Un modello di ripopolamento per il territorio

Transcript

Un modello di ripopolamento per il territorio
Regione Marche
Comune di
Acqualagna
Un modello di ripopolamento per
il territorio della Comunità
Montana del Catria e del Nerone
Equal fase II “Il territorio montano ed il suo rinnovamento”
IT-G2-MAR-028 / Capofila il Comune di Acqualagna
A cura dell’Umbria Training Center dell’Associazione Tartufo e Sviluppo Rurale
Graziella Paterna- Francesco di Giacomo - Anna Maria Formica
SOMMARIO:
INTRODUZIONE
p. 4
I. UNA RICERCA SOCIO ECONOMICA
p. 6
1.1.
Un territorio montano
p. 6
1.2.
L’emigrazione in Italia
p. 7
1.3.
La situazione socio demografica
p. 9
1.4.
Il tartufo elemento di promozione
p. 12
1.5.
Le prospettive territoriali
p. 13
II. LA POLITICA DI ACCOGLIENZA: UN PROGETTO LOCALE
p. 18
Gli obiettivi del progetto
p. 18
L’offerta esistente sul territorio
p. 20
La formazione di un Tecnico delle Politiche per il
Rinnovamento Rurale
La messa in rete degli attori locali
p. 22
p. 25
III. LA METODOLOGIA DI RIPOPOLAMENTO
p. 28
3.1
La sensibilizzazione degli attori locali
p. 28
3.2
La costruzione dell’offerta d’attività per aree d’intervento
p. 29
3.3
La ricerca ed accompagnamento del futuro residente
p. 35
IV. LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
p. 38
4.1
Il marchio territoriale
p. 38
4.2
Il percorso promozionale
p. 40
La comunicazione esterna
p. 41
4.3
V. GLI OBIETTIVI
p. 43
5.1
Il calendario delle azioni sul territorio
p. 43
5.2
Alla fine del programma Equal
p. 44
5.3
Sull’arco dei prossimi dieci anni
p. 45
VI. L’ATTIVITA’ TRANSNAZIONALE
6.1
6.2
6.3
p. 49
La partecipazione alla Fiera nazionale
“Vivere in Campagna”di Limoges (giugno 2005)
p. 49
Gli scambi di buone prassi con il territorio bretone (Francia)
p. 50
Realizzazione di una guida di formazione transnazionale
6.4 La divulgazione del modello su altri territori rurali.
CONCLUSIONI
p. 52
p. 58
p. 59
3
INTRODUZIONE :
Il progetto Equal “ Il territorio montano ed il suo rinnovamento” si inscrive
in una politica volta ad elevare la qualità del territorio attraverso l’arrivo di
nuovi residenti e nuovi investimenti che promuovono le peculiarità del
territorio della Comunità Montana del Catria e del Nerone.
Per poter rinnovare il territorio, il progetto ha sviluppato dei tavoli di
concertazione al fine di creare il massimo consenso e la massima condivisione
da parte degli attori locali dello sviluppo, privilegiando e sostenendo sia
l’iniziativa privata che pubblica, tese alla ricerca di nuova imprenditorialità.
Gli interventi proposti nel seguente modello di ripopolamento, sono
incentrati sulla sostenibilità e sulla consapevolezza che i territori devono
riuscire a svilupparsi per potersi definire come veri e propri sistemi locali,
organizzati attraverso una rete attiva di persone e territori.
Per implementare la strategia di sviluppo d'area, il progetto si basa sulle
potenzialità del territorio e su una serie di nuove conoscenze, competenze e
professionalità al fine di contribuire, anche sul versante dei saperi, alla
costruzione di una proposta forte e condivisa sia sul versante economico che
su quello sociale e comunitario.
4
I PARTE:
RICERCA SOCIO ECONOMICA
5
I. UNA RICERCA SOCIO ECONOMICA:
Questo primo capitolo presenta nel dettaglio, l’analisi del territorio e della
situazione socio-demografica. L’analisi del territorio è una parte fondamentale
per qualsiasi progetto in quanto permette di individuare i punti di forza e di
debolezza, le opportunità e, nel caso del territorio del Catria e del Nerone, del
ripopolamento.
Un territorio montano
Il territorio della Comunità Montana del Catria e del Nerone è, tra le
Comunità
Montane
delle
Marche
settentrionali
quella
maggiormente
caratterizzata dalla presenza di rilievi; in altre parole, la più “montana”. In
effetti, una parte considerevole del territorio è occupato dalla dorsale calcarea
del Catria e Nerone, un allineamento di
montagne che superano i 1.700 metri
sul mare, con bruschi dislivelli, e che si
estende per una lunghezza di circa
trenta
km,
parallelamente
appenninico.
Cantiano,
Le
città
Acqualagna,
all’asse
di
Cagli,
Piobbico
e
Apecchio, sono ubicati su due vallate
principali: quella del Bosso / Burano e
quella del Candigliano / Biscubio.
L’ assetto socio demografico dell’ area è quello tipico di tutte le zone
montane del centro nord, con una netta concentrazione della popolazione nei
fondovalle più ampi e con le zone d’altura pressoché disabitate. Si rileva una
certa tendenza alla dispersione abitativa nelle aree più nord-occidentali, dove
la percentuale degli abitati aumenta, grazie alla presenza di altipiani
coltivabili. L’andamento demografico è anch’esso caratteristico della montagna
6
italiana, specie di quella minore: calo demografico costante, con la sola
eccezione dei comuni di Piobbico e di Acqualagna. Queste due realtà vanno
però inquadrate nella loro peculiarità: la prima in virtù della forte e recente
concentrazione di extracomunitari; la seconda conosce uno incremento
demografico in controtendenza grazie alla migrazione interna dalle aree più a
monte.
La Normativa Nazionale di riferimento, Legge 31 gennaio 1994 n. 97 (nuove
disposizioni per le zone montane) e l’art. 19, in particolare danno la facoltà alle
Regioni di concedere incentivi per l’insediamento nelle zone montane di
comuni sotto i 5.000 abitanti (fino al 1998 mai applicata da nessuna Regione
Fonti: Istituto Nazionale di Sociologia Rurale).
Alla base del progetto, è stato organizzato un tavolo Regionale, permanente,
di concertazione tra i territori di montagna e quelli costieri, per cercare
insieme soluzioni di valorizzazione della montagna e contemporaneamente di
decongestione delle coste. Questo tavolo è importante perché il territorio
presenta due realtà, che squilibrano lo sviluppo marchigiano: una realtà
montana e allo stesso tempo una realtà costiera. Il progetto, attivandosi per
rinnovare la montagna, dà anche alle politiche locali uno strumento per riequilibrare lo sviluppo del territorio regionale.
L’ emigrazione in Italia
Il fenomeno di emigrazione in Italia,
decennio
cinquanta/sessanta,
ha assunto negli anni venti e nel
dimensioni
veramente
drammatiche,
provocando un fortissimo spopolamento delle campagne a favore delle grandi
aree metropolitane nazionali e di alcuni paesi più decentrati.
7
L’abbandono della coltivazione dei territori ha provocato dei danni
all’ambiente difficilmente sanabili, che sommati al selvaggio sfruttamento
urbanistico sono diventati nel corso degli anni vere emergenze con costi molto
elevati per tutta la collettività.
L’ emigrazione impoverisce fortemente le comunità che ne subiscono gli
effetti, in quanto in genere sono le migliori forze produttive ed intellettuali le
prime a lasciare i territori. Il paese perde dinamicità e capacità di crescita
endogena, la sua economia diventa assistenziale e si avvia verso un declino
economico che innesca nuovi abbandoni, in una spirale senza fine.
Occorre quindi porre in atto delle azioni che sensibilizzano a tutti i livelli la
popolazione. La sensibilizzazione è necessaria per attivare iniziative, la cui
realizzazione favorisca l’ adozione di politiche strutturali adeguate, la crescita
di una cultura dell’accoglienza, la creazione d’attività economiche, un aumento
demografico ed una rivitalizzazione generale delle comunità locali.
Le zone rurali sono caratterizzate da situazioni diverse tra loro, come lo
spopolamento che colpisce le zone più isolate e il declino delle aree periurbane che risentono della crescente pressione esercitata dai centri urbani.
Secondo la definizione dell’ OCSE1, basata sulla densità di popolazione2, le
zone rurali rappresentano il 92% del territorio dell’ UE. Inoltre il 19% della
popolazione
vive
in
zone
prevalentemente
rurali
e
il
37%
in
zone
significativamente rurali. Le stesse producono il 45% del valore aggiunto lordo
dell’UE e forniscono il 53% dei posti di lavoro, ma tendono ad essere in ritardo
per una serie di indicatori socioeconomici rispetto alle zone non rurali, inclusi
negli indicatori strutturali.
Organizzazione per la cooperazione e lo Sviluppo Economico
La definizione dell’OCSE si basa sulla percentuale di popolazione che vive in comuni rurali
(ossia con meno di 150 abitanti per Km2). Questa è la sola definizione di zone rurali
riconosciuta a livello internazionale.
1
2
8
Nelle zone rurali, il reddito pro capite è circa un terzo più basso rispetto
alle aree metropolitane con tassi di attività femminile anch’esse inferiori; il
settore dei servizi è meno sviluppato, l’istruzione superiore è generalmente
meno diffusa ed una percentuale inferiore di famiglie ha accesso ad internet.
La situazione socio demografica
Le aree di riferimento progettuale, mostrano i caratteri peculiari dei territori
in ritardo di sviluppo economico, una forte disoccupazione giovanile ed un
ritardo nello sviluppo delle attività legate al territorio. Il territorio marchigiano
si deve confrontare con un’altra difficoltà : la congestione delle coste, in
particolar modo durante il periodo estivo e un abbandono sempre più forte
dell’ entroterra.
Ad oggi l’economia della regione mostra:
-
un aumento nel settore dei servizi e in quello del turismo,
-
presenza tradizionale del settore tessile ed edilizia
-
crescita del settore meccanico
Le principali attrattive turistiche sono ambiente, gastronomia, monumenti
e cultura. Altra caratteristica importante è il fenomeno pensionistico. Questo
comporta ingenti risorse derivanti da pensioni che alimentano il mercato
dell’assistenza a domicilio.
