IASMA NOTIZIE VITICOLTURA n. 3

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IASMA NOTIZIE VITICOLTURA n. 3
IASMA Notizie
1
Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
VITICOLTURA
30 maggio 2013
n.
3
IASMA Notizie n. 15 - Anno XII - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
CORRETTA ESECUZIONE
DEI TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI
E OPERAZIONI A VERDE
IN VITICOLTURA
CORRETTA ESECUZIONE DEI TRATTAMENTI
Una corretta esecuzione dei trattamenti consente di
migliorare il deposito di prodotto fitosanitario sulla
vegetazione e di ridurre la deriva. Va ricordato che le
perdite per gocciolamento e deriva variano dal 30% al
60% a seconda della tecnica applicativa, dello stadio
fenologico e dall’eventuale presenza dei dispositivi atti
a ridurre la deriva, che rappresenta un grave problema
di difficile risoluzione. Tale problema va affrontato in
tempi brevi, in particolare quando si è in vicinanza di
centri abitati, strade, ciclabili, nonché per le produzioni biologiche e per le altre colture.
La prima precauzione da adottare, valida in tutte la
situazioni, è di irrorare con condizioni climatiche idonee, ossia in assenza di vento e temperature indicativamente inferiori a 25°C.
TARATURA E REGOLAZIONE
È importante che gli atomizzatori vengano sottoposti
al controllo funzionale da parte dei centri abilitati (che diverrà obbligatorio dal 2016). È necessario
inoltre regolare le macchine in funzione della pianta
da trattare, soprattutto prestando particolare attenzione ai seguenti parametri:
–– velocità di avanzamento
–– dosaggio di prodotto fitosanitario e volume di miscela da distribuire per ettaro
–– volume di aria da adottare
–– tipo e numero di ugelli
–– dispositivi antideriva.
Velocità di avanzamento
Una velocità adeguata permette di ottenere un volume d’aria che consente di veicolare il prodotto su
foglie e grappoli. È preferibile che le spalliere, soprattutto dopo la fioritura, vengano irrorate passando in
tutte le file alla velocità di 5,5 - 6,5 km/h; se si decide
di trattare a file alterne, adottare una velocità di 4 4,5 km/h.
Per le pergole semplici la velocità è di 5 - 5,5 km/h; nel
caso delle pergole doppie essa dipende dalla loro larghezza e va da 3,8 km/h con distanze attorno ai 5 m, a
4,5 km/h in interfilari di 4,2 m.
Sulle pergole doppie distanti più di 5 metri è opportuno, soprattutto nei momenti di forte pressione dei
patogeni, intervenire ala per ala con velocità di 5 - 5,5
km/h.
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La velocità di avanzamento va mantenuta costante
durante tutta la stagione. Solitamente servono almeno 30-35 minuti per trattare un ettaro.
Dosaggio di prodotto fitosanitario
Il dosaggio dipende dal volume fogliare; può essere
calcolato sulla base della quantità di acqua che si usa
per la concentrazione normale. Per le spalliere e pergole non vigorose si calcolano 10 hl/ettaro; per le
pergole vigorose 12 hl/ettaro. Questi valori si riferiscono allo stadio di massimo volume vegetativo (fine
fioritura). Nel caso si eseguano interventi mirati su una
parte della pianta (zona dei grappoli, solo zona della
vegetazione, ecc.) calcolare la quantità di prodotto da
distribuire in funzione del numero di ugelli che devono essere aperti per coprire la zona desiderata. Per alcuni prodotti è prevista una dose massima di etichetta
per ettaro che va in tutti i casi rispettata.
Volume di acqua ideale
La quantità di acqua con cui distribuire il prodotto fitosanitario è meno importante della quantità
di prodotto stesso. Per ridurre la deriva è opportuno
usare volumi compresi tra i 500-600 litri/ettaro (con
volumi maggiori si ha più gocciolamento) e i 200 litri
(con volumi inferiori si hanno gocce troppo piccole,
più soggette alla deriva da trasporto). Ove possibile
preferire volumi di acqua/ettaro tali da consentire il
trattamento di tutta l’azienda con una sola botte.
