canapa industriale
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IL PETROLIO NELLA SOCIETÀ, RICADUTE ECONOMICHE E AMBIENTALI CANAPA INDUSTRIALE LA SOLUZIONE ECOSOSTENIBILE CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile INDICE INTRODUZIONE 3 Capitolo I ▪ USCIRE DALLA SCHIAVITÚ DEL PETROLIO Dipendenza da una materia prima non presente sul territorio nazionale: Dipendenza da una materia prima non rinnovabile: Tossicità delle sostanze utilizzare durante le trasformazioni: Produzione di materiali non biodegradabili, difficilmente smaltibili e tossici: 5 5 6 6 7 Capitolo II ▪ ENTRARE NEL MONDO DELLA CANAPA Storia della canapa, proibizionismo e riscoperta: La pianta di canapa: Un’alternativa rinnovabile: Alimentazione Alternativa alla petrolchimica e alla plastica Bioedilizia Carta per giornali, libri e imballaggi Energia e biodiesel Fibre tessili Cosmetica Medicina Protezione e depurazione del suolo 9 9 11 11 11 12 12 12 12 13 13 13 14 Capitolo III ▪ IL PROGETTO La coltivazione: Bilancio economico agricolo: La trasformazione primaria: La trasformazione secondaria dei semi: Bilancio economico trasformazione secondaria: 16 16 18 20 21 24 Capitolo IV ▪ CONCLUSIONI & PROPOSITI 28 CONTATTI 29 2 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile INTRODUZIONE Mi chiamo Matteo Maria Melosini, sono nato a Milano e sono un giovane laureato in Chimica presso l’Università di Torino. Durante i miei studi universitari ho compreso quanto la chimica e le sue applicazioni giochino un ruolo chiave all’interno della società in cui viviamo, influenzandone gli aspetti sociali, ambientali, economici e industriali. È facile notare che oggi giorno il mondo sta passando attraverso ad una epocale, estesa e pericolosa crisi ambientale. L’assurdo quantitativo di rifiuti tossici prodotti dalla società civile e dall’industria, il crescente effetto serra e il monopolio mondiale delle industrie petrolchimiche e farmaceutiche stanno portando alla rottura dell’armonioso equilibrio naturale, con tutte le pericolose conseguenze che questo porterà. Diventa fondamentale per la scienza di oggi trovare alternative e nuove soluzioni ai processi industriali, alla produzione di energia, ai farmaci convenzionali e ai materiali ottenuti da fonti non rinnovabili. Per queste ragioni la green chemistry e la green economy diventano le basi scientifica ed economica di questo progetto sostenibile; queste scienze provvedono alle necessità materiali della società moderna rispettando l’ambiente naturale e proponendo un’alternativa ecologica ai classici metodi di produzione, basandosi sulle risorse rinnovabili e mantenendo un basso 3 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile impatto ambientale con una spiccata sensibilità per l’ambiente e per le persone coinvolte. In questo lavoro si è cercato di raccontare le dinamiche economiche, industriali e ambientali della nostra società improntata sul consumo dei derivati del petrolio. L’analisi di questo modello economico-sociale e le gravi conseguenze derivate dal mancato cambiamento di strategia, spingono ad agire in una direzione di radicalmente cambiamento nelle scelte economiche ed industriali, garantendo maggior tutela per i lavoratori e l’ambiente. Questo lavoro pone al centro del progetto la Canapa Industriale come materia prima di lavoro per avviare un’azienda agricola basata su una logica di sviluppo sostenibile, nella quale si coltivi e si trasformi le qualità di canapa prive di THC, e quindi legali. Per quanto i miei studi non sono stati di tipo economico, ho tentato di tracciare un business plan che analizzi i costi di coltivazione, produzione e trasformazione della pianta in prodotti finiti. Essi sono stati il frutto di mesi di ricerca utilizzando come strumenti database di dati online e preventivi chiesti ad esperti del settore agricolo-industriale. Un ulteriore scopo di questo lavoro è di rendere evidente che la duttilità di questa pianta possiede il potenziale per dar vita ad una filiera industriale complessa e allargata, con settori di produzione che comprendono: alimentare, tessile, cosmetico, edilizio e chimico-farmaceutico. Per sostenere questo progetto la raccolta di finanziamenti e la ricerca di soci è fondamentale, solo tramite la collaborazione con diverse realtà industriali e agricole sarà possibile dar vita a questo futuro progetto imprenditoriale, chiamato simbolicamente YoutHemp, Gioventù e Canapa. 