Libero - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016

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Libero - 23 Ottobre 2016 - 23-10-2016
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Domenica 23 ottobre 2016
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
ANNO LI NUMERO 293 EURO 1,50*
RENZI: VOGLIO CAMBIARE L’EUROPA
ESAGERATO
Caro ministro,
sia Gentiloni:
si faccia da parte
di VITTORIO FELTRI
Il ministro degli esteri Gentiloni non è né simpatico né
antipatico. È inutile e talvolta
dannoso. Quando Renzi e
Napolitano lo misero alla Farnesina restammo a bocca
aperta. Come mai hanno
scelto costui? Non siamo stati capaci di darci una risposta
se non questa: deve essere
un tipo ubbidiente.
Ma alla luce di quello che è
accaduto recentemente abbiamocapito che è solo
uno
sprovveduto. Ne ha
combinata
una grossa,
ma talmente grossa,
da risultare
incomprensibile.
Tutti sanno che Gerusalemme è il crocevia di tre religioni: ebraica, musulmana e
cristiana. Lo è diventata negli
anni, ma in origine la città
era soltanto del popolo di
Israele, cioè di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo.Il muro del pianto è il luogo dove i sopravvissuti della
Shoah offrono e scrivono i loro desideri a Jahvè, che è poi
il nome di Dio secondo la tradizione.
Nonostante questa sia la realtà, negli anni (...)
Il premier vede il sondaggio
secondo cui i più incerti
sono gli anti-Ue e lancia
un super spot: fatemi vincere
e metterò in riga pure la Ue
FINANZIARIA
Condono su Iva e multe
Mattarella dà il via libera
di F. DE DOMINICIS a pagina 7
di FAUSTO CARIOTI
L’Europa fa schifo? Un Sì al referendum la cambierà. Vedete sui
volti troppo odio, troppa intolleranza? Spariranno, assieme al
vecchio testo della Costituzione.
L’ultima promessa è l’avvento di
un mondo migliore, nelle istituzioni e nei cuori delle persone, e
Matteo Renzi se la gioca nel suo
tour in Sicilia, terra nella quale
problemi più banali e concreti da
risolvere non mancherebbero, a
partire da una disoccupazione
giovanile al 56%. (...)
Inutile se non dannoso
segue a pagina 9
Ai nonni la stessa tutela dei bimbi. Giovani: il 67% sta con mamma
È reato abbandonare i genitori anziani
Scoppia il caso D’Alema: vota Sì chi è vecchio e non capisce. Il Pd lo attacca: ti credi giovane?
segue a pagina 2
Non c’è Paragone
Ci basterebbe capire
le idee di Matteo
per curare l’economia
di GIANLUIGI PARAGONE
«Il fiscal compact deve saltare».Non so se Matteo Renzi abbia davvero pronunciato questa frase ai suoi eurodeputati.
Potrebbe starci nel senso che
ormai il suo dado contro Bruxelles lo ha gettato e sa che
non può tornare indietro. Renzi ha mille difetti ma non gli
manca certo ilfiuto politico; così ha ben chiaro che morire
per l’Europa è la cosa più stupida che si possa fare. Renzi sta
traslocando (...)
segue a pagina 3
Da mercoledì 26 ottobre con
D
* Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00.
di FRANCESCO SPECCHIA
«I vecchi subiscon le ingiurie degli anni/non sanno distinguere il
vero dai sogni/i vecchi non sanno, nel loro pensiero/ distinguer
nei sogni il falso dal vero...», cantava Francesco Guccini. (...)
segue a pagina 13
PAOLO EMILIO RUSSO
a pagina 4
Con Corona, Briatore e re Vittorio Emanuele
Sgarbi riapre il processo Vallettopoli
di FRANCO BECHIS
Più che un processo, rischia di
diventare un grandissimo
show. Ed era presumibile, visto che per l’ennesima volta alla sbarra ci sarà Vittorio Sgarbi,
il critico d’arte che raramente
tiene a freno la lingua. Ancora
una volta è imputato per diffamazione, per una grandinata
di parole che sette anni fa aveva investito (...)
segue a pagina 11
Young Pope doppia gli ascolti di Gomorra
Perché il Papa scorretto di Sky
ha più seguaci di Bergoglio
di RENATO FARINA
Si ha un bel dire che siamo tutti indifferenti, che la
Chiesa non conta più niente. Ma c’è qualcosa di
quell’antica baracca che desta attenzione persino
più del crimine, del sesso e della gastronomia. Incredibile, vero? Prima di domandarci il perché, qualche
numero. The young pope (Il papa giovane) di Paolo
Sorrentino ha stabilito un primato per l’esordio di
una serie televisiva sulla tv a pagamento: (...)
segue a pagina 25
I 1OO CAPOLAVORI DEL
IN 5CD
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i guai del governo
NOI E LORO In Sicilia il leader dem fa leva sull’orgoglio
locale: «I burocrati aprono la bocca, voi le porte». E poi:
«Ogni anno diamo 20 miliardi e ne riceviamo 12»
COMITATO PER IL SÌ
Il Rottamatore
arruola Montanelli
«Voleva le riforme»
Matteo Renzi l’ha detto:
la battaglia per il Sì si vince conquistando i voti
del centrodestra. E nel
tentativo di convincere
gli elettori di Berlusconi
e C, il premier prova ad
arruolare un monumento dei liberali: Indro Montanelli. «Lui voleva le riforme», scrive il Comitato per il Sì sul sito www.
bastaunsi.it. E ripropone
un’intervista rilasciata
nel 1999 dal fondatore de
Il Giornale.
«Le parole di Indro Montanelli sulla Costituzione
sono di una sconcertante
attualità», scrivono sul sito. E «alla domanda se
fosse giusto riscrivere la
Costituzione, Montanelli
rispondeva chiaramente: “Ma certo che è giusto! Deve essere riscritta
secondo criteri logici,
non criteri illogici. Tutte
le volte che si diceva di restituire potere all’esecutivo, e mettere il governo
nelle condizioni di governare si veniva tacciati di
essere fascisti. Con questo ricatto abbiamo fatto
le più grosse scempiaggini che si potesse immaginare”».
In realtà, l’intervista non
presenta alcun elemento
che possa indurre a pensare che Montanelli
avrebbe apprezzato la riforma di Renzi. Il grande
Indro, infatti, si limita a
sottolineare che la Costituzione mostra i suoi anni anche a causa di alcuni errori commessi dai
padri costituenti. «Ci furono errori, eccome», diceva nel 1999 il giornalista. Il primo errore spiegava «fu la ripartizione
dei lavori. La Costituente
era formata da 600 membri, eletti. Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, e allora i lavori furono devoluti ad una Commissione, che venne chiamata
la “Commissione dei 75”
con i membri della Costituente incaricati, per le
loro competenze specifiche, di redigere il testo.
Anche 75 erano troppi, e
allora vennero frazionati
in
sottocommissioni,
ognuna delle quali lavorò per conto suo, senza
piano d’insieme. Non fu
un vero lavoro collettivo». Alla fine la Carta fu
montata unendo i pezzi
«ma le giunture non coincidono con le giunture di
altri pezzi», spiegava Indro. Tuttavia «fu lasciata
così com’era, perché nessuno volle rinunciare al
proprio elaborato. Tipico degli italiani».
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RENZI ESAGERA
«Dovete votare Sì per cambiare l’Europa»
Il premier prova a convincere gli euroscettici: «Se passa il referendum anche la Ue dovrà riformarsi»
::: segue dalla prima
FAUSTO CARIOTI
(...) Deride gli avversari che
estremizzano il significato
del voto, il premier, ma poi
non si fa problemi ad abusare delle loro stesse armi: se
vinciamo noi sarà il paradiso, se la spuntano gli altri si
apriranno le porte l’inferno.
L’angolo di Eden che ieri
ha mostrato sul catalogo è
grande quanto l’intero conti-
nente: «La riforma costituzionale è il punto di partenza per dire in Europa e nel
mondo che l’Italia è più
semplice. Mi servirà a dire
che anche in Europa servono le riforme strutturali».Come tutti i sogni che i politici
generosamente distribuiscono agli elettori nell’imminenza diun voto,anche questo è figlio del marketing,
cioè dei sondaggi. Uno, in
particolare:quello sull’Euro-
::: ELISA CALESSI
■■■ C’è nel Paese un sentimento di
ostilità al governo e al premier che è crescente e sta pesando anche sul referendum. Motivato da ragioni diverse e con
retroterra politici differenti. Fisiologico,
dopo due anni di governo. Ma c’è. Si è
visto, sia pure in numeri ridotti, al corteo dei sindacati di base e della sinistra
radicale che ieri ha attraversato Roma,
sventolando bandiere rosse e cartelli
polemici contro il premier. Una coreografia molto “personalizzata”, che ricordava le piazze contro il Cav. E anche
ieri in Sicilia il presidente del Consiglio
è stato spesso accolto da contestazioni.
Renzine è consapevole. «Ci sono persone che mi detestano, non mi sopportano»,ha detto ieri,«ma è normale, è fisiologico. A questi voglio dire che nella
scheda del referendum non c’è scritto
“Renzi mi sta simpatico o antipatico” o
se sono ingrassato, c’è un voto che segnerà l’Italia per i prossimi anni». Ma
correggere questa motivazione al voto,
così radicata in molti elettori anche di
orientamenti politici diversi, è complicato. L’altro problema che angoscia il
pa realizzato dalla Demos
di Ilvo Diamanti un mese fa.
Dice che gli italiani, un tempo euroentusiasti, oggi sono
i più delusi dall’Unione europea, la quale ormai ha la
fiducia solo del 27% dei nostri connazionali (dieci anni
fa questa percentuale era
doppia). E tra i più disgustati ci sono proprio gli elettori
indecisi. Quelli sganciati dai
partiti, dai quali dipenderà
anche l’esito del referen-
dum: tra questi “cani sciolti”, la fiducia nella Ue scende al 21%. È soprattutto a costoro che Renzi si rivolge
quando dice che per riformare l’Europa bisogna votare sì al suo referendum (all’altra categoria che vuole
portare dalla sua parte, quella degli elettori di centrodestra, provvede invece annunciando l’«abolizione» di
Equitalia).
La Ue è ormai il Nemico e
Il capo del governo ai siciliani: «Vi porto il G7»
I timori di Matteo: tanti mi odiano
E va in tour per riconquistare il Sud
premier è il Sud. Ieri un sondaggio Ipsos pubblicato dal Corriere della Sera
dava il No in vantaggio di 8 punti. Questo, come quelli in mano al premier,
conferma che il grande buco nero, in
vista del referendum costituzionale, è il
Mezzogiorno. È lì che il No è avanti.
Mentre il Sì vince al Nord, in particolare nel Nord-Ovest. Secondo le analisi in
mano al premier, però, la media finale
premia ancora il Sì. E questo perché,
spiegano i collaboratori di Renzi, «il
Nord è più popolato del Sud, quindi
elettoralmente conta dipiù», senza contare che «il tasso di partecipazione al
Nord è più alto che al Sud».
Il nodo, però, c’è. Per questo Renzi
ha deciso di lanciare una vera e propria
offensiva al Sud da qui al 4 dicembre.
Ha cominciato ieri con un tour in Sicilia: è stato a Palermo, Trapani, Messina, Taormina. Ma nei prossimi giorni
scenderanno nell’isola, per partecipare
a iniziative a favore delSì, ministri e dirigenti del Pd. Sempre affiancati dai sindaci, una rete su cui il premier fa molto
affidamento. In ogni tappa ha insistito
sulle misure in arrivo sul piano economico per migliorare la situazione. Il No
di questa parte del Paese, infatti, nasce
dallo scontento per il lavoro che non
c’è, per un’arretratezza su tutti i fronti.
«Nella legge di stabilità ci sarà di nuovo
la possibilità di sgravi per assunzioni»,
ha detto Palermo. E ha assicurato che
gli incentivi per il Jobs Act «torneranno
in tutte le regioni del Sud e solo nelle
regioni del Sud». Altra mossa di attenzione a questa terra è la decisione di
tenere a Taormina il G7. Una scelta che
Renzi stesso,presentando proprio a Taormina il logo del vertice, ha definito
«una gigantesca operazione sul brand
Sicilia». Che punta a effetti economici,
pur di attaccarla dal lembo
estremo del continente il fiorentino Renzi s’improvvisa
fomentatore dell'orgoglio siciliano. A Trapani contrappone la nobiltà degli isolani
all’ottusità dei funzionari di
Bruxelles: «I burocrati in Europa aprono la bocca, ma
non le porte. Voi invece le
avete aperte. Voi dimostrate
cos’è la parola civiltà». A Taormina ricorda che il nostro
Paese è un contribuente net-
perché «senza una buona storia da raccontare la Sicilia continuerà ad avere
un quinto dei turisti delle Baleari e delle
Canarie». Ha poi ammesso di non essere «per niente soddisfatto delle cose fatte in questi due anni,certo sono contento per le cose fatte, ma ancora c’è tanta
gente che non ce la». Infine, ha ripetuto
in grande stile l’attacco all’Europa dei
burocrati e delle regole che non tengono conto delle persone,tema particolarmente sentito al Sud.
L’altra arma su cui punta è valorizzare il centrodestra orientato per il sì. Tra i
collaboratori del premier, ad esempio,
si parla di un «modello Lucca». Qui, infatti, l’ex presidente del Senato Marcello Pera, tra i fondatori di Fi, l’ultimo sindaco azzurro di Lucca, Pietro Fazzi, oltre che l’ex consigliere regionale di Fi
Maurizio Dinelli, hanno promosso dei
«comitati liberali per il sì». E proprio a
Lucca, ieri, ilrenziano doc Andrea Marcucci ha fatto un’iniziativa con Pierferdinando Casini. Dai sondaggi, infatti, risulta che il grosso degli incerti è in questo elettorato. Il problema è motivarlo a
sufficienza da portarlo ai seggi.
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DELUSI Ormai solo il 27% dei nostri connazionali hanno
fiducia nelle istituzioni continentali. E vi più delusi sono
anche i più indecisi sul referendum. Su questi punta Renzi
i guai del governo
PAROLE E FATTI
Ci basterebbe una finanziaria
che rilanci davvero l’economia
Se davvero il premier vuole rompere con la Ue, lo faccia per varare un pacchetto
di misure alternative a quelle imposte da Bruxelles. Capaci di far ripartire il Paese
::: segue dalla prima
GIANLUIGI PARAGONE
Il premier Matteo
Renzi ieri in visita
a Trapani nel suo
viaggio elettorale a
favore del Sì
[LaPresse]
to delle istituzioni europee:
«Ognianno diamo 20 miliardi all’Ue e ne riceviamo 12».
A Palermo, dove inaugura
l’anno accademico, ammette che «l’università è stato il
luogo nel quale si è tagliato
nel modo più dissennato»,
ma la responsabilità principale, ovviamente, la scarica
su Bruxelles: «Con la cultura
dell’austerity l’Europa ha fatto danni soprattutto a se
stessa». Concetto, questo,
che il premier si prepara a
ripetere ogni giorno, da qui
al voto, soprattutto se dalla
Commissione gli arriverà la
lettera con si chiederà a lui e
al ministro dell’Economia,
Pier Carlo Padoan, di fornire chiarimenti sui contenuti
della manovra.
E da ovunque parta, è
sempre a quel Sì sulla scheda, medicina di tutti i mali,
che finisce per approdare. Il
problema dell’Italia e della
Sicilia è che «hanno un potenziale enorme, ma manca
l’autostima. Si tende a mettere in luce solo le cose che
non vanno», dice alla platea. Ma la salvezza è vicina,
perché il nuovo assetto istituzionale guarirà da questa
e da altre malattie: «La riforma ci serve non solo per ridurre i costi dei politici, ma
per avere un Paese più agile,
più snello, che non soffre di
scarsa autostima, senza
odio e intolleranza». Un
mondo più buono. Silvio
Berlusconi,quello che quando diceva che «l’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio» veniva deriso da tutto il Pd, oggi potrebbe chiedere i diritti d’autore alsegretario democratico.
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“
30 ANNI
■ D'Alema, il
patto della
crostata, l'articolo
V, Berlusconi, i
saggi... Sono 30
anni che si deve
cambiare. Ora noi
l’abbiamo fatto
QUELLI DEL NO
■ La variegata
alleanza di chi dice
No, D'Alema,
Berlusconi, Monti,
Fini, Cirino
Pomicino non
vuole cambiare,
ma fermare
il governo e
riprendersi quel
ruolo che gli
abbiamo tolto
SENZA ODIO
■ Con la riforma
avremo un Paese
più agile, più
snello, che non
soffre di scarsa
autostima, senza
odio e intolleranza
SCHIAPARELLI
■ Si può non
farcela, come è
successo alla sonda
Schiaparelli, basta
non rimanere
nella palude e
mettersi a correre
(...) oltre confine la politica «di
lotta e digoverno»: né fuoridall’Europa ma nemmeno dentro l’ortodossia dei trattati. In
parole povere, gli è ben chiaro
che l’Europa non appassiona
la gente ma è una quaestio maneggiata da politicanti. La generazione Erasmus sta crescendo e sta capendo che al di
là delle belle esperienze all’estero la vita reale li inghiotte in
un mare di incertezze. In parole poverissime, Bruxelles non
emoziona e non accomuna.
Nelfar impazzire la maionese europea, Renzi si rafforza
sui tavoli internazionali e nello stesso tempo toglie corrente
ai movimenti generalmente
denominati no-euro; coagula
tutto quel mondo ostile al rigorismo tedesco e infine si mette
in tasca azioni privilegiate nella ridefinizione delle nuove
leadership europee: dall’inutile Juncker al perdente Hollande, passando per una Merkel
in scadenza. Inoltre, se sono
vere le cronache, pure sulla
morsa anti Putin ilpremier italiano ha compreso che queste
sanzioni stanno facendo più
danni che altro. Renzi, tatticamente, si sta muovendo bene;
va ammesso. È sulla strategia
che ancora non mi convince
affatto.
Comincio dai vincoli di bilancio e da quella frase: «Il fiscal compact deve saltare». A
parte il fatto che noi il pareggio
dei conti lo abbiamo blindato
costituzionalmente e non mi
sembra che sia stato messo in
discussione in questo recente
periodo di riforma (del resto
come avrebbero potuto con
Napolitano nelle vesti di «padrino» ispiratore), ecco a parte
questo,la logica del pallottoliere non viene smontata nemmeno ora che il fucile è puntato contro i rigoristi. Voglio dire, se devi consumare lo strappo alla regola fallo bene e
amen. La manovra su cui la
Commissione si confronterà
col governo (un confronto che
avverrà con logiche di reciproca convenienza politica: il classico pareggio per non farsi male) è una manovra che vìola i
tabù di bilancio ma non include una… renzinomics. In questa legge di Stabilità non vi sono i presupposti della crescita,
non c’è l’inizio di un pensiero
macroeconomico strutturale;
alcontrario si prosegue coibonus, con le «una tantum» e
con misure che si esauriscono
sul corto. Se questa è la strate-
gia di Renzi, allora non ci siamo proprio. Può essere una
mossa tattica funzionale al referendum, ma poiché dopo il
referendum ci saranno le elezioni politiche allora significa
che il governo si limiterà sempre a questa visione.
Strappare per tirare a campare è una corbelleria. Strappare perché ci si vuole riappropriare di una idea macroeconomica alternativa a quella di Bruxelles invece ha senso
eccome. A parer mio, visto
che ormai il Rubicone lo ha
oltrepassato, il premier si
strutturi di una Renzinomics
seria, con logiche realmente
espansive,opposte a quelle tedesche. È inutile che guardiamo alla Germania e al suo
modello (non privo di furbate!),pensiamo invece a riprendere in mano ilnostro modello industriale e ridargli ossigeno con una seria rimodulazione fiscale. E poi rimetta illavoro sui binari della solidità e
non della leggerezza propria
del Jobs Act. Tutto questo
avrà un prezzo da pagare,
l’indebitamento pubblico ne
risentirebbe ma i pistoni dell’economia reale tornerebbero a girare con maggiore
fluidità.
Rompere le regole assurde non solo si può, ma si deve se c’è un senso politico di
riferimento. Renzi dimostri
che ha una visione. L’anagrafe è dalla sua. Il suo proverbiale fattore C anche.
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Nuovo affondo dell’ex segretario
Bersani rimpiange il suo assassino:
«Meglio star con Grillo che con Verdini»
Pier Luigi Bersani non perde occasione per criticare il suo successore alla guida del Pd [LaP]
■■■ Una volta c’era la sindrome di Stoccol-
ma, cioè quel particolare stato di prostrazione in forza del quale il sequestrato finisce per
provare dipendenza psicologica quando non
addirittura affettiva nei confronti del proprio
sequestratore. Poi è arrivato Pier Luigi Bersani. Che, coerentemente col proprio pedigree
di innovatore, spinge più in là i confini della
scienza inaugurando la sindrome di Bettola
(provincia di Piacenza): quella per cui la dipendenza la si prova non più, banalmente,
per il proprio sequestratore, ma nientemeno
che per il proprio assassino.
Le prove dell’avvenuta svolta scientifica sono a pagina 9 della Repubblica di ieri. All’intervistatore che gli pone una blanda domanda sull’eterogeneità del fronte del No («E così,
farà campagna con Grillo, Salvini e Brunetta»), l’ex segretario del Partito democratico
fornisce la seguente risposta: «Il fronte del sì
va da Obama a Verdini (...) A domanda secca,
tra Grillo e Verdini io scelgo il primo».
Ora, che da quelle parti le parole di Bersani
trovino larga condivisione è fuor di dubbio:
troppo forte l’idem sentire che su tanti temi
storiciunisce sinistra e grillina e troppo radicato il riflesso pavloviano dell’antiberlusconismo antropologico perché un sondaggio secco tra il guru dei Cinque stelle ed il leader di
Ala possa non concludersi col trionfo del pri-
mo. Il problema è che a questo sondaggio
possono partecipare veramente tutti tranne
Bersani, per un motivo molto semplice: a soffocare in culla la carriera di primo ministro di
Bersani è pur sempre stato Grillo. E davanti
agli occhi del mondo, per giunta.
La storia è nota: marzo 2013, il Pd è riuscito
nel miracolo di perdere le elezioni vincendole e Bersani - che già si sentiva Palazzo Chigi
in tasca - deve inventarsi il modo per mettere
su una maggioranza. Intestarditosi nel rifiuto
di una grande coalizione col centrodestra, si
impunta e decide che o si fa l’accordo con
Grillo (la celebre «maggioranza del cambiamento» che «resta una buona idea») o niente.
E alla fine niente sarà, complice un Grillo mai
così efferato che giocherà con Bersani come il
gatto col topo, fino al colpo di grazia assestato
con tanto di diretta streaming. I giorni da premier in pectore di Bersani finiscono lì, quelli
da leader del Pd sopravviveranno di poco.
Più che abbastanza per serbare, se non proprio del sano rancore, almeno un minimo di
doverosa freddezza. E invece no, quasi tre anni dopo il buon Pier Luigi non riesce nemmeno a nascondere di provare per Grillo lo stesso affetto del primo giorno. E meno male che
quelli del partito dell’amore erano gli altri.
M. G.
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i guai del governo
NONNO MAXIMO L’attacco del presidente del Pd,
Orfini: «Da un quasi settantenne è un autogol dire una
cosa del genere. Eppoi prendersela con gli anziani...»
Voti Sì? Sei vecchio e scemo
Lo spot suicida di D’Alema
Secondo un sondaggio Ipsos sul referendum, tra gli over 65 c’è una prevalenza
di favorevoli alla riforma. E Baffino (67 anni): «È perché non la capiscono»
::: PAOLO EMILIO RUSSO
■■■ Quando ha fatto la sparata per il No, Massimo D’Alema
ha parlato di «molto anziani».
Forse è per questa ragione che
si è autoescluso dalla categoria, lui che, come poco elegantemente gli ha fatto notare il
presidente del Pd, Matteo Orfini, «ha sessantasette anni». Gli
ennesimistracci dentro al partito di Matteo Renzi hanno cominciato a volare dopo che il
Corriere della sera ha pubblicato un nuovo sondaggio. Secondo l’istutito Ipsos, mano a mano che trascorrono le settimane e la campagna elettorale
per il referendum entra nel vivo il No mantiene saldamente
un vantaggio sul Sì e, anzi, sale.
«Ai primi di questo mese il No
compiva per la prima volta il
sorpasso (52%),ma ilSìrimaneva ad una incollatura. Oggi la
distanzia si amplia a favore del
No,al54%», scriveva il quotidiano di via Solferino.
Ipsos segnalava una - curiosa - scarsa mobilitazione giovanile (solo il 51% degli under 35
VECCHIA VOLPE
DELLA POLITICA
La sintesi del sondaggio
Ipsos sul referendum.
Sopra, D’Alema [LP]
intende andare a votare), un interesse alto per «ceti elevati», «i
pensionati».
L’altro dato che ha colpito gli
analisti, ma, soprattutto, l’ex
premier e segretario deiDemocratici di sinistra, “rottamato”
da Matteo Renzi, è che soltanto nella fascia di età degli «ultrassentacinquenni» è maggioritario il Sì. È proprio da questo
dato che ha preso spunto l’attacco, violento, alla riforma e al
suo autore: «Renzi parla a nome di una gioventù che non lo
segue, i giovani votano No, votano Sì solo le persone molto
anziane forse anche perchè
hanno maggiore difficoltà a
comprendere questa riforma
sbagliata», ha detto D’Alema.
Quella del politico che fu tra i
leader dell’eurosinistra non
era una battuta sfuggita di bocca, se è vero che, sempre dallo
stesso convegno sul Lago Maggiore, D’Alema aveva approfondito il concetto: «È come
per la Brexit: gli anziani non si
rendono conto che approvando la riforma renziana si rovina
la vita dei nipoti. Spero che i nipotifacciano in tempo a farglie-
lo capire...». Non importa se
poiilreferendum sulla Brexitalla fine era passato, ormai l’attacco dell’uomo che viene considerato il regista della minoranza Pd era stato sferrato.
«Io le riforme le ho fatte, lui
no, vuole solo tornare al governo»,ha risposto - freddo - ilpremier, dalla Sicilia. «Ma lui e Silvio Berlusconi non fermeran-
no il futuro», ha aggiunto.
L’attacco più violento - coordinato col segretario - è partito
però dal presidente del Pd,
Matteo Orfini, un tempo stretto collaboratore di “Baffino”:
«Da una persona di67 anni credo che sia un autogol dire una
cosa delgenere.Eppoiprendersela con gli anziani...», ha detto
ildeputato. Dopo Orfini,l’attacco in serie dei membri della segreteria del Pd, gli ultrarenziani:«Se non fosse ridicolo,sarebbe oltraggioso», attacca Alessia
Morani. «Senza argomenti, da
“addetto ai lavori” è diventato
“addetto ai livori”», le ha fatto
eco Anna Ascani.Infine,ilsenatore Andrea Marcucci: «Questa battuta di cattivo gusto conferma la sua grande arroganza».
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L’ALTOLÀ L’ex ministro dell’Istruzione avverte il leader
del Pd: «Cerca di imitare il Cavaliere per sedurre i nostri
elettori, ma con noi non c’entra. Sta sbagliando tutto»
i guai del governo
Lo sfogo di Silvio: «Matteo mi ha mentito»
Videomessaggio di Berlusconi alla convention della Gelmini: «Il premier aveva promesso riforme condivise, invece
vuole comandare e spaventa gli italiani». Adesso gli alleati sperano che Mediaset dia più spazio alle ragioni del «No»
::: MATTEO PANDINI
■■■ Per una volta, il centrodestra non fa come Penelope
che di giorno fa e di notte disfa.
E quindi gli azzurri convocati
da Mariastella Gelmini al Teatro Nuovo di Piazza San Babila, a Milano, ieri hanno rilanciato le parole d’ordine concordate con gli alleati Melonie Salvini solo pochi giorni fa. «No»
secco alle riforme di Renzi. Di
più: battaglia a tutto campo
contro l’esecutivo di un premier «non eletto» e che «cerca
legittimazione», nonostante i
continui «fallimenti». L’ha dettato Silvio Berlusconi in persona, che s’è appalesato con un
videomessaggio.
Il Cavaliere mantiene così la
promessa di spendersi direttamente, per spazzare i sospetti
di scarso impegno contro il
Rottamatore. Certo, restano alcuni nodi. Il leader azzurro,
per esempio, dice chiaramente che dopo la vittoria dei «No»
sarà necessario rivedere la legge elettorale, mentre Lega e
Fratelli d’Italia sognano le urne il prima possibile. Dettagli,
al momento. In attesa di verificare se Berlusconi moltiplicherà davvero le presenze televisive, a partire dalle reti Mediaset.
Fatto sta che nelle viscere di
San Babila s’è rivisto un partito
che nella sua roccaforte - 20%
alle recenti amministrative, il
doppio della Lega - ha provato
a rilanciarsi. Sul palco sono sfilati amministratori locali e imprenditori, parlamentari italiani ed europei, semplici consiglieri e dirigenti di peso. No alle riforme, no all’immigrazione incontrollata, nuova Giustizia, più sicurezza. Si vedono,
tra gli altri, la Santanché e la Ravetto. Toti passa ma scappa in
un amen: «Votiamo “No” per
mandare a casa Renzi. Scusate
ma ora devo andare…». Stefano Parisi è fuori Regione, marcano visita icapigruppo Romani e Brunetta, la Gelmini arringa la platea (numerosa) lanciando anche un’implicita sfida alla Lega sulla questione settentrionale: «Il Nord e il mondo dell’impresa non votano “Sì”!». E
poi: «Tra la finanza e il popolo scegliamo il popolo!». E ancora:
«Non ci interessa il plauso dei leader
stranieri».
Tanto Nord,
tante lodi alla Carfagna
laboriosità e
alla «gente pratica della Lombardia e del Veneto» ma attenzione, ammonisce la Gelmini:
«Prima viene l’Italia». Anche
per questo è convinta che «gli
imprenditori non la pensano
A SAN BABILA
Sopra, Mariastella
Gelmini. A sinistra, il
videomessaggio di
Berlusconi: ha scaldato la
platea al Teatro Nuovo in
Piazza San Babila [Fotogr.]
LA MELONI
«Chi aiuta Renzi
si mette fuori
dal centrodestra»
come Confindustria», ritenuta
pappa e ciccia con Renzi, quel
furbacchione che «copia Berlusconi e strizza l’occhio al nostro elettorato, ma non abbiamo nulla da spartire con lui».
La sala applaude.
Altri battimani quando sul
maxischermo comincia il videomessaggio del Cavaliere, apparso in netta ripresa fisica. E
determinato ad accusare il Pd.
Il presidente azzurro ripercorre i suoi tentativi di riscrivere la
Costituzione, fin dal «mio di-
scorso alla Camera nel 1995»,
ma non scordatevi che «la nostra maggioranza approvò
una riforma nel 2005, la sinistra la bloccò con un referendum che ha fermato il Paese
per dieci anni». Ecco, i passaggi contro il premier sono durissimi, perché il leader di Forza
Italia si lamenta di avergli creduto, quando Renzi «parlava
diriforme condivise», ma invece ha confezionato «un abito
su misura per se stesso e il suo
governo» anche se «non han-
no mai avuto il consenso degli
italiani» e adesso «sta cercando di suscitare paura negli italiani, nelle cancellerie europee
e suimercati». E che orrore, aggiunge: questo esecutivo sta in
piedi con quelli che «hanno
cambiato casacca». Raffica finale: la riforma Renzi-Boschi è
«pericolosa», si rischia «la deriva autoritaria», produrrà «un
solo uomo alcomando, padrone dell’Italia e degli italiani»,
uno scenario apocalittico che
gliazzurri vogliono disinnesca-
R.P.
«Se Renzi perde il referendum deve andare a casa.
Non mi parlate di un governo che faccia la legge
elettorale, perché la può
fare Renzi e poi si va a votare». Lo ha detto Giorgia
Meloni di Fdi all’iniziativa
sul «No» al referendum
organizzata da Mario
Mauro con diversi esponenti del centrodestra. «Il
“No” è un’occasione per il
centrodestra e anche per
riflettere sugli errori commessi fin qui. Se Matteo
Renzi è ancora in sella, è
anche per gli errori che
abbiamo commesso alle
amministrative» ha aggiunto l’ex ministro della
Gioventù. E ancora: «Il referendum non si decide
nel centrodestra ma è il
centrodestra che si decide
con il referendum», anche per comprendere «se
ci sono i margini per superare quegli errori di posizionamento che pezzi di
centrodestra hanno fatto
in passato.
Ciò che è accaduto alle
ultime amministrative
di Roma ci
insegna che
ai cittadini
non piacciono le ammucchiate.
In politica
uno più uno
non fa necessariamente due: quello che in
politica fa due è la chiarezza delle posizioni e dei
contenuti e la credibilità
delle persone».
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re.Come? Lanciando una contro-proposta che prevede, tra
le altre cose, l’elezione diretta
delCapo dello Stato,meno parlamentari, un limite alle tasse.
Giù il sipario. Si conclude una
mattinata in cui i vari relatori
ne hanno avute per tutti. Il sindaco di Milano Beppe Sala, i
clandestini, le tasse, il Jobs Act,
i magistrati. Morale: Fi batte
un colpo. L’intesuccia Berlusconi-Meloni-Salvini regge.
Per ora.
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Davanti ai Giovani industriali
Carfagna-Boschi. E Di Maio scappa
Le due donne si sfidano sulla Costituzione tra battutine e polemiche. Il grillino, invitato, diserta
::: CAPRI
■■■ Mica il “No” era un “No” alle rifor-
me tout court, ha esordito. «È che queste
riforme sono un pasticcio, non risolvono i
problemi che ha il Paese, consentono risparmi minimi al Senato
che resta aperto, ma aumentano le disparità, tolgono autonomia a Regioni che funzionano come
la Lombardia, non toccano quelle a Statuto speciale, che sono incredibili
centri di spesa». Per avere
un faccia a faccia come si
deve tra l’ex ministro per
le Pari Opportunità e il
suo successore - che preferisce farsichiamare alfemminile e oggi è più nota
per la delega alle Riforme - ci volevano i
Giovani Industriali, il 31esimo convengo
di Capri. La prima a rispondere alle domande di Enrico Mentana è stata Mara
Carfagna, uno dei “volti” che il centrodestra sta spendendo di più nella campa-
gna referendaria.
Camicia bianca, jeans e scarpa senza
tacco ha sfidato nella tarda mattinata una
platea piuttosto difficile, dal momento
che il presidente dell’associazione, Marco Gay, era fresco di endorsement al “Sì”.
«Entrando quiho visto un uomo che scappava a gambe levate: era per caso Luigi Di
Maio?», ha scherzato, alludendo alla sedia vuota lasciata dal quasi-leader del
M5s, che ha preferito non presentarsi all’appuntamento. «Paura di noi?», ha
scherzato. La forzista ha parlato del merito, certo, ma anche del metodo: «Spaccano il Paese per trovare col referendum
quella legittimazione popolare che il premier non ha avuto nelle urne, essendo entrato a Palazzo Chigi per la porta di servizio», ha aggiunto la forzista. Nessuna battuta personale, nessun riferimento al loro
essere donne e - in tempi diversi, forse bersagliate dalla stampa, stalkizzate dai
paparazzi. «Maria Elena Boschi? Le auguro buon lavoro, continui con la correzione di rotta, tardiva ma sicuramente giusta», ha chiuso l’ex ministro berlusconiano. La renziana si è presentata sul palco
subito con un -ben più evidente - vestito
da sera scuro. Voilant sulla scollatura e
l’immancabile tacco alto, la deputata diventata “famosa” alla Leopolda, ha giocato di rimessa: «Come ha riconosciuto l’onorevole Carfagna, Fi in Parlamento aveva votato la riforma,
compreso la parte sul
Senato». Su questa ha
insistito Boschi, impegnata in un tour de force di comizi. «A palazzo
Madama cisaranno sindaci e consiglieri eletti
dai cittadini», ha sottolineato.Quindi l’assicurazione sulla vita dell’esecutivo, in linea con
quanto va dicendo il
premier: «Il referen- Boschi [Olycom]
dum è sulle riforme, sui
prossimi 30 anni,non vuole essere un plebiscito. Il voto sul governo sarà alle Politiche, nel 2018», ha aggiunto Boschi, prima
di salutare tutti e ripartire.
6
ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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@
::: I DISASTRI DI BRUXELLES
Crescita e politica industriale
::: ANTONIO CASTRO
■■■ Un libro che è «un appassionato pamphlet in favore delle nuove fabbriche, dell’economia reale, della politica industriale», o anche un durissimo
atto d’accusa verso una classe
politica (indistintamente quella degli ultimi 20/30 anni), che
non ha saputo dare un indirizzo industriale al nostro Paese.
Per sintetizzare l’ultima fatica
del prolifico Filippo Astone Industriamo l’Italia (ed. Magenes, 19 euro), basta il paragone con la Germania. Angela
Merkel la politica industriale
tedesca l’ha fatta, e pure bene
a giudicare dai risultati. Spiega
Astone, direttore del sito www.
industriaitaliana.it e giornalista di lungo corso: «La Merkel
la fa e non mi sembra una comunista. Da noi, invece, c’è
una carenza culturale. Faccio
un esempio: i tedeschi, tra le
altre cose, hanno tracciato
una chiara rotta alle proprie
aziende. Tanto che, per esempio, nel settore europeo hardware per le energie rinnovabili, sono leader indiscussi».
In Italia manca questa indicazione di rotta, da tanto, troppo tempo. Avventurarsi su colpe e responsabilità forse è inutile, però constatare la mancanza di una strategia di Stato
per la propria industria è un
fatto. Tanto più che spesso da
noi si delega alle imprese stesse di attrezzarsi per fare la politica industriale. «Ma le imprese fanno business, ed è giusto
così», taglia corto Astone. Il
«ruolo dello Stato nella politica industriale è fondamentale». Basta guardare a come sono andate le cose negli Stati
Uniti sotto Barak Obama: «Il
Pil nell’era Obama, nonostante la crisi devastate è cresciuto
del 20%, possono vantare la
Arrivano a migliaia le vostre adesioni all’iniziativa di Libero: vogliamo
un referendum sulla permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Per aderire inviateci il tagliando
(compilato in stampatello!) in redazione o scriveteci nome e cognome a:
noeuronoeuropa
@liberoquotidiano.it.
I tedeschi hanno perso due
guerre mondiali. Oggi siamo riusciti a consegnar loro su un piatto d’argento,
grazie alla miopia ed agliinteressi di tanti, la guida di
un intero continente ed il
diretto controllo sulle nostre vite e scelte.
Fuori dall’euro così come
concepito!
Alfio Costanzo
e.mail
Io e mio marito (classi 1954
e 1956), comparto edilizia,
abbiamo lavorato una vita
per farci una casa, far studiare i figli, pagare badanti
per i genitori e poi ricovero
( in entrambi i casi con co-
Il consiglio dei Nobel a Obama
«Fai il contrario dell’Europa»
Nel libro di Filippo Astone si studiano gli stati cresciuti nonostante la crisi
La Quarta rivoluzione è stata compresa da pochi e l’Italia manca di strategia
::: IN LIBRERIA
L’AUTORE
Filippo Astone, nato a Torino
nel 1971 e laureato in Scienze
politiche, ha lavorato al settimanale «Il Mondo» e seguito
le vicende dei grandi gruppi industriali italiani.
IL LIBRO
«Industriamo l'Italia!» è un
pamphlet in favore delle nuove fabbriche, dell’economia reale e della politica industriale
che manca nel nostro Paese.
Secondo l’autore, stiamo per
vivere una rivoluzione industriale e sociale di enorme portata per tutti, innescata da Industry 4.0, Nanotech, Robot
collaborativi, Stampa 3D. Questa svolta ci deve far riscoprire
l’enorme valore della fabbricazione di oggetti materiali. Vivere tra bit, immagini televisive, musica, social network e
astrazioni finanziarie ci potrebbe aver fatto dimenticare un
dato di fatto ineludibile: esistiamo perché produciamo oggetti, cose concrete, che si vedono e si toccano. Senza industria, non siamo niente. Ciò è
ancora più vero per l'Italia, secondo paese manifatturiero
d'Europa e settimo al mondo.