Numero di ugelli aperti: vanno aperti solo quelli che
interessano la vegetazione; in questo modo si adatta la quantità di miscela alla vegetazione presente e
si riduce significativamente, soprattutto nelle prime
fasi vegetative, la deriva. Gli ugelli antideriva possono
essere in numero inferiore di quelli a turbolenza se è
presente una loro raggiera.
Volume di aria
Al fine di ridurre la deriva e migliorare il deposito dei
prodotti fitosanitari è importante utilizzare volumi
di aria conformi alla vegetazione presente nel momento del trattamento; ciò si ottiene adottando marce
diverse che a parità di velocità richiedono un diverso
numero di giri motore con conseguente volume di aria
prodotto. È importante verificare in campo il volume di
aria necessario (inizio trattamenti e piena vegetazione).
Questo controllo richiede l’ausilio di una persona a terra
in quanto la visuale dal trattore è spesso insufficiente.
Tipologia di ugelli
Le tipologie di ugelli sono due; i più utilizzati sono
quelli a turbolenza in ceramica (Albutz ATR), che hanno un’ottima polverizzazione, formano gocce piccole
che garantiscono una buona penetrazione e copertura della vegetazione, però favoriscono la deriva per
trasporto.
Gli ugelli antideriva (Albutz AVI - CVI Teejet AI Lecher
ID), detti anche ad inclusione d’aria, producono gocce di dimensioni maggiori degli ugelli a turbolenza;
questo limita notevolmente la distanza di trasporto
dell’aria riducendo la deriva del 20-25%. Dalle esperienze fatte, non si sono riscontrate differenze sostanziali di efficacia tra l’uso dei due tipi di ugello. Entrambi
possono essere montati su tutti gli atomizzatori, sono
Tabella 1. Parametri indicativi per la regolazione degli atomizzatori
Coltura
VITE
MELO
Forma di allevamento
Distanze tra le file (m)
Pergola semplice
Pergola doppia
Pergola doppia ala X ala
Guyot
Guyot trattamento a file
alterne
Spindel
2,6-3,0
4,2-5,0
Oltre i 5 m
2-2,3
Velocità
(km/h)
4,5-5,5
34,5-3,8
5,0-5,5
5,5-6,5
2-2,3
4,0-4,5
1000
3-3,5
5,8-5,3
1500
Litri/ettaro
1000
1000-1200
1000-1200
1000
Tabella 2. Numero di giri indicativo della presa di forza consigliato nelle diverse fasi per ventilatori con diametro
superiore a 600 mm e rapporto basso di moltiplica della ventola
Giri motore
Fase fenologica
Numero giri presa di forza
PDF 540
PDF 750 (540 E)
Fino alla fioritura
280-320
1000-1300
NON CONSIGLIATA
Dopo la fioritura
370-400
1400-1600
1000-1200
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più soggetti ad intasamenti sia del foro interno che di
quelli ad aspirazione dell’aria, richiedono perciò un’adeguata filtrazione e pulizia. Sono da preferire gli ugelli con i fori di aspirazione dell’aria posizionati in prossimità del foro di uscita.
Una volta stabiliti i parametri di velocità, numero di
ugelli e litri/ettaro da distribuire, si determina il tipo di
ugello e la pressione con la seguente formula:
L/min. ugello =
L/ha x largh. interfila (m.) x vel. (km/h)
600 x numero ugelli aperti
Nelle tabelle 3 e 4 vengono riportate le portate espresse in litri al minuto degli ugelli a turbolenza e di quelli antideriva. Come si può notare, a parità di colore le
portate non corrispondono.
In tutti i casi è opportuno aprire solo gli ugelli necessari e trattare con volumi di aria ridotti, calibrati alla
vegetazione presente al momento del trattamento.
