canapa industriale

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canapa industriale
IL PETROLIO NELLA SOCIETÀ,
RICADUTE ECONOMICHE E AMBIENTALI
CANAPA INDUSTRIALE
LA SOLUZIONE ECOSOSTENIBILE
CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
INDICE
INTRODUZIONE
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Capitolo I ▪ USCIRE DALLA SCHIAVITÚ DEL PETROLIO
Dipendenza da una materia prima non presente sul territorio nazionale:
Dipendenza da una materia prima non rinnovabile:
Tossicità delle sostanze utilizzare durante le trasformazioni:
Produzione di materiali non biodegradabili, difficilmente smaltibili e tossici:
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Capitolo II ▪ ENTRARE NEL MONDO DELLA CANAPA
Storia della canapa, proibizionismo e riscoperta:
La pianta di canapa:
Un’alternativa rinnovabile:
Alimentazione
 Alternativa alla petrolchimica e alla plastica
 Bioedilizia
 Carta per giornali, libri e imballaggi
 Energia e biodiesel
 Fibre tessili
 Cosmetica
 Medicina
 Protezione e depurazione del suolo
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Capitolo III ▪ IL PROGETTO
La coltivazione:
Bilancio economico agricolo:
La trasformazione primaria:
La trasformazione secondaria dei semi:
Bilancio economico trasformazione secondaria:
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Capitolo IV ▪ CONCLUSIONI & PROPOSITI
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CONTATTI
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
INTRODUZIONE
Mi chiamo Matteo Maria Melosini, sono nato a Milano e sono un giovane
laureato in Chimica presso l’Università di Torino. Durante i miei studi
universitari ho compreso quanto la chimica e le sue applicazioni giochino un
ruolo chiave all’interno della società in cui viviamo, influenzandone gli
aspetti sociali, ambientali, economici e industriali.
È facile notare che oggi giorno il mondo sta passando attraverso ad una
epocale, estesa e pericolosa crisi ambientale. L’assurdo quantitativo di rifiuti
tossici prodotti dalla società civile e dall’industria, il crescente effetto serra e
il monopolio mondiale delle industrie petrolchimiche e farmaceutiche stanno
portando alla rottura dell’armonioso equilibrio naturale, con tutte le
pericolose conseguenze che questo porterà.
Diventa fondamentale per la scienza di oggi trovare alternative e nuove
soluzioni ai processi industriali, alla produzione di energia, ai farmaci
convenzionali e ai materiali ottenuti da fonti non rinnovabili.
Per queste ragioni la green chemistry e la green economy diventano le basi
scientifica ed economica di questo progetto sostenibile; queste scienze
provvedono alle necessità materiali della società moderna rispettando
l’ambiente naturale e proponendo un’alternativa ecologica ai classici metodi
di produzione, basandosi sulle risorse rinnovabili e mantenendo un basso
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
impatto ambientale con una spiccata sensibilità per l’ambiente e per le
persone coinvolte.
In questo lavoro si è cercato di raccontare le dinamiche economiche,
industriali e ambientali della nostra società improntata sul consumo dei
derivati del petrolio. L’analisi di questo modello economico-sociale e le gravi
conseguenze derivate dal mancato cambiamento di strategia, spingono ad
agire in una direzione di radicalmente cambiamento nelle scelte economiche
ed industriali, garantendo maggior tutela per i lavoratori e l’ambiente.
Questo lavoro pone al centro del progetto la Canapa Industriale come materia
prima di lavoro per avviare un’azienda agricola basata su una logica di
sviluppo sostenibile, nella quale si coltivi e si trasformi le qualità di canapa
prive di THC, e quindi legali.
Per quanto i miei studi non sono stati di tipo economico, ho tentato di
tracciare un business plan che analizzi i costi di coltivazione, produzione e
trasformazione della pianta in prodotti finiti. Essi sono stati il frutto di mesi di
ricerca utilizzando come strumenti database di dati online e preventivi chiesti
ad esperti del settore agricolo-industriale.
Un ulteriore scopo di questo lavoro è di rendere evidente che la duttilità di
questa pianta possiede il potenziale per dar vita ad una filiera industriale
complessa e allargata, con settori di produzione che comprendono:
alimentare, tessile, cosmetico, edilizio e chimico-farmaceutico.
Per sostenere questo progetto la raccolta di finanziamenti e la ricerca di soci è
fondamentale, solo tramite la collaborazione con diverse realtà industriali e
agricole sarà possibile dar vita a questo futuro progetto imprenditoriale,
chiamato simbolicamente YoutHemp, Gioventù e Canapa.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Capitolo I
USCIRE DALLA SCHIAVITÚ DEL PETROLIO
DIPENDENZA DA UNA MATERIA PRIMA NON PRESENTE
SUL TERRITORIO NAZIONALE:
La quasi completa assenza di petrolio sul territorio nazionale indebolisce
l’economia dello stato che è obbligato a dover acquistare il greggio da stati
stranieri. Questa politica economica antinazionalista basa i suoi affari su
rapporti con paesi come Libia, Iran, Iraq e Arabia Saudita, molti dei quali sono
attualmente in guerra e instabili politicamente; qui sono coinvolte dinamiche
geopolitiche capitalistiche di sfruttamento e di sottomissione, economica e
sociale, alla radice dei problemi globali di questi tempi di crisi.
In secondo luogo impedisce lo sviluppo di una rete economica ed energetica
locale, legata al territorio e ai piccoli produttori i quali si vedono
completamente esclusi e drammaticamente impoveriti da questo tipo di
business, da sempre nelle mani delle grandi multinazionali petrolifere.