Barack Obama, 55 anni, ieri l’altro sera prima di un musical alla Casa Bianca [LaPresse]
piena occupazione e sono leader nel mondo occidentale
per crescita. Mentre l'Europa...».
Che la politica italiana trascuri la strategia industriale e
deleghi alle imprese indovinare e decidere la rotta per lo sviluppo è un po’ come «se la politica fiscale la scegliessero i cittadini», ironizza Astone.
Che un po’ il dente avvelenato per certe scelte politiche
sembra avercelo. Se infatti chi
sceglie la politica fiscale prende la strada dell’austerità e del
fiscal compact (il compendio
diregole europee per preserva-
re l’equilibrio dibilancio). Peccato che tanto equilibrio, tanta
austerity abbia contratto la
spesa statale proprio nel pieno
del ciclone globale di due crisi
economiche incrociate.
Astone rispolvera - proprio
per documentare il clamoroso
errore europeo di sposare l’austerity e contemporaneamente contrarre le spese in un momento storico di profonda recessione - la decisione europea di inserire il pareggio di bilancio nelle singole costituzioni europee. E, ripropone, pure
la lettera- appello scritta a Obama da ben otto studiosi ed eco-
nomisti di fama mondiale
(molti Nobel), che scongiurano il presidente Usa di non
adottare una simile decisione.
L’esempio europeo di soppesare chimicamente economie
diverse e sistemi economici
differenti (la macchina finanziaria inglese, il sistema industriale tedesco o francese con
quello italiano o spagnolo), e
lo sforzo meramente ragionieristico e burocratico diraggiungere un equilibrio di bilancio
senza soppesare gli eventuali
effetti correlati e indotti, sembra una follia. Obama non ha
toccato la Carta Usa ma segui-
La nostra iniziativa
«Una commissione sull’euro»
I lettori: «Per decidere con cognizione di causa il governo nomini degli economisti pro e contro»
sti elevati). Se penso che
mio padre ( classe 1916 ) ha
fatto 10 anni di guerra in libia per prendere una pensione da 440 euro mensili
con contributi versati da artigiano e non aver preso
niente dallo stato per aver
buttato 10 anni della sua
gioventù e vedere il risultato di oggi.
Siamo schifati dall’Europa,
dall’euro e dal governo che
ci ha ridotti sul lastrico. Per
non parlare di mio marito
che, poverino, ha lavorato
40 anni, poi la crisi e l’età
(62): non può andare in
pensione per la grande legge Fornero. Come possiamo vivere?
Marilena Facchinetti
Bergamo
L’Europa ci frena perché sa
che da soli saremmo sicuramente più dinamici, più for-
nominasse una commissione di economisti, favorevoli e contrari all’Ue e all’euro
e di valore indiscusso, che
illustrino sia in dibattiti televisivi in ore di elevato ascolto sia in convegni aperti a
tutti i cittadini nelle principali città italiane, gli aspetti
positivi e negativi diuna nostra uscita da Bruxelles e
dall’eurozona. I vantaggi e
gli svantaggi dovrebbero
poi figurare nella domanda
se si vuole restare o meno,
che dovrebbe figurare nella
scheda
dell’auspicabile
consultazione popolare.
Antonio Guglielmi
Roma
ti in tutti i settori, anche se il
nostro handicap sono ipolitici e i loro mantenuti. Riportiamo la nostra grande
patria ai veri valori e se per
fare questo dobbiamo mangiare pane e cipolla io sono
il primo.
Marco Fratus
Bottanuco (Bergamo)
Per poter decidere con cognizione di causa, sarebbe
opportuno che il governo
HANNO ADERITO ANCHE
Franco Bernardini
Genova
Paolo Bonvicini
to il suggerimento, investito
nel proprio Paese e creduto in
una politica industriale di ampio respiro. «Ora l’America rispetto al precrisi è crescita del
20%. In Europa siamo molto
indietro. Inghilterra e Germania hanno riguadagnato i livelli precrisi, noi invece...». L’Italia - rispetto ai livelli del 2008 è
è sotto quasidi 15 punti. Civorranno anni, forse un decennio
per tornare ai livelli precrisi, figurasi riannusare la crescita
vera. Il tutto senza dimenticare che se oggi ci rotoliamo in
una stagnazione che non accenna a passare, rischiamo di
perdere il treno futuro: stiamo
vivendo, forse con scarsa consapevolezza, la «Quarta rivoluzione industriale fatta di Industry 4.0, Big data, Nanotech,
Robot collaborativi, Stampa
3D. Quella che tutti noi stiamo
già vivendo e che produrrà nel
breve tempo», assicura l’autore del libro che è sbarcato nelle librerie da poco, «nuovi
equilibri competitivi fra aziende, Paesi e classi sociali».
Resta da vedere se l’Italia saprà governare questa Quarta
rivoluzione. La crisi ha inferto
un colpo micidiale alle nostre
imprese. La versatilità e la fantasia italiana ha supplito in
molti casi ai morsi della crisi.
L'internazionalizzazione ha
fornito un salvagente nell'immediato ma ora bisognerà anche manovrare il timone, individuare una rotta. E non è detto che quella scelta dalle imprese basti a compensare l’assenza di una strategia di lungo
respiro per il Belpaese. Due
strade di fronte:«Sfruttare questi cambiamenti per crescere,
arricchirsi e stare meglio. Oppure essere travolti e arretrare», conclude Astone. La Terza via italiana non è prevista...
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Francesco Cattaneo
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Spartaco Chiapparoli
e.mail
Giovanni Francario
e.mail
Elisabetta Furlan
Milano
Nicola Grani
Peschiera del Garda (VR)
Susanna Guiducci
e.mail
Caterina Manfrotto
e.mail
Francesco Marrara
e.mail
Cristina Micheloni
e.mail
Luca Moretto
e.mail
Emilia Pica
Gino Fabrizi
Gloria Serena Fabrizi
Lisaurora Fabrizi
e.mail
Stefano Scotini
Paladina (BG)
Gaetano Vellucci
e.mail
Antonio Troise
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Patrizio Zampiello
e.mail
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ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: I NOSTRI SOLDI
Nel decreto anche l’abolizione farsa di Equitalia
Il governo rilancia: condono su Iva e multe
Confermata la rottamazione degli interessi su tutte le cartelle. Arrivano altri 600 milioni per l’immigrazione
::: FRANCESCO DE DOMINICIS
■■■ Negli anni d’oro delle
sanatorie fiscali, quelle «serie», si sarebbe parlato di condono tombale. Non è proprio
così, stavolta,ma la dimensione che sta assumendo la cosiddetta rottamazione della
cartelle esattoriali voluta dal
governo di Matteo Renzi è
piuttosto consistente. Oltre le
attese. Per dire: l’Iva - che in
un primo tempo sembrava
esclusa per evitare di infastidire la tecnoburocrazia di Bruxelles - al fotofinish è entrata
nella sanatoria. Che comprende, come già riferito su
queste colonne,anche le multe per violazione del codice
della strada. Per le quali, cosi
come per tutti gli altri tributi
in mano a Equitalia, vengono
cancellati gli interessi gli oneri aggiuntivi. Si pagherà solo
l’aggio.
Il decreto fiscale collegato
alla legge di bilancio è stato
firmato ieri dalpresidente della Repubblica, Sergio Matta-
rella. Esame velocissimo al
Quirinale e via in Gazzetta ufficiale per il provvedimento
d’urgenza che stabilisce la trasformazione di Equitalia spa
in ente pubblico: si chiamerà
Agenzia Entrate Riscossione
e dipenderà direttamente dal
ministero dell’Economia. Di
fatto, una banale variazione
di denominazione che non
porterà significativi miglioramenti nel rapporto tra fisco e
contribuenti: l’attività esattoriale continuerà a fondarsi
sui ruoli, sulle cartelle e sui pignoramenti.Poche chiacchiere, insomma: la mossa è una
presa in giro che peraltro durerà tre anni, ovvero il tempo
che il governo si è preso per
ridisegnare la macchina della
riscossione.
Torniamo all’Iva, ilcui gettito è parzialmente girato all’Unione europea: alla fine il governo ha optato per rottamare pure la tassa sui consumi,
escludendo, però, le fatture
pagate
sull’importazione.
Sempre sul fronte Iva, diven-
::: UGO BERTONE
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
ta solo telematica la dichiarazione: sarà trimestrale. Dopo
un lungo tira e molla, anche
le multe auto saranno rottamabili; vale la regola applicabile alle altre gabelle affidate
agli esattori: si pagano la sanzione principale, ma non gli
interessi e gli extra. Su questo
fronte vanno segnalati pericoli di caos: nei comuni che
non hanno affidato a Equitalia l’attività di riscossione la sanatoria non sarà automatica,
come era stato immaginato
in un primo tempo.In genera-
le, sono previsti alcuni paletti
per la rottamazione che vanno dall’ok in tre mesi alla sanatoria alla rinuncia alle liti.
Occhio, poi, a pagare le rate
della sanatoria con regolarità.
Basta saltare una scadenza
per tornare alla cartella piena.
Nel decreto trova spazio la
voluntary disclosure: seconda edizione della regolarizzazione dei capitali all’estero e
deicontanti, per i qualiè saltata l’aliquota forfetaria al 35%:
chi vorrà far emergere tesoretti in cash, per lo più frutto di
evasione fiscale, dovrà dichiarare tali somme nel 730 e pagare l’Irpef (verosimilmente
la percentuale più alta, ossia
43%). La faccenda si ridimensiona: l’offerta del fisco è meno appetitosa, ragion per cui
è verosimile immaginare un
mezzo flop. In ogni caso, non
cambia nulla per chi ha contanti in casa (materassi e casseforti) o in cassette di sicurezza in banca: se la proveniente
è lecita, non si corrono perico-
Ecco perché Fitch ci ha bocciato
■■■ Le agenzie di rating alzano il ti-
Chi giudica i conti non si fida più delle nostre promesse
ro sul rischio rappresentato dal debito italiano. Poche ore dopo il duro
confronto a distanza con la Commissione Ue Matteo Renzi ha avuto venerdì sera la sgradita sorpresa della
tirata d’orecchi di Fitch: l’agenzia di
rating ha confermato il suo voto sul
debito italiano “BBB+” (cioè al fondo
della classifica prima di precipitare
nel girone dei dannati) ma ha rivisto
al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”. Un giudizio che arriva a poco più di un mese dal referendum,
prima ancora della presentazione
della manovra. E lascia ancor più l’amaro in bocca perché, in contemporanea, Standard & Poor’s ha riservato ben altro trattamento alla Francia.
L’agenzia ha infatti confermato la valutazione “AA” sul merito di credito
di Parigi ma ha anche alzato l’ou-
tlook da "negativo" a “stabile”. Un
giudizio, recita una nota, che «riflette
la progressiva introduzione di riforme che rafforzano la crescita economica in una fase come quella attuale
in cui prosegue il riordino dei conti
pubblici». Insomma la Francia che
ha violato e probabilmente ancora i
parametri previsti da Bruxelles supera l’esame del rating grazie alla probabile accelerazione della crescita
dopo le delusioni del secondo trimestre (tasso zero).
Di tutt’altro tenore i rilievi di Fitch
sul Bel Paese. Nessun accenno alle
nostre riforme. O al fatto che nel documento di bilancio provvisorio inviato a Bruxelles nei giorni scorsi il
governo italiano prevede di far scendere, seppur solo marginalmente il
::: I PUNTI
IL CONFRONTO
L’agenzia di rating Fitch ha confermato
il suo voto sul debito italiano “BBB+”,
ma ha rivisto al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”. Mentre l’altra agenzia Standard & Poor’s ha confermato la
valutazione “AA” sul merito di credito
della Francia ma ha anche alzato l’outlook da "negativo" a “stabile”.
LE MOTIVAZIONI
Fitch non fa nessun accenno alle riforme
italiane o al fatto che nel documento di
bilancio provvisorio inviato a Bruxelles
nei giorni scorsi il governo italiano preveda di far scendere il deficit pubblico
nel 2017 dal 2,4 del 2016 al 2,3 per cento del Prodotto interno lordo. Pesa quello che viene considerato il vero tallone
d’Achille dell’economia italiana: la mancanza di crescita.
deficit pubblico nel 2017 dal 2,4 del
2016 (a sua volta inferiore al 2,6 del
2015 e al 3,0 del 2014) al 2,3 per cento
del Pil. Ma c’è anche l’impegno futuro di (quasi) azzerare il deficit nel
2019. Certo, a distanza di pochi mesi,
il governo si presenta all’Europa con
una previsione per il 2017 di uno sforamento di mezzo punto di Pil (da
1,8 a 2,3) rispetto agli impegni precedenti. Ma, anche al netto delle nostre
emergenze (immigrazione e terremoto) le novità si spiegano con la volontà di contrastare il calo di velocità
dell’economia, il vero tallone d’Achille dell’economia italiana. E così, anche al netto dell’incertezza politica
sull’esito del referendum del 4 dicembre sembra giustificata una certa diffidenza. L’Italia, insomma, resta
li.Ilgoverno non è intenzionato a mettere fuorilegge banconote e monete.
Capitolo coperture. La rottamazione delle cartelle dovrebbe fruttare un gettito di 2
miliardi di euro, cifra che sale
a 3,7 miliardi con gli interventi di potenziamento della riscossione. Una parte di questi soldi, ovvero 600 milioni,
vengono girati già nel 2016 ai
centri di accoglienza per stranieri irregolari; altri 100 milioni sono destinati ai comuni
che accolgono i richiedenti. E
sempre per quest’anno sale
di30 milioni (da 140) il tax credit (un’agevolazione fiscale)
per il cinema.E altri 600 milioni vengono spostati dal fondo
per le salvaguardie degli esodati al fondo per l’occupazione e destinati al rifinanziamento degli ammortizzatori
sociali in deroga. Segno che a
palazzo Chigi non si aspettano grandi incrementi di nuovi posti di lavoro.
twitter@DeDominicisF
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un osservato speciale. Anche per la
estrema difficoltà ad incidere sull’aumento della spesa o a sfruttare gliaiuti esterni. I conti tengono grazie al calo della spesa per interessi (destinata
a durare negli anni a venire grazie anche all’aumento della durata media
del debito) e all’adozione di misure
una tantum che non rappresentano
fonti di maggiore entrata o di minori
uscite permanenti, ma solo per un
anno particolare: nel 2017 tali interventi conteranno per lo 0,2 per cento
del Pil (3,4 miliardi) mentre contavano solo per lo 0,1 (1,7 miliardi) nel
2016. Forse sta qui la ragione dello
scetticismo delle agenzie di rating
che non sono il Vangelo,come dimostra la denuncia del governo federale
Usa contro Moody’s per i rating assegnati prima della crisi del 2008. Ma
del loro giudizio bisogna tener conto.
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ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: POLITICA E SOCIETÀ
:::
Commento
Pd più banche e imprese
Così nasce la balena rosa
::: RENATO BESANA
■■■ Una nuova creatura, per niente
aliena, si appresta ad arricchire la zoologia politica italiana: la balena rosa. La
bianca era quella democristiana, evocata da Arnaldo Forlani, di cui forse qualcuno ancora si ricorda (a cominciare dal
suo antico portaborse, Pierferdy Casini).
Questa è meticcia, per metà dem e per
metà qualcos’altro. Nel laboratorio renziano si sta lavorando al suo dna, che presenta una straordinaria somiglianza con
il vecchio interclassismo.
Intorno al Pd, che avrà cambiato verso
ma conserva i vizi di sempre, si addensa
un grumo di potere che tiene insieme
tutti, o quasi: Confindustria e sindacati
(con licenza di mugugno), banche e magistratura, scuola, università, galassia dell’informazione, con Rai e Mediaset che
fanno a gara per esser l’una più renziana
dell’altra.
Ecco la balena rosa, che potrebbe rappresentare il partito della nazione, a un
tempo invocato e temuto, cui manca però, per esser tale, un solo elemento: la
nazione, cioè gli italiani che tiranno la
carretta e pagano per tutti; hanno sempre contato poco e oggi contano ancor
meno, tanto che per sconforto disertano
le urne in massa.
La rotta è quella tracciata dalla finanziaria. I peggio marpioni della prima repubblica non avrebbero saputo fare di
meglio: con l’aumento della spesa, che
ha preso il nome di flessibilità, si compra
il consenso, una mancia qui, una promessa là, un contentino ai pensionati,
un mezzo condono, un po’ d’assunzioni
nel pubblico impiego, qualche operina
pubblica per tacitare i ras locali. Presto o
tardi finiranno anche i soldi degli altri,
come diceva la signora Thatcher, e allora la balena potrebbe d’inabissarsi. Conscio del pericolo, Renzi si sta attrezzando.
Con la scusa del referendum, non perde occasione per esasperare la dissidenza interna, nella speranza d’indurla allo
strappo. Bersani, D'Alema & Co sono
troppo scafati per fargliquesto favore. Sono i primi ad aver compreso il disegno
cui si oppongono strenuamente: porre il
Partito Democratico geneticamente modificato al centro della geografia parlamentare,emarginando gli opposti populismi, i grillini a sinistra, a destra la Lega e
i sopravvissuti di Forza Italia. È quel che
il governo cerca fare dal suo insediamento, ma per riuscirci deve ridurre al silenzio i nostalgici dell'Ulivo.
Il patto del Nazareno è stato un assaggio maldestro, un compromesso che aveva ben poco di storico, perché fondato
su convenienze del momento. Se vincesse il sì al referendum e Renzi riuscisse ad
andare a elezioni con l’Italicum e a vincere il ballottaggio con i Cinque stelle, il
suo sarebbe il primo monocolore maggioritario dell’Italia repubblicana.
I numeri più che rassicuranti non basterebbero però a garantirgli una navigazione serena: la minoranza interna non
smetterebbe di piantar grane. Se in suo
soccorso, proprio come accade oggi, arrivasse una pattuglia di ex moderati, il gioco funzionerebbe alla grande. Una riedizione del centrosinistra che fu, con il Pd
nel ruolo della Dc: stabilità assicurata
per i prossimi decennie opposizioni ininfluenti.
L’Italia andrebbe alla malora, ma nessuno avrebbe la forza di lamentarsi. La
balena rosa solcherebbe i mari indisturbata e non ci sarebbe capitano Achab
capace di arpionarla.
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Il corteo di Piazza San Marco
contro l’anniversario
La disputa sul plebiscito-truffa del 1866
Bandiere a lutto e cortei
Il Veneto snobba l’Italia
Per i 150 anni dell’annessione in due paesi sono apparsi drappi a mezz’asta
Mentre a Venezia una manifestazione pacifica inneggiava alla Serenissima
::: MATTEO MION
■■■ Una parte del Veneto ieri
era listata a lutto, perché piangeva l’annessione all’Italia tramite il plebiscito-truffa del
21-22 ottobre 1866 che Montanelli non esitò a definire “burletta”. L’altra parte più politically
correct attaccava i nostalgici
della Serenissima, ma non festeggiava i 150 anni d’italianizzazione: un controsenso. Lo
scontro tra indipendentisti e
“romanisti” ormai si è spostato
dal piano della politica a quello
della verità storica: al grande Indro hanno risposto recentemente sul Corrierone firme prestigiose, quali Stella e Galli della
Loggia.La storia è scritta dai vincitori,ma il millennio di ricchezza culturale ed economica della Repubblica Serenissima non
può essere cancellato dai libri
di scuola e dalla nostra tradizione con un colpo di machete romano. Il plebiscito del 1866 fu
solo la ratifica in un clima di assoluta intimidazione dello scippo perpetrato da Napoleone.
COME GLI AUSTRIACI
I Veneti, infatti, in cuor loro si
sentono diversamente italiani.
Sono una razza a sé più ontologicamente e rigorosamente austriaca che consanguinea agli
abitanti dello Stivale. E se così
non fosse, Palazzo Chigi consentirebbe lo svolgimento del
referendum sull’autodeterminazione, invece a Roma una simile ventata di libertà è vista co-
::: I PUNTI
LA DATA
In questi giorni ricorre il centocinquantesimo anniversario del plebiscito del 1866 per l’annessione del Veneto all’Italia. In piazza San Marco a Venezia si sono riuniti qualche migliaio
di Serenissimi per ricordare una data
da considerare come nefasta. Un ritrovo spontaneo e composto sotto il vessillo del Leone marciano su cui giganteggia solo una scritta: «Pax tibi Marce evangelista meus».
I SINDACI
Il sindaco di Cittadella, il leghista Luca Pierobon, ha listato a lutto la bandiera della Regione, il Leone di San
Marco. Lo stesso ha fatto il suo collega e compagno di partito, Renato Miatello, primo cittadino di San Giorgio
in Bosco (siamo sempre nell’Alta Padovana).
me il demonio: oggi come nel
1866 fanno troppo comodo le
gabelle venete!
Allora rimane poca cosa per
celebrare il millennio d’oro che
fu Venessia: dai moti commemorativi ai gesti simbolici per
gridare libertà da uno stato oppressore. Così il comune di Cittadella nel padovano, dove annualmente si tiene la Festa dei
Veneti, ieri esponeva la bandiera della Regione a mezz’asta
con un drappo nero in segno di
lutto. E lo stesso hanno fatto a
San Giorgio in Bosco. In piazza
San Marco qualche migliaio di
Serenissimi aveva appuntamento per ricordare la data nefasta. Un ritrovo spontaneo e
composto sotto ilvessillo del Le-
IL GOVERNATORE REPLICA AD ALFANO
Toti: «Nessun centrodestra senza Lega Nord
Privare la coalizione del 15% fa perdere»
«Non esiste una coalizione di centrodestra in Italia senza la
Lega Nord». Così il governatore della Liguria e consigliere
politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, questa sera a Genova, commentando quanto affermato nel pomeriggio dal
ministro dell’Interno Alfano a La Spezia. Il numero uno del
Viminale aveva detto sì a una coalizione di centrodestra «ma
mai con Salvini». «Una coalizione di centrodestra senza la
Lega non esiste nè da un punto di vista culturale nè politico,
visto che sono 22 anni che la Lega ne fa parte - ha replicato
Toti -. E non esiste da un punto di vista matematico, perchè
escludere il 15% dalla coalizione vuol dire condannarsi alla
matematica sconfitta o alla certa subalternità al Pd. Quindi o
Alfano gioca per essere subalterno al Pd, o gioca con noi per
vincere quando sarà passato questo momento referendario:
allora l’accordo con la Lega non solo è possibile, ma indispensabile».
one marciano su cui giganteggia solo una scritta: «Pax tibi
Marce evangelista meus».
Mai, infatti, nella storia lo stato veneziano ha dominato con
la violenza. Proprio per questo
il divieto di svolgimento della
manifestazione imposto dalla
Questura e lo spiegamento di
forze dell’Ordine è apparso assolutamente destituito di ragionevolezza. Così tutti i Serenissimi sono sfilati vessillo in pugno
e cuore in mano in un clima di
pace assoluta. Di commemorazione e rimpianto per uno stato
Serenissimo che almeno a livello di confine geografico non c’è
più.
SOLITI DIVIETI
L’altro stato, quello italiano
mostra la solita faccia rude e impresentabile del divieto di libertà a prescindere. Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa,
laddove non c’è nemmeno
l’ombra più tenue di sommossa. Non ci siamo mai capiti, cara Italia: ti chiediamo solo un
moto di libertà democratica referendaria e di essere lasciati
nella nostra pace evangelica e
marciana.
Ci siamo rassegnati alla predazione fiscale, ma non ci siamo piegati e mai ci piegheremo all’onta del divieto prefettizio di piangere la più bella Repubblica che i nostri avi abbiano mai conosciuto. Nonostante la Digos, ieri abbiamo pianto
e cantato Viva San Marco!
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9
ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: POLITICA E SOCIETÀ
Doppio errore del governo su Gerusalemme
L’utile passo indietro dell’inutile Gentiloni
Renzi ha strigliato il ministro per la figuraccia all’Unesco. Ma non lo ha costretto alle dimissioni e la questione resta irrisolta
::: segue dalla prima
IL CAPO DEGLI ESTERI
VITTORIO FELTRI
(...) si è sempre cercato di
conciliare le esigenze delle
tre succitate fedi. Ragioni di
sopravvivenza pacifica, si fa
per dire. Si dà però anche il
caso che Hamas, gruppo di
provetti terroristi, pretenda
di impossessarsi di Gerusalemme, cosicché l’Unesco
tanto per cambiare ha votato per decidere a chi spetti il
diritto di impossessarsi del
muro del pianto, di cui a
noi personalmente non importa nulla.
Alla votazione l’Italia, che
ha più scarpe che piedi, si è
astenuta palesando una vigliaccheria
proverbiale.
Mentre gli Stati Uniti,l’Olanda, la Germania e il Regno
Unito hanno detto un bel
No chiaro e tondo. In sostanza Gentilonisi è schierato contro Israele e a favore
dei palestinesi, pensando
che Gerusalemme sia territorio occupato dagli ebrei
ma di fatto palestinese. Praticamente la Farnesina si è
messa sulle stesse posizioni
del Qatar e dell’Egitto, Paesi
non propriamente occidentali. Una figura di palta, per
non dire di merda che pone l’Italia fuori dal consesso
civile. Chiaro il concetto? Il
ministro degli Esteri con la
sua astensione probabilmente ha voluto marcare la
nostra equidistanza da Israele come dalla Palestina.
Ma non ha valutato che
agendo così più che equidi-
«Così fan tutti»
L’assurda difesa
della Farnesina
::: LA SCHEDA
LA RISOLUZIONE
Per Matteo Renzi è un «errore» la risoluzione su Gerusalemme adottata dall’Unesco,
in cui sostanzialmente si disconoscono i legami tra l’ebraismo e i luoghi sacri della stessa Gerusalemme.
LA MARCIA INDIETRO
Dopo l’astensione dell’Italia
al momento del voto, Renzi è
ritornato sulla questione, correggendo il tiro e definendo
«incomprensibile, inaccettabile e sbagliato» l’utilizzo nel testo della sola definizione araba per il sito che i musulmani
chiamano “Spianata delle Moschee”, mentre per gli israeliani è il “Monte del Tempio”,
comprendente tra l’altro il Muro del Pianto.
::: MARCO GORRA
■■■ Il cognome paterno preferi-
sce usarlo il meno possibile, presentandosi come «Veronica di Campagne in lotta». Che fa inevitabilmente un po’ “Vicky di Casapound”,
ma che almeno consente di evitare
l’imbarazzo maggiore di declinare
le generalità complete. Che recitano Padoan Veronica, figlia di Pier
Carlo.
Ora, già avere una figlia no global
non è il massimo per nessuno. Se
poiseiun economista internazionale e sei diventato addirittura ministro del Tesoro, da spiacevole e basta la cosa assume quasi i contorni
del problema politico. Eppure, tanto tocca al titolare di via XX settembre che - come se i grattacapi relativialla manovra non bastassero - deve anche fare i conti con l’esuberanza della prole militante e impegnata.
Succede l’altro giorno a Foggia,
dove un corteo di immigrati ed attivisti attraversa il centro cittadino
per protestare contro caporalato,
sfruttamento e soperchierie assortite. Alla testa della manifestazione
lei, Veronica, che della Rete campagne in lotta che organizza il tutto è
una delle figure più in vista. Non è
la prima volta che la ragazza fa parlare di sé da quelle parti. Il precedente risale al luglio scorso, quando la nostra si era messa davanti al-
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni [LaPresse]
stanti o equovicini (come
diceva il buon Andreotti)
noi siamo soltanto equostronzi. Perché chi non sta
con Israele sta con i bombaroli.
Ovviamente quando il
presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, si è reso conto della cantonata presa da
Gentiloni, si è tardivamente incavolato con lui e ora
sta tentando di rimediare.
Ma non è così che ci si comporta. È il governo che ha
sbagliato e lo ha fatto in mo-
do marchiano. Per giustificarsi l’esecutivo ha detto
che l’Italia anche in passato
si è sempre comportata così, pilatescamente, allo scopo di non inimicarsi nessuno. Ora Renzi ha fatto una
inversione a U e ha sbugiardato il suo ministro ma si è
guardato dal costringerlo alle dimissioni. Cosicchè la
questione è aperta e irrisolta. In altri termini più crudi,
la figura di merda è irrimediabile.
“
■ Allucinante la
risoluzione Unesco
sul Medio Oriente.
L’astensione un
errore, votata in
automatico
MATTEO RENZI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fornero, Cancellieri, Lupi, Delrio
I figli ingrati dei potenti italiani
Veronica Padoan ancora in piazza per contestare un collega di papà. E non è l’unica
la locale Prefettura per fare la posta
nientemeno che al Guardasigilli
Andrea Orlando, arrivato in città
per prendere parte ad un vertice
sullo sfruttamento degli immigrati.
E per trovare ad attenderlo Veronica e una dozzina di compari armati
di megafoni e striscioni. La circostanza - invero curiosa - della figlia
di un ministro che va in piazza a
contestare un collega di papà vale
alla giovane la notorietà, con tanto
di interviste e foto sui giornali.
Che la nostra sia un’attivista con
tutti i crismi è fuori di discussione:
ricercatrice alla Ires-Cgil, una breve
parentesi da collaboratore dell’assessorato al Commercio durante la
giunta romana di Ignazio Marino,
un’infinità di scritti e pubblicazioni
di argomento principalmente migratorio (non mancano alcuni interessanti cortocircuiti, come la volta
in cui un suo scritto di fuoco circa la
scandalosa situazione dei diritti per
gli immigrati in Italia finisce sulla rivista della dalemianissima fondazione Italianieuropei, incidentalmente diretta dal padre). Soprattutto, non mancano i capisaldi del vero antagonista del ventunesimo se-
La figlia del ministro Padoan, Veronica, durante una manifestazione [Ansa]
colo, primo fra tutti quell’irrinunciabile anti-israelismo di prammatica
(con tanto di immaginette con la
Stella di David sbarrata e la scritta
“Boycott Israel” fatte girare sui social).
Insomma, l’ultima persona che
uno si aspetterebbe di vedere uscire da una famiglia retta da un fior di
studioso con curriculum in due volumi dove non manca un santuario
della grande finanza internazionale:va bene l’innato spirito di ribellione dei figli, ma così si esagera un
po’. Anche perché, a rendere ulteriormente scoppiettante il contesto
familiare, soccorre la sorella Eleonora, tanto integrata quanto la consanguinea è apocalittica.
Oddio, forse persino troppo integrata. Economista sulle orme di papà, questa rampolla Padoan ha co-
Invece di cospargersi il capo di cenere, il titolare degli Esteri tenta un’arrampicata sugli specchi per rimediare alla figuraccia
fatta all’Unesco. «La negazione da parte dell’Unesco del legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda, ma si
ripete da anni. È l’undicesima volta che l’Italia si
astiene. La discussione
fra le diplomazie è sia il
modo migliore di contrastare questa assurdità sia
di cercare di ridurre l’area di consenso a questa
posizione, strada seguita
fin qui dall’Italia, ovvero,
come fanno Usa, Gran
Bretagna e Germania, se
sia meglio testimoniare la
propria contrarietà». Lo
ha detto Paolo Gentiloni
in un’intervista rilasciata
al Corriere della Sera.
«Ricordo che quest’anno
per la prima volta i Paesi
astenuti sono più di quelli
a favore: 27 a 23, con 6 voti contrari. Rispetto alla
precedente
votazione
una decina di Paesi, fra i
quali Francia e Svezia, sono passati dal sì all’astensione».
nosciuto il proprio quarto d’ora di
celebrità nell’agosto dell’anno scorso riuscendo a creare - pure per motivi diametralmente opposti a quelli della sorella - qualche imbarazzo
al genitore.
Era infatti successo che Eleonora,senior economist alla Sace (la società pubblica di assicurazione dei
crediti all'export), fosse stata assunta senza concorso alla Cassa Depositi e Prestiti. Ente che - e qui sta il
problema - è controllato all’80%
dal ministero del Tesoro, dicastero
retto dal padre della figlia di Padoan. Nonostante le precisazioni
avanzate dalla Cdp («Una procedura di job posting iniziata nel novembre del 2014» e a cui hanno risposto
3 persone, «tutte quante provenienti dalla Sace»), le polemiche all’indirizzo di questa soluzione familiare
non erano mancate. Polemiche
che, tuttavia, non avevano avuto
l’effetto di intaccare alcunché: preso regolarmente il posto, la rampolla Padoan aveva iniziato ad occuparsi come da contratto dicooperazione e sviluppo internazionale.
Una figlia no global in servizio
permanente ed effettivo, una figlia
nella burocrazia statale e quasi in
odor di casta. Viene fuori che la manovra ballerina e il fiato sul collo delle istituzioni di Bruxelles non sono
il principale problema per il povero
papà Pier Carlo.
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ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: LE INTERVISTE DI LIBERO
Rocco Siffredi, 52 anni, è un attore
pornografico, regista, produttore
cinematografico e personaggio
televisivo italiano, tra i più noti
sulla scena hard internazionale
[Lapresse]
::: SIMONA VOGLINO LEVY
■■■ Rocco Antonio Tano. In arte
Rocco Siffredi
«La politica è pornografia
Do le pagelle alle ministre»
«Da giovane pensavo che le donne fossero tutte uguali: sbagliavo
La Brambilla perfetta nel fetish. Ma la Lorenzin e la De Girolamo...»
VECCHIA GLORIA
■ Ho conosciuto
l’attore John Holmes:
era un arrogante pezzo
di m... che però era
superdotato. Elio gli ha
dedicato una canzone
LE PROTAGONISTE
■ Nel mondo a luci
rosse le donne hanno
più appeal e vengono
pagare meglio. Per loro
è più semplice stare
davanti a una
telecamera: non hanno
il problema
dell’erezione...
tanti anni sarebbe ora che dedicasse una canzone anche a me. John
Holmes? L’ho conosciuto: un arrogante pezzo di merda. Aveva solo
un cazzo gigante. Ad ogni modo, la
canzone fa riferimento ad un periodo nel quale la pornografia era ghettizzata la massimo».
L’accesso di massa al porno,
con Internet, a cosa ha portato?
«Ha decretato la liberalizzazione
dell’orgasmo femminile. Finalmente le donne possono dire di godere,
anche più degli uomini, fino allo
squirting, che poi a mio avviso è solo una pisciata. La pornografia è diventata la nuova educazione sessuale dei giovani».
Avete una grande responsabilità, quindi?
«Lo dico da sempre: proprio nei
confronti dei ragazzi che attraverso
gli smartphone hanno accesso libero a cose che magari non hanno gli
strumenti per comprendere: andrebbero preparati».
In che modo?
«Spiegando loro che ciò che vedranno più che realtà, è intrattenimento per adulti».
La politica la appassiona?
«Non ho mai votato».
Se le chiedessero di candidarsi?
«Sarebbe ipocrita, non mi è mai
interessata la politica: è un mestiere
di compromessi».
Voterà per il referendum?
«No, non voterò».
Cosa intende precisamente col
termine “pornografia”?
«Tutto ciò che fa schifo: gli attori
“
Rocco Siffredi e Malena
“
John Holmes
Rocco Siffredi. Dal vivo è più alto di
come ti aspetti. Le scarpe da ginnastica sotto i pantaloni di una tuta
bianca.
Oltre ad essere uno degli attori
porno più rinomati al mondo, è produttore, imprenditore, padre, marito e anche un po’ filosofo. A modo
suo.
Cosa sta facendo in questo momento?
«Lavoro su un progetto per il
2017: si chiama sexual education.
Voglio trasformare il mio studio a
Budapest in un luogo dove tenere
corsi, una piattaforma reale su vari
temi legati all’accademia pornografica. Le persone possono venire per
capirsi di più, acquisire maggiore sicurezza: fanno coaching su tutto
ma non sul sesso. E poi, veri e propri
corsi formativi per pornostar, nei
quali fornirò la conoscenza di tutte
le tecniche».
Ecco: quanta tecnica occorre
per fare bene l’attore porno?
«Tantissima: l’accademia nasce
per questo».
E come dev’essere una brava
pornostar?
«Innanzitutto non può avere un
modello ideale: bionda, bruna, magra, grassa, vecchia o giovane non
può fare distinzione. E poi bisogna
essere umili,lasciare il95% della propria personalità a casa. Il restante
5% serve per mantenere la propria
dignità. Infine: non basta averlo duro per fare bene il nostro lavoro».
No?
«No, ci vuole passione, tecnica:
non mi piacciono le cose meccaniche, mal fatte, senz’anima».
Ci spiega meglio?
«A vent’anni per me ogni buco
era uguale, poi ho capito che ognuno ha un’anima da scoprire, le donne vanno toccate. Capite».
Da dove arriva il suo nome d’arte?
«Da Roch Siffredi, personaggio di
Borsalino, il film degli anni 70 prodotto da Alain Delon».
E la passione per il suo mestiere?
«Dalla mia voglia di libertà. E poi
mio padre che ha sempre ricercato
la sessualità, fino agli 80 anni quando, ancora travolto da questa ricerca del piacere ma senza più trovare
partner che accettavano la sua richiesta, è andato in depressione.Voglio evitare questo. Per me il sesso è
il diavolo: ti assale, toglie lucidità».
Detta così sembra patologico
«Lo è, ma ho imparato a moderarmi».
Cosa significa essere ricordato
più che altro per le misure del proprio pisello?
«Non mi sento né spersonalizzato né minimizzato: sono contentissimo».
Non la fa ridere?
«Certo,ma non puoi fare la pornostar se ti prendi troppo sul serio: passione, umiltà e ironia sono fondamentali».
Chi le ha insegnato?
«Nessuno, l’esperienza. Le donne».
In John Holmes Elio e le storie
tese cantano di un artista romantico, incompreso (“In faccia non
sono mai inquadrato, ma dal pubblico son venerato”). Ci si rivede?
«Intanto dico a Elio che dopo così
SU MALENA
■ Con Malena è nata
una star: lei mi ha
scritto. Io le ho risposto
che l’avrei massacrata.
Ma ha inistito. Aveva
ragione: è un animale
da letto incredibile. Mi
ha detto che Renzi è il
suo sogno erotico
SU FORZA ITALIA
■ Se fosse stata eletta
nell’assemblea di Forza
Italia e non nel Pd
avrebbero detto che è
berlusconiana e sarebbe
parso più normale
porno che non danno l’anima. La
pornografia è una presa in giro:
quando vedi un politico in tv che fa
un gran sorriso e promette, quella è
pornografia. La presa per il culo consapevole».
Quindi, la politica è pornografica?
«Al 100 per 100: è un mondo pieno di falsità e compromessi. La politica è la vera pornografia».
La sua ultima scoperta è Malena (al secolo: Filomena) Mastromartino, giovane renziana doc ex
eletta nell’assemblea nazionale
del pd: com’è successo?
«Mi ha scritto. Le ho detto che l’avrei massacrata».
Ma lei ha insistito?
«Sì, mi ha detto: vedrai che ti sorprenderò».
E l’ha fatto?
«È nata una star: è un animale da
letto incredibile. Mi ha detto che
Renzi è il suo sogno erotico».
Se fosse stata eletta nell’assemblea nazionale di Forza Italia
avrebbe fatto meno clamore?
«Avrebbero detto tanto è una berlusconiana, si sa: sarebbe parso più
normale, forse».
Una politica che vedrebbe bene come attrice hard?
«Sono un grande fan della Brambilla, la vedo bene nel fetish. Poi mi
piacciono molto la De Girolamo e
anche la Lorenzin: la sua faccia mi
ha sempre ispirato qualcosa di particolare».
Cosa pensano i suoi due figli
del lavoro che fa?
«Ci sono nati, si sono dovuti abituare».
Cosa direbbe se uno dei due volesse fare l’attore porno?
«Se vedessi una vera passione,
avrebbero certamente un buon maestro. Se lo facesse per emulazione,
lo bloccherei:cercherei di fargli capire che quando decidi di lavorare col
sesso elimini una parte di gioia della
tua vita, perché diventa un lavoro e
rischi di rovinarlo».
