Libero - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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Libero - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016
771591 042007 61023 Domenica 23 ottobre 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 293 EURO 1,50* RENZI: VOGLIO CAMBIARE L’EUROPA ESAGERATO Caro ministro, sia Gentiloni: si faccia da parte di VITTORIO FELTRI Il ministro degli esteri Gentiloni non è né simpatico né antipatico. È inutile e talvolta dannoso. Quando Renzi e Napolitano lo misero alla Farnesina restammo a bocca aperta. Come mai hanno scelto costui? Non siamo stati capaci di darci una risposta se non questa: deve essere un tipo ubbidiente. Ma alla luce di quello che è accaduto recentemente abbiamocapito che è solo uno sprovveduto. Ne ha combinata una grossa, ma talmente grossa, da risultare incomprensibile. Tutti sanno che Gerusalemme è il crocevia di tre religioni: ebraica, musulmana e cristiana. Lo è diventata negli anni, ma in origine la città era soltanto del popolo di Israele, cioè di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo.Il muro del pianto è il luogo dove i sopravvissuti della Shoah offrono e scrivono i loro desideri a Jahvè, che è poi il nome di Dio secondo la tradizione. Nonostante questa sia la realtà, negli anni (...) Il premier vede il sondaggio secondo cui i più incerti sono gli anti-Ue e lancia un super spot: fatemi vincere e metterò in riga pure la Ue FINANZIARIA Condono su Iva e multe Mattarella dà il via libera di F. DE DOMINICIS a pagina 7 di FAUSTO CARIOTI L’Europa fa schifo? Un Sì al referendum la cambierà. Vedete sui volti troppo odio, troppa intolleranza? Spariranno, assieme al vecchio testo della Costituzione. L’ultima promessa è l’avvento di un mondo migliore, nelle istituzioni e nei cuori delle persone, e Matteo Renzi se la gioca nel suo tour in Sicilia, terra nella quale problemi più banali e concreti da risolvere non mancherebbero, a partire da una disoccupazione giovanile al 56%. (...) Inutile se non dannoso segue a pagina 9 Ai nonni la stessa tutela dei bimbi. Giovani: il 67% sta con mamma È reato abbandonare i genitori anziani Scoppia il caso D’Alema: vota Sì chi è vecchio e non capisce. Il Pd lo attacca: ti credi giovane? segue a pagina 2 Non c’è Paragone Ci basterebbe capire le idee di Matteo per curare l’economia di GIANLUIGI PARAGONE «Il fiscal compact deve saltare».Non so se Matteo Renzi abbia davvero pronunciato questa frase ai suoi eurodeputati. Potrebbe starci nel senso che ormai il suo dado contro Bruxelles lo ha gettato e sa che non può tornare indietro. Renzi ha mille difetti ma non gli manca certo ilfiuto politico; così ha ben chiaro che morire per l’Europa è la cosa più stupida che si possa fare. Renzi sta traslocando (...) segue a pagina 3 Da mercoledì 26 ottobre con D * Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00. di FRANCESCO SPECCHIA «I vecchi subiscon le ingiurie degli anni/non sanno distinguere il vero dai sogni/i vecchi non sanno, nel loro pensiero/ distinguer nei sogni il falso dal vero...», cantava Francesco Guccini. (...) segue a pagina 13 PAOLO EMILIO RUSSO a pagina 4 Con Corona, Briatore e re Vittorio Emanuele Sgarbi riapre il processo Vallettopoli di FRANCO BECHIS Più che un processo, rischia di diventare un grandissimo show. Ed era presumibile, visto che per l’ennesima volta alla sbarra ci sarà Vittorio Sgarbi, il critico d’arte che raramente tiene a freno la lingua. Ancora una volta è imputato per diffamazione, per una grandinata di parole che sette anni fa aveva investito (...) segue a pagina 11 Young Pope doppia gli ascolti di Gomorra Perché il Papa scorretto di Sky ha più seguaci di Bergoglio di RENATO FARINA Si ha un bel dire che siamo tutti indifferenti, che la Chiesa non conta più niente. Ma c’è qualcosa di quell’antica baracca che desta attenzione persino più del crimine, del sesso e della gastronomia. Incredibile, vero? Prima di domandarci il perché, qualche numero. The young pope (Il papa giovane) di Paolo Sorrentino ha stabilito un primato per l’esordio di una serie televisiva sulla tv a pagamento: (...) segue a pagina 25 I 1OO CAPOLAVORI DEL IN 5CD 5°CD a soli €4,50 + il prezzo del quotidiano Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i guai del governo NOI E LORO In Sicilia il leader dem fa leva sull’orgoglio locale: «I burocrati aprono la bocca, voi le porte». E poi: «Ogni anno diamo 20 miliardi e ne riceviamo 12» COMITATO PER IL SÌ Il Rottamatore arruola Montanelli «Voleva le riforme» Matteo Renzi l’ha detto: la battaglia per il Sì si vince conquistando i voti del centrodestra. E nel tentativo di convincere gli elettori di Berlusconi e C, il premier prova ad arruolare un monumento dei liberali: Indro Montanelli. «Lui voleva le riforme», scrive il Comitato per il Sì sul sito www. bastaunsi.it. E ripropone un’intervista rilasciata nel 1999 dal fondatore de Il Giornale. «Le parole di Indro Montanelli sulla Costituzione sono di una sconcertante attualità», scrivono sul sito. E «alla domanda se fosse giusto riscrivere la Costituzione, Montanelli rispondeva chiaramente: “Ma certo che è giusto! Deve essere riscritta secondo criteri logici, non criteri illogici. Tutte le volte che si diceva di restituire potere all’esecutivo, e mettere il governo nelle condizioni di governare si veniva tacciati di essere fascisti. Con questo ricatto abbiamo fatto le più grosse scempiaggini che si potesse immaginare”». In realtà, l’intervista non presenta alcun elemento che possa indurre a pensare che Montanelli avrebbe apprezzato la riforma di Renzi. Il grande Indro, infatti, si limita a sottolineare che la Costituzione mostra i suoi anni anche a causa di alcuni errori commessi dai padri costituenti. «Ci furono errori, eccome», diceva nel 1999 il giornalista. Il primo errore spiegava «fu la ripartizione dei lavori. La Costituente era formata da 600 membri, eletti. Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, e allora i lavori furono devoluti ad una Commissione, che venne chiamata la “Commissione dei 75” con i membri della Costituente incaricati, per le loro competenze specifiche, di redigere il testo. Anche 75 erano troppi, e allora vennero frazionati in sottocommissioni, ognuna delle quali lavorò per conto suo, senza piano d’insieme. Non fu un vero lavoro collettivo». Alla fine la Carta fu montata unendo i pezzi «ma le giunture non coincidono con le giunture di altri pezzi», spiegava Indro. Tuttavia «fu lasciata così com’era, perché nessuno volle rinunciare al proprio elaborato. Tipico degli italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA RENZI ESAGERA «Dovete votare Sì per cambiare l’Europa» Il premier prova a convincere gli euroscettici: «Se passa il referendum anche la Ue dovrà riformarsi» ::: segue dalla prima FAUSTO CARIOTI (...) Deride gli avversari che estremizzano il significato del voto, il premier, ma poi non si fa problemi ad abusare delle loro stesse armi: se vinciamo noi sarà il paradiso, se la spuntano gli altri si apriranno le porte l’inferno. L’angolo di Eden che ieri ha mostrato sul catalogo è grande quanto l’intero conti- nente: «La riforma costituzionale è il punto di partenza per dire in Europa e nel mondo che l’Italia è più semplice. Mi servirà a dire che anche in Europa servono le riforme strutturali».Come tutti i sogni che i politici generosamente distribuiscono agli elettori nell’imminenza diun voto,anche questo è figlio del marketing, cioè dei sondaggi. Uno, in particolare:quello sull’Euro- ::: ELISA CALESSI ■■■ C’è nel Paese un sentimento di ostilità al governo e al premier che è crescente e sta pesando anche sul referendum. Motivato da ragioni diverse e con retroterra politici differenti. Fisiologico, dopo due anni di governo. Ma c’è. Si è visto, sia pure in numeri ridotti, al corteo dei sindacati di base e della sinistra radicale che ieri ha attraversato Roma, sventolando bandiere rosse e cartelli polemici contro il premier. Una coreografia molto “personalizzata”, che ricordava le piazze contro il Cav. E anche ieri in Sicilia il presidente del Consiglio è stato spesso accolto da contestazioni. Renzine è consapevole. «Ci sono persone che mi detestano, non mi sopportano»,ha detto ieri,«ma è normale, è fisiologico. A questi voglio dire che nella scheda del referendum non c’è scritto “Renzi mi sta simpatico o antipatico” o se sono ingrassato, c’è un voto che segnerà l’Italia per i prossimi anni». Ma correggere questa motivazione al voto, così radicata in molti elettori anche di orientamenti politici diversi, è complicato. L’altro problema che angoscia il pa realizzato dalla Demos di Ilvo Diamanti un mese fa. Dice che gli italiani, un tempo euroentusiasti, oggi sono i più delusi dall’Unione europea, la quale ormai ha la fiducia solo del 27% dei nostri connazionali (dieci anni fa questa percentuale era doppia). E tra i più disgustati ci sono proprio gli elettori indecisi. Quelli sganciati dai partiti, dai quali dipenderà anche l’esito del referen- dum: tra questi “cani sciolti”, la fiducia nella Ue scende al 21%. È soprattutto a costoro che Renzi si rivolge quando dice che per riformare l’Europa bisogna votare sì al suo referendum (all’altra categoria che vuole portare dalla sua parte, quella degli elettori di centrodestra, provvede invece annunciando l’«abolizione» di Equitalia). La Ue è ormai il Nemico e Il capo del governo ai siciliani: «Vi porto il G7» I timori di Matteo: tanti mi odiano E va in tour per riconquistare il Sud premier è il Sud. Ieri un sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera dava il No in vantaggio di 8 punti. Questo, come quelli in mano al premier, conferma che il grande buco nero, in vista del referendum costituzionale, è il Mezzogiorno. È lì che il No è avanti. Mentre il Sì vince al Nord, in particolare nel Nord-Ovest. Secondo le analisi in mano al premier, però, la media finale premia ancora il Sì. E questo perché, spiegano i collaboratori di Renzi, «il Nord è più popolato del Sud, quindi elettoralmente conta dipiù», senza contare che «il tasso di partecipazione al Nord è più alto che al Sud». Il nodo, però, c’è. Per questo Renzi ha deciso di lanciare una vera e propria offensiva al Sud da qui al 4 dicembre. Ha cominciato ieri con un tour in Sicilia: è stato a Palermo, Trapani, Messina, Taormina. Ma nei prossimi giorni scenderanno nell’isola, per partecipare a iniziative a favore delSì, ministri e dirigenti del Pd. Sempre affiancati dai sindaci, una rete su cui il premier fa molto affidamento. In ogni tappa ha insistito sulle misure in arrivo sul piano economico per migliorare la situazione. Il No di questa parte del Paese, infatti, nasce dallo scontento per il lavoro che non c’è, per un’arretratezza su tutti i fronti. «Nella legge di stabilità ci sarà di nuovo la possibilità di sgravi per assunzioni», ha detto Palermo. E ha assicurato che gli incentivi per il Jobs Act «torneranno in tutte le regioni del Sud e solo nelle regioni del Sud». Altra mossa di attenzione a questa terra è la decisione di tenere a Taormina il G7. Una scelta che Renzi stesso,presentando proprio a Taormina il logo del vertice, ha definito «una gigantesca operazione sul brand Sicilia». Che punta a effetti economici, pur di attaccarla dal lembo estremo del continente il fiorentino Renzi s’improvvisa fomentatore dell'orgoglio siciliano. A Trapani contrappone la nobiltà degli isolani all’ottusità dei funzionari di Bruxelles: «I burocrati in Europa aprono la bocca, ma non le porte. Voi invece le avete aperte. Voi dimostrate cos’è la parola civiltà». A Taormina ricorda che il nostro Paese è un contribuente net- perché «senza una buona storia da raccontare la Sicilia continuerà ad avere un quinto dei turisti delle Baleari e delle Canarie». Ha poi ammesso di non essere «per niente soddisfatto delle cose fatte in questi due anni,certo sono contento per le cose fatte, ma ancora c’è tanta gente che non ce la». Infine, ha ripetuto in grande stile l’attacco all’Europa dei burocrati e delle regole che non tengono conto delle persone,tema particolarmente sentito al Sud. L’altra arma su cui punta è valorizzare il centrodestra orientato per il sì. Tra i collaboratori del premier, ad esempio, si parla di un «modello Lucca». Qui, infatti, l’ex presidente del Senato Marcello Pera, tra i fondatori di Fi, l’ultimo sindaco azzurro di Lucca, Pietro Fazzi, oltre che l’ex consigliere regionale di Fi Maurizio Dinelli, hanno promosso dei «comitati liberali per il sì». E proprio a Lucca, ieri, ilrenziano doc Andrea Marcucci ha fatto un’iniziativa con Pierferdinando Casini. Dai sondaggi, infatti, risulta che il grosso degli incerti è in questo elettorato. Il problema è motivarlo a sufficienza da portarlo ai seggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 3 PRIMO PIANO __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it DELUSI Ormai solo il 27% dei nostri connazionali hanno fiducia nelle istituzioni continentali. E vi più delusi sono anche i più indecisi sul referendum. Su questi punta Renzi i guai del governo PAROLE E FATTI Ci basterebbe una finanziaria che rilanci davvero l’economia Se davvero il premier vuole rompere con la Ue, lo faccia per varare un pacchetto di misure alternative a quelle imposte da Bruxelles. Capaci di far ripartire il Paese ::: segue dalla prima GIANLUIGI PARAGONE Il premier Matteo Renzi ieri in visita a Trapani nel suo viaggio elettorale a favore del Sì [LaPresse] to delle istituzioni europee: «Ognianno diamo 20 miliardi all’Ue e ne riceviamo 12». A Palermo, dove inaugura l’anno accademico, ammette che «l’università è stato il luogo nel quale si è tagliato nel modo più dissennato», ma la responsabilità principale, ovviamente, la scarica su Bruxelles: «Con la cultura dell’austerity l’Europa ha fatto danni soprattutto a se stessa». Concetto, questo, che il premier si prepara a ripetere ogni giorno, da qui al voto, soprattutto se dalla Commissione gli arriverà la lettera con si chiederà a lui e al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, di fornire chiarimenti sui contenuti della manovra. E da ovunque parta, è sempre a quel Sì sulla scheda, medicina di tutti i mali, che finisce per approdare. Il problema dell’Italia e della Sicilia è che «hanno un potenziale enorme, ma manca l’autostima. Si tende a mettere in luce solo le cose che non vanno», dice alla platea. Ma la salvezza è vicina, perché il nuovo assetto istituzionale guarirà da questa e da altre malattie: «La riforma ci serve non solo per ridurre i costi dei politici, ma per avere un Paese più agile, più snello, che non soffre di scarsa autostima, senza odio e intolleranza». Un mondo più buono. Silvio Berlusconi,quello che quando diceva che «l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio» veniva deriso da tutto il Pd, oggi potrebbe chiedere i diritti d’autore alsegretario democratico. © RIPRODUZIONE RISERVATA “ 30 ANNI ■ D'Alema, il patto della crostata, l'articolo V, Berlusconi, i saggi... Sono 30 anni che si deve cambiare. Ora noi l’abbiamo fatto QUELLI DEL NO ■ La variegata alleanza di chi dice No, D'Alema, Berlusconi, Monti, Fini, Cirino Pomicino non vuole cambiare, ma fermare il governo e riprendersi quel ruolo che gli abbiamo tolto SENZA ODIO ■ Con la riforma avremo un Paese più agile, più snello, che non soffre di scarsa autostima, senza odio e intolleranza SCHIAPARELLI ■ Si può non farcela, come è successo alla sonda Schiaparelli, basta non rimanere nella palude e mettersi a correre (...) oltre confine la politica «di lotta e digoverno»: né fuoridall’Europa ma nemmeno dentro l’ortodossia dei trattati. In parole povere, gli è ben chiaro che l’Europa non appassiona la gente ma è una quaestio maneggiata da politicanti. La generazione Erasmus sta crescendo e sta capendo che al di là delle belle esperienze all’estero la vita reale li inghiotte in un mare di incertezze. In parole poverissime, Bruxelles non emoziona e non accomuna. Nelfar impazzire la maionese europea, Renzi si rafforza sui tavoli internazionali e nello stesso tempo toglie corrente ai movimenti generalmente denominati no-euro; coagula tutto quel mondo ostile al rigorismo tedesco e infine si mette in tasca azioni privilegiate nella ridefinizione delle nuove leadership europee: dall’inutile Juncker al perdente Hollande, passando per una Merkel in scadenza. Inoltre, se sono vere le cronache, pure sulla morsa anti Putin ilpremier italiano ha compreso che queste sanzioni stanno facendo più danni che altro. Renzi, tatticamente, si sta muovendo bene; va ammesso. È sulla strategia che ancora non mi convince affatto. Comincio dai vincoli di bilancio e da quella frase: «Il fiscal compact deve saltare». A parte il fatto che noi il pareggio dei conti lo abbiamo blindato costituzionalmente e non mi sembra che sia stato messo in discussione in questo recente periodo di riforma (del resto come avrebbero potuto con Napolitano nelle vesti di «padrino» ispiratore), ecco a parte questo,la logica del pallottoliere non viene smontata nemmeno ora che il fucile è puntato contro i rigoristi. Voglio dire, se devi consumare lo strappo alla regola fallo bene e amen. La manovra su cui la Commissione si confronterà col governo (un confronto che avverrà con logiche di reciproca convenienza politica: il classico pareggio per non farsi male) è una manovra che vìola i tabù di bilancio ma non include una… renzinomics. In questa legge di Stabilità non vi sono i presupposti della crescita, non c’è l’inizio di un pensiero macroeconomico strutturale; alcontrario si prosegue coibonus, con le «una tantum» e con misure che si esauriscono sul corto. Se questa è la strate- gia di Renzi, allora non ci siamo proprio. Può essere una mossa tattica funzionale al referendum, ma poiché dopo il referendum ci saranno le elezioni politiche allora significa che il governo si limiterà sempre a questa visione. Strappare per tirare a campare è una corbelleria. Strappare perché ci si vuole riappropriare di una idea macroeconomica alternativa a quella di Bruxelles invece ha senso eccome. A parer mio, visto che ormai il Rubicone lo ha oltrepassato, il premier si strutturi di una Renzinomics seria, con logiche realmente espansive,opposte a quelle tedesche. È inutile che guardiamo alla Germania e al suo modello (non privo di furbate!),pensiamo invece a riprendere in mano ilnostro modello industriale e ridargli ossigeno con una seria rimodulazione fiscale. E poi rimetta illavoro sui binari della solidità e non della leggerezza propria del Jobs Act. Tutto questo avrà un prezzo da pagare, l’indebitamento pubblico ne risentirebbe ma i pistoni dell’economia reale tornerebbero a girare con maggiore fluidità. Rompere le regole assurde non solo si può, ma si deve se c’è un senso politico di riferimento. Renzi dimostri che ha una visione. L’anagrafe è dalla sua. Il suo proverbiale fattore C anche. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuovo affondo dell’ex segretario Bersani rimpiange il suo assassino: «Meglio star con Grillo che con Verdini» Pier Luigi Bersani non perde occasione per criticare il suo successore alla guida del Pd [LaP] ■■■ Una volta c’era la sindrome di Stoccol- ma, cioè quel particolare stato di prostrazione in forza del quale il sequestrato finisce per provare dipendenza psicologica quando non addirittura affettiva nei confronti del proprio sequestratore. Poi è arrivato Pier Luigi Bersani. Che, coerentemente col proprio pedigree di innovatore, spinge più in là i confini della scienza inaugurando la sindrome di Bettola (provincia di Piacenza): quella per cui la dipendenza la si prova non più, banalmente, per il proprio sequestratore, ma nientemeno che per il proprio assassino. Le prove dell’avvenuta svolta scientifica sono a pagina 9 della Repubblica di ieri. All’intervistatore che gli pone una blanda domanda sull’eterogeneità del fronte del No («E così, farà campagna con Grillo, Salvini e Brunetta»), l’ex segretario del Partito democratico fornisce la seguente risposta: «Il fronte del sì va da Obama a Verdini (...) A domanda secca, tra Grillo e Verdini io scelgo il primo». Ora, che da quelle parti le parole di Bersani trovino larga condivisione è fuor di dubbio: troppo forte l’idem sentire che su tanti temi storiciunisce sinistra e grillina e troppo radicato il riflesso pavloviano dell’antiberlusconismo antropologico perché un sondaggio secco tra il guru dei Cinque stelle ed il leader di Ala possa non concludersi col trionfo del pri- mo. Il problema è che a questo sondaggio possono partecipare veramente tutti tranne Bersani, per un motivo molto semplice: a soffocare in culla la carriera di primo ministro di Bersani è pur sempre stato Grillo. E davanti agli occhi del mondo, per giunta. La storia è nota: marzo 2013, il Pd è riuscito nel miracolo di perdere le elezioni vincendole e Bersani - che già si sentiva Palazzo Chigi in tasca - deve inventarsi il modo per mettere su una maggioranza. Intestarditosi nel rifiuto di una grande coalizione col centrodestra, si impunta e decide che o si fa l’accordo con Grillo (la celebre «maggioranza del cambiamento» che «resta una buona idea») o niente. E alla fine niente sarà, complice un Grillo mai così efferato che giocherà con Bersani come il gatto col topo, fino al colpo di grazia assestato con tanto di diretta streaming. I giorni da premier in pectore di Bersani finiscono lì, quelli da leader del Pd sopravviveranno di poco. Più che abbastanza per serbare, se non proprio del sano rancore, almeno un minimo di doverosa freddezza. E invece no, quasi tre anni dopo il buon Pier Luigi non riesce nemmeno a nascondere di provare per Grillo lo stesso affetto del primo giorno. E meno male che quelli del partito dell’amore erano gli altri. M. G. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 PRIMO PIANO __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ i guai del governo NONNO MAXIMO L’attacco del presidente del Pd, Orfini: «Da un quasi settantenne è un autogol dire una cosa del genere. Eppoi prendersela con gli anziani...» Voti Sì? Sei vecchio e scemo Lo spot suicida di D’Alema Secondo un sondaggio Ipsos sul referendum, tra gli over 65 c’è una prevalenza di favorevoli alla riforma. E Baffino (67 anni): «È perché non la capiscono» ::: PAOLO EMILIO RUSSO ■■■ Quando ha fatto la sparata per il No, Massimo D’Alema ha parlato di «molto anziani». Forse è per questa ragione che si è autoescluso dalla categoria, lui che, come poco elegantemente gli ha fatto notare il presidente del Pd, Matteo Orfini, «ha sessantasette anni». Gli ennesimistracci dentro al partito di Matteo Renzi hanno cominciato a volare dopo che il Corriere della sera ha pubblicato un nuovo sondaggio. Secondo l’istutito Ipsos, mano a mano che trascorrono le settimane e la campagna elettorale per il referendum entra nel vivo il No mantiene saldamente un vantaggio sul Sì e, anzi, sale. «Ai primi di questo mese il No compiva per la prima volta il sorpasso (52%),ma ilSìrimaneva ad una incollatura. Oggi la distanzia si amplia a favore del No,al54%», scriveva il quotidiano di via Solferino. Ipsos segnalava una - curiosa - scarsa mobilitazione giovanile (solo il 51% degli under 35 VECCHIA VOLPE DELLA POLITICA La sintesi del sondaggio Ipsos sul referendum. Sopra, D’Alema [LP] intende andare a votare), un interesse alto per «ceti elevati», «i pensionati». L’altro dato che ha colpito gli analisti, ma, soprattutto, l’ex premier e segretario deiDemocratici di sinistra, “rottamato” da Matteo Renzi, è che soltanto nella fascia di età degli «ultrassentacinquenni» è maggioritario il Sì. È proprio da questo dato che ha preso spunto l’attacco, violento, alla riforma e al suo autore: «Renzi parla a nome di una gioventù che non lo segue, i giovani votano No, votano Sì solo le persone molto anziane forse anche perchè hanno maggiore difficoltà a comprendere questa riforma sbagliata», ha detto D’Alema. Quella del politico che fu tra i leader dell’eurosinistra non era una battuta sfuggita di bocca, se è vero che, sempre dallo stesso convegno sul Lago Maggiore, D’Alema aveva approfondito il concetto: «È come per la Brexit: gli anziani non si rendono conto che approvando la riforma renziana si rovina la vita dei nipoti. Spero che i nipotifacciano in tempo a farglie- lo capire...». Non importa se poiilreferendum sulla Brexitalla fine era passato, ormai l’attacco dell’uomo che viene considerato il regista della minoranza Pd era stato sferrato. «Io le riforme le ho fatte, lui no, vuole solo tornare al governo»,ha risposto - freddo - ilpremier, dalla Sicilia. «Ma lui e Silvio Berlusconi non fermeran- no il futuro», ha aggiunto. L’attacco più violento - coordinato col segretario - è partito però dal presidente del Pd, Matteo Orfini, un tempo stretto collaboratore di “Baffino”: «Da una persona di67 anni credo che sia un autogol dire una cosa delgenere.Eppoiprendersela con gli anziani...», ha detto ildeputato. Dopo Orfini,l’attacco in serie dei membri della segreteria del Pd, gli ultrarenziani:«Se non fosse ridicolo,sarebbe oltraggioso», attacca Alessia Morani. «Senza argomenti, da “addetto ai lavori” è diventato “addetto ai livori”», le ha fatto eco Anna Ascani.Infine,ilsenatore Andrea Marcucci: «Questa battuta di cattivo gusto conferma la sua grande arroganza». 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Adesso gli alleati sperano che Mediaset dia più spazio alle ragioni del «No» ::: MATTEO PANDINI ■■■ Per una volta, il centrodestra non fa come Penelope che di giorno fa e di notte disfa. E quindi gli azzurri convocati da Mariastella Gelmini al Teatro Nuovo di Piazza San Babila, a Milano, ieri hanno rilanciato le parole d’ordine concordate con gli alleati Melonie Salvini solo pochi giorni fa. «No» secco alle riforme di Renzi. Di più: battaglia a tutto campo contro l’esecutivo di un premier «non eletto» e che «cerca legittimazione», nonostante i continui «fallimenti». L’ha dettato Silvio Berlusconi in persona, che s’è appalesato con un videomessaggio. Il Cavaliere mantiene così la promessa di spendersi direttamente, per spazzare i sospetti di scarso impegno contro il Rottamatore. Certo, restano alcuni nodi. Il leader azzurro, per esempio, dice chiaramente che dopo la vittoria dei «No» sarà necessario rivedere la legge elettorale, mentre Lega e Fratelli d’Italia sognano le urne il prima possibile. Dettagli, al momento. In attesa di verificare se Berlusconi moltiplicherà davvero le presenze televisive, a partire dalle reti Mediaset. Fatto sta che nelle viscere di San Babila s’è rivisto un partito che nella sua roccaforte - 20% alle recenti amministrative, il doppio della Lega - ha provato a rilanciarsi. Sul palco sono sfilati amministratori locali e imprenditori, parlamentari italiani ed europei, semplici consiglieri e dirigenti di peso. No alle riforme, no all’immigrazione incontrollata, nuova Giustizia, più sicurezza. Si vedono, tra gli altri, la Santanché e la Ravetto. Toti passa ma scappa in un amen: «Votiamo “No” per mandare a casa Renzi. Scusate ma ora devo andare…». Stefano Parisi è fuori Regione, marcano visita icapigruppo Romani e Brunetta, la Gelmini arringa la platea (numerosa) lanciando anche un’implicita sfida alla Lega sulla questione settentrionale: «Il Nord e il mondo dell’impresa non votano “Sì”!». E poi: «Tra la finanza e il popolo scegliamo il popolo!». E ancora: «Non ci interessa il plauso dei leader stranieri». Tanto Nord, tante lodi alla Carfagna laboriosità e alla «gente pratica della Lombardia e del Veneto» ma attenzione, ammonisce la Gelmini: «Prima viene l’Italia». Anche per questo è convinta che «gli imprenditori non la pensano A SAN BABILA Sopra, Mariastella Gelmini. A sinistra, il videomessaggio di Berlusconi: ha scaldato la platea al Teatro Nuovo in Piazza San Babila [Fotogr.] LA MELONI «Chi aiuta Renzi si mette fuori dal centrodestra» come Confindustria», ritenuta pappa e ciccia con Renzi, quel furbacchione che «copia Berlusconi e strizza l’occhio al nostro elettorato, ma non abbiamo nulla da spartire con lui». La sala applaude. Altri battimani quando sul maxischermo comincia il videomessaggio del Cavaliere, apparso in netta ripresa fisica. E determinato ad accusare il Pd. Il presidente azzurro ripercorre i suoi tentativi di riscrivere la Costituzione, fin dal «mio di- scorso alla Camera nel 1995», ma non scordatevi che «la nostra maggioranza approvò una riforma nel 2005, la sinistra la bloccò con un referendum che ha fermato il Paese per dieci anni». Ecco, i passaggi contro il premier sono durissimi, perché il leader di Forza Italia si lamenta di avergli creduto, quando Renzi «parlava diriforme condivise», ma invece ha confezionato «un abito su misura per se stesso e il suo governo» anche se «non han- no mai avuto il consenso degli italiani» e adesso «sta cercando di suscitare paura negli italiani, nelle cancellerie europee e suimercati». E che orrore, aggiunge: questo esecutivo sta in piedi con quelli che «hanno cambiato casacca». Raffica finale: la riforma Renzi-Boschi è «pericolosa», si rischia «la deriva autoritaria», produrrà «un solo uomo alcomando, padrone dell’Italia e degli italiani», uno scenario apocalittico che gliazzurri vogliono disinnesca- R.P. «Se Renzi perde il referendum deve andare a casa. Non mi parlate di un governo che faccia la legge elettorale, perché la può fare Renzi e poi si va a votare». Lo ha detto Giorgia Meloni di Fdi all’iniziativa sul «No» al referendum organizzata da Mario Mauro con diversi esponenti del centrodestra. «Il “No” è un’occasione per il centrodestra e anche per riflettere sugli errori commessi fin qui. Se Matteo Renzi è ancora in sella, è anche per gli errori che abbiamo commesso alle amministrative» ha aggiunto l’ex ministro della Gioventù. E ancora: «Il referendum non si decide nel centrodestra ma è il centrodestra che si decide con il referendum», anche per comprendere «se ci sono i margini per superare quegli errori di posizionamento che pezzi di centrodestra hanno fatto in passato. Ciò che è accaduto alle ultime amministrative di Roma ci insegna che ai cittadini non piacciono le ammucchiate. In politica uno più uno non fa necessariamente due: quello che in politica fa due è la chiarezza delle posizioni e dei contenuti e la credibilità delle persone». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA re.Come? Lanciando una contro-proposta che prevede, tra le altre cose, l’elezione diretta delCapo dello Stato,meno parlamentari, un limite alle tasse. Giù il sipario. Si conclude una mattinata in cui i vari relatori ne hanno avute per tutti. Il sindaco di Milano Beppe Sala, i clandestini, le tasse, il Jobs Act, i magistrati. Morale: Fi batte un colpo. L’intesuccia Berlusconi-Meloni-Salvini regge. Per ora. © RIPRODUZIONE RISERVATA Davanti ai Giovani industriali Carfagna-Boschi. E Di Maio scappa Le due donne si sfidano sulla Costituzione tra battutine e polemiche. Il grillino, invitato, diserta ::: CAPRI ■■■ Mica il “No” era un “No” alle rifor- me tout court, ha esordito. «È che queste riforme sono un pasticcio, non risolvono i problemi che ha il Paese, consentono risparmi minimi al Senato che resta aperto, ma aumentano le disparità, tolgono autonomia a Regioni che funzionano come la Lombardia, non toccano quelle a Statuto speciale, che sono incredibili centri di spesa». Per avere un faccia a faccia come si deve tra l’ex ministro per le Pari Opportunità e il suo successore - che preferisce farsichiamare alfemminile e oggi è più nota per la delega alle Riforme - ci volevano i Giovani Industriali, il 31esimo convengo di Capri. La prima a rispondere alle domande di Enrico Mentana è stata Mara Carfagna, uno dei “volti” che il centrodestra sta spendendo di più nella campa- gna referendaria. Camicia bianca, jeans e scarpa senza tacco ha sfidato nella tarda mattinata una platea piuttosto difficile, dal momento che il presidente dell’associazione, Marco Gay, era fresco di endorsement al “Sì”. «Entrando quiho visto un uomo che scappava a gambe levate: era per caso Luigi Di Maio?», ha scherzato, alludendo alla sedia vuota lasciata dal quasi-leader del M5s, che ha preferito non presentarsi all’appuntamento. «Paura di noi?», ha scherzato. La forzista ha parlato del merito, certo, ma anche del metodo: «Spaccano il Paese per trovare col referendum quella legittimazione popolare che il premier non ha avuto nelle urne, essendo entrato a Palazzo Chigi per la porta di servizio», ha aggiunto la forzista. Nessuna battuta personale, nessun riferimento al loro essere donne e - in tempi diversi, forse bersagliate dalla stampa, stalkizzate dai paparazzi. «Maria Elena Boschi? Le auguro buon lavoro, continui con la correzione di rotta, tardiva ma sicuramente giusta», ha chiuso l’ex ministro berlusconiano. La renziana si è presentata sul palco subito con un -ben più evidente - vestito da sera scuro. Voilant sulla scollatura e l’immancabile tacco alto, la deputata diventata “famosa” alla Leopolda, ha giocato di rimessa: «Come ha riconosciuto l’onorevole Carfagna, Fi in Parlamento aveva votato la riforma, compreso la parte sul Senato». Su questa ha insistito Boschi, impegnata in un tour de force di comizi. «A palazzo Madama cisaranno sindaci e consiglieri eletti dai cittadini», ha sottolineato.Quindi l’assicurazione sulla vita dell’esecutivo, in linea con quanto va dicendo il premier: «Il referen- Boschi [Olycom] dum è sulle riforme, sui prossimi 30 anni,non vuole essere un plebiscito. Il voto sul governo sarà alle Politiche, nel 2018», ha aggiunto Boschi, prima di salutare tutti e ripartire. 