Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici
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Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici
Università degli Studi di Padova Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici Programmi dei corsi A.A. 2015/2016 1) Archeologia dell’architettura (prof. Gian Pietro Brogiolo) Il corso consiste in una Summer School residenziale che si terrà, dal 3 al 13 maggio, nella Valle della Cartiere di Toscolano-Maderno (Brescia), Summer organizzata in collaborazione tra l’insegnamento di Archeologia dell’Università di Padova, l’Amministrazione comunale e l’Ecomuseo di Toscolano-Maderno. Sono previste lezioni metodologiche e sui temi trattati in parallela ricerca sul terreno finalizzata a: documentare, in collaborazione con le associazioni e gli studiosi locali, le architetture e i paesaggi storici del territorio di Toscolano-Maderno; produrre una serie di contributi da pubblicare; progettare una valorizzazione (itinerari, sito web, video), in relazione all’esistente Ecomuseo. L'attività pratica, sviluppata durante e dopo la Summer, verrà valutata come prova di esame. Bibliografia G.P. Brogiolo 2014, Nuovi sviluppi nell'archeologia dei paesaggi: l'esempio del progetto APSAT (2008-2013), "Archeologia Medievale", XLII, pp. 11-22. G.P. Brogiolo 2014, Costruire castelli nell'arco alpino tra V e VI, secolo, in S. Gelichi (ed), Quarant'anni di Archeologia Medievale in Italia. La rivista, i temi, la teoria e i metodi, "Archeologia Medievale", numero speciale, pp. 143-156. G.P. Brogiolo 2015, Flooding in Northern Italy during the Early MIddle Ages: resilience and adaptation, PCA, 5, pp. 47-68. G.P. Brogiolo 2015, Some Principles and Methods for a stratigraphic study of the Historic Landscapes, in A. Chavarria Arnau, A. Reynolds, Detecting and understanding historical Landscapes, PCA-Studies n. 2, Mantova, pp. 359-385. 2) Archeologia delle province romane (prof.ssa Paola Zanovello) Il corso si articola in tre parti: dall’introduzione alle tematiche generali relative alla romanizzazione nelle aree periferiche dell’impero, si passerà ad analizzare in particolare l’area nord-africana, soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse, le attività produttive, la gestione dell’acqua e l’organizzazione dei confini; si affronteranno infine alcuni aspetti connessi alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio archeologico in un vasto e complesso territorio, compreso tra il Marocco e l’Egitto, che nell’ultimo decennio ha subìto profonde trasformazioni nel proprio assetto socio-politico e nei contatti con il mondo europeo. 1. Romanizzazione delle aree periferiche 2. Le province romane del nord-Africa: risorse e attività produttive; gestione dell’acqua e agricoltura; il limes africano e l’organizzazione dei confini 3. Tra Europa e nord-Africa: progetti per la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico. Bibliografia BARADEZ J. 1949, Fossatum Africae. Recherches aériennes sur l'organisation des confins sahariens à l'époque romaine, Paris-Alger BARKER G.W.W. 1985, The UNESCO Lybian Valleys Survey: Developing Methodologies for Investigating Ancient Floodwater Farming, in BUCK D.J., MATTINGLY D.J. (edd.), Town and Country in Roman Tripolitania, Papers in honour of Olwen Hackett, BAR International Series 274, Oxford, pp. 291-306 BEJOR G., GRASSI M.T., MAGGI S., SLAVAZZI F. 2011, Arte e archeologia delle province romane, Milano BUCK D.J. 1985, Frontier Processes in Roman Tripolitania, in BUCK D.J., MATTINGLY D.J. 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La trattazione delle moderne metodologie di analisi e l’illustrazione di alcuni casi di studio saranno affiancate da lezioni più pratiche sulle procedure di scavo, recupero e conservazione dei reperti da necropoli. Seguirà la visita delle sale del Museo degli Eremitani di Padova dedicate alle necropoli della città e del territorio. Sarà parte integrante del corso la Giornata di Studio “Archeologia Funeraria Romana: spazi e ritualità” che si svolgerà a Padova il 10 marzo 2016. Programma delle lezioni Lunedì 7 marzo 2016 Laboratorio di Archeologia, Ponte di Brenta 9.00 – M.S.Busana Introduzione 9.45 9.45 – C. Rossi Tafonomia ed etnografia per la ricostruzione del rituale 10.30 10.30 – Il caso delle strutture di cremazione: dal protocollo di scavo 11.15 all’interpretazione 11.15 – Archeobiologia e archeologia biomolecolare (analisi dei 12.00 contenuti) per la ricostruzione del rituale pranzo 14.00 – P. Michelini Lo scavo di necropoli in situazione di emergenza. 