Ha annunciato più volte di voler smettere. Ma non lo ha mai fatto: perché?
«Ad oggi sono ancora dietro alla
telecamera, ma se dovessi tornare
davanti non ne soffrirei più. È inutile
che continui a cercare di reprimere
quella parte di me che mi ha reso
quello che sono».
“La pornografia è un mestiere
maledetto”, ha detto in un’intervista rilasciata a Vanity Fair: perché?
«È un mondo complicato e fuori
da lì la società non ti accetta».
Eppure ne è attratta…
«Perché sono repressi. Io sto simpatico perché ci metto la faccia e faccio quello che tutti vorrebbero».
È vero che nel suo settore le
donne sono pagate meglio?
«È un mestiere dove la donna ha
più appeal. Per loro è più semplice
stare davanti alla telecamera (non
hanno il problema dell’erezione) e
poi l’uomo è un toy, mentre la donna è fondamentale».
Se non avesse fatto l’attore
hard?
«Avrei fatto il pilota di elicotteri,
ho preso il brevetto e anche lì mi sono sempre detto: che orgasmo!».
A chi sente di dover dire grazie?
«Al porno che mi ha concesso la
libertà».
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ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: POLITICA E SOCIETÀ
Show in tribunale a Catanzaro
Sgarbi riapre il processo Vallettopoli
Per difendersi da una querela di Woodcock chiama a deporre Briatore, Flavia Vento, Totti, Corona e Vittorio Emanuele
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
(...) suo malgrado l’ex pm di
Potenza (ora sta a Napoli),
John Henry Woodcock, che
quindi l’ha querelato. Il processo è in corso davanti al tribunale di Catanzaro, e siccome l’oggetto del contendere
era- chiamiamole così- una
serie di critiche all’inchiesta
su Vallettopoli che Sgarbi rivolse al pm durante una puntata dell’Arena di Massimo
Giletti il 5 aprile 2009, i legali
del critico d’arte hanno avuto la bella idea di rifare quel
processo nell’aula di Catanzaro.
GILETTI E L’ARENA
E così hanno compilato
una lista testi a difesa che dal
gennaio prossimo accenderanno i riflettori su quel tribunale.Perché in aula subito sfileranno oltre allo stesso conduttore televisivo Giletti, anche gli altri partecipanti a
quella puntata dell’Arena: Alba Parietti e Klaus Davi. Dovranno raccontare che cosa
esattamente è stato detto in
quella trasmissione, e con
quale spirito e clima di studio
si è infiammato il dibattito
che subito scandalizzò molti
telespettatori: era infatti il pomeriggio della domenica delle Palme 2009, e certo il pubblico non si attendeva nel pieno della festa religiosa i fuochi di artificio di Sgarbi, a cui
era comunque abituato da
anni. Giudizi più che taglienti sulla utilità di quell’inchiesta vip, successivamente in
gran parte smontata dalle
sentenze, e accuse dirette al
pm che ne fu protagonista, offeso anche dal fatto che Sgarbi nel suo tipico crescendo,
lo aveva appellato in questo
modo: «secondo me Woo-
::: LA SCHEDA
IL PROCESSO
Vittorio Sgarbi è imputato
per diffamazione a causa di
una serie di parole pronunciate sette anni fa sul pm John
Henry Woodcock, in merito
al processo Vallettopoli che
il critico d’arte ha fatto nel
corso di una puntata de L’Arena di Massimo Giletti su
Rai 1 in 5 aprile del 2009. Il
pm, trasferito nel frattempo
da Potenza a Napoli, lo ha
poi querelato.
I TESTIMONI
I legali di Sgarbi hanno deciso di compilare una lista testi a difesa del critico d’arte
che dal prossimo gennaio dovrebbero presentarsi al al tribunale di Catanzaro per dire
la loro. In aula dovrebbero esserci, oltre al conduttore Giletti, anche Alba Parietti e
Klaus Davi per raccontare le
critiche mosse da Sgarbi sull’inchiesta. Al banco dei testimoni si prevede anche l’arrivo di Vittorio Emanuele di Savoia, Flavio Briatore e consorte.
TESTIMONI VIP
Da sinistra a destra Elisabetta Gregoraci, moglie di
Flavio Briatore, Fabrizio Corona che è stato arrestato
dopo il ritrovamento di 1,7 milioni di euro nacosti in
un controsoffitto, e Flavia Vento [Oly-Lapresse]
dcock è un Fabrizio Corona
mancato...».
ALTRI TESTIMONI
Anche per questo motivo i
legali di Sgarbi, in primis l’avvocato Giampaolo Cicconi
che lo ha difeso in molti processi di diffamazione, e poi
Vincenzo De Caro, hanno allargato la lista testi anche all’ex fotografo deivip, finito ancora una volta in carcere (ad
Opera) per avere nascosto in
casa di una collaboratrice dei
compensi in nero milionari
di cui nulla aveva detto alla
magistratura. Ma non ci sarà
solo lui, perché Sgarbi prova
a farsi difendere dalle testimonianze degli indagati più noti
dell’inchiesta di Vallettopoli.
Chiamerà quindi a raccontare quel che gli è accaduto Vittorio Emanuele di Savoia,
che dovette subire- accusato
di associazione a delinquere
finalizzata alla corruzione e
disfruttamento della prostituzione- l’onta del carcere, sia
pure per una settimana.Vittorio Emanuele poi è stato assolto da tutte le accuse, e ha
fatto causa allo Stato italiano
ottenendo 40 mila euro per
l’ingiusta detenzione, e da
Sgarbi sarà chiamato a testimoniare proprio la sua disavventura giudiziaria.
“
Tra i genitori, a loro volta sorpresi
per l’episodio, c’è stato chi ha deciso
di non lascia correre ed ha quindi inviato una lettera all’assessore regionale dell’Istruzione, Elena Donazzan. Che, oltre a pubblicare la mail
del papà, su facebook ha scritto:
«Non è possibile una cosa del genere, che un docente arrivi con la parrucca finta, col seno finto, coi tacchi.
Trovo squallida questa esasperazione di sé, quasi a voler scioccare. Dal
mio punto di vista non è adatto all’insegnamento». La Regione ha inviato
gli ispettori nell’istituto per fare chiarezza. Qui, però, nessuno ha saputo
dare una spiegazione perché tutti all’oscuro della decisione di Luca-Cloe
di presentarsi in versione donna.
Da Montecarlo dovranno
arrivare a Catanzaro in soccorso del critico d’arte anche
Elisabetta Gregoraci e Flavio
Briatore. La prima fu coinvolta insieme all’ex portavoce di
Gianfranco Fini - Salvatore
Sottile- nell’indagine di Woodcock per presunti favori sessuali concessi (e poi si dimostrò che non fu così) per avere una parte in programmi
Rai. Il secondo già all’epoca
era il fidanzato della soubrette, e certo deve avere masticato amaro pur restando sempre a sostenerla. I legali di
Sgarbi chiameranno a testimoniare anche il calciatore
Francesco Totti e Flavia Vento. Anche loro furono con
ruoli diversi sfiorati dall’inchiesta di Potenza, che
ipotizzò un ricatto di Corona
e della Vento nei confronti di
Totti. La show girl avrebbe rilasciato interviste a settimanali scandalistici su un suo
presunto flirt con il calciatore, che era alla vigilia del matrimonio con Ilary Blasi, già
in stato interessante. Corona
avrebbe trattato con l’entourage di Totti un compenso di
50 mila euro per non fare
pubblicare l’intervista. Ma
nel prosieguo del procedimento anche questa accusa
sarebbe saltata. La diffusione
sulla stampa dell’epoca dell’intera vicenda ha creato però problemi alla vita dei protagonisti, che probabilmente
non hanno oggi un affettuoso ricordo di John Woodcock.
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VITTORIO SGARBI
■ Chi ha ridotto
Corona nello stato
in cui è? È un
magistrato che si
chiama
Woodcock,
esibizionista, un
Corona mancato...
L’insegnante fu sospeso per tre giorni
A scuola vestito da donna: respinto il ricorso del trans
■■■ Entrare in classe e presentarsi
non più come uomo ma come una
donna non è stato un atto «responsabile e corretto». Così ha deciso Luigi
Perina, presidente del tribunale del
lavoro di Venezia, che ha ritenuto giusta la decisione di sospendere il prof
per tre giorni, rigettando il ricorso dell’insegnante e ritenendo validi i motivi della contestazione:dall’insubordinazione all’invito del dirigente a rinviare la scelta, alla scarsa attenzione
all’impatto sugli studenti, alla pretesa di farsi chiamare con un nome diverso da quello legale anagrafico.
I fatti. Lo scorso dicembre Luca
Bianco, uomo, assistente di laboratorio di elettronica in un istituto di San
Donà di Piave, in provincia di Venezia, si era presentato a scuola con il
nome di Cloe. Cloe Bianco. «Da oggi
potete chiamarmi Cloe», aveva quindi detto ai suoi alunni. Rimasti sconcertati da quella figura fino al giorno
prima vestita con abiti maschili e il
giorno dopo abbigliata con una parrucca bionda, una minigonna, un paio di stivali con tacco e unghie laccate. Insomma, come una vera vamp.
Tra lo stordimento e lo stupore - i ragazzi non erano stati affatto preparati
alla “transizione” dello loro insegnante, cosa che avrebbe provocato una
reazione diversa - una volta tornati a
casa hanno raccontato la metamorfosi da Luca a Cloe dell’insegnante di
fisica, che nel suo intimo si era sempre sentita una donna fino alla decisione di rendere pubblico questo
suo sentire.
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__Domenica 23 ottobre 2016__
MAIN
SPONSOR
Comune di Treviso
SPECIAL
SPONSOR
FIDELITY
SPONSOR
TREVISO
MUSEO DI SANTA CATERINA
28 OTTOBRE 2016
17 APRILE 2017
INFO E PRENOTAZIONI
0422.429999 - www.lineadombra.it
LA MOSTRA COMINCIA!
Nei primi giorni di apertura, dalla sera del 28 e fino al 31 ottobre, il PINARELLO FESTIVAL propone,
prima o dopo la visita alla mostra principale e a tutte quelle collaterali, molti altri eventi.
TREVISO, AUDITORIUM DEL MUSEO DI SANTA CATERINA
29 OTTOBRE
30 OTTOBRE
31 OTTOBRE
ore 17
ore 16.30
ore 16.30
Marco Goldin presenta Storie dell’impressionismo.
I dieci quadri del mio cuore.
Accompagnamento musicale di Anna Campagnaro
(violoncello), Mauro Martello (flauto), Renzo Ruggieri
(fisarmonica).
Marco Goldin presenta Storie dell’impressionismo.
I dieci quadri del mio cuore.
Accompagnamento musicale di Piero Salvatori (pianoforte
e violoncello).
Con la speciale partecipazione di Massimo Bubola.
Luoghi dell’impressionismo, luoghi del Tour. Paesaggi di
Francia tra pittura e ciclismo. Marco Goldin dialoga con
Gianni Mura.
Accompagnamento musicale di Piero Salvatori (pianoforte
e violoncello).
ore 18.15
ore 17.45
ore 17.45
Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli
teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il
2016 per introdurre le mostre. Uno spettacolo, sostenuto
da bellissime immagini, con la partecipazione di Anna
Campagnaro (violoncello), Mauro Martello (flauto),
Renzo Ruggieri (fisarmonica) e l’orchestra d’archi del
Conservatorio “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto.
Musiche di Paolo Troncon, Mauro Martello, Renzo Ruggieri.
E con il contributo degli attori Sandro Buzzatti, Gilberto
Colla, Loriano Della Rocca.
Con la speciale partecipazione di Antonella Ruggiero.
Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli
teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il 2016
per introdurre le mostre.
Con la speciale partecipazione di Antonella Ruggiero.
Nel giardino del tempo, ovvero il meglio degli spettacoli
teatrali presentati da Linea d’ombra tra il 2005 e il 2016
per introdurre le mostre.
Con la speciale partecipazione di Massimo Bubola.
ore 20.30
ore 20.30
Concerto di Antonella Ruggiero, Cattedrali (musica
sacra per sola voce e organo suonato dal maestro Fausto
Caporali).
Concerto di Massimo Bubola accompagnato dalla Eccher
band. Tutte le sue più belle canzoni, da quelle scritte per
Fabrizio De Andrè ai motivi più famosi eseguiti in proprio.
CON IL SOSTENGO DI
ore 20.30
Concerto di Franco Battiato (accompagnato da Carlo
Guaitoli al pianoforte e Angelo Privitera alle tastiere e
sintetizzatori).
ore 22.30
Tutti gli eventi sono a titolo gratuito per coloro che, nella stessa giornata dei concerti e degli spettacoli, avranno
acquistato il biglietto d’ingresso alla mostra. Con la sola eccezione del concerto
di Franco Battiato del 29 ottobre, per il quale però tutti i biglietti sono già stati esauriti in prevendita.
Concerto di Giovanni Caccamo (voce e pianoforte).
ORARIO DELLA MOSTRA
28 OTTOBRE pre apertura con biglietto ridotto
per tutti dalle ore 20 all’1 della notte
29 OTTOBRE dalle ore 9 all’1 della notte
30 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22
31 OTTOBRE dalle ore 9 alle ore 22
1 NOVEMBRE dalle ore 9 alle ore 20
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ITALIA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: POLITICA E SOCIETÀ
Conquista giuridica e di rispetto sociale
Abbandonare i genitori anziani è reato
La Cassazione sentenzia: vietato lasciare i vecchi da soli. Vale lo stesso principio di tutela dei bambini
::: segue dalla prima
FRANCESCO SPECCHIA
(...) Quand’era giovane.
Ora, c’è quasi un che di epico e di poetico, il recupero d’una dignità antica, nel dispositivo della sentenza numero
44098/2016 con cuila Cassazione stabilisce che «anche lasciare il padre anziano da solo può
costituire un’ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata». È ufficiale, quindi: se oggi abbandoni il tuo vecchio è reato. Trattasi, indubitabilmente, di uno di
quei casi in cui - direbbe l’illuminato giurista Calamandrei alla norma di legge si giustappone l’afflato di giustizia. Ora,
saranno i miei ricordi adolescenziali.E che rivedo mio nonno, ufficiale decorato a Tobruk,
esiliato in un angolo del giardino a spiegare ai nipotini, con
sussurrata voce di tuono, il senso dell’onore attraverso racconti di guerra di cui non ha mai
avuto la controprova. O sarà il
personale timore d’essere abbandonati, tra qualche anno,
dai figli distratti, in un ospizio
diperiferia,nelclangore dicateteri e di dentiere, mentre in sottofondo scorrono tristissime cover dei Ricchi e Poveri e grasse
infermiere tentano di farcirti di
semolino, e un ficcante odor di
formalina t'invade la narice.
E lì parte la visione: io che mi
ritrovo nei panni del protagonista di quel libro di Jonasson, Il
centenario che saltò dalla finestra e scomparve. E, d’istinto,
terrorizzato, mi vien voglia di
plaudire a quei cinque giudici
cassazionisti -probabilmente
tutti over 60- che con la loro
sentenza stanno incidendo
profondamente su due piani
della realtà. Il primo piano è
squisitamente giuridico. Nononostante un’altra sentenza della Corte di Cassazione -la
31905/2009- avesse legittimato
il rischio di carcere per chi, durante le vacanze, lasciava il genitore incapace in città, nella
pratica non esisteva ancora
una legge che avesse imposto
l’obbligo di assistenza morale e
La foto simbolo de “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, il primo romanzo di Jonas Jonasson
materiale a carico dei figli verso
i propri genitori anziani o non
più autosufficienti.
In concreto, i genitori in stato di bisogno avevano il diritto
diricevere un «assegno alimentare» da parte del figlio; però
-per dire- i figli ricchi e insensibili potevano tranquillamente
ficcare la polvere del proprio rimorso sotto itappeti diragguardevoli assegni circolari. Esisteva, in soldoni, una sorta di buco legislativo. Che, per certi versi, ora è in parte colmato dal
suddetto dispositivo.Ilquale dispositivo crea la fattispecie, sia
«riferendosi sia al riconoscimento della famiglia come società naturale di cui all'articolo
29 della Costituzione» sia all'
adempimento dei doveri di solidarietà sociale «di cui all'articolo 3 della Costituzione», sia
alle previsioni del codice civile,
che impongono il dovere di rispetto dei genitori da parte dei
figli. La legge esisteva per l’ab-
::: GIUSEPPE POLLICELLI
bandono dei bambini e dei cani in autostrada d’agosto, ora,
di fatto, c’è anche per i vecchi
nell’alternarsi delle stagioni. La
sentenza è un giudicato sostanziale, «fa stato», crea - per capirci- un precedente.
Il secondo piano di lettura
della sentenza è etico, è la conquista di una civiltà perduta.
C’è stato un tempo in cui il padre un po’ in là con l’età era
qualcosa di più che un vecchio
rincoglionito. Platone riteneva
che solo gli anziani avesso lo
standing per governare (la politica italiana,per anni, abbondava dineoplatonici...). A differenza della fighetta e giovanilista
Atene, nella Sparta delculto patriottardo e della dignità della
guerra, i saggi erano i vecchi sopravvissuti all’ordalia della battaglia: vi spiccava, addirittura,
la gerusia, ovvero l’assemblea
degli anziani «che possedeva i
massimi poteri per le leggi, per
l'educazione collettiva e che
Peggio di noi solo gli slovacchi
■■■ Il dato più curioso della ricer-
Italiani bamboccioni d’Europa: con i genitori fino a 35 anni
ca Eurostat sulla capacità (e la voglia) degli europei tra i 18 e i 34 anni
di lasciare la casa dei genitori è quello relativo ai ragazzi slovacchi, i quali risultano essere i più restii in assoluto a rendersi autonomi. Ben il
69,6% di essi se ne rimane infatti
con papà e mamma, e sarebbe interessante capire perché il record appartenga proprio a loro.
Il dato riguardante i giovani italiani, che si piazzano ottimi secondi
con il 67,3%, non stupisce invece
nessuno, essendo risaputo da tempo che gli under 35 (e spesso pure
gli over 35, a dire il vero) di casa nostra sono in larga parte collocabili
nella poco prestigiosa categoria coniata anni fa da Tommaso PadoaSchioppa, quella dei bamboccioni.
Ciò che fa maggiormente riflettere,
e non può indurre all’ottimismo, è
che mentre la percentuale dei bamboccioni slovacchi è in calo dell’1,8%, quella dei bamboccioni italiani è aumentata, rispetto al 2010,
di ben sei punti, dal 61,4% appunto
al 67,3%. Roba da andare a nascondersi, specie in confronto a Paesi come la Francia (34,5%) e soprattutto
la primatista Danimarca (19,7%). E
in ogni caso facciamo un’assai magra figura anche rispetto alla media
europea, che si attesta al 47,9%.
Le ragioni sono note: la crisi economica che in Italia, soprattutto al
Sud, è particolarmente grave e un
certo “mammismo” insito nella nostra mentalità e nelle nostre abitudi-
::: I NUMERI
67.3
È la percentuale dei giovani italiani di
età compresa tra i 18 e i 34 anni che
vive ancora con i genitori secondo il
rapporto Eurispes relativo al 2015.
69.6
Più attaccati degli italiani a mamma e
papà sono gli slovacchi. Qui la percentuale dei mammoni sfiora il 67%.
73.6
È la percentuale dei maschi under 35
che non si schioda. Mentre le femmine arrivano al 60%.
ni, tra le quali vi è quella di identificare nel matrimonio (o comunque
nell’ufficializzazione di una relazione sentimentale) l’unico evento
che giustifichi l’andare a vivere per
conto proprio. Ma c’è almeno un altro fattore che gioca un ruolo importante e che di solito viene invece trascurato: non sono soltanto i ragazzi
italiani a essere bamboccioni, sono
anche i loro genitori a essere - ci si
perdoni il brutto neologismo - “figlioccioni”, nel senso che fanno tutto il possibile perché la prole ritardi
al massimo il commiato. Che i padri e le madri, in Italia, siano sempre più portati a considerare i figli
una compagnia indispensabile, anche quando i figli suddetti non sono
aveva il ruolo di giudice nelle
questioni giuridiche». Il rispetto del vecchio, il contributo
quasi oracolare dell’esperienza erano un atout sociale anche nell’Europa illuminista e
d’inizio 800, l’era della creazione degli ospizi e del sistema
pensionistico, molto tempo prima dell’Ape di Renzi. E potrei
parlare anche dell’incidenza
geriatrica nell’induismo; o della cultura della memoria degli
sciamani; o dei sakem nativoamericani la cui insidacata autorevolezza aumentava quando aumentavano gli anni sul
groppone. Timonieri immobili
che conducevano la nave in
porto, fragili mucchietti d’ossa
che si trasforvano in invincibili
trascinatori di popolo. Ci fu anche, letterariamente, qualcuno
che giurò che in realtà, fosse
l’ottuagenario Anchise, spinto
dagli dei, a portare in spalla il
figlio Enea, e non vivecersa.
Tra l’altro, la metafora di Anchise, comunque la si giri dal
padre al figlio, diventa ora la
rappresentazione plastica del
momento storico che la suddetta sentenza fotografa.Siamo arrivati all’inedito concetto di reciprocità dei doveri familiari.
Proprio nei giorni in cui si certifica la carica del parassitismo
di comodo, dei figli abbondantemente adulti e lavorativamente occupati che vivono ancora a scrocco e si fanno finache pagare il mutuo della casa
(intestato, of course, a papà e
mammà); be’, proprio in questigiorni, ilpeso delle responsabilità, di fatto, si controbilancia.
Il figlio che tanto è stato mantenuto e sorretto dal padre, da oggi dovrà egli stesso, in qualche
modo, ricambiare e sostenere
ilgenitore nel lento turbine della vecchiezza. Sentenza giusta
e inappellabile. Che poi l’amore del genitore per i figli risulti
talmente immenso e incondizionato da fregarsene d’ogni
contropartita -un immenso tumulto del cuore-; bè, quello
non attiene alla legge ma, come scrisse Anna Frank, all’intima bontà d’ogni uomo...
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più dei virgulti, lo dimostra del resto
l’esperienza quotidiana. E sono numerosigliepisodi di cronaca che documentano gli eccessi in senso protettivo - alquanto diseducativi - di
cui molti genitori si rendono protagonisti nei confronti dei figli, dalle
aule scolastiche fino ai campi di calcio.
Ad ogni modo, ciò che emerge
con più forza è un interesse reciproco, dei genitori quanto dei figli, a rimanere assieme per un tempo indefinito: i primi sostengono i secondi
e sovente i secondi - specie quando
papà e mamma iniziano a farsi anziani - supportano attraverso la propria presenza i primi, svolgendo gli
uni nei confronti degli altri una vera
e propria funzione suppletiva del
welfare. Tutti insieme disperatamente.
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__Domenica 23 ottobre 2016__
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ESTERI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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Il fronte iracheno
Il Califfo in fuga si lascia dietro una nube tossica
L’esercito iracheno avanza contro l’Isis. I terroristi colpiscono una fabbrica di zolfo e provocano un disastro ambientale
::: MAURIZIO STEFANINI
MEDITERRANEO
■■■ Il Califfo scappa, ma
dietro si lascia veleni e morte. «Secondo notizie non
confermate, Abu Bakr al-Baghdadi era a Mosul tre giorni
fa», ha detto il ministro dell’Interno del Kurdistan iracheno Karim Sinjari.«La gente lo ha visto incontrare i
combattenti e incoraggiarli.
Non siamo sicuri fosse presente, si tratta di informazioni ricevute». Ma evidentemente sono ritenute abbastanza plausibili. Proprio da
una moschea di Mosul il leader dell’Isis nel 2014 proclamò il Califfato Islamico, subito dopo la presa della città.
Tripoli sotto accusa:
«Tiro al bersaglio
contro i migranti»
LA MINACCIA TURCA
Adesso la città sta per cadere, sotto i colpi di un’eterogenea coalizione cui fanno capo almeno una decina di
soggetti diversi. Ma i nemici
dell’Isis sono quanto mai discordi tra di loro: ne sono riprova le dichiarazioni del
premier iracheno Al Abadi,
che nel parlare in conferenza stampa assieme al segretario alla Difesa statunitense
Ashton Carter, venuto in visita, ha ribadito la contrarietà
del suo governo all’'intrufolarsi della Turchia. «La battaglia per Mosul è una battaglia irachena e la conducono gli iracheni». «Facciamo
appello ai Paesi vicini, ai Paesiarabi, ai Paesiislamici affinché ci sia unità nella lotta all’Isis».
I jihadisti sono invece determinati a spargere quanto
più sangue possibile. Per rallentare l'offensiva,l’Isis ha effettuato un’improvvisa manovra diversiva su Kirkuk,
dove nei quartieri meridionali si è combattuto per 24
ore di fila. Ieri mattina la polizia irachena affermava di
aver ripreso il pieno controllo dell’abitato, e secondo il
generale Khattab Omer tutti
i «terroristi» sono stati uccisi
o si sono fatti saltare in aria.
Hanno fatto però in tempo a
spargere il terrore e anche a
Un veicolo dell’esercito iracheno si muove fra le colonne di fumo nell’area di Mosul [Lapresse]
fare una strage in una centrale elettrica, dove sono stati
uccisi ben tredici lavoratori e
un giornalista. Come se non
bastasse l’Isis, a Kirkuk si
contano altri 15 morti e 50 feriti, compresi donne e bambini, a causa di un bombardamento aereo che ha colpito un funerale sciita in una
moschea. Il ministero della
Difesa russo ha parlato di
«criminidi guerra» della Coalizione, che avrebbe colpito
per sbaglio in una zona dove
secondo i dati dell’Intelligence diMosca non c’erano jihadisti.
LA STRAGE DI MOSUL
Sempre per rallentare l’offensiva, gli uomini dell’Isis
hanno dato fuoco a una fabbrica per la lavorazione dello
zolfo che si trovava a sud di
Mosul. Non ci sono state for-
Fratelli Musulmani
tunatamente vittime, ma circa un migliaio di persone
hanno dovuto essere curate
per problemirespiratorilegati ai fumi tossici. Ma, soprattutto, ieri è stata la giornata
in cui la Cnn ha dato la notizia di un massacro i cui i jihadisti avrebbero ucciso 284
persone,tra cui molti bambini. Il condizionale è d’obbligo, perché la Cnn afferma di
aver ricevuto l’informazione
da una fonte di intelligence
che è rimasta anonima perché non autorizzata a parlare con i media, e non è stata
finora in grado di fare verifiche. Ma le modalità descritte assomigliano molto ai modus operandi dell’Isis. Rastrellate per essere utilizzare
come scudi umani, le vittime sarebbero state uccise a
Mosul tra giovedì e venerdì
in esecuzioni di massa, e dopo il massacro sarebbero sta-
ti usati bulldozer per buttare
i cadaveriin una fossa comune vicino al luogo dell'esecuzione,il defunto Collegio dell’Agricoltura di Mosul, a
nord della città.
VITTORIE PESHMERGA
L’offensiva, però, prosegue. L’Isis avrebbe tra l’altro
perso il villaggio di Bartella,
teatro dell’esodo dei cristiani d’Iraq, e violenti combattimenti sono in corso a sudest nel villaggio strategico di
Tal Kayf, dove i Peshmerga
curdi hanno sfondato le linee degli jihadisti. Per conto
suo l’esercito iracheno grazie all’appoggio aereo statunitense ha raggiunto il centro di Hamdaniyah, la più
grande località a maggioranza cristiana nella piana di Ninive. Il già citato ministro
dell'Interno del governo re-
Siria
gionale curdo Karim Sinjari
ha chiarito che l’offensiva
contro lo Stato islamico è
avanzata fino a cinque chilometri da Mosul, che ci sono
segnali di rivolta contro il
gruppo jihadista, e che le forze curde hanno preso il controllo diventi villagginella zona di Mosul, contro gli appena dieci liberati dall’esercito
iracheno. Ma avverte anche
che i militanti hanno costruito tunnel sotterranei e trincee piene di petrolio da incendiare quando l’offensiva
si farà più vicina, e che dunque ci sarà un disperato bisogno di informatori o spie per
aiutare gli attaccanti dall’interno. Sinjari ha anche raccontato di azioni di rivolta interne alla città, con persone
che posseggono armi che
compiono imboscate ai jihadisti, soprattutto di notte.
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Un commando armato
a bordo di un’unità con
le insegne della Guardia
Costiera libica ha attaccato un gommone di migranti al largo della Libia causando almeno 25
morti. Lo riferisce la ong
tedesca Sea-Watch secondo la quale gli uomini a bordo dell’unità, apparentemente
della
Guardia Costiera libica
hanno tentato di rubare
il motore del gommone
dei migranti. Alcuni degli aggressori avrebbero
iniziato a colpire le persone sul natante che si
sono spostate tutte insieme sul lato opposto dell’imbarcazione che ha
iniziato a sgonfiarsi. Molti sono caduti in acqua.
L’imbarcazione
della
Ong tedesca ha tratto in
salvo 120 persone e ha ricuperato quattro corpi
ma i volontari hanno riferito di aver visto molte
altre salme, tra le 15 e le
25, galleggiare sull’acqua ma di non essere riusciti a recuperarle.
La Guardia costiera libica tuttavia smnetisce decisamente le accuse. Secondo il portavoce della
Guardia costiera di Tripoli, Ayoub Qassem,
una pattuglia ha effettivamente abbordato una
nave carica di migranti
per controllare perché si
trovasse in acque libiche, ma non ha commesso violenze. L’ong tedesca, ha detto, «sostiene
che li abbiamo attaccati
e ci sono state vittime,
ma questo non è vero.
Chiediamo loro di fornire prove su questo incidente».
La battaglia di Sirte
L’ex presidente egiziano Morsi
Terminata la tregua ad Aleppo
Liberati tredici ostaggi in Libia
condannato a vent’anni di galera Ripresi gli attacchi contro i ribelli Ma degli italiani nessuna traccia
■■■ La Corte di Cassazione egiziana ha confermato la pena a
20 anni di carcere per l’ex presidente della Repubblica Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani, e per altri leader del movimento, posto fuorilegge dal regime del generale
Abdel Fattah Al Sisi, che nel luglio di tre anni fa ha destituito
anche Morsi. Il processo riguarda la morte, durante gli scontri
con i sostenitori del presidente, di alcuni manifestanti che protestavano nel dicembre 2012 davanti al palazzo presidenziale
di Ittihadiya al Cairo contro le riforme costituzionali promosse
da Morsi. Sempre ieri la Cassazione egiziana ha annullato la
condanna a morte e quella al carcere per 15 islamisti accusati
di aver ucciso un poliziotto nel 2013. La Corte ha disposto un
nuovo processo per i 15 presso il Tribunale penale di Giza, lo
stesso che nell’aprile dello scorso anno aveva condannato a
morte 22 imputati e un minorenne a 10 anni di carcere per
l’uccisione di un agente dopo aver fatto irruzione nella stazione di polizia durante le proteste per la deposizione di Morsi. Gli
imputati sono anche accusati di aver tentato di uccidere altri
poliziotti, di possesso di armi e di violenza contro gli agenti.
■■■ Sono ripresi ieri ad
Aleppo, dopo la scadenza
della tregua, gli scontri, con
pesanti cannoneggiamenti
di artiglieria, ma senza interventi aerei almeno fino alla
serata.
Il temporaneo unilaterale
cessate-il-fuoco siro-russo,
dichiarato per consentire l’evacuazione dei feriti e dei
malati più gravi, e anche l’allontanamento dei ribelli disposti a deporre le armi, dai
quartieri orientali assediati
dai lealisti da oltre quattro
anni.Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
La tregua iniziata giovedì
era stata prolungata fino alle
18 (ora italiana) di ieri ma
nessun ferito è riuscito ad essere evacuato e quindi è stata di fatto inutile.
Dal 23 settembre sono
136 i bambini morti e altri
387 quelli rimasti feriti a causa dell’esplosione di bombe
a grappolo ad Aleppo est, la
zona della città siriana sotto
il controllo dei ribelli. A denunciarlo è Save the Children, sottolineando che il
numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto,
considerando quelle che
non sono riuscite a raggiungere gli ospedali.
■■■ Le forze filo governative libiche che combattono contro
lo Stato islamico hanno liberato ieri undici prigioniere eritree,
un cittadino turco e un egiziano, dopo una battaglia per liberare una zona di Sirte. Dopo una campagna sostenuta dagli
Stati Uniti e durata sei mesi, la gran parte della città è stata
ripresa dalle mani dell’Isis, che controlla ora un solo distretto.
Lo scorso 20 ottobre le forze fedeli al governo Tripoli hanno
annunciato la liberazione di altri cinque stranieri (due turchi,
due indiani e un cittadino del Bangladesh), da tempo prigionieri del gruppo jihadista. Nessuna notizia invece del cuneese
Bruno Cacace e del bellunese Danilo Calonego, i due italiani
rapiti il 19 settembre nell’area libica del Fezzan.
Intanto gli aerei da guerra Usa impiegati nell’operazione
«Odyssey Lightning» hanno compiuto 330 raid contro a Sirte
dal primo agosto al 18 ottobre scorso. Secondo il centro medico di Misurata i feriti dell’operazione militare «Bunian al Marsus», guidata da milizie fedeli al governo di accordo nazionale
di Tripoli, è salito a oltre 2.800, mentre i caduti sono circa 600.
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ESTERI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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@
::: PAOLO BECCHI
l’euro sono abbastanza semplici e sono state ampiamente spiegate. In assenza di flessibilità di cambio, l’unico modo per restare competitivi sui
mercati esteri è quello di svalutare i salari.
CESARE SACCHETTI
■■■ Cantano la Marsigliese
e da quattro notti consecutive
marciano sulle strade di Parigi. Sono i poliziotti francesi
esasperati da una situazione
che li vede vittime della violenza incontrollata che sta contagiando la Francia in una rivolta anti-istituzionale senza precedenti. Dopo gli scontri avvenuti l’8 ottobre a ViryChâtillon, dove sono state dati alle fiamme dei veicoli della
polizia con delle bombe molotov, sei poliziotti sono rimasti
feriti, tra i quali due versano in
condizioni piuttosto critiche
con ustioni alle mani e sul resto del corpo. In dodici hanno
assaltato i veicoli della polizia
in quello che è sembrato
un agguato premeditato
nella zona della Grande
Borne, quartiere difficile e
una delle banlieu più pericolose della Francia.
I poliziotti denunciano
diessere stati abbandonati, lamentano condizioni
salariali appena sufficienti a sbarcare il lunario e si
sentono soli a fronteggiare violenze che ancora
una volta partono dal cuore dell’immigrazione francese, le banlieue, già protagoniste di numerosi incidenti nel 2005, quando
all’epoca il ministro dell'Interno era Nicolas Sarkozy. Ora
però la situazione sembra
sfuggire di mano, e le bande
che dominano le periferie
francesi si sentono forti di una
condizione di impunità, tanto da far parlare di un vero e
proprio fallimento del modello multiculturale francese. La
rivolta dei poliziotti non è che
l’espressione di un malessere
profondo delle forze dell’ordine, che si sentono abbandonate sulle prime linee dal presidente Hollande e dal ministro degli interni Cazeneuve.
RISCHIO GUERRA CIVILE
M.Z.
A questo è servito il Jobs
Act in salsa francese approvato nel mese di luglio dal primo ministro Manuel Valls,
senza l’approvazione parlamentare, tra le durissime proteste dei sindacati. Per rispettare le regole dell’euro quindi,
si è costretti a violare quelle
della democrazia, come successo già nei paesi del Sud Europa, con la differenza che i
sindacati francesi hanno protestato duramente a differenza di quelli italiani.
Del resto i transalpini
non accettano di provare
lo stesso trattamento riservato ai paesi del Sud
Europa, e non hanno intenzione di sperimentare
quelle riforme strutturali
già approvate da Italia,
Spagna, Portogallo e Grecia. Fino ad ora alla Francia è stato accordato un
trattamento privilegiato:
le è stato concesso di sforare ripetutamente il rapporto deficit/pil e non è
stato intaccato a fondo,
come avvenuto in Italia, l’apparato delle partecipazioni
pubbliche. Lo Stato sociale è
ancora presente in Francia ed
è questo il suo più grande problema, poiché per restare nel
club dell'euro è proprio questo che va sacrificato. È la classe media ora a trovarsi nel mirino, schiacciata da un lato
dalle pressioni immigrazioniste che mettono in discussione l’identità e le tradizioni del
Paese, e dall’altro dalla moneta unica che domanda una
compressione dei loro salari e
la fine del welfare state. L'incontro di queste due condizioni crea un clima di altissima
tensione, tale da far parlare al
capo dei servizi segreti francesi, Patrick Calvar, di «rischio
di guerra civile». A questo
punto si è giunti alredde rationem, il governo francese deve
fare i conti con una rivolta delle proprie forze di polizia che
potrebbero tirarsi indietro nell’ipotesi di future manifestazioni di piazza popolari antigovernative.
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Agenti di polizia in borghese protestano a Parigi, davanti alla statua di Charles de Gaulle e della moglie [Lapresse]
La Francia nel caos
I poliziotti in marcia su Parigi
contro governo e immigrati
Nelle banlieue parigine fuori controllo le forze dell’ordine sono abbandonate
La recessione alle porte scatena le proteste dei sindacati e della classe media
LA VIOLENZA DI ALLAH
La situazione sta degenerando anche nelle scuole: a
Vald'Oise,un professore è stato aggredito da due ragazzi
musulmani urlandogli in faccia «Allah è il solo maestro»
per poi picchiarlo brutalmente con calci e pugni. Le stesse
violenze sisono avute nei confronti di altri funzionari della
scuola e dei poliziotti tanto
che lo stesso ministro dell’i-
I FATTI
GLI AGGUATI
L’8 ottobre, a Viry-Chatillon,
nel dipartimento francese della Essonne, nella regione dell’Ile de France, un agente dipolizia di 28 anni è rimasto vittima di un agguato e si trova in
coma artificiale per ustioni alle mani e al viso riportate nell’assalto a due auto di servizio, colpite con bombe molotov da una decina di teppisti
PROTESTE SILENZIOSE
Già tre giorni dopo il fatto,
centinaia di colleghi si erano
radunati silenziosamente davanti all’ospedale dove il giovane era stato ricoverato con
altri tre agenti. Dal 17 ottobre
a Parigi, centinaia di agenti
delle forze dell’ordine protestano in Place de la Republique e lungo gli Champs Elysees. Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Bordeaux,
Nancy e Tolosa
EMERGENZA SICUREZZA
Le forze di sicurezza francesi,
sotto pressione per gli attacchi terroristici degli ultimi 18
mesi, lamentano carenze di
personale e di attrezzature
con turni di lavoro che spesso
eccedono dall’orario ordinario
::: MAURO ZANON
struzione di origini marocchine, Najat Vallaud-Belkacem,
ha dovuto riconoscere che «le
violenze ai danni dei funzionari, poliziotti, insegnanti e
presidi iniziano a essere preoccupanti». Nonostante l’impegno del ministro Cazeneuve, a presentare un piano di
sicurezza entro novembre, i
poliziotti continuano nelle loro proteste. Il fallimento del
modello immigrazionista proposto dall’Unione Europea è
visibile a occhio nudo. I «nuovi» francesi non si sentono tali, e riscoprono la loro assenza
di identità nella religione islamica, tanto da chiedere che le
istituzioni si adeguino alla loro cultura e non viceversa.
Se la Francia deve fare iconti con un modello di integrazione fallito, allo stesso tempo
deve affrontare la crisi profonda che si è aperta sul versante
economico. Difatti la crisi è
sempre più marcata e le ragioni sono semplici: l’economia
transalpina non tollera più il
peso della moneta unica.
Se si dà uno sguardo all'an-
damento del suo pil, si vedrà
che nell’ultimo trimestre la
crescita è stata negativa,
-0,1%, come non succedeva
da tre anni.
Non va meglio nemmeno
per quello che riguarda il saldo della bilancia commercia-
le in perdita perpiù di4 miliardi di euro nel mese di agosto.
