Menzioni di merito

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Menzioni di merito
MENZIONI DI MERITO
BORSA DI STUDIO “MARIO E BEATRICE SODI” 2014
Nella corso della storia, l’uomo ha sempre avuto maggiore attenzione rispetto alla donna. Era lui che doveva diventare
re o imperatore o chissà che altro. La donna era considerata un oggetto, buono soltanto a creare nuove anime e ad
accudire l’abitazione. Era un pensiero così potente che ha rivoluzionato anche l’idea delle donne stesse. Anch’esse
infatti, hanno finito col ritenersi capaci solo a fare le madri e le mogli, quando in realtà, hanno più potenziale del sesso
opposto. Esse sono sensibili, riescono a cogliere la parte emotiva di un qualsiasi evento e le loro lacrime, seppure
escano dagli occhi, provengono dal cuore. Sono materne, nonostante tutto, sono sempre madri e amano i loro figli
incondizionatamente , indipendentemente dal sesso a cui appartengono. Sono forti, possono dare testa all’uomo e
senza violenza, batterlo. Hanno un talento naturale, quello di non mollare mai, di inseguire i propri obiettivi con
costanza e volontà. Quando una porta si chiude, hanno sempre la chiave per aprirne un’altra, la giusta porta che le
condurrà alla felicità. La parità si ottiene essendo noi stesse, essendo chi vogliamo e chi vogliamo essere; portando
avanti l’ideale che creiamo da sole, in base alle nostre scelte. Parità è essere se stessi, nessuno può essere giudicato.
La parità si raggiunge ogni qualvolta si agisce con il nostro cuore e la nostra mente.
Chiara Bucelli, IIIB
Ciao….uomo,
sono qui distesa sul pavimento , quello della cucina; sono vicina alla porta per entrare in soggiorno. Non vedo molto,
anzi, direi non vedo niente. Non riesco a muovere le dita delle mani; muovo appena il polso destro e dato che quando
tocca terra sento la pozza di sangue, non lo muovo. Mi fanno male le ossa, le sento e non le sento; penso, si
sbricioleranno o no? Uomo: ho smesso di gridare aiuto, sei contento? Io non sono come te. Io non ho la tua forza, la
tua rabbia, i tuoi diritti. Perché in questa casa tu puoi picchiarmi ed io no; devo stare ferma ed ho il “diritto di
rimanere in silenzio”, come in tribunale, anche se io ti urlo di smettere, urlo: salvatemi!
Ciao uomo,
volevo dirti che mi dispiace di aver fatto una figlia femmina. Sai, è scappata ieri notte e tu non te ne sei ancora
accorto. Ha lasciato anche un biglietto e tu non l’hai ancora letto. In grande è scritto: “Babbo, credo di morire, io
voglio vivere e me ne vado”. Babbo, uomo, tua figlia se ne è andata via. Povera. E tu? Non ti senti in colpa? Aveva
bisogno di te, non ti dispiace? No. Ma tu, hai mai pianto come lei? Uomo, hai mai provato il dolore sulla tua pelle?
Ciao uomo,
non so con quali forze sono riuscita a dire cosa sento, adesso sto piangendo. Ti è mai capitato di sentirti “salvo”? Salvo
come quella che vorrei essere io, perché lo sai, che lo urlo, lo sai. Io ti odio.
Camilla Cinquini, IIIA
Noi uomini siamo eternamente in debito con voi, donne di tutto il mondo. Voi mettete al mondo un uomo, ovunque
voi siate e non dovete essere sottomesse a lui. Grazie Olympe che hai fatto partire l’emancipazione femminile nel
1791 con “La dichiarazione dei Diritti della donna e della cittadina”, grazie Regina Vittoria, che pur sostenendo la
necessità per la donna di avere tanti figli, hai dichiarato senza timore, di soffrire nell’essere madre; grazie Emmaline
che hai portato la parità dei diritti in Inghilterra. E grazie Malala che da anni combatti per la libertà di istruzione nel
tuo paese e quasi piango, quando penso che al mondo esistono persone che possono sparare addosso ad una donna
che rifiuta di essere schiavizzata, che vuole essere istruita. Grazie Somayya che sei un esempio da seguire. Io sono un
uomo, ma credo nella totale uguaglianza di sesso senza distinzioni: sapere che in certi paesi non si può vedere una
donna perché ha tutto il burka addosso, sapere che una ragazza è stata stuprata in pubblico, sapere che la donna
viene discriminata è orrendo. Donne, non dovete arrendervi…..E voi uomini, che vi credete più forti, superiori,
dimenticate il debito vitale che avete verso le donne? Sono loro che vi portano alla luce, che vi amano, che vi fanno
tornare la speranza! Noi, uomini, siamo uguali a voi, in tutto e per tutto!