Queste dinamiche vedono da un lato i piccoli consumatori, obbligati a
sottostare alle leggi del mercato e del petrolio, incapaci di trovare un
alternativa a questa fonte energetica sempre più cara e inquinante. Dall’altra
le grandi multinazionali che da sempre controllano un business da miliardi di
dollari l’anno; queste, grazie ad introiti stratosferici, sono diventate così
ricche e potenti da essere
in grado di influire sulle
politiche
nazionali,
assicurandosi stabilità e
agevolazioni al proprio
business. Queste lobby,
dalle
dimensioni
inimmaginabili, operano
nei propri interessi in
tutto il mondo incuranti
degli effetti che le loro
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
azioni e i loro prodotti causano alle popolazioni coinvolte e all’ambiente.
Questo enorme potere rende per la gente comune impossibile sovvertire lo
stato delle cose, la dipendenza energetica dal petrolio è diventata parte
integrante e pilastro stesso del sistema capitalistico in cui viviamo.
DIPENDENZA DA UNA MATERIA PRIMA NON RINNOVABILE:
Il petrolio, in termini scientifici, è il prodotto ottenuto a partire da residui
organici di piante e animali tramite complesse trasformazioni biochimiche
avvenute nell’arco di migliaia di anni. Il prodotto ottenuto presenta un
altissimo contenuto di sostanze carboniose che lo rendono per questo motivo
ideale per la produzione di carburanti e plastiche. Questi residui fossili hanno
impiegato migliaia di anni per accumularsi ma vengono consumati e bruciati
in un arco di tempo molto breve se paragonato al processo di formazione,
questo fa del petrolio una materia prima non rinnovabile la cui disponibilità è
continua diminuzione. Con la velocità con cui viene estratto infatti si stima
che potrà esaurirsi nell’arco di qualche decennio.
L’utilizzo, e in particolar modo la combustione del petrolio, porta alla
formazione di enormi quantità di gas serra, soprattutto anidride carbonica,
responsabile di fenomeni climatici devastanti per l’equilibrio del nostro
pianeta.
TOSSICITA’ DELLE SOSTANZE UTILIZZARE DURANTE LE TRASFORMAZIONI:
L’industria che ruota attorno al petrolio, l’industria petrolchimica, è molto
vasta e articolata, la sua duttilità infatti permette di ottenere una grande
quantità di prodotti e sottoprodotti. Nei processi chimici coinvolti durante la
trasformazione del greggio sono impiegate un gran numero di sostanze
tossiche e nocive, come solventi organici, acidi e basi forti, sostanze
cancerogene e metalli pesanti.
L’utilizzo di un così grande quantitativo di sostanze pericoloso in scale
industriali così grandi comporta rischi per la salute dei lavoratori impiegati e
per l’integrità dell’ambiente.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
PRODUZIONE DI MATERIALI NON BIODEGRADABILI,
DIFFICILMENTE SMALTIBILI E TOSSICI:
La plastica è uno dei maggiori sottoprodotti del petrolio, questo materiale ha
cambiato i sistemi di produzione grazie alla sua duttilità e alla sua facilità di
lavorazione diventando fondamentale all’interno della società moderna.
Ciò che rende grave e pericoloso l’enorme utilizzo questo materiale è il
radicamento della mentalità del ”usa e getta” all’interno della popolazione,
con la conseguente produzione di uno spropositato quantitativo di
spazzatura. L’enorme mole di rifiuti prodotti, sommata al non corretto o
addirittura mancato smaltimento di questi, questo si ripercuote pesantemente
sull’ambiente con conseguenze drammatiche per l’intero ecosistema terreste,
danneggiando e addirittura distruggendo, nei casi peggiori, l’intera flora e
fauna di habitat terresti e marini. L’entità di questi danni è enorme ma la sua
divulgazione non è ne appropriata ne sufficiente per un ottenere un’efficace
sensibilizzazione mondiale.
Le materie plastiche sintetiche sono composte da intricati grovigli di
molecole, definiti polimeri, come ad esempio il polietilene e il polipropilene
comunemente chiamati PET e PTT, i quali risultano essere chimicamente
troppo complessi per essere
decomposti
biologicamente
in
natura. Questo comporta un
caratteristica
ecologisticamente
devastante:
essi
non
sono
biodegradabili e il loro tempo di
degradazione nell’ambiente richiede
tempi molto lunghi, che arrivano
fino
alle
miglia
di
anni,
decisamente non accettabili se relazionate alle enormi quantità prodotte di
questi materiali.
Il problema sta quindi nella non biodegradabilità del materiale o nell’errato
smaltimento di questo? Entrambi sono punti cruciali su cui è necessario
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
intervenire: il primo implica lo sviluppo di materiali eco-friendly in grado di
sostituire efficacemente la plastica, ed ecco le bioplastiche, e il secondo punto
necessita di più efficaci strutture di riciclo unita ad una maggiore coscienza
del riciclo da parte della popolazione.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Capitolo II
ENTRARE NEL MONDO DELLA CANAPA
Lo scopo di questo lavoro è quello di, oltre ad evidenziare i problemi e le
conseguenze arrecate dall’economia capitalista e consumista improntata
sull’uso del petrolio e delle materie plastiche non biodegradabili, mostrare
nuove materie prime e alternative ai classici metodi di produzione industriale.
Al centro di questo progetto viene posta una materia prima tanto conosciuta
quanto discriminata, e questa è la Canapa Industriale, pianta dalle origini
millenarie da sempre utilizzata dall’uomo per la sua duttilità, abbondanza in
natura, facilità di coltivazione e ottime proprietà, sia meccaniche che
salutistiche.
