Notiziario Insieme Anno V numero 1 (marzo)

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Notiziario Insieme Anno V numero 1 (marzo)
Insieme
Notiziario delle comunità parrocchiali
di Blello, Berbenno e Selino Alto
PASQUA
2016
1
Insieme
Anno V - Numero 1
Pasqua 2016
INDICE
In primo piano
Direttore responsabile:
Don Luca Gattoni
I servi della Misericordia...................................................... pag. 3
Misericordiosi come il Padre ............................................... pag. 4
Direttore di redazione:
Romina Tamerici
Vita di comunità
Redazione: don Luca Gattoni, Giulia Colombo, Anthony Locatelli,
Maria Locatelli, Maura Locatelli,
Nino Loconte, Luana Nava, Stefania Pozzi, Federica Salvi, Romina
Tamerici.
Altri collaboratori: Diego Mosca,
Gian Maria Salvi
Foto a cura della Redazione
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Tipolitografia ALGIGRAF
Brusaporto (BG) - Tel. 035.68.43.42
[email protected]
Si ringraziano tutte le persone
che hanno collaborato.
Le nostre comunità camminano insieme............................. pag. 6
L’attesa della luce nel cammino verso la stella..................... pag. 8
Luce, acqua e veste bianca.................................................. pag. 9
Battezzati nel 2015 .............................................................. pag. 11
Le celebrazioni in onore di San Mauro................................. pag. 12
Sant’Antonio abate ............................................................. pag. 13
Oratorio in festa: W don Bosco! .......................................... pag. 14
Tornei di San Giovanni Bosco ............................................. pag. 16
I gruppi di catechesi ........................................................... pag. 18
La misericordia fa fiorire la vita .......................................... pag. 20
Scherzi... di Carnevale ....................................................... pag. 21
Mascheràda al top! ............................................................. pag. 22
«Qualsiasi cosa vi dica, fatela» ............................................ pag. 23
Giubileo dei bambini e dei ragazzi ...................................... pag. 24
Diario della comunità
La magia di Santa Lucia ......................................................
Perdersi per ritrovarsi .........................................................
Nel labirinto del futuro .......................................................
Una nuova sala si inaugura .................................................
pag. 25
pag. 26
pag. 29
pag. 30
Santi sconosciuti - Padre Olinto Marella...................... pag. 31
Rendiconto economico ....................................................... pag. 33
Insieme
Calendario Aprile - Maggio 2016 ................................... pag. 37
Notiziario delle comunità parrocchiali
di Blello, Berbenno e Selino Alto
Anagrafe.............................................................................. pag. 39
PASQUA
2016
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In primo piano
I servi della Misericordia
«Capite quello che ho fatto per voi? [...]
Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi,
anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri»
(Gv 13,12.14)
Cari fratelli e sorelle,
per farvi gli auguri di Pasqua, mistero centrale della nostra fede, vorrei ripartire dal gesto che Gesù ha
compiuto e che si è scolpito nella memoria dei discepoli: la lavanda dei piedi. Un gesto inatteso e sconvolgente, al punto che Pietro non voleva accettarlo. In questo modo Gesù ha indicato ai suoi discepoli il
servizio come la via da percorrere per vivere la fede in Lui e dare testimonianza del suo amore. Gesù stesso
ha applicato a sé l’immagine del “Servo di Dio” utilizzata dal profeta Isaia. Lui, che è il Signore, si fa servo!
Lavando i piedi agli apostoli, Gesù ha voluto rivelare il modo di agire di Dio nei nostri confronti, e dare
l’esempio del suo «comandamento nuovo» (Gv 13,34) di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato, cioè
dando la vita per noi. Lo stesso Giovanni lo scrive nella sua Prima Lettera: «Da questo abbiamo conosciuto
l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Figlioli, non
amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità” (3,16.18).
L’amore, quindi, è il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non sono parole, sono
opere e servizio; un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento. Il Signore non ci chiede grandi gesti, ma ci domanda di mettere a disposizione i doni che lo Spirito Santo ci fa ogni giorno, perché le
nostre comunità possano crescere. Ci chiede di condividere quello che abbiamo, perché nessuno sia nel
bisogno. Nella condivisione, nella dedizione a chi è nel bisogno si manifesta lo stile di vita che Dio suggerisce anche a molti non cristiani, come via di autentica umanità.
Di amore si è parlato molto nelle ultime settimane, come l’unico sentimento capace di costruire legami
(di ogni genere) tra le persone. Il Signore Gesù ci ricorda, con l’esempio della sua vita, che l’amore vero è
quello che si fa carità, servizio, aiuto per gli altri, impegno, responsabilità: non un semplice sentimento,
ma il dono della vita per sempre. C’è tanta gente che passa la vita così, nel servizio umile, silenzioso, semplice, degli altri. Di fronte a qualsiasi tentazione di chiusura dentro noi stessi, di ricerca della sola propria
felicità, accogliamo l’invito di Gesù Risorto ad essere i Servi della Misericordia.
Buona Pasqua
don Luca, con don Donato, don Sandro,
Madre Giuseppina e Madre Mariangela
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In primo piano
In primo piano
Misericordiosi come il Padre
Domenica 18 dicembre 2015 - Selino Basso /
Domenica 14 febbraio 2016 - Cattedrale di Bergamo: nelle due grandi celebrazioni eucaristiche a cui
hanno partecipato in maniera attiva, intensa, raccolta, le parrocchie della nostra Valle, si riassume
simbolicamente il percorso di questi primi mesi
del Giubileo.
Infatti, accanto ai grandi momenti che stanno
coinvolgendo la Chiesa universale, insieme stiamo
vivendo quel “Giubileo diffuso” che sta tanto a cuore a Papa Francesco, il quale bene ci ricorda che
la misericordia di Dio è qualcosa di cui fare esperienza non solo in maniera teorica o complessa,
ma nell’incontro quotidiano con le persone con cui
si condivide la normalità dell’esistenza quotidiana.
Ecco perché ci sembra significativo che, oltre le
grandi celebrazioni, questo Giubileo straordinario
sia qualcosa che viviamo in modo semplice nella
vita delle nostre comunità parrocchiali.
Cosa fa una comunità che crede nel Signore, a
vivere e testimoniare la misericordia?
• Anzitutto si incontra per pregare e ringraziare
il Signore. Al centro dei momenti più significativi
del nostro cammino giubilare c’è stata senz’altro
la preghiera: da quella consegnata la sera del 18
dicembre, insieme con l’immagine del Giubileo; al
cammino di riscoperta della fede battesimale, fatto
in occasione del pellegrinaggio alla Cattedrale; fino
alla proposta 24 ore per il Signore, accolta con grande entusiasmo e generosità da molte persone nelle
nostre parrocchie. Da questo legame vitale con il
Signore, la preghiera - appunto -, prende forza e
vigore la nostra capacità di essere misericordiosi.
• In secondo luogo vivendo gesti concreti di
misericordia e carità. Anche la proposta della Domenica della carità ha avuto un’ottima accoglienza
nelle nostre parrocchie. Ed è sorprendente notare
che quando si tratta di impegnarsi in prima persona, di darsi di fare, di mettersi in gioco per gli
altri, per i poveri, la gente della Valle Imagna non
si tira certamente indietro! Un cuore generoso,
aperto, grande, non nasce dal niente: trova il suo
fondamento in radici, in base solide, che la fede
nel Signore Gesù ha posto nelle nostre parrocchie,
nelle nostre famiglie, nelle nostre case. Una fede
che sempre siamo chiamati ad alimentare e vivere
con più entusiasmo e generosità!
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In primo piano
naio abbiamo vissuto un’occasione importante di
incontro, ascolto e conoscenza con la comunità
islamica marocchina presente nel nostro territorio.
Credo sia stata un’esperienza che ha contributo
a creare un clima di reciproca stima tra chi abita
fianco a fianco e spesso non si saluta nemmeno,
perché non conosce il proprio vicino e prova per
esso timore, dubbi, paure, incertezze. Mi ha colpito
la presenza di tante famiglie giovani, con bambini
e ragazzi, presenti a questo pomeriggio: il segno di
una comunità che desidera aprirsi all’incontro con
noi che “da sempre” abitiamo la Valle Imagna.
Aprire le frontiere, le porte, i propri orizzonti
mentali è segno di misericordia, perché aiuta a superare quella diffidenza che fa rinchiudere dentro
sè stessi, togliendo il coraggio di guardare in faccia
la realtà quotidiana e dando la falsa illusione di potersi chiudere dentro le proprie case, alla ricerca di
una felicità che si fa sempre più fatica a costruire
e a custodire. La vita nasce invece da un incontro,
una parola, un abbraccio; la vita è lo scambio di un
sorriso; la vita è sedersi alla stessa tavola, per mangiare insieme the e biscotti, scambiare due parole,
conoscersi, stimarsi, apprezzarsi.
• Un terzo elemento che mi sembra importante
in questa testimonianza della misericordia è l’incontro quotidiano con il disagio e la sofferenza
delle persone. Nello stile tipico della nostra Valle
(poche parole, molti fatti...), non si ama molto mettere in piazza le proprie vicende tristi, dolorose, faticose; anzi, si cerca di viverle sempre con grande
dignità, con passione, con amore silenzioso. Per
scoprire questa passione silenziosa occorre entrare in dialogo quotidiano con le storie di vita delle
nostre case. Mi stupisco sempre della generosità
con cui vengono accuditi i nostri anziani e ammalati; credo di poter dire che è una straordinaria ricchezza impegnarsi per prendersi cura dei propri
cari con pazienza e amore. è un segno di umanità,
troppo prezioso per essere smarrito!
Molto umilmente, questi sono i segni di misericordia di cui ho potuto fare esperienza in questi
primi tre mesi e mezzo del Giubileo. La misericordia che, partendo dalla nostra piccola valle, possiamo provare a riconoscere perchè si è diffusa nel
mondo grazie all’amore del Signore Gesù.
don Luca
• Un quarto ed ultimo elemento che mi sembra
doveroso sottolineare è tutto quello che ha messo
in moto il convegno Vieni a conoscermi, organizzato dall’associazione culturale Ibtisama di Corna
Imagna e sostenuto dalle parrocchie della Valle e
dall’Ufficio per il dialogo interreligioso della diocesi
di Bergamo. Nel pomeriggio di domenica 24 gen-
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Vita di Comunità
Vita di comunità
Le nostre comunità camminano insieme
C
ari fratelli e sorelle,
la particolare disposizione del calendario di quest’anno, che prevede una Pasqua molto “bassa”, ci ha obbligati a vivere questi
mesi quasi “di corsa”. Rapidi e molto frequenti si
sono svolti tutti gli avvenimenti della vita quotidiana nelle ultime settimane, al punto che siamo
arrivati alla vigilia della Pasqua con il fiato un po’
“corto” per i tanti impegni di cui siamo stati protagonisti. Come sempre, proviamo a tenerne viva la
memoria e il ricordo.
