aumentate dell’1,2% (+1,4 mila t.), sostenute dalla crescita di quelle UE (63,6 mila t., +5,2%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (51,7 mila t., -3,3%). Nel 2015 il consumo apparente nazionale, 185,9 mila t., si è confermato in diminuzione (-15,6 mila t., -7,7%) sull’anno precedente. Trafilati in barre Dopo la ripresa registrata nei due anni precedenti, nel 2015 la produzione totale italiana di trafilati in barre (escluso inossidabile) è tornata in territorio negativo, attestata a 749,8 mila t. in calo del 2,2% (-16,7 mila t.). La flessione risulta dall’arretramento degli acciai di base e qualità (338,1 mila t., -3,8%) e degli acciai al carbonio (148,2 mila t., -4,8%), da un lato, e dal miglioramento degli acciai automatici (263,4 mila t., +1,6%), dall’altro lato. Per quanto concerne gli scambi con l’estero, le esportazioni, 423,6 mila t., hanno registrato un nuovo aumento (+5,4 mila t., +1,3%) in linea con il trend positivo dei due anni precedenti. L’incremento è stato sostenuto da quelle UE (366,8 mila t., +1,5%), mentre quelle extra-UE sono rimaste sullo stesso livello dell’anno precedente (56,8 mila t.). Le importazioni si sono confermate in ascesa (42,9 mila t., +2,8%), trainate dalla crescita di quelle extra-UE (10,3 mila t., +22,2%) in parte attenuata dal rallentamento di quelle UE (32,6 mila t., -2,0%). Nel 2015 la domanda nazionale, stimata in 438,0 mila t., ha registrato un nuovo miglioramento (+4,6%) sull’anno precedente. Derivati vergella Nel 2015 la produzione totale di fili, 1,3 M.t., è stimata in aumento di circa il 3,5% sull’anno precedente, tasso di crescita in accelerazione rispetto al 2,5% registrato nel 2014. Le esportazioni di filo dolce e duro sono state pari a 407,4 mila t., in aumento del 4,6% sull’anno precedente. In sintonia con l’andamento del 2014, l’incremento è stato trainato dalla nuova crescita di quelle di filo dolce (276,7 mila t., +9,2%), mentre quelle di filo duro sono ulteriormente diminuite (130,7 mila t., -4,1%). Diversamente dall’andamento dal mercato nel suo complesso, nel 2015 le importazioni di filo dolce e dure, 130,9 mila t., sono diminuite del 4,2% sull’anno precedente, a seguito del calo di quelle di filo dolce (72,6 mila t., -8,3%), in parte attenuato dall’aumento di quelle di filo duro (58,3 mila t., +1,5%). 43 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Fucinati Nel 2015 la produzione è rimasta sui livelli dell’anno precedente e pari a 1,2 M.t. Dopo la crescita dei due anni precedenti, nel 2015 le esportazioni, 488,9 mila t., sono diminuite del 9,3%, con flessioni sia per quelle UE (272,0 mila t., -10,7%) sia per quelle extra-UE (216,9 mila t., -7,4%). Analogamente le importazioni, dopo gli aumenti dei due anni precedenti, sono diminuite (151,3 mila t., -3,4%), segnando un calo maggiore per quelle UE (82,4 mila t., -5,7%) rispetto a quelle extra-UE (68,9 mila t., -0,8%). Tubi Nel 2015 la produzione di tubi è stimata in calo tra il 3-4% sull’anno precedente, a seguito del crollo delle produzioni destinate al settore oil&gas, mentre, in generale, gli altri comparti sono stati caratterizzati da andamenti positivi. Le esportazioni sono state pari a 3,2 M.t., in diminuzione del 3,1% sull’anno precedente, affossate dalla caduta di quelle di tubi senza saldatura (459 mila t., -30,5%) in parte attenuata dall’aumento di quelle di tubi saldati (2,7 M.t., +3,8%). Dopo l’incremento dell’anno precedente, nel 2015 le importazioni di tubi, 722 mila t., sono diminuite del 2,2%, sintetizzando il calo di quelle di tubi senza saldatura (466 mila t., -3,7%) e il lieve aumento di quelle di tubi saldati (256 mila t., +0,8%). 44 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 3 Associazione Acciai Speciali Nel 2015 la produzione di acciai speciali (acciaio grezzo) ha confermato il trend in diminuzione degli anni precedenti, con un calo del 3,1% e ferma a 6,1 M.t. Diversamente la produzione di laminati a caldo in acciaio speciale ha segnato un lieve rimbalzo sul dato del 2014: attestata a 3,8 M.t. in aumento dello 0,9%. L’incremento assomma l’aumento della produzione dei lunghi (2,7 M.t., +4,6%) e il calo di quella di piani (1,1 M.t., -7,3%) – il terzo calo consecutivo dal 2012. Acciai inossidabili Dopo i cali dei due anni precedenti, nel 2015 la produzione di acciai inossidabili a caldo (piani+lunghi) è aumentata del 2,0% (+23,8 mila t.) sull’anno precedente attestandosi a 1,2 M.t. Nel 2015 il consumo apparente di laminati inossidabili, 1,6 M.t., è diminuito dell’1,0% (-16,4 mila t.) rimanendo superiore al dato medio del periodo 2010-2014 (1,5 M.t.) per l’8,9% (+132,9 mila t.). La flessione dell’ultimo anno ha interessato entrambi i principali comparti: lunghi (308,4 mila t., -3,6%) e piani (1,3 M.t., -0,4%). Per quanto concerne gli scambi con l’estero il settore presenta alcune peculiarità rispetto all’andamento generale. Le esportazioni, 712,8 mila t., sono aumentate del 4,2% sull’anno precedente, sostenute dalla crescita di quelle UE (494,9 mila t., +13,9%), mentre quelle extra-UE sono diminuite (218,0 mila t., -12,7%). Complessivamente l’aumento è stato esteso a entrambi i comparti, lunghi (102,5 mila t., +1,9%) e piani (610,3 mila t., +4,6%), grazie alla migliore performance sul mercato UE, lunghi (33,6 mila t., +3,5%) e piani (461,3 mila t., +14,7%). Per le esportazioni dirette ai Paesi extra-UE si rileva un diverso andamento: quelle di lunghi sono migliorate (68,9 mila t., +1,2%), mentre quelle di piani sono diminuite (149,1 mila t., -17,9%). Le importazioni sono rimaste sui livelli dell’anno precedente (1,2 M.t., +0,6%) sintetizzando la crescita di quelle UE (703,2 mila t., +10,3%) e la diminuzione di quelle extra-UE (482,8 mila t., -10,8%). In particolare, quelle di lunghi sono diminuite (133,1 mila t., -10,2%), grazie al calo di quelle extra-UE (31,0 mila t., -31,9%), mentre quelle dai Paesi UE sono rimaste pressoché stabili (102,0 mila t., -0,5%). Le importazioni di piani, invece, sono aumentate (1,1 M.t., +2,2%), a seguito dell’aumento di quelle UE (601,2 mila t.,+12,3%) in parte attenuato dal calo di quelle extra-UE (451,8 mila t., -8,8%). Acciai inossidabili laminati piani Acciai inossidabili laminati lunghi Consumo apparente variazione % anno su anno 000 t. 1.800 60% 1.600 40% variazione % anno su anno 000 t. 400 40% 350 20% 20% 1.400 0% - 0,4% 200 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 45 0% - 20% - 40% 2005 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 - 40% 2007 800 2006 - 20% 2005 1.000 - 3,6% 250 2006 1.200 308,4 300 1.316 2015 Consumo apparente Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO Acciai da costruzione Nel 2015 la produzione di acciai legati e non legati lunghi (lingotti, semilavorati e laminati a caldo), 3,9 M.t., ha segnato un lieve miglioramento sull’anno precedente (+36,8 mila t., +0,9%). Lingotti per forgia Nel 2015 la produzione di lingotti per forgia, 940,0 mila t., è diminuita del 3,8% sull’anno precedente, anno nel quale la stessa aumentò in modo sensibile (977,1 mila t., +20,0%). In sintonia nel 2015 anche la domanda nazionale di lingotti per forgia è diminuita, attestata a 892,7 mila t. in calo del 3,3% sull’anno precedente. Lingotti per forgia Consumo apparente 000 t. anno su anno variazione % 40% 1.200 1.100 30% 1.000 20% 900 892,7 10% 0% 800 - 3,3% 700 - 10% 2015 2014 2013 2012 2011 2010 - 40% 2009 400 2008 - 30% 2007 500 2006 - 20% 2005 600 Elaborazioni su dati Federacciai e ISTAT 46 Relazione annuale 2015 PARTE II - ASSOCIAZIONI DI COMPARTO 4 Associazione Italiana Elettrosiderurgia - A.I.E. Nel 2015 la produzione di acciaio colato al forno elettrico, 17,2 M.t., è rimasta stabile sull’anno precedente, ma con una quota sulla produzione totale in ascesa dal 72,5% del 2014 al 78,2% del 2015. Produzione di acciaio in Italia M.t. 35 30 25 20 15 10 5 Forno elettrico 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 0 Ciclo integrale Elaborazioni su dati Federacciai Anche nel 2015 l’Italia si è confermata il primo produttore europeo di acciaio colato da forno elettrico sia in termini assoluti sia relativi. Produzione di acciaio da forno elettrico 2015 Produzione di acciaio da forno elettrico 2015 % sul totale acciaio grezzo 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 0% 20 M.t. Italia Italia Germania Germania Spagna Spagna Francia Francia Polonia Polonia Regno Unito Regno Unito 10% 20% Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel Produzione acciaio da forno elettrico nel 2015 2015 M.t. % totale Italia 17,2 78,2% Germania 12,6 29,6% Spagna 10,1 68,3% Francia 5,2 34,4% Polonia 3,9 42,2% Regno Unito 1,8 16,2% 65,4 39,4% Unione europea (28) Elaborazioni su dati Federacciai e World Steel 47 Relazione annuale 2015 E T N E I B M A ’ L L E D RISPETTO 48 Relazione annuale 2015 FUTURO O I A I C C A 3. LE TEMATICHE GENERALI Attività verso l’Unione europea Energia Ambiente Attività di comunicazione Rottame - Nuovo Campsider Fiscalità 49 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 1 Attività verso l’Unione europea Il 2015 ha visto il settore acciaio influenzare significativamente l’agenda delle istituzioni europee. Due in particolare i temi che hanno catalizzato l’attenzione di politici e media, culminata poi con la manifestazione a Bruxelles nel febbraio 2016: l’impennata di importazioni in dumping dalla Cina, legate al rallentamento dell’economia della Cina e alla massiccia sovraccapacità produttiva del Paese, e l’emergere della questione della concessione o meno alla stessa dello status di economia di mercato. Gli altri temi europei su cui si è concentrata l’attenzione di Federacciai sono la riforma della direttiva Emissions Trading Scheme 2021-2030, il pacchetto sull’Economia Circolare con la correlata revisione della direttiva-quadro sui rifiuti (per i quali si rimanda al capitolo Ambiente di questa relazione) e la strategia sull’Unione Energetica. Molto propositiva e proattiva l’attività di Federacciai su tutti i temi in questione, sviluppatasi con iniziative a livello di Commissione, Parlamento Europeo e Rappresentanza Permanente italiana, e realizzata attraverso numerosi incontri forieri di sviluppi nel corso del 2016, condotti sempre ai massimi livelli con importanti risvolti operativi. 1.1 Cina - Market Economy Status La questione se concedere o meno alla Cina lo status di economia di mercato costituisce uno dei temi politicamente ed economicamente più dirompenti degli ultimi anni, su cui l’Unione europea sarà chiamata a decidere entro la fine del 2016. La Cina è membro dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO) dal 2001. La sua partecipazione è disciplinata da un protocollo di adesione che, in deroga alle norme generali in materia di antidumping, prevede regole specifiche applicabili ai paesi c.d. “non market economy”, così definiti quando i prezzi e fattori di produzione non seguono normali dinamiche di mercato ma sono il risultato di una capillare ingerenza dello stato nel funzionamento dell’economia. All’origine delle preoccupazioni espresse dall’industria manifatturiera europea e dall’acciaio in particolare (e che inevitabilmente alimentano una volta di più lo schema di un’Europa del sud contrapposta a un’Europa del nord), è una disposizione del protocollo di adesione che prevede che, da dicembre 2016, non sarà più possibile per l’UE utilizzare l’attuale metodo di calcolo del dumping basato sull’esclusivo utilizzo dei prezzi e costi praticati in un paese a economia di mercato (c.d. “analogue country”), ignorando pertanto quelli cinesi. La Cina sostiene che da dicembre 2016 essa sarà a tutti gli effetti un’economia di mercato, con l’importante corollario che da quella data in poi, in caso di avvio di indagini antidumping da parte UE, il calcolo del margine di dumping andrà fatto usando unicamente i prezzi e costi cinesi, escludendo pertanto ogni altra metodologia di ricostruzione dei costi, che la Cina considererebbe illegittima e quindi impugnabile davanti alla WTO. Federacciai è stata tra i primi a porre per tempo e con argomenti puntuali il tema nelle varie sedi UE, trovando ascolto tra l’altro nel Parlamento Europeo, che ha riverberato su ampia scala le preoccupazioni della siderurgia circa gli impatti dirompenti che un riconoscimento isolato dello status di market economy alla Cina potrebbe avere sulla base manifatturiera del continente, e quindi sull’occupazione diretta e indiretta a questa legata. Impatti che sono stati quantificati da uno studio statunitense tra 1,7 e 3,5 milioni di posti di lavoro a rischio, con riduzione del PIL europeo da 1 a 2 punti percentuali. Molto capillare l’azione di sensibilizzazione avviata sin dai primi mesi del 2015 da Federacciai insieme a Governo, Confindustria e Eurofer. Vale la pena sottolineare che molte delle scelte comunicative e strategie di lobby adottate successivamente hanno visto e tuttora vedono in Federacciai un punto di riferimento strategico. Momenti significativi di queste attività sono stati i diversi incontri-dibattito al Parlamento europeo, culminati con una forte lettera ai Commissari 50 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI UE grazie alla quale è stato possibile scongiurare la decisione del riconoscimento del MES alla Cina ai primi mesi del 2016, che a metà del 2015 sembrava sostanzialmente già presa. L’attività di sensibilizzazione procede su tutti i fronti istituzionali UE, con l’obiettivo di evitare “fughe in avanti” della Commissione europea all’interno della quale diversi esponenti sembrano guardare con favore a una rapida concessione alla Cina dello status di market economy, convinti che l’apertura incondizionata alla potenza asiatica possa portare solo benefici. 