Agriturismo La Meridiana | Abruzzo

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Agriturismo La Meridiana | Abruzzo
Agriturismo La
Meridiana
“Informazioni Utili sull' Abruzzo e
la Provincia di Teramo”
Info:
Tel. 0861/786336 – 349/1540250 - 338/3641307
www.agriturismolameridiana.it
www.agriturismolameridiana.blogspot.com
La cucina abruzzese
La cucina tipica abruzzese ha origini antiche ed è proprio a Villa Santa Maria che nacque la prima
scuola alberghiera della storia; organizzata da Ferrante Caracciolo che convocò i giovani della
zona nel suo castello e svelò loro i segreti della sua arte culinaria. Da allora i cuochi abruzzesi,in
particolare quelli di Villa Santa Maria, divennero famosi in tutto il mondo.
La cucina abruzzese trae i suoi prodotti dall'agricoltura,dalla pesca e dalla pastorizia, questo a
dimostrazione di quanto sia ricca e varia la tradizione culinaria dell'Abruzzo.
Tra i piatti più tipici dell'Abruzzo ci sono i maccheroni alla chitarra, ottenuti passando l'impasto di
farina ed uova, su un telaio rettangolare di legno sul quale sono tesi dei sottilissimi fili d'acciaio. I
maccheroni vengono conditi con sugo di pomodoro e ragù d'agnello.
Nelle occasioni speciali si susseguono più di trenta portate miste di carne di pesce, pasta e legumi.
Questa usanza viene chiamata "Panarda" ed ha le sue origini nel 1800. Tutte le portate sono
accompagnate da vini di produzione locale.
Tra i principali piatti tipici abruzzesi i più noti sono: La capra alla neretese, le mazzarelle alla
teramana, le virtù, la cicerchiata, i caggianetti, le scrippelle 'mbusse, le fregnacce, il tacchino alla
canzanese.
I vini della Val Vibrata
La viticoltura era praticata in Abruzzo fin da tempi antichissimi, come testimonia Plinio il Vecchio,
che nelle sue opere parla di "Vinam Trebulanum". La produzione del vino si è poi tramandata nei
secoli giungendo agli attuali 36 000 ettari di vigneto. I vigneti si trovano soprattutto nella provincia
di Chieti, ma la provincia di Teramo spicca per la qualità dei suoi prodotti.
In particolare i più importanti produttori della zona che si estende sulle colline di Colonnella,
Controguerra, Corropoli e Torano nel 1996 si sono riuniti ed hanno istituito la Denominazione di
Origine Controllata per alcune tipologie di vino prodotto in questo territorio. Alla base di questa
produzione restano sempre il Montepulciano e il Trebbiano d'Abruzzo, oltre a questi vini c'è lo
spumante, ottenuto da uve Trebbiano (60 %) unite ad uve Chardonnay, Verdicchio, Pecorino, il
Novello, il passito bianco e il passito rosso.
L'itinerario per visitare le più importanti cantine di questa zona parte da Colonnella, paesino
rinascimentale, da cui si gode di un bellissimo panorama, sia sulla Val Vibrata che sulla Vallata del
Tronto, e dove si possono gustare sia i vini della cantina sociale di Colonnella, sia i vini della
cantina Lepore, di cui ricordiamo il Montepulciano D'Abruzzo Riserva Luigi Lepore.
Si prosegue per Controguerra, con il suo antico torrione medioevale, dove, sul versante Nord del
Tronto si trova l'azienda di Camillo Montori, le cui etichette più note sono "Leneo Moro", "Leneo
D'Oro" e "Poderi di Fonte Cupa". Sempre nei dintorni di Controguerra c'è la cantina sociale di
Illuminati, tra le più antiche della zona, che ha una produzione che sfiora il milione di bottiglie.
Passando per Nereto si arriva a Torano Nuovo dove, tra varie aziende spicca quella di Barone
Pietro Cornacchia, con vigneti a tendone e filare, e con una produzione che per l'85% viene
esportata all'estero, prevalentemente Stati Uniti, Europa del Nord, Giappone e Nuova Zelanda.
Sagre e Manifestazioni
In Abruzzo ogni anno i comuni, e le pro loco organizzano svariate sagre, feste popolari e numerose
manifestazioni per promuovere tipicità dei prodotti enogastronomici e rievocare antiche
tradizioni, che sono parte integrante della cultura regionale. A seguire vi presentiamo un' elenco
degli appuntamenti della provincia di Teramo suddivisi per mese. Per maggiori informazioni in
merito e per le date degli eventi, vi invitiamo a contattare i comuni o le associazioni che le
organizzano.
Sagre e Manifestazioni di Luglio
S.Felice di Torricella
- Festa patronale di San Felice e raduno equestre.
S
Valle Castellana
- Sagra del ricotta e dei prodotti tipici;
- Sagra del pecorino.
Crognaleto
- Sagra del formaggio pecorino;
- Fiera della pastorizia.
Villa Rosa
- Sagra della pecora alla callara
Campovolano di C.
- Sagra del tartufo
Atri
- Sagra sapori d'Abruzzo;
- Atri a tavola.
Mosciano
- Festa della Pizza;
- Festival internazionale di jazz.
Torricella Sicura
- Sagra del minestrone alla torricellese
e della pecora alla callara.
Sant'Omero
- Sagra del baccalà;
- Festa della birra.
Scerne di Pineto
- Sagra della birra.
Montefino
- Festa della Madonna del Carmine;
- Colori e sapori;
- Rievocazione della trebbiatura.
S. Margherita di Atri
- Corso di companie teatrali dialettali.
Martinsicuro
- Sagra del pesce sotto le stelle.
Fano Adriano
- Festa degli Alpini.
Colonnella
- Sagra della pizza;
- Festival jazz italiano.
Tortoreto
- Sagra dei piatti tipici.
Castilenti
- Sagra del maiale "S magn' lu purcell".
Colledara
- Sagra della frittella ornanese.
Cermignano
- Sagra delle fregnacce e degli arrosticini.
Roiano di Campli
- Sagra gastronomica.
Giulianova
- I popoli del mare;
- Tesori di fattoria.
Civitella del Tronto
- Sagra de li maccarù.
Cellino Attanasio
- Sagra dei Cignoli.
Casoli di Atri
- Momenti di vini.
Ancarano
- Sagra del coniglio.
Controguerra
- Sagra enogastronomica;
- Festa del vino.
Castellalto
- Sagra degli antichi sapori.
Morro d'Oro
- Paglio delle contrade.
Nereto
- Festa della famiglia.
Montorio al Vomano
- I piatti del parco.
Poggio-Cono
- Sagra "De lu magnà de na vodd"
Castelli
- Lancio del piatto.
Notaresco
- Festa del grano.
Mutignano
- Sagra del borgo antico.
Roseto degli Abruzzi
- "Lu stenn' mass";
- Roseto Opera prima;
- Soundlabs Festival.
Sant'Onofrio
- Sagra antichi sapori con festa della trebbiatura.
Forcella
- La sagra della trebbiatura.
Corropoli
- Paglio delle botti e rievocazione
della pentecoste celestignana.
Cellino Attanasio
- Sagra dei conigli cellinesi al sugo di papera.
San Nicolò a Tordino
- Pizza in piazza.
Canzano
- Festa della birra;
- Mostra dei ricami e dei merletti antichi e
moderni.
Caprafico
- Sagra della mozzarella.
Befaro
- Sagra degli arrosticini.
Cortino
- Sagra del porcino e del formaggio pecorino.
Sagre e Manifestazioni di Agosto
Alba Adriatica
- Sagra del pesce;
- Carnevale estivo;
- Sagra sapori di mare.
Casoli di Atri
- Sagra degli arrosticini;
- Sagra degli spaghetti al pesto
casolano, anguille e baccalà.
Montepagano
- Mostra dei vini tipici regionali.
Rocca Santa Maria
- Sagra del fungo porcino e dei piatti tipici.
Canzano
- Sagra del tacchino alla canzanese;
- Mostra dei ricami e dei merletti antichi e
moderni.
Montorio al Vomano
- Sagra della torta.
Fontanelle di Atri
- Rassegna di corali e gruppi folkloristici.
Castellalto
- Festa delle birre artigionali.
Corropoli
- Sagra dei prodotti tipici;
- Borgo vivo.
Torricella Sicura
- Sagra del cignale a Ioanella e
gara di cani da tartufo.
Tossicia
- Sagra del timballo;
- I Mendoza nella valle siciliana;
- Sagra della bruschetta.
Basciano
- Sagra del prosciutto e festival del "dubbott"
Atri
- Pizza in piazza;
- Sagra "Sapori d'Abruzzo";
- Sfilata dei carri folkloristici;
- La maggiolata;
- Atri a tavola;
- Festival europeo dei duchi di Acquaviva;
- I sipari dei borghi contadini;
- Sagra tagliolini e fagioli alle pretetulenze.
Tortoreto
- Sagra della vongola;
- Abbuffata di pesce;
- Paglio del barone.
Arsita
- Sagra del coatto.