4 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Capitolo I USCIRE DALLA SCHIAVITÚ DEL PETROLIO DIPENDENZA DA UNA MATERIA PRIMA NON PRESENTE SUL TERRITORIO NAZIONALE: La quasi completa assenza di petrolio sul territorio nazionale indebolisce l’economia dello stato che è obbligato a dover acquistare il greggio da stati stranieri. Questa politica economica antinazionalista basa i suoi affari su rapporti con paesi come Libia, Iran, Iraq e Arabia Saudita, molti dei quali sono attualmente in guerra e instabili politicamente; qui sono coinvolte dinamiche geopolitiche capitalistiche di sfruttamento e di sottomissione, economica e sociale, alla radice dei problemi globali di questi tempi di crisi. In secondo luogo impedisce lo sviluppo di una rete economica ed energetica locale, legata al territorio e ai piccoli produttori i quali si vedono completamente esclusi e drammaticamente impoveriti da questo tipo di business, da sempre nelle mani delle grandi multinazionali petrolifere. Queste dinamiche vedono da un lato i piccoli consumatori, obbligati a sottostare alle leggi del mercato e del petrolio, incapaci di trovare un alternativa a questa fonte energetica sempre più cara e inquinante. Dall’altra le grandi multinazionali che da sempre controllano un business da miliardi di dollari l’anno; queste, grazie ad introiti stratosferici, sono diventate così ricche e potenti da essere in grado di influire sulle politiche nazionali, assicurandosi stabilità e agevolazioni al proprio business. Queste lobby, dalle dimensioni inimmaginabili, operano nei propri interessi in tutto il mondo incuranti degli effetti che le loro 5 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile azioni e i loro prodotti causano alle popolazioni coinvolte e all’ambiente. Questo enorme potere rende per la gente comune impossibile sovvertire lo stato delle cose, la dipendenza energetica dal petrolio è diventata parte integrante e pilastro stesso del sistema capitalistico in cui viviamo. DIPENDENZA DA UNA MATERIA PRIMA NON RINNOVABILE: Il petrolio, in termini scientifici, è il prodotto ottenuto a partire da residui organici di piante e animali tramite complesse trasformazioni biochimiche avvenute nell’arco di migliaia di anni. Il prodotto ottenuto presenta un altissimo contenuto di sostanze carboniose che lo rendono per questo motivo ideale per la produzione di carburanti e plastiche. Questi residui fossili hanno impiegato migliaia di anni per accumularsi ma vengono consumati e bruciati in un arco di tempo molto breve se paragonato al processo di formazione, questo fa del petrolio una materia prima non rinnovabile la cui disponibilità è continua diminuzione. Con la velocità con cui viene estratto infatti si stima che potrà esaurirsi nell’arco di qualche decennio. L’utilizzo, e in particolar modo la combustione del petrolio, porta alla formazione di enormi quantità di gas serra, soprattutto anidride carbonica, responsabile di fenomeni climatici devastanti per l’equilibrio del nostro pianeta. TOSSICITA’ DELLE SOSTANZE UTILIZZARE DURANTE LE TRASFORMAZIONI: L’industria che ruota attorno al petrolio, l’industria petrolchimica, è molto vasta e articolata, la sua duttilità infatti permette di ottenere una grande quantità di prodotti e sottoprodotti. Nei processi chimici coinvolti durante la trasformazione del greggio sono impiegate un gran numero di sostanze tossiche e nocive, come solventi organici, acidi e basi forti, sostanze cancerogene e metalli pesanti. L’utilizzo di un così grande quantitativo di sostanze pericoloso in scale industriali così grandi comporta rischi per la salute dei lavoratori impiegati e per l’integrità dell’ambiente. 6 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile PRODUZIONE DI MATERIALI NON BIODEGRADABILI, DIFFICILMENTE SMALTIBILI E TOSSICI: La plastica è uno dei maggiori sottoprodotti del petrolio, questo materiale ha cambiato i sistemi di produzione grazie alla sua duttilità e alla sua facilità di lavorazione diventando fondamentale all’interno della società moderna. Ciò che rende grave e pericoloso l’enorme utilizzo questo materiale è il radicamento della mentalità del ”usa e getta” all’interno della popolazione, con la conseguente produzione di uno spropositato quantitativo di spazzatura. L’enorme mole di rifiuti prodotti, sommata al non corretto o addirittura mancato smaltimento di questi, questo si ripercuote pesantemente sull’ambiente con conseguenze drammatiche per l’intero ecosistema terreste, danneggiando e addirittura distruggendo, nei casi peggiori, l’intera flora e fauna di habitat terresti e marini. L’entità di questi danni è enorme ma la sua divulgazione non è ne appropriata ne sufficiente per un ottenere un’efficace sensibilizzazione mondiale. Le materie plastiche sintetiche sono composte da intricati grovigli di molecole, definiti polimeri, come ad esempio il polietilene e il polipropilene comunemente chiamati PET e PTT, i quali risultano essere chimicamente troppo complessi per essere decomposti biologicamente in natura. Questo comporta un caratteristica ecologisticamente devastante: essi non sono biodegradabili e il loro tempo di degradazione nell’ambiente richiede tempi molto lunghi, che arrivano fino alle miglia di anni, decisamente non accettabili se relazionate alle enormi quantità prodotte di questi materiali. Il problema sta quindi nella non biodegradabilità del materiale o nell’errato smaltimento di questo? Entrambi sono punti cruciali su cui è necessario 7 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile intervenire: il primo implica lo sviluppo di materiali eco-friendly in grado di sostituire efficacemente la plastica, ed ecco le bioplastiche, e il secondo punto necessita di più efficaci strutture di riciclo unita ad una maggiore coscienza del riciclo da parte della popolazione. 