1.2 Politica commerciale Federacciai svolge un costante monitoraggio, in coordinamento con Eurofer, dei flussi commerciali di import extraUE che interessano la siderurgia italiana, valutandone impatti e possibili sviluppi in chiave antidumping e antisovvenzione. Stesso screening viene effettuato anche rispetto alle misure di difesa commerciale avviate da Paesi extra-UE che colpiscono aziende italiane. Sedici le misure di difesa commerciale complessivamente in vigore per l’acciaio, di cui 3 decise nel 2015: laminati piani inox a freddo da Cina e Taiwan (solo antidumping), lamierino magnetico da Cina, Russia, Giappone, Usa e Corea del sud, tubi in ghisa dall’India. Con riferimento alle nuove indagini, su un totale di 9 nel 2015 4 hanno riguardato l’acciaio, di cui 1 anti-sovvenzione (tubi in ghisa dall’India). I prodotti interessati sono il tondo high fatigue performance (Cina), i tubi inox (Cina, Taiwan) e i laminati piani a freddo (Cina e Russia), mentre l’indagine antisovvenzione sui piani inox a freddo da Taiwan si è conclusa senza misure. Infine, 6 i riesami alla scadenza conclusisi con la conferma delle misure in vigore. Nuove investigazioni avviate 2006-2015 40 35 30 25 20 15 10 Totale Acciaio 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 0 2006 5 Elaborazioni su dati DG TRADE 51 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 1.3 Consiglio Competitività UE Prendendo avvio dalla crisi della siderurgia inglese, entrata nel 2015 in una fase acuta culminata poi nel 2016 con la decisione del gruppo Tata di cedere al mercato gli asset europei, e con forte pressione del settore nei vari Paesi, il Consiglio Competitività UE ha adottato a novembre 2015 delle conclusioni politiche in cui, con riferimento specifico all’acciaio e al problema della sovraccapacità cinese, chiede alla Commissione europea di: • Fare pieno e tempestivo uso degli strumenti di difesa commerciale a disposizione dell’UE, con l’obiettivo di assicurare pienamente il level playing field rispetto alle importazioni provenienti dai paesi terzi. • Adottare quanto prima la proposta di riforma dei regolamenti UE antidumping e antisovvenzione, approvati in prima lettura dal Parlamento europeo nel 2014 e da allora arenati in Consiglio UE per l’opposizione dei paesi centro-nordici. • Rafforzare la competitività dei settori energivori, agendo sui costi energetici da un lato e sul versante della riforma direttiva ETS dall’altro lato, con l’obiettivo di non penalizzare nell’assegnazione delle quote gratuite i settori a maggiore rischio carbon leakage. • Organizzare una “High Level stakeholders’ conference” che, insieme ai sindacati europei, come forum di analisi e proposta in termini di iniziative. 1.4 Unione Energetica Il pacchetto di proposte sull’Unione Energetica, del febbraio 2015, definisce la strategia di politica energetica a lungo termine dell’UE e si articola essenzialmente su due provvedimenti: • Una comunicazione sulla strategia dell’Unione Energetica. • Una comunicazione sull’obiettivo di interconnessione della rete elettrica. La prima Comunicazione punta a costruire la politica energetica europea attorno cinque dimensioni tra loro integrate: • • • • • Sicurezza energetica e solidarietà. Un mercato dell’energia completamente integrato. Efficienza energetica come strumento di moderazione della domanda. Decarbonizzazione dell’economia. Ricerca, innovazione e competitività. Obiettivo della comunicazione sulle interconnessioni della rete elettrica è realizzare entro il 2030 il 15% di interconnessioni della capacità produttiva elettrica installata per ogni Stato Membro. Funzionale al raggiungimento di tale obiettivo saranno in particolare i Progetti di Interesse Comune, 52 progetti legati alle interconnessioni approvati dall’UE nel 2013 di cui alcuni relativi all’Italia per i collegamenti con Francia, Svizzera e Austria, con l’ambizione di portarne la capacità di interconnessione al 12% entro il 2020. Federacciai e Eurofer hanno evidenziato al legislatore europeo le seguenti priorità: • L’Unione Energetica deve contribuire a risolvere il problema dei costi dell’energia elettrica, che in Europa sono il doppio rispetto a quelli degli Sati Uniti e rappresentano un serio ostacolo agli investimenti del settore. • Occorre definire in Europa una strategia cost-effective di decarbonizzazione che assicurari un corretto level playing field su scala globale. In particolare per il periodo 2021-2030 la direttiva ETS dovrà garantire il 100% di quote gratuite a livello di best performers e sulla base di benchmark realistici, e prevedere uno strumento armonizzato di compensazione dei costi indiretti. • È importante consentire il mantenimento dei regimi esistenti di esenzione dagli oneri vari legati allo sviluppo delle fonti energetiche pulite. 52 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 1.5 Relazione del Parlamento europeo sui metalli di base A livello di Parlamento europeo, merita una sottolineatura la relazione dell’on. Edouard Martin sui c.d. metalli di base (acciaio, alluminio, zinco, rame, nickel, piombo), testo inizialmente finalizzato a sollevare su un piano generale la competitività dell’industria europea dei metalli ferrosi e non, ma che di fatto, per l’ampiezza dei temi poi affrontati, ha fatto in qualche modo da apripista all’interno delle principali forze politiche del Parlamento europeo su questioni di rilevante impatto come le compensazioni dei costi indiretti ETS e il MES Cina. Le linee d’indirizzo del documento europarlamentare riflettono ampiamente le proposte e gli emendamenti formulati da Federacciai, in particolare: • Sul primo aspetto (compensazione costi indiretti ETS), la relazione critica lo strumento dell’aiuto di stato e sollecita l’adozione di un meccanismo armonizzato a gestione europea che utilizzi le quote della market stability reserve per compensare i settori energivori in tutti gli stati membri. Sottolinea inoltre che per i metalli di base non appare possibile trasferire i costi ETS agli utilizzatori finali. • Sul MES Cina la relazione mette in guardia dagli impatti negativi, in particolare per l’acciaio, sul piano sia economico che occupazionale da un riconoscimento isolato da parte dell’UE alla Cina dello status di market economy. Sollecita poi gli stati membri a sbloccare quanto prima la riforma TDI, velocizzandone la durata delle indagini. • Il testo solleva inoltre il tema del rottame ed il ruolo positivo svolto da questo e dai by-product nella prospettiva della realizzazione di una Circular Economy in Europa, chiedendone maggiore incentivazione a fronte in particolare di un trade balance che vede volumi in uscita di rottame superiori a quelli in entrata. • Altro punto evocato infine nel testo è quello delle c.d. misure di aggiustamento alle frontiere, rivolto nelle intenzioni a prevedere l’utilizzo di certificati CO2 anche per l’importazione da paesi terzi di semiprodotti e prodotti finiti di acciaio e metalli non ferrosi, ipotesi che successivamente è stata di fatto scartata e ricondotta a una generica formulazione che ne condiziona l’utilizzo all’assenza di impegni chiari e verificabili nell’accordo globale sul cambiamento climatico, oltre che a un’attenta analisi d’impatto. 53 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 2Energia I principali temi energetici per il settore nel 2015 hanno interessato la disciplina sui cosiddetti “energivori”, l’efficienza energetica e l’interconnector. Federacciai si è impegnata nel suo ruolo di leader promotore di interventi e innovazioni a favore delle aziende del settore nei confronti delle istituzioni e all’interno del sistema Confindustria. 2.1 Imprese a forte consumo di energia Il 2015 è stato caratterizzato da una pesante incertezza sull’applicazione della normativa a favore delle imprese a forte consumo di energia, legata alla mancata conclusione della procedura di verifica della misura da parte della Commissione europea. Nel corso dell’anno si sono susseguiti, pertanto, interventi dell’Autorità per l’energia il gas e i servizi idrici che hanno rimandato l’erogazione delle agevolazioni spettanti per l’anno 2014 alle aziende che hanno regolarmente effettuato la registrazione all’elenco delle imprese riconosciute energivore. Federacciai ha supportato le aziende in tutte le fasi dell’iter procedurale, informando e aggiornando per mezzo di circolari e comunicazioni e rispondendo alle richieste delle singole aziende. 2.2 Efficienza energetica Diagnosi energetiche Il 2015 ha rappresentato un anno importante per l’industria siderurgica in tema di efficienza energetica. Per effetto delle disposizioni del D.Lgs.102/2014 infatti le grandi imprese e le imprese energivore hanno eseguito e presentato (entro il 5 dicembre) la propria diagnosi energetica, strumento molto importante per inquadrare lo stato di efficienza dei propri impianti. L’applicazione della nuova norma ha però creato diversi problemi, soprattutto all’inizio, per la mancanza di indirizzi applicativi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Federacciai, all’interno dei tavoli di lavoro di Confindustria, ha partecipato agli incontri con il Ministero per fornire alle aziende gli strumenti e le indicazioni per poter svolgere al meglio le diagnosi e poter rispettare la data per la presentazione. Con il coordinamento di ENEA (Ente attuatore della norma) il Ministero ha infine pubblicato alcuni documenti di chiarimento ed ENEA ha reso disponibile la documentazione utile per lo svolgimento della diagnosi, predisponendo peraltro un apposito sito web dedicato agli audit energetici. Sono stati inoltre organizzati da ENEA, su sollecitazione di Confindustria, diversi incontri formativi, che hanno visto la partecipazione diretta delle aziende siderurgiche nonché di rappresentanti di Federacciai. Federacciai ha fornito supporto alle aziende associate in tutte le fasi della procedura, aggiornando le aziende su tutte le novità e fornendo indicazioni tecniche sulla applicazione della norma. 54 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI Certificati bianchi Il meccanismo dei certificati bianchi rappresenta uno strumento molto avanzato per la promozione dell’efficienza energetica e l’ottenimento degli obiettivi di riduzione dei consumi energetici nazionali. Tale schema, introdotto in Italia già a partire dal 2001, è uno strumento di mercato che incentiva l’efficienza energetica negli usi finale, supportando la penetrazione nel mercato dei processi ad alto contenuto tecnologico, più innovativi e performanti in una logica di costo-efficacia. La validità e l’aspetto innovativo di tale meccanismo è stato riconosciuto anche a livello europeo con la Direttiva 2012/27/UE, che definisce le politiche di efficienza energetica e gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici al 2020, che ha previsto l’istituzione di regimi nazionali obbligatori di efficienza energetica. In Italia, appunto, tale regime obbligatorio è implementato da più di 10 anni grazie al meccanismo dei certificato bianchi e il D.Lgs. 102/2014 ne ha rafforzato il ruolo, definendo che almeno il 60% del risparmio energetico che l’Italia dovrà raggiungere nel 2020 (20 Mtep di energia primaria) dovrà essere conseguito con i certificati bianchi. Un contributo molto rilevante per l’ottenimento degli obiettivi nazionali si deve all’implementazione di progetti di efficienza energetica nel settore industriale che, partecipando al meccanismo, ha permesso negli ultimi anni di raggiungere risultati molto significativi in termini di riduzione dei consumi energetici nazionali. Un ruolo determinate si deve ai progetti realizzati dalle aziende siderurgiche che, da sempre sensibili ai temi energetici, hanno fortemente innovato i propri impianti introducendo tecnologie e modalità gestionali per il risparmio energetico (tra cui: interventi per ottimizzare l’uso dell’energia elettrica attiva (rifasatori statici e dinamici); interventi di sostituzione dei forni e/o dei bruciatori dei forni di riscaldo; l’adozione di sistemi di gestione energetica) fino a sviluppare progetti all’avanguardia in tema di risparmio e recupero energetico su specifiche configurazioni impiantistiche. Nel 2015 si è registrato un rallentamento nel riconoscimento dei titoli di efficienza energetica che ha preoccupato tutti gli operatori industriali, per l’indebolirsi dell’efficacia di tale strumento nella promozione dei progetti di efficienza. Federacciai è stata fortemente coinvolta all’interno dei gruppi di lavoro di Confindustria nel promuovere il confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE – ente attuatore). Nel corso dell’anno si sono avuti diversi incontri ai quali hanno partecipato anche direttamente le aziende, con lo scopo di trovare una soluzione che concili le esigenze del Ministero di rendere più efficiente e incisivo lo strumento e delle aziende di poter continuare a usufruire di uno strumento indispensabile per lo sviluppo dei progetti di efficienza energetica. Data la rilevanza del tema, Federaccai ha organizzato diversi incontri interni con le aziende, per coordinare e monitorare l’evoluzione della materia e per elaborare posizioni comuni da sottoporre alle Autorità. Il lavoro di coordinamento è stato molto importante anche per l’elaborazione della posizione di settore, confluita nelle osservazioni di Confindustria, in risposta alla consultazione del Ministero sulle nuove linee guida sui certificati bianchi. Federacciai, con il pieno coinvolgimento delle aziende, manterrà alta l’attenzione anche nel 2016 sulle evoluzioni della tematica (pubblicazione delle nuove linee di indirizzo e risoluzione delle criticità sui progetti già presentati). 