Giulianova
- Festa della Madonna e
sagra del pesce azzurro;
- Sagra del pesce.
Fano Adriano
- Sagra della scurpellata;
- Festa di San Valentino.
Faiete
- Sagra del tartufo.
Colonnella
- Sagra dei prodotti tipici e delizie della valle;
- Calici di stelle;
- Piacere Colonnella.
Cellino
- Sagra del tartufo.
Torano
- Sagra dei prodotti tipici.
Villa Petto
- Festa dello Scrippelleto.
Campli
- Sagra della porchetta italica.
San Giacomo di Atri
- Artigianato a San Giacomo.
Penna S. Andrea
- Incontro di folklore internazionale.
Castiglione della Valle
- Rievocazione storica in costume d'epoca.
Martinsicuro
- Sagra del pesce azzurro;
- Notte di San Lorenzo;
- Rassegna enogastronomica
"Sapori a Martinsicuro".
Montepagano
- Mostra regionale dei vini tipici.
Rocca Santa Maria
- Sagra del fungo porcino e pecora alla callara.
Garrufo
- Garrufo con gusto.
Ancarano
- Sagra enogastronomica del coniglio italiano.
Aquilano
- Sagra del timballo abruzzese.
Morro D'Oro
- "Defendemos la historia" e
sagra dei prodotti tipici.
Valle Castellana
- La Notte delle paure.
Intermesoli di Pietrac.
- Serata gastronomica.
Montorio al Vomano
- Spaghettata in piazza;
- La vetrina del parco.
Faiete
- Sagra del tartufo.
Forcella
- Sagra della capra.
Montefino
- Sagra "De li maccarun allu carratur".
Torano Nuovo
- Sagra enogastronomica e
mostra mercato dei vini D.O.C.
Castel Castagna
- La mossa del bovino.
Appignano
- Sagra medioevale "Antichi sapori
del borgo e caccia le streghe".
Cortino
- La notte dei briganti.
Sant'Egidio Alla
Vibrata
- Sagra degli gnocchi.
Cermignano
- Fiera di San Bartolomeo.
Cerchiara
- Sagra "De li ciufflett' e ceci".
Sagre e Manifestazioni di Settembre
Arsita
- Festa Patronale.
Cerchiara
- Sagra de li ciufflett' e ceci.
Montorio al
Vomano
- Notti di fine estate.
Cellino Attanasio
- Festa della vendemmia.
Sant' Omero
- Festa di Santa Maria a
Vico.
Sagre e Manifestazioni di Ottobre
Bisenti
- Sagra dell'uva e del vino
montonico.
Intermesoli di
Pietrac.
- Festa della castagna.
Valle Castellana
- Festa della castagna.
Civitella del Tronto
- Halloween.
Sagre e Manifestazioni di Novembre
Sant'Omero
- Castagnata e vino novello.
Campli
- Aspettando San Martino.
San't Onofrio
- Castagnata e vino novello.
Notaresco
- S. Martino itinerante festa del
vinonovello
e delle castagne.
Cellino Attanasio
- Festa di S.Martino .
Cermignano
- Novembrata di S. Martino.
Civitella del Tronto
- San Martino.
Fano Adriano
- Festa di S. Martino, festa delle castagne,
cornuti e vino.
Montorio al
Vomano
- Festa di S. Martino.
Sagre e Manifestazioni di Dicembre
Atri
- Accensione dei
Faughi.
Torricella Sicura
- Concerto di Natale.
Pietracamela
- Aspetando la neve.
Cellino Attanasio
- Presepe vivente.
Fano Adriano
- Presepe vivente,
- Capodanno;
- Mezzanotte di fuoco.
Isola del Gran
Sasso
- Festa di Babbo Natale.
Sagre e Manifestazioni di Gennaio
Cermignan
o
- Lu Sant'
Antonie.
Sagre e Manifestazioni di Febbraio
Torricella
Sicura
- Sagra del maiale e della
polenta.
Sagre e Manifestazioni di Aprile
Giulianov
a
- Festival internazionale delle Bande
Musicali.
- Festa della Madonna dello Splendore
e corsa dei cavalli.
Sagre e Manifestazioni di Maggio
Silvi
- Lu
Cencialone.
Teramo
- Le Virtù.
Sagre e Manifestazioni di Giugno
Torricella
Sicura
- Sagra del formaggio
fritto.
Tortoreto
- Sagra della seppia.
Campli
- Festa della pizza.
Sant'Omero
- Festa della birra.
Santa Maria a Vico
Nella piana di Sant'Omero, ai margini del torrente Vibrata, sorge l'antica chiesa di Santa Maria a
Vico, che pur essendo uno degli edifici sacri più antichi dell' Abruzzo, anteriore all' anno mille, ha
conservato, quasi integralmente la sua struttura.
Chiesa dedicata alla Madonna, che deriva il suo nome dal latino "Vicus" inteso come borgo. La
chiesa è divisa in tre navate da sette arcate sorrette da colonne, un'abside semicircolare e le finestre
chiuse da transenne di pietra lavorata a traforo. Sul portale architravato sono scolpiti i simboli degli
evangelisti ed è sormontato da un rosone. Il campanile, quadrato, forma un corpo unico con la
facciata.
La chiesa sorge su di un antico tempio dedicato ad Ercole,come testimonia una lapide incisa,
risalente al 100 d.C., ritrovata a fianco della chiesa e che ora si trova all'interno di essa. Sulla lapide
è riportato il giuramento che i fedelissimi dell'imperatore Traiano fecero di riunirsi ogni anno in un
solenne banchetto nel tempio di Ercole. Da questa tradizione è natta l'associazione culturale "I
Cultori di Ercole" che si occupa della manutenzione e del restauro della chiesa. I Cultori di Ercole
si riuniscono in un banchetto a Febbraio e ai primi di Settembre si celebra la festa della chiesa, che
prevede, oltre alle cerimonie religiose, manifestazioni sportive, concerti, degustazione di prodotti
tipici e per finire fuochi d'artificio.
Corropoli
Corropoli si trova su di una collina, a 10 minuti da Alba Adriatica, in posizione favorevole per poter
ammirare sia il panorama del mare Adriatico, sia quello del Gran Sasso e dei monti della Laga.
Il centro storico di Corropoli mantiene ancora le caratteristiche del borgo medioevale, come la
Piazza Piè di Corte con, al centro, la fontana dell' Ambrosi. Sono numerose le chiese e le abbazie,
come la chiesa parrocchiale di S. Agnese che è anche Santuario della Madonna del Sabato Santo,
con accanto il campanile del 1400, opera di Antonio da Lodi, il Convento del Gabbiano e il
Monastero di S.Maria degli Angeli.
Va ricordata in particolare l'Abbazia Celestiniana di S. Maria di Mejulano (X secolo), dove il
Lunedì successivo alla Pentecoste i corropolesi erano soliti offrire ai monaci delle botti piene di
vino. In tale occasione sul piazzale antistante l'Abbazia, si svolgeva il "ludo de le botti" che
coinvolgeva le 10 contrade del paese.
Nel 1983 è stata ripristinata questa tradizione ed il "Palio", ovvero la sfida tra contrade, viene
preceduto da un corteo in costume medioevale che attraversa le vie del centro storico, giunge nella
"Piazza Piè di Corte" dove, alla presenza dei fondatori, avviene la marchiatura delle botti. Poi vi è
la gara, che consiste nel far rotolare delle pesanti botti lungo un percorso stabilito. I rappresentanti
della contrada che realizzano il minor tempo si aggiudicano il "Palio".
Ogni anno il palio delle botti è la mostra mercato dell'Artigianato, dell' hobby e dei piatti tipici, che
si svolge nella prima settimana di agosto, richiamano a Corropoli molti visitatori che possono così
ammirare la bellezza artistica di questa cittadina e nello stesso tempo apprezzare la qualità dei suoi
prodotti enogastronomici.
Civitella del Tronto
Una delle cittadine più antiche e caratteristiche dell'Abruzzo è Civitella del Tronto. Situata su di una
collina,si affaccia da un lato verso la montagna di Campli e verso quella dei Fiori e dall'altro
domina la vallata che si estende fino al mare.
Sulle vie strette del paese si affacciano case rinascimentali, dopo la piazzetta Bel Vedere, si passa
per la porta del 1200 detta "Porta Napoli" sulla quale è posto lo stemma della città, raffigurante 5
torri. All'interno del paese vi è la chiesa di San Francesco del quattordicesimo secolo e la chiesa di
San Lorenzo del sedicesimo secolo.
Ma Civitella del Tronto è nota soprattutto per la fortezza che, posta ai confini del regno di Napoli
con lo Stato Pontificio, ha avuto in passato una grande importanza strategica. Si presenta come una
delle più imponenti opere d'ingegneria militare non solo d'Abruzzo, ma d'Italia, con un estensione di
25000 mq,con mura di cinta molto spesse ed inclinate, con tre camminamenti, due piazze d'armi,
magazzini, cinque cisterne, alloggi per i soldati e nel punto più alto il Palazzo del Governatore,
dotato di magazzini e di una propria cisterna. Vi erano poi una cappella dedicata a Santa Barbara e
la chiesa di San Giacomo.