Foto 1. Confronto tra ugelli a turbolenza (raggiera di sinistra) e
ugelli antideriva (raggiera di destra)
Tabella 3. Portata in l/min per ugelli a turbolenza Albuz ATR
Tipi di ugelli (l/min)
Pressione bar
Lilla
Marrone
Giallo
Arancio
Rosso
5
0,34
0,48
0,74
0,98
1,39
6
0,4
0,52
0,81
1,06
1,51
7
0,43
0,56
0,87
1,14
1,62
8
0,45
0,59
0,92
1,21
1,72
9
0,48
0,62
0,97
1,28
1,82
10
0,5
0,66
1,02
1,34
1,91
11
0,53
0,69
1,07
1,4
1,99
12
0,55
0,71
1,11
1,46
2,07
13
0,57
0,74
1,15
1,51
2,15
14
0,59
0,77
1,19
1,57
2,22
15
0,61
0,78
1,23
1,62
2,3
Verde
1,77
1,93
2,07
2,2
2,32
2,44
2,55
2,65
2,75
2,85
2,94
Blu
2,45
2,66
2,86
3,04
3,21
3,37
3,52
3,66
3,8
3,93
4,06
Rosso
2,02
2,21
2,37
2,53
2,68
2,83
2,97
3,10
3,23
3,35
3,47
Marrone
2,50
2,74
2,96
3,17
3,36
3,54
3,71
3,88
4,04
4,19
4,34
Tabella 4. Portata in l/min per ugelli antideriva
Pressione bar
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Arancio
0,51
0,55
0,60
0,64
0,68
0,72
0,75
0,78
0,82
0,85
0,88
Verde
0,76
0,83
0,90
0,96
1,02
1,07
1,13
1,18
1,22
1,27
1,31
Tipi di ugelli (l/min)
Giallo
Lilla
Blu
1,01
1,28
1,52
1,11
1,40
1,64
1,19
1,52
1,79
1,27
1,62
1,91
1,35
1,71
2,03
1,42
1,81
2,14
1,49
1,90
2,24
1,56
1,98
2,34
1,62
2,06
2,44
1,68
2,14
2,53
1,74
2,21
2,62
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Dispositivi per il contenimenti della
deriva
Oltre agli ugelli antideriva particolare importanza riveste la torretta per la distribuzione tangenziale che,
nel caso delle spalliere, risulta di grande aiuto oltre che
per ridurre la deriva anche per migliorare la distribuzione e la copertura delle parti alte. I dispositivi per la
chiusura laterale dell’aria sono necessari soprattutto
nel trattamento dei filari di confine. Gli atomizzatori
con i panelli di recupero rappresentano per le spalliere
la soluzione ideale sotto molti punti di vista, in particolare per la drastica riduzione della deriva da trasporto
e da gocciolamento, riduzione dei quantitativi di prodotto usati per ettaro, possibilità di trattare con un po’
di vento, velocità di trattamento. La dimensione della
macchina che richiede spazi notevoli di manovra e il
costo di acquisto sono dei limiti importanti.
Modalità di trattamento
La regolazione in campo è fondamentale per ottimizzare la distribuzione su quel preciso vigneto; il
controllo della regolazione della macchina deve essere costante. La prima precauzione da adottare, valida in tutte la situazioni è di irrorare con condizioni
climatiche idonee: assenza di vento e temperature
indicativamente inferiori a 25°C. Trattare di filari di
confine con poca aria, solo verso l’interno utilizzando i dispositivi antideriva, all’occorrenza montandoli. Sospendere la distribuzione sulle testate. È opportuno inoltre informarsi delle norme contenute
nei regolamenti comunali in relazione soprattutto a
distanze e ore di rispetto. Risultano fondamentali le
regole di buon vicinato evitando contrapposizioni
e conflitti, come avvertire le persone che abitano in
prossimità del vigneto da trattare.