La situazione démografica (fonti ISTAT):
Andamento demografico intercensuario ATS 3
21.000
com uni
Acqualagna
Apecchio
Cagli
Cantiano
Piobbico
Popolazione
31-12-2002
4241
2117
9019
2552
2062
Popolazione
31-12-2003
4277
2106
9012
2544
2079
20.800
20.879
20.600
20.518
20.400
20.200
19.959
20.030
20.000
19.800
19.600
19.400
1981
1991
2001
2004
9
Il saldo naturale d’Ambito è costantemente negativo da oltre un trentennio
e viene controbilanciato da un saldo migratorio positivo dovuto soprattutto
alla immigrazione di cittadini di provenienza extracomunitaria.
Andamento del rapporto stranieri su tot. pop.
12,0%
10,0%
1997
1999
8,0%
2001
6,0%
2002
2003
4,0%
2004
2,0%
0,0%
Acqualagna
Apecchio
Cagli
Cantiano
Piobbico
ATS 3
Il destino dell’andamento demografico nei cinque Comuni dell’Ambito è
legato alla presenza di immigrati extracomunitari. Secondo quanto riportato
nel Piano Sociale di Zona 2000-2007 la proiezione futura prevede scenari di
diminuzione della popolazione in cui l’età media e la speranza di vita
aumentano.
Questo non compensa il basso tasso di fecondità e di natalità. In effetti i
fenomeni
dell’invecchiamento
progressivo
della
popolazione
e
di
femminilizzazione aumentano e sono gli elementi prioritari di cui tener conto
nella futura programmazione dei servizi.
La Superficie forestale estesa, una forte dispersione degli abitanti sul
territorio e la collocazione in un contesto climatico con inverni freddi sono
tutte caratteristiche che rendono interessante lo sviluppo di produzione di
energie alternative in particolare l’utilizzo di biomasse.
10
La forte presenza di residenti immigrati extracomunitari crea spazi ed
opportunità per nuovi servizi, in un’ottica di integrazione culturale positiva; gli
stessi immigrati infatti, potrebbero essere disponibili ad avviare iniziative di
imprese e di servizi legati ad esigenze ed usi specifici.
La presenza in particolare di donne immigrate può rappresentare una
occasione per promuovere iniziative di imprenditoria femminile. Un’alta
percentuale di persone anziane pensionate sviluppa una richiesta di servizi
specifici; il fenomeno delle cosiddette “badanti” rende opportuna una azione di
regolamentazione, di politiche positive e di incentivo del lavoro. Tramite queste
azioni si può avere non solo il vantaggio di far emergere il lavoro sommerso ma
si può anche riuscire a rendere più efficaci i servizi agli anziani e migliori le
condizioni di lavoro delle donne immigrate.
La presenza di aziende di piccole e piccolissime dimensioni nelle attività
produttive comporta una serie di problemi ma apre il mercato a diverse attività
di servizi, soprattutto in quegli ambiti nei quali le piccole aziende sono
obbligate ad una esternalizzazione di alcune funzioni.
Il settore dei servizi e quello del turismo fa registrare un incremento di
attività; poiché le attrattive principali del territorio sono quelle legate ad
ambiente, gastronomia, monumenti e cultura, è in questi settori che iniziative
di incentivo e di agevolazione possono trovare spazio e successo. In generale in
tutti gli ambiti sopra elencati potrebbe avere un positivo impatto un’ iniziativa
articolata e mirata di formazione e di aggiornamento.
11
Il tartufo elemento di promozione
Il comune di Acqualagna, capofila del progetto, è
conosciuto a livello nazionale per la produzione di tartufo.
La Comunità Montana usufruisce dunque del prestigio di Acqualagna
grazie alla presenza di numerose manifestazioni sul tartufo, che attirano un
largo pubblico di appassionati di tartuficoltura. Questo è un aspetto molto
importante per la promozione del territorio e delle azioni di valorizzazione
dello stesso.
Questa zona offre un'opportunità alle persone che desiderano investire
sul proprio territorio, proponendo di acquistare e ristrutturare ruderi e case
presenti nelle campagne, con tanto di progetto e linea di finanziamenti
comunitari. Questa offerta riguarda anche i terreni e si rivolge a potenziali
imprenditori che intendono cimentarsi con la coltivazione del tartufo. “Sono
disponibili
appezzamenti
di
terreni
sui
quali
impiantare
tartufaie,
un'attività redditizia che in questi anni, grazie a precisi studi, garantisce
(in un tempo relativamente breve) un ottimo ritorno economico”.
In effetti, investire nella tartuficoltura, in un territorio dove questa
cultura è così radicata, si sta dimostrando una proposta di grande
interesse viste le tante informazioni ed i contatti avviati. Questo
rappresenta un modo di investire nel futuro riavvicinandosi a una vita più
a contatto con la natura, riuscendo ad utilizzare il territorio lasciandone
intatte le peculiarità. E' una iniziativa che si sta avviando sempre più verso
la specializzazione ed Acqualagna si sta muovendo per dare un concreto
supporto tecnico nella ricerca dei terreni e nel loro impianto.
Il territorio possiede dunque delle caratteristiche per incentivare il suo
sviluppo e attrarre persone intorno ad una stessa passione. Quest’iniziativa
è particolarmente interessante in quanto si integra nella filosofia del
modello di ripopolamento.
12
Le prospettive territoriale
Sulla base delle precedenti considerazioni e dell’analisi della situazione
attuale, la Regione Marche riafferma una strategia complessiva orientata ad
uno sviluppo rurale sostenibile3.
A tal fine la Regione Marche non ammetterà ai benefici previsti dal PSR le
produzioni vegetali ed animali di origine transgenica (in modo da tutelare
maggiormente il territorio) In applicazione del Reg. (CE) 1259/99 “che
stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della
PAC”, e subordinatamente alle decisioni prese in merito a livello nazionale, la
Regione Marche intende modulare i pagamenti diretti agli agricoltori per
riassegnarli alle misure ambientali del Piano di Sviluppo Rurale.
Sostenibilità intesa come obiettivo dinamico e pro-attivo, atto a stimolare i
vari soggetti coinvolti in un percorso che produca azioni positive in favore di
una migliore qualità della vita della popolazione regionale, e maggiori
opportunità lavorative specie per i giovani ed i disoccupati in possesso di titolo
di studio.
Lo sviluppo rurale, inoltre, sarà tanto più sostenibile quanto più aumenterà
l’autonomia e l’attivazione del settore nella sua globalità e, a livello locale, delle
comunità rurali. Le comunità che controllano la propria economia, infatti,
saranno meno propense a sprecare le proprie risorse e ad inquinare il proprio
ambiente rispetto a coloro che operano scelte al di fuori del territorio.
Una corretta politica di sviluppo rurale punta a stimolare rapporti di
cooperazione, di interdipendenza e di integrazione piuttosto che di dipendenza.
Ciò implica un uso non assistenziale degli incentivi economici pubblici e una
riorganizzazione dei rapporti tra settore agricolo ed altri settori.
3
Fonte: PSR Regione Marche 2000/2006
13
Interessandosi invece alla futura programmazione europea a favore dello
sviluppo rurale, si nota una continuità tra Piano regionale ed indicazioni
europee in quanto l’ accento è messo sulle azioni di sviluppo innovativo e
socialmente responsabile.
La futura politica rurale 2007/2013 si incentra dunque su tre aree
principali:
1)l’economia della produzione agroalimentare,
2)l’ambiente,
3)l’economia rurale e la popolazione nelle zone rurali.
La nuova generazione
di strategie e programmi di sviluppo rurale sarà
basata intorno a quattro assi. Di questi, i primi 3 sono:
•
asse 1, miglioramento della competitività nel settore agricolo e forestale:
-
ristrutturare e modernizzare il settore agricolo, che continua a svolgere
un ruolo importante nello sviluppo di molte zone rurali
-
migliorare l’ integrazione nella catena agroalimentare
-
agevolare l’ innovazione e l’ accesso alla ricerca
-
incoraggiare l’ adozione e la diffusione delle tecnologie di informazione e
comunicazione
•
-
stimolare un’ imprenditoria dinamica
-
sviluppare nuovi sbocchi per i prodotti agricoli e silvicoli
-
migliorare le prestazioni ambientali dell’ agricoltura e della silvicoltura
asse 3, qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia
rurale:
-
incrementare i tassi di attività e di occupazione nell’ economia rurale
-
incoraggiare l’ ingresso delle donne nel mercato del lavoro
-
ridare slancio alla vita nei paesi
-
sviluppare le microimprese e l’artigianato sfruttando competenze
tradizionali e introducendo nuove competenze
-
incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC
-
sviluppare l’offerta e l’uso innovativo di fonti d’ energia rinnovabili
14
•
-
incoraggiare lo sviluppo del turismo
-
Rinnovare l’infrastruttura locale
asse 4, Leader : offre la possibilità, nel contesto della costruzione di una
strategia di sviluppo locale, guidata dalla Comunità e basata sui bisogni e
sui punti di forza locali, di combinare tutti e tre gli obiettivi, ossia la
competitività, la tutela dell’ambiente e la qualità della vita attraverso la
diversificazione. Grazie ad approcci integrati che coinvolgono gli agricoltori,
gli addetti alla silvicoltura e gli altri attori rurali, sarà possibile
salvaguardare e migliorare il patrimonio culturale e naturale locale,
aumentare la presa di coscienza e promuovere gli investimenti nelle
specialità alimentari, nel turismo e nelle risorse ed energie rinnovabili.
Tali azioni chiave potrebbero in particolare essere volte a:
-
rafforzare le capacità di partenariati locali, l’animazione e l’acquisizione
di competenze per mobilitare il potenziale locale;
-
promuovere
il
partenariato
pubblico-privato.