Nel 1798 e nel 1806 la Fortezza venne nuovamente assediata dai francesi e difesa dal comandante
olandese Matteo Wade, al quale Francesco Primo di Borbone fece erigere un monumento nelle
fortezza stessa.
Nel Marzo del 1861, Civitella fu l'ultima fortezza borbonica a cadere dopo essere stata assediata dai
piemontesi. Dopo l'unità d'Italia la fortezza fu smantellata e lentamente andò in rovina, solo negli
anni settanta vennero iniziati i lavori di restauro ultimati nel 1983. Nel 1998 è stato ultimato anche
il museo contenente armi antiche e mappe della zona.
La fortezza di Civitella è aperta tutti i giorni nel periodo invernale dalle 10.00 alle 13.00 e dalle
14.30 alle 17.00 nei giorni feriali e in quelli festivi dalle 10.00 alle 17.00.Nel periodo primaverile è
aperta dalle 10.00 alle 19.00,in quello estivo dalle 10.00 alle 20.00, e in quello autunnale dalle
10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.Si possono chiedere visite guidate.
Campli
Campli si trova a circa 10 km da Teramo ed è una cittadina ricca di storia e di arte. In passato qui
operavano pittori come Giacomo da Campli, Cola D'Amatrice, Giovanbattista Boncori, Donato
Teodoro e Vincenzo Baldati e altri artisti della scuola di Giotto e di Rafaello.
Nella piazza principale si trovano due importanti monumenti trecenteschi: la chiesa di Santa Maria
in Platea e il palazzo dei Parlamenti. Nella prima possiamo ammirare l'altare del S.S. Sacramento
del'500, una Madonna in legno, delle tavole di Cola Amatrice e nella cripta degli affreschi del' 400.
Lungo il corso vi sono le case "Del Medico" e la "Casa della Farmacia" con cortili, logge e finestre
rinascimentali. Un'altra chiesa importante è quella di San Francesco dei primi dei 300, la chiesa di
San Giovanni del XIV sec. e la Porta Orientale o Angioina dello stesso periodo.
Altra opera d'architettura importante nella città di Campli è la Scala Santa, che dopo svariati anni di
chiusura fu ristrutturata dalla dottoressa Tilde Di Giacinto per essere riaperta ai fedeli nel 1995.I 28
gradini in legno, da salire pregando in ginocchio, danno la possibilità ai fedeli dell'assoluzione dai
proprio peccati. Salendo, si possono ammirare i dipinti che raccontano la passione di Cristo, che
rappresentano le tappe di Gesù verso la croce, per riviverne simbolicamente la sofferenza.
Nei dintorni del paese si trova Campovolano, in cui vi è la chiesa di San Pietro con un sarcofago
del V sec. d.C. raffigurante scene dell'Antico testamento. Ma Campovolano è sopratutto nota per la
Necropoli Picena, dove sono state ritrovate tombe dell'Ottavo, Nono e Decimo secolo a.C. Ma è
solo con la metà dell'ottavo secolo che i corredi funerari si arricchiscono di vasi in bronzo, in
ceramica, gioielli ed armi, a seconda che si tratti di tombe maschili o femminili.
Campli ha comunque origini molto antiche, già importante in epoca romana e medioevale, ebbe il
massimo dello sviluppo nel 1500 e nel 1600, quando divenne feudo farnesiano e sede vescovile. In
seguito la città passò ai borboni e venne devastata da un terremoto, la popolazione decimata da
un'epidemia di tifo e l'archivio comunale distrutto dai briganti.
Atri
Atri sorge, in posizione dominante, su di una collina argillosa, circondata da altre colline, che da un
lato degradano verso il mare, dall'altro si congiungono ai monti. Ma la particolarità del paesaggio
intorno ad Atri è data dai "calanchi", erosioni dovute all'acqua piovana sull'argilla, che provocano
sui fianchi delle colline spaccature, avvallamenti, intervallati da ruscelli e laghetti, e da una
vegetazione particolare, composta da capperi, carciofi selvatici, tamerici, ginestre e gladioli
selvatici.
Entrati nel paese, colpisce la bellezza della Cattedrale in stile romanico, con una facciata semplice
ed armoniosa, con 3 portali. All'interno, le 3 navate sono divise da 8 pilastri e le pareti sono
arricchite dai dipinti di Andrea Delitio, raffiguranti scene del Nuovo Testamento e della vita di
Gesù e Maria. Accanto nel Duomo si eleva un campanile quattrocentesco, alto 55 m.
Tra gli altri monumenti artistici di Atri vi sono: la chiesa di S.Agostino e di S. Domenico, la chiesa
di S. Francesco ed il trecentesco palazzo comunale, che fu la sede dei Duchi D' Acquaviva, che
dominavano Atri dalla fine del XIV al XVIII sec.
Atri ha un passato molto antico, come testimoniano le grotte che si snodano nella parte meridionale
della città. Si tratta di gallerie e grotte comunicanti tra di loro, le cui pareti parzialmente intonacate,
con gli angoli arrotondati per mezzo dell' "Opus signinum", fanno pensare ad una grande cisterna
per la raccolta e la conservazione dell'acqua di epoca romana.
Parco Nazionale del Gran Sasso & Monti della
Laga
Il parco si estende per circa 160 000 mq., per la maggior parte in Abruzzo nelle province
dell'Acquila, Teramo e Pescara ed in parte minore nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno ed nel
Lazio in provincia di Rieti.La catena montuosa del Gran Sasso è la più importante, con la vetta del
Corno Grande (2912 m) sotto la cui parete si trova il ghiacciaio del Calderone, il più meridionale
d'Europa, e l'altipiano di Campo Imperatore a 2100 m di altezza.
La catena dei monti della Laga presenta due versanti, uno più umido e piovoso verso Teramo e le
valli dei fiumi Vibrata, Salino e Vomano, l'altro, più asciutto, rivolto ad occidente verso L'Acquila è
l'ascolano. La vetta più alta della catena è il monte Gorzano (2458 m).
La flora del parco è costituita da grandi boschi di faggio, cigliegio, aceri, castagni e piccoli boschidi
abeti bianchi. Nel sottobosco si trovano mirtilli, lamponi e funghi.
Tra gli animali che popolano il parco si possono trovare rari esempi di lupo appenninico, camoscio,
gatto selvatico, aquila reale e gufo pellegrino.
E' possibile praticare nel parco escursioni guidate che permettono di osservare gli animali nel loro
ambiente naturale. In particolare a Campotosto si può praticare il birdwatching. E' possibile inoltre
praticare tutti gli sport di alpinismo, arrampicata sportiva e sci di fondo escursionistico e sci di pista.
Tortoreto & Alba Adriatica
Il tratto della costa teramana su cui sorgono Tortoreto ed Alba Adriatica ha una lunga storia, come
testimoniano i resti di una villa romana del II secolo a.C., che si trovano lungo la salita che porta a
Tortoreto Alto.
Tortoreto Alto si presenta con un borgo medioevale fortificato, con strade strette, piccole piazze,
intervallate da archi, la torre dell'orologio e il torrione. Vi sono poi le chiese: di Sant'Agostino, di
San Nicola e della Madonna della Misericordia, costruita nel 1300, dopo un'epidemia di peste, che
conserva al suo interno gli affreschi di Giacomo Bonfini, un allievo del Perugino.
Scendendo verso il mare troviamo Tortoreto Lido, con i suoi 3 km di spiaggia ampia e ben tenuta,
affiancata da una pista ciclabile e da una pista per passeggiare ombreggiata da palme e pini. Sul
lungomare, le eleganti ville liberty e le più moderne costruzioni sono circondate da giardini molto
curati e vi sono, inoltre, numerosi alberghi e villaggi turistici.
Proseguendo sul lungomare verso Nord, immediatamente contigua a Tortoreto, si estende Alba
Adriatica, sorta nel 1956 come comune distinto da quello di Tortoreto.
Alba Adriatica viene denominata "Spiaggia d'Argento" per il colore di bianco argenteo della sabbia
del suo ampio arenile. Anche Alba Adriatica ha una pista ciclabile ed una passeggiata, che
proseguono quelle di Tortoreto e che, attraverso un ponte di legno, si congiungono con le piste di
Villa Rosa. Inoltre, nella zona di Villa Fiore, vi è anche un ampia pineta con ampi spazi attrezzati
per sostare al ombra degli alberi.
Sul lungomare e all'interno sorgono moderni alberghi e locali che, insieme agli stabilimenti balneari
molto curati e attrezzati, rendono più allegre e vivaci le serate estive.
