Notiziario Insieme Anno V numero 1 (marzo)
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Notiziario Insieme Anno V numero 1 (marzo)
Insieme Notiziario delle comunità parrocchiali di Blello, Berbenno e Selino Alto PASQUA 2016 1 Insieme Anno V - Numero 1 Pasqua 2016 INDICE In primo piano Direttore responsabile: Don Luca Gattoni I servi della Misericordia...................................................... pag. 3 Misericordiosi come il Padre ............................................... pag. 4 Direttore di redazione: Romina Tamerici Vita di comunità Redazione: don Luca Gattoni, Giulia Colombo, Anthony Locatelli, Maria Locatelli, Maura Locatelli, Nino Loconte, Luana Nava, Stefania Pozzi, Federica Salvi, Romina Tamerici. Altri collaboratori: Diego Mosca, Gian Maria Salvi Foto a cura della Redazione Stampa Tipolitografia ALGIGRAF Brusaporto (BG) - Tel. 035.68.43.42 [email protected] Si ringraziano tutte le persone che hanno collaborato. Le nostre comunità camminano insieme............................. pag. 6 L’attesa della luce nel cammino verso la stella..................... pag. 8 Luce, acqua e veste bianca.................................................. pag. 9 Battezzati nel 2015 .............................................................. pag. 11 Le celebrazioni in onore di San Mauro................................. pag. 12 Sant’Antonio abate ............................................................. pag. 13 Oratorio in festa: W don Bosco! .......................................... pag. 14 Tornei di San Giovanni Bosco ............................................. pag. 16 I gruppi di catechesi ........................................................... pag. 18 La misericordia fa fiorire la vita .......................................... pag. 20 Scherzi... di Carnevale ....................................................... pag. 21 Mascheràda al top! ............................................................. pag. 22 «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» ............................................ pag. 23 Giubileo dei bambini e dei ragazzi ...................................... pag. 24 Diario della comunità La magia di Santa Lucia ...................................................... Perdersi per ritrovarsi ......................................................... Nel labirinto del futuro ....................................................... Una nuova sala si inaugura ................................................. pag. 25 pag. 26 pag. 29 pag. 30 Santi sconosciuti - Padre Olinto Marella...................... pag. 31 Rendiconto economico ....................................................... pag. 33 Insieme Calendario Aprile - Maggio 2016 ................................... pag. 37 Notiziario delle comunità parrocchiali di Blello, Berbenno e Selino Alto Anagrafe.............................................................................. pag. 39 PASQUA 2016 2 1 In primo piano I servi della Misericordia «Capite quello che ho fatto per voi? [...] Se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri» (Gv 13,12.14) Cari fratelli e sorelle, per farvi gli auguri di Pasqua, mistero centrale della nostra fede, vorrei ripartire dal gesto che Gesù ha compiuto e che si è scolpito nella memoria dei discepoli: la lavanda dei piedi. Un gesto inatteso e sconvolgente, al punto che Pietro non voleva accettarlo. In questo modo Gesù ha indicato ai suoi discepoli il servizio come la via da percorrere per vivere la fede in Lui e dare testimonianza del suo amore. Gesù stesso ha applicato a sé l’immagine del “Servo di Dio” utilizzata dal profeta Isaia. Lui, che è il Signore, si fa servo! Lavando i piedi agli apostoli, Gesù ha voluto rivelare il modo di agire di Dio nei nostri confronti, e dare l’esempio del suo «comandamento nuovo» (Gv 13,34) di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato, cioè dando la vita per noi. Lo stesso Giovanni lo scrive nella sua Prima Lettera: «Da