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OPERAZIONI A VERDE
Sono interventi mirati a regolare e ottimizzare la chioma della vite ed incidono profondamente sull’esito
qualitativo delle produzioni perché, oltre a perfezionare il rapporto tra la vegetazione e il carico produttivo, incidono sulla condizione di microclima in cui si
sviluppano e maturano i grappoli.
Le modalità di esecuzione delle operazioni a verde
possono essere differenti nel caso di vigneti in allevamento rispetto ai vigneti adulti perché diversi sono
gli obiettivi che si vogliono raggiungere con questi interventi. Le operazioni a verde quest’anno sono state
ritardate dalle cattive condizioni del tempo, che di fatto hanno impedito la normale esecuzione tempestiva
degli stessi interventi a verde.
VIGNETI ADULTI
Spollonatura. Consiste nell’eliminazione dei germogli nati sul legno vecchio (compresa la parte più vicina
alla zona produttiva) e che non sono utili nell’impostazione della futura potatura invernale.
L’epoca corretta per la sua esecuzione coincide con
la fase erbacea dei germogli iniziando poco dopo il
germogliamento quando i polloni possono essere eliminati con facilità e senza produrre ferite evidenti sul
ceppo della vite. Un intervento precoce permette un
miglior sviluppo dei germogli rimasti ed è particolarmente vantaggioso nei vigneti con scarso vigore. Per
eliminare i polloni basali si possono impiegare macchine spollonatrici che rimuovono i germogli nati dalla
base del ceppo ottenendo anche un discreto controllo
delle malerbe nate sul filare.
Diradamento germogli e scacchiatura. Sono interventi volti a selezionare i germogli produttivi migliori
eliminando quelli deboli, doppi ed in eccesso, cercando di impostare una carica produttiva corretta posizionata su germogli ben sviluppati in grado di condurre a
maturazione completa i grappoli (foto 2 e 3).
Con questa operazione si definisce la distribuzione e
la quantità di grappoli che costituiranno la produzione ponendo le basi per il raggiungimento di un livello
qualitativo ottimale. Tali operazioni possono essere
svolte esclusivamente a mano e necessitano di una
certa perizia nella loro esecuzione. L’epoca ottimale
coincide con la fase erbacea dei germogli, entro le 6-7
foglie, sia per la velocità dell’esecuzione, sia per la minore possibilità di apportare ferite importanti al legno
della vite. Il momento di intervento può variare legger-
mente a seconda della varietà e del vigore del vigneto, anticipandolo nel caso di piante deboli e di varietà
precoci, per favorire il più possibile i germogli rimasti,
oppure ritardandolo per frenare piante rigogliose.
Nel caso di interventi tardivi, il tempo di lavoro aumenta poichè è difficile districare i germogli che si vogliono asportare.
In tabella 4 sono riportati alcuni parametri di riferimento ad una situazione produttiva media (Chardonnay
150 q/ha, 180 g/grappolo, 1,7 grappoli/germoglio). In
caso siano richieste produzioni più elevate, oppure in
caso di varietà meno fertili o con grappoli piccoli, è necessario lasciare mediamente un germoglio in più per
tralcio; con varietà più produttive e con quelle a bacca
rossa sarà invece necessaria la correzione della produzione con il diradamento dei grappoli.
Sfogliatura. Consiste nell’eliminazione delle foglie
della zona dei grappoli, che possono limitare l’efficien-
Foto 2. Vite prima della scacchiatura e del diradamento dei germogli
Foto 3. Vite dopo la scacchiatura e il diradamento dei germogli
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Tabella 4. Numero germogli da mantenere a seconda del sesto di impianto
Sesto impianto
5 x 0,8
4,8 x 0,6
4,5 x 0,6
Piante / ettaro
2250
3100
3300
Num. tralci / vite
4
2- 3
2- 3
Num. germogli / vite
22
16
15
Num. germogli / tralcio
5-6
5-8
5-7
za degli interventi fitosanitari e creare condizioni microclimatiche non ottimali. La sfogliatura va eseguita
precocemente nelle fasi di fioritura - allegagione e,
successivamente, richiede delle rifiniture durante l’estate fino nell’immediata prevendemmia. In quest’ultima fase si eliminano le foglie posizionate in zone
d’ombra e quelle più vecchie e quindi meno efficienti
nello svolgere la fotosintesi.
