Perchè i concorsi a primario ospedaliero vanno cambiati

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Perchè i concorsi a primario ospedaliero vanno cambiati
Perchè i concorsi a primario ospedaliero vanno cambiati - ISSNAF - Italian Scientists and Scholars in Nort
Attualmente in Italia, i concorsi per primario ospedaliero sono un classico esempio di un
sistema pseudo-legittimo che spessissimo porta a scelte non basate sul merito, bensi’ sulla
base di conoscenze, appartenenza a questo o quel partito, e centri di potere. Tutto questo con
una sfacciataggine ed arroganza, tipici del sistema politico italiano.
I primariati ospedalieri vengono attribuiti sulla base di un concorso. L’ospedale nomina una
commissione di due“esperti’ spesso composta da membri scelti dallo stesso ospedale e quindi
biased in partenza. Questa commissione propone una lista di “idonei”. La scelta finale viene
fatta dal presidente dell’ospedale, il quale spesso non ha conoscenze tecniche in materia,
essendo un politico. Pertanto, la scelta finale e’ spesso basata su criteri di distribuzione politica
e non sulla base della qualita’ del candidato.
Tutto questo senza il minimo riguardo o preoccupazione per l’irrimediabile danno psicologico e
morale che questo apporta ai candidati piu meritori, che si vedono tagliati fuori soltanto perche’
non appartenenti alla casta che gestisce il potere. Ho personalmente assistito a casi di medici
calati in uno stato di depressione patologica dopo un concorso perso immeritatamente.
E’ chiaro che questo sistema va cambiato.
C’e’ un disegno di legge inteso a cambiare l’attuale sistema, ma le modifiche proposte, a amio
avviso, non risolverebbe completamente il problema.
In un articolo del 16 Ottobre 2008, sul Corriere della Sera si legge:
“Cambia la commissione che dovrà giudicare i candidati ai posti cosiddetti apicali (gli ex primari
e gli ex aiuti). Oggi può essere formata anche da personaggi che lavorano nell’azienda dove si
svolge il concorso. In base alla riforma invece oltre che dal direttore sanitario, sarà formata da
due primari esterni, estratti a sorte. La Commissione dovrà indicare al direttore generale
dell’azienda la terna dei vincitori in ordine di merito, valutato sulla base del curriculum, del
colloquio, delle pubblicazioni scientifiche e dei crediti formativi. Sparisce quindi l’attuale lista
degli idonei che comprendeva in pratica tutti i candidati. Dalla lista il direttore poteva scegliere la
figura da nominare e questo meccanismo esponeva il suo intervento all’influenza dei partiti. Col
risultato che non sempre vince il migliore, ma vince chi è meglio appoggiato. «Ritorna la
meritocrazia. Col nuovo sistema il direttore dovrà motivare un’eventuale scelta che non ricada
sul primo della terna”.
Anche se questa proposta di legge rappresenta un passo avanti, a mio avviso rischia di non
risolvere completamente i problemi attuali e di lasciare le cose pu’ o meno come sono
oggigiorno. Il furbesco “cambiare per non cambiare nulla” all’italiana.
Prevedo due problemi di fondo. Il primo e’ che il Direttore Sanitario possa avere notevole
influenza sulla decisione finale. Io credo che la Commissione giudicante debba essere
composta da 3 primari ospedalieri sorteggiati ed esterni alla regione dove il concorso viene
effettuato. Il ruolo del Direttore Sanitario dell’azienda interessata dovrebbe essere quello di
partecipare alla Commissione senza diritto di voto e con il solo compito di spiegare alla
commissione quali sono gli orientamenti e necessita’ della azienda ospedaliera in modo che il
candidato prescelto sia quello piu’ adatto a soddisfare le esigenze della azienda.
Il secondo problema(secondo me ancora piu’ rischioso) e’ che il sistema proposta lascerebbe
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ancora al Direttore Generale dell’ospedale la discrezionalita’ della scelta finale. L’unico requisito
richiesto e’ che il Direttore debba motivare “l’eventuale scelta che non ricada sul primo della
terna”. Sappiamo benissimo come e’ facile per gli Italiani giustificare qualsiasi cosa, raggirare
con ragionamenti bizantini qualunque ostacoloe provare tutto ed il contrario di tutto. Io credo sia
necessario che si tolga completamente al Direttore la possibilita’ di scelta e che l’ospedale
debba attenersi all’ordine di scelta indicato dalla commissione. Il candidato primo nella lista
dovrebbe essere il candidato prescelto. Nel caso il primo candidato rinunci al mandato, il posto
andrebbe assegnato al secondo, e cosi’ via.
Mentre seguo con interesse questo tentativo di riforma di una situazione a mio avviso
vergognosa, e’ importante che tale riforma sia lungimirante e tolga ogni possibilita’ di “manovre”
esterne che alla fine possano distorcere il risultato di una scelta che va basata soltanto sul
merito e sulla capacita’ di un individuo.
Ci rendiamo conto che cambiare questo sistema non e’ facile. Tuttavia, un noto regista
giapponese una volta disse: A lovely thing always starts with a dream. Le cose belle nascono
sempre da un sogno.
Vito M. Campese, M.D.
President ISSNAF
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