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ANNO VI - NUMERO 290 - 3 MARZO 2012 - EURO 1,50
di Massafra
LaVoce
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA TEBAIDE D’ITALIA
Iniziati i lavori in via la rotonda
Arrivano
le rotatorie
Ottantesimo genetliaco di
Mons. Prof. Cosimo D. Fonseca
Lettera dei consiglieri comunali Laghezza,
Maraglino, Convertino e Pizzarelli
“LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO” CHIEDE
(FORSE) UNA VERIFICA POLITICA?
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
L’editoriale
Giovanni MATICHECCHIA
Arrivano le rotatorie
Sono cominciati i lavori per la realizzazione della rotatoria
di via La Rotonda, all’incrocio con la statale Appia. Con
apposito comunicato stampa l’amministrazione comunale
segnala la rivoluzione nella circolazione connessa a tale
evento. La viabilità sarà così disciplinata: a) Il traffico
veicolare verso Via La Rotonda con direzione Nord/ Sud
per Taranto e Bari sarà deviato su Via Taranto e/o Corso
Regina Margherita; b) Il traffico veicolare con direzione
Ovest/ Est verso Via Laliscia sarà deviato su Via dei Funari
e Via delle Concerie. La modifica al traffico, che si protrarrà
presumibilmente per trenta giorni, si è resa necessaria
per salvaguardare sicurezza e libera circolazione stradale.
Dobbiamo solo augurarci che questo marasma
annunciato, 30 giorni la previsione, serva a qualcosa. Si,
certo, ci sono ancora quattro rotatorie da realizzare e
quindi è intempestivo formulare ipotesi e supposizioni.
Lasciamo che i lavori procedano. Intanto va detto che,
comunque vada a finire, l’amministrazione ha dimostrato
impegno. Ha dimostrato volontà. Solo chi non fa nulla è
indenne da errori. Certo un po’ di logica ci aiuterebbe a
farne meno. Nelle ore di più intenso traffico sulla statale,
il “tappo” è costituito dal semaforo per Chiatona. Si forma
una coda che raggiunge il lavaggio selfservice, e qualche
volta anche oltre. Ora se il semaforo rimane al suo posto,
intoccato, se ne possono fare dieci rotatorie fino a
Taranto. Il traffico sarà sempre a passo di lumaca, a
ritmo del verde semaforico. Perché si tratta di capire che
le rotatorie sono fatte per scongiurare incidenti agli
incroci, non per snellire il traffico. Proprio la rotatoria di
via La Rotonda non sarà di facile scorrimento perché su
quella rotatoria durante la buona stagione si immettono,
con i lavoratori della zona industriale, anche coloro che
giungono dalle spiagge. Insomma le rotatorie potrebbero
essere una inutile spesa. Ma allora dobbiamo proprio
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i problemi della tua città.
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La Voce di Massafra n. 290 del 3 marzo 2012
Chiuso in Redazione alle ore 23,00 di giovedì
1 marzo 2012 Gli articoli pervenuti e non pubblicati
verranno editati sui prossimi numeri.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
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rassegnarci agli improperi degli automobilisti incolonnati
sotto il sole? Noi crediamo di no se solo si avesse voglia
di adottare un minuscolo accorgimento. Una vistosa
segnaletica che consiglia, con macroscopica indicazione
dei tempi, per raggiungere Taranto, la percorrenza del
raccordo tra la statale e la litoranea ionica che si imbocca
con direzione Palagiano. Una siffatta segnalazione
potrebbe forse essere sufficiente a dirottare parte di quel
traffico che intende con celerità raggiungere Taranto
senza la trappola dell’Appia nel tratto comunale di
Massafra.
Se il traffico venisse alleggerito dei mezzi pesanti in
direzione Bari/Taranto, si potrebbe anche pensare ad una
corsia centrale ridotta per le sole auto di piccola cilindrata
in direzione Taranto/Bari.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
Non ci sono soldi …
per i cittadini in carrozzina
VITO DINOIA
ASSOCIAZIONE F027
A dicembre dello scorso anno nasce a Massafra
l’associazione “F027”, che ha finalità politiche, nel senso
che intende occuparsi della res publica, ovvero delle cose
pubbliche della Città. Anche grazie a un gruppo di amici
su facebook, che si chiama “Massafra sociale”, ci si imbatte
in un problema: quello della scarsa, quasi nulla, vivibilità
della Città da parte dei disabili e di tutti coloro i quali
hanno in qualche modo difficoltà a muoversi liberamente,
anche tra i vari uffici e luoghi aperti al pubblico. In
particolare salta fuori una nota protocollata a marzo 2010
dal Comune di Massafra, con cui alcuni cittadini avevano
segnalato l’esistenza di ingombranti barriere
architettoniche; la missiva non riceve riscontro alcuno.
Sulla base di quella nota, nel Palazzo della Cultura a
Gennaio scorso si organizza una riunione aperta a chiunque
avesse voluto parteciparvi, con la presenza dell’Assessore
Antonio Cerbino, che nella scorsa giunta aveva, tra le altre,
la delega ai servizi sociali. L’Assessore prende atto di quanto
lamentato e della necessità di intervenire affinché quanto
meno si adottino iniziative per offrire risposte in merito
alla delicata questione, e si riserva, dopo le dovute indagini,
di dire la sua. Siamo ancora in attesa di sapere come la
pensa e come intende affrontare il tema. Nello stesso mese
riusciamo ad avere un incontro con l’Assessore attuale ai
servizi sociali, ovvero Giuseppe Marraffa, che da subito si
mostra attento e, convocato seduta stante l’Architetto
Natile dell’Ufficio Tecnico Comunale, assume, su nostra
indicazione, due impegni: 1) fare subito quel poco che le
scarse risorse finanziarie consentono di fare per eliminare
quelle barriere facilmente eliminabili; 2) impegnare i tecnici
interni o esterni all’Amministrazione per redigere, dopo le
dovute indagini sul territorio, un piano che indichi quali
siano le barriere architettoniche presenti presso uffici e
luoghi aperti al pubblico e gli interventi necessitati (si
prenda in considerazione ad esempio l’impossibilità di
accedere alla biblioteca comunale). Si fissa al 28 febbraio
scorso un successivo incontro per verificare lo stato
dell’arte. Il risultato, oggi 29 febbraio, è il seguente:
l’Architetto Natile, assente l’Assessore Marraffa, ci dice
che non ci sono le risorse finanziarie per adempiere agli
impegni presi. Questi i fatti, narrati come se fosse arida
cronaca solo per lasciare intendere bene l’accaduto. E’
nostra intenzione, a questo punto, sollevare il problema
presso l’opinione pubblica e nei luoghi della politica locale,
in primis presso il Consiglio Comunale, certi come siamo
della sensibilità del Sindaco, del Presidente del Consiglio
comunale, e dell’interesse dei partiti presenti al suo
interno. Così come è nostra intenzione andare a leggere
tra le pieghe del bilancio e dei documenti contabili del
Comune, per verificare se per caso non vi siano risorse
che, invece di essere utilizzate per iniziative meno
importanti di quella della quale stiamo parlando, possano
essere destinate all’adempimento dei due impegni
inizialmente assunti dall’Assessore Marraffa. Ricordiamo
a noi stessi che si tratta di impegni assunti non a titolo
personale o per tenere buoni coloro i quali hanno sollevato
il problema, ma codificati in leggi che obbligano gli Enti
locali ad attivarsi per abbattere le barriere architettoniche.
Si tratta di dare risposte a chi vive sulla propria carne
gravi difficoltà, e siamo certi che l’attuale Amministrazione
e la politica locale in generale sapranno dimostrare con i
fatti quanto sia alto il senso civico all’interno della nostra
Città. Il fine è sempre lo stesso: far sì che a Massafra
tutti possano vivere dignitosamente la propria esistenza.
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Quale Cultura?
L’editoriale del 18 febbraio ha suscitato vivo interesse nei nostri lettori.
Franco Silvestri e Luigi Convertino , due tra i più attenti attori della vita
culturale di questa città ci hanno offerto il loro punto di vista.