STORIA DELLA CANAPA, PROIBIZIONISMO E RISCOPERTA:
La pianta di canapa è stata legata all’economia dell’uomo da tempi così
remoti che oggi non è facile capire con precisione dove e quando essa ha fatto
la sua comparsa, ritrovamenti archeologici dimostrano che l’utilizzo della
canapa da parte dell’uomo risale a diverse migliaia di anni fa. La facilità con
cui la canapa si adatta al clima in cui viene piantata le permette di crescere
dalle pianure fino ai 1500 metri di altitudine, rendendola in passato una
pianta molto coltivata e molto redditizia per l’uomo.
In un passato non molto lontano l’Italia era la seconda nazione al mondo per
produzione di canapa, agli inizi del ‘900 gli ettari destinati nel nostro paese a
tale coltura erano circa 80.000, una cifra davvero importante se considerato
che oggi sono solamente 1.289 gli ettari coltivati.
Le innumerevoli qualità di questa pianta furono però al tempo stesso la sua
condanna, così negli anni ’30 gli Stati Uniti decretarono il proibizionismo
della Marijuana con il Marijuana Tax Act del 1937, impedendo la coltivazione
di tutte le sue varietà tra cui la canapa. Alla base di questa scelta politica c’era
un forte fondamento economico, le grandi industrie petrolchimiche come la
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Dupont, la Gulf Oil e la Standard Oil, l’industria cartaria di William Randolph
Hearst e la nascente industria farmaceutica finanziata da John Davison
Rockefeller fecero fronte comune e decisero che i prodotti naturali, tra cui
quelli ottenuti dalla canapa, costituivano un pericoloso rivale per le loro
industrie. Il governo statunitense, sotto la pressione di questi colossi
economici mise in atto una azione di propaganda infamante per abbattere la
canapa e la sua crescente economia; fu adottato il termine messicano
Marijuana e gli vennero dati i connotati di una “droga” capace di far compiere
efferati crimini ai consumatori. La politica proibizionista fu poi diffusa nel
resto del mondo una volta che gli USA vinsero la seconda guerra mondiale e
furono nella posizione di dettare legge nello scacchiere geopolitico mondiale.
Le sorti dell’economia mondiale subirono un grande cambiamento da allora:
le fibre sintetiche, in primis il nylon, sostituirono le fibre naturali cellulosiche
della canapa, le navi moderne fecero a meno delle corde e delle vele di
canapa, le industrie tessili trovarono molto più vantaggioso l’uso del
sintetico, gli oli vegetali vennero anch’essi sostituti con quelli sintetici
derivati dal petrolio, le scoperte in campo scientifico sulle plastiche sintetiche
ad opera di Giulio Natta e Karl Ziegler eliminarono le possibilità delle
nascenti bioplastiche e la tanto storica e popolare canapa, che tanto aveva
fatto per l’uomo, assunse il nome di “marijuana”, droga da bandire e
dimenticare.
Negli ultimi anni però, grazie ad recuperata cultura, improntata sulle materie
rinnovabili e sulla green economy, la canapa e i suoi utilizzi sono tornati alla
luce del sole, facendo rinascere l’interesse per la canapicoltura in diverse aree
europee. La Comunità Europea, con Regolamento del Consiglio n. 1308 del
29.06.’70, ha previsto degli aiuti economici per i produttori di canapa da fibra
cellulosica. L’aiuto è concesso solo a produzioni di canapa da fibra, ottenuta
da sementi certificate ed iscritte in un elenco in cui figurano tutte quelle
specie il cui peso di THC non è superiore allo 0,3% (mg/g).
Sono già diverse le aziende in Italia e nel mondo che si occupano di canapa,
ma questo non è abbastanza; l’enorme potenziale legato a questa pianta deve
essere chiaro alla popolazione, la quale deve essere informata e sensibilizzata
al riguardo.
Devono essere riscoperte le tecniche di coltivazione e di lavorazione, ben
conosciute dai nostri antenati, quasi dimenticate dopo più di 50 anni di
proibizionismo. L’economia che potrebbe nascere dalla trasformazione di
questa pianta nei suoi prodotti potrebbe ribaltare le sorti economiche di
diversi paesi oggi in crisi, garantendo profitti e lavoro a moltissime persone.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
LA PIANTA DI CANAPA:
La Canapa Sativa è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaeae,
essa si contraddistingue dalla pianta di Marijuana per la quasi totale assenza
di Δ9-tetraidrocannabinolo, conosciuto comunemente come THC e
responsabile degli effetti psicoattivi sulla mente. Le due piante, per quanto
simili in aspetto, sono molto diverse: la marijuana è considerata infatti una
droga in alcuni paesi del mondo mentre la canapa industriale è una
preziosissima fonte di fibra, omega 3 e Cannabidiol (CBD), a quest’ultimo si
sono attribuite negli ultimi anni di ricerca un gran numero di proprietà
benefiche e guaritrici.
È di fondamentale importanza creare un netto spartiacque tra queste due
piante, la Canapa Industriale e la Marijuana, e far capire che la canapa è una
materia prima di vitale importanza per l’economia e per lo sviluppo
sostenibile mondiale, e non una sostanza stupefacente come ingenuamente si
può credere, o forse si è voluto far credere.
UN’ALTERNATIVA RINNOVABILE:
Una delle ragione guida che sta portando alla riscoperta della canapa è che i
suoi derivati naturali sarebbero in grado di sostituire quasi totalmente i
materiali derivati dal petrolio. La canapa è in grado di offrire alternative in
praticamente tutti i settori dell’industria moderna, garantendo sempre
prodotti di qualità, a volte persino superiore ai derivati del petrolio, con il
vantaggio che questi prodotti sono derivati da una materia rinnovabile e che
il loro riciclo risulta essere naturale in quanto sono materiali biodegradabili.