Ascoli Piceno
Ascoli Piceno, provincia marchigiana, a 25 km dall'Adriatico, circondata dal monte dell'Ascensione,
il Colle San Marco e la Montagna dei Fiori, è situata tra il Parco dei Monti Sibillini e quello dei
Monti della Laga. Le origini di questa città , che conta circa 51000 abitanti, sono molto antiche;
probabilmente fu fondata dai Sabini che, fondendosi con le popolazioni autoctone, presero il nome
di Piceni, e in seguito, venne conquistata dai Romani. Durante il medioevo passò sotto il dominio
dei Longobardi, dei Franchi dei Vescovi e di vari feudatari, tra cui gli Acquaviva e gli Sforza, per
poi far parte dello Stato Pontificio e infine, del Regno d'Italia.
Tutte queste vicende storiche hanno lasciato come testimonianza i vari monumenti storici presenti
nella città.
Il centro storico è interamente costruito in travertino ed ha il suo fulcro nella suggestiva Piazza del
Popolo, sulla quale si affacciano il Palazzo dei Capitani, lo storico Caffè Meletti, la Chiesa di San
Francesco, la Loggia dei Mercanti. Un'altra piazza importante è Piazza Arringo con la Cattedrale di
Sant' Emidio e la sottostante cripta, il Battistero di San Giovanni, il Palazzo Vescovile e il Palazzo
dell'Arengo, dove ha sede la Pinacoteca Civica.
Tra gli altri monumenti, dislocati in vari punti della città, ricordiamo il Teatro di Ventidio Basso, la
Chiesa dei Santi Vincenzo ed Anastasio, il Ponte Romano, i resti del Teatro Romano, la Fortezza
Pia, il Forte Malatesta, la Chiesa di Sant'Agostino, il Palazzetto Longobardo e la Torre degli
Ercolani.
Tra le più importanti manifestazioni, religiose e civili, tutte legate alle tradizioni storiche della
cittadina, ricordiamo la festività del Patrono, S. Emidio, che si celebra il 5 Agosto. La prima
domenica di Agosto si tiene la sfilata in costume medioevale, della Quintana, che termina con il
torneo cavalleresco, secondo gli antichi statuti del XIV secolo.
Da alcuni anni si tiene anche la Quintana in notturna, la sera del secondo sabato di Luglio.
Il Carnevale viene festeggiato con carri e gruppi in maschera e tra fine Marzo e i primi di Aprile si
tiene un'importante manifestazione gastronomica dedicata ai prodotti tipici.
Infine ogni anno, tra fine Novembre e i primi di Dicembre, si svolge il Premio Internazionale Città
Ascoli Piceno, organizzato dall' Istituto Studi Medioevali Cecco d'Ascoli. Ricordiamo inoltre, che
ogni terza domenica del mese si svolge ad Ascoli il Mercato dell'Antiquariato.
Storia e informazioni sull'olio d'Abruzzo
La coltivazione dell'ulivo, iniziata in Abruzzo già dal V – IV secolo avanti Cristo, ebbe un notevole
sviluppo all'epoca della dominazione romana, grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli
della zona. Abbiamo testimonianze di questa produzione sia dai testi di Virgilio e Ovidio e di altri
scrittori minori, sia dai resti degli antichi trappeti.
Durante il periodo imperiale l'olivo e altri prodotti agricoli divennero merce di scambio tra
l'Abruzzo e la capitale.
Durante le invasioni barbariche e all'inizio del Medioevo l'ulivo veniva coltivato unicamente per la
coltivazione familiare, ma, verso il 1200, nelle abbazie dei frati Benedettini Cisternesi si
provvedeva alla selezione e allo sviluppo della coltivazione delle piante d'ulivo.
Durante la dominazione spagnola l'economia e l'agricoltura abruzzese ebbero generalmente un
periodo di decadenza, ma all'inizio del 1800, con la trasformazione del latifondo feudale in
latifondo borghese e con la concessione agli agricoltori delle proprietà ecclesiastiche, l'agricoltura
ebbe un nuovo sviluppo, in particolare la coltivazione della vite e dell'olivo.
Attualmente in Abruzzo vi sono circa 40 000 ettari di territorio coltivati ad olivo. Tra le varietà il
Leccino è quella più diffusa, soprattutto nella zona costiera, segue il Gentile di Chieti e la Dritta
nell'area Vestina.
Altre varietà sono il Frantoio e il Tortiglione nel Teramano, l'Intosso nella zona di Casoli, il
Castiglionese nel comune di Castiglione Messer Raimondo, la Taccolana nella zona di Tocco
Casauria, il Nebbio, il Cucco e il Ghiandaro nella zona tra Pescara, Francavilla e Chieti.
Attualmente le piante d'olivo in Abruzzo sono 9 milioni, dalle quali si ottengono 200 000 quintali di
olio, produzione che situa l'Abruzzo come quinta regione nella coltivazione olivicola nazionale.
Per la qualità delle olive e dell'olio da esse ottenuto l'Abruzzo ha ricevuto tre D.O.P.
(Denominazione di Origine Protetta). Il primo olio D.O.P. è L'Aprutino Pescarese. Per fregiarsi di
questa D.O.P. gli extravergini d'oliva devono essere composti per l'80% delle varietà Dritta,
Leccino e Taccolana, provenienti da oliveti certificati.
Il secondo olio D.O.P. è quello delle Colline Teatine, nella zona che va da Chieti a Francavilla e da
San Salvo a Casoli. Per fregiarsi di questa D.O.P. gli extravergini devono essere composti per il
50% della varietà Gentile di Chieti associate ad un 40% di Leccino, entrambi provenienti da oliveti
certificati.
Il terzo olio a D.O.P. è il Pretuziano delle Colline Teramane. Gli extravergini devono essere per un
75% composti da Leccino, Frantoio e Dritta, sempre provenienti da oliveti certificati e per un 25%
da Tortiglione, Carboncella e Castiglionese.
Musei in Abruzzo, Teramo
La provincia di Teramo presenta nel suo territorio opere che testimoniano una millenaria cultura: si
va dalle necropoli della protostoria agli anfiteatri e alle “domus” dell’ epoca romana, ai castelli, agli
eremi e ai borghi fortificati del Medioevo, alle chiese ricche di dipinti e alle testimonianza artistiche
dei secoli più recenti, senza dimenticare le testimonianze della cultura popolare.
Tutto questo materiale è conservato in numerosi musei, che permettono al visitatore di conoscere la
storia e la cultura di questa zona in tutte le sue espressioni, da quelle artistiche, più nobili, a quelli
più semplici, legate alla vita quotidiana.
Museo Archeologico di Teramo.
Teramo, Via Delfico, 30, tel. 0861/247772
Nel museo sono esposti reperti che riguardano gli insediamenti umani nella zona, per un periodo
che va dalla protostoria al Medioevo. In prevalenza si tratta di materiale recuperato nella necropoli
di Cona e negli scavi effettuati nella zona del teatro romano, dove sono stati ritrovati i frammenti di
un pavimento a mosaico, la statua di una Musa ed altri reperti relativi ad una domus romana.
Pinacoteca Civica di Teramo.
Teramo, Viale Bovio, 4, tel. 0861/250873
Il museo ospita opere dal quindicesimo secolo ad oggi. Fra i pittori più rappresentativi si segnalano:
Luca Forte, Nicolò de Simone, Corrado Giaquinto e Luca Giordano. Di particolare rilievo la
collezione di quadri in maiolica di Castelli del periodo tra il 1600 e il 1800.
Museo Archeologico Civico Capitolare del comune di Atri.
Cattedrale di Santa Maria Assunta, Via Roma, tel. 085 8798140
Raccolta e collezione di dipinti di arte sacra, statue lignee e codici miniati del XII secolo. In
particolare si può dividere il museo in tre randi sale. La prima ospita la Collezione di Vincenzo
Rosati, che si dedicò al recupero di materiali provenienti da necropoli protostoriche, della zona di
Atri, Penne, Arsita e Castiglione Messer Raimondo. La seconda sala, dedicata alla Preistoria nel
territorio abruzzese, ospita manufatti che vanno dal Paleolitico alla prima età del ferro. Sono quindi
presenti oggetti in selce ed in osso, vasi in argilla depurata (figulina), ceramica dell’ età del rame,
due asce in bronzo e ceramiche del bronzo e della prima età del ferro.
La terza sala ospita la ricostruzione di due sepolture, i corredi funerari di altre 35 sepolture scavate
nelle due necropoli di Atri, in località Colle della Giustizia e Pretara. Gli oggetti, esposti nelle
vetrine, sono: mazze, coltelli e punte di lancia, per le sepolture maschili, e pendagli, fibule, collari e
contenitori in ceramica, per le sepolture delle donne e dei bambini.
Museo della Civiltà Contadina del Comune di Atri.
Atri, Piazza San Pietro, tel. 085 870481
La raccolta comprende strumenti agricoli, in particolare quelli usati per la coltivazione della vite e
per la produzione vinicola, più carri, aratri, erpici ed altre attrezzature agricole. Vi è, poi, la
ricostruzione di una cucina ottocentesca, di due camere da letto, del laboratorio di un calzolaio, di
un falegname e di un sarto. Vi sono, poi, ceramiche di uso quotidiano, provenienti da Castelli, per il
periodo che va dal 1800 ai giorni nostri. Nel museo si trova anche una collezione di strumenti
musicali dal 1800 alla prima metà del 1900.