• In una sola domenica, il 7 febbraio, abbiamo
avuto la gioia di celebrare due grandi feste: la Giornata per la vita il mattino, il Carnevale il pomeriggio. Purtroppo il tempo non ci ha davvero aiutato
quest’anno: ha messo in crisi i palloncini nel lancio
mattutino e ci ha costretti a “rinchiuderci” dentro
l’oratorio di Berbenno il pomeriggio (colmo della
sfortuna, lo stesso è accaduto anche il martedì pomeriggio a Selino Alto!). Non ci siamo comunque
persi d’animo e abbiamo festeggiato con grande
gioia questi due momenti in cui abbiamo visto “fiorire la vita”!
• Dopo le celebrazioni del tempo di Natale, con
la Veglia animata dagli adolescenti, il ringraziamento per l’anno trascorso e la celebrazione dell’Epifania, il mese di gennaio è stato caratterizzato dalle
feste per i nostri santi patroni: a Ceresola San
Mauro, domenica 10 gennaio; a Berbenno Sant’Antonio, domenica 17 gennaio. Due momenti molto
intensi e altrettanto partecipati, con la particolarità
della processione serale in onore del santo patrono di Berbenno: un momento unico, in una serata
veramente speciale anche dal punto di vista meteorologico (per il freddo è bastato coprirsi bene..);
• Il cammino penitenziale verso la Pasqua è iniziato con il mercoledì delle Ceneri, 10 febbraio.
Davanti al Signore ci siamo cosparsi il capo di cenere per ricordare la nostra fragilità e debolezza e
per essere confermati negli impegni di preghiera,
digiuno e carità.
• I venerdì di quaresima sono stati caratterizzati dalle via crucis, sia quelle animate dai ragazzi,
che quelle serali per giovani e adulti. Mi piace ricordare, per la partecipazione e l’intensità, la Via
crucis animata dagli adolescenti e quella verso il
santuario della Cornabusa, nel ricordo dei missionari martiri. Come pure sempre molto ricca è la
proposta dei gruppi biblici di ascolto del mercoledì sera nelle famiglie.
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In primo piano
• Da venerdì 19 a domenica 21 febbraio abbiamo riproposto la tre giorni di ritiro in preparazione alla Cresima a Rota Imagna. Mettersi sui passi
di San Francesco, appassionarsi alla vita di questo
grande santo che ha seguito il Signore Gesù, riconoscendo il suo volto nei poveri, è stata per i ragazzi un’occasione formidabile per “mettere a fuoco”
il senso del loro cammino verso la Confermazione.
• Domenica 28 febbraio i bambini della messa
di prima comunione hanno vissuto il ritiro, al
quale hanno partecipato tutti i bambini della Valle
Imagna che quest’anno riceveranno per la prima
volta l’Eucaristia. Sabato 5 marzo si è svolta la Cena di Gran Galà all’oratorio di Berbenno: due momenti molto intensi di preparazione alle due giornate di festa del 17 e 24 aprile!
• Nel cuore del cammino quaresimale gli adolescenti si sono ritrovati insieme con gli animatori
per vivere la proposta della vita comune in oratorio a Berbenno: condividere i pasti, la preghiera, il
riposo, i compiti, la gioia e la fatica dello stare insieme; vivere la meraviglia di una ciaspolata sotto
la luna... Un grazie speciale va agli animatori degli
adolescenti, per il loro impegno generoso e fedele.
Nelle ultime settimane la parrocchia di Berbenno è stata raggiunta dalla notizia che da giugno del 2017 le Madri Canossiane lasceranno
la nostra comunità e termineranno la gestione
della Scuola d’Infanzia. Dopo 85 anni di servizio
generoso e prezioso si è giunti a questa decisione,
perché sempre maggiore è il numero delle suore
anziane e malate di cui l’Istituto delle Madri è chiamato a prendersi cura. È doveroso fin da ora (e
lo faremo certamente nel modo adeguato quando
sarà il momento...) esprimere grande riconoscenza
alle nostre Suore, per la loro vicinanza ai bambini
e ai loro genitori. Possiamo solo immaginare il loro
stato d’animo in questi mesi, per le prospettive incerte che le attendono.
Mi è sembrato bello come fin da subito ci si sia
mossi e ci stia organizzando per non perdere un
valore prezioso come la Scuola d’Infanzia. Certamente tutti insieme (Parrocchia, Amministrazione
Comunale e famiglie) troveremo il modo adeguato
per garantire la continuità di questo prezioso servizio. In questa ottica va la creazione dell’Associazione Giovanni XXIII tra le Scuole d’Infanzia di Selino
Alto, Selino Basso, Mazzoleni e Capizzone, per garantire continuità nella gestione e ottimizzazione
delle risorse economiche.
Spiace molto anche aver ricevuto la notizia, totalmente sorprendente e inattesa, della chiusura
della Scuola d’Infanzia di Cepino. Penso sia veramente un dovere morale che le nostre comunità
si possano impegnare (nelle modalità da pensare
e definire insieme) nel garantire la continuità della
Scuola primaria e secondaria. Anche sulla scuola,
luogo di accoglienza, incontro, scoperta di sè, si
gioca il futuro dei nostri figli.
La primavera che bussa con decisione alle nostre porte e che porta con sè la bella notizia della
Risurrezione di Cristo, faccia fiorire in noi i migliori
desideri di bene, e ci aiuti ad essere con la nostra
vita, i nostri gesti, le nostre parole, testimoni di misericordia.
don Luca
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Vita di Comunità
L’attesa della luce
nel cammino verso la stella
La veglia di Natale animata dagli adolescenti
C
arissimi lettori, anche quest’anno, la notte della vigilia del santo Natale è stata caratterizzata dalla tradizionale meditazione “animata” dagli adolescenti delle nostre comunità. Il tema scelto è stato quello del “desiderare”,
parola di origine latina che rimanda al “fissare lo
sguardo verso le stelle”.
Il gruppo adolescenti, accompagnato dagli animatori e da alcuni collaboratori ha alternato momenti di silenzio, di canto comunitario, di preghiera, con alcuni video. Il filo rosso che ha tenuto uniti
i vari momenti è stata la figura di Maria, donna
dallo “sguardo rivolto sempre verso l’alto”, donna
capace più di ogni altra di accogliere l’Atteso.
Abbiamo scoperto che Maria ha vissuto ciò che
viviamo anche noi quotidianamente: l’onesta incredulità di fronte ai miracoli divini, l’ansia di non
sentirsi all’altezza nel rivestire il ruolo di genitore,
la gioia di essere portatrice inconsapevole di un tesoro preziosissimo (il proprio figlio), proprio come
tutti i genitori di questo mondo che sta sotto il cielo.
È stato bello vedere partecipare alla veglia un
folto gruppo di ragazzi insieme ad alcune figure
adulte, tra cui una donna in gravidanza (Romina),
che simboleggiava Maria in attesa. Le musiche, i silenzi e le luci soffuse hanno portato a compimento
il tempo dell’Avvento, fino allo scoccare della mezzanotte! Al termine della messa celebrata da Don
Donato abbiamo vissuto un momento conviviale
sul piazzale della Chiesa e tra un bicchiere di vin
brûlé e una fetta di panettone ci siamo scambiati i
tradizionali auguri di Natalizi! È ormai già tempo di voltare pagina perché
quando leggerete queste righe saremo ormai a Pasqua! A presto e grazie per l’attenzione che ci avete
concesso!
Gli animatori del gruppo Adolescenti
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Vita di Comunità
Luce, acqua e veste bianca...
Decimo anniversario del Battesimo - Anno 2005
N
ella notte del 9 gennaio una luce ha brillato sul davanzale delle case dei ragazzi
che dieci anni fa hanno ricevuto il loro
Battesimo. Un segno per ricordare questo Sacramento, che essi hanno vissuto inconsapevolmente
ancora neonati e che i genitori ricordano invece
con tanta emozione, pensando a quel giorno così
importante per un nuovo cristiano.
Ogni genitore ha impresso dentro di sé il momento del battesimo del proprio figlio, ricorda tutti
i segni: l’olio, la luce, la vestina e può solo raccontarli, con commozione e un po’ di batticuore.
Alla vigilia del giorno del battesimo di Gesù i
ragazzi di quinta elementare hanno potuto rivivere
un po’ più consapevoli il loro primo incontro con il
Signore. Tutte le famiglie di quinta sono state invitate a una cena in oratorio durante la quale alcuni
gesti avrebbero ricordato la festa del battesimo.
Vari momenti si sono intervallati durante il corso della serata. Il clima conviviale della buona cena
e simpatico del gioco, dove alcuni genitori si sono
messi a disposizione per farsi prendere un po’ in
giro, ha lasciato spazio al momento intimo e raccolto della memoria del Battesimo.
Don Luca ha chiamato i ragazzi ad uno ad uno
per nome davanti al fonte battesimale e ha segnato
la fronte di ognuno facendo un segno di croce con
l’acqua benedetta, simbolo della rinascita a nuova
vita. L’acqua purifica, toglie le macchie, lava ciò che
è sporco; il Battesimo rimette e perdona i peccati
degli uomini, rende puri e santi i loro cuori, così
che in essi venga ad abitare lo Spirito Santo.
Don Luca poi ha dato ad ognuno la luce, un lumino da tenere in mano durante la preghiera, che ci
ricordasse di essere a nostra volta luce per il mondo: ai genitori è chiesto di custodire e alimentare
questa fiamma e a fare in modo che non si spenga.
Infine ha ricordato ai ragazzi il significato della
loro veste bianca: con questa veste vengono rivestiti di Cristo, è bianca, senza macchie, senza peccato. Questo momento è stato molto emozionante
per i ragazzi, che hanno potuto rivivere in prima
persona il loro Battesimo.
Un altro momento simpatico e un po’ nostalgico è stato quello in cui abbiamo visto il bel video
che ha preparato il Don con le foto del battesimo,
dove i nostri bimbi erano piccoli e noi un po’ più
giovani!
Il lumino è stato messo nella notte sul davanzale
di ogni ragazzo, per ricordare questa bella serata
che è stata anche un bel momento di incontro per
le famiglie.
Stefy e Dany
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Vita di Comunità
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Vita di Comunità
BATTEZZATI
NEL 2015
Masnada
Diego
Gaia
Locatelli
Riccardo
Manzoni
battezzato a
Selino Alto
l’11 gennaio
battezzata a
Selino Alto
l’1 febbraio
battezzato a
Selino Alto
l’8 febbraio
Paolo
Marchesi
Vittoria
Mazzoleni
Benedetta
Manzoni
Sebastiano
Locatelli
Michele
Brumana
battezzato a
Selino Alto
l’8 febbraio
battezzata a
Selino Alto
il 26 aprile
battezzata a
Berbenno
il 26 aprile
battezzato a
Berbenno
il 26 aprile
battezzato a
Berbenno
il 26 aprile
Leonardo
Donadoni
Manuel
Masnada
Michelle
Capelli
Samuel
Bugada
Pietro Luigi
Salvi
battezzato a
Berbenno
il 26 aprile
battezzato a
Selino Alto
il 10 maggio
battezzata a
Berbenno
il 21 giugno
battezzato a
Berbenno
il 21 giugno
battezzato a
Berbenno
il 21 giugno
Nicola
Bertazza
Tommaso
Locatelli
Giorgio
Pesenti
Elisa
Previtali
Bianca
Bennato
battezzato a
Berbenno
il 21 giugno
battezzato a
Berbenno
il 19 luglio
battezzato a
Berbenno
il 19 luglio
battezzata a
Selino Alto
l’8 agosto
battezzata a
Berbenno il
20 settembre
Viola
Rota
Manuel
Salvi
battezzata a
Blello il
27 settembre
battezzato a
Berbenno il
15 novembre
La misericordia
fa fiorire la vita!