8 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Capitolo II ENTRARE NEL MONDO DELLA CANAPA Lo scopo di questo lavoro è quello di, oltre ad evidenziare i problemi e le conseguenze arrecate dall’economia capitalista e consumista improntata sull’uso del petrolio e delle materie plastiche non biodegradabili, mostrare nuove materie prime e alternative ai classici metodi di produzione industriale. Al centro di questo progetto viene posta una materia prima tanto conosciuta quanto discriminata, e questa è la Canapa Industriale, pianta dalle origini millenarie da sempre utilizzata dall’uomo per la sua duttilità, abbondanza in natura, facilità di coltivazione e ottime proprietà, sia meccaniche che salutistiche. STORIA DELLA CANAPA, PROIBIZIONISMO E RISCOPERTA: La pianta di canapa è stata legata all’economia dell’uomo da tempi così remoti che oggi non è facile capire con precisione dove e quando essa ha fatto la sua comparsa, ritrovamenti archeologici dimostrano che l’utilizzo della canapa da parte dell’uomo risale a diverse migliaia di anni fa. La facilità con cui la canapa si adatta al clima in cui viene piantata le permette di crescere dalle pianure fino ai 1500 metri di altitudine, rendendola in passato una pianta molto coltivata e molto redditizia per l’uomo. In un passato non molto lontano l’Italia era la seconda nazione al mondo per produzione di canapa, agli inizi del ‘900 gli ettari destinati nel nostro paese a tale coltura erano circa 80.000, una cifra davvero importante se considerato che oggi sono solamente 1.289 gli ettari coltivati. Le innumerevoli qualità di questa pianta furono però al tempo stesso la sua condanna, così negli anni ’30 gli Stati Uniti decretarono il proibizionismo della Marijuana con il Marijuana Tax Act del 1937, impedendo la coltivazione di tutte le sue varietà tra cui la canapa. Alla base di questa scelta politica c’era un forte fondamento economico, le grandi industrie petrolchimiche come la 9 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Dupont, la Gulf Oil e la Standard Oil, l’industria cartaria di William Randolph Hearst e la nascente industria farmaceutica finanziata da John Davison Rockefeller fecero fronte comune e decisero che i prodotti naturali, tra cui quelli ottenuti dalla canapa, costituivano un pericoloso rivale per le loro industrie. Il governo statunitense, sotto la pressione di questi colossi economici mise in atto una azione di propaganda infamante per abbattere la canapa e la sua crescente economia; fu adottato il termine messicano Marijuana e gli vennero dati i connotati di una “droga” capace di far compiere efferati crimini ai consumatori. La politica proibizionista fu poi diffusa nel resto del mondo una volta che gli USA vinsero la seconda guerra mondiale e furono nella posizione di dettare legge nello scacchiere geopolitico mondiale. Le sorti dell’economia mondiale subirono un grande cambiamento da allora: le fibre sintetiche, in primis il nylon, sostituirono le fibre naturali cellulosiche della canapa, le navi moderne fecero a meno delle corde e delle vele di canapa, le industrie tessili trovarono molto più vantaggioso l’uso del sintetico, gli oli vegetali vennero anch’essi sostituti con quelli sintetici derivati dal petrolio, le scoperte in campo scientifico sulle plastiche sintetiche ad opera di Giulio Natta e Karl Ziegler eliminarono le possibilità delle nascenti bioplastiche e la tanto storica e popolare canapa, che tanto aveva fatto per l’uomo, assunse il nome di “marijuana”, droga da bandire e dimenticare. Negli ultimi anni però, grazie ad recuperata cultura, improntata sulle materie rinnovabili e sulla green economy, la canapa e i suoi utilizzi sono tornati alla luce del sole, facendo rinascere l’interesse per la canapicoltura in diverse aree europee. La Comunità Europea, con Regolamento del Consiglio n. 1308 del 29.06.’70, ha previsto degli aiuti economici per i produttori di canapa da fibra cellulosica. L’aiuto è concesso solo a produzioni di canapa da fibra, ottenuta da sementi certificate ed iscritte in un elenco in cui figurano tutte quelle specie il cui peso di THC non è superiore allo 0,3% (mg/g). Sono già diverse le aziende in Italia e nel mondo che si occupano di canapa, ma questo non è abbastanza; l’enorme potenziale legato a questa pianta deve essere chiaro alla popolazione, la quale deve essere informata e sensibilizzata al riguardo. Devono essere riscoperte le tecniche di coltivazione e di lavorazione, ben conosciute dai nostri antenati, quasi dimenticate dopo più di 50 anni di proibizionismo. L’economia che potrebbe nascere dalla trasformazione di questa pianta nei suoi prodotti potrebbe ribaltare le sorti economiche di diversi paesi oggi in crisi, garantendo profitti e lavoro a moltissime persone. 