14.45 14.45 – 15.30 15.30 – S.Emanuele L’intervento del restauratore nello scavo di necropoli: quando, 16.15 come e perché 16.15 – 17.00 Martedì 8 marzo 2016 Laboratorio di Archeologia, Ponte di Brenta 9.00 – C. Rossi Le tombe come fonte per la ricostruzione del panorama 9.45 ideologico 9.45 – M.S. L’attività tessile come ideale femminile: i progetti dell’Università 10.30 Busana di Padova 10.30 – C. Rossi Il progetto Lanifica 11.15 11.15 – La ricostruzione della compagine sociale. Approcci e metodi 12.00 pranzo 14.00 – M.S. Visita Museo Archeologico degli Eremitani 14.45 Busana, C. Rossi, 14.45 – F. 15.30 15.30 – 16.15 16.15 – 17.00 Veronese Giovedì 10 marzo 2016 Università di Padova 9.30 – Giornata di Studio “Archeologia funeraria Romana: spazi e ritualità” 18.00 H. Duday, D. Vaquerizo, C. Bassi, M. Bolla, P. Basso, C. Rossi, B. Gobbo Bibliografia (da cui verrà selezionata la bibliografia per l’esame) VAN ANDRINGA W., DUDAY H., LEPETZ S. 2013, Mourir à Pompéi. Fouille d'un quartier funéraire de la nécropole romaine de Porta Nocera (2003-2007), Rome. BEL V. 1996, Étude spatiale de sept incinérations primaires gallo-romaines de la région lyonnaise, «Bulletins et Mémoires de la Société d’Anthropologie de Paris» 8, 3-4, 1996, pp. 207-222. BLAIZOT F. 2009 (ed.) Pratiques et espaces funéraires de la Gaule durant l’Antiquité, «Gallia» 66.1. BLAIZOT F., C. BONNET C. 2007, Traitement, modalités de dépôt et rôle des céramiques dans les structures funéraires gallo-romaines, in L. Baray, P. Brun e A. Testart (eds.), Pratiques funéraires et sociétés. Nouvelles approches en archéologie et en anthropologie sociale, Dijon 2007, pp. 207-228. BLAIZOT F., TRANOY L. 2004, La notion de sépulture au Haut-Empire. Identification et interprétation des structures funéraires liéès aux crémations, in L. Baray (ed.), Archéologie des pratiques funéraires: approche critique, Glux-en-Glenne 2004, pp. 171-187. DUDAY H. 2006, Lezioni di Archeotanatologia. Archeologia funeraria e Antropologia di campo, Roma. ECKARDT H. 2010 (ed.), Roman diasporas. Archaeological approaches to mobility and diversity in the Roman empire, Portsmouth, Suppl. JRA 78. GRÉVIN G. 2009, Les crémations sur bûchers: de nos jours et dans l’Antiquité, in C. Goudineau (ed.), Rites funéraires à Lugdunum, Paris, pp. 229-235. GRÉVIN G. 2007, Apport archéologique et médico-légal de l'étude de la crémation sur bûcher en Inde et au Népal, «Études sur la mort», 132, pp. 23-28. LEACH S., ECKARDT H., CHENERY C., MÜLDNER G., LEWIS M. 2010, A lady of York: migration, ethnicity and identity in Roman Britain, in Antiquity 84, pp. 131-145. SCHEID J. 2008, Pour une archéologie du rite. Nouvelles perspectives de l'archéologie funéraire, Rome. 4) Archeozoologia (dott. Umberto Tecchiati) Il corso rappresenta un’introduzione alla conoscenza dei resti animali provenienti dagli scavi archeologici. Esso si propone di fornire agli allievi della Scuola di specializzazione i fondamenti di una cultura archeozoologica di base nonché le conoscenze necessarie per valutare criticamente il contributo degli animali all’evoluzione storica, culturale ed economica delle antiche comunità umane. I contenuti del corso sono principalmente orientati a favorire l’acquisizione degli strumenti concettuali e pratici per il corretto recupero dei reperti di origine animale in scavo (rilievo, tafonomia, topografia, analisi di contesto, interventi di primo restauro, tecniche di rimozione e trasporto etc.), il loro trattamento in laboratorio (lavaggio, assemblaggio, restauro, archiviazione) e la loro valutazione scientifica in sede di ricerca a fini di pubblicazione e valorizzazione. Particolare attenzione verrà riservata agli aspetti metodologici e procedurali della ricerca archeozoologica, con particolare riferimento alle ricerche attualmente in atto in Italia settentrionale, in area alpina e perialpina. Coerentemente con la natura stessa della Scuola sarà cura del docente conferire ai temi affrontati un taglio squisitamente trasversale in senso cronologico: saranno con ciò esemplificate e prese in considerazione, sia sul piano pratico che metodologico, tutte le epoche dalla preistoria all’età medioevale e moderna. Le lezioni saranno caratterizzate da una marcata componente pratica, con l’analisi di complessi faunistici in aula finalizzata all’apprendimento dei metodi di determinazione (tassonomica, di sesso e di età), misurazione osteometrica e archiviazione informatica dei resti animali. Bibliografia Le indicazioni bibliografiche necessarie alla preparazione della prova finale verranno indicate nel corso delle lezioni. Non si prescinderà comunque dallo studio di: Clutton Brock J., 2001, Storia naturale della domesticazione dei mammiferi, Bollati Boringhieri, Torino. De Grossi Mazzorin J., 2008, Archeozoologia, Lo studio dei resti animali in archeologia, Laterza, Roma – Bari. Obiettivi formativi 5) Legislazione dei Beni Culturali (dott. avv. Giulio Volpe) 1. Evoluzione storica del diritto dei Beni Culturali • Considerazione dell’arte nella Roma antica • Arte ed artisti nelle fonti del diritto giustinianeo • Il papato avignonese (1309-1377) - Petrarca • Tutela dell’arte negli Stati italiani preunitari: • Provvedimenti papali e dei cardinali camerlenghi • Età napoleonica: chirografo di Pio VII ed Editto Pacca • Provvedimenti per la tutela dal 1871 al 1939: • Fedecommessi (L. 286/1871) • Legge Rosadi (1909) - Legge Bottai (1939) 2. Nozione di bene culturale. Evoluzione giuridica. 3. Il nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (d. lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) e successive modificazioni • Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali 4. Organizzazione amministrativa • Ministero per i Beni e le Attività Culturali • Riparto di funzioni fra Stato, Regioni ed Enti Locali alla luce del c.d.”terzo decentramento” e della riforma costituzionale • Il rapporto tra pubblico e privato nella Gestione e nella Valorizzazione del Patrimonio Culturale • La “Riforma Franceschini” 5. Circolazione e Commercio dei Beni Culturali • Disciplina italiana • Strumenti internazionali e provvedimenti comunitari 6. Ritrovamenti e scoperte • Disciplina degli scavi • Rinvenimento fortuito • Espropriazione 7. Opera d’arte figurativa e diritti d’autore • Diritto morale d’autore • Diritto patrimoniale d’autore • Diritto di riproduzione • Diritto di seguito (droit de suite) 8. I servizi aggiuntivi nei Musei 9. Contraffazione di opere figurative e altri reati – Casi giudiziari 10. Concorsi per accesso al MiBACT e altre prospettive professionali Bibliografia Volpe G. 2013, Manuale di Diritto dei Beni Culturali – Storia e attualità, Cedam, Padova, (III edizione) Altri testi saranno consigliati agli studenti nel corso delle lezioni 6) Metodologia della ricerca archeologica (prof. Armando De Guio; collaboratori: dott. Cinzia Bettineschi, Andrea Betto, Laura Burigana e Luigi Magnini) Remote Sensing in Archeologia: le ultime frontiere della ricerca • Il corso include sessioni teoriche e pratiche, con esercitazioni e case-studies L’articolazione dei contenuti può essere così sintetizzata: • Introduzione al Remote Sensing: piattaforme (satellitari, aeree, UAV/droni, balloons, lifts); sensori (passivi e attivi); risoluzione (spaziale, spettrale, temporale, radiometrica). Introduzione all’Image Processing e Photo-Interpretation: Digital Image Processing; elementi della percezione visiva e teoria dei colori; strumenti matematici di processamento digitale; filtratura spaziale; filtratura nel dominio della frequenza; noise detection & removal; image restoration; gray-scale vs color image processing; morphological image processing; image segmentation and classification; object/pattern/scenery recognition; • Introduzione alle frontiere della ricerca teleosservativa: LidarScape, RadarScape,eCScape (eCognition), AIscape (Artificial Intelligence, Automatic Recognition; Virtual/Enhanced/Mixed Realities); • RadarScape e SARScape: lettura, processamento e output di segnali Radar teleosservati (satellite, aereo, UAV/drone); immagini SAR (Synthetic Aperture Data): controllo del “rumore” (specle, salt &pepper…), preservazione delle proprietà di riflettenza e tessiturali, enucleazione dell’informazione archeologica. Bibliografia Si tratta di una bibliografia di base di riferimento introduttiva e case-studies: materiale selezionabile e/o integrabile durante il corso. ARONOFF S.A. 2005, Remote sensing for GIS managers, New York, ESRI Press. CHAVARRIA A., REYNOLDS A. (a cura di), Detecting and understanding historic landscapes, Mantova, SAP (articoli di D.C. COWLEY, S. CRUTCHLEY, R. LASAPONARA & N. MASINI, A. DE GUIO: pp. 37-152. GONZALEZ R.C., WOODS R.E. 2008, Elaborazione delle imamgini digitali, Padova, Pearson Paravia Bruno Mondadori. MUSSON C., PALMER R., CAMPANA S. 2005, In volo nel passato. Aerofotografia e cartografia archeologica, Firenze, All’Insegna del Giglio. 7) Museografia (dott. Franco Marzatico) Il corso intende proporre un quadro conoscitivo d'insieme sugli aspetti salienti, sia di ordine teorico, sia pratico, connessi alle attività museali, con particolare riferimento all'ambito archeologico. In questa prospettiva, ricorrendo a letteratura specialistica e ad esperienze concrete, prese in considerazione come casi di studio, si vogliono fornire da un lato strumenti di analisi interpretativa e, dall'altro lato, esempi del management e di"buone pratiche", eventualmente applicabili sul campo, in contesti di natura professionale. Saranno pertanto messi in evidenza, nel quadro della dinamica storica, la crisi dei musei e dei linguaggi di impostazione tradizionale e quindi i profondi cambiamenti che, sotto l'impulso dei fenomeni del consumo culturale e dei nuovi mezzi e codici di comunicazione, hanno investito i musei nel mondo globalizzato. Con l'irruzione delle nuove tecnologie si sono in effetti modificati moduli descrittivi e narrativi consolidati e si è sviluppata la ricerca di formule innovative di story telling, nel segno di una più immediata accessibilità, del coinvolgimento del pubblico e della trasmissione di emozioni. Nel corso del tempo i concetti di museo e di parco archeologico si sono modificati e allargati in modo sorprendente, fino a contemplare temi "eccentrici", espressioni virtuali o addirittura fittizie. Così come ci si riferisce non più al pubblico di musei e di siti archeologici ma ai pubblici, per contemplare tutto l'articolato insieme dei diversi target dell'utenza, anche per indicare il composito universo dei musei e dei parchi archeologici sembra quindi adeguato il riferimento alla pluralità di situazioni. Per quanto sia radicata l'idea che i musei, per la loro stessa natura di luoghi della conservazione, siano istituzioni tendenzialmente statiche (tanto è vero che autorità ai vertici dello stato e della chiesa hanno recentemente utilizzato la metafora del museo per additare situazioni di chiusura e di marginalità) si tratta in realtà di una "materia" viva, estremamente sensibile. I contesti culturali, sociali, economici e politici ne possono infatti influenzare rapidamente le dinamiche e in questo senso la riforma introdotta di recente dal Ministero offrirà interessanti spunti riflessione. In relazione ai fenomeni del turismo culturale, della crescita di sensibilità e di consapevolezze, i musei sono stati caricati di nuove attese sotto il profilo del ruolo sociale. Fra i compiti da assolvere, oltre a quelli originari di natura eminentemente culturale, con valutazioni non univoche sui rapporti gerarchici delle parole d'ordine introdotte, figurano il diletto, previsto dalla definizione di museo di ICOM, l'edutainment, l'aggregazione e l'inclusione. Nella consapevolezza che i beni culturali rappresentano un patrimonio che, nella stessa accezione del vocabolo, oltre ad assumere un valore spirituale immateriale, riveste un’importanza considerevole anche dal punto di vista dello sviluppo economico, ai musei è chiesto anche di generare ricadute a beneficio del territorio. Il ciclo di incontri affronterà queste problematiche; le lezioni saranno frontali con l'ausilio di strumenti multimediali e documentazione cartacea. L'esame prevede un colloquio e un'esercitazione, con potenzialità applicative, da concordare. 8) Preistoria (prof. Michele Cupitò; collaboratori: dott. Luca Bezzi e Laura Pau) Il corso intende proporre gli studenti l’intero percorso di analisi, rielaborazione dei dati e interpretazione in termini sociali di un contesto funerario secondo gli approcci metodologici e i più avanzati protocolli operativi dell’archeologia pre-protostorica. In linea con quella che da ormai diversi anni è l’impostazione didattica della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Padova – che vuole essere non solo “informativa”, ma anche “formativa” –, il corso prevederà sia una parte di inquadramento storico e di presentazione dei metodi, sia, come si è detto, una parte pratica, nella quale gli studenti opereranno in prima persona sui dati, acquisendo quindi tutte le competenze – anche di tipo tecnico – necessarie per lo studio globale di un contesto funerario pre-protostorico. Oggetto dell’analisi sarà, nello specifico, la necropoli dell’età del bronzo finale di Desmontà di Veronella, nella pianura veronese, uno dei contesti funerari più significativi per la comprensione dell’evoluzione della ritualità e dell’organizzazione sociale nel periodo compreso tra la fine del XII-inizi XI e il X secolo a.C. Tale periodo, come è noto, rappresenta uno dei momenti di maggiore cesura e trasformazione nella pre-protostoria dell’Italia settentrionale in quanto si colloca a cavallo tra il collasso del sistema delle terramare, una civiltà che dominò e gestì la pianura padana per circa 500 anni, configurandosi come il principale medium tra l’Europa e il mondo egeo e mediterraneo, e l’avvio dei processi che, pur con tempi, modalità ed esiti diversi, portarono ai nuovi assetti territoriali e sociali della prima età del ferro. Esso si configura quindi come un “esito” del prima e una premessa del “dopo”. Il corso si articolerà nelle seguenti macro-fasi: 1) inquadramento storico del Bronzo finale dell’Italia settentrionale – con particolare attenzione per gli aspetti funerari e per l’organizzazione sociale – e dei caratteri generali della necropoli di Desmontà di Veronella; 2) principi base del metodo tipologico per la classificazione dei materiale ed elaborazione, mediante lavoro di gruppo, di una tipologia; 3) elaborazione, mediante lavoro di gruppo, di una tabella delle associazioni secondo i principi del metodo statistico-combinatorio e tramite l’utilizzo di programmi informatici dedicati; obiettivo di questo step è l’articolazione in fasi della necropoli e la definizione della sua cronologia relativa e, mediante l’applicazione del metodo comparativo, della sua cronologia assoluta; 4) progettazione e realizzazione, mediante lavoro di gruppo, di un GIS funerario ad hoc; tale step è finalizzato ad approntare una piattaforma informatica di gestione dei dati – non solo quelli desunti dalle analisi di cui ai punti 2 e 3, ma anche quelli relativi ad esempio alle tipologie tombali, alle categorie di corredo, alle determinazioni antropologiche, ecc. – in vista delle rielaborazioni funzionali alla lettura in termini sociali; 5) discussione di gruppo dei risultati e elaborazione di proposte di lettura sociale del complesso analizzato. Bibliografia La bibliografia per l’esame sarà fornita all’inizio del corso; l’esame si articolerà in una parte di interrogazione sulle problematiche storiche e metodologiche generali e in una parte di presentazione da parte dello studente dei risultati della ricerca svolta durante le lezioni pratiche. 9) Topografia antica (prof. Guido Rosada; collaboratore: dott. Jacopo Turchetto) Dialoghi antichi tra paesaggio e insediamenti. Morfologie urbane e morfologie stradali. I casi in Anatolia Il corso comprende una iniziale riflessione sul tema del paesaggio attraverso gli occhi degli antichi*: una prospettiva completamente diversa da quella che siamo abituati ad avere noi da un punto di vista sia di percezione, sia di valutazione, sia di resa “cartografica”. Comunque oggi come ieri il paesaggio, da intendersi nel significato primario di “paesaggio fisico”, è sempre stato il contenitore e il teatro delle attività antropiche e il dialogo, seppur diseguale, tra questi due poli