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Vita di Comunità
Le celebrazioni in onore di San Mauro
S
abato 9 e domenica 10 gennaio si sono
svolte nella frazione di Ceresola le celebrazioni in onore di San Mauro, a cui la
chiesetta locale è dedicata. In realtà anche durante
il corso della settimana i momenti di preghiera e
di vita di comunità non sono mancati, con anche
l’addobbo della strada e delle case. Colpisce molto
la passione che ogni anno i contradaioli mettono
nel preparare al meglio la festività.
Domenica è stata celebrata la Santa Messa da
don Sandro, con a seguito la processione con la
statua di San Mauro, accompagnata dal corpo bandistico G. Verdi di Sant’Omobono Terme. A seguire c’è stata la tombolata il cui ricavato, insieme a
quello della lotteria realizzata il giorno prima, ha
permesso l’acquisto di una colonnina esterna per
contenere il defibrillatore installato presso il ristorante-pizzeria Ceresola e di sostenere le spese di
ordinaria manutenzione. Il restante utile è stato devoluto alla chiesa parrocchiale.
I componenti del gruppo S. Mauro ci tengono
a ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito economicamente e con il loro tempo alla
buona riuscita della festa e al raggiungimento di
così importanti obiettivi comuni.
Maura Locatelli
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Vita di Comunità
Sant’Antonio abate
D
omenica 17 gennaio è stato festeggiato il
patrono della chiesa parrocchiale di Berbenno: San’Antonio Abate.
Questo santo, protettore degli animali, è ricordato per la sua resistenza alla tentazione del demonio nel deserto e la sua forza nella fede. Nella sua
vita ha seguito alla lettera le parole di Nostro Signore Gesù Cristo: “Vendi tutto quello che hai, dallo ai
poveri e seguimi». Dopo la celebrazione delle 10.30
è avvenuta l’annuale benedizione delle automobili
con la distribuzione dell’immagine sacra.
Ricorrendo quest’anno il 17 gennaio di domenica si è voluto dare un taglio differente alla Solenne
Funzione, che per l’occasione è stata celebrata alle
ore 17.00 ed è stata presieduta da don Antonio Perico (parroco di Capizzone e Bedulita). Durante la
Messa, animata dal coro della parrocchia, sono stati ricordati la vita e le abitudini del Santo.Al termine della celebrazione si è svolta la processione, nonostante il freddo, con la statua del Santo, accompagnata dalla banda di San Pellegrino Terme e da
letture sacre. A seguito del sacro corteo è avvenuto
il consueto bacio alla Reliquia. Il tutto è terminato
con l’esortazione da parte di Don Luca di portare
a casa il cero, utilizzato durante la processione, per
disporlo sulle finestre delle proprie abitazioni.
Anthony Locatelli
13
Vita di Comunità
Oratorio in festa: W don Bosco!
O
gni anno per la festa di Don Bosco si
cerca il modo migliore di poter mettere
in pratica il metodo educativo del grande Santo. Per anni la formula dei Laboratori di Don
Bosco da ottobre a gennaio si è evoluta, ha cambiato forma, è stata rinnovata, coinvolgendo sempre
un buon gruppo di bambini e ragazzi.
Quest’anno si è pensato di proporre nel periodo
prenatalizio l’Animatorio e di affidare ai gruppi di
catechesi lo spettacolo di Don Bosco. L’Animatorio
è stata proprio la novità dell’anno: la prima domenica del mese i ragazzi potevano partecipare ad
una delle tre proposte di animazione: una biciclettata su e giù per la valle, una passeggiata nei boschi
attorno a Berbenno e la possibilità di trasformarsi
in cuochi! La presenza non è stata troppo numerosa… ma i bimbi che hanno partecipato hanno
vissuto dei bei momenti in compagnia.
Con l’inizio dell’anno ogni gruppo di catechesi si
è messo al lavoro per preparare un intrattenimento da proporre per la serata di sabato 30 gennaio.
Ogni gruppo ha lavorato con impegno, trovando la
chiave giusta per raccontare il proprio Don Bosco:
la seconda e la quinta elementare con un balletto,
la terza e la quarta elementare con una scenetta,
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la prima e la seconda media si sono trasformati in
saltimbanchi e la terza media ha creato un video
sulla vita del Santo.
Alla serata hanno partecipato anche i bambini
e i ragazzi di Selino Alto, allietandoci con quattro
belle canzoni, accompagnati dalla chitarra suonata
dalla loro brava maestra. Al termine della serata un
grande falò ha riscaldato tutti in piazza.
La festa di Don Bosco è continuata il giorno
successivo, domenica 31 gennaio. I bambini, i ragazzi e gli adolescenti si sono trovati insieme per
animare la messa dedicata al santo dell’oratorio.
La statua del Santo sull’altare e le bandiere con il
metodo educativo in primo piano, ci sono servite
per tenere presente il modello a cui aspirare per
educare i nostri ragazzi nel modo migliore con ragione, religione ed amorevolezza.
Al termine della messa i ragazzi si sono intrattenuti con qualche gioco in attesa che le cuoche suonassero la campana del pronto in tavola. “Il pranzo
in compagnia è er meglio che ci sia” e se è pure
buono ancora meglio. Il pomeriggio dei ragazzi è
poi proseguito con la visione di un bel film e la
merenda con una dolce cioccolata ha concluso i
festeggiamenti per la festa di Don Bosco.
Sempre nella giornata di domenica gli adolescenti della valle hanno partecipato al torneo di
Don Bosco. La sveglia per loro ha suonato presto, il
ritrovo era alle 8.00 in palestra, la giornata divisa in
torneo di pallavolo al mattino con 10 squadre partecipanti e torneo di calcetto durante il pomeriggio
con altrettante 10 squadre.
La giornata è trascorsa a suon di schiacciate,
muri, battute, goal, parate, scivolate… Ma il vero
vincitore in queste due giornate è stato proprio
Don Bosco! Lo scopo della sua vita è stato aggregare i ragazzi, educarli attraverso il gioco e la preghiera… e in questi due giorni è proprio quello che
si è vissuto a Berbenno. Allora è proprio il caso di
dire: W Don Bosco!
Stefania Pozzi
Vita di Comunità
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Vita di Comunità
Tornei di San Giovanni Bosco
La seconda edizione dei tornei con gli adolescenti della Valle Imagna
Domenica 31 Gennaio scorsa è stata l’occasione
bellissima per vivere i tornei di “San Giovanni Bosco Valle Imagna 2016”. Questa domenica vissuta
all’insegna dello sport e della condivisione ha coinvolto per il secondo anno, la bellezza di circa un
centinaio di adolescenti tra i 14 e i 19 anni che si
sono sfidati nella “fossa” della palestra di Berbenno. L’evento, organizzato dal gruppo degli animatori adolescenti di Berbenno, si è collocato all’interno
della festa di San Giovanni Bosco vissuta da tutti i
fanciulli delle nostre tre parrocchie in varie forme.
La giornata si è aperta alle ore 8:00 del mattino con
il torneo di Pallavolo ed è proseguita nel pomeriggio con il torneo di calcio. Il tutto è terminato verso
le ore 20. Un grazie di cuore a tutti i ragazzi della
valle che hanno partecipato con grinta e voglia di
esserci a tutte le partite. Arrivederci al prossimo
anno!
Diego Mosca
I classificata torneo di pallavolo
The girls Dream Team
16
II classificata torneo di pallavolo
I polipi spiaggiati
III classificata torneo di pallavolo
The return of gigolo
Vita di Comunità
I classificata
torneo di calcio
Pol. Cioc
II classificata
torneo di calcio
Gli Sgagnabalù
III classificata
torneo di calcio
Gli Impavidi
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Vita di Comunità
I gruppi di catechesi
18
Vita di Comunità
I gruppi di catechesi
I gruppi che m
ancano...
nella prossima
puntata!
19
Vita di Comunità
La misericordia fa fiorire la vita
La XXXVIII Giornata nazionale per la vita
D
omenica 7 febbraio in tutte le parrocchie
italiane è stata celebrata la 38° Giornata
Nazionale per la Vita, con la Santa Messa
e il tradizionale lancio dei palloncini.
In questo importantissimo Anno giubilare, ovviamente, il tema è stato quello della misericordia
e di come essa faccia fiorire la vita.
Fiorire perché tutti dovremmo imparare a essere più misericordiosi e vicini al prossimo. Solo così
davvero la nostra fede cristiana e i nostri sentimenti avranno un senso. Solo così la nostra famiglia potrà crescere riuscendo a ricevere e donare l’amore
di Dio. Solo così i nostri figli sapranno sbocciare
verso l’amore e la carità. Solo così a loro volta sapranno essere esempio per tutti.
Come si può capire, la riflessione proposta è
stata collegata alla famiglia, indicata come base di
tutto, e alla capacità dei genitori di saper indicare
la strada da percorrere all’applicazione dei figli di
quando ricevuto.
Il termine fiorire mi ha veramente colpito. È
parte del processo naturale di ogni singola creatura nascere e raggiungere lo scopo della vita. Ovviamente non è semplice, servono le condizioni
adatte, le giuste attenzioni, la libertà di pensiero, la
capacità di sapersi donare.
Per celebrare la vita, niente è più appropriato
del sorriso dei bambini che con il naso all’insù seguono il lancio dei palloncini e provano a immaginare pieni di speranza ed entusiasmo dove possano arrivare i loro bigliettini. Quanto impegno nello
scriverli! Quanti sentimenti! Le parole dei bambini
non sono mai banali né prive di significato. Sono
i pensieri più semplici e più umili che colpiscono
davvero il cuore di chi li riceve.
La festa della Vita è una delle celebrazioni più
festose del calendario liturgico e lascia sempre nel
cuore di tutti un briciolo di felicità e di voglia di
vivere in più, accanto ai nostri cari e soprattutto ai
più piccoli che sanno trasmettere, attraverso la loro
semplicità e innocenza quella gioia che fa brillare
gli occhi.
Maria Locatelli
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Vita di Comunità
Scherzi... di Carnevale
Quando al posto di un bel sole ci si mette
di mezzo una pioggia insistente... si trova
comunque il modo per divertirsi lo stesso!
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Vita di Comunità
Mascheràda al top!