10 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile LA PIANTA DI CANAPA: La Canapa Sativa è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaeae, essa si contraddistingue dalla pianta di Marijuana per la quasi totale assenza di Δ9-tetraidrocannabinolo, conosciuto comunemente come THC e responsabile degli effetti psicoattivi sulla mente. Le due piante, per quanto simili in aspetto, sono molto diverse: la marijuana è considerata infatti una droga in alcuni paesi del mondo mentre la canapa industriale è una preziosissima fonte di fibra, omega 3 e Cannabidiol (CBD), a quest’ultimo si sono attribuite negli ultimi anni di ricerca un gran numero di proprietà benefiche e guaritrici. È di fondamentale importanza creare un netto spartiacque tra queste due piante, la Canapa Industriale e la Marijuana, e far capire che la canapa è una materia prima di vitale importanza per l’economia e per lo sviluppo sostenibile mondiale, e non una sostanza stupefacente come ingenuamente si può credere, o forse si è voluto far credere. UN’ALTERNATIVA RINNOVABILE: Una delle ragione guida che sta portando alla riscoperta della canapa è che i suoi derivati naturali sarebbero in grado di sostituire quasi totalmente i materiali derivati dal petrolio. La canapa è in grado di offrire alternative in praticamente tutti i settori dell’industria moderna, garantendo sempre prodotti di qualità, a volte persino superiore ai derivati del petrolio, con il vantaggio che questi prodotti sono derivati da una materia rinnovabile e che il loro riciclo risulta essere naturale in quanto sono materiali biodegradabili. Analizzeremo qui di seguito i prodotti e i rispettivi campi di applicazione della canapa: I. Alimentazione I semi di canapa, ricchissimi di proteine, vitamine, sali minerali, fibre e acidi grassi insaturi sono la materia prima per due fondamentali e caratteristici prodotti della cucina mediterranea: la farina e l’olio. La prima con un bilanciato contenuto di acidi grassi 11 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile insaturi ω3 e ω6, un alto contenuto di fibre (20%) e di proteine (23%) la rendono un prodotto base ideale per innumerevoli prodotti culinari. L’olio risulta essere un’ottima fonte di ω3 e ω6, componenti essenziali per l’organismo che, oltre ad essere incapace di bio-sintetizzarli autonomamente, sono rari da trovare nella dieta mediterranea. II. Alternative alla Petrolchimica e alla Plastica Dall’olio è possibile ricavare un gran numero di prodotti industriali come solventi non inquinanti utilizzati nell’industria chimica in generale e per le vernici, lubrificanti, mastice e inchiostri per la stampa. Dalla gran quantità di fibra cellulosica contenuta nella canapa è possibile ottenere plastiche resistenti e flessibili ma al tempo stesso biodegradabili, creando una validissima alternativa alle plastiche sintetiche derivate dal petrolio. III. Bioedilizia Dal canapulo, che costituisce la polpa della pianta, è possibile ottenere materiali ideali per l’edilizia, è infatti possibile creare un’alternativa al cemento, ai mattoni, all’intonaco e ai materiali isolanti. Questi biomateriali possiedono ottime qualità termiche e fonoisolanti, rendendoli ideali per la coibentazione e per l’insonorizzazione delle strutture. IV. Carta per giornali, libri e imballaggi Dalle fibre e dal canapulo della pianta è possibile ottenere tutti i prodotti dell’industria cartiera con risultati durevoli e resistenti, con il vantaggio che le rese in fibra per ettaro della canapa sono 4 volte superiori a quella degli alberi da cellulosa. V. Energia e Biodiesel Attraverso processi quali la gassificazione e l’idrolisi acida dello stelo di canapa è possibile ottenere sia l’etanolo sia il metanolo, entrambi utili per l’industria chimica, per la produzione di energia e per ottenere combustibili capaci di alimentare motori a scoppio. Un altro prodotto della canapa è il biodiesel, ottenuto dalla spremitura dei suoi semi, con grandi spazi di applicazione grazie ai diversi vantaggi che esso apporterebbe rispetto all’analogo derivato petrolifero: prima di tutto i motori 12 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile non necessitano di modifiche per poterlo utilizzare come combustibile diesel; esso è più sicuro da maneggiare e da trasportare in quanto è interamente biodegradabile e possiede un alto punto di infiammabilità (circa 150°C) rispetto al carburante diesel di petrolio (circa 65°C). Il biodiesel possiede inoltre circa l’11% di ossigeno in peso, e non contiene zolfo, quest’ultimo responsabile di alcuni dei gas tossici prodotti durante la combustione del carburante. L’utilizzo di biodiesel è in grado inoltre di prolungare la vita dei motori diesel, in quanto è un miglior lubrificante. VI. VII. VIII. Fibre tessili Dalla lavorazione delle fibre di canapa si ottengono trai tessuti naturali più resistenti al degrado e agli strappi, nella misura di 3 volte superiore al cotone, rendendo i capi maggiormente durevoli. La pianta non ha bisogno di pesticidi e la sua resa per ettaro è del 300% superiore a quella del cotone, il quale per la sua coltivazione richiede l’utilizzo di pesticidi. Grazie alla fibra cava contenuta all’interno il tessuto rimane caldo d'inverno e fresco d'estate. Una volta le fibre di canapa venivano impiegate anche per le vele, i cordami e per le tele da pittura. Cosmesi Dall’olio sono ottenibili diversi prodotti fitocosmetici, come creme corpo e viso rigeneranti (grazie all’alto contenuto di ω3), saponi e bagno doccia, dentifrici, oli essenziali e profumi. Medicina La pianta di canapa contiene al suo interno molte molecole fisiologicamente attive e compatibili con il nostro corpo, la maggior parte delle quali appartiene alla famiglia dei cannabinoidi. Bisogna ricordare che