Appare ancora negli atteggiamenti mentali, nella scrittura
di chi interviene sull’argomento CULTURA, nelle spiegazioni
verbali dei più, il luogo comune di identificare un modello
unico. Una Cultura comunque di pochi. Come per inglobare
in un prototipo di contenitore quelle componenti che
catalogano la bellezza e i “valori” attraverso l’estetica
nell’ambiente, nell’arte (musica, pittura, scultura, poesia
ecc.). C’è però un altro modo di intendere Cultura, quello
di definirla un “ecosistema” prodotto e visibile. Avremo ad
esempio un popolo “primitivo “ che esprimerà la sua Cultura
nella sommatoria di espressioni individuali e collettive
quando caccia, quando “costruisce”, quando e come ama,
quando si accompagna alla morte, quando si rapporta con
il cielo, la terra, le acque, gli animali. In ogni latitudine e
longitudine (riferendoci a quanto produce una Comunità in
usi e costumi) si memorizzano gusti estetici, sapori, vestiario
e strumenti ergonomici selezionati dai propri coabitanti. In
ogni luogo prevale poi un gruppo dirigente che condiziona
le scelte e chi propone le variazioni. Se ci fermassimo a
considerare questo aspetto del tema dibattuto, più scientifico
per cosi dire, non ci azzarderemmo ad accostare accanto al
nostro sostantivo l’aggettivo bello, brutto, buono, cattivo.
La Cultura in qualsiasi posto è quanto vediamo, ascoltiamo,
assaporiamo, ammiriamo, amministriamo. Chi lo dice che
la Cultura Occidentale (degli uomini bianchi) è la migliore?
Migliore di che ? Di chi? Perché ? Se dovessimo riflettere
cosa ha prodotto la spasmodica ricerca di energia nel secolo
scorso, quali conseguenze ha lasciato il “monopolio” del
petrolio (guerre, desertificazione, inquinamento),
sicuramente finiremmo col ricrederci sul termine stesso di
Civiltà. Quale popolazione è più Civile? Quella che non
conosce e non esercita la guerra per “espandersi” ma mima
la propria aggressività in riti propiziatori o è Civile la Nazione
ultratecnologica che esporta la democrazia con le armi
imponendo, per secondi fini, un modello basato sul profitto
di pochi? Ancora. Che differenza c’è tra il modello di bellezza
femminile identificato (popolo degli Ottentotti) nel corpo
femminile più grosso del Villaggio ed il modello di bellezza
occidentale imposto con le modelle anoressiche? Come
vediamo ogni uomo/donna è/ha quello che si è sedimentato
nella vita di un Popolo. Sono dunque le prospettive ed il
futuro che si possono ipotecare e disegnare, non il presente.
Massafra, come tutti i paesi della Provincia e del Sud, ha
selezionato una classe dirigente (complice la gerarchia
ecclesiastica e l’imprenditoria d’assalto) e di conseguenza
una Cultura a .…misura che offre premi e stabilisce punizioni
ai propri coabitanti, secondo le proprie utilità. Il che significa
che non c’è spazio per la diversità, per il confronto, per
l’innovazione. Persino chi dice di essere interprete della
Sinistra politica si sente “costretto” ad accordarsi con una
nomenclatura presuntuosa ma consolidata, seguendo un
metodo di governo e di alleanze paritetico. Così gli
intellettuali di regime di qualsiasi area partitica cercano di
galleggiare “vendendosi” come qualsiasi cittadino che ha
bisogno di sopravvivere. La proposizione di progetti
lungimiranti, originali, legati al territorio, all’economia e
dunque ad una Cultura propedeutica e di supporto allo
sviluppo viene considerata una cosa inutile. Questa nostra
classe “dirigente” degli ultimi cinquanta anni ha fatto quanto
sapeva e voleva fare. Mettiamola così! Forse non era pronta
a capire cosa significa “tutela del bene Comune” e
Partecipazione. Solo quando, a parer nostro, sarà possibile
approntare un unico Progetto economico, sociale,
interculturale al di fuori dei programmi elettorali ed affidarlo
per la esecuzione a cittadini svincolati da interessi di bottega,
Massafra (o altra località controllata dai “poteri forti”) esporrà
le proprie peculiarità e sarà riconoscibile da ……. lontano.
Ora teniamoci stretti i maghi specialisti della nostra città e
care le dieci associazioni che fanno capo all’assessore, le
altre dieci che fanno capo all’altro assessore, le dieci che
fanno capo alle banche, le altre dieci dei padroni delle ferriere,
le dieci in cerca di ….fortuna, ma anche i cani sciolti innocui.
Per il poi aspettiamo una presa di coscienza corale e meno
provincialismo. Dovrebbe bastare per vivere tutti … felici e
contenti.
Francesco Silvestri
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Conosco un Matichecchia che non è Giovanni, ma
Guglielmo, al quale piaceva guardare in prospettiva,
prevedere le situazioni possibili e alternative alle difficoltà
del presente, studiare la composizione delle forze sociali
presenti e schierate nel contesto delle comunità, per
definire poi gli obiettivi da perseguire in una strategia
programmata e mai improvvisata. Debbo dire che
Giovanni però non è da meno; non si spaventa di fronte
alle problematiche complesse, affronta situazioni
contraddittorie, denuncia assurdità inspiegabili e
inaccettabili. Come lo scippo dell’Ospedale civile. Discute,
scrive, attacca, vuole uscire dalla strettoia dialettica per
guadagnare certezze, per disegnare nuovi scenari, non
gli piace il presente, si prefigura il futuro. Forse questo è
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il modo migliore di vivere la realtà che secondo una
vecchia filosofia, non è statica, ma è sempre un fieri.
Non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua di
un fiume. Alla luce di questa premessa, parliamo di cosa
è o sarà la cultura. Se fare cultura significa costruire
una visione antropologica, analizzare l’uomo e il suo
destino, ricercare certezze che la ragione non darà
mai o scoprire il mistero dell’assurdo che sconvolge
terribilmente la vita, la discussione sarà lunga quanto
lunga sarà la storia umana. Leggo sul numero n. 288
de La Voce la tua analisi delle culture che a tuo avviso
emergono nel nostro tessuto urbano. In verità lo fai da
tempo ed io apprezzo la tua voglia di rompere vecchi
schemi e di ragionare guardando in prospettiva. Leghi
le diverse forme di espressione culturale alle attività delle
associazioni locali, prendi atto di una preoccupante
dispersione di energie che invece andrebbero aggregate
in un progetto comune e inclusivo degli immigrati
presenti nella nostra città; concludi dicendo che siamo
in mezzo al guado. E dal guado a tuo avviso si esce se
riusciamo a fare sintesi della varietà delle offerte
culturali; occorrono, sempre a tuo parere, intese tra le
associazioni; indichi i possibili siti, Gesù Bambino o il
Palazzo della cultura, per trovare una linea comune,
proponi anche un modello, l’Oratorio. Permettimi
qualche riflessione. Hai sollevato un tema che, se
approfondito, potrà risultare più utile di quanto possiamo
ora immaginare. Le associazioni, quelle serie e sono la
maggior parte, nascono per fini specifici e debbono
tutelare la loro specificità, possono trovare intese sul
piano operativo per evitare sovrapposizioni di iniziative,
possono collaborare in qualche progetto, come d’altra
parte accade già, ma non possono contraddire le ragioni
specifiche della loro mission. Non possiamo chiedere
alle associazioni di offrirci l’identità culturale della
comunità, che a mio modesto avviso è problema molto
complesso e non circoscritto all’interno delle mura
municipali. Dal guado, se facciamo riferimento al
particolarismo delle associazioni, non usciremo mai,
ma se il problema che poni, lo impostiamo diversamente,
allora ci troveremo in un tunnel e da un tunnel si può
uscire, per infilare magari un altro tunnel. Da un
problema all’altro successivo. Ho avuto nell’Università
due maestri terribilmente laici, Ugo Spirito e Guido
Calogero, che teorizzavamo il problematicismo: nessuna
certezza, la vita come perenne ricerca. Socrate costituiva
il modello dell’umanità. Proviamo a disegnare con uno
sforzo leale e collettivo l’identità della nostra cittadina,
partendo dalla presenza di quel mostro che è sotto i
nostri occhi, da quell’immenso stabilimento che sorge a
pochi chilometri da noi. Massafra è inserita in un’area
metropolitana; le sorti dell’economia nostra si giocano
con le sorti della città di Taranto, sono legate agli esiti
della portualità, alla difesa del sistema industriale che
rappresenta oggi il motore essenziale dell’economia
la voce di massafra
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del territorio ionico. Certamente le aspirazioni
ambientalistiche per la ecosostenibilità del sistema sono
legittime, ma debbono trovare soluzione nell’ambito di
una visione chiara senza ambiguità del nostro futuro.