O
rmai, con ben undici edizioni all’attivo,
ci siamo affezionati ai protagonisti e alle storie del Martì de Berbèn e dei suoi
parenti! Anche quest’anno, in occasione del Carnevale, hanno saputo farci ridere e coinvolgere nelle
loro matte avventure (non proprio tipiche di una
famiglia normale), portando la rappresentazione
nelle diverse contrade (Cà Passero, Piazzasco, Ceresola, Cà Bafeno, centro e anche Canto del Ronco
a Blello). Neppure la forte pioggia li ha fermati!
re il corso dei fidanzati ingolosendo il parroco con
la promessa di alcune cene.
Purtroppo la Gemma non si dev’essere spiegata
bene con il farmacista perché al posto del cianuro rimedia un rilassante che, per tutta una serie
di eventi, sarà lei a ingerire. Dopo essersi ripresa
capisce che il suo amante in realtà voleva solo ingannarla e uccidere tutti per appropriarsi del ricco
tesoro che il taccagno Martì tiene nascosto negli
angoli più impensabili della casa.
La Gemma (moglie del Martì) incontra dopo
tanti decenni una sua vecchia fiamma partita per
la Francia per far fortuna e poterla sposare. Visto
che ormai la Gemma, ignara dei progetti dell’altro,
ormai si è già sposata (quanto mai!) i due progettano un piano per copà fò ol Martì e fuggire insieme.
Qualche goccia di cianuro nel fiaschetto del vino e il
gioco sembrerebbe fatto, ma…
Nel frattempo la figlia Ambrogina sta finalmente organizzando il suo matrimonio e riesce a evita-
Con questa trama gli attori sono stati capaci di
intrattenere il pubblico per più di un’ora a spettacolo, garantendo risate a non finire. Ricordiamo
che nella mascheràda non esiste un copione vero e
proprio, seguendo un semplice canovaccio sta alla
bravura degli attori portare avanti la storia improvvisando le battute.
Un particolare riconoscimento va anche al bandino (insieme di musicisti che aprono e chiudono
la scena) che grazie a nuovi elementi e melodie ha dato un forte
contributo alla buona riuscita di
tutto lo show.
Maura Locatelli
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Vita di Comunità
«Qualsiasi cosa vi dica, fatela»
XXIV Giornata mondiale del malato
G
iovedì 11 febbraio è stata celebrata nella
chiesa di Locatello la tradizionale messa
annuale della Valle nel ricordo e la preghiera per tutti gli ammalati. Nonostante il freddo,
anche quest’anno la chiesa era gremita di fedeli
provenienti da tutti i nostri paesi e, accompagnati
da vari sacerdoti del vicariato, è stata celebrata la
Santa Messa che ci ha aiutato a riflettere sull’importanza dell’essere forti nel donare carità e amore
a tutti, incominciando dai propri cari e dai più fragili. È stata ribadita l’importanza della preghiera e
dell’ascolto della parola del Signore e la necessità
di applicarla nella nostra vita.
Visto che siamo nell’anno giubilare della misericordia è stato sottolineato come questa sia di fondamentale importanza e come tutti noi dovremmo
sentire questo straordinario sentimento per poi
rifletterlo in ogni azione quotidiana e in ogni ambiente in cui giornalmente ci troviamo.
Durante l’eucarestia sono stati benedetti tutti
gli operatori medico/sanitari ringraziandoli per la
forza e la disponibilità che dimostrano ogni giorno
con chi ha problemi di salute. Infatti sono stati invitati alla Santa Messa tutti coloro che nella nostra
Valle si impegnano nel miglioramento della vita degli ammalati: dottori, farmacisti, infermieri.
Non potevano certo mancare le associazioni
che sono vicine ai più fragili: Gruppo Caritas, Croce
Rossa, Avis, Aido, Assistenza Domiciliare, Alpini,
volontari Protezione Civile…
Un grazie di cuore a tutti coloro che quotidianamente spendono tempo ed energie per l’assistenza
ai più bisognosi. Spesso sono azioni che passano in
sordina, inosservate dalla maggior parte della gente, ma senza di loro come faremmo?
A tutti, durante l’entrata in chiesa, è stata distribuita un’immaginetta sacra con la preghiera dedicata alla Madonna che poi, prima della benedizione finale è stata letta all’unisono da tutti.
Preghiera per la XXIV
Giornata Mondiale del Malato 2016
O Maria, Madre di Misericordia
nel tuo seno il Verbo di Dio si è fatto carne:
dona a noi tuoi figli di accogliere Gesù
e con fiducia affidarci a Lui, Parola di Vita.
Vergine Consolata e Consolatrice
nella tua sollecitudine per l’umanità
rispecchi la tenerezza di Dio:
insegnaci a consolare chi soffre
con la consolazione che viene da Lui.
Madre di Dio e Madre nostra
intercedi per noi misericordia e compassione
per essere mani, braccia e cuori
che aiutano Dio
a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti.
Madre della Vita
come l’acqua delle nozze di Cana
è stata trasformata in vino buono,
così lo Spirito del tuo Figlio
trasformi ogni sforzo umano a servizio dei fratelli
in qualcosa di divino.
Maria, Salute degli Infermi
al tuo cuore di Madre affidiamo la nostra vita:
illuminati dalla fede,
possiamo sentire la vicinanza di Cristo
che cammina al nostro fianco, caricato della croce,
e ci aiuta a svelare il senso delle nostre sofferenze.
Amen.
Maria Locatelli
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Vita di Comunità
24
Diario della Comunità
Diario della comunità
La magia di Santa Lucia
N
on c’è Natale che tenga: nella provincia
di Bergamo si può dire che la festa più
attesa dell’anno per i bambini è quella
che ricorre il 13 dicembre di ogni anno. Santa Lucia, nella tradizione italiana, è la santa protettrice
della vista e la patrona della città di Siracusa, dove
negli anni delle persecuzioni dei cristiani da parte
dell’Impero Romano lei, giovane altolocata, si convertì al cristianesimo, rifiutando il suo sposo.
Nel nord Italia, specialmente nella provincia di
Bergamo, assume però un ruolo simile a Babbo
Natale, la befana e Gesù Bambino: porta in dono
giocattoli e capi di abbigliamento per tutti i piccini.
È una festa che ha da sempre unito tutte le generazioni, dai nonni fino ai nipoti: a volte la tradizione
incontra anche i bambini che già a quattro anni
sono dei genietti della tecnologia.
Negli ultimi anni, la Pro Loco di Berbenno è riuscita a mettersi in contatto con la santa più amata
dai bambini e ragazzini e l’ha invitata a percorrere
le vie del paese la sera del 12 dicembre per portare
dolcetti, salutare i suoi piccoli ammiratori e magari
fare qualche foto assieme a bordo del suo carretto
trainato dal fedele asinello che l’accompagna ogni
anno nel suo viaggio notturno.
Anche quest’anno, Santa Lucia è partita alle 20
dal Bröl in località Piazzasco, a bordo del suo carretto colmo di caramelle, aiutata dai suoi aiutanti
della Pro Loco, che per l’occasione hanno indossato un bel cappellino da elfo (che lei ha portato
apposta per intonarli all’atmosfera natalizia). Armati di campanelle e di buona musica, gli aiutanti
hanno chiamato a sé tutti i bambini che, trepidanti
d’attesa, si sono riversati nelle vie del paese per
salutare Santa Lucia, ricevendo il tanto atteso pacchetto di dolci e consegnando le proprie letterine.
Alcune mamme, armate di smartphone e fotocamere, hanno chiesto alla Santa se potevano scattarle una foto assieme ai propri cuccioli, che non
toglievano gli occhi da quella fanciulla vestita di
bianco dalla testa ai piedi. Alcuni erano un po’ ti-
morosi e altri si domandavano perché aveva anche
il viso coperto: ci ha confidato che purtroppo anche
lei soffre il freddo di dicembre e, dovendo affrontare un lungo viaggio volando a bordo del suo magico carretto, deve tenersi anche lei al caldo!
Dopo aver percorso le vie del paese, essersi fermata a salutare i suoi piccoli ammiratori e aver donato loro le caramelle, una volta giunta in Piazza, il
dovere di Santa Lucia chiamava e così ha salutato
tutti ed è partita alla volta degli altri paesi, ringraziando ancora una volta gli aiutanti della Pro Loco e promettendo loro che l’anno prossimo verrà
ancora a sfilare a Berbenno per la gioia dei “suoi”
bimbi!
E poi, dopo aver chiesto un po’ di acqua e fieno per l’asinello, a bordo del suo carro, è partita
magicamente verso il cielo. Salutando il paese di
Berbenno in un magnifico arrivederci, in volo tra le
stelle. All’anno prossimo, cara Santa Lucia!
Pro Loco di Berbenno
Ps: ci scusiamo per la foto di Santa Lucia con le
nostre aiutanti speciali, ma gli occhi della Santa sono
sensibili al flash della fotocamera. Quindi non spaventatevi! ;)
25
Diario della Comunità
Perdersi per ritrovarsi
La visita alla comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio
N
oi genitori, noi adulti abbiamo l’arduo,
doveroso, difficile, per sua natura imperfetto compito di educare i nostri ragazzi, cioè di condurli sul sentiero più o meno tortuoso della loro vita, insegnandogli a poco a poco
a percorrerlo da soli: evitando le buche, saltando
gli ostacoli, stando lontano dai precipizi che non
lascerebbero scampo, e ad arrivare in tempo alle
mete dove si deve o si vuole arrivare. Paolo Crepet
dice in maniera illuminante che educare vuol dire
tirare fuori da ognuno il talento che ha.
Il nostro gruppo adolescenti, condotto generosamente da don Luca e da Diego Mosca, al termine
di un percorso che ha avuto per tema le dipendenze ha fatto visita alla comunità Shalom di Palazzolo
sull’Oglio, che si occupa di ragazzi che sono caduti
nel baratro delle dipendenze. Mi è sembrata una
tappa utilissima e importantissima per la sua funzione educativa: sì, perché educare vuol dire anche
mettere in guardia, dare la giusta percezione del
rischio rispetto a quelle che sono le reali situazioni
pericolose. Saprebbero, per esempio, i nostri ragazzi evitare, stare lontano da qualcuno che, magari ad una festa, propone una sostanza alterante da
assumere? Come farebbero, se incontrassero sul
loro cammino un covo di serpenti?
Così la sera di lunedì 19 gennaio mi aggrego
con il mio veicolo alla flotta di auto con le quali
andremo alla comunità. C’è un po’ di ansia per il
viaggio: è già buio, fa particolarmente freddo, la
mèta è lontana ed abbiamo poco tempo: vale a
dire non ci si può prendere il lusso di perdersi! Il
Don ci anticipa che i navigatori non sono in grado
di portarci fino a là, ci attrezza di particolareggiate
indicazioni stradali ma... la via più sicura è stare
attaccato alla sua targa posteriore. La carovana a
Palazzolo sull’Oglio viaggia compatta in mezzo ai
campi e al buio; un’occhiata al navigatore: siamo
un punto in mezzo al niente che si muove.