L’
iniziativa
Leader
continuerà a svolgere un ruolo trainante nel suscitare approcci
innovativi allo sviluppo rurale e nell’ incoraggiare la collaborazione tra
settore pubblico e settore privato;
-
promuovere la cooperazione e l’ innovazione. Le iniziative locali come
Leader e la promozione della diversificazione possono avere un ruolo
centrale nel mettere le persone in contatto con nuove idee e nuovi
approcci, nell’ incoraggiare l’ innovazione e l’imprenditorialità e nel
promuovere l’ offerta di servizi locali. Le comunità in linea con questa
tendenza possono contribuire alla diffusione delle conoscenze, allo
scambio di buone pratiche e all’innovazione relativa ai prodotti e ai
servizi rurali;
15
-
migliorare la governance locale. L’ iniziativa Leader può contribuire a
sviluppare approcci innovativi che colleghino tra loro l’ agricoltura, la
silvicoltura e l’economia locale, contribuendo alla diversificazione dell’
attività economica e rafforzando il tessuto socioeconomico delle zone
rurali.
Le risorse destinate alla diversificazione dell’ economia rurale e alla qualità
della vita nelle zone rurali nell’ ambito dell' asse 3, dovrebbero contribuire alla
creazione di nuovi posti di lavoro e di condizioni ottimali per la crescita.
Le varie misure disponibili dell’ asse 3 dovrebbero essere sfruttate in
particolare per promuovere lo sviluppo delle capacità, l’ acquisizione di
competenze e l’ organizzazione mirata allo sviluppo di strategie locali oltre che
alla conservazione dell’ attrattiva delle zone rurali per le generazioni future.
Nel promuovere la formazione, l’ informazione e l’ imprenditorialità occorre
tener conto in particolare delle esigenze delle donne, dei giovani e dei
lavoratori anziani.
L’asse 4 dà ancora più spunto, finanziando azioni su un arco di sette anni.
Questo arco temporale più lungo permette di attivare azioni di rilancio
economico e sostenibile.
16
II PARTE
LA POLITICA D’ACCOGLIENZA: UN
PROGETTO LOCALE
17
II. LA POLITICA D’ACCOGLIENZA: UN PROGETTO LOCALE:
Il progetto Equal, ha come scopo di creare le condizioni, affinché i giovani
che vivono nei territori montani, possano avere concrete opportunità di
occupazione, di miglioramento della loro qualità di vita e la possibilità di
rimanere ad abitare nel luogo di origine senza essere costretti ad emigrare.
Questo è possibile solo se esiste una vera motivazione ed un incentivo forte
da parte del territorio ad accogliere o mantenere persone sul territorio.
I punti successivi del lavoro svilupperanno la filosofia del progetto.
Gli obiettivi del progetto
Considerando il Piano di Sviluppo Rurale Regionale, il progetto presenta
una serie di obiettivi che si inseriscono nella gestione regionale del territorio.
L’ obiettivo principale è di mettere in rete il più possibile le varie azioni, in
modo
da
favorire
un
processo
basato
sulla
cooperazione
e
sull’
interdipendenza tra gli attori nello spazio rurale e contenere al minimo
fisiologico i comportamenti basati su una visione individualistica ed egoista
dell’ utilizzo delle risorse.
Sulla base di questi obiettivi sono state, pertanto, identificate le seguenti
priorità di intervento per il settore:
-
Miglioramento della competitività e dell’efficienza dei sistemi agricoli e
agro-industriali e della qualità dei prodotti, in un contesto di filiera
-
Tutela e valorizzazione del paesaggio rurale e delle risorse ambientali
-
Azioni di sostegno allo sviluppo rurale
Il perseguimento di tale obiettivi sarà effettuato mediante un approccio di
tipo ‘bottom-up’, cioè partendo dalle esigenze delle comunità locali e
demandando – in taluni casi – livelli istituzionali più vicini alle popolazioni
18
locali (Comunità Montane, Comuni). Inoltre, si punterà allo sviluppo dell’
autogestione e della coesione delle comunità locali, senza però dimenticare la
necessità di mettere in rete soggetti ed esperienze diverse, al fine di evitare un
eccesso di localismo e di provincialismo. Lo sviluppo delle interdipendenze
territoriali sarà la chiave di volta di tale strategia, anche sulla base delle
esperienze positive maturate in passato (ad es. LEADER).
In effetti, se analizzando il territorio della Comunità Montana del Catria e
del Nerone, si può osservare che l’ambiente montano è diventato un luogo di
divertimento, di natura e sempre più di attività produttive. L’urbanizzazione
delle aree periferiche e litorali ha approfittato a lungo dei flussi migratori,
offrendo spazi di vita in prossimità delle città e del mare. Oggi i cittadini sono
in “rottura” con la città e i suoi ritmi e le coste sono sovrappopolate
soprattutto nel periodo estivo. Lo spazio rurale diventa dunque
una
prospettiva di cambiamento.
La campagna negli ultimi dieci anni ha cambiato visione da parte delle
singole persone.
Queste si riassumono nel seguente modo:
RISORSA:
Rurale produttivo
Supporto di attività
CAMPAGNA/
SPAZIO
RURALE
AMBIENTE DI VITA:
Rurale residenziale e
ricreativo
Economia residenziale
NATURA:
Spazi rurali come spazi naturali
Spazio riservato: conservazione
protezione, salvaguardia
19
Le motivazioni dei candidati all’ istallazione4 sono eterogenee a seconda dei
loro progetti. Essere in possesso di un’idea, di un progetto di creazione
d’ impresa su un territorio sconosciuto è uno strumento che permette in realtà
di cambiare aria e vita! Per questo motivo, l’accompagnamento dei nuovi
residenti deve farsi con la consapevolezza dell’ ambiente umano e geografico.
L’obiettivo del territorio della Comunità Montana è di andare oltre la
creazione di offerte ricettive e di sviluppare una politica che consideri il
ripopolamento come elemento di sviluppo locale ed economico.
La strategia consiste nell’ incrociare le tre visioni sopra presentate per
offrire al territorio, come ai futuri residenti, una nuova opportunità di
sviluppo. In effetti, tutti i settori dello sviluppo rurale devono prendere in
considerazione le politiche d’ accoglienza. Questo può avvenire solo se tutti gli
abitanti sono consci che si tratta di un progetto comune, da costruire insieme.
La Comunità Montana del Catria e del Nerone, nell’ambito del progetto
Equal fase II, si sta attivando per realizzare azioni sul territorio locale. Queste
azioni sono parte integrante del modello di ripopolamento in quanto si tratta di
una sperimentazione della metodologia. In effetti, il progetto inizia con una
ricerca sul territorio, i cui risultati hanno permesso di far emergere un
potenziale locale, da utilizzare come base per lo sviluppo di nuove opportunità
di lavoro e di vita.
L’offerta esistente sul territorio
L’ offerta di attività permette di far emergere i potenziali del territorio e le
sue opportunità. In primo luogo occorre dire che l’offerta di attività in ambito
rurale si fonda su un percorso metodologico finalizzato alla costruzione del
4
Persone che fanno la scelta di vivere su questi territori
20
progetto attraverso l’ implementazione di attività e l’ attrazione di nuovi
residenti.
Per quanto riguarda l’offerta sul territorio, dalla fase di ricerca, che è alla
base del lavoro di ripopolamento e di sviluppo economico, è emerso che:
9 Il 37% delle aziende intervistate prevede di ampliare l’attività aziendale
(4% come dato certo ed il 33% in un ambito di probabilità positiva);
9 Il 18% degli intervistati prevede la differenziazione dell’ attività (13%
come dato certo ed il 5% in un ambito di probabilità positiva). Dalle
risposte emerse nella parte qualitativa del questionario, la ragione
prevalente della differenziazione di attività va individuata in una
esigenza di ampliamento più che in un problema di crisi del settore.
9 Il 10% degli intervistati prevede di costituire una nuova impresa (2%
come dato certo ed il 8% in un ambito di probabilità positiva).
Altri indicatori importanti ed essenziali per la ricerca sono quelli relativi al
potenziale di sviluppo (nel caso specifico tutte le attività di sviluppo di impresa
che sarebbero poste in atto nel caso in cui si verificassero determinate e
particolari condizioni). Dall’ analisi emerge che il 31% del campione è
favorevole alla collaborazione con investitori esterni al fine di ampliare o
differenziare la sua attività.
Il dato è estremamente interessante e mette in luce una potenzialità
notevole, soprattutto in riferimento al fatto che 1 azienda su 3 è disponibile ad
un piano di sviluppo con l’aiuto di risorse esterne, mentre la percentuale di chi
ha in programma un progetto autonomo è solo del 4%.
Delle aziende favorevoli ad un piano di sviluppo tramite aiuti esterni, il 65%
lo è soprattutto verso una collaborazione con soggetti esterni (per lo più
finanziatori) tramite una partecipazione societaria.
21
La formazione di un Tecnico delle politiche per il rinnovamento rurale
L’Agente di ripopolamento occupa di fatto una posizione centrale nel
processo della costruzione dell’ offerta di attività e di richiamo di nuovi
residenti.
Il suo ruolo sul territorio marchigiano è quello di creare una rete di partner
e poter lavorare in squadra al fine di:
•
Concepire, applicare e monitorare nuovi servizi
•
Elaborare ed accompagnare progetti per il territorio e la popolazione
(Consulenza e assistenza tecnica)
•
Utilizzare
strumenti
innovativi
Promozione/accompagnamento
per
di
sviluppare
processi
di
le
attività
sviluppo
locali;
territoriale
mediante la costruzione di progetti integrati concertati tra i diversi attori
•
Animare e coordinare la costruzione dell’ offerta d’ attività
•
Assistere i nuovi residenti nella fase di installazione ed integrazione
locale.
E’ importante, per la realizzazione delle attività di sviluppo locale e di
accompagnamento all’ insediamento di nuovi nuclei familiari sul territorio, che
l’ Agente di ripopolamento abbia una buona competenza di base:
• Conoscenza
del
suo
ambiente
territoriale
(attori
locali,
istituzioni,
popolazione, attività…)
• Conoscenza delle tecniche e tecnologie di comunicazione
• Conoscenza delle burocrazia
• Organizzare e gestire il suo tempo
• Organizzare e animare una riunione di lavoro, saper lavorare in gruppo ed
in partenariato
• Analizzare i bisogni e le problematiche del territorio e della popolazione
• Analizzare i progetti
• Ricercare e mobilitare degli attori
• Pilotare e seguire azioni
22
L’agente di ripopolamento rurale deve interessarsi in particolar modo alla
politica dell’accoglienza. Infatti, oltre alla progettazione di strategie innovative
mirate al territorio per renderlo dinamico, egli deve sviluppare una propria
metodologia per ripopolare queste aree rurali e montane.