questo abbiamo conosciuto l’amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità” (3,16.18). L’amore, quindi, è il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non sono parole, sono opere e servizio; un servizio umile, fatto nel silenzio e nel nascondimento. Il Signore non ci chiede grandi gesti, ma ci domanda di mettere a disposizione i doni che lo Spirito Santo ci fa ogni giorno, perché le nostre comunità possano crescere. Ci chiede di condividere quello che abbiamo, perché nessuno sia nel bisogno. Nella condivisione, nella dedizione a chi è nel bisogno si manifesta lo stile di vita che Dio suggerisce anche a molti non cristiani, come via di autentica umanità. Di amore si è parlato molto nelle ultime settimane, come l’unico sentimento capace di costruire legami (di ogni genere) tra le persone. Il Signore Gesù ci ricorda, con l’esempio della sua vita, che l’amore vero è quello che si fa carità, servizio, aiuto per gli altri, impegno, responsabilità: non un semplice sentimento, ma il dono della vita per sempre. C’è tanta gente che passa la vita così, nel servizio umile, silenzioso, semplice, degli altri. Di fronte a qualsiasi tentazione di chiusura dentro noi stessi, di ricerca della sola propria felicità, accogliamo l’invito di Gesù Risorto ad essere i Servi della Misericordia. Buona Pasqua don Luca, con don Donato, don Sandro, Madre Giuseppina e Madre Mariangela 3 In primo piano In primo piano Misericordiosi come il Padre Domenica 18 dicembre 2015 - Selino Basso / Domenica 14 febbraio 2016 - Cattedrale di Bergamo: nelle due grandi celebrazioni eucaristiche a cui hanno partecipato in maniera attiva, intensa, raccolta, le parrocchie della nostra Valle, si riassume simbolicamente il percorso di questi primi mesi del Giubileo. Infatti, accanto ai grandi momenti che stanno coinvolgendo la Chiesa universale, insieme stiamo vivendo quel “Giubileo diffuso” che sta tanto a cuore a Papa Francesco, il quale bene ci ricorda che la misericordia di Dio è qualcosa di cui fare esperienza non solo in maniera teorica o complessa, ma nell’incontro quotidiano con le persone con cui si condivide la normalità dell’esistenza quotidiana. Ecco perché ci sembra significativo che, oltre le grandi celebrazioni, questo Giubileo straordinario sia qualcosa che viviamo in modo semplice nella vita delle nostre comunità parrocchiali. Cosa fa una comunità che crede nel Signore, a vivere e testimoniare la misericordia? • Anzitutto si incontra per pregare e ringraziare il Signore. Al centro dei momenti più significativi del nostro cammino giubilare c’è stata senz’altro la preghiera: da quella consegnata la sera del 18 dicembre, insieme con l’immagine del Giubileo; al cammino di riscoperta della fede battesimale, fatto in occasione del pellegrinaggio alla Cattedrale; fino alla proposta 24 ore per il Signore, accolta con grande entusiasmo e generosità da molte persone nelle nostre parrocchie. Da questo legame vitale con il Signore, la preghiera - appunto -, prende forza e vigore la nostra capacità di essere misericordiosi. • In secondo luogo vivendo gesti concreti di misericordia e carità. Anche la proposta della Domenica della carità ha avuto un’ottima accoglienza nelle nostre parrocchie. Ed è sorprendente notare che quando si tratta di impegnarsi in prima persona, di darsi di fare, di mettersi in gioco per gli altri, per i poveri, la gente della Valle Imagna non si tira certamente indietro! Un cuore generoso, aperto, grande, non nasce dal niente: trova il suo fondamento in radici, in base solide, che la fede nel Signore Gesù ha posto nelle nostre parrocchie, nelle nostre famiglie, nelle nostre case. Una fede che sempre siamo chiamati ad alimentare e vivere con più entusiasmo e generosità! 