Analizzeremo qui di seguito i prodotti e i rispettivi campi di applicazione
della canapa:
I.
Alimentazione
I semi di canapa, ricchissimi di proteine, vitamine,
sali minerali, fibre e acidi grassi insaturi sono la
materia prima per due fondamentali e caratteristici
prodotti della cucina mediterranea: la farina e l’olio.
La prima con un bilanciato contenuto di acidi grassi
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
insaturi ω3 e ω6, un alto contenuto di fibre (20%) e di proteine (23%) la
rendono un prodotto base ideale per innumerevoli prodotti culinari.
L’olio risulta essere un’ottima fonte di ω3 e ω6, componenti essenziali per
l’organismo che, oltre ad essere incapace di bio-sintetizzarli autonomamente,
sono rari da trovare nella dieta mediterranea.
II.
Alternative alla Petrolchimica e alla Plastica
Dall’olio è possibile ricavare un gran numero di prodotti industriali come
solventi non inquinanti utilizzati nell’industria chimica in generale e per le
vernici, lubrificanti, mastice e inchiostri per la stampa.
Dalla gran quantità di fibra cellulosica contenuta nella canapa è possibile
ottenere plastiche resistenti e flessibili ma al tempo stesso biodegradabili,
creando una validissima alternativa alle plastiche sintetiche derivate dal
petrolio.
III.
Bioedilizia
Dal canapulo, che costituisce la polpa della
pianta, è possibile ottenere materiali ideali per
l’edilizia, è infatti possibile creare un’alternativa
al cemento, ai mattoni, all’intonaco e ai materiali
isolanti. Questi biomateriali possiedono ottime
qualità termiche e fonoisolanti, rendendoli ideali
per la coibentazione e per l’insonorizzazione
delle strutture.
IV.
Carta per giornali, libri e imballaggi
Dalle fibre e dal canapulo della pianta è possibile ottenere tutti i prodotti
dell’industria cartiera con risultati durevoli e resistenti, con il vantaggio che
le rese in fibra per ettaro della canapa sono 4 volte superiori a quella degli
alberi da cellulosa.
V.
Energia e Biodiesel
Attraverso processi quali la gassificazione e l’idrolisi acida dello stelo di
canapa è possibile ottenere sia l’etanolo sia il metanolo, entrambi utili per
l’industria chimica, per la produzione di energia e per ottenere combustibili
capaci di alimentare motori a scoppio.
Un altro prodotto della canapa è il biodiesel, ottenuto dalla spremitura dei suoi
semi, con grandi spazi di applicazione grazie ai diversi vantaggi che esso
apporterebbe rispetto all’analogo derivato petrolifero: prima di tutto i motori
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
non necessitano di modifiche per poterlo utilizzare come combustibile diesel;
esso è più sicuro da maneggiare e da trasportare in quanto è interamente
biodegradabile e possiede un alto punto di infiammabilità (circa 150°C)
rispetto al carburante diesel di petrolio (circa 65°C).
Il biodiesel possiede inoltre circa l’11% di ossigeno in peso, e non contiene
zolfo, quest’ultimo responsabile di alcuni dei gas tossici prodotti durante la
combustione del carburante. L’utilizzo di biodiesel è in grado inoltre di
prolungare la vita dei motori diesel, in quanto è un miglior lubrificante.
VI.
VII.
VIII.
Fibre tessili
Dalla lavorazione delle fibre di canapa si ottengono trai tessuti naturali più
resistenti al degrado e agli strappi, nella misura di 3 volte superiore al cotone,
rendendo i capi maggiormente durevoli.
La pianta non ha bisogno di pesticidi e la sua resa per ettaro è del 300%
superiore a quella del cotone, il quale per la sua coltivazione richiede l’utilizzo
di pesticidi.
Grazie alla fibra cava contenuta all’interno il tessuto rimane caldo d'inverno e
fresco d'estate. Una volta le fibre di canapa venivano impiegate anche per le
vele, i cordami e per le tele da pittura.
Cosmesi
Dall’olio sono ottenibili diversi prodotti fitocosmetici, come creme corpo e
viso rigeneranti (grazie all’alto contenuto di ω3), saponi e bagno doccia,
dentifrici, oli essenziali e profumi.
Medicina
La pianta di canapa contiene al suo interno molte molecole fisiologicamente
attive e compatibili con il nostro corpo, la maggior parte delle quali
appartiene alla famiglia dei cannabinoidi. Bisogna ricordare che la canapa
industriale è priva del principio attivo THC, responsabile di buona parte degli
effetti salutistici qui sotto riportati.
Già da diversi anni sono in commercio farmaci a base di queste sostanze, essi
però vengono venduti a prezzi proibitivi per i pazienti, rendendo difficile il
loro consumo. La ricchezza e la complessità di molecole presenti nella pianta
lasciano grandi spazi di ricerca per la farmacia: i complicati processi di azione
dei cannabinoidi sono tutt’oggi sotto studio.
I farmaci derivati da canapa e marijuana sono in grado di alleviare forti dolori
fisici, gli spasmi muscolari (sclerosi multipla e morbo di Parkinson). Possono
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
migliorare le condizioni dei pazienti con asma, convulsioni epilettiche,
glaucoma, e disturbi neurodegenerativi con il morbo di Alzehimer e di
Parkinson. È inoltre possibile affievolire gli effetti collaterali della
chemioterapia e l’inappetenza nei malati di Aids e di cancro.
IX.