55 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 2.3 Interconnector Per quanto riguarda l’interconnector, Federacciai nel 2015 è stata impegnata in particolare nel coordinamento dei lavori del consorzio Metal Interconnector. Metal Interconnector è stata la prima società consortile a essere costituita (nell’ottobre 2014) e rappresentando oltre il 67% della potenza interconnector assegnata su tutte le frontiere (oltre il 63% della potenza assegnata sulla frontiera francese) ha avuto inevitabilmente un ruolo di capofila nello sviluppo del progetto interconnector. Nel 2015 sono stati organizzati i primi incontri istituzionali (riunioni del Consiglio di Amministrazione, la prima Assemblea straordinaria in luglio) utili per il consolidamento delle funzioni del consorzio e sono proseguite le attività tecniche. In particolare, sulla base delle regole statutarie, sono state determinate le quote di partecipazione delle aziende associate alla realizzazione dell’opera sulla frontiera francese e sono stati individuati gli scambi necessari tra i vari gruppi, così da permettere, a partire dal mese di maggio 2015, la formalizzazione degli scambi di potenza tra gli associati. In merito all’avanzamento del progetto sulla frontiera francese, si segnala che Terna ha avviato nel 2015 le procedure per la presentazione delle domande di esenzione dal diritto di accesso da parte dei terzi, di fatto l’ultimo passaggio burocratico necessario per l’avvio definitivo dei lavori di costruzione della linea di interconnessione con la Francia. Federacciai ha supportato le aziende nella richiesta di informazioni da parte di Terna per il mandato per la presentazione delle domande di esenzione. Per quanto riguarda il consorzio Italia Interconnector, che rappresenterà l’unica controparte per Terna nella realizzazione dei progetti, si segnala nel dicembre 2015 la costituzione della società consortile nella configurazione definitiva che vede come soci i tre consorzi di settore (Metal Interconnector, Paper Interconnector e Energy For Growth) oltre che Federacciai con una quota residuale. Si segnala che, grazie all’impegno di Federacciai, in collaborazione con Terna, per un rapido avvio dei lavori sulla frontiera francese e in seguito degli altri progetti, il Governo ha esteso la misura dell’interconnector virtuale fino al 2021. 56 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 3Ambiente I temi di carattere ambientale su cui si è maggiormente concentrata l’attività di Federacciai nel 2015 possono essere ricondotti a tre filoni principali: • Clima ed Emissions Trading. • Economia circolare e GPP. • Prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento (applicazione della normativa IED/IPPC). In considerazione delle rilevanti implicazioni per il settore che discendono da queste tematiche, emerge con sempre maggiore evidenza la necessità di seguirne costantemente l’evoluzione, attraverso una presenza attiva dell’associazione, sia a livello comunitario, da dove prendono origine tutte le principali linee di sviluppo e le direttive in campo ambientale, sia livello nazionale, dove le direttive vengono concretamente attuate. In questo contesto Federacciai ha assicurato anche nel 2015 la partecipazione ai diversi tavoli di lavoro sia a livello europeo che nazionale (comitati di Eurofer, gruppi di lavoro Confindustria, tavoli istituzionali, ecc.), coordinando le posizioni e le proposte da avanzare in tali sedi. Le attività di informazione e di approfondimento sulle normative in campo ambientale (vigenti o in preparazione) di rilievo per il settore sono proseguite, come di consueto, mediante la trasmissione di circolari e di comunicazioni, la convocazione di riunioni tecniche, l’effettuazione di servizi di consulenza a singole aziende su specifiche tematiche. Oltre alle tematiche generali sopra evidenziate, tra gli altri temi specifici che, anche in funzione delle problematiche tecniche segnalate dalle aziende, sono stati oggetto di approfondimento, si segnalano: la normativa sull’inquinamento acustico, la normativa sui materiali a contatto con gli alimenti, i controlli radiometrici, la classificazione dei rifiuti, il REACH. Nel corso dell’assemblea pubblica 2015 è stato presentato il primo “Rapporto di Sostenibilità” di Federacciai, che è stato accolto con grande interesse dal pubblico e dalla stampa. La pubblicazione ha dimostrato di essere un efficace strumento di comunicazione verso gli stakeholders, che consente di dare visibilità all’impegno profuso negli ultimi anni dalle imprese del settore verso la sostenibilità, con riferimento non solo al costante miglioramento delle prestazioni ambientali, certificato dai numeri presenti nel rapporto, ma anche alla crescente attenzione verso il più ampio tema della responsabilità sociale di impresa. 57 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 3.1 Emissioni di CO2: clima ed Emissions Trading La proposta di revisione della Direttiva ETS per il periodo post 2020 In data 15 luglio 2015 la Commissione Europea ha pubblicato l’attesa proposta di revisione della Direttiva ETS per il periodo post-2020. I principali punti della proposta che hanno rilevanza per il settore sono i seguenti: • Si conferma l’incremento del tasso di riduzione lineare del tetto complessivo alle emissioni (cap) che passa dall’attuale -1,74% a -2,2% annuo, al fine di raggiungere una riduzione complessiva delle emissioni da parte dei settori inclusi in ETS pari a -43% dal 2005 al 2030. • Attraverso la fissazione ex-ante di una percentuale (57%) vincolante di quote da destinare alle aste a pagamento (auctioning), viene imposto un limite assoluto all’ammontare di quote gratuite complessivamente rilasciabili. In altri termini si conferma l’applicazione del “fattore di correzione transettoriale” (CSCF) che potrà ridurre trasversalmente tutte le assegnazioni a livello di impianto. • Vengono modificati i criteri e le soglie per l’inclusione dei settori industriali nella lista Carbon Leakage. Applicando i nuovi criteri la siderurgia (afferente al codice NACE 24.10, che include la produzione di acciaio - a forno elettrico e ciclo integrale - e la produzione di laminati) manterrebbe lo status di carbon anche nel periodo post 2020. • I parametri prestazionali (benchmark), da utilizzare per l’assegnazione di quote gratuite a livello di impianto, subiscono un taglio lineare pari a -1% all’anno, calcolato a partire dal 2008, senza alcun legame con le migliori performance esistenti o con le effettive possibilità tecniche di riduzione. Questo comporta un taglio medio per il periodo 2021-2030 pari al 17%. • La compensazione finanziaria dei costi CO2 indiretti trasferiti nel prezzo dell’elettricità viene mantenuta solo come facoltà degli stati membri e rimane soggetta al regime degli aiuti di stato. Alla luce di questi elementi, la direttiva proposta dalla Commissione desta seria preoccupazione per il settore: i benefici dovuti al mantenimento dello status di Carbon Leakage, verrebbero infatti largamente vanificati dal taglio del benchmark e dall’applicazione del fattore correttivo transettoriale. Inoltre il testo proposto dalla Commissione in tema di compensazione dei costi indiretti non attua l’auspicata armonizzazione a livello UE e non fornisce certezza sulla futura effettiva implementazione a livello nazionale, rischiando di prolungare e aggravare l’attuale distorsione competitiva intracomunitaria. Federacciai in coordinamento con Confindustria, ha condotto uno studio di impatto sul settore, applicando parametri di simulazione condivisi con gli altri settori manifatturieri coinvolti. In base a tale studio, la carenza media di quote gratuite nel periodo 2021-2030 per la siderurgia italiana ammonterebbe a oltre il 46% del fabbisogno, con conseguenti costi che supererebbero complessivamente nel decennio i 5 miliardi di Euro (costi diretti più indiretti). Tali oneri, che graverebbero anche sugli impianti in grado di garantire le migliori performance tecnicamente raggiungibili, non sono compatibili con l’intenzione, più volte espressa dalle istituzioni UE, di tutelare adeguatamente dal rischio di rilocalizzazione delle emissioni (Carbon Leakage) settori strategici dell’industria manifatturiera europea, come quello siderurgico. Questo scenario infatti non farebbe altro che aumentare il gap competitivo con i Paesi extra-UE non soggetti ai medesimi vincoli, togliendo ossigeno alle già deboli prospettive di investimenti, crescita e lavoro in Europa, senza peraltro produrre alcun concreto beneficio a livello globale nella lotta al cambiamento climatico. In questo contesto gli esiti della conferenza globale sul clima (COP 21) tenutasi a Parigi a dicembre 2015, pur costituendo un importante passo in avanti per una maggiore responsabilizzazione di tutti i Paesi grandi emettitori, non forniscono alcuna garanzia sul raggiungimento di quel level playing field a livello internazionale (con particolare riferimento alla comparabilità degli sforzi messo in atto dai diversi firmatari dell’accordo), indispensabile a scongiurare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni (Carbon Leakage). Alla luce di quanto sopra, a seguito della pubblicazione della proposta della Commissione UE, Federacciai ha intensificato l’azione di sensibilizzazione presso il Governo Italiano e le istituzioni comunitarie affinché il provvedimento possa essere significativamente emendato nelle successive fasi di approvazione, che vedranno direttamente coinvolti gli stati membri (nell’ambito del Consiglio europeo) e il Parlamento UE. 58 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI Le proposte di Federacciai, che sono state veicolate anche attraverso la risposta ad una consultazione pubblica sul tema a settembre 2015, si possono in estrema sintesi riassumere nei seguenti tre punti: a) b) c) Introdurre un sistema di compensazione dei costi CO2 indiretti armonizzato a livello UE o comunque obbligatorio e vincolante per tutti gli stati membri, che elimini possibili distorsioni intra UE. Rivedere le percentuali e le modalità di suddivisone del cap di quote tra auctioning e free allowances al fine di rimuovere il fattore di correzione transettoriale (CSCF) e garantire che nei settori più esposti al Carbon Leakage gli impianti più efficienti ricevano effettivamente il 100% di quote gratuite. Prevedere un aggiornamento dei benchmark sulla base di dati reali degli impianti e attraverso un ampio coinvolgimento dei settori industriali interessati, evitando tagli lineari e arbitrari che non corrispondono alle reali possibilità tecniche di riduzione nei diversi settori ETS. ETS periodo 2013-2020 – Attuazione nazionale Compensazione dei costi CO2 indiretti. La Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (c.d. Legge Green economy), ha introdotto esplicitamente in Italia la possibilità di utilizzare i proventi della aste CO2 per finanziare le misure di compensazione finanziaria a favore dei settori esposti al rischio di rilocalizzazione (Carbon Leakage) a causa dei costi ETS trasferiti nel prezzo dell’energia elettrica. L’utilizzo dei proventi generati delle aste per finanziare le misure di compensazione dei costi ETS indiretti è una modalità già concretamente realizzata da diversi Paesi europei (Germania, UK, Belgio, Olanda, Spagna, Grecia, a cui a breve si aggiungeranno Francia, Slovacchia e Finlandia), a beneficio delle proprie industrie energivore, e in particolare di quelle siderurgiche. Al contrario in Italia, l’opportunità prevista dalla Direttiva ETS, è stata fino da oggi del tutto disattesa. Federacciai ha nuovamente sollecitato il Governo affinché la modifica normativa recentemente introdotta, che costituisce solo il presupposto per procedere nella direzione auspicata, sia seguita al più presto da misure concrete che pongano fine ad un’inaccettabile distorsione competitiva intracomunitaria, già segnalata formalmente al Governo dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Segnalazione AGCM del 13 gennaio 2015). Monitoraggio CO2 A fine 2015 sono stati finalmente approvati dal Comitato Nazionale ETS i Piani di Monitoraggio delle emissioni di CO2, presentati per la rima volta dalle aziende nel 2013. L’approvazione dei Piani, seppur in molti casi abbia previsto modifiche o prescrizioni aggiuntive rispetto a quanto presentato dalle aziende, ha messo così fine ad una situazione transitoria che aveva creato una situazione di incertezza sia ai gestori che agli enti verificatori. Federacciai ha continuato a fornire assistenza alle aziende associate per una corretta applicazione delle complesse regole che governano il calcolo e la comunicazione delle emissioni, e al contempo ad interfacciarsi con il Comitato Nazionale ETS al fine di condividere un approccio che tenesse conto adeguatamente delle specificità del comparto. Forge e Carbon Leakage A novembre 2015, anche a seguito delle reiterate sollecitazioni di Federacciai, è stata approvata dal Comitato ETS l’attesa deliberazione (n.38/2015) che dà avvio al processo di adeguamento al rialzo delle quote di CO2 gratuite per gli impianti che esercitano l’attività di forgiatura libera di acciaio, per effetto del riconoscimento dello status di Carbon Leakage per il periodo 2015-2019. Federacciai ha fornito assistenza alle aziende coinvolte nella fase di trasmissione dei dati richiesti e segue costantemente gli sviluppi al fine di giungere il prima possibile all’assegnazione e al rilascio delle quote previste. 