Non possiamo vivacchiare sul si o sul no al siderurgico.
Occorre stabilire punti di partenza certi. Si al siderurgico,
ma con la garanzia per lo sviluppo dell’indotto, per il
porto, per l’ambiente. Su questa base potremo costruire
un grande progetto con tutte le implicazioni di un
sistema produttivo che non può essere monodirezionale,
ma deve lasciare spazi all’agricoltura e al turismo che
nel nostro territorio ancora possono dire qualche parola.
In questa ottica la identificazione culturale della
comunità travalica le associazioni massafresi; c’è invece
un ruolo che deve essere assolto dalla Università e dalle
Istituzioni, Comuni e Regione. La Università tarentina
non può solo fabbricare diplomi, ma deve sostenere la
ricerca , suggerire ed orientare le scelte. Gli enti locali
devono uscire da una permanente ed infruttuosa
situazione di stallo polemico per sposare le esigenze
reali della comunità civica. Identità culturale significa
sapere in quale direzione va orientato lo sviluppo e chi
deve decidere la direzione da prendere? E qui si pone
una domanda: dove è la classe politica ionica in grado
di assolvere a questo compito? Ti ricordi la vertenza
Taranto degli anni ’70 ? C’era dibattito, partecipazione,
anche se scarsi furono i risultati. Siamo un territorio
debole per leadership culturale e politica. Per partire
occorre svegliare troppa gente. E’ un compito immane.
Forse qualche altro si potrà inserire in questo nostro
confronto; ma tutto rimarrà lì come un discorso tra
amici al tavolino del bar. Le associazioni e la dispersione
della cultura? Per ora accontentiamoci di quello che
fanno, anche perché non è da buttare via; le potremmo
coinvolgere, se fossimo capaci di accendere un grande
fuoco meridionalistico, come dice Lino Patruno. Perché
in fondo di questo si tratta: c’è sul tappeto ancora una
questione meridionale non risolta in 150 anni di storia
unitaria. Ti ho scritto senza spirito polemico con tanta
voglia di impegnarmi e di collaborare per qualcosa di
veramente innovativo. Se si potesse svegliare questa
terra che una volta era la Magna Grecia.
Luigi Convertino
La Voce di Massafra
Settimanale di politica,
cronaca, sport e cultura
della Tebaide d’Italia
Direttore onorario: Paolo Catucci
Direttore responsabile: Nino Bellinvia
Vice direttore: Giovanni Matichecchia
Redattore: Antonio Dellisanti
In redazione: Anita Martucci
Coordinatore di redazione: Antonio Dellisanti
Reg. Trib. Taranto n. 408/06 del 24/03/2006
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Questo periodico non riceve finanziamenti nazionali,
regionali, provinciali e comunali.
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Lettera dei consiglieri comunali Laghezza, Maraglino, Convertino e Pizzarelli
“LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO” CHIEDE
(FORSE) UNA VERIFICA POLITICA?
I consiglieri comunali di Massafra de “La Puglia Prima di
Tutto”, Antonio Laghezza, Vito Maraglino, Davide
Convertino e Cosimo Pizzarelli, con una lettera aperta
anche alla stampa, indirizzata al capogruppo Fernando
Pelillo, all’assessore Antonio Viesti e al commissario
cittadino Nino Castiglia, chiedono «la convocazione
urgente del gruppo consiliare» del partito.
«I sottoscritti, Antonio Laghezza, Vito Maraglino, Davide
Convertino e Cosimo Pizzarelli, visto che il gruppo
consiliare dall’ultima tornata elettorale del maggio scorso
si è riunito solo due volte; considerato che sarebbe
opportuno l’incontro fra i componenti del gruppo prima
dell’adozione dei provvedimenti della Giunta e del
Consiglio; tenuto conto che siamo stati eletti per risolvere
i problemi della città e non soltanto per “alzare”
passivamente la mano, chiedono una riunione urgente
del gruppo per discutere sui problemi citati».
«Siamo stanchi - si legge nella lettera diramata lo scorso
24 febbraio, firmata in primis da Antonio Laghezza – di
conoscere le decisioni della Giunta dai cittadini o dagli
organi di stampa; è necessario rivedere i ruoli di ognuno
e soprattutto di riorganizzare il partito;non si possono
buttare al vento 4.500 voti».
Intervento del coordinatore del comitato per i diritti e dei cittadini
Marino: Le strade a sud di Massafra vecchie di trent’anni
«L’amministrazione provinciale non ha un programma di
manutenzione straordinaria e di ammodernamento della rete
stradale a sud di Massafra!».
Così si legge nella nota stampa diramata da Cosimo Damiano
Marino, Coordinatore del comitato per i diritti e dei cittadini
«L’amministrazione provinciale e il comune di Massafra
stanno mostrando seri limiti amministrativi, rispetto alla
necessità di adeguare le strade di loro competenza ai nuovi
standard prestazionali che, l’attuale sistema della viabilità e
dei flussi di traffico oggi richiede - denuncia Marino - Da
oltre 30 anni, le nostre arterie stradali a sud di Massafra,
non sono state mai interessate da programmi di ammodernamento e manutenzione straordinaria per renderle più sicure
e agibili. Molte strade provinciali sono, da anni, ridotte a un
indecente e informe ammasso di buche che, stanno
determinando, un altissimo indice di precarietà strutturale e
bassissimi livelli di sicurezza per la pubblica e privata
incolumità. Anche la strada provinciale N°39, interrotta da
anni e ridotta a discarica a cielo aperto con materiali
altamente nocivi (Eternit–amianto) e con il ponte di
“Simeone” crollato, senza che si intraveda uno straccio di
soluzione!. Il permanere di questa situazione, determina un
aumento esponenziale di incidenti mortali in cui perdono la
vita tante persone. Non meno grave è la responsabilità del
Sindaco Tamburrano che sulla provinciale 35 Massafra Chiatona ha “colpevolmente” consentito a centinaia di
pesantissimi autoarticolati, di utilizzarla come “scorciatoia”
per raggiungere la Statale Appia o la 106.
Questa pericolosa sovrapposizione di traffico pesante, mette
costantemente in pericolo la nostra mobilità rurale e le
migliaia di persone che, nei mesi estivi ,si recano verso la
nostra dorsale costiera.
La ridotta sezione della S.P. 35 Massafra - Chiatona (inferiore
ai 5 metri), morfologicamente inadatta, è quotidianamente
sottoposta a un sistematico degrado della sua carreggiata.
Alla luce di queste emergenze, prima della stagione estiva,
è assolutamente necessario il rifacimento totale del manto
stradale! Inoltre, la strada provinciale N°37 (denominata
“Zicolillo”), è da circa 10 anni, chiusa al traffico a seguito di
eventi alluvionali del 2003. Dieci anni, sono un tempo
“indecente” per chi ha il dovere di esercitare ruoli di governo
amministrativo.
Dall’ottobre 2010 a dicembre 2010 solo grazie all’impegno
dell’Avv.Miccolis già assessore provinciale con delibera
n°308, si approvò il progetto definitivo e lo studio di
fattibilità della sistemazione idraulica della zona “Zicolillo”,
per un complessivo impegno di spesa di 273 mila Euro.
Anche per questa strada provinciale, sarebbe opportuno che
l’assessore provinciale ai LLPP dia segnali di “ esistenza in
vita” trovando le risorse necessarie per queste opere
pubbliche. Il Presidente Florido e Tamburrano, prima di
parlare dei Mega Sistemi e della Retroportualità, sarebbe il
caso che si mettessero a lavorare per obbiettivi progettuali
in grado di ammodernare le reti stradali provinciali e
comunali. Le basse classifiche di gradimento dell’attuale
Presidente della provincia, recentemente pubblicate, non si
risalgono con sterili convegni che hanno solo l’amaro sapore
di “inciuci” preelettorali!».
