Menopausa. Molti i farmaci omeopatici utili. Eccoli tutti

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Martedì 20 MAGGIO 2013
Menopausa. Molti i farmaci omeopatici utili.
Eccoli tutti
A fare una carrellata di tutti i farmaci che possono essere utilizzati dalle donne
per alleviare i problemi e i sintomi che incontrano nel climaterio (suddiviso in
premenopausa, menopausa e post-menopausa) è Daniela Gherardini, specialista
in Ostetricia e Ginecologia e omeopata a Modena.
Con la menopausa – o meglio nel climaterio, suddiviso in premenopausa, menopausa e post-menopausa nascono per le donne numerose e complesse problematiche che spaziano dalla gestione dei sintomi, a partire
da irregolarità del ciclo, alla sessualità, dalla prevenzione dell’osteoporosi al dato che oggi una donna su
cento entra in menopausa prima dei 40 anni, con ricadute sulla fertilità, sulla sfera cognitiva, sull’equilibrio
psicoemotivo e più in generale sull’assetto clinico. Un periodo in cui, secondo gli esperti, sempre più spesso
le donne si rivolgono alle cure omeopatiche. Dei farmaci naturali che possono aiutare in questa fase della vita
di ogni donna ci ha parlato Daniela Gherardini, specialista in Ostetricia e Ginecologia e omeopata a
Modena.
“In questo periodo si impone la necessità di rivedere le classificazioni di un tempo e di adeguare
anche i criteri di approccio alla luce di cambiamenti dello stile di vita e tendenze sociali, tra cui il ricorso a
tecniche di stimolazione ormonale per la ricerca di una gravidanza sempre più tardiva e talvolta mal
conciliabile con esigenze e prospettive legate alla realizzazione professionale”, ha spiegato l’esperta. “Tra i
vari aspetti è senz’altro meritevole di attenzione la richiesta sempre più diffusa di cure omeopatiche e
naturali. Le donne, infatti, sono più consapevoli di quanto sia importante ricorrere a strategie il più possibile
prive di effetti indesiderati e al tempo stesso della necessità di un approccio olistico e personalizzato. Questo
ovviamente non significa negare il fondamento della medicina convenzionale ma cercare di migliorarne
l’efficacia e superare i limiti attraverso un insieme di strategie che devono tenere conto dei sintomi ma anche
della personalità, delle abitudini, delle aspettative e delle potenziali fragilità di ogni donna”.
Si impone perciò – secondo il medico – un ampio inquadramento, che valuti attentamente, oltre
all’apparato genitale, una molteplicità di aspetti clinici, quali per esempio la funzione delle principali ghiandole
endocrine (tiroide, ipofisi, pancreas, surreni), la presenza di fattori di rischio cardiovascolare, il tono
dell’umore, la qualità del sonno e il benessere intestinale. Senza perdere di vista l’opportunità di approfondire
possibili quesiti diagnostici attraverso opportuni esami di laboratorio. “L’omeopatia, in particolare, consente di
affrontare i disturbi più comuni del climaterio, caratterizzato dalla riduzione degli ormoni di base (estrogeni e
progesterone)”, ha precisato Gherardini. “R10 è un farmaco in grado di agire sui sintomi sia fisici sia psichici.
Si tratta di un complesso di Cimicifuga, Lachesis, Sepia, Acidum sulfuricum e Sanguinaria che aiuta a
controllare in maniera efficace vampate di calore, sudorazione, cefalea, secchezza vaginale e parallelamente
astenia e sindrome ansioso-depressiva, contrastando la diminuzione del rendimento fisico associato ad
apatia, calo dell’umore e mal di testa, irregolarità del flusso mestruale e prurito vulvare. R10 può essere poi
associato ad altri tre complessi al fine di una terapia specificamente orientata al corteo di disturbi che ogni
donna può lamentare, anche solo temporaneamente: R14 (a base di Ammonium bromatum D3, Humulus lup.
D4, Avena sativa D4, Ignatia D6, Chamomilla D4, Passiflora incarnata D4, Coffea D4, Valeriana D4,
Eschscholtzia D2, Zincum valerianicum D6) interviene sulle alterazioni del tono dell’umore associate ad ansia
ed insonnia e sulla cosiddetta sindrome delle gambe senza riposo; R18 (Berberis D4, Equisetum hiemale D6,
Cantharis D4, Eupatorium purpureum D6, Dulcamara D4) copre in modo sinergico la sintomatologia
urogenitale che spesso è di insorgenza successiva all’instaurarsi della condizione menopausale: bruciore,
prurito, secchezza vaginale e vulvare, vaginiti ricorrenti, incontinenza urinaria con o senza bruciore, cistite e
stimolo frequente alla minzione; R20 (Glandulae suprarenales D12, Hypophysis D12, Pancreas D12, Glandula
thymi D12, Ovaria D12, Thyreoidinum D12) permette di armonizzare la funzione di ipofisi, ovaie, surrene e
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timo e sostiene la funzione della tiroide e del pancreas”.
Altri farmaci di notevole interesse sono: R32, efficace sulla sudorazione; R34 quale coadiuvante
dell’osteoporosi grazie a un’azione sul metabolismo del calcio; R47, attivo sulle sindromi isteriche e sugli
sbalzi di umore tipici del climaterio; R1, R11 e R73, rispettivamente per forme infiammatorie (peri-,
parametriti, annessiti), mialgie e artrosi, e R79, a base di allium sativum, per gli sbalzi pressori.
“Per eventuali condizioni di stanchezza e calo energetico non va poi dimenticato il VC15 sciroppo, che
esplica un’azione neuromodulante, e il VC15 forte, efficace tonico psicofisico grazie al ginseng, dotato di
un’azione testosterone-simile che interviene sia sull’astenia sia sulla libido”, ha concluso Gherardini. “Allo
stesso modo anche l’alimentazione rappresenta un aspetto determinante per ricostituire la flora batterica
intestinale, la cui alterazione, soprattutto in menopausa, può ripercuotersi negativamente sull’apparato
urogenitale”: Fortakehl è il rimedio più indicato per nutrire la "flora microbica buona" e ristabilire così una
omeostasi intestinale e immunitaria. L’omeopatia può dunque offrire un aiuto concreto ed efficace all’intero
corteo di sintomi del climaterio: un colloquio e una visita meticolosa sono il presupposto indispensabile per
una prescrizione ragionata e particolarmente attenta all’equilibrio psicofisico, così instabile e precario in
questo delicato momento della vita femminile.
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