Se si volesse adottare la famigerata espressione dell'ex presidente della Repubblica, si
potrebbe dire che «la Francia
ha vissuto aldi sopra delle proprie possibilità». Le regole del-
LE PRIMARIE DEL CENTRODESTRA
Sarkozy fa di tutto per perdere
«I miei elettori sono dei buzzurri»
«I miei elettori? Dei buzzurri». Così Nicolas Sarkozy avrebbe definito il suo elettorato, durante un pranzo con alcuni
giornalisti dell’Afp. È quanto rivelato dal settimanale Obs,
inguaiando così l’ex presidente della Repubblica e attuale
candidato alle primarie di centrodestra. Dopo la frase sui
poveri «sdentati» dell’attuale capo di Stato, François Hollande, che ha frantumato in un istante quattro anni di
retorica pauperista, ecco la sparata di Sarko sui «ploucs»,
i «buzzurri» di provincia, la gente che si alza presto la
mattina e manda avanti il Paese, di cui ci si ricorda solamente quando bisogna votare. Non sarà dunque una sorpresa se alle imminenti primarie di partito, Sarkozy sarà
penalizzato dal popolo che mostra di disprezzare.
I socialisti francesi raccolgono le firme contro il loro presidente
■■■ Da giovedì pomeriggio, tra rue
Hollande tradito dai suoi: «Non ricandidarti all’Eliseo»
de Solférino, sede del Partito socialista francese, e i corridoi dell'Assemblea nazionale, circola un documento che la dice lunga sulla disperazione della maggioranza nel vedere il
presidente della Repubblica, François Hollande, continuare a mantenere la suspense sulla sua eventuale
candidatura, trascinando tutta la
gauche in un suicidio collettivo.Il documento è un appello diretto all'inquilino dell'Eliseo affinché si faccia
da parte, dato che non c'è più nessuna possibilità di farsi rieleggere nel
2017,alla luce dei sondaggi catastrofici, e dell'ultimo libro di interviste, Un
président ne devrait pas dire ça, tramite il quale si è attirato le antipatie
di mezzo Paese. Le Figaro si è procurato venerdì il testo di questo appello
contro la candidatura dell'attuale
presidente della République. «Tenuto conto delle circostanze, è urgente
che la sinistra francese nella sua diversità possa lanciare un vero dibattito al fine di scegliere la linea politica e
ilsuo candidato. È dovere di un presidente della Repubblica mettere fine
alla suspense che paralizza e congela il sistema e annunciare che rinuncia a difendere i colori della sua fami-
glia politica alle presidenziali. Ciò gli
permetterà di svolgere le proprie funzioni fino all’ultimo minuto come ha
sempre detto, e autorizzerà la sinistra a costruirsi un futuro prima che
sia troppo tardi», si legge nel testo. La
candidata alle primarie di sinistra,
Marie-Noëlle Lienemann, venerdì
evocava l’esistenza del documento:
«So che un gran numero di deputati
che fino a qualche giorno erano favorevoli alla candidatura di François
Hollande, ora pensano che non ci siano più le condizioni per presentarsi».E ancora: «Simormora che abbia-
no detto a François Hollande:
“François, fai il tuo dovere, non presentarti"», ha dichiarato Lienemann.
Alcuni parlamentari vicini a Hollande,cosìcome alcuni esponentidell’ala radicale del Ps, hanno dichiarato
al Figaro di essere stati invitati a firmare, senza tuttavia precisare
l’identità degli autori. Secondo una
fonte interna al Ps si tratta di un’«iniziativa congiunta dei sostenitori di
Valls (il primo ministro, ndr) e di
François Kalfon (direttore di campagna dell'ex ministro dell’Economia
Arnaud Montebourg, ndr)».
Il settimanale Marianne ha inoltre
rivelato che il Journal du Dimanche
voleva pubblicarlo integralmente
questa domenica,ma avrebbe rinunciato in seguito all’ondata di polemiche scatenata dalla fuga di notizie.
Abbandonato daifrancesi, come mostrano i sondaggi di opinione, ora
Hollande è abbandonato anche dai
suoi fedelissimi. Senza contare quella funziona pubblica, l’elettorato storico della gauche, che ora vota Front
national, e la rabbia delle forze dell’ordine che in questi giorni stanno
manifestando in massa contro un governo, quello socialista, che ha perso
completamente il controllo del Paese.
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17
ESTERI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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Oslo ferma l’invasione
La ministra anti-islam
che esalta vino e maiale
Scoppia il putiferio sulla responsabile dell’immigrazione Sylvi Listhaug
che ricorda agli stranieri le regole da rispettare per vivere nel suo paese
::: CARLO NICOLATO
■■■ Ad aprile scorso l’allora
neo-ministra dell’Immigrazione norvegese Sylvi Listhaug si era ricoperta di ridicolo - così scrissero la maggior parte dei media - quando imbacuccata in una specie di muta di sopravvivenza
arancione si era buttata nel
mar Egeo al largo dell’isola di
Lesbo per provare quello che
provano gli immigrati in mare. «Non ci si può mettere nella stessa situazione dei rifugiati», disse, «ma puoi vedere la
loro prospettiva quanto ti ritrovi immerso nell’acqua».
Pochi mesi dopo il punto
di vista della Listhaug è radicalmente cambiato. O meglio la 38enne esponente del
Progess party (centrodestra)
siè accorta dell’inutilità dell’esperienza fatta, del tutto fasulla e ridicola, ed è tornata a far
parlare di sé stavolta per un
limpido messaggio postato
su facebook che vede la questione non più dagli occhi terrorizzati del rifugiato alla deriva bensì da quelli del Paese
che lo riceve, nel qual caso la
Norvegia che la bionda Listhaug rappresenta. «Credo
che quelli che vengono da
noidebbano adattarsi alla nostra società», ha scritto, «qui si
mangia carne di maiale, si bevono alcolici e si mostra la faccia. Quando vieni in Norvegia è necessario che rispetti i
valori, le leggi e i regolamenti
norvegesi».
Parole che non avrebbero
bisogno di alcun commento,
perché esprimono con un
esempio semplice e molto
comprensibile un punto di vista talmente condivisibile
che ogni spiegazione sarebbe
inutile. Un commento, uno
dei tanti (20mila i like), al post
espone l’evidenza del concetto ancora meglio: «Provate a
fare il contrario: andate in un
Paese dei loro a testa scoperta a mangiare maiale e a bere
whisky. E vedete cose succede». Eppure in Norvegia, Paese che fa del politicamente
corretto una sorta di religione
assoluta, c’è stato chi l’ha presa male, chi si è sentito ferito
nell’orgoglio di democratico
tollerante o di fervente musulmano. C’è stato addirittura
chi ha chiesto le dimissioni
della ministra, come il criminologo Omar Gilani Syed,
che lavora per l’integrazione
dei rifugiati e che su il giornale Aftenposten ha scritto che
«se la Listhaug non comprende la complessità del problema dovrebbe rivedere la sua
posizione algoverno». «È questa l’ennesima dichiarazione
populista con l’obiettivo di
raccogliere il maggior numero possibile di voti?» si è chiesto il criminologo. «Per quanto mi riguarda, io provo paura e disagio al pensiero di un
ministro di integrazione che
nasconde i veri problemi sotto il tappeto e riduce l’intero
dibattito sull’integrazione alla carne di maiale» si è infine
risposto. Mentre l'esponente
delpartito laburista Zaineb AlSamarai l’accusa di essere il
ministro sbagliato al dicastero sbagliato: «Se tu sei ministro dell’integrazione, devi
provare a integrare. Non spaventare le persone», ha scritto sul Dagbladet. Ma non sono solo imusulmani o ipersonaggi locali originari del mondo islamico ad essersi risentiti del post della Listhaug. C’è
anche Ann-Magritt Austena,
capo
dell’Organizzazione
norvegese per i Richiedenti
asilo, che si dice indignate e
sostiene che la Listhaug ab-
bia semplificato eccessivamente il problema «se pensa
che come ci si veste, cosa si
mangia e si beve siano le principali ragioni per cui le donne
norvegesinon riescono a integrarsi».
A nulla è valso il fatto che la
Listhaug insieme al post avesse anche linkato un articolo
del Dagbladet nel quale spiega meglio la sua posizione. E
nel quale dice in sostanza che
non è la nostra società che deve adattarsi agli immigrati,
ma loro a noi se vogliono vivere qui: «È importante per loro
che siamo chiari fin da subito», ha detto. Ha poi aggiunto
che «la cosa più importante è
che coloro che vengono qui
imparino la lingua e trovino
un lavoro, in modo che possa-
Sylvi Listhaug [Olycom]
no diventare autosufficienti».
E il problema non è solo
per quelli che arrivano e stanno arrivando, ma anche per
quelli che sono qui, dice la Listhaug, e che proprio non ce
la fanno ad adattarsi: «Se vai a
un colloquio di lavoro non ci
vai con i pantaloni della tuta e
ilcappellino in testa.Nemmeno con il niqab o burqa», ha
continuato Listhaug. «Nel nostro Paese l’alcool è una merce legale, quindi se si lavora
in un bar o in un ristorante
non è possibile rifiutarsi di servirlo». Se non ti integri, ha
spiegato ancora la Listhaug,
non lavori. E se non lavori
non puoi pretendere di essere mantenuto dagli altri che
lo fanno. Più chiaro di così.
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LA THAILANDIA IN PIAZZA PER L’ULTIMO SALUTO A BHUMIBOL ADULYADEJ
Sul successore del re la parola al Parlamento
::: ENRICA VENTURA
Una folla oceanica si è
riversata in piazza vestita di nero per cantare l’inno nazionale della Thailandia davanti
al palazzo reale di Bangkok all’arrivo della
salma di Re Bhumibol
Adulyadej, morto a 88
anni. Il lutto nazionale
durerà un anno, i funzionari pubblici e molti cittadini per un mese
vestiranno di nero. Le
scuole resteranno chiuse per trenta giorni,
mentre ai cittadini è
stato chiesto di evitare
festeggiamenti per lo
stesso periodo. Anche i
turisti sono stati invitati al rispetto. Il nuovo
re sarà il principe ereditario
Vajiralongkorn, come annunciato dal premier Prayuth
Chan-ocha, ma per Costituzione servirà l’approvazione del Parlamento. [Lapresse]
CASA BIANCA
In America
vanno a votare
anche i morti
In America ci sono 4 milioni di defunti iscritti alle liste elettorali. La denuncia,
resa nota da Fox News, è
dell’avvocato John Christian Adams, già procuratore della sezione elettorale al Dipartimento di Giustizia. All’epoca del suo incarico ha lottato contro
questo fenomeno, ma inutilmente poiché l’amministrazione Obama si è opposta al progetto di ripulitura delle liste. Un esercito
di “dead man voting”,
quindi, che con tutta probabilità è intenzionato a
votare per Hillary Clinton.
È uno degli incubi di
Trump, che andrebbe ad
argomentare l’accusa di
brogli in caso di sconfitta.
Citando dati aggiornati al
2012, emersi dal report
del Pew Charitable Trust,
Trump ha espressamente
dichiarato che 1,8 milioni
di morti andrà a votare:
«Oh, è meraviglioso. Beh,
se sono voti che andranno
a me, ci penseremo. Ma
ho la sensazione che non
sarà così». Che i morti votino per i Democratici, lo dice alla Cnn anche l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, che accusa i
democratici di organizzare pullman con persone
che votano più e più volte
mostrando documenti diversi, di persone defunte.
Questo perché negli Usa ci
sono 16 Stati, pari al 38%
della popolazione americana, dove non è richiesto
alcun
documento
d’identità dotato di foto
per votare.
ILARIA PEDRALI
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Intanto le case vanno ai rifugiati
■■■ Se pensiamo che a passarsela
I pensionati tedeschi ridotti a vivere nei campi profughi
male siano soltanto gliitaliani, in particolare i pensionati, se pensiamo che
le case vengano date prima agli stranieri, dobbiamo ricrederci. Basta leggere questa storia che arriva dalla Germania, il paese che - dopo la scellerata apertura nell’agosto 2015 della cancelliera Angela Merkel - si è ritrovato
con oltre un milione di profughi in casa, senza sapere bene come gestirli.
A raccontare questa storia è il quotidiano Die Welt, ripresa anche dal servizio pubblico internazionale tedesco
DW nella versione araba. Si tratta di
una coppia di coniugi, quasi sessantenni, di Bonn: Uwe e Margitta Lange.
Lui, ex camionista, prende un anticipo pensione di circa 600 euro; lo stesso prende lei, ex cuoca che ha sconfitto un tumore, con il sussidio di disoccupazione. Ma con 1.200 euro, in Germania, non ci fai niente e così decidono di rivolgersi al Comune della ex capitale dell’ovest per chiedere una casa
popolare.Ed è lìche scoprono che delle oltre 10.800 abitazioni sociali nessuna è disponibile per loro, perché mancano i posti, trovandosi la città e l’intero land di cui è capoluogo, la Renania
Settentrionale-Vestfalia, in piena
emergenza abitativa. I coniugi Lange
scoprono le ragioni di questa carenza
nella soluzione fornita dagli amministratori locali: andare a vivere in uno
dei centri per migranti. Lì ci sono posti
liberi perché ai profughi, magari intere famiglie, viene data un’abitazione.
Ed è così che Uwe e Margitta vivono
da tre mesi in uno di questi campi, dividendo gli spazi con profughi siriani,
iracheni, afgani, pachistani.
Una storia esemplare, sicuramente
non l’unica in una Germania in cui le
città stanno cambiando aspetto, come è il caso diMonaco,capoluogo della Baviera, land culla del cattolicesi-
mo tedesco (terra di origine anche di
papa Benedetto XVI), dove scritte in
arabe campeggiano in pieno centro
per indicare supermercati o farmacie.
E le previsioni non promettono
niente di buono. Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico Express, tra i più attenti a seguire la crisi
dei migranti, in Germania potrebbero
presto esserci almeno in altri 100mila,
non come nuove presenze per il 2016,
ma come ricongiungimenti familiari
di quelli del 2015. Sono almeno 17mila i casi di profughi, di cui 15mila siriani, che hanno chiesto di far arrivare le
loro famiglie. I tribunali amministrativi sono strapieni di ricorsi, 6mila nel
solo mese di agosto, con cui i migranti
tentano di accelerare la procedura di
ricongiungimento che ilgoverno tedesco vorrebbe, estendendone i tempi
almeno fino a due anni.
Una situazione difficile da gestire,
in cui ci si mettono di mezzo anche
politici come Volker Beck (Verdi), che
ha avuto l’infelice idea di dire che i tedeschi dovrebbero imparare l’arabo
per capire di cosa i migranti hanno bisogno.Nelle critiche che glisono fortunatamente piovute addosso,gli si è fatto notare che sono i migranti a dover
imparare il tedesco, visto che è la lingua del paese che li ospita.
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18
ATTUALITÀ
__Domenica 23 ottobre 2016__
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:::
La foto di Kainoa, bimbo
autistico di 5 anni, che
incontra il cane Tornado
e gli si sdraia sopra;
dietro la mamma che
piange di gioia [Ansa]
Merano Wine Festival
In alto i calici
dal 4 all’8 novembre
::: DANIELA MASTROMATTEI
::: PIERANGELO BOATTI
■■■ Chi trova un amico tro-
va un tesoro. Ha trovato molto
di più Kainoa Niehaus, bambino autistico di appena 5 anni
dagliocchi vispi,quando ha incontrato Tornado, un dolcissimo biondo Golden Retriver.
Non voleva essere abbracciato, né toccato. Non c’era
parco giochi, asilo o terapia in
grado di farlo interagire con gli
altri. Kainoa non comunicava
con nessuno. Sembrava destinato alla solitudine. Non voleva essere lavato, pettinato, né
coccolato neanche dalla mamma. Poi il volo della speranza,
un viaggio di 14 ore dal Giappone, dove il bambino vive
con la mamma, nell’Ohio
(Usa)per incontrare Tornado, cane
addestrato per relazionarsi con chi
soffre del disturbo
di Kainoa.
Edè stato un colpo di fulmine: i
due si sono annusati, uno scambio
che diceva più di
mille parole. Un’amicizia già scritta.
Come si vede dalla foto (in pagina)
postata su Facebook, la mamma (incredula) è in lacrime, alle spalle del figlio, disteso sull’animale: quel contatto (tanto
atteso) è stato così naturale...
Il post in poche ore ha superato i 180 mila Like e migliaia
di persone sono rimaste colpite dalle parole della donna,
che ha spiegato il significato di
quello scatto. «Vedete questo
momento? Non ho mai vissuto un momento come questo», si legge sul social
network. «Per la prima volta
mio figlio autistico di 5 anni ha
incontrato il suo nuovo cane
di servizio, Tornado. Ci siamo
preparati per due anni a questo giorno. L’immagine cattura il volto di una madre che ha
visto il suo bambino – che lei
non può abbracciare, lavare,
coccolare e toccare liberamente – sdraiarsi sul cane di sua
spontanea volontà. Questo è il
volto di una madre che ha assistito a innumerevoli tentativi
di interazioni sociali falliti. È
stata accanto a suo figlio per
mesi, mentre lui durante la
notte piangeva, perché non ha
legami all’infuori della fami-
Spiritidivini
■■■ Dal 4 all’8 novembre
La storia che ha commosso il web
UN CANE PER TOCCARE IL MONDO
Kainoa, bimbo autistico, non consentiva a nessuno di sfiorarlo
Incontra Tornado,siannusano ed è amore a prima vista
glia. E ora lei è seduta dietro al
figlio a osservare questo momento in silenzio, perché non
c’è altro da dire».
Ancora un volta il cane si rivela il migliore amico dell’uomo, prezioso e insostituibile.
Alla base della Pet Therapy c’è
la grande capacità di questi
animali di stimolare corde che
neanche noi riusciamo a toccare. All’inizio erano di sostegno e supporto adesso sono diventati un ponte con la realtà.
Mamma Shanna lo sa, Tornado pemetterà a Kainoa di toccare il mondo. Un mondo ancora lontano, ma i primi passi
sono stati fatti. E sono importanti.
Ecco perché piange lacrime
di gioia, coprendosi la bocca
con la mano per non farsi sentire dal figlio e per non interrompere quel momento speciale: la naturalezza che mostra nel contatto fisico con ilcane,una condizione straordina-
ria. Sembrava irragiungibile.
«Ogni lotta, ogni diagnosi,
ogni dollaro speso, ogni carta
compilata, ogni incontro a
scuola, ogni lacrima, ogni passo avanti, ogni passo indietro,
valgono questo momento. Ho
pianto innumerevoli volte, ieri
l’ho fatto per un motivo diverso. È una sensazione indescrivibile», scrive la mamma di
Kainoa,consapevole che qualcosa è cambiato nella loro vita.
Il piccolo ha trovato un tenero
si estesi anche agli equini.
E quindi per i possessori di cavalli che
non rispettano il divieto e che quindi
non si presentano con paletta e sacchetto sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di
100 euro, qualora non si fosse in possesso dell’attrezzatura da utilizzare
per la raccolta, a un massimo di 150
euro se si viene colti in flagranza di abbandono.
tutor a quattro zampe, un paziente compagno di giochi, un
amico, ma anche un comodo
cuscino sul quale potersi appoggiare e sentirsi protetto.
Il merito di questo piccolo
miracolo è legato non solo alla
determinazione della signora
Niehaus, ma anche a “4 Paw
for Ability”, il gruppo no profit
che ha sede a Xenia (trenta miglia da Dayton) e si occupa di
allevare e addestrare “service
dog” per tutto il mondo. Non
solo bambini,ma anche veteranie persone portatricidi handicap sono ricorse ai “service
dog” che “4 Paw for Ability” e
altre organizzazioni internazionali mettono a disposizione.
Molte compagnie aeree riconoscono la loro utilità terapeutica e permettono ai cani di servizio diviaggiare in cabina indipendentemente dal peso, senza pagare tassa o biglietto.
Voleranno insieme anche
Tornado e Kainoa verso il Giappone. La famiglia Niehaus si è
allargata, ha un combattente
in più, in questa difficile battaglia.
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SANZIONI DA 100 A 150 EURO
Multe per chi non pulisce i bisogni dei cavalli
Le stesse regole che valgono per i cani
ora valgono pure per i cavalli: le deiezioni di cane e quelle equine devono
essere obbligatoriamente raccolte. Anche se sono sensibilmente diverse.
Il sindaco di Manerba, Isidoro Bertini,
ha appena firmato il nuovo dispositivo. Un dispositivo che integra quello
precedente, in vigore dall’aprile 2016,
che si riferiva in via esclusiva ai cani.
Adesso gli stessi divieti (e sopratuttto
gli stessi obblighi) sono da considerar-
E per l’angolo della salute, incontro con il veterinario
A Mantova sarà eletto il più bel micio tra i 350 in passerella
■■■ La Fiera Millenaria diGonzaga “Gat-
tibelli dal mondo”, dedicata al mondo felino, è cominciata ieri e si chiuderà oggi in
provincia di Mantova con oltre 350 esemplari che sfileranno davanti a una giuria di
esperti per eleggere il micio più bello.
Decine le splendide razze rappresentate, originarie dei cinque continenti, per
scoprire le caratteristiche che ilmondo felino assume nelle diverse parti del mondo.
Ma sarà anche l’occasione per riflettere
sulla salute dei nostri animali. Oggi alle 14
è in programma un incontro con il veterinario Angelo Setti sul tema “Immunità e
cute del vostro gatto”. Non mancano, poi,
stand con tutto ciò che può servire per la
cura degli amici felini, dal cibo agli articoli
per la toelettaura, giochi e gadget divertenti.
Presenti il Persiano dal vaporoso mantello che, come denuncia il nome è originario dell’Asia Minore e oggi è una delle
razze maggiormente presenti nelle nostre
case. Quindi, passando all’Africa, il gatto
Abissino, vale a dire il gatto dei faraoni che
compare raffigurato nelle antiche testimonianze egizie come simbolo divino. Nella
vecchia Europa dove troviamo, tra i tanti,
il Norvegese delle Foreste dal lungo e caldo pelo, mentre in America una delle raz-
ze più ammirate è il Maine Coone, tra i
gattipiù grandial mondo. La rassegna prosegue con il Certosino dai bellissimi occhi
d’ambra che hanno ispirato mistiche leggende medievali; ilDevon Rex,piccolo folletto dalle grandi orecchie; gli Orientali e i
Siamesi; il diffusissimo Europeo con il suo
mantello tigrato; il morbido Ragdoll...
Un focus particolare, quest’anno,è riservato al Sacro di Birmania (oggi alle 14.30),
il bellissimo gatto di origine orientale dal
mantello candido “macchiato” su zampe
e muso e con profondi occhi blu che ne
fanno uno dei mici più belli al mondo.
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Gatto di razza Ragdoll
torna il Merano Wine Festival. L’Italia del vino e delle
tante (forse troppe) manifestazioni “mangia e bevi” dovrebbe imparare dalla serietà e dal rigore di Helmuth
Köcher. Chi è? Presidente e
fondatore del Merano Wine
Festival,
amministratore
unico di Gourmet’s International e The Wine Hunter.
Affascinato dalla storia del
vino e dalla mitologia greca,
nel 1992 fonda insieme a
due amici il Gourmet Club
Alto Adige e organizza il primo Merano Wine Festival.
Partecipare alla manifestazione significa superare l’esame delle 5 commissioni
che, calici alla mano, esprimono un punteggio in centesimi per ogni “candidato”.
Il metodo di valutazione applicato fa riferimento ai criterigenerali dell’Unione Internazionale degli Enologi
(UIOE) e dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV). Le
commissioni ricercano vini
che si distinguano per intensità,complessità e personalità, dotati di carattere ed eleganza. Un’attenzione particolare va ai vini provenienti
da vitigni autoctoni che riescono ad interpretare al meglio il territorio di produzione.
Le aziende possono inviare fino ad un massimo di 5
etichette diverse. I vini che
raggiungono una valutazione tra 86 e 87,99 punti sono
messi in particolare risalto,
ma solo i vini che ottengono
un punteggio minimo di
88/100 possono fregiarsi del
Merano Wine Award:il marchio di eccellenza e qualità.
Nel 2016 le commissioni
The Wine Hunter hanno assaggiato e riassaggiato oltre
3000 vini inviati dalle più di
920 aziende che aspiravano
ad essere presenti alla 25esima edizione del Merano
Wine Festival. Questo attento lavoro diselezione costituisce la base dell’evento: solo
i produttori che ottengono
due o più bollini Merano
Wine Award, infatti, hanno
la possibilità diessere invitati a far parte della Selezione
Ufficiale 2016, delbio&dynamica 2016, del Catwalk
Champagne e degli eventi
Merano Award Selection
2016/2017. Gli attestati di
qualità Merano Wine
Award sono 3: Merano
Wine
Award
Rosso
(88-89,99 punti); Merano
Wine Award Gold (90-94,99
punti); Merano Wine
Award Platinum (sopra i 95
punti). Nel 2016 sono in tutto 23 le etichette che possono vantare il massimo riconoscimento del Merano
Wine Award Platinum, 258 i
vini premiati con il Merano
Wine Award Gold e 600
quelle che hanno ottenuto il
Merano Wine Award Rosso.
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SPECIALI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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SPESA LIBERA
Dop, Igp e Deco: la giungla delle sigle a tavola
Due alimenti su dieci sono a denominazione d’origine. Ma non è facile sceglierli sullo scaffale del supermercato
NIELSEN
::: ATTILIO BARBIERI
■■■ Icibi con la patente diori-
Pronti a spendere
se gli alimenti
sono «naturali»
Gli italiani sono pronti a
spendere di più se i cibi sono «naturali». È uno dei risultati che emergono dall’indagine Global Health
and Ingredient Sentiment
della Nielsen che ha messo a confronto gli stili alimentari di 60 diversi Paesi. Il 67% degli italiani si dichiara preoccupato dell'
impatto a lungo termine
che gli ingredienti «artificiali» potrebbero avere
sulla salute della persona,
il 53% è disposto a pagare
un prezzo più alto per alimenti e bevande che non
contengono ingredienti indesiderati, ma solo il 37%
sacrifica il gusto per un cibo più salutare.
NUOVO NEGOZIO
Mattoncini Lego
Dopo Arese
arrivano a Milano
Continua l’apertura degli store Lego. Dopo aver
inaugurato il primo negozio nel nuovo Shopping Center di Arese, a
cui sono seguite aperture a Marcianise, Bergamo e Grugliasco, l’insegna, gestita nel nostro Paese dal gruppo Percassi,
è in procinto di aprire un
nuovo store nel cuore di
Milano. Per la precisione
in Piazza San Babila, nei
locali occupati fino a pochi mesi or sono da un
noto istituto di credito. A
confermare le indiscrezioni delle ultime settimane è stato il portale
Pambianconews.com.
L’apertura è prevista per
metà novembre.
ginalità, quelli identificati con
una serie di sigle come Dop e
Igp, hanno rappresentato per
decenni la ridotta del made in
Italy. La fortezza Bastiani del
100% Italia in un panorama alimentare che brillava per
opacità.
Le cose stanno cambiando,
certo. Dopo la carne suina fresca all’elenco dei cibi con l’obbligo di dichiarare l’origine si
sono aggiunti da pochi giorni
latte,yogurt e formaggi.Il vincolo scatterà da gennaio ma la
procedura è avviata.
Ma c’è una parte di made in
Italy a tavola, che resta difficile
da decifrare per la stragrande
maggioranza dei consumatori
italiani.Quello delle denominazioni d’origine, con l’aggiunta
delle specialità regionali e comunali. Una giungla di prodotti, identificati da bollini, marchi
e loghi in etichetta, che paradossalmente restano di difficile comprensione ai più. Dop,
Igp, Stg, Pat e Deco. A parte
una minoranza di consumatori più attenti, tutti gli altri rischiano di perdersi nei meandri di acronimi e bollini che richiedono una conoscenza profonda del sistema di riconoscimento di specialità e tipicità alimentari. Vediamo di cosa si
tratta.
UNA SU TRE
Mentre per le Dop tutte e tre
le componenti, materia prima,
ricetta e lavorazione devono
svolgersi nell’area di origine,
un prodotto può fregiarsi della
Indicazione geografica protetta (Igp) se almeno una delle fasi che lo contraddistinguono,
viene svolta nella medesima
area. La differenza fra «Denominazione d’origine» e «Indicazione geografica» è sostanziale.
Giusto per fare un esempio il
Prosciutto di Parma è una Dop
praticate da alcune insegne della
grande distribuzione da domania domenica 30 ottobre.
Conad Emilia Romagna. Croissant Classico Bauli - 50%; euro 0,99 la
confezione da sei croissant anziché
euro 1,99. Biscotti Mulino Bianco
(Galletti, Tarallucci, Macine e Girotondi) - 40%; euro 1 il pacco da 400
grammi anziché euro 1,60. Pasta di
semola La Molisana -50%; euro 0,59
il pacco da 500 grammi anziché euro
1,19. Tonno al naturale As Do Mar
-40%;euro 2,68 la confezione da 3 scatolette per 80 grammi l'una anziché
euro 4,46. Zafferano Caber -50%; euro 1,69 tre bustine anziché euro 3,39.
Tigros (con Tigros Card). Pasta
Garofalo - 40%; euro 0,64 il pacco da
500 grammi anziché euro 1,29. Gorgonzola Dop Igor -31%; euro 7,90 al
kg anziché euro 11,50. Taleggio Cademartori Dop -33%; euro 9,90 al kg anziché euro 14,90. Branzino -26%; euro 7,99 al kg anziché euro 10,90. Affettati freschi Beretta -40%. Gnocchi di
patate Rana -50%; euro 1,04 il pacco
da 500 grammi anziché euro 2,09.
Mozzarella di bufala Mandara -31%;
euro 2,89 anziché euro 4,19. Parmigiano Reggiano Dop 30 mesi -35%;
euro 13,99 al kg anziché euro 21,65.
Eurospin. Burrata pugliese -25%;
Un’altra categoria di alimenti, molto meno nota, è composta dalle Specialità tradizionali
garantite, le Stg ottenute con
un metodo diproduzione tradizionale in uso da ameno tren-
PRODOTTI DI NICCHIA
Poi ci sono i Pat, Prodotti
agroalimentari tradizionali, alimenti caratterizzati da metodi
di lavorazione, conservazione
e stagionatura consolidati in
un certo territorio circoscritto
da almeno 25 anni. I Pat si suddividono in 9 categorie: vini e
liquori; carni fresche e preparate; condimenti; formaggi; grassi; vegetali allo stato naturale o
trasformati; paste fresche, prodotti da forno, pasticceria e
confetteria; preparazioni a base di pesci, molluschi e crostacei; miele. I Pat si differenziano
da Dop e Igp perché sono prodotti dinicchia che non giustificano una denominazione d’origine.Ad esempio la mortadella di fegato al vin brulé della
Lombardia, la porchetta di
Ariccia (Lazio), la finocchiona
toscana, il caciocavallo palermitano.
E poi ci sono le Deco, Denominazioni comunali d’origine,
che si distinguono sostanzialmente dai Pat perché a riconoscerlisono i comuni e non il Ministero delle politiche agricole
attraverso le regioni, come avviene invece nel caso dei Prodottiagroalimentari tradizionali. Le Deco sono diverse migliaia: qualunque elenco troviate
ad esempio su Internet, è parziale.
La loro caratteristica iperlocalistica che le lega ai comuni
di appartenenza, le ha resi difficili anche soltanto da censire.
Sono Deco ad esempio le acque minerali di Recoaro (Vicenza), gli agnolotti di Casale
Monferrato (Alessandria), le
angurie di Novellara (Reggio
Emilia), la Barbajada di Milano.
Primi per unicità e tutela sono iprodottiDop e cioè a Denominazione d’origine protetta.
Sitratta di cibi o di prodotti agricoli provenienti da una zona
geografica ben determinata e
ad essi legato indissolubilmente. La produzione o la trasformazione di una Dop può avvenire esclusivamente nell’area
d’origine. A meno che non si
tratti di un prodotto della terra
tal quale, ad esempio il Pomodoro di San Marzano, la materia prima, la «ricetta» e la preparazione devono identificarsi
con un luogo ben delimitato.
In cui affondano le loro tradizioni. C’è una stretta relazione
fra l’ambiente geografico, i fattori umani e naturali e le tecniche di trasformazione.
Le offerte della settimana
CIBI TRADIZIONALI
t’anni. Dunque, alla fine, gli ingredienti possono arrivare da
dovunque e la preparazione
non è legata a un luogo ben definito. Conta unicamente la ricetta che dev’essere quella originale. A questo gruppo appartengono sostanzialmente due
tipi di alimenti: pizza napoletana e mozzarella.
PATENTE COMUNALE
CAMPIONI DI UNICITÀ
■■■ Ecco le offerte più significative
perché la ricetta, la materia prima e la trasformazione appartengono a un’area unica. La
Bresaola della Valtellina no, visto che la materia prima proviene da Sud America ed Europa
ed è classificata come Igp.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Croissant al Conad, speck al Sigma: prezzi giù del 50%
Lo speck al Sigma
euro 1,49 la confezione da 200 grammi anziché euro 1,99. Salame rustico
-20%; euro 3,99 al pezzo da 500 grammi anziché euro 4,99. Polpa di pomodori -20%; euro 0,55 la bottiglia da
680 grammi anziché euro 0,69. Grana Padano Dop -23%; euro 2,29 la vaschetta da 300 grammi anziché euro
2,99.
Coop Piemonte. Yogurt intero Latteria Merano -40%; euro 0,89 il vaso
da 400 grammi anziché euro 1,49. Polpa fine di pomodoro Mutti -50%; euro 1,04 due scatolette da 400 grammi
anziché euro 2,09. Pasta ripiena Fini
:::
La polemica
Solo 4 su 100
riconoscono
le indicazioni
■■■ Denominazioni di origine controllata, Indicazionigeografiche, specialità tradizionali, prodotti comunali: c’è da perdersi nel mare
di acronimi e sigle che identificano i cibie le preparazionialimentari legati ai territori. Confusione a parte, c’è
un dato preoccupante che
dovrebbe far riflettere quanti si occupano di tutela dell’origine. A cominciare dai
consorzi. Un dato che ho
scoperto intervistando 104
casalinghe di Voghera su
riconoscibilità degli alimenti made in Italy e del marchio Dop.
Confesso la sorpresa
quando, alla fine delle interviste di profondità (facevo
maneggiare fisicamente alle 104 casalinghe i prodotti
sui quali chiedevo loro di
pronunciarsi) ho fatto una
scoperta che mai mi sarei
aspettato: appena il 5% acquista le Denominazioni
d’origine per quel che sono,
vale a dire prodotti indissolubilmente legati al loro territorio (per il dettaglio dell’inchiesta si veda www.ilcasalingodivoghera.it). E solo
4 casalinghe su 100 conoscono l’esistenza dei disciplinari e la loro funzione.
L’assenza di indicazioni
chiare sull’origine italiana
nelle etichette delle Dop è sicuramente alla base dell’equivoco che porta le consumatrici vogheresi a dire che
il bollino c’è «quando un
prodotto è più buono». Ma
la colpa non è certo loro.
Semmai di quegli stessi organismi che dovrebbero fare promozione al sistema
delle denominazioni. Il deficit di cultura alimentare è alla base del successo dei tarocchi rispetto agli originali.
IL CASALINGO DI VOGHERA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-40%; euro 1,71 la vaschetta da 250
grammi anziché euro 2,85.
IperDi Lombardia. Tonno Consorcio - 57%; euro 2,99 anziché euro
6,96.
Sigma (offerte valide fino al 25 ottobre). Uva da tavola -35%; euro 1,29
anziché 1,99. Offerta prendi 2 e paghi
1: Wurstel Wuberone euro 1,05 anziché euro 2,09. Stracchino: 0,94 confezione da 200 grammi anziché euro
1,88. Speck Moser: euro 0,93 la vaschetta da 70 grammi anziché 1,85.
Riso Scotti chicchi grossi: euro 1,89 il
pacco da kg 1 anziché euro 3,78. Lambrusco Doc Chiarli: euro 2,23 la bottiglia da 75 cl anziché euro 4,45.
A.BAR.
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__Domenica 23 ottobre 2016__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
TASSE
AGRICOLTURA/1
L’assillo
degli italiani
Referendum:
si vota per il futuro
non per il passato
Caro Dottor Mainiero, Renzi ha detto che votando no al referendum si
tornerebbe indietro di 20 anni. Ma secondo lei non stavamo meglio vent’anni fa?
Valentino Castriota
Trepuzzi (Lecce)
***
Anno 1996. Ad aprile, alle Politiche, vince il centrosinistra. Sono
stati 130 i partiti che hanno partecipato al voto. Il governo è presieduto da Roman Prodi, ministro
dell’Economia è Carlo Azeglio
Ciampi, al Quirinale siede Oscar
Luigi Scalfaro. Nella maggioranza
c’è anche Rifondazione Comunista, spina nel fianco di Prodi. Stavamo meglio? A gennaio, a Venezia,
brucia il teatro La Fenice, da tempo chiuso per restauri. Incendio
doloso. Mario Segni vuole lanciare
un’assemblea costituente per ridisegnare le istituzioni dello Stato.
Si parla di riforme indispensabili e
di Italia da rinnovare, come se ne parlava negli anni precedenti. Stavamo
meglio? Umberto
Bossi batte sulla secessione; Antonio
Di Pietro, ministro, si dimette dopo le solite inchieste e polemiche; in
Vaticano il Papa riceve Fidel Castro. Stavamo meglio? Negli Usa
Bill Clinton succede a se stesso, e
dopo vent’anni la moglie Hillary
vuole succedere ad Obama, come
se gli anni trascorsi fossero due o
tre. Ad Edimburgo nasce Dolly, la
pecora in provetta. Stavamo meglio? Io sì, con vent’anni e molti
acciacchi in meno. C’è un direttore, non quello di oggi, che ogni tanto mi rompe le scatole, ma è sopportabile, e la crisi dei giornali
non è ancora arrivata. Arrivano,
invece, qualche soddisfazione e
ogni fine mese uno stipendio discreto. Ho una figlia ancora piccola, genitori ancora viventi. Stessa
casa, stessa moglie. A Roma non
c’è il traffico di oggi, ogni tanto si
trova anche un parcheggio, la città
mi sembra più curata. C’è la lira e
l’inflazione è attorno al 5 per cento, in discesa. Sì, stavo meglio, e alcuni stavano peggio. E non riesco
a capire cosa c’entri col referendum di oggi. Si vota per il futuro,
caro mio, non per il passato, che è
andato. I miei genitori non ci sono
più. Mia figlia è grande e vive all’estero. Spero che possa rientrare in
un’Italia migliore, anche grazie alle riforme. [LaPresse]
[email protected]
segui la rubrica anche su
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Quelle macchine
americane
Troppe tasse assillano gli italiani. Già al mattino con la vettura paghi le tasse sulla benzina.
Al bar, la tassa sul caffè, poi la
tassa del parcheggio,poi la tassa sull’aperitivo. Meno tasse attirerebbero gli stranieri.
Onore alla professoressa Agnese Landini, moglie di Renzi,
perché ha scelto di mantenere
il cognome da nubile, al contrario di tante donne che si sono affermate anche grazie allo
sfruttamento del cognome del
marito famoso.
Ho letto la lettera del sig. Decimo Pilotto che invoca l’intervento del ministro Martina a
difesa dei prodotti agricoli italiani. Mi permetto di dirgli che
forse ha cavalcato il cavallo
sbagliato perché forse non sa
che nel mese di maggio la più
grossa azienda agricola italiana ha stretto un accordo di fornitura di macchine agricole
con John Deere (costruttore
americano). Nulla da eccepire
sulla scelta indirizzata verso
un leader mondiale, non sul
fatto che il nostro ministro presenzi alla consegna ed elogi la
scelta quale esempio di leadership tecnologica ed efficienza
dimenticando che in Italia abbiamo almeno 3 produttori
leader di pari livello.