Arriviamo ai cancelli, ci conducono ad un parcheggio, ci accolgono, ci accompagnano. Camminiamo nella penombra, percepiamo di essere in un
posto molto vasto, un piccolo villaggio le cui viuzze
sono illuminate solo dalle luci provenienti dall’interno delle varie strutture. Noi siamo parecchi, almeno una cinquantina, non abbiamo ben capito
cosa ci aspetta. Varchiamo una porta: stupore! Siamo in un salone gigantesco sotto un tetto in legno
a 2 falde, che nella sua parte centrale più alta copre
anche una parte soppalcata, con altri ambienti da
cui si entra dall’esterno.
La comunità, ci spiegano, è nata dall’iniziativa
di suor Rosalina, accoglie circa 300 ospiti tra maschi e femmine, ragazze madri con i loro figli, e si
pone l’obbiettivo di trattare tutti i tipi di dipendenze, comprese quelle da disturbi alimentari. Sopravvive grazie al lavoro di ospiti e volontari e da donazioni esterne; non ha sovvenzionamenti statali. È
rigorosamente divisa in una parte femminile e una
26
maschile: è comprensibile che un percorso terapeutico così lungo e delicato non può permettersi
gli scossoni di un coinvolgimento sentimentale fra
i due sessi…
La parte centrale della nostra visita è quella che
loro definiscono con precisione la “testimonianza”
di due ospiti. Qui c’è un ragazzo che racconta la
sua storia, più tardi ci trasferiremo in un’altra casa
nella parte femminile e ascolteremo una “lei”.
E ci tuffiamo nel loro mondo, nelle loro vite: due
storie di dipendenze, lui con le droghe, lei con l’alcool. È assodato e forse banale dire che molte problematiche esistenziali hanno origine, negli anni
più teneri di un individuo, in una carenza affettiva;
ma qui la regola non fa eccezione: un vuoto che
riempie di inquietudine, che disorienta; un vuoto
che costruisce e radicalizza l’impietosa e inconsapevole equazione: Io non sono amato – quindi – non
valgo; un’inappellabile sentenza della corte che ciascuno di noi ha in sé, che aggiunge frustrazione.
Lui percepisce, forse a torto, una privazione affettiva a vantaggio della sorella; lei ha un padre che
nella sua assenza è troppo presente e occupato nel
fronteggiare, spesso inerme sul divano, le sue crisi
da dipendenza da droghe. E allora l’azione analgesica dei primi spinelli già in fase preadolescenziale
è benvenuta, poi si prosegue con altro… e, ci dicono entrambi, “eravamo assolutamente convinti di
stare facendo la cosa giusta”…
distruzione è avviato. Lo spaccio diventa un modo
per permettersi la sostanza. Ancora minorenne è
costretto a entrare in una comunità, ma poi esce
alla maggiore età e ricade nella dipendenza, con
effetti sempre più dannosi. Ormai il punto di non
ritorno è oltrepassato, la schiavitù dalla sostanza è
completa, un episodio di overdose per poco non
lo fa fuori. Ne fa le spese naturalmente la famiglia,
la sorella che subisce botte, i genitori che subiscono dei furti in casa: sono al limite, il loro figlio è
diventato il loro nemico e danno l’ultimatum: o in
comunità o in carcere.
Ma come, non lo sapevano che fa male? Ricordo
una serata qualche anno fa al cinema Ideal: c’era
un incontro per genitori con don Ciotti sul tema
delle droghe. Qualcuno gli domanda come fare
prevenzione; la risposta disarmante nella sua semplicità e ovvietà: “dovete dirglielo che fa male, e poi
dirglielo e poi ricordarglielo ancora. È una partita che
si vince con la parola, e se qualcuno ha imboccato
quella strada ditegli: preparati a soffrire“.
Lei beve e l’alcool ormai la possiede, la manipola, annienta la personalità. Svegliarsi la mattina
e non ricordarsi quasi nulla, con la sensazione di
avere dato nelle ore precedenti un pessimo spettacolo di sè, di essere stata ormai stigmatizzata. Ecco
che coraggiosamente Lei si affida all’abbraccio della comunità.
Per Lui il vortice di sperimentazioni è in pieno
corso, una droga dopo l’altra, e il processo di auto-
27
Diario della Comunità
affetto, empatia, stima, sono i sentimenti che si
muovono in me mentre li ascoltiamo; li ringraziamo per le loro generose testimonianze, e loro se
ne stupiscono. Ma le loro storie costituiscono per
noi uno straordinario arricchimento, una presa di
coscienza che ci fa apprezzare la nostra libertà e la
nostra estraneità da queste problematiche; ma che
ci tieni, altresì, vigili, attenti: ci fa capire che il pericolo c’è, è dietro l’angolo e non riguarda sempre
gli altri.
Lui sceglie la prigione: i genitori lo stanno portando dai carabinieri, ma il colpo d’ala arriva dalla Provvidenza. A poca distanza dalla caserma un
volto amico li ferma: un cugino lo convince a darsi
una possibilità, a fare una scelta impegnativa. Inizia così il suo percorso alla comunità Shalom. Lì
trova le persone che lo hanno veramente a cuore;
riluttante inizia ad affidarsi a Dio, e pian piano scopre la forza della preghiera. Studia per prepararsi
ad una nuova vita, che dopo 8 anni di comunità si
sente quasi pronto ad affrontare.
Difficile restare indifferenti di fronte a dei vissuti cosi impregnati di sofferenza; commozione,
La serata prevede anche la cena: pensiamo a
qualche cosa di veloce da mangiare, non immaginiamo che ci aspetta un pasto con una carrellata di
portate degna di un pranzo nuziale. Ci sono diverse
tavolate nella sala da pranzo, e molti di loro sono
fra noi. Scherzano, ridono, conversano: si capisce
che sono contenti di averci, di avere questa fresca,
vivace, chiassosa gioventù che rompe una quotidianità rigidamente scandita; e quando ti capita di
incrociare un loro sguardo triste è perché stanno
raccontando qualche cosa della loro amara storia.
La serata finisce nel grande salone, ci coinvolgono in un momento di vera festa; alcuni agli strumenti musicali suonano con un ritmo incalzante
ad accompagnare i canti e i balli di gruppo in cui ci
coinvolgono con grande trasporto: sono dediche e
lodi alla fede e a Dio.
Rientriamo a tarda ora, i ragazzi si spendono in
auto in qualche commento, ma poco dopo cedono
alla stanchezza e si addormentano. Rimango con i
miei pensieri; devo ammetterlo, questa esperienza
ha creato l’effetto per cui è stata pensata: mi ha turbato. E spero che abbia scosso a sufficienza anche
i nostri ragazzi, che li abbia messi abbastanza in
guardia. E inquietanti interrogativi affiorano: “ma
i nostri figli si sentono sufficientemente amati? E
percepiscono il rischio di sbagliati comportamenti?”.
Noi ricordiamoglielo ogni tanto e spieghiamoglielo che li assilliamo, perché li vogliamo sfacciatamente felici e liberi. Grazie, grazie di cuore ai ragazzi della comunità Shalom.
Fabio Capelli
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Diario della Comunità
Nel labirinto del futuro
Qualche consiglio per l’orientamento universitario
L
a scelta dell’università è una decisione
molto importante per la vita di un ragazzo
o di una ragazza; deve essere ragionata e
meditata anche con l’aiuto dei genitori.
I ragazzi sono alle prese con la preparazione del
tanto temuto esame di maturità, quindi spesso si
rimanda questa decisione all’estate, però a volte è
già troppo tardi (basti pensare alle facoltà a numero chiuso o alle università site in un’altra città).
Ci sono tanti aspetti da valutare, ma andiamo
per punti:
• L’indirizzo universitario (economia, giurisprudenza, lingue, ingegneria, medicina ...): da
scegliere secondo le proprie attitudini, gli interessi
e le proprie capacità.
• La collocazione dell’università (Bergamo,
Milano, Brescia, Pavia, Firenze …): in ogni città vi
è un polo universitario che raggruppa più indirizzi,
ma molto spesso si cerca di andare nelle grandi città dove si ritiene che le università siano più valide,
anche se non è sempre così.
L’Università degli Studi di Bergamo è molto più
piccola di grandi centri ma non per questo meno
valida. anzi... le lezioni non sono semplici lezioni
frontali e i professori sono molto disponibili a chiarimenti e a ulteriori spiegazioni. L’università qui a
Bergamo, tra le altre cose, ha professori tra i più validi e qualificati, con riconoscimenti in tutta Italia.
• La scelta tra statale o privata (Unibg, Statale,
Cattolica, Bocconi, Bicocca…): ciò che cambia è il
costo, perché le università italiane oggi sono molto
qualificate.
• Il costo: non tutte le università hanno il medesimo costo. Le università in altre città sono molto distanti e per i ragazzi di Berbenno sono molto
scomode da raggiungere sia con la propria auto
che con i mezzi pubblici. Inoltre se si scelgono sedi
lontane l’unica soluzione, a mio avviso, è l’affitto o
l’acquisto di un appartamento nei pressi delle università dove i costi sono elevati.
• Molto spesso ci si sente dire di scegliere l’università in base al criterio di ciò che richiede il
mercato;, ma se il mercato richiede una cosa che
non piace, si rischia poi in corso d’opera di interrompere gli studi o di non essere soddisfatti.
L’Università italiana è caratterizzata da: alti tassi di abbandoni, frequenti cambi di facoltà, basse
percentuali di laureati rispetto agli iscritti iniziali,
numerosi laureati disoccupati, lunghi tempi di attesa prima di trovare un’occupazione corrispondente
al titolo conseguito. Queste cose sono attribuibili a
una scelta universitaria non adeguata e corrispondente ai reali interessi, capacità e potenzialità dei
giovani. Spesso i ragazzi scelgono la facoltà universitaria senza sapere effettivamente quali materie
vengono trattate e gli esami da sostenere, cosicché, nel momento in cui comprendono realmente
cosa si studia e in cosa consiste il tipo di professione a cui aspiravano, nasce la delusione rispetto alle
aspettative iniziali.
In tutto questo l’orientamento pre-universitario
risulta di primaria importanza; è lo stesso ministero ha sottolinearne la funzione essenziale: «L’orientamento si esplica in un insieme di attività che
mirano a formare e a potenziare le capacità delle
studentesse e degli studenti di conoscere sé stessi,
l’ambiente in cui vivono, […] le offerte formative,
affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita».
Nonostante tutto, l’unico consiglio che mi sento
di dare ai ragazzi che devono scegliere l’università è: scegliete secondo ciò che vi piace perché,
anche se vi dicono che in quel campo non c’è
lavoro, se sarete i migliori il lavoro lo troverete
senza problemi
E ricordate: Domani sarò ciò che oggi ho scelto
di essere (James Joyce).
Anthony Locatelli
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Diario della Comunità
Una nuova sala si inaugura
La Sala del benessere a Casa Santa Maria
I
n Casa Santa Maria si respira aria di nuovo…
Il 20 gennaio, infatti è stata inaugurata la
Sala del benessere che inizierà così a essere
funzionante e operativa.
Un progetto nuovo, questo, che vedrà alcuni
dei nostri anziani coinvolti nella cosiddetta terapia
occupazionale.