Museo Archeologico Nazionale del Comune di Campli.
Campli, Piazza S. Francesco, 45, tel. 0861/ 569158
Nel museo è ricostruita la storia della zona, iniziando dall' insediamento di una comunità di
allevatori e agricoltori nella zona di Coccioli, nel periodo che va dal XV al XIII secolo a.C.. Sono
esposti nel museo numerosi corredi funebri, composti da vasi in bronzo e ceramiche, armi in ferro,
ritrovati nelle sepolture maschili, e attrezzi per cucire, filare e tessere ritrovati nelle tombe delle
donne. I rinvenimenti effettuati nelle tombe della necropoli di Campovalano, risalenti al V secolo
a.C. , comprendono, invece, vasi fatti al tornio e dipinti di nero, anelli ed orecchini in argento e in
bronzo.
Museo delle Ceramiche del Comune di Castelli.
Castelli, Contrada Controvento, tel. 0861/ 979398
Il museo, istituito nel 1984, comprende la Raccolta Civica di maioliche, creata da Giancarlo
Polidori. Il museo è ospitato nel Convento dei Frati Minori Osservanti e si articola su due piani. Al
piano terra vi è il settore archeologico ed un laboratorio artigianale di decorazione su maiolica. Al
piano superiore le ceramiche, tutte di produzione di Castelli, sono esposte seguendo un ordine
cronologico. Inoltre è esposto un presepe monumentale, realizzato con la tecnica artigianale, nel
decennio 1965 – 1975, da studenti e professori della Scuola d' Arte.
Museo delle Armi della Fortezza di Civitella del Tronto.
Civitella del Tronto, Forte Borbonico, tel. 0861/ 91588
Il museo, istituito nel 1988, è ospitato nei locali che costituivano gli alloggi della guarnigione. Il
campane di 8 stanze, 5 per l' esposizione permanente e 3 per le mostre straordinarie. Sono esposti:
cannoncini del 1600, pistole a pietra focaia e schioppi a miccia del XV secolo, armi e divise dell'
epoca borbonica e risorgimentale, stemmi, disegni e mappe della zona del XII secolo in poi.
Museo della Civiltà Contadina in Val Vibrata.
Controguerra, Via San Giuseppe, 20, tel. 0861/ 856630
Il museo conserva numerosi attrezzi agricoli, contratti agrari e foto e oggetti che ricostruiscono la
vita contadina nel secolo scorso e documentano il ciclo della raccolta del grano, della canapa e di
altre lavorazioni.
Pinacoteca Civica “Luigi Bindi”.
Giulianova, Corso Garibaldi, 14, tel. 085 8007157
La Pinacoteca, ospitata al secondo piano del palazzo della famiglia Bindi, comprende le opere della
collezione che, all' inizio del secolo scorso, Vincenzo Bindi lasciò al Comune di Giulianova. La
pinacoteca si articola in sei sale, nelle quali sono esposte le opere di pittori di origine abruzzese,
come Francesco Paolo Michetti, Pasquale Celommi e Raffaele Pagliaccetti, e pittori, italiani e
stranieri, che facevano parte della “Scuola di Posillipo”, come Pitloo, Hachert e Venet.
Museo d' Arte dello Splendore – M.A.S.
Giulianova, Via dello Splendore, 112, tel. 085 8007157
Il museo, inaugurato nel 1087 per volontà di Padre Serafino Colangeli, è ospitato nel Convento
dello Splendore, e vi si tengono sia mostre temporanee di Maestri italiani e stranieri, sia mostre
permanenti di artisti, come Aligi Sassu, Gigino Falconi, Alberto Sughi ed altri.
Casa – Museo Gaetano Braga.
Giulianova, Corso Garibaldi, 123, tel. 085 8008878
Vi sono conservati documenti sulla vita del musicista, spartiti, strumenti e registrazioni delle sue
opere.
Museo Archeologico del “Torrione Bianco”.
Giulianova, incrocio tra Via del Popolo e via Acquaviva.
All' interno del torrione cinquecentesco è stato allestito un piccolo museo archeologico, che
comprende anfore e lucerne ad olio, di epoca romana, rinvenute nella zona.
Museo di Arte Sacra.
Isola del Gran Sasso, Santuario di S. Gabriele, tel. 0861/ 975727
Il museo ospita una raccolta di opere contemporanee ispirate all' arte sacra.
Museo Civico della Cultura Materiale.
Roseto degli Abruzzi, Località Montepagano, Corso Umberto I,
tel. 085 8930473
Raccolta di oggetti di uso quotidiano del tempo passato, vi è anche la ricostruzione di una stanza da
letto con corredo nuziale.
Civica Raccolta d' Arte.
Roseto, Via Nazionale, 250, tel. 085 8930473
Il museo conserva dipinti e ceramiche del XX secolo e opere di Pasquale Celommi, nato a Roseto
degli Abruzzi.
Museo della Cultura Marinara.
Tortoreto
Mel Museo sono conservati oggetti e documenti relativi all' attività marinara e di pesca della zona.
Museo delle Armi Antiche
Martinsicuro, Statale Adriatica, 39
Nel museo, di proprietà privata, sono conservati: una colubrina del XV secolo, pistole del '600 e
sciabole di un periodo che va dal 1200 al 1800. Vi sono esposte, inoltre, auto d' epoca e carrozze.
Oasi Naturalistica di Tortoreto
L’ Oasi naturalistica, sita in frazione Fontanelle, comune di Tortoreto, è una struttura privata,
istituita nel 1988 ed attualmente riconosciuta sia dal comune di Tortoreto che dalla provincia di
Teramo. In passato le sorgenti naturali di questa zona venivano raccolte in una fonte usata come
lavatoio dagli abitanti della zona. In seguito servirono per alimentare un laghetto usato per irrigare i
campi. La località circondata dalle colline, ed in prossimità del mare divenne un luogo ideale per la
sosta degli uccelli migratori e una zona protetta per la fauna e la flora mediterranea. Attualmente il
laghetto e l’area circostante ospitano numerose specie di uccelli acquatici come il Germano Reale,
l’ Alzavola, il Fischione, la Gallinella d’ acqua, il Cavaliere d’ Italia, numerose varietà di oche
selvatiche e molte altre specie. Sulle zone vicino al lago soggiornano il Cuculo, l’ Upupa, il Martin
Pescatore, la Poiana, il Gheppio, la Civetta, l’Allocco e il Barbagianni. Le acque del lago sono
popolate da carpe, anguille e tartarughe d’ acqua. La vegetazione è composta da , salici , querce,
pioppi, tamerici, biancospini, rosa canina e da gigli ed iris d’ acqua, cannucce di palude, sagittaria,
salcerella e ranuncolo d’ acqua. L’Oasi organizza visite guidate, anche per le scuole, per conoscere
la flora e la fauna della zona ed organizza anche attività di pet-therapy.
L'Artigianato Abruzzese
L’ artigianato abruzzese, attualmente valorizzato anche in relazione al mercato turistico, è frutto di
un’ abilità millenaria. Si hanno notizie, fin dal medioevo, di attività artigianali in Abruzzo e dell’
esistenza di corporazioni che tutelavano gli artigiani. In alcuni casi come l’ orifecieria e la ceramica
di Castelli, si è passati dall’ artigianato all’ opera artistica.
L’arte della lavorazione è presente fin dal passato in Abruzzo ed è soprattutto dovuta all’abilità e
all’ operosità delle donne. A Taranta Peligna, paese ai piedi della Maiella, non distante dall’antica
Via della Lana, che univa, attraverso l’ Appenino, le città di Napoli e Firenze, vengono tessute a
mano le famose “tarante”, pesanti coperte in lana, senza dritto ne rovescio, con disegni in vari
colori.
Penne è invece famosa per i suoi arazzi, realizzati su di un telo orizzontale, esclusivamente in lana
colorata. Anche a Sulmona, Fano San Martino e Castel di Sangro producono coperte, tappeti e
arazzi in lana, mentre Scanno, Tocco Casauria e Pescocostanzo sono noti per la produzione di pizzi
e merletti. A Pescocostanzo il Palazzo Fanzago ospita il museo di merletto e al Palazzo del
Governatore ha sede una scuola comunale del merletto a tombola. Anche Nereto è nota per la
produzione di tovaglioli che riproducono disegni e colori identici a quelli dell’antica tradizione.
Altri prodotti dell’artigianato locale sono gli oggetti in cuoio inciso nella zona del Teramano, i
confetti di Sulmona confezionati in cestelli adorni di fiori , frutta e spighe, e le “Ddu ‘bbotte” cioè
le fisarmoniche che con il loro suono allietano le feste abruzzesi.