Per arrivare a questi obiettivi sono necessarie altre competenze:
• Organizzare e coordinare un ambiente tecnico adatto a studiare la
fattibilità delle attività emerse da potenziali
• Strutturare e animare la ricerca dei candidati con l’utilizzazione dei mezzi
di diffusione esistenti
• Favorire l’ insediamento del candidato sul territorio e sostenere la sua
integrazione locale
• Mantenere e gestire la rete di relazioni locali
Il corso sarà costituito dai seguenti moduli:
Area di
riferimento
Competenze
di base
Competenze
tecnico
professionali
Obiettivo
Ore di
teoria e
Attività
in aula
1.
Orientamento
al ruolo e
all’ambito
lavorativo
Introdurre gli allievi al
corso e creare le basi
per una
partecipazione attiva e
proficua.
8
8
2. Reti
Informatiche
Costruzione e gestione
delle reti informatiche
8
8
32
32
Modulo
formativo
Acquisire le
3. La
metodologie e gli
comunicazione strumenti della
innovativa di
comunicazione
settore
innovativa relative allo
sviluppo rurale
Ore di
stage sul
territorio
Ore
totali
23
4. Reti ed
analisi dei
problemi della
montagna
5. L’emersione
del potenziale
territoriale
6. La
costruzione
dell’offerta di
attività
partendo dal
potenziale
Competenze
trasversali
Conoscenze relative
alle “reti di montagna”
già costituite e su
come poter costituirne
di nuove
Individuazione del
potenziale locale dei
territori rurali e
montani, per la
costruzione dell’offerta
di attività locale
Individuare i metodi di
creazione dell’offerta
di attività
La ricerca del
candidato e la
costruzione delle
7. La ricerca
condizioni per il suo
del candidato
insediamento nei
territori rurali e
montani
8. Le pari
Conoscenza del
opportunità
potenziale di sviluppo
come
dei territori rurali
strumento di
attivato attraverso il
sviluppo rurale pieno coinvolgimento
e montano
delle donne
Corretta impostazione
delle relazioni
9.
Comunicazione
interpersonali per
e lavoro di
un’efficace gestione
gruppo
dei flussi comunicativi
e relazionali
TOTALE ORE DI FORMAZIONE
16
16
36
148
184
32
36
68
36
16
52
16
16
16
16
TEORIA STAGE
200
200
TOT.
400
24
Da questa descrizione si comprende come il profilo è coerente con le
esigenze del contesto di riferimento e con gli obiettivi della programmazione
regionale; l’intervento si pone come obiettivo primario l’aggiornamento di una
figura professionale l’ “Agente di ripopolamento rurale”.
Questo non solo risponde ed in certo senso anticipa le esigenze in termini
di skills professionali del sistema locale, ma sarà anche in grado di mettere a
sistema le potenzialità del territorio rurale e di proporre approcci innovativi.
Questi figure sono rivolte alla promozione e razionalizzazione delle politiche
di ripopolamento e sviluppo integrato delle aree montane e delle fasce di
popolazione maggiormente soggette al rischio di esclusione dal mercato del
lavoro, in conformità con alcuni dei principali obiettivi del Piano di Sviluppo
Rurale per la “riqualificazione del territorio di montagna”.
La messa in rete degli attori locali
La rete, rappresenta gli enti locali, le imprese presenti sul territorio, gli Enti
Pubblici, le Associazioni di Categoria, le Camere di Commercio, la popolazione
locale ed in particolar modo i giovani.
La rete è uno strumento per mettere in relazione persone, discutere
problematiche, censire l’informazione. Inoltre è un braccio operativo che lavora
in sinergia con l’agente di ripopolamento per sviluppare le opportunità ed
evidenziare le mancanze del territorio. La partecipazione alla rete da parte
delle amministrazioni e delle imprese locali permette una coerenza territoriale
tra politiche d’ accoglienza e bisogni reali.
Tra l’altro, il progetto, è parte integrante di una rete nazionale promossa
dall’ Associazione Tartufo e Sviluppo Rurale che porta a conoscenza di questo
tipo di iniziative fuori dalle frontiere regionali. Infatti, presente a fiere nazionali
25
e internazionali, la rete valorizza il modello di ripopolamento messo in atto e
porta a conoscenza le offerte locali dei vari territori della partnership.
Un’altra rete importante e da valorizzare è quella promossa dall’Istituto
Nazionale della Montagna (IMONT), partner del progetto, il quale sta
implementando nell’ambito del progetto una rete scientifica.
Questa rete promuove un processo di genesi e di messa a sistema di un
progetto che non è soltanto cambiamento fine a se stesso, ma è un processo
che vede coinvolto l' ente e i suoi interlocutori in una ridefinizione condivisa
delle strategie e delle politiche e delle dinamiche pubbliche e private. Ogni
progetto genera, sia pure a livello incrementale minimo, un cambiamento.
Per questo s’intende creare uno spazio in cui le esperienze più significative
possano essere messe in circolazione tra i reali protagonisti del cambiamento e
i temi dello sviluppo e del sociale siano visti come due aspetti inscindibili di un
unico processo di cambiamento, realmente sostenibile.
Questo
percorso
è
stato
definito
“patrimonializzazione
condivisa
e
restituzione di vettori progettuali per il sistema di governance locale e
nazionale” e si struttura attraverso la creazione di una rete operativa di buone
prassi, di ricerche, di elaborazione e di restituzione della conoscenza.
26
III PARTE
LA METODOLOGIA DI RIPOPOLAMENTO
27
III. METODOLOGIA DI RIPOPOLAMENTO :
Il modello di ripopolamento non è altro che una strategia di intervento per
valorizzare e far rivivere i territori tramite azioni volte sia a mantenere le
popolazioni locali che ad attrarre nuovi residenti.
Questo capitolo presenta la metodologia da seguire per attivare sul
territorio della Comunità Montana una politica volta all’ accoglienza. Questa
politica
trova risultati su un arco di tempo abbastanza lungo in quanto
necessita di una conoscenza del territorio, di un impegno da parte delle
amministrazioni e di una vera e propria offerta di attività.
3.1 Sensibilizzazione degli attori locali
Il coinvolgimento e la partecipazione della popolazione locale e degli enti
pubblici è essenziale per questo tipo d’iniziativa. In effetti, malgrado una
favorevole predisposizione della popolazione autoctona verso i nuovi arrivati,
in realtà l’arrivo effettivo di nuovi residenti non suscita sempre lo stesso
entusiasmo. L’indifferenza e l’ostilità da parte degli agricoltori e degli
imprenditori locali è spesso percepita dai neo-residenti come un’opposizione di
fronte alla loro istallazione sul territorio.
Molti rappresentanti locali ignorano l’importanza del fenomeno e delle
conseguenze
che
possono
indurre.
Affinché
l’accoglienza
e
quindi
il
ripopolamento possa concretizzarsi nelle migliori condizioni, bisogna dunque
sensibilizzare sia la popolazione già residente che quella in arrivo sulle
possibili difficoltà.
28
La sensibilizzazione deve passare attraverso la realizzazione di forum, di
dibattiti, pubblicazione di lettere alla popolazione e magari reportage su canali
locali per informare il cittadino dell’importanza di accogliere i fautori del
progetto.
D’altra parte, diventa essenziale accompagnare le persone che desiderano
vivere o sviluppare un’attività sul territorio, indirizzandoli verso coloro che
sono i referenti in materia sociale, culturale, burocratica e tecnica.
Il bilancio sociale è un elemento importante per chi porta avanti progetti di
sviluppo rurale, poiché permette un adattamento della politica locale agli
interventi e una maggiore informazione verso i cittadini, attraverso un’opera di
sensibilizzazione e di trasparenza.
3.2 Costruzione dell’offerta di attività per aree d’intervento
Nell’ ambito del progetto “Il territorio montano e il suo rinnovamento”
l’ offerta locale è stata evidenziata; ora resta da valutare le future opportunità
di sviluppo, sostenibili nel tempo.
L’offerta locale è disponibile in forma di schede, consultabili presso gli
sportelli delle opportunità dei comuni e sul sito internet. La presenza di
schede su siti (come quello della Comunità Montana o del partner
Associazione Tartufo e Sviluppo Rurale) permette di portare altri territori e
fautori del progetto a conoscenza delle opportunità. In parallelo l’agente di
ripopolamento dovrà incontrare i richiedenti per valutare con loro la fattibilità
del progetto rispetto all’offerta.
Esempio di scheda di offerta locale per il settore immobiliare:
Il prototipo di offerta viene presentato in modo tale da offrire alle persone le
informazioni necessarie per ogni tipo di attività.
29
LOCALITA’
ACQUALAGNA
TIPOLOGIA
IMMOBILE
Tipo
immobile:
Terreno mq:
casolare
250
Grandezza
mq
Locali:
ABITANTI
4500
200
Materiale:
pietra
5
Tipo di attività ipotizzata: Bed & Breakfast
Tipo di proposta: Affitto
struttura
Progetto di massima: definito
Tipologia attività realizzabile:
servizi
Destinazione d’uso attuale: agricolo
Possibilità di ampliamento: si
Licenze di attività: nessuna
Servizi di prossimità:
scuolabus, internet ADSL, farmacia, bar, cinema, ristoranti, alberghi
Altri settori sono da rilevare per un giusto equilibrio del territorio. Questi
sono :
-
il comparto industriale,
-
il comparto turistico,
-
il comparto urbanistico,
-
il comparto agricolo
Il censimento delle opportunità esistenti nell’ area della Comunità Montana
del Catria e Nerone è stato realizzato attraverso interviste mirate agli
imprenditori locali, con la compilazione di questionari e la loro successiva
elaborazione.
I settori su cui puntare per la creazione di attività sono:
1. gastronomia e prodotti tipici
2. turismo
3. energia rinnovabile (biomasse, solare ecc.)
4. lavorazione della pietra
5. servizi alle persone
30
Ultimo passaggio altrettanto importante è la condivisione dell’offerta di
attività
con
la
popolazione
locale,
che
dovrà
convivere
con
il
candidato/imprenditore che viene dall’ esterno del territorio portatore di
cultura ed esperienze diverse.