Paolo Li Gioi
Avola (Siracusa)
Ezio Sciola
e.mail
Fausto Poli
e.mail
RENZI
Onore
ad Agnese Landini
SENATO
AGRICOLTURA/2
Il nome
giusto
le certi prodotti alimentari pericolosiper la nostra salute, anche cancerogeni, provenienti
da Cina e India. Va bene, anzi
benissimo, ma tutti i prodotti
che provengono dalle terre
dei fuochi dove li mettiamo?
REFERENDUM
Quesito
scorretto
Il quesito oggetto del referendum è tale da indurre chi vota
a indirizzarsi verso il sì. Manca
solo l’assicurazione che le vincite al Gratta e vinci saranno
molto più probabili con Renzi.
Gastone Bertuetti
e.mail
SINISTRA
Lucio Postacchini
M. del Tronto (Ascoli Piceno)
La marcia
funebre
ALIMENTI
Ai funerali di Dario Fo è stata
intonata “Bella Ciao”. “Bella
Ciao” sta diventando la marcia funebre della sinistra?
A tavola
si rischia
Rudi Vido
e.mail
Ho sentito per televisione che
sono statimessi su una lista nera da una istituzione naziona-
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
L’insuccesso della sonda europea su Marte dimostra ancora
una volta che noi del Vecchio
Continente, tranne gli inglesi
che se la sono filata, possiamo
scimmiottare quanto vogliamo gli yankees, ma alla fine
facciamo la solita figura dei peracottari. Gli americani saranno anche sciocchi nello scegliersi i presidenti democratici
amanti della pace che poi si
imbarcano in guerre assurde,
ma per quanto riguarda la roba spaziale non hanno rivali.
Non a caso la loro sonda su
Marte, dopo i primi momenti
di difficoltà, ha funzionato.
SCUOLA
Poca formazione
e poca disciplina
Noi reduci dell’epoca dei ceci
sotto le ginocchia o delle bacchettate sulle mani siamo veramente inorriditi dai video sui
metodieducatividialcune maestre d’asilo ed elementari. Il
motivo è semplice: a parte i rarissimi casi in cui ci si poteva
trovare o assistere alle situazioni suddette, alla fine, quando
siterminava quelciclo scolastico, eravamo formati sia nel sapere che nell’educazione,
mentre ora il risultato è sempre più spesso: poca formazione e poca disciplina.
Antonio Filippo
e.mail
MARTE/2
Insuccesso
a spese nostre
Quelli dell’Ue hanno buttato
via soldi nostri e mesi per andare su Marte per niente. Non
hanno neanche una procedura alternativa per capire se l’atterraggio è avvenuto fracassando tutto. A casa!
Gianna Leone
e.mail
Quando le mie amiche galline
mivedono con la vanga in mano, fremono perché sanno
che rivoltando le zolle spuntano appetitosi vermiciattoli. La
natura è tanto utilitaristica
quanto crudele, soprattutto
con i più deboli; ma non è questo l’aspetto che intendo qui
evidenziare. Infatti, vorrei porre in risalto la perdita di dimestichezza degli umani, soprattutto colti e potenti, con quest’attrezzo agricolo, a differenza delle galline che invece lo
conoscono a menadito. Eppure, quante braccia sottratte all’agricoltura operano con disinvoltura (fa anche rima) nei
più svariati campi economici,
politici, culturali, bancari ecc.;
e lì a far danni mica da niente,
e a intascar danari, tanti, quando invece il campo a loro congeniale è proprio quello agricolo sotto la guida di un esperto
della nobile arte contadina.
Piero Burnelli
Bergamo
La figuraccia
europea
Ermanno Pirola
e.mail
Elogio
della vanga
Ma poi perché chiamarlo Senato? A dire il vero non possiamo nemmeno chiamarlo
“Conclave”.
Chiamiamolo
quindi “Senza clave”, anche
perché il Senato, quello originale S.P.Q.R. (Senatus Populusque Romanus) si sentirebbe
degradato, lui che aveva potere di promuovere imperatori e
anche di mandarli a casa.
MARTE/1
LOTTO
Estrazione del 22/10/2016
BARI
64 90 40 88 25
CAGLIARI
20 32 26 47 67
FIRENZE
50 90 56 55 64
GENOVA
32 49
8
MILANO
16
33 11 88
NAPOLI
16 30
8
9
31
PALERMO
12 30 43
8
28
ROMA
48 86 74 79 12
TORINO
80
VENEZIA
54 52 57 62 42
NAZIONALE
50
1
9
7
51 54
Francesco Silvino
e.mail
EUROPA
Spirito
di accoglienza
Leggo che l’islamica Tunisia
ha chiesto di far parte dell’Unione Europea. Mi sembra
giusto, considerando che l’Italia fa parte del Nord Africa.
47 44 36
Carlo Chievolti
e.mail
90 19 44
10eLOTTO N. oro 64
1 8 9 12 16 20 26 30 32 40
48 49 50 52 54 56 64 80 86 90
BELPAESE
La Casta
dia l’esempio
Perché molti nostri governanti dicono che è indispensabile
fare sacrifici, tagliare le spese
sanitarie, mantenere i clandestini e non cominciano diminuendo i propri privilegi?
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
1 - 6 - 45 - 48 - 64 - 78
Numero jolly: 33
Numero SuperStar: 32
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 166.238.567,87) •
Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 44.415,83
• Ai 746 “4” vanno € 360,37 • Ai 31.250 ”3”
vanno € 26,89 • Ai 512.028 ”2” vanno € 5,00.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella”
vanno € 36.037,00 • Ai 109 “3 stella” vanno
€ 2.606,00 • Ai 2.021 “2 stella” vanno €
100,00 • Ai 12.927 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 28.147 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 6.345.118,20
Roberto Mosetti
e.mail
USA/1
Vizio
di scambio
La promessa oscena della Ciccone, in arte Madonna, è la di-
REDAZIONE ROMA
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Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
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DEL 06/04/2016
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La tiratura di domenica 23 ottobre 2016
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI FAUSTO CARIOTI
Aveva ragione Gheddafi: l’islam ci conquisterà
milioni compatti? Qui non è più politica. È
sopravvivenza della nostra identità.
Orlando Bergonzi
***
Qualcuno diceva che “il numero è potenza”
ed è vero. Abbiamo visto due giorni fa la manifestazione dei musulmani (tutte le nazionalità compatte nella religione) ed è innegabile
che sono molti. Troppi non solo a Roma, ma
in tutta Italia. L’indifferenza da parte di un governo che si occupa solo di durare e di imporsi ai concittadini è l’aiuto più grande a questa
che è con ogni evidenza un’invasione. Gandhi rinunciò alle armi e non ne aveva bisogno, con centinaia di milioni in opposizione a
poche migliaia di inglesi. Che faremo quando
i musulmani vorranno l’Italia e saranno dieci
mostrazione lampante dello
squallore mentale dei radical
chic, i quali, alla faccia della loro conclamata e, ormai, naufragata superiorità morale,
non si pongono più alcun limite pur di contrastare l’odiato
avversario. Possiamo dire che
al posto delle idee e dei programmi la forza persuasiva
dei cosiddetti liberal risiede
nella bocca lussuriosa di una
“stargnotta”. L’innovativo “vizio di scambio”! Evviva!
solite grida delle donne umiliate.
Daniela Portaluppi
e.mail
USA/3
Sono fantastici questi radicalchic del cinema americano.
Meryl Streep dice che vincerà
la Clinton, e tutto quello che di
sgradevole ha detto Trump
sulle donne verrà spazzato
via. Quello che non viene dimenticato, però, è quello che
ha fatto Bill Clinton. E non solo per aver abusato delle donne, ma per aver giurato il falso
davanti a tutta la Nazione. Ma
per lo star-system americano
queste cose non contano. I
Clinton si dicono di sinistra?
Tutto è perdonato!
USA/2
La Clinton
può
so sesso orale per chi voterà
Clinton,ed essendo prevedibile che Hillary vincerà, la rockstar dovrebbe passare il resto
della sua vita a sollazzare gli
uomini sollazzandosi.
Elio Cataldo
e.mail
Perdoni
infiniti
Francesco Calini
e.mail
Caspita,la cantante statunitense Madonna come spinta a votare Hillary promette di fornire sesso orale con chi darà il
proprio voto alla Clinton. Caspita, che lavoratrice indefessa. Che diranno le solite quote
rosa? Immagino che se fosse
stato un cantate o attore a favore di Trump ad affermare che
avrebbe praticato il cunnilingus alle votanti di Donald da
sinistra si sarebbero levati le
Per ironia della sorte, caro Bergonzi, l’unico leader che aveva capito tutto in anticipo
era un islamico: Muammar Gheddafi. «Abbiamo 50 milioni di islamici in Europa. Ci
sono segni che Allah garantirà all’Islam la
vittoria in Europa senza spade, senza pistole, senza conquista. La trasformerà in un
continente musulmano nel giro di poche
decadi». Il rais libico lo disse nel 2006. Aggiunse che Allah aveva dato «l’incarico alla nazione turca di entrare nell'Unione europea». Spinta demografica e allargamento dei confini europei a una nazione che
da sola conta 75 milioni di musulmani vanno nella stessa direzione e il risultato, dieci
anni dopo, è quello che aveva previsto
Gheddafi, che nel frattempo abbiamo
provveduto a fare fuori, come riconoscen-
za per averci avvertito in tempo. La Turchia sa che l'Europa è ricattabile e i suoi
leader ce lo ricordano ogni giorno. Ieri è
stato il turno del primo ministro Binali Yildirim: «La Turchia ha sempre delle alternative, non lasciamo che l'Unione europea se ne dimentichi». Tradotto: o facciamo entrare loro nella Ue, o loro si scansano e fanno passare i profughi siriani. In un
caso o nell’altro il risultato è lo stesso: l'accelerazione dell'islamizzazione del continente, Italia inclusa. Al resto provvede il
calo delle nascite, che nei primi sei mesi
del 2016 nel nostro Paese sono crollate del
6%. Cosa resterà della nostra identità? Nulla, nel giro di poche generazioni, se a fare
figli continueranno ad essere solo gli immigrati. L’indifferenza del governo Renzi è
deplorevole, ma è la stessa degli altri governi europei. Siamo dinanzi al fallimento
epocale di un’intera classe dirigente e la
rabbia è che i loro errori di oggi produrranno risultati irreversibili tra venti o trent’anni, quando sarà troppo tardi per chiamarli
a risponderne.
Giordano Citterio
e.mail
USA/4
USA/5
Madonna ha deciso che non
canterà più. Avendo promes-
Alberto Baldoni
Cagliari
USA/7
NORD: Al nord ovest coperto con pioggia debole in riviera ligure, nuvoloso con locali aperture sulle pianure lombardo piemontesi. Al nord est nubi sparse con ampie schiarite.
CENTRO: Sul Tirreno nuvoloso con locali aperture sui litorali, nubi sparse
con ampie schiarite sulla capitale. Sull'Adriatico nubi sparse con ampie
schiarite sui litorali e sulle subappenniniche.
SUD: Sul Tirreno sereno sulla dorsale calabra, nubi sparse con ampie
schiarite altrove. Sull'Adriatico sereno sul litorale sul litorale ionico. Nubi sparse con ampie schiarite sulle Murge.
A pensar male
si fa bene
Chelsea,
aiutaci tu
Finora, dopo l’elezione di ogni
presidente Usa, iniziavano i
commenti sulle mise che le
First Lady sfoggiavano. Nel caso dell’eventuale elezione di
Hillary Clinton potremmo fare pettegolezzi sui vestiti del
marito? Direi proprio che non
ci sarà più nessun gusto a criticare noiose giacche e ci dovremmo limitare, eventualmente, alle cravatte. Confidiamo nella figlia Chelsea.
Nicoletta Piazzi
e.mail
USA/6
Superlavoro
per Madonna
cone che promette servizietti
a chi vota per Hillary. Una presidenza fondata sui pom….
Poi hanno il coraggio di criticare Trump.
NORD: Torna il maltempo su gran parte delle regioni del Nord con piogge e rovesci. Più asciutto sulle regioni di Nord Est. Temperature in diminuzione.
CENTRO: Instabilità diffusa sulle regioni tirreniche con piogge e rovesci.
Sulle regioni adriatiche cieli in prevalenza soleggiati o poco nuvolosi.
Temperature senza grosse variazioni.
SUD: Prevalenteme soleggiato su tutte le regioni. Più instabile su Campania e Sicilia con locali piogge e rovesci. Temperature stabili o senza
grosse variazioni.
Non può succedere che negli
Usa succeda come in Italia
quando Berlusconi, calcolatrice alla mano, disse di aver perso con Prodi? Trump pone dei
dubbi e fa bene. Non può succedere che Soros faccia vincere chi vuole lui? Non è possibile? E perché? Trump fa bene a
pensare male.
Roberto Zanella
e.mail
LIBERO
Dalla prima
all’ultima pagina
“Libero” è l’unico quotidiano
che riesco a leggere dalla prima all’ultima pagina.
E poi criticano
Trump
Grazia Giaccardi
e.mail
Prima la Lewinsky, ora la Cic-
NORD: Al nord ovest coperto con pioggia debole in riviera ligure e sulle
pianure lombardo piemontesi. Al nord est nuvoloso con locali aperture
sulla laguna veneta e sulle pianure venete.
CENTRO: Sul Tirreno nuvoloso con locali aperture sui litorali, sereno sulla
capitale e sulla dorsale laziale. Sull'Adriatico nubi sparse con ampie schiarite sui litorali, sereno altrove.
SUD: Sul Tirreno nubi sparse con ampie schiarite sulla dorsale calabra,
sereno altrove. Sull'Adriatico sereno sul litorale adriatico e sulla dorsale
molisana, nubi sparse con ampie schiarite sul litorale ionico.
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
MILANO
12
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NAPOLI
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PERUGIA
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PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
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A Porcari (Lucca) una rilettura fantasy dell’«Orlando Furioso»
«Babele a Nord-Est» chiude con Veneziani, Fini e Cruciani
In occasione delle celebrazioni per i 500 anni della prima edizione dell’Orlando Furioso, la
Fondazione Giuseppe Lazzareschi di Porcari (Lucca) presenta - da oggi (con una festa medievale ad hoc) al 18 dicembre - la mostra «L’Orlando curioso nei labirinti del fantastico», una
rilettura in chiave fantasy del capolavoro di Ludovico Ariosto, nata da un’idea di Renato
Genovese e realizzata dallo staff di Lucca Comics & Games.
Gran chiusura, oggi a Padova, del festival «Babele a Nord-Est», a cura di Vittorio Sgarbi, Alba
Donati e Lea Codognato. Tra i protagonisti lo scrittore Ferdinando Camon (ore 10), il saggista
Marcello Veneziani (che proporrà un ritratto in chiarosuro di Oriana Fallaci, ore 16), l’iracheno
Younis Tawfik, lo storico Franco Cardini e il giornalista Massimo Fini (a confronto su «Babele
dell’Islam, divisioni e vittime», ore 19) e il conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani (ore 20.30).
Intervista al guru
«Il multiculturalismo ucciso dal debito pubblico»
L’Isis, i flussi migratori dovuti alla fine delle economie nazionali, il futuro Usa se vince Trump
Le visioni del grande antropologo indiano Arjun Appadurai sulla crisi finanziaria degli Stati
::: ALVISE LOSI
L’antropologo
indiano Arjun
Appadurai, teorico
della globalizzazione
e della
post-modernità
■■■ «Non è un caso, anche se in
pochi qui in Europa l’hanno notato, che proprio i Paesi in crisi per le
politiche di austerità, cioè l’Italia e
la Grecia, siano i primi ad affrontare la crisi dei migranti. Mentre gli
Stati che stanno meglio, come la
Francia, il Belgio e la Germania,
possono osservare da lontano». A
parlare è l’indiano Arjun Appadurai, antropologo tra i più grandi
esperti mondiali di migrazioni, autore de Il futuro come fatto culturale (Raffaello Cortina) e professore
alla New York University, che quest’estate è stato anche ospite alla
Triennale di Milano per il ciclo di
incontri «Meet the Media Guru».
«Per capire come sta mutando il
mondo bisogna riflettere sulla parte passiva delle migrazioni piuttosto che sulla parte attiva: guardare
cioè non tanto ai migranti, ma a chi
li accoglie».
Professore, come stanno cambiando le migrazioni nell’era della globalizzazione?
«Dobbiamo chiederci cosa sia realmente cambiato rispetto a quando i turchi andavano in Germania,
gli algerini in Francia e i nord-africani in Italia. Non si devono analizzare le differenze che ci sono tra
quei fenomeni migratori e quelli
odierni da un punto di vista “esterno”, cioè ragionando sui motivi di
questi spostamenti. Credo si debba invece riflettere su come sia profondamente mutata la percezione
“interna”, cioè dei cittadini europei, sulle migrazioni. Solo alcuni
mesi prima dell’ultima crisi dei migranti c’era stata la crisi del debito
greco, che rischiava di propagarsi
all’Italia e poi a tutta la Ue. Tutto ciò
ha dimostrato che la crisi è interna
alla Ue e legata al concetto stesso di
Europa. E deve far riflettere che la
prima risposta in termini temporali sia stata la Brexit, che è di fatto un
annuncio di separazione dagli altri».
Francia e Belgio hanno fallito
nel loro tentativo di inclusione
multiculturale. Pensa sia collegato al sempre maggiore consenso
per i movimenti nazionalisti?
«Il multiculturalismo era un modello nato in anni di crescita economica,quando il fenomeno migratorio era molto meno intenso. Ma
per i tempi odierni è un tipo di politica troppo debole: il “vivi e lascia
vivere” non può funzionare oggi.
Bisogna trovare idee più forti per
capire come affrontare questi problemi. Io credo che si debba trovare il modo di andare incontro alla
tempesta e domarla piuttosto che
fuggire alzando barriere. Ma questo si collega bene con il problema
::: CHI È
LA CARRIERA
Nato a Bombay nel 1949, ma formatosi negli Usa, dove ha conseguito il dottorato presso l’Università di Chicago.
Nei suoi primi studi si è occupato di
religione, agricoltura e cultura di massa in India. Oggi, docente a New York,
Arjun Appadurai è considerato uno dei
massimi esponenti degli Studi postcoloniali. Sua è la cosiddetta «Teoria dei
flussi culturali globali».
I LIBRI
Tra i suoi libri tradotti in italiano ricordiamo: «Modernità in polvere», «Sicuri da morire», «Il futuro come fatto culturale» e, in uscita a fine ottobre per
Raffaello Cortina, «Scommettere sulle
parole. Il cedimento del linguaggio nell’epoca della finanza derivata». Importante, ma non ancora tradotto il volume «Fear of small numbers: an essay
on the geography of anger» (2006).
del collasso delle economie nazionali».
Cosa intende?
«Per la prima volta nella storia
non esistono più economie nazionali da gestire: nemmeno gli Usa
controllano il proprio debito. Pensiamo al problema delle banche in
Italia: non è un problema italiano,
perché sono gestite dalla Banca europea che a sua volta è gestita dalla
Banca mondiale. È l’economia che
definisce che cosa è un Paese: se
l’economia non è più un fattore da
gestire, il Paese esiste ancora? Ecco
dunque perché poi la politica sposta le sue attenzioni su aspetti come la difesa dei confini, l’identità
nazionale, la sessualità, la censura
e i migranti. E questo è un fenomeno globale che ovunque incentiva i
nazionalismi e le politiche di destra. È quello che sta cercando di
fare Donald Trump».
Se Trump dovesse vincere crede che cambieranno davvero le
cose per il mondo e per gli Stati
Uniti?
«Molti hanno il terrore che
Trump vinca. Ma bisogna considerare che è un imprenditore, un uomo che fa patti, e quindi anche se
vuole tenere gli stranieri lontani dagli Usa, non vorrà certo escludere
gli Stati Uniti dal resto del mondo.
La mia speranza, se dovesse vincere,è che - come molti altri presidenti nel resto del mondo andati al potere con idee molto forti - all’atto
pratico della responsabilità di go-
verno si rivelerà molto più moderato di quanto si pensasse. E poi non
dimentichiamoci su cosa si fonda
la democrazia americana: il capitalismo. E il capitalismo non ama la
volatilità finanziaria, quindi persino Trump non potrà ignorare le richieste di Wall Street, delle banche
e della Silicon Valley».
Durante le primavere arabe i
social media erano il baluardo
della libertà, oggi al contrario sono diventati strumento di propaganda dell’Isis. Come mai la nostra percezione è cambiata così
tanto in pochi anni?
«Le cattive notizie si muovono
sempre più velocemente delle buone. E come cattive notizie intendo
anche informazioni ideologiche e
messaggi di odio. Ormai ognuno
usa i social media e dobbiamo capire come gestire questa nuova realtà, perché è indubbio che l’Isis abbia avuto una grande capacità di
sfruttarne le potenzialità. Credo
che la vera sfida sia capire come invertire questa tendenza: come possiamo fare in modo che le buone
notizie siano più veloci e potenti
delle cattive notizie? Pokémon Go
mi sembra un buon esempio: non
è naturalmente una cosa di importanza capitale, ma di certo non è
un messaggio d’odio, eppure ha
avuto un successo planetario immediato. Dovremmo studiare il
modello che c’è alla base della diffusione dei Pokémon».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fino al 7 gennaio
Parigicelebra
ilgenio comico
diColuche
■■■ Era il comico più
amato dal popolo francese
e allo stesso tempo il più
malvisto dalle élite, il più
scorretto e imprevedibile
degli attori di cabaret che si
esibivano al celebre «Café
de la Gare», ma Michel
Gérard Joseph Colucci, in
arte Coluche (nella foto),
era soprattutto un grande
italien - il padre, Honorio,
era originario di Casalvieri,
in provincia di Frosinone uno dei tanti figli dell’assimilazione francese che aveva portato la sua sfumatura
di italianità a Parigi.
In occasione del trentesimo anniversario della sua
scomparsa, l’Hôtel de Ville,
sede del
Comune
di Parigi,
ha consacrato una
grande
esposizione a Coluche - visitabile fino al
7 gennaio - che raccoglie
350 cimeli, tra foto, oggetti
personali e video inediti ritraenti il percorso del comico più esilarante della capitale francese, compresi la
celebre salopette e i guanti
da boxeur con i quali si presentava alla televisione per
interpretare i suoi sketch. Il
suo nome rimane legato a
una serie dispettacolientratinelpantheon della tv francese,ma anche alla singolare candidatura alle presidenziali del 1981, che fece
tremare la gauche caviar e
Mitterand quando un sondaggio lo accreditò al 16%.
Nel 1985, partecipò come attore a Scemo di guerra di Dino Risi, accanto a
Beppe Grillo. Nello stesso
anno, prima di morire a
bordo della sua motocicletta in circostanze controverse, fondò un’associazione
tuttora attiva che raccoglie
cibo, vestiti e soldi per i più
bisognosi.
MATTEO ZANON
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23
CULTURA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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La collettiva dell’«Epea»
In mostra a Viareggio
gli scatti di un’Europa
dai confini sfuggenti
Da sempre le immagini raccontano i tempi
della storia e dello spirito e la fotografia consente di riflettere su cambiamenti e trasformazioni. Un contrassegno esibito con orgoglio dalla III edizione della «European Photo
Exhibition Award» (Epea), una collettiva che
raccoglie centinaia di scatti, frutto del lavoro
di 12 fotografi che hanno percorso la nostra
cangiante Europa. Presso Villa Argentina di
Viareggio (fino all’11 dicembre), la rassegna
ha infatti come tema i «confini sfuggenti» e
dunque propone paesaggi, volti, oggetti che
comunichino al visitatore le cifre di un mutamento epocale. Ma dove va l’Europa dai confini sfuggenti? Segnata dalla transizione verso un’economia post-industriale, dal forte
aumento delle reti di comunicazione e delle
merci, dalla mobilità giovanile, dall’emigrazione, dal terrorismo, da mille crisi, l’Europa
ha prospettive di futuro? E quali?
La carta di identità è quella della sofferta
sospensione. La si coglie, ad esempio, nelle
ARCHEOLOGIA
immagini di alcuni palestinesi che vivono in
Norvegia, scattate da Eivind H. Natvig: volti
che sembrano coniugare il «Che ci faccio
qui?» di Bruce Chatwin con antichi risentimenti e la problematica speranza di un approdo occidentale. Segnaliamo anche le anoressiche fotografate a Malawa, Polonia, dalla
danese Marie Hald: inquietudini complici,
malinconie, occhi che guardano chissà dove,
confidenze, silenzi, lontananze.
MARIO BERNARDI GUARDI
Da Palmira al Nepal
Il vero «Signore degli Anelli»
viveva al tempo di Nestore
I tesori in pericolo minacciati
da guerre e catastrofi naturali
Scoperta nel Peloponneso la tomba intatta di un guerriero miceneo
in rapporti con Creta: collane, medaglioni, monili, vasi d’oro, vassoi...
::: ARISTIDE MALNATI
■■■ Il Signore degli Anelli si è mani-
festato. Ma non c’entra nulla il celebre
romanzo di Tolkien. Si tratta infatti di
un signore degli anelli realmente esistito in tempi remoti, un guerriero (o forse un importantissimo sacerdote) di
epoca micenea, prima del 1000 a. C.,
quando Micene era padrona indiscussa del mondo ellenico e di gran parte
del Mediterraneo orientale. Una scoperta eccezionale, effettuata da
un’équipe dell’Università di Cincinnati, ha rivelato la tomba intatta con il
corpo inumato di questo ricco personaggio dell’aristocrazia micenea.
Un’imponente sepoltura, realizzata
con avanzate tecniche architettoniche
e finemente decorata, racchiudeva un
uomo di corporatura robusta di poco
più di 30 anni, interrato con l’intero
corredo funebre, sfuggito ai tombaroli
di tutte le epoche.
Un tesoro ricchissimo: vasi d’oro e
d’argento, piatti e vassoi con ricercate
raffigurazioni di divinità
famose nella Grecia classica, di cui testimoniano
l’esistenza e la funzione
già in età pre-ellenica. E
ancora medaglioni d’oro,
ciotole di bronzo e splendidi gioielli attorno al collo, alle braccia e persino
alle caviglie: collane di
pietre preziose, come l’ametista (in Egitto simbolicamente applicata sulle
ferite per cicatrizzarle), l’agata, la rarissima cornalina e soprattutto quarzi, lavorati con tecniche simili a certi monili
egizi, destinati a nobildonne di alto
rango. Inoltre l’effigie di un grifone,creatura leggendaria dal corpo di leone e
dalla testa d’aquila, originaria anch’essa dell’Egitto (nota già nel III millennio
a. C.), che fu adottata dai sovrani e dai
nobili micenei come guardiano a protezione del loro potere, conferma l’elevata posizione sociale del nostro anonimo guerriero o sacerdote.
Un luccichio di bagliori millenari,
che testimoniano una ricchezza personale giunta intatta dopo più di tre millenni. Sì, perché l’intero complesso funerario risale al 1180 a. C., come ha
mostrato l’analisi con il carbonio 14,
combinata con lo studio della stratigrafia; una data curiosamente vicinissima
all’anno (il 1184 a. C.), in cui gli storici
antichi collocavano la caduta della
Troia di Priamo. E questo, senza voler
trarre conclusioni forzate, permette
importanti deduzioni. Il luogo della
scoperta sono le rovine di Pilo, potente città, legata per secoli a Micene e go-
L'arco severiano e la grande via colonnata di Palmira nel 2007
::: VERA AGOSTI
TESORI MILLENARI
In senso orario: gli scavi
dell’èquipe americana
a Pilo, un anello con i tori
e uno degli anelli micenei
più grandi mai rinvenuti
[Department of Classics University of Cincinnati]
vernata dalla leggendaria figura di Nestore, eroe di grande intelligenza. Un
sovrano,o meglio dei sovrani (che simbolicamente il mito identifica nella persona di Nestore) che si vedono aumentata ai nostri occhi la propria eccellenza grazie alla scoperta degli archeologi
americani.
Eccellenza unita a grande espansione commerciale di una città-stato, con
una fitta rete di relazioni su tutti i fronti. Lo rivelano i dettagli raffigurati su
cinque anelli d’oro massiccio. Simboli
sacri di Creta,per lungo tempo l’acerrima rivale di Micene nella gestione dei
traffici commerciali del Mediterraneo,
fanno supporre invece intese tutt’altro
che sporadiche tra le due potenze. Si
notano scene di tauromachia, con
guerrieri che prendono le corna dei tori; cruenti sacrifici a opera di sacerdoti
e, cosa testimoniata per la prima volta,
di sacerdotesse; e in particolare divinità e personaggi legati al mito del Minotauro, come Minosse, Dedalo (il costruttore del Labirinto, dove viveva il
Minotauro) e sacerdoti e nobili, il cui
legame con il mito a noi sfugge: un
omaggio da parte di un alto personaggio miceneo alla cultura cretese, un’evidenza di come all’epoca le due potenze fossero alleate o comunque le
principali partner commerciali l’una
dell’altra? «Ancora una volta sono gli
interessi economici a unire popolazioni ufficialmente nemiche. Potenze locali con ambizioni espansionistiche
sempre in conflitto tra loro in un Mediterraneo che nel II millennio a. C. definiva i confini del mondo conosciuto.
Comunità rivali, che però stipulavano
tregue o alleanze sulla base di comuni
interessi commerciali», affermano
Shari Stocker e Jack Davis, direttori
dello scavo a Pilo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■■■ Una mostra «dedicata
a tutti coloro che sono vissuti, vivono e vivranno per salvare la memoria». La memoria storica e artistica di antiche civiltà e i capolavori dell’arte mondiale. Innanzitutto, il direttore del sito archeologico di Palmira, Khaled alAsaad,che siè immolato all’Isis pur di non abbandonare
il luogo amato, preservato e
protetto per anni; quindi i
«Monuments Men», spesso
ignoti, che ovunque cercano
di recuperare il patrimonio
storico e artistico. Infine, le
vittime delterremoto di Amatrice del 24 agosto scorso, dove sono andati distrutti significativibeniartisticie architettonici. Così viene presentata
la rassegna Salvare la Memoria (La Bellezza, l'Arte,
la Storia). Storie di distruzioni e rinascita, a cura di
Sandrina Bandera ed Elena Maria Menotti, fino al 9
novembre presso il Museo
di Sant’Eustorgio a Milano.
Una ricca esposizione documentaria per celebrare
chi si impegna per difendere
e conservare la bellezza del
passato. Le minacce principali? Le guerre, come quella
in Siria; terremoti, alluvioni e
altre catastrofi naturali; l’inarrestabile scorrere del tempo.
Ecco allora 500 immagini fotografiche, interessanti pannelli esplicativie alcuni filmati.Gli scatti proposti,purtroppo, non sono d’artista, quindi non riescono a rendere l’emozione e lo splendore di
tanti luoghi, per quanto in
stato di sofferenza. Non li valorizzano abbastanza ed
averli visitati dalvero è tutt’altra cosa, ma si tratta comunque di forti testimonianze sugli accadimenti mondiali e
sullavoro dicoloro che tentano di salvaguardare le opere
d'arte.
In mostra quindi la situazione drammatica della città
diAleppo, tramite le immagini e le parole raccolte in gran
parte dal padre francescano
Fr. Ibrahim Alsabagh. Le foto dell’interruzione forzata
del percorso di ricerca, recupero e valorizzazione di Palmira,dove era attivo ilprogetto «Pal.M.A.I.S.» della Università di Milano, così come a
Ebla,in cui l’Italia era presente con una missione archeologica. Il filmato dell’intervista a Khaled al-Asaad, ucciso
dai miliziani dello Stato islamico il 18 agosto 2015. Il video Palmira: la meraviglia
del deserto di Federico Fazzuoli ed Elisa Greco.
Compaiono anche gli scatti dell’innalzamento dei templi di Abu Simbel in Egitto
per consentire l’invaso della
diga di Assuan, uno dei primi interventi di questo genere che l’umanità ricordi.
Tra i conflitti recenti, quelli
in Kosovo, ex Jugoslavia e Afghanistan, evidenziando gli
interventi di restauro dell’ISCR e la ricostruzione del
ponte di Mostar, in BosniaErzegovina. Le devastazioni
dei terremoti: in Emilia, in
Friuli, ad Assisi, all’Aquila, in
Iran e Nepal. Un pannello interattivo con gli avvenimenti
quotidiani del sisma di Amatrice in cui, in un apposito
spazio, i visitatori possono lasciare i propri commenti.
L’alluvione del 1966 a Firenze e l’esercito degli «Angeli
del fango» e molto altro.
La mostra era già stata
ospitata dal Museo nazionale archeologico di Mantova,
ma a Milano si è arricchita di
nuove collaborazioni con alcune istituzioni della città,come il Civico archivio fotografico di Milano, l’Istituto lombardo Accademia di scienze
e lettere, la Soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio di Milano e l’Archivio
Farabola di Vaiano Cremasco. Sono inoltre ricordate le
figure dello storico dell’arte
Pasquale Rotondi, di Ettore
Modigliani e di Guglielmo
Pacchioni, direttori della Pinacoteca di Brera, per la loro
azione di messa in sicurezza
delle opere d’arte italiane.
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24
SPETTACOLI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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::: PINO FARINOTTI
■■■ È appena uscito il film -
di e con Ewan McGregor American Pastoral. Come
sua prima regia, l’affermato attore ha fatto una scelta impegnativa e lodevole per chi si cimenta per la prima volta dall’altra parte della cinepresa: affrontare un compito non semplice, filmare un romanzo, soprattutto se quelromanzo porta la firma di Philip Roth.
E qui mi concedo una digressione di carattere generale,ma utile: ilrapporto fra cinema e letteratura è sempre stato stretto e tormentato. Stretto
perché non c’è romanzo importante che non abbia avuto
la sua versione cinematografica, tormentato perché le due
discipline hanno regole molto
diverse. Il cinema ha dunque
toccato, salvo rare eccezioni
come Il giovane Holden di Salinger, tutti gli autori, tutti i giganti.
Al romanzo appartengono
profondità, introspezione, verità, al cinema spettacolo e happy end. Il più duro contrasto
identitario è quando il lieto fine stravolge i contenuti dei romanzi,appunto. Che la letteratura, arte nobile, prevalga, è attestato da una verità impietosa: non esistono libri tratti da
film, ma solo film tratti da libri,
salvo strane anomalie. E dunque non c’è dubbio che a essere privilegiato sia il cinema.
Ci sono scrittori “filmabili” e
altri ostici. Shakespeare,
Tolstoj, Dickens, Kipling, Hemingway, Fitzgerald, Tolkien,
Dumas e Hugo - parlo, a campione,di giganti- erano adattabili, altri, come Kafka, Joyce e
Proust si scrollavano il cinema
di dosso. Troppa letteratura,
troppa introspezione, rara l’azione.
Roth fa parte del gruppo dei
“puristi”, chiamiamoli così.
Tanto che nessuno dei film
«AMERICAN PASTORAL»
McGregor porta Roth sullo schermo
Ecco perché civuole un gran fegato
L’attore debutta alla regia con il celebre romanzo dell’eterno candidato
al Nobel. Scrittore troppo «puro» e psicologico per aver successo al cinema
CONFRONTO DA BRIVIDI
A sinistra, una scena
di «American Pastoral»,
opera prima dietro
la cinepresa dell’attore
Ewan McGregor. In alto,
lo scrittore statunitense
Philip Roth (1933), autore
dell’omonimo romanzo
vincitore del premio
Pulitzer per la narrativa
nel 1998 [Ansa]
tratti da suoi libri è un classico.
Troppe omissioni,troppi compromessi e aggiustamenti. Un
titolo che appartiene al cartello nobile della letteratura americana, Il lamento di Portnoy
del 1972, è diventato un film compromesso peraltro dalraccapricciante titolo Se non faccio quello non mi diverto - piatto e incompleto, per le ragioni
dette sopra, al punto da costare la carriera al regista Ernest
Lehman.
American Pastoral è un altro titolo d’eccellenza, caposaldo della cultura ebraico-americana, premio Pulitzer 1998.
L’incauto McGregor è atteso
da una schiera di specialisti,
ebrei severissimi, poco disposti all’indulgenza.
Nel film si racconta la vicenda di Seymour Levov, tipico
modello dell’american dream: ricco, affascinante, affer-
«L’ITALIA TREMA»
L’inchiesta sui rischi sismici di Sky Tg24
svela un Paese del tutto impreparato
A due mesi dal sisma che ha colpito il Centro Italia, Sky
TG24 HD (canali 100 e 500 della pay tv) propone domani alle 21 uno speciale sul rischio sismico. E lo fa con
l’inchiesta L’Italia Trema: un viaggio da Nord a Sud,
insieme al direttore Sarah Varetto, per capire quanto il
nostro Paese sia impreparato di fronte ai terremoti.
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mato, moglie bellissima, figlia
amatissima. Vita perfetta, dunque, fino a quando la ragazza
diventa una terrorista. A quel
punto il romanzo affronta il
tragico imprevisto estendendolo all’anima generale della
nazione. Mentre il regista, e
con lui John Romano, sceneggiatore, ahimè, di serie televisive, contiene il dramma nell’ambito individuale e dispensa dosi di sentimento “da
film” a fronte dell’analisi dolorosa e profonda che appartiene alla carta.
Sul film mi fermo qui. Perché, comunque, è bene veder-
lo. Nel panorama dell’offerta
di questa epoca - animazione
per grandi e piccoli, eroi robotizzati per pubblico robotizzato, storie minimali all’italiana,
pensiero debole generale una proposta alla Roth va comunque tenuta in considerazione.
Protagonista è la condizione ebraica inserita nel collettore urbano, spesso newyorkese, dell’America dei sogni da
realizzare.
I personaggi, che a volte assumono lo stesso nome dello
scrittore, tendono a liberarsi
della tradizione, di una memoria etnica a volte così pesante,
per far parte della vita meno
impegnativa e più disinvolta
del trend americano prevalente. E Roth (1933) si aiuta con
un linguaggio dieccessi, strategicamente opposto: ecco dunque il grottesco, la carica ironica e il turpiloquio. Il tutto, antidoto e deterrente alle angosce,
anche grandi. Roth non è solo
in questa poetica, se così vogliamo chiamarla. Il cartello
presentava, fra gli altri, un Saul
Bellow, (1915-2005), quello de
Il dono di Humboldt, premio
Nobel 1976, e Paul Auster
(1947), che ha firmato la celebre Trilogia di New York.
IlNobela uno scrittore-scrittore come Bellow evoca in automatico qualcosa di attuale, il
Nobelappunto, dato a Bob Dylan, scrittore-non scrittore.
Philip Roth ha spesso sfiorato quel riconoscimento, presente nelle virtuali nomination dell’Accademia diStoccolma. Ma non lo ha mai toccato.
Se fosse stato lui il prescelto, in
America e nel mondo, per i
commenti relativi, sarebbero
servite molte parole di meno.
E sempre in tema di scrittori...
sincretici, un altro ebreo
d’attualità per il suo Cafè Society: Woody Allen. Un Nobel
per lui, no?
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Al via su Fox «The Walking Dead 7»
L’umanità spazzata via
da un’epidemia zombie
::: CLAUDIA CASIRAGHI
■■■ Una morte atroce e la
promessa diveder svelato ilvolto del malcapitato. The
Walking Dead 7, al via su Fox
(canale 112 di Sky) alle 21 di domani, ha il compito di portare
a termine quel che è stato iniziato lo scorso aprile. Quando,
catturato il gruppo di Rick Grimes (l’attore Andrew Lincoln),
i Salvatori di Negan (Jeffrey Dean Morgan) hanno deciso di
giustiziarne un membro. Le
botte, in quel finale di stagione,
sono state messe in bella mostra, ma nulla è stato detto circa l’identità dell’uomo colpito
a morte. «The Walking Dead è
il più grande show televisivo
cui io abbia mai presto parte.
Ma, allo stesso tempo, è il più
difficile. So che, presto o tardi,
dovrò dare l’addio al format o
ai colleghi del cast», ha raccontato il vice-sceriffo Grimes alla
stampa americana, auspicando che la miriade di spettatori
internazionali possa apprezzare gli sforzi fatti per mettere in
scena la settima stagione.