Ma l’ Abruzzo è soprattutto terra di artigiani del rame e del ferro, basta fare un giro per i centri
storici dei paesi per rendersi conto che cancellate, ringhiere e lampioni di ferro battuto testimoniano
l’ opera, svolta nel tempo, dai fabbri ferrai. Il ferro viene lavorato all’ antica maniera arroventato sui
carboni ardenti e poi battuto sull’ incudine con il martello. Il rame viene battuto con il martello di
legno, dopo aver passato la lastra di rame su di un’ incudine, anch’essa di legno dalle linee curve.
Con il rame vengono prodotte le tipiche conche con due manici, usate per contenere e trasportare l’
acqua, altri recipienti per il cibo, bracieri e vasi. Ogni anno ad Agosto, Guardiagrele uno dei paesi
più noti per la lavorazione del ferro e del rame, si svolge una mostra - mercato dell’ artigianato dei
paesi della Maiella.
Un’ altra lavorazione tipica dei paesi posti alle falde della Maiella è quella della pietra. Gli
scalpellini di Lettomanoppello si tramandano l’ arte della lavorazione della pietra fin dal l’
Ottocento. I loro lavori si possono ammirare sui portali d’ ingresso, sui fregi delle balconate e della
facciate degli antichi borghi abruzzesi. Un’ altro luogo dove si lavora la pietra è Poggio Picenze
nella valle dell’ Aterno. La pietra che cui viene utilizzata è quella calcarea, che si può ammirare nei
fregi decorativi dei palazzi e delle chiese aquilane.
Anche la produzione orafa è presente , fin dall’ antichità, in Abruzzo sia nella realizzazione di
manufatti in filigrana, sia nell’ utilizzazione di tecniche della fusione, del cesello e dello sbalzo. I
modelli dei gioielli sono ispirati al mondo della natura e del simbolismo magico. I centri di
lavorazione dell’ oro sono Pescocostanzo, Guardiagrele, Sulmona e Scanno. Gli oggetti più
ricorrenti sono: la “cannatora” giracollo formato da sfere in filigrana, le “ciacèlle” orecchini in
lamina traforata e la “presentosa” un medaglione a forma di stella con al centro un cuore, simbolo di
una promessa d’ amore e come tale dono destinato all’ innamorato. Un ‘ altra produzione tipica
dell’ artigianato abruzzese è quella di coltelli di Loreto Aprutino. Questa lavorazione risale a circa
un secolo fa, quando alcuni fabbri ferrai, vedendo diminuire le loro attività, misero a frutto la loro
esperienza nella produzione di coltelli. La lama viene lavorata a mano con diversi tipi di lima,
passato alla tempra, poi affilata alla mola ed infine l’ oggetto veniva arricchito con incisione del
manico.
In tutto l’ Abruzzo, in passato, era diffusa la lavorazione di cesti intrecciati, usati per raccogliere,
contenere e trasportare olive, cereali, uova e legumi. Un particolare canestro è la “fuscelle” di
giunco usato per ricotte e formaggi.
Un’ altra lavorazione, tipica della zona di Lanciano, è quella della creta lavorata dai “pignatari”
usando il tornio a pedale, su cui prendono forma pignate campanelle.
L’ artigianato della ceramica è diffusa in molti paesi dell’ Abruzzo, ma il più famoso centro di
produzione di ceramica e di maiolica è Castelli, un piccolo borgo ai piedi del monte Camicia, dove
fin dal 1400 i prodotti dei maestri castellani vengono esportati in tutto il mondo e molte delle loro
opere sono esposte nei musei. L’ arte della lavorazione della ceramica veniva tramandata nelle
famiglie da padre in figlio. I nomi più noti di queste famiglie sono: Pompei, Lollo, Grue, Gentili,
Cappelletti, Fuina. Tra il ‘600 e il ‘700 l’ arte ceramica di Castelli raggiunse la sua massima
espressione con l’ opera di Carlo Antonio Grue, a cui si deve il soffitto, in mattoni di maiolica
decorata della chiesa di San Sonato. Gli oggetti in ceramica di Castelli sono caratterizzati da 5
colori: il giallo, il verde, l’ azzurro, l’ arancio e il bruno magnese. I soggetti rappresentati sono fiori,
piante, paesaggi, stemmi, icone ed ex – voto. Ogni anno, ad agosto, si svolge a Castelli una mostra
mercato.
Il Santuario di San Gabriele dell’ Addolorata
Il Santuario di San Gabriele si trova in una splendida posizione, tra il verde dei boschi, sul versante
teramano del Gran Sasso, nel comune di Isola del Gran Sasso. Il Santuario comprende 2 basiliche.
La costruzione della prima basilica fu iniziata nel 1216, restaurata nel 1590 ed, infine, arricchita
della cupola e della facciata policroma nel XX secolo.
La chiesa ospita , in un’ urna di bronzo dorato, sotto l’ altare della cappella, le spoglie del Santo che
da il nome al Santuario.
La nuova basilica, inaugurata nel 1985 da Giovanni Paolo II, fu progettata dalla scuola Giò Ponti di
Milano. E’ una costruzione imponente che può ospitare un gran numero di pellegrini, la sua sagoma
richiama la forma di una grande nave, simbolo della Chiesa in cammino.
Il Santuario era, all’ inizio, un convento Francescano, passato poi ai Passionisti, dove nel 1859
giunse, per completare la sua preparazione teologica, in attesa di ricevere gli ordini sacerdotali,
Gabriele dell’ Addolorata, al secolo Francesco Possenti. Nel convento il giovane si distinse per la
sua bontà e per la sua devozione alla Madonna dei sette dolori. Morì, giovanissimo, il 27 Febbraio
1862 e fu sepolto nella chiesa del convento. La sua tomba divenne presto meta di pellegrinaggi e nel
1920 fu proclamato Santo.
San Gabriele è un santo molto amato dai giovani e il suo Santuario è meta di raduni giovanili in due
occasioni, una a Marzo, a cento giorni del diploma di maturità, quando gli studenti arrivano al
santuario per pregare per un buon esito dell’ esame, l’ altra ad Agosto quando per cinque giorni si
crea tendopoli e si da vita ad un meeting religioso.
Noleggio go-kart presso il Kartodromo Val
Vibrata
A Sant' Egidio Alla Vibrata a pochi km dal nostro Agriturismo, si trova il rinomato Kartodromo Val
Vibrata, con il suo tracciato asfaltato di oltre 1.000 metri, con un'area riservata ai paddok di 10.000
metri e con una tribuna di ben 500 posti, rappresenta il posto ideale per divertirsi con gli amici a
bordo di un go-kart!
Presso questa struttura è sia possibile affittare un kart, che poter utilizzare il proprio ed avere a
disposizione molti spazi per la sua messa appunto meccanica.
I prezzi del noleggio di un go-kat (160/200) 4 tempi è di 12.00 euro per 10 minuti. Invece per un
go-kart baby il prezzo è di euro 10.00 per 10 minuti.
Inoltre il kartodromo offre l'opportunità di noleggiare ad uso esclusivo l'intera pista.
Per il periodo estivo la struttura è aperta dal Lunedì alla Domenica dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e
dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Inoltre dal 1 Luglio al 15 Settembre è possibile effetture il noleggio
pure in notturna fino alle ore 01.00.
In inverno invece il kartodromo è aperto dal Lunedì alla Domenica, dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e
dalle 14.00 alle ore 18.00.
Per ulteriori informazioni :
Kartodromo Val Vibrata
Tel: +39 0861 841.355 - +39 0861 840.260
Fax: +39 0861 841 637
Volo ultraleggeri e pista atterraggio di Corropoli,
Avio Club Val Vibrata
A pochi km di distanza dal nostro Agriturismo, in località Corropoli via Vibrata 136, si trova l'Avio
Club Val Vibrata.
L'Avio Club offre i servizi di: pista volo in erba 390 metri, torre di controllo con servizio radio,
hangar attrezzato per ospitare 16 velivoli, sala piloti, centro manutenzione ULM (Euroala),
parcheggio auto e ristorante.
Coordinate: 42° 48’ 33” Nord 13° 50’ 54” Est
Elevazione ft/slm (mt/slm) : 220 (67)
Per Maggiori informazioni contattare i numeri 338 1629857 - 0861 855439 .
Parco Acquatico, Acquapark Ondablu
A pochi km dall'Agriturismo La Meridiana si trova uno dei più grandi parchi acquatici del centro
Italia, l'Acqua Park Ondablu di Tortoreto Lido sulla strada provinciale.
Il posto ideale per rilassarsi e per divertirsi con gli amici o dove far giocare i bambini: piscine
attrezzate, un'ampia scelta di scivoli, un torrente, piscina e scivoli per bambini, zone ricche di
ombrelloni e lettini, bar, ristoranti, negozi, sale giochi.
Il parco acquatico è aperto dal 23 Giugno al 2 Settembre, dalle ore 10.00 alle ore 18.30.
Per maggiori informazioni potete contattare i numeri Tel.+39 0861 7791
Fax +39 0861 779219
I mercati settimanali della provincia di Teramo
Nella provincia di Teramo ogni giorno c'è un mercato in un paese diverso, ogni mercato ha un suo
fascino e i suoi profumi, andare al mercato per un turista credo sia un'esperienza irrinunciabile, si
possono acquistare prodotti freschi come affettati e formaggi fatti con antiche tradizioni, o farsi uno
spuntino con un panino con la porchetta, comperare prodotti dell'artigianato abruzzese, vestiti e
qualche souvenir da riportarsi a casa dalle vacanze.