Esperienze dirette dimostrano che questo è un momento molto delicato e
se mal gestito può far fallire l’installazione ed il ritorno del nuovo residente in
città.
Di seguito vengono proposte 4 schede per il rilevamento delle informazioni
riguardo il Piano di Offerta Locale, divise per settore:
1. Immobiliare:
Situazione geografica:
Struttura disponibile:
Attività esistente o possibile
L’offerta:
Servizi di prossimità :
provincia
località
indirizzo
indicazione stradali/cartina
foto
tipologia d’immobile
descrizione immobile con terreno di mq
- grandezza
- n° di locali
- materiali di costruzione,…
affittato si/no
descrizione dell’attività se esistente
Tipologia di attività che si può costruire
nell’immobile:
- agriturismo
- impresa di prodotti tipici
- impresa artigianale
- impresa di servizi
- ristorazione
- altro
motivo della vendita/affitto
si ricerca o si propone
Cosa prevede il piano regolatore del
comune: si può ampliare il casolare?
servizi commercianti
servizi sanitari
sevizi pubblici
servizi scolastici
servizi informatici, internet…
servizi culturali
31
Contatti :
persona da contattare
indirizzo
e-mail
data di emissione annuncio
riferimenti (numero/codice)
2. Impresa:
Situazione geografica:
Struttura disponibile:
Attività esistente o possibile
L’offerta:
Servizi di prossimità :
Contatti :
provincia
località
indirizzo
indicazione stradali/cartina
foto
descrizione immobile
- grandezza
- n° di locali
- materiali di costruzione,…
terreno di mq
presenza di rimesse
possibilità d’ampliamento
- agriturismo
- impresa di prodotti tipici
- impresa artigianale
- impresa di servizi
- ristorazione
- altro
certificazione BIO, DOP, ISO…
motivo della vendita/affitto
si ricerca o si propone
servizi di trasporto, infrastrutture
servizi commercianti
servizi sanitari
sevizi pubblici
servizi scolastici
servizi informatici, internet…
servizi culturali
persona da contattare
indirizzo
e-mail
data di emissione annuncio
riferimenti (numero/codice)
32
3. Offerta Lavoro:
Situazione
geografica:
Attività
L’offerta:
Servizi di
prossimità :
Contatti :
provincia
località
indirizzo
indicazione stradali/cartina
foto
descrizione dell’attività
Tipologia di attività
- agriturismo
- impresa di prodotti tipici
- impresa artigianale
- impresa di servizi
- ristorazione
- altro
si ricerca:
mansioni:
esperienza requisita:
stipendio:
qualifica:
- dirigente
- operaio generico
- quadro
- apprendista
- impiegato
- contabile
- operaio spec.
tipo di contratto:
- indeterminato
- determinato
- a progetto
- occasionale
- apprendista
- lunga disoccupazione…
alloggio sulla struttura o a prossimità ? affitto mensile?
servizi commercianti
servizi sanitari
sevizi pubblici
servizi scolastici
servizi informatici, internet…
servizi culturali
persona da contattare
indirizzo
e-mail
data di emissione annuncio
riferimenti (numero/codice)
33
4. Richiesta Lavoro:
provincia
indicazioni
geografiche:
Attività
mansioni:
Servizi:
Contatti :
Tipologia di attività ricercata
- agriturismo
- impresa di prodotti tipici
- impresa artigianale
- impresa di servizi
- ristorazione
- altro
si ricerca:
mansioni:
esperienza professionale:
stipendio:
qualifica:
- dirigente
- operaio generico
- quadro
- apprendista
- impiegato
- contabile
- operaio spec.
tipo di contratto:
- indeterminato
- determinato
- a progetto
- occasionale
- apprendista
- lunga disoccupazione…
alloggio sulla struttura o a prossimità ? affitto mensile?
servizi sanitari
sevizi pubblici
servizi informatici, internet
servizi culturali
persona da contattare
indirizzo
e-mail
data di emissione annuncio
riferimenti (numero/codice)
34
3.3 Ricerca e accompagnamento del futuro residente
Per ricercare un potenziale residente, occorre promuovere il territorio e le
sue potenzialità. Di conseguenza, l’offerta di attività dovrebbe essere
pubblicizzata sui giornali locali, nel bollettino ufficiale, sul sito internet della
Comunità Montana del Catria e del Nerone, presso gli sportelli per le
opportunità presenti nei comuni dello stesso territorio...
Tra l’altro, la partecipazione alla rete nazionale permette di attrarre nuovi
residenti tramite la presenza a fiere che espongono le opportunità d’impresa
su ogni territorio.
Più che “ricerca” converrebbe utilizzare la parola “sensibilizzazione”, perché
molte persone sono già portatrici di progetti sia personali che imprenditoriali,
per questo la prima fase è di creare dei luoghi d’ incontro affinché si
coniughino domanda e offerta.
Una volta individuato la o le persone portatrici di un progetto, esse sono
indirizzati verso l’ agente di ripopolamento locale, che seguirà con attenzione il
percorso d’ istallazione e curerà i rapporti con le famiglie endogene.
Il confronto con l’ agente di ripopolamento permette di evidenziare le
imprese sostenibili, in funzione delle caratteristiche personali, del territorio,
dei costi dell’ attività, delle sue risorse disponibili...
Il portatore di progetto è un creatore di attività e/o un potenziale
finanziatore.
Occorre
accompagnamento
per
quindi
mettere
assisterlo
nella
in
campo
realizzazione
delle
del
azioni
suo
di
progetto
imprenditoriale e di vita nella comunità locale.
35
Questo accompagnamento è a cura dell’agente di ripopolamento e della rete
con la quale attua la sua politica di sviluppo locale. Si tratta di organizzare
seminari informativi, visite aziendali, incontri serali su tematiche culturali,
gastronomiche o inerenti le nuove attività.
36
IV PARTE
LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
37
IV. LA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE
La strategia che verrà proposta potrà adattarsi a qualsiasi territorio, anche
se in questa sede è riferita al solo territorio della Comunità Montana del Catria
e del Nerone. Questa strategia di comunicazione interviene una volta mappato
e schedato il territorio. Si tratta di un’ azione di marketing a favore dei territori
rurali e dell’ offerta esistente in termini di attività.
4.1 Un marchio territoriale
Non è semplice sensibilizzare le persone di una metropoli o di un’altra
regione
alle
particolarità
del
territorio
marchigiano.
Diventa
dunque
importante creare un’ immagine territoriale che promuova il territorio oltre
frontiera.
La pubblicità, la promozione turistica, i prodotti enogastronomici, sono
promotori del territorio perché risvegliano nell’ immaginario collettivo la
nozione di campagna e tradizione suscitando curiosità.
Per queste ragioni diventa importante creare un’ immagine positiva del
luogo della Comunità Montana del Catria e del Nerone, che oltre alle
peculiarità naturali valorizzi l’ accoglienza del territorio. L’ accoglienza, anche
se in un primo tempo turistica, può trasformarsi in una scelta di vita, un’
aspirazione per il territorio come emblema di una qualità della vita.
La domanda nuova e crescente di turismo di qualità, legato alle risorse
ambientali e culturali, offre a numerosissime comunità locali "tagliate fuori"
dai grandi flussi turistici, una preziosa opportunità di sviluppo economico e
quindi di creazione di nuova occupazione. Va inoltre osservato che la fruizione
di un territorio rurale, quale è il territorio di riferimento, non è immediata,
come invece accade per la balneazione o per il turismo tradizionale della
montagna: un'area rurale spesso richiede un elevato numero di servizi di
offerta turistica per essere sufficientemente attrattiva, oltre che naturalmente
la buona qualità ambientale.
Il Marchio di qualità territoriale che rappresenta visivamente il decalogo,
vuol essere un primo passo nel cammino della qualità, una misura flessibile
che potrà costituire un utile motivo di “distinzione” delle aziende che vorranno
aderire. Tutto questo per fare in modo che il cliente sappia cosa l’attende e
possa criticamente scegliere e “spendere” il giusto prezzo in rapporto alla
qualità, che non necessariamente deve essere sinonimo di lusso, ma di
equilibrio e di armonia, con strutture inserite perfettamente nel paesaggio e
con personale preparato ed “ospitale”. In prospettiva lo stesso “marchio di
qualità territoriale”, lo immaginiamo sostenuto da soggetti collettivi di promocommercializzazione.
Questo Marchio permette di costruire o rafforzare il rapporto di fiducia e
scambio con il cliente-ospite, che attraverso l’ esperienza nella singola azienda,
percepirà la “bontà”, la “bellezza” e le “valenze” di un intero comprensorio. Il
disciplinare è utile poi anche per affinare le sinergie economiche, produttive,
commerciali tra comparto turistico, agricoltura e artigianato, e per rafforzare l’
identità del territorio, fornendo un’immagine unitaria delle sue produzioni
tipiche e del suo patrimonio storico, artistico e naturale, così da ottenere
positivi riscontri a livello turistico e a livello di commercializzazione dei
prodotti e dei servizi..
La Comunità Montana deve dunque impegnarsi tramite le agenzie
turistiche e le fiere nazionali a promuovere un’ immagine dinamica del
territorio, per facilitare la conoscenza del luogo con la prospettiva di accogliere
nuovi residenti e/o attività.
39
4.2
Il percorso promozionale
Il ruolo dell’ agente di ripopolamento diventa allora essenziale, essendo
attivo sul territorio e in possesso di un’ offerta locale precisa che verrà
sottoposta agli eventuali portatori di progetti o ai cittadini in cerca di una
migliore qualità di vita, grazie anche al marchio territoriale, prodotto previsto
dal progetto.
Il percorso promozionale è un’ iniziativa della Comunità Montana, la quale,
grazie alla sua partecipazione a fiere locali, nazionali ed internazionali,
promuove le schede di offerta locale. Queste, accessibili da qualsiasi persona,
diventano un vero e proprio strumento per il territorio.