4 In primo piano naio abbiamo vissuto un’occasione importante di incontro, ascolto e conoscenza con la comunità islamica marocchina presente nel nostro territorio. Credo sia stata un’esperienza che ha contributo a creare un clima di reciproca stima tra chi abita fianco a fianco e spesso non si saluta nemmeno, perché non conosce il proprio vicino e prova per esso timore, dubbi, paure, incertezze. Mi ha colpito la presenza di tante famiglie giovani, con bambini e ragazzi, presenti a questo pomeriggio: il segno di una comunità che desidera aprirsi all’incontro con noi che “da sempre” abitiamo la Valle Imagna. Aprire le frontiere, le porte, i propri orizzonti mentali è segno di misericordia, perché aiuta a superare quella diffidenza che fa rinchiudere dentro sè stessi, togliendo il coraggio di guardare in faccia la realtà quotidiana e dando la falsa illusione di potersi chiudere dentro le proprie case, alla ricerca di una felicità che si fa sempre più fatica a costruire e a custodire. La vita nasce invece da un incontro, una parola, un abbraccio; la vita è lo scambio di un sorriso; la vita è sedersi alla stessa tavola, per mangiare insieme the e biscotti, scambiare due parole, conoscersi, stimarsi, apprezzarsi. • Un terzo elemento che mi sembra importante in questa testimonianza della misericordia è l’incontro quotidiano con il disagio e la sofferenza delle persone. Nello stile tipico della nostra Valle (poche parole, molti fatti...), non si ama molto mettere in piazza le proprie vicende tristi, dolorose, faticose; anzi, si cerca di viverle sempre con grande dignità, con passione, con amore silenzioso. Per scoprire questa passione silenziosa occorre entrare in dialogo quotidiano con le storie di vita delle nostre case. Mi stupisco sempre della generosità con cui vengono accuditi i nostri anziani e ammalati; credo di poter dire che è una straordinaria ricchezza impegnarsi per prendersi cura dei propri cari con pazienza e amore. è un segno di umanità, troppo prezioso per essere smarrito! Molto umilmente, questi sono i segni di misericordia di cui ho potuto fare esperienza in questi primi tre mesi e mezzo del Giubileo. La misericordia che, partendo dalla nostra piccola valle, possiamo provare a riconoscere perchè si è diffusa nel mondo grazie all’amore del Signore Gesù. don Luca • Un quarto ed ultimo elemento che mi sembra doveroso sottolineare è tutto quello che ha messo in moto il convegno Vieni a conoscermi, organizzato dall’associazione culturale Ibtisama di Corna Imagna e sostenuto dalle parrocchie della Valle e dall’Ufficio per il dialogo interreligioso della diocesi di Bergamo. Nel pomeriggio di domenica 24 gen- 5 Vita di Comunità Vita di comunità Le nostre comunità camminano insieme C ari fratelli e sorelle, la particolare disposizione del calendario di quest’anno, che prevede una Pasqua molto “bassa”, ci ha obbligati a vivere questi mesi quasi “di corsa”. Rapidi e molto frequenti si sono svolti tutti gli avvenimenti della vita quotidiana nelle ultime settimane, al punto che siamo arrivati alla vigilia della Pasqua con il fiato un po’ “corto” per i tanti impegni di cui siamo stati protagonisti. Come sempre, proviamo a tenerne viva la memoria e il ricordo. • In una sola domenica, il 7 febbraio, abbiamo avuto la gioia di celebrare due grandi feste: la Giornata per la vita il mattino, il Carnevale il pomeriggio. Purtroppo il tempo non ci ha davvero aiutato quest’anno: ha messo in crisi i palloncini nel lancio mattutino e ci ha costretti a “rinchiuderci” dentro l’oratorio di Berbenno il pomeriggio (colmo della sfortuna, lo stesso è accaduto anche il martedì pomeriggio a Selino Alto!). Non ci siamo comunque persi d’animo e abbiamo festeggiato con grande gioia questi due momenti in cui abbiamo visto “fiorire la vita”! • Dopo le celebrazioni del tempo di Natale, con la Veglia animata dagli adolescenti, il ringraziamento per l’anno trascorso e la celebrazione dell’Epifania, il mese di gennaio è stato caratterizzato dalle feste per i nostri santi patroni: a Ceresola San Mauro, domenica 10 gennaio; a Berbenno Sant’Antonio, domenica 17 gennaio. Due momenti molto intensi e altrettanto partecipati, con la particolarità della processione serale in onore del