6 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I DISASTRI DI BRUXELLES Crescita e politica industriale ::: ANTONIO CASTRO ■■■ Un libro che è «un appassionato pamphlet in favore delle nuove fabbriche, dell’economia reale, della politica industriale», o anche un durissimo atto d’accusa verso una classe politica (indistintamente quella degli ultimi 20/30 anni), che non ha saputo dare un indirizzo industriale al nostro Paese. Per sintetizzare l’ultima fatica del prolifico Filippo Astone Industriamo l’Italia (ed. Magenes, 19 euro), basta il paragone con la Germania. Angela Merkel la politica industriale tedesca l’ha fatta, e pure bene a giudicare dai risultati. Spiega Astone, direttore del sito www. industriaitaliana.it e giornalista di lungo corso: «La Merkel la fa e non mi sembra una comunista. Da noi, invece, c’è una carenza culturale. Faccio un esempio: i tedeschi, tra le altre cose, hanno tracciato una chiara rotta alle proprie aziende. Tanto che, per esempio, nel settore europeo hardware per le energie rinnovabili, sono leader indiscussi». In Italia manca questa indicazione di rotta, da tanto, troppo tempo. Avventurarsi su colpe e responsabilità forse è inutile, però constatare la mancanza di una strategia di Stato per la propria industria è un fatto. Tanto più che spesso da noi si delega alle imprese stesse di attrezzarsi per fare la politica industriale. «Ma le imprese fanno business, ed è giusto così», taglia corto Astone. Il «ruolo dello Stato nella politica industriale è fondamentale». Basta guardare a come sono andate le cose negli Stati Uniti sotto Barak Obama: «Il Pil nell’era Obama, nonostante la crisi devastate è cresciuto del 20%, possono vantare la Arrivano a migliaia le vostre adesioni all’iniziativa di Libero: vogliamo un referendum sulla permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Per aderire inviateci il tagliando (compilato in stampatello!) in redazione o scriveteci nome e cognome a: noeuronoeuropa @liberoquotidiano.it. I tedeschi hanno perso due guerre mondiali. Oggi siamo riusciti a consegnar loro su un piatto d’argento, grazie alla miopia ed agliinteressi di tanti, la guida di un intero continente ed il diretto controllo sulle nostre vite e scelte. Fuori dall’euro così come concepito! Alfio Costanzo e.mail Io e mio marito (classi 1954 e 1956), comparto edilizia, abbiamo lavorato una vita per farci una casa, far studiare i figli, pagare badanti per i genitori e poi ricovero ( in entrambi i casi con co- Il consiglio dei Nobel a Obama «Fai il contrario dell’Europa» Nel libro di Filippo Astone si studiano gli stati cresciuti nonostante la crisi La Quarta rivoluzione è stata compresa da pochi e l’Italia manca di strategia ::: IN LIBRERIA L’AUTORE Filippo Astone, nato a Torino nel 1971 e laureato in Scienze politiche, ha lavorato al settimanale «Il Mondo» e seguito le vicende dei grandi gruppi industriali italiani. IL LIBRO «Industriamo l'Italia!» è un pamphlet in favore delle nuove fabbriche, dell’economia reale e della politica industriale che manca nel nostro Paese. Secondo l’autore, stiamo per vivere una rivoluzione industriale e sociale di enorme portata per tutti, innescata da Industry 4.0, Nanotech, Robot collaborativi, Stampa 3D. Questa svolta ci deve far riscoprire l’enorme valore della fabbricazione di oggetti materiali. Vivere tra bit, immagini televisive, musica, social network e astrazioni finanziarie ci potrebbe aver fatto dimenticare un dato di fatto ineludibile: esistiamo perché produciamo oggetti, cose concrete, che si vedono e si toccano. Senza industria, non siamo niente. Ciò è ancora più vero per l'Italia, secondo paese manifatturiero d'Europa e settimo al mondo. Barack Obama, 55 anni, ieri l’altro sera prima di un musical alla Casa Bianca [LaPresse] piena occupazione e sono leader nel mondo occidentale per crescita. Mentre l'Europa...». Che la politica italiana trascuri la strategia industriale e deleghi alle imprese indovinare e decidere la rotta per lo sviluppo è un po’ come «se la politica fiscale la scegliessero i cittadini», ironizza Astone. Che un po’ il dente avvelenato per certe scelte politiche sembra avercelo. Se infatti chi sceglie la politica fiscale prende la strada dell’austerità e del fiscal compact (il compendio diregole europee per preserva- re l’equilibrio dibilancio). Peccato che tanto equilibrio, tanta austerity abbia contratto la spesa statale proprio nel pieno del ciclone globale di due crisi economiche incrociate. Astone rispolvera - proprio per documentare il clamoroso errore europeo di sposare l’austerity e contemporaneamente contrarre le spese in un momento storico di profonda recessione - la decisione europea di inserire il pareggio di bilancio nelle singole costituzioni europee. E, ripropone, pure la lettera- appello scritta a Obama da ben otto studiosi ed eco- nomisti di fama mondiale (molti Nobel), che scongiurano il presidente Usa di non adottare una simile decisione. L’esempio europeo di soppesare chimicamente economie diverse e sistemi economici differenti (la macchina finanziaria inglese, il sistema industriale tedesco o francese con quello italiano o spagnolo), e lo sforzo meramente ragionieristico e burocratico diraggiungere un equilibrio di bilancio senza soppesare gli eventuali effetti correlati e indotti, sembra una follia. Obama non ha toccato la Carta Usa ma segui- La nostra iniziativa «Una commissione sull’euro» I lettori: «Per decidere con cognizione di causa il governo nomini degli economisti pro e contro» sti elevati). Se penso che mio padre ( classe 1916 ) ha fatto 10 anni di guerra in libia per prendere una pensione da 440 euro mensili con contributi versati da artigiano e non aver preso niente dallo stato per aver buttato 10 anni della sua gioventù e vedere il risultato di oggi. Siamo schifati dall’Europa, dall’euro e dal governo che ci ha ridotti sul lastrico. Per non parlare di mio marito che, poverino, ha lavorato 40 anni, poi la crisi e l’età (62): non può andare in pensione per la grande legge Fornero. Come possiamo vivere? Marilena Facchinetti Bergamo L’Europa ci frena perché sa che da soli saremmo sicuramente più dinamici, più for- nominasse una commissione di economisti, favorevoli e contrari all’Ue e all’euro e di valore indiscusso, che illustrino sia in dibattiti televisivi in ore di elevato ascolto sia in convegni aperti a tutti i cittadini nelle principali città italiane, gli aspetti positivi e negativi diuna nostra uscita da Bruxelles e dall’eurozona. I vantaggi e gli svantaggi dovrebbero poi figurare nella domanda se si vuole restare o meno, che dovrebbe figurare nella scheda dell’auspicabile consultazione popolare. Antonio Guglielmi Roma ti in tutti i settori, anche se il nostro handicap sono ipolitici e i loro mantenuti. Riportiamo la nostra grande patria ai veri valori e se per fare questo dobbiamo mangiare pane e cipolla io sono il primo. Marco Fratus Bottanuco (Bergamo) Per poter decidere con cognizione di causa, sarebbe opportuno che il governo HANNO ADERITO ANCHE Franco Bernardini Genova Paolo Bonvicini to il suggerimento, investito nel proprio Paese e creduto in una politica industriale di ampio respiro. «Ora l’America rispetto al precrisi è crescita del 20%. In Europa siamo molto indietro. Inghilterra e Germania hanno riguadagnato i livelli precrisi, noi invece...». L’Italia - rispetto ai livelli del 2008 è è sotto quasidi 15 punti. Civorranno anni, forse un decennio per tornare ai livelli precrisi, figurasi riannusare la crescita vera. Il tutto senza dimenticare che se oggi ci rotoliamo in una stagnazione che non accenna a passare, rischiamo di perdere il treno futuro: stiamo vivendo, forse con scarsa consapevolezza, la «Quarta rivoluzione industriale fatta di Industry 4.0, Big data, Nanotech, Robot collaborativi, Stampa 3D. Quella che tutti noi stiamo già vivendo e che produrrà nel breve tempo», assicura l’autore del libro che è sbarcato nelle librerie da poco, «nuovi equilibri competitivi fra aziende, Paesi e classi sociali». Resta da vedere se l’Italia saprà governare questa Quarta rivoluzione. La crisi ha inferto un colpo micidiale alle nostre imprese. La versatilità e la fantasia italiana ha supplito in molti casi ai morsi della crisi. L'internazionalizzazione ha fornito un salvagente nell'immediato ma ora bisognerà anche manovrare il timone, individuare una rotta. E non è detto che quella scelta dalle imprese basti a compensare l’assenza di una strategia di lungo respiro per il Belpaese. Due strade di fronte:«Sfruttare questi cambiamenti per crescere, arricchirsi e stare meglio. Oppure essere travolti e arretrare», conclude Astone. La Terza via italiana non è prevista... © RIPRODUZIONE RISERVATA e.mail Francesco Cattaneo e.mail Spartaco Chiapparoli e.mail Giovanni Francario e.mail Elisabetta Furlan Milano Nicola Grani Peschiera del Garda (VR) Susanna Guiducci e.mail Caterina Manfrotto e.mail Francesco Marrara e.mail Cristina Micheloni e.mail Luca Moretto e.mail Emilia Pica Gino Fabrizi Gloria Serena Fabrizi Lisaurora Fabrizi e.mail Stefano Scotini Paladina (BG) Gaetano Vellucci e.mail Antonio Troise e.mail Patrizio Zampiello e.mail 7 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: I NOSTRI SOLDI Nel decreto anche l’abolizione farsa di Equitalia Il governo rilancia: condono su Iva e multe Confermata la rottamazione degli interessi su tutte le cartelle. Arrivano altri 600 milioni per l’immigrazione ::: FRANCESCO DE DOMINICIS ■■■ Negli anni d’oro delle sanatorie fiscali, quelle «serie», si sarebbe parlato di condono tombale. Non è proprio così, stavolta,ma la dimensione che sta assumendo la cosiddetta rottamazione della cartelle esattoriali voluta dal governo di Matteo Renzi è piuttosto consistente. Oltre le attese. Per dire: l’Iva - che in un primo tempo sembrava esclusa per evitare di infastidire la tecnoburocrazia di Bruxelles - al fotofinish è entrata nella sanatoria. Che comprende, come già riferito su queste colonne,anche le multe per violazione del codice della strada. Per le quali, cosi come per tutti gli altri tributi in mano a Equitalia, vengono cancellati gli interessi gli oneri aggiuntivi. Si pagherà solo l’aggio. Il decreto fiscale collegato alla legge di bilancio è stato firmato ieri dalpresidente della Repubblica, Sergio Matta- rella. Esame velocissimo al Quirinale e via in Gazzetta ufficiale per il provvedimento d’urgenza che stabilisce la trasformazione di Equitalia spa in ente pubblico: si chiamerà Agenzia Entrate Riscossione e dipenderà direttamente dal ministero dell’Economia. Di fatto, una banale variazione di denominazione che non porterà significativi miglioramenti nel rapporto tra fisco e contribuenti: l’attività esattoriale continuerà a fondarsi sui ruoli, sulle cartelle e sui pignoramenti.Poche chiacchiere, insomma: la mossa è una presa in giro che peraltro durerà tre anni, ovvero il tempo che il governo si è preso per ridisegnare la macchina della riscossione. Torniamo all’Iva, ilcui gettito è parzialmente girato all’Unione europea: alla fine il governo ha optato per rottamare pure la tassa sui consumi, escludendo, però, le fatture pagate sull’importazione. Sempre sul fronte Iva, diven- ::: UGO BERTONE Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ta solo telematica la dichiarazione: sarà trimestrale. Dopo un lungo tira e molla, anche le multe auto saranno rottamabili; vale la regola applicabile alle altre gabelle affidate agli esattori: si pagano la sanzione principale, ma non gli interessi e gli extra. Su questo fronte vanno segnalati pericoli di caos: nei comuni che non hanno affidato a Equitalia l’attività di riscossione la sanatoria non sarà automatica, come era stato immaginato in un primo tempo.In genera- le, sono previsti alcuni paletti per la rottamazione che vanno dall’ok in tre mesi alla sanatoria alla rinuncia alle liti. Occhio, poi, a pagare le rate della sanatoria con regolarità. Basta saltare una scadenza per tornare alla cartella piena. Nel decreto trova spazio la voluntary disclosure: seconda edizione della regolarizzazione dei capitali all’estero e deicontanti, per i qualiè saltata l’aliquota forfetaria al 35%: chi vorrà far emergere tesoretti in cash, per lo più frutto di evasione fiscale, dovrà dichiarare tali somme nel 730 e pagare l’Irpef (verosimilmente la percentuale più alta, ossia 43%). La faccenda si ridimensiona: l’offerta del fisco è meno appetitosa, ragion per cui è verosimile immaginare un mezzo flop. In ogni caso, non cambia nulla per chi ha contanti in casa (materassi e casseforti) o in cassette di sicurezza in banca: se la proveniente è lecita, non si corrono perico- Ecco perché Fitch ci ha bocciato ■■■ Le agenzie di rating alzano il ti- Chi giudica i conti non si fida più delle nostre promesse ro sul rischio rappresentato dal debito italiano. Poche ore dopo il duro confronto a distanza con la Commissione Ue Matteo Renzi ha avuto venerdì sera la sgradita sorpresa della tirata d’orecchi di Fitch: l’agenzia di rating ha confermato il suo voto sul debito italiano “BBB+” (cioè al fondo della classifica prima di precipitare nel girone dei dannati) ma ha rivisto al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”. Un giudizio che arriva a poco più di un mese dal referendum, prima ancora della presentazione della manovra. E lascia ancor più l’amaro in bocca perché, in contemporanea, Standard & Poor’s ha riservato ben altro trattamento alla Francia. L’agenzia ha infatti confermato la valutazione “AA” sul merito di credito di Parigi ma ha anche alzato l’ou- tlook da "negativo" a “stabile”. Un giudizio, recita una nota, che «riflette la progressiva introduzione di riforme che rafforzano la crescita economica in una fase come quella attuale in cui prosegue il riordino dei conti pubblici». Insomma la Francia che ha violato e probabilmente ancora i parametri previsti da Bruxelles supera l’esame del rating grazie alla probabile accelerazione della crescita dopo le delusioni del secondo trimestre (tasso zero). Di tutt’altro tenore i rilievi di Fitch sul Bel Paese. Nessun accenno alle nostre riforme. O al fatto che nel documento di bilancio provvisorio inviato a Bruxelles nei giorni scorsi il governo italiano prevede di far scendere, seppur solo marginalmente il ::: I PUNTI IL CONFRONTO L’agenzia di rating Fitch ha confermato il suo voto sul debito italiano “BBB+”, ma ha rivisto al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”. Mentre l’altra agenzia Standard & Poor’s ha confermato la valutazione “AA” sul merito di credito della Francia ma ha anche alzato l’outlook da "negativo" a “stabile”. LE MOTIVAZIONI Fitch non fa nessun accenno alle riforme italiane o al fatto che nel documento di bilancio provvisorio inviato a Bruxelles nei giorni scorsi il governo italiano preveda di far scendere il deficit pubblico nel 2017 dal 2,4 del 2016 al 2,3 per cento del Prodotto interno lordo. Pesa quello che viene considerato il vero tallone d’Achille dell’economia italiana: la mancanza di crescita. deficit pubblico nel 2017 dal 2,4 del 2016 (a sua volta inferiore al 2,6 del 2015 e al 3,0 del 2014) al 2,3 per cento del Pil. Ma c’è anche l’impegno futuro di (quasi) azzerare il deficit nel 2019. Certo, a distanza di pochi mesi, il governo si presenta all’Europa con una previsione per il 2017 di uno sforamento di mezzo punto di Pil (da 1,8 a 2,3) rispetto agli impegni precedenti. Ma, anche al netto delle nostre emergenze (immigrazione e terremoto) le novità si spiegano con la volontà di contrastare il calo di velocità dell’economia, il vero tallone d’Achille dell’economia italiana. E così, anche al netto dell’incertezza politica sull’esito del referendum del 4 dicembre sembra giustificata una certa diffidenza. L’Italia, insomma, resta li.Ilgoverno non è intenzionato a mettere fuorilegge banconote e monete. Capitolo coperture. La rottamazione delle cartelle dovrebbe fruttare un gettito di 2 miliardi di euro, cifra che sale a 3,7 miliardi con gli interventi di potenziamento della riscossione. Una parte di questi soldi, ovvero 600 milioni, vengono girati già nel 2016 ai centri di accoglienza per stranieri irregolari; altri 100 milioni sono destinati ai comuni che accolgono i richiedenti. E sempre per quest’anno sale di30 milioni (da 140) il tax credit (un’agevolazione fiscale) per il cinema.E altri 600 milioni vengono spostati dal fondo per le salvaguardie degli esodati al fondo per l’occupazione e destinati al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Segno che a palazzo Chigi non si aspettano grandi incrementi di nuovi posti di lavoro. twitter@DeDominicisF © RIPRODUZIONE RISERVATA un osservato speciale. Anche per la estrema difficoltà ad incidere sull’aumento della spesa o a sfruttare gliaiuti esterni. I conti tengono grazie al calo della spesa per interessi (destinata a durare negli anni a venire grazie anche all’aumento della durata media del debito) e all’adozione di misure una tantum che non rappresentano fonti di maggiore entrata o di minori uscite permanenti, ma solo per un anno particolare: nel 2017 tali interventi conteranno per lo 0,2 per cento del Pil (3,4 miliardi) mentre contavano solo per lo 0,1 (1,7 miliardi) nel 2016. Forse sta qui la ragione dello scetticismo delle agenzie di rating che non sono il Vangelo,come dimostra la denuncia del governo federale Usa contro Moody’s per i rating assegnati prima della crisi del 2008. Ma del loro giudizio bisogna tener conto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: POLITICA E SOCIETÀ ::: Commento Pd più banche e imprese Così nasce la balena rosa ::: RENATO BESANA ■■■ Una nuova creatura, per niente aliena, si appresta ad arricchire la zoologia politica italiana: la balena rosa. La bianca era quella democristiana, evocata da Arnaldo Forlani, di cui forse qualcuno ancora si ricorda (a cominciare dal suo antico portaborse, Pierferdy Casini). Questa è meticcia, per metà dem e per metà qualcos’altro. Nel laboratorio renziano si sta lavorando al suo dna, che presenta una straordinaria somiglianza con il vecchio interclassismo. Intorno al Pd, che avrà cambiato verso ma conserva i vizi di sempre, si addensa un grumo di potere che tiene insieme tutti, o quasi: Confindustria e sindacati (con licenza di mugugno), banche e magistratura, scuola, università, galassia dell’informazione, con Rai e Mediaset che fanno a gara per esser l’una più renziana dell’altra. Ecco la balena rosa, che potrebbe rappresentare il partito della nazione, a un tempo invocato e temuto, cui manca però, per esser tale, un solo elemento: la nazione, cioè gli italiani che tiranno la carretta e pagano per tutti; hanno sempre contato poco e oggi contano ancor meno, tanto che per sconforto disertano le urne in massa. La rotta è quella tracciata dalla finanziaria. I peggio marpioni della prima repubblica non avrebbero saputo fare di meglio: con l’aumento della spesa, che ha preso il nome di flessibilità, si compra il consenso, una mancia qui, una promessa là, un contentino ai pensionati, un mezzo condono, un po’ d’assunzioni nel pubblico impiego, qualche operina pubblica per tacitare i ras locali. Presto o tardi finiranno anche i soldi degli altri, come diceva la signora Thatcher, e allora la balena potrebbe d’inabissarsi. Conscio del pericolo, Renzi si sta attrezzando. Con la scusa del referendum, non perde occasione per esasperare la dissidenza interna, nella speranza d’indurla allo strappo. Bersani, D'Alema & Co sono troppo scafati per fargliquesto favore. Sono i primi ad aver compreso il disegno cui si oppongono strenuamente: porre il Partito Democratico geneticamente modificato al centro della geografia parlamentare,emarginando gli opposti populismi, i grillini a sinistra, a destra la Lega e i sopravvissuti di Forza Italia. È quel che il governo cerca fare dal suo insediamento, ma per riuscirci deve ridurre al silenzio i nostalgici dell'Ulivo. Il patto del Nazareno è stato un assaggio maldestro, un compromesso che aveva ben poco di storico, perché fondato su convenienze del momento. Se vincesse il sì al referendum e Renzi riuscisse ad andare a elezioni con l’Italicum e a vincere il ballottaggio con i Cinque stelle, il suo sarebbe il primo monocolore maggioritario dell’Italia repubblicana. I numeri più che rassicuranti non basterebbero però a garantirgli una navigazione serena: la minoranza interna non smetterebbe di piantar grane. Se in suo soccorso, proprio come accade oggi, arrivasse una pattuglia di ex moderati, il gioco funzionerebbe alla grande. Una riedizione del centrosinistra che fu, con il Pd nel ruolo della Dc: stabilità assicurata per i prossimi decennie opposizioni ininfluenti. L’Italia andrebbe alla malora, ma nessuno avrebbe la forza di lamentarsi. La balena rosa solcherebbe i mari indisturbata e non ci sarebbe capitano Achab capace di arpionarla. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il corteo di Piazza San Marco contro l’anniversario La disputa sul plebiscito-truffa del 1866 Bandiere a lutto e cortei Il Veneto snobba l’Italia Per i 150 anni dell’annessione in due paesi sono apparsi drappi a mezz’asta Mentre a Venezia una manifestazione pacifica inneggiava alla Serenissima ::: MATTEO MION ■■■ Una parte del Veneto ieri era listata a lutto, perché piangeva l’annessione all’Italia tramite il plebiscito-truffa del 21-22 ottobre 1866 che Montanelli non esitò a definire “burletta”. L’altra parte più politically correct attaccava i nostalgici della Serenissima, ma non festeggiava i 150 anni d’italianizzazione: un controsenso. Lo scontro tra indipendentisti e “romanisti” ormai si è spostato dal piano della politica a quello della verità storica: al grande Indro hanno risposto recentemente sul Corrierone firme prestigiose, quali Stella e Galli della Loggia.La storia è scritta dai vincitori,ma il millennio di ricchezza culturale ed economica della Repubblica Serenissima non può essere cancellato dai libri di scuola e dalla nostra tradizione con un colpo di machete romano. Il plebiscito del 1866 fu solo la ratifica in un clima di assoluta intimidazione dello scippo perpetrato da Napoleone. COME GLI AUSTRIACI I Veneti, infatti, in cuor loro si sentono diversamente italiani. Sono una razza a sé più ontologicamente e rigorosamente austriaca che consanguinea agli abitanti dello Stivale. E se così non fosse, Palazzo Chigi consentirebbe lo svolgimento del referendum sull’autodeterminazione, invece a Roma una simile ventata di libertà è vista co- ::: I PUNTI LA DATA In questi giorni ricorre il centocinquantesimo anniversario del plebiscito del 1866 per l’annessione del Veneto all’Italia. In piazza San Marco a Venezia si sono riuniti qualche migliaio di Serenissimi per ricordare una data da considerare come nefasta. Un ritrovo spontaneo e composto sotto il vessillo del Leone marciano su cui giganteggia solo una scritta: «Pax tibi Marce evangelista meus». I SINDACI Il sindaco di Cittadella, il leghista Luca Pierobon, ha listato a lutto la bandiera della Regione, il Leone di San Marco. Lo stesso ha fatto il suo collega e compagno di partito, Renato Miatello, primo cittadino di San Giorgio in Bosco (siamo sempre nell’Alta Padovana). me il demonio: oggi come nel 1866 fanno troppo comodo le gabelle venete! Allora rimane poca cosa per celebrare il millennio d’oro che fu Venessia: dai moti commemorativi ai gesti simbolici per gridare libertà da uno stato oppressore. Così il comune di Cittadella nel padovano, dove annualmente si tiene la Festa dei Veneti, ieri esponeva la bandiera della Regione a mezz’asta con un drappo nero in segno di lutto. E lo stesso hanno fatto a San Giorgio in Bosco. In piazza San Marco qualche migliaio di Serenissimi aveva appuntamento per ricordare la data nefasta. Un ritrovo spontaneo e composto sotto ilvessillo del Le- IL GOVERNATORE REPLICA AD ALFANO Toti: «Nessun centrodestra senza Lega Nord Privare la coalizione del 15% fa perdere» «Non esiste una coalizione di centrodestra in Italia senza la Lega Nord». Così il governatore della Liguria e consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, questa sera a Genova, commentando quanto affermato nel pomeriggio dal ministro dell’Interno Alfano a La Spezia. Il numero uno del Viminale aveva detto sì a una coalizione di centrodestra «ma mai con Salvini». «Una coalizione di centrodestra senza la Lega non esiste nè da un punto di vista culturale nè politico, visto che sono 22 anni che la Lega ne fa parte - ha replicato Toti -. E non esiste da un punto di vista matematico, perchè escludere il 15% dalla coalizione vuol dire condannarsi alla matematica sconfitta o alla certa subalternità al Pd. Quindi o Alfano gioca per essere subalterno al Pd, o gioca con noi per vincere quando sarà passato questo momento referendario: allora l’accordo con la Lega non solo è possibile, ma indispensabile». one marciano su cui giganteggia solo una scritta: «Pax tibi Marce evangelista meus». Mai, infatti, nella storia lo stato veneziano ha dominato con la violenza. Proprio per questo il divieto di svolgimento della manifestazione imposto dalla Questura e lo spiegamento di forze dell’Ordine è apparso assolutamente destituito di ragionevolezza. Così tutti i Serenissimi sono sfilati vessillo in pugno e cuore in mano in un clima di pace assoluta. Di commemorazione e rimpianto per uno stato Serenissimo che almeno a livello di confine geografico non c’è più. SOLITI DIVIETI L’altro stato, quello italiano mostra la solita faccia rude e impresentabile del divieto di libertà a prescindere. Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa, laddove non c’è nemmeno l’ombra più tenue di sommossa. Non ci siamo mai capiti, cara Italia: ti chiediamo solo un moto di libertà democratica referendaria e di essere lasciati nella nostra pace evangelica e marciana. Ci siamo rassegnati alla predazione fiscale, ma non ci siamo piegati e mai ci piegheremo all’onta del divieto prefettizio di piangere la più bella Repubblica che i nostri avi abbiano mai conosciuto. Nonostante la Digos, ieri abbiamo pianto e cantato Viva San Marco! www.matteomion.com 9 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: POLITICA E SOCIETÀ Doppio errore del governo su Gerusalemme L’utile passo indietro dell’inutile Gentiloni Renzi ha strigliato il ministro per la figuraccia all’Unesco. Ma non lo ha costretto alle dimissioni e la questione resta irrisolta ::: segue dalla prima IL CAPO DEGLI ESTERI VITTORIO FELTRI (...) si è sempre cercato di conciliare le esigenze delle tre succitate fedi. Ragioni di sopravvivenza pacifica, si fa per dire. Si dà però anche il caso che Hamas, gruppo di provetti terroristi, pretenda di impossessarsi di Gerusalemme, cosicché l’Unesco tanto per cambiare ha votato per decidere a chi spetti il diritto di impossessarsi del muro del pianto, di cui a noi personalmente non importa nulla. Alla votazione l’Italia, che ha più scarpe che piedi, si è astenuta palesando una vigliaccheria proverbiale. Mentre gli Stati Uniti,l’Olanda, la Germania e il Regno Unito hanno detto un bel No chiaro e tondo. In sostanza Gentilonisi è schierato contro Israele e a favore dei palestinesi, pensando che Gerusalemme sia territorio occupato dagli ebrei ma di fatto palestinese. Praticamente la Farnesina si è messa sulle stesse posizioni del Qatar e dell’Egitto, Paesi non propriamente occidentali. Una figura di palta, per non dire di merda che pone l’Italia fuori dal consesso civile. Chiaro il concetto? Il ministro degli Esteri con la sua astensione probabilmente ha voluto marcare la nostra equidistanza da Israele come dalla Palestina. Ma non ha valutato che agendo così più che equidi- «Così fan tutti» L’assurda difesa della Farnesina ::: LA SCHEDA LA RISOLUZIONE Per Matteo Renzi è un «errore» la risoluzione su Gerusalemme adottata dall’Unesco, in cui sostanzialmente si disconoscono i legami tra l’ebraismo e i luoghi sacri della stessa Gerusalemme. LA MARCIA INDIETRO Dopo l’astensione dell’Italia al momento del voto, Renzi è ritornato sulla questione, correggendo il tiro e definendo «incomprensibile, inaccettabile e sbagliato» l’utilizzo nel testo della sola definizione araba per il sito che i musulmani chiamano “Spianata delle Moschee”, mentre per gli israeliani è il “Monte del Tempio”, comprendente tra l’altro il Muro del Pianto. ::: MARCO GORRA ■■■ Il cognome paterno preferi- sce usarlo il meno possibile, presentandosi come «Veronica di Campagne in lotta». Che fa inevitabilmente un po’ “Vicky di Casapound”, ma che almeno consente di evitare l’imbarazzo maggiore di declinare le generalità complete. Che recitano Padoan Veronica, figlia di Pier Carlo. Ora, già avere una figlia no global non è il massimo per nessuno. Se poiseiun economista internazionale e sei diventato addirittura ministro del Tesoro, da spiacevole e basta la cosa assume quasi i contorni del problema politico. Eppure, tanto tocca al titolare di via XX settembre che - come se i grattacapi relativialla manovra non bastassero - deve anche fare i conti con l’esuberanza della prole militante e impegnata. Succede l’altro giorno a Foggia, dove un corteo di immigrati ed attivisti attraversa il centro cittadino per protestare contro caporalato, sfruttamento e soperchierie assortite. Alla testa della manifestazione lei, Veronica, che della Rete campagne in lotta che organizza il tutto è una delle figure più in vista. Non è la prima volta che la ragazza fa parlare di sé da quelle parti. Il precedente risale al luglio scorso, quando la nostra si era messa davanti al- Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni [LaPresse] stanti o equovicini (come diceva il buon Andreotti) noi siamo soltanto equostronzi. Perché chi non sta con Israele sta con i bombaroli. Ovviamente quando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è reso conto della cantonata presa da Gentiloni, si è tardivamente incavolato con lui e ora sta tentando di rimediare. Ma non è così che ci si comporta. È il governo che ha sbagliato e lo ha fatto in mo- do marchiano. Per giustificarsi l’esecutivo ha detto che l’Italia anche in passato si è sempre comportata così, pilatescamente, allo scopo di non inimicarsi nessuno. Ora Renzi ha fatto una inversione a U e ha sbugiardato il suo ministro ma si è guardato dal costringerlo alle dimissioni. Cosicchè la questione è aperta e irrisolta. In altri termini più crudi, la figura di merda è irrimediabile. “ ■ Allucinante la risoluzione Unesco sul Medio Oriente. L’astensione un errore, votata in automatico MATTEO RENZI © RIPRODUZIONE RISERVATA Fornero, Cancellieri, Lupi, Delrio I figli ingrati dei potenti italiani Veronica Padoan ancora in piazza per contestare un collega di papà. E non è l’unica la locale Prefettura per fare la posta nientemeno che al Guardasigilli Andrea Orlando, arrivato in città per prendere parte ad un vertice sullo sfruttamento degli immigrati. E per trovare ad attenderlo Veronica e una dozzina di compari armati di megafoni e striscioni. La circostanza - invero curiosa - della figlia di un ministro che va in piazza a contestare un collega di papà vale alla giovane la notorietà, con tanto di interviste e foto sui giornali. Che la nostra sia un’attivista con tutti i crismi è fuori di discussione: ricercatrice alla Ires-Cgil, una breve parentesi da collaboratore dell’assessorato al Commercio durante la giunta romana di Ignazio Marino, un’infinità di scritti e pubblicazioni di argomento principalmente migratorio (non mancano alcuni interessanti cortocircuiti, come la volta in cui un suo scritto di fuoco circa la scandalosa situazione dei diritti per gli immigrati in Italia finisce sulla rivista della dalemianissima fondazione Italianieuropei, incidentalmente diretta dal padre). Soprattutto, non mancano i capisaldi del vero antagonista del ventunesimo se- La figlia del ministro Padoan, Veronica, durante una manifestazione [Ansa] colo, primo fra tutti quell’irrinunciabile anti-israelismo di prammatica (con tanto di immaginette con la Stella di David sbarrata e la scritta “Boycott Israel” fatte girare sui social). Insomma, l’ultima persona che uno si aspetterebbe di vedere uscire da una famiglia retta da un fior di studioso con curriculum in due volumi dove non manca un santuario della grande finanza internazionale:va bene l’innato spirito di ribellione dei figli, ma così si esagera un po’. Anche perché, a rendere ulteriormente scoppiettante il contesto familiare, soccorre la sorella Eleonora, tanto integrata quanto la consanguinea è apocalittica. Oddio, forse persino troppo integrata. Economista sulle orme di papà, questa rampolla Padoan ha co- Invece di cospargersi il capo di cenere, il titolare degli Esteri tenta un’arrampicata sugli specchi per rimediare alla figuraccia fatta all’Unesco. «La negazione da parte dell’Unesco del legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda, ma si ripete da anni. È l’undicesima volta che l’Italia si astiene. La discussione fra le diplomazie è sia il modo migliore di contrastare questa assurdità sia di cercare di ridurre l’area di consenso a questa posizione, strada seguita fin qui dall’Italia, ovvero, come fanno Usa, Gran Bretagna e Germania, se sia meglio testimoniare la propria contrarietà». Lo ha detto Paolo Gentiloni in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Ricordo che quest’anno per la prima volta i Paesi astenuti sono più di quelli a favore: 27 a 23, con 6 voti contrari. Rispetto alla precedente votazione una decina di Paesi, fra i quali Francia e Svezia, sono passati dal sì all’astensione». nosciuto il proprio quarto d’ora di celebrità nell’agosto dell’anno scorso riuscendo a creare - pure per motivi diametralmente opposti a quelli della sorella - qualche imbarazzo al genitore. Era infatti successo che Eleonora,senior economist alla Sace (la società pubblica di assicurazione dei crediti all'export), fosse stata assunta senza concorso alla Cassa Depositi e Prestiti. Ente che - e qui sta il problema - è controllato all’80% dal ministero del Tesoro, dicastero retto dal padre della figlia di Padoan. Nonostante le precisazioni avanzate dalla Cdp («Una procedura di job posting iniziata nel novembre del 2014» e a cui hanno risposto 3 persone, «tutte quante provenienti dalla Sace»), le polemiche all’indirizzo di questa soluzione familiare non erano mancate. Polemiche che, tuttavia, non avevano avuto l’effetto di intaccare alcunché: preso regolarmente il posto, la rampolla Padoan aveva iniziato ad occuparsi come da contratto dicooperazione e sviluppo internazionale. Una figlia no global in servizio permanente ed effettivo, una figlia nella burocrazia statale e quasi in odor di casta. Viene fuori che la manovra ballerina e il fiato sul collo delle istituzioni di Bruxelles non sono il principale problema per il povero papà Pier Carlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA[T 10 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE INTERVISTE DI LIBERO Rocco Siffredi, 52 anni, è un attore pornografico, regista, produttore cinematografico e personaggio televisivo italiano, tra i più noti sulla scena hard internazionale [Lapresse] ::: SIMONA VOGLINO LEVY ■■■ Rocco Antonio Tano. In arte Rocco Siffredi «La politica è pornografia Do le pagelle alle ministre» «Da giovane pensavo che le donne fossero tutte uguali: sbagliavo La Brambilla perfetta nel fetish. Ma la Lorenzin e la De Girolamo...» VECCHIA GLORIA ■ Ho conosciuto l’attore John Holmes: era un arrogante pezzo di m... che però era superdotato. Elio gli ha dedicato una canzone LE PROTAGONISTE ■ Nel mondo a luci rosse le donne hanno più appeal e vengono pagare meglio. Per loro è più semplice stare davanti a una telecamera: non hanno il problema dell’erezione... tanti anni sarebbe ora che dedicasse una canzone anche a me. John Holmes? L’ho conosciuto: un arrogante pezzo di merda. Aveva solo un cazzo gigante. Ad ogni modo, la canzone fa riferimento ad un periodo nel quale la pornografia era ghettizzata la massimo». L’accesso di massa al porno, con Internet, a cosa ha portato? «Ha decretato la liberalizzazione dell’orgasmo femminile. Finalmente le donne possono dire di godere, anche più degli uomini, fino allo squirting, che poi a mio avviso è solo una pisciata. La pornografia è diventata la nuova educazione sessuale dei giovani». Avete una grande responsabilità, quindi? «Lo dico da sempre: proprio nei confronti dei ragazzi che attraverso gli smartphone hanno accesso libero a cose che magari non hanno gli strumenti per comprendere: andrebbero preparati». In che modo? «Spiegando loro che ciò che vedranno più che realtà, è intrattenimento per adulti». La politica la appassiona? «Non ho mai votato». Se le chiedessero di candidarsi? «Sarebbe ipocrita, non mi è mai interessata la politica: è un mestiere di compromessi». Voterà per il referendum? «No, non voterò». Cosa intende precisamente col termine “pornografia”? «Tutto ciò che fa schifo: gli attori “ Rocco Siffredi e Malena “ John Holmes Rocco Siffredi. Dal vivo è più alto di come ti aspetti. Le scarpe da ginnastica sotto i pantaloni di una tuta bianca. Oltre ad essere uno degli attori porno più rinomati al mondo, è produttore, imprenditore, padre, marito e anche un po’ filosofo. A modo suo. Cosa sta facendo in questo momento? «Lavoro su un progetto per il 2017: si chiama sexual education. Voglio trasformare il mio studio a Budapest in un luogo dove tenere corsi, una piattaforma reale su vari temi legati all’accademia pornografica. Le persone possono venire per capirsi di più, acquisire maggiore sicurezza: fanno coaching su tutto ma non sul sesso. E poi, veri e propri corsi formativi per pornostar, nei quali fornirò la conoscenza di tutte le tecniche». Ecco: quanta tecnica occorre per fare bene l’attore porno? «Tantissima: l’accademia nasce per questo». E come dev’essere una brava pornostar? «Innanzitutto non può avere un modello ideale: bionda, bruna, magra, grassa, vecchia o giovane non può fare distinzione. E poi bisogna essere umili,lasciare il95% della propria personalità a casa. Il restante 5% serve per mantenere la propria dignità. Infine: non basta averlo duro per fare bene il nostro lavoro». No? «No, ci vuole passione, tecnica: non mi piacciono le cose meccaniche, mal fatte, senz’anima». Ci spiega meglio? «A vent’anni per me ogni buco era uguale, poi ho capito che ognuno ha un’anima da scoprire, le donne vanno toccate. Capite». Da dove arriva il suo nome d’arte? «Da Roch Siffredi, personaggio di Borsalino, il film degli anni 70 prodotto da Alain Delon». E la passione per il suo mestiere? «Dalla mia voglia di libertà. E poi mio padre che ha sempre ricercato la sessualità, fino agli 80 anni quando, ancora travolto da questa ricerca del piacere ma senza più trovare partner che accettavano la sua richiesta, è andato in depressione.Voglio evitare questo. Per me il sesso è il diavolo: ti assale, toglie lucidità». Detta così sembra patologico «Lo è, ma ho imparato a moderarmi». Cosa significa essere ricordato più che altro per le misure del proprio pisello? «Non mi sento né spersonalizzato né minimizzato: sono contentissimo». Non la fa ridere? «Certo,ma non puoi fare la pornostar se ti prendi troppo sul serio: passione, umiltà e ironia sono fondamentali». Chi le ha insegnato? «Nessuno, l’esperienza. Le donne». In John Holmes Elio e le storie tese cantano di un artista romantico, incompreso (“In faccia non sono mai inquadrato, ma dal pubblico son venerato”). Ci si rivede? «Intanto dico a Elio che dopo così SU MALENA ■ Con Malena è nata una star: lei mi ha scritto. Io le ho risposto che l’avrei massacrata. Ma ha inistito. Aveva ragione: è un animale da letto incredibile. Mi ha detto che Renzi è il suo sogno erotico SU FORZA ITALIA ■ Se fosse stata eletta nell’assemblea di Forza Italia e non nel Pd avrebbero detto che è berlusconiana e sarebbe parso più normale porno che non danno l’anima. La pornografia è una presa in giro: quando vedi un politico in tv che fa un gran sorriso e promette, quella è pornografia. La presa per il culo consapevole». Quindi, la politica è pornografica? «Al 100 per 100: è un mondo pieno di falsità e compromessi. La politica è la vera pornografia». La sua ultima scoperta è Malena (al secolo: Filomena) Mastromartino, giovane renziana doc ex eletta