59 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 3.2 Economia circolare e GPP (Green Public Procurement) Il pacchetto di proposte della Commissione UE sulla Circular Economy La necessità di confrontarsi con la limitatezza delle risorse naturali e di rendere più efficiente il consumo delle risorse esistenti, unitamente all’esigenza di assicurare un flusso costante di materie prime utilizzabili dall’industria europea, hanno spinto negli ultimi anni la Commissione UE a intraprendere azioni finalizzate a promuovere un modello di sviluppo basato sulla c.d. Circular Economy. Si tratta di un ambizioso progetto di transizione dell’economia europea, da una modello di tipo lineare (take, make, dispose), basato sull’utilizzo di risorse ritenute disponibili in quantità illimitata, verso un sistema di tipo circolare, nel quale viene minimizzata la produzione di rifiuti e massimizzato il riuso, il recupero e il riciclo. Con queste finalità viene sottolineata l’importanza di tenere in considerazione tutti gli aspetti del ciclo di vita dei prodotti e dei manufatti e di favorire le sinergie tra i settori produttivi, nella misura in cui i residui di una filiera industriale possono diventare una materia prima per un altro ambito produttivo. In questo contesto, la Commissione UE ha avviato una serie di iniziative/approfondimenti che hanno portato alla pubblicazione a dicembre 2015 di un pacchetto di proposte volte a favorire un uso più efficiente e completo delle risorse ambientali, proposte che comprendono tra l’altro la revisione di alcune direttive di potenziale interesse per il settore siderurgico su rifiuti, imballaggi e rifiuti di imballaggio, discariche di rifiuti, veicoli fuori uso. La pubblicazione del pacchetto europeo è stata preceduta, e seguita, da un’ampia consultazione degli stakeholder, consultazione alla quale Federacciai ha partecipato attivamente, con l’intento di evidenziare alle istituzioni europee il ruolo strategico che l’acciaio può ricoprire nell’ambito della Circular Economy. Le caratteristiche di completa riciclabilità, durabilità e versatilità dell’acciaio possono infatti attribuire all’industria siderurgica un ruolo da protagonista in un modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla Circular Economy. Il contributo della siderurgia all’economia circolare può inoltre concretizzarsi anche attraverso le sinergie che il settore è in grado di attuare per un uso efficiente delle risorse: i sottoprodotti e/o i co-prodotti derivanti dai processi di produzione dell’acciaio possono essere utilizzati in maniera sostenibile in altri cicli produttivi, contribuendo al risparmio di risorse naturali e riducendo la produzione di rifiuti. Si pensi ad esempio ai possibili utilizzi delle scorie siderurgiche nella produzione del cemento e nella realizzazione di opere stradali o di ingegneria civile, o all’utilizzo dei gas siderurgici (waste gases) per la produzione di energia e di calore. Attraverso le consultazioni pubbliche, sia a livello europeo che, successivamente, in ambito nazionale, Federacciai, accogliendo favorevolmente l’iniziativa della Commissione, ha evidenziato la necessità che, unitamente alle condivisibili finalità ambientali, vengano contestualmente rafforzati anche gli obiettivi di politica industriale, indirizzati a favorire la crescita e la competitività di quelle filiere industriali che possono maggiormente contribuire alla realizzazione del modello di sviluppo circolare. Di seguito alcuni dei “messaggi chiave” portati avanti da Federacciai in questo ambito: • Lo sviluppo di strumenti, anche di carattere economico, che possano incentivare o promuovere l’impiego di materiali durevoli, adatti al riuso e al riciclo multiplo senza perdita di qualità (permanent material), quale è certamente l’acciaio. • L’attribuzione del ruolo di “riciclatore finale” al produttore siderurgico, chiarendo in tal modo che il riciclo dell’acciaio si completa solo quando il rottame viene fuso dalle acciaierie per dare vita a nuovi prodotti siderurgici (indipendentemente dalla classificazione come rifiuto o non-rifiuto del rottame). • La necessità di garantire alle acciaierie disponibilità e accessibilità alla risorsa rottame, con caratteristiche di qualità adeguate, evitando un drenaggio di risorse, pronte per essere riciclate, verso Paesi che non garantiscono gli stessi standard europei di sostenibilità. • La promozione e l’incentivazione dell’uso sostenibile dei sottoprodotti/residui di origine siderurgica (ad esempio le scorie), aventi caratteristiche di qualità e ambientali idonee a diverse applicazioni in sostituzione di materiale vergine. 60 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI • L’opportunità di evitare che la sovrapposizione di diverse normative, con limiti spesso non coerenti o non pertinenti (ad esempio REACH, normativa sui rifiuti, CLP, normativa sulle bonifiche), costituiscano un indebito ostacolo allo sviluppo dell’impiego dei materiali recuperati o dei sottoprodotti, nel pieno rispetto dei requisiti necessari a garantire la tutela della salute e dell’ambiente. È opinione comune che il tema della Circular Economy, insieme a quello della decarbonizzazione dell’economia, sia destinato a rivestire per i prossimi anni il ruolo di fil rouge dell’azione legislativa in campo ambientale e non solo, sia a livello europeo che di singoli stati. Federacciai è pertanto impegnata a monitorare con attenzione questo processo affinché la Circular Economy possa effettivamente rappresentare un volano per la crescita efficiente del settore dell’acciaio e dell’economia dell’Unione in genere. Green Public Procurement – GPP Con il termine di Green Public Procurement – GPP, si identificano i c.d. Acquisti Verdi Pubblici, un tema che è strettamente collegato a quello della Circular Economy nell’ambito degli strumenti per promuovere lo sviluppo sostenibile, messi in campo dalla Commissione UE, e di conseguenza introdotti nei singoli stati membri. Si tratta, in estrema sintesi, di mettere in atto azioni, di carattere normativo, in grado di orientare le forniture e gli affidamenti della pubblica amministrazione verso prodotti e servizi a basso impatto ambientale lungo il loro intero ciclo di vita, mediante l’individuazione per ciascun prodotto e servizio dei relativi criteri ambientali minimi (CAM), i quali dovranno essere integrati in tutte le fasi del processo di acquisto (gara di appalto). In tal modo, sfruttando la leva della domanda pubblica in considerazione dei suoi volumi di spesa, tale azione dovrebbe stimolare lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi green. Inizialmente introdotto come strumento volontario per la pubblica amministrazione, è con la Legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (c.d. Legge Green Economy) che il ricorso al GPP nelle procedure di acquisto di beni e servizi diviene obbligatorio, per cui gli enti locali dovranno fare uso dei criteri ambientali minimi a seconda della categoria merceologica oggetto della gara d’appalto. Il Piano d’azione nazionale per il GPP (PAN GPP), elaborato dal Ministero dell’Ambiente secondo quanto previsto dalla Comunicazione della Commissione UE “Politica integrata dei prodotti, sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale” (COM(2003) 302), prevede infatti di definire i criteri ambientali minimi per una serie di categorie merceologiche, con il più ampio coinvolgimento possibile delle parti interessate (istituzioni, enti di ricerca, università, associazioni industriali, ordini professionali, ecc.). È in tale contesto che, a fine 2015, è stato pubblicato il Decreto, sul quale Federacciai ha fornito il proprio contributo tecnico, che riporta in allegato i criteri ambientali minimi adottati per il settore edile (progettazione, costruzione, ristrutturazione, manutenzione, gestione cantieri della pubblica amministrazione), allegato nel quale è presente uno specifico paragrafo relativo ai CAM dei componenti edilizi in acciaio, con indicazioni sul contenuto di riciclato e sull’adozione delle BAT (Best Available Technique), che identifica l’acciaio quale materiale eco compatibile. L’impulso dato al GPP dalla Legge n. 221/2015, che ne ha imposto l’obbligatorietà per l’acquisto dei beni e dei servizi per i quali sono stati definiti i criteri ambientali minimi, unitamente all’attività in ambito europeo e nazionale sulla Circular Economy, richiederanno al comparto siderurgico nazionale, rappresentato da Federacciai, una partecipazione sempre più attiva ai tavoli istituzionali, in modo tale che gli interessi e le specificità del settore siano opportunamente rappresentati, e siano valorizzate in modo opportuno le caratteristiche e le proprietà dell’acciaio nell’ambito della sostenibilità ambientale. 61 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 3.3 Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento La revisione del BRef FMP –Ferrous Metal Processing Nel 2015 sono state avviate a livello comunitario le procedure per la revisione del documento BRef FMP (Ferrous Metal Processing). Si tratta del documento tecnico di riferimento a livello comunitario che individua le Migliori Tecniche Disponibili (BAT) in campo ambientale per le attività di trasformazione/lavorazione dell’acciaio soggette alla normativa IPPC/IED (laminazione, zincatura, ecc). Il BRef revisionato (la versione attuale risale al 2001) costituirà la base per l’approvazione della Decisione sulle Conclusioni BAT, atto comunitario direttamente applicabile in tutti gli stati membri, che avrà natura vincolante per la fissazione di prescrizioni ambientali e limiti di emissione nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) dei singoli impianti. I lavori di revisione prevedono il coinvolgimento diretto dei rappresentanti dell’industria, nell’ambito del gruppo di lavoro tecnico istituto dalla Commissione europea (TWG – Technical Working Group), che vedrà la partecipazione anche delle autorità competenti dei singoli stati membri (per l’Italia il Ministero dell’Ambiente) e delle associazioni non governative interessate. Federacciai, analogamente a quanto già attuato per la revisione dell’Iron and Steel BRef parteciperà al TWG e assicurerà un ruolo attivo sia nell’ambito dei gruppi di lavoro di Eurofer, sia in termini di supporto tecnico al Ministero dell’Ambiente Italiano. Data l’importanza della partecipazione attiva delle imprese, Federacciai ha provveduto già nei primi mesi del 2015 a informare le aziende sulle attività propedeutiche all’avvio formale della procedura, in particolare chiedendo la disponibilità e la collaborazione degli esperti aziendali per seguire i lavori all’interno dei tavoli tecnici di Eurofer. A seguito dell’avvio ufficiale della procedura di revisione, Federacciai ha organizzato riunioni con le aziende al fine di illustrare nel dettaglio le fasi del processo e coordinare le modalità con cui le aziende potranno fornire il proprio contributo alla stesura del nuovo BRef. In particolare attraverso un questionario interno, a cui hanno risposto numerose aziende associate sono stati valutati in via preliminare gli aspetti chiave che saranno oggetto di discussione all’interno del TWG (campo di applicazione e struttura del BRef; definizione dei KEI - Kei Environmental Issues; individuazione delle BAT e modalità di derivazione dei livelli di emissione associati) e sono state condivise alcune proposte da trasmettere al Ministero dell’Ambiente quale primo contributo di settore alla costruzione della posizione nazionale all’interno del TWG. Sin dai primi incontri, anche alla luce delle esperienze passate, è emersa l’importanza strategica di una partecipazione più ampia possibile delle aziende italiane, sia come numero di partecipanti, sia in termini di disponibilità a fornire dati e contributi. È infatti di assoluta importanza che il documento, che rappresenterà il riferimento vincolante per la fissazione di prescrizioni ambientali e limiti di emissione nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) dei singoli impianti, sia costruito attraverso il contributo del settore italiano della trasformazione di acciaio, tra i primi a livello europeo per produzione e numerosità di aziende, e tenga conto di tutte le diverse tipologie produttive presenti e della conseguente variabilità di prestazioni ambientali associate. 