L’ attività di marketing è finalizzata alla circolazione di offerte territoriali e
all’ individuazione di persone potenzialmente capaci di portare avanti un
progetto di vita in queste aree. Inoltre l’agente di ripopolamento censisce le
persone interessate a fare maturare la riflessione verso un progetto concreto.
Si parla di percorso promozionale perché il territorio si mette alla ricerca di
potenzialità, promuovendo incontri con i cittadini, con le aree urbanizzate,
offrendo oltre all’ ambiente possibilità di risorse alternative allo stress
cittadino!
Con gli anni, il percorso di queste persone diventerà uno strumento di
promozione, grazie alla condivisione delle esperienze esposte durante gli
incontri sopra citati.
40
4.3
Visibilità dall’esterno
Dopo aver presentato le opportunità d’ impresa e l’ accoglienza riservata ai
futuri residenti è fondamentale essere visibili dall’ esterno.
Per queste ragioni, l’ aggiornamento di un sito internet che pubblichi l’
offerta, territorio per territorio, diventa inevitabile. Questo sito è uno sportello
per le opportunità, accessibile facilmente da qualsiasi motore di ricerca e con
link su vari siti nazionali.
D’altronde,
l’informazione
telematica
non
è
sufficiente,
bisogna
accompagnarla con articoli su riviste specializzate (come il bollettino delle
Comunità Montana) che propongano le offerte e presentino anche le difficoltà
incontrate in corso di realizzazione di un progetto con i risultati ottenuti, in
modo da incentivare le persone ad intraprendere il medesimo percorso.
Si può pensare ad un marketing di massa che preveda addirittura
affissioni ed organizzazione di un gazebo magari alla stazione Termini di Roma
con uno slogan accattivante che vanti il territorio della Comunità Montana del
Catria e del Nerone e non più solo il mare!
L’ obiettivo generale di questa campagna pubblicitaria è arrivare al grande
pubblico senza che sia esso a cercare l’ informazione. Bisogna mostrare il
territorio e le sue opportunità, bisogna che la persona interessata possa
accedere subito all’ informazione e contattare i territori e le persone referenti.
E’ necessario presentare il Piano Offerta Attività Locale a fiere nazionali
(vedere pagina 47) in quanto, questo, permette la divulgazione delle offerte di
attività presente sul territorio. In effetti, la fiera di Rimini, settore CAMPER, ha
dimostrato che la promozione del territorio da risultati positivi in quanto sono
state evidenziate due famiglie che vorrebbero trasferirsi su questo territorio.
Tra l’altro di seguito a questa manifestazione continuano ad arrivare richieste
di informazioni.
41
V PARTE
GLI OBIETTIVI
42
V. GLI OBIETTIVI :
Questo capitolo presenta le attività concrete da svolgere per attuare il
modello di ripopolamento sul territorio oggetto dello studio. Le azioni sono
tutte parte integrante del progetto Equal, in quanto l’ obiettivo del progetto si
traduce con degli interventi politici, tecnici o pubblicitari che rappresentano il
modello presentato in queste pagine.
5.1 Calendario delle azioni sul territorio
Le varie attività alle quali fa riferimento il modello di ripopolamento
coinvolgono vari enti e seguono il seguente calendario:
Periodo di
Attività
A cura di
realizzazione
Luglio –
Dicembre 2005
Maggio 2006
Maggio 2007
Gennaio 2006
Giugno 2007
Febbraio 2006
Ricerca sul territorio
Progettazione offerta locale
Progettazione, sperimentazione
PES
Formazione
dell’agente
ripopolamento rurale
Tutti i partner
ATSR
Umbria
Training
Center (UTC)
di IMONT- UTC- Arancia
blu – Federagronomi –
Comune
di
Acqualagna
Costituzione degli sportelli delle IMONT – ATSR – UTC
opportunità
nel
territorio
di
riferimento progettuale (con sede
nei comuni)
Aggiornamento
continuo
dei
responsabili degli sportelli sulle
opportunità del POAL
Tavolo di concertazione Regionale
Comune
di
Acqualagna – UTC ATSR
Giugno 2007
Giugno 2006
Costruzione del POAL (Piano di IMONT – ATSR – UTC
offerta di attività locale) ed – Arancia Blu
aggiornamento
continuo
della
Giugno 2007
banca dati
Giugno 2006
Costruzione della Rete nazionale ATSR
della offerta di attività locale
Giugno 2007
Luglio 2006
Settembre 2006
Luglio 2006
Luglio 2007
Settembre 2006
Analisi dei vecchi mestieri
ATSR – UTC – Arancia
Trasferimento delle competenze Blu
dagli “anziani” ai giovani del
territorio
Progettazione del modello di UTC- Arancia Blu
Bilancio Sociale che verrà adottato
dal Comune Capofila
Attività di adozione del Bilancio
Sociale
Partecipazione alle fiere per la Comune – ATSRpromozione del territorio e del IMONT
POAL (Piano di Offerta di Attività
Locale)
Marzo 2007
Questi interventi sono attualmente in corso di realizzazione riferendosi alla
durata del progetto Equal, e rappresentano l’ inizio di una serie di interventi
che la Comunità Montana svilupperà a fine di promuovere e valorizzare il suo
territorio.
5.2 Alla fine del programma Equal
Entro la fine della programmazione Equal, una o più esperienze in materia
di ripopolamento dovrà essere attuata in modo da incentivarne altre e
sensibilizzare così la popolazione locale alle problematiche emerse. Questo
permetterebbe di sperimentare la metodologia e di adattarla ( a cosa) per
renderla magari più pratica.
44
Uno degli obiettivi della fase progettuale è la sensibilizzazione degli attori
locali dei territori, soprattutto le Amministrazioni Pubbliche, per incidere in
modo determinante nella programmazione delle politiche locali in materia di
accoglienza di nuovi residenti, di portatori di idee, di progetti imprenditoriali e
di vita.
È altresì importante che a breve termine l’ agente di ripopolamento sia
operativo e che l’ offerta locale sia stata riportata in forma di schede e
disponibile negli sportelli creati a tal fine.
Il progetto Equal ha sviluppato sul territorio una concertazione attraverso
l’ attuazione di tavoli di lavoro. Questi tavoli coinvolgono le amministrazioni
locali e regionali su temi legati allo sviluppo del territorio e alle sue
prospettive. Queste discussioni devono essere attive e costruttive per tutta la
durata del progetto e proseguire oltre il progetto, in modo da riuscire a
proporre uno sviluppo coeso del territorio e adeguare la politica di accoglienza
alle particolarità locali.
5.3 Nei prossimi dieci anni
Poche sono le esperienze di ripopolamento che nei territori montani a livello
nazionale sono state realizzate; è per questo motivo che la sperimentazione di
un modello di ripopolamento diventa l’obiettivo principale.
Quest’ultimo
potrà
essere
successivamente
adottato
da
altre
amministrazioni che presentano le stesse difficoltà legate sia all’emigrazione
sia alla morfologia montana.
Bisogna considerare che la metodologia è molto simile a quella già
ampiamente sperimentata in Francia, che da dieci anni ha mostrato risultati
interessanti.
45
Avendo tratto esperienza
dalla politica di ripopolamento adottata in
Francia e trasferita in parte nei nostri territori, è auspicabile che nell’arco dei
prossimi dieci anni il territorio della Comunità Montana del Catria e del
Nerone sia rinnovato, grazie all’arrivo di nuovi residenti e nuove attività.
Alla luce delle sperimentazioni che si stanno realizzando nei vari territori
italiani, il modello sarà allora degno di nota per fare un’analisi comparativa
delle esperienze e per valutare l’efficacia di un tale programma in termine di
flussi migratori.
E’ importante che tutte le politiche, degli anni a venire e i progetti promossi
dalla Comunità Montana siano coerenti con la politica attuale in modo da
creare una sostenibilità degli interventi. I risultati fra dieci anni si
riscontreranno grazie :
-
alla
qualità
ambientale
del
territorio,
preservata
dall’
urbanizzazione e dall’industrializzazione intensiva,
-
alla presenza di bambini, giovani, adulti e vecchi sul territorio che
condividono cultura, saperi e tradizioni,
-
alla possibilità di trovare occupabilità…
La Comunità Montana deve rispettare i suoi obiettivi e attuare una politica
trasparente e omogenea che rispecchia i bisogni del territorio e dei cittadini. La
politica di accoglienza è in ciò interessante in quanto permette di sviluppare il
territorio seguendo degli assi ben precisi di qualità territoriale e di
sostenibilità.
Il territorio di oggi non deve diminuire di qualità e di servizi, anzi deve
attivarsi per mantenere le popolazione su un territorio che offrirà sempre di
più in termine di servizi, di offerte di attività, di qualità ambientale. Ma ciò
implica una politica di accoglienza efficace che sappia individuare le
opportunità di sviluppo e le filiali da sviluppare come motore dell’economia
locale.
46
La Comunità montana deve anche impegnarsi nel trasferire ai vari enti una
responsabilità sociale ed ambientale, promuovendo dei seminari, dibattiti oltre
la fine del progetto per una cooperazione continua e una coesione del territorio
di fronte alle difficoltà.
47
VI PARTE
IL PARTENARIATO TRANSNAZIONALE
48
VI. PARTENARIATO TRANSNAZIONALE:
Il partenariato transnazionale è una parte fondamentale del progetto in
quanto permette di scambiare e di incontrare altri territori conoscendo le
comuni difficoltà legate all’ emigrazione. Nell’ ambito del progetto Equal i
marchigiani hanno avuto la possibilità di visitare territori in cui la politica di
ripopolamento era già stata applicata e dunque di osservarne i risultati.
6.1 Partecipazione alla fiera nazionale “Vivere in Campagna”
Nell’ ambito dell’ Iniziativa Comunitaria Equal, l’ Associazione Tartufo sta
realizzando azioni per favorire il ripopolamento dei territori rurali in tre regioni
(Basilicata, Emilia Romagna e Marche) mediante l’ attuazione di progetti già
finanziati.
Nel
suo
programma
generale
e
nella
sua
strategia
d’
intervento,
l’Associazione ha previsto la realizzazione della Prima Fiera Nazionale sul tema
del ripopolamento dei territori rurali. In occasione di quest’ultima verrà data la
possibilità, agli attori dello sviluppo locale ed ai privati che desiderano
trasferirsi nelle zone rurali, di incontrarsi e programmare nuove opportunità di
vita nelle aree interne.