Protezione e depurazione del suolo
La canapa è una pianta la cui coltivazione apporta con un enorme effetto
benefico all’ambiente, essa è autocompatibile, ossia può essere coltivata più
volte nello stesso terreno senza impoverirlo, contrariamente a quanto avviene
con la maggior parte delle piante.
Migliora il terreno sul quale è coltivata, infatti le sue radici rilasciano azoto,
nutrimento indispensabile per le piante, e assorbono i minerali presenti nel
terreno che vengono concentrati nelle foglie, ricoprendo un ruolo purificatore
per l’ambiente (fitodepurazione). Le lunghe radici inoltre evitano il fenomeno
dell’erosione dei territori, garantendo la compattezza e la resistenza di questi
contro i fenomeni climatici.
La pianta è un ottimo convertitore di anidride carbonica in ossigeno, quindi
contribuisce alla diminuzione dell'effetto serra; essa non ha bisogno di
pesticidi o concimi chimici fertilizzanti, quindi la sua coltivazione è più
economica e più ecologica, garantendo un minore impatto ambientale rispetto
ad esempio la lino e al cotone.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Nell’immagine sottostante sono stati riportati i moderni utilizzi della pianta di
canapa collegati alle rispettive parti della pianta impiegate.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Capitolo III
IL PROGETTO
Questo lavoro racchiude al suo interno un progetto concreto per avviare un
attività economica basata sulla coltivazione e sulla lavorazione della pianta di
canapa. Il progetto vuole abbracciare entrambi gli ambiti lavorativi legati alla
canapa, la coltivazione della pianta e la lavorazione dei suoi prodotti, in
particolar modo dei semi.
LA COLTIVAZIONE:
Il progetto vuole partire dalla coltivazione della pianta in sé, utilizzando e
convertendo i terreni abbandonati ed incolti in oasi verdi, sfruttando le
qualità della canapa per trattare quei territori che hanno bisogno di essere
bonificati o che sono a rischio di frana.
Questo progetto si rivolge a tutti coloro che sono in possesso di terreni e che
vogliono partecipare attivamente a questa rivoluzione agricolo-industriale
piantando nei propri campi canapa industriale.
In Italia è si può coltivare canapa industriale utilizzando semi registrati
nell’Unione Europea che abbiano un contenuto massimo di THC certificato
dello 0,2% (mg/g). Attualmente i produttori italiani di sementi certificate sono
Carmagnola, la Fibranova e l’Eletta Campana.
Le varietà di canapa disponibili si distinguono in dioiche e monoiche: le prime
generano piante maschili e piante femminili. Dopo la fioritura le piante
maschili muoiono mentre nelle piante femminili maturano i semi; le piante
monoiche, quasi totalmente ermafrodite, presentano fiori maschili e
femminili contemporaneamente sulla stessa pianta.
In questo progetto sarà necessaria principalmente la coltivazione di varietà
monoiche sono utilizzate per la raccolta dei semi. La strategia che si vorrebbe
applicare vuole puntare prima sulla coltivazione di piante da seme, da cui
sono ottenibili un gran numero di prodotti economicamente rilevanti, e poi
successivamente integrare la coltivazione di piante da fibra.
La quantità di seme consigliata è di 50 Kg per ettaro nel caso in cui si
vogliano ottenere piante da fibra, mentre per piante da seme è meglio usare
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
30 Kg di sementi per ettaro. La semina può essere effettuata utilizzando una
seminatrice da grano oppure una seminatrice da mais con disco adattato per
il seme di canapa, a 15/20 centimetri tra le file, poco profondo (1-2 cm) su un
terreno preparato che abbia un'umidità sufficiente alla germinazione.
La canapa è importante ricordare è auto diserbante, ovvero non necessita di
diserbanti (con un migliore impatto ambientale rispetto alle altre colture e
facendo risparmiare gli agricoltori), in quanto le piante di canapa crescono
più velocemente delle infestanti, soffocandole. Nel caso in cui si vogliano
ottenere piante da seme, le quali crescono più rade, può essere necessaria
la sarchiatura, ovvero una lavorazione del terreno che consiste nel taglio o nel
rimescolamento del suo strato superficiale.
Normalmente la pianta non ha bisogno di irrigazione, al contrario, il ristagno
di acqua può portare alla morte delle piante.
La canapa inoltre migliora la struttura del terreno grazie all'abbondante e
profondo apparato radicale e al rilascio di foglie a fine ciclo
Il raccolto viene effettuato verso metà agosto, 10 giorni dopo la fine della
fioritura delle piante maschili. Le piante vengono falciate con una trebbiatrice
e vengono lasciate nel campo per circa 30/40 giorni per farle macerare
parzialmente, vengono così imballate con una pressa in rotoballe.
Se la coltivazione è finalizzata alla produzione di seme, la trebbiatura è
relativamente facile in quanto gli esemplari non raggiungono stature troppo
elevate (fino ai 2,5 metri), mentre per la produzione di piante da cellulosa (le
quali possono raggiungere i 5 metri di altezza) la trebbiatura risulta essere
un’operazione più complicata.
Subito dopo la trebbiatura il seme deve essere essiccato perché se fermenta si
deteriora irrimediabilmente. Alla sera il seme trebbiato deve essere messo
subito nell’essiccatoio ad aria ad una temperatura inferiore ai 45 C°; in
mancanza dell’essiccatoio lo si può stendere su una pavimentazione in strato
non superiore ai 5 cm, rimuovendolo nei giorni successivi in modo che
prenda aria e senza schiacciarlo (fonte AssoCanapa).
