questo lavoro vuole essere soprattutto un

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questo lavoro vuole essere soprattutto un
“…….. questo lavoro vuole essere soprattutto un riconoscimento al sistema di valori incarnato dalla
civiltà contadina, un vero e proprio tributo di riconoscenza al mondo rurale calabrese, depositario di
un sistema di saperi di altissimo livello, anche se sprezzantemente e sbrigativamente liquidato - nel
recente passato e sull’onda di un vuoto intellettualismo di maniera - come apparato residuale di
superstizioni e credenze popolari privo di qualsivoglia spessore culturale.”
In queste parole si può cogliere il senso più profondo di questo libro, capace di guidare il lettore
lungo un percorso che suscita continua meraviglia e stupore, in quanto aiuta a scoprire la
straordinaria ricchezza del patrimonio floristico calabrese, non solo in termini di biodiversità, ma
anche come patrimonio di risorse naturali sapientemente utilizzate dal mondo rurale e contadino.
Pagina dopo pagina si ritrovano frammenti di arcaiche conoscenze che rischiano di andare perdute,
di usi e abitudini alimentari basate sul largo utilizzo di piante spontanee, di radicate credenze che
affondano le proprie radici nelle origini della civiltà rurale. Ed è incredibile la capacità – propria al
mondo contadino - di trarre vantaggio da ciascuna pianta, frutto di una conoscenza trasmessa
oralmente da una generazione all’altra, che ha consentito di soddisfare bisogni primari nel corso dei
lunghi secoli attraverso i quali si sono snodate le vicende storiche delle popolazioni rurali, in
Calabria come nel resto dell’Italia e – per altri versi - del mondo.
“…….. ad ogni tentativo di approfondire le conoscenze relative ai modelli di vita delle popolazioni
rurali, attraverso studi e ricerche come quelle che la realizzazione di questo lavoro ha comportato, si
scoprono sempre nuovi tesori, gemme di saggezza, incredibili corrispondenze tra conoscenze
empiriche e moderne conoscenze scientifiche.
La memoria orale tramandata dagli anziani, lungi dal rappresentare improvvisate, generiche e
superficiali nozioni, si rivela coscienza collettiva di saperi consapevoli, organizzati, profondamente
acquisiti, culturalmente rilevanti.
In un mondo tacciato di ignoranza, come quello contadino, si ritrova invece una straordinaria
capacità di apprendimento dei più intimi meccanismi di funzionamento della natura, una
competenza esemplare su piante e animali, una padronanza incredibile di esperienze e conoscenze
pratiche, un bagaglio inesauribile di consapevolezze inerenti l’ordine naturale che regna nel Creato,
tanto da suscitare un profondo sentimento di rispetto e di ammirazione in chiunque si avvicina a
questo mondo, con la curiosità dell’intelligenza viva e la serenità di giudizio degli spiriti liberi.”
Questo libro è un invito a scoprire i segreti della natura e a rispettarne le preziose risorse, di cui
l’uomo deve imparare a divenire amorevole custode.
Note sugli autori
Carmine Lupia, nato a Catanzaro nel 1976, si è laureato in Scienze agrarie presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore “A. Gemelli” di Piacenza. Esperto botanico, si occupa di tutela della
biodiversità e di promozione delle risorse ambientali e paesaggistiche. È consulente scientifico del
FAI (Fondo Ambiente Italiano) e ha pubblicato opere di botanica ed etnobotanica: “Novità e rarità
botaniche in ambienti mediterranei della Presila catanzarese” (2004) e “Etnobotanica. Le piante e i
frutti spontanei della Sila Piccola catanzarese” (2004). Ha promosso attività finalizzate allo studio
ed alla valorizzazione delle risorse naturalistiche, ambientali, storiche e culturali degli ambienti
mediterranei.
Raffaele Lupia, nato a Sersale (CZ) nel 1955, si è laureato in Scienze forestali presso l’Università
degli Studi di Bari e opera come libero professionista nel settore agrario e forestale. Docente di
scienze agrarie dal 1982, si occupa di gestione sostenibile del territorio, in particolare di risorse
agro-forestali ed ambientali ed è impegnato in iniziative a sostegno della civiltà contadina e del
recupero delle tradizioni del mondo rurale. Ha curato monografie sul castagno, pubblicazioni su
competenze e strumenti operativi per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e collabora in
attività finalizzate allo studio delle risorse naturalistiche, ambientali, storiche e culturali degli
ambienti mediterranei.
Degli stessi autori:
Le Valli Cupe: guida naturalistica ed escursionistica – Rubbettino, 2010