Lunedì: Alba Adriatica, Atri, Bellante, Castellalto, Isola del Gran Sasso.
Martedì: Bisenti, Crognoleto, Nereto, Roseto degli Abruzzi,Teramo.
Mercoledì: Atri, Campli, Castilenti, Martinsicuro, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Mosciano
Sant’Angelo, Pineto.
Giovedì: Arsita, Crognaleto, Giulianova, Penna Sant’Andrea, Pineto, Roseto degli Abruzzi,
Sant’Egidio alla Vibrata, Silvi.
Venerdì: Bellante, Civitella del Tronto, Controguerra, Martinsicuro, Notaresco, Pineto, Torricella
Sicura, Tossicia.
Sabato: Atri, Giulianova, Morro d’Oro, Pineto, Teramo, Tortoreto Lido.
Domenica: Ancarano, Campli, Civitella del Tronto, Colonnella, Corropoli, Tortoreto Alto.
Siti Archeologici della provincia di Teramo, Una
vacanza tra arte e cultura in Abruzzo
Nel territorio di Teramo e della sua provincia sono stati evidenziati numerosi ritrovamenti
archeologici risalenti ad epoca romana e preromana ed anche ad epoca preistorica, in particolare
nella Val Vibrata alcuni ritrovamenti risalgono al neolitico, cioè a circa 5500 anni fa.
Di particolare importanza sono gli scavi di Ripoli, frazione di Corropoli, che hanno portato alla luce
i resti di un villaggio neolitico con ritrovamenti di resti di capanne, di ceramiche e di tombe. Un'
altra necropoli molto antica è quella di Campovolano, frazione di Campli, dove nel 1967 sono
iniziati gli scavi che hanno portato alla luce circa 600 tombe, per un periodo che va dall' età del
bronzo all' epoca romana. Le tombe presentano dei corredi funerari costituiti da vasi in ceramica ed
altri oggetti che variano a seconda che si tratti di sepolture di uomini o di donne.
Anche nella zona di Tortoreto sono state rinvenute tombe con oggetti di corredo costituiti da lamine
bronzee e un ciondolo con una catenella. Sempre nella zona di Tortoreto , in contrada Muracche,
sono stati rinvenuti i resti di una Villa Romana , risalente al I secolo a.C., con magazzini nei quali
sono stati ritrovati grandi contenitori di terra cotta , torchi e vasche per la spremitura dell' uva e la
conservazione del mosto.
Altri ritrovamenti di epoca preistorica sono stati effettuati nella Grotta Sant' Angelo a Civitella del
Tronto. Sono stati ritrovati oggetti in osso, lame e ceramiche con una datazione che va dall' epoca
neolitica all' epoca romana.
Di epoca romana è il sito archeologico di Castrum Truentinum, nel comune di Martinsicuro. La
città si trovava alla foce del fiume Tronto. Restano tracce di strade , di costruzioni, prevalentemente
magazzini, di ceramiche e di monete. La città doveva essere un importante centro di smistamento
delle merci che affluivano dal mare verso l' interno. Castrum Truentinum seguitò a godere di vitalità
fino all' epoca del Tardo impero, poi venne distrutta dai Goti e dagli Ostrogoti. Gli abitanti
fuggirono verso l' interno, rifugiandosi sulle alture. Molti si stabilirono nella zona di Colonnella,
dove, in contrada San Martino, sul colle Pianaccio, è stata ritrovata, in ottimo stato di
conservazione, una grande cisterna per l' acqua, un' altra cisterna è stata ritrovata a Villa Ricci, poco
distante dalla statale 259.
Un altro sito archeologico di epoca romana sono i resti della città di Castrum Novum, l' attuale
Giulianova. Questa città fondata da Piceni, fu colonizzata dai Romani nel 264 a.C. E, in seguito,
devastata dalle invasioni barbariche. Nella zona Sud di Giulianova sono stati trovati tratti di
pavimento a mosaico e grossi conci di travertino che, probabilmente, facevano parte di una villa
romana.
Ed infine Teramo, principale centro dei Pretuzi, antichi abitatori di questa parte dell' Abruzzo, poi
conquistata dai Romani che le diedero il nome di “Interamnia”, città posta tra i fiumi. Dell' epoca
preromana restano alcune tombe risalenti all 'età del ferro.
Dell' epoca romana restano, in buono stato di conservazione, il teatro e l' anfiteatro. Il teatro che
poteva contenere fino a 3000 spettatori, è dell' epoca augustea e dello stesso periodo è anche l'
anfiteatro. Di epoca repubblicana è invece la “Dominus del leone”, con un grande atrio dal
pavimento a mosaico, composto da lastrine di pietre colorate, dal quale si accede al tablino con un
pavimento a mosaico a cassettoni, con al centro un quadro che rappresenta un leone che lotta con un
serpente. Lo stile e la tecnica dei mosaici permettono di datarli al I secolo d.C., mentre l' ampiezza
dell' atrio e la posizione della casa vicino al foro fanno pensare che fosse l' abitazione di un alto
magistrato romano.
Una vacanza culturale in Abruzzo:
Torri,castelli,eremi,borghi e fortificazioni della
provincia di Teramo
Tutto il territorio della provincia di Teramo appare segnato dalla presenza di torri , castelli e
strutture fortificate che testimoniano il passato storico di questa provincia abruzzese.
Sulla costa prevalgono le torri edificate per difendersi dalle incursioni dei Saraceni. Tra queste
ricordiamo la Torre di Martinsicuro, costruita nel XIV secolo per volontà di Carlo V, dal maestro
Portolano d' Abruzzo, che oltre a servire come torre di avvistamento delle navi nemiche, aveva
annesso un altro edificio usato come dogana. La torre presenta sulla facciata un' iscrizione e una
stemma con l' aquila bicipite che è l' emblema di Carlo V.
Andando verso Sud, lungo la costa, si trovano altre torri di questo tipo vicino alle foci del Vibrata e
del Salino. Esse avevano funzione sia di avvistamento sia di difesa e servirono a respingere un
attacco di turchi che nel 1556 assalirono la costa abruzzese.
Di particolare importanza per l' imponenza della struttura è la Torre di Cerrano a Pineto, che
presenta un ampio basamento quadrato, su cui si eleva un' altra struttura di dimensioni minori,
entrambe le strutture terminano con una merlatura guelfa. Attualmente la Torre del Cerrano è
proprietà della provincia di Teramo ed è un laboratorio di biologia marino e fluviale.
Le zone collinari e montane presentano , oltre alle torri di avvistamento, borghi fortificati e fortezze
militari. Tra le torri di avvistamento ricordiamo la torre triangolare di Montegualtieri a Cermignano.
La torre fu edificata nel XIV secolo su di uno sperone roccioso e con i suoi 18 metri di altezza
permetteva di vigilare sulla vallata del Vomano.
La torre di Cellino Attanasio , di forma cilindrica, faceva parte della cinta muraria posta a difesa del
paese. La torre della Regina Giovanna a Bisenti, forse di epoca precedente al 1300, è l' unica
rimasta di tre torri situate sulle mura di cinta del paese.
Tipici esempi di borghi fortificati sono Montone , con la Torre Mastio, a pianta quadra, del XIV
secolo, posta all' ingresso del paese e la Torre del Orologio, del XII – XIII secolo, a pianta quadra,
marcata in due piani da una doppia fila di mattoni, nella parte superiore della facciata si trova l
'orologio che le da il nome.
Anche Sant' Omero si presenta come un borgo fortificato, in cui l' abitato è situato su di un' altura
ed è circondato da mura con basamento a scarpa, delle quali restano ancora tracce in particolare in
via Frà Dionigi e lungo via di Porta Castello, dove c 'è la porta di entrata, con un arco a sesto acuto
che da accesso ad una scalinata; nei passaggi sormontati da volte si notano dei grossi architravi in
legno. L' intera struttura e le fortificazioni potrebbero essere datati intorno al 1400, altri edifici sono
di epoche posteriori, intorno al 1600. Lungo le gallerie e i vicoli del borgo si trovano nicchie e
postazioni di guardia per i soldati , che oggi sono state riempite con mattoni.
Spostandoci verso l' interno incontriamo due strutture militari, una utilizzata fino al 1861 ed ora
restaurata è la Fortezza di Civitella, l' altra da molto tempo in stato di abbandono è Castel Manfrino.