62 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI Attuazione della Direttiva IED A seguito della pubblicazione del D.Lgs. 46/2014 di recepimento a livello nazionale della Direttiva sulle Emissioni Industriali (Direttiva IED – 2010/75/UE), si è instaurato un confronto tra le associazioni industriali e il Ministero dell’Ambiente al fine di ottenere chiarimenti e indicazioni sull’applicazione della norma. Le richieste sono state elaborate dal gruppo di lavoro coordinato da Confindustria, con la partecipazione di Federacciai. Nel corso del 2015 il Ministero, facendo seguito ad una prima circolare emanata nel 2014, ha pubblicato ulteriori indicazioni per l’uniforme applicazione della disciplina IPPC/IED sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla “Relazione di riferimento sul suolo e acque sotterranee”(RdR), alla relativa tempistica per la presentazione della documentazione e alle modalità di considerazione dei rifiuti nell’ambito della RdR. Nonostante la circolare ministeriale contenga alcuni indirizzi che vanno nella direzione auspicata, si evidenziano ancora difformità applicative a livello locale e non risultano a oggi del tutto definite le modalità e le tempistiche di presentazione della documentazione da parte delle aziende, in particolare per la procedura di verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della Relazione di riferimento (c.d. screening). Tra gli altri aspetti ancora in corso di definizione a livello ministeriale si segnalano i decreti per la revisione delle tariffe AIA in materia di istruttorie e controlli, nonché le modalità di presentazione delle garanzie finanziare per la RdR. Federacciai, insieme a Confindustria, è impegnata presso i soggetti istituzionali interessati affinché queste misure attuative a livello nazionale non comportino, come già successo in passato, oneri sproporzionati e indebite penalizzazione, rispetto a quanto avviene ad esempio in altri Paesi UE. 63 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 3.4 Temi vari Materiali a contatto con alimenti Nel dicembre del 2015 è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute, che ha aggiornato, limitatamente agli acciai inossidabili, il Decreto del Ministro della Sanità del 21 marzo 1973 “Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale”. L’aggiornamento ha interessato in particolare l’art. 37 del D.M. 21 marzo 1973, laddove il Ministero della Salute ha introdotto due nuovi commi che descrivono in modo specifico le prove da adottare per accertare l’idoneità degli oggetti da taglio in acciaio inossidabile destinati a venire in contatto con gli alimenti. Federacciai, in rappresentanza del comparto siderurgico nazionale, è intervenuta presso gli enti competenti nella fase di stesura normativa, considerando che l’istanza di revisione dell’art. 37 era stata presentata al Ministero da parte di alcune aziende, che svolgono attività di fabbricazione e/o commercializzazione (anche con importazione da Paesi extra-UE) di oggetti da taglio (coltelleria, forbici, ecc.), in quanto gli oggetti da taglio in acciaio inossidabile da loro fabbricati e/o commercializzati non erano in grado talvolta di superare i vigenti test di idoneità, presumibilmente a causa della qualità del materiale utilizzato per la loro realizzazione. A conclusione della consultazione delle parti interessate, tenendo conto delle varie posizioni emerse, il Ministero della Salute ha quindi ritenuto opportuno seguire le indicazioni di Federacciai, nel definire le prove specifiche per gli oggetti da taglio in acciaio inossidabile ed assicurare così il mantenimento dei più alti standard di qualità, garantiti dai produttori nazionali. Rumore Ai sensi dell’art.19 della Legge 161/2014 il Governo ha ricevuto la delega per emanare uno o più decreti legislativi per la completa armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico ambientale. In questo contesto, nel corso del 2015 l’ISPRA ha istituito un gruppo di lavoro, a cui partecipano diversi stakeholder, inclusa Confindustria, con lo scopo di fornire un contributo utile ai lavori di definizione delle proposte legislative in materia. Federacciai, anche attraverso il coinvolgimento degli esperti delle aziende associate, ha partecipato alla elaborazione del contribuito di Confindustria, che, partendo da un analisi delle normative e dei limiti vigenti in diversi Paesi UE, arriva a formulare alcune proposte tese a risolvere o attenuare le serie criticità oggi presenti nella normativa italiana applicata alle attività industriali. Le proposte, che si auspica possano trovare riscontro a livello legislativo, sono in particolar modo focalizzate sulle modalità di applicazione del limite deferenziale e sulle modalità di effettuazione della zonizzazione acustica comunale. Controlli radiometrici Nel corso del 2015 si sono conclusi i lavori in ambito UNI per la revisione della norma tecnica in materia di controlli radiometrici sui rottami ferrosi (UNI 10897:2013 – “Carichi di rottami metallici - Rilevazione di radionuclidi con misure X e gamma”) . Federacciai, attraverso il gruppo di lavoro istituto in UNSIDER, ha seguito costantemente l’evoluzione del progetto di norma. A novembre 2015, in anticipo rispetto alla pubblicazione della norma, ha organizzato in collaborazione con UNSIDER un seminario al fine di approfondirne i contenuti e consentire alle aziende di prendere confidenza in maniera tempestiva con le novità introdotte, con particolare riferimento alla gestione dei portali. 64 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 4 Attività di comunicazione Il 2015 si è dimostrato non soltanto molto difficile per l’industria siderurgica ma anche, come prevedibile, molto impegnativo per la comunicazione del nostro settore. Le azioni intraprese a livello mediatico, nel tentativo da una parte di “arginare” le difficoltà del comparto e dall’altra di promuovere le possibili soluzioni per il suo rilancio, sono infatti aumentati rispetto al passato. L’attività di comunicazione di Federacciai per il 2015 ha comunque permesso di dare seguito e in diversi casi un più ampio risalto al ruolo strategico del settore per l’economia del Paese. L’output prodotto da tali attività – che per oltre la metà dei casi si è trattato di articoli “dedicati”, è quantificato in 450 articoli (+13% vs 2014), circa settanta passaggi/servizi radio-televisivi, oltre naturalmente alle migliaia di citazioni sul web (agenzie di stampa, portali dei quotidiani, siti online, blog, ecc.). Numero articoli “Federacciai” Totale articoli 2015 in cui è presente Federacciai - 450 (di cui 240 dedicati). Testate specializzate di cui: • 212 su testate nazionali (quotidiani e periodici) • 238 su testate locali (quotidiani e periodici) oltre a: • 120 su testate specializzate (di settore) • 70 servizi Radio-televisivi (testate nazionali e locali) Citazioni e presenze Radio - TV Quotidiani e Periodici Locali Quotidiani e Periodici Nazionali 0 50 100 150 200 250 Elaborazioni su dati SEC Più in generale, la Federazione è intervenuta su diversi temi, sempre e comunque nell’ottica di stimolare anche un più ampio e generale dibattito sulle scelte di politica industriale dell’Italia e dell’Europa. In questa chiave sono da leggersi i diversi interventi che hanno riguardato, per esempio, AST di Terni, Lucchini di Piombino, il tema del “salvataggio” Ilva, Stefana, il progetto Interconnector e il ruolo di Federacciai come soggetto promotore dell’operazione, la denuncia a più riprese del pericolo derivante dall’import non governato in particolare dalla Cina (e relative richieste, a livello comunitario, per la non concessione a questo Paese dello status di economia di mercato), nonché commenti alle politiche nazionali e internazionali relative all’industria e alle imprese di settore. L’Assemblea Annuale della Federazione - tenutasi nel 2015 in forma pubblica e nella cornice della Fiera di Milano e di Made in Steel, alla presenza, tra gli altri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Presidente di Confindustria - ha rappresentato senz’altro il momento di massima visibilità per Federacciai, oltre che di maggiore efficacia comunicativa per l’intero settore. Nell’occasione è stato inoltre presentato il primo Rapporto di Sostenibilità realizzato dalla Federazione, un accurato documento di 120 pagine che testimonia il profondo impegno del settore siderurgico nazionale a livello ambientale e sociale (CSR) e con il quale si è potuta certificare, attraverso i dati di un ente esterno (IGQ), la leadership raggiunta dalla siderurgia italiana a livello europeo per quanto riguarda gli investimenti ambientali (oltre 120 milioni all’anno nel periodo 2006-2012, in pratica il 12% degli investimenti totali a livello continentale) e per quanto riguarda le altre performance analizzate (numero di ore di formazione dei dipendenti, certificazioni, iniziative sociali per il territorio, ecc.) Anche nel corso del 2015, infine, il sito web della Federazione ha confermato il trend che lo vede sempre più punto di riferimento per media e stakeholder per la consultazione immediata di dati, trend, statistiche, iniziative, normative, ecc. 65 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 5 Rottame – Nuovo Campsider Il bilancio delle acquisizioni di rottame per il 2015, comprensivo dei rottami di ghisa, della spugna di ferro e dei recuperi interni, è sintetizzato nella tabella seguente: Bilancio acquisizioni rottame Quantità totale var. % 000 t. 2015/2014 - 0,8% Fabbisogno totale 19.508 Fabbisogno d’acquisto 17.728 0,6% Mercato nazionale 11.543 - 0,01% - Mercato UE (28) 3.711 - 2,2% - Paesi extra-UE 2.324 2,1% Import: Elaborazione su dati Federacciai Dal punto vista quantitativo il 2015 non ha fatto registrare significativi scostamenti rispetto all’anno precedente, né per quanto riguarda il fabbisogno, né in relazione alle provenienza del rottame. Le acquisizioni di provenienza nazionale sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2014, mentre si registra una leggera flessione dell’importazione da Paesi UE, compensata da un leggero incremento dell’importazione da Paesi extra-UE. I flussi di materiale in ingresso, inclusi gli approvvigionamenti via nave in arrivo ai porti nazionali, si sono mantenuti complessivamente regolari durante tutto l’anno. Il quadro degli arrivi di rottame alle acciaierie italiane, distinto per mese e provenienza, è il seguente: Bilancio degli arrivi (rottame ferroso) 000 t. Italia Francia Germania Altri Europa Totale-UE Paesi extra-UE Totale Gennaio 1.029 61 134 34 1.258 1321.390 Febbraio 1.107 66 182 61 1.416 1651.581 Marzo 1.114 74 183 93 1.464 2151.679 Aprile 1.064 74 180 154 1.472 1951.667 Maggio 1.058 58 173 99 1.388 2161.604 Giugno 1.112 55 149 91 1.407 2161.623 Luglio 1.111 62 212 114 1.499 2111.710 Agosto Settembre 317 13 122 89 541101 642 1.047 59 157 63 1.326 2301.556 Ottobre 942 61 188 82 1.273 2161.489 Novembre 896 54 156 73 1.179 1871.366 Dicembre 746 28 158 99 1.031 2401.271 Totale 11.543 665 1.9941.052 15.254 2.32417.578 La differenza tra gli arrivi totali e il fabbisogno di acquisto è imputabile alla variazione delle scorte. Elaborazione su dati Federacciai 66 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI La seguente figura rappresenta la distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi nel 2015. Distribuzione percentuale della provenienza degli arrivi Paesi extra UE 13% Altri UE (28) 6% Francia 4% Italia 66% Germania 11% Elaborazione su dati Federacciai Si riporta di seguito la tabella dei prezzi medi mensili nazionali rilevati da Nuovo Campsider nel corso dell’anno, relativamente alle categorie di rottame più frequentemente utilizzate, nonché il grafico con l’andamento dell’indice di prezzo N.C. dal 2010 al 2015. Prezzi medi mensili nazionali per categorie di rottame 2015 Categorie E3E40E8E5M Indice (01)(33)(50) (40/41) N.C. (€/t)(€/t)(€/t)(€/t) Gennaio 240260255205 119,12 Febbraio 235255245205 116,18 Marzo 235255245205 116,18 Aprile 245265255215 121,08 Maggio 242260252215 119,66 Giugno 240258250215 118,77 Luglio 225243235200 111,42 Agosto 200218210175 99,17 Settembre 180200190155 89,46 Ottobre 155175170135 78,19 Novembre 155175170135 78,19 Dicembre 165185180145 83,09 Il nuovo indice N.C. viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice per il mese di Marzo 2006 è imposto pari a 100. Elaborazioni su dati Nuovo Campsider 67 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI Andamento Indice Nuovo Campsider dei prezzi del rottame Indice Nuovo Campsider Marzo 2006=100 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Elaborazioni su dati Nuovo Campsider Il nuovo indice Nuovo Campsider viene calcolato con una media pesata delle categorie E3, E8, E40, 40/41, con pesi rispettivamente pari a 50%, 30%, 10%, 10%. L’indice imposto pari a 100 per il mese di Marzo 2006. Nel 2015 i prezzi del rottame hanno subito un andamento nettamente distinto tra prima e seconda metà dell’anno. Mentre nel primo semestre le quotazioni sono rimaste mediamente stabili con variazioni al rialzo o al ribasso di modesta entità, a partire da giugno i prezzi hanno subito un drastico calo, seguendo l’andamento dei mercati internazionali delle materie prime, raggiungendo a novembre il livello più basso registrato negli ultimi sei anni. Complessivamente tra gennaio e dicembre 2015 l’indice di prezzo Nuovo Campsider ha fatto registrare un calo del 30%. 68 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 6Fiscalità Sono due i temi di carattere fiscale di cui si è occupata Federacciai, considerando l’impatto economico sulle aziende Associate, in particolare nell’attuale periodo di difficoltà di crescita: • la tassa rifiuti (TARI) su magazzini e aree scoperte; • l’esclusione dei c.d. “macchinari imbullonati” nella determinazione della rendita catastale. Su questi temi, la partecipazione ai gruppi di lavoro Confindustriali ha reso possibile per Federacciai rappresentare le istanze delle imprese siderurgiche italiane, e contribuire ad individuare le modalità e i contenuti degli interventi normativi più opportuni. Se da un lato l’accoglimento delle richieste del mondo delle imprese ha consentito di definire un quadro legislativo più corretto e certo, è tuttavia necessario sottolineare come sussistano criticità irrisolte per quanto riguarda alcune situazioni pregresse, con particolare riferimento ai contenziosi tributari per la corretta determinazione della rendita catastale. È altrettanto opportuno sottolineare che entrambi i temi fiscali, di cui Federacciai si è occupata, sono stati affrontati e risolti grazie a un intervento normativo di livello nazionale, il quale si è potuto realizzare solo grazie a un adeguato coordinamento di carattere associativo. 