la canapa industriale è priva del principio attivo THC, responsabile di buona parte degli effetti salutistici qui sotto riportati. Già da diversi anni sono in commercio farmaci a base di queste sostanze, essi però vengono venduti a prezzi proibitivi per i pazienti, rendendo difficile il loro consumo. La ricchezza e la complessità di molecole presenti nella pianta lasciano grandi spazi di ricerca per la farmacia: i complicati processi di azione dei cannabinoidi sono tutt’oggi sotto studio. I farmaci derivati da canapa e marijuana sono in grado di alleviare forti dolori fisici, gli spasmi muscolari (sclerosi multipla e morbo di Parkinson). Possono 13 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile migliorare le condizioni dei pazienti con asma, convulsioni epilettiche, glaucoma, e disturbi neurodegenerativi con il morbo di Alzehimer e di Parkinson. È inoltre possibile affievolire gli effetti collaterali della chemioterapia e l’inappetenza nei malati di Aids e di cancro. IX. Protezione e depurazione del suolo La canapa è una pianta la cui coltivazione apporta con un enorme effetto benefico all’ambiente, essa è autocompatibile, ossia può essere coltivata più volte nello stesso terreno senza impoverirlo, contrariamente a quanto avviene con la maggior parte delle piante. Migliora il terreno sul quale è coltivata, infatti le sue radici rilasciano azoto, nutrimento indispensabile per le piante, e assorbono i minerali presenti nel terreno che vengono concentrati nelle foglie, ricoprendo un ruolo purificatore per l’ambiente (fitodepurazione). Le lunghe radici inoltre evitano il fenomeno dell’erosione dei territori, garantendo la compattezza e la resistenza di questi contro i fenomeni climatici. La pianta è un ottimo convertitore di anidride carbonica in ossigeno, quindi contribuisce alla diminuzione dell'effetto serra; essa non ha bisogno di pesticidi o concimi chimici fertilizzanti, quindi la sua coltivazione è più economica e più ecologica, garantendo un minore impatto ambientale rispetto ad esempio la lino e al cotone. 14 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Nell’immagine sottostante sono stati riportati i moderni utilizzi della pianta di canapa collegati alle rispettive parti della pianta impiegate. 15 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Capitolo III IL PROGETTO Questo lavoro racchiude al suo interno un progetto concreto per avviare un attività economica basata sulla coltivazione e sulla lavorazione della pianta di canapa. Il progetto vuole abbracciare entrambi gli ambiti lavorativi legati alla canapa, la coltivazione della pianta e la lavorazione dei suoi prodotti, in particolar modo dei semi. LA COLTIVAZIONE: Il progetto vuole partire dalla coltivazione della pianta in sé, utilizzando e convertendo i terreni abbandonati ed incolti in oasi verdi, sfruttando le qualità della canapa per trattare quei territori che hanno bisogno di essere bonificati o che sono a rischio di frana. Questo progetto si rivolge a tutti coloro che sono in possesso di terreni e che vogliono partecipare attivamente a questa rivoluzione agricolo-industriale piantando nei propri campi canapa industriale. In Italia è si può coltivare canapa industriale utilizzando semi registrati nell’Unione Europea che abbiano un contenuto massimo di THC certificato dello 0,2% (mg/g). Attualmente i produttori italiani di sementi certificate sono Carmagnola, la Fibranova e l’Eletta Campana. Le varietà di canapa disponibili si distinguono in dioiche e monoiche: le prime generano piante maschili e piante femminili. Dopo la fioritura le piante maschili muoiono mentre nelle piante femminili maturano i semi; le piante monoiche, quasi totalmente ermafrodite, presentano fiori maschili e femminili contemporaneamente sulla stessa pianta. In questo progetto sarà necessaria principalmente la coltivazione di varietà monoiche sono utilizzate per la raccolta dei semi. La strategia che si vorrebbe applicare vuole puntare prima sulla coltivazione di piante da seme, da cui sono ottenibili un gran numero di prodotti economicamente rilevanti, e poi successivamente integrare la coltivazione di piante da fibra. La quantità di seme consigliata è di 50 Kg per ettaro nel caso in cui si vogliano ottenere piante da fibra, mentre per piante da seme è meglio usare 16 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile 30 Kg di sementi per ettaro. La semina può essere effettuata utilizzando una seminatrice da grano oppure una seminatrice da mais con disco adattato per il seme di canapa, a 15/20 centimetri tra le file, poco profondo (1-2 cm) su un terreno preparato che abbia un'umidità sufficiente alla germinazione. La canapa è importante ricordare è auto diserbante, ovvero non necessita di diserbanti (con un migliore impatto ambientale rispetto alle altre colture e facendo risparmiare gli agricoltori), in quanto le piante di canapa crescono più velocemente delle infestanti, soffocandole. Nel caso in cui si vogliano ottenere piante da seme, le quali crescono più rade, può essere necessaria la sarchiatura, ovvero una lavorazione del terreno che consiste nel taglio o nel rimescolamento del suo strato superficiale. Normalmente la pianta