Tennis [Gli Sport - Tennis]

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[Gli Sport - Tennis]
Tennis
Le origini
Come lo conosciamo oggi, il tennis
era sconosciuto agli antichi. I Greci
praticavano lo sferistiké, un gioco al
coperto con regole simili a quelle del
moderno squash, in appositi edifici
denominati “sferisteri”. Ma il vero
antesignano è il jeu de paume, detto
anche successivamente “real tennis
o royal tennis” dai britannici e poi
“court tennis” negli Stati Uniti. Il jeu de
paume risulta praticato in Francia già
nel XII secolo e consisteva nel colpire
una palla prima a mani nude, poi con
un guanto. Si ritiene che fosse stato
praticato all’inizio nei monasteri, in
spazi all’aperto assimilabili a cortili (da
cui court tennis, derivato da courtyard,
cortile). La parola tennis deriva
dall’avvertimento lanciato dal giocatore
al servizio, “tenez” (“tenetevi”,
“attenzione”); il gioco si sviluppa al
punto che, nel Seicento, l’ambasciatore
veneziano a Parigi riferisce dell’esistenza
di 1.800 campi di gioco nella metropoli
francese. All’epoca, il guanto era stato
sostituito da una racchetta; di esso
parla anche Shakespeare nell’Enrico
V. I reali d’Inghilterra lo praticavano
intensamente, nota era la passione di
Enrico VIII per il gioco: la sua seconda
moglie, Anna Bolena, viene arrestata
per adulterio mentre assiste a una
partita del marito a Hampton Court.
Il gioco perde popolarità alla fine del
XVIII secolo, lasciando spazio al lawn
tennis, tennis sull’erba, modellato
su una versione spagnola (o meglio
basca) chiamata pelota, dimostrata per
la prima volta in Gran Bretagna nel
1856. Ma è nel dicembre del 1873 che
il maggiore Walter Clopton Wingfield
(1833-1912), un gallese, pubblica un
volumetto che descrive un gioco che
lui stesso avrebbe brevettato un anno
dopo, e che Wingfield chiama sferistiké,
richiamandosi al passatempo degli
antichi greci. Il campo è a forma di
clessidra; le racchette, già note dal jeu de
paume, derivano dall’arabo “rakhat”,
palmo della mano; l’espressione
“deuce” (parità), dal francese “à deux
le jeu” (gioco a entrambi). Lo stesso
Wingfield commercializza tutto il
necessario per giocare (rete, racchette,
palline e istruzioni) al costo di cinque
ghinee.
La numerazione dei punti ha origini
non chiare: già in voga nel jeu de paume
(il primo riferimento letterario è del
1415), era originariamente 15-30-45,
poi il “forty-five” (45) fu abbreviato
in “forty” (40); una delle ipotesi più
accreditate è che derivasse dal criterio
di numerazione francese (in Francia 60
è un numero chiave, 70 si dice “soixantedix”, “sessanta-dieci”); un’altra fa
riferimento al limite di scommessa per
punto in voga in diversi Paesi, che era
di 60 denari, cioè 15 a punto.
Nel 1877 l’All England Croquet Club di
Wimbledon, a Londra, decide di istituire
un torneo annuale, definendo un nuovo
set di regole, che tra l’altro trasforma
il campo di gioco dalla clessidra a un
rettangolo di 78 piedi per 27 (m. 23.77
x 8.23). Le regole, salvo l’introduzione
del tie break nel 1970 (dal 1989 nella
Coppa Davis, creata nel 1900 come
International Lawn Tennis Throphy,
competizione per nazioni) sono rimaste
sostanzialmente invariate.
Nel 1881 si svolgono i primi campionati
nazionali USA, che daranno poi vita
agli US Open. Dieci anni dopo tocca ai
campionati francesi, mentre in Australia
l’anno di inizio degli Australasian
National Championships è il 1905.
Nascono così i tornei che andranno a
comporre quello che, a partire dagli
anni 30, verrà chiamato (con termine
mutuato dal bridge) Grande Slam. Il
primo tennista a riuscire nell’impresa
di vincere i quattro tornei nello stesso
anno è lo statunitense Donald Budge
nel 1938, mentre la prima donna è
Maureen Connolly (USA) nel 1953.
