Inedite prospettive urbane

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Inedite prospettive urbane
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stazioni
Roma
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Un’inedita centralità urbana
in grado di riconnettere i due
quartieri Nomentano e Pietralata
Inedite prospettive urbane
La Nuova Stazione di Alta Velocità
di Roma Tiburtina ridisegna la metropoli
ABDR Architetti
Associati
Maria Laura Arlotti
Michele Beccu
Paolo Desideri
Filippo Raimondo
Testo - Maria Chiara Ballerini
Foto - Moreno Maggio (Studio Maggi); Enrica Scalfari (ABDR) ritratto
Il colossale progetto di costruzione della nuova Stazione di
Roma Tiburtina, destinata al passaggio di treni ad alta velocità, inaugurata nel 2011 e intitolata a Cavour in omaggio
alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si presentava estremamente complesso, sia per le caratteristiche
intrinseche sia per le implicazioni di carattere urbanistico,
inserendosi in uno dei nodi cruciali dello sviluppo metropolitano di Roma.
La progettazione è stata affidata allo studio ABDR Architetti Associati, la cui prestigiosa attività progettuale e di
ricerca è frequentemente documentata su rilevanti pubblicazioni italiane e internazionali; si svolge principalmente
nei settori pubblici e privati delle grandi opere infrastrutturali, degli edifici pubblici museali e culturali e dei grandi
complessi immobiliari, con una particolare specializzazione
nella progettazione integrata e nel controllo dei rapporti
tra architettura ed engineering.
L’intervento di ABDR propone un’inedita centralità urbana,
in grado di riconnettere spazialmente e funzionalmente i
due quartieri Nomentano e Pietralata, da sempre separati
dal tracciamento ferroviario.
L’équipe di progettisti ha affrontato e soddisfatto una composizione di aspettative e interessi differenti: da una parte
le esigenze di controllo e di separazione indispensabili alla
gestione di una grande stazione ferroviaria attraversata da
traffico internazionale e alta velocità; dall’altra la necessità
di risolvere efficacemente la connessione tra i due quartieri,
che è stata concepita come una sorta di monumentale
“boulevard” sopraelevato. La grande galleria pedonale
costruita sul sedime ferroviario si propone non solo come
stazione-ponte, ma anche come piazza coperta, occasione
di scambio sia intermodale che sociale e urbano.
In questa operazione di innovazione in termini di tecnologia e di spazio, si può rintracciare anche la reinvenzione
della tipologia ottocentesca della galleria in cristallo, qui
concretizzata come una grande “barra” luminosa, un volume vetrato lungo circa 350 metri e largo 60, sospeso sui
binari e appoggiato sui due atrii urbani di Nomentano e
Pietralata. Ad esso è affidato il compito di collegare la stazione con le piazze, i flussi di traffico, le utenze complesse
dei contesti circostanti.
La stazione si costruisce sulla piattaforma metallica esistente, orientata secondo il sistema delle giaciture urbane
preesistenti. Tale piattaforma poggia su una serie di piloni
fondati sulle banchine e pone la quota della stazione ferroviaria, nonché dell’intero boulevard architettonico che
risulta sopraelevato a oltre 9 metri rispetto ai binari.
A causa delle sensibili oscillazioni alle quali è sottoposto
l’impalcato della piastra, la struttura resistente è concepita
come una “grande copertura”, un ampio tetto metallico
costituito da una struttura reticolare estradossata, al quale
sono agganciati i volumi semitrasparenti che ospitano i
locali e le funzioni di maggiore pregio: vip lounge, internet office, uffici privati e ristorazione. La loro sagoma è
incorniciata dall’involucro di vetro, sospeso alla copertura
metallica ed appoggiato alla piastra esistente.
La scelta di un assetto in sospensione è inoltre in grado di
ottimizzare le campate strutturali, contrastando le criticità
derivanti dalle vibrazioni trasmesse dal traffico ferroviario
e dall’azione del vento.
Intervento
Nuova Stazione Alta Velocità di Roma Tiburtina
Luogo
Roma
Progettazione Architettonica
ABDR Architetti Associati - Maria Laura Arlotti, Michele
Beccu, Paolo Desideri, Filippo Raimondo;
con Mauro Merlo, Nicolas Cazzato
Coordinamento Generale
Drees&Sommer Italia Engineering (Massimo Mazzocchi)
Collaboratori
Antonella Antonilli, Sabrina Cataldi, Claudia Giovanna
Del Colle, Alessandra Gobbo, Giulia Leoni, Mario Michetti,
Romolo Ottaviani, Giovamattista Padalino, Luigi Salemi,
Andrea Salvucci, Lorenzo Spagnolo, Amelie Fritzlar,
Luca de Felice, Simona Petrollini, Mirko Tamburi, Stefano
Pieretti, Alessandro Ciocci, Tiziana Pescosolido, Stefano
Bruno, Emanuele Clementi, Claudia Pagani,
Marco Thomas Piacentini, Giulia Carriere, Vittoria Stefanini,
Livia Spanò, Elena Chironna, Viola Di Giò, Antonio Giglio,
Tommaso Berretta, Gijs Pickvet, Giancarlo Vaccher,
Veronica Didier, Sara Secci, Rossella Sibilio, Angela Arnone,
Angela De Vita, Patricia Martinez, Dario Binarelli,
Giuseppe di Cecco, Marco Abis, Steffen Ahl,
Maddalena Cannarsa, Cecilia Metella Micheli,
Paola Mencacci, Massimiliano Coni, Lisandra De Mendoca,
Giulia Canto, Lavinia Ferri, Maddalena Farina,
Martina Fiorentino, Tommaso Iazzetta, Cristiana Imperiali,
Rossella Montemurro, Giusi Ottonelli, Giusi Bellapadrona,
Maria Persichella, Vittorio Petrini, Brigida Sepe,
Alessia Piazza, Alessio Scarale
Ingegneria
Strutture:
Ezio Maria Gruttadauria, Massimo Majowiecki
Impianti termofluidici:
Proger SpA, Remo Massacesi
Impianti elettrici:
Manens Intertecnica Srl
Prevenzione incendi:
SR4 Engineering
Committente
Rete Ferroviaria Italiana SpA
Anno di redazione
2002
Anno di realizzazione
2007 - 2011
Costo
156 M euro
Imprese esecutrici
Coopsette Soc. Coop.
Imprese fornitrici
Oikos Paint, Cotto D’Este
Dati dimensionali
32.000 mq
La stazione Tiburtina vista
dal Ponte Tiburtino
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Pianta generale
Prospetti
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Ingresso dell’Atrio Pietralata;
la galleria vetrata che funge
da ponte tra i due ingressi
L’interno dell’Atrio Nomentano
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Dettagli dei volumi sospesi
che ospitano le funzioni
di maggior pregio
L’interno della Galleria Ponte
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Dettaglio degli spazi interni
Un dettaglio dei volumi
sospesi, vero aspetto
caratterizzante del progetto