nell’assemblea nazionale del pd: com’è successo? «Mi ha scritto. Le ho detto che l’avrei massacrata». Ma lei ha insistito? «Sì, mi ha detto: vedrai che ti sorprenderò». E l’ha fatto? «È nata una star: è un animale da letto incredibile. Mi ha detto che Renzi è il suo sogno erotico». Se fosse stata eletta nell’assemblea nazionale di Forza Italia avrebbe fatto meno clamore? «Avrebbero detto tanto è una berlusconiana, si sa: sarebbe parso più normale, forse». Una politica che vedrebbe bene come attrice hard? «Sono un grande fan della Brambilla, la vedo bene nel fetish. Poi mi piacciono molto la De Girolamo e anche la Lorenzin: la sua faccia mi ha sempre ispirato qualcosa di particolare». Cosa pensano i suoi due figli del lavoro che fa? «Ci sono nati, si sono dovuti abituare». Cosa direbbe se uno dei due volesse fare l’attore porno? «Se vedessi una vera passione, avrebbero certamente un buon maestro. Se lo facesse per emulazione, lo bloccherei:cercherei di fargli capire che quando decidi di lavorare col sesso elimini una parte di gioia della tua vita, perché diventa un lavoro e rischi di rovinarlo». Ha annunciato più volte di voler smettere. Ma non lo ha mai fatto: perché? «Ad oggi sono ancora dietro alla telecamera, ma se dovessi tornare davanti non ne soffrirei più. È inutile che continui a cercare di reprimere quella parte di me che mi ha reso quello che sono». “La pornografia è un mestiere maledetto”, ha detto in un’intervista rilasciata a Vanity Fair: perché? «È un mondo complicato e fuori da lì la società non ti accetta». Eppure ne è attratta… «Perché sono repressi. Io sto simpatico perché ci metto la faccia e faccio quello che tutti vorrebbero». È vero che nel suo settore le donne sono pagate meglio? «È un mestiere dove la donna ha più appeal. Per loro è più semplice stare davanti alla telecamera (non hanno il problema dell’erezione) e poi l’uomo è un toy, mentre la donna è fondamentale». Se non avesse fatto l’attore hard? «Avrei fatto il pilota di elicotteri, ho preso il brevetto e anche lì mi sono sempre detto: che orgasmo!». A chi sente di dover dire grazie? «Al porno che mi ha concesso la libertà». © RIPRODUZIONE RISERVATA 11 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: POLITICA E SOCIETÀ Show in tribunale a Catanzaro Sgarbi riapre il processo Vallettopoli Per difendersi da una querela di Woodcock chiama a deporre Briatore, Flavia Vento, Totti, Corona e Vittorio Emanuele ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS (...) suo malgrado l’ex pm di Potenza (ora sta a Napoli), John Henry Woodcock, che quindi l’ha querelato. Il processo è in corso davanti al tribunale di Catanzaro, e siccome l’oggetto del contendere era- chiamiamole così- una serie di critiche all’inchiesta su Vallettopoli che Sgarbi rivolse al pm durante una puntata dell’Arena di Massimo Giletti il 5 aprile 2009, i legali del critico d’arte hanno avuto la bella idea di rifare quel processo nell’aula di Catanzaro. GILETTI E L’ARENA E così hanno compilato una lista testi a difesa che dal gennaio prossimo accenderanno i riflettori su quel tribunale.Perché in aula subito sfileranno oltre allo stesso conduttore televisivo Giletti, anche gli altri partecipanti a quella puntata dell’Arena: Alba Parietti e Klaus Davi. Dovranno raccontare che cosa esattamente è stato detto in quella trasmissione, e con quale spirito e clima di studio si è infiammato il dibattito che subito scandalizzò molti telespettatori: era infatti il pomeriggio della domenica delle Palme 2009, e certo il pubblico non si attendeva nel pieno della festa religiosa i fuochi di artificio di Sgarbi, a cui era comunque abituato da anni. Giudizi più che taglienti sulla utilità di quell’inchiesta vip, successivamente in gran parte smontata dalle sentenze, e accuse dirette al pm che ne fu protagonista, offeso anche dal fatto che Sgarbi nel suo tipico crescendo, lo aveva appellato in questo modo: «secondo me Woo- ::: LA SCHEDA IL PROCESSO Vittorio Sgarbi è imputato per diffamazione a causa di una serie di parole pronunciate sette anni fa sul pm John Henry Woodcock, in merito al processo Vallettopoli che il critico d’arte ha fatto nel corso di una puntata de L’Arena di Massimo Giletti su Rai 1 in 5 aprile del 2009. Il pm, trasferito nel frattempo da Potenza a Napoli, lo ha poi querelato. I TESTIMONI I legali di Sgarbi hanno deciso di compilare una lista testi a difesa del critico d’arte che dal prossimo gennaio dovrebbero presentarsi al al tribunale di Catanzaro per dire la loro. In aula dovrebbero esserci, oltre al conduttore Giletti, anche Alba Parietti e Klaus Davi per raccontare le critiche mosse da Sgarbi sull’inchiesta. Al banco dei testimoni si prevede anche l’arrivo di Vittorio Emanuele di Savoia, Flavio Briatore e consorte. TESTIMONI VIP Da sinistra a destra Elisabetta Gregoraci, moglie di Flavio Briatore, Fabrizio Corona che è stato arrestato dopo il ritrovamento di 1,7 milioni di euro nacosti in un controsoffitto, e Flavia Vento [Oly-Lapresse] dcock è un Fabrizio Corona mancato...». ALTRI TESTIMONI Anche per questo motivo i legali di Sgarbi, in primis l’avvocato Giampaolo Cicconi che lo ha difeso in molti processi di diffamazione, e poi Vincenzo De Caro, hanno allargato la lista testi anche all’ex fotografo deivip, finito ancora una volta in carcere (ad Opera) per avere nascosto in casa di una collaboratrice dei compensi in nero milionari di cui nulla aveva detto alla magistratura. Ma non ci sarà solo lui, perché Sgarbi prova a farsi difendere dalle testimonianze degli indagati più noti dell’inchiesta di Vallettopoli. Chiamerà quindi a raccontare quel che gli è accaduto Vittorio Emanuele di Savoia, che dovette subire- accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e disfruttamento della prostituzione- l’onta del carcere, sia pure per una settimana.Vittorio Emanuele poi è stato assolto da tutte le accuse, e ha fatto causa allo Stato italiano ottenendo 40 mila euro per l’ingiusta detenzione, e da Sgarbi sarà chiamato a testimoniare proprio la sua disavventura giudiziaria. “ Tra i genitori, a loro volta sorpresi per l’episodio, c’è stato chi ha deciso di non lascia correre ed ha quindi inviato una lettera all’assessore regionale dell’Istruzione, Elena Donazzan. Che, oltre a pubblicare la mail del papà, su facebook ha scritto: «Non è possibile una cosa del genere, che un docente arrivi con la parrucca finta, col seno finto, coi tacchi. Trovo squallida questa esasperazione di sé, quasi a voler scioccare. Dal mio punto di vista non è adatto all’insegnamento». La Regione ha inviato gli ispettori nell’istituto per fare chiarezza. Qui, però, nessuno ha saputo dare una spiegazione perché tutti all’oscuro della decisione di Luca-Cloe di presentarsi in versione donna. Da Montecarlo dovranno arrivare a Catanzaro in soccorso del critico d’arte anche Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore. La prima fu coinvolta insieme all’ex portavoce di Gianfranco Fini - Salvatore Sottile- nell’indagine di Woodcock per presunti favori sessuali concessi (e poi si dimostrò che non fu così) per avere una parte in programmi Rai. Il secondo già all’epoca era il fidanzato della soubrette, e certo deve avere masticato amaro pur restando sempre a sostenerla. I legali di Sgarbi chiameranno a testimoniare anche il calciatore Francesco Totti e Flavia Vento. Anche loro furono con ruoli diversi sfiorati dall’inchiesta di Potenza, che ipotizzò un ricatto di Corona e della Vento nei confronti di Totti. La show girl avrebbe rilasciato interviste a settimanali scandalistici su un suo presunto flirt con il calciatore, che era alla vigilia del matrimonio con Ilary Blasi, già in stato interessante. Corona avrebbe trattato con l’entourage di Totti un compenso di 50 mila euro per non fare pubblicare l’intervista. Ma nel prosieguo del procedimento anche questa accusa sarebbe saltata. La diffusione sulla stampa dell’epoca dell’intera vicenda ha creato però problemi alla vita dei protagonisti, che probabilmente non hanno oggi un affettuoso ricordo di John Woodcock. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA VITTORIO SGARBI ■ Chi ha ridotto Corona nello stato in cui è? È un magistrato che si chiama Woodcock, esibizionista, un Corona mancato... L’insegnante fu sospeso per tre giorni A scuola vestito da donna: respinto il ricorso del trans ■■■ Entrare in classe e presentarsi non più come uomo ma come una donna non è stato un atto «responsabile e corretto». Così ha deciso Luigi Perina, presidente del tribunale del lavoro di Venezia, che ha ritenuto giusta la decisione di sospendere il prof per tre giorni, rigettando il ricorso dell’insegnante e ritenendo validi i motivi della contestazione:dall’insubordinazione all’invito del dirigente a rinviare la scelta, alla scarsa attenzione all’impatto sugli studenti, alla pretesa di farsi chiamare con un nome diverso da quello legale anagrafico. I fatti. Lo scorso dicembre Luca Bianco, uomo, assistente di laboratorio di elettronica in un istituto di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, si era presentato a scuola con il nome di Cloe. Cloe Bianco. «Da oggi potete chiamarmi Cloe», aveva quindi detto ai suoi alunni. Rimasti sconcertati da quella figura fino al giorno prima vestita con abiti maschili e il giorno dopo abbigliata con una parrucca bionda, una minigonna, un paio di stivali con tacco e unghie laccate. Insomma, come una vera vamp. Tra lo stordimento e lo stupore - i ragazzi non erano stati affatto preparati alla “transizione” dello loro insegnante, cosa che avrebbe provocato una reazione diversa - una volta tornati a casa hanno raccontato la metamorfosi da Luca a Cloe dell’insegnante di fisica, che nel suo intimo si era sempre sentita una donna fino alla decisione di rendere pubblico questo suo sentire. 12 __Domenica 23 ottobre 2016__ MAIN SPONSOR Comune di Treviso SPECIAL SPONSOR FIDELITY SPONSOR TREVISO MUSEO DI SANTA CATERINA 28 OTTOBRE 2016 17 APRILE 2017 INFO E PRENOTAZIONI 0422.429999 - www.lineadombra.it LA MOSTRA COMINCIA! Nei primi giorni di apertura, dalla sera del 28 e fino al 31 ottobre, il PINARELLO FESTIVAL propone, prima o dopo la visita alla mostra principale e a tutte quelle collaterali, molti altri eventi. TREVISO, AUDITORIUM DEL MUSEO DI SANTA CATERINA 29 OTTOBRE 30 OTTOBRE 31 OTTOBRE ore 17 ore 16.30 ore 16.30 Marco Goldin presenta Storie dell’impressionismo. I dieci quadri del mio cuore. Accompagnamento musicale di Anna Campagnaro (violoncello), Mauro Martello (flauto), Renzo Ruggieri (fisarmonica). Marco Goldin presenta Storie dell’impressionismo. I dieci quadri del mio cuore. Accompagnamento musicale di Piero Salvatori (pianoforte e violoncello). Con la speciale partecipazione di Massimo Bubola. Luoghi dell’impressionismo, luoghi del Tour. Paesaggi di Francia tra pittura e ciclismo. Marco Goldin dialoga con Gianni Mura. Accompagnamento musicale di Piero Salvatori (pianoforte e violoncello). ore 18.15 ore 17.45 ore 17.45 Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il 2016 per introdurre le mostre. Uno spettacolo, sostenuto da bellissime immagini, con la partecipazione di Anna Campagnaro (violoncello), Mauro Martello (flauto), Renzo Ruggieri (fisarmonica) e l’orchestra d’archi del Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto. Musiche di Paolo Troncon, Mauro Martello, Renzo Ruggieri. E con il contributo degli attori Sandro Buzzatti, Gilberto Colla, Loriano Della Rocca. Con la speciale partecipazione di Antonella Ruggiero. Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il 2016 per introdurre le mostre. Con la speciale partecipazione di Antonella Ruggiero. Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il 2016 per introdurre le mostre. Con la speciale partecipazione di Massimo Bubola. ore 20.30 ore 20.30 Concerto di Antonella Ruggiero, Cattedrali (musica sacra per sola voce e organo suonato dal maestro Fausto Caporali). Concerto di Massimo Bubola accompagnato dalla Eccher band. Tutte le sue più belle canzoni, da quelle scritte per Fabrizio De Andrè ai motivi più famosi eseguiti in proprio. CON IL SOSTENGO DI ore 20.30 Concerto di Franco Battiato (accompagnato da Carlo Guaitoli al pianoforte e Angelo Privitera alle tastiere e sintetizzatori). ore 22.30 Tutti gli eventi sono a titolo gratuito per coloro che, nella stessa giornata dei concerti e degli spettacoli, avranno acquistato il biglietto d’ingresso alla mostra. Con la sola eccezione del concerto di Franco Battiato del 29 ottobre, per il quale però tutti i biglietti sono già stati esauriti in prevendita. Concerto di Giovanni Caccamo (voce e pianoforte). ORARIO DELLA MOSTRA 28 OTTOBRE pre apertura con biglietto ridotto per tutti dalle ore 20 all’1 della notte 29 OTTOBRE dalle ore 9 all’1 della notte 30 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22 31 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22 1 NOVEMBRE dalle ore 9 alle ore 20 13 ITALIA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: POLITICA E SOCIETÀ Conquista giuridica e di rispetto sociale Abbandonare i genitori anziani è reato La Cassazione sentenzia: vietato lasciare i vecchi da soli. Vale lo stesso principio di tutela dei bambini ::: segue dalla prima FRANCESCO SPECCHIA (...) Quand’era giovane. Ora, c’è quasi un che di epico e di poetico, il recupero d’una dignità antica, nel dispositivo della sentenza numero 44098/2016 con cuila Cassazione stabilisce che «anche lasciare il padre anziano da solo può costituire un’ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata». È ufficiale, quindi: se oggi abbandoni il tuo vecchio è reato. Trattasi, indubitabilmente, di uno di quei casi in cui - direbbe l’illuminato giurista Calamandrei alla norma di legge si giustappone l’afflato di giustizia. Ora, saranno i miei ricordi adolescenziali.E che rivedo mio nonno, ufficiale decorato a Tobruk, esiliato in un angolo del giardino a spiegare ai nipotini, con sussurrata voce di tuono, il senso dell’onore attraverso racconti di guerra di cui non ha mai avuto la controprova. O sarà il personale timore d’essere abbandonati, tra qualche anno, dai figli distratti, in un ospizio diperiferia,nelclangore dicateteri e di dentiere, mentre in sottofondo scorrono tristissime cover dei Ricchi e Poveri e grasse infermiere tentano di farcirti di semolino, e un ficcante odor di formalina t'invade la narice. E lì parte la visione: io che mi ritrovo nei panni del protagonista di quel libro di Jonasson, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. E, d’istinto, terrorizzato, mi vien voglia di plaudire a quei cinque giudici cassazionisti -probabilmente tutti over 60- che con la loro sentenza stanno incidendo profondamente su due piani della realtà. Il primo piano è squisitamente giuridico. Nononostante un’altra sentenza della Corte di Cassazione -la 31905/2009- avesse legittimato il rischio di carcere per chi, durante le vacanze, lasciava il genitore incapace in città, nella pratica non esisteva ancora una legge che avesse imposto l’obbligo di assistenza morale e La foto simbolo de “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, il primo romanzo di Jonas Jonasson materiale a carico dei figli verso i propri genitori anziani o non più autosufficienti. In concreto, i genitori in stato di bisogno avevano il diritto diricevere un «assegno alimentare» da parte del figlio; però -per dire- i figli ricchi e insensibili potevano tranquillamente ficcare la polvere del proprio rimorso sotto itappeti diragguardevoli assegni circolari. Esisteva, in soldoni, una sorta di buco legislativo. Che, per certi versi, ora è in parte colmato dal suddetto dispositivo.Ilquale dispositivo crea la fattispecie, sia «riferendosi sia al riconoscimento della famiglia come società naturale di cui all'articolo 29 della Costituzione» sia all' adempimento dei doveri di solidarietà sociale «di cui all'articolo 3 della Costituzione», sia alle previsioni del codice civile, che impongono il dovere di rispetto dei genitori da parte dei figli. La legge esisteva per l’ab- ::: GIUSEPPE POLLICELLI bandono dei bambini e dei cani in autostrada d’agosto, ora, di fatto, c’è anche per i vecchi nell’alternarsi delle stagioni. La sentenza è un giudicato sostanziale, «fa stato», crea - per capirci- un precedente. Il secondo piano di lettura della sentenza è etico, è la conquista di una civiltà perduta. C’è stato un tempo in cui il padre un po’ in là con l’età era qualcosa di più che un vecchio rincoglionito. Platone riteneva che solo gli anziani avesso lo standing per governare (la politica italiana,per anni, abbondava dineoplatonici...). A differenza della fighetta e giovanilista Atene, nella Sparta delculto patriottardo e della dignità della guerra, i saggi erano i vecchi sopravvissuti all’ordalia della battaglia: vi spiccava, addirittura, la gerusia, ovvero l’assemblea degli anziani «che possedeva i massimi poteri per le leggi, per l'educazione collettiva e che Peggio di noi solo gli slovacchi ■■■ Il dato più curioso della ricer- Italiani bamboccioni d’Europa: con i genitori fino a 35 anni ca Eurostat sulla capacità (e la voglia) degli europei tra i 18 e i 34 anni di lasciare la casa dei genitori è quello relativo ai ragazzi slovacchi, i quali risultano essere i più restii in assoluto a rendersi autonomi. Ben il 69,6% di essi se ne rimane infatti con papà e mamma, e sarebbe interessante capire perché il record appartenga proprio a loro. Il dato riguardante i giovani italiani, che si piazzano ottimi secondi con il 67,3%, non stupisce invece nessuno, essendo risaputo da tempo che gli under 35 (e spesso pure gli over 35, a dire il vero) di casa nostra sono in larga parte collocabili nella poco prestigiosa categoria coniata anni fa da Tommaso PadoaSchioppa, quella dei bamboccioni. Ciò che fa maggiormente riflettere, e non può indurre all’ottimismo, è che mentre la percentuale dei bamboccioni slovacchi è in calo dell’1,8%, quella dei bamboccioni italiani è aumentata, rispetto al 2010, di ben sei punti, dal 61,4% appunto al 67,3%. Roba da andare a nascondersi, specie in confronto a Paesi come la Francia (34,5%) e soprattutto la primatista Danimarca (19,7%). E in ogni caso facciamo un’assai magra figura anche rispetto alla media europea, che si attesta al 47,9%. Le ragioni sono note: la crisi economica che in Italia, soprattutto al Sud, è particolarmente grave e un certo “mammismo” insito nella nostra mentalità e nelle nostre abitudi- ::: I NUMERI 67.3 È la percentuale dei giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 34 anni che vive ancora con i genitori secondo il rapporto Eurispes relativo al 2015. 69.6 Più attaccati degli italiani a mamma e papà sono gli slovacchi. Qui la percentuale dei mammoni sfiora il 67%. 73.6 È la percentuale dei maschi under 35 che non si schioda. Mentre le femmine arrivano al 60%. ni, tra le quali vi è quella di identificare nel matrimonio (o comunque nell’ufficializzazione di una relazione sentimentale) l’unico evento che giustifichi l’andare a vivere per conto proprio. Ma c’è almeno un altro fattore che gioca un ruolo importante e che di solito viene invece trascurato: non sono soltanto i ragazzi italiani a essere bamboccioni, sono anche i loro genitori a essere - ci si perdoni il brutto neologismo - “figlioccioni”, nel senso che fanno tutto il possibile perché la prole ritardi al massimo il commiato. Che i padri e le madri, in Italia, siano sempre più portati a considerare i figli una compagnia indispensabile, anche quando i figli suddetti non sono aveva il ruolo di giudice nelle questioni giuridiche». Il rispetto del vecchio, il contributo quasi oracolare dell’esperienza erano un atout sociale anche nell’Europa illuminista e d’inizio 800, l’era della creazione degli ospizi e del sistema pensionistico, molto tempo prima dell’Ape di Renzi. E potrei parlare anche dell’incidenza geriatrica nell’induismo; o della cultura della memoria degli sciamani; o dei sakem nativoamericani la cui insidacata autorevolezza aumentava quando aumentavano gli anni sul groppone. Timonieri immobili che conducevano la nave in porto, fragili mucchietti d’ossa che si trasforvano in invincibili trascinatori di popolo. Ci fu anche, letterariamente, qualcuno che giurò che in realtà, fosse l’ottuagenario Anchise, spinto dagli dei, a portare in spalla il figlio Enea, e non vivecersa. Tra l’altro, la metafora di Anchise, comunque la si giri dal padre al figlio, diventa ora la rappresentazione plastica del momento storico che la suddetta sentenza fotografa.Siamo arrivati all’inedito concetto di reciprocità dei doveri familiari. Proprio nei giorni in cui si certifica la carica del parassitismo di comodo, dei figli abbondantemente adulti e lavorativamente occupati che vivono ancora a scrocco e si fanno finache pagare il mutuo della casa (intestato, of course, a papà e mammà); be’, proprio in questigiorni, ilpeso delle responsabilità, di fatto, si controbilancia. Il figlio che tanto è stato mantenuto e sorretto dal padre, da oggi dovrà egli stesso, in qualche modo, ricambiare e sostenere ilgenitore nel lento turbine della vecchiezza. Sentenza giusta e inappellabile. Che poi l’amore del genitore per i figli risulti talmente immenso e incondizionato da fregarsene d’ogni contropartita -un immenso tumulto del cuore-; bè, quello non attiene alla legge ma, come scrisse Anna Frank, all’intima bontà d’ogni uomo... © RIPRODUZIONE RISERVATA più dei virgulti, lo dimostra del resto l’esperienza quotidiana. E sono numerosigliepisodi di cronaca che documentano gli eccessi in senso protettivo - alquanto diseducativi - di cui molti genitori si rendono protagonisti nei confronti dei figli, dalle aule scolastiche fino ai campi di calcio. Ad ogni modo, ciò che emerge con più forza è un interesse reciproco, dei genitori quanto dei figli, a rimanere assieme per un tempo indefinito: i primi sostengono i secondi e sovente i secondi - specie quando papà e mamma iniziano a farsi anziani - supportano attraverso la propria presenza i primi, svolgendo gli uni nei confronti degli altri una vera e propria funzione suppletiva del welfare. Tutti insieme disperatamente. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 __Domenica 23 ottobre 2016__ 15 ESTERI __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il fronte iracheno Il Califfo in fuga si lascia dietro una nube tossica L’esercito iracheno avanza contro l’Isis. I terroristi colpiscono una fabbrica di zolfo e provocano un disastro ambientale ::: MAURIZIO STEFANINI MEDITERRANEO ■■■ Il Califfo scappa, ma dietro si lascia veleni e morte. «Secondo notizie non confermate, Abu Bakr al-Baghdadi era a Mosul tre giorni fa», ha detto il ministro dell’Interno del Kurdistan iracheno Karim Sinjari.«La gente lo ha visto incontrare i combattenti e incoraggiarli. Non siamo sicuri fosse presente, si tratta di informazioni ricevute». Ma evidentemente sono ritenute abbastanza plausibili. Proprio da una moschea di Mosul il leader dell’Isis nel 2014 proclamò il Califfato Islamico, subito dopo la presa della città. Tripoli sotto accusa: «Tiro al bersaglio contro i migranti» LA MINACCIA TURCA Adesso la città sta per cadere, sotto i colpi di un’eterogenea coalizione cui fanno capo almeno una decina di soggetti diversi. Ma i nemici dell’Isis sono quanto mai discordi tra di loro: ne sono riprova le dichiarazioni del premier iracheno Al Abadi, che nel parlare in conferenza stampa assieme al segretario alla Difesa statunitense Ashton Carter, venuto in visita, ha ribadito la contrarietà del suo governo all’'intrufolarsi della Turchia. «La battaglia per Mosul è una battaglia irachena e la conducono gli iracheni». «Facciamo appello ai Paesi vicini, ai Paesiarabi, ai Paesiislamici affinché ci sia unità nella lotta all’Isis». I jihadisti sono invece determinati a spargere quanto più sangue possibile. Per rallentare l'offensiva,l’Isis ha effettuato un’improvvisa manovra diversiva su Kirkuk, dove nei quartieri meridionali si è combattuto per 24 ore di fila. Ieri mattina la polizia irachena affermava di aver ripreso il pieno controllo dell’abitato, e secondo il generale Khattab Omer tutti i «terroristi» sono stati uccisi o si sono fatti saltare in aria. Hanno fatto però in tempo a spargere il terrore e anche a Un veicolo dell’esercito iracheno si muove fra le colonne di fumo nell’area di Mosul [Lapresse] fare una strage in una centrale elettrica, dove sono stati uccisi ben tredici lavoratori e un giornalista. Come se non bastasse l’Isis, a Kirkuk si contano altri 15 morti e 50 feriti, compresi donne e bambini, a causa di un bombardamento aereo che ha colpito un funerale sciita in una moschea. Il ministero della Difesa russo ha parlato di «criminidi guerra» della Coalizione, che avrebbe colpito per sbaglio in una zona dove secondo i dati dell’Intelligence diMosca non c’erano jihadisti. LA STRAGE DI MOSUL Sempre per rallentare l’offensiva, gli uomini dell’Isis hanno dato fuoco a una fabbrica per la lavorazione dello zolfo che si trovava a sud di Mosul. Non ci sono state for- Fratelli Musulmani tunatamente vittime, ma circa un migliaio di persone hanno dovuto essere curate per problemirespiratorilegati ai fumi tossici. Ma, soprattutto, ieri è stata la giornata in cui la Cnn ha dato la notizia di un massacro i cui i jihadisti avrebbero ucciso 284 persone,tra cui molti bambini. Il condizionale è d’obbligo, perché la Cnn afferma di aver ricevuto l’informazione da una fonte di intelligence che è rimasta anonima perché non autorizzata a parlare con i media, e non è stata finora in grado di fare verifiche. Ma le modalità descritte assomigliano molto ai modus operandi dell’Isis. Rastrellate per essere utilizzare come scudi umani, le vittime sarebbero state uccise a Mosul tra giovedì e venerdì in esecuzioni di massa, e dopo il massacro sarebbero sta- ti usati bulldozer per buttare i cadaveriin una fossa comune vicino al luogo dell'esecuzione,il defunto Collegio dell’Agricoltura di Mosul, a nord della città. VITTORIE PESHMERGA L’offensiva, però, prosegue. L’Isis avrebbe tra l’altro perso il villaggio di Bartella, teatro dell’esodo dei cristiani d’Iraq, e violenti combattimenti sono in corso a sudest nel villaggio strategico di Tal Kayf, dove i Peshmerga curdi hanno sfondato le linee degli jihadisti. Per conto suo l’esercito iracheno grazie all’appoggio aereo statunitense ha raggiunto il centro di Hamdaniyah, la più grande località a maggioranza cristiana nella piana di Ninive. Il già citato ministro dell'Interno del governo re- Siria gionale curdo Karim Sinjari ha chiarito che l’offensiva contro lo Stato islamico è avanzata fino a cinque chilometri da Mosul, che ci sono segnali di rivolta contro il gruppo jihadista, e che le forze curde hanno preso il controllo diventi villagginella zona di Mosul, contro gli appena dieci liberati dall’esercito iracheno. Ma avverte anche che i militanti hanno costruito tunnel sotterranei e trincee piene di petrolio da incendiare quando l’offensiva si farà più vicina, e che dunque ci sarà un disperato bisogno di informatori o spie per aiutare gli attaccanti dall’interno. Sinjari ha anche raccontato di azioni di rivolta interne alla città, con persone che posseggono armi che compiono imboscate ai jihadisti, soprattutto di notte. © RIPRODUZIONE RISERVATA Un commando armato a bordo di un’unità con le insegne della Guardia Costiera libica ha attaccato un gommone di migranti al largo della Libia causando almeno 25 morti. Lo riferisce la ong tedesca Sea-Watch secondo la quale gli uomini a bordo dell’unità, apparentemente della Guardia Costiera libica hanno tentato di rubare il motore del gommone dei migranti. Alcuni degli aggressori avrebbero iniziato a colpire le persone sul natante che si sono spostate tutte insieme sul lato opposto dell’imbarcazione che ha iniziato a sgonfiarsi. Molti sono caduti in acqua. L’imbarcazione della Ong tedesca ha tratto in salvo 120 persone e ha ricuperato quattro corpi ma i volontari hanno riferito di aver visto molte altre salme, tra le 15 e le 25, galleggiare sull’acqua ma di non essere riusciti a recuperarle. La Guardia costiera libica tuttavia smnetisce decisamente le accuse. Secondo il portavoce della Guardia costiera di Tripoli, Ayoub Qassem, una pattuglia ha effettivamente abbordato una nave carica di migranti per controllare perché si trovasse in acque libiche, ma non ha commesso violenze. L’ong tedesca, ha detto, «sostiene che li abbiamo attaccati e ci sono state vittime, ma questo non è vero. Chiediamo loro di fornire prove su questo incidente». La battaglia di Sirte L’ex presidente egiziano Morsi Terminata la tregua ad Aleppo Liberati tredici ostaggi in Libia condannato a vent’anni di galera Ripresi gli attacchi contro i ribelli Ma degli italiani nessuna traccia ■■■ La Corte di Cassazione egiziana ha confermato la pena a 20 anni di carcere per l’ex presidente della Repubblica Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani, e per altri leader del movimento, posto fuorilegge dal regime del generale Abdel Fattah Al Sisi, che nel luglio di tre anni fa ha destituito anche Morsi. Il processo riguarda la morte, durante gli scontri con i sostenitori del presidente, di alcuni manifestanti che protestavano nel dicembre 2012 davanti al palazzo presidenziale di Ittihadiya al Cairo contro le riforme costituzionali promosse da Morsi. Sempre ieri la Cassazione egiziana ha annullato la condanna a morte e quella al carcere per 15 islamisti accusati di aver ucciso un poliziotto nel 2013. La Corte ha disposto un nuovo processo per i 15 presso il Tribunale penale di Giza, lo stesso che nell’aprile dello scorso anno aveva condannato a morte 22 imputati e un minorenne a 10 anni di carcere per l’uccisione di un agente dopo aver fatto irruzione nella stazione di polizia durante le proteste per la deposizione di Morsi. Gli imputati sono anche accusati di aver tentato di uccidere altri poliziotti, di possesso di armi e di violenza contro gli agenti. ■■■ Sono ripresi ieri ad Aleppo, dopo la scadenza della tregua, gli scontri, con pesanti cannoneggiamenti di artiglieria, ma senza interventi aerei almeno fino alla serata. Il temporaneo unilaterale cessate-il-fuoco siro-russo, dichiarato per consentire l’evacuazione dei feriti e dei malati più gravi, e anche l’allontanamento dei ribelli disposti a deporre le armi, dai quartieri orientali assediati dai lealisti da oltre quattro anni.Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. La tregua iniziata giovedì era stata prolungata fino alle 18 (ora italiana) di ieri ma nessun ferito è riuscito ad essere evacuato e quindi è stata di fatto inutile. Dal 23 settembre sono 136 i bambini morti e altri 387 quelli rimasti feriti a causa dell’esplosione di bombe a grappolo ad Aleppo est, la zona della città siriana sotto il controllo dei ribelli. A denunciarlo è Save the Children, sottolineando che il numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto, considerando quelle che non sono riuscite a raggiungere gli ospedali. ■■■ Le forze filo governative libiche che combattono contro lo Stato islamico hanno liberato ieri undici prigioniere eritree, un cittadino turco e un egiziano, dopo una battaglia per liberare una zona di Sirte. Dopo una campagna sostenuta dagli Stati Uniti e durata sei mesi, la gran parte della città è stata ripresa dalle mani dell’Isis, che controlla ora un solo distretto. Lo scorso 20 ottobre le forze fedeli al governo Tripoli hanno annunciato la liberazione di altri cinque stranieri (due turchi, due indiani e un cittadino del Bangladesh), da tempo prigionieri del gruppo jihadista. Nessuna notizia invece del cuneese Bruno Cacace e del bellunese Danilo Calonego, i due italiani rapiti il 19 settembre nell’area libica del Fezzan. Intanto gli aerei da guerra Usa impiegati nell’operazione «Odyssey Lightning» hanno compiuto 330 raid contro a Sirte dal primo agosto al 18 ottobre scorso. Secondo il centro medico di Misurata i feriti dell’operazione militare «Bunian al Marsus», guidata da milizie fedeli al governo di accordo nazionale di Tripoli, è salito a oltre 2.800, mentre i caduti sono circa 600. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 ESTERI __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: PAOLO BECCHI l’euro sono abbastanza semplici e sono state ampiamente spiegate. In assenza di flessibilità di cambio, l’unico modo per restare competitivi sui mercati esteri è quello di svalutare i salari. CESARE SACCHETTI ■■■ Cantano la Marsigliese e da quattro notti consecutive marciano sulle strade di Parigi. Sono i poliziotti francesi esasperati da una situazione che li vede vittime della violenza incontrollata che sta contagiando la Francia in una rivolta anti-istituzionale senza precedenti. Dopo gli scontri avvenuti l’8 ottobre a ViryChâtillon, dove sono state dati alle fiamme dei veicoli della polizia con delle bombe molotov, sei poliziotti sono rimasti feriti, tra i quali due versano in condizioni piuttosto critiche con ustioni alle mani e sul resto del corpo. In dodici hanno assaltato i veicoli della polizia in quello che è sembrato un agguato premeditato nella zona della Grande Borne, quartiere difficile e una delle banlieu più pericolose della Francia. I poliziotti denunciano diessere stati abbandonati, lamentano condizioni salariali appena sufficienti a sbarcare il lunario e si sentono soli a fronteggiare violenze che ancora una volta partono dal cuore dell’immigrazione francese, le banlieue, già protagoniste di numerosi incidenti nel 2005, quando all’epoca il ministro dell'Interno era Nicolas Sarkozy. Ora però la situazione sembra sfuggire di mano, e le bande che dominano le periferie francesi si sentono forti di una condizione di impunità, tanto da far parlare di un vero e proprio fallimento del modello multiculturale francese. La rivolta dei poliziotti non è che l’espressione di un malessere profondo delle forze dell’ordine, che si sentono abbandonate sulle prime linee dal presidente Hollande e dal ministro degli interni Cazeneuve. RISCHIO GUERRA CIVILE M.Z. A questo è servito il Jobs Act in salsa francese approvato nel mese di luglio dal primo ministro Manuel Valls, senza l’approvazione parlamentare, tra le durissime proteste dei sindacati. Per rispettare le regole dell’euro quindi, si è costretti a violare quelle della democrazia, come successo già nei paesi del Sud Europa, con la differenza che i sindacati francesi hanno protestato duramente a differenza di quelli italiani. Del resto i transalpini non accettano di provare lo stesso trattamento riservato ai paesi del Sud Europa, e non hanno intenzione di sperimentare quelle riforme strutturali già approvate da Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Fino ad ora alla Francia è stato accordato un trattamento privilegiato: le è stato concesso di sforare ripetutamente il rapporto deficit/pil e non è stato intaccato a fondo, come avvenuto in Italia, l’apparato delle partecipazioni pubbliche. Lo Stato sociale è ancora presente in Francia ed è questo il suo più grande problema, poiché per restare nel club dell'euro è proprio questo che va sacrificato. È la classe media ora a trovarsi nel mirino, schiacciata da un lato dalle pressioni immigrazioniste che mettono in discussione l’identità e le tradizioni del Paese, e dall’altro dalla moneta unica che domanda una compressione dei loro salari e la fine del welfare state. L'incontro di queste due condizioni crea un clima di altissima tensione, tale da far parlare al capo dei servizi segreti francesi, Patrick Calvar, di «rischio di guerra civile». A questo punto si è giunti alredde rationem, il governo francese deve fare i conti con una rivolta delle proprie forze di polizia che potrebbero tirarsi indietro nell’ipotesi di future manifestazioni di piazza popolari antigovernative. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Agenti di polizia in borghese protestano a Parigi, davanti alla statua di Charles de Gaulle e della moglie [Lapresse] La Francia nel caos I poliziotti in marcia su Parigi contro governo e immigrati Nelle banlieue parigine fuori controllo le forze dell’ordine sono abbandonate La recessione alle porte scatena le proteste dei sindacati e della classe media LA VIOLENZA DI ALLAH La situazione sta degenerando anche nelle scuole: a Vald'Oise,un professore è stato aggredito da due ragazzi musulmani urlandogli in faccia «Allah è il solo maestro» per poi picchiarlo brutalmente con calci e pugni. Le stesse violenze sisono avute nei confronti di altri funzionari della scuola e dei poliziotti tanto che lo stesso ministro dell’i- I FATTI GLI AGGUATI L’8 ottobre, a Viry-Chatillon, nel dipartimento francese della Essonne, nella regione dell’Ile de France, un agente dipolizia di 28 anni è rimasto vittima di un agguato e si trova in coma artificiale per ustioni alle mani e al viso riportate nell’assalto a due auto di servizio, colpite con bombe molotov da una decina di teppisti PROTESTE SILENZIOSE Già tre giorni dopo il fatto, centinaia di colleghi si erano radunati silenziosamente davanti all’ospedale dove il giovane era stato ricoverato con altri tre agenti. Dal 17 ottobre a Parigi, centinaia di agenti delle forze dell’ordine protestano in Place de la Republique e lungo gli Champs Elysees. Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Bordeaux, Nancy e Tolosa EMERGENZA SICUREZZA Le forze di sicurezza francesi, sotto pressione per gli attacchi terroristici degli ultimi 18 mesi, lamentano carenze di personale e di attrezzature con turni di lavoro che spesso eccedono dall’orario ordinario ::: MAURO ZANON struzione di origini marocchine, Najat Vallaud-Belkacem, ha dovuto riconoscere che «le violenze ai danni dei funzionari, poliziotti, insegnanti e presidi iniziano a essere preoccupanti». Nonostante l’impegno del ministro Cazeneuve, a presentare un piano di sicurezza entro novembre, i poliziotti continuano nelle loro proteste. Il fallimento del modello immigrazionista proposto dall’Unione Europea è visibile a occhio nudo. I «nuovi» francesi non si sentono tali, e riscoprono la loro assenza di identità nella religione islamica, tanto da chiedere che le istituzioni si adeguino alla loro cultura e non viceversa. Se la Francia deve fare iconti con un modello di integrazione fallito, allo stesso tempo deve affrontare la crisi profonda che si è aperta sul versante economico. Difatti la crisi è sempre più marcata e le ragioni sono semplici: l’economia transalpina non tollera più il peso della moneta unica. Se si dà uno sguardo all'an- damento del suo pil, si vedrà che nell’ultimo trimestre la crescita è stata negativa, -0,1%, come non succedeva da tre anni. Non va meglio nemmeno per quello che riguarda il saldo della bilancia commercia- le in perdita perpiù di4 miliardi di euro nel mese di agosto. Se si volesse adottare la famigerata espressione dell'ex presidente della Repubblica, si potrebbe dire che «la Francia ha vissuto aldi sopra delle proprie possibilità». Le regole del- LE PRIMARIE DEL CENTRODESTRA Sarkozy fa di tutto per perdere «I miei elettori sono dei buzzurri» «I miei elettori? Dei buzzurri». Così Nicolas Sarkozy avrebbe definito il suo elettorato, durante un pranzo con alcuni giornalisti dell’Afp. È quanto rivelato dal settimanale Obs, inguaiando così l’ex presidente della Repubblica e attuale candidato alle primarie di centrodestra. Dopo la frase sui poveri «sdentati» dell’attuale capo di Stato, François Hollande, che ha frantumato in un istante quattro anni di retorica pauperista, ecco la sparata di Sarko sui «ploucs», i «buzzurri» di provincia, la gente che si alza presto la mattina e manda avanti il Paese, di cui ci si ricorda solamente quando bisogna votare. Non sarà dunque una sorpresa se alle imminenti primarie di partito, Sarkozy sarà penalizzato dal popolo che mostra di disprezzare. I socialisti francesi raccolgono le firme contro il loro presidente ■■■ Da giovedì pomeriggio, tra rue Hollande tradito dai suoi: «Non ricandidarti all’Eliseo» de Solférino, sede del Partito socialista francese, e i corridoi dell'Assemblea nazionale, circola un documento che la dice lunga sulla disperazione della maggioranza nel vedere il presidente della Repubblica, François Hollande, continuare a mantenere la suspense sulla sua eventuale candidatura, trascinando tutta la gauche in un suicidio collettivo.Il documento è un appello diretto all'inquilino dell'Eliseo affinché si faccia da parte, dato che non c'è più nessuna possibilità di farsi rieleggere nel 2017,alla luce dei sondaggi catastrofici, e dell'ultimo libro di interviste, Un président ne devrait pas dire ça, tramite il quale si è attirato le antipatie di mezzo Paese. Le Figaro si è procurato venerdì il testo di questo appello contro la candidatura dell'attuale presidente della République. «Tenuto conto delle circostanze, è urgente che la sinistra francese nella sua diversità possa lanciare un vero dibattito al fine di scegliere la linea politica e ilsuo candidato. È dovere di un presidente della Repubblica mettere fine alla suspense che paralizza e congela il sistema e annunciare che rinuncia a difendere i colori della sua fami- glia politica alle presidenziali. Ciò gli permetterà di svolgere le proprie funzioni fino all’ultimo minuto come ha sempre detto, e autorizzerà la sinistra a costruirsi un futuro prima che sia troppo tardi», si legge nel testo. La candidata alle primarie di sinistra, Marie-Noëlle Lienemann, venerdì evocava l’esistenza del documento: «So che un gran numero di deputati che fino a qualche giorno erano favorevoli alla candidatura di François Hollande, ora pensano che non ci siano più le condizioni per presentarsi».E ancora: «Simormora che abbia- no detto a François Hollande: “François, fai il tuo dovere, non presentarti"», ha dichiarato Lienemann. Alcuni parlamentari vicini a Hollande,cosìcome alcuni esponentidell’ala radicale del Ps, hanno dichiarato al Figaro di essere stati invitati a firmare, senza tuttavia precisare l’identità degli autori. Secondo una fonte interna al Ps si tratta di un’«iniziativa congiunta dei sostenitori di Valls (il primo ministro, ndr) e di François Kalfon (direttore di campagna dell'ex ministro dell’Economia Arnaud Montebourg, ndr)». Il settimanale Marianne ha inoltre rivelato che il Journal du Dimanche voleva pubblicarlo integralmente questa domenica,ma avrebbe rinunciato in seguito all’ondata di polemiche scatenata dalla fuga di notizie. Abbandonato daifrancesi, come mostrano i sondaggi di opinione, ora Hollande è abbandonato anche dai suoi fedelissimi. Senza contare quella funziona pubblica, l’elettorato storico della gauche, che ora vota Front national, e la rabbia delle forze dell’ordine che in questi giorni stanno manifestando in massa contro un governo, quello socialista, che ha perso completamente il controllo del Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA 17 ESTERI __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Oslo ferma l’invasione La ministra anti-islam che esalta vino e maiale Scoppia il putiferio sulla responsabile dell’immigrazione Sylvi Listhaug che ricorda agli stranieri le regole da rispettare per vivere nel suo paese ::: CARLO NICOLATO ■■■ Ad aprile scorso l’allora neo-ministra dell’Immigrazione norvegese Sylvi Listhaug si era ricoperta di ridicolo - così scrissero la maggior parte dei media - quando imbacuccata in una specie di muta di sopravvivenza arancione si era buttata nel mar Egeo al largo dell’isola di Lesbo per provare quello che provano gli immigrati in mare. «Non ci si può mettere nella stessa situazione dei rifugiati», disse, «ma puoi vedere la loro prospettiva quanto ti ritrovi immerso nell’acqua». Pochi mesi dopo il punto di vista della Listhaug è radicalmente cambiato. O meglio la 38enne esponente del Progess party (centrodestra) siè accorta dell’inutilità dell’esperienza fatta, del tutto fasulla e ridicola, ed è tornata a far parlare di sé stavolta per un limpido messaggio postato su facebook che vede la questione non più dagli occhi terrorizzati del rifugiato alla deriva bensì da quelli del Paese che lo riceve, nel qual caso la Norvegia che la bionda Listhaug rappresenta. «Credo che quelli che vengono da noidebbano adattarsi alla nostra società», ha scritto, «qui si mangia carne di maiale, si bevono alcolici e si mostra la faccia. Quando vieni in Norvegia è necessario che rispetti i valori, le leggi e i regolamenti norvegesi». Parole che non avrebbero bisogno di alcun commento, perché esprimono con un esempio semplice e molto comprensibile un punto di vista talmente condivisibile che ogni spiegazione sarebbe inutile. Un commento, uno dei tanti (20mila i like), al post espone l’evidenza del concetto ancora meglio: «Provate a fare il contrario: andate in un Paese dei loro a testa scoperta a mangiare maiale e a bere whisky. E vedete cose succede». Eppure in Norvegia, Paese che fa del politicamente corretto una sorta di religione assoluta, c’è stato chi l’ha presa male, chi si è sentito ferito nell’orgoglio di democratico tollerante o di fervente musulmano. C’è stato addirittura chi ha chiesto le dimissioni della ministra, come il criminologo Omar Gilani Syed, che lavora per l’integrazione dei rifugiati e che su il giornale Aftenposten ha scritto che «se la Listhaug non comprende la complessità del problema dovrebbe rivedere la sua posizione algoverno». «È questa l’ennesima dichiarazione populista con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero possibile di voti?» si è chiesto il criminologo. «Per quanto mi riguarda, io provo paura e disagio al pensiero di un ministro di integrazione che nasconde i veri problemi sotto il tappeto e riduce l’intero dibattito sull’integrazione alla carne di maiale» si è infine risposto. Mentre l'esponente delpartito laburista Zaineb AlSamarai l’accusa di essere il ministro sbagliato al dicastero sbagliato: «Se tu sei ministro dell’integrazione, devi provare a integrare. Non spaventare le persone», ha scritto sul Dagbladet. Ma non sono solo imusulmani o ipersonaggi locali originari del mondo islamico ad essersi risentiti del post della Listhaug. C’è anche Ann-Magritt Austena, capo dell’Organizzazione norvegese per i Richiedenti asilo, che si dice indignate e sostiene che la Listhaug ab- bia semplificato eccessivamente il problema «se pensa che come ci si veste, cosa si mangia e si beve siano le principali ragioni per cui le donne norvegesinon riescono a integrarsi». A nulla è valso il fatto che la Listhaug insieme al post avesse anche linkato un articolo del Dagbladet nel quale spiega meglio la sua posizione. E nel quale dice in sostanza che non è la nostra società che deve adattarsi agli immigrati, ma loro a noi se vogliono vivere qui: «È importante per loro che siamo chiari fin da subito», ha detto. Ha poi aggiunto che «la cosa più importante è che coloro che vengono qui imparino la lingua e trovino un lavoro, in modo che possa- Sylvi Listhaug [Olycom] no diventare autosufficienti». E il problema non è solo per quelli che arrivano e stanno arrivando, ma anche per quelli che sono qui, dice la Listhaug, e che proprio non ce la fanno ad adattarsi: «Se vai a un colloquio di lavoro non ci vai con i pantaloni della tuta e ilcappellino in testa.Nemmeno con il niqab o burqa», ha continuato Listhaug. «Nel nostro Paese l’alcool è una merce legale, quindi se si lavora in un bar o in un ristorante non è possibile rifiutarsi di servirlo». Se non ti integri, ha spiegato ancora la Listhaug, non lavori. E se non lavori non puoi pretendere di essere mantenuto dagli altri che lo fanno. Più chiaro di così. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA THAILANDIA IN PIAZZA PER L’ULTIMO SALUTO A BHUMIBOL ADULYADEJ Sul successore del re la parola al Parlamento ::: ENRICA VENTURA Una folla oceanica si è riversata in piazza vestita di nero per cantare l’inno nazionale della Thailandia davanti al palazzo reale di Bangkok all’arrivo della salma di Re Bhumibol Adulyadej, morto a 88 anni. Il lutto nazionale durerà un anno, i funzionari pubblici e molti cittadini per un mese vestiranno di nero. Le scuole resteranno chiuse per trenta giorni, mentre ai cittadini è stato chiesto di evitare festeggiamenti per lo stesso periodo. Anche i turisti sono stati invitati al rispetto. Il nuovo re sarà il principe ereditario Vajiralongkorn, come annunciato dal premier Prayuth Chan-ocha, ma per Costituzione servirà l’approvazione del Parlamento. [Lapresse] CASA BIANCA In America vanno a votare anche i morti In America ci sono 4 milioni di defunti iscritti alle liste elettorali. La denuncia, resa nota da Fox News, è dell’avvocato John Christian Adams, già procuratore della sezione elettorale al Dipartimento di Giustizia. All’epoca del suo incarico ha lottato contro questo fenomeno, ma inutilmente poiché l’amministrazione Obama si è opposta al progetto di ripulitura delle liste. Un esercito di “dead man voting”, quindi, che con tutta probabilità è intenzionato a votare per Hillary Clinton. È uno degli incubi di Trump, che andrebbe ad argomentare l’accusa di brogli in caso di sconfitta. Citando dati aggiornati al 2012, emersi dal report del Pew Charitable Trust, Trump ha espressamente dichiarato che 1,8 milioni di morti andrà a votare: «Oh, è meraviglioso. Beh, se sono voti che andranno a me, ci penseremo. Ma ho la sensazione che non sarà così». Che i morti votino per i Democratici, lo dice alla Cnn anche l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, che accusa i democratici di organizzare pullman con persone che votano più e più volte mostrando documenti diversi, di persone defunte. Questo perché negli Usa ci sono 16 Stati, pari al 38% della popolazione americana, dove non è richiesto alcun documento d’identità dotato di foto per votare. ILARIA PEDRALI © RIPRODUZIONE RISERVATA Intanto le case vanno ai rifugiati ■■■ Se pensiamo che a passarsela I pensionati tedeschi ridotti a vivere nei campi profughi male siano soltanto gliitaliani, in particolare i pensionati, se pensiamo che le case vengano date prima agli stranieri, dobbiamo ricrederci. Basta leggere questa storia che arriva dalla Germania, il paese che - dopo la scellerata apertura nell’agosto 2015 della cancelliera Angela Merkel - si è ritrovato con oltre un milione di profughi in casa, senza sapere bene come gestirli. A raccontare questa storia è il quotidiano Die Welt, ripresa anche dal servizio pubblico internazionale tedesco DW nella versione araba. Si tratta di una coppia di coniugi, quasi sessantenni, di Bonn: Uwe e Margitta Lange. Lui, ex camionista, prende un anticipo pensione di circa 600 euro; lo stesso prende lei, ex cuoca che ha sconfitto un tumore, con il sussidio di disoccupazione. Ma con 1.200 euro, in Germania, non ci fai niente e così decidono di rivolgersi al Comune della ex capitale dell’ovest per chiedere una casa popolare.Ed è lìche scoprono che delle oltre 10.800 abitazioni sociali nessuna è disponibile per loro, perché mancano i posti, trovandosi la città e l’intero land di cui è capoluogo, la Renania Settentrionale-Vestfalia, in piena emergenza abitativa. I coniugi Lange scoprono le ragioni di questa carenza nella soluzione fornita dagli amministratori locali: andare a vivere in uno dei centri per migranti. Lì ci sono posti liberi perché ai profughi, magari intere famiglie, viene data un’abitazione. Ed è così che Uwe e Margitta vivono da tre mesi in uno di questi campi, dividendo gli spazi con profughi siriani, iracheni, afgani, pachistani. Una storia esemplare, sicuramente non l’unica in una Germania in cui le città stanno cambiando aspetto, come è il caso diMonaco,capoluogo della Baviera, land culla del cattolicesi- mo tedesco (terra di origine anche di papa Benedetto XVI), dove scritte in arabe campeggiano in pieno centro per indicare supermercati o farmacie. E le previsioni non promettono niente di buono. Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico Express, tra i più attenti a seguire la crisi dei migranti, in Germania potrebbero presto esserci almeno in altri 100mila, non come nuove presenze per il 2016, ma come ricongiungimenti familiari di quelli del 2015. Sono almeno 17mila i casi di profughi, di cui 15mila siriani, che hanno chiesto di far arrivare le loro famiglie. I tribunali amministrativi sono strapieni di ricorsi, 6mila nel solo mese di agosto, con cui i migranti tentano di accelerare la procedura di ricongiungimento che ilgoverno tedesco vorrebbe, estendendone i tempi almeno fino a due anni. Una situazione difficile da gestire, in cui ci si mettono di mezzo anche politici come Volker Beck (Verdi), che ha avuto l’infelice idea di dire che i tedeschi dovrebbero imparare l’arabo per capire di cosa i migranti hanno bisogno.Nelle critiche che glisono fortunatamente piovute addosso,gli si è fatto notare che sono i migranti a dover imparare il tedesco, visto che è la lingua del paese che li ospita. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 ATTUALITÀ __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: La foto di Kainoa, bimbo autistico di 5 anni, che incontra il cane Tornado e gli si sdraia sopra; dietro la mamma che piange di gioia [Ansa] Merano Wine Festival In alto i calici dal 4 all’8 novembre ::: DANIELA MASTROMATTEI ::: PIERANGELO BOATTI ■■■ Chi trova un amico tro- va un tesoro. Ha trovato molto di più Kainoa Niehaus, bambino autistico di appena 5 anni dagliocchi vispi,quando ha incontrato Tornado, un dolcissimo biondo Golden Retriver. Non voleva essere abbracciato, né toccato. Non c’era parco giochi, asilo o terapia in grado di farlo interagire con gli altri. Kainoa non comunicava con nessuno. Sembrava destinato alla solitudine. Non voleva essere lavato, pettinato, né coccolato neanche dalla mamma. Poi il volo della speranza, un viaggio di 14 ore dal Giappone, dove il bambino vive con la mamma, nell’Ohio (Usa)per incontrare Tornado, cane addestrato per relazionarsi con chi soffre del disturbo di Kainoa. Edè stato un colpo di fulmine: i due si sono annusati, uno scambio che diceva più di mille parole. Un’amicizia già scritta. Come si vede dalla foto (in pagina) postata su Facebook, la mamma (incredula) è in lacrime, alle spalle del figlio, disteso sull’animale: quel contatto (tanto atteso) è stato così naturale... Il post in poche ore ha superato i 180 mila Like e migliaia di persone sono rimaste colpite dalle parole della donna, che ha spiegato il significato di quello scatto. «Vedete questo momento? Non ho mai vissuto un momento come questo», si legge sul social network. «Per la prima volta mio figlio autistico di 5 anni ha incontrato il suo nuovo cane di servizio, Tornado. Ci siamo preparati per due anni a questo giorno. L’immagine cattura il volto di una madre che ha visto il suo bambino – che lei non può abbracciare, lavare, coccolare e toccare liberamente – sdraiarsi sul cane di sua spontanea volontà. Questo è il volto di una madre che ha assistito a innumerevoli tentativi di interazioni sociali falliti. È stata accanto a suo figlio per mesi, mentre lui durante la notte piangeva, perché non ha legami all’infuori della fami- Spiritidivini ■■■ Dal 4 all’8 novembre La storia che ha commosso il web UN CANE PER TOCCARE IL MONDO Kainoa, bimbo autistico, non consentiva a nessuno di sfiorarlo Incontra Tornado,siannusano ed è amore a prima vista glia. E ora lei è seduta dietro al figlio a osservare questo momento in silenzio, perché non c’è altro da dire». Ancora un volta il cane si rivela il migliore amico dell’uomo, prezioso e insostituibile. Alla base della Pet Therapy c’è la grande capacità di questi animali di stimolare corde che neanche noi riusciamo a toccare. All’inizio erano di sostegno e supporto adesso sono diventati un ponte con la realtà. Mamma Shanna lo sa, Tornado pemetterà a Kainoa di toccare il mondo. Un mondo ancora lontano, ma i primi passi sono stati fatti. E sono importanti. Ecco perché piange lacrime di gioia, coprendosi la bocca con la mano per non farsi sentire dal figlio e per non interrompere quel momento speciale: la naturalezza che mostra nel contatto fisico con ilcane,una condizione straordina- ria. Sembrava irragiungibile. «Ogni lotta, ogni diagnosi, ogni dollaro speso, ogni carta compilata, ogni incontro a scuola, ogni lacrima, ogni passo avanti, ogni passo indietro, valgono questo momento. Ho pianto innumerevoli volte, ieri l’ho fatto per un motivo diverso. È una sensazione indescrivibile», scrive la mamma di Kainoa,consapevole che qualcosa è cambiato nella loro vita. Il piccolo ha trovato un tenero si estesi anche agli equini. E quindi per i possessori di cavalli che non rispettano il divieto e che quindi non si presentano con paletta e sacchetto sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 100 euro, qualora non si fosse in possesso dell’attrezzatura da utilizzare per la raccolta, a un massimo di 150 euro se si viene colti in flagranza di abbandono. tutor a quattro zampe, un paziente compagno di giochi, un amico, ma anche un comodo cuscino sul quale potersi appoggiare e sentirsi protetto. Il merito di questo piccolo miracolo è legato non solo alla determinazione della signora Niehaus, ma anche a “4 Paw for Ability”, il gruppo no profit che ha sede a Xenia (trenta miglia da Dayton) e si occupa di allevare e addestrare “service dog” per tutto il mondo. Non solo bambini,ma anche veteranie persone portatricidi handicap sono ricorse ai “service dog” che “4 Paw for Ability” e altre organizzazioni internazionali mettono a disposizione. Molte compagnie aeree riconoscono la loro utilità terapeutica e permettono ai cani di servizio diviaggiare in cabina indipendentemente dal peso, senza pagare tassa o biglietto. Voleranno insieme anche Tornado e Kainoa verso il Giappone. La famiglia Niehaus si è allargata, ha un combattente in più, in questa difficile battaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA SANZIONI DA 100 A 150 EURO Multe per chi non pulisce i bisogni dei cavalli Le stesse regole che valgono per i cani ora valgono pure per i cavalli: le deiezioni di cane e quelle equine devono essere obbligatoriamente raccolte. Anche se sono sensibilmente diverse. Il sindaco di Manerba, Isidoro Bertini, ha appena firmato il nuovo dispositivo. Un dispositivo che integra quello precedente, in vigore dall’aprile 2016, che si riferiva in via esclusiva ai cani. Adesso gli stessi divieti (e sopratuttto gli stessi obblighi) sono da considerar- E per l’angolo della salute, incontro con il veterinario A Mantova sarà eletto il più bel micio tra i 350 in passerella ■■■ La Fiera Millenaria diGonzaga “Gat- tibelli dal mondo”, dedicata al mondo felino, è cominciata ieri e si chiuderà oggi in provincia di Mantova con oltre 350 esemplari che sfileranno davanti a una giuria di esperti per eleggere il micio più bello. Decine le splendide razze rappresentate, originarie dei cinque continenti, per scoprire le caratteristiche che ilmondo felino assume nelle diverse parti del mondo. Ma sarà anche l’occasione per riflettere sulla salute dei nostri animali. Oggi alle 14 è in programma un incontro con il veterinario Angelo Setti sul tema “Immunità e cute del vostro gatto”. Non mancano, poi, stand con tutto ciò che può servire per la cura degli amici felini, dal cibo agli articoli per la toelettaura, giochi e gadget divertenti. Presenti il Persiano dal vaporoso mantello che, come denuncia il nome è originario dell’Asia Minore e oggi è una delle razze maggiormente presenti nelle nostre case. Quindi, passando all’Africa, il gatto Abissino, vale a dire il gatto dei faraoni che compare raffigurato nelle antiche testimonianze egizie come simbolo divino. Nella vecchia Europa dove troviamo, tra i tanti, il Norvegese delle Foreste dal lungo e caldo pelo, mentre in America una delle raz- ze più ammirate è il Maine Coone, tra i gattipiù grandial mondo. La rassegna prosegue con il Certosino dai bellissimi occhi d’ambra che hanno ispirato mistiche leggende medievali; ilDevon Rex,piccolo folletto dalle grandi orecchie; gli Orientali e i Siamesi; il diffusissimo Europeo con il suo mantello tigrato; il morbido Ragdoll... Un focus particolare, quest’anno,è riservato al Sacro di Birmania (oggi alle 14.30), il bellissimo gatto di origine orientale dal mantello candido “macchiato” su zampe e muso e con profondi occhi blu che ne fanno uno dei mici più belli al mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gatto di razza Ragdoll torna il Merano Wine Festival. L’Italia del vino e delle tante (forse troppe) manifestazioni “mangia e bevi” dovrebbe imparare dalla serietà e dal rigore di Helmuth Köcher. Chi è? Presidente e fondatore del Merano Wine Festival, amministratore unico di Gourmet’s International e The Wine Hunter. Affascinato dalla storia del vino e dalla mitologia greca, nel 1992 fonda insieme a due amici il Gourmet Club Alto Adige e organizza il primo Merano Wine Festival. Partecipare alla manifestazione significa superare l’esame delle 5 commissioni che, calici alla mano, esprimono un punteggio in centesimi per ogni “candidato”. Il metodo di valutazione applicato fa riferimento ai criterigenerali dell’Unione Internazionale degli Enologi (UIOE) e dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV). Le commissioni ricercano vini che si distinguano per intensità,complessità e personalità, dotati di carattere ed eleganza. Un’attenzione particolare va ai vini provenienti da vitigni autoctoni che riescono ad interpretare al meglio il territorio di produzione. Le aziende possono inviare fino ad un massimo di 5 etichette diverse. I vini che raggiungono una valutazione tra 86 e 87,99 punti sono messi in particolare risalto, ma solo i vini che ottengono un punteggio minimo di 88/100 possono fregiarsi del Merano Wine Award:il marchio di eccellenza e qualità. Nel 2016 le commissioni The Wine Hunter hanno assaggiato e riassaggiato oltre 3000 vini inviati dalle più di 920 aziende che aspiravano ad essere presenti alla 25esima edizione del Merano Wine Festival. Questo attento lavoro diselezione costituisce la base dell’evento: solo i produttori che ottengono due o più bollini Merano Wine Award, infatti, hanno la possibilità diessere invitati a far parte della Selezione Ufficiale 2016, delbio&dynamica 2016, del Catwalk Champagne e degli eventi Merano Award Selection 2016/2017. Gli attestati di qualità Merano Wine Award sono 3: Merano Wine Award Rosso (88-89,99 punti); Merano Wine Award Gold (90-94,99 punti); Merano Wine Award Platinum (sopra i 95 punti). Nel 2016 sono in tutto 23 le etichette che possono vantare il massimo riconoscimento del Merano Wine Award Platinum, 258 i vini premiati con il Merano Wine Award Gold e 600 quelle che hanno ottenuto il Merano Wine Award Rosso. © RIPRODUZIONE RISERVATA SPECIALI __Domenica 23 ottobre 2016__ 19 SPESA LIBERA Dop, Igp e Deco: la giungla delle sigle a tavola Due alimenti su dieci sono a denominazione d’origine. Ma non è facile sceglierli sullo scaffale del supermercato NIELSEN ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Icibi con la patente diori- Pronti a spendere se gli alimenti sono «naturali» Gli italiani sono pronti a spendere di più se i cibi sono «naturali». È uno dei risultati che emergono dall’indagine Global Health and Ingredient Sentiment della Nielsen che ha messo a confronto gli stili alimentari di 60 diversi Paesi. Il 67% degli italiani si dichiara preoccupato dell' impatto a lungo termine che gli ingredienti «artificiali» potrebbero avere sulla salute della persona, il 53% è disposto a pagare un prezzo più alto per alimenti e bevande che non contengono ingredienti indesiderati, ma solo il 37% sacrifica il gusto per un cibo più salutare. NUOVO NEGOZIO Mattoncini Lego Dopo Arese arrivano a Milano Continua l’apertura degli store Lego. Dopo aver inaugurato il primo negozio nel nuovo Shopping Center di Arese, a cui sono seguite aperture a Marcianise, Bergamo e Grugliasco, l’insegna, gestita nel nostro Paese dal gruppo Percassi, è in procinto di aprire un nuovo store nel cuore di Milano. Per la precisione in Piazza San Babila, nei locali occupati fino a pochi mesi or sono da un noto istituto di credito. A confermare le indiscrezioni delle ultime settimane è stato il portale Pambianconews.com. L’apertura è prevista per metà novembre. ginalità, quelli identificati con una serie di sigle come Dop e Igp, hanno rappresentato per decenni la ridotta del made in Italy. La fortezza Bastiani del 100% Italia in un panorama alimentare che brillava per opacità. Le cose stanno cambiando, certo. Dopo la carne suina fresca all’elenco dei cibi con l’obbligo di dichiarare l’origine si sono aggiunti da pochi giorni latte,yogurt e formaggi.Il vincolo scatterà da gennaio ma la procedura è avviata. Ma c’è una parte di made in Italy a tavola, che resta difficile da decifrare per la stragrande maggioranza dei consumatori italiani.Quello delle denominazioni d’origine, con l’aggiunta delle specialità regionali e comunali. Una giungla di prodotti, identificati da bollini, marchi e loghi in etichetta, che paradossalmente restano di difficile comprensione ai più. Dop, Igp, Stg, Pat e Deco. A parte una minoranza di consumatori più attenti, tutti gli altri rischiano di perdersi nei meandri di acronimi e bollini che richiedono una conoscenza profonda del sistema di riconoscimento di specialità e tipicità alimentari. Vediamo di cosa si tratta. UNA SU TRE Mentre per le Dop tutte e tre le componenti, materia prima, ricetta e lavorazione devono svolgersi nell’area di origine, un prodotto può fregiarsi della Indicazione geografica protetta (Igp) se almeno una delle fasi che lo contraddistinguono, viene svolta nella medesima area. La differenza fra «Denominazione d’origine» e «Indicazione geografica» è sostanziale. Giusto per fare un esempio il Prosciutto di Parma è una Dop praticate da alcune insegne della grande distribuzione da domania domenica 30 ottobre. Conad Emilia Romagna. Croissant Classico Bauli - 50%; euro 0,99 la confezione da sei croissant anziché euro 1,99. Biscotti Mulino Bianco (Galletti, Tarallucci, Macine e Girotondi) - 40%; euro 1 il pacco da 400 grammi anziché euro 1,60. Pasta di semola La Molisana -50%; euro 0,59 il pacco da 500 grammi anziché euro 1,19. Tonno al naturale As Do Mar -40%;euro 2,68 la confezione da 3 scatolette per 80 grammi l'una anziché euro 4,46. Zafferano Caber -50%; euro 1,69 tre bustine anziché euro 3,39. Tigros (con Tigros Card). Pasta Garofalo - 40%; euro 0,64 il pacco da 500 grammi anziché euro 1,29. Gorgonzola Dop Igor -31%; euro 7,90 al kg anziché euro 11,50. Taleggio Cademartori Dop -33%; euro 9,90 al kg anziché euro 14,90. Branzino -26%; euro 7,99 al kg anziché euro 10,90. Affettati freschi Beretta -40%. Gnocchi di patate Rana -50%; euro 1,04 il pacco da 500 grammi anziché euro 2,09. Mozzarella di bufala Mandara -31%; euro 2,89 anziché euro 4,19. Parmigiano Reggiano Dop 30 mesi -35%; euro 13,99 al kg anziché euro 21,65. Eurospin. Burrata pugliese -25%; Un’altra categoria di alimenti, molto meno nota, è composta dalle Specialità tradizionali garantite, le Stg ottenute con un metodo diproduzione tradizionale in uso da ameno tren- PRODOTTI DI NICCHIA Poi ci sono i Pat, Prodotti agroalimentari tradizionali, alimenti caratterizzati da metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati in un certo territorio circoscritto da almeno 25 anni. I Pat si suddividono in 9 categorie: vini e liquori; carni fresche e preparate; condimenti; formaggi; grassi; vegetali allo stato naturale o trasformati; paste fresche, prodotti da forno, pasticceria e confetteria; preparazioni a base di pesci, molluschi e crostacei; miele. I Pat si differenziano da Dop e Igp perché sono prodotti dinicchia che non giustificano una denominazione d’origine.Ad esempio la mortadella di fegato al vin brulé della Lombardia, la porchetta di Ariccia (Lazio), la finocchiona toscana, il caciocavallo palermitano. E poi ci sono le Deco, Denominazioni comunali d’origine, che si distinguono sostanzialmente dai Pat perché a riconoscerlisono i comuni e non il Ministero delle politiche agricole attraverso le regioni, come avviene invece nel caso dei Prodottiagroalimentari tradizionali. Le Deco sono diverse migliaia: qualunque elenco troviate ad esempio su Internet, è parziale. La loro caratteristica iperlocalistica che le lega ai comuni di appartenenza, le ha resi difficili anche soltanto da censire. Sono Deco ad esempio le acque minerali di Recoaro (Vicenza), gli agnolotti di Casale Monferrato (Alessandria), le angurie di Novellara (Reggio Emilia), la Barbajada di Milano. Primi per unicità e tutela sono iprodottiDop e cioè a Denominazione d’origine protetta. Sitratta di cibi o di prodotti agricoli provenienti da una zona geografica ben determinata e ad essi legato indissolubilmente. La produzione o la trasformazione di una Dop può avvenire esclusivamente nell’area d’origine. A meno che non si tratti di un prodotto della terra tal quale, ad esempio il Pomodoro di San Marzano, la materia prima, la «ricetta» e la preparazione devono identificarsi con un luogo ben delimitato. In cui affondano le loro tradizioni. C’è una stretta relazione fra l’ambiente geografico, i fattori umani e naturali e le tecniche di trasformazione. Le offerte della settimana CIBI TRADIZIONALI t’anni. Dunque, alla fine, gli ingredienti possono arrivare da dovunque e la preparazione non è legata a un luogo ben definito. Conta unicamente la ricetta che dev’essere quella originale. A questo gruppo appartengono sostanzialmente due tipi di alimenti: pizza napoletana e mozzarella. PATENTE COMUNALE CAMPIONI DI UNICITÀ ■■■ Ecco le offerte più significative perché la ricetta, la materia prima e la trasformazione appartengono a un’area unica. La Bresaola della Valtellina no, visto che la materia prima proviene da Sud America ed Europa ed è classificata come Igp. © RIPRODUZIONE RISERVATA Croissant al Conad, speck al Sigma: prezzi giù del 50% Lo speck al Sigma euro 1,49 la confezione da 200 grammi anziché euro 1,99. Salame rustico -20%; euro 3,99 al pezzo da 500 grammi anziché euro 4,99. Polpa di pomodori -20%; euro 0,55 la bottiglia da 680 grammi anziché euro 0,69. Grana Padano Dop -23%; euro 2,29 la vaschetta da 300 grammi anziché euro 2,99. Coop Piemonte. Yogurt intero Latteria Merano -40%; euro 0,89 il vaso da 400 grammi anziché euro 1,49. Polpa fine di pomodoro Mutti -50%; euro 1,04 due scatolette da 400 grammi anziché euro 2,09. Pasta ripiena Fini ::: La polemica Solo 4 su 100 riconoscono le indicazioni ■■■ Denominazioni di origine controllata, Indicazionigeografiche, specialità tradizionali, prodotti comunali: c’è da perdersi nel mare di acronimi e sigle che identificano i cibie le preparazionialimentari legati ai territori. Confusione a parte, c’è un dato preoccupante che dovrebbe far riflettere quanti si occupano di tutela dell’origine. A cominciare dai consorzi. Un dato che ho scoperto intervistando 104 casalinghe di Voghera su riconoscibilità degli alimenti made in Italy e del marchio Dop. Confesso la sorpresa quando, alla fine delle interviste di profondità (facevo maneggiare fisicamente alle 104 casalinghe i prodotti sui quali chiedevo loro di pronunciarsi) ho fatto una scoperta che mai mi sarei aspettato: appena il 5% acquista le Denominazioni d’origine per quel che sono, vale a dire prodotti indissolubilmente legati al loro territorio (per il dettaglio dell’inchiesta si veda www.ilcasalingodivoghera.it). E solo 4 casalinghe su 100 conoscono l’esistenza dei disciplinari e la loro funzione. L’assenza di indicazioni chiare sull’origine italiana nelle etichette delle Dop è sicuramente alla base dell’equivoco che porta le consumatrici vogheresi a dire che il bollino c’è «quando un prodotto è più buono». Ma la colpa non è certo loro. Semmai di quegli stessi organismi che dovrebbero fare promozione al sistema delle denominazioni. Il deficit di cultura alimentare è alla base del successo dei tarocchi rispetto agli originali. IL CASALINGO DI VOGHERA © RIPRODUZIONE RISERVATA -40%; euro 1,71 la vaschetta da 250 grammi anziché euro 2,85. IperDi Lombardia. Tonno Consorcio - 57%; euro 2,99 anziché euro 6,96. Sigma (offerte valide fino al 25 ottobre). Uva da tavola -35%; euro 1,29 anziché 1,99. Offerta prendi 2 e paghi 1: Wurstel Wuberone euro 1,05 anziché euro 2,09. Stracchino: 0,94 confezione da 200 grammi anziché euro 1,88. Speck Moser: euro 0,93 la vaschetta da 70 grammi anziché 1,85. Riso Scotti chicchi grossi: euro 1,89 il pacco da kg 1 anziché euro 3,78. Lambrusco Doc Chiarli: euro 2,23 la bottiglia da 75 cl anziché euro 4,45. A.BAR. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. TASSE AGRICOLTURA/1 L’assillo degli italiani Referendum: si vota per il futuro non per il passato Caro Dottor Mainiero, Renzi ha detto che votando no al referendum si tornerebbe indietro di 20 anni. Ma secondo lei non stavamo meglio vent’anni fa? Valentino Castriota Trepuzzi (Lecce) *** Anno 1996. Ad aprile, alle Politiche, vince il centrosinistra. Sono stati 130 i partiti che hanno partecipato al voto. Il governo è presieduto da Roman Prodi, ministro dell’Economia è Carlo Azeglio Ciampi, al Quirinale siede Oscar Luigi Scalfaro. Nella maggioranza c’è anche Rifondazione Comunista, spina nel fianco di Prodi. Stavamo meglio? A gennaio, a Venezia, brucia il teatro La Fenice, da tempo chiuso per restauri. Incendio doloso. Mario Segni vuole lanciare un’assemblea costituente per ridisegnare le istituzioni dello Stato. Si parla di riforme indispensabili e di Italia da rinnovare, come se ne parlava negli anni precedenti. Stavamo meglio? Umberto Bossi batte sulla secessione; Antonio Di Pietro, ministro, si dimette dopo le solite inchieste e polemiche; in Vaticano il Papa riceve Fidel Castro. Stavamo meglio? Negli Usa Bill Clinton succede a se stesso, e dopo vent’anni la moglie Hillary vuole succedere ad Obama, come se gli anni trascorsi fossero due o tre. Ad Edimburgo nasce Dolly, la pecora in provetta. Stavamo meglio? Io sì, con vent’anni e molti acciacchi in meno. C’è un direttore, non quello di oggi, che ogni tanto mi rompe le scatole, ma è sopportabile, e la crisi dei giornali non è ancora arrivata. Arrivano, invece, qualche soddisfazione e ogni fine mese uno stipendio discreto. Ho una figlia ancora piccola, genitori ancora viventi. Stessa casa, stessa moglie. A Roma non c’è il traffico di oggi, ogni tanto si trova anche un parcheggio, la città mi sembra più curata. C’è la lira e l’inflazione è attorno al 5 per cento, in discesa. Sì, stavo meglio, e alcuni stavano peggio. E non riesco a capire cosa c’entri col referendum di oggi. Si vota per il futuro, caro mio, non per il passato, che è andato. I miei genitori non ci sono più. Mia figlia è grande e vive all’estero. Spero che possa rientrare in un’Italia migliore, anche grazie alle riforme. [LaPresse] [email protected] segui la rubrica anche su www. Quelle macchine americane Troppe tasse assillano gli italiani. Già al mattino con la vettura paghi le tasse sulla benzina. Al bar, la tassa sul caffè, poi la tassa del parcheggio,poi la tassa sull’aperitivo. Meno tasse attirerebbero gli stranieri. Onore alla professoressa Agnese Landini, moglie di Renzi, perché ha scelto di mantenere il cognome da nubile, al contrario di tante donne che si sono affermate anche grazie allo sfruttamento del cognome del marito famoso. Ho letto la lettera del sig. Decimo Pilotto che invoca l’intervento del ministro Martina a difesa dei prodotti agricoli italiani. Mi permetto di dirgli che forse ha cavalcato il cavallo sbagliato perché forse non sa che nel mese di maggio la più grossa azienda agricola italiana ha stretto un accordo di fornitura di macchine agricole con John Deere (costruttore americano). Nulla da eccepire sulla scelta indirizzata verso un leader mondiale, non sul fatto che il nostro ministro presenzi alla consegna ed elogi la scelta quale esempio di leadership tecnologica ed efficienza dimenticando che in Italia abbiamo almeno 3 produttori leader di pari livello. Paolo Li Gioi Avola (Siracusa) Ezio Sciola e.mail Fausto Poli e.mail RENZI Onore ad Agnese Landini SENATO AGRICOLTURA/2 Il nome giusto le certi prodotti alimentari pericolosiper la nostra salute, anche cancerogeni, provenienti da Cina e India. Va bene, anzi benissimo, ma tutti i prodotti che provengono dalle terre dei fuochi dove li mettiamo? REFERENDUM Quesito scorretto Il quesito oggetto del referendum è tale da indurre chi vota a indirizzarsi verso il sì. Manca solo l’assicurazione che le vincite al Gratta e vinci saranno molto più probabili con Renzi. Gastone Bertuetti e.mail SINISTRA Lucio Postacchini M. del Tronto (Ascoli Piceno) La marcia funebre ALIMENTI Ai funerali di Dario Fo è stata intonata “Bella Ciao”. “Bella Ciao” sta diventando la marcia funebre della sinistra? A tavola si rischia Rudi Vido e.mail Ho sentito per televisione che sono statimessi su una lista nera da una istituzione naziona- DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 L’insuccesso della sonda europea su Marte dimostra ancora una volta che noi del Vecchio Continente, tranne gli inglesi che se la sono filata, possiamo scimmiottare quanto vogliamo gli yankees, ma alla fine facciamo la solita figura dei peracottari. Gli americani saranno anche sciocchi nello scegliersi i presidenti democratici amanti della pace che poi si imbarcano in guerre assurde, ma per quanto riguarda la roba spaziale non hanno rivali. Non a caso la loro sonda su Marte, dopo i primi momenti di difficoltà, ha funzionato. SCUOLA Poca formazione e poca disciplina Noi reduci dell’epoca dei ceci sotto le ginocchia o delle bacchettate sulle mani siamo veramente inorriditi dai video sui metodieducatividialcune maestre d’asilo ed elementari. Il motivo è semplice: a parte i rarissimi casi in cui ci si poteva trovare o assistere alle situazioni suddette, alla fine, quando siterminava quelciclo scolastico, eravamo formati sia nel sapere che nell’educazione, mentre ora il risultato è sempre più spesso: poca formazione e poca disciplina. Antonio Filippo e.mail MARTE/2 Insuccesso a spese nostre Quelli dell’Ue hanno buttato via soldi nostri e mesi per andare su Marte per niente. Non hanno neanche una procedura alternativa per capire se l’atterraggio è avvenuto fracassando tutto. A casa! Gianna Leone e.mail Quando le mie amiche galline mivedono con la vanga in mano, fremono perché sanno che rivoltando le zolle spuntano appetitosi vermiciattoli. La natura è tanto utilitaristica quanto crudele, soprattutto con i più deboli; ma non è questo l’aspetto che intendo qui evidenziare. Infatti, vorrei porre in risalto la perdita di dimestichezza degli umani, soprattutto colti e potenti, con quest’attrezzo agricolo, a differenza delle galline che invece lo conoscono a menadito. Eppure, quante braccia sottratte all’agricoltura operano con disinvoltura (fa anche rima) nei più svariati campi economici, politici, culturali, bancari ecc.; e lì a far danni mica da niente, e a intascar danari, tanti, quando invece il campo a loro congeniale è proprio quello agricolo sotto la guida di un esperto della nobile arte contadina. Piero Burnelli Bergamo La figuraccia europea Ermanno Pirola e.mail Elogio della vanga Ma poi perché chiamarlo Senato? A dire il vero non possiamo nemmeno chiamarlo “Conclave”. Chiamiamolo quindi “Senza clave”, anche perché il Senato, quello originale S.P.Q.R. (Senatus Populusque Romanus) si sentirebbe degradato, lui che aveva potere di promuovere imperatori e anche di mandarli a casa. MARTE/1 LOTTO Estrazione del 22/10/2016 BARI 64 90 40 88 25 CAGLIARI 20 32 26 47 67 FIRENZE 50 90 56 55 64 GENOVA 32 49 8 MILANO 16 33 11 88 NAPOLI 16 30 8 9 31 PALERMO 12 30 43 8 28 ROMA 48 86 74 79 12 TORINO 80 VENEZIA 54 52 57 62 42 NAZIONALE 50 1 9 7 51 54 Francesco Silvino e.mail EUROPA Spirito di accoglienza Leggo che l’islamica Tunisia ha chiesto di far parte dell’Unione Europea. Mi sembra giusto, considerando che l’Italia fa parte del Nord Africa. 47 44 36 Carlo Chievolti e.mail 90 19 44 10eLOTTO N. oro 64 1 8 9 12 16 20 26 30 32 40 48 49 50 52 54 56 64 80 86 90 BELPAESE La Casta dia l’esempio Perché molti nostri governanti dicono che è indispensabile fare sacrifici, tagliare le spese sanitarie, mantenere i clandestini e non cominciano diminuendo i propri privilegi? SUPERENALOTTO La combinazione vincente 1 - 6 - 45 - 48 - 64 - 78 Numero jolly: 33 Numero SuperStar: 32 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 166.238.567,87) • Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 44.415,83 • Ai 746 “4” vanno € 360,37 • Ai 31.250 ”3” vanno € 26,89 • Ai 512.028 ”2” vanno € 5,00. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno € 36.037,00 • Ai 109 “3 stella” vanno € 2.606,00 • Ai 2.021 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 12.927 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 28.147 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 6.345.118,20 Roberto Mosetti e.mail USA/1 Vizio di scambio La promessa oscena della Ciccone, in arte Madonna, è la di- REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 293 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano ISSN (Testo Stampato): 1591-0420 CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di domenica 23 ottobre 2016 è di 108.598 copie 21 __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI FAUSTO CARIOTI Aveva ragione Gheddafi: l’islam ci conquisterà milioni compatti? Qui non è più politica. È sopravvivenza della nostra identità. Orlando Bergonzi *** Qualcuno diceva che “il numero è potenza” ed è vero. Abbiamo visto due giorni fa la manifestazione dei musulmani (tutte le nazionalità compatte nella religione) ed è innegabile che sono molti. Troppi non solo a Roma, ma in tutta Italia. L’indifferenza da parte di un governo che si occupa solo di durare e di imporsi ai concittadini è l’aiuto più grande a questa che è con ogni evidenza un’invasione. Gandhi rinunciò alle armi e non ne aveva bisogno, con centinaia di milioni in opposizione a poche migliaia di inglesi. Che faremo quando i musulmani vorranno l’Italia e saranno dieci mostrazione lampante dello squallore mentale dei radical chic, i quali, alla faccia della loro conclamata e, ormai, naufragata superiorità morale, non si pongono più alcun limite pur di contrastare l’odiato avversario. Possiamo dire che al posto delle idee e dei programmi la forza persuasiva dei cosiddetti liberal risiede nella bocca lussuriosa di una “stargnotta”. L’innovativo “vizio di scambio”! Evviva! solite grida delle donne umiliate. Daniela Portaluppi e.mail USA/3 Sono fantastici questi radicalchic del cinema americano. Meryl Streep dice che vincerà la Clinton, e tutto quello che di sgradevole ha detto Trump sulle donne verrà spazzato via. Quello che non viene dimenticato, però, è quello che ha fatto Bill Clinton. E non solo per aver abusato delle donne, ma per aver giurato il falso davanti a tutta la Nazione. Ma per lo star-system americano queste cose non contano. I Clinton si dicono di sinistra? Tutto è perdonato! USA/2 La Clinton può so sesso orale per chi voterà Clinton,ed essendo prevedibile che Hillary vincerà, la rockstar dovrebbe passare il resto della sua vita a sollazzare gli uomini sollazzandosi. Elio Cataldo e.mail Perdoni infiniti Francesco Calini e.mail Caspita,la cantante statunitense Madonna come spinta a votare Hillary promette di fornire sesso orale con chi darà il proprio voto alla Clinton. Caspita, che lavoratrice indefessa. Che diranno le solite quote rosa? Immagino che se fosse stato un cantate o attore a favore di Trump ad affermare che avrebbe praticato il cunnilingus alle votanti di Donald da sinistra si sarebbero levati le Per ironia della sorte, caro Bergonzi, l’unico leader che aveva capito tutto in anticipo era un islamico: Muammar Gheddafi. «Abbiamo 50 milioni di islamici in Europa. Ci sono segni che Allah garantirà all’Islam la vittoria in Europa senza spade, senza pistole, senza conquista. La trasformerà in un continente musulmano nel giro di poche decadi». Il rais libico lo disse nel 2006. Aggiunse che Allah aveva dato «l’incarico alla nazione turca di entrare nell'Unione europea». Spinta demografica e allargamento dei confini europei a una nazione che da sola conta 75 milioni di musulmani vanno nella stessa direzione e il risultato, dieci anni dopo, è quello che aveva previsto Gheddafi, che nel frattempo abbiamo provveduto a fare fuori, come riconoscen- za per averci avvertito in tempo. La Turchia sa che l'Europa è ricattabile e i suoi leader ce lo ricordano ogni giorno. Ieri è stato il turno del primo ministro Binali Yildirim: «La Turchia ha sempre delle alternative, non lasciamo che l'Unione europea se ne dimentichi». Tradotto: o facciamo entrare loro nella Ue, o loro si scansano e fanno passare i profughi siriani. In un caso o nell’altro il risultato è lo stesso: l'accelerazione dell'islamizzazione del continente, Italia inclusa. Al resto provvede il calo delle nascite, che nei primi sei mesi del 2016 nel nostro Paese sono crollate del 6%. Cosa resterà della nostra identità? Nulla, nel giro di poche generazioni, se a fare figli continueranno ad essere solo gli immigrati. L’indifferenza del governo Renzi è deplorevole, ma è la stessa degli altri governi europei. Siamo dinanzi al fallimento epocale di un’intera classe dirigente e la rabbia è che i loro errori di oggi produrranno risultati irreversibili tra venti o trent’anni, quando sarà troppo tardi per chiamarli a risponderne. Giordano Citterio e.mail USA/4 USA/5 Madonna ha deciso che non canterà più. Avendo promes- Alberto Baldoni Cagliari USA/7 NORD: Al nord ovest coperto con pioggia debole in riviera ligure, nuvoloso con locali aperture sulle pianure lombardo piemontesi. Al nord est nubi sparse con ampie schiarite. CENTRO: Sul Tirreno nuvoloso con locali aperture sui litorali, nubi sparse con ampie schiarite sulla capitale. Sull'Adriatico nubi sparse con ampie schiarite sui litorali e sulle subappenniniche. SUD: Sul Tirreno sereno sulla dorsale calabra, nubi sparse con ampie schiarite altrove. Sull'Adriatico sereno sul litorale sul litorale ionico. Nubi sparse con ampie schiarite sulle Murge. A pensar male si fa bene Chelsea, aiutaci tu Finora, dopo l’elezione di ogni presidente Usa, iniziavano i commenti sulle mise che le First Lady sfoggiavano. Nel caso dell’eventuale elezione di Hillary Clinton potremmo fare pettegolezzi sui vestiti del marito? Direi proprio che non ci sarà più nessun gusto a criticare noiose giacche e ci dovremmo limitare, eventualmente, alle cravatte. Confidiamo nella figlia Chelsea. Nicoletta Piazzi e.mail USA/6 Superlavoro per Madonna cone che promette servizietti a chi vota per Hillary. Una presidenza fondata sui pom…. Poi hanno il coraggio di criticare Trump. NORD: Torna il maltempo su gran parte delle regioni del Nord con piogge e rovesci. Più asciutto sulle regioni di Nord Est. Temperature in diminuzione. CENTRO: Instabilità diffusa sulle regioni tirreniche con piogge e rovesci. Sulle regioni adriatiche cieli in prevalenza soleggiati o poco nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni. SUD: Prevalenteme soleggiato su tutte le regioni. Più instabile su Campania e Sicilia con locali piogge e rovesci. Temperature stabili o senza grosse variazioni. Non può succedere che negli Usa succeda come in Italia quando Berlusconi, calcolatrice alla mano, disse di aver perso con Prodi? Trump pone dei dubbi e fa bene. Non può succedere che Soros faccia vincere chi vuole lui? Non è possibile? E perché? Trump fa bene a pensare male. Roberto Zanella e.mail LIBERO Dalla prima all’ultima pagina “Libero” è l’unico quotidiano che riesco a leggere dalla prima all’ultima pagina. E poi criticano Trump Grazia Giaccardi e.mail Prima la Lewinsky, ora la Cic- NORD: Al nord ovest coperto con pioggia debole in riviera ligure e sulle pianure lombardo piemontesi. Al nord est nuvoloso con locali aperture sulla laguna veneta e sulle pianure venete. CENTRO: Sul Tirreno nuvoloso con locali aperture sui litorali, sereno sulla capitale e sulla dorsale laziale. Sull'Adriatico nubi sparse con ampie schiarite sui litorali, sereno altrove. SUD: Sul Tirreno nubi sparse con ampie schiarite sulla dorsale calabra, sereno altrove. Sull'Adriatico sereno sul litorale adriatico e sulla dorsale molisana, nubi sparse con ampie schiarite sul litorale ionico. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 12 9 16 7 17 9 11 13 7 9 18 9 22 14 23 17 15 15 16 13 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 16 19 13 8 11 14 8 8 12 11 20 24 17 19 15 20 10 13 17 15 A Porcari (Lucca) una rilettura fantasy dell’«Orlando Furioso» «Babele a Nord-Est» chiude con Veneziani, Fini e Cruciani In occasione delle celebrazioni per i 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso, la Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari (Lucca) presenta - da oggi (con una festa medievale ad hoc) al 18 dicembre - la mostra «L’Orlando curioso nei labirinti del fantastico», una rilettura in chiave fantasy del capolavoro di Ludovico Ariosto, nata da un’idea di Renato Genovese e realizzata dallo staff di Lucca Comics & Games. Gran chiusura, oggi a Padova, del festival «Babele a Nord-Est», a cura di Vittorio Sgarbi, Alba Donati e Lea Codognato. Tra i protagonisti lo scrittore Ferdinando Camon (ore 10), il saggista Marcello Veneziani (che proporrà un ritratto in chiarosuro di Oriana Fallaci, ore 16), l’iracheno Younis Tawfik, lo storico Franco Cardini e il giornalista Massimo Fini (a confronto su «Babele dell’Islam, divisioni e vittime», ore 19) e il conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani (ore 20.30). Intervista al guru «Il multiculturalismo ucciso dal debito pubblico» L’Isis, i flussi migratori dovuti alla fine delle economie nazionali, il futuro Usa se vince Trump Le visioni del grande antropologo indiano Arjun Appadurai sulla crisi finanziaria degli Stati ::: ALVISE LOSI L’antropologo indiano Arjun Appadurai, teorico della globalizzazione e della post-modernità ■■■ «Non è un caso, anche se in pochi qui in Europa l’hanno notato, che proprio i Paesi in crisi per le politiche di austerità, cioè l’Italia e la Grecia, siano i primi ad affrontare la crisi dei migranti. Mentre gli Stati che stanno meglio, come la Francia, il Belgio e la Germania, possono osservare da lontano». A parlare è l’indiano Arjun Appadurai, antropologo tra i più grandi esperti mondiali di migrazioni, autore de Il futuro come fatto culturale (Raffaello Cortina) e professore alla New York University, che quest’estate è stato anche ospite alla Triennale di Milano per il ciclo di incontri «Meet the Media Guru». «Per capire come sta mutando il mondo bisogna riflettere sulla parte passiva delle migrazioni piuttosto che sulla parte attiva: guardare cioè non tanto ai migranti, ma a chi li accoglie». Professore, come stanno cambiando le migrazioni nell’era della globalizzazione? «Dobbiamo chiederci cosa sia realmente cambiato rispetto a quando i turchi andavano in Germania, gli algerini in Francia e i nord-africani in Italia. Non si devono analizzare le differenze che ci sono tra quei fenomeni migratori e quelli odierni da un punto di vista “esterno”, cioè ragionando sui motivi di questi spostamenti. Credo si debba invece riflettere su come sia profondamente mutata la percezione “interna”, cioè dei cittadini europei, sulle migrazioni. Solo alcuni mesi prima dell’ultima crisi dei migranti c’era stata la crisi del debito greco, che rischiava di propagarsi all’Italia e poi a tutta la Ue. Tutto ciò ha dimostrato che la crisi è interna alla Ue e legata al concetto stesso di Europa. E deve far riflettere che la prima risposta in termini temporali sia stata la Brexit, che è di fatto un annuncio di separazione dagli altri». Francia e Belgio hanno fallito nel loro tentativo di inclusione multiculturale. Pensa sia collegato al sempre maggiore consenso per i movimenti nazionalisti? «Il multiculturalismo era un modello nato in anni di crescita economica,quando il fenomeno migratorio era molto meno intenso. Ma per i tempi odierni è un tipo di politica troppo debole: il “vivi e lascia vivere” non può funzionare oggi. Bisogna trovare idee più forti per capire come affrontare questi problemi. Io credo che si debba trovare il modo di andare incontro alla tempesta e domarla piuttosto che fuggire alzando barriere. Ma questo si collega bene con il problema ::: CHI È LA CARRIERA Nato a Bombay nel 1949, ma formatosi negli Usa, dove ha conseguito il dottorato presso l’Università di Chicago. Nei suoi primi studi si è occupato di religione, agricoltura e cultura di massa in India. Oggi, docente a New York, Arjun Appadurai è considerato uno dei massimi esponenti degli Studi postcoloniali. Sua è la cosiddetta «Teoria dei flussi culturali globali». I LIBRI Tra i suoi libri tradotti in italiano ricordiamo: «Modernità in polvere», «Sicuri da morire», «Il futuro come fatto culturale» e, in uscita a fine ottobre per Raffaello Cortina, «Scommettere sulle parole. Il cedimento del linguaggio nell’epoca della finanza derivata». Importante, ma non ancora tradotto il volume «Fear of small numbers: an essay on the geography of anger» (2006). del collasso delle economie nazionali». Cosa intende? «Per la prima volta nella storia non esistono più economie nazionali da gestire: nemmeno gli Usa controllano il proprio debito. Pensiamo al problema delle banche in Italia: non è un problema italiano, perché sono gestite dalla Banca europea che a sua volta è gestita dalla Banca mondiale. È l’economia che definisce che cosa è un Paese: se l’economia non è più un fattore da gestire, il Paese esiste ancora? Ecco dunque perché poi la politica sposta le sue attenzioni su aspetti come la difesa dei confini, l’identità nazionale, la sessualità, la censura e i migranti. E questo è un fenomeno globale che ovunque incentiva i nazionalismi e le politiche di destra. È quello che sta cercando di fare Donald Trump». Se Trump dovesse vincere crede che cambieranno davvero le cose per il mondo e per gli Stati Uniti? «Molti hanno il terrore che Trump vinca. Ma bisogna considerare che è un imprenditore, un uomo che fa patti, e quindi anche se vuole tenere gli stranieri lontani dagli Usa, non vorrà certo escludere gli Stati Uniti dal resto del mondo. La mia speranza, se dovesse vincere,è che - come molti altri presidenti nel resto del mondo andati al potere con idee molto forti - all’atto pratico della responsabilità di go- verno si rivelerà molto più moderato di quanto si pensasse. E poi non dimentichiamoci su cosa si fonda la democrazia americana: il capitalismo. E il capitalismo non ama la volatilità finanziaria, quindi persino Trump non potrà ignorare le richieste di Wall Street, delle banche e della Silicon Valley». Durante le primavere arabe i social media erano il baluardo della libertà, oggi al contrario sono diventati strumento di propaganda dell’Isis. Come mai la nostra percezione è cambiata così tanto in pochi anni? «Le cattive notizie si muovono sempre più velocemente delle buone. E come cattive notizie intendo anche informazioni ideologiche e messaggi di odio. Ormai ognuno usa i social media e dobbiamo capire come gestire questa nuova realtà, perché è indubbio che l’Isis abbia avuto una grande capacità di sfruttarne le potenzialità. Credo che la vera sfida sia capire come invertire questa tendenza: come possiamo fare in modo che le buone notizie siano più veloci e potenti delle cattive notizie? Pokémon Go mi sembra un buon esempio: non è naturalmente una cosa di importanza capitale, ma di certo non è un messaggio d’odio, eppure ha avuto un successo planetario immediato. Dovremmo studiare il modello che c’è alla base della diffusione dei Pokémon». © RIPRODUZIONE RISERVATA Fino al 7 gennaio Parigicelebra ilgenio comico diColuche ■■■ Era il comico più amato dal popolo francese e allo stesso tempo il più malvisto dalle élite, il più scorretto e imprevedibile degli attori di cabaret che si esibivano al celebre «Café de la Gare», ma Michel Gérard Joseph Colucci, in arte Coluche (nella foto), era soprattutto un grande italien - il padre, Honorio, era originario di Casalvieri, in provincia di Frosinone uno dei tanti figli dell’assimilazione francese che aveva portato la sua sfumatura di italianità a Parigi. In occasione del trentesimo anniversario della sua scomparsa, l’Hôtel de Ville, sede del Comune di Parigi, ha consacrato una grande esposizione a Coluche - visitabile fino al 7 gennaio - che raccoglie 350 cimeli, tra foto, oggetti personali e video inediti ritraenti il percorso del comico più esilarante della capitale francese, compresi la celebre salopette e i guanti da boxeur con i quali si presentava alla televisione per interpretare i suoi sketch. Il suo nome rimane legato a una serie dispettacolientratinelpantheon della tv francese,ma anche alla singolare candidatura alle presidenziali del 1981, che fece tremare la gauche caviar e Mitterand quando un sondaggio lo accreditò al 16%. Nel 1985, partecipò come attore a Scemo di guerra di Dino Risi, accanto a Beppe Grillo. Nello stesso anno, prima di morire a bordo della sua motocicletta in circostanze controverse, fondò un’associazione tuttora attiva che raccoglie cibo, vestiti e soldi per i più bisognosi. MATTEO ZANON © RIPRODUZIONE RISERVATA 23 CULTURA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it La collettiva dell’«Epea» In mostra a Viareggio gli scatti di un’Europa dai confini sfuggenti Da sempre le immagini raccontano i tempi della storia e dello spirito e la fotografia consente di riflettere su cambiamenti e trasformazioni. Un contrassegno esibito con orgoglio dalla III edizione della «European Photo Exhibition Award» (Epea), una collettiva che raccoglie centinaia di scatti, frutto del lavoro di 12 fotografi che hanno percorso la nostra cangiante Europa. Presso Villa Argentina di Viareggio (fino all’11 dicembre), la rassegna ha infatti come tema i «confini sfuggenti» e dunque propone paesaggi, volti, oggetti che comunichino al visitatore le cifre di un mutamento epocale. Ma dove va l’Europa dai confini sfuggenti? Segnata dalla transizione verso un’economia post-industriale, dal forte aumento delle reti di comunicazione e delle merci, dalla mobilità giovanile, dall’emigrazione, dal terrorismo, da mille crisi, l’Europa ha prospettive di futuro? E quali? La carta di identità è quella della sofferta sospensione. La si coglie, ad esempio, nelle ARCHEOLOGIA immagini di alcuni palestinesi che vivono in Norvegia, scattate da Eivind H. Natvig: volti che sembrano coniugare il «Che ci faccio qui?» di Bruce Chatwin con antichi risentimenti e la problematica speranza di un approdo occidentale. Segnaliamo anche le anoressiche fotografate a Malawa, Polonia, dalla danese Marie Hald: inquietudini complici, malinconie, occhi che guardano chissà dove, confidenze, silenzi, lontananze. MARIO BERNARDI GUARDI Da Palmira al Nepal Il vero «Signore degli Anelli» viveva al tempo di Nestore I tesori in pericolo minacciati da guerre e catastrofi naturali Scoperta nel Peloponneso la tomba intatta di un guerriero miceneo in rapporti con Creta: collane, medaglioni, monili, vasi d’oro, vassoi... ::: ARISTIDE MALNATI ■■■ Il Signore degli Anelli si è mani- festato. Ma non c’entra nulla il celebre romanzo di Tolkien. Si tratta infatti di un signore degli anelli realmente esistito in tempi remoti, un guerriero (o forse un importantissimo sacerdote) di epoca micenea, prima del 1000 a. C., quando Micene era padrona indiscussa del mondo ellenico e di gran parte del Mediterraneo orientale. Una scoperta eccezionale, effettuata da un’équipe dell’Università di Cincinnati, ha rivelato la tomba intatta con il corpo inumato di questo ricco personaggio dell’aristocrazia micenea. Un’imponente sepoltura, realizzata con avanzate tecniche architettoniche e finemente decorata, racchiudeva un uomo di corporatura robusta di poco più di 30 anni, interrato con l’intero corredo funebre, sfuggito ai tombaroli di tutte le epoche. Un tesoro ricchissimo: vasi d’oro e d’argento, piatti e vassoi con ricercate raffigurazioni di divinità famose nella Grecia classica, di cui testimoniano l’esistenza e la funzione già in età pre-ellenica. E ancora medaglioni d’oro, ciotole di bronzo e splendidi gioielli attorno al collo, alle braccia e persino alle caviglie: collane di pietre preziose, come l’ametista (in Egitto simbolicamente applicata sulle ferite per cicatrizzarle), l’agata, la rarissima cornalina e soprattutto quarzi, lavorati con tecniche simili a certi monili egizi, destinati a nobildonne di alto rango. Inoltre l’effigie di un grifone,creatura leggendaria dal corpo di leone e dalla testa d’aquila, originaria anch’essa dell’Egitto (nota già nel III millennio a. C.), che fu adottata dai sovrani e dai nobili micenei come guardiano a protezione del loro potere, conferma l’elevata posizione sociale del nostro anonimo guerriero o sacerdote. Un luccichio di bagliori millenari, che testimoniano una ricchezza personale giunta intatta dopo più di tre millenni. Sì, perché l’intero complesso funerario risale al 1180 a. C., come ha mostrato l’analisi con il carbonio 14, combinata con lo studio della stratigrafia; una data curiosamente vicinissima all’anno (il 1184 a. C.), in cui gli storici antichi collocavano la caduta della Troia di Priamo. E questo, senza voler trarre conclusioni forzate, permette importanti deduzioni. Il luogo della scoperta sono le rovine di Pilo, potente città, legata per secoli a Micene e go- L'arco severiano e la grande via colonnata di Palmira nel 2007 ::: VERA AGOSTI TESORI MILLENARI In senso orario: gli scavi dell’èquipe americana a Pilo, un anello con i tori e uno degli anelli micenei più grandi mai rinvenuti [Department of Classics University of Cincinnati] vernata dalla leggendaria figura di Nestore, eroe di grande intelligenza. Un sovrano,o meglio dei sovrani (che simbolicamente il mito identifica nella persona di Nestore) che si vedono aumentata ai nostri occhi la propria eccellenza grazie alla scoperta degli archeologi americani. Eccellenza unita a grande espansione commerciale di una città-stato, con una fitta rete di relazioni su tutti i fronti. Lo rivelano i dettagli raffigurati su cinque anelli d’oro massiccio. Simboli sacri di Creta,per lungo tempo l’acerrima rivale di Micene nella gestione dei traffici commerciali del Mediterraneo, fanno supporre invece intese tutt’altro che sporadiche tra le due potenze. Si notano scene di tauromachia, con guerrieri che prendono le corna dei tori; cruenti sacrifici a opera di sacerdoti e, cosa testimoniata per la prima volta, di sacerdotesse; e in particolare divinità e personaggi legati al mito del Minotauro, come Minosse, Dedalo (il costruttore del Labirinto, dove viveva il Minotauro) e sacerdoti e nobili, il cui legame con il mito a noi sfugge: un omaggio da parte di un alto personaggio miceneo alla cultura cretese, un’evidenza di come all’epoca le due potenze fossero alleate o comunque le principali partner commerciali l’una dell’altra? «Ancora una volta sono gli interessi economici a unire popolazioni ufficialmente nemiche. Potenze locali con ambizioni espansionistiche sempre in conflitto tra loro in un Mediterraneo che nel II millennio a. C. definiva i confini del mondo conosciuto. Comunità rivali, che però stipulavano tregue o alleanze sulla base di comuni interessi commerciali», affermano Shari Stocker e Jack Davis, direttori dello scavo a Pilo. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ Una mostra «dedicata a tutti coloro che sono vissuti, vivono e vivranno per salvare la memoria». La memoria storica e artistica di antiche civiltà e i capolavori dell’arte mondiale. Innanzitutto, il direttore del sito archeologico di Palmira, Khaled alAsaad,che siè immolato all’Isis pur di non abbandonare il luogo amato, preservato e protetto per anni; quindi i «Monuments Men», spesso ignoti, che ovunque cercano di recuperare il patrimonio storico e artistico. Infine, le vittime delterremoto di Amatrice del 24 agosto scorso, dove sono andati distrutti significativibeniartisticie architettonici. Così viene presentata la rassegna Salvare la Memoria (La Bellezza, l'Arte, la Storia). Storie di distruzioni e rinascita, a cura di Sandrina Bandera ed Elena Maria Menotti, fino al 9 novembre presso il Museo di Sant’Eustorgio a Milano. Una ricca esposizione documentaria per celebrare chi si impegna per difendere e conservare la bellezza del passato. Le minacce principali? Le guerre, come quella in Siria; terremoti, alluvioni e altre catastrofi naturali; l’inarrestabile scorrere del tempo. Ecco allora 500 immagini fotografiche, interessanti pannelli esplicativie alcuni filmati.Gli scatti proposti,purtroppo, non sono d’artista, quindi non riescono a rendere l’emozione e lo splendore di tanti luoghi, per quanto in stato di sofferenza. Non li valorizzano abbastanza ed averli visitati dalvero è tutt’altra cosa, ma si tratta comunque di forti testimonianze sugli accadimenti mondiali e sullavoro dicoloro che tentano di salvaguardare le opere d'arte. In mostra quindi la situazione drammatica della città diAleppo, tramite le immagini e le parole raccolte in gran parte dal padre francescano Fr. Ibrahim Alsabagh. Le foto dell’interruzione forzata del percorso di ricerca, recupero e valorizzazione di Palmira,dove era attivo ilprogetto «Pal.M.A.I.S.» della Università di Milano, così come a Ebla,in cui l’Italia era presente con una missione archeologica. Il filmato dell’intervista a Khaled al-Asaad, ucciso dai miliziani dello Stato islamico il 18 agosto 2015. Il video Palmira: la meraviglia del deserto di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco. Compaiono anche gli scatti dell’innalzamento dei templi di Abu Simbel in Egitto per consentire l’invaso della diga di Assuan, uno dei primi interventi di questo genere che l’umanità ricordi. Tra i conflitti recenti, quelli in Kosovo, ex Jugoslavia e Afghanistan, evidenziando gli interventi di restauro dell’ISCR e la ricostruzione del ponte di Mostar, in BosniaErzegovina. Le devastazioni dei terremoti: in Emilia, in Friuli, ad Assisi, all’Aquila, in Iran e Nepal. Un pannello interattivo con gli avvenimenti quotidiani del sisma di Amatrice in cui, in un apposito spazio, i visitatori possono lasciare i propri commenti. L’alluvione del 1966 a Firenze e l’esercito degli «Angeli del fango» e molto altro. La mostra era già stata ospitata dal Museo nazionale archeologico di Mantova, ma a Milano si è arricchita di nuove collaborazioni con alcune istituzioni della città,come il Civico archivio fotografico di Milano, l’Istituto lombardo Accademia di scienze e lettere, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Milano e l’Archivio Farabola di Vaiano Cremasco. Sono inoltre ricordate le figure dello storico dell’arte Pasquale Rotondi, di Ettore Modigliani e di Guglielmo Pacchioni, direttori della Pinacoteca di Brera, per la loro azione di messa in sicurezza delle opere d’arte italiane. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 SPETTACOLI __Domenica 23 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: PINO FARINOTTI ■■■ È appena uscito il film - di e con Ewan McGregor American Pastoral. Come sua prima regia, l’affermato attore ha fatto una scelta impegnativa e lodevole per chi si cimenta per la prima volta dall’altra parte della cinepresa: affrontare un compito non semplice, filmare un romanzo, soprattutto se quelromanzo porta la firma di Philip Roth. E qui mi concedo una digressione di carattere generale,ma utile: ilrapporto fra cinema e letteratura è sempre stato stretto e tormentato. Stretto perché non c’è romanzo importante che non abbia avuto la sua versione cinematografica, tormentato perché le due discipline hanno regole molto diverse. Il cinema ha dunque toccato, salvo rare eccezioni come Il giovane Holden di Salinger, tutti gli autori, tutti i giganti. Al romanzo appartengono profondità, introspezione, verità, al cinema spettacolo e happy end. Il più duro contrasto identitario è quando il lieto fine stravolge i contenuti dei romanzi,appunto. Che la letteratura, arte nobile, prevalga, è attestato da una verità impietosa: non esistono libri tratti da film, ma solo film tratti da libri, salvo strane anomalie. E dunque non c’è dubbio che a essere privilegiato sia il cinema. Ci sono scrittori “filmabili” e altri ostici. Shakespeare, Tolstoj, Dickens, Kipling, Hemingway, Fitzgerald, Tolkien, Dumas e Hugo - parlo, a campione,di giganti- erano adattabili, altri, come Kafka, Joyce e Proust si scrollavano il cinema di dosso. Troppa letteratura, troppa introspezione, rara l’azione. Roth fa parte del gruppo dei “puristi”, chiamiamoli così. Tanto che nessuno dei film «AMERICAN PASTORAL» McGregor porta Roth sullo schermo Ecco perché civuole un gran fegato L’attore debutta alla regia con il celebre romanzo dell’eterno candidato al Nobel. Scrittore troppo «puro» e psicologico per aver successo al cinema CONFRONTO DA BRIVIDI A sinistra, una scena di «American Pastoral», opera prima dietro la cinepresa dell’attore Ewan McGregor. In alto, lo scrittore statunitense Philip Roth (1933), autore dell’omonimo romanzo vincitore del premio Pulitzer per la narrativa nel 1998 [Ansa] tratti da suoi libri è un classico. Troppe omissioni,troppi compromessi e aggiustamenti. Un titolo che appartiene al cartello nobile della letteratura americana, Il lamento di Portnoy del 1972, è diventato un film compromesso peraltro dalraccapricciante titolo Se non faccio quello non mi diverto - piatto e incompleto, per le ragioni dette sopra, al punto da costare la carriera al regista Ernest Lehman. American Pastoral è un altro titolo d’eccellenza, caposaldo della cultura ebraico-americana, premio Pulitzer 1998. L’incauto McGregor è atteso da una schiera di specialisti, ebrei severissimi, poco disposti all’indulgenza. Nel film si racconta la vicenda di Seymour Levov, tipico modello dell’american dream: ricco, affascinante, affer- «L’ITALIA TREMA» L’inchiesta sui rischi sismici di Sky Tg24 svela un Paese del tutto impreparato A due mesi dal sisma che ha colpito il Centro Italia, Sky TG24 HD (canali 100 e 500 della pay tv) propone domani alle 21 uno speciale sul rischio sismico. E lo fa con l’inchiesta L’Italia Trema: un viaggio da Nord a Sud, insieme al direttore Sarah Varetto, per capire quanto il nostro Paese sia impreparato di fronte ai terremoti. * Collana composta da 5 CD in edicola ogni mercoledì, il primo al prezzo speciale di € 0,50 più il prezzo del quotidiano. Le uscite successive a soli € 4,50 più il prezzo del quotidiano. I 1O O C A P O L A V O R I IN 5CD DEL Imperdibili emozioni d’ascolto da collezionare D con il 2° C re to li g o c c il ra io g g a in om Da mercoledì 26 ottobre 5°CD 5 5° CD 26 2 OTTOBRE 4°CD IN EDICOLA 3°CD VAI SULL’ E-COMMERCE 2°CD 2 2°C 2° CD D VAI SU SULL’ LL ELL’ E-COM E-COMMERCE M 1°CD VAI SULL’ E-COMMERCE www.azzurramusic.it solo con OVER THE RAINBOW / Judy Garland I’LL REMEMBER APRIL / Modern Jazz Quartet IT MIGHT AS WELL BE SPRING / Sarah Vaughan SOMEDAY MY PRINCE WILL COME / Bill Evans WILLOW WEEP FOR ME / Nina Simone COME RAIN OR COME SHINE / Ray Charles 5°CD in edicola a soli €4,5O* ATTIVO DA RETE FISSA www liberoquotidiano it www.liberoquotidiano.it mato, moglie bellissima, figlia amatissima. Vita perfetta, dunque, fino a quando la ragazza diventa una terrorista. A quel punto il romanzo affronta il tragico imprevisto estendendolo all’anima generale della nazione. Mentre il regista, e con lui John Romano, sceneggiatore, ahimè, di serie televisive, contiene il dramma nell’ambito individuale e dispensa dosi di sentimento “da film” a fronte dell’analisi dolorosa e profonda che appartiene alla carta. Sul film mi fermo qui. Perché, comunque, è bene veder- lo. Nel panorama dell’offerta di questa epoca - animazione per grandi e piccoli, eroi robotizzati per pubblico robotizzato, storie minimali all’italiana, pensiero debole generale una proposta alla Roth va comunque tenuta in considerazione. Protagonista è la condizione ebraica inserita nel collettore urbano, spesso newyorkese, dell’America dei sogni da realizzare. I personaggi, che a volte assumono lo stesso nome dello scrittore, tendono a liberarsi della tradizione, di una memoria etnica a volte così pesante, per far parte della vita meno impegnativa e più disinvolta del trend americano prevalente. E Roth (1933) si aiuta con un linguaggio dieccessi, strategicamente opposto: ecco dunque il grottesco, la carica ironica e il turpiloquio. Il tutto, antidoto e deterrente alle angosce, anche grandi. Roth non è solo in questa poetica, se così vogliamo chiamarla. Il cartello presentava, fra gli altri, un Saul Bellow, (1915-2005), quello de Il dono di Humboldt, premio Nobel 1976, e Paul Auster (1947), che ha firmato la celebre Trilogia di New York. IlNobela uno scrittore-scrittore come Bellow evoca in automatico qualcosa di attuale, il Nobelappunto, dato a Bob Dylan, scrittore-non scrittore. Philip Roth ha spesso sfiorato quel riconoscimento, presente nelle virtuali nomination dell’Accademia diStoccolma. Ma non lo ha mai toccato. Se fosse stato lui il prescelto, in America e nel mondo, per i commenti relativi, sarebbero servite molte parole di meno. E sempre in tema di scrittori... sincretici, un altro ebreo d’attualità per il suo Cafè Society: Woody Allen. Un Nobel per lui, no? © RIPRODUZIONE RISERVATA Al via su Fox «The Walking Dead 7» L’umanità spazzata via da un’epidemia zombie ::: CLAUDIA CASIRAGHI ■■■ Una morte atroce e la promessa diveder svelato ilvolto del malcapitato. The Walking Dead 7, al via su Fox (canale 112 di Sky) alle 21 di domani, ha il compito di portare a termine quel che è stato iniziato lo scorso aprile. Quando, catturato il gruppo di Rick Grimes (l’attore Andrew Lincoln), i Salvatori di Negan (Jeffrey Dean Morgan) hanno deciso di giustiziarne un membro. Le botte, in quel finale di stagione, sono state messe in bella mostra, ma nulla è stato detto circa l’identità dell’uomo colpito a morte. «The Walking Dead è il più grande show televisivo cui io abbia mai presto parte. Ma, allo stesso tempo, è il più difficile. So che, presto o tardi, dovrò dare l’addio al format o ai colleghi del cast», ha raccontato il vice-sceriffo Grimes alla stampa americana, auspicando che la miriade di spettatori internazionali possa apprezzare gli sforzi fatti per mettere in scena la settima stagione. «L’impegno del cast è palpabile», ha continuato Lincoln, protagonista di una serie che, come il fumetto omonimo, racconta il domani vagheggiato da RobertKirkman.Scrittore fosco, ai cui pensieri cupi si deve la costruzione di un universo distopico, in cui l’umanità è ridotta a brandelli da un’epidemia zombie. © RIPRODUZIONE RISERVATA 25 SPETTACOLI __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it «The Young Pope» con Jude Law IL PAPA TIRA ANCHE DA CATTIVO Quasi un milione su Sky per la serie tv di Sorrentino:doppiata «Gomorra» ::: segue dalla prima RENATO FARINA (...) 953mila presenze davanti al video sintonizzato su Sky. Il doppio di Gomorra di Roberto Saviano. Il triplo de Il trono di spade. Schiacciato da un rullo House of cards. Che strano. L’Anno Santo ha attirato da Francesco, il papa vero, un flusso fiacco di pellegrini. In compenso, Pio XIII, il papa della fiction, ha battuto ogni record di presenze, anche se non ha permesso di lucrare indulgenze. C’è un fatto ovvio. Un conto è godere uno spettacolo in poltrona, altra cosa è sfiancarsi in pullman e stare in piazza sotto il temporale. Ma sarebbe troppo banale liquidare la faccenda come un un primato (petrino) della pigrizia. C’è dell’altro. E non è solo l’abilità del marketing e della moda. Osserviamo la trama, per il poco che si capisce nelle prime due puntate. Un bel cardinale americano di 47 anni è eletto al soglio di Pietro. Nessuno sa cosa pensa. Sceglie un nome da tradizionalista. È stato voluto da un cardinale napoletano di nome Voiello, che pensa di manovrarlo come un burattino. Pio XIII lo esautora, si mette al proprio fianco la suora che lo ha allevato, lui che era stato abbandonato da due genitori figli dei fiori. Tutto sembra far apparire una modernità esagerata, rispetto a cui Bergoglio appare un retrò. Fuma e gioca a biliardo, ma le immagini sono serissime, non c’è presa in giro, lo si mostra come un uomo normalissimo, pieno di paure, di ira. Lo si vede fare la doccia, mostra il muscoloso deretano per attizzare non solo le signore, temiamo. Poi eccolo porsi le domande su Dio. Esiste? Perché è così contraddittorio? Che senso ha tutto questo? Arriva a dire al confessore: «Io non credo in Dio». Sogna di autorizzare aborto e masturbazione davanti alla folla festante, in nome della felicità. Poi, nella realtà, liquida il prefetto della Congregazione del Clero perché si dichiara progressista e omosessuale. Insomma, non ci si capisce PONTEFICE SUI GENERIS CON STECCA E SIGARETTA In alto, l’attore britannico Jude Law nei panni di Papa Lenny Belardo. A sinistra, il pontefice insieme a Diane Keaton (Suor Mary). A destra, Javier Cámara (Monsignor Gutierrez), Jude Law e il regista Paolo Sorrentino, gia premio Oscar nel 2014 [Ansa] niente di quest’uomo. Vuole una Chiesa severa, niente affatto di manica larga, non fa il terzomondista equo-solidale, infatti non chiede il caffè degli indios, ma coca-cola zero alle ciliegie, che a Roma non si vende, ed è pura essenza dell’imperialismo consumista delle multinazionali yankee. Detesta le risate amichevoli, vuole rapporti formali e prova allo specchio gesti ieratici da angelo vestito di candide vesti, ma non vuole apparire in pubblico perché si sente un “nessuno”. Scrive a un bambino che «Dio è tutto ciò che ti piace», poi terrorizza la folla con la sua prima omelia dove proclama che molti saranno i dannati perché «avete dimenticato ::: I NUMERI DELL’ESORDIO DEBUTTO DA RECORD La serie firmata da Paolo Sorrentino, andata in onda venerdì sera su Sky Atlantic HD e Sky Cinema 1 HD, è stata seguita da quasi 953mila spettatori per gli episodi 1-2. Un record assoluto per il debutto di una serie su Sky. UN PAPA CONTRO TUTTI «The Young Pope» ha raggiunto il 45% di share in più rispetto all’esordio di «Gomorra - La serie» e il 42% rispetto a «1992». Un risultato tre volte superiore rispetto a «Il Trono di Spade», quattro volte più alto di «Westworld» o «True Detective», sei volte di più rispetto ad «House of Cards». BOOM DI DIFFUSIONE Per il Papa del premio Oscar è boom anche di diffusione. Venduto in oltre 80 Paesi che, sommati ai territori già coperti dai broadcaster co-produttori, fa arrivare a 110 il numero dei Paesi, dal Madagascar agli Stati Uniti, in cui sarà in onda. IL CAST Protagonista della serie Jude Law nei panni di «Papa Lenny Belardo». Il «Cardinale Voiello» è invece interpretato dall’italiano Silvio Orlando. Nel ruolo di «Suor Mary», Diane Keaton; mentre Javier Cámara sarà «Monsignor Gutierrez». Dio».Chiede diportargli le prove che Dio non esiste, sicuro che nessuno ce la farà. Ma intanto lui non sa, non sa niente, e non è niente, e fuma e sogna una suora grassa e col labbro peloso. Intanto ilcardinale napoletano, una figura meravigliosa interpretata con bravura eccezionale da Silvio Orlando, che tifa per il Napoli e preferisce invocare il Pipita (Higuain) invece che san Gennaro, risulta alla fine l’unico che si dà da fare, oltre che per il potere, per assistere un ragazzino con gravissimi handicap. Ci sono molte somiglianze con storie vissute. Il cardinale Agostino Casaroli, uomo abilissimo nel gestire la diplomazia, La rabbia dello scrittore Wästberg scrittore Per Erik Wästberg (1933), membro dell’Accademia di Svezia fin dal 1997, ex presidente del Pen International (1979-1986), assai impegnato contro l’Apartheid in Sudafrica e fondatore della sezione svedese di Amnesty International, nonché fratello maggiore del giornalista e politico Olof, descrive Bob Dylan come «maleducato» e «arrogante» per non aver dato segni di vita dopo il premio Nobel per la letteratura di cui è stato insignito. «Credo sia giusto dire che la sua reazione è stata maleducata e arrogante», ha detto lo scrittore alla tv pubblica svedese Svt, in una dichiarazione ripresa anche da Guardian. Ha anche spiegato di non essersi stupito del fatto che il cantautore abbia fatto comparire e poi scomparire alcune ore dopo, sul proprio sito web (www. bobdylan.com), una frase in cui citava la vittoria del premio. Sembra un uomo molto scontroso e riservato, non mi pare nulla di sorprendente», ha detto Wastberg.«Ci rilasseremo e aspet- teremo. O comparirà, e in questo caso sarà il benvenuto, oppure non comparirà,e allora organizzeremo qualche altra cosa per la festa. In ogni caso, continua a essere uno dei premiati», ha aggiunto, facendo riferimento alla cerimonia di consegna dei premi a Stoccolma in programma il prossimo 10 dicembre. Dopo che l’Accademia di Svezia, lo scorso 13 ottobre, ha annunciato il premio assegnato al 75enne,ci sono stati ripetuti tentativi di contattare il musicista per © RIPRODUZIONE RISERVATA Il cantautore e premio Nobel per la letteratura Bob Dylan (1941) in un’immagine del febbraio 2015 L’Accademia contro Dylan: «Maleducato e arrogante» ■■■ Lo capi di Stato, potere di ogni tipo, visto come uomo arido, passava i minuti del suo tempo libero in un carcere minorile, e a trovare sbocchi di lavoro per quei ragazzi. E sul tabacco? Nessuno scandalo da film. San Giovanni XXIII, bergamasco, dopo cena fumava le nazionali esportazioni senza filtro.San GiovanniBosco sidilettava di sigari e sigarette. Sul “suo” papa, Pio IX, si racconta un aneddoto saggio. Egli fiutava tabacco. San Pio X fumava sigari,e per un po’ continuò anche da pontefice, tanto che si conserva come reliquia l’ultimo mozzicone. Insistette però a usare il tabacco da fiuto, e ne offrì una presa a un cardinale che lo guardava un po’ schifato. Al che quello: «Santità, non ho questo vizio!». E il papa veneto: «Eminenza, se fosse un vizio, lei ce l’avrebbe!». I dialoghi sono stravaganti. Ma intorno c’è quella cosa stupefacente che sono le mura di san Pietro,la Pietà di Michelangelo, i crocifissi e gli angeli, le stanze barocche. Tutto dice che c’è un mistero nella Chiesa, che non è solo finanze, peccato e potere, e questo giovane papa è anch’egli meravigliato di essere lì dov’è, chiamato da qualcosa di più che da una trama di cortigiani. Io credo che per questo questa serie abbia avuto successo, e - dopo attenta visione - è stata acquistata dalle televisioni di 110 Paesi. Non c'è nessuna apologia del cattolicesimo, che fa brutta figura, così come i suoi cardinali, ma è evidente che è la sola cosa interessante che ci sia. Altro che il piattume protestantico e le nenie buddiste, o il culo in cielo delle masse musulmane in preghiera. Questa faccenda dello Spirito Santo in cui nessuno crede, ma c’è, è evidente dal film di Sorrentino, picchia una domanda nelle zucche della gente, di qualunque Paese del mondo, e persino in Italia che di papi dovrebbe essere stufa. Non so a voi, ma a me non dispiace che catturi più attenzione l’avventura di un povero papa giovane, che la crudeltà assassina di un capo della camorra. comunicargli formalmente l’onoreficenza. Ma Dylan non si è mai fatto trovare, e in più non ha fatto alcun commento in merito,nonostante la sera stessa dell’annuncio abbia tenuto un concerto a Las Vegas davanti a migliaia di fan. Martedì scorso l’Accademia ha precisato che non dedicherà più né tempo né sforzi per contattare lo schivo musicista, sebbene abbia detto di sperare che questi prenda parte alla cerimonia di consegna. Del resto, Dylan nel corso della sua carriera ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, ma ha spesso evitato le cerimonie pubbliche, come accadde, per esempio,nel 2010 quando gli fu conferita la National Medal of Arts. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 PALINSESTI __Domenica 23ottobre2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.30 8.05 8.00 Domenica Geo 10.00 Sembra ieri 10.30 Speciale Community Le Storie 11.10 TGR Estovest “Viaggio nei Balcani” 11.30 TGR RegionEuropa “Il futuro difficile dei pescatori siciliani” 12.00 TG3 - TG3 Fuori lineaTG3 persone Meteo 3 12.25 TGR Mediterraneo 13.00 Radici - L’altra faccia dell’immigrazione 14.00 TG Regione - Meteo 14.15 TG3 14.30 In 1/2 h 15.00 Kilimangiaro - Il grande viaggio 16.20 Kilimangiaro - Tutte le facce del mondo 18.55 Meteo 3 19.00 TG3 19.30 TG Regione - Meteo 20.00 Che tempo che fa “Ospiti Giampiero Ventura e Mika”. 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Condotto da Flavio Insinna Prima tv Braccialetti rossi 3 "Seconda puntata" Speciale TG1 Settimanale del TG1 TG1 Notte - Che tempo fa Cinematografo “Speciale Festival Internazionale del Film di Roma” TuttoinUnaNotte “Speciale Festival Internazionale del Film di Roma” DA DA DA 9.35 11.00 13.00 13.30 13.40 13.45 15.30 17.00 18.00 19.00 19.05 20.30 21.05 21.45 22.40 23.20 1.20 1.50 1.55 Prima tv Un ciclone in convento Quando l’amore diventa coraggio (Sentimentale, 2011) con Wes Brown, Cheryl Ladd, Bruce Boxleitner. Regia di Bradford May. Mezzogiorno in famiglia “Sfida tra Custonaci (TP) e Porto Azzurro (LI)” TG2 TG2 Motori Meteo 2 Quelli che aspettano Quelli che il calcio “Sesta puntata” 90° Minuto - Zona mista Rai Sport 90° Minuto TG2 Flash L.I.S. Sunday Tabloid “Ospiti Emma Bonino, Massimiliano Fuksas e Paolo Ruffini”. Condotto da Annalisa Bruchi. In studio Mario Sechi, Aldo Cazzullo e Dario Vergassola TG2 - 20.30 Prima tv N.C.I.S. “Fronte interno” con Mark Harmon Prima tv N.C.I.S.: New Orleans “Natale triste” con Scott Bakula La Domenica Sportiva Automobilismo, Mondiale Formula 1 2016 GP Stati Uniti: gara (Differita) Protestantesimo Appuntamento al cinema The Blacklist 10.00 11.00 12.00 13.00 13.40 14.00 18.45 19.55 20.00 20.40 21.15 23.30 23.35 23.50 0.00 0.30 1.15 1.50 4.05 TG5 Mattina Le frontiere dello spirito Prima tv Wild Atlantico Le storie di Melaverde Melaverde TG5 - Meteo.it L’arca di Noè Domenica Live. Condotto da Barbara d’Urso Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Prima tv Il segreto “L'operazione di Bosco” con Maria Bouzas, Carlota Baro, Alex Gadea, Sandra Cervera, Ramon Ibarra, Mario Martin Next Destination Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Grande Fratello Vip Live X-Style TG5 Notte - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo (Repl.) Ladri di biciclette (Drammatico, 1948) con Lamberto Maggiorani, Lianella Carell, Elena Altieri. Regia di Vittorio De Sica. TGCom - Meteo.it (all’interno) TG5 - Meteo.it FILM SPORT TELEFILM 19.20 Febbre da cavallo Versione restaurata SCC Con E. Montesano 19.30 The Wedding Party SCP Con Kirsten Dunst 19.40 Jerry & Maya - Misteriosi furti al museo SCF Con Amanda Pajus 19.40 Underworld: Evolution Con Kate Beckinsale SCH 20.30 Halloweentown High Libri e magia Con Kimberly J. Brown DY 21.00 Boy Girl - Questioni di sesso SCF Con Kevin Zegers 21.00 Il ritorno del Monnezza Con C. Amendola SCC 21.00 Prima tv Amore sotto le stelle Con A. Newbrough SCP 21.00 The Runner Con Connie Nielsen SCU 21.00 Bad Boys SCM Con Will Smith 21.15 Prima tv Piccoli brividi SC1 Con Jack Black 21.45 Piccoli brividi SCH Con Jack Black 22.35 Anche i commercialisti hanno un’anima SCC Con E. Montesano 22.35 Laws of Attraction Matrimonio in appello Con Pierce Brosnan SCP 22.35 The Weather Man SCU Con Nicolas Cage 22.40 Tomorrowland Il mondo di domani Con George Clooney SCF 23.05 Padri e figlie SC1 Con Russell Crowe 6.55 21.00 Candice Renoir “La verità è spesso FC contraffatta” 21.00 Scrubs “Il mio A, B, C” F 21.00 Rizzoli & Isles “Morti FL sospette” NCK 21.20 I Thunderman 21.25 Scrubs “I miei pantaloni F da biscotto” NCK 21.45 Big Time Rush 21.50 Scrubs “Il mio nuovo F ruolo” DY 21.55 Life Bites 21.55 Candice Renoir “Non è FC come sembra” 22.00 Rizzoli & Isles “L’irriduFL cibile ribelle” 22.15 Scrubs “Il mio avvocato F innamorato” 22.40 Sabrina vita da DY strega 22.45 Wayward Pines 2 “La favola della buonanotte” F 22.50 Bones “La studentessa FC triste” 23.00 Big Time Rush “La grande audizione. 2a NCK parte” DY 23.10 Fiore e Tinelli LEGENDA 11.55 14.00 14.20 14.50 15.30 16.50 18.20 18.25 20.35 20.55 HD C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel Motomondiale GP Australia: Moto GP gara SP1 (Diretta) Sci alpino, Coppa del Mondo Sölden: gigante maschile - 1a e 2a ES manche (Diretta) Basket, Serie A Kia BreSP1 scia - Milano (D) Golf, PGA European Tour Portugal Masters: giornata finale (D) SP2 Calcio, Premier League Manchester City Southampton (D) SP3 Calcio, Serie A Atalanta SP1 - Inter (Diretta) Ciclismo, Europei su pista 5a giornata (Diretta) ES Premier League Chelsea - Manchester U.(D) SP3 Rugby, European Champions Cup Leinster Racing 92 (Diretta) SP2 Porsche Supercup GP Stati SF1-ES Uniti: gara 2 (D) Calcio, Serie A Roma SP1 Palermo (Diretta) Mondiale F1 GP Stati Uniti: gara (D) SF1-SP2 DOCUMENTARI RAGAZZI 20.55 Stupidi al quadrato 21.00 Come è Fatto 21.00 Roma, la città invisibile 21.15 Ink Master Redemption 21.25 Stupidi al quadrato 21.30 Come è Fatto 21.40 Ink Master Redemption 18.30 18.45 18.50 19.10 19.15 19.35 19.40 20.00 20.05 20.30 20.30 20.55 21.20 NGC D THC SKU NGC D SKU Summer Camp American Dad Yokay Watch I Griffin Yokay Watch I Griffin Teen Titans Go! I Simpson Teen Titans Go! Regular Show I Simpson Adventure Time Adventure Time DY F CN F CN F CN F CN CN F CN CN Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 10.50 11.50 12.25 13.00 13.20 14.00 14.35 16.25 18.10 18.30 19.00 19.25 21.20 23.50 0.55 1.10 2.15 9.20 10.00 10.50 11.30 12.00 14.10 15.10 18.55 19.35 19.55 21.00 21.15 23.45 23.50 2.35 4.15 Media shopping Terra!. Condotto da Toni Capuozzo (Repl.) I Viaggi del Cuore Dal Duomo di Milano S. Messa I Viaggi del Cuore TG4 - Meteo.it Il bello, il brutto, il cretino (Comico, 1967) con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Mimmo Palmara. Regia di Giovanni Grimaldi. Donnavventura La Bibbia (Storico, 1968) con Michael Parks, Ulla Bergryd, Richard Harris. Regia di John Huston. TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Tempesta d’amore Don’t say a word (Thriller, 2001) con Michael Douglas, Brittany Murphy, Famke Janssen. Regia di Gary Fleder. I bellissimi di R4 Sfera (Fantascienza, 1997) con Dustin Hoffman, Sharon Stone, Samuel L. Jackson. Regia di Barry Levinson. Dimenticare Palermo (Drammatico, 1990) con James Belushi, Mimi Rogers, Joss Ackland. Regia di Francesco Rosi. Help CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI 9.45 10.20 Looney Tunes Show Be Cool, Scooby-Doo! I pinguini di Madagascar Mr. Bean “Mr. Bean va in città” con Rowan Atkinson A& F, Ale & Franz Show Tim Music Live a casa tua Studio Aperto Meteo.it Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Sport Mediaset - XXL Red Bull Airlines Streetdance 2 (Drammatico, 2012) con Tom Conti. Regia di Max Giwa, Dania Pasquini. Ballare per un sogno (Musicale, 2008) con Mary Elizabeth Winstead. Regia di Darren Grant. Camera Cafè Studio Aperto Meteo.it Grande Fratello VIP The Mask 2 (Fantastico, 2005) con Jamie Kennedy, Alan Cumming, Ryan Falconer. Regia di Lawrence Guterman. Le Iene Show 2016. Condotto da Ilary Blasi con Giampaolo Morelli e Frank Matano Gogglebox “Prima puntata” Studio Aperto - La Giornata Premium Sport Suits NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai 4 Rai 5 21.10 My Sassy Girl - Quella svitata della mia ragazza (Commedia, 2008) con Elisha Cuthbert. Regia di Yann Samuell. 22.45 Italian Detective “Terza puntata” “Quarta puntata” 21.15 I meccanismi della natura 22.05 Under Italy 23.00 Elling (Commedia, 2001) con Per Christian Ellefsen. Regia di Petter Næss. Rai Storia 21.10 Binario Cinema I Fiori di Kirkuk (Drammatico, 2010) con Morjana Alaoui. Regia di Fariborz Kamkari. 23.10 Il tempo e la Storia Rai Movie 21.10 La mafia uccide solo d’estate (Drammatico, 2013) con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona. Regia di Pif. 23.00 Le biciclette di Pechino (Drammatico, 2001) con Cui Lin, Li Bin, Zhou Xun. Regia di Wang Xiao-shuai. Cielo 21.10 Sky Fighters (Azione, 2005) con Benoit Magimel. Regia di Gerard Pires. 23.00 Gigolò Iris 21.00 Strangerland (Drammatico, 2015) con Nicole Kidman, Hugo Weaving, Joseph Fiennes. Regia di Kim Farrant. 23.15 Note di Cinema (Roma) 23.40 Le strade dell’emozione 23.45 Billy Elliot (Commedia, 2000) con Jamie Bell, Gary Lewis, Julie Walters. Regia di Stephen Daldry. 9.40 10.45 11.30 13.30 14.00 14.20 16.00 18.00 20.00 20.35 21.20 23.15 1.45 Omnibus - Dibattito (Dir.) L’aria che tira - Il Diario. Condotto da Myrta Merlino Gustibus. Condotto da Roberta De Matthaeis Geronimo (Western, 1993) con Jason Patric, Gene Hackman, Wes Studi. Regia di Waler Hill. TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Il Commissario Cordier “Intrigo a mezzanotte” con Pierre Mondy Joséphine, ange gardien “Biglietto vincente” con Mimie Mathy Joséphine, ange gardien “Le bugie hanno le gambe corte” con Mimie Mathy TG La7 Crozza nel paese delle meraviglie “Best of”. Condotto da Maurizio Crozza Mato Grosso (Avventura, 1992) con Sean Connery, Lorraine Bracco, José Wilker. Regia di John McTiernan. Havana (Drammatico, 1990) con Robert Redford, Lena Olin, Alan Arkin. Regia di Sydney Pollack. Commissario Navarro “Una vacanza di lavoro” CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 15.10 TV Moda. Condotto da Jo Squillo 15.45 Gli Speciali di Class Cnbc: Fashion Summit 16.00 Design&Living 20.30 Top Lot 21.00 Ride&Drive Class Horse (Canale 221 di Sky) 12.55 5 minuti with...: Rolf Goran Bengtsson Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.00 Fashion Dream 18.15 Full Fashion Designer - Le sfilate dei grandi stilisti 21.00 Breakout 22.00 Full Fashion Designer - Le sfilate dei grandi stilisti 23.30 Fashion Dream CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 20.25 Hart of Dixie “La lontananza” con Rachel Bilson 21.15 The Big Bang Theory “La riconversione del beta test” “La contrattualizzazione dell’amicizia” 22.05 Superstore 23.00 Due uomini e mezzo “Siamo pari!” con Charlie Sheen 20.25 Chicago Fire “Basso e grasso” con Jesse Spencer 21.15 Prima tv The 100 “Nevermore” “Demons” con Eliza Taylor 22.45 Action Magazine 23.00 Containment “La sfida decisiva” con David Gyasi 20.25 The Carrie Diaries “La Notte di Halloween” con AnnaSophia Robb 21.15 Satisfaction “Verso l’espansione” “Verso la sottomissione” con Stephanie Szostak 22.55 Chicago Med “Eroe per sbaglio” con Yaya Dacosta Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 Tutte contro lui -The Other Woman (Commedia, 2014) con Cameron Diaz, Leslie Mann. Regia di Nick Cassavetes. 23.10 Everest (Drammatico, 2015) con Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, John Hawkes. Regia di Baltasar Kormakur. 21.15 I fratelli Grimm e l’incantevole strega (Fantasy, 2005) con Matt Damon, Heath Ledger. Regia di Terry Gilliam. 23.20 Vita da animali 23.25 Beethoven 2 (Commedia, 1993) con Charles Grodin, Bonnie Hunt. Regia di Rod Daniel. 15.00 Calcio, Diretta Premium Serie A (Diretta) 17.00 Serie A Live 18.15 YouPremium 19.45 Serie A Live 20.45 Calcio, Serie A 2016/2017 Roma - Palermo (Posticipo 9a giornata) (Diretta) 22.40 Serie A Live ! (((# ,(*("(''#)(###( ! "# $%&'(()*$+#( SPECIALI QUOTIDIANO __Domenica 23 ottobre 2016__ 27 http://www.salutedonnaonlus.it Si chiama trabectedina la molecola antitumorale Grazie al protocollo di Diabete Sommerso Onlus Tumori molli, cura dal mare Diabete e immersioni subacquee Davide per sconfiggere Golia «Un sogno che è diventato realtà» GRETA CADURA Si chiama Ecteinascidia turbinata il piccolo organismo invertebrato rivestito da una tunica di cellulosa, dal quale si è inizialmente ottenuta una molecola attiva contro il tumore – la trabectedina – e che oggi si sintetizza in laboratorio. La molecola, prodotta da Pharmamar), è stata al centro delle sessioni di lavoro del Congresso europeo di oncologia (ESMO) di Copenhagen,dove è stato presentato uno studio internazionale su 287 pazienti, coordinato dall’Italia, che dimostra come la chemioterapia tradizionale è efficace nell’80% dei sarcomi ad alto rischio ma che l’impiego di un farmaco specifico come trabectedina, in un istotipo selezionato come il liposarcoma mixoide che colpisce soprattutto i giovani, permette di ottenere un grande beneficio. La molecola è di gran lunga meno tossica rispetto alla chemioterapia convenzionale. «Oltre all’efficacia della terapia, il profilo di tollerabilità è molto buono – spiega Alessandro Gronchi, membro del ‘Sarcoma task force’ dell’ESMO e presidente della Connective Tissue Oncology Society (CTOS) – ad esempio non diminuiscono i globuli bianchi, non cadono i capelli, e quindi il trattamento è meno pesante per il paziente rispetto a quello tradizionale. Questo studio dimostra che l’impiego di un farmaco specifico in un ‘istotipo’ selezionato dei sarcomi può avere un effetto positivo e un costo inferiore per il paziente». I sarcomi sono un gruppo molto eterogeneo di tumori dei tessuti molli e quindi possono comparire in varie sedi dell’organismo, dagli arti, al torace, all’utero. Tra questi i Liposarcomi rappresentano il 25% dei casi al momento della diagnosi e si suddividono in 3 tipi, tra cui il ‘mixoide’. La trabectedina ha un tasso di controllo tumorale del 90% e in seconda linea è la molecola più ampiamente valutata, dimostrando fino ad oggi l’efficacia di trattamento più elevata. Dall'autorizzazione di in Europa nel 2007, oltre 50mila pazienti in 80 Paesi hanno beneficiato di questa terapia in tutte le sue indicazioni. La terapia a base di trabectedina è approvata in più di 75 paesi nel mondo per il trattamento dei STM in fase avanzata, dopo il fallimento della terapia standard con antracicline e ifosfamide o come trattamento di prima linea nei pazienti non idonei a ricevere chemioterapie a base di doxorubicina. OLIMPIA R. SERMONTI È stato un tabù per tutti i diabetici, quello di fare immersioni subacquee con autorespiratore, un sogno che finalmente è diventato realtà. Grazie al progetto Diabete Sommerso, uno specifico protocollo predisposto dall'omonima associazione, insieme agli specialisti diabetologi dell’Ospedale Niguarda di Milano, si sta dimostrando efficace nel consentire anche ai diabetici tipo 1 la pratica dell'attività subacquea in completa sicurezza. Poche e semplici regole legate all'alimentazione, a uno stretto monitoraggio glicemico e a un'opportuna modulazione della terapia insulinica, allo scopo di prevenire complicanze metaboliche ma anche per spiegare come affrontarle, qualora si verificassero durante i 30-60 minuti dell'immersione, nella fase preparatoria o nelle ore successive. E proprio queste raccomandazioni vengono applicate da 21 giovani con diabete, al corso che si sta svolgendo nella splendida cornice del- UN PROGETTO MARINO NATO… AL NIGUARDA DI MILANO «Diabete Sommerso - spiega Matteo Bonomo, Responsabile SSD Diabetologia presso l’Ospedale Niguarda di Milano - è un progetto nato alcuni anni fa, all’interno del nostro ospedale, da una mia passione per il mare e le immersioni ma soprattutto dalla constatazione che, da sempre, questo sport era precluso alle persone con diabete, al pari di altre discipline ritenute ‘estreme’. In realtà un’esclusione indiscriminata per il timore di complicanze acute, come un’ipoglicemia sott’acqua, non è giustificata sul piano scientifico». (O. R. S.) l'isola di Favignana, con il patrocinio dell'Ospedale Niguarda e in collaborazione con il diving center La Subbaqqueria: 12 di loro conseguiranno il brevetto di primo livello Open Water Diver (OWD). Durante il soggiorno formativo di Favignana i giovani corsisti alternano lezioni in aula a esercitazioni in mare, con la presenza costante di un diabetologo accanto all'istruttore sub. Il programma è concepito per integrare le nozioni classiche di subacquea con quelle inerenti le problematiche specifiche che deve affrontare una persona diabetica. Convegno organizzato a Torino grazie al contributo non condizionato di Mylan Il ‘sì’ ai filler aumenta dopo aver visto i ‘prima’ e ‘dopo’ intervento Scarsa aderenza terapeutica «è un problema di salute» Le italiane sono convinte di sembrare più giovani Analizzare i principali motivi di impatto sull’aderenza terapeutica e i possibili interventi da effettuare da parte di tutti gli attori che operano nel sistema salute. Questo l’obiettivo del Convegno ‘Il farmaco equivalente e l’aderenza alla terapia: due fattori critici di successo per la salute e la sostenibilità del sistema’, organizzato a Torino grazie al contributo non condizionato di Mylan. «In base ai dati forniti da Federfarma ed AIFA - ha spiegato Paola Brusa, Docente di Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche, Università degli Studi di Torino - nel primo trimestre 2016, i cittadini hanno pagato oltre 132 milioni di euro di ticket sui medicinali, di cui più del 66% dovuto alla differenza di prezzo rispetto al prodotto equivalente meno costoso. È indispensabile dare il giusto peso al ruolo del medicinale equivalente in relazione al risparmio economico che il suo utilizzo può garantire al Servizio Sanitario Nazionale, anche in considerazione del fatto che la spesa a carico del cittadino impatta negativamente sull’aderenza alla terapia». «Sono molto lieta che il Progetto ‘SEGUILATERAPIA’ - ha sottolineato Cinzia Falasco Volpin, A. D. Mylan - nato per fornire un supporto concreto ai pazienti, qui in Piemonte e in particolar modo per l’ASL TO 1 sia stato sviluppato come strumento di appropriatezza rivolto a migliorare la sostenibilità del sistema sanitario nazionale. Mylan è da sempre impegnata nello sviluppo di progettualità concrete tese ad individuare soluzioni per i malati ed essere di supporto al sistema salute». (F. M.) Le donne italiane non temono il passare del tempo, soprattutto se hanno a disposizione gli strumenti giusti per gestirne gli effetti. E i filler dermici rappresentano un ottimo alleato, secondo l’ultima ricerca condotta da Astraricerche per Allergan, azienda leader nella produzione di filler dermici. Quale atteggiamento hanno, quindi, le donne rispetto ad altri strumenti di bellezza tra cui i filler dermici? Nonostante il 24,6% delle intervistate li ritenga davvero efficaci, i filler dermici sono adottati solo dal 5,5% di esse. «I trattamenti con filler dermici sono la risposta al desiderio delle donne di stare bene con se stesse ad ogni età»dichiara Daniela Della Monica, Business Unit Director di AllerganMedi- calAesthetics «I nostri filler, come quelli della linea sviluppata con tecnologia Vycross™, permettono di recuperare freschezza, tono e luminosità senza compromettere la naturale espressività del viso: in questo modo ogni donna può sentirsi se stessa al meglio». «In Allergan sposiamo da sempre un approccio olistico alla cura di sé e al benessere femminile attraverso lo sviluppo di prodotti in grado di garantire qualità, sicurezza e naturalezza del risultato. La nostra mission è valorizzare la bellezza, accompagnando le donne nelle loro scelte, conoscendo le loro reali aspirazioni» commenta Nicola Di Menna, Amministratore Delegato di Allergan SpA. (E. S.) Per promuovere il piano strategico aziendale e ampliare le attività europee Premiati a Milano da Gilead ricercatori e associazioni pazienti di tutta Italia Dall’ex Ariad Italy nasce Incyte Biosciences Italy 60 progetti ‘Made in Italy’ e oltre 1 milione di euro Nasce Incyte Biosciences Italy Srl - la ex ARIAD Italy - un’azienda biofarmaceutica specializzata nella scoperta, sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci in grado di rispondere ad una serie di esigenze mediche nel trattamento dei tumori e di altre malattieancora insoddisfatte. Nel maggio 2016, Incyte Corporation ha acquisito la società ARIAD Pharmaceuticals, Inc. in Europa, ampliando la sua presenza a livello globale con una struttura integrata di ricerca, sviluppo e com- mercializzazione. Inoltre, l’Azienda ha sottoscritto un accordo di licenza esclusiva per lo sviluppo e la commercializzazione di un farmaco a base di ponatinib in Europa. «IncyteItaly è orgogliosa di mettere a disposizione dei colleghi statunitensi ed europei esperienza, risorse edelevati standard operativi, al fine di accelerare la crescita aziendale per i nostri azionisti e offrire nuovi farmaci a pazienti e classe medica» afferma Giancarlo Parisi, Direttore Generale di Incyte Biosciences Italy. (M. B.) Innovazione, tecnologie digitali e medicina: quasi 7 italiani su 10 le conoscono, ci credono, ma vogliono di più. Soprattutto per migliorare la qualità di vita dei malati e la relazione medico-paziente e non solo per trovare nuovi farmaci e terapie. Conoscono le innovazioni digitali verso le quali hanno grandi attese. Ma, inaspettatamente, conoscono e si attendono di più dalle cartelle cliniche informatizzate e dalla telemedicina che dalle App, il dispositivo digitale forse più diffuso (se ne contano quasi 100 mila dedicate a salute e benessere) ma evidentemente ancora troppo poco, almeno in ambito me- dico. Sono le aspettative dei connazionali messe in luce dall’indagine GFK Eurisko-Gilead presentata alla premiazione dei vincitori 2016 dei tre bandi di concorso per Ricercatori e Associazioni pazienti promossi da Gilead in Italia. Tre iniziative per promuovere progetti innovativi nel campo della ricerca scientifica, delle comunità di pazienti e delle tecnologie digitali che migliorino, nel medio-breve termine, qualità di vita e assistenza terapeutica dei pazienti affetti da HIV, Epatiti, Infezioni Fungine Invasive e Patologie Oncoematologiche. (L. L.) Redazione: [email protected] Tennis, Fognini in finale a Mosca Basket, Brescia-Milano all’ora di pranzo Volley, Casalmaggiore per il Mondiale Fabio Fognini è in finale al torneo Atp 250 di Mosca (cemento indoor, montepremi 717.250 dollari). L’azzurro, numero 50 del mondo, ha sconfitto 6-1, 7-6 (7-2) il tedesco Philipp Kohlschreiber in un’ora e un quarto di gioco. Oggi alle 15 (dir. Supertennis) giocherà contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta, numero 36 del mondo. Sarà il derby lombardo tra Brescia e Milano ad aprire la 4ª giornata di Serie A dibasket: l’EA7, reduce dalla vittoria in Eurolega a Istanbul, vuole continuare la marcia che la vede ancora imbattuta, ma la Leonessa in casa venderà cara la pelle. Spiccano nel programma odierno anche le sfide Reggio E.