La federazione internazionale viene
fondata a Parigi il 1° marzo 1913 come
International Lawn Tennis Federation
(dal 1977 semplicemente ITF) da 14
Paesi: Australasia (Australia e Nuova
Zelanda), Austria, Belgio, Danimarca,
Francia, Germania, Gran Bretagna,
Olanda, Russia, Sud Africa, Svezia,
Svizzera, Spagna (non presente).
In Italia
Ai romani era noto un gioco che
aveva vaghe rassomiglianze con il
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tennis, la pila trigonalis. Anche in Italia
si diffonde il jeu de paume, in una
versione denominata pallacorda: è tra
l’altro questo il nome che viene dato al
tennis durante il fascismo.
Il primo circolo privato di tennis
in Italia viene fondato nel 1878 a
Bordighera, da un lord inglese. Due
anni dopo nasce a Torino il Tennis Club
creato dal conte Enrico di Cigala. Il 16
aprile del 1894 a Roma viene costituita
l’Associazione Italiana del Gioco del
Tennis, che nel 1895 organizza il primo
campionato italiano: trionfa sia in
singolare, sia in doppio con il fratello
Umberto, il conte Gino de Martino,
presidente dell’Associazione. Questa si
scioglie nel 1898, ma il 18 maggio 1910
nasce la Federazione Italiana di Lawn
Tennis, presieduta dal marchese Piero
Antinori a Firenze. La FILT ripristina i
campionati nel 1911, vince ancora Gino
de Martino. Nel 1913 si apre alle donne:
prima campionessa nazionale Rhoda
de Bollegarde, di Noale, morta poi in
guerra come crocerossina e decorata al
valor militare.
La squadra italiana prende parte per la
prima volta alla Coppa Davis nel 1922.
Nel 1930 viene disputata a Milano la
prima edizione degli Internazionali
d’Italia. Nel 1933 è soppressa la parola
lawn e la Federazione assume il nome
di Federazione Italiana Tennis (FIT)
che ancora mantiene.
Nella bacheca azzurra ci sono una
Coppa Davis, vinta a Santiago del Cile
nel 1976 (4-1 contro il Cile) da Adriano
Panatta (vincitore quello stesso anno a
Roland Garros), Corrado Barazzutti,
Paolo Bertolucci e Antonio Zugarelli, e
una Fed Cup conquistata nel 2006 (3-2
contro il Belgio) a Charleroi (Belgio) da
Francesca Schiavone, Flavia Pennetta,
Mara Santangelo e Roberta Vinci.
A livello olimpico il tennis vanta un
primato nella storia del nostro sport:
la prima italiana presente ai Giochi è
infatti una tennista, Rosetta Gagliardi,
che partecipa al torneo di Anversa 1920.
Meno buono è invece il confronto per
quanto riguarda il medagliere azzurro,
che sconta la lunga assenza del tennis
dai Giochi: Nicola Pietrangeli, vincitore
di due Roland Garros (1959 e 1960),
ottiene la medaglia di bronzo a Città di
Messico 1968, ma in quell’edizione dei
Giochi il tennis è sport dimostrativo.
Lo stesso vale per i due bronzi ottenuti
da Paolo Cané e Raffaella Reggi a
Los Angeles 1984. L’Italia tennistica
deve quindi accontentarsi di una sola
medaglia ufficiale, il bronzo di Umberto
De Morpurgo che, a Parigi 1924,
nell’incontro di spareggio per il podio
sconfigge al quinto set (1-6, 6-1, 8-6,
4-6, 7-5) Jean Borotra, vincitore quello
stesso anno del torneo di Wimbledon.
Primi campionati nazionali:
1895 (uomini)
1913 (donne).
Prima presenza ai Giochi Olimpici:
1920
Prima medaglia ai Giochi Olimpici:
1924 (Umberto De Morpurgo - bronzo
- singolare maschile)
All’Olimpiade
Il tennis è presente ai Giochi fin dalla
prima edizione e, ininterrottamente,
sia nella versione indoor, sia in quella
sull’erba, fino al 1924, quando il CIO
decide di escluderlo dal programma
perché praticato da atleti “non
dilettanti”.
Il primo campione olimpico è John
Pius Boland, uno studente del
Christ’s College di Oxford, futuro
fondatore della National University di
Dublino, parlamentare e sostenitore
dell’indipendenza irlandese. Boland
vince anche il doppio e, com’era
consentito sino al 1924, fa coppia con
un giocatore di diversa nazionalità,
il tedesco Friedrich Traun. L’esordio
femminile è invece datato Parigi
1900 e l’oro va a Charlotte Cooper,
già vincitrice a Wimbledon nel 1895,
1896 e 1898, anche se la presenza più
memorabile, durante la prima parentesi
olimpica del tennis, è quella della
francese Suzanne Lenglen (capace di
perdere un solo incontro tra il 1919 e
il 1926) che conquista l’oro ad Anversa
1920. Dopo Parigi 1924 il tennis
scompare dal programma dei Giochi,
perché ritenuto professionistico, salvo
riapparire come sport dimostrativo a
Città di Messico 1968, ironicamente
proprio nell’anno in cui i circuiti
diventavano
ufficialmente
Open,
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superando il concetto di amatorialità.
A Los Angeles 1984 si disputa un
nuovo torneo dimostrativo, mentre a
Seul il tennis torna a pieno titolo nel
programma olimpico e in Corea si
assiste subito all’impresa di Steffi Graf
(che, quindicenne, aveva già vinto in
California). La tedesca supera in finale
l’argentina Gabriela Sabatini (6-3 6-3)
e completa quello che viene definito
un Golden Slam, sommando l’oro
olimpico ai quattro tornei dello Slam.
I podi di Atlanta 1996 sono invece un
crocevia di ricorsi storici: i genitori di
entrambi i vincitori, Andre Agassi e
Lindsay Davenport, avevano infatti
già partecipato ai Giochi. Emmanuel
Aghassian, padre di Andre, era stato
presente a Londra 1948 e Helsinki
1952, rappresentando l’Iran nella boxe,
mentre Winthrop Davenport era stato
un componente della squadra USA
di pallavolo a Città di Messico 1968.
Genealogia analoga anche per l’indiano
Leander Paes, bronzo nel singolo: suo
padre Vece si era classificato terzo con
la squadra di hockey prato a Monaco
1972. E a proposito di famiglie vincenti,
ai Giochi di Sydney 2000 il dominio
della famiglia Williams nel torneo
femminile è stato incontrastato: vittoria
nel singolo per Venus, che fa il bis nel
doppio giocando con la sorella minore,
Serena. Il match per l’oro contro le
olandesi Boogert e Oremans passa alla
storia come la finale olimpica con il
minor numero di game: finisce 6-1 6-1.
Medagliere
Stati Uniti
Gran Bretagna
Francia
Sudafrica
Germania
Cile
Grecia
Gran Bretagna/Irlanda
Australia
Cecoslovacchia
Russia
Germania Occidentale
Belgio
Canada
GBR/IRL/GER
Svizzera
Cina
Spagna
Svezia
Giappone
Argentina
Repubblica Ceca
Olanda
Austria
Danimarca
Egitto
ORO
ARGENTO
BRONZO
TOTALE
16
14
8
3
2
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
-
5
11
6
2
5
3
2
1
1
1
6
2
2
1
1
1
1
1
1
9
10
7
1
2
1
3
2
3
2
1
1
3
5
2
1
1
-
30
35
21
6
9
3
7
5
5
4
2
2
2
1
1
1
1
9
7
2
3
2
2
1
1
1
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Francia/Gran Bretagna
Francia/Stati Uniti
Grecia/Egitto
Croazia
Boemia
CSI*
Bulgaria
Boemia/Gran Bretagna
Gran Bretagna/Australia
GBR/USA
Ungheria
India
Italia
Norvegia
Nuova Zelanda
Totale (56 tornei)
56
1
1
1
56
3
3
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
71
1
1
1
3
3
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
183
* Comunità degli Stati Indipendenti, denominazione degli atleti della disciolta Unione Sovietica nel 1992.