La Fortezza di Civitella del Tronto, posta su di una sperone roccioso, in posizione dominante sulle
vallate del Vibrata e del Tronto, si estende per circa 25 000 mq. La fortezza venne costruita tra il
1564 e il 1576 durante la dominazione spagnola. La fortezza era circondata da un fossato, su cui si
abbassava un ponte levatoio, presentava vari camminamenti e tre piazze d' armi. La fortezza aveva
5 cisterne per l' acqua, magazzini per i viveri, prigioni, alloggi per i soldati, cucine e locali per la
mensa, il Palazzo del Governatore, la chiesa di San Giacomo e la cappella di Santa Barbara. La
fortezza e il paese di Civitella hanno subito numerosi assedi, l' ultimo nel 1861, quando fu l'ultima
roccaforte borbonica ad arrendersi all'esercito di Vittorio Emanuele II. Dopo anni di abbandono, nel
1985, dopo 13 anni di restauri , è stata aperta ai visitatori.
Castel Manfrino si trova in località Macchia di Sole, al confine con il territorio di Ascoli Piceno e
deve il suo nome al re svevo Manfredi che la fece costruire per difendersi dalle incursioni dei
feudatari guelfi di Ascoli. Nel 1266 Manfredi venne sconfitto da Carlo I D' Angiò, che s' impadronì
del castello e lo rafforzò costruendo un altro torrione. Il castello, in pietra calcarea , di forma
quadrangolare , con cinta muraria potenziata da tre torri , ora quasi distrutta dalle intemperie, quella
più al sud , un pò distaccata, era la torre di avvistamento, quella centrale, il maschio svevo, era l'
abitazione del castellano, la terza torre, costruita da Carlo I D' Angiò, era posta a guardia dell'
ingresso. Di questa torre restano la base, con la cisterna interrata e tratti di mura fino ad un' altezza
di 12 m. Il castello passò poi ai francesi, che lo mantennero fino al 1400, poi venne abbandonato
poiché le sue fortificazioni non vennero adeguate alla scoperta della polvere da sparo, come invece
avvenne per la fortezza di Civitella.
Il cicloturismo in Abruzzo: Una vacanza in
bicicletta tra mare e montagna
L'Abruzzo, per la varietà degli ambienti e per il numero dei parchi naturali, è una regione che si
presta moltissimo ad essere visitata in bicicletta. Si può infatti viaggiare, veloci e sicuri, sui lunghi
tratti di pista ciclabile che fiancheggiano la costa o addentrarsi, preferibilmente in mountain bike,
sulle strade sterrate o carrarecce, assai poco trafficate perchè usate solo da pastori e taglialegna e
ormai sostituite da vie di collegamento più comode ed accessibili. Queste strade permettono di
scoprire piccoli paesi, dove la vita scorre seguendo le vecchie tradizioni, antiche chiese di montagna
che nascondono tesori artistici,eremi e castelli diroccati, testimoni di un lontano passato. Ma
soprattutto il cicloturismo è una vacanza ecologica, in quanto permette di avvicinarsi ad angoli
incontaminati della natura riducendo il rischio di deteriorarli ed inquinarli.
Per chi, durante una vacanza in bicicletta, volesse prendersi una pausa di riposo l' Agriturismo La
Meridiana, con i suoi comodi appartamenti,gli ampi spazi verdi e la piscina è il luogo ideale.
Chi desidera avere una base da cui muoversi per le escursioni, trova nel nostro agriturismo una
posizione favorevole sia per raggiungere il Parco Naturale del Gran Sasso e dei Monti della Laga,
sia per raggiungere la costa e i paesini sparsi sulle colline circostanti.
Viaggiare in Abruzzo in bicicletta o servirsi di questa per numerose gite,in una località tra mare e
montagna, è il modo migliore per conoscere questa regione e le sue tradizioni, apprezzare il calore
della sua gente e gustare i sapori dei suoi prodotti tipici.
Turismo equestre, una vacanza in Abruzzo a
cavallo
L’Abruzzo, per il numero di parchi naturali e per la varietà degli ambienti, offre molte possibilità a
chi vuole trascorrere una vacanza a cavallo, in modo di poter godere meglio il contatto con la
natura.
In Abruzzo nell’Agosto 2006 è stata inaugurata l’ Ippovia del Gran Sasso, un circuito lungo 320
km, che si snoda all’interno del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga e che, seguendo il
tracciato di vecchie mulattiere e di sentieri di montagna, attraversa borghi, pascoli, valli e valichi.
Lungo il percorso sono dislocati luoghi di sosta attrezzati sia per i cavalli , che per cavalieri. Questo
modo di viaggiare permette di vivere a contatto con la natura e di conoscere luoghi bellissimi,
irraggiungibili a chi si muove in auto, permette anche un viaggio nel tempo poichè è possibile
conoscere piccoli paesi arroccati sulle montagne, dove gli anziani abitanti mantengono ancora vive
antiche tradizioni e permettono al visitatore di conoscere il calore della gente d’Abruzzo e di
riscoprire il sapore di vecchie ricette paesane.
L’Agriturismo La Meridiana , pur non disponendo di un proprio maneggio, si trova vicino a due
campi di equitazione. Il River Ranch in contrada Collerenti, Bellante (a circa 4 km dal nostro
agriturismo) offre a tutti, anche ai bambini, l’emozione di andare a cavallo, disponendo di animali
docili e perfettamente addestrati e avvalendosi di validi istruttori e di guide equestri.
Un altro maneggio della zona è il Centro Ippico Camelot, a Faraone, piccola frazione di Teramo, da
cui è possibile partire per numerose escursioni, poichè sono molti i percorsi che si prestano al
trekking equestre , sia per chi voglia dirigersi verso il Gran Sasso e i Monti della Laga, sia per chi
preferisca scendere attraverso le vallate, fino al mare.
Turismo religioso in Abruzzo
Turismo religioso in Abruzzo.
Lo spirito religioso è molto vivo in Abruzzo, lo testimoniano i santuari, meta di pellegrinaggi, le
piccole chiese di campagna, gli eremi sulle montagne e le numerose abbazie.
Ogni provincia abruzzese si può visitare seguendo un “Itinerario dello Spirito”. Iniziando
dall’Aquila la basilica più importante è Santa Maria Collemaggio, dove il 29 Agosto 1294 fu
incoronato papa Celestino V e dove, ogni anno il 29 Agosto si celebra la Perdonanza, indulgenza
straordinaria concessa da questo papa. Nella provincia sono numerose le chiese e i santuari che
meritano di essere visitati come la cattedrale di Corfinio, le chiese di Sulmona e santuari come la
Madonna d’ Appari a Paganica, la Madonna del Monte Tranquillo a Pescasseroli, la Madonna di
Pietraquaria ad Avezzano.
Un’ altra importante tappa di un itinerario religioso in Abruzzo è il Santuario del Miracolo
Eucaristico a Lanciano in provincia di Chieti. Nel reliquario di questa chiesa sono conservate le
specie eucaristiche trasformate in sangue e carne nel VIII secolo durante la celebrazione della
Messa. Un altro importante santuario di questa provincia è quello della Madonna dei Miracoli a
Casalbordino. Ad Ortona si conserva il corpo dell’apostolo Tommaso e la prima domenica di
Maggio, festa del Santo, viene concessa l’indulgenza plenaria. Tra le abbazie va ricordata quella di
San Giovanni in Venere a Fossacesia e tra le cattedrali quella di San Giustino a Chieti e quella di
Santa Maria Maggiore a Lanciano e Guardiagrele.
La provincia di Pescara è caratterizzata sopra tutto dagli eremi e dalle abbazie. La più antica è
quella di San Clemente a Casauria, iniziata nell’871 e completata nel XII secolo. Vi sono poi
l’abbazia di Santa Maria Arabona, vicino Allanno e l’abbazia di San Liberatore a Maiella, iniziata
intorno al mille. Nella zona della Maiella si trovano numerosi eremi e chiese rupestri.
Tra i più importanti eremi quello di Santi Spiriti a Maiella e quello di San Bartolomeo, entrambi in
località Rocamorica ed entrambi utilizzati da Pietro Angelieri, che poi divenne papa Celestino V.
Tra i santuari sono da ricordare il santuario del Volto Santo a Monoppello, dove si venera un
drappo di seta su cui è dipinto il volto di Gesù e il santuario della Madonna dei Sette Dolori a
Pescara. Il più importante santuario della provincia di Teramo è il santuario di San Gabriele
dell’Addolorata ai piedi del Gran Sasso. Il santuario del Santo Protettore dei giovani e patrono
dell’Abruzzo, e meta di numerosi pellegrinaggi e centro di iniziative religiose. Un altro importante
santuario è quello della Madonna dello Splendore a Giulianova e quello della Scala Santa di
Campli, a cui sono attribuite le stesse indulgenze delle scale sante di Roma e Gerusalemme.
Molte sono le chiese antiche nella provincia di Teramo, come Santa Maria di Propezano, Santa
Maria di Ronzano a Castel Castagna, Santa Maria a Vico la cui costruzione risale al mille nel
comune di Sant’Omero, San Pietro ad Insulam a Isola di Gran Sasso, San Clemente al Vomano e la
cattedrale dell’Assunta ad Atri in stile romanico.
Per vivere al meglio l' esperienza di una vacanza religiosa in Abruzzo vi consigliamo il soggiorno
presso l'Agriturismo La Meridiana.