La canapa dà le rese più elevate nei terreni sciolti e freschi. In recenti
sperimentazioni condotte dall’Università di Pisa con la varietà Carmagnola si
sono superati i 160 q/ha. Per quanto riguarda la resa media in seme delle
varietà dioiche varia da 4 a 8 q/ha a seconda delle varietà e delle condizioni
climatiche a cui la pianta è esposta.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Per dar vita a questo progetto agricolo sono necessarie persone con
esperienza
nell’agricoltura
e,
nello
specifico,
che
conoscano
approfonditamente il mondo delle canapa, che siano capaci di lavorare la
terra e che sappiano usare i macchinari necessari. Un altro punto
fondamentale è che queste persone debbano avere iniziativa, competenza e
fantasia per entrare in questo ambizioso ma ragionevole progetto sociale,
economico e ambientale.
BILANCIO ECONOMICO AGRICOLO:
Si cercheranno di raggruppare qui di seguito le maggiori fonti di spesa e di
guadagno aderenti al lavorato e al prodotto agricolo per rendere più evidente
la fattibilità di questo fruttuoso investimento (fonte TOSCANAPA).
All’interno della Tabella 1 sono state raggruppate le fonti di spesa inerenti
alla lavorazione della terra e il costo dei materiali necessari per ottenere come
prodotto finale i semi e le paglie di canapa, operando su una superficie di un
ettaro. I ricavi ottenuti da questi due prodotti base sono stati calcolati nella
Tabella 2.
Mediante questi dati è possibile trarre un primo bilancio economico, riportato
in Tabella 3, ottenuto dalla sola vendita dei prodotti ottenuti dal campo,
senza eventuali trasformazioni secondarie. Bisogna sottolineare che ricavi
maggiori sono raggiungibili attraverso l’ulteriore lavorazione della paglia e
dei semi, ottenendo prodotti più raffinati e economicamente più rilevanti.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
SPESE
Costo €/Kg
Voce spesa
Sementi
Trasporto e consegna
Preparazione terreno
Semina
Trebbiatura seme
Condizionatura seme
Sfalcio - ranghinatura
Raccolta paglie - pressa
5,5 (50 Kg/ha)
Totale
Importo €/ha
275
30
200
50
130
80
30
120
915 €/ha
Tabella 1 Spese relative al lavoro agricolo
Voce guadagno
GUDAGNI
Prezzo €/t
Semi
Paglie
1500 (0,8 t/ha)
150 (8 t/ha)
Importo €/ha
1200
1200
2400 €/ha
Totale
Tabella 2 Guadagni dalla vendita di semi e paglie greggi
BILANCIO
GUADAGNI
2400
SPESE
915
RICAVATO
1485 €/ha
Tabella 3 Bilancio dal lavoro agricolo
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LA TRASFORMAZIONE PRIMARIA:
Una volta che le piante hanno raggiunto il grado di maturazione e di sviluppo
desiderato si procede con la trebbiatura: a seconda del tipo di filiera a cui la
pianta appartiene, se tessile, cartaria, da biomassa o da seme la falciatura
avviene in maniera differente. In questo progetto, che punta sulla lavorazione
del seme, la raccolta viene operata utilizzando la mietitrebbiatrice.
Una volta raccolte, le piante devono essere separate nei tre componenti
costituenti: la fibra, il canapulo e il seme; per far questa operazione è
necessario un macchinario industriale il cui prezzo e dimensioni non sono
alla portata di questo progetto. In Italia gli stabilimenti che operano questa
trasformazione sono due e si trovano in Piemonte presso AssoCanapa, e in
Puglia presso South Hemp Tecno. Questi due impianti sono il punto di
riferimento per tutti i coltivatori e lavoratori di canapa in Italia, in attesa che
altri vengano aperti nel resto del territorio.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
LA TRASFORMAZIONE SECONDARIA DEI SEMI:
Una volta che la pianta è stata divisa nei suoi componenti principali (seme,
fibra e canapulo) si possono operare una serie di lavorazioni e trasformazioni
che raffineranno il prodotto finale.
Questo progetto vuole partire dalla lavorazione del seme per ottenere
prodotti secondari con un alto valore qualitativo ed economico, senza togliere
la possibilità di abbinare la lavorazione del canapulo e della fibra durante lo
sviluppo e crescita dell’azienda.
I semi vengono trasformati in olio mediante l’estrazione a freddo; questa
operazione viene effettuate tramite una macchinario industriale per la
lavorazione dei semi che da come prodotti un olio greggio e un residuo solido
chiamato pannello greggio. L’olio dovrà essere successivamente filtrato
tramite un apposito filtro, rendendolo così commercializzabile come olio di
canapa commestibile, mentre il residuo solido può essere convertito, già al
momento della sua produzione tramite un’apposita estensione della
macchina, in pellet, utilizzabile come combustibile all’interno delle stufe
senza l’apporto di modifiche.
Dai semi e dal pannello, come mostrato in Tabella 4, mediante le apposite
strumentazioni farmaceutiche, è possibile produrre integratori alimentari di
acidi grassi ω3 e ω6, mentre dal pannello greggio si possono ottenere
integratori proteici.
LAVORAZIONE DEI SEMI E DEL PANNELLO GEGGIO
Materia prima
Semi
Semi
Semi
Semi
Pannello
Pannello e semi
Prodotto
Biscotti ai cereali
Biscotti alla frutta secca
Müsli
Cioccolato
Pellet
Integratori proteici e di ω3 e ω6
Tabella 4 Prodotti ottenuti dalla lavorazione dei semi e del pannello greggio
Dall’olio di semi è possibile produrre un gran numero di prodotti cosmetici
come mostrato in Tabella 5 . Per avviare la produzione di una gamma
cosmetica di prodotti sono necessari un laboratorio farmaceutico, anche di
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
moderate dimensioni inizialmente, e di persone con esperienze nel settore
della cosmesi, sia tecnico produttivo che di immagine e vendita del prodotto.