6.1 TARI – Tassa rifiuti su magazzini e aree scoperte La questione della tassa rifiuti (TARI) su magazzini e aree scoperte è stata al centro di un lungo dibattito tra enti locali ed imprese, le quali legittimamente ritenevano ingiustificata l’inclusione di tali aree (ove si formano in via continuativa e prevalente rifiuti speciali non assimilabili agli urbani) ai fini della determinazione della superficie assoggettabile alla TARI. Sulla scorta di quanto stabilito dalla Legge di stabilità 2014 (art. 1, comma 649), è stato lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze ad intervenire con una propria circolare di approfondimento e chiarimento, finalizzata ad impedire un’arbitraria duplicazione dei costi per la gestione dei rifiuti speciali prodotti da magazzini e aree scoperte (costo per lo smaltimento in proprio, a cui aggiungere il costo per la tassa comunale TARI). Nella sua circolare, il Ministero ha infatti ribadito che i magazzini intermedi di produzione e quelli adibiti allo stoccaggio dei prodotti finiti devono essere considerati intassabili, in quanto produttori di rifiuti speciali non assimilabili agli urbani. Parimenti, il Ministero ha confermato che devono essere escluse dalla TARI le aree scoperte che danno luogo alla produzione, in via continuativa e prevalente, di rifiuti speciali non assimilabili, ove siano asservite al ciclo produttivo. L’esclusione dalla tassa rifiuti avviene a condizione che i produttori dei rifiuti speciali non assimilabili agli urbani possano dimostrare che gli stessi siano trattati in conformità alla normativa vigente. È opportuno infine rilevare che successive sentenze delle commissioni tributarie hanno confermato l’interpretazione del Ministero sulla necessità di escludere le aree adibite a lavorazioni industriali e artigianali dall’assoggettamento alla TARI, poiché danno luogo alla produzione, in via continuativa e prevalente, di rifiuti speciali non assimilabili, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i produttori. 69 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 6.2 Macchinari imbullonati - Determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare (classi D ed E) Un tema di particolare rilievo per il sistema produttivo nazionale, che ha visto il suo primo epilogo a fine del 2015 con la Legge di stabilità 2016, è quello relativo alla determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare (categorie D ed E), a causa della tendenza da parte dei comuni e degli uffici dell’Agenzia delle Entrate ad ampliare progressivamente gli elementi che concorrono alla definizione della rendita catastale, includendo gli impianti destinati alla produzione (c.d. macchinari imbullonati) con la conseguenza di determinare per le imprese un consistente aumento delle imposte dovute. Gli esperti di Confindustria, con il supporto delle federazioni e delle associazioni industriali – da sottolineare per il settore siderurgico il forte coordinamento tra Federacciai, Associazione Industriale Bresciana e Confindustria Bergamo – hanno più volte evidenziato come la prassi di includere gli impianti, funzionali ad uno specifico processo produttivo, fosse lesiva e vessatoria, specialmente in un periodo economico negativo per il sistema-Paese. L’incessante confronto con le istituzioni, evidenziando le criticità di un sistema impositivo ingiustificato, ha portato quindi ad inserire nella Legge di stabilità 2016 una disposizione con la quale si stabilisce che, a partire dal 1 gennaio 2016, la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale e particolare (classi D ed E) sarà effettuata tramite una stima diretta che escluda macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo. Al contempo, per quanto riguarda gli immobili già censiti, è stata prevista la possibilità per le aziende di presentare gli atti di aggiornamento, ai fini della rideterminazione della rendita catastale, tenendo conto dei nuovi criteri introdotti (stima diretta ed esclusione di macchinari, congegni, attrezzature ed altri impianti, funzionali allo specifico processo produttivo). Se da un lato la norma ha stabilito principi più certi e definiti da applicarsi a partire dal 1 gennaio 2016, dall’altro rimangono invece aperte le incertezze relative ai contenziosi tributari che le aziende, anche siderurgiche, stanno affrontando con i comuni e gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, contenziosi che vedono un notevole dispendio di energie e risorse che andrebbero più opportunamente destinate all’ambito produttivo aziendale. 70 Relazione annuale 2015 PARTE III - LE TEMATICHE GENERALI 71 Relazione annuale 2015 C R E S C I TA 72 Relazione annuale 2015 A R D A U Q S I D GIOCO O I A I C C A 4. SOCIETà ED ENTI COLLEGATI Società consortile Gas Intensive Riconversider Unsider 73 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 1 Società consortile Gas Intensive Il 2015 ha visto proseguire il cammino di consolidamento delle scelte effettuate negli anni scorsi, in particolar modo per quanto riguarda la struttura interna, i sistemi informativi, le collaborazioni esterne e il maggior coinvolgimento diretto della società consortile nelle attività con i soci. Si sono poi concretizzati sia la realizzazione del nuovo sito Internet della Società, sia il passaggio a nuova società della gestione hardware e software. L’aumento di risorse interne ha permesso, oltre al già citato raggiungimento della piena autonomia dal punto di vista ammnistrativo contabile, anche un maggior coinvolgimento della struttura nelle attività caratteristiche della Società, lavorando a stretto contatto con il Partner Tecnico in alcune attività operative di gestione delle Business Unit e soprattutto, partecipando direttamente al gruppo di lavoro Gas di Confindustria e ai comitati tecnici, previsti dal codice di rete per il Trasporto e per lo Stoccaggio, per la consultazione su tematiche normative, regolatorie e in generale, riguardanti il settore del gas naturale. Gas Intensive è infatti membro effettivo dal 2014 dei comitati tecnici di consultazione Trasporto e Stoccaggio e ha contribuito direttamente a numerose risposte a consultazioni dell’Autorità stessa, nonché alla organizzazione e definizione del documento confindustriale “Promoting the Role of the Italian Gas Market in Europe”, presentato a Roma il 3 Dicembre 2015 alla presenza, tra gli altri, di Maroš Šef ovi , vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l’unione energetica nella Commissione Juncker dal 2014, Federica Guidi, allora Ministro per lo Sviluppo Economico del governo italiano e Paolo Culicchi, Presidente di Gas Intensive. Nel corso della primavera del 2015 poi sono stati organizzati 3 incontri informativi sul mercato del gas, a cui hanno partecipato complessivamente più di 100 società, e a cui hanno partecipato come ospiti esterni alcuni relatori di ICIS Heren, società leader europeo nelle informazioni di mercato per il gas naturale. L’anno 2015 ha rappresentato per la vendita di gas nel mercato italiano un anno molto difficile per una serie di motivazioni che vanno dall’andamento del Brent, che ha subito una discesa di valore che ha trascinato in giù tutto il settore e quelli collegati, all’andamento del Gas naturale al PSV dove i valori registrati per il brent non potevano non ripercuotersi anche sul gas naturale, che nel 2015 ha visto sia un’inversione rispetto alle previsioni di inizio anno, per cui i mesi estivi hanno registrato un valore spot superiore a quello previsto, sia dal 4° trimestre una forte caduta del prezzo. In questo contesto la società è comunque riuscita a somministrare gas naturale a clienti finali con volumi superiori all’anno precedente, 223,8 contro 204 milioni di metri cubi venduti, utilizzando una formula contrattuale che ha permesso a molte aziende di cogliere le opportunità del mercato man mano che si presentavano, anticipando quindi quel meccanismo di bonus consortile che vede appunto la redistribuzione dei risultati positivi incrementali ai soci in fornitura. Entro il 31 dicembre 2015 i soggetti investitori nello stoccaggio 130 dovevano poi decidere se esercitare o meno il diritto di mantenere lo spazio 130 per il secondo quinquennio. A tal proposito Gas Intensive si è fatto promotore di incontri presso le sedi opportune, Autorità, Ministero dello Sviluppo Economico, Stogit, per verificare la possibilità di apportare alcune modifiche in modo da giustificare il secondo quinquennio. La situazione però verificata in tali incontri ha indotto Gas Intensive, come tutti i soggetti investitori nel 130, a rinunciare al secondo quinquennio. 74 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 2Riconversider Il 2015 è stato un esercizio complesso che ha prodotto, dopo oltre 10 anni, una perdita di esercizio. I fattori che hanno concorso negativamente a produrre questo risultato vengono, di seguito, riepilogati: • Riduzione dei fatturati di consulenza a seguito di particolari situazioni nelle quali versano alcuni dei clienti storicamente principali, che non ci hanno più potuto garantire le commesse abitualmente sviluppate. Queste minori attività sono state solo parzialmente sostituite da commesse di nuovi clienti. • Mancanza di contributi delle Istituzioni a seguito degli imprevedibili ritardi con i quali tutti i ns. principali enti di riferimento (Fondimpresa, Fondirigenti, Regione Lombardia e Regione Veneto) hanno pubblicato gli avvisi di finanziamento attesi nel secondo semestre 2015. • Alcune perdite su crediti dovute alla situazione di Ilva Spa in Amministrazione Straordinaria che hanno inciso in bilancio per circa € 70.000,00. • Le inferiori disponibilità di Fondi messe in campo da Fondimpresa e Fondirigenti a seguito del prelievo “forzoso” operato dal Governo Nazionale che ha ridotto del 40% il totale annuo normalmente disponibile per imprese ed enti formativi. La situazione descritta ha imposto una serie di azioni sul fronte organizzativo interno che hanno riguardato modifiche sia per quanto riguarda le risorse umane che i costi generali della struttura con l’uscita dalla società, nel secondo semestre dell’anno, di 5 tra collaboratori e dipendenti. Tali modifiche organizzative dovranno comportare: • Un risparmio sui costi di struttura nel 2016 sul personale e sugli affitti. • Una “nuova” struttura che si va delineando guidata da nuove motivazioni e con nuovi obiettivi da perseguire. È infatti ormai necessario diventare sempre più un ente in grado di sostenere lo sviluppo competitivo di un’azienda, inquadrandolo come un’attività complessa, che oltre alla tecnologia richiede lo sviluppo congiunto dei meccanismi gestionali, degli aspetti organizzativi e di coordinamento del lavoro e, in questa logica, Riconversider deve sempre più diventare una struttura in grado di creare valore al proprio cliente/azienda operando al meglio in funzione dei cambiamenti in atto. La Società ha prodotto nel 2015 un fatturato complessivo al di sotto delle attese di Budget, la cui composizione è stata caratterizzata da una sostanziale tenuta dei progetti di consulenza non sufficiente però a compensare una riduzione, superiore al preventivato, delle attività finanziate dalle Istituzioni che si sono sensibilmente ridotte in funzione dei minori Avvisi disponibili ai quali candidare piani formativi settoriali e territoriali. Questo andamento, sommato alle perdite su crediti sopravvenute, ha prodotto un risultato complessivo negativo, con una perdita a bilancio per circa € 70.000,00, coperta da Riserva Straordinaria. 75 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Sviluppo e formazione Anche per la società controllata Il 2015 è stato un esercizio nel quale non si è riusciti a centrare gli obiettivi di budget producendo un risultato negativo di circa € 50.000,00. Le difficoltà riscontrate, in particolare nel secondo semestre, sono identiche a quelle subite da Riconversider e da ricondurre alla carenza di progetti da sviluppare data la mancanza di contributi delle Istituzioni a seguito dei ritardi con i quali i principali enti di riferimento (Fondimpresa, Fondirigenti, Regione Lombardia e Regione Veneto) hanno pubblicato gli avvisi di finanziamento nella seconda parte dell’anno, mentre per quanto attiene le attività di consulenza al perdurante stato di crisi nel quale si trovano le aziende clienti. Nel 2015 la società ha raggiunto un fatturato complessivo pari a 470.370, la cui composizione è stata caratterizzata da un pari decremento dei progetti finanziati e delle attività di consulenza alle imprese (-20%). Nel corso dell’anno la società ha ottenuto l’accreditamento regionale presso la Regione Veneto, al fine di poter proporre, nel 2016, nuovi interventi e nuovi progetti che consentiranno di incrementare il futuro giro d’affari societario. Sul fronte interno si segnala che un dipendente ha rassegnato le dimissioni lasciando la società nel mese di settembre riducendo l’organico aziendale a 1 Quadro e da 2 Impiegati diretti assunti a tempo indeterminato. 