«L’impegno del cast è palpabile», ha continuato Lincoln,
protagonista di una serie che,
come il fumetto omonimo, racconta il domani vagheggiato
da RobertKirkman.Scrittore fosco, ai cui pensieri cupi si deve
la costruzione di un universo
distopico, in cui l’umanità è ridotta a brandelli da un’epidemia zombie.
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25
SPETTACOLI
__Domenica 23 ottobre 2016__
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«The Young Pope» con Jude Law
IL PAPA TIRA ANCHE DA CATTIVO
Quasi un milione su Sky per la serie tv di Sorrentino:doppiata «Gomorra»
::: segue dalla prima
RENATO FARINA
(...) 953mila presenze davanti
al video sintonizzato su Sky. Il
doppio di Gomorra di Roberto
Saviano. Il triplo de Il trono di
spade. Schiacciato da un rullo
House of cards.
Che strano. L’Anno Santo
ha attirato da Francesco, il papa vero, un flusso fiacco di pellegrini. In compenso, Pio XIII,
il papa della fiction, ha battuto
ogni record di presenze, anche
se non ha permesso di lucrare
indulgenze. C’è un fatto ovvio.
Un conto è godere uno spettacolo in poltrona, altra cosa è
sfiancarsi in pullman e stare in
piazza sotto il temporale. Ma
sarebbe troppo banale liquidare la faccenda come un un primato (petrino) della pigrizia.
C’è dell’altro. E non è solo
l’abilità del marketing e della
moda.
Osserviamo la trama, per il
poco che si capisce nelle prime due puntate. Un bel cardinale americano di 47 anni è
eletto al soglio di Pietro. Nessuno sa cosa pensa. Sceglie un
nome da tradizionalista. È stato voluto da un cardinale napoletano di nome Voiello, che
pensa di manovrarlo come un
burattino. Pio XIII lo esautora,
si mette al proprio fianco la
suora che lo ha allevato, lui
che era stato abbandonato da
due genitori figli dei fiori.
Tutto sembra far apparire
una modernità esagerata, rispetto a cui Bergoglio appare
un retrò. Fuma e gioca a biliardo, ma le immagini sono serissime, non c’è presa in giro, lo si
mostra come un uomo normalissimo, pieno di paure, di ira.
Lo si vede fare la doccia, mostra il muscoloso deretano per
attizzare non solo le signore, temiamo. Poi eccolo porsi le domande su Dio. Esiste? Perché
è così contraddittorio? Che
senso ha tutto questo? Arriva a
dire al confessore: «Io non credo in Dio». Sogna di autorizzare aborto e masturbazione davanti alla folla festante, in nome della felicità. Poi, nella realtà, liquida il prefetto della Congregazione del Clero perché si
dichiara progressista e omosessuale.
Insomma, non ci si capisce
PONTEFICE SUI GENERIS
CON STECCA E SIGARETTA
In alto, l’attore britannico
Jude Law nei panni di Papa
Lenny Belardo. A sinistra,
il pontefice insieme a Diane
Keaton (Suor Mary).
A destra, Javier Cámara
(Monsignor Gutierrez), Jude
Law e il regista Paolo
Sorrentino, gia premio Oscar
nel 2014 [Ansa]
niente di quest’uomo. Vuole
una Chiesa severa, niente affatto di manica larga, non fa il terzomondista equo-solidale, infatti non chiede il caffè degli indios, ma coca-cola zero alle ciliegie, che a Roma non si vende, ed è pura essenza dell’imperialismo consumista delle
multinazionali yankee. Detesta le risate amichevoli, vuole
rapporti formali e prova allo
specchio gesti ieratici da angelo vestito di candide vesti, ma
non vuole apparire in pubblico perché si sente un “nessuno”. Scrive a un bambino che
«Dio è tutto ciò che ti piace»,
poi terrorizza la folla con la sua
prima omelia dove proclama
che molti saranno i dannati
perché «avete dimenticato
::: I NUMERI DELL’ESORDIO
DEBUTTO DA RECORD
La serie firmata da Paolo Sorrentino, andata in onda venerdì sera su Sky
Atlantic HD e Sky Cinema 1 HD, è stata seguita da quasi 953mila spettatori per gli episodi 1-2. Un record assoluto per il debutto di una serie su Sky.
UN PAPA CONTRO TUTTI
«The Young Pope» ha raggiunto il 45% di share in più rispetto all’esordio
di «Gomorra - La serie» e il 42% rispetto a «1992». Un risultato tre volte
superiore rispetto a «Il Trono di Spade», quattro volte più alto di «Westworld» o «True Detective», sei volte di più rispetto ad «House of Cards».
BOOM DI DIFFUSIONE
Per il Papa del premio Oscar è boom anche di diffusione. Venduto in oltre
80 Paesi che, sommati ai territori già coperti dai broadcaster co-produttori, fa arrivare a 110 il numero dei Paesi, dal Madagascar agli Stati Uniti, in
cui sarà in onda.
IL CAST
Protagonista della serie Jude Law nei panni di «Papa Lenny Belardo». Il
«Cardinale Voiello» è invece interpretato dall’italiano Silvio Orlando. Nel
ruolo di «Suor Mary», Diane Keaton; mentre Javier Cámara sarà «Monsignor Gutierrez».
Dio».Chiede diportargli le prove che Dio non esiste, sicuro
che nessuno ce la farà. Ma intanto lui non sa, non sa niente,
e non è niente, e fuma e sogna
una suora grassa e col labbro
peloso.
Intanto ilcardinale napoletano, una figura meravigliosa interpretata con bravura eccezionale da Silvio Orlando, che tifa
per il Napoli e preferisce invocare il Pipita (Higuain) invece
che san Gennaro, risulta alla fine l’unico che si dà da fare, oltre che per il potere, per assistere un ragazzino con gravissimi
handicap.
Ci sono molte somiglianze
con storie vissute. Il cardinale
Agostino Casaroli, uomo abilissimo nel gestire la diplomazia,
La rabbia dello scrittore Wästberg
scrittore Per Erik
Wästberg (1933), membro dell’Accademia di Svezia fin dal
1997, ex presidente del Pen International (1979-1986), assai impegnato contro l’Apartheid in Sudafrica e fondatore della sezione svedese di Amnesty International,
nonché fratello maggiore del giornalista e politico Olof, descrive
Bob Dylan come «maleducato» e
«arrogante» per non aver dato segni di vita dopo il premio Nobel
per la letteratura di cui è stato insignito. «Credo sia giusto dire che la
sua reazione è stata maleducata e
arrogante», ha detto lo scrittore alla tv pubblica svedese Svt, in una
dichiarazione ripresa anche da
Guardian. Ha anche spiegato di
non essersi stupito del fatto che il
cantautore abbia fatto comparire
e poi scomparire alcune ore dopo, sul proprio sito web (www.
bobdylan.com), una frase in cui
citava la vittoria del premio.
Sembra un uomo molto scontroso e riservato, non mi pare nulla di sorprendente», ha detto
Wastberg.«Ci rilasseremo e aspet-
teremo. O comparirà, e in questo
caso sarà il benvenuto, oppure
non comparirà,e allora organizzeremo qualche altra cosa per la festa. In ogni caso, continua a essere uno dei premiati», ha aggiunto,
facendo riferimento alla cerimonia di consegna dei premi a Stoccolma in programma il prossimo
10 dicembre.
Dopo che l’Accademia di Svezia, lo scorso 13 ottobre, ha annunciato il premio assegnato al
75enne,ci sono stati ripetuti tentativi di contattare il musicista per
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Il cantautore e premio Nobel
per la letteratura Bob Dylan
(1941) in un’immagine
del febbraio 2015
L’Accademia contro Dylan: «Maleducato e arrogante»
■■■ Lo
capi di Stato, potere di ogni tipo, visto come uomo arido,
passava i minuti del suo tempo libero in un carcere minorile, e a trovare sbocchi di lavoro
per quei ragazzi. E sul tabacco? Nessuno scandalo da film.
San Giovanni XXIII, bergamasco, dopo cena fumava le nazionali esportazioni senza filtro.San GiovanniBosco sidilettava di sigari e sigarette. Sul
“suo” papa, Pio IX, si racconta
un aneddoto saggio. Egli fiutava tabacco. San Pio X fumava
sigari,e per un po’ continuò anche da pontefice, tanto che si
conserva come reliquia l’ultimo mozzicone. Insistette però
a usare il tabacco da fiuto, e ne
offrì una presa a un cardinale
che lo guardava un po’ schifato. Al che quello: «Santità, non
ho questo vizio!». E il papa veneto: «Eminenza, se fosse un
vizio, lei ce l’avrebbe!».
I dialoghi sono stravaganti.
Ma intorno c’è quella cosa stupefacente che sono le mura di
san Pietro,la Pietà di Michelangelo, i crocifissi e gli angeli, le
stanze barocche. Tutto dice
che c’è un mistero nella Chiesa, che non è solo finanze, peccato e potere, e questo giovane
papa è anch’egli meravigliato
di essere lì dov’è, chiamato da
qualcosa di più che da una trama di cortigiani.
Io credo che per questo questa serie abbia avuto successo,
e - dopo attenta visione - è stata acquistata dalle televisioni
di 110 Paesi. Non c'è nessuna
apologia del cattolicesimo,
che fa brutta figura, così come i
suoi cardinali, ma è evidente
che è la sola cosa interessante
che ci sia. Altro che il piattume
protestantico e le nenie buddiste, o il culo in cielo delle masse musulmane in preghiera.
Questa faccenda dello Spirito
Santo in cui nessuno crede,
ma c’è, è evidente dal film di
Sorrentino, picchia una domanda nelle zucche della gente, di qualunque Paese del
mondo, e persino in Italia che
di papi dovrebbe essere stufa.
Non so a voi, ma a me non
dispiace che catturi più attenzione l’avventura di un povero
papa giovane, che la crudeltà
assassina di un capo della camorra.
comunicargli formalmente l’onoreficenza. Ma Dylan non si è mai
fatto trovare, e in più non ha fatto
alcun commento in merito,nonostante la sera stessa dell’annuncio
abbia tenuto un concerto a Las
Vegas davanti a migliaia di fan.
Martedì scorso l’Accademia ha
precisato che non dedicherà più
né tempo né sforzi per contattare
lo schivo musicista, sebbene abbia detto di sperare che questi
prenda parte alla cerimonia di
consegna.
Del resto, Dylan nel corso della
sua carriera ha ottenuto diversi
premi e riconoscimenti, ma ha
spesso evitato le cerimonie pubbliche, come accadde, per esempio,nel 2010 quando gli fu conferita la National Medal of Arts.
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26
PALINSESTI
__Domenica 23ottobre2016__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.30
8.05
8.00 Domenica Geo
10.00 Sembra ieri
10.30 Speciale Community Le Storie
11.10 TGR Estovest “Viaggio
nei Balcani”
11.30 TGR RegionEuropa “Il
futuro difficile dei pescatori siciliani”
12.00 TG3 - TG3 Fuori lineaTG3 persone Meteo 3
12.25 TGR Mediterraneo
13.00 Radici - L’altra faccia
dell’immigrazione
14.00 TG Regione - Meteo
14.15 TG3
14.30 In 1/2 h
15.00 Kilimangiaro - Il
grande viaggio
16.20 Kilimangiaro - Tutte le
facce del mondo
18.55 Meteo 3
19.00 TG3
19.30 TG Regione - Meteo
20.00 Che tempo che fa
“Ospiti Giampiero
Ventura e Mika”. Condotto da Fabio Fazio
con Filippa Lagerback
e Luciana Littizzetto
21.30 Che Fuori Tempo Che
Fa “Tra gli ospiti Ludovico Peregrini, Davide
Dileo, Mika”. Condotto da Fabio Fazio
con Filippa Lagerback
e Massimo Gramellini
22.50 La Casa Bianca “Identità di genere”. Condotto da Iman Sabbah
23.45 TG3 Mondo
0.10 TG Regione
0.15 In 1/2 h. Condotto da
Lucia Annunziata
(Repl.)
8.00
9.10
8.30
9.00
9.50
8.10
8.25
7.55
9.40
10.30
10.55
12.00
12.20
13.30
14.00
17.00
17.05
18.45
20.00
20.35
21.30
23.40
0.45
1.10
2.10
4.20
UnoMattina in famiglia. Condotto da Tiberio Timperi e Ingrid
Muccitelli
Dreams Road 2016
“Cile/Patagonia - seconda parte”
A sua immagine
Santa Messa
Da piazza San Pietro
Recita dell’Angelus
Linea verde Domenica
“Le vie della canapa”
TG1
L’Arena.
Condotto da Massimo
Giletti
Che tempo fa
TG1
Domenica In “Ospiti
Monica Guerritore, Pif,
Miriam Leone e Peppino Di Capri”. Condotto da Pippo Baudo,
Chiara Francini
L’eredità. Condotto da
Fabrizio Frizzi
TG1
Affari tuoi. Condotto
da Flavio Insinna
Prima tv Braccialetti
rossi 3 "Seconda
puntata"
Speciale TG1
Settimanale del TG1
TG1 Notte - Che
tempo fa
Cinematografo
“Speciale Festival
Internazionale del Film
di Roma”
TuttoinUnaNotte
“Speciale Festival Internazionale del Film
di Roma”
DA DA DA
9.35
11.00
13.00
13.30
13.40
13.45
15.30
17.00
18.00
19.00
19.05
20.30
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22.40
23.20
1.20
1.50
1.55
Prima tv Un ciclone in
convento
Quando l’amore diventa coraggio (Sentimentale, 2011) con
Wes Brown, Cheryl
Ladd, Bruce Boxleitner.
Regia di Bradford May.
Mezzogiorno in famiglia “Sfida tra Custonaci (TP) e Porto
Azzurro (LI)”
TG2
TG2 Motori
Meteo 2
Quelli che aspettano
Quelli che il calcio
“Sesta puntata”
90° Minuto - Zona
mista
Rai Sport 90° Minuto
TG2 Flash L.I.S.
Sunday Tabloid
“Ospiti Emma Bonino,
Massimiliano Fuksas e
Paolo Ruffini”. Condotto da Annalisa Bruchi. In studio Mario
Sechi, Aldo Cazzullo e
Dario Vergassola
TG2 - 20.30
Prima tv N.C.I.S.
“Fronte interno” con
Mark Harmon
Prima tv N.C.I.S.: New
Orleans “Natale triste” con Scott Bakula
La Domenica Sportiva
Automobilismo, Mondiale Formula 1 2016
GP Stati Uniti: gara
(Differita)
Protestantesimo
Appuntamento al cinema
The Blacklist
10.00
11.00
12.00
13.00
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14.00
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19.55
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4.05
TG5 Mattina
Le frontiere dello spirito
Prima tv Wild Atlantico
Le storie di Melaverde
Melaverde
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L’arca di Noè
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d’Urso
Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti
TG5 Prima Pagina
TG5 - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il Gabibbo
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“L'operazione di
Bosco” con Maria
Bouzas, Carlota Baro,
Alex Gadea, Sandra
Cervera, Ramon Ibarra,
Mario Martin
Next Destination
Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
Grande Fratello Vip
Live
X-Style
TG5 Notte - Meteo.it
Paperissima Sprint.
Condotto da Juliana
Moreira con il Gabibbo
(Repl.)
Ladri di biciclette
(Drammatico, 1948)
con Lamberto Maggiorani, Lianella Carell,
Elena Altieri. Regia di
Vittorio De Sica.
TGCom - Meteo.it (all’interno)
TG5 - Meteo.it
FILM
SPORT
TELEFILM
19.20 Febbre da cavallo Versione restaurata
SCC
Con E. Montesano
19.30 The Wedding Party
SCP
Con Kirsten Dunst
19.40 Jerry & Maya - Misteriosi furti al museo
SCF
Con Amanda Pajus
19.40 Underworld: Evolution
Con Kate Beckinsale SCH
20.30 Halloweentown High Libri e magia
Con Kimberly J. Brown DY
21.00 Boy Girl - Questioni di
sesso
SCF
Con Kevin Zegers
21.00 Il ritorno del
Monnezza
Con C. Amendola
SCC
21.00 Prima tv
Amore sotto le stelle
Con A. Newbrough SCP
21.00 The Runner
Con Connie Nielsen SCU
21.00 Bad Boys
SCM
Con Will Smith
21.15 Prima tv Piccoli
brividi
SC1
Con Jack Black
21.45 Piccoli brividi
SCH
Con Jack Black
22.35 Anche i commercialisti
hanno un’anima
SCC
Con E. Montesano
22.35 Laws of Attraction Matrimonio in appello
Con Pierce Brosnan SCP
22.35 The Weather Man
SCU
Con Nicolas Cage
22.40 Tomorrowland Il mondo di domani
Con George Clooney SCF
23.05 Padri e figlie
SC1
Con Russell Crowe
6.55
21.00 Candice Renoir
“La verità è spesso
FC
contraffatta”
21.00 Scrubs “Il mio A, B, C” F
21.00 Rizzoli & Isles “Morti
FL
sospette”
NCK
21.20 I Thunderman
21.25 Scrubs “I miei pantaloni
F
da biscotto”
NCK
21.45 Big Time Rush
21.50 Scrubs “Il mio nuovo
F
ruolo”
DY
21.55 Life Bites
21.55 Candice Renoir “Non è
FC
come sembra”
22.00 Rizzoli & Isles “L’irriduFL
cibile ribelle”
22.15 Scrubs “Il mio avvocato
F
innamorato”
22.40 Sabrina vita da
DY
strega
22.45 Wayward Pines 2 “La
favola della buonanotte” F
22.50 Bones “La studentessa
FC
triste”
23.00 Big Time Rush “La
grande audizione. 2a
NCK
parte”
DY
23.10 Fiore e Tinelli
LEGENDA
11.55
14.00
14.20
14.50
15.30
16.50
18.20
18.25
20.35
20.55
HD
C - CN Cult - Cartoon Network
SKM Sky Mondiali HD
D
Discovery Chan. HD
ES
Eurosport HD
DY Disney Channel
Motomondiale GP Australia: Moto GP gara
SP1
(Diretta)
Sci alpino, Coppa del
Mondo Sölden: gigante
maschile - 1a e 2a
ES
manche (Diretta)
Basket, Serie A Kia BreSP1
scia - Milano (D)
Golf, PGA European Tour
Portugal Masters:
giornata finale (D) SP2
Calcio, Premier League
Manchester City Southampton (D) SP3
Calcio, Serie A Atalanta
SP1
- Inter (Diretta)
Ciclismo, Europei su pista
5a giornata (Diretta) ES
Premier League Chelsea
- Manchester U.(D) SP3
Rugby, European Champions Cup Leinster Racing 92 (Diretta) SP2
Porsche Supercup GP Stati
SF1-ES
Uniti: gara 2 (D)
Calcio, Serie A Roma SP1
Palermo (Diretta)
Mondiale F1 GP Stati
Uniti: gara (D) SF1-SP2
DOCUMENTARI
RAGAZZI
20.55 Stupidi al
quadrato
21.00 Come è
Fatto
21.00 Roma, la città
invisibile
21.15 Ink Master
Redemption
21.25 Stupidi al
quadrato
21.30 Come è Fatto
21.40 Ink Master
Redemption
18.30
18.45
18.50
19.10
19.15
19.35
19.40
20.00
20.05
20.30
20.30
20.55
21.20
NGC
D
THC
SKU
NGC
D
SKU
Summer Camp
American Dad
Yokay Watch
I Griffin
Yokay Watch
I Griffin
Teen Titans Go!
I Simpson
Teen Titans Go!
Regular Show
I Simpson
Adventure Time
Adventure Time
DY
F
CN
F
CN
F
CN
F
CN
CN
F
CN
CN
Canale disponibile anche in alta definizione
F
Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
10.50
11.50
12.25
13.00
13.20
14.00
14.35
16.25
18.10
18.30
19.00
19.25
21.20
23.50
0.55
1.10
2.15
9.20
10.00
10.50
11.30
12.00
14.10
15.10
18.55
19.35
19.55
21.00
21.15
23.45
23.50
2.35
4.15
Media shopping
Terra!. Condotto da
Toni Capuozzo (Repl.)
I Viaggi del Cuore
Dal Duomo di Milano
S. Messa
I Viaggi del Cuore
TG4 - Meteo.it
Il bello, il brutto, il
cretino (Comico,
1967) con Franco
Franchi, Ciccio Ingrassia, Mimmo Palmara.
Regia di Giovanni Grimaldi.
Donnavventura
La Bibbia (Storico,
1968) con Michael
Parks, Ulla Bergryd,
Richard Harris. Regia
di John Huston.
TG4
Dentro la Notizia Meteo.it
Tempesta d’amore
Tempesta d’amore
Don’t say a word
(Thriller, 2001) con
Michael Douglas, Brittany Murphy, Famke
Janssen. Regia di Gary
Fleder.
I bellissimi di R4
Sfera (Fantascienza,
1997) con Dustin
Hoffman, Sharon
Stone, Samuel L. Jackson. Regia di Barry Levinson.
Dimenticare Palermo
(Drammatico, 1990)
con James Belushi,
Mimi Rogers, Joss Ackland. Regia di Francesco Rosi.
Help
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
SATELLITI
9.45
10.20
Looney Tunes Show
Be Cool, Scooby-Doo!
I pinguini di Madagascar
Mr. Bean “Mr. Bean va
in città” con Rowan
Atkinson
A& F, Ale & Franz
Show
Tim Music Live a casa
tua
Studio Aperto Meteo.it
Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
Sport Mediaset - XXL
Red Bull Airlines
Streetdance 2 (Drammatico, 2012) con Tom
Conti. Regia di Max
Giwa, Dania Pasquini.
Ballare per un sogno
(Musicale, 2008) con
Mary Elizabeth Winstead. Regia di Darren
Grant.
Camera Cafè
Studio Aperto Meteo.it
Grande Fratello VIP
The Mask 2 (Fantastico, 2005) con Jamie
Kennedy, Alan Cumming, Ryan Falconer.
Regia di Lawrence Guterman.
Le Iene Show 2016.
Condotto da Ilary Blasi
con Giampaolo Morelli
e Frank Matano
Gogglebox “Prima
puntata”
Studio Aperto - La
Giornata
Premium Sport
Suits
NGC National Geo.HD
SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult
SCC Cinema Comedy HD
SCF Cinema Family HD
SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD
SF1 Sky Formula 1 HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai 4
Rai 5
21.10 My Sassy Girl - Quella svitata della mia ragazza
(Commedia, 2008) con Elisha Cuthbert. Regia di
Yann Samuell.
22.45 Italian Detective “Terza
puntata” “Quarta puntata”
21.15 I meccanismi della natura
22.05 Under Italy
23.00 Elling (Commedia, 2001)
con Per Christian Ellefsen.
Regia di Petter Næss.
Rai Storia
21.10 Binario Cinema I Fiori di
Kirkuk (Drammatico, 2010)
con Morjana Alaoui. Regia
di Fariborz Kamkari.
23.10 Il tempo e la Storia
Rai Movie
21.10 La mafia uccide solo
d’estate (Drammatico,
2013) con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona.
Regia di Pif.
23.00 Le biciclette di Pechino
(Drammatico, 2001) con
Cui Lin, Li Bin, Zhou Xun.
Regia di Wang Xiao-shuai.
Cielo
21.10 Sky Fighters (Azione, 2005)
con Benoit Magimel. Regia
di Gerard Pires.
23.00 Gigolò
Iris
21.00 Strangerland (Drammatico,
2015) con Nicole Kidman,
Hugo Weaving, Joseph
Fiennes. Regia di Kim Farrant.
23.15 Note di Cinema
(Roma)
23.40 Le strade dell’emozione
23.45 Billy Elliot (Commedia,
2000) con Jamie Bell, Gary
Lewis, Julie Walters. Regia
di Stephen Daldry.
9.40
10.45
11.30
13.30
14.00
14.20
16.00
18.00
20.00
20.35
21.20
23.15
1.45
Omnibus - Dibattito
(Dir.)
L’aria che tira - Il Diario. Condotto da Myrta
Merlino
Gustibus. Condotto da
Roberta De Matthaeis
Geronimo (Western,
1993) con Jason Patric,
Gene Hackman, Wes
Studi. Regia di Waler
Hill.
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Il Commissario Cordier
“Intrigo a mezzanotte”
con Pierre Mondy
Joséphine, ange gardien “Biglietto vincente” con Mimie
Mathy
Joséphine, ange gardien “Le bugie hanno
le gambe corte” con
Mimie Mathy
TG La7
Crozza nel paese delle
meraviglie “Best of”.
Condotto da Maurizio
Crozza
Mato Grosso (Avventura, 1992) con Sean
Connery, Lorraine
Bracco, José Wilker.
Regia di John McTiernan.
Havana (Drammatico,
1990) con Robert Redford, Lena Olin, Alan
Arkin. Regia di Sydney
Pollack.
Commissario Navarro
“Una vacanza di lavoro”
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
15.10 TV Moda. Condotto da Jo
Squillo
15.45 Gli Speciali di Class Cnbc:
Fashion Summit
16.00 Design&Living
20.30 Top Lot
21.00 Ride&Drive
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
12.55 5 minuti with...: Rolf
Goran Bengtsson
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
18.00 Fashion Dream
18.15 Full Fashion Designer - Le
sfilate dei grandi stilisti
21.00 Breakout
22.00 Full Fashion Designer - Le
sfilate dei grandi stilisti
23.30 Fashion Dream
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Premium Stories
20.25 Hart of Dixie “La lontananza” con Rachel Bilson
21.15 The Big Bang Theory “La
riconversione del beta
test” “La contrattualizzazione dell’amicizia”
22.05 Superstore
23.00 Due uomini e mezzo
“Siamo pari!” con Charlie
Sheen
20.25 Chicago Fire “Basso e
grasso” con Jesse Spencer
21.15 Prima tv The 100 “Nevermore” “Demons” con
Eliza Taylor
22.45 Action Magazine
23.00 Containment “La sfida
decisiva” con David
Gyasi
20.25 The Carrie Diaries “La
Notte di Halloween” con
AnnaSophia Robb
21.15 Satisfaction “Verso
l’espansione” “Verso la
sottomissione” con Stephanie Szostak
22.55 Chicago Med “Eroe per
sbaglio” con Yaya Dacosta
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Sport
21.15 Tutte contro lui -The
Other Woman (Commedia, 2014) con Cameron
Diaz, Leslie Mann. Regia
di Nick Cassavetes.
23.10 Everest (Drammatico,
2015) con Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, John
Hawkes. Regia di Baltasar
Kormakur.
21.15 I fratelli Grimm e l’incantevole strega (Fantasy,
2005) con Matt Damon,
Heath Ledger. Regia di
Terry Gilliam.
23.20 Vita da animali
23.25 Beethoven 2 (Commedia,
1993) con Charles Grodin, Bonnie Hunt. Regia
di Rod Daniel.
15.00 Calcio, Diretta Premium
Serie A (Diretta)
17.00 Serie A Live
18.15 YouPremium
19.45 Serie A Live
20.45 Calcio, Serie A
2016/2017 Roma - Palermo (Posticipo 9a giornata) (Diretta)
22.40 Serie A Live
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SPECIALI
QUOTIDIANO
__Domenica 23 ottobre 2016__
27
http://www.salutedonnaonlus.it
Si chiama trabectedina la molecola antitumorale
Grazie al protocollo di Diabete Sommerso Onlus
Tumori molli, cura dal mare Diabete e immersioni subacquee
Davide per sconfiggere Golia «Un sogno che è diventato realtà»
GRETA CADURA
Si chiama Ecteinascidia
turbinata il piccolo organismo
invertebrato rivestito da una tunica di cellulosa, dal quale si è
inizialmente ottenuta una molecola attiva contro il tumore –
la trabectedina – e che oggi si
sintetizza in laboratorio. La molecola, prodotta da Pharmamar), è stata al centro delle sessioni di lavoro del Congresso
europeo di oncologia (ESMO)
di Copenhagen,dove è stato
presentato uno studio internazionale su 287 pazienti, coordinato dall’Italia, che dimostra
come la chemioterapia tradizionale è efficace nell’80% dei
sarcomi ad alto rischio ma che
l’impiego di un farmaco specifico come trabectedina, in un
istotipo selezionato come il liposarcoma mixoide che colpisce soprattutto i giovani, permette di ottenere un grande beneficio. La molecola è di gran
lunga meno tossica rispetto alla
chemioterapia convenzionale.
«Oltre all’efficacia della terapia,
il profilo di tollerabilità è molto
buono – spiega Alessandro
Gronchi, membro del ‘Sarcoma
task force’ dell’ESMO e presidente della Connective Tissue
Oncology Society (CTOS) – ad
esempio non diminuiscono i
globuli bianchi, non cadono i
capelli, e quindi il trattamento
è meno pesante per il paziente
rispetto a quello tradizionale.
Questo studio dimostra che
l’impiego di un farmaco specifico in un ‘istotipo’ selezionato
dei sarcomi può avere un effetto positivo e un costo inferiore
per il paziente». I sarcomi sono
un gruppo molto eterogeneo di
tumori dei tessuti molli e quindi
possono comparire in varie sedi
dell’organismo, dagli arti, al torace, all’utero. Tra questi i Liposarcomi rappresentano il 25%
dei casi al momento della diagnosi e si suddividono in 3 tipi,
tra cui il ‘mixoide’. La trabectedina ha un tasso di controllo tumorale del 90% e in seconda linea è la molecola più ampiamente valutata, dimostrando fino ad oggi l’efficacia di trattamento più elevata. Dall'autorizzazione di in Europa nel
2007, oltre 50mila pazienti in 80
Paesi hanno beneficiato di questa terapia in tutte le sue indicazioni. La terapia a base di trabectedina è approvata in più di
75 paesi nel mondo per il trattamento dei STM in fase avanzata, dopo il fallimento della terapia standard con antracicline
e ifosfamide o come trattamento di prima linea nei pazienti
non idonei a ricevere chemioterapie a base di doxorubicina.
OLIMPIA R. SERMONTI
È stato un tabù per tutti
i diabetici, quello di fare immersioni subacquee con autorespiratore, un sogno che finalmente è diventato realtà.
Grazie al progetto Diabete
Sommerso, uno specifico protocollo predisposto dall'omonima associazione, insieme
agli specialisti diabetologi
dell’Ospedale Niguarda di Milano, si sta dimostrando efficace nel consentire anche ai
diabetici tipo 1 la pratica dell'attività subacquea in completa sicurezza. Poche e semplici
regole legate all'alimentazione,
a uno stretto monitoraggio glicemico e a un'opportuna modulazione della terapia insulinica, allo scopo di prevenire
complicanze metaboliche ma
anche per spiegare come affrontarle, qualora si verificassero durante i 30-60 minuti
dell'immersione, nella fase
preparatoria o nelle ore successive. E proprio queste raccomandazioni vengono applicate da 21 giovani con diabete,
al corso che si sta svolgendo
nella splendida cornice del-
UN PROGETTO MARINO NATO…
AL NIGUARDA DI MILANO
«Diabete Sommerso - spiega Matteo Bonomo, Responsabile SSD
Diabetologia presso l’Ospedale Niguarda di Milano - è un progetto nato alcuni anni fa, all’interno del nostro ospedale, da una
mia passione per il mare e le immersioni ma soprattutto dalla
constatazione che, da sempre, questo sport era precluso alle persone con diabete, al pari di altre discipline ritenute ‘estreme’.
In realtà un’esclusione indiscriminata per il timore di complicanze acute, come un’ipoglicemia sott’acqua, non è giustificata
sul piano scientifico». (O. R. S.)
l'isola di Favignana, con il patrocinio dell'Ospedale Niguarda e in collaborazione con il
diving center La Subbaqqueria: 12 di loro conseguiranno
il brevetto di primo livello
Open Water Diver (OWD). Durante il soggiorno formativo di
Favignana i giovani corsisti alternano lezioni in aula a esercitazioni in mare, con la presenza costante di un diabetologo accanto all'istruttore sub.
Il programma è concepito per
integrare le nozioni classiche
di subacquea con quelle inerenti le problematiche specifiche che deve affrontare una
persona diabetica.
Convegno organizzato a Torino grazie al contributo non condizionato di Mylan Il ‘sì’ ai filler aumenta dopo aver visto i ‘prima’ e ‘dopo’ intervento
Scarsa aderenza terapeutica «è un problema di salute» Le italiane sono convinte di sembrare più giovani
Analizzare i principali motivi di impatto
sull’aderenza terapeutica e i possibili interventi
da effettuare da parte di tutti gli attori che operano nel sistema salute. Questo l’obiettivo del
Convegno ‘Il farmaco equivalente e l’aderenza
alla terapia: due fattori critici di successo per la
salute e la sostenibilità del sistema’, organizzato
a Torino grazie al contributo non condizionato
di Mylan. «In base ai dati forniti da Federfarma
ed AIFA - ha spiegato Paola Brusa, Docente di
Tecnologia e Legislazione Farmaceutiche, Università degli Studi di Torino - nel primo trimestre
2016, i cittadini hanno pagato oltre 132 milioni
di euro di ticket sui medicinali, di cui più del 66%
dovuto alla differenza di prezzo rispetto al prodotto equivalente meno costoso. È indispensabile
dare il giusto peso al ruolo del medicinale equivalente in relazione al risparmio economico che
il suo utilizzo può garantire al Servizio Sanitario
Nazionale, anche in considerazione del fatto che
la spesa a carico del cittadino impatta negativamente sull’aderenza alla terapia». «Sono molto
lieta che il Progetto ‘SEGUILATERAPIA’ - ha sottolineato Cinzia Falasco Volpin, A. D. Mylan - nato
per fornire un supporto concreto ai pazienti, qui
in Piemonte e in particolar modo per l’ASL TO 1
sia stato sviluppato come strumento di appropriatezza rivolto a migliorare la sostenibilità del
sistema sanitario nazionale. Mylan è da sempre
impegnata nello sviluppo di progettualità concrete tese ad individuare soluzioni per i malati
ed essere di supporto al sistema salute». (F. M.)
Le donne italiane non temono il passare
del tempo, soprattutto se hanno a disposizione
gli strumenti giusti per gestirne gli effetti. E i filler
dermici rappresentano un ottimo alleato, secondo l’ultima ricerca condotta da Astraricerche per
Allergan, azienda leader nella produzione di filler
dermici. Quale atteggiamento hanno, quindi, le
donne rispetto ad altri strumenti di bellezza tra
cui i filler dermici? Nonostante il 24,6%
delle intervistate li ritenga davvero efficaci, i filler dermici sono adottati solo
dal 5,5% di esse. «I trattamenti con filler
dermici sono la risposta al desiderio delle donne di stare bene con se stesse ad
ogni età»dichiara Daniela Della Monica,
Business Unit Director di AllerganMedi-
calAesthetics «I nostri filler, come quelli della linea sviluppata con tecnologia Vycross™, permettono di recuperare freschezza, tono e luminosità senza compromettere la naturale espressività del viso: in questo modo ogni donna può
sentirsi se stessa al meglio». «In Allergan sposiamo da sempre un approccio olistico alla cura di
sé e al benessere femminile attraverso lo sviluppo di prodotti in grado di garantire qualità, sicurezza e naturalezza del risultato.
La nostra mission è valorizzare la bellezza, accompagnando le donne nelle
loro scelte, conoscendo le loro reali
aspirazioni» commenta Nicola Di Menna, Amministratore Delegato di Allergan SpA. (E. S.)
Per promuovere il piano strategico aziendale e ampliare le attività europee
Premiati a Milano da Gilead ricercatori e associazioni pazienti di tutta Italia
Dall’ex Ariad Italy nasce Incyte Biosciences Italy
60 progetti ‘Made in Italy’ e oltre 1 milione di euro
Nasce Incyte Biosciences Italy Srl - la
ex ARIAD Italy - un’azienda biofarmaceutica
specializzata nella scoperta, sviluppo e commercializzazione di nuovi farmaci in grado di
rispondere ad una serie di esigenze mediche
nel trattamento dei tumori e di altre malattieancora insoddisfatte. Nel maggio
2016, Incyte Corporation ha acquisito la società ARIAD Pharmaceuticals, Inc. in Europa, ampliando la sua presenza a livello
globale con una struttura integrata di ricerca, sviluppo e com-
mercializzazione. Inoltre, l’Azienda ha sottoscritto un accordo di licenza esclusiva per lo
sviluppo e la commercializzazione di un farmaco a base di ponatinib in Europa. «IncyteItaly è orgogliosa di mettere a disposizione dei
colleghi statunitensi ed europei esperienza,
risorse edelevati standard operativi, al fine di accelerare la crescita
aziendale per i nostri azionisti e
offrire nuovi farmaci a pazienti e
classe medica» afferma Giancarlo
Parisi, Direttore Generale di Incyte Biosciences Italy. (M. B.)
Innovazione, tecnologie digitali e medicina: quasi 7 italiani su 10 le conoscono, ci credono, ma vogliono di più. Soprattutto per migliorare la qualità di vita dei malati e la relazione
medico-paziente e non solo per trovare nuovi
farmaci e terapie. Conoscono le innovazioni digitali verso le quali hanno grandi attese. Ma, inaspettatamente, conoscono e si attendono di più
dalle cartelle cliniche informatizzate e dalla telemedicina che dalle App, il dispositivo digitale
forse più diffuso (se ne contano quasi 100 mila
dedicate a salute e benessere) ma evidentemente ancora troppo poco, almeno in ambito me-
dico. Sono le aspettative dei connazionali messe
in luce dall’indagine GFK Eurisko-Gilead presentata alla premiazione dei vincitori 2016 dei
tre bandi di concorso per Ricercatori e Associazioni pazienti promossi da Gilead in Italia. Tre
iniziative per promuovere progetti innovativi
nel campo della ricerca scientifica, delle comunità di pazienti e delle tecnologie digitali che
migliorino, nel medio-breve termine, qualità di
vita e assistenza terapeutica dei pazienti affetti
da HIV, Epatiti, Infezioni Fungine Invasive e Patologie Oncoematologiche. (L. L.)
Redazione: [email protected]
Tennis, Fognini in finale a Mosca
Basket, Brescia-Milano all’ora di pranzo
Volley, Casalmaggiore per il Mondiale
Fabio Fognini è in finale al torneo Atp 250 di Mosca (cemento indoor, montepremi 717.250 dollari). L’azzurro, numero 50 del mondo,
ha sconfitto 6-1, 7-6 (7-2) il tedesco Philipp Kohlschreiber in un’ora
e un quarto di gioco. Oggi alle 15 (dir. Supertennis) giocherà contro
lo spagnolo Pablo Carreno Busta, numero 36 del mondo.
Sarà il derby lombardo tra Brescia e Milano ad aprire la 4ª giornata di
Serie A dibasket: l’EA7, reduce dalla vittoria in Eurolega a Istanbul, vuole
continuare la marcia che la vede ancora imbattuta, ma la Leonessa in
casa venderà cara la pelle. Spiccano nel programma odierno anche le
sfide Reggio E.-Venezia, Cantù-Sassari e Torino-Cremona.
La Pomì Casalmaggiore centra la finalissima del Mondiale per club
femminile di volley (a Manila) sconfiggendo 3-1 la Volero Zurigo in
semifinale: Samanta Fabris e Lucia Bosetti grandi protagoniste (rispettivamente 23 e 16 punti). Oggi rivincita con l’Eczacibasi di Barbolini, che nel girone aveva liquidato 3-0 la Pomì. Il match alle 13.
A San Siro 1-0: rossoneri secondi, campionato riaperto
L’esultanza di Manuel
Locatelli, 18 anni [LaP]
Diabolico baby Milan
Un petardo del 18enne Locatelli piega la Juve, sempre prima però adesso a soli due punti
Donnarumma decisivo. Bianconeri disordinati, ma annullata una rete regolare a Pjanic
::: CLAUDIO SAVELLI
■■■ A fare la differenza è il
vento fresco dell’incoscienza
del 18enne Locatelli, a cui basta un tiro, un attimo per deviare ilproprio destino e quello del Milan da un equilibrio
che sembrava inevitabile. Il
suo secondo gol (in tre partite) è simile tecnicamente a
quello segnato contro il Sassuolo ma sposta un peso specifico nettamente superiore:
la Juve. E San Siro, di nuovo
colmo per l’occasione (3,5 milioni, incasso record), accoglie con entusiasmo un 1-0
così: una vittoria del Milan
sui bianconeri che mancava
da 9 partite. Un risultato che
spinge i rossoneri a -2 dai
bianconeri (in attesa della Roma) e che muove gli animi.