-Venezia, Cantù-Sassari e Torino-Cremona. La Pomì Casalmaggiore centra la finalissima del Mondiale per club femminile di volley (a Manila) sconfiggendo 3-1 la Volero Zurigo in semifinale: Samanta Fabris e Lucia Bosetti grandi protagoniste (rispettivamente 23 e 16 punti). Oggi rivincita con l’Eczacibasi di Barbolini, che nel girone aveva liquidato 3-0 la Pomì. Il match alle 13. A San Siro 1-0: rossoneri secondi, campionato riaperto L’esultanza di Manuel Locatelli, 18 anni [LaP] Diabolico baby Milan Un petardo del 18enne Locatelli piega la Juve, sempre prima però adesso a soli due punti Donnarumma decisivo. Bianconeri disordinati, ma annullata una rete regolare a Pjanic ::: CLAUDIO SAVELLI ■■■ A fare la differenza è il vento fresco dell’incoscienza del 18enne Locatelli, a cui basta un tiro, un attimo per deviare ilproprio destino e quello del Milan da un equilibrio che sembrava inevitabile. Il suo secondo gol (in tre partite) è simile tecnicamente a quello segnato contro il Sassuolo ma sposta un peso specifico nettamente superiore: la Juve. E San Siro, di nuovo colmo per l’occasione (3,5 milioni, incasso record), accoglie con entusiasmo un 1-0 così: una vittoria del Milan sui bianconeri che mancava da 9 partite. Un risultato che spinge i rossoneri a -2 dai bianconeri (in attesa della Roma) e che muove gli animi. Del Milan, in primis, che ribadisce il sacrosanto diritto di stare lassù, in attesa del closing che «avverrà entro novembre», come assicura Galliani a Premium nel pregara. Della Juve, che continua a non brillare e non sempre è sufficiente. E delle inseguitrici, rinfrancate dal passo falso della capolista. Si diceva che ilvento è cambiato, a San Siro, tutto esaurito per l’occasione e rinnovato nello spirito. Il primo applauso, infatti, è dedicato al giovane Locatelli, che mastica un facile disimpegno in avvio che regala una ripartenza alla Juve. L’emozione del debuttante, avvolta dall’abbraccio dei tifosi rossoneri, svanisce presto e sarà decisiva, con il senno di poi. Il Milan, in effetti, c’è. Affascinante la partita degliscacchisti, Allegrie Montella (che festeggia le 200 panchine in A), che muovono le pedine dando vita ad un equilibrio sottile, emotivo e tattico, interrotto qui e là dai lampi - di Dybala e Paletta in area, di Pjanic e Suso da fuori - che regalano bollicine agli spettatori. La bottiglia delle emozioni si stappa alla mezzora: Dybala paga il tentativo di gol da metà campo con un guaio al bicipite femorale (al suo posto Cuadrado), poi Pjanic batte un calcio di punizione sulla trequarti la cui traiettoria beffa Donnarumma. Rizzoli convalida la rete, ma dopo le proteste dei rossoneri chiede lumi al guardalinee Cariolato, che non aveva alzato la bandierina:illungo colloquio par- MILAN - JUVENTUS 1-0 RETE: 20’ st Locatelli MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli, Bonaventura; Suso, Bacca (dal 47’ st Lapadula), Niang (24’ st Poli). All. Montella JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Benatia; Dani Alves, Khedira, Hernanes (dal 42’ st Sturaro), Pjanic, Alex Sandro, Dybala (33’ pt Cuadrado), Higuain. All. Allegri ARBITRO: Rizzoli NOTE: ammoniti Bonucci, Pjanic, Kucka, Donnarumma, Dani Alves, Locatelli, Poli torisce l’annullamento della rete per fuorigioco di Bonucci,che sfiora ilpallone ma parte in posizione regolare, confuso con Benatia che invece era al di là della linea ma ininfluente nell’azione. Un minuto esatto,dunque,per prendere la decisione sbagliata: una situazione che la Var avrebbe potuto evitare. L’intervallo sgonfia la ten- sione e la partita torna sul canovaccio precedente. È compatto il Milan in campo, così i sentieri che portano a Higuain sono intasati, non colmati da una Juve slegata, spaccata dall’assenza di Dybala. È quindi il Milan a trovare la chiave: al 65’Suso appoggia per Locatelli, che dal limite scarica un destro all’incrocio, per la rete del vantaggio. Sublime, romanzesco, come questo Milan «di giovani italiani» che,per dirla alla Galliani, «sembra quello preso da Berlusconi 30 anni fa», e ora che la proprietà sta cambiando di nuovo «la storia potrebbe ripetersi». Intanto, il Milan batte la Juve con merito e vede la vetta. Quella vetta che ora non è più un miraggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2-1 1-0 Juventus** Milan** Roma Torino Napoli Lazio Chievo Cagliari Genoa* Sassuolo 21 19 16 14 14 14 13 13 12 12 Inter Bologna Sampdoria** Atalanta Fiorentina* Pescara Udinese Palermo Empoli Crotone 11 11 11 10 9 7 7 6 5 1 Le pagelle Paletta e Romagnoli una vera diga Higuain spuntato, Dybala si fa male MILAN (4-3-3) Donnarumma 7: disinnesca bene il tiro di Dybala. Nel secondo tempo salva il Milan, l’ultima parata su Khedira vale un gol. Abate 6.5: nei primi 45’ pensa più a coprire, nella ripresa si fa vedere di più e soprattutto è attento sulle percussioni avversarie. Paletta 7: si conferma anche contro dei giganti come gli attaccanti avversari, corre, anticipa e sfiora anche il gol. Romagnoli 7: tiene bene a bada Higuain e conferma la sua personalità nel gestire la difesa. De Sciglio 6: ordinato e preciso, lo si vede poco ma dalla sua parte ha un cliente difficile come Dani Alves. Kucka 6: ha il suo bel da fare e quindi si sbilancia meno ma mette ordine lì in mezzo e dà man forte alla difesa. Locatelli 7: l’esordio in un big match è da favola: il gol è un’altra perla, la personalità e la sostanza sono quelle del campione (dal 36’ st Gomez sv). Bonaventura 6.5: torna a correre e a dannarsi l’anima anche se la precisione ancora non c’è. Suso 6: nel primo tempo crea l’occasione migliore impegnando Buffon dalla distanza. Serve l’assist buono a Locatelli. Bacca 6: tanto movimento nel cercare l’occasione giusta,però a volte gira troppo lontano dall’area (dal 47’ st Lapadula sv) Niang 6: ci prova in tutti i modi a sfondare alla sua maniera ma di fronte si trova il muro di Barzagli (24’ st Poli sv). JUVENTUS (3-5-2) Buffon 6: una sola parata su Suso. Sul gol non può nulla. Barzagli 7: come al solito puntualissimo nelle chiusure e nel tenere a bada gli avversari diretti: è letteralmente un muro. Bonucci 6: un po’ falloso tanto da rimediare anche il giallo. Benatia 6.5: non corre nessun rischio e controlla bene Suso (dal 31’ Mandzukic sv). Dani Alves 6: il solito mix di corsa e carica agonistica, prende un giallo per la foga. Khedira 5.5: porta tanta sostanza in supporto a Hernanes. Spreca sul bell’invito di Pjanic. Hernanes 6.5: si vede la differenza rispetto a Lione, copre e smista bene nonostante la marcatura stretta del Milan che lo vuole isolare (dal 42’ st Sturaro sv). Pjanic 5.5: l’arbitro gli nega la prodezza ma lui è ancora lontano dagli standard. Alex Sandro 5.5: macina chilometri e sfiora l’assist per Dybala. Sul gol incassato però lascia spazio vitale a Locatelli. Dybala 6: la sua uscita per infortunio stravolge il volto della Juve facendo perdere pericolosità e fantasia. Se l’assenza fosse lunga, per Allegri sono guai (dal 33’ pt Cuadrado 5.5: a parte un paio di scorribande, è sotto tono e al centro fuori ruolo). Higuain 5.5: ancora opaco. Riceve pochi pallonied è bloccato dalla retroguardia rossonera. CARLO MARIA AUDINO Il Valencia di Cesare Prandelli fa tremare il Barcellona, perdendo solo al 94’ con un rigore segnato da Lionel Messi. Il vantaggio catalano (sempre di Messi) viene ribaltato da El Haddadi e Rodrigo. A firmare il contro-sorpasso ci pensano Suarez e, appunto, ancora Messi. Il Barça però non può gioire del tutto: Iniesta, toccato duro al ginocchio da Perez, è uscito in barella. Le prime voci parlano di lesione parziale del legamento collaterale esterno del ginocchio destro. Se così fosse lo stop sarebbe di 3 mesi circa. In Premier, il Liverpool balza in testa con il 2-0 sul West Bromwich, sfruttando gli 0-0 di Tottenham e Arsenal. Riflettori puntati sul big match di oggi tra il Chelsea di Conte e lo United di Mourinho: entrambe le squadre non possono permettersi di perdere ulteriori punti per non staccarsi definitivamente dalla vetta. Infine, torna al successo in campionato anche Ancelotti: Vidal e Douglas Costa affossano il Moenchengladbach. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ESTERO, OGGI CONTE CONTRO MOU Messi beffa Prandelli su rigore: 3-2 al 94’ Iniesta, il ginocchio fa crac: fuori tre mesi 29 SPORT Il più pagato al mondo Lippi nuovo ct della Cina: venti milioni all’anno per salvare il calcio di stato __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: MATTEO SPAZIANTE ■■■ È ufficiale, Marcello Lippi è il nuovo ct del- la Cina. Dopo le tante voci, l’annuncio è stato dato ieri dalla Chinese Football Association (Cfa). Una volta sciolto l’impegno con il Guangzhou Evergrande, il 68enne ex tecnico azzurro ha potuto firmare un contratto particolarmente ricco:stando ad alcune indiscrezioni, la cifra dell’ingaggio dovrebbe aggirarsi sui 60 milioni di euro per tre anni, che farebbero di Lippi l’allena- tore più pagato al mondo. Uno stipendio giustificato non solo dal fatto che la cifra è la stessa dell’accordo con il Guangzhou, ma soprattutto perché Lippi arriva in Cina nel tentativo di salvare il calcio di stato: l’obiettivo è far fruttare i tanti investimenti fatti dal Paese di Xi Jinping, salvando innanzitutto la nazionale. La Cina, infatti, che vorrebbe organizzare il Mondiale 2030, intanto rischia di non qualificarsi a Russia 2018: dopo 4 partite (ne mancano 6) la classifica piange, con un solo punto che signifi- ca ultimo posto e ben 8 lunghezze di distanza dalla seconda piazza (che vorrebbe dire qualificazione). Decisiva potrebbe essere la sfida del 15 novembre contro il Qatar: una vittoria terrebbe aperte le speranze. Venerdì Lippi sarà presentato alla stampa, mentre i suoi allievi tengono alto il tricolore: Fabio Cannavaro ha vinto la serie B con il Tianjin Quanjan, mentre Ciro Ferrara si è salvato all’ultima giornta sempre in B con il suo Wuhan Zall, vincendo le ultime 5 partite di fila. © RIPRODUZIONE RISERVATA DERBY DI GENOVA La tecnologia sbaglia, la Samp no I doriani battono 2-1 il Genoa. Goal line, primo incidente: l’orologio inganna l’arbitro ::: DANIELE DELL’ORCO ■■■ Le mille storie nella storia del derby della Lanterna aggiungono tanta emozione a una stracittadina che non aveva bisogno di presentazioni: in panchina gliesordi di Giampaolo e Corradi (con Juric squalificato in tribuna), il Genoa lanciato e la Samp che non vince da 5 partite. E le attese vengono rispettate. Nel primo tempo succede di tutto: un gol per parte, tre traverse, un rigore sbagliato. Ritmi incredibilmente alti da ambo le parti,e giocate digrande livello. Ad aprire le marcature è la Samp, con una rete al 12’ delsolito Muriel, che quando decide di fare il fenomeno lo è davvero: piatto destro in corsa e 1-0. I blucerchiati giocano meglio anche grazie al tasso tecnico dei vari Linetty, Torreira, Barreto e Bruno Fernandes (schierato a sorpresa al posto di Alvarez). Il Genoa però corre di più e, grazie a un’intensità che è stata la caratteristica principale del nuovo Grifone di Juric, costringe la Samp nella propria metà campo fino a trovare il pareggio con iltocco ravvicinato diRigoni al 24’. La contesa si sposta allora nel conto dei legni. Prima Izzo con un tiro-cross colpisce l’incrocio dei pali, poi Burdisso di testa prova a trafiggere Puggioni. Il portiere-ultrà della Doria, però, respinge il pallone sulla traversa con una grande parata. Un modo per suggellare alla grande il suo debutto a 35 anni con la squadra del cuore, dopo essere entrato SAMP - GENOA 2-1 RETI: 12'pt Muriel, 24'pt Rigoni, 2'st aut. Izzo. SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni 7; Sala 6, Silvestre 6, Skriniar 5.5, Regini 6; Linetty 6.5, Torreira 6 (31'st Palombo sv), Barreto 6.5; Bruno Fernandes 7 (22'st Alvarez 6); Muriel 7 (43'st Djuricic sv), Quagliarella 6. All: Giampaolo. GENOA (3-4-3): Perin 7; Izzo 6.5, Burdisso 6.5, Orbán 5 (15'st Munoz 5.5); Edenilson 6.5, Rincón 5.5 (29'st Pavoletti sv), Veloso 5.5, Laxalt 6.5; Rigoni 7, Simeone 6, Pandev 5.5 (37'st Ninkovic sv). All: Corradi. ARBITRO: Tagliavento. NOTE: ammoniti Perin, Linetty, Orban, Laxalt e Puggioni. Al 47'pt Perin para un rigore a Quagliarella. Muriel (in gol) e Quagliarella, che ha fallito un rigore [LaP] sul terreno di gioco per il sopralluogo con la sciarpa doriana al collo che la nonna gli cucì da bambino. La traversa più discussa, però, la colpisce la Samp con un colpo di testa di Silvestre.La palla rimbalza fuori dalla linea di porta di mezzo metro, eppure si scatena un piccolo caso da moviola in campo. Tagliavento vede tutto, ma per un cortocircuito il suo orologio elettronico (e quelli degli assistenti) vibrano diversi secondi dopo l’episodio. Il gioco rimane fermo per oltre un minuto con il diretto- re di gara impegnato da bordocampo a verificare la natura del malfunzionamento. Solo quando un delegato di Lega si mette in contatto con gliesperti della goal line technology, che confermano il «non-gol», il gioco riprende. Giusto in tempo per vedere Perin esaltarsi parando un rigore a Quagliarella, e dimostrando che per la corsa all’eredità di Buffon non c’è solo Donnarumma. La ripresa inizia come era finito il primo tempo e dopo appena 2’ un autogol di Izzo (ca- rambola dopo respinta di Perin) riporta avanti la Samp. Un colpo di scena che consegna a Giampaolo la vittoria in quella che aveva definito «la gara più importante della carriera». Niente lieto fine per Corradi, il vice di Juric chiamato a guidare in panchina il «suo» Genoa, la squadra per cui ha sempre tifato fin da quando si divideva tra l’assessorato all’ambiente della Provincia e la cattedra da insegnante: dopodomani arriva il Milan e tornerà ad accomodarsi di fianco a Juric. © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 __Domenica 23 ottobre 2016__ 31 SPORT __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Una figura da asini Al Palio di Gualdo il primo somaro dopato del mondo ■■■ Non siamo a Collodi, né nel La festa del Palio di Gualdo [giochidelleporte.it] Paese dei Balocchi, stavolta la storia incredibile come una novella per bambini prende vita a Gualdo Tadino, nel cuore dell’Umbria. E alla fine uno non sa se mettersi a ridere o scuotere la testa. A distanza di un mese dalla disputa del Palio delle Porte,classica manifestazione cit- tadina dove i protagonisti sono i somari, UnireLab (laboratorio nazionale che si occupa delle analisi di tutte le corse equine) rivela che Cesare, l’asino del rione di Porta San Martino, è risultato positivo al doping: il primo somaro al mondo che si fa le pere per galoppare più forte. Perché il prestigioso cencio conteso in città se lo aggiudica ilvincitore di quattro prove: corsa con il somaro al carretto, tiro con la fionda, tiro con l’arco e l’ultima, la più attesa e sentita, la corsa con ilsomaro cavalcato a pelo. Se il buon Cesare - terzo col carretto e secondo al pelo, ma dopo un mese squalificato - sia stato bombato intenzional- mente oppure abbia subito una contaminazione, è da stabilire: di certo, dopo la prima risata resta addosso un po’ di tristezza nello scoprire che anche in manifestazioni che varcano a malapena i confini regionali, e dove gli unici soldi che girano sono quelli spesi per far festa e primeggiare sull’odiato rivale, c’è sempre qualcuno che per fare il furbo poi fa la figura del somaro. TOMMASO LORENZINI © RIPRODUZIONE RISERVATA ESAME NUMERO DUE De Boer sfida Gasp per durare più di lui all’Inter I nerazzurri attesi dall’Atalanta, gara storicamente complessa. L’olandese: «Sono tranquillo, ma preferivo giocare al Meazza» ::: CARLO MARIA AUDINO SCI ■■■ Iltrittico che potrebbe de- cidere il futuro di Frank de Boer all’Inter inizia da Bergamo contro l’Atalanta, avversaria storicamente ostica e allenata da una vecchia conoscenza dei nerazzurri, quel Gian Piero Gasperini esonerato nel 2011 dopo appena 87 giorni e senza aver mai conquistato una vittoria. L’olandese (attualmente a quota 75 giorni) con l’1-0 in Europa contro il Southampton ha riportato qualche raggio disereno:«Il mio futuro? Devo pensare solo a lavorare duramente con la squadra e il mio staff. Ho molta fiducia in loro, anche se avrei preferito giocare in casa». Segno che l’ambiente del Meazza non è così infernale nonostante ilcaso Icardi.Sembra difficile che già stasera si parli di esonero, a meno di una sconfitta con numeri e modalità clamorose. In più, i tre impegni settimanali non sarebbero il momento ideale per un cambio di timoniere, a meno di non avere già preparato una transizione. Ma con chi? Le temporanee soluzioni interne potrebbero essere Stefano Vecchi, allenatore della primavera, o quel Beppe Baresi che la dirigenza voleva già inserire alfianco di de Boer. L’olandese però, atteso dal secondo esame dopo i brividi di coppa, si troverà di fronte un’Atalanta in grande condizione che nelle ultime tre gare ha innestato il turbo, conquistando 7 puntie incassando solo un gol: «Quattro punti con Napoli e Fiorentina erano impronosticabili ma ci stiamo prendendo gusto», ha affermato Gasperini, «non dobbiamo perdere la stessa fame di fare risultato». Il tecnico dei bergamaschi ha recuperato tutti gli acciaccati, potendo godere cosìdella rosa al completo: probabile il ritorno di Konko dietro e il rilancio di Grassi al posto di Kurtic con l’attacco affidato alla fantasia di Gomez e alla concretezza di Petagna che, al momento sembra aver superato Paloschi nelle gerarchie. L’ex mister genoano avrà anche una motivazione in più da trasmettere ai suoi giocatori visto il suo trascorso a Milano, anche se lui non ci pensa: «Sono passati più di cinque anni, per me è una storia vecchia». Certo è che a Bergamo, a differenza di quanto successo a Milano, Bassino è gigante: terza a Soelden Oggi gli uomini Frank De Boer, 46 anni, tecnico dell’Inter dal 9 agosto: per ora 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte fra campionato e coppa [LaP] Marta Bassino, 20 [Ansa] la fiducia gliel’hanno concessa nonostante un inizio con molte difficoltà e i risultati ora si vedono. MICHELE MAZZEO Subito una gioia per le azzurre dello sci: nello slalom gigante sul ghiacciaio di Söelden, la 20enne Marta Bassino ha conquistato il 3˚ posto, salendo per la prima volta in carriera sul podio. La gara è stata vinta dalla svizzera Lara Gut con 1”44 di vantaggio sull’americana Shiffrin e 1”93 sull’azzurra. Non solo la Bassino: l’altra nota lieta di giornata è Sofia Goggia che, grazie al secondo miglior tempo della 2ª manche, risale dal 10˚ al 5˚ posto. L’ottima prova di squadra è completata dal 9˚ posto di Federica Brignone: la vincitrice dello scorso anno, 4ª dopo la prima manche, ha di che rammaricarsi per una seconda discesa con qualche errore di troppo che l’ha fatta scivolare indietro in classifica. Da registrare anche il 20˚ posto di Manuela Moelgg e il 25˚ di Francesca Marsaglia; non qualificate per la seconda manche invece Nadia Fanchini ed Elena e Irene Curtoni. Oggi parte anche la stagione maschile, sempre con un gigante, che vedrà al cancelletto di partenza anche gli azzurri Nani, De Aliprandini, Eisath, Paris e Tonetti (ore 10 e 13 diretta Rai Sport ed Eurosport). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA De Boer, invece, secondo logica si affiderà ai «soliti» 11, vista la delicatezza della sfida, anche se qualche dubbio ancora lo affligge. Se la retroguardia probabilmente sarà AnsaldiMiranda-Murillo-Santon, dalla panchina Brozovic ed Eder SERIE B, DECIMA GIORNATA L’Hellas fugge. Cesena, 5˚pari di fila. Il Trapani in ritiro Ecco i risultati del campionato di Serie B dopo dieci giornate: Cittadella-Ascoli 0-1 (giocata venerdì), Spezia-Brescia 2-0 (giocata venerdì), Bari-Trapani 3-0, BeneventoPerugia 0-0, Latina-Pisa 1-1, Novara-Avellino 1-0, Salernitana-Entella 1-1, Spal-Carpi 3-1, Ternana-Cesena 1-1, Verona-Pro Ver- celli 3-0, Vicenza-Frosinone 1-1. CLASSIFICA. Verona 23 punti, Cittadella 18, Perugia, Entella, Spezia e Carpi 16, Benevento (-1), Spal e Frosinone 15, Pisa e Bari 13, Brescia e Pro Vercelli 12, Salernitana e Novara 11, Cesena, Ascoli e Vicenza 10, Latina, Ternana e Avellino 9, Trapani 6. scalpitano,con De Boer che potrebbe anche pensare di far riposare Candreva e Banega, in vista dell’impegno di mercoledì in casa col Toro. Davanti ovviamente Icardi: «Dobbiamo capire che sui cross bisogna fare i movimenti giusti per arrivare in area in tre e aiutare Mauro.Luiè un fenomeno,ma bisogna aiutarlo». E Gabigol? Difficile vederlo oggi titolare, ma non è una novità: finora solo 16 minuti giocati, con l’olandese che non lo ritiene ancora pronto tatticamente per affrontare il calcio europeo. © RIPRODUZIONE RISERVATA F1, Gp del Texas alle 21 (diretta Sky): Ferrari in terza fila Hamilton pole, Rosberg 2˚ ma teme solo le «fastidiose» Red Bull ::: AUSTIN (USA) ■■■ Anche Austin si tinge d’argento. Stasera alle 21 (diretta tv Sky Sport F1) Lewis Hamilton scatterà in pole nel GP degli Stati Uniti, al suo fianco l’altra Mercedes, quella di Nico Rosberg, suo unico rivale per la corsa al titolo di campione mondiale. Alle loro spalle, ma distanti più di 5 decimi dal britannico, partiranno le Red Bull di Ricciardo e Verstappen che potrebbero rappresentare l’ago della bilancia in questa volata finale tra le Frecce d’Argento (dopo gli Usa, sarà la volta di Messico e Brasile, mentre l’at- to conclusivo sarà ad Abu Dhabi). Terza fila per le due Ferrari,5˚Raikkonen e 6˚Vettel, non apparse così brillanti per la lotta al podio. A 4 gp dal termine della stagione, resta dunque nettamente favorito Rosberg, con la sua dote di 33 punti di vantaggio sul compagno disquadra Hamilton. Il tedesco ha in mano il proprio destino: gli basterà infatti amministrare il vantaggio accumulato per laurearsi campione del mondo per la prima volta ed eguagliare così il padre, quel Keke Rosberg che conquistò il titolo iridato nel 1982. Mentre al britannico, per confermarsi campione perla terza volta consecutiva, nonostante la pole servirà un’impresa e anche un po’ di fortuna, magari con l’ “aiutino” di qualche collega. 32 __Domenica 23 ottobre 2016__ CORSO BUENOS AIRES La chat dei negozianti fa arrestare i ladri di vestiti servizio a pagina 37 I CIMELI DEL BASKET I NUMERI DI IERI ::: 21 Borseggi ::: 14 Scippi ::: 18 Rapine ::: 23 Truffe ::: 14 Furti in appartamenti e negozi ::: 16 Furti di autovetture ::: 20 Furti a bordo di autovetture ::: 9 Arresti Arriva mostra sulla Nba e l’Olimpia sogna il museo servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento Bastablocchianti-smog IlComunenonceda agliinvasativerdi ::: RENATO BESANA ■■■ Siamo alle solite. Arriva l’autunno, si accendono i riscaldamenti, l’inquinamento atmosferico sale, Legambiente strepita: «Non bisogna intervenire soltanto sul traffico, ma anche su caldaie e camini», sostiene Barbara Meggetto, che presiede la sezione lombarda dell’associazione. Letta così, sembrerebbe una dichiarazione dettata dal buonsenso, ma se si scende nei dettagli della proposta emerge lo sgradevole retrogusto dell’ideologia: messa al bando definitiva delle caldaie a gasolio, circa tremila nella sola Milano, e dei diesel Euro 3. Siamo tutti d’accordo: gli impianti di riscaldamento a metano emettono sostanze tossiche in misura notevolmente minore rispetto a quelli alimentati a gasolio, che però non possono esser riconvertiti in un amen. Serve tempo, si tratta di lavori onerosi che i condomini non affrontano a cuor leggero. Il buon esempio potrebbe venire dagli edifici pubblici, ma anche qui, con i tempi che corrono e le contorsioni della burocrazia, c’è poco da sfogliare verze. Nell’attesa, meglio non restare al gelo. Quanto ai diesel Euro 3, cui già è stato inibito l’ingresso in Area C: sono mezzi abbastanza recenti, posseduti da chi li usa di rado o non può permettersi di cambiarli. Per i primi, la rottamazione sarebbe uno spreco, per i secondi un’angheria: dopo aver rinunciato all’auto o al furgoncino dotati del motore incriminato, resterebbero appiedati, con gran giubilo dei signorini ambientalisti,che ignorano quanto sia dura tirare la fine del mese se si hanno pochi soldi in tasca. La Meggetto invoca anche non meglio precisate misure strutturali, che vanno benissimo, soprattutto quando non si capisce di che cosa si tratti. I grillini, invece, hanno idee chiarissime. Gianluca Corrado, che corse per l’elezione a sindaco, propone di riservare il centro ai soli veicoli elettrici (e dei bus che ne facciamo?), estendendo la misura all’intera città nell’arco di 15 anni. In Olanda ci stanno provando: vediamo come va a finire. Beppe Sala non si sbilancia: invoca le solite misure strutturali, aggiunge che il blocco del traffico non è risolutivo, ma non si sente di escluderlo. Un capolavoro di cerchiobottismo: speriamo che non preluda alle domeniche a piedi. Frenate di sicurezza Binari e scambi da rottamare La mappa dei tram lumaca Rotaie vecchie, cantieri e strade dissestate: tratti a passo d’uomo da Cenisio a Cinque Giornate ■■■ In via Cenisio si va a sin- ADDIO ALLA SEDE STORICA DEL CLASSICO OMERO Chiude il liceo fabbrica dei reality ghiozzo. Dal Monumentale all’incrocio con via Messina si procede spediti: i binari nuovi sono un regalo della nuova M5. Poi, appena parte il viale alberato compare il primo avvertimento: «Tram a passo d’uomo». La rete in superificie è piena di tratti lumaca. Negli ultimi 5 anni sono stati rifatti corso di Porta Vittoria e via Larga e l’apertura della lilla ha consentito di rifare il trucco alle rotaie in lunghi tratti. Eppure sono molti i punti dove i tram devono rallentare. Eccoli. MASSIMO COSTA a pagina 35 BRESCIA Crolla la motrice muore operaio ■■■ Un grave incidente ha funestato il tratto ferroviario tra Rodengo Saiano e Castegnato. Un vagone carico di binari e traversine ha investito una motrice. Lo schianto è stato violentissimo e ha causato la morte di un operaio e il ferimento di altri due. servizio a pagina 35 ::: ARISTIDE MALNATI ■■■ Presto i più famosi Reality del- la Tv potrebbero avere seria carenza di concorrenti, protagonisti assoluti diquesto genere diprogrammi. È solo una simpatica provocazione, legata al fatto che dovrebbe chiudere a settembre 2017 - per carenza diiscritti e criticità strutturali dell’edificio - il Liceo Classico «Omero», del quartiere di Bruzzano (periferia nord), che ha visto tra i suoi diplomati (...) segue a pagina 37 © RIPRODUZIONE RISERVATA In Centrale espulsi dalla Lombardia 100 immigrati Due leghisti aggrediti dai profughi ■■■ Samuele Piscina e Alessio Ruggeri, rispettivamente presidente e capogruppo del Municipio 2, stavano girando un video sul piazzale della Stazione Centrale, quando sono stati aggrediti a spintoni da due immigrati. I due leghisti hanno subito chiamato le forze dell’ordine che prontamente sono intervenu- Via Melchiorre Gioia La disco aperta fino all’alba sotto Palazzo Lombardia ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Di giorno e durante la settimana rappresenta uno spazio ai piedi del palazzo delle istituzioni, ma nel weekend si trasforma nel locale più underground di Milano. Siamo in via Melchiorre Gioia 35, sede della Regione Lombardia, dove al piano terra e al primo livello si trova il ristorante lounge «New York – Meneghina», che alle prime ore del sabato e della domenica diventa un club per after party, denominato ‘King’, dall’atmosfera davvero calda. Quando tutte le discoteche della città chiudono si aprono le porte di questo particolare ritro- vo per nottambuli in perfetto stile americano. Le vetrate rigorosamente nere, luci fioche, l’ambiente elettrizzante e la musica martella senza sosta sonorità house. Sotto c’è la zona dance, sopra una terrazza privè, mentre i look dei partecipanti non passano inosservati: abbigliamento dark, capelli multicolor, tagli rasati o a cresta, borchie e tacchi a spillo, tra fiumi di vodka e bollicine. Arrivano le otto del mattino, in via Melchiorre Gioia riprende il tran tran quotidiano. Code di auto, c’è chi passeggia con il cane, chi fa colazione e chi invece inizia a uscire dal locale «King» per andare a riposare… © RIPRODUZIONE RISERVATA te fermando uno degli aggressori (l’altro è riuscito a scappare), che è stato trattenuto in stato di fermo. «Stiamo bene - ha spiegato subito dopo Piscina - ma certo siamo scossiper quanto accaduto». FABIO RUBINI a pagina 34 34 CRONACA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Convention per il «No» La Gelmini come Mou «Gli elettori milanesi non sono dei pirla» ■■■ «Renzi viene spesso a Milano,ma i mila- RISSE E DEGRADO Nella foto grande la maxi rissa tra immigrati che ha paralizzato il traffico davanti alla stazione centrale . Sopra i migranti che dormono nel tunnel lungo la Martesana Aumentano gli immigrati che dormono in strada Filmano i bivacchi in Centrale Leghisti aggrediti dai profughi Spintoni e minacce in piazza a due lumbard. Blitz della polizia in stazione: 100 espulsi ::: FABIO RUBINI ■■■ Samuele Piscina e Alessio Ruggeri, rispettivamente presidente e capogruppo del Municipio 2, stavano girando un video sul piazzale della Stazione Centrale, quando sono stati aggrediti a spintoni da due immigrati. I due leghisti hanno subito chiamato le forze dell’ordine che prontamente sono intervenute fermando uno degli aggressori (l’altro è riuscito a scappare), che è stato trattenuto in stato di fermo. «Stiamo bene - ha spiegato subito dopo Piscina - ma certo siamo scossi per quanto accaduto». Riavvolgendo il nastro del tempo è lo stesso Piscina a spiegare l’accaduto: «Stavamo facendo attività politica vicino alla Centrale e abbiamo deciso, come facciamo spesso, di documentare la situazione di grave abbandono in cui versa la piazza Duca D’Aosta. Qui mercoledì il nostro assessore Luca Lepore aveva ripreso la mega rissa tra immigrati», (rissa che tra l’altro è finita anche sulle pagine del tabloid inglese Daily Express). Così Piscina e Ruggeri decidono di addentrarsi nei vialetti della piazza. «Stavamo filmando quando alle nostre spalle sono arrivate due “risorse” che ci hanno spintonato». Nel video che Piscina ha pubblicato sulla sua pagina facebook si sente l’immigrato chiedere «Perché tu video, perché,perché?» e poi sbam! una manata colpisce il leghista che protesta «io sto facendo un video della stazione centrale. Adesso chiamo la polizia». Il video s’interrompe. «La polizia è arrivata subito - racconta il presidente del Municipio 2 al telefono - ha identificato il fermato scoprendo che era un clandestino che aveva solo il cartoncino di riconoscimento di un centro d’accoglienza. Lunedì andrò a sporgere denuncia. La situazione in Centrale, però, è a dir poco inaccettabile. È la principale porta d’ingresso alla nostra città e turi- Samuele Piscina, Lega [Ftg] sti e cittadini non possono percorrere le sue piazze senza paura di essere aggrediti o derubati. Senza contare il degrado causato da un hub in tutta la via Sammartini, utilizzata impropriamente come dormitorio. Passandoci di notte è possibile vedere queste persone lasciate a dormire in mezzo alla strada o sotto i ponti di via Spoleto o sul Naviglio Martesana. Durante la giornata, invece, è sotto gli occhi di tutti la situazione di degrado causata dai rifiuti abbandonati, dalle aiuole utilizzate come bagni, dai bivacchi e dai panni stesi sulla Martesana. I cittadini sono all’esasperazione e l’amministrazione non fa nulla». Dopo aver saputo dell’aggressione ai due leghisti sono arrivati messaggi di solidarietà da parte di Riccardo De Corato e dell’assessore Pierfrancesco Majorino («È un atto grave, chiamerò Piscina per testimoniargli la mia vicinanza»). Venerdì sera, sempre in zona Centrale, la polizia ha effettuato una serie di controlli, al termine deiquali i cento stranierisono stati trasferiti presso gli «hot spot» attivati sul territorio nazionale per ulteriori verifiche e per essere ricollocati nei centri di accoglienza straordinari fuori dalla Lombardia. nesi non sono pirla, hanno capito il bluf e il Nord produttivo voterà No al referendum». Mariastella Gelmini lascia a casa il fioretto e al Teatro Nuovo si presenta imbracciando il bazooka, lo steso che di lì a pochi minuti avrebbe usato anche Silvio Berlusconi. Al lancio della campagna forzista per il «No» al referendum costituzionale i «milanesi» hanno fatto la parte del leone, forti soprattutto di quel 20% preso alle amministrative «che di questi tempi evoca fasti antichi», fa notare più di un amministratore locale. Sul palco sfilano un po’ tutti i volti noti della Milano (e Lombardia) azzurra che conta. Ci sono il capogruppo a Palazzo Marino Gianluca Comazzi e i consiglieri Pietro Tatarella («si faccia una legge elettorale con le preferenze, perché premiano il merito e il lavoro e perché solo così Fi tornerà forte sul territorio»), Silvia Sardone («col No al referendum bocciamo le riforme, Renzi e anche Sala») e Alessandro De Chirico; ci sono i “regionali”: il vice presidente Fabrizio Sala, gli assessori Giulio Gallera, Valentina Aprea e Alessandro Sorte. La vera protagonista di giornata però è lei, Mariastella Gelmini (che si merita M. Gelmini [Ftg] per ben due volte i complimenti sinceri di Berlusconi, intervenuto con un videomessaggio): prende Renzi di punta e non gli da tregua: «la riforma costituzionale è una finta riforma che non serve al Paese, ma solo al premier fallimentare che ha perso le sfide vere e cerca di tirarsi su il morale e darsi un tono toccando la Costituzione». Poi puntualizza: «Ho sentito che noi saremmo per il No proprio come D’Alema e Travaglio, ma il nostro è il No degli italiani onesti e liberi; il nostro è un No sofferto e meditato. Siamo convinti che il Sì non faccia il bene dell’Italia e per noi il bene del Paese viene prima del bene di Forza Italia. Renzi vuol vincere il referendum scassando i conti dello Stato per dare mance un po’ a tutti. Ecco, noi con tutto questo non vogliamo avere nulla a che fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA F.RUB. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’agente arrestato venerdì per corruzione Il racket dei permessi per gli stranieri Il poliziotto chiedeva mobili e tv in cambio dei documenti. Tra gli altri 5 indagati il direttore di una associazione NIGUARDA Accoltella il padre per difendere la madre È intervenuta per difendere la mamma dall’ennesima aggressione del padre. Così una 17enne ha accoltellato l’uomo ed è finita arrestata con l’accusa di tentato omicidio. L’episodio è accaduto venerdì sera in viale Monte Rotondo a Milano verso le 21.30. L’uomo, un 44enne cittadino albanese con piccoli precedenti, ha aggredito la compagna (un’italiana di 40 anni). Vista la scena, la ragazza ha inutilmente tentato di sedare la lite e così ha accoltellato il padre al torace. L’uomo è stato subito soccorso ed è stato trasportato in codice rosso al Fatebenefratelli. La donna, invece, è rimasta illesa. ::: MASSIMO SANVITO ■■■ Sono ancora poche le indiscrezioni che filtrano sull’arresto di Giuseppe Falcone, 56 anni, l’ispettore della polizia di Stato in servizio all’Ufficio asilo politico della Questura finito agli arresti domiciliari venerdì per corruzione. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto regali in cambio di favori nel rilascio di permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari. Ma ieri sono emersi i primi dettagli. Sette sono gli episodi individuati, nel periodo compreso tra dicembre 2014 e dicembre 2015. Per ottenere una corsia preferenziale nel rilascio dei permessi a Falcone «bastava» un mobile, un televisore o addirittura un posto di lavoro per il figlio. L’agente, però, non è l’unico ad essere finito nei guai. Infatti, durante le indagini sono state indagate altre cinque persone, tra cui il dirittore di un’associazione, il cui nome non è stato reso noto. Con questa persona, per la quale è stata applicata una misura inter- ::: LA VICENDA L’ARRESTO Giuseppe Falcone, ispettore della polizia di Stato in servizio all’Ufficio immigrazione, è stato arrestato dai suoi colleghi venerdì per corruzione. Avrebbe ricevuto regali in cambio di favori per il rilascio di permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari I DETTAGLI Sette sono gli episodi indagati. Falcone avrebbe ricevuto mobili, televisori, favori per il figlio. Coinvolte anche altre cinque persone. Una di queste avrebbe concordato con Falcone alcuni scambi in tre degli episodi al vaglio delle autorità dittiva allo svolgimento della sua attività, Falcone avrebbe concordato gli «scambi» in tre degli episodi passati alsetaccio. Al momento, però, l’indagato, che verrà interrogato tra cinque giorni, non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Falcone è una faccia molto conosciuta tra i suoi colleghi, per il fatto che da anni ricopre cari- che importanti all’interno del Sap (Sindacato autonomo di polizia). Infatti, è stato vicesegretario provinciale del Sap per il territorio di Milano, mentre attualmente fa parte dell’organigramma dell’Api (l’Associazione dei poliziotti italiani che nel 2012 ha vinto un Ambrogino d’oro) ed è segretario regionale del Sap («Saputo dell’arresto lo abbiamo sospeso», ha spiegato Giorgio De Biasi, storico sindacalista del Sap). E venerdì sono stati proprio dai suoi colleghi, i poliziotti della nona sezione della Squadra Mobile, quella che indaga sui reati contro la pubblica amministrazione, ad arrestarlo. «L’indagine è stata fatta all’interno della questura, e questo dimostra che abbiamo la volontà e la capacità diperseguire questi comportamenti. Allo stesso tempo episodi di questo genere, pur se esiste la presunzione di innocenza, lasciano comunque una grande amarezza e un grande disagio», ha spiegato Antonio De Iesu, questore di Milano». © RIPRODUZIONE RISERVATA CRONACA __Domenica 23 ottobre 2016__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Da Palazzo Marino 5,3 milioni per rifare quattro punti critici della rete I tram di Milano vanno a passo d’uomo Rotaie vecchie e strade dissestate: da via Cenisio a piazza Cinque Giornate obbligo di frenata per motivi di sicurezza ::: MASSIMO COSTA DOPO DUE ANNI ■■■ In via Cenisio si va a singhiozzo. Dal cimitero Monumentale all’incrocio con via Messina si procede spediti: i binari nuovi sono un regalo della metropolitana M5 completata un paio di anni fa. Poi, appena parte il viale alberato che porta verso la periferia nord di Milano, compare il primo avvertimento: «Tram a passo d’uomo». I binari vecchi che corrono tra i due filari di alberi obbligano per motivi di sicurezza a procedere a una velocità ridotta. Qualche centinaio di metri e si riaccelera in prossimità di piazza Diocleziano. Breve tregua, perché si marcia ancora a rilento in prossimità di piazza Caneva e dello snodo infernale di piazza Firenze. La rete tranviaria milanese è ancora piena di «tratti lumaca». Negli ultimi 5 anni sono stati rifatti corso di Porta Vittoria e via Larga, mentre l’apertura della lilla ha consentito di rifare il trucco alle rotaie in lunghi tratti (come quello tra Garibaldi e il Monumentale); e anche il delicato segmento di via Mac Mahon, dove le radici degli alberi avevano messo a dura prova per anni la stabilità la tratta, è stato riaperto nel maggio scorso (dopo un investimento di sei milioni di euro). Eppure sono ancora molti i punti della rete milanese dove i tram devono rallentare. A volte per colpa deibinari vetusti, altre volte a causa del pavè dissestato, altre volte ancora per la situazione caotica della viabilità zeppa di cantieri che impone un Auto ko per il Seveso Cittadino risarcito da Palazzo Marino andamento lento per evitare problemi o aumentare il rischio di deragliamenti. I cartelli «a passo d’uomo» spuntano in centro, lungo corso Sempione, alla Bovisa, in piazza Cinque Giornate, in via Vittorio Veneto appena la linea 9 supera piazza Oberdan e siimmette nella corsia preferenziale verso Repubblica. La rete cittadina - recita la carta della mobilità di Atm si estende complessivamente per oltre 180 km: l’ultimo investimento del Comune in ordine di tempo riguarda lo stanziamento di 5,3 milioni di euro per il «rinnovamento straordinario di binari, scambi e diramazioni tranviarie» in quattro punti critici della città di Milano: il buco nero di via Cenisio,l’incrocio tra via Lazzaretto e viale Tunisia, lo snodo di piazza Cinque Giornate e il segmento di via degli Imbriani in corrispondenza di piazza Nigra. Il progetto esecutivo, redatto da «Atm-Servizi spa», è stato approvato da Palazzo Marino il 7 ottobre: dopo il via ai lavori serviranno - se- condo le previsionicontenute nella determina dirigenziale di Palazzo Marino - tre mesi di lavoro per lo snodo di Cinque Giornate, un mese a testa per gli altri tratti. Superati i disagi, i pendolari di superficie avranno un altro tassello rinnovato nel puzzle dei binari milanesi. «Sono ancora tantissimi i tratti dove i tram sono costretti ad andare a passo d’uomo per evitare incidenti» sottolinea il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, «questa giunta vive solo di annunci ma come la precedente latita nelle manutenzioni. Penso ai tratti del centro come via Cusani, a corso Vercelli o alla situazione critica di via Lamarmora, con il pavé sollevato in diversi punti». L’ultimo maxi-stanziamento in via Mac Mahon è arrivato al termine di un lungo confronto con i comitati di quartiere: inizialmente, il Comune aveva pensato a un progetto più economico che però prevedeva l’abbattimento degli alberi di via Mac Mahon. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’incidente di Brescia Travolti dalla motrice sui binari Un operaio morto, l’altro in coma ::: GIUSEPPE SPATOLA ■■■ Un grave incidente sul lavoro si è verificato nella notte tra venerdì e sabato in provincia di Brescia, lungo il tratto ferroviario tra Rodengo Saiano e Castegnato sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Intorno all’una e venti di notte un vagone carico di binari e traversine in legno da posare si è mosso improvvisamente investendo una motrice durante deilavori dimanutenzione programmata da tempo. Lo schianto è stato violentissimo e inevitabile. I tre operai che erano a bordo della motrice sono stati travolti dai binari che si sono sganciati dal vagone. Ad avere la peggio è stato un uomo di 34 anni deceduto sul colpo, mentre i colleghi sono stati trasportati agli Spedali Civili di Brescia dove uno dei due è tenuto in coma farmacologico da ieri mattina. La vittima è Nicola Franchini, operaio tecnico di Iseo e dipendente di Ferrovienord schiacciato dal carico che la motrice stava portando. Adesso la ricostruzione dell’incidente è al va- glio della Polfer mentre la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta con ilsostituto procuratore Carlo Pappalardo. Intanto Ferrovienord ha nominato una commissione diinchiesta per ricostruire le dinamiche ed eventuali responsabilità. «Nel corso della notte - si legge in una nota di Ferrovienord - al di fuori dell’ orario di svolgimento del servizio ferroviario, durante lavori di manutenzione programmata sulla linea Brescia-Iseo-Edolo, all’altezza del Comune di Rodengo Saiano, due mezzi utilizzati per la manutenzione, un carrello motore e un carro pianale, si sono scontrati accidentalmente. Nell’incidente ha perso la vita un dipendente di Ferrovienord mentre un altro operaio è rimasto ferito ed è ricoverato agli Spedali Civili di Brescia». Secondo le prime ricostruzioni «il carro pianale, sganciato dal carrello motore, si sarebbe mosso lungo il binario per cause in via di accertamento e ha urtato l’altro mezzo su cui si trovavano i due dipendenti di Ferrovienord». Ferrovienord, che gestisce la tratta, «ha nominato im- L’incidente nel tratto ferroviario tra Rodengo Saiano e Castegnato (Bs) [Ftg] mediatamente una commissione d’inchiesta interna di tre membri per verificare nel dettaglio le cause e le dinamiche di quanto accaduto». «Profondo cordoglio e massima vicinanza alla famiglia della persona deceduta» sono stati espressi dal presidente di Ferrovienord, Andrea Gibelli, che ha visitato l’operaio ricoverato in gravi condizioni agli Spedali Civili di Brescia.Cordoglio anche da Regione Lombardia: «Insieme al presidente Maroni e all’intera giunta regionale, desidero esprimere profonda vicinanza e rivol- gere le più sentite condoglianze alla famiglia del dipendete di Ferrovienord tragicamente deceduto mentre stava partecipando a dei lavori di manutenzione lungo la tratta ferroviaria BresciaIseo-Edolo», ha detto l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte. Il presidente di Ferrovienord ha promesso di fare immediatamente chiarezza su quanto accaduto, individuando le ragioni di una tragedia che oggi non sembra avere un perché. © RIPRODUZIONE RISERVATA A novembre del 2014 la sua auto, parcheggiata in viale Marche, era stata inondata da acqua e fando fuoriusciti dal fiume Seveso, uscito per l’ennesima volta nelle strade dopo una giornata di pioggia. Due anni dopo L. V. ha ottenuto dal Comune un risarcimento di 10.500 euro. La transazione è stata approvata dalla giunta Sala il 14 ottobre: il cittadino aveva fatto causa davanti al giudice civile nei confronti del Comune chiedendo un risarcimento di 21mila uro per coprire i danni subiti dal blocco della sua vettura ferma con l’acqua nel motore. Il Comune viene ritenuto responsabile «con riferimento agli obblighi di vigilanza e custodia posti in capo all’Ente proprietario della strada». Il giudice, nell’udienza di maggio 2016, ha invitato le parti a trovare un accordo in via conciliativa. E Palazzo Marino ha chiuso così la transazione per metà della somma richiesta. VIA CLERICI Cultura e senso civico Dibattito in scena al circolo Filologico Confronto su cultura e senso civico al Circolo Filologico di via Clerici. Nell’ambito della rassegna «Riaggregare la società: crescita personale e sviluppo delle comunità» - promossa dall’associazione «Il Laboratorio Delle Idee (LAB#Idee) ieri è andato in scena l’incontro tra tre importanti personalità del panorama culturale italiano come Andrée Ruth Shammah (fondatrice e direttore artistico del Teatro Parenti), Andrea Rurale (Presidente Fai Lombardia e docente di marketing dei beni culturali alla Bocconi) e Diego Fiorini (direttore artistico della Fondazione Cerretelli, tra i più apprezzati costumisti italiani e docente di costume di scena presso l'Accademia di Belle Arti di Genova ). Durante l’interessante tavola rotonda si è riflettuto sull’importanza dell’arte e della cultura come strumento di aggregazione. 36 __Domenica 23 ottobre 2016__ CRONACA __Domenica 23 ottobre 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Addio alla sede storica di Bruzzano dopo 50 anni CORSO BUENOS AIRES La carica dei protagonisti tv usciti dal liceo classico Omero («I prescelti di Dioniso», a suggerire la feconda creatività del gruppo); ha firmato numerosi articoli in passato per la pagina culturale del Giornale, apprezzati anche da Montanelli, e un romanzo divertente («Il ragazzo con la cetra»), nel quale immagina le vicissitudini di un aedo come Omero tra amori, sfarzo e intrighidelle cortiaristocratiche della Grecia arcaica. Prima hanno tentato di acquistare un cellulare in un negozio di telefonia, poi hanno provato con dei capi d’abbigliamento in un’altro negozio di corso Buenos Aires. Al momento del pagamento, però, la carta di credito ha dato messaggio di errore e non sono riusciti a portare a termine l’operazione. Due cileni di 18 e 24 anni sono stati arrestati dagli agenti dell’Unità reati predatori grazie alla segnalazione fatta dal primo commerciante sulla chat di Whatsapp che gli esercenti condividono con i vigili per segnalare eventuali anomalie. Dopo indagini presso le banche è stato rintracciato il proprietario della carta (che era stata bloccata), a cui è stato restituito anche il portafoglio, trovato nelle tasche di uno dei due sudamericani. Uno strumento, quello della chat di Whatsapp condivisa, che si è dimostrato utile in già più di un caso. «Questo strumento di comunicazione, nato nell’estate del 2014 per l’asse commerciale di Buenos Aires si è poi allargato ad altre aree della città visto che ha dato grandi risultati», ha spiegato il comandante dei vigili Antonio Barbato. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Da Signorini a Tonon, l’istituto è stato una fabbrica di concorrenti e opinionisti dei reality ::: segue dalla prima ARISTIDE MALNATI (...) alcuni tra i personaggi più curiosi legati a reality show nazionalpopolari. Ad iniziare da Alfonso Signorini, in primo luogo giornalista e scrittore, ma noto al grande pubblico quale opinionista acuto e dissacrante di parecchie edizioni dell'Isola dei Famosi e del Grande Fratello (compreso quello in versione VIP, attualmente in corso); per proseguire con Raffaello Tonon, icona surreale del trendy chic,il quale ha esordito nelpanorama mediatico con la Fattoria, reality un po’ trash, dal breve successo; concludendo con il sottoscritto, compagno di banco di Signorini all’Omero, naufrago dell’ultima edizione dell'Isola, che proprio a Simona Ventura e agli altri concorrenti ha «presentato» i classici greci e latini, mondi umani conosciuti sui banchi del Liceo di via del Volga, 4, a Bruzzano. Un «idem sentire» quello degli «omeridi» (tra gli allievi, anche l’attuale Assessore alla mobilità dem Marco Granelli e il consigliere comunale Pd Beatrice Uguccioni, entrambi in prima linea per allungare la sopravvivenza della scuola), che ::: IL CASO DECLINO Il liceo classico Omero, in via del Volga 4 a Bruzzano, rischia di chiudure i battenti dopo 50 anni a partire dal 2017 per carenza di iscrizioni GLI ALUNNI Alcuni tra i personaggi dei realuty show italiani si sono diplomati proprio all’«Omero». A partire da Alfonso Signorini, opinionista di Isola dei Famosi e Grande Fratello; Raffaello Tonon, icona del trendy chic alla Fattoria; Aristide Malnati, naufrago all’ultima edizione dell’Isola dell’Isola dove ha presentato i classici greci e latini L’edificio del liceo classico Omero di Bruzzano. Alcuni tra i suoi diplomati hanno partecipato a reality show televisivi [Ftg] I PROFESSORI Il motto del corpo docenti del liceo Omero è: «L’insegnamento diventa missione» va oltre un normale «cursus studiorum»:un modo di affrontare i classici, dialogando e vivendo simbolicamente al loro fianco, facendo con loro «cultura» (dal verbo latino «colo»:coltivare, vivere intimamente un’esperienza, ben oltre le pedisseque nozioni). Questo grazie a un gruppo di insegnanti motivati a formare, non certo abbrutiti dalla ripetitività, a cui spesso si associa l'esperienza scolastica.«L’insegnamento diventa missione»: questo è stato (ed è) il motto, forse inconscio, del corpo docenti dell’Omero: tra loro mi piace ricordare, senza far torto a tutti gli altri, Anna Maria Cerruti, figura dal pregante valore materno per i suoi allievi, prima ancora che ottima professoressa di lettere al Ginnasio; ed Ezio Savino, insuperabile studioso dei classici, che sapeva unire una cono- scenza filologica ed enciclopedica dei testi, che ben l’avrebbe fatto figurare a Oxford o ad Heidelberg, con la capacità letteraria approntarne la traduzione impeccabile in una lingua moderna e favorirne la divulgazione presso il grande pubblico: ci ha lasciato traduzioni lettissime di lirici greci, tragici, Aristofane, Platone, in edizioni tascabili; ha fondato una compagnia teatrale con allievi-attori La chat dei negozi fa arrestare due ladri di vestiti 38 CRONACA __Domenica 23 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati ■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 ■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 Domani ■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 ■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 ■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 ■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 ■ CAMBI - Via Cambini - zona 2 ■ TRECHI - Via Trechi - zona 9 ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 ■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 Martedì ■ GHINI - Via Ghini - zona 5 ■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 ■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 ■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 ■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 ■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 ■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 ■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6 ■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7 ■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 ■ VASARI - Via Vasari - zona 4 ::: le lettere ■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 ■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 ■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 ■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città - Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri - Lavori M4 Termine previsto: 31 dicembre 2017. Piazza Venticinque Aprile: fra Corso Garibaldi e Via Milazzo corsia chiusa al traffico causa lavori dalle 07:00 del 4 ottobre 2016 - Controviale - Termine previsto: 31 ottobre 2016 . Via Foppa: strada chiusa al traffico causa cantieri: Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi STAZIONE CENTRALE Lambrate senza pace Giochi e laboratori Il festival dei bimbi Maxi rissa tra immigrati Nel mio quartiere ormai i nomadi la fanno da padroni. Vanno e vengono per le strade, sopratutto in prossimità della stazione e della rotonda di via Rimembranze dove addirittura - è uscito sul vostro giornale - qualcuno smercia abiti. Insomma qualcuno ruba dai cassonetti della Caritas per rivendere. Ma non solo, perché chiedono l’elemosina e importunano i residenti. Senza contare che i furti sono in costante aumento. Nello scalo dismesso di via Saccardo, poi, c’è gente che ci dorme: sbandati, rom, extracomunitari. Cosa si aspetta a intervenire? Giuseppe L. e.mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano Piuma Café Society ELISEO MULTISALA ANTEO SPAZIOCINEMA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Neruda 11.00-15.30-17.50-20.15-22.30 Vip, mio fratello superuomo 11.00 Café Society 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 11.00 Qualcosa di nuovo 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Io, Daniel Blake 11.00-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Io, Daniel Blake 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 American Pastoral 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 La vita possibile 13.00 Café Society 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Domani 13.00 Quando hai 17 anni 15.30-20.10 La verità sta in cielo 17.50-22.30 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 13.00 Lettere da Berlino 15.30-17.50-20.20-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Pets - Vita da animali I Babysitter Café Society Neruda 15.15-17.30 19.40-21.30 15.00-17.30-19.40-21.30 15.00-17.10-19.20-21.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Indivisibili Frantz 15.10-19.15-21.15 17.10 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Neruda 15.30-17.50-20.10-22.30 BELTRADE Laurence Anyways Alla ricerca di Dory Il fiume ha sempre ragione La teoria svedese dell’amore Liberami Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 11.50-V.O.SOTT. 15.00 16.50 18.30-V.O.SOTT. 19.50 21.40-V.O.SOTT. CENTRALE MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 14.30-17.00-19.30-22.00-V.O.SOTT. 14.30-17.00 19.30-22.00 CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT. VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Abel - Il figlio del vento Bridget Jones’s Baby COLOSSEO 15.00-17.00 19.00-21.15 V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Inferno Pets - Vita da animali Café Society Io, Daniel Blake Qualcosa di nuovo Cicogne in missione Piuma DUCALE MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30 22.30 15.30-17.50-20.30-22.30 15.00-18.40-20.30-22.30 15.00-16.50-18.40 16.50-20.30-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Pets - Vita da animali I Babysitter Qualcosa di nuovo American Pastoral Café Society Io, Daniel Blake American Pastoral Lettere da Berlino GLORIA MULTISALA 15.30-17.50-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Pets - Vita da animali Café Society Alla ricerca di Dory Inferno L’era glaciale: In rotta di collisione MEXICO 15.45-17.40-19.50-11.00 21.45 14.00 15.00-17.30-19.55-22.15 11.00 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Caffè ODEON - THE SPACE CINEMA 15.10-17.15-19.20-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Inferno 13.10-16.10-19.10-22.10 Pets - Vita da animali 12.00-14.10-16.25 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 12.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.50-14.25-17.05-19.45-22.25 Cicogne in missione 12.40-14.55-17.15-19.30 Bridget Jones’s Baby 21.45 Pets - Vita da animali 12.30-14.40-17.00-19.20-21.50 Qualcosa di nuovo 12.20-14.40-17.20-19.40-22.00 Piuma 15.10-17.35-20.00 Mine 12.30-17.00-22.30 I Babysitter 12.40-15.05-17.30-19.55-22.20 Alla ricerca di Dory 12.15-14.35 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 19.30-21.55 Jack Reacher - Punto di non ritorno 21.00 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Io, Daniel Blake Frantz Inferno V.O. 15.00-17.30-19.30 21.30 15.15-17.30 19.40-21.30 15.15-17.30-19.40-21.30 15.00-17.10-19.20-21.30 Pets - Vita da animali Café Society Inferno Jack Reacher - Punto di non ritorno PALESTRINA 14.50-16.45-18.40 20.35-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 The Assassin Rara - Una strana famiglia Ma Loute PLINIUS MULTISALA 15.15 17.15-19.00 21.15 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Inferno American Pastoral Pets - Vita da animali Cicogne in missione Café Society Jack Reacher - Punto di non ritorno I Babysitter UCI CINEMAS BICOCCA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.00-17.00-19.00-21.00 15.30-17.30-19.30 21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Deepwater - Inferno sull’Oceano 22.40 Pay The Ghost 20.30 Pets - Vita da animali 10.25-13.30-16.00-18.15 Inferno 10.40-14.20-17.05-19.50-22.35 Cicogne in missione 10.35-13.00-14.25-16.40-19.35 Inferno 21.55 I Babysitter 10.45-15.15-17.35-20.00 Pets - Vita da animali 22.15 Jack Reacher - Punto di non ritorno 10.50-14.20-17.05-19.50 Piuma 22.30 American Pastoral 14.50-17.20 Caffé Society 20.15 Cicogne in missione 11.15 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 22.30 Mine 14.35-17.30-20.00-22.25 Qualcosa di nuovo 17.45-20.05-22.20 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.30-20.10 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.00-15.10 Alla ricerca di Dory 10.50-12.30-14.25-15.10-16.50-17.30 American Pastoral 19.55-22.20 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 22.40 Jack Reacher - Punto di non ritorno 12.20 Piuma 15.00-17.30-20.00 Deepwater - Inferno sull’Oceano 16.55 Mata Hari 14.40-21.45 Neruda 19.20 Cicogne in missione 12.50-15.10-17.20-18.10 Jack Reacher - Punto di non ritorno V.O. 20.15 Pay The Ghost 22.45 I Babysitter 12.40-21.45-22.40 Lettere da Berlino 19.25 Inferno 12.20-15.00-15.30-18.05-21.00 Qualcosa di nuovo 15.20 Pets - Vita da animali 14.20-16.40-19.00 Pets - Vita da animali 11.10-15.35-17.55-20.10 Bridget Jones’s Baby 22.00 Jack Reacher - Punto di non ritorno 12.30-19.10-21.20-22.35 UCI CINEMAS CERTOSA p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Badd Moms - Mamme Mollto Cattive 22.40 Cicogne in missione 11.00-14.00 Pets - Vita da animali 11.40-15.20-16.10-17.30-19.40 American Pastoral 20.10-22.40 Inferno 11.30-14.50-17.30-22.35 Inferno 14.10-17.00-20.00-21.45 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.10 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.40-20.00 Bridget Jones’s Baby 22.20 Piuma 11.10-15.20-18.20-20.30 Cicogne in missione 11.10-15.30-17.40-20.10 Mine 22.20 Inferno 19.30 Pets - Vita da animali 11.10-14.30-17.00-22.15 BELLINZAGO LOMBARDO C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE Cicogne in missione 11.10-11.35-15.00 Inferno 14.15-17.00-19.50-22.15-22.35 Pets - Vita da animali 11.00-14.40-15.10-17.30-19.40 Alla ricerca di Dory 14.50 Inferno 19.35 Pets - Vita da animali 11.30-17.10-22.15 Alla ricerca di Dory 11.20 American Pastoral 17.00-19.40 Cicogne in missione 16.20-18.25 I Babysitter 14.15-20.30-22.40 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.00 Cicogne in missione 19.45 I Babysitter 17.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno 14.40-17.10-20.00-22.40 Qualcosa di nuovo 22.20 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.15-22.30 Piuma 14.45-22.20 Qualcosa di nuovo 20.10 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA Indro - L’uomo che scriveva sull’acqua 15.00 The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil 17.00 Caffè 19.00 Fiamma d’amore 21.15-V.O.SOTT. CINEWANTED Mr. Gaga Jheronimus Bosch - Unto dal diavolo Inferno 13.00-16.15-19.15-22.15 Cicogne in missione 11.30-14.10-16.40-19.10 Bridget Jones’s Baby 21.40 Pets - Vita da animali 11.35-14.00-16.25-18.50-21.15 Qualcosa di nuovo 11.45-14.15-16.50-19.20-22.05 American Pastoral 11.50-14.25-19.45-22.25 Mine 17.05 Cicogne in missione 15.00-17.20 Inferno 11.55-19.40-22.30 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.40-15.30-18.25-21.20 Piuma 12.15-14.30-17.00-19.30-22.05 I Babysitter 12.00-14.40-17.00-19.20-21.30 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 11.45-14.15-16.50-19.35-22.10 Pets - Vita da animali 14.50-17.20 Alla ricerca di Dory 12.00-19.50 Mine 22.20 MELZO ARCADIA MULTIPLEX I Babysitter Cicogne in missione Qualcosa di nuovo Jack Reacher - Punto di non ritorno Pets - Vita da animali Inferno | Atmos 15.20-17.50-20.30-22.30 15.00-17.10-20.20 22.25 15.10-17.40-19.50-22.20 15.30-17.30-19.50-22.10 14.50-17.20-21.00 PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643 19.00-V.O.SOTT. 21.00 HINTERLAND UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 I Babysitter 11.10-15.20-17.40-20.10-22.20 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.30-14.40-17.20-20.00-22.35 Alla ricerca di Dory 11.10-15.20 Mine 17.45 Qualcosa di nuovo 20.10-22.20 ARCADIA Bad Moms - Mamme Molto Cattive 20.30-22.50 Jack Reacher - Punto di non ritorno 14.40-17.20-20.00-22.30 Cicogne in missione 15.00-16.00-17.10-19.55 Pets - Vita da animali 14.10-15.20-16.15-17.30-18.20-20.10-22.15 Inferno 14.20-17.00-19.50-21.10-22.20 Alla ricerca di Dory 15.30-18.10 Qualcosa di nuovo 18.00-21.00 American Pastoral 15.10-17.40-20.05-22.25 I Babysitter 15.40-17.50-20.20-22.40 Piuma 14.50-17.15-20.15-22.35 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Halloween a tavola con Sonia Peronaci SPORT Ricominciano oggi gli allenamenti di preparazione alla Stramilano 2017, la gara podistica dedicata agli appassionati provenienti da tutto il mondo che siterrà domenica 19 marzo. Stramilano Training si rivolge ai runners più o meno esperti che, guidati dallo staff tecnico dell’Atletica Stramilano, potranno prepararsi alle gare in programma: la Stramilano 10 km e la mezza maratona della Stramilano Agonistica Internazionale. Il ritrovo è ogni domenica mattina alle ore 09.15, con inizio alle 09.45, presso il Gazebo Stramilano di via Cancano al Parco delle Cave perun’ora e mezza diallenamento. Per i non tesserati Fidal serve un certificato medico. Oggi, ore 9,15 Quota: 25 euro VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 ASSAGO Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) Via agli allenamenti per la Stramilano EVENTO Oggi al Museo della Scienza e della Tecnologia di via San Vittore va in scena la seconda giornata di «UovoKids», il primo festival in Italia dedicato alla creatività contemporanea per bambini e famiglie.Uovo e ilMuseo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, partner e coideatore dell'iniziativa, commissionano ogni anno progetti che coinvolgono alcuni dei più interessanti designer, musicisti, scrittor e artisti nel panorama della creatività contemporanea italiana. Tanti laboratori e iniziative dedicate ai più piccoli. L’ingresso è compreso nel biglietto dle museo. Per le attività a numero chiuso prenotazione gratuita in loco alle ore 14 e alle 10. Dettagli e info aggiornate sul sito del festival uovokids.it. Oggi, 10-18, Museo della Scienza e della Tecnologia Mentre il sempre sorridente sindaco Sala si dà un sette come voto per i primi quattro mesi da sindaco di Milano (voleva darsi un nove ma per non sembrare superbo si è fermato al sette), Milano ogni giorno piomba sempre più nel degrado. Leggiamo dlale cronache i soliti scippi, furti, violenze e liti tra ubriachi, accoltellamenti, occupazioni,migrantiche ormaisfuggono ad ogni controllo, droga, eccetera eccetera. Qualche pomeriggio fa una maxi zuffa nel piazzale antistante la stazione Centrale, gente che usciva o entrava in stazione, passanti inermi ad assistere decine di extracomunitari che si rincorrevano in una maxi zuffa. Non si è capito cosa abbia scatenato la violenza, ma perché sorprendersi? Cosa farà l’amministrazione comunale? Sala telefonerà all’amico Renzi che è stato in gita da Obama? Una telefonata ad Angelino Alfano? Continuerà a sorridere? Alcune zone di Milano sembrano fuori controllo, e in quei quartieri non sembrano proprio un modello da esportare. Daniela Portaluppi e.maill MILANO Termine lavori: fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra Via Montevideo e Viale Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza: fra Via Scoglio di Quarto e Via Conchetta divieto di transito fino alle 03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico difficoltoso in: Largo Isarco Altezza Via Lorenzini: lavori - Possibili rallentamenti - Termine lavori previsto: 5 aprile 2017. Via Marco d'Agrate, Via Quaranta: restringimento di carreggiata causa lavori sulle condutture d'acqua - Termine: 30 ottobre 2016. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO p.za Fontana, 6; v. S. Giovanni sul Muro, 7/9; v. Senato, 2; c.so Genova, 23; c.so Venezia, 14. ■ NORD v. Ungaretti, 12; v. Bovisasca, 173; Stazione F.S. Garibaldi; v. Pellegrino Rossi, 44; v.le Suzzani, 239; v. Melchiorre Gioia, 135. ■ SUD v. Piacenza, 24; v. Ripamonti, 108; v.le Tibaldi, 50; v. F.lli Fraschini, 8. ■ EST c.so Buenos Aires, 70 ang. Piccinni; v.le Monza, 325; v. Padova, 109; v. Rombon, 29; v.le Abruzzi, 4; p.le Susa, 6; p.za Cinque Giornate, 6; p.le Cuoco, 4. ■ OVEST v. Washington, 74; v. Barzilai, 1 ang. p.za Frattini; v. Saint Bon, 2; v. R. Sanzio, 2/a; v. Civitali, 41; v. Quarenghi 40/1; v. Alcuino, 18; v. Signorelli, 1 ang. Paolo Sarpi. ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. ILLEGALITÀ E OCCUPAZIONI Farmacie LE GIRAFFE Jack Reacher - Punto di non ritorno 10.50-13.50-16.20-18.50-21.15 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 10.50-14.20-16.30-18.40-20.45-22.50 Piuma 10.40-14.15-16.20-18.30-20.40-22.45 Cicogne in missione 11.40-14.40-16.40-18.40-20.40-22.40 Inferno 10.50-15.00-17.40-20.20-22.45 Pets - Vita da animali 15.30-17.30-19.30 Pay The Ghost 11.00-21.30 Alla ricerca di Dory 10.40-14.20-16.30 Bridget Jones’s Baby 19.00-21.15 I Babysitter 11.20-15.00-17.00-18.50-20.40-22.30 Deepwater - Inferno sull’Oceano 10.50-15.00-17.10-19.15-21.20 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.00 CUCINA Come trasformare gli ingredienti di stagione, a partire dalla zucca, in piatti originali, dolci e salati, in perfetto stile Halloween. I trucchi per fare una gran bella figura con amici e parenti, li svelerà mercoledì 26 ottobre Sonia Peronaci, l’esperta di cucina che, dopo aver fondato e portato al successo il sito Giallo Zafferano, si dedica ora al sito che porta il suo nome. Al termine dello showcooking gli ospiti-apprendistipotranno intrattenersi con un light dinner e bere un caffè offerto da De’Longhi con le macchine superautomatiche. La partecipazione al corso è gratuita ed essendo riservata ad un numero limitato di persone, si consiglia la prenotazione collegandosi alsito store.delonghigroup. com. Mercoledì 26 ottobre De Longhi Store, Milano Mine Pets - Vita da animali American Pastoral Inferno PIOLTELLO 15.30-17.30-19.30-21.30-23.40 11.30-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 11.00-14.45-17.00-19.10-21.20 11.00-14.00-16.40-19.10-21.40 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Alla ricerca di Dory 11.00-14.20 Mine 17.00-22.40 Qualcosa di nuovo 11.10-15.10-17.30-19.50-22.10 Inferno 11.10-19.10-22.00 Inferno | Imax 11.00-14.15-15.00-16.50-18.00-21.00 Pets - Vita da animali 11.00-15.00-17.30-19.50-22.10 Bridget Jones’s Baby 19.50-22.00 Cicogne in missione 11.05-15.00-17.30-19.45 Inferno 14.10-17.00-19.45-22.30 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.00 Pay The Ghost 11.15-20.00-22.20 Pets - Vita da animali 14.35-17.00 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 11.15-14.45-17.15-19.45-22.15 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.00-14.10-17.00-19.45-22.30 I Babysitter 11.10-14.00-17.30-20.00-22.20 Piuma 11.00-14.40-17.15-19.40-22.10 American Pastoral 11.10-14.50-17.25-20.00-22.35 Cicogne in missione 14.30-17.00 Mata Hari 11.10-19.50-22.10 ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Jack Reacher - Punto di non ritorno Alla ricerca di Dory Mine Pets - Vita da animali Jack Reacher - Punto di non ritorno Cicogne in missione I Babysitter Pay The Ghost Qualcosa di nuovo Bad Moms - Mamme Molto Cattive Piuma American Pastoral Inferno Cicogne in missione Pets - Vita da animali Inferno SAN GIULIANO MILANESE 15.40-18.30-21.20 14.15-16.45 19.20-21.50 15.00-17.20-19.40 22.10 16.15-18.25-21.00 15.20-17.25-19.35-21.50 15.10-17.30-19.55-22.20 14.55-17.10-19.45-22.05 16.40-19.15-21.45 15.15-17.35-20.00-22.25 16.10-19.00-21.40 19.30-22.15 15.05-17.15 14.00-16.20-18.50-21.15 15.50-18.40-21.30 MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Jack Reacher - Punto di non ritorno Cicogne in missione Qualcosa di nuovo I Babysitter Inferno Pets - Vita da animali SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 14.30-17.00-19.40-22.10 15.00-17.20-19.55 22.10 14.55-17.15-20.05-22.10 14.40-17.10-19.40-22.10 14.50-17.10-20.00-22.10 SKYLINE MULTIPLEX Abel - Il figlio del vento 11.15-15.30 American Pastoral 17.30-20.00-22.30 L’era glaciale: In rotta di collisione 11.15-14.10-16.15 Qualcosa di nuovo 18.15-20.15-22.20 Piuma 11.15-14.00-16.10-18.15-20.20-22.30 Pets - Vita da animali 15.40-17.40-19.40 Cicogne in missione 11.15-14.10-16.05-18.05-20.05 Inferno 15.30-18.30-21.30-22.00 Alla ricerca di Dory 11.15-15.30-17.45-20.00 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 22.40 Pets - Vita da animali 11.15-14.30-16.30 I Babysitter 18.30-20.30-22.35 Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.15-15.00-17.30-20.00-22.30 Inferno | Imax 11.15-15.00-17.30-20.00-22.30 CRONACA __Domenica 23 ottobre 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Dal 16 novembre la rassegna Usa in città LA «VIA LATTEA» Apre la mostra Nba Ora Sala trovi una sede al museo dell’OIimpia Cinema e arte nel viaggio urbano tra Italia e Svizzera A Porta Nuova l’esposizione multimediale sul basket americano Intanto i cimeli delle Scarpette Rosse attendono uno spazio ::: ALESSANDRO USAI ■■■ Beppe Sala è uno che ama le sfide. Chissà come risponderà a quella lanciata su un campetto da basket da Massimiliano Finazzer Flory. L’ex assessore alla cultura questa volta indossa la maglia di Art director per la Nba e riporta a Milano dal 16 novembre al 4 dicembre la mostra multimediale interamente dedicata alla basket professionistico americano. Il luogo è quello del Samsung District in via Mike Bongiorno 9 (zona Porta Nuova) con ingresso gratuito dalle ore 12 alle ore 20. Se da un lato Sala ha inaugurato recentemente un campetto in zona Famagosta grazie alla eredità di Expo firmata Coca Cola, Finazzer va a canestro con la mostra digitale divisa in tematiche.Ci saranno immagini e video dei Chicago Bulls di Michael Jordan del 1996 in un parallelo con gli attuali Golden State Warriors di Steph Curry. E GALLERIA DIGITALE E SOGNO MILANESE A sinistra maglie Nba in mostra l’anno scorso, sopra Beppe Sala all’inaugurazione del campo di Famagosta [Ftg] poi omaggio a Kobe Bryant e agli italiani che oggi giocano in Nba come Danilo Gallinari, Marco Belinelli e a quelli come Andrea Bargnani e Gigi Datome che sono appena rientrati sui parquet europei. «Il basket come uno spettacolo raccontato con un film in dieci episodi attraverso videoinstallazioni -dichiara Finazzer Flory- per celebrare una storia di etica e professionalità di quaran’annidalla nascita dell’NBA ad oggi. Da Julius Erving all'iconica stoppata di LeBron James.Voci, immagini e musica tra frammenti di cinema e montaggi di azioni così mai viste». Ottimo schema. Tutti i contenuti della mostra provengono dagli archivi ufficiali Nba. Beppe Sala ha però altri progetti da poter mettere in campo e cer- care di stoppare l’azione di Finazzer. Come quello del museo del basket che il sindaco ha messo in cantiere dopo aver scritto questa estate a Sandro Gamba che aveva lanciato un appello attraverso le colonne di Libero. L'obiettivo è raccogliere i cimeli storicisoprattutto della gloriosa storia dell'Olimpia Milano. Dalle celebri scarpette rosse alle magliette che negli anni hanno alimentato la leggenda della squadra milanese. E poi palloni, stemmi, immagini, video e tute che mettono Milano al centro della pallacanestro italiana e internazionale. Una sfida tra tradizione ed era digitale. «Il tiro che ho fatto al campetto di Famagosta non è andato dentro» precisa il sindaco, «e anche sullo stile posso migliorare». Ne siamo certi. Ma la passione è quella giusta. Il museo del basket vale più di un tiro da 3 punti. Basta solo trovare il luogo adatto dove allestirlo. E rispondere alla sfida di Finazzer Flory che dell’Olimpia Milano è un tifoso in prima fila. La partita è appena cominciata. © RIPRODUZIONE RISERVATA Se avete visto i film di Kubrick, da Eyes Wide Shut a Shining a 2001: Odissea nello spazio, conoscerete la sua musica anche se non vi ricordate il suo nome. A Gyorgy Ligeti, uno dei compositori più geniali del ventesimo secolo, è dedicata la tredicesima edizione della «Via Lattea», a dieci anni dalla sua morte. L’ormai consueto pellegrinaggio culturale, artistico ed ecologico, ideato dal compositore Mario Pagliarani e prodotto dal Teatro del Tempo di Vacallo (Ticino), quest’ anno cambia forma. Non più boschi e montagne, ma città e architettura, sempre con la musica come protagonista principale. Il percorso a tappe (i Movimenti), che ha già toccato Milano e Mendrisio per le anteprime, attraverserà Bellinzona (oggi) e Lugano (11-12-13 novembre). Oggi ci sarà il primo Movimento, mentre l’11 novembre sarà al volta del Kubrick Party, il 12 e il 13 si concluderà con l’Intermezzo e il secondo Movimento. Per la prima volta la musica di Ligeti risuonerà in alcuni dei luoghi più significativi dell’architettura ticinese. «Per me Ligeti è un modello etico ed estetico», ha spiegato Pagliarani. __Domenica 23 ottobre 2016__