76 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 3Unsider UNSIDER ha continuato a operare nelle attività di normazione in linea con gli anni precedenti: • • • • • • • recepimento come norme UNI delle EN e ISO di competenza; definizione, tramite i competenti Organi Tecnici, della posizione italiana sui progetti di norma EN e ISO; gestione delle 10 segreterie Europee ed Internazionali assegnate a Unsider; informazione e divulgazione documenti tecnico normativi attraverso il sito UNIONE e via E-mail; continuo aggiornamento delle banche dati di libera consultazione per gli associati; assistenza agli Associati, attraverso lo “sportello” e gli altri Servizi Unsider; rapporti con le Istituzioni e in particolare con il Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dei prodotti da costruzione. Alcuni numeri per riassumere l’attività 2015: La nuova sede dal 12 ottobre 2015 Viale Sarca 223 - 20126 Milano 188 Soci Aziende associate 362.200 Valore quote sociali Dipendenti 3 Funzionari Tecnici 1 Segreteria (part time 4 ore) Organi Tecnici UNSIDER 1 Commissione Tecnica 15Sottocommissioni 47Gruppi di Lavoro 330 N° Membri nominati nelle Sottocommissioni 497 N° Esperti nominati nei Gruppi di Lavoro N° Membri SC 35^SC 34^SC 33^SC 32^SC 31^SC 30^SC 29^SC 28^SC 27^SC 26^SC 25^SC 24^SC 23^SC 22^SC 20^SC 0 5 10 15 20 25 77 30 35 40 45 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Riunioni Organi Tecnici UNSIDER Organo Tecnico 15 Totale N° riunioni N° convocati OT % presenza Commissione Tecnica 1 8 87 20^SC/GL ad hoc 1 8 50 23^SC 1 2322 24^SC 6 4121 24^SC/GL 5 2 26^SC 1 1723 6 58 32^SC 1 3913 34^SC/GL 3 1 14 14 Totale norme pubblicate da UNI nel settore siderurgico Norme1115 su cui UNSIDER ha competenza (UNI, UNI EN, di competenza UNSIDER UNI EN ISO e UNI ISO) al 31 dicembre 2015 49Totale norme pubblicate da UNI Norme di competenza UNSIDER di cui nel 2015 - -UNI 16UNI EN 33UNI EN ISO - -UNI ISO 13 Ripubblicate in lingua italiana 121Totale norme pubblicate da CEN e ISO Norme di competenza UNSIDER di cui nel 2015 50 EN e EN ISO 71ISO EN, EN ISO e ISO pubblicate 35^SC 34^SC 33^SC 32^SC 31^SC 30^SC 29^SC 28^SC 27^SC 26^SC 25^SC 24^SC 23^SC 22^SC 20^SC CT 0 10 20 78 30 40 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Numero progetti di norme EN, e ISO votati da UNSIDER, Progetti238 tramite i competenti Organi Tecnici, quale espressione nel 2015 della posizione italiana Numero progetti EN e ISO votati 35^SC 34^SC 33^SC 32^SC 31^SC 30^SC 29^SC 28^SC 27^SC 26^SC 25^SC 24^SC 23^SC 22^SC 20^SC CT 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Totale Nuovi Progetti Di Norma (NWIP) Progetti55 CEN E ISO votati nel 2015 NWIP votati 35^SC 34^SC 33^SC 32^SC 31^SC 30^SC 29^SC 28^SC 27^SC 26^SC 25^SC 24^SC 23^SC 22^SC 20^SC CT 0 2 4 6 8 79 10 12 14 16 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI Totale ore impegnate da Funzionari Tecnici UNSIDER Segreterie CEN e ISO1119 per la gestione nel 2015 Segreterie CEN e ISOOre ripartite per segreteria nel 2015 177,5 CEN/TC 242/WG 3 6 ECISS/TC 104/WG 2 31,5 ECISS/TC 104/WG 3 440 ECISS/TC 110 24 440 Day training ISO/TC 17/SC 19 ISO/TC 67/SC 2 8Totale Day Training organizzati nel 2015 − La nuova direttiva 2014/68/UE PED. − Progetto di revisione della norma UNI 10897:2013. Carichi di rottami metallici. Rilevazione di radionuclidi con misure X o gamma. Inchiesta pubblica − L’origine preferenziale delle merci − UNI CEI EN ISO 50001: Sistemi di gestione dell’energia. Requisiti e linee guida per l’uso − Verso la pubblicazione della ISO 9001:2015 − ISOlution (tre sessioni) Sito UNSIDER da novembre 2015 2909Totale contatti 14960Totale pagine di cui novembre 2015 1058contatti 5290pagine dicembre 2015 871contatti 4765pagine gennaio 2016 980contatti 4905pagine 80 Relazione annuale 2015 PARTE IV - SOCIETÀ ED ENTI COLLEGATI 81 Relazione annuale 2015 C O M P E T I T I V I Tà 82 Relazione annuale 2015 E N O I Z A V O N IN O I A I C C A 5. aziende associate 83 Relazione annuale 2015 PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE Aziende associate al 31.12.2015 1 A.C.P. S.r.l. UNIPERSONALE 2 ABS ACCIAIERIE BERTOLI SAFAU S.p.A. 3 ACCIAI SPECIALI TERNI S.p.A. 4 ACCIAI SPECIALI ZORZETTO S.r.l. 5 ACCIAIERIA ARVEDI S.p.A. 6 ACCIAIERIA FONDERIA CIVIDALE S.p.A. 7 ACCIAIERIE DI CALVISANO S.p.A. 8 ACCIAIERIE DI SICILIA S.p.A. 9 ACCIAIERIE E FERRIERE BREDINA S.r.l. 10 ACCIAIERIE E FERRIERE DI PIOMBINO S.p.A. - AFERPI S.p.A. 11 ACCIAIERIE VALBRUNA S.p.A. 12 ACCIAIERIE VENETE S.p.A. 13 ACCIAITUBI S.p.A. 14 AFV ACCIAIERIE BELTRAME S.p.A. 15 ALFA ACCIAI S.p.A. 16 ARCELORMITTAL PIOMBINO S.p.A. 17 ARINOX S.p.A. 18 ARVEDI TUBI ACCIAIO S.r.l. 19 ASFO S.p.A. 20 ASO FORGE S.r.l. UNIPERSONALE 21 ASO SIDERURGICA S.p.A. UNIPERSONALE 22 BETAFENCE ITALIA S.p.A. 23 BORUSAN MANNESMANN VOBARNO TUBI S.p.A. 24 CB TRAFILATI ACCIAI S.p.A. 25 CIMA S.p.A. 26 CMF S.p.A. 27 COGNE ACCIAI SPECIALI S.p.A. 28 D.P.G. PROFILATI S.r.l. 29 DALMINE S.p.A. 30 DUFERDOFIN - NUCOR S.r.l. 31 EURE INOX S.r.l. 32 EUROFLEX S.p.A. 33 F.I.L. FABBRICA ITALIANA LAMIERE S.p.A. 34 F.M.A. FORGIATURA MODERNA ARESE S.p.A. 35 F.O.C. CISCATO S.p.A. 36 FACS FUCINE S.r.l. 37 FELB S.r.l. 38 FERALPI SIDERURGICA S.p.A. 39 FERRIERA ALTO MILANESE S.p.A. 84 Relazione annuale 2015 PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE 40 FERRIERA DI CITTADELLA S.p.A. 41 FERRIERA SIDERUMBRA S.p.A. 42 FERRIERA VALSABBIA S.p.A. 43 FERRIERA VALSIDER S.p.A. 44 FERRIERE NORD S.p.A. 45 FERROSIDER S.p.A. 46 FIAV L. MAZZACCHERA S.p.A. 47 FOMAS S.p.A. 48 FOMEC S.p.A. 49 FORGE FEDRIGA S.r.l. 50 FORGE MONCHIERI S.p.A. 51 FORGES S.p.A. 52 FORGIA DI BOLLATE S.p.A. 53 FORGIA RAPIDA S.r.l. 54 FORGIATURA A. VIENNA S.p.A. 55 FORGIATURA MARCORA S.r.l. 56 FORGIATURA MORANDINI S.r.l. 57 FORGIATURA S. GIORGIO S.p.A. 58 FORGIATURA TICINO S.r.l. 59 FORGIATURE VITALI S.r.l. 60 FORGITAL ITALY S.p.A. 61 FORONI S.p.A. 62 FRANCHINI ACCIAI S.p.A. 63 GIUSEPPE & F.LLI BONAITI S.p.A. 64 GSI LUCCHINI S.p.A. 65 I.T.A. S.p.A. 66 ILTA INOX S.p.A. 67 ILVA S.p.A. 68 ILVAFORM S.p.A. 69 INDUSTRIE RIUNITE ODOLESI I.R.O. S.p.A. 70 IRE OMBA S.p.A. 71 ITALFOND S.p.A. 72 ITLA S.r.l. 73 L.A.S. LAMINAZIONE ACCIAI SPECIALI S.p.A. 74 LAMINA S.p.A. 75 LEALI STEEL S.p.A. 76 LUCCHINI MAMÈ FORGE S.p.A. 77 LUCCHINI RS S.p.A. 78 LUCCHINI S.p.A. 85 Relazione annuale 2015 PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE 79 M.A.B. METALLURGICA ALTA BRIANZA S.p.A. 80 MARCEGAGLIA CARBON STEEL S.p.A. 81 MARCEGAGLIA PLATES S.p.A. 82 MARCEGAGLIA SPECIALTIES S.p.A. 83 MAZZOLENI TRAFILERIE BERGAMASCHE S.p.A. 84 METALFER S.p.A. 85 METALLURGICA GRAFFIGNANA S.p.A. 86 METALLURGICA MARCORA S.p.A. 87 METALLURGICA PESSINA S.p.A. 88 METINVEST TRAMETAL S.p.A. 89 NLMK VERONA S.p.A. 90 NUNKI STEEL S.p.A. 91 NUOVA COGEME S.r.l. 92 O.LA.N. OFFICINA LAMINAZIONE NASTRI S.r.l. 93 OFAR S.p.A. 94 OFFICINE MACCAFERRI S.p.A. 95 OLIFER S.r.l. 96 ORI MARTIN S.p.A. 97 PAGLIANTI TUBI S.r.l. 98 POMETON S.p.A. 99 PROFILMEC S.p.A. 100 PROFILTUBI S.p.A. 101 REDAELLI TECNA S.p.A. 102 RIGANTI S.p.A. 103 RINGMILL S.p.A. 104 RIVA ACCIAIO S.p.A. 105 RODACCIAI S.p.A. 106 RUBIERA SPECIAL STEEL S.p.A. 107 S.I.P.I. S.p.A. 108 S.N.A.R. LAMINATI S.r.l. 109 SALZGITTER MANNESMANN STAINLESS TUBES ITALIA S.r.l. 110 SESIA FUCINE S.r.l. 111 SIDERALBA S.p.A. - INDUSTRIE SIDERURGICHE 112 SIDERFORGEROSSI GROUP S.p.A. 113 SIDERURGICA LATINA MARTIN S.p.A. 114 SIDERURGICA TRIESTINA S.r.l. 115 STEFANA S.p.A. 86 Relazione annuale 2015 PARTE V - AZIENDE ASSOCIATE 116 STILMA S.p.A. 117 TECNOTUBI S.p.A. 118 TRAFILATI MARTIN S.p.A. 119 TRAFILCOOP Soc. Coop. A.r.l. 120 TRAFILERIA A. MAURI & FIGLI S.p.A. 121 TRAFILERIA CARLO CASATI S.p.A. 122 TRAFILERIA COLOMBO S.r.l. 123 TRAFILERIA LOMBARDA S.p.A. 124 TRAFILIX S.p.A. 125 TRAFILSPEC – I.T.S. S.r.l. 126 TRAFITAL S.p.A. 127 TRAFITEC S.r.l. 128 TRAVI E PROFILATI DI PALLANZENO S.r.l. 129 TRE VALLI ACCIAI S.p.A. 130 UGITECH ITALIA S.r.l. 131 ZINCOFER S.r.l. 87 Relazione annuale 2015 EQUILIBRIO 88 Relazione annuale 2015 F L E S S I B I L I TÀ O I A I C C A 6. appendice statistica 89 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA INDICE Tav.1 Produzione mondiale di acciaio grezzo 2 Italia: Tav. 2 Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato 4 Tav. 3 Produzione di acciaio 4 Tav. 4 Produzione di acciai speciali 4 Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici 5 Tav. 6 Produzione di prodotti fucinati 6 Tav. 7 Produzione di prodotti della prima trasformazione 6 Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici 7 Tav. 9 Consegne per mercato 8 Tav.10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato 10 Tav.11 Scambi intra ed extra-UE 12 Tav.12 Occupazione siderurgia primaria 18 FONTE DATI: Federacciai, ISTAT, World Steel Association 1 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 1 Produzione mondiale di acciaio grezzo 000 t. 20112012201320142015 Austria 7.4747.4217.9537.8767.687 Belgio 8.0267.3017.0937.3317.257 Finlandia 3.9893.7593.5173.8073.988 Francia 15.78015.60915.68516.14314.984 Germania Grecia Italia 44.28442.66142.64542.94342.676 1.9341.2471.0301.022 910 28.73527.25124.09323.71422.018 Lussemburgo 2.5212.2082.0902.1932.127 Paesi Bassi 6.9376.8796.7136.9646.995 Portogallo 1.9421.9602.0502.0702.035 Spagna 15.50413.63914.25214.24914.845 Svezia 4.8674.3264.4044.5394.374 Regno Unito 9.478 9.57911.85812.12010.907 Bulgaria 835633523612543 Rep. Ceca 5.5835.0725.1715.3605.262 Ungheria 1.7461.542 8831.1521.675 Lettonia 568805198 0 0 Polonia 8.7798.3667.9508.5589.198 Romania 3.8283.2922.9853.1583.352 Slovacchia 4.2364.4034.5114.7054.562 Slovenia 648632618615604 Croazia 96 1135167122 Unione europea (28)177.790168.586166.357169.298166.121 Albania 464500550560550 Bosnia-Herzegovina649700722793819 Macedonia 386217100188121 Montenegro 140120 70140150 Norvegia 610700605600590 Serbia 1.324346396583955 Svizzera Turchia 1.4001.4501.5301.4751.475 34.10735.88534.65434.03531.517 Altri Europa 39.08039.91838.62738.37436.177 Azerbaijan 120120173180180 Bielorussia 2.6142.6872.2452.5132.510 Kazakhstan 4.6993.6763.2753.6813.910 Moldavia 313335190351443 Russia 68.85270.20969.00871.46170.879 Ucraina Uzbekistan 35.33232.97532.77127.17022.968 733736746723643 C.I.S. Canada Cuba 112.663110.738108.408106.079101.533 12.89113.50712.41712.73012.473 282277322256284 El Salvador 97 72118121124 Guatemala 294334385395403 Messico 18.11018.07318.24218.93018.228 Trinidad e Tobago 603628616487591 Stati Uniti d’America86.39888.69586.87888.17478.845 Nord America 118.675121.586118.978121.093110.948 2 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 1a Produzione mondiale di acciaio grezzo 000 t. 20112012201320142015 Argentina 5.6114.9955.1865.4885.028 Brasile 35.22034.52434.16333.89733.256 Cile 1.6151.6711.3231.0791.112 Colombia 1.2871.3021.2361.2081.211 Ecuador 463425570667720 Paraguay 3044454748 Peru 877 9811.0691.0781.082 Uruguay 8178919497 Venezuela 2.9802.3592.1391.4851.345 Sud America 48.16446.37945.82245.04343.899 Algeria 551557417415650 Egitto 6.4856.6276.7546.4855.506 Ghana 2525252525 Kenya 2020202020 Libia 100315712712352 Mauritania 55555 Marocco 654539558501516 Nigeria 100100100100100 Sud Africa 7.5466.9387.1626.4126.398 Tunisia 150150150150 50 Uganda 3030303030 Zaire 3030303030 Africa 15.69615.33615.96314.88513.682 Iran 13.19714.46315.42216.33116.146 Israele 300300300300300 Giordania 150150150150150 Oman 200 300 5001.5002.000 Qatar 2.0382.1452.2363.0192.593 Arabia Saudita 5.2755.2035.4716.2915.229 Siria 701010 5 5 Emirati Arabi Uniti 2.0002.4082.8782.3903.006 Medio Oriente 23.23024.97926.96729.98629.429 Bangladesh 85878490 100 Cina 701.968731.040822.000822.750803.825 India 73.47177.26481.29987.29289.582 Indonesia 3.6212.2542.6444.4284.200 Giappone 107.601107.232110.595110.666105.150 RP Corea 1.3001.2801.2501.2501.250 Corea del Sud 68.51969.07366.06171.54369.670 Malesia 5.9415.6124.6934.3164.100 Mongolia 3535404545 Myanmar 2525303535 Pakistan 1.5921.6311.8452.4232.892 Filippine 1.2001.2601.3081.1961.140 752688434540501 Singapore 3030303030 Sri Lanka Taiwan (R.o.C.) 20.17820.66422.28223.12121.370 Tailandia 4.2383.3283.5794.0953.673 Vietnam 4.9005.2985.4745.8476.050 Asia 995.4561.026.8011.123.6481.139.6671.113.613 Australia 6.4044.8934.6884.6074.925 844912900859793 Nuova Zelanda Oceania 7.2485.8055.5885.4665.718 Mondo 1.538.0021.560.1281.650.3581.669.8911.621.120 3 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 2 Produzione di ghisa e Fe-Mn carburato 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Totale 9.8389.424 6.933 6.434 5.051 Tav. 3 Produzione di acciaio 000 t. 20112012 2013 Forno elettrico Convertitore LD Totale 18.843 17.939 17.295 9.892 9.312 6.798 2014 2015 17.200 17.227 6.514 4.791 28.73527.251 24.093 23.714 22.018 27.360 25.986 22.903 22.345 20.755 1.229 1.116 1.043 1.220 1.118 146 149 147 149 145 di cui: - Colata continua - Lingotti - Spillato per getti Tav. 4 Produzione di acciai speciali 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Non legato 2.584 Legato 5.5915.111 4.821 4.952 4.592 2.089 2.146 1.362 1.528 di cui: - Si-Mn - inossidabili - caratteristiche fisiche speciali 145 110 153 67 82 1.602 1.702 1.553 1.449 1.451 0 0 0 0 0 - costruzioni impieghi meccanici 1.998 1.693 1.740 2.070 1.861 - costruzioni usi particolari 1.187 1.065 784 776 615 600 475 534 510 502 59 66 57 80 81 - boro - altri (*) Totale 8.1757.200 6.967 6.314 6.120 (*)Comprende: - legati da utensili - cuscinetti a rotolamento - rapidi 4 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 5 Produzione di prodotti siderurgici 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Travi, rotaie e armamento 1.210 1.141 1.097 964 900 Tondo cemento armato 3.571 3.511 3.268 3.223 3.048 Vergella 3.8913.687 3.588 3.577 3.817 Laminati mercantili 4.215 3.477 3.501 3.548 3.428 12.888 11.815 11.454 11.311 11.194 3.141 2.613 2.804 2.610 2.730 Totale laminati a caldo lunghi - di cui in acciaio speciale Coils 11.66911.888 10.100 9.659 8.804 0 0 0 0 0 189 139 158 170 162 2.573 2.483 1.856 2.027 1.589 14.431 14.510 12.114 11.855 10.554 1.379 1.434 1.235 1.167 1.082 27.319 26.325 23.568 23.166 21.748 4.520 4.047 4.039 3.777 3.812 Lamiere a freddo 5.708 5.563 5.183 5.417 5.282 Lamiere zincate 4.026 3.971 3.973 4.309 4.545 Lamiere con rivestimenti organici 451 515 593 709 784 Altri (*) 447 334 274 278 305 Nastri a caldo da treno Larghi piatti Lamiere a caldo da treno Totale laminati a caldo piani - di cui in acciaio speciale Totale laminati a caldo - di cui in acciaio speciale Altri prodotti siderurgici (freddo e rivestiti) (*)Comprende: - Banda e lamiere stagnate e cromate - Lamiere elettrozincate - Lamiere con altri rivestimenti metallici - Lamiere e bande magnetiche 5 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 6 Produzione di prodotti fucinati 000 t. 2011 2012201320142015 Fucinati, cerchioni e ruote laminate Tav. 7 1.191 1.124 1.095 1.160 1.165 Produzione di prodotti della 1° trasformazione 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Trafilati in Fe, Carbonio e automatici (non legati) 834 711 721 766 750 Nastri da treno laminati a freddo < 600 mm 342 322 303 290 276 1.352 1.257 1.283 1.315 1.361 Derivati vergella (escluso reti elettrosaldate) 6 