Vi raccontiamo in modo molto pratico il nostro

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Vi raccontiamo in modo molto pratico il nostro
Vi raccontiamo in modo molto pratico il nostro Cammino verso Santiago (il nostro
avventuroso viaggio di nozze) con la piccola Luce di quasi 9 mesi.
Visto il tempo a disposizione (circa 15 giorni ad Agosto 2013) e l’incognita della
bimba, io e mio marito Francesco, abbiamo deciso di percorrere a piedi solo il tratto
finale del cammino che va da Sarria a Santiago, ovvero gli ultimi 100 km circa (in
realtà ne farete molti molti di più!) ed arrivare a Finisterre da Santiago col pullman
di linea.
Da casa abbiamo organizzato ben poco prima della partenza se non comprare su
internet e farlo arrivare dall’America un passeggino a tre ruote da trekking davvero
robustissimo; ruote a camera d’aria e ammortizzatori, freno, copertura per eventuale
pioggia o semplicemente per nebbia piovigginosa come abbiamo trovato noi la
mattina prestissimo.
Avendo già fatto due anni fa il cammino da sola prima di sposarmi, ero pienamente
consapevole delle difficoltà oggettive di spingere un passeggino in alcuni punti del
tracciato e per questo motivo abbiamo optato per un passeggino di questo tipo, scelta
che si è dimostrata giustissima. I passeggini a tre ruote tipo Chicco, infatti, sono
nonostante tutto da “città” e come è successo ad un’altra coppia con bimbo,
incontrata sul cammino, ti costringono a dover ricorre al pullman, cosa che
assolutamente non volevamo fare se non, ovviamente, nel caso di necessità della
bimba.
Questo era l’equipaggiamento relativo alla piccola Luce:
- sul passeggino legato al manubrio con una serie di cimini (siamo una famiglia
di velisti scusate il termine tecnico che sta per piccole corde) abbiamo legato
uno zaino Eastpack nel quale entravano tutti i vestiti della bimba: 3 magliettine
a mezze maniche, 2 pantaloncini corti, ma anche una a maniche lunghe, 1
felpa, 2 pantaloni comodi e felpati, 2 calzettoni e copertina di lana (p.s. i
vestitini più pesanti si sono dimostrati indispensabili).
- Sotto la seduta del passeggino altro zaino solo di poco più grande suddiviso in
tasche dove c’era tutto l’occorrente per il cambio e per la pappa: piattino di
plastica, cucchiaino, bricco per scaldare i liquidi, pappa liofilizzata di verdure o
legumi da sciogliere in acqua calda, pesce e carne sempre liofilizzati (tutto in
bustine monodose da 200 mg, non si trovano facilmente ma volevo evitare
barattolini di vetro e scadenze), un pacco di pannoloni, 2 pacchi di salviette, un
fasciatoio di stoffa portatile (tutto nello zaino). Inoltre avevamo portato,
sempre in una tasca del passeggino un grande lenzuolo sottile da poter stendere
sui prati per far giocare Luce, una pompa per gonfiare le ruote e camere d’aria
di riserva, torcia, amaca della decatlon, coltello multiuso e un marsupio mai-tai
tutto di stoffa per portarla addosso a noi. Anche i giochini per Luce erano
contati, ma indispensabile era l’orsacchiotto preferito legato al passeggino per
non perderlo ogni 5 minuti lungo la strada.
Considerate che la bimba non camminava ancora, stava in piedi molto bene
aggrappata a tutto e dal sesto mese prendeva il mio latte a richiesta quando le
andava, ma i pasti erano le minestrine di verdure.
Nostro equipaggiamento:
- Considerato che avevamo da spingere il passeggino più questi due bagagli, i
nostri zaini erano ridotti all’osso, ovvero ciascuno di noi aveva una felpa, una
maglia a maniche lunghe, 3 a maniche corte, un pantalone corto con le tasche e
uno lungo, due paia di calzettoni da trekking, biancheria intima, un poncho in
caso di pioggia, un sandalo e un buon scarpone da trekking. Shampo da bimbi
in comune, due spazzolini, 1 dentifricio, una spazzola e la crema per il cambio
per Luce e le medicine fondamentali per Lei e noi. Niente altro.