LAVORAZIONE DELL'OLIO
Materia prima
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Olio
Prodotto
Olio viso anti age con ω3
Crema viso anti age giorno e notte con ω3
Sapone vegetale
Bagno doccia
Balsamo per capelli
Shampoo per capelli
Olio per massaggi
Crema doposole
Crema mani con oli essenziali dermopurificanti
Crema piedi
Crema corpo fluida
Estratto di Cannabidiol (CBD)
Estratto per olii essenziali aromatici
Estratto per sigaretta elettronica
Dentifricio
Colori ad olio
Tabella 5 Prodotti ottenuti dalla lavorazione dell’olio di semi
Mediante la macinazione e la raffinazione dei semi si ottiene una farina molto
ricca in proteine lei cui applicazioni si estendono a tutti i livelli della
gastronomia. In Tabella 6 sono stati raggruppati i principali sottoprodotti
ottenibili dalla farina di semi di canapa. È possibile effettuare un’ulteriore
lavorazione sul seme, la decorticazione, rimuovendo la parte più esterna del
seme (tegumento), rendendoli in proporzione più ricchi di acidi grassi e
proteine, mentre vengono impoveriti in carboidrati.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
LAVORAZIONE DELLA FARINA
Materia prima
Farina
Farina
Farina
Farina
Farina
Farina
Farina
Farina
Farina
Prodotto
Farina impacchettata
Pasta asciutta
Pasta fresca
Pasta sfoglia
Pane
Taralli
Grissini
Torte
Biscotti
Tabella 6 Prodotti ottenuti dalla lavorazione della farina
I costi relativi alle operazioni di trasformazione citati in questa sezione sono stati
riportati successivamente all’interno del “bilancio economico trasformazione
secondaria”.
.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
BILANCIO ECONOMICO TRASFORMAZIONE SECONDARIA:
LAVORAZIONE SEMI → OLIO
Materia prima
5 Kg Semi → 1 L Olio
1 L Olio
1 L Olio
Operazione
Estrazione olio a freddo
Imbottigliamento
Etichettamento
COSTO TOTALE per 1 L Olio
Costo unitario (€)
1,7
0,5
0,5
2,7
Tabella 7 Costi di lavorazione dei semi per ottenere un litro d’olio di semi di canapa
LAVORAZIONE PANNELLO GREGGIO → FARINA PROTEICA
Materia prima
1 Kg di Pannello
1 Kg di Farina proteica
Operazione
Macinazione - Raffinazione
Imballaggio
COSTO TOTALE per 1 Kg di Farina
Costo unitario (€)
0,2
0,25
0,45
Tabella 8 Costi di lavorazione del pannello greggio per ottenere farina proteica
LAVORAZIONE SEMI → FARINA E SEMI DECORTICATI
Materia prima
1 Kg Semi
1 Kg Semi decorticati
1 Kg Semi decorticati
1 Kg Farina
Operazione
Decorticazione seme
Macinazione - Raffinazione
Imballaggio
Imballaggio
COSTO TOTALE per 1 Kg Semi Decorticati
COSTO TOTALE per 1 Kg Farina
Costo unitario (€)
0,35
0,2
0,25
0,25
0,6
0,8
Tabella 9 Costi di lavorazione dei semi per ottenere semi decorticati e farina
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
LAVORAZIONE DELLA PAGLIA → TRINCIATO
Operazione di
Quantità
Prodotto
produzione
A
7 Tonn
Trinciato
B
11 Tonn
Trinciato
30 g
2 g x 20
Costo
trinciatura
700
1100
Trinciato fumabile
Bustina di tè
Prezzo Ricavo Ricavo
unitario lordo
netto
350 (€/t) € 2.450
€ 1.750
350 (€/t) € 3.850
€ 2.750
€5
€4
Tabella 10 Bilancio relativo alla lavorazione della paglia in trinciato ed altri prodotti derivati
A. lavorazione delle paglie residue della mieti-trebbiatura (8 ton/ha). In questo caso le varietà sono
monoiche di taglia bassa e la raccolta viene effettuata tardivamente. Il ricavo dei prodotti si aggiunge
al ricavo dei semi.
B. lavorazione delle paglie falciate in epoca di fioritura (12 ton/ha). In questo caso le varietà sono
dioiche di taglio medio alto e la raccolta avviene in estate piena. In questo caso non potremo contare
sul ricavo dei semi.
In Tabella 10 e in Tabella 11 sono stati calcolati due ipotetici bilanci per la vendita
di prodotti al dettaglio e all’ingrosso ottenuti da un ettaro di piantagione.