- Due terzi posti nel 1900, 1904 e 1988. Nel 1896 due terzi posti per il singolare maschile. Nel doppio
maschile del 1896 il bronzo si considera assegnato a George Stuart Robertson (GBR) e Edwin Flack
(AUS).
Record
Maggior numero di medaglie, uomini
6
Max Décugis (FRA - 1900/1920)
Maggior numero di medaglie d’oro, uomini
4
Max Décugis (FRA - 1906/1920)
Maggior numero di medaglie, donne
5
Kathleen “Kitty” McKane (GBR - 1920, 1924)
Maggior numero di medaglie d’oro, donne
2
2
2
2
2
2
2
2
Charlotte Cooper (GBR)
Gigi Fernandez (USA)
Mary Joe Fernandez (USA)
Edith Hannam (GBR)
Suzanne Lenglen (FRA)
Hazel Wightman (USA)
Venus Williams (USA)
Helen Wills (USA)
Più giovane medagliato
17-291 Max Décugis (FRA - 1900)
Più giovane medagliato/oro
20-013 Friedrich “Fritz” Traun (GER - doppio maschile, 1896)
Più anziano medagliato
44-156 George Hillyard (GBR - doppio maschile, 1908)
Più anziano medagliato/oro
44-156 George Hillyard (GBR - doppio maschile, 1908)
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Più giovane medagliata
16-131 Jennifer Capriati (USA - singolo, 1992)
Più giovane medagliata/oro
16-131 Jennifer Capriati (USA - singolo, 1992)
Più anziana medagliata
43-015 Winifred McNair (GBR - doppio femminile, 1920)
Più anziana medagliata/oro
43-015 Winifred McNair (GBR - doppio femminile, 1920)
LA RACCHETTA
Lunghezza (max): 73.7 cm
Larghezza (max): 31.7 cm
La superficie delle corde non deve superare 39.4 cm di lunghezza complessiva e 29.2 cm
di larghezza complessiva.
Il materiale dei telai delle racchette è passato con il tempo dal legno al metallo, per
arrivare al materiale composito attuale (carbonio, grafite). Le racchette di oggi hanno
un peso anche inferiore ai 300 g. Le corde intrecciate, che un tempo erano in budello
animale, sono ora in nylon.
LA PALLA
Peso: 56.0-59.4 g
Diametro: 6.541-6.858 cm
La palla è di gomma, rivestita di feltro. Esistono tre
tipi di palle, con caratteristiche diverse, che vengono
utilizzate a seconda delle superfici di gioco.
LA PARTITA
Gli incontri si disputano al meglio dei cinque set.
Set
Per aggiudicarsi un set il giocatore deve conquistare 6 game e condurre con almeno due
game di vantaggio sull’avversario. In caso non vi sia tale scarto, sul 6-6 si procede al tiebreak, in cui vince game e set il giocatore che ottiene sette punti con uno scarto di due
sull’avversario.
Game
I punti vengono conteggiati con la seguente progressione: 0-15-30-40-game. In caso di
parità 40-40 (deuce), si aggiudica il game chi ottiene due punti di vantaggio consecutivi.
I TORNEI
Uomini
singolare e doppio
Donne
singolare e doppio
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IL CAMPO
Il campo è un rettangolo lungo 23.77
m e largo 8.23 m (10.97 m per il
doppio).
Le linee di battuta distano 6.40 m
dalla rete.
La linea centrale di battuta e il segno
centrale che divide a metà la linea di
fondo sono larghi 5 cm. Le altre linee
del campo sono larghe da 2.5 cm a 5
cm, eccetto la linea di fondo che può
essere larga fino a 10 cm.
LA RETE
Altezza (al centro): 0.914 m.
Il campo è diviso a metà da una
rete, sospesa ad una corda o cavo
metallico passato al di sopra o
attaccato a due pali all’altezza di
1.07 m. La rete è montata in modo
da riempire completamente lo spazio
compreso tra i due pali ed è a maglie
sufficientemente piccole da non
permettere alla palla di attraversarla.
IL TABELLONE
Riporta l’andamento della partita, indicando i set, i game e i punti per ciascun giocatore.
TENNIS INTERNATIONAL
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46 66
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R. Nadal
R. Federer
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2 05 40
2 04 15
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