Otxoa, Cioni, IIIB
Col tempo le donne sono riuscite, anche se non del tutto, ad ottenere dei diritti pari a quelli degli uomini. In Italia
hanno votato per la prima volta il 2 giugno 1946, molti anni più tardi rispetto ai paesi nordici, comunque prima,
rispetto ad altri. La lotta alla conquista dei diritti è stata lunghissima…..Prima di ciò le donne venivano considerate un
oggetto utile solo per procreare, ma essere donna non è solo questo. Oggi in Italia, la donna è riuscita ad entrare in
Parlamento e dal 1946 ad oggi, il numero delle parlamentari è aumentato notevolmente. Non dimentichiamo però che
talvolta, vengono ancora discriminate e che vi sono molti casi di femminicidio. Ricordiamoci inoltre che in alcuni
paesi come l’Arabia Saudita, non possono guidare un’auto, né possedere una semplice bicicletta. Tutto questo perché
nei paesi integralisti, viene seguita la religione islamica con il libro del Corano. Se le donne sono così discriminate e
non possiedono alcun diritto, la colpa non va attribuita certo al Corano, ma è l’interpretazione di questo libro, da parte
degli uomini, che fa sì che la donna sia considerata una nullità se non quasi un animale. A mio parere la donna è come
un fiore; se un fiore viene curato ed amato ogni giorno, esso crescerà bello e profumato, ma se gli verrà tolta l’acqua,
ossia il diritto di potersi esprimere liberamente e di poter mostrare chi essa è veramente, morirà ben presto.
Beatrice Lucaci, IIID
Nel 1946 per la prima volta, le donne italiane furono chiamate a votare. Fu un giorno di gioia e di vittoria. Due anni
dopo vengono dichiarate ufficialmente uguali agli uomini. Ma è veramente così? Dopo tutte le lotte contro l’antica
superstizione, contro il mondo maschile, la donna non è ancora secondo me, uguale a tutti gli effetti all’uomo. In
ancora tanti paesi del mondo, che non hanno pienamente accettato i diritti femminili come l’Arabia Saudita o in altri
paesi del Medio Oriente, la donna viene trattata come un animale, esclusa dalla vita politica e dal mondo del lavoro,
non è libera neppure di scegliere chi amare: è scandaloso, sbagliato e ingiusto. Anche nel nostro paese la donna è
sempre soggetta a violenze, pubblicità che sfruttano la sua bellezza, che distruggono la sua dignità e che violano la
Costituzione stessa. Vengono spesso escluse da lavori importanti anche se hanno talento, anche se vogliono sempre
fare di più. Gli uomini forse, non sono cambiati come le donne, ancora non accettano il ruolo femminile nel mondo e
non aprono loro la strada per essere libere, per “volare ad alta quota”.
Jonah Smans, IIIB
In questo periodo il nostro paese sta attraversando un periodo di crisi economica e i licenziamenti riguardano
maggiormente le donne: quelle con un’occupazione sono meno della metà. Le donne vengono escluse ancora oggi da
alcuni lavori considerati maschili e vengono assunte malvolentieri, perché dovranno affronta re la maternità e
assentarsi dal lavoro. Io sono una ragazza del ventunesimo secolo, ho dei progetti per il futuro e ci tengo a realizzarli.
Ho sempre desiderato studiare le lingue e conoscere altri paesi per scoprire e confrontare la vita delle altre persone
con la mia. Ho un po’ di paura, dopo tutto quello che succede alle donne, in questo periodo. Comunque sia, spero che
riuscirò a realizzare i miei sogni e spero di trovare un compagno capace di apprezzarmi per quello che sono, sia
esteriormente che interiormente. Spero di trovare una persona che mi accetti come donna, con i miei pregi e difetti,
qualcuno che sia felice se lo amo ma che, se dovessi cambiare idea, sappia accettare le mie scelte, senza perseguitarmi
e impormi il suo punto di vista. Perché io come donna, sento il diritto di poter scegliere quello che ritengo più giusto
per me, senza subire imposizioni.
Lia Vitali, IIIC