quando questo stesso segno si riferisce a una

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quando questo stesso segno si riferisce a una
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quando questo stesso segno si riferisce a una occasionale reazione dell’organismo, normale e fisiologica. Il freddo è
forse l’agente che più spesso induce brividi e tremori. In termini evolutivi, i brividi da freddo sono un sistema come un
altro per produrre e trattenere all’interno del corpo un po’ di calore. In questo caso, infatti, il raffreddamento diretto
delle strutture cerebrali deputate alla termoregolazione porta a una stimolazione dei termocettori che a loro volta agiscono inducendo un aumento del tono muscolare prima e una contrazione ritmica di alcuni fasci muscolari poi, i brividi appunto.
Più rari nel cane che nell’uomo, sono infine i brividi di natura psichica come quelli da paura: si possono manifestare
nei cuccioli in presenza di forti stress emotivi di valenza negativa. Una curiosità: il battere i denti, per il freddo o la paura,
non è altro che il risultato di un brivido localizzato ai muscoli
GENERALIZED TREMOR SYNDROME (GTS).
Viene detta dagli autori anglosassoni anche “sindrome
masticatori.
dei tremori steroide-responsiva” o più suggestivamente
“sindrome del cane bianco che trema”, essendo stata
segnalata la prima volta in cani di piccola taglia e dal
mantello bianco come il maltese e il west highland
white terrier. Colpisce cani di qualsiasi taglia e razza ed
esordisce tra i 9 mesi e i 2 anni di età. La terapia, solitamente efficace, consiste nella somministrazione di
farmaci cortisonici.
QUANDO SIGNIFICANO PATOLOGIA. Torniamo ora ai tremori
propriamente detti e al loro significato patologico. Premesso
che negli animali le malattie caratterizzate da tremori non
sono ancora ben classificate come quelle dell’uomo, iniziamo ad accennare ad alcune di esse, iniziando con il cimurro, patologia di natura infettiva che colpisce il cucciolo.
Fortunatamente, grazie alla diffusione della pratica vaccinale, da noi questa malattia è oggi quasi scomparsa. Il virus
del cimurro è in grado di danneggiare le strutture nervose sia a livello centrale, sia periferico, dando luogo ad alterazioni di vario tipo della trasmissione dell’impulso nervoso. Il risultato è rappresentato da rapide contrazioni involontarie
dei fasci muscolari degli arti e da tremori più o meno diffusi. Sfortunatamente si tratta di sintomi irreversibili.
Sempre restando in tema di animali giovani, occorre considerare l’eventualità che questa particolare sintomatologia
sia di natura ereditaria. Già, perché esistono razze canine in cui la probabilità di mostrare tremori è più alta che in
altre. In realtà questo fatto è secondario alla constatazione che i difetti della mielinizzazione della guaina nervosa
sono un’evenienza più frequente tra i cani che appartengono a certe razze, come lo springer spaniel, il dalmata, il
weimaraner e il bovaro del bernese.
In questi soggetti, durante lo sviluppo, si verifica un’alterazione della guaina, la guaina mielinica appunto, che avvolge i nervi e che svolge una funzione attiva nel processo di trasmissione dell’impulso nervoso. I tremori che manifestano gli animali colpiti hanno la caratteristica di peggiorare con il movimento e l’eccitazione e migliorare con il riposo e
la quiete.
Data la particolare natura genetica di questo difetto, si tratta di un carattere recessivo legato ai cromosomi sessuali: si
manifesta con gravità diversa nel maschio,
dove affligge significativamente le possibilità
di vita del soggetto, e nella femmina, che
presenta invece una forma molto più benigna
in grado di guarire in qualche settimana.
ALTRE POSSIBILI CAUSE. Un’altra comune causa
di tremori sono le malattie metaboliche. Pur
con modalità e meccanismi diversi possono
innescare tremori disturbi elettrolitici come l’ipocalcemia e ipopotassemia, squilibri endocrini quali l’ipoglicemia, l’ipertiroidismo e l’ipocorticosurrenalismo.
Discorso sostanzialmente uguale anche per
l’encefalite epatica e per quella uremica.
Tremori più o meno generalizzati possono poi
manifestarsi in seguito all’ingestione di sostanze tossiche di varia natura. Oltre ad alcune
micotossine presenti per esempio nei formaggi ammuffiti o nella frutta secca, generano tremori alcuni fenoli presenti nei saponi (esaclorofene).
Brividi e tremori quasi sempre presenti anche nella sintomatologia che accompagna gli avvelenamenti da metalli
pesanti (piombo), organofosfati (insetticidi), metaldeide (limacida) e brometalina (rodenticida).
Anche dopo la somministrazione di alcuni farmaci che interagiscono con i neurotrasmettitori si possono occasionalmente manifestare dei tremori, di solito localizzati alla testa. Episodi del genere sono stati registrati nell’impiego di fentanyl/droperidolo (analgesico/neurolettico), metoclopramide (antiemetico) e difenidramina (antistaminico).
Non possiamo infine non ricordare i tremori che si possono osservare nei soggetti anziani: solitamente localizzati agli
arti posteriori, interessano talvolta tutti e quattro gli arti e la loro intensità si accentua con il movimento, mentre a riposo tendono a scomparire. Questo tipo di tremori non riconosce alcuna causa diretta manifestandosi anche in animali
per tutti gli altri aspetti perfettamente sani, e non provocano in genere alcun tipo di disturbo obbiettivo.