santo patrono di Berbenno: un momento unico, in una serata veramente speciale anche dal punto di vista meteorologico (per il freddo è bastato coprirsi bene..); • Il cammino penitenziale verso la Pasqua è iniziato con il mercoledì delle Ceneri, 10 febbraio. Davanti al Signore ci siamo cosparsi il capo di cenere per ricordare la nostra fragilità e debolezza e per essere confermati negli impegni di preghiera, digiuno e carità. • I venerdì di quaresima sono stati caratterizzati dalle via crucis, sia quelle animate dai ragazzi, che quelle serali per giovani e adulti. Mi piace ricordare, per la partecipazione e l’intensità, la Via crucis animata dagli adolescenti e quella verso il santuario della Cornabusa, nel ricordo dei missionari martiri. Come pure sempre molto ricca è la proposta dei gruppi biblici di ascolto del mercoledì sera nelle famiglie. 6 In primo piano • Da venerdì 19 a domenica 21 febbraio abbiamo riproposto la tre giorni di ritiro in preparazione alla Cresima a Rota Imagna. Mettersi sui passi di San Francesco, appassionarsi alla vita di questo grande santo che ha seguito il Signore Gesù, riconoscendo il suo volto nei poveri, è stata per i ragazzi un’occasione formidabile per “mettere a fuoco” il senso del loro cammino verso la Confermazione. • Domenica 28 febbraio i bambini della messa di prima comunione hanno vissuto il ritiro, al quale hanno partecipato tutti i bambini della Valle Imagna che quest’anno riceveranno per la prima volta l’Eucaristia. Sabato 5 marzo si è svolta la Cena di Gran Galà all’oratorio di Berbenno: due momenti molto intensi di preparazione alle due giornate di festa del 17 e 24 aprile! • Nel cuore del cammino quaresimale gli adolescenti si sono ritrovati insieme con gli animatori per vivere la proposta della vita comune in oratorio a Berbenno: condividere i pasti, la preghiera, il riposo, i compiti, la gioia e la fatica dello stare insieme; vivere la meraviglia di una ciaspolata sotto la luna... Un grazie speciale va agli animatori degli adolescenti, per il loro impegno generoso e fedele. Nelle ultime settimane la parrocchia di Berbenno è stata raggiunta dalla notizia che da giugno del 2017 le Madri Canossiane lasceranno la nostra comunità e termineranno la gestione della Scuola d’Infanzia. Dopo 85 anni di servizio generoso e prezioso si è giunti a questa decisione, perché sempre maggiore è il numero delle suore anziane e malate di cui l’Istituto delle Madri è chiamato a prendersi cura. È doveroso fin da ora (e lo faremo certamente nel modo adeguato quando sarà il momento...) esprimere grande riconoscenza alle nostre Suore, per la loro vicinanza ai bambini e ai loro genitori. Possiamo solo immaginare il loro stato d’animo in questi mesi, per le prospettive incerte che le attendono. Mi è sembrato bello come fin da subito ci si sia mossi e ci stia organizzando per non perdere un valore prezioso come la Scuola d’Infanzia. Certamente tutti insieme (Parrocchia, Amministrazione Comunale e famiglie) troveremo il modo adeguato per garantire la continuità di questo prezioso servizio. In questa ottica va la creazione dell’Associazione Giovanni XXIII tra le Scuole d’Infanzia di Selino Alto, Selino Basso, Mazzoleni e Capizzone, per garantire continuità nella gestione e ottimizzazione delle risorse economiche. Spiace molto anche aver ricevuto la notizia, totalmente sorprendente e inattesa, della chiusura della Scuola d’Infanzia di Cepino. Penso sia veramente un dovere morale che le nostre comunità si possano impegnare (nelle modalità da pensare e definire insieme) nel garantire la continuità della Scuola primaria e secondaria. Anche sulla scuola, luogo di accoglienza, incontro, scoperta di sè, si gioca il futuro dei nostri figli. La primavera che bussa con decisione alle nostre porte e che porta con sè la bella notizia della Risurrezione di Cristo, faccia fiorire in noi i migliori desideri di bene, e ci aiuti ad essere con la nostra vita, i nostri gesti, le nostre parole, testimoni di