Patata: le cultivar adatte per la produzione biologica

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Patata: le cultivar adatte per la produzione biologica
Patata: le cultivar adatte
per la produzione biologica
a cura del CRPV
LUCA LOVATTI
CISA “M. Neri”, Imola
CENTRO RICERCHE PRODUZIONI VEGETALI
Dopo il primo biennio
(2000-2001) di attività
sperimentale affidata
al Cisa “M. Neri” di
Imola, le indicazioni
dei tecnici sulle varietà
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da coltivare in pianura
e montagna.
Nella produzione di patate con metodo biologico, manca per il territorio
regionale una lista di riferimento varietale. La lista è utile al produttore, che
deve effettuare le opportune scelte, ed
è importante anche per la ditta sementiera, che deve programmare la propria
produzione con un occhio alla scadenza – il 31 dicembre 2003 – della deroga
comunitaria all’utilizzo di semente biologica. A questo proposito si deve con-
Q
uarantina Bianca Genovese è un’antica varietà diffusa
nelle province di Parma e Piacenza.
(Foto Arch. CISA “M. Neri”)
siderare che la programmazione di una
produzione di tuberi seme biologici richiede un minimo di 3-4 anni per completare lo schema di certificazione.
Nel caso della patata non è opportuno estendere la lista delle varietà
consigliate per la produzione convenzionale al biologico, in quanto sono
troppo diverse le esigenze dal punto di
vista dello sviluppo della parte aerea
della pianta, della sensibilità alle malattie e della fertilizzazione azotata. Dal
Tab. 1 - Caratteristiche di alcune varietà di patata valutate nell’ambito della sperimentazione varietale biologica.
VARIETÀ
Agata
Ambra
Kuroda
Imola
Cosmos
Escort
Merit
Raja
EPOCA DI
MATURAZIONE
SENSIBILITÀ
PERONOSPORA
(9=tonnellate)
precoce
medio-precoce
tardiva
medio-tardiva
tardiva
medio-tardiva
medio-precoce
tardiva
6,0
6,0
9,0
9,0
9,0
9,0
6,0
7,0
PRODUZIONE TOTALE1
(tonnellate/ettaro)
2000
2001
MERCATALE
IMOLA
41,4
41,7
33,4
39,8
–
–
–
–
30,3
38,2
38,3
35,5
38,8
44,9
35,1
42,9
COLORE
BUCCIA
LAVABILITÀ2
COLORE POLPA
COTTA A VAPORE
TIPOLOGIA
CULINARIA
EAPR3
CONSERVABILITÀ
SENZA
ANTIGERMOGLIANTI
giallo
giallo
rosso
giallo
giallo
giallo
giallo
rosso
ottima
ottima
buona
buona
discreta
discreta
discreta
buona
giallo
giallo
giallo chiaro
bianco
giallo chiaro
crema
giallo
giallo chiaro
AB
AB
BC
BC
C
C
A
B
scarsa
ottima
buona
buona
–
–
–
–
Febbraio 2002
(1) Sperimentazione effettuata nel 2000 a Mercatale (Azienda “La Risorta”) e nel 2001 a Imola (Azienda “Vandina”)
(2) Lavabilità: effettuata con scala CNIPT-ITCF
(3) Tipologia culinaria EAPR: tipo A a polpa soda; tipo B a polpa abbastanza farinosa; tipo C a polpa farinosa
Graf. 1
Distribuzione del numero di genotipi per classi di produttività.
Numero di cloni (frequenza)
25
20
15
10
5
0
18-24
24-30
30-36
36-42
42-48
48-54
54-60
60-66
Produzione (tonnellate/ettaro)
punto di vista commerciale, biologico e
non hanno invece le stesse esigenze
per quanto riguarda la qualità merceologica dei tuberi.
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La sperimentazione
In Emilia-Romagna l’Associazione
produttori biologici e biodinamici - Prober si è attivata per promuovere una attività di sperimentazione varietale, che
è stata affidata al Cisa “Mario Neri” di
Imola. L’attività, coordinata dal Centro
ricerche produzioni vegetali di Cesena,
è stata finanziata nel 2000 dalla Regione Emilia-Romagna e nel 2001 dalla Camera di commercio di Bologna.
Nella tabella 1 viene esposta una
sintesi dei risultati ottenuti nel biennio
considerato, da cui emerge la validità
della cultivar medio-precoce Ambra,
esteticamente valida, di buona pezzatura, adatta alla lunga conservazione.
Per le produzioni precoci, da commer-
A
mbra
è una cultivar
medio-precoce,
esteticamente
valida,
di buona
pezzatura.
Febbraio 2002
(Foto Arch. CISA
“M. Neri”)
cializzare in breve tempo, si può indicare la cultivar Agata. Per destinazioni
culinarie diverse si possono invece indicare le varietà Kuroda (fritto e gnocchi) e Imola (purè e dolci). Devono essere riviste, in quanto valutate solo un
anno, le cultivar Cosmos, Escort, Merit e Raja.
Negli ambienti montani, in assenza di acqua, si può consigliare anche la
coltivazione della rustica Kennebec.
Nelle zone montane delle province di
Parma (comuni di Albareto, Bedonia,
Tornolo) e Piacenza (comuni di Cerignale, Ferriere, Ottone, Zerba) comincia a diffondersi un’antica varietà locale di patata denominata Quarantina
Bianca Genovese, tutelata da un’apposito consorzio (Angelini M., La Quarantina Bianca Genovese, 2001).
Varietà produttive
e resistenti
Le diverse condizioni di coltivazione del biologico rispetto alla produzione convenzionale e, soprattutto, la specifica adattabilità ambientale, sono
problematiche che hanno fatto emergere la necessità di impostare attività di
miglioramento genetico orientate allo
sviluppo di cultivar specifiche (si parla
infatti di organic breeding).
Nella specie patata è possibile
quindi utilizzare criteri di selezione mirati per l’ottenimento di varietà più produttive e più resistenti ad alcune avversità (ad esempio la peronospora). Questo è uno degli obiettivi che si è posto il
progetto di ricerca, coordinato dal Crpv
“Miglioramento genetico della patata”,
finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (2001-2003).
Solo un risultato su tutti viene presentato in figura 1, dove si dimostra come al primo anno di valutazione dei cloni coltivati in biologico, selezionati in
passato per la produzione convenzionale, si registra una notevole variabilità
del risultato produttivo: si va infatti da
un minimo di 18 tonellate ad ettaro ad
un massimo di 66 tonnellate. È possibile quindi anche in agricoltura biologica
individuare materiali che danno una
produzione paragonabile a quanto si
ottiene nella coltivazione convenzionale (45-50 tonnellate all’ettaro).