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LETTERA ALLA REDAZIONE Ci scrive Simona Fernandez,
impegnata in un campo profughi in Algeria
Perché “Gazzetta” non scrive del rapimento di Rossella?
Ci scrive Simona Fernandez,
amica di Rossella Urru, come
lei impegnata nei campi
profughi Saharawi. Rossella
Urru, 29 anni, lavora da due
anni nel campo profughi
Saharawi di Rabuni, nel sud
ovest dell’Algeria e coordina un
progetto che è stato finanziato
dalla Ue: si occupa dei
rifornimenti alimentari e in
particolare delle necessità vitali
di donne e bambini. Un gruppo
dissidente di Al Qaeda per il
Maghreb islamico (Aqmi, la
branca
nordafricana
dell’organizzazione terroristica)
ha rivendicato il rapimento
della cooperante italiana Rossella Urru, sequestrata in un campo profughi del
deserto algerino il 23 ottobre scorso insieme a due colleghi spagnoli. Questa la
lettera: “Vorrei sottoporre a tutti voi un campagna di non acquisto della GAZZETTA
DEL MEZZOGIORNO, la ragione? Nonostante le continue chiamate e invii di email alla sezione di Bari affinché pubblicassero un articolo sul rapimento di Rossella,
ad oggi si rifiutano di farlo. Sembra che l’articolo stia in “attesa” di valutazione...da
novembre (quando appunto realizzai il mio primo contatto). Alla perplessità del
giornalista che mi ha risposto, si è aggiunta la mia. Il giornalista era imbarazzato
nel dovermi dire che ha sottoposto più volte alla redazione questa possibilità, ma
che hanno deciso sempre di NON PUBBLICARE NULLA. Se in principio poteva
anche considerarsi comprensibile (visto che fino al 19 Febbraio era una notizia
che circolava tra noi e poco se ne parlava fuori), risulta oggi una scelta assurda
vista la copertura mediatica che il fatto sta avendo a livello nazionale. Valutate
voi. Simona”
Le pagelle
Giovanni MATICHECCHIA
Con la speranza di corroborare
le buone azioni possibilmente
tradotte in efficaci atti
amministrativi e far meditare
quando si è sul punto di
prendere uno scivolone. Le
nostre pagelle non sono
dirette solo agli amministratori
ma a tutti coloro che con i
propri
comportamenti
permetteranno a questa città
di crescere o, al contrario, di
arretrare. (G.M.)
+
Un riconoscimento va
a chi non ha ancora
completamente
dimenticato che l’assistenza
sanitaria a Massafra ha
ricevuto uno storico insulto. A
colui che non ha smesso di
battersi perché Massafra non
venga considerata uno
sperduto villaggio. A chi non
applaudì in Consiglio
comunale un direttore
generale che palesemente
stava prendendo in giro tutti.
-
I disabili, nelle gambe
non nel cervello, non
stanno chiedendo favori e
privilegi. Ci sono leggi dello
Stato che quindi valgono in
tutta Italia e quindi anche a
Massafra, che parlano di
precisi diritti. Leggi non abolite
in tempo di crisi o di mancanza
di risorse. Non abolite,
soprattutto perché sono il
frutto di conquiste di civiltà cui
questa città non vuole
rinunciare.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
FESTA DELLA DONNA Martedì e giovedì prossimi
La Commissione Pari Opportunità incontra la città
Primo appuntamento al Teatro
Comunale con parole e musica
e canti popolari
La Commissione Pari Opportunità, recentemente
costituita, incontra la città in occasione della Festa della
donna con due appuntamenti.
Il primo si terrà martedì, 6 marzo (ore 19.00), presso il
Teatro Comunale con “Parità vò cercando”. Da citazioni
tratte da antiche riviste femminili e riflessioni
contemporanee, verrà ripercorso il difficile ed accidentato
iter dell’emancipazione femminile nel nostro Paese
La serata sarà allietata da pensieri, parole e musica, e
canti popolari a cura dell’Associazione Culturale
“Dionysiakos” con presidente Angelica Cardone, nota e
brava artista in danze popolari (nella foto a destra) che è
sempre un piacere vedere in scena. Per tutti sarà una
gran bella occasione (l’ingresso è libero) per conoscere
la storia e la tradizione dei nostri territori “raccontati”
attraverso la musica in uno scenario che valorizza la
nostra “identità”, affondando le sue radici in una
comunità che un tempo condivideva una metastoria,
costituita da religione, magia, mitologia e folklore. Nel
corso della serata verrà presentata alla città la
Commissione Pari Opportunità istituita di recente.
Commissione che intende lavorare intorno a progetti di
promozione e realizzazione delle categorie svantaggiate
per creare qualcosa di utile per la comunità. Uno degli
impegni sarà quello di cercare di capire il fenomeno della
scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni. Cosa tiene
lontano le donne dalla politica e chi preferisce tenerle
lontane.. Componenti, in ordine alfabetico, sono:
Antonella Carbonelli, Maria Giovanna Logatto
(vicepresidente), Vita Massaro, Angela Panaro,
Margherita Ramunno (presidente), Imma Semeraro,
Patrizia Siciliano, Stefania Taccone , Isabella Tagliente
(segretaria), Giancarla Zaccaro.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
Secondo appuntamento
al Palazzo della Cultura con
cartolina e annullo filatelico
Si terrà giovedì 8 marzo presso il Palazzo della Cultura
dalle ore 9.30 alle ore 12.30 con una mostra di francobolli
e cartoline sul tema della donna e con un speciale annullo
filatelico che sarà apposto su una particolare cartolina a
colori (distribuita in omaggio) creata per l’occasione da
Isabella Tagliente. L’ufficio postale temporaneo sarà
diretto da Salvatore Giardina, responsabile del settore
“Filatelia” dell’Ufficio Provinciale Poste di Taranto.
Un annullo che sarà molto richiesto da appassionati della
tematica “donne” da italiani e stranieri come è stato
quello in occasione di altre manifestazioni con al centro
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la donna. Manifestazioni che a Massafra si sono svolte in
occasione di: decennale (1991) e del ventennale (2011)
della sezione massafrese FIDAPA (Federazione italiane
donna arti professioni affari) con bozzetto di Nicola
Andreace; Anno Europeo delle Pari Opportunità (2007)
e F.I.D.A.P.A. festeggia la giornata della donna (2008)
sempre con bozzetto di Nicola Andreace; Festa della
donna 2010 organizzato da Donne Europee
Federcasalinghe (con concorso “Donna è… Arte” vinto
dalla studentessa Cristina Volpe) e Festa della donna 2011
con bozzetto dell’annullo di Pietro Silvestri.
Nello stesso orario in cui è in funzione l’ufficio filatelico
si può visitare la mostra.
Interverrà la Commissione Pari Opportunità. Prenderanno
la parola il presidente Margherita Ramunno, l’assessore
Giancarla Zaccaro e il presidente del Circolo filatelico Nino
Bellinvia. Quanti impossibilitati ad essere presenti per
fornirsi della cartolina con annullo, possono chiedere
informazioni a Francesco Rospo (vice presidente del
Circolo filatelico): Tel. 3395433159 - Francescorospo
@libero.it
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sabato 3 marzo 2012
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sabato 3 marzo 2012
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sabato 3 marzo 2012
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sabato 25 febbraio 2012
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sabato 3 marzo 2012
CARNEVALE 2012 Scuola “Giovanni Pascoli”
La città dei bambini
Gli alunni delle classi quarte del 2° Circolo “Giovanni Pascoli” hanno partecipato
come gruppo mascherato alle sfilate del Carnevale 2012.
Sono stati coinvolti nel progetto circa settanta bambini che hanno rappresentato,
con simpatici e colorati costumi, i principali segnali stradali; si distinguevano tra
loro anche quattro semafori e un gruppo di inappuntabili vigili.
La presenza di tre piccole vigilesse, alunne della scuola dell’infanzia, ha reso il
gruppo ancora più significativo e simpatico .
Il progetto “La città dei bambini” è nato per sensibilizzare gli alunni, futuri
cittadini attivi, ad una tematica di grande importanza: “L’Educazione Stradale”.
Attraverso attività laboratoriali che hanno suscitato grande entusiasmo, è stato
possibile conciliare l’acquisizione di conoscenze specifiche inerenti la tematica
trattata, con il divertimento, con il piacere di stare con gli altri, rispettando regole
di convivenza civile indispensabili in ogni contesto sociale.
Gli alunni hanno condiviso la struttura organizzativa del progetto manifestando un
costante impegno e una attiva partecipazione. Nei rientri pomeridiani effettuati,
hanno tutti sperimentato la lavorazione della cartapesta, approcciandosi ad un’arte
tipica e tradizionale del nostro paese, si sono divertiti nell’eseguire balli di gruppo
su musiche appositamente selezionate e con la giusta energia hanno imparato le
coreografie per la sfilata.
Il progetto ha coinvolto attivamente anche i genitori
che, animati da tanta pazienza e buona volontà, hanno
realizzato gli esclusivi costumi espressamente disegnati
e hanno collaborato con i docenti, mostrando, anche in
questo caso, come l’unione possa fare la forza.
Un piccolo carro in cartapesta ha fatto da sfondo al
gruppo mascherato che rappresentava una città a misura
la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
di bambino, composto da palazzi stilizzati dai colori vivaci
e con desingn da fumettista, ideato dalla fantasia dei
bambini per offrire loro l’opportunità di essere
protagonisti attivi nella creazione della città che
vorrebbero. Il carro è stato realizzato e rifinito grazie
alla straordinaria collaborazione di due genitori
cartapestai, che hanno conferito un valore aggiunto di
grande spessore: Angelo Lepore e Giuseppe Lapenna.
I docenti coinvolti nel progetto: Alfano Orsola, Galatone
Antonella, Guido Lucia , Laterza Milena e Di Giuseppe
Rosaura, hanno diretto e animato ciascuno un gruppo
di alunni mettendo a disposizione competenze specifiche
e diverse, afferenti il canto, il ballo e la manipolazione,
apportando un validissimo contributo e collaborando in
sintonia con la referente del progetto, Loredana
Putignano.
Il carnevale è ormai andato, ma ciò che resterà per
sempre sarà il ricordo di un’esperienza che oltre ad aver
regalato emozioni e nuove conoscenze, si spera abbia
piantato il seme dell’amicizia, dello stare insieme
condividendo, nel bene e nel male, uno scopo comune
nel sano e coscienzioso rispetto delle regole.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
Come eravamo…
(Fototeca Fernando Ladiana)
Il lavabo
I ragazzi di oggi pensano che la vita ha sempre avuto le
comodità che hanno oggi.
Bisogna spiegare loro che non è sempre stato così. Che
l’acqua non sgorgava a volontà dai rubinetti. Che anzi
non esistevano i rubinetti. Che nessuno aveva la caldaia
a gas per scaldare l’acqua.
La realtà era molto più semplice. L’acqua bisognava
andare a prenderla alla fontana pubblica. Portarla a casa
e versarla nella bacinella per usarla al mattino. Fredda.
Pensate, in pieno inverno, affondare la faccia nelle mani
curve a raccogliere dell’acqua gelida. Vi assicuro che ci si
svegliava subito.
E l’asciugamani? Non erano fatti di quella soffice “spugna”
che abbiamo oggi. Era un panno di cotone tessuto al
telaio molto meno soffice sul viso. Però chissà perché
non eravamo preoccupati per il futuro, non avevamo ansie
e paure.
Lucia Palmisano
Invia la tua foto ricordo
ed un breve testo alla rubrica
“Come eravamo...” - Redazione La Voce
di Massafra - Corso Regina Margherita, 4
e-mail: [email protected]
la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
Cronache del tempo che fu
21
(Archivio Fernando Ladiana)
Per raggiungere New York ci voleva un mese e ci si
imbarcava da Napoli o da Genova. Arrivati a New York, i
nostri emigranti non venivano fatti sbarcare
immediatamente. Subivano infatti visite di controllo
sanitario, aspettando moltissime ore presso la famosa
sala Ellis Island.
Dopo dovevano difendersi da vari sensali o speculatori
(i “banchisti” che sfruttavano con promesse
inattaccabilila buona fede della speranza degli emigranti).
Insieme a quello del lavoro, uno dei problemi più urgenti
era quello dell’alloggio.
Ma la miseria e la difficoltà del primo impatto con una
terra straniera frustravano ogni programma.
Qualcuno era ospitato almeno per il primo giorno in
casa, in condizioni già sacrificate, di qualche paesano.
Antonio Ranieri, arrivato a New York, spedì una cartolina
a casa: “Mi ho trovato una casa a Mulberny stritti, sotto
a Manhattan anche se stiamo stretti con tanti letti in
una stanza. C’è molta luce.
Quando mi metto li soldi da parte devo assicurarti che li
manderò a casa e mi cambierò questo alloggio perché il
proprietario non mi piace molto”. Fernando Ladiana, “La
pietra della fame – Massafra/Borghesia e popolo tra
Ottocento e Novecento”, Regione Puglia – Assessorato
alla Cultura – CSPCR Massafra, 1984.
Diciotto anni fa quando non conoscevamo le altrui
migrazioni, Fernando scriveva queste righe ad indicare
che conoscevamo bene la nostra. Poi sono arrivati loro,
quelli che noi chiamiamo gli “extracomunitari”, con il loro
carico di speranze, in fuga dalla miseria e in qualche
caso dalla guerra. E noi abbiamo dimenticato le nostre
migrazioni. (L.P.)
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Sabato 3 marzo 2012
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
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MUSICA, DANZA E POESIA
In scena la danza contemporanea, giovedì prossimo 8
marzo, alle ore 21,00, presso il teatro comunale.
“Storie di donne” è lo spettacolo ideato dall’Ass. Cult. IL
VENTAGLIO che ha curato la parte recitativa con poesie
di ALDA MERINI – JAQUES PREVERT – GIUSEPPE
UNGARETTI - con la regia di Giovanna Greco, Coreografie
di Ilaria Nigri, Milena di Nardo e Damiano Bisozzi e con
la collaborazione per la parte musicale di Angela Laterza.
Soprano Silvia RICCA, con la partecipazione di Leo
Tamburrano, al Pianoforte Mariana PROTOPAPA e
Francesca D’ERI. Le danzatrici sono allieve della scuola
Russian Ballet, con la partecipazione straordinaria di
Vito COLAPINTO ballerino, finalista nel programma di
Rai due ACCADEMY che danzerà con ILARIA NIGRI.
Fotografia di Domenico SEMERARO.
“STORIE DI DONNE” nasce dall’osservazione. Osservare
le donne nelle loro movenze, nelle loro esigenze e nei
loro vizi. Osservare e vedere quanto possono essere tra
di loro alleate e ostinate, amiche e battagliere. Donne
diverse eppure uguali nella loro natura di femmine che
proteggono le loro cose, i loro affetti, i loro oggetti.
Donne che possono sostenere e fermentare oppure
possono rompere gli equilibri e provare rancore. E’
proprio la diversità di ogni donna che la rende simile ad
un’altra donna. Esseri così profondamente simili possono
far scaturire sentimenti contrastanti. Questo è il conflitto
di “storie di donne”.
Spettacolo è inserito nella rassegna stagione teatrela
2011/2012 scenari in rete - I LOVE THEATRE in
collaborazione con il Teatro LE FORCHE.
la voce di massafra
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LA SCUOLA ‘MANZONI’ PER IL CARNEVALE
La magia di Masciarot
MARINA DEL MASTRO
“Semel in anno licet insanire”…dicevano i nostri antenati
latini, ossia una volta l’anno è lecito impazzire, cogliendo
la peculiarità del Carnevale che consentiva a chiunque
di esprimere liberamente la propria stravaganza. Fedele
ai motti degli avi, anche, la scuola “Manzoni” ‘impazzisce’
e partecipa ai festeggiamenti del Carnevale massafrese
con un gruppo mascherato ispirato ad un tema specifico,
rigorosamente in linea con alcune tematiche svolte
durante l’anno scolastico. “Bossi, guarda, il Carnevale
unisce lo Stivale” due anni fa, solidale col coro di quanti
vogliono fermamente che l’unità della nostra Penisola
sia salvaguardata; “Garibaldini e briganti, nobildonne e
popolane” l’anno scorso, in sintonia con i festeggiamenti
per il 150° anniversario dell’unità d’Italia ha ricordato il
Sud nel Risorgimento ; più vicini al territorio massafrese
quest’anno con il gruppo “La magia di Masciarot”, ispirato
alla cacciata dei maghi dal paese,dalla libera
interpretazione dello scrittore Antonio Pagliari.Grande
ed entusiastica la partecipazione degli alunni,come
sempre ‘ragazzi protagonisti’:loro le coreografie,il
trucco,la verve che ha contagiato tutti.Streghe e maghi
hanno animato Corso Roma con cori gioiosi e carichi di
spirito carnascialesco. Mai esausti i nostri ballerini e
sempre pronti a ricominciare all’insegna del puro e sano
divertimento.Le mascherine ballavano anche sul
carro,realizzato dai genitori D’Aniello,Fuggiano, Torelli e
Morgese.Il rigore di ‘nonno inverno’ non ha sfiduciato
neanche i docenti che,fischietti alla mano e anch’essi in
maschera,hanno accompagnato il gruppo fin sotto al
palco allestito in piazza V.Emanuele.Moltissimi anche i
genitori presenti che hanno collaborato alla splendida
riuscita del gruppo,con i costumi prima e con una attenta
vigilanza durante la sfilata:non hanno perso di vista i
ragazzi neanche per un minuto,permettendo che tutto
si svolgesse in sicurezza.
Allegro anche il tono del Concerto di Carnevale che la
Manzoni realizza da otto anni,in collaborazione con la
FIDAPA.Quest’anno anche l’Auditorium della Chiesa del
Sacro Cuore si è rivelato troppo piccolo,ormai per ospitare
le tante persone desiderose di ascoltare
valzer,tanghi,mazurke.I professori Angelo Brancone al
clarinetto,Girolamo Dipace al flauto,Annibale Errico
Agnello alla tromba,Paolo Battista,Rosita Lorusso e
Vincenzo Longo al violino,Floriana Manno al pianoforte,
Marisa Russo e Roberto Solito alla chitarra hanno deliziato
le orecchie dei presenti con le loro note.Questo gruppo
di musicisti affiatati ha rallegrato l’ambiente con l’innato
brio che lo caratterizza, coinvolgendo il pubblico con
battute scherzose e divertendo moltissimo anche i
rappresentanti dell’Amministrazione Comunale
intervenuti. Il Sindaco Martino Tamburrano,l’Assessore
all’Associazionismo Antonio Cerbino e l’Assessore
all’Istruzione Giancarla Zaccaro hanno portato il loro
saluto e noi diciamo a tutti… arriverderci all’anno
prossimo.
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
Festeggiamenti questa sera nell’Antica Chiesa Madre
Ottantesimo genetliaco di
Mons. Prof. Cosimo D. Fonseca
NINO BELLINVIA
Questa sera, sabato 3 marzo, nell’Antica Chiesa Madre di
San Lorenzo Martire, si svolgerà un’attesa cerimonia
promossa dal dott. Martino Carmelo Tamburrano, Sindaco
del Comune di Massafra, in occasione dell’ottantesimo
genetliaco del grande studioso Mons. Cosimo Damiano
Fonseca, Accademico dei Lincei, Cittadino Benemerito di
Massafra.
In suo onore l’Orchestra Filarmonica Nino Rota e il Coro
Polifonico Parsifal eseguiranno “Missa in tempore belli” di
Franz Joseph Haydn con la direzione del maestro Andrea
Crastolla.
Dopo il saluto del sindaco dott. Tamburrano, “Lectio
Magistralis” del prof. Giancarlo Andenna, ordinario di Storia
medievale nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Seguiranno interventi del prof. Corrado Petrocelli (Magnifico
Rettore dell’Università degli Studi di Bari), prof. Alberto
Quadrio Curzio (Presidente della Classe di Scienze Morali,
Storiche e Filosofiche dell’Accademia Nazionale dei Lincei),
prof. Vito De Filippo (Presidente della Regione Basilicata),
sen. prof. Gianpaolo D’Andrea (Sottosegretario di Stato alla
Presidenza del Consiglio). A trarre le conclusioni l’on. dr.
Emilio Colombo (Senatore a vita).
Saranno presenti oltre alle autorità citate, diverse altre
provenienti da varie località. Numerose saranno le autorità
locali ed e cittadini che avranno il piacere di poter festeggiare
il loro concittadino, grande studioso prof. Fonseca,
ambasciatore illustre della cultura meridionale ed italiana
nel mondo (cittadino onorario di tante città e diverse le Lauree
ad Honorem conferitegli). Come è risaputo ha svolto, e
continua, assidua ed instancabile opera sempre rivolta alla
cultura, alla storia, allo sviluppo, all’attività accademica. E’
un illustre studioso membro di numerosi organismi scientifici
nazionali e internazionali, “grande animatore e vivificatore
dell’Italia Meridionale”, come ebbe a dire, fra l’altro Don
Faustino Avigliana.
La cultura è il suo mondo, il suo modo di essere.
Nato a Massafra nel 1932, compiuti gli studi teologici a Napoli,
veniva ordinato sacerdote nel 1954, a soli 22 anni, con
dispensa papale, poiché secondo il Diritto Canonico l’età
minima è 24 anni.( Laureato in Teologia ed in Filosofia, con
specializzazioni in Storia e Civiltà del Cristianesimo ed in
Paleografia, Diplomatica e Dottrina Archivistica, ha insegnato
nell’Università Cattolica di Milano (Storia medievale, sia nella
sede di Milano che in quella di Brescia), a Bari (Storia
medievale e Storia del Cristianesimo), a Lecce (Storia
medievale) e nell’Università della Basilicata (Storia
medievale, Paleografia latina e Diplomatica).( A Lecce è
stato Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia per nove
anni, Direttore prima dell’Istituto di Storia medievale e
moderna, poi del Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali.(
Ha istituito e diretto dal 1979 al 1983 la Scuola di
Specializzazione in Archeologia classica e medievale (la
prima scuola istituita nel Mezzogiorno), organizzando e
dirigendo anche la Fototeca della Civiltà Rupestre.( Nominato
nel 1981 dal Ministro della Pubblica Istruzione membro del
Comitato Ordinatore della Facoltà di Lettere e Filosofia della
nuova Università della Basificata, ne diveniva – creandola
dal nulla – primo Rettore per il triennio 1981/84, rieletto
per i tre trienni successivi.( Nel 1991 ha istituito, dirigendola
per molti anni, anche la Scuola di Specializzazione in
Archeologia classica e medievale con sede a Matera.(
Ideatore e condirettore dell’Enciclopedia Fridericiana della
Treccani, collabora al Dictionnaire d’Histoire et de Géographie
ecclésiastique ed al Dizionario Biografico degli Italiani
(Fondazione Treccani).( E’ membro di numerose Accademie
ed Istituti scientifici, tra cui l’Accademia Nazionale dei Lincei,
l’Istituto Lombardo – Accademia di Scienze e Lettere,
l’Accademia Pontaniana di Napoli, l’Accademia di Scienze,
Lettere e Arti di Palermo.( Componente di numerose
Commissioni dei Ministeri della Pubblica Istruzione,
dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica, degli
Affari Esteri e per i Beni Culturali e Ambientali, è stato, e
per alcune lo è ancora, Presidente di diverse istituzioni. (Tanti
i premi ricevuti, fra i quali: Diploma di prima classe con
medaglia d’oro di benemerito della Scuola, della Cultura e
dell’Arte, conferito dal Presidente della Repubblica (1981);
Premio Presidente della Repubblica per la Classe di Scienze
morali, storiche e filologiche dell’Accademia Nazionale dei
Lincei ( 1988); Diploma di benemerenza con medaglia d’oro
della Società Dante Alighieri (1991); Sigillo d’oro delle
Università di Lecce e di Foggia; Cavaliere di Gran Croce
dell’Ordine al merito della Repubblica; Premio scientifico
della Fondazione Stauferstifftung Göpingen (2006), attribuito
per la prima volta ad un italiano, per i suoi meriti relativi
alla ricerca sulla vita e sull’opera di Federico II, avviati nei
primi anni ’70 e confluiti, nel 1985, in uno dei suoi fiori
all’occhiello, l’Istituto Internazionale di Studi Federiciani del
CNR.( Tanti gli studi in suo onore – scritti da amici, colleghi,
allievi diretti o indiretti – fra i quali, solo per citarne alcuni :
“Caro collega… “, omaggio di Mario Congedo (1983);
“Istituzioni e Civiltà del Medioevo. La Storiografia di Cosimo
Damiano Fonseca”, a cura di Hubert Houben e Benedetto
Vetere (2003); “Mediterraneo, Mezzogiorno, Europa”, a cura
di Giancarlo Andenna e Hubert Houben (2004), due volumi
di 1182 pagine complessive; “Omnia religione moventur”,
a cura di Pierantonio Piatti e Raffaella Tortorelli (2006).
Componente del Comitato tecnico – scientifico per gli Archivi
del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, il
prof. Fonseca contribuisce da lungo tempo sia alla
valorizzazione di quelli che definisce “memoria dello Stato
e autocoscienza della società civile”, sia alla tesaurizzazione
di un patrimonio immenso, ancora nascosto negli archivi
diocesani e conventuali, compresi quelli della sua terra. E’,
infatti, Direttore dell’Archivio della Diocesi di Castellaneta,
nonché Presidente della Commissione Diocesana per l’Arte
Sacra ed i Beni Culturali della Chiesa Cattolica.( La sua
finezza spirituale ne fa l’esemplare guida della Sezione di
Castellaneta dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, della quale è Preside, insignito della Palma
d’oro di Gerusalemme.( Gran Croce del Sovrano Militare
Ordine di Malta, dirige il Centro Studi Melitensi di Taranto.(
Storico della Chiesa, medievista, maestro di rare capacità
intellettuali e morali, punto di riferimento costante di tanti
studiosi, molti dei quali formatisi alla sua scuola, egli ha
fatto del suo magistero un servizio alla comunità, esercitato
anche nei luoghi dove la cultura si fa istituzione.( Sempre
all’altezza dei ruoli, non smentisce mai la fama che lo
precede, superando sempre, in ogni contesto, ogni possibile
elogio.( Eppure, quando la discussione scivola sui successi
personali ed immancabilmente su quel sense of wonder
che la sua persona suscita, con la naturalezza e l’affabilità
che gli sono proprie, sminuisce gli apprezzamenti, riportando
ad un livello di ordinarietà ciò che è invece straordinario.
Ricordiamo quanto ci ha dichiarato qualche anno fa, ma
che è sempre attuale: “Ho semplicemente amato la ricerca
scientifica, alla quale ho dedicato una parte cospicua della
mia esistenza. La ricerca è scoperta continua; diventa una
seconda natura. E’ suggestione. Gratifica. Non è fatica. Per
me non è lavoro, sebbene stia alla scrivania ore ed ore. E’
una sorta di stimolo continuo: è la creatività al potere. Ho
agito, infatti, su un duplice binario: da una parte la ricerca
ininterrotta ed individuale, dall’altra la creazione di strutture
istituzionali, che consentissero ad altri di studiare. Si pensi
all’Università della Basilicata, all’Area di Ricerca di Potenza
del CNR, all’Istituto Internazionale di Studi Federiciani del
CNR”.( Uomo di scienza, ma anche uomo di governo,
Fonseca è uno Storico di indiscussa dottrina, ma al tempo
stesso un protagonista della storia: ne scrive e la scrive,
contribuendo al processo di emancipazione delle nostre città
di provincia dalla perifericità culturale.( L’internazionalità
della sua attività scientifica non lo ha mai distolto dal suo
la voce di massafra
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Sud, proposto all’attenzione del dibattito storiografico, oltre
i confini nazionali, già a partire dalla fine degli anni ’60,
quando i suoi studi sulla civiltà e sul popolamento rupestre
avviavano il riscatto di un segmento importante della storia
meridionale, contribuendo anche alla formazione di una
nuova coscienza civile, sostenuta proprio dal recuperato solco
identitario. A don Cosimo giungano i più sentiti auguri da
parte del direttore e della Redazione de La Voce di Massafra
e dell’editore Dellisanti.
VIABILITÀ STRADALE Sabato 3 marzo, in occasione di
una manifestazione cittadina organizzata per l’ottantesimo
genetliaco di Mons. Prof. Cosimo Damiano Fonseca, Cittadino
Benemerito di Massafra e Accademico dei Lincei, la viabilità
stradale subirà alcune variazioni.
Dalle ore 15,00 e sino alle ore 21,00 sarà vietata la
sosta e interdetta la circolazione, quando gli organi di polizia
preposti alla viabilità ed alla sicurezza stradale lo riterranno
opportuno, in: Largo S. Lorenzo, Via delle Concerie, Via Muro
(tratto di Via S. Agostino e Largo S. Lorenzo).
Tutti gli automobilisti sono invitati a prestare la massima
attenzione alla predisposta segnaletica.
STUDIO OCULISTICO
dott. Antonio Micoli
Via S. Leopoldo, 22
74016 Massafra
tel. 099.885.10.98
Si riceve per appuntamento
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la voce di massafra
sabato 3 marzo 2012
SABATO 3 MARZO Ospiti ad Acquarica del Capo (Le) Iacovelli e Dellisanti
Convegno su “La medicina nel Meridione d’Italia”
Sabato 3 marzo, alle ore 18:00, presso la Nuova Sala Conferenze del
Castello Medievale (P.zza S. Carlo), si terrà il convegno su “La medicina
nel Meridione d’Italia”, con la partecipazione del Prof. Gianni Iacovelli
(Presidente della A.S.A.S., nella foto a sinistra), autore del volume “La
storia della medicina nel Mezzogiorno d’Italia” (Dellisanti, 2011) e della
Dott.ssa Melania Anna Duca, autrice del volume “Nicola Andria: Epistolario
(1775-1794)” (Dellisanti, 2011). Interverranno il Consigliere della Regione
Puglia, Rocco Palese e Antonio Gabellone, Presidente della Provincia di
Lecce. Presenzieranno il Sindaco del Comune di Acquarica del Capo,
Francesco Ferraro e l’Assessore Tatiana Turi. Ospite l’editore Antonio
Dellisanti che presenterà il catalogo nazionale della Casa Editrice
massafrese.
A termine del Convegno, è previsto un dibattito sul tema “Utilità di una
storia della medicina oggi, in risposta a problemi bioetici e medico-sanitari
concreti”, cui interverrà il Dr. Franco Sanapo, ex Direttore sanitario della
A.S.L. di Lecce.
Con il patrocinio ed il sostegno della Provincia di Lecce, del Comune di
Acquarica del Capo, dell’Accademia nazionale di Storia dell’Arte Sanitaria,
dell’Ordine dei medici di Lecce, di Antonio Dellisanti Editore e delle Officine
filosofiche di Terra d’Otranto, il Convegno vedrà la partecipazione di
importanti medici e storici della medicina.