misericordia. don Luca 7 Vita di Comunità L’attesa della luce nel cammino verso la stella La veglia di Natale animata dagli adolescenti C arissimi lettori, anche quest’anno, la notte della vigilia del santo Natale è stata caratterizzata dalla tradizionale meditazione “animata” dagli adolescenti delle nostre comunità. Il tema scelto è stato quello del “desiderare”, parola di origine latina che rimanda al “fissare lo sguardo verso le stelle”. Il gruppo adolescenti, accompagnato dagli animatori e da alcuni collaboratori ha alternato momenti di silenzio, di canto comunitario, di preghiera, con alcuni video. Il filo rosso che ha tenuto uniti i vari momenti è stata la figura di Maria, donna dallo “sguardo rivolto sempre verso l’alto”, donna capace più di ogni altra di accogliere l’Atteso. Abbiamo scoperto che Maria ha vissuto ciò che viviamo anche noi quotidianamente: l’onesta incredulità di fronte ai miracoli divini, l’ansia di non sentirsi all’altezza nel rivestire il ruolo di genitore, la gioia di essere portatrice inconsapevole di un tesoro preziosissimo (il proprio figlio), proprio come tutti i genitori di questo mondo che sta sotto il cielo. È stato bello vedere partecipare alla veglia un folto gruppo di ragazzi insieme ad alcune figure adulte, tra cui una donna in gravidanza (Romina), che simboleggiava Maria in attesa. Le musiche, i silenzi e le luci soffuse hanno portato a compimento il tempo dell’Avvento, fino allo scoccare della mezzanotte! Al termine della messa celebrata da Don Donato abbiamo vissuto un momento conviviale sul piazzale della Chiesa e tra un bicchiere di vin brûlé e una fetta di panettone ci siamo scambiati i tradizionali auguri di Natalizi! È ormai già tempo di voltare pagina perché quando leggerete queste righe saremo ormai a Pasqua! A presto e grazie per l’attenzione che ci avete concesso! Gli animatori del gruppo Adolescenti 8 Vita di Comunità Luce, acqua e veste bianca... Decimo anniversario del Battesimo - Anno 2005 N ella notte del 9 gennaio una luce ha brillato sul davanzale delle case dei ragazzi che dieci anni fa hanno ricevuto il loro Battesimo. Un segno per ricordare questo Sacramento, che essi hanno vissuto inconsapevolmente ancora neonati e che i genitori ricordano invece con tanta emozione, pensando a quel giorno così importante per un nuovo cristiano. Ogni genitore ha impresso dentro di sé il momento del battesimo del proprio figlio, ricorda tutti i segni: l’olio, la luce, la vestina e può solo raccontarli, con commozione e un po’ di batticuore. Alla vigilia del giorno del battesimo di Gesù i ragazzi di quinta elementare hanno potuto rivivere un po’ più consapevoli il loro primo incontro con il Signore. Tutte le famiglie di quinta sono state invitate a una cena in oratorio durante la quale alcuni gesti avrebbero ricordato la festa del battesimo. Vari momenti si sono intervallati durante il corso della serata. Il clima conviviale della buona cena e simpatico del gioco, dove alcuni genitori si sono messi a disposizione per farsi prendere un po’ in giro, ha lasciato spazio al momento intimo e raccolto della memoria del Battesimo. Don Luca ha chiamato i ragazzi ad uno ad uno per nome davanti al fonte battesimale e ha segnato la fronte di ognuno facendo un segno di croce con l’acqua benedetta, simbolo della rinascita a nuova vita. L’acqua purifica, toglie le macchie, lava ciò che è sporco; il Battesimo rimette e perdona i peccati degli uomini, rende puri e santi i loro cuori, così che in essi venga ad abitare lo Spirito Santo. Don Luca poi ha dato ad ognuno la luce, un lumino da tenere in mano durante la preghiera, che ci ricordasse di essere a nostra volta luce per il mondo: ai genitori è chiesto di custodire e alimentare questa fiamma e a fare in modo che non si spenga. Infine ha ricordato ai ragazzi il significato della loro veste bianca: con questa veste vengono rivestiti di Cristo, è bianca, senza macchie, senza peccato. Questo momento è stato molto emozionante per i ragazzