Caro Matteo il Pd dimentica i deboli Per vincere riparti dal lavoro

Transcript

Caro Matteo il Pd dimentica i deboli Per vincere riparti dal lavoro
Estratto da pag.
Domenica
12/06/2016
3
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Maurizio Molinari
215.250
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
———
Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
Chiamparino: "Caro Matteo il Pd
dimentica i deboli Per vincere riparti
dal lavoro"n governatore: un errore
sostenere che va sempre tutto bene
MAURIZIO TROPEANO
•lllllÌÌIllIÌIÌÌÌAv
Negli anni d'oro di Silvio
Berlusconi e dell'onda azzurroverde che conquistava il Nord
Italia, Torino per il centrosinistra
è stata il villaggio di Asterix
assediato dai Romani o, se
preferite, la Leningrado che non
fu mai espugnata dai nazisti.
Adesso, però, potrebbe cadere e
diventare la prima grande città
del Settentrione a guida grillina.
Sergio Chiamparino, per dieci
anni sindaco e ora presidente del
Piemonte, si dice convinto che
Piero Fassino resterà in carica
(«Se diamo retta a Chiara
Appendino Torino rischia di
perdere 250 milioni per
realizzare il Parco della Salute»),
ma avverte Matteo Renzi e il Pd:
«Sottovalutare i segnali che sono
arrivati dal primo turno sarebbe
sbagliato». È preoccupato per
quello che è successo a Torino
dove il Pd va sotto nei quartieri
popolari ma è il primo partito nei
quartieri borghesi «Quello che è
successo a Torino è accaduto
anche nelle grandi aree
metropolitane. Da questo punto
di vista si tratta di un voto
politico. Non drammatizzerei,
perché possiamo vincere tutti i
ballottaggi, ma anche in vista del
referendum costituzionale non si
può ignorare quel che è
successo». Quale segnale è
arrivato? «Come in tutte le
elezioni di medio termine, gli
elettori hanno voluto inviare al
governo un segnale chiaro: il
disagio che si è accumulato in
questi anni di crisi non è stato
ancora completamente superato e
ci vorrà ancora tempo per tornare
ai livelli pre-crisi. C'è
disperazione non solo negli strati
sociali più poveri ma anche in
tante
Politica interna
famiglie che forse hanno meno
problemi di reddito ma si
sentono, comunque, marginali.
Sono questi nostri cittadini che
vivono sulla loro pelle una
situazione di disuguaglianza. È
qui che trovano spazio i
populismi. E il Pd ha risposto
con un segnale opposto: tutto
va bene Matteo Renzi, però, è
impegnato a giocare la partita
del «A Torino rischia di
formarsi una grande alleanza
trasverEx sindaco sale che va dai centri
sociali a Sergio Chiam- Borghezio fino
a Rosso: tutti parino, ex contro Fassino
e a favore di sindaco Appendino. In
prospettiva, di Torino, è tutti contro
Renzi. Dunque, il presidente per
conquistare la maggiorandella Regione
za degli italiani è necessario Piemonte
che il premier, e il Pd,
recuperino la tradizione
riformista sul lavoro e il
sociale, il "prenderci cura dei
più deboli". È stato fatto il
Jobs Act bene, ma è solo un
pezzo. Dobbiamo intervenire
sulle diseguaglianze e
accelerare il percorso sul
reddito di accompagnamento
per chi Ma il suo partito
sembra preoccuparsi di altro,
c'èchi chiede le
«Non è il mio tema. Io dico che
è arrivato un segnale dagli
elettori, dal nostro mondo, e
dobbiamo coglierlo. Tutti
devono farlo e io vorrei che il
riformismo del lavoro fosse al
centro delle feste dell'Unità e
degli appuntamenti delle varie
correnti. Dobbiamo tutti tirare
nella stessa dirczione. Ma il
partito non
Pag.
1
Estratto da pag.
Domenica
12/06/2016
3
Direttore Responsabile
Diffusione Testata
Maurizio Molinari
215.250
deve più essere il luogo dove si
discute solo se è bianco o è
nero. E questo non solo
Presidente, non ha risposto
«Guardi, io voterò sì. C'è una
campagna elettorale da fare ma,
sommessamente, inviterei
Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress
a mettere mano ai temi che io ho
evocato a partire dalla lotta alla
diseguaglianza. Dobbiamo
iniziare a ragionare su un
progetto riformista che tenga
insieme politiche fiscali e
interventi di carattere sociale.
Dobbiamo farlo adesso,
dobbiamo farlo nelle sezioni,
anche se non si chiamano più
così. Dobbiamo farlo, punto. Le
componenti trovino i modi e i
tempi ma senza settarismi».
Presidente non è che i cittadini si
sono stufati del sistema di potere
del Pd? Lei non è stato uno degli
artefici di quello che viene
chiamato «sistema Tori no»? «Il
cosiddetto sistema Torino non è
la sfilata delle vecchie
Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile
———
glorie, a cui posso appartenere
anche io, ma un modello di
cooperazione istituzionale, e
fra pubblico e privato, che
molte realtà ci invidiano e che
ha permesso alla città di
realizzare, ad esempio, i primi
sgomberi dei campi dei roni
con fondi annunciati nel 2009
daH'allora ministro leghista
Maroni e poi arrivati nel
2012/2013. È il modello che ci
ha permesso di realizzare le
Olimpiadi in modo trasparente,
nella piena legalità e con un
avanzo finale di gestione di 10
milioni. Senza dimenticare la
metropolitana». Che cosa pensa
di Chiara Appendino «Per
principio, e per cultura, non
parlo mai male di nessuno,
tanto più nel mio ruolo
istituzionale. Vedo però uno
scarto fra la dimensione dei
problemi che Torino ha davanti
e la chiarezza dei programmi
che la candidata MSS presenta
al netto persino dell'esperienza
per forza di cose limitata. La
vicenda del Parco della Salute è
emblematica: propongono di
tornare al masterplan del 2011.
Se vincono la città rischia di
perdere 250 milioni di fondi
statali».
Sottovalutare i segnali
arrivati dal primo turno
sarebbe sbagliato. È
stato un voto politico
Politica interna
Gli elettori ci dicono
che il disagio che si è
accumulato negli anni
di crisi non è superato
Per vincere, il Pd
deve reçu pera re la
tradizione riformista
su I lavoro e su I
sociale
Bisogna accelerare il
percorso sul reddito di
accompagnamento per
chi non ha lavoro
Sergio Chiamparino
Presidente della
Regione Piemonte
Numeri
chiave 41,8
per cento II
consenso
di Piero
Fassino al
primo
turno: è
costretto al
ballottaggi
o con
Chiara
Appendino
30,9 per
cento II
risultato
della
candidata
dei Cinque
Stelle: ieri
ha
incassato il
sostegno di
Rosso
(
centrodestr
a) 250
milioni La
cifra che
Torino
rischierebb
e di
perdere dal
Parco della
Salute
secondo
Piero
Fassino
Pag.
2