BILANCIO – VENDITA ALL’INGROSSO
Quantità
1000
1
1
1
1
Prodotto
Kg semi grezzi
Litro Olio
Kg Pannello greggio
Kg Farina proteica
Kg Semi decorticati
Prezzo unitario
all’ingrosso
€ 1,5
€ 15
€1
€6
€ 9,50
Calcolo
€1,5 x 1000 Kg
€15 x 200 L
€1 x 700 Kg
€6 x 600 Kg
€9,5 x 800 Kg
Ricavo
lordo
€ 1.500
€ 3.000
€ 700
€ 3.600
€ 7.600,00
Costo
€ 700
€ 1.700
€ 270
€ 480
Ricavo
netto
€ 800
€ 1.300
€ 700
€ 3.330
€ 7.120
Tabella 11 Bilancio relativo alla vendita all’ingrosso di prodotti ottenuti da 1 Ton. di semi
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
BILANCIO – VENDITA AL DETTAGLIO
Quantità
1
1
1
6
1
1
Prezzo unitario
al dettaglio
Litri Olio
€ 40
Kg Pannello greggio € 1
Kg Farina proteica
€9
Kg Pellet
€ 10
Kg Semi decorticati € 20,00
Kg Farina
€8
Prodotto
Calcolo
€40 x 200 L
€1 x 700 Kg
€9 x 600 Kg
€ 10 x 700 Kg
€20 x 800 Kg
€ 8 x 800 Kg
Ricavo
lordo
€ 8.000
€ 700
€ 5.400
€ 7.000
€ 16.000
€ 6.400
Costo
€ 2.700
€ 270
€ 480
€ 640
Ricavo
netto
€ 5.300
€ 700
€ 5.130
€ 7.000
€ 15.520
€ 5.760
Tabella 12 Bilancio relativo alla vendita al dettaglio di prodotti ottenuti da 1 Ton. di semi
In Tabella13 si è esteso il bilancio ad una realistica piantagione di 10 ettari di canapa
selezionando una combinazione di prodotti commerciabili e tenendo conto del costo della
mano d’opera di quattro lavoratori.
BILANCIO DI PRODUZIONE DA 10 ETTARI
COLTIVATI A CANAPA INDUSTRIALE
Voce di bilancio
Vendita paglie all'ingrosso
Vendita olio al dettaglio
Vendita pellet al dettaglio
Spese agricole
Stipendio annuale 4 operai
TOTALE
Prodotti e
Voce costi
Rotoballe
Bottiglie olio
Sacchi pellet
Materiali,
energia e
lavorazione
Mano d’opera
150 €/tonn
40 €/L
1,7 €/Kg
80 tonn
2000 L
7000 Kg
Valore al netto
delle spese di
lavorazione
+ 12.000
+ 53.000
+ 11.900
915 €/ha
10 ha
- 9.150
10 €/h
1600 h/anno - 64.000
Prezzo
unitario
Quantità
+ 3.750
Tabella 13 Bilancio complessivo per un ciclo di produzione annuale tenendo conto dei costi di produzione e del
costo della mano d’opera. Sono esclusi i costi di investimento aderenti all’acquisto dei macchinari industriali e
agricoli, delle tasse agricole e degli interessi degli eventuali prestiti bancari.
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
PREVENTIVI SUI MACCHINARI
MACCHINARI
AZIENDA
PREVENTIVANTE
O MOTORE DI RICERCA
PREVENTIVO
Vero Energia Italia S.r.l.
Cervi (RAVENNA)
17.000€ + IVA*
IMPIANTO
OLEARIO
- Macchina spremitrice OLEO 20 (20 Kg/h)
- Chiarificatore VERO C 200
- Filtropressa VERO FP 20
- Serbatoio di stoccaggio INOX.
TRATTORE
Modelli vari
Agriaffaires.it
Affaretrattore.it
Da 5.000€ a
25.000€ + IVA*
ARATURA
Modelli vari
Agriaffaires.it
Affaretrattore.it
Da 1.000€ a
12.000€ + IVA*
Macchina seminatrice da mais o da grano
modificata
Agriaffaires.it
Affaretrattore.it
da 600€ + IVA a
5.000€ + IVA*
- Mietitrebbiatrice Laverda 3890 con testata
specifica da girasole.
- Mietitrebbiatrice autolivallante New
Holland AL59
- Mietitrebbiatrice modificata Laverda M84
Agriaffaires.it
Affaretrattore.it
Da 18.000€ +
IVA a 60.000€ +
IVA*
SEMINA
RACCOLTA
TOTALE
calcolato sul
valore medio
80.300€ + IVA*
Tabella 14 Elenco preventivi per i macchinari necessari per l ’avvio dell’azienda agricolo-industriale.
* sono escluse le spese di trasporto/consegna
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
Capitolo IV
CONCLUSIONI & PROPOSITI
Questo lavoro di ricerca ed informazione vuole tracciare una linea guida sulla
strategia da adottare per l’attuazione di un progetto ecosostenibile basato sulla
coltivazione e sulla lavorazione della pianta di canapa, raccogliendo dati e
argomentazioni dai principali gruppi di attivisti del settore e mettendo a frutto i
miei studi e le mie conoscenze acquisite.
Ho voluto tracciare un quadro dettagliato delle possibili applicazioni e dell’enorme
potenziale che la pianta di canapa possiede, rendendo evidenti i benefici e i
possibili ricavi ottenibili da questo settore emergente, completamente integrato
negli schemi della green economy, basato su un lavoro tradizionalmente italiano,
legato al territorio e alla piccola industria.
Sta ora agli investitori valutare il progetto e la fattibilità dello stesso. Confido nel
fatto che essi entrino in un ottica di sostenibilità e non di puro profitto, e al tempo
stesso che valutino questo lavoro come l’ambizioso progetto di un giovane laureato
in chimica industriale, e non in economia.
È cruciale che la politica e il mondo dell’imprenditoria comprenda che l’unico modo
per uscire da questa intricata ed estesa crisi economica, sociale e ambientale, sia
credere, incentivare e investire in idee ecosostenibili che coinvolgano il maggior
numero di giovani, in modo che essi abbiano qui lo spazio di esprimersi e di
crescere professionalmente in un ambiente lavorativo sano.
Un giovane Laureato
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CANAPA INDUSTRIALE – Futuro sostenibile
CONTATTI
Matteo Maria Melosini
+39 393 2556496
[email protected]
Largo Ludwig Van Beethoven, 1
Gallarate (VA) 21013
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