non ha bisogno di irrigazione, al contrario, il ristagno di acqua può portare alla morte delle piante. La canapa inoltre migliora la struttura del terreno grazie all'abbondante e profondo apparato radicale e al rilascio di foglie a fine ciclo Il raccolto viene effettuato verso metà agosto, 10 giorni dopo la fine della fioritura delle piante maschili. Le piante vengono falciate con una trebbiatrice e vengono lasciate nel campo per circa 30/40 giorni per farle macerare parzialmente, vengono così imballate con una pressa in rotoballe. Se la coltivazione è finalizzata alla produzione di seme, la trebbiatura è relativamente facile in quanto gli esemplari non raggiungono stature troppo elevate (fino ai 2,5 metri), mentre per la produzione di piante da cellulosa (le quali possono raggiungere i 5 metri di altezza) la trebbiatura risulta essere un’operazione più complicata. Subito dopo la trebbiatura il seme deve essere essiccato perché se fermenta si deteriora irrimediabilmente. Alla sera il seme trebbiato deve essere messo subito nell’essiccatoio ad aria ad una temperatura inferiore ai 45 C°; in mancanza dell’essiccatoio lo si può stendere su una pavimentazione in strato non superiore ai 5 cm, rimuovendolo nei giorni successivi in modo che prenda aria e senza schiacciarlo (fonte AssoCanapa). La canapa dà le rese più elevate nei terreni sciolti e freschi. In recenti sperimentazioni condotte dall’Università di Pisa con la varietà Carmagnola si sono superati i 160 q/ha. Per quanto riguarda la resa media in seme delle varietà dioiche varia da 4 a 8 q/ha a seconda delle varietà e delle condizioni climatiche a cui la pianta è esposta. 17 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Per dar vita a questo progetto agricolo sono necessarie persone con esperienza nell’agricoltura e, nello specifico, che conoscano approfonditamente il mondo delle canapa, che siano capaci di lavorare la terra e che sappiano usare i macchinari necessari. Un altro punto fondamentale è che queste persone debbano avere iniziativa, competenza e fantasia per entrare in questo ambizioso ma ragionevole progetto sociale, economico e ambientale. BILANCIO ECONOMICO AGRICOLO: Si cercheranno di raggruppare qui di seguito le maggiori fonti di spesa e di guadagno aderenti al lavorato e al prodotto agricolo per rendere più evidente la fattibilità di questo fruttuoso investimento (fonte TOSCANAPA). All’interno della Tabella 1 sono state raggruppate le fonti di spesa inerenti alla lavorazione della terra e il costo dei materiali necessari per ottenere come prodotto finale i semi e le paglie di canapa, operando su una superficie di un ettaro. I ricavi ottenuti da questi due prodotti base sono stati calcolati nella Tabella 2. Mediante questi dati è possibile trarre un primo bilancio economico, riportato in Tabella 3, ottenuto dalla sola vendita dei prodotti ottenuti dal campo, senza eventuali trasformazioni secondarie. Bisogna sottolineare che ricavi maggiori sono raggiungibili attraverso l’ulteriore lavorazione della paglia e dei semi, ottenendo prodotti più raffinati e economicamente più rilevanti. 18 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile SPESE Costo €/Kg Voce spesa Sementi Trasporto e consegna Preparazione terreno Semina Trebbiatura seme Condizionatura seme Sfalcio - ranghinatura Raccolta paglie - pressa 5,5 (50 Kg/ha) Totale Importo €/ha 275 30 200 50 130 80 30 120 915 €/ha Tabella 1 Spese relative al lavoro agricolo Voce guadagno GUDAGNI Prezzo €/t Semi Paglie 1500 (0,8 t/ha) 150 (8 t/ha) Importo €/ha 1200 1200 2400 €/ha Totale Tabella 2 Guadagni dalla vendita di semi e paglie greggi BILANCIO GUADAGNI 2400 SPESE 915 RICAVATO 1485 €/ha Tabella 3 Bilancio dal lavoro agricolo 19 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile LA TRASFORMAZIONE PRIMARIA: Una volta che le piante hanno raggiunto il grado di maturazione e di sviluppo desiderato si procede con la trebbiatura: a seconda del tipo di filiera a cui la pianta appartiene, se tessile, cartaria, da biomassa o da seme la falciatura avviene in maniera differente. In questo progetto, che punta sulla lavorazione del seme, la raccolta viene operata utilizzando la mietitrebbiatrice. Una volta raccolte, le piante devono essere separate nei tre componenti costituenti: la fibra, il canapulo e il seme; per far questa operazione è necessario un macchinario industriale il cui prezzo e dimensioni non sono alla portata di questo progetto. In Italia gli stabilimenti che operano questa trasformazione sono due e si trovano in Piemonte presso AssoCanapa, e in Puglia presso South Hemp Tecno. Questi due impianti sono il punto di riferimento per tutti i coltivatori e lavoratori di canapa in Italia, in attesa che altri vengano aperti nel resto del territorio. 20 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile LA TRASFORMAZIONE SECONDARIA DEI SEMI: Una volta che la pianta è stata divisa nei suoi componenti principali (seme, fibra e canapulo) si possono operare una serie di lavorazioni e trasformazioni che raffineranno il prodotto finale. Questo progetto vuole partire dalla lavorazione del seme per ottenere prodotti secondari con un alto valore qualitativo ed economico, senza togliere la possibilità di abbinare la lavorazione del canapulo e della fibra durante lo sviluppo e crescita dell’azienda. I semi vengono trasformati in olio mediante l’estrazione a freddo; questa operazione viene effettuate tramite una macchinario industriale per la lavorazione dei semi che da come prodotti un olio greggio e un residuo solido chiamato pannello greggio. L’olio dovrà essere successivamente filtrato tramite un apposito filtro, rendendolo così commercializzabile come olio di canapa commestibile, mentre il residuo solido può essere convertito, già al momento della sua produzione tramite un’apposita estensione della macchina, in pellet, utilizzabile come combustibile all’interno delle stufe senza l’apporto di modifiche. Dai semi e dal pannello, come mostrato in Tabella 4, mediante le apposite strumentazioni farmaceutiche, è possibile produrre integratori alimentari di acidi grassi ω3 e ω6, mentre dal pannello greggio si possono ottenere integratori proteici. LAVORAZIONE DEI SEMI E DEL PANNELLO GEGGIO Materia prima Semi Semi Semi Semi Pannello Pannello e semi Prodotto Biscotti ai cereali Biscotti alla frutta secca Müsli Cioccolato Pellet Integratori proteici e di ω3 e ω6 Tabella 4 Prodotti ottenuti dalla lavorazione dei semi e del pannello greggio Dall’olio di semi è possibile produrre un gran numero di prodotti cosmetici come mostrato in Tabella 5 . Per avviare la produzione di una gamma cosmetica di prodotti sono necessari un laboratorio farmaceutico, anche di 21 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile moderate dimensioni inizialmente, e di persone con esperienze nel settore della cosmesi, sia tecnico produttivo che di immagine e vendita del prodotto. LAVORAZIONE DELL'OLIO Materia prima Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Olio Prodotto Olio viso anti age con ω3 Crema viso anti age giorno e notte con ω3 Sapone vegetale Bagno doccia Balsamo per capelli Shampoo per capelli Olio per massaggi Crema doposole Crema mani con oli essenziali dermopurificanti Crema piedi Crema corpo fluida Estratto di Cannabidiol (CBD) Estratto per olii essenziali aromatici Estratto per sigaretta elettronica Dentifricio Colori ad olio Tabella 5 Prodotti ottenuti dalla lavorazione dell’olio di semi Mediante la macinazione e la raffinazione dei semi si ottiene una farina molto ricca in proteine lei cui applicazioni si estendono a tutti i livelli della gastronomia. In Tabella 6 sono stati raggruppati i principali sottoprodotti ottenibili dalla farina di semi di canapa. È possibile effettuare un’ulteriore lavorazione sul seme, la decorticazione, rimuovendo la parte più esterna del seme (tegumento), rendendoli in proporzione più ricchi di acidi grassi e proteine, mentre vengono impoveriti in carboidrati. 22 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile LAVORAZIONE DELLA FARINA Materia prima Farina Farina Farina Farina Farina Farina Farina Farina Farina Prodotto Farina impacchettata Pasta asciutta Pasta fresca Pasta sfoglia Pane Taralli Grissini Torte Biscotti Tabella 6 Prodotti ottenuti dalla lavorazione della farina I costi relativi alle operazioni di trasformazione citati in questa sezione sono stati riportati successivamente all’interno del “bilancio economico trasformazione secondaria”. . 23 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile BILANCIO ECONOMICO TRASFORMAZIONE SECONDARIA: LAVORAZIONE SEMI → OLIO Materia prima 5 Kg Semi → 1 L Olio 1 L Olio 1 L Olio Operazione Estrazione olio a freddo Imbottigliamento Etichettamento COSTO TOTALE per 1 L Olio Costo unitario (€) 1,7 0,5 0,5 2,7 Tabella 7 Costi di lavorazione dei semi per ottenere un litro d’olio di semi di canapa LAVORAZIONE PANNELLO GREGGIO → FARINA PROTEICA Materia prima 1 Kg di Pannello 1 Kg di Farina proteica Operazione Macinazione - Raffinazione Imballaggio COSTO TOTALE per 1 Kg di Farina Costo unitario (€) 0,2 0,25 0,45 Tabella 8 Costi di lavorazione del pannello greggio per ottenere farina proteica LAVORAZIONE SEMI → FARINA E SEMI DECORTICATI Materia prima 1 Kg Semi 1 Kg Semi decorticati 1 Kg Semi decorticati 1 Kg Farina Operazione Decorticazione seme Macinazione - Raffinazione Imballaggio Imballaggio COSTO TOTALE per 1 Kg Semi Decorticati COSTO TOTALE per 1 Kg Farina Costo unitario (€) 0,35 0,2 0,25 0,25 0,6 0,8 Tabella 9 Costi di lavorazione dei semi per ottenere semi decorticati e farina 24 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile LAVORAZIONE DELLA PAGLIA → TRINCIATO Operazione di Quantità Prodotto produzione A 7 Tonn Trinciato B 11 Tonn Trinciato 30 g 2 g x 20 Costo trinciatura 700 1100 Trinciato fumabile Bustina di tè Prezzo Ricavo Ricavo unitario lordo netto 350 (€/t) € 2.450 € 1.750 350 (€/t) € 3.850 € 2.750 €5 €4 Tabella 10 Bilancio relativo alla lavorazione della paglia in trinciato ed altri prodotti derivati A. lavorazione delle paglie residue della mieti-trebbiatura (8 ton/ha). In questo caso le varietà sono monoiche di taglia bassa e la raccolta viene effettuata tardivamente. Il ricavo dei prodotti si aggiunge al ricavo dei semi. B. lavorazione delle paglie falciate in epoca di fioritura (12 ton/ha). In questo caso le varietà sono dioiche di taglio medio alto e la raccolta