Per facilitare il lavoro di sfogliatura, è possibile ricorrere
a diverse tipologie di macchine che sfruttano differenti principi per arrivare ad eliminare le foglie; nel primo
caso aspirazione e taglio, nel secondo getti d’aria in
pressione. Per gli impianti a spalliera è disponibile una
maggiore varietà di modelli, mentre per le pergole la
scelta si limita solo a poche macchine. Per le macchine
più diffuse nelle pergole è importante valutare bene
epoca di intervento e taratura della macchina come
descritto in tabella 5.
Generalmente le macchine svolgono un lavoro abbastanza preciso, ma incompleto. In tutti i casi, per giungere ad un livello ottimale di sfogliatura è necessaria
una rifinitura a mano che può coincidere con il passaggio per le operazioni conclusive di diradamento ger-
3 x 0,83
3600
2
14
7
2 x 0,8
5600
1
9
9
mogli, della loro sistemazione sul tetto della pergola o
di palizzatura negli impianti a spalliera.
L’aiuto decisivo che danno le macchine sfogliatrici è
la tempestività dell’intervento ed il contenimento del
tempo totale necessario alla sfogliatura, limitando anche l’esposizione dell’operatore agricolo ai residui dei
trattamenti fitosanitari presenti sulla vegetazione. Intense sfogliature precoci (almeno 4-5 foglie eliminate
per germoglio), nella fase di piena fioritura, possono
portare ad una colatura degli acini che, per le varietà a
grappolo compatto come il pinot grigio, può rivelarsi
un vantaggio nella difesa dalla botrite.
Le macchine sfogliatrici pneumatiche, se impiegate
nella fase di fine fioritura - inizio allegagione, concorrono alla pulizia degli acini dai residui di fioritura. Le
caliptre e gli altri residui fiorali non sempre riescono
ad allontanarsi naturalmente dai grappoli e nel caso di
varietà compatte queste parti di fiore possono costituire una fonte di inoculo per attacchi di botrite.
Nella spalliere, privilegiare una sfogliatura più intensa
sul lato con meno ore di esposizione al sole; intervenire
nell’immediata post fioritura poiché interventi più tardivi determinano maggior sensibilità alle scottature.
Tabella 5. Modalità di regolazione delle principali macchine sfogliatrici
Sistema di
Tipo di macchina
Regolazione
allevamento
Aspirazione e
Velocità avanzamento 2,5 km/h
Pergola
taglio tipo Binger
Ventola 500 giri/minuto
Aspirazione e
Velocità avanzamento 3,5 km/h
Spalliera
taglio tipo Binger
Ventola 500 giri/minuto
Getti di aria in
pressione tipo
Olmi
Pergola
Impulsi 0-10 (2-6)
Velocità avanzamento 0,9-1,3 km/h
Pressione 0,8-0,9 bar
Getti di aria in
pressione tipo
Olmi
Spalliera
Impulsi 0-10 (3-6)
Velocità avanzamento 1,5-3 km/h
Pressione 0,8-0,9 bar
Epoca di intervento
Da allegagione in poi;
diametro acini 4-5 mm
Da allegagione in poi;
diametro acini 4-5 mm
Varietà bianche:
fine fioritura - allegagione;
diametro acini 2-3 mm.
Varietà rosse: allegagione;
diametro acini 5-6 mm
Varietà bianche:
fine fioritura - allegagione;
diametro acini 2-3 mm.
Varietà rosse: allegagione;
diametro acini 5-6 mm
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Cimatura. La cimatura consiste nel taglio e raccorciamento dei germogli verdi per la parte che supera sporgendo il limite del tetto della pergola o che oltrepassa il
limite d’altezza delle pareti fogliari negli impianti a filare.