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 8 Consumo apparente di prodotti siderurgici 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Totale generale 29.897 25.044 25.209 25.491 28.060 3.209 2.275 2.308 2.626 3.184 Totale laminati 26.688 22.769 22.901 22.865 24.876 di cui: prodotti lunghi 11.476 9.497 8.947 8.793 8.931 di cui: prodotti piani 15.212 13.272 13.954 14.072 15.944 Totale travi 740 604 579 583 595 di cui: ali larghe 324 259 245 242 298 di cui: IPE 187 152 136 149 141 di cui: altre travi 228 192 199 192 155 Totale semilavorati Palancole 21 Totale laminati mercantili di cui: barre 26 21 23 17 3.591 3.006 3.080 3.130 2.965 2.554 2.175 2.300 2.312 2.220 di cui: profilati 515 360 302 315 264 di cui: piatti 522 470 478 503 481 166 158 163 79 107 Tondo cemento armato 2.787 2.148 1.564 1.666 1.535 Vergella 4.171 3.556 3.541 3.312 3.713 Lamiere a caldo e larghi piatti 2.062 1.746 1.489 1.519 1.600 Nastri a caldo < 600 mm 140 151 168 145 Coils 5.515 5.197 5.829 5.796 Banda, stagnata e cromata Lamiere zincate e riv. metallici Rotaie e armamento 168 6.908 726 647 724 790 845 2.958 2.421 2.558 2.519 3.136 Lamiere elettrozincate 190 140 143 118 87 Lamiere a rivestimento organico 657 517 451 467 546 Lamierini magnetici 588 519 533 507 515 Lamiere a freddo e banda nera 2.377 1.934 2.057 2.210 2.140 Tav. 8a Consumo fisico (*) 000 t. 20112012 2013 2014 2015 Semilavorati 7.4116.002 5.506 5.636 6.227 Coils 8.8117.853 8.236 8.224 9.339 (*) Include la parte di prodotto destinato alla rilaminazione per la produzione di prodotti siderurgici (ex ceca) 7 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 9 Consegne per mercato 000 t. Mercato interno (*) Altri paesi UE (28) 20112012201320142015 20112012 20132014 2015 Acciaio di qualità e speciale Totale 20.14318.28517.02016.05115.517 7.358 7.395 6.542 6.8616.076 Semilavorati 2.2852.0211.8041.9401.676 Lunghi 9.1577.9417.446 6.883 6.691 2.158 2.062 2.010 2.3712.097 582 442 427 439 243 Piani a caldo 4.782 4.786 4.147 3.858 3.451 2.089 2.086 1.558 1.321 1.189 Piani a freddo 1.424 1.363 1.329 1.192 1.093 701 815 657 694 619 Finali 2.4952.1742.2942.1782.606 1.8281.990 1.8902.0361.928 Acciaio di qualità Totale Semilavorati 15.45914.06212.97512.23912.041 6.119 6.370 5.549 5.7375.071 695567509530559 227179 168191 31 Lunghi 7.0526.0575.5015.2415.058 1.5081.474 1.4181.7181.533 Piani a caldo 4.266 4.396 3.846 3.512 3.174 1.937 1.999 1.493 1.248 1.141 951 868 825 778 644 619 728 580 544 438 Piani a freddo Finali 2.4952.1742.2942.1782.606 1.8281.990 1.8902.0361.928 Acciaio speciale Totale 4.6844.2234.0453.8123.476 1.2391.025 9931.124 1.005 Semilavorati 1.5901.4541.2951.4101.117 355 263 259 248 212 Lunghi 2.1051.8841.9451.6421.633 650 588 592 653 564 Piani a caldo 516 390 301 346 277 152 87 65 73 48 Piani a freddo 473 495 504 414 449 82 87 77 150 181 (*) Escluso lingotti, semilavorati e coils per rilaminazione in Italia 8 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 000 t. Paesi extra-UE Totale 2011 20122013 20142015 Totale 2.6573.469 3.1973.241 3.449 Semilavorati Lunghi 954 117 Finali 198 339 376 515 614 Semilavorati 30.15829.149 26.759 26.153 25.042 3.0082.617 2.332 2.463 2.016 12.56211.68111.233 11.10510.829 1.170 835 680 554 7.825 8.042 6.540 5.859 5.194 128 108 111 143 2.242 2.306 2.094 1.997 1.855 4.5214.503 4.560 4.729 5.148 Acciaio di qualità Totale 1.2471.6781.7771.851 2.041 Piani a caldo 97 Piani a freddo 141 154 101 84 20112012 2013 2014 2015 Lunghi 2.002 2.687 2.6582.802 3.062 62 34 1012 3 1.097 1.5151.627 1.6951.892 23.58023.119 21.182 20.778 20.174 984780 687 733 593 9.6579.046 8.546 8.654 8.483 Piani a caldo 542 684 550 491 450 6.745 7.079 5.889 5.251 4.765 Piani a freddo 103 115 95 89 103 1.673 1.711 1.500 1.411 1.185 Finali 198 339 376 515 614 4.5214.503 4.560 4.729 5.148 655 782 539 439 387 6.5786.030 5.577 5.375 4.868 Acciaio speciale Totale Semilavorati 94 2.0241.837 1.645 1.730 1.423 Lunghi 150 163 150 156 149 2.9052.635 2.687 2.451 2.346 Piani a caldo 412 486 285 189 104 1.080 963 651 608 429 14 13 13 22 40 569 595 594 586 670 Piani a freddo 79 120 91 72 9 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 10 Consegne per gruppi di prodotti e aree di mercato 000 t. Semilavorati (*)Lunghi a caldo 2011 20122013 20142015 20112012 2013 2014 2015 Italia 2.285 2.0211.804 1.9401.677 9.1577.942 7.446 6.883 6.691 Altri UE Altri Europa occidentale 235208 241 2041862.158 2.0612.0102.3712.097 42 14 16 19 6 248 293 298 323 326 Europa centrale/orientale 0 00 0024 4528 510 U.S.A. 42 8857 4236 5167 35 50 55 Altri America 5 56 14 2656 73186131 Vicino e medio oriente 0 15 7 1 0 76 62 11 18 12 India 10 75 2 26 12 1 1 1 Cina 1 13 11404 8 7 9 Giappone 0 00 00 00 0 0 0 Sud/est Asiatico Altri Asia Africa 24 177 42 78 8 8 6 0 00 00100 0 0 0 16 7 0 0 0 7321.122 1.366 1.377 1.588 Australia/Oceania 0 00 00 42 3 2 3 Paesi non specificati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 141 154 101 84 97 1.248 1.677 1.750 1.851 2.041 Totale paesi extra-UE Totale mondo 2.661 2.3832.1462.2281.95912.562 11.68111.23211.10510.830 (*) Utilizzati per la produzione di prodotti secondari o esportati nei Paesi extra-UE 10 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 000 t. Piani a caldoAltri prodotti piani 20112012 2013 20142015 2011 2012 2013 20142015 Italia 4.7814.786 4.147 3.8573.451 3.919 3.536 3.623 3.3703.699 Altri UE 2.0892.087 1.558 1.3211.189 2.528 2.805 2.548 2.7292.547 Altri Europa occidentale 388 414 335 278 267 211 209 239 294 374 Europa centrale/orientale 01 0 00 31928 68 U.S.A. Altri America 42 1346915037 249 279159 5410 982 53124 161 2 10 7 312 Vicino e medio oriente 98 India 66 49020 12 00 0 00 Cina 1115 15 11 12 Giappone Sud/est Asiatico Altri Asia Africa 162 77 99 136 66 1 87 4 88 5 96 103 8 5 00 0 00 0 0 0 00 129 1 34 0 2 0 12 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 87 107176 6577 24 53 64 9191 Australia/Oceania 00 0 00 0 0 0 21 Paesi non specificati 0 0 0 0 954 1.170 812 680 Totale paesi extra-UE Totale mondo 0 554 0 315 0 466 0 0 0 458 626 758 7.8248.043 6.539 5.8585.194 6.762 6.808 6.654 6.7257.004 11 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 11 Scambi intra ed extra-UE 000 t. ImportazioniEsportazioni 2011 2012 20132014 2015 20112012 2013 20142015 Materie prime Minerale di ferro Minerale di manganese Rottame di acciaio Rottame di ghisa Totale Ferroleghe 15.139 13.407 11.522 9.511 8.076 1 0 0 1 0 82 108 27 27 3 0 0 0 0 0 5.753 5.273 4.916 5.087 4.537 319 326 251 266 304 68 84 44 59 109 4 5 5 3 5 21.042 18.872 16.509 14.684 12.725 324 331 256 270 309 985 943 931 856 818 29 41 40 48 45 Semilavorati e lingotti 3.654 3.162 3.192 12 3.122 3.792 869 798 667 611 426 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo 2011 2012 2013 2014 2015 Materie prime Minerale di ferro Minerale di manganese Rottame di acciaio Rottame di ghisa Totale Ferroleghe - 15.138 - 13.407 - 11.522 - 9.510 - 8.076 - 82 - 108 - 27 - 27 -3 - 5.434 - 4.947 - 4.665 - 4.821 - 4.233 - 64 - 79 - 39 - 56 - 104 - 20.718 - 18.541 - 16.253 - 14.414 - 12.416 - 956 - 902 - 891 - 808 - 773 - 2.785 - 2.364 - 2.525 - 2.511 - 3.366 Semilavorati e lingotti 13 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 11a Scambi intra ed extra-UE 000 t. ImportazioniEsportazioni 2011201220132014 2015 201120122013 20142015 Prodotti lunghi Travi ali larghe 106 98 113 110 136 146 169 177 196 137T Travi ali parallele (I+U) 80 58 64 63 100 223 248 215 191 169T Palancole 23 28 23 24 19 2 2 2 1 Laminati mercantili Tondo per cemento armato Vergella Rotaie e armamento Totale 2 697 489 522 589 638 1.196 1.037 986 1.062 1.160 172 108 50 47 63 969 1.457 1.743 1.629 1.557T 1.293 984 1.060 1.125 1.324 748 830 872 1.089 1.062 29 14 20 17 14 204 219 142 120 103 2.4001.7791.8521.975 2.294 3.4883.9624.137 4.2884.190 Prodotti piani Lamiere a caldo e larghi piatti 549 482 492 661 940 1.790 1.888 1.557 1.573 1.419 90 82 72 60 76 291 249 228 236 220 Coils 5.011 3.577 4.812 5.033 6.566 1.959 2.107 1.562 1.155 872 Lamiere a freddo 1.361 1.077 1.338 1.628 1.844 1.021 1.181 991 973 938 Nastri a caldo < 600 mm Banda nera 26 20 52 54 32 13 14 15 15 13 Lamierini magnetici 627 556 575 549 563 39 37 42 42 48 Banda stagnata 586 532 609 682 692 72 72 56 52 64 97 80 117 145 144 7 8 4 1 4 959 776 807 890 1.176 1.789 2.086 2.019 2.198 2.233 Lamiere cromate Lamiere zincate a caldo Lamiere elettrozincate Lamiere a rivestimento organico 61 64 149 128 98 119 104 72 51 61 381 269 198 158 172 194 245 336 413 407 Lamiere con altri rivest. metallici 182 123 88 78 93 52 46 46 62 61 Totale Totale Prodotti 9.941 7.625 9.221 9.999 12.362 7.376 8.061 6.954 6.839 6.383 12.341 9.404 11.073 11.974 14.656 10.864 12.023 11.091 11.127 10.573 14 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo Prodotti lunghi Travi ali larghe Travi ali parallele (I+U) 40 71 64 86 1 143 190 151 128 69 Palancole - 21 - 26 - 21 - 23 - 17 Laminati mercantili 499548464473522 Tondo per cemento armato 2011 2012 2013 2014 2015 Vergella Rotaie e armamento Totale 797 1.349 1.693 1.582 1.494 - 545 - 154 - 188 - 36 - 262 175 205 122 103 89 1.088 2.183 2.285 2.313 1.896 Prodotti piani Lamiere a caldo e larghi piatti Nastri a caldo < 600 mm Coils Lamiere a freddo Banda nera 1.241 1.406 1.065 912 479 201 167 156 176 144 - 3.052 - 1.470 - 3.250 - 3.878 - 5.694 - 340 104 - 347 - 655 - 906 - 13 - 6 - 37 - 39 - 19 Lamierini magnetici - 588 - 519 - 533 - 507 - 515 Banda stagnata - 514 - 460 - 553 - 630 - 628 Lamiere cromate - 90 - 72 - 113 - 144 - 140 Lamiere zincate a caldo 830 1.310 1.212 1.308 1.057 Lamiere elettrozincate 7777375840 Lamiere a rivestimento organico - 187 - 24 138 255 235 Lamiere con altri rivest. metallici - 130 - 77 - 42 - 16 - 32 Totale - 2.565 436 - 2.267 - 3.160 - 5.979 Totale Prodotti - 1.477 2.619 18 - 847 - 4.083 15 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 11b Scambi intra ed extra-UE 000 t. ImportazioniEsportazioni 2011 2012 2013 2014 20152011 2012 2013 2014 2015 1° trasformazione Tubi senza saldatura 527 Tubi saldati 264214 221 2542562.447 2.513 2.422 2.592 2.691T Semilavorati fucinati Fucinati in barre 459 463 484 466 703 715 570 660 459T 9665 1039 32 35 43 34 67 73 68 77 79 68 63 47 44 36 Barre e profilati, trafilati 140 120 112 144 161 878 788 773 826 843 Filo 190 157 156 182 179407 444 421 476 494 Nastro a freddo < 600 mm Totale 141 127 162 174 162 290 277 275 304 312 1.338 1.156 1.188 1.320 1.3134.832 4.832 4.543 4.945 4.869 2° trasformazione Profilati per armature miniere e materiale per impalcature 46 39 33 34 45 101 107 119 121 131 Accessori per tubi 38 43 33 33 28 151 148 148 141 136 Graniglie 55 50 47 47 46 0 0 0 0 0G Polveri 41 42 42 40 39 0 0 0 0 0 Flange 36333032 29136 138 143 140 124 Totale 216 207 185 186 187388 393 410 402 391 Altri prodotti Bulloni e viti Catene Ancore e ancorotti 141 104 106 130 119 319 313 316 328 335 24 30 22 23 23 32 30 26 29 29 1 1 1 1 1 1 1 1 0 1 Cavi, corde e trefoli 53 44 47 43 53 154 130 111 113 127 Molle 33 30 29 29 3440 36 40 40 44 Punte e chiodi 21 17 17 18 17 11 9 9 10 11 59 41 36 43 57 251 236 297 331 354 Corde spin., tele, griglie e reti Lavori 167 155 159 163 174392 412 405 412 420 Assi, ruote e loro parti 19 3 8 14 12 Getti 62 69 63 70 66 52 48 47 53 Altri fucinati e stampati 67 30 34 38 32 347 209 201 206 Totale 194 45 58 89 88 49G 188 647524 522 5725881.793 1.469 1.511 1.611 1.646 16 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 000 t. Saldo 1° trasformazione Tubi senza saldatura Tubi saldati Semilavorati fucinati Fucinati in barre 176 256 107 176 -7 2.1832.2992.2012.3382.435 3026293824 1 - 10 - 21 - 33 - 43 Barre e profilati, trafilati 738 668 661 682 682 Filo 217287265294315 Nastro a freddo < 600 mm Totale 149 150 113 130 150 3.4943.6763.3553.6253.556 2° trasformazione Profilati per armature miniere e materiale per impalcature Accessori per tubi Graniglie 20112012201320142015 55 68 86 87 86 113 105 115 108 108 - 55 - 50 - 47 - 47 - 46 Polveri - 41 - 42 - 42 - 40 - 39 Flange 100105113108 95 Totale 172186225216204 Altri prodotti Bulloni e viti 178 209 210 198 216 Catene 80466 Ancore e ancorotti 0 0 0 - 1 0 101 86 64 70 74 Cavi, corde e trefoli Molle 7 6111110 Punte e chiodi - 10 - 8 - 8 - 8 -6 Corde spin., tele, griglie e reti 192 195 261 288 297 Lavori 225257246249246 Assi, ruote e loro parti 175 Getti Altri fucinati e stampati Totale 42 50 75 76 - 10 - 21 - 16 - 17 - 17 280 179 167 168 156 1.146 945 9891.0391.058 17 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA Tav. 12 Occupazione siderurgia primaria 2011 2012 2013 20142015 Occupati fine anno Operai ed apprendisti Impiegati Totale 28.934 28.479 28.103 27.000 26.639 7.976 7.854 7.944 8.1548.255 36.910 36.333 36.047 35.15434.894 Ore lavorate (000) Operai ed apprendisti 47.324 44.819 41.852 39.843 36.586 Impiegati 13.301 12.811 12.615 12.88712.612 Totale 60.625 57.630 54.467 52.73049.198 Ore C.I.G. (000) Operai ed apprendisti Impiegati Totale 2.310 253 2.929 332 5.083 450 4.673 7.221 4801.140 2.562 3.261 5.533 5.1538.362 Pensionamento anticipato Operai ed apprendisti 67 Impiegati 53 19 6 1126 Totale 42 17 17 66 120 61 23 2892 Ore di assenza: (000) Malattia ed infortuni Operai ed apprendisti Impiegati Totale 2.842 2.714 2.505 2.496 2.214 355 342 342 371375 3.197 3.056 2.847 2.8662.590 Ferie e festività Operai ed apprendisti 7.919 Impiegati 2.070 2.224 2.284 2.3251.970 Totale 9.99010.237 9.946 9.746 8.316 8.013 7.663 7.421 6.346 Sciopero Operai ed apprendisti Impiegati Totale 222 375 144 498 62 8 39 883 7 230 414152 581 69 Altre cause Operai ed apprendisti 898 Impiegati 141 152 142 193243 Totale 964 865 963 809 1.038 1.116 1.007 1.1561.051 18 Relazione annuale 2015 PARTE VI - APPENDICE STATISTICA 19 Relazione annuale 2015 Relazione annuale 2015 Relazione annuale 2015