Per analizzare la metodologia sviluppata in Francia, in termini di politica
d’ accoglienza, l’ Associazione, insieme ai rappresentanti dei progetti nazionali,
ha organizzato la visita alla Terza Fiera “Projet en Campagne” che si è tenuta a
Limoges (Francia) il 9-12 Giugno 2005.
La visita ha di gran lunga superato ogni aspettativa ed è stata decisamente
sorprendente quanto a risultati:
•
La partecipazione di pubblico al convegno “Rencontres Européennes des
territoires d’accueil” che ha preceduto l’apertura della fiera (oltre 300
persone provenienti da diverse realtà europee)
•
I risultati ottenuti in Francia nei confronti dello sviluppo eco-compatibile
delle aree rurali attraverso l’arrivo di nuovi residenti, provenienti anche
dalle grandi città
•
L’adozione da parte di moltissimi sindaci dei comuni rurali di una
programmazione e gestione del territorio, che considera i nuovi residenti
come una grande opportunità di sviluppo socio economico
•
La consistente partecipazione di pubblico alla Fiera ed il forte interesse
mostrato dai giovani a costruire il proprio progetto di vita e professionale
nelle aree rurali.
Quest’esperienza è un esempio continuo nella programmazione delle
attività nazionali in materia ed è con questo intento che il modello di
ripopolamento è stato concepito.
6.2 Scambi di buone prassi con il territorio Bretone tramite l’associazione
“PANIER”
La Bretagna ha conservato una forte identità legata ai territori rurali. Un
gran numero di eventi culturali (fest noz, festival…) sono stati organizzati dagli
abitanti come momento aggregativo. Questa mobilizzazione comunitaria è alla
base dei legami generazionali, tramite i quali sono trasmesse tradizioni e
solidarietà intergenerazionale.
Il programma PANIER sostiene questa dinamica per rispondere alle
mutazioni socio-economiche dello spazio rurale. Per bilanciare la perdita di
interesse verso l’agricoltura, gli attori del mondo rurale desiderano valorizzare
il loro territorio attraverso il rilancio economico delle loro competenze.
50
I nuovi metodi di formazione sono modalità che permettono di rispondere in
modo appropriato alla diversificazione e all’eterogeneità delle domande dei
territori, in particolar modo per i portatori di progetto del mondo rurale.
Sono identificabili diversi tipi d’accompagnamento da parte dell’associazione
PANIER:
•
Apporto d’informazione e riferimenti tecnico-economici
•
Supporto al progetto per:
-
chiarire l’ idea progettuale e operativa
-
imparare a fare scelte e prendere decisioni
-
dimostrare coerenza di fronte alle proprie aspirazioni e al proprio
progetto
• Aiuto per la messa in rete :
-
con altri portatori di progetto o persone che abbiano già attuato le
loro idee
-
con attori istituzionali o economici a livello locale
-
con persone capaci di consigliare a diversi stadi dell’avanzamento
del progetto.
L’ esperienza attuata sul territorio francese sarà da studiare e condividere
con la metodologia presentata in questo documento. Nell’ ambito del
partenariato sono da realizzare dei prodotti legati alle seguenti tematiche:
valorizzazione del territorio tramite guide di buone prassi, condivisione della
figura dell’agente di ripopolamento, Manifesto del nuovo sviluppo sociale ed
economico…
Un incontro è già stato realizzato in Francia nel gennaio 2006 con
quest’ associazione, durante il quale sono state presentate delle esperienze
italiane.
51
Realizzazione di una guida di formazione transnazionale.
La
promozione
mantenimento
delle
della
politiche
popolazione
di
sviluppo
locale
e
locale
è
all’accoglienza
finalizzata
delle
al
nuove
popolazioni. L’interesse comune è quello di adattare le politiche nazionali,
regionali e locali ai bisogni del territorio e in particolare per le popolazioni
appena arrivate e portatrici di interesse per la creazione di attività.
La metodologia adottata verte sullo scambio di buone prassi sviluppate sui
diversi territori, valorizzando un approccio multi-tematico che favorisca la
creazione di legami forti tra i diversi attori territoriali. Il confronto a livello
europeo su temi in ambito di sviluppo rurale sarà la base poi della
formalizzazione di una metodologia adattata che proviene dai lavori prodotti in
ogni paese e convergerà nella stesura di una Guida di formazione per gli
agenti di sviluppo rurale per la valorizzazione delle risorse del territorio e
dell’accoglienza.
La Guida nasce dall’esigenza di colmare la mancanza di qualificazione degli
attori del territorio che producono un servizio d’utilità sociale e collettivo volto
al
miglioramento
della
qualità
dell’accoglienza
su
territorio
attraverso
l’arricchimento dell’attuale scenario in ambito formativo grazie all’innovazione
pedagogica per la formazione degli agenti di sviluppo rurale.
Di fronte al processo di scomposizione delle forme tradizionali del lavoro e
alla progressiva internazionalizzazione dell’economia, è necessario costruire
localmente nuove reti di relazione e nuovi sistemi inclusivi di valori, forme di
tutela e di rappresentanza. Si tratta di lavorare sul sistema locale come forma
di incontro tra diversi attori, valorizzando la cultura locale grazie a quella
figura professionale capace di promuovere le sue potenzialità.
52
La figura al centro della Guida è stata pensata per leggere il contesto socioeconomico del territorio, programmare, gestire, valutare e valorizzare progetti
di sviluppo locale, favorire le relazioni tra gli attori territoriali grazie anche alla
creazione di un network. L’agente di sviluppo rurale occupa una posizione
centrale nel processo della costruzione dell’offerta di attività e di richiamo di
nuovi residenti.
È lui che attiva il percorso per la ricerca del potenziale locale, che anima e
coordina la costruzione dell’offerta d’attività, gestisce la ricerca dei candidati,
utilizza tutti gli strumenti più adatti per ciascun tipo di attività che può essere
impiantata. Egli è un divulgatore tecnico, un consulente, un animatore ma
soprattutto un accompagnatore e promotore.
L’agente di sviluppo rurale è una nuova figura professionale polivalente,
che si occupa di progetti mirati allo sviluppo locale attraverso azioni di analisi
delle risorse locali, ascolto del territorio e sensibilizzazione.
E’ intorno a questi temi che il connubio innovazione e formazione trova la
sua massima espressione. Infatti il confronto di percorsi formativi innovativi
su scala europea e la combinazione di competenze differenti e costituiscono il
valore
aggiunto
di
questa
guida
che
propone
un
momento
di
incontro/confronto e di conoscenza tra esperienze provenienti da contesti
europei diversi al fine di creare le condizioni per un’azione comune e condivisa
indirizzata allo sviluppo locale grazie a un’adeguata proposta formativa.
Proprio la conoscenza del territorio e delle potenzialità che offre, la capacità
comunicativa e quella di accompagnare nell’istallazione su loco nuovi progetti
di vita e di lavoro rappresentano degli elementi focali dello sviluppo locale. La
presente guida propone un approccio alla definizione e alla realizzazione di
iniziative di formazione, incentrate sulle risorse del luogo e sui progetti di vita
e imprenditoriali per lo sviluppo territoriale.
53
L’accurata analisi delle proposte formative esistenti in Europa in tema di
sviluppo rurale sarà funzionale all’elaborazione di un duplice percorso
formativo: uno teso a formare aspiranti agenti di sviluppo rurale (formazione
iniziale), l’altro ad aggiornare agenti di sviluppo rurale già formati (formazione
continua). Per ogni percorso saranno individuati gli obiettivi perseguiti, la
metodologia adottata, gli strumenti da utilizzare e i relativi materiali di
riferimento.
Un secondo capitolo riguarderà la diffusione e l’impatto dei risultati e dei
cambiamenti apportati dagli agenti di sviluppo rurale già esistenti. Un terzo
capitolo presenterà delle ipotesi di trasferimento, ovvero sia cosa faranno i
rispettivi partner delle PS coinvolte dopo la fine del progetto rispetto ai percorsi
formativi progettati. Le conclusioni saranno chiusura del lavoro fin qui
elaborato e, al contempo, inizio per la sua applicazione.