Per l’occasione, abbiamo scelto di arredare questa stanza a mo’ di casa... proprio per farla sentire
casa ai nostri anziani: un divano per accogliere, un
tavolo per lavorare, una specchiera per guardarsi,
riconoscersi e, perché no?, per farsi belli, mensole
con bambole e animali in peluche un po’ speciali,
ceste con immagini, giochi, riviste da condividere, una caffettiera elettrica per gustare insieme un
buon caffè, trucchi, smalti e creme, una lampada
che emana sia essenze che luci colorate (la cosiddetta aromaterapia e cromoterapia) e una radio
per ascoltare musiche dolci e rilassanti.
Un appuntamento questo che verrà fatto più
volte alla settimana, mattino e pomeriggio, dove
i nostri ospiti avranno modo di ritrovarsi in piccoli gruppi con l’animatrice per fare determinate
attività: giochi, letture, riviste da sfogliare, album
ricordo da raccontare, immagini da commentare,
massaggi con crema sulle mani, il tutto addolcito
da un buon caffè e da tanta musica leggera che farà
da sottofondo e luci colorate che renderanno ancora più magica l’atmosfera. Anche la terapia della
bambola e la pet therapy non mancheranno!
È un nuovo inizio… e una nuova attività prende
così vita in Casa Santa Maria!
Le animatrici Chiara, Grazia e Cinzia
30
Santi sconosciuti
Padre Olinto Marella
Un milite ignoto della carità
S
crive di lui, dopo la sua morte, Indro Montanelli, che in tempi lontani era stato suo
allievo: «A Bologna lo conoscono tutti, ma
solo lì. Mi ha insegnato a vivere per gli altri e a prendere questa vita come un passaggio: insegnamento
che io non ho seguito. Oggi lo invidio, è morto ignaro di essere grande, ignaro di essere santo, è morto
ignoto a sé e agli altri: un milite ignoto della carità».
Il suo nome, infatti, è sconosciuto ai più, eppure
Olinto Marella è stato un gigante della carità, un
personaggio di primo piano nell’apostolato, un sacerdote davvero santo, che, per amore dei poveri,
nei quali vedeva il volto di Cristo, si è fatto povero
come loro anche per essere, da loro, meglio capito.
Nasce il 4 giugno 1882 a Pellestrina, isola della
laguna veneta, da una famiglia benestante. Il padre
Luigi è medico condotto e terziario francescano;
la mamma Carolina de’ Bei, di nobili origini, insegnante e lo zio monsignor Giuseppe, arcivescovo
di Pellestrina. Il contesto famigliare e le cure dello
zio incoraggiano l’inclinazione di Olinto alla vocazione religiosa. Dopo il ginnasio va a Roma presso
l’Apollinaire, il prestigioso Istituto Superiore di Studi Ecclesiastici, dove ha come compagno di corso Angelo Roncalli, futuro papa. Sono quelli anni
eccezionali in cui avvengono grandi cambiamenti
politici e sociali: il progresso scientifico e culturale
fanno voltare pagina alla storia. Tutto questo è avvertito anche dentro le severe mura del seminario,
dove ancora impera la vita tradizionale con le sue
rigide regole. Tra gli studenti più sensibili e inquieti c’è il giovano Olinto, che, attratto dalle indagini
sociali, tiene una raccolta di pubblicazioni moderne che esaltano gli ideali democratici in nome del
cristianesimo.
A complicare la sua presenza in seminario si
aggiunge una forma di depressione dovuta a una
serie di gravi lutti (la morte dello zio sacerdote, del
fratello Ugo e quella del padre), tanto che, nel registro del seminario del 1903, si legge che Olinto
Marella ne esce per salute e desiderio di libertà, for-
mula diplomatica, che nasconde un vero e proprio
allontanamento. Così Olinto compie gli studi teologici fuori dal seminario, sempre più convinto di dedicare la vita al prossimo, praticando un’autentica
fede a vantaggio dell’uomo e della libertà che ha in
sé. Dottissimo, scrive la sua tesi in latino, in greco,
in tedesco e francese oltre che in italiano.
Ordinato sacerdote a ventidue anni, ritorna a
Pellestrina, dove per le sue brillanti doti il vescovo
gli offre l’incarico d’insegnante di esegesi biblica
e storia del cristianesimo nel seminario di Chioggia. Insieme al fratello Tullio, studente di ingegneria, don Olinto fonda a Pellestrina un Ricreatorio e
Giardino d’Infanzia per i figli dei pescatori, mettendo a disposizione lo stesso Palazzo Marella, trasformando le stanze in aule scolastiche e il giardino in
luogo di ricreazione. Educa e insegna con sistemi
moderni e innovativi, con lo stesso metodo che
usa per i seminaristi. Non sta dietro la cattedra,
ma tra i banchi; si avvicina agli alunni, convinto
com’è che ci si può far capire anche dai più asini,
nel rispetto di tutti i ragazzi, a ognuno dei quali
Dio ha dato un talento da sfruttare. Diventano sue,
per quanto possibile, le teorie di Maria Montessori che propone più libertà, più autotomia, più responsabilità, seguendo le naturali inclinazioni dei
ragazzi. Memorabile è una lunga gita in bicicletta,
durata giorni, organizzata nell’estate del 1907 con
una quarantina di ragazze e ragazzi sui vent’anni,
da Pellestrina a Trieste. Un vero scandalo! Un sacerdote con ragazzi di entrambi i sessi! Non c’e’
niente da nascondere o da vergognarsi: quella gita
avrebbe maturato i suoi ragazzi e li avrebbe aiutati
a crescere nella libertà di Dio.
Stimolato dall’Enciclica Rerum Novarum di Papa
Leone XIII che proclama principi innovatori della
dottrina sociale cristiana, il nostro giovane sacerdote, si è votato al riscatto e alla rinascita di Pellestrina, liberandola dalla schiavitù dell’analfabetismo e
alle carenza di scuole. Il clima cambia con l’arrivo
di Papa Pio X , che combatte il modernismo e le
31
Santi sconosciuti
idee progressiste. Don Olinto è tacciato di troppa libertà, troppa apertura mentale, troppa modernità.
Il vescovo di Chioggia è irritato per il suo comportamento non in linea con le direttive della gerarchia ecclesiastica. Il 25 settembre 1909 è sospeso
a divinis con il divieto di celebrare la messa, di amministrare il ministero sacerdotale, di insegnare in
seminario e perfino nel suo Ricreatorio.
È un colpo durissimo, un dolore immenso.
Olinto è costretto a lasciare la sua terra, senza più
mezzi, perché tutto il suo patrimonio è stato speso
per il Ricreatorio. Si mette a peregrinare in varie
città, dove riesce a ottenere cattedre di insegnamento, che gli permettono di mantenersi insieme
a mamma Carolina che lo segue negli spostamenti
e nella ristrettezza, amareggiata nel vedere il figlio
sottoposto a incomprensioni e sofferenza morale
proprio da quella Chiesa a cui ha dedicato tutto se
stesso. Mamma Carolina gli confeziona un clergyman ante litteram : dovendosi togliere l’abito talare,
Olinto non vuole un vestito da civile, per cui, da un
vecchio frac del marito, la mamma gli ricava una
specie di divisa che non toglierà più, neanche dopo essere stato riammesso al sacerdozio. Vive con
sofferenza ma anche con dignità la sua condizione,
non si abbatte ma pone fiducia immensa nel Signore. Presto consegue la laurea in filosofia e, dopo
la Prima Guerra Mondiale, che lo vede soldato di
Sanità nell’ospedale di Bologna, inizia a insegnare
nelle scuole statali. Lo troviamo a Messina, a Pola, a Padova, a Rieti. In quest’ultima città, per tre
anni è professore di filosofia di Indro Montanelli
che così lo ricorda: «Era un santo e, come tale, noi
studenti, lo sentivamo. Il poco che gli avanzava lo donava ai poveri. A noi dedicava lezioni stupende che
finivano sempre con questo ammonimento: “Quando
avrete capito tutto, avrete capito ben poco. L’intelligenza umana non è altro che un fiammifero acceso
in un mare di tenebre, non ne rischiara che una minima frangia, il resto è un mistero che si chiama Dio”.
Aveva, esteriormente, tutti i requisiti per farsi canzonare dalla scolaresca: una barba lunga color rame,
una zimarra che gli scendeva fino ai piedi, un collare
bianco, uno sguardo da fanciullo tra l’innocente e lo
smarrito. Ci disse di non far troppo assegnamento
sulla filosofia perché, ci spiegò, non è che la palestra
della Ragione, la quale non conduce alla Verità , alla quale si giunge, quando si giunge per altre strade.
Quello non era un professore come gli altri, aveva
qualche cosa di diverso».
Nel 1924, Olinto Marella approda a Bologna,
che diventa la sua città di adozione, dove inse-
32
gna nel famoso Liceo Galvani. Riesce a inserirsi
nelle attività caritative e culturali della parrocchia
di San Giovanni in Monte, dove, sotto la guida di
monsignor Faggioli, operano molte associazioni.
Ed è proprio monsignor Faggioli che si fa promotore presso l’arcivescovo di Bologna, cardinal Naselli
Rocca, del suo reintegro nel sacerdozio, che finalmente avviene il 2 febbraio 1925, giorno in cui don
Olinto può avere la gioia di celebrare nuovamente
la messa, dopo sedici amari, dolorosi, lunghissimi
anni. È così inserito nel clero della diocesi bolognese con l’incarico dell’assistenza religiosa in una
zona moralmente ed economicamente disastrata
della periferia.
In quegli anni incomincia a ospitare, nel suo
modesto alloggio, piccoli orfani a cui dona affetto
e cure. Quelli che non può tenere con sé, li sistema
nei vari istituti cittadini dove paga le rette. In questo spendersi per i poveri è sempre aiutato dalla
madre, che a volte non sapendo più dove mettere
a dormire i bambini più piccoli, li pone nei cassetti
del suo comò. Instancabile, Padre Marella (padre,
appunto, per la sua paternità esercitata sul campo),
quasi a recuperare il tempo perduto, corre per la
città per essere presente spiritualmente e materialmente, in una esplosione di carità e sollecitudine,
un vulcano di idee, un darsi da fare continuo per
gli altri.
Durante la Seconda Guerra Mondiale si dimostra un vero eroe in una Bologna distrutta dai bombardamenti. Aiuta amici e nemici, partigiani e occupanti tedeschi, ebrei e fuggiaschi che nasconde
nella cantina di casa sua e in altri rifugi sicuri. Più
volte offre la sua vita davanti al plotone di esecuzione per salvare l’esistenza di padri di famiglia,
lasciando sbalorditi gli stessi nemici, che non eseguono la condanna capitale, tanto e tale è il rispetto
verso questo meraviglioso prete. Insieme ad amici
apre mense, raccoglie indumenti e medicinali e,
quando un gruppo di donne volenterose disposte
a vivere la comunità lo affianca, nasce una piccola
congregazione religiosa con la regola del Terz’ordine Francescano, sotto la guida di Caterina Elkan,
ebrea convertita. Per vivere la carità si espone continuamente senza temere i rischi. Salva dalle SS
suor Caterina e dalla deportazione trenta soldati
rischiando la fucilazione. Durante una sanguinosa
guerriglia per le strade di Bologna, nel 1944, non
esita, nonostante il divieto, a seppellire i corpi di
dieci collaborazionisti impiccati.