La necessità di cimare dipende dalla vigoria del vigneto
e dallo spazio disponibile per lo sviluppo della vegetazione, dato dalle dimensioni dell’impianto. File troppo
strette o palificazioni troppo basse costringono ad un
numero maggiore di interventi. Con la cimatura si riduce
la chioma della vite e si stimola l’emissione e lo sviluppo delle femminelle cioè di nuova vegetazione. In caso
di cimature tardive entrambi questi aspetti (riduzione
della superficie fogliare e ripartenza della vegetazione)
possono influenzare negativamente la maturazione dei
grappoli. Per questo è opportuno concludere le cimature
entro 60 giorni circa dal momento della presunta data di
vendemmia. In questo modo si favorisce una crescita sufficiente delle femminelle che entrano nella fase di produzione attiva di elaborati mediante la fotosintesi proprio
nel periodo della maturazione dei grappoli.
VIGNETI GIOVANI
Vigneti al I anno di impianto
I germogli nascono dalla gemma della marza o dalle gemme di corona presenti nel punto di innesto. È
possibile scegliere uno o massimo due germogli che
saranno allevati per la costituzione del fusto della vite
adulta. La scelta del germoglio va fatta tenendo come
criterio principale l’inserzione più verticale in asse con
il portainnesto evitando curve. Durante la loro crescita
i germogli devono essere legati al tutore per permettere un loro corretto sviluppo.
Vigneti al II anno
Se con la potatura invernale si è rientrati a 2 gemme
vale quanto detto per i vigneti giovani al I anno di im-
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pianto. Se si è lasciato un numero di gemme maggiore
e con la potatura invernale si è arrivati al filo di banchina o al calcagno, va prevista una spollonatura della
parte basale del fusto lasciando, ad un’altezza di 60100cm, 4-5 germogli produttivi.
Nel caso di viti molto vigorose, dove con la potatura
invernale si è arrivati al primo filo di pergola o si è lasciato il capo a frutto lungo il filo di banchina, si deve
spollonare la parte basale del fusto lasciando al massimo 7-8 germogli.
In tutti i casi i germogli che si lasciano devono avere
un buon sviluppo. Eventuali germogli deboli vanno
tolti. Negli impianti a spalliera con la scacchiatura è
importante preservare almeno un paio di germogli
per impostare la futura testa di salice. Una leggera sfogliatura si rende necessaria solo per mettere i
grappoli in condizione di essere facilmente raggiunti
dai prodotti fitosanitari. La cimatura è prevista solo
quando la lunghezza dei germogli supera i limiti di
spazio disponibile sul tetto della pergola o della parete dei filari.
Vigneti al III anno
La pianta è ormai impostata per la produzione normale, va prevista una spollonatura del fusto come per le
viti adulte. Con il diradamento dei germogli e la scacchiatura si incide sulla possibilità di un corretto sviluppo della vite e sulla posizione delle future branche produttive (pergola) e della testa di salice (guyot).
Per la sfogliatura e la cimatura vale quanto detto nel
caso degli impianti adulti.
La produzione al secondo e al terzo andrà tarata in
funzione dello sviluppo vegetativo della vite al fine di
non pregiudicare lo sviluppo negli anni successivi.
Per la sfogliatura e la cimatura vale quanto detto nel
caso degli impianti adulti.
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PERONOSPORA
Le condizioni climatiche di fine aprile, e di maggio
sono state molto favorevoli allo sviluppo della peronospora. Inoltre la sensibilità alla malattia è stata
favorita anche dall’intensa crescita vegetativa (2-3
foglie settimana). Si consiglia pertanto di mantenere alta l’attenzione, di controllare nei propri vigneti
l’eventuale presenza di macchie e di raccorciare gli
intervalli dei trattamenti in prossimità di eventi piovosi importanti, nonché cercare di anticipare le piogge posizionando i trattamenti il più vicino possibile
all’evento. Seguire le indicazioni dei bollettini zonali
emessi dalle sedi periferiche.