Purtroppo la decisione di intraprendere questo
viaggio è stata presa all’ultimo minuto, così
abbiamo preso i biglietti sul volo della Ryan
arrivando la sera alle 20 circa a Santiago (un po’ scomodo per l’orario). Da lì subito un
taxi arrivando a Sarria verso le 22 (costo 105 euro, ma già preventivate sul risparmio del
volo), non avevamo prenotato niente per cui ci siamo accontentati di dormire in letti a
castello in una camerata di 13. Io insieme alla bimba che ha dormito pacifica e si è
svegliata divertita tra tanti pellegrini che la guardavano sorridendo.
Da lì colazione ed è partito il nostro cammino.
Cercavamo di rispettare gli orari di Luce, per cui ci svegliavamo prima noi,
preparavamo gli zaini e verso le 7 /7,30 si svegliava la piccola, veniva cambiata
prendeva il latte da me, colazione e partenza. Si riaddormentava quasi subito cullata
dal silenzio, dal percorso un po’ accidentato e dal freschino delle mattine galiziane.
Cercavamo di camminare il più possibile mentre dormiva, se si svegliava, alla prima
sosta ci fermavamo per cambiarla farle fare merenda (si trovano yogurt freschi che lei
gradiva) e per farla giocare un po’, altrimenti, se non si lamentava e stava buona nel
passeggino le soste erano più brevi o proseguivamo il più possibile arrivando alla
tappa successiva.
Non siamo mai arrivati più tardi dell’ora di pranzo, ore 13 circa perché dovevamo
pensare a far mangiare Luce. Abbiamo scoperto che gradiva il caldo galeco, un piatto
tipo minestrone di verdure molto sostanzioso che chiedevamo di frullare e che tutti ci
hanno fatto senza problemi e al quale aggiungevamo carne o pesce liofilizzato.
Un farmacista di Palas de Rei ci aveva rassicurato che erano tutte verdure mangiabili
da una bimba di 8 mesi, era bello saporito ma Luce non ha mai storto il naso, anzi lo
preferiva a quelle liofilizzate che comunque alternavamo per bilanciare la dieta. La
frutta in vasetto la compravamo via via spesso si trova, anche se il cibo per bambini
in Spagna sembra quasi un miraggio. I pannolini si trovano anche se solitamente sono
pacchi troppo giganti. Non si trovano invece formaggini per bambini, mentre pappe
pronte si trovano solo nei market dei centri un po’ più grandi. Ad ogni modo Luce
non ha mai avuto problemi di stomaco o altro. Il pomeriggio lo dedicavamo a lei
portandola in un prato a giocare o facendola dormire nel letto.
Abbiamo, però sempre cercato di trovare camere singole con bagno in comune nel
corridoio, sia per non dare fastidio agli altri pellegrini stanchi, sia per permettere a
Luce e a noi di vivere più serenamente insieme questa esperienza. In agosto abbiamo
sempre trovato posto spendendo non più di 35 euro a camera tranne a Santiago e
Finisterre.
Le nostre tappe sono state queste:
- Sarria – Portmarin
- Portmarin – Morgade
- Morgade- Palas De Rei
- Palas de Rei – Melide
- Melide – Aruà
- Arzuà – O Pino
- O Pino – Santiago.
Siamo rimasti il giorno successivo intero a Santiago per riposarci un po’ e poi siamo
partiti per Finisterre col pullman arrivando un po’ prima dell’ora di pranzo.
Consigliamo di andare a mangiare in un posticino appena inizia la strada del porto
prima di tutti i ristoranti, sulla sinistra ci sono delle scalette che portano in un
posticino frequentato solo dalla gente del luogo (mi sembra di ricordare che non
avesse neppure l’insegna), ma che fa ottimo pesce ad un ottimo prezzo e quantità. Il
pomeriggio del giorno successivo siamo ripartiti per Santiago pernottando
nuovamente nel solito albergo carinissimo proprio dietro la cattedrale e la mattina
dopo volo per rientrare. Tutto in 12 giorni.
Direi che tutti e tre insieme abbiamo fatto un’esperienza favolosa, nonostante la
stanchezza e i momenti duri nel gestire una bimba dopo chilometri di cammino,
siamo stati aiutati da tutti, conoscendo persone fantastiche con le quali è stato uno
scambio reciproco di esperienze.
Per qualsiasi informazione potete contattarci senza problemi al mio indirizzo
[email protected]
Grazie e buon cammino sperando di aver rincuorato chi si trova a leggere il nostro
contributo.
Francesco, Luce e Olivia Gozzini