Iacovelli e l’Arte Sanitaria
Via Montegrappa, 64 - Massafra
Con il titolo “La storia della medicina del Mezzogiorno
d’Italia” il Centro Pugliese dell’Accademia di Storia
dell’Arte Sanitaria inizia la pubblicazione di una serie di
volumi degli scritti storici-medici di Gianni Iacovelli, che
riguardano la Puglia e l’Italia Meridionale: un argomento
di cui si è interessato per più di un quarantennio. Questo
primo volume raccoglie studi e ricerche che spaziano
dall’età preclassica e classica al primo Rinascimento. Il
Centro Pugliese dell’Accademia di Storia dell’Arte
Sanitaria ha ravvisato l’opportunità di raccogliere gli scritti
di Gianni Iacovelli - tuttora sparsi in varie sedi editoriali
- in tre volumi distinti, ma accomunati dal titolo generale
La storia della medicina nel Mezzogiorno d’Italia, al fine
di diffonderne e facilitarne la lettura. Il Centro inoltre
ha dato rapidamente corso a tale iniziativa. E’ uscito (e
si presenta) il primo volume. La prefazione è di Bruno
Zanobio che, fra l’altro, evidenzia i sedici articoli ordinati
cronologicamente dai curatori Martino De Cesare, Ileana
Iacovelli ed Antonio Tramonte. Il libro inizia con il saggio
su Miti e culti di interesse sanitario nella Sicilia antica e
si conclude con quello su Antonio Galateo, attraverso
articoli variamente intitolati a luoghi, forme morbose,
ambienti di cura, ordinamenti sanitari, e così via,
toccando angolature delle medicine con le filosofie e le
scienze. Nel corso della lettura si incontrano multiformi
posizioni concettuali e ci si imbatte in diversi personaggi,
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I giorni dell’ira. Risorgimento e poesia in un paese del
Sud (Lacaita 1980), Gli acquedotti di Cotugno. Medici
pugliesi a Napoli tra Illuminismo e Restaurazione
(Congedo 1988), Medici pugliesi nel Risorgimento
(Università di Bari 1989), Medicina barocca in Sicilia (Gerni
1990), Terra di Lucania (Schena 1995). Ha pubblicato
anche un Manuale di storia della medicina (Gerni 1990)
ed ha scritto una storia del vino nel vol. miscellaneo Dal
«merum» al Primitivo di Manduria (Filo 1997). Inoltre ha
collaborato con un gruppo di specialisti di livello
internazionale al volume miscellaneo Cristina di Svezia.
Scienza e alchimia nella Roma barocca (Dedalo 1990).
Ha curato vari volumi di Atti di congressi, oltre a quelli
compresi nella collana del Centro. Ha coordinato un
gruppo di studio che ha partecipato alle pubblicazioni
del CNR sulla storia del colera e del vaiolo in Italia. Ma
tanto e tanto c’è ancora da dire… Ricordiamo che il volume
(232 pagine) è distribuito da Antonio Dellisanti Editore e
riporta in copertina la foto Vaso panatenaico che si trova
nel Museo Archeologico Nazionale di Taranto. (N.B.)
Il volume “La storia della medicina nel Mezzogiorno
d’Italia” del prof. Gianni Iacovelli è disponibile presso la
casa editrice Dellisanti in corso Regina Margherita, 4
(tel. 099.880.57.61)
alcuni generalmente noti, altri meno conosciuti. Nel
complesso l’Autore conferma l’inclinazione e la tipicità
dei suoi interessi culturali già emergenti nel Filo di
Arianna stampato nel 1993 a Massafra. Gianni Iacovelli,
che sarà alla presentazione del libro, è medico e cultore
di storia delle medicina. Ha insegnato come professore
a contratto nelle Università di Messina e di Bari.
Attualmente è presidente dell’Accademia di Storia
dell’Arte Sanitaria che ha sede a Roma nell’antico
Ospedale di Santo Spirito in Sassia e gestisce il Museo
Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria, uno dei musei
tematici più importanti del mondo. Per circa vent’anni,
dal 1982 al 2001, è stato direttore del Centro Pugliese
dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria ed ha realizzato
molte attività nel campo della formazione del personale
sanitario attraverso corsi, congressi, seminari di studio,
in collaborazione con le Università e con gli Ordini dei
Medici. Fra queste attività, anche la “collana” di
pubblicazioni in cui è uscito questo volume. Numerose
le sue pubblicazioni: Citiamo: Manduria nel ’500
(Congedo 1974), Poesie d’amore della Basilicata (1979),
Meteo Massafra
sabato
3
marzo
domenica
4
marzo
lunedì
5
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martedì
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SPORT Campionato regionale di mountain bike
Ai nastri di partenza l’ASD Ciclismo Massafra
Sta per iniziare la nuova stagione ciclistica, la terza per
l’ASD Ciclismo Massafra. Tra le novità di questo nuovo
anno sportivo, oltre al considerevole aumento di tesserati
e atleti, c’ è la nascita del gruppo mountain bike, che
sarà impegnato nelle diverse manifestazioni regionali e
nazionali.
Si comincia domenica 4 marzo con la prima tappa del
Campionato Regionale Giro di Puglia MTB, a Castel del
Monte, organizzato dal team Eurobike di Corato, che ha
studiato attentamente il percorso, che si snoderà su
tratti interamente sterrati e percorrerà l’itinerario
denominato “L’Anello di Federico II”, arrivando sino alle
pendici di Castel del Monte. La natura di questi luoghi,
l’accoglienza, i numerosi partecipanti, permetteranno di
vivere una vera festa sportiva.
A questa prima tappa del Giro di Puglia, parteciperanno
il capitano Nico Cecere, Giovanni Mazzarone, Antonio
Notaristefano, Pino Viggiano, Antonio Dilorenzo,
Salvatore Valente e il più giovane del gruppo Marcello
Maraglino. Per molti sarà la prima esperienza in MTB,
l’emozione e la gioia sarà tanta, così come l’amicizia tra
i componenti della squadra che caratterizza il team
massafrese, la voglia di confrontarsi prima di tutto con
se stessi e il rispetto degli avversari.
Due atleti della squadra giallo-nera, Cecere e Mazzarone
nel 2011 hanno ricevuto un importante riconoscimento:
il Brevetto del “Giro dell’Arcobaleno”, la manifestazione
di ciclismo su strada più importante e partecipata del
sud Italia, un premio che viene assegnato a chi riesce a
classificarsi in tutte le tappe del Circuito.
Per Giovanni Mazzarone l’impresa è doppia, perché, per
due anni consecutivi è riuscito a brevettarsi. E’ la passione
che permette di raggiungere simili traguardi.
Associazione Culturale “Bocche del Vento” Laboratorio dell’Affresco
“SE ASCOLTO DIMENTICO, SE VEDO RICORDO...” E “SE FACCIO CAPISCO”
L’Associazione culturale le Bocche del Vento, continua le
proprie attività con il laboratorio dell’Affresco. Durante il
laboratorio, operatori del servizio didattico, forniranno ai
partecipanti approfondimenti sulle tecniche artistiche con
particolare riferimento all’affresco. L’incontro si svolgerà in
modo interattivo, con azioni ludico-cognitive diversificate
in base al target di riferimento. Dalla lezione frontale, si
passerà alla realizzazione vera e propria della tecnica.
L’obiettivo è far Conoscere e sperimentare le fasi di
esecuzione dell’AFFRESCO. Arricchire gli stimoli creativi e
ampliare il linguaggio espressivo. Suddiviso in due momenti,
il laboratorio dell’affresco, mira da una parte a creare
un’esperienza di lettura dell’immagine artistica (attraverso
le visite guidate) e, dall’altra a far sperimentare
personalmente ai partecipanti la tecnica, analizzando i
metodi e i mezzi di lavorazione del frescante, svelandone
segreti e ricetti. Particolare attenzione sarà rivolta all’analisi
del supporto, dell’intonaco, del colore (pigmenti utilizzati)
della sinopia (disegno preparatorio). Il laboratorio si
concluderà con una approfondita analisi della tecnica
attraverso i secoli, con particolare riferimento agli affreschi
presenti nel territorio della “Terra delle gravine”, analizzando
gli stilemi e il “ductus” proprio dell’artefice, della scuola o
dell’ ambito di appartenenza. Destinatari: Alunni di ogni
ordine e grado. Gruppi adulti (max 10) Luogo: Palagianello Museo del Territorio, Via Tateo n. 2; Massafra - Centro
Polivalente, Viale Magna Grecia. Per info: 349.32.10.325 Lilia
Carucci (Palagianello), 345.39.69.393 Dott.ssa Mariangela
Cerbino (Massafra).
Cineteatro “Spadaro”
P.zza dei Martiri, 10 Massafra tel. 099.880.12.00
Tutti i giovedì: riposo / Prezzo: Euro 5,00
SALA 1: Posti in piedi in paradiso
SALA 2: Hugo Cabret
Dal 2 marzo 2012 - h. 19.00/21.00 - giovedì:chiuso
ISTITUT
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ISTITUTO
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INFO E SEGRETERIA PRESSO LA CASA EDITRICE DELLISANTI
CORSO REGINA MARGHERITA, 4 - TEL. O99.880.57.61