avviene in estate piena. In questo caso non potremo contare sul ricavo dei semi. In Tabella 10 e in Tabella 11 sono stati calcolati due ipotetici bilanci per la vendita di prodotti al dettaglio e all’ingrosso ottenuti da un ettaro di piantagione. BILANCIO – VENDITA ALL’INGROSSO Quantità 1000 1 1 1 1 Prodotto Kg semi grezzi Litro Olio Kg Pannello greggio Kg Farina proteica Kg Semi decorticati Prezzo unitario all’ingrosso € 1,5 € 15 €1 €6 € 9,50 Calcolo €1,5 x 1000 Kg €15 x 200 L €1 x 700 Kg €6 x 600 Kg €9,5 x 800 Kg Ricavo lordo € 1.500 € 3.000 € 700 € 3.600 € 7.600,00 Costo € 700 € 1.700 € 270 € 480 Ricavo netto € 800 € 1.300 € 700 € 3.330 € 7.120 Tabella 11 Bilancio relativo alla vendita all’ingrosso di prodotti ottenuti da 1 Ton. di semi 25 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile BILANCIO – VENDITA AL DETTAGLIO Quantità 1 1 1 6 1 1 Prezzo unitario al dettaglio Litri Olio € 40 Kg Pannello greggio € 1 Kg Farina proteica €9 Kg Pellet € 10 Kg Semi decorticati € 20,00 Kg Farina €8 Prodotto Calcolo €40 x 200 L €1 x 700 Kg €9 x 600 Kg € 10 x 700 Kg €20 x 800 Kg € 8 x 800 Kg Ricavo lordo € 8.000 € 700 € 5.400 € 7.000 € 16.000 € 6.400 Costo € 2.700 € 270 € 480 € 640 Ricavo netto € 5.300 € 700 € 5.130 € 7.000 € 15.520 € 5.760 Tabella 12 Bilancio relativo alla vendita al dettaglio di prodotti ottenuti da 1 Ton. di semi In Tabella13 si è esteso il bilancio ad una realistica piantagione di 10 ettari di canapa selezionando una combinazione di prodotti commerciabili e tenendo conto del costo della mano d’opera di quattro lavoratori. BILANCIO DI PRODUZIONE DA 10 ETTARI COLTIVATI A CANAPA INDUSTRIALE Voce di bilancio Vendita paglie all'ingrosso Vendita olio al dettaglio Vendita pellet al dettaglio Spese agricole Stipendio annuale 4 operai TOTALE Prodotti e Voce costi Rotoballe Bottiglie olio Sacchi pellet Materiali, energia e lavorazione Mano d’opera 150 €/tonn 40 €/L 1,7 €/Kg 80 tonn 2000 L 7000 Kg Valore al netto delle spese di lavorazione + 12.000 + 53.000 + 11.900 915 €/ha 10 ha - 9.150 10 €/h 1600 h/anno - 64.000 Prezzo unitario Quantità + 3.750 Tabella 13 Bilancio complessivo per un ciclo di produzione annuale tenendo conto dei costi di produzione e del costo della mano d’opera. Sono esclusi i costi di investimento aderenti all’acquisto dei macchinari industriali e agricoli, delle tasse agricole e degli interessi degli eventuali prestiti bancari. 26 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile PREVENTIVI SUI MACCHINARI MACCHINARI AZIENDA PREVENTIVANTE O MOTORE DI RICERCA PREVENTIVO Vero Energia Italia S.r.l. Cervi (RAVENNA) 17.000€ + IVA* IMPIANTO OLEARIO - Macchina spremitrice OLEO 20 (20 Kg/h) - Chiarificatore VERO C 200 - Filtropressa VERO FP 20 - Serbatoio di stoccaggio INOX. TRATTORE Modelli vari Agriaffaires.it Affaretrattore.it Da 5.000€ a 25.000€ + IVA* ARATURA Modelli vari Agriaffaires.it Affaretrattore.it Da 1.000€ a 12.000€ + IVA* Macchina seminatrice da mais o da grano modificata Agriaffaires.it Affaretrattore.it da 600€ + IVA a 5.000€ + IVA* - Mietitrebbiatrice Laverda 3890 con testata specifica da girasole. - Mietitrebbiatrice autolivallante New Holland AL59 - Mietitrebbiatrice modificata Laverda M84 Agriaffaires.it Affaretrattore.it Da 18.000€ + IVA a 60.000€ + IVA* SEMINA RACCOLTA TOTALE calcolato sul valore medio 80.300€ + IVA* Tabella 14 Elenco preventivi per i macchinari necessari per l ’avvio dell’azienda agricolo-industriale. * sono escluse le spese di trasporto/consegna 27 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile Capitolo IV CONCLUSIONI & PROPOSITI Questo lavoro di ricerca ed informazione vuole tracciare una linea guida sulla strategia da adottare per l’attuazione di un progetto ecosostenibile basato sulla coltivazione e sulla lavorazione della pianta di canapa, raccogliendo dati e argomentazioni dai principali gruppi di attivisti del settore e mettendo a frutto i miei studi e le mie conoscenze acquisite. Ho voluto tracciare un quadro dettagliato delle possibili applicazioni e dell’enorme potenziale che la pianta di canapa possiede, rendendo evidenti i benefici e i possibili ricavi ottenibili da questo settore emergente, completamente integrato negli schemi della green economy, basato su un lavoro tradizionalmente italiano, legato al territorio e alla piccola industria. Sta ora agli investitori valutare il progetto e la fattibilità dello stesso. Confido nel fatto che essi entrino in un ottica di sostenibilità e non di puro profitto, e al tempo stesso che valutino questo lavoro come l’ambizioso progetto di un giovane laureato in chimica industriale, e non in economia. È cruciale che la politica e il mondo dell’imprenditoria comprenda che l’unico modo per uscire da questa intricata ed estesa crisi economica, sociale e ambientale, sia credere, incentivare e investire in idee ecosostenibili che coinvolgano il maggior numero di giovani, in modo che essi abbiano qui lo spazio di esprimersi e di crescere professionalmente in un ambiente lavorativo sano. Un giovane Laureato 28 CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile CONTATTI Matteo Maria Melosini +39 393 2556496 [email protected] Largo Ludwig Van Beethoven, 1 Gallarate (VA) 21013 29