Del Milan, in primis, che ribadisce il sacrosanto diritto di
stare lassù, in attesa del closing che «avverrà entro novembre», come assicura Galliani a Premium nel pregara.
Della Juve, che continua a
non brillare e non sempre è
sufficiente. E delle inseguitrici, rinfrancate dal passo falso
della capolista.
Si diceva che ilvento è cambiato, a San Siro, tutto esaurito per l’occasione e rinnovato
nello spirito. Il primo applauso, infatti, è dedicato al giovane Locatelli, che mastica un
facile disimpegno in avvio
che regala una ripartenza alla
Juve. L’emozione del debuttante, avvolta dall’abbraccio
dei tifosi rossoneri, svanisce
presto e sarà decisiva, con il
senno di poi. Il Milan, in effetti, c’è. Affascinante la partita
degliscacchisti, Allegrie Montella (che festeggia le 200 panchine in A), che muovono le
pedine dando vita ad un equilibrio sottile, emotivo e tattico, interrotto qui e là dai lampi - di Dybala e Paletta in
area, di Pjanic e Suso da fuori
- che regalano bollicine agli
spettatori.
La bottiglia delle emozioni
si stappa alla mezzora: Dybala paga il tentativo di gol da
metà campo con un guaio al
bicipite femorale (al suo posto Cuadrado), poi Pjanic batte un calcio di punizione sulla
trequarti la cui traiettoria beffa Donnarumma. Rizzoli convalida la rete, ma dopo le proteste dei rossoneri chiede lumi al guardalinee Cariolato,
che non aveva alzato la bandierina:illungo colloquio par-
MILAN - JUVENTUS
1-0
RETE: 20’ st Locatelli
MILAN (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Locatelli, Bonaventura;
Suso, Bacca (dal 47’ st Lapadula), Niang (24’ st Poli). All. Montella
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Benatia; Dani Alves, Khedira, Hernanes (dal 42’ st
Sturaro), Pjanic, Alex Sandro, Dybala (33’ pt Cuadrado), Higuain. All. Allegri
ARBITRO: Rizzoli
NOTE: ammoniti Bonucci, Pjanic, Kucka, Donnarumma, Dani Alves, Locatelli, Poli
torisce l’annullamento della
rete per fuorigioco di Bonucci,che sfiora ilpallone ma parte in posizione regolare, confuso con Benatia che invece
era al di là della linea ma ininfluente nell’azione. Un minuto esatto,dunque,per prendere la decisione sbagliata: una
situazione che la Var avrebbe
potuto evitare.
L’intervallo sgonfia la ten-
sione e la partita torna sul canovaccio precedente. È compatto il Milan in campo, così i
sentieri che portano a Higuain sono intasati, non colmati da una Juve slegata,
spaccata dall’assenza di Dybala. È quindi il Milan a trovare la chiave: al 65’Suso appoggia per Locatelli, che dal limite scarica un destro all’incrocio, per la rete del vantaggio.
Sublime, romanzesco, come
questo Milan «di giovani italiani» che,per dirla alla Galliani, «sembra quello preso da
Berlusconi 30 anni fa», e ora
che la proprietà sta cambiando di nuovo «la storia potrebbe ripetersi». Intanto, il Milan
batte la Juve con merito e vede la vetta. Quella vetta che
ora non è più un miraggio.
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2-1
1-0
Juventus**
Milan**
Roma
Torino
Napoli
Lazio
Chievo
Cagliari
Genoa*
Sassuolo
21
19
16
14
14
14
13
13
12
12
Inter
Bologna
Sampdoria**
Atalanta
Fiorentina*
Pescara
Udinese
Palermo
Empoli
Crotone
11
11
11
10
9
7
7
6
5
1
Le pagelle
Paletta e Romagnoli una vera diga
Higuain spuntato, Dybala si fa male
MILAN (4-3-3)
Donnarumma 7: disinnesca bene il tiro di
Dybala. Nel secondo tempo salva il Milan,
l’ultima parata su Khedira vale un gol.
Abate 6.5: nei primi 45’ pensa più a coprire, nella ripresa si fa vedere di più e soprattutto è attento sulle percussioni avversarie.
Paletta 7: si conferma anche contro dei giganti come gli attaccanti avversari, corre, anticipa e sfiora anche il gol.
Romagnoli 7: tiene bene a bada Higuain e
conferma la sua personalità nel gestire la difesa.
De Sciglio 6: ordinato e preciso, lo si vede
poco ma dalla sua parte ha un cliente difficile come Dani Alves.
Kucka 6: ha il suo bel da fare e quindi si
sbilancia meno ma mette ordine lì in mezzo
e dà man forte alla difesa.
Locatelli 7: l’esordio in un big match è da
favola: il gol è un’altra perla, la personalità e
la sostanza sono quelle del campione (dal
36’ st Gomez sv).
Bonaventura 6.5: torna a correre e a dannarsi l’anima anche se la precisione ancora
non c’è.
Suso 6: nel primo tempo crea l’occasione
migliore impegnando Buffon dalla distanza.
Serve l’assist buono a Locatelli.
Bacca 6: tanto movimento nel cercare l’occasione giusta,però a volte gira troppo lontano dall’area (dal 47’ st Lapadula sv)
Niang 6: ci prova in tutti i modi a sfondare
alla sua maniera ma di fronte si trova il muro
di Barzagli (24’ st Poli sv).
JUVENTUS (3-5-2)
Buffon 6: una sola parata su Suso. Sul gol
non può nulla.
Barzagli 7: come al solito puntualissimo
nelle chiusure e nel tenere a bada gli avversari diretti: è letteralmente un muro.
Bonucci 6: un po’ falloso tanto da rimediare anche il giallo.
Benatia 6.5: non corre nessun rischio e
controlla bene Suso (dal 31’ Mandzukic
sv).
Dani Alves 6: il solito mix di corsa e carica agonistica, prende un giallo per la foga.
Khedira 5.5: porta tanta sostanza in supporto a Hernanes. Spreca sul bell’invito di
Pjanic.
Hernanes 6.5: si vede la differenza rispetto a Lione, copre e smista bene nonostante
la marcatura stretta del Milan che lo vuole
isolare (dal 42’ st Sturaro sv).
Pjanic 5.5: l’arbitro gli nega la prodezza
ma lui è ancora lontano dagli standard.
Alex Sandro 5.5: macina chilometri e
sfiora l’assist per Dybala. Sul gol incassato
però lascia spazio vitale a Locatelli.
Dybala 6: la sua uscita per infortunio stravolge il volto della Juve facendo perdere pericolosità e fantasia. Se l’assenza fosse lunga, per Allegri sono guai (dal 33’ pt Cuadrado 5.5: a parte un paio di scorribande,
è sotto tono e al centro fuori ruolo).
Higuain 5.5: ancora opaco. Riceve pochi
pallonied è bloccato dalla retroguardia rossonera.
CARLO MARIA AUDINO
Il Valencia di Cesare Prandelli fa tremare il Barcellona,
perdendo solo al 94’ con un rigore segnato da Lionel Messi. Il vantaggio catalano (sempre di Messi) viene ribaltato
da El Haddadi e Rodrigo. A firmare il contro-sorpasso ci
pensano Suarez e, appunto, ancora Messi. Il Barça però
non può gioire del tutto: Iniesta, toccato duro al ginocchio
da Perez, è uscito in barella. Le prime voci parlano di lesione parziale del legamento collaterale esterno del ginocchio destro. Se così fosse lo stop sarebbe di 3 mesi circa.
In Premier, il Liverpool balza in testa con il 2-0 sul West
Bromwich, sfruttando gli 0-0 di Tottenham e Arsenal. Riflettori puntati sul big match di oggi tra il Chelsea di Conte
e lo United di Mourinho: entrambe le squadre non possono permettersi di perdere ulteriori punti per non staccarsi
definitivamente dalla vetta.
Infine, torna al successo in campionato anche Ancelotti:
Vidal e Douglas Costa affossano il Moenchengladbach.
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ESTERO, OGGI CONTE CONTRO MOU
Messi beffa Prandelli su rigore: 3-2 al 94’
Iniesta, il ginocchio fa crac: fuori tre mesi
29
SPORT
Il più pagato al mondo
Lippi nuovo ct della Cina:
venti milioni all’anno
per salvare il calcio di stato
__Domenica 23 ottobre 2016__
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
::: MATTEO SPAZIANTE
■■■ È ufficiale, Marcello Lippi è il nuovo ct del-
la Cina. Dopo le tante voci, l’annuncio è stato
dato ieri dalla Chinese Football Association
(Cfa). Una volta sciolto l’impegno con il Guangzhou Evergrande, il 68enne ex tecnico azzurro
ha potuto firmare un contratto particolarmente
ricco:stando ad alcune indiscrezioni, la cifra dell’ingaggio dovrebbe aggirarsi sui 60 milioni di
euro per tre anni, che farebbero di Lippi l’allena-
tore più pagato al mondo. Uno stipendio giustificato non solo dal fatto che la cifra è la stessa dell’accordo con il Guangzhou, ma soprattutto perché Lippi arriva in Cina nel tentativo di salvare il
calcio di stato: l’obiettivo è far fruttare i tanti investimenti fatti dal Paese di Xi Jinping, salvando
innanzitutto la nazionale.
La Cina, infatti, che vorrebbe organizzare il
Mondiale 2030, intanto rischia di non qualificarsi a Russia 2018: dopo 4 partite (ne mancano 6)
la classifica piange, con un solo punto che signifi-
ca ultimo posto e ben 8 lunghezze di distanza
dalla seconda piazza (che vorrebbe dire qualificazione). Decisiva potrebbe essere la sfida del 15
novembre contro il Qatar: una vittoria terrebbe
aperte le speranze. Venerdì Lippi sarà presentato alla stampa, mentre i suoi allievi tengono alto
il tricolore: Fabio Cannavaro ha vinto la serie B
con il Tianjin Quanjan, mentre Ciro Ferrara si è
salvato all’ultima giornta sempre in B con il suo
Wuhan Zall, vincendo le ultime 5 partite di fila.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DERBY DI GENOVA
La tecnologia sbaglia, la Samp no
I doriani battono 2-1 il Genoa. Goal line, primo incidente: l’orologio inganna l’arbitro
::: DANIELE DELL’ORCO
■■■ Le mille storie nella storia del derby della Lanterna aggiungono tanta emozione a
una stracittadina che non aveva bisogno di presentazioni: in
panchina gliesordi di Giampaolo e Corradi (con Juric squalificato in tribuna), il Genoa lanciato e la Samp che non vince
da 5 partite. E le attese vengono rispettate.
Nel primo tempo succede
di tutto: un gol per parte, tre
traverse, un rigore sbagliato.
Ritmi incredibilmente alti da
ambo le parti,e giocate digrande livello. Ad aprire le marcature è la Samp, con una rete al
12’ delsolito Muriel, che quando decide di fare il fenomeno
lo è davvero: piatto destro in
corsa e 1-0. I blucerchiati giocano meglio anche grazie al
tasso tecnico dei vari Linetty,
Torreira, Barreto e Bruno Fernandes (schierato a sorpresa
al posto di Alvarez). Il Genoa
però corre di più e, grazie a
un’intensità che è stata la caratteristica principale del nuovo
Grifone di Juric, costringe la
Samp nella propria metà campo fino a trovare il pareggio
con iltocco ravvicinato diRigoni al 24’. La contesa si sposta
allora nel conto dei legni. Prima Izzo con un tiro-cross colpisce l’incrocio dei pali, poi
Burdisso di testa prova a trafiggere Puggioni. Il portiere-ultrà
della Doria, però, respinge il
pallone sulla traversa con una
grande parata. Un modo per
suggellare alla grande il suo debutto a 35 anni con la squadra
del cuore, dopo essere entrato
SAMP - GENOA
2-1
RETI: 12'pt Muriel, 24'pt Rigoni, 2'st aut. Izzo.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni 7; Sala 6, Silvestre 6, Skriniar 5.5, Regini 6; Linetty 6.5,
Torreira 6 (31'st Palombo sv),
Barreto 6.5; Bruno Fernandes
7 (22'st Alvarez 6); Muriel 7
(43'st Djuricic sv), Quagliarella 6. All: Giampaolo.
GENOA (3-4-3): Perin 7; Izzo
6.5, Burdisso 6.5, Orbán 5
(15'st Munoz 5.5); Edenilson
6.5, Rincón 5.5 (29'st Pavoletti sv), Veloso 5.5, Laxalt 6.5;
Rigoni 7, Simeone 6, Pandev
5.5 (37'st Ninkovic sv). All:
Corradi.
ARBITRO: Tagliavento.
NOTE: ammoniti Perin, Linetty,
Orban, Laxalt e Puggioni. Al
47'pt Perin para un rigore a
Quagliarella.
Muriel (in gol) e Quagliarella, che ha fallito un rigore [LaP]
sul terreno di gioco per il sopralluogo con la sciarpa doriana al collo che la nonna gli cucì da bambino. La traversa più
discussa, però, la colpisce la
Samp con un colpo di testa di
Silvestre.La palla rimbalza fuori dalla linea di porta di mezzo
metro, eppure si scatena un
piccolo caso da moviola in
campo. Tagliavento vede tutto, ma per un cortocircuito il
suo orologio elettronico (e
quelli degli assistenti) vibrano
diversi secondi dopo l’episodio. Il gioco rimane fermo per
oltre un minuto con il diretto-
re di gara impegnato da bordocampo a verificare la natura
del malfunzionamento. Solo
quando un delegato di Lega si
mette in contatto con gliesperti della goal line technology,
che confermano il «non-gol»,
il gioco riprende. Giusto in
tempo per vedere Perin esaltarsi parando un rigore a Quagliarella, e dimostrando che
per la corsa all’eredità di Buffon non c’è solo Donnarumma.
La ripresa inizia come era finito il primo tempo e dopo appena 2’ un autogol di Izzo (ca-
rambola dopo respinta di Perin) riporta avanti la Samp. Un
colpo di scena che consegna a
Giampaolo la vittoria in quella
che aveva definito «la gara più
importante della carriera».
Niente lieto fine per Corradi, il
vice di Juric chiamato a guidare in panchina il «suo» Genoa,
la squadra per cui ha sempre
tifato fin da quando si divideva
tra l’assessorato all’ambiente
della Provincia e la cattedra da
insegnante: dopodomani arriva il Milan e tornerà ad accomodarsi di fianco a Juric.
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SPORT
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Una figura da asini
Al Palio di Gualdo il primo somaro dopato del mondo
■■■ Non siamo a Collodi, né nel
La festa del Palio di Gualdo [giochidelleporte.it]
Paese dei Balocchi, stavolta la storia incredibile come una novella
per bambini prende vita a Gualdo
Tadino, nel cuore dell’Umbria. E alla fine uno non sa se mettersi a ridere o scuotere la testa. A distanza di
un mese dalla disputa del Palio delle Porte,classica manifestazione cit-
tadina dove i protagonisti sono i somari, UnireLab (laboratorio nazionale che si occupa delle analisi di
tutte le corse equine) rivela che Cesare, l’asino del rione di Porta San
Martino, è risultato positivo al doping: il primo somaro al mondo
che si fa le pere per galoppare più
forte. Perché il prestigioso cencio
conteso in città se lo aggiudica ilvincitore di quattro prove: corsa con il
somaro al carretto, tiro con la fionda, tiro con l’arco e l’ultima, la più
attesa e sentita, la corsa con ilsomaro cavalcato a pelo. Se il buon Cesare - terzo col carretto e secondo al
pelo, ma dopo un mese squalificato - sia stato bombato intenzional-
mente oppure abbia subito una
contaminazione, è da stabilire: di
certo, dopo la prima risata resta addosso un po’ di tristezza nello scoprire che anche in manifestazioni
che varcano a malapena i confini
regionali, e dove gli unici soldi che
girano sono quelli spesi per far festa
e primeggiare sull’odiato rivale, c’è
sempre qualcuno che per fare il furbo poi fa la figura del somaro.
TOMMASO LORENZINI
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ESAME NUMERO DUE
De Boer sfida Gasp per durare più di lui all’Inter
I nerazzurri attesi dall’Atalanta, gara storicamente complessa. L’olandese: «Sono tranquillo, ma preferivo giocare al Meazza»
::: CARLO MARIA AUDINO
SCI
■■■ Iltrittico che potrebbe de-
cidere il futuro di Frank de Boer all’Inter inizia da Bergamo
contro l’Atalanta, avversaria
storicamente ostica e allenata
da una vecchia conoscenza dei
nerazzurri, quel Gian Piero Gasperini esonerato nel 2011 dopo appena 87 giorni e senza
aver mai conquistato una vittoria. L’olandese (attualmente a
quota 75 giorni) con l’1-0 in Europa contro il Southampton ha
riportato qualche raggio disereno:«Il mio futuro? Devo pensare solo a lavorare duramente
con la squadra e il mio staff. Ho
molta fiducia in loro, anche se
avrei preferito giocare in casa».
Segno che l’ambiente del Meazza non è così infernale nonostante ilcaso Icardi.Sembra difficile che già stasera si parli di
esonero, a meno di una sconfitta con numeri e modalità clamorose. In più, i tre impegni
settimanali non sarebbero il
momento ideale per un cambio di timoniere, a meno di
non avere già preparato una
transizione. Ma con chi? Le
temporanee soluzioni interne
potrebbero essere Stefano Vecchi, allenatore della primavera,
o quel Beppe Baresi che la dirigenza voleva già inserire alfianco di de Boer.
L’olandese però, atteso dal
secondo esame dopo i brividi
di coppa, si troverà di fronte
un’Atalanta in grande condizione che nelle ultime tre gare
ha innestato il turbo, conquistando 7 puntie incassando solo un gol: «Quattro punti con
Napoli e Fiorentina erano impronosticabili ma ci stiamo
prendendo gusto», ha affermato Gasperini, «non dobbiamo
perdere la stessa fame di fare
risultato». Il tecnico dei bergamaschi ha recuperato tutti gli
acciaccati, potendo godere cosìdella rosa al completo: probabile il ritorno di Konko dietro e
il rilancio di Grassi al posto di
Kurtic con l’attacco affidato alla fantasia di Gomez e alla concretezza di Petagna che, al momento sembra aver superato
Paloschi nelle gerarchie. L’ex
mister genoano avrà anche
una motivazione in più da trasmettere ai suoi giocatori visto
il suo trascorso a Milano, anche se lui non ci pensa: «Sono
passati più di cinque anni, per
me è una storia vecchia». Certo
è che a Bergamo, a differenza
di quanto successo a Milano,
Bassino è gigante:
terza a Soelden
Oggi gli uomini
Frank De Boer, 46 anni, tecnico dell’Inter dal 9 agosto: per ora 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte fra campionato e coppa [LaP]
Marta Bassino, 20 [Ansa]
la fiducia gliel’hanno concessa
nonostante un inizio con molte difficoltà e i risultati ora si vedono.
MICHELE MAZZEO
Subito una gioia per le azzurre dello sci: nello slalom gigante sul ghiacciaio
di Söelden, la 20enne Marta Bassino ha conquistato
il 3˚ posto, salendo per la
prima volta in carriera sul
podio. La gara è stata vinta dalla svizzera Lara Gut
con 1”44 di vantaggio sull’americana Shiffrin e
1”93 sull’azzurra.
Non solo la Bassino: l’altra nota lieta di giornata è
Sofia Goggia che, grazie al
secondo miglior tempo
della 2ª manche, risale
dal 10˚ al 5˚ posto. L’ottima prova di squadra è
completata dal 9˚ posto di
Federica Brignone: la vincitrice dello scorso anno,
4ª dopo la prima manche,
ha di che rammaricarsi
per una seconda discesa
con qualche errore di
troppo che l’ha fatta scivolare indietro in classifica.
Da registrare anche il 20˚
posto di Manuela Moelgg
e il 25˚ di Francesca Marsaglia; non qualificate per
la seconda manche invece Nadia Fanchini ed Elena e Irene Curtoni.
Oggi parte anche la stagione maschile, sempre con
un gigante, che vedrà al
cancelletto di partenza anche gli azzurri Nani, De
Aliprandini, Eisath, Paris
e Tonetti (ore 10 e 13 diretta Rai Sport ed Eurosport).
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De Boer, invece, secondo logica si affiderà ai «soliti» 11, vista la delicatezza della sfida, anche se qualche dubbio ancora
lo affligge. Se la retroguardia
probabilmente sarà AnsaldiMiranda-Murillo-Santon, dalla panchina Brozovic ed Eder
SERIE B, DECIMA GIORNATA
L’Hellas fugge. Cesena, 5˚pari di fila. Il Trapani in ritiro
Ecco i risultati del campionato di Serie B
dopo dieci giornate: Cittadella-Ascoli 0-1
(giocata venerdì), Spezia-Brescia 2-0 (giocata venerdì), Bari-Trapani 3-0, BeneventoPerugia 0-0, Latina-Pisa 1-1, Novara-Avellino 1-0, Salernitana-Entella 1-1, Spal-Carpi
3-1, Ternana-Cesena 1-1, Verona-Pro Ver-
celli 3-0, Vicenza-Frosinone 1-1.
CLASSIFICA. Verona 23 punti, Cittadella
18, Perugia, Entella, Spezia e Carpi 16, Benevento (-1), Spal e Frosinone 15, Pisa e
Bari 13, Brescia e Pro Vercelli 12, Salernitana e Novara 11, Cesena, Ascoli e Vicenza
10, Latina, Ternana e Avellino 9, Trapani 6.
scalpitano,con De Boer che potrebbe anche pensare di far riposare Candreva e Banega, in
vista dell’impegno di mercoledì in casa col Toro. Davanti ovviamente Icardi: «Dobbiamo
capire che sui cross bisogna fare i movimenti giusti per arrivare in area in tre e aiutare Mauro.Luiè un fenomeno,ma bisogna aiutarlo». E Gabigol? Difficile vederlo oggi titolare, ma
non è una novità: finora solo 16
minuti giocati, con l’olandese
che non lo ritiene ancora pronto tatticamente per affrontare il
calcio europeo.
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F1, Gp del Texas alle 21 (diretta Sky): Ferrari in terza fila
Hamilton pole, Rosberg 2˚ ma teme solo le «fastidiose» Red Bull
::: AUSTIN (USA)
■■■ Anche Austin si tinge
d’argento. Stasera alle 21 (diretta tv Sky Sport F1) Lewis
Hamilton scatterà in pole nel
GP degli Stati Uniti, al suo
fianco l’altra Mercedes, quella di Nico Rosberg, suo unico
rivale per la corsa al titolo di
campione mondiale. Alle loro spalle, ma distanti più di 5
decimi dal britannico, partiranno le Red Bull di Ricciardo e Verstappen che potrebbero rappresentare l’ago della bilancia in questa volata finale tra le Frecce d’Argento
(dopo gli Usa, sarà la volta di
Messico e Brasile, mentre l’at-
to conclusivo sarà ad Abu
Dhabi). Terza fila per le due
Ferrari,5˚Raikkonen e 6˚Vettel, non apparse così brillanti
per la lotta al podio. A 4 gp
dal termine della stagione, resta dunque nettamente favorito Rosberg, con la sua dote
di 33 punti di vantaggio sul
compagno disquadra Hamilton. Il tedesco ha in mano il
proprio destino: gli basterà infatti amministrare il vantaggio accumulato per laurearsi
campione del mondo per la
prima volta ed eguagliare così il padre, quel Keke Rosberg
che conquistò il titolo iridato
nel 1982. Mentre al britannico, per confermarsi campione perla terza volta consecutiva, nonostante la pole servirà
un’impresa e anche un po’ di
fortuna, magari con l’ “aiutino” di qualche collega.
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CORSO BUENOS AIRES
La chat dei negozianti
fa arrestare i ladri di vestiti
servizio a pagina 37
I CIMELI DEL BASKET
I NUMERI DI IERI
::: 21 Borseggi
::: 14 Scippi
::: 18 Rapine
::: 23 Truffe
::: 14 Furti in appartamenti e negozi
::: 16 Furti di autovetture
::: 20 Furti a bordo di autovetture
::: 9 Arresti
Arriva mostra sulla Nba
e l’Olimpia sogna il museo
servizio a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Commento
Bastablocchianti-smog
IlComunenonceda
agliinvasativerdi
::: RENATO BESANA
■■■ Siamo alle solite. Arriva l’autunno, si
accendono i riscaldamenti, l’inquinamento
atmosferico sale, Legambiente strepita:
«Non bisogna intervenire soltanto sul traffico, ma anche su caldaie e camini», sostiene
Barbara Meggetto, che presiede la sezione
lombarda dell’associazione. Letta così, sembrerebbe una dichiarazione dettata dal buonsenso, ma se si scende nei dettagli della proposta emerge lo sgradevole retrogusto dell’ideologia: messa al bando definitiva delle caldaie a gasolio, circa tremila nella sola Milano, e dei diesel Euro 3.
Siamo tutti d’accordo: gli impianti di
riscaldamento a metano emettono sostanze
tossiche in misura notevolmente minore rispetto a quelli alimentati a gasolio, che però
non possono esser riconvertiti in un amen.
Serve tempo, si tratta di lavori onerosi che i
condomini non affrontano a cuor leggero. Il
buon esempio potrebbe venire dagli edifici
pubblici, ma anche qui, con i tempi che corrono e le contorsioni della burocrazia, c’è poco da sfogliare verze. Nell’attesa, meglio non
restare al gelo. Quanto ai diesel Euro 3, cui
già è stato inibito l’ingresso in Area C: sono
mezzi abbastanza recenti, posseduti da chi
li usa di rado o non può permettersi di cambiarli. Per i primi, la rottamazione sarebbe
uno spreco, per i secondi un’angheria: dopo
aver rinunciato all’auto o al furgoncino dotati del motore incriminato, resterebbero appiedati, con gran giubilo dei signorini ambientalisti,che ignorano quanto sia dura tirare la fine del mese se si hanno pochi soldi in
tasca.
La Meggetto invoca anche non meglio
precisate misure strutturali, che vanno benissimo, soprattutto quando non si capisce
di che cosa si tratti. I grillini, invece, hanno
idee chiarissime. Gianluca Corrado, che corse per l’elezione a sindaco, propone di riservare il centro ai soli veicoli elettrici (e dei bus
che ne facciamo?), estendendo la misura all’intera città nell’arco di 15 anni. In Olanda ci
stanno provando: vediamo come va a finire.
Beppe Sala non si sbilancia: invoca le
solite misure strutturali, aggiunge che il blocco del traffico non è risolutivo, ma non si
sente di escluderlo. Un capolavoro di cerchiobottismo: speriamo che non preluda alle domeniche a piedi.
Frenate di sicurezza
Binari e scambi da rottamare
La mappa dei tram lumaca
Rotaie vecchie, cantieri e strade dissestate: tratti a passo d’uomo da Cenisio a Cinque Giornate
■■■ In via Cenisio si va a sin-
ADDIO ALLA SEDE STORICA DEL CLASSICO OMERO
Chiude il liceo fabbrica dei reality
ghiozzo. Dal Monumentale all’incrocio con via Messina si
procede spediti: i binari nuovi
sono un regalo della nuova
M5. Poi, appena parte il viale
alberato compare il primo avvertimento: «Tram a passo
d’uomo». La rete in superificie
è piena di tratti lumaca. Negli
ultimi 5 anni sono stati rifatti
corso di Porta Vittoria e via Larga e l’apertura della lilla ha consentito di rifare il trucco alle rotaie in lunghi tratti. Eppure sono molti i punti dove i tram devono rallentare. Eccoli.
MASSIMO COSTA a pagina 35
BRESCIA
Crolla la motrice
muore operaio
■■■ Un grave incidente ha
funestato il tratto ferroviario
tra Rodengo Saiano e Castegnato. Un vagone carico di binari e traversine ha investito
una motrice. Lo schianto è
stato violentissimo e ha causato la morte di un operaio e
il ferimento di altri due.
servizio a pagina 35
::: ARISTIDE MALNATI
■■■ Presto i più famosi Reality del-
la Tv potrebbero avere seria carenza
di concorrenti, protagonisti assoluti
diquesto genere diprogrammi. È solo una simpatica provocazione, legata al fatto che dovrebbe chiudere a
settembre 2017 - per carenza diiscritti e criticità strutturali dell’edificio - il
Liceo Classico «Omero», del quartiere di Bruzzano (periferia nord), che
ha visto tra i suoi diplomati (...)
segue a pagina 37
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In Centrale espulsi dalla Lombardia 100 immigrati
Due leghisti aggrediti dai profughi
■■■ Samuele Piscina e Alessio Ruggeri, rispettivamente presidente e capogruppo del
Municipio 2, stavano girando un video sul
piazzale della Stazione Centrale, quando sono stati aggrediti a spintoni da due immigrati.
I due leghisti hanno subito chiamato le forze
dell’ordine che prontamente sono intervenu-
Via Melchiorre Gioia
La disco aperta fino all’alba sotto Palazzo Lombardia
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Di giorno e durante la settimana rappresenta
uno spazio ai piedi del palazzo delle istituzioni, ma
nel weekend si trasforma nel locale più underground di Milano. Siamo in via Melchiorre Gioia
35, sede della Regione Lombardia, dove al piano
terra e al primo livello si trova il ristorante lounge
«New York – Meneghina», che alle prime ore del
sabato e della domenica diventa un club per after
party, denominato ‘King’, dall’atmosfera davvero
calda. Quando tutte le discoteche della città chiudono si aprono le porte di questo particolare ritro-
vo per nottambuli in perfetto stile americano. Le
vetrate rigorosamente nere, luci fioche, l’ambiente
elettrizzante e la musica martella senza sosta
sonorità house. Sotto c’è la zona dance, sopra una
terrazza privè, mentre i look dei partecipanti non
passano inosservati: abbigliamento dark, capelli
multicolor, tagli rasati o a cresta, borchie e tacchi a
spillo, tra fiumi di vodka e bollicine. Arrivano le otto del mattino, in via Melchiorre Gioia riprende il
tran tran quotidiano. Code di auto, c’è chi passeggia con il cane, chi fa colazione e chi invece inizia a
uscire dal locale «King» per andare a riposare…
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te fermando uno degli aggressori (l’altro è riuscito a scappare), che è stato trattenuto in stato di fermo.
«Stiamo bene - ha spiegato subito dopo Piscina - ma certo siamo scossiper quanto accaduto».
FABIO RUBINI a pagina 34
34
CRONACA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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Convention per il «No»
La Gelmini come Mou
«Gli elettori milanesi
non sono dei pirla»
■■■ «Renzi viene spesso a Milano,ma i mila-
RISSE E DEGRADO
Nella foto grande la maxi rissa tra
immigrati che ha paralizzato il
traffico davanti alla stazione centrale .
Sopra i migranti che dormono nel
tunnel lungo la Martesana
Aumentano gli immigrati che dormono in strada
Filmano i bivacchi in Centrale
Leghisti aggrediti dai profughi
Spintoni e minacce in piazza a due lumbard. Blitz della polizia in stazione: 100 espulsi
::: FABIO RUBINI
■■■ Samuele Piscina e Alessio
Ruggeri, rispettivamente presidente e capogruppo del Municipio 2, stavano girando un video
sul piazzale della Stazione Centrale, quando sono stati aggrediti a
spintoni da due immigrati. I due
leghisti hanno subito chiamato le
forze dell’ordine che prontamente sono intervenute fermando
uno degli aggressori (l’altro è riuscito a scappare), che è stato trattenuto in stato di fermo. «Stiamo
bene - ha spiegato subito dopo Piscina - ma certo siamo scossi per
quanto accaduto».
Riavvolgendo il nastro del tempo è lo stesso Piscina a spiegare
l’accaduto: «Stavamo facendo attività politica vicino alla Centrale
e abbiamo deciso, come facciamo spesso, di documentare la situazione di grave abbandono in
cui versa la piazza Duca D’Aosta.
Qui mercoledì il nostro assessore
Luca Lepore aveva ripreso la mega rissa tra immigrati», (rissa che
tra l’altro è finita anche sulle pagine del tabloid inglese Daily Express). Così Piscina e Ruggeri decidono di addentrarsi nei vialetti
della piazza. «Stavamo filmando
quando alle nostre spalle sono arrivate due “risorse” che ci hanno
spintonato». Nel video che Piscina ha pubblicato sulla sua pagina
facebook si sente l’immigrato
chiedere «Perché tu video, perché,perché?» e poi sbam! una manata colpisce il leghista che protesta «io sto facendo un video della
stazione centrale. Adesso chiamo
la polizia». Il video s’interrompe.
«La polizia è arrivata subito - racconta il presidente del Municipio
2 al telefono - ha identificato il fermato scoprendo che era un clandestino che aveva solo il cartoncino di riconoscimento di un centro d’accoglienza. Lunedì andrò a
sporgere denuncia. La situazione
in Centrale, però, è a dir poco
inaccettabile. È la principale porta d’ingresso alla nostra città e turi-
Samuele Piscina, Lega [Ftg]
sti e cittadini non possono percorrere le sue piazze senza paura di
essere aggrediti o derubati. Senza
contare il degrado causato da un
hub in tutta la via Sammartini, utilizzata impropriamente come
dormitorio. Passandoci di notte è
possibile vedere queste persone
lasciate a dormire in mezzo alla
strada o sotto i ponti di via Spoleto o sul Naviglio Martesana. Durante la giornata, invece, è sotto
gli occhi di tutti la situazione di
degrado causata dai rifiuti abbandonati, dalle aiuole utilizzate come bagni, dai bivacchi e dai panni stesi sulla Martesana. I cittadini
sono all’esasperazione e l’amministrazione non fa nulla».
Dopo aver saputo dell’aggressione ai due leghisti sono arrivati
messaggi di solidarietà da parte
di Riccardo De Corato e dell’assessore Pierfrancesco Majorino
(«È un atto grave, chiamerò Piscina per testimoniargli la mia vicinanza»).
Venerdì sera, sempre in zona
Centrale, la polizia ha effettuato
una serie di controlli, al termine
deiquali i cento stranierisono stati trasferiti presso gli «hot spot» attivati sul territorio nazionale per
ulteriori verifiche e per essere ricollocati nei centri di accoglienza
straordinari fuori dalla Lombardia.
nesi non sono pirla, hanno capito il bluf e il
Nord produttivo voterà No al referendum».
Mariastella Gelmini lascia a casa il fioretto e
al Teatro Nuovo si presenta imbracciando il
bazooka, lo steso che di lì a pochi minuti
avrebbe usato anche Silvio Berlusconi. Al lancio della campagna forzista per il «No» al referendum costituzionale i «milanesi» hanno fatto la parte del leone, forti soprattutto di quel
20% preso alle amministrative «che di questi
tempi evoca fasti antichi», fa notare più di un
amministratore locale. Sul palco sfilano un
po’ tutti i volti noti della Milano (e Lombardia) azzurra che conta. Ci sono il capogruppo
a Palazzo Marino Gianluca Comazzi e i consiglieri Pietro Tatarella («si faccia una legge elettorale con le preferenze, perché premiano il
merito e il lavoro e perché solo così Fi tornerà
forte sul territorio»), Silvia Sardone («col No
al referendum bocciamo le riforme, Renzi e
anche Sala») e Alessandro De Chirico;
ci sono i “regionali”:
il vice presidente Fabrizio Sala, gli assessori Giulio Gallera,
Valentina Aprea e
Alessandro Sorte.
La vera protagonista di giornata però è
lei, Mariastella Gelmini (che si merita
M. Gelmini [Ftg]
per ben due volte i
complimenti sinceri
di Berlusconi, intervenuto con un videomessaggio): prende Renzi di punta e non gli da
tregua: «la riforma costituzionale è una finta
riforma che non serve al Paese, ma solo al
premier fallimentare che ha perso le sfide vere e cerca di tirarsi su il morale e darsi un tono
toccando la Costituzione». Poi puntualizza:
«Ho sentito che noi saremmo per il No proprio come D’Alema e Travaglio, ma il nostro
è il No degli italiani onesti e liberi; il nostro è
un No sofferto e meditato. Siamo convinti
che il Sì non faccia il bene dell’Italia e per noi
il bene del Paese viene prima del bene di Forza Italia. Renzi vuol vincere il referendum
scassando i conti dello Stato per dare mance
un po’ a tutti. Ecco, noi con tutto questo non
vogliamo avere nulla a che fare».
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F.RUB.
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L’agente arrestato venerdì per corruzione
Il racket dei permessi per gli stranieri
Il poliziotto chiedeva mobili e tv in cambio dei documenti. Tra gli altri 5 indagati il direttore di una associazione
NIGUARDA
Accoltella il padre
per difendere la madre
È intervenuta per difendere la
mamma dall’ennesima aggressione del padre. Così una 17enne
ha accoltellato l’uomo ed è finita
arrestata con l’accusa di tentato
omicidio. L’episodio è accaduto
venerdì sera in viale Monte Rotondo a Milano verso le 21.30.
L’uomo, un 44enne cittadino albanese con piccoli precedenti,
ha aggredito la compagna (un’italiana di 40 anni). Vista la scena, la ragazza ha inutilmente tentato di sedare la lite e così ha accoltellato il padre al torace. L’uomo è stato subito soccorso ed è
stato trasportato in codice rosso
al Fatebenefratelli. La donna, invece, è rimasta illesa.
::: MASSIMO SANVITO
■■■ Sono ancora poche le indiscrezioni che filtrano sull’arresto di Giuseppe Falcone, 56 anni, l’ispettore
della polizia di Stato in servizio all’Ufficio asilo politico della Questura finito agli arresti domiciliari venerdì per
corruzione. Secondo l’accusa avrebbe ricevuto regali in cambio di favori
nel rilascio di permessi di soggiorno
a cittadini extracomunitari.
Ma ieri sono emersi i primi dettagli. Sette sono gli episodi individuati,
nel periodo compreso tra dicembre
2014 e dicembre 2015. Per ottenere
una corsia preferenziale nel rilascio
dei permessi a Falcone «bastava» un
mobile, un televisore o addirittura un
posto di lavoro per il figlio. L’agente,
però, non è l’unico ad essere finito
nei guai. Infatti, durante le indagini
sono state indagate altre cinque persone, tra cui il dirittore di un’associazione, il cui nome non è stato reso
noto. Con questa persona, per la quale è stata applicata una misura inter-
::: LA VICENDA
L’ARRESTO
Giuseppe Falcone, ispettore della polizia di Stato in servizio all’Ufficio immigrazione, è stato arrestato dai suoi colleghi venerdì per corruzione. Avrebbe
ricevuto regali in cambio di favori per il
rilascio di permessi di soggiorno a cittadini extracomunitari
I DETTAGLI
Sette sono gli episodi indagati. Falcone avrebbe ricevuto mobili, televisori,
favori per il figlio. Coinvolte anche altre cinque persone. Una di queste
avrebbe concordato con Falcone alcuni scambi in tre degli episodi al vaglio
delle autorità
dittiva allo svolgimento della sua attività, Falcone avrebbe concordato gli
«scambi» in tre degli episodi passati
alsetaccio. Al momento, però, l’indagato, che verrà interrogato tra cinque
giorni, non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Falcone è una faccia
molto conosciuta tra i suoi colleghi,
per il fatto che da anni ricopre cari-
che importanti all’interno del Sap
(Sindacato autonomo di polizia). Infatti, è stato vicesegretario provinciale del Sap per il territorio di Milano,
mentre attualmente fa parte dell’organigramma dell’Api (l’Associazione
dei poliziotti italiani che nel 2012 ha
vinto un Ambrogino d’oro) ed è segretario regionale del Sap («Saputo
dell’arresto lo abbiamo sospeso», ha
spiegato Giorgio De Biasi, storico sindacalista del Sap). E venerdì sono stati proprio dai suoi colleghi, i poliziotti
della nona sezione della Squadra Mobile, quella che indaga sui reati contro la pubblica amministrazione, ad
arrestarlo. «L’indagine è stata fatta all’interno della questura, e questo dimostra che abbiamo la volontà e la
capacità diperseguire questi comportamenti. Allo stesso tempo episodi di
questo genere, pur se esiste la presunzione di innocenza, lasciano comunque una grande amarezza e un grande disagio», ha spiegato Antonio De
Iesu, questore di Milano».