Nel 1948, a guerra finita, riesce a realizzare il
suo grande sogno: dar vita a una Città dei Ragazzi,
Rendiconto economico
riadattando in modo rudimentale un vecchio magazzino della nettezza urbana. La sede, più avanti,
è nel territorio del comune di San Lazzaro di Savena e qui, Padre Marella può dedicarsi a tempo
pieno ai suoi ragazzi. Educa senza metodi coercitivi, secondo le sue idee lungimiranti, in una sorta
di autogestione. Si svolgono pure, ogni anno, delle
votazioni con tanto di scrutino segreto, per l’elezione del sindaco della Città dei Ragazzi. Le cronache dicono che abbia assistito nella sua lunga vita
ottomila-diecimila ragazzi.
Olinto Marella si spegne il 6 settembre 1969, attorniato dai suoi amati giovani. La sua salma riposa
nella chiesa della Sacra Famiglia in San Lazzaro,
come suo desiderio, vicino ai suoi ragazzi. La cittadinanza di Bologna lo ama e lo considera Santo
Padre Marella. Don Olinto ha ricevuto diversi riconoscimenti come i due Premi della Bontà da parte
della Regione e della Provincia e il Premio Notte
di Natale. Proclamato Servo di Dio, è ora in atto il
processo per la sua causa di beatificazione.
Pinuccia Leidi
Rendiconto economico al 31 dicembre 2015
E
ccoci alla presentazione del rendiconto
economico 2015, un anno veramente importante e impegnativo per le nostre comunità, in particolare quella di Berbenno. Credo
sia doveroso anzitutto dire “grazie”, per l’ennesima volta, per la straordinaria generosità di cui ho
occasione di fare esperienza quotidiana, sia per il
sostegno economico, sia per le numerose persone
che hanno a cuore le sorti della propria parrocchia,
attraverso il volontariato e il servizio umile e quotidiano, grazie al quale mettersi a disposizione nelle
nostre comunità, per mantenerle sempre belle e
decorose.
Veniamo ad alcune osservazioni riguardo il bilancio dell’anno trascorso.
• Credo balzi subito all’occhio la voce “Manutenzione straordinaria” nel bilancio della parrocchia di
Berbenno. È chiaro che la maggior parte di questa
cifra (198.000 euro) è stata spesa per i lavori di ristrutturazione del tetto, per i quali non posso fare
altro che esprimere ancora la mia profonda soddi-
sfazione, sia per il buon risultato dell’opera, sia per
lo stato dei pagamenti (nel momento in cui scrivo,
rimangono circa 41.500 euro di debito, rispetto a
quanto speso...).
• Dopo questa grande opera, cominceremo a valutare se sia possibile ripristinare il cornicione della chiesa parrocchiale ancora danneggiato e ripristinare per lo stretto necessario stucchi e intonaci
che si sono deteriorati, così da rimettere in ordine
le parti della volta rovinate. Anche se è prematuro
pensare ad un intervento di restauto vero e proprio, penso sia possibile pensare a un intervento
di manutenzione del pavimento della chiesa (per
sistemare i buchi più grossi), come ad una sistemazione della pedana dell’altare e dell’impianto
microfonico. Ne parleremo prossimamente con il
Consiglio degli affari economici.
• Per quanto riguarda la parrocchia di Selino Alto, rimane significativa anche per il 2015, oltre le
offerte ordinarie sempre generose, la raccolta straordinaria rappresentata dalle entrate per le “Serate
in Allegria”, organizzate in occasione delle solen-
33
Rendiconto economico
nità patronale di San Giacomo. Dopo diversi anni
dove non ci sono stati interventi straordinari, nelle
prossime settimane procederemo alla sostituzione
dei fari della chiesa parrocchiale con nuove lampade a led, più luminose e calde, e particolarmente
efficienti dal punto di vista energetico. Di fronte
ad un preventivo di spesa di circa 2.000 euro, dovremmo ridurre la spesa per l’energia elettrica di
circa il 60 per cento. Oltre a questa spesa, vorremmo procedere a un intervento di manutenzione
dell’organo Serassi, che ne ha proprio bisogno.
• Per la parrocchia di Blello è previsto un intervento per livellare il terreno accanto alla ex
-stalletta, così da mettere a disposizione un pic-
colo piazzale per i gruppi sempre più numerosi.
Entro l’estate chiederemo anche i permessi e le
autorizzazioni per i lavori di restauro della chiesa
parrocchiale.
• La costituzione dell’Associazione Papa Giovanni tra le nostre scuole materne parrocchiali,
oltre a garantire un futuro alle scuole stesse, dovrebbe portare con il tempo a una diminuzione
globale dei costi di gestione, e offrire la possibilità
di mantenere aperta anche la scuola d’Infanzia di
Berbenno, nel momento in cui le Suore concluderanno il loro servizio in mezzo a noi.
Ancora grazie a tutti di cuore!
don Luca
Parrocchia San Giacomo apostolo - Selino Alto
ENTRATE
Offerte domenicali
Offerte per sacramenti
Offerte per candele
Intenzioni messe
Offerte varie
Raccolte straordinarie
USCITE
9.736,50
5.080,00
140,00
4.755,82
320,00
720,00
Totale offerte ordinarie
Manutenzione ordinaria / straordinaria
Assicurazioni
Imposte e tasse
Remunerazione sacerdoti
Messe distribuite ai sacerdoti
20.752,32
Sacerdoti collaboratori
Altre remunerazioni
Iniziative per scuola d’infanzia
Buste natalizie e notiziario
Attività parrocchiali
Festa patronale San Giacomo
Contributi da Enti
1.697,53
1.060,71
1.240,00
203,70
Stampa notiziario parrocchiale e varie
5.688,50 Totale remunerazioni
4.655,00 Spese per liturgia e culto
Elettricità, metano, acqua
905,00
Ufficio e cancelleria
7.800,00
Spese varie
1.037,00
338,00
4.515,50
100,00
2.030,00
6.983,50
530,49
5.644,65
92,03
728,09
6.464,77
1.885,75
830,00
350,00
384,00
1.272,04
Totale spese generali e amministrative
Spese per attività pastorali
Tributi verso la Curia
Acquisto mobili e arredamento
Contributo per Scuola d’Infanzia
Interessi e spese bancarie
TOTALE ENTRATE
40.837,82 TOTALE USCITE
SALDO ATTIVO
17.935,33
Crediti e disponibilità
Anno 2015
10.836,37
- 60.020,82
- 34.946,14
250,47
9.210,65
TOTALE DEBITO
-92.604,80 TOTALE DEBITO
- 74.669,47
Riduzione esposizione debitoria:
17.935,33
Deposito in c/c banche
Debiti verso le banche per mutuo
Debiti verso fornitori e privati
Cassa contanti
Crediti e disponibilità
34
Anno 2014
7.036,49
- 69.748,18
- 34.558,57
115,53
3.611,80
22.902,49
Deposito in c/c banche
Debiti verso le banche per mutuo
Debiti verso fornitori e privati
Cassa contanti
Variazione
+54,00%
-13,95%
+1,12%
+116,80%
+ 155,02 %
-19,37%
Rendiconto economico
Offerte straordinarie per lavori ristrutturazione chiesa parrocchiale di Berbenno
TOTALE al 14 dicembre 2015..................................................................... € 86.453,35
15/12/2015N.N........................................................................................................................ € 100,00 16/12/2015N.N........................................................................................................................ € 500,00 20/12/2015Contributo Fondazione Banca Popolare di Bergamo ................................... € 20.000,00
27/12/2015N.N........................................................................................................................ € 130,00 27/12/2015N.N........................................................................................................................ € 100,00 30/12/2015N.N........................................................................................................................ € 150,00 01/01/2016N.N........................................................................................................................ € 100,00 13/01/2016N.N........................................................................................................................ € 500,00 15/01/2016N.N........................................................................................................................ € 250,00 17/01/2016Contributo Fondazione della Comunità Bergamasca ................................... € 25.000,00
20/01/2016
Erogazione liberale N.N...................................................................................... € 1.000,00
29/01/2016
Erogazione liberale N.N......................................................................................... € 600,00
02/02/2016N.N........................................................................................................................ € 200,00 10/02/2016N.N........................................................................................................................ € 300,00 28/02/2016
Gruppo Fanti Berbenno......................................................................................... € 200,00
18/03/2016
In memoria defunto Todeschini Giovanni........................................................... € 1.000,00
18/03/2016
Da gruppo Amici degli Anziani ............................................................................. € 350,00
TOTALE offerte e contributi al 18 marzo 2016 ............................. € 156.933,35
Restano da raccogliere per saldare il debito....................................€ 41.486,03
Parrocchia SS. Annunciata - Blello
ENTRATE
Interessi bancari
Offerte domenicali
Offerte sacramenti e varie
Intenzioni messe
Totale offerte
Festa Ferragosto
Entrate varie
Eredità Pierina Todeschini
USCITE
4.410,00 Manutenzione ordinaria / straordinaria
0,34 Assicurazioni
Offerte utilizzo casa parrocchiale
819,10
250,00
590,00
242,65
212,00
938,50
Compenso sacerdoti collaboratori
Elettricità, metano, acqua, telefono
Ufficio, cancelleria, notiziario
1.659,10
8.322,95
657,28
6.663,85
1.572,15
699,06
2.271,21
359,40
538,28
857,00
194,04
Totale spese generali e amministrative
Spese per la liturgia (candele, particole)
Spese varie
Tributi e tasse
Interessi passivi e spese bancarie
TOTALE ENTRATE
21.713,52 TOTALE USCITE
SALDO ATTIVO
16.100,44
Anno 2014
Crediti verso le banche c/c
Altri crediti
TOTALE CREDITI
36.384,58 Crediti verso le banche c/c
7.698,82 Altri crediti
44.083,40 TOTALE CREDITI
5.613,08
Anno 2015
Variazione
53.815,55
7.394,79
+ 47,91%
- 3,95%
60.580,34
+ 37,42%
35
Rendiconto economico
Parrocchia Sant’Antonio abate - Berbenno
ENTRATE
Rendite fabbricati
Interessi bancari
Offerte domenicali
Offerte messe frazioni
Intenzioni messe
Offerte sacramenti
Offerte candele
Offerte straordinarie
USCITE
7.728,54 Stampa, catechismi, sussidi
0,21 Manutenzione ordinaria / straordinaria
24.208,32
2.401,86
8.638,00
13.329,50
4.172,38
72.082,00
Assicurazioni
Imposte e tasse
Remunerazione Parroco e don Donato
S. Messe distribuite ai sacerdoti
Sacerdoti collaboratori
Altre remunerazioni
Offerte liberali
Totale offerte
Attività dell’oratorio (CRE, CRI,...)