L’obiettivo dei percorsi formativi (uno iniziale, l’altro continua)sono
dunque quello di Sviluppare le competenze necessarie per formare una figura
in grado di animare in modo innovativo lo sviluppo dei territori rurali,
perseguendo progetti di accoglienza e di valorizzazione delle risorse locali,
Qui sotto il dettaglio del corso di formazione iniziale:
UNITA’ FORMATIVA
DURATA
INTRODUZIONE AL CORSO
8
ORIENTAMENTO AL RUOLO
30
RETI ED ANALISI DEI PROBLEMI DELLA
MONTAGNA
60
ANTROPOLOGIA CULTURALE DEL
TERRITORIO
METODOLOGIA DELLA RICERCA ED
ANALISI SOCIALE
COMUNICAZIONE E MARKETING
20
30
60
54
POLITICHE COMUNITARIE E LOCALI
PER LO SVILUPPO RURALE
22
FUNDRAISING
22
INFORMATICA
40
TURISMO E TURISMO SOCIALE
28
METODI DI VALUTAZIONE DELLE
POLITICHE DI SVILUPPO
32
PIANIFICAZIONE POLITICA
DELL’ACCOGLIENZA
28
STAGE
300
PROJECT WORK
50
Di seguito invece i moduli del corso di formazione continua:
UNITA’ FORMATIVA
DURATA
INTRODUZIONE AL CORSO
4
METODOLOGIA E PIANIFICAZIONE
STRATEGICA PER UN’ANALISI
TERRITORIALE
20
COMUNICAZIONE E MARKETING
24
POLITICHE E DIRITTO COMUNITARIE E
LOCALI PER LO SVILUPPO RURALE
16
INFORMATICA
20
VALUTAZIONE
8
PIANIFICAZIONE POLITICA
DELL’ACCOGLIENZA
8
PROJECT WORK
50
55
La “Guida di formazione per gli agenti di sviluppo rurale per la
valorizzazione delle risorse del territorio e dell’accoglienza” è un prodotto
previsto dal progetto transnazionale “Laboratoire Savoir-Faire: Echange autour
d’une économie sociale en milieu rural” (versione: 2.0 – ACT id: 3844 –
Round:2). Questo progetto nasce da un partenariato composto da 4
Partnership di Sviluppo, di cui i capofila sono :
o Comunità Montana Unione dei Comuni Valle del Samoggia
«LaboratorioSamoggia : una terra accogliente e socialmente
responsabile » (cod. IT-G2-EMI-032)
o FRCIVAM “Panier: Pratiques ancienne et innovation pour des
emplois ruraux” (cod. FR-BRE-2004-42379)
o Comunità Montana Melandro “I giovani e lo sviluppo della
montagna lucana” (cod. IT-G2-BAS-007)
o Comune di Acqualagna “Il territorio
rinnovamento” (cod. IT-G2-MAR-028)
montano
e
il
suo
e dai partner delle PS, quali:
Partner del territorio della Comunità Montana Unione dei Comuni Valle
del Samoggia:
o Comune di Savigno
o Comune di Castello di Serravalle
o Comune di Crespellano
o Comune di Monte San Pietro
o Comune di Monteveglio
o Comune Bazzano
o Comune di Zola Predosa
o Centro agricoltura ambiente CAA
o Dipartimento di Economia e ingegneria agraria DEIAgra
Partner di rete:
o Confagricoltura Bologna, ufficio zona di Bazzano,
o Confederazione italiana agricoltori,
o Confederazione agricoltori diretti,
o CRV Cassa di Risparmio di Vignola
56
Partner del progetto bretone di CIVAM (F):
o Accueil Paysan Ille et Vilaine
o Association de formation et d’information pour le développement
d’initiatives rurales
o CEMPAMA
o Centre de formation professionnelle et de promotion agricole
o Etudes et chantiers Bretagne - Pays de la Loire
Partner del territorio della Comunità Montana Melandro:
o Associazione Proloco Picerno
Partner di rete:
o Comune di Brienza
o Comune di Picerno
o Comune di Sant’Angelo le Fratte
o Comune di Sasso di Castalda
o Comune di Satriano di Lucania
o Comune di Savoia di Lucania
o Comune di Vietri di Potenza
o Comune di Tito
Partner del territorio del Comune di Acqualagna:
o Comunità Montana del Catria e del Nerone
o Arancia Blu Cooperativa sociale
Partner di rete:
o Pro Loco Acqualagna
o La Macina Ambiente Piccola cooperativa sociale arl ONLUS
o Ambito Sociale Territoriale
Partner nazionali:
o Istituto Nazionale della Montagna IMONT
o Federagronomi Federforestali
o Associazione culturale Tartufo e sviluppo rurale
o Associazione culturale Umbria Training Center UTC
57
Divulgazione del modello su altri territori rurali.
E’ importante precisare che questo modello di ripopolamento, anche se
adattato al territorio marchigiano, può essere trasferito su altri territori, con
problematiche simili. Infatti la metodologia è stata pensata secondo una
struttura relativamente generica in modo da poter essere trasferita.
Per far conoscere la politica d’ accoglienza attuata sul territorio, si
incoraggerà la partecipazione a varie manifestazioni o fiere (come quella di
Limoges, presentata sopra).
La Regione Marche ha sviluppato sul suo territorio un sistema di fiere locali
nei settori del turismo, dei prodotti tipici, ecc, volti ad una alta promozione del
territorio sia dai propri cittadini che da altri territori. Queste fiere sono dunque
uno strumento importante da sfruttare per veicolare le idee e i principi della
politica di accoglienza.
La seguente lista presenta alcune manifestazioni locali alle quali la
Comunità Montana, in particolare il Comune di Acqualagna può essere
presente:
-
Mondo Natura – Rimini, 09-17 settembre 2006
-
Fiera del Tartufo di Acqualagna, Cantiano, ecc.
-
Fiere dei prodotti tipici, Piobbico, Cagli, Apecchio, ecc.
Tra l’altro la Comunità Montana sarà presenta durante:
-
Il Salone della Montagna – Roma, dicembre 2006
La divulgazione di quest’esperienza è importante per dimostrare come le
politiche locali si attivano per far rivivere il loro territorio. Il progetto di
ripopolamento funziona con una fitta rete di territori e di enti. La
partecipazione agli incontri sopra citati dà la possibilità a nuovi territori di
accedere all’esperienza maturata dalla Comunità del Catria e del Nerone e
partecipando alla rete, attuare il modello di ripopolamento sulle proprie aree
marginali.
58
CONCLUSIONI:
L’ analisi dell’ attuale situazione delle aree rurali marchigiane e le
dinamiche evolutive che interessano l’ economia di tali zone, evidenziano una
serie di disparità e minacce per lo sviluppo, ma anche alcune interessanti
opportunità5.
In primo luogo, esistono una serie di opportunità che la Comunità Montana
deve considerare. Queste sono rappresentate principalmente dalla possibilità
di innescare processi redistributivi tra città e campagna, sia nell’ambito del
sistema economico regionale sia in un circuito più vasto di globalizzazione dei
mercati, attraverso una politica mirata alla valorizzazione delle fonti dei
vantaggi competitivi (risorse naturali, attività produttive, risorse umane,
cultura e tradizioni) di cui le aree rurali sono in varia misura riccamente
dotate e nei cui confronti si registra un livello crescente di domanda da parte
delle altre componenti dell’intero sistema socioeconomico.
Tra le varie opportunità di sviluppo si evidenziano anche:
-
relativa resistenza di nuclei di insediamenti nelle aree rurali interne e in
cui le risorse naturali sono nel complesso ben conservate;
-
potenziali sinergie con il settore turistico, in particolare quello enogastronomico, culturale e ambientale;
-
certificazione della qualità non solo aziendale ma anche territoriale (ISO
14000);
-
maggiore attenzione alla qualità di alcuni segmenti di consumatori;
-
un
buon
clima
politico
e
un’opinione
pubblica
sostanzialmente
favorevole nei confronti del settore agricolo regionale e dello sviluppo
delle aree rurali, in cui vive gran parte della popolazione marchigiana;
5
Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006
59
-
aspettative di redditività associate a un generale ottimismo degli
operatori sulla tendenza della congiuntura di medio-lungo periodo e
sulla stabilità politico-istituzionale;
-
il riordino del sistema dell’assistenza tecnica, anche in seguito a
modifiche legislative e regolamentari, mediante un approccio “bottomup” e partecipativo, che leghi maggiormente la domanda di assistenza
tecnica da parte degli agricoltori all’offerta di servizi; territorio vocato
alla multifunzionalità.
Le minacce, sono quelle legate alla situazione ambientale. L’ agricoltura
utilizza infatti risorse ambientali ed in più immette nell’ambiente i prodotti ed i
sottoprodotti ottenuti dai propri processi produttivi: i prodotti passano poi al
consumo finale in modo diretto o attraverso alcuni passaggi intermedi
(trasformazione, distribuzione).
Dal punto di vista ambientale, si stanno sempre più frequentemente
manifestando problemi a causa di:
-
pratiche agronomiche inadeguate con limitata attenzione alle operazioni
di manutenzione e conservazione delle risorse non riproducibili e del
capitale naturale. Come conseguenza si hanno smottamenti, frane ed
erosione dei suoli superficiali con perdita di sostanza organica.
-
abbandono delle rotazioni colturali con tendenza sempre più accentuata
alla monocoltura ed al ricorso a varietà ad alta resa: ne consegue la
riduzione della biodiversità negli eco-sistemi agricoli, il moltiplicarsi delle
fitopatologie e l’aumento dell’impiego di pesticidi ed altri mezzi di lotta
chimica;
-
scissione degli allevamenti dalle coltivazioni, con conseguente riduzione
della sostanza organica nei terreni agricoli, crescente richiesta di concimi
chimici di origine industriale e moltiplicazione dei problemi connessi con
lo smaltimento delle deiezioni degli allevamenti.
-
rapido abbandono delle aree marginali e in particolare quelle di collina
medio-alta, con il proliferare di problemi riguardanti la tenuta dei
versanti, la regimazione delle acque, gli incendi, ecc.
60
-
“consumi” di suolo agrario da parte di utilizzatori non agricoli (attività
industriali e/o di servizi, discariche, edilizia residenziale, ecc.)
-
aumento dei consumi energetici causato dalla meccanizzazione e dalla
mitigazione artificiale delle stagionalità e delle tipicità (forzature in serra,
trasporto prodotti esotici, ecc.).
Questi problemi, se non affrontati rapidamente, rappresentano una delle
minacce più gravi per lo sviluppo delle aree rurali della nostra regione, in
quanto minano nel profondo quel legame tra attività antropica e territorio che
può essere l’ unica base su cui fondare una nuova stagione di sviluppo rurale.
A queste minacce si accompagnano, ovviamente, anche minacce legate alla
situazione economica globale tra cui:
-
problemi
dal
lato
della
domanda,
standardizzazione
dei
consumi
alimentari, con riduzione dello spazio di mercato dei prodotti tradizionali e
tipici nei mercati di massa;
-
globalizzazione crescente dei mercati, con aumento della concorrenza a
livello internazionale e impatto negativo sui livelli dei prezzi, non solo
quelli agricoli;
-
riduzione del livello di protezione dei prodotti agricoli europei e specifiche
minacce legate al Millennium Round del WTO;
-
perdita delle tradizioni culturali legate alla ruralità;
-
problemi sul mercato del lavoro, legati al crescente divario tra offerta e
domanda di manodopera agricola specializzata e non, con ripercussioni
sulla produttività delle imprese;
L’ ambiente è un elemento importante per il futuro del territorio, in quanto
rappresenta le prospettive di sviluppo locale. In effetti solo se il territorio avrà
acquisito un’immagine “attraente” e di alta qualità ambientale, sarà possibile
accogliere nuovi residenti e nuovi investimenti.
61
E’ dunque fondamentale che il territorio si impegna per preservare le
risorse locali, come elemento di promozione del territorio e di rispetto per
l’ ambiente. Il ripopolamento inteso come politica di accoglienza è da
sviluppare ed applicare sul territorio in modo da contrastare la perdita
demografica e dare vitalità alle aree più marginali.
62