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CRONACA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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Da Palazzo Marino 5,3 milioni per rifare quattro punti critici della rete
I tram di Milano vanno a passo d’uomo
Rotaie vecchie e strade dissestate: da via Cenisio a piazza Cinque Giornate obbligo di frenata per motivi di sicurezza
::: MASSIMO COSTA
DOPO DUE ANNI
■■■ In via Cenisio si va a
singhiozzo. Dal cimitero
Monumentale all’incrocio
con via Messina si procede
spediti: i binari nuovi sono
un regalo della metropolitana M5 completata un paio
di anni fa. Poi, appena parte
il viale alberato che porta
verso la periferia nord di Milano, compare il primo avvertimento: «Tram a passo
d’uomo». I binari vecchi
che corrono tra i due filari di
alberi obbligano per motivi
di sicurezza a procedere a
una velocità ridotta. Qualche centinaio di metri e si
riaccelera in prossimità di
piazza Diocleziano. Breve
tregua, perché si marcia ancora a rilento in prossimità
di piazza Caneva e dello snodo infernale di piazza Firenze.
La rete tranviaria milanese è ancora piena di «tratti
lumaca». Negli ultimi 5 anni
sono stati rifatti corso di Porta Vittoria e via Larga, mentre l’apertura della lilla ha
consentito di rifare il trucco
alle rotaie in lunghi tratti (come quello tra Garibaldi e il
Monumentale); e anche il
delicato segmento di via
Mac Mahon, dove le radici
degli alberi avevano messo
a dura prova per anni la stabilità la tratta, è stato riaperto nel maggio scorso (dopo
un investimento di sei milioni di euro).
Eppure sono ancora molti i punti della rete milanese
dove i tram devono rallentare. A volte per colpa deibinari vetusti, altre volte a causa
del pavè dissestato, altre volte ancora per la situazione
caotica della viabilità zeppa
di cantieri che impone un
Auto ko per il Seveso
Cittadino risarcito
da Palazzo Marino
andamento lento per evitare problemi o aumentare il
rischio di deragliamenti. I
cartelli «a passo d’uomo»
spuntano in centro, lungo
corso Sempione, alla Bovisa, in piazza Cinque Giornate, in via Vittorio Veneto appena la linea 9 supera piazza Oberdan e siimmette nella corsia preferenziale verso
Repubblica.
La rete cittadina - recita la
carta della mobilità di Atm si estende complessivamente per oltre 180 km: l’ultimo
investimento del Comune
in ordine di tempo riguarda
lo stanziamento di 5,3 milioni di euro per il «rinnovamento straordinario di binari, scambi e diramazioni
tranviarie» in quattro punti
critici della città di Milano: il
buco nero di via Cenisio,l’incrocio tra via Lazzaretto e
viale Tunisia, lo snodo di
piazza Cinque Giornate e il
segmento di via degli Imbriani in corrispondenza di
piazza Nigra.
Il progetto esecutivo, redatto da «Atm-Servizi spa»,
è stato approvato da Palazzo Marino il 7 ottobre: dopo
il via ai lavori serviranno - se-
condo le previsionicontenute nella determina dirigenziale di Palazzo Marino - tre
mesi di lavoro per lo snodo
di Cinque Giornate, un mese a testa per gli altri tratti.
Superati i disagi, i pendolari
di superficie avranno un altro tassello rinnovato nel
puzzle dei binari milanesi.
«Sono ancora tantissimi i
tratti dove i tram sono costretti ad andare a passo
d’uomo per evitare incidenti» sottolinea il consigliere
comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, «questa
giunta vive solo di annunci
ma come la precedente latita nelle manutenzioni. Penso ai tratti del centro come
via Cusani, a corso Vercelli
o alla situazione critica di
via Lamarmora, con il pavé
sollevato in diversi punti».
L’ultimo maxi-stanziamento in via Mac Mahon è arrivato al termine di un lungo
confronto con i comitati di
quartiere: inizialmente, il
Comune aveva pensato a
un progetto più economico
che però prevedeva l’abbattimento degli alberi di via
Mac Mahon.
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L’incidente di Brescia
Travolti dalla motrice sui binari
Un operaio morto, l’altro in coma
::: GIUSEPPE SPATOLA
■■■ Un grave incidente sul lavoro si è
verificato nella notte tra venerdì e sabato in provincia di Brescia, lungo il tratto
ferroviario tra Rodengo Saiano e Castegnato sulla linea Brescia-Iseo-Edolo.
Intorno all’una e venti di notte un
vagone carico di binari e traversine in
legno da posare si è mosso improvvisamente investendo una motrice durante deilavori dimanutenzione programmata da tempo. Lo schianto è stato violentissimo e inevitabile. I tre operai che
erano a bordo della motrice sono stati
travolti dai binari che si sono sganciati
dal vagone.
Ad avere la peggio è stato un uomo
di 34 anni deceduto sul colpo, mentre i
colleghi sono stati trasportati agli Spedali Civili di Brescia dove uno dei due è
tenuto in coma farmacologico da ieri
mattina. La vittima è Nicola Franchini,
operaio tecnico di Iseo e dipendente di
Ferrovienord schiacciato dal carico
che la motrice stava portando. Adesso
la ricostruzione dell’incidente è al va-
glio della Polfer mentre la Procura di
Brescia ha aperto un’inchiesta con ilsostituto procuratore Carlo Pappalardo.
Intanto Ferrovienord ha nominato
una commissione diinchiesta per ricostruire le dinamiche ed eventuali responsabilità. «Nel corso della notte - si
legge in una nota di Ferrovienord - al
di fuori dell’ orario di svolgimento del
servizio ferroviario, durante lavori di
manutenzione programmata sulla linea Brescia-Iseo-Edolo, all’altezza del
Comune di Rodengo Saiano, due mezzi utilizzati per la manutenzione, un
carrello motore e un carro pianale, si
sono scontrati accidentalmente. Nell’incidente ha perso la vita un dipendente di Ferrovienord mentre un altro
operaio è rimasto ferito ed è ricoverato
agli Spedali Civili di Brescia». Secondo
le prime ricostruzioni «il carro pianale,
sganciato dal carrello motore, si sarebbe mosso lungo il binario per cause in
via di accertamento e ha urtato l’altro
mezzo su cui si trovavano i due dipendenti di Ferrovienord». Ferrovienord,
che gestisce la tratta, «ha nominato im-
L’incidente nel tratto ferroviario tra Rodengo Saiano e Castegnato (Bs) [Ftg]
mediatamente una commissione d’inchiesta interna di tre membri per verificare nel dettaglio le cause e le dinamiche di quanto accaduto».
«Profondo cordoglio e massima vicinanza alla famiglia della persona deceduta» sono stati espressi dal presidente
di Ferrovienord, Andrea Gibelli, che
ha visitato l’operaio ricoverato in gravi
condizioni agli Spedali Civili di Brescia.Cordoglio anche da Regione Lombardia: «Insieme al presidente Maroni
e all’intera giunta regionale, desidero
esprimere profonda vicinanza e rivol-
gere le più sentite condoglianze alla famiglia del dipendete di Ferrovienord
tragicamente deceduto mentre stava
partecipando a dei lavori di manutenzione lungo la tratta ferroviaria BresciaIseo-Edolo», ha detto l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte.
Il presidente di Ferrovienord ha promesso di fare immediatamente chiarezza su quanto accaduto, individuando le ragioni di una tragedia che oggi
non sembra avere un perché.
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A novembre del 2014 la
sua auto, parcheggiata in
viale Marche, era stata
inondata da acqua e fando fuoriusciti dal fiume Seveso, uscito per l’ennesima volta nelle strade dopo una giornata di pioggia. Due anni dopo L. V.
ha ottenuto dal Comune
un risarcimento di 10.500
euro. La transazione è stata approvata dalla giunta
Sala il 14 ottobre: il cittadino aveva fatto causa davanti al giudice civile nei
confronti del Comune
chiedendo un risarcimento di 21mila uro per coprire i danni subiti dal blocco della sua vettura ferma
con l’acqua nel motore. Il
Comune viene ritenuto responsabile «con riferimento agli obblighi di vigilanza e custodia posti in
capo all’Ente proprietario
della strada». Il giudice,
nell’udienza di maggio
2016, ha invitato le parti a
trovare un accordo in via
conciliativa. E Palazzo Marino ha chiuso così la transazione per metà della
somma richiesta.
VIA CLERICI
Cultura e senso civico
Dibattito in scena
al circolo Filologico
Confronto su cultura e
senso civico al Circolo Filologico di via Clerici.
Nell’ambito della rassegna «Riaggregare la società: crescita personale
e sviluppo delle comunità» - promossa dall’associazione «Il Laboratorio
Delle Idee (LAB#Idee) ieri è andato in scena l’incontro tra tre importanti
personalità del panorama culturale italiano come Andrée Ruth Shammah (fondatrice e direttore artistico del Teatro
Parenti), Andrea Rurale
(Presidente Fai Lombardia e docente di marketing dei beni culturali alla Bocconi) e Diego Fiorini (direttore artistico della Fondazione Cerretelli, tra i più apprezzati costumisti italiani e docente di costume di scena
presso l'Accademia di
Belle Arti di Genova ).
Durante l’interessante
tavola rotonda si è riflettuto sull’importanza dell’arte e della cultura come strumento di aggregazione.
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__Domenica 23 ottobre 2016__
CRONACA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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Addio alla sede storica di Bruzzano dopo 50 anni
CORSO BUENOS AIRES
La carica dei protagonisti tv
usciti dal liceo classico Omero
(«I prescelti di Dioniso», a suggerire la feconda creatività del
gruppo); ha firmato numerosi
articoli in passato per la pagina
culturale del Giornale, apprezzati anche da Montanelli, e un
romanzo divertente («Il ragazzo con la cetra»), nel quale immagina le vicissitudini di un aedo come Omero tra amori, sfarzo e intrighidelle cortiaristocratiche della Grecia arcaica.
Prima hanno tentato di
acquistare un cellulare in
un negozio di telefonia,
poi hanno provato con
dei capi d’abbigliamento
in un’altro negozio di corso Buenos Aires. Al momento del pagamento, però, la carta di credito ha
dato messaggio di errore
e non sono riusciti a portare a termine l’operazione.
Due cileni di 18 e 24 anni
sono stati arrestati dagli
agenti dell’Unità reati predatori grazie alla segnalazione fatta dal primo commerciante sulla chat di
Whatsapp che gli esercenti condividono con i vigili
per segnalare eventuali
anomalie. Dopo indagini
presso le banche è stato
rintracciato il proprietario della carta (che era stata bloccata), a cui è stato
restituito anche il portafoglio, trovato nelle tasche
di uno dei due sudamericani. Uno strumento,
quello della chat di Whatsapp condivisa, che si è dimostrato utile in già più
di un caso. «Questo strumento di comunicazione,
nato nell’estate del 2014
per l’asse commerciale di
Buenos Aires si è poi allargato ad altre aree della città visto che ha dato grandi
risultati», ha spiegato il comandante dei vigili Antonio Barbato.
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Da Signorini a Tonon, l’istituto è stato una fabbrica di concorrenti e opinionisti dei reality
::: segue dalla prima
ARISTIDE MALNATI
(...) alcuni tra i personaggi più
curiosi legati a reality show nazionalpopolari.
Ad iniziare da Alfonso Signorini, in primo luogo giornalista
e scrittore, ma noto al grande
pubblico quale opinionista
acuto e dissacrante di parecchie edizioni dell'Isola dei Famosi e del Grande Fratello
(compreso quello in versione
VIP, attualmente in corso); per
proseguire con Raffaello Tonon, icona surreale del trendy
chic,il quale ha esordito nelpanorama mediatico con la Fattoria, reality un po’ trash, dal breve successo; concludendo con
il sottoscritto, compagno di
banco di Signorini all’Omero,
naufrago dell’ultima edizione
dell'Isola, che proprio a Simona Ventura e agli altri concorrenti ha «presentato» i classici
greci e latini, mondi umani conosciuti sui banchi del Liceo di
via del Volga, 4, a Bruzzano.
Un «idem sentire» quello degli «omeridi» (tra gli allievi, anche l’attuale Assessore alla mobilità dem Marco Granelli e il
consigliere comunale Pd Beatrice Uguccioni, entrambi in
prima linea per allungare la sopravvivenza della scuola), che
::: IL CASO
DECLINO
Il liceo classico Omero, in via
del Volga 4 a Bruzzano, rischia di chiudure i battenti
dopo 50 anni a partire dal
2017 per carenza di iscrizioni
GLI ALUNNI
Alcuni tra i personaggi dei realuty show italiani si sono diplomati proprio all’«Omero». A partire da Alfonso Signorini, opinionista di Isola
dei Famosi e Grande Fratello;
Raffaello Tonon, icona del
trendy chic alla Fattoria; Aristide Malnati, naufrago all’ultima edizione dell’Isola dell’Isola dove ha presentato i classici greci e latini
L’edificio del
liceo classico
Omero di
Bruzzano.
Alcuni tra i
suoi
diplomati
hanno
partecipato
a reality
show
televisivi [Ftg]
I PROFESSORI
Il motto del corpo docenti del
liceo Omero è: «L’insegnamento diventa missione»
va oltre un normale «cursus
studiorum»:un modo di affrontare i classici, dialogando e vivendo simbolicamente al loro
fianco, facendo con loro «cultura» (dal verbo latino «colo»:coltivare, vivere intimamente
un’esperienza, ben oltre le pedisseque nozioni). Questo grazie a un gruppo di insegnanti
motivati a formare, non certo
abbrutiti dalla ripetitività, a cui
spesso si associa l'esperienza
scolastica.«L’insegnamento diventa missione»: questo è stato
(ed è) il motto, forse inconscio,
del corpo docenti dell’Omero:
tra loro mi piace ricordare, senza far torto a tutti gli altri, Anna
Maria Cerruti, figura dal pregante valore materno per i suoi
allievi, prima ancora che ottima professoressa di lettere al
Ginnasio; ed Ezio Savino, insuperabile studioso dei classici,
che sapeva unire una cono-
scenza filologica ed enciclopedica dei testi, che ben l’avrebbe
fatto figurare a Oxford o ad Heidelberg, con la capacità letteraria approntarne la traduzione
impeccabile in una lingua moderna e favorirne la divulgazione presso il grande pubblico: ci
ha lasciato traduzioni lettissime di lirici greci, tragici, Aristofane, Platone, in edizioni tascabili; ha fondato una compagnia teatrale con allievi-attori
La chat dei negozi
fa arrestare
due ladri di vestiti
38
CRONACA
__Domenica 23 ottobre 2016__
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TuttoMilano
Mercati
■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3
■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3
Domani
■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6
■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9
■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7
■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5
■ CAMBI - Via Cambini - zona 2
■ TRECHI - Via Trechi - zona 9
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7
■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8
Martedì
■ GHINI - Via Ghini - zona 5
■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7
■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3
■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4
■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9
■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1
■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3
■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6
■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7
■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8
■ VASARI - Via Vasari - zona 4
::: le lettere
■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5
■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4
■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1
■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8
Chiusura al traffico: Via Lorenteggio:
fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi
strada chiusa al traffico causa cantieri in
direzione Centro Città - Lavori M4
Termine lavori previsto: 31 dicembre
2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al
traffico causa cantieri - Lavori M4 Termine previsto: 31 dicembre 2017.
Piazza Venticinque Aprile: fra Corso
Garibaldi e Via Milazzo corsia chiusa al
traffico causa lavori dalle 07:00 del 4
ottobre 2016 - Controviale - Termine
previsto: 31 ottobre 2016 . Via Foppa:
strada chiusa al traffico causa cantieri:
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
STAZIONE CENTRALE
Lambrate senza pace
Giochi e laboratori
Il festival dei bimbi
Maxi rissa tra immigrati
Nel mio quartiere ormai i nomadi la fanno da padroni. Vanno e vengono per le
strade, sopratutto in prossimità della stazione e della rotonda di via Rimembranze dove addirittura - è uscito sul vostro
giornale - qualcuno smercia abiti. Insomma qualcuno ruba dai cassonetti della
Caritas per rivendere. Ma non solo, perché chiedono l’elemosina e importunano i residenti. Senza contare che i furti
sono in costante aumento. Nello scalo dismesso di via Saccardo, poi, c’è gente che
ci dorme: sbandati, rom, extracomunitari. Cosa si aspetta a intervenire?
Giuseppe L.
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Piuma
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ELISEO MULTISALA
ANTEO SPAZIOCINEMA
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
Neruda
11.00-15.30-17.50-20.15-22.30
Vip, mio fratello superuomo
11.00
Café Society
14.50-16.45-18.40-20.35-22.30
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
11.00
Qualcosa di nuovo
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Io, Daniel Blake
11.00-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
APOLLO SPAZIOCINEMA
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Io, Daniel Blake
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
American Pastoral
13.00-15.30-17.50-20.15-22.30
La vita possibile
13.00
Café Society
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Domani
13.00
Quando hai 17 anni
15.30-20.10
La verità sta in cielo
17.50-22.30
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
13.00
Lettere da Berlino
15.30-17.50-20.20-22.30
ARCOBALENO FILMCENTER
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
Pets - Vita da animali
I Babysitter
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15.15-17.30
19.40-21.30
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15.00-17.10-19.20-21.30
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17.10
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Neruda
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Alla ricerca di Dory
Il fiume ha sempre ragione
La teoria svedese dell’amore
Liberami
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
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15.00
16.50
18.30-V.O.SOTT.
19.50
21.40-V.O.SOTT.
CENTRALE MULTISALA
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
14.30-17.00-19.30-22.00-V.O.SOTT.
14.30-17.00
19.30-22.00
CINETEATRO SAN CARLO - MIMAT.
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
Abel - Il figlio del vento
Bridget Jones’s Baby
COLOSSEO
15.00-17.00
19.00-21.15
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
Inferno
Pets - Vita da animali
Café Society
Io, Daniel Blake
Qualcosa di nuovo
Cicogne in missione
Piuma
DUCALE MULTISALA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-16.50-18.40-20.30
22.30
15.30-17.50-20.30-22.30
15.00-18.40-20.30-22.30
15.00-16.50-18.40
16.50-20.30-22.30
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Pets - Vita da animali
I Babysitter
Qualcosa di nuovo
American Pastoral
Café Society
Io, Daniel Blake
American Pastoral
Lettere da Berlino
GLORIA MULTISALA
15.30-17.50-20.30-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
Pets - Vita da animali
Café Society
Alla ricerca di Dory
Inferno
L’era glaciale: In rotta di collisione
MEXICO
15.45-17.40-19.50-11.00
21.45
14.00
15.00-17.30-19.55-22.15
11.00
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
Caffè
ODEON - THE SPACE CINEMA
15.10-17.15-19.20-21.30
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Inferno
13.10-16.10-19.10-22.10
Pets - Vita da animali
12.00-14.10-16.25
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
12.30
Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.50-14.25-17.05-19.45-22.25
Cicogne in missione
12.40-14.55-17.15-19.30
Bridget Jones’s Baby
21.45
Pets - Vita da animali
12.30-14.40-17.00-19.20-21.50
Qualcosa di nuovo
12.20-14.40-17.20-19.40-22.00
Piuma
15.10-17.35-20.00
Mine
12.30-17.00-22.30
I Babysitter
12.40-15.05-17.30-19.55-22.20
Alla ricerca di Dory
12.15-14.35
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
19.30-21.55
Jack Reacher - Punto di non ritorno
21.00
ORFEO MULTISALA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
Io, Daniel Blake
Frantz
Inferno V.O.
15.00-17.30-19.30
21.30
15.15-17.30
19.40-21.30
15.15-17.30-19.40-21.30
15.00-17.10-19.20-21.30
Pets - Vita da animali
Café Society
Inferno
Jack Reacher - Punto di non ritorno
PALESTRINA
14.50-16.45-18.40
20.35-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
The Assassin
Rara - Una strana famiglia
Ma Loute
PLINIUS MULTISALA
15.15
17.15-19.00
21.15
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
Inferno
American Pastoral
Pets - Vita da animali
Cicogne in missione
Café Society
Jack Reacher - Punto di non ritorno
I Babysitter
UCI CINEMAS BICOCCA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.00-17.00-19.00-21.00
15.30-17.30-19.30
21.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
Deepwater - Inferno sull’Oceano
22.40
Pay The Ghost
20.30
Pets - Vita da animali
10.25-13.30-16.00-18.15
Inferno
10.40-14.20-17.05-19.50-22.35
Cicogne in missione
10.35-13.00-14.25-16.40-19.35
Inferno
21.55
I Babysitter
10.45-15.15-17.35-20.00
Pets - Vita da animali
22.15
Jack Reacher - Punto di non ritorno
10.50-14.20-17.05-19.50
Piuma
22.30
American Pastoral
14.50-17.20
Caffé Society
20.15
Cicogne in missione
11.15
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
22.30
Mine
14.35-17.30-20.00-22.25
Qualcosa di nuovo
17.45-20.05-22.20
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.30-20.10
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.00-15.10
Alla ricerca di Dory
10.50-12.30-14.25-15.10-16.50-17.30
American Pastoral
19.55-22.20
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
22.40
Jack Reacher - Punto di non ritorno
12.20
Piuma
15.00-17.30-20.00
Deepwater - Inferno sull’Oceano
16.55
Mata Hari
14.40-21.45
Neruda
19.20
Cicogne in missione
12.50-15.10-17.20-18.10
Jack Reacher - Punto di non ritorno V.O.
20.15
Pay The Ghost
22.45
I Babysitter
12.40-21.45-22.40
Lettere da Berlino
19.25
Inferno
12.20-15.00-15.30-18.05-21.00
Qualcosa di nuovo
15.20
Pets - Vita da animali
14.20-16.40-19.00
Pets - Vita da animali
11.10-15.35-17.55-20.10
Bridget Jones’s Baby
22.00
Jack Reacher - Punto di non ritorno
12.30-19.10-21.20-22.35
UCI CINEMAS CERTOSA
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
Badd Moms - Mamme Mollto Cattive
22.40
Cicogne in missione
11.00-14.00
Pets - Vita da animali
11.40-15.20-16.10-17.30-19.40
American Pastoral
20.10-22.40
Inferno
11.30-14.50-17.30-22.35
Inferno
14.10-17.00-20.00-21.45
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.10
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.40-20.00
Bridget Jones’s Baby
22.20
Piuma
11.10-15.20-18.20-20.30
Cicogne in missione
11.10-15.30-17.40-20.10
Mine
22.20
Inferno
19.30
Pets - Vita da animali
11.10-14.30-17.00-22.15
BELLINZAGO LOMBARDO
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
Cicogne in missione
11.10-11.35-15.00
Inferno
14.15-17.00-19.50-22.15-22.35
Pets - Vita da animali
11.00-14.40-15.10-17.30-19.40
Alla ricerca di Dory
14.50
Inferno
19.35
Pets - Vita da animali
11.30-17.10-22.15
Alla ricerca di Dory
11.20
American Pastoral
17.00-19.40
Cicogne in missione
16.20-18.25
I Babysitter
14.15-20.30-22.40
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.00
Cicogne in missione
19.45
I Babysitter
17.30
Jack Reacher - Punto di non ritorno
14.40-17.10-20.00-22.40
Qualcosa di nuovo
22.20
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.15-22.30
Piuma
14.45-22.20
Qualcosa di nuovo
20.10
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
Indro - L’uomo che scriveva sull’acqua
15.00
The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil
17.00
Caffè
19.00
Fiamma d’amore
21.15-V.O.SOTT.
CINEWANTED
Mr. Gaga
Jheronimus Bosch - Unto dal diavolo
Inferno
13.00-16.15-19.15-22.15
Cicogne in missione
11.30-14.10-16.40-19.10
Bridget Jones’s Baby
21.40
Pets - Vita da animali
11.35-14.00-16.25-18.50-21.15
Qualcosa di nuovo
11.45-14.15-16.50-19.20-22.05
American Pastoral
11.50-14.25-19.45-22.25
Mine
17.05
Cicogne in missione
15.00-17.20
Inferno
11.55-19.40-22.30
Jack Reacher - Punto di non ritorno
11.40-15.30-18.25-21.20
Piuma
12.15-14.30-17.00-19.30-22.05
I Babysitter
12.00-14.40-17.00-19.20-21.30
Bad Moms - Mamme Molto Cattive 11.45-14.15-16.50-19.35-22.10
Pets - Vita da animali
14.50-17.20
Alla ricerca di Dory
12.00-19.50
Mine
22.20
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
I Babysitter
Cicogne in missione
Qualcosa di nuovo
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Pets - Vita da animali
Inferno | Atmos
15.20-17.50-20.30-22.30
15.00-17.10-20.20
22.25
15.10-17.40-19.50-22.20
15.30-17.30-19.50-22.10
14.50-17.20-21.00
PADERNO DUGNANO
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643
19.00-V.O.SOTT.
21.00
HINTERLAND
UCI CINEMAS MILANOFIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
I Babysitter
11.10-15.20-17.40-20.10-22.20
Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.30-14.40-17.20-20.00-22.35
Alla ricerca di Dory
11.10-15.20
Mine
17.45
Qualcosa di nuovo
20.10-22.20
ARCADIA
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
20.30-22.50
Jack Reacher - Punto di non ritorno
14.40-17.20-20.00-22.30
Cicogne in missione
15.00-16.00-17.10-19.55
Pets - Vita da animali 14.10-15.20-16.15-17.30-18.20-20.10-22.15
Inferno
14.20-17.00-19.50-21.10-22.20
Alla ricerca di Dory
15.30-18.10
Qualcosa di nuovo
18.00-21.00
American Pastoral
15.10-17.40-20.05-22.25
I Babysitter
15.40-17.50-20.20-22.40
Piuma
14.50-17.15-20.15-22.35
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Halloween a tavola
con Sonia Peronaci
SPORT Ricominciano oggi gli allenamenti di preparazione alla Stramilano 2017, la gara podistica
dedicata agli appassionati provenienti da tutto il
mondo che siterrà domenica 19 marzo. Stramilano Training si rivolge ai
runners più o meno
esperti che, guidati dallo
staff tecnico dell’Atletica
Stramilano,
potranno
prepararsi alle gare in
programma: la Stramilano 10 km e la mezza maratona della Stramilano
Agonistica Internazionale. Il ritrovo è ogni domenica mattina alle ore
09.15, con inizio alle
09.45, presso il Gazebo
Stramilano di via Cancano al Parco delle Cave
perun’ora e mezza diallenamento. Per i non tesserati Fidal serve un certificato medico.
Oggi, ore 9,15
Quota: 25 euro
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
ASSAGO
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
Via agli allenamenti
per la Stramilano
EVENTO Oggi al Museo
della Scienza e della Tecnologia di via San Vittore va
in scena la seconda giornata di «UovoKids», il primo
festival in Italia dedicato alla creatività contemporanea per bambini e famiglie.Uovo e ilMuseo Nazionale della Scienza e della
Tecnologia, partner e coideatore
dell'iniziativa,
commissionano ogni anno progetti che coinvolgono alcuni dei più interessanti designer, musicisti,
scrittor e artisti nel panorama della creatività contemporanea italiana. Tanti laboratori e iniziative dedicate ai più piccoli. L’ingresso
è compreso nel biglietto
dle museo. Per le attività a
numero chiuso prenotazione gratuita in loco alle ore
14 e alle 10. Dettagli e info
aggiornate sul sito del festival uovokids.it.
Oggi, 10-18, Museo della
Scienza e della Tecnologia
Mentre il sempre sorridente sindaco
Sala si dà un sette come voto per i primi quattro mesi da sindaco di Milano
(voleva darsi un nove ma per non
sembrare superbo si è fermato al sette), Milano ogni giorno piomba sempre più nel degrado. Leggiamo dlale
cronache i soliti scippi, furti, violenze
e liti tra ubriachi, accoltellamenti, occupazioni,migrantiche ormaisfuggono ad ogni controllo, droga, eccetera
eccetera.
Qualche pomeriggio fa una maxi zuffa nel piazzale antistante la stazione
Centrale, gente che usciva o entrava
in stazione, passanti inermi ad assistere decine di extracomunitari che si
rincorrevano in una maxi zuffa. Non
si è capito cosa abbia scatenato la violenza, ma perché sorprendersi? Cosa
farà l’amministrazione comunale?
Sala telefonerà all’amico Renzi che è
stato in gita da Obama? Una telefonata ad Angelino Alfano? Continuerà a
sorridere? Alcune zone di Milano
sembrano fuori controllo, e in quei
quartieri non sembrano proprio un
modello da esportare.
Daniela Portaluppi
e.maill
MILANO
Termine lavori: fine 2017. Via Vincenzo
Foppa fra Via Montevideo e Viale
Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del
31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza:
fra Via Scoglio di Quarto e Via
Conchetta divieto di transito fino alle
03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico
difficoltoso in: Largo Isarco Altezza
Via Lorenzini: lavori - Possibili rallentamenti - Termine lavori previsto: 5
aprile 2017. Via Marco d'Agrate, Via
Quaranta: restringimento di carreggiata causa lavori sulle condutture d'acqua - Termine: 30 ottobre 2016.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
■ CENTRO p.za Fontana, 6; v. S. Giovanni sul Muro, 7/9; v. Senato, 2; c.so
Genova, 23; c.so Venezia, 14. ■ NORD v. Ungaretti, 12; v. Bovisasca, 173;
Stazione F.S. Garibaldi; v. Pellegrino Rossi, 44; v.le Suzzani, 239; v.
Melchiorre Gioia, 135. ■ SUD v. Piacenza, 24; v. Ripamonti, 108; v.le
Tibaldi, 50; v. F.lli Fraschini, 8. ■ EST c.so Buenos Aires, 70 ang. Piccinni; v.le
Monza, 325; v. Padova, 109; v. Rombon, 29; v.le Abruzzi, 4; p.le Susa, 6; p.za
Cinque Giornate, 6; p.le Cuoco, 4. ■ OVEST v. Washington, 74; v. Barzilai, 1
ang. p.za Frattini; v. Saint Bon, 2; v. R. Sanzio, 2/a; v. Civitali, 41; v.
Quarenghi 40/1; v. Alcuino, 18; v. Signorelli, 1 ang. Paolo Sarpi.
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
ILLEGALITÀ E OCCUPAZIONI
Farmacie
LE GIRAFFE
Jack Reacher - Punto di non ritorno 10.50-13.50-16.20-18.50-21.15
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
10.50-14.20-16.30-18.40-20.45-22.50
Piuma
10.40-14.15-16.20-18.30-20.40-22.45
Cicogne in missione
11.40-14.40-16.40-18.40-20.40-22.40
Inferno
10.50-15.00-17.40-20.20-22.45
Pets - Vita da animali
15.30-17.30-19.30
Pay The Ghost
11.00-21.30
Alla ricerca di Dory
10.40-14.20-16.30
Bridget Jones’s Baby
19.00-21.15
I Babysitter
11.20-15.00-17.00-18.50-20.40-22.30
Deepwater - Inferno sull’Oceano 10.50-15.00-17.10-19.15-21.20
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.00
CUCINA Come trasformare gli ingredienti di stagione, a partire dalla zucca, in
piatti originali, dolci e salati, in perfetto stile Halloween. I trucchi per fare una
gran bella figura con amici
e parenti, li svelerà mercoledì 26 ottobre Sonia Peronaci, l’esperta di cucina
che, dopo aver fondato e
portato al successo il sito
Giallo Zafferano, si dedica
ora al sito che porta il suo
nome. Al termine dello
showcooking gli ospiti-apprendistipotranno intrattenersi con un light dinner e
bere un caffè offerto da
De’Longhi con le macchine superautomatiche. La
partecipazione al corso è
gratuita ed essendo riservata ad un numero limitato
di persone, si consiglia la
prenotazione collegandosi
alsito store.delonghigroup.
com.
Mercoledì 26 ottobre
De Longhi Store, Milano
Mine
Pets - Vita da animali
American Pastoral
Inferno
PIOLTELLO
15.30-17.30-19.30-21.30-23.40
11.30-14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
11.00-14.45-17.00-19.10-21.20
11.00-14.00-16.40-19.10-21.40
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Alla ricerca di Dory
11.00-14.20
Mine
17.00-22.40
Qualcosa di nuovo
11.10-15.10-17.30-19.50-22.10
Inferno
11.10-19.10-22.00
Inferno | Imax
11.00-14.15-15.00-16.50-18.00-21.00
Pets - Vita da animali
11.00-15.00-17.30-19.50-22.10
Bridget Jones’s Baby
19.50-22.00
Cicogne in missione
11.05-15.00-17.30-19.45
Inferno
14.10-17.00-19.45-22.30
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.00
Pay The Ghost
11.15-20.00-22.20
Pets - Vita da animali
14.35-17.00
Bad Moms - Mamme Molto Cattive 11.15-14.45-17.15-19.45-22.15
Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.00-14.10-17.00-19.45-22.30
I Babysitter
11.10-14.00-17.30-20.00-22.20
Piuma
11.00-14.40-17.15-19.40-22.10
American Pastoral
11.10-14.50-17.25-20.00-22.35
Cicogne in missione
14.30-17.00
Mata Hari
11.10-19.50-22.10
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Alla ricerca di Dory
Mine
Pets - Vita da animali
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Cicogne in missione
I Babysitter
Pay The Ghost
Qualcosa di nuovo
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Piuma
American Pastoral
Inferno
Cicogne in missione
Pets - Vita da animali
Inferno
SAN GIULIANO MILANESE
15.40-18.30-21.20
14.15-16.45
19.20-21.50
15.00-17.20-19.40
22.10
16.15-18.25-21.00
15.20-17.25-19.35-21.50
15.10-17.30-19.55-22.20
14.55-17.10-19.45-22.05
16.40-19.15-21.45
15.15-17.35-20.00-22.25
16.10-19.00-21.40
19.30-22.15
15.05-17.15
14.00-16.20-18.50-21.15
15.50-18.40-21.30
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Jack Reacher - Punto di non ritorno
Cicogne in missione
Qualcosa di nuovo
I Babysitter
Inferno
Pets - Vita da animali
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
14.30-17.00-19.40-22.10
15.00-17.20-19.55
22.10
14.55-17.15-20.05-22.10
14.40-17.10-19.40-22.10
14.50-17.10-20.00-22.10
SKYLINE MULTIPLEX
Abel - Il figlio del vento
11.15-15.30
American Pastoral
17.30-20.00-22.30
L’era glaciale: In rotta di collisione
11.15-14.10-16.15
Qualcosa di nuovo
18.15-20.15-22.20
Piuma
11.15-14.00-16.10-18.15-20.20-22.30
Pets - Vita da animali
15.40-17.40-19.40
Cicogne in missione
11.15-14.10-16.05-18.05-20.05
Inferno
15.30-18.30-21.30-22.00
Alla ricerca di Dory
11.15-15.30-17.45-20.00
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
22.40
Pets - Vita da animali
11.15-14.30-16.30
I Babysitter
18.30-20.30-22.35
Jack Reacher - Punto di non ritorno 11.15-15.00-17.30-20.00-22.30
Inferno | Imax
11.15-15.00-17.30-20.00-22.30
CRONACA
__Domenica 23 ottobre 2016__
39
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Dal 16 novembre la rassegna Usa in città
LA «VIA LATTEA»
Apre la mostra Nba
Ora Sala trovi una sede
al museo dell’OIimpia
Cinema e arte
nel viaggio urbano
tra Italia e Svizzera
A Porta Nuova l’esposizione multimediale sul basket americano
Intanto i cimeli delle Scarpette Rosse attendono uno spazio
::: ALESSANDRO USAI
■■■ Beppe Sala è uno che
ama le sfide. Chissà come risponderà a quella lanciata
su un campetto da basket
da Massimiliano Finazzer
Flory. L’ex assessore alla cultura questa volta indossa la
maglia di Art director per la
Nba e riporta a Milano dal
16 novembre al 4 dicembre
la mostra multimediale interamente dedicata alla
basket professionistico americano.
Il luogo è quello del Samsung District in via Mike
Bongiorno 9 (zona Porta
Nuova) con ingresso gratuito dalle ore 12 alle ore 20. Se
da un lato Sala ha inaugurato recentemente un campetto in zona Famagosta grazie
alla eredità di Expo firmata
Coca Cola, Finazzer va a canestro con la mostra digitale
divisa in tematiche.Ci saranno immagini e video dei Chicago Bulls di Michael Jordan del 1996 in un parallelo
con gli attuali Golden State
Warriors di Steph Curry. E
GALLERIA DIGITALE
E SOGNO MILANESE
A sinistra maglie Nba in
mostra l’anno scorso,
sopra Beppe Sala
all’inaugurazione del
campo di Famagosta [Ftg]
poi omaggio a Kobe Bryant
e agli italiani che oggi giocano in Nba come Danilo Gallinari, Marco Belinelli e a
quelli come Andrea Bargnani e Gigi Datome che sono
appena rientrati sui parquet
europei.
«Il basket come uno spettacolo raccontato con un
film in dieci episodi attraverso videoinstallazioni -dichiara Finazzer Flory- per celebrare una storia di etica e
professionalità di quaran’annidalla nascita dell’NBA ad oggi.
Da Julius Erving all'iconica stoppata di LeBron James.Voci, immagini e musica tra frammenti di cinema
e montaggi di azioni così
mai viste». Ottimo schema.
Tutti i contenuti della mostra provengono dagli archivi ufficiali Nba. Beppe Sala
ha però altri progetti da poter mettere in campo e cer-
care di stoppare l’azione di
Finazzer. Come quello del
museo del basket che il sindaco ha messo in cantiere
dopo aver scritto questa
estate a Sandro Gamba che
aveva lanciato un appello attraverso le colonne di Libero. L'obiettivo è raccogliere i
cimeli storicisoprattutto della gloriosa storia dell'Olimpia Milano.
Dalle celebri scarpette rosse alle magliette che negli
anni hanno alimentato la
leggenda della squadra milanese. E poi palloni, stemmi, immagini, video e tute
che mettono Milano al centro della pallacanestro italiana e internazionale. Una sfida tra tradizione ed era digitale. «Il tiro che ho fatto al
campetto di Famagosta
non è andato dentro» precisa il sindaco, «e anche sullo
stile posso migliorare». Ne
siamo certi. Ma la passione
è quella giusta. Il museo del
basket vale più di un tiro da
3 punti. Basta solo trovare il
luogo adatto dove allestirlo.
E rispondere alla sfida di Finazzer Flory che dell’Olimpia Milano è un tifoso in prima fila. La partita è appena
cominciata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete visto i film di Kubrick, da Eyes Wide Shut a
Shining a 2001: Odissea nello spazio, conoscerete la
sua musica anche se non
vi ricordate il suo nome. A
Gyorgy Ligeti, uno dei
compositori più geniali
del ventesimo secolo, è dedicata la tredicesima edizione della «Via Lattea», a
dieci anni dalla sua morte. L’ormai consueto pellegrinaggio culturale, artistico ed ecologico, ideato
dal compositore Mario Pagliarani e prodotto dal Teatro del Tempo di Vacallo
(Ticino), quest’ anno cambia forma. Non più boschi
e montagne, ma città e architettura, sempre con la
musica come protagonista principale. Il percorso
a tappe (i Movimenti),
che ha già toccato Milano
e Mendrisio per le anteprime, attraverserà Bellinzona (oggi) e Lugano
(11-12-13 novembre). Oggi ci sarà il primo Movimento, mentre l’11 novembre sarà al volta del
Kubrick Party, il 12 e il 13
si concluderà con l’Intermezzo e il secondo Movimento. Per la prima volta
la musica di Ligeti risuonerà in alcuni dei luoghi
più significativi dell’architettura ticinese. «Per me
Ligeti è un modello etico
ed estetico», ha spiegato
Pagliarani.
__Domenica 23 ottobre 2016__