Attività centro parrocchiale
Compensi professionisti
124.832,06 Totale remunerazioni
Elettricità, metano, acqua, telefono
22.313,40
Ufficio e cancelleria
2.020,00
Entrate varie
Affitti passivi
Altre entrate straordinarie
Entrate BAR centro parrocchiale
8.818,85
215.568,30
1.998,00
3.888,83
Spese varie
1.290,00
6.561,50
390,00
2.225,00
3.728,00
14.194,50
12.410,03
2.157,98
750,33
2.366,72
17.685,06
5.688,32
1.437,74
51.153,36 Totale spese generali e amministrative
Spese per la liturgia (candele, particole)
Attività dell’oratorio (CRE, CRI,…)
Elettricità, metano, acqua
Fornitori
Imposte e tasse (IMU, IRES, etc…)
Acquisto e manutenzione impianti
Spese varie
9.218,63
33.395,00
5.354,16
2.117,24
721,63
50.806,66
2.310,91
2.745,00
1.411.01
Totale spese BAR centro parrocchiale
Altre spese
Acquisto mobili e arredamento
Interessi bancari passivi
TOTALE ENTRATE
221.942,73 TOTALE USCITE
SALDO PASSIVO
-104.610,45
Anno 2014
Debiti verso banche per fido in c/c
0 Debiti verso le banche per fido in c/c
326.553,18
Anno 2015
Variazione
- 51,343,82
Debiti verso le banche per mutuo
- 57.320,55 Debiti verso le banche per mutuo
- 46.397,95
- 19,06%
Debiti verso fornitori e privati
- 43.019,87 Debiti verso fornitori
- 78.773,75
+83,11%
Cassa
31.533,92 Cassa
3.106,42
- 90,15%
Crediti
13.859,15 Crediti
13.851.30
- 0,06%
- 159.557,80
+190,38%
TOTALE DEBITO
- 54.947,35 TOTALE DEBITO
Aumento esposizione debitoria:
104.610,45
36
Calendario Pastorale
Calendario aprile 2016
LITURGIA
IMPEGNI PARROCCHIALI
1
2
Ven
Sab
3
Dom
In Albis
4
Lun
Annunciazione del Signore
5
Mar
6
7
8
9
10
11
12
13
14
Mer
Gio
Ven
Sab
Dom
Lun
Mar
Mer
Gio
15
Ven
16
Sab
17
Dom
18
19
20
Lun
Mar
Mer
20.30 Incontro vicariale catechisti cresimandi (Selino Basso)
21
Gio
20.45 Incontro genitori II media (Berbenno)
22
Ven
23
Sab
San Giorgio
20.30
14.30
17.00
19.00
Confessioni genitori I comunione (Berbenno)
Prove messa prima comunione (Berbenno)
Santa Messa a Ca’ Passero
Serata vicariale adolescenti (Mazzoleni)
24
Dom
V di Pasqua
10.30
Santa messa di Prima comunione (Berbenno)
25
Lun
San Marco
9.30
Festa diocesana dei chierichetti (Seminario di Bergamo)
26
Mar
27
28
Mer
Gio
29
Ven
30
Sab
17.00
10.00
20.30
20.0
20.30
20.45
20.30
Santa Messa a Ca’ Passero
Santa messa con battesimi (Selino Alto)
Presentazione diocesana del CRE (Seminario di Bergamo)
Solenne concelebrazione a Blello
Incontro gruppo missionario (Berbenno)
Incontro gruppo catechisti (Berbenno)
Consiglio Pastorale vicariale (Selino Basso)
San Giovanni Battista de la Salle
III di Pasqua
Santo Stanislao
IV di Pasqua
20.30 Percorso di formazione sull’affido (Berbenno)
17.00 Santa Messa a Ceresola
10.30 Santa messa con celebrazione dei battesimi (Berbenno)
20.45
20.30
14.30
17.00
Incontro Caritas vicariale (Cepino)
Percorso di formazione sull’affido (Berbenno)
Prove messa prima comunione e confessioni (Selino Alto)
Santa messa a Ca’ Previtali
10.00
Santa messa di Prima comunione (Selino Alto)
Giubileo diocesano dei ragazzi (Stadio di Bergamo)
20.45 Incontro genitori I media (Selino Alto)
Santa Caterina da Siena
20.45
20.45
20.30
17.00
Incontro genitori IV – V elementare (Berbenno)
Incontro genitori II elementare (Ponte Giurino)
Percorso di formazione sull’affido (Berbenno)
Santa Messa a Ceresola
37
Calendario Pastorale
Calendario maggio 2016
LITURGIA
IMPEGNI PARROCCHIALI
1
Dom
Vi di Pasqua
12.15
2
Lun
Sant’Atanasio
3
Mar
Santi Filippo e Giacomo
4
5
Mer
Gio
6
Ven
7
Sab
8
Dom
9
Lun
10
Mar
20.00
15.00
16.00
20.00
20.30
20.45
20.45
20.00
15.00
20.00
20.30
17.00
10.30
15.00
20.00
14.30
20.00
Solenne concelebrazione a conclusione del pellegrinaggio delle
parrocchie dell’Unità pastorale 3 al Santuario della Cornabusa
Santa Messa in via Ronco Bisolo (Selino Alto)
Confessioni ragazzi scuole medie (Berbenno)
Confessioni ragazzi scuole elementari (Berbenno)
Santa Messa a Foppo (Berbenno)
Incontro gruppo missionario (Berbenno)
Incontro gruppo catechisti (Selino Alto)
Incontro genitori III media (Selino Alto)
Santa Messa in via Pascoli, bivio per Berbenno (Selino Alto)
Preghiera e prove della Confermazione (Mazzoleni)
Santa Messa in via Avogadro (Berbenno)
Celebrazione penitenziale genitori e padrini cresimandi (Mazzoleni)
Santa Messa a Ca’ Previtali
Santa Messa con la celebrazione dei battesimi (Berbenno)
Celebrazione vicariale della Confermazione (Mazzoleni)
Santa Messa in via Clozzolo (Selino Alto)
Ritiro III media (Berbenno)
Santa Messa alla Scuola d’Infanzia (Berbenno)
11
12
Mer
Gio
13
Ven
14
Sab
San Mattia
15
16
17
18
Dom
Lun
Mar
Mer
Solennità di Pentecoste
20.00
17.00
20.00
20.30
17.00
20.30
9.30
20.00
20.00
Santa Messa in via Penisolare o via Bellentrino (Selino Alto)
Confessioni ragazzi elementari e medie (Selino Alto)
Santa Messa in via Europa (Berbenno)
Percorso di formazione sull’affido (Berbenno)
Santa messa a Ca’ Passero
Veglia di Pentecoste - Celebrazione ragazzi di III media (Selino Alto)
Santa messa solenne di Pentecoste (Berbenno)
Santa Messa in via Sottariva (Selino Alto)
Santa Messa in Seriola (Berbenno)
19
Gio
20
Ven
21
Sab
22
Dom
23
24
25
26
Lun
Mar
Mer
Gio
14.30
20.00
20.30
20.00
20.30
17.00
20.30
10.00
10.30
15.00
20.00
20.00
Ritiro II elementare (Blello)
Santa Messa presso la cappella di via Gandino (Selino Alto)
Cantinfesta
Santa Messa a Piazzasco (Berbenno)
Cantinfesta
Santa Messa a Ceresola
Serata finale Cantinfesta
Santa messa con celebrazione dei Battesimi (Selino Alto)
Celebrazione degli anniversari di matrimonio (Berbenno)
Celebrazione della Prima Riconciliazione (Berbenno)
Santa Messa a Ca’ del Leo (Selino Alto)
Santa Messa in via Brembilla (Berbenno)
20.30
27
Ven
28
Sab
29
Dom
30
31
Lun
Mar
Celebrazione vicariale del Corpus Domini (Costa Imagna)
Giornate eucaristiche (Selino Alto)
Ore 20.45: Incontro Caritas vicariale (Cepino)
Giornate eucaristiche (Selino Alto)
Santa Messa a Ca’ Previtali
Giornate eucaristiche (Selino Alto)
Family Day I elementare (Blello)
Santa messa solenne e processione eucaristica (Selino Alto)
Santa Messa in via Consasco (Selino Alto)
Chiusura vicariale del mese di maggio (da definire)
38
Beata Pierina Morosini
Solennità dell’Ascensione
Santa Grata
Solennità della
Santissima Trinità
San Filippo Neri
17.00
Solennità del Corpo
Sangue di Cristo
e
Visitazione della B.V.M.
11.00
18.00
20.00
Anagrafe
da dicembre a marzo 2016
Battezzati in Cristo
Manzoni Daisy di Marzio e Fava Roberta Locatelli Alessandro di Stefano e Poloni Ramona
Salvi Thomas di Damiano e Salvi Monica domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno
domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno
domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno
Defunti
Ci hanno preceduti nel segno della fede e dormono il sonno della pace
Manzoni Cesare
Salvi Angelo
Todeschini Franco
Locatelli Alberto
Todeschini Giovanni
Guerini Ermanno
di anni 84
di anni 92
di anni 88
di anni 70
di anni 86
morto il 28 dicembre 2015
morto il 10 gennaio 2016
morto l’11 febbraio 2016
morto il 15 febbraio 2016
morto il 10 marzo 2016
di anni 58
morto il 25 dicembre 2015
a Peghera
Filippi Agnese
Salvi Angelo
morta il 27 dicembre 2015
a Echellens (Svizzera)
di anni 92
morto il 10 gennaio 2016
a Berbenno
Todeschini Franco
Locatelli Alberto
Todeschini Giovanni
di anni 70
morto il 15 febbraio 2016
a Berbenno
di anni 86
morto il 10 marzo 2016
a Zogno
di anni 88
morto l’11 febbraio 2016
a Berbenno
39
NOTIZIE UTILI
Don Luca Gattoni parroco
Casa parrocchiale via Roma, 8 tel. 035 861007
[email protected]
[email protected]
Don Donato Baronchelli Via S. Giovanni Bosco, 9 vicario parrocchiale
cell. 3336793073
Figlie della Carità
Madri Canossiane tel. 035 861087
Scuola d’Infanzia - Selino Alto tel 342.849.73.28
Sito web dell’oratorio
www.oratorioberbenno.altervista.org
ORARIO SANTE MESSE
Giorni festivi
Ore 17.00 Ore 18.00 Ore 7.30 Ore 9.00 Ore 10.00
Ore 10.30 Ore 18.00 Ceresola – Ca’ Previtali – Ca’ Passero
(a rotazione ogni tre settimane)
Selino Alto
Berbenno
Blello
Selino Alto
Berbenno
Berbenno
Giorni feriali a Berbenno
Lunedì, mercoledì e giovedì ore 7.15 Lodi e S. Messa.
Martedì e venerdì ore 19.45 Vespri e Santa Messa.
40
Giorni feriali a Selino Alto
Lunedì, mercoledì e giovedì alle ore 16.30.
Martedì e venerdì ore 8.00
Mercoledì ore 20.00 a Blello (nella casa comunale)
Eventuali cambiamenti di orario o sospensioni per motivi
particolari saranno comunicate per tempo.