si è reso, sin dai tempi più remoti, necessario e strategico. E tale dialogo si può cogliere a livello territoriale (si pensi soprattutto agli interventi di divisione agraria) e insieme nelle scelte insediative, dove le interrelazioni strutturali si evidenziano in termini tecnico-funzionali. Ora, se questi rapporti sono propri, perché ineludibili, di ogni area frequentata dall’uomo, cronologicamente trasversali e ricorrenti, diversi sono gli esiti che si possono riscontrare nelle diverse regioni del mondo antico. In questo senso l’Anatolia sembra ben rappresentare, per la varietà dei paesaggi e la varietà dei siti insediati un ottimo campo per approfondire il tema prescelto per il corso, che proporrà gli sviluppi delle morfologie urbane in rapporto alla natura soli. Non solo: in ragione del suo essere davvero un ponte tra oriente e occidente, l’Anatolia si presta perfettamente anche ad una riflessione circa la natura della sua rete stradale, codificata durante l’impero romano e sfruttata, in termini non molto diversi, fino ad oggi. In questa dialettica di lunga durata tra paesaggio e insediamenti, partendo dalla suggestiva descrizione della Via Regia di Dario I e seguendo lo sviluppo delle arterie ‘orizzontali’, di lunga percorrenza, che mettevano in comunicazione l’Egeo con l’Eufrate e l’Europa con l’Asia, si proporrà, poi, un’analisi più dettagliata della rete stradale della Cappadocia, da epoca classica fino al periodo selgiuchide. Nel corso di questo excursus, si cercherà di presentare i due differenti approcci che stanno alla base di una ricerca di questo tipo: uno più tradizionale, legato all’analisi più segnatamente archeologicotopografica e l’altro di carattere geomatico (che troverà applicazione anche in una serie di attività ‘pratiche’ legate all’utilizzo del GIS). In questo senso, troverà conferma ancora una volta la necessità, per una ricostruzione plausibile di una rete stradale e del suo cultural landscape, di integrare tra loro fonti diverse e dati diversi, frutto di approcci multi e interdisciplinari. *E’ ben vero che l’unico modo con cui possiamo tentare di comprendere il passato è con gli occhi del presente, tuttavia non si può scrivere storia se lo storico non cerca di raggiungere comunque un qualche contatto con la mentalità di coloro di cui sta scrivendo (Edward Carr) Bibliografia Activities in Southern Cappadocia 2010, Geo-archaeological Activities in Southern Cappadocia-Turkey, L. d’Alfonso, M. E. Balza, C. Mora (éds.), Studia Mediterranea, 22, Lugano. Ancient Anatolia 2011, The Oxford Handbook of Ancient Anatolia, eds. S. R. Steadman, G. McMahon, Oxford. BELKE K. 2008, Communication: Roads and Bridges, in JEFFREYS E., HALDON J., CORMACK R. (eds.), Oxford Handbook of Byzantine Studies, Oxford, pp. 295-308. 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Il corso si strutturerà in: a. lezioni teoriche dove verranno illustrati i principali metodi e risultati utilizzati in molteplici progetti di studio sui centri storici in Italia e all'estero; b. lezioni pratiche relative alla documentazione fotogrammetrica, gestione dei dati tramite GIS e studio delle architetture (tecniche costruttive, elementi architettonici, tipologie edilizie); c. analisi del rapporto che la cittadinanza padovana ha con il patrimonio architettonico medievale e come questo rapporto può migliorare grazie a una comunicazione partecipata delle conoscenze. L'attività pratica sviluppata durante e dopo le lezioni verrà poi valutata in sede di esame. Il corso vedrà anche la partecipazione di studiosi stranieri che illustreranno progetti innovativi legati all'urbanistica dei centri urbani e alla valorizzazione sociale dei risultati: Bastien Lefebvre (Université de Toulouse), Céline Rivals (Université de Toulouse) e Margarita Diaz-Andreu (Università di Barcellona). Bibliografia A. Chavarria Arnau, Padova architetture medievali, Mantova, 2011. AAVV, Managing historic cities, World Heritage Papers, 2010. Van Oers R.. Towards new international guidelines for the conservation of historic urban landscapes (HUL)s. City & Time 3 (3): 3. [online] URL: http://www.ct.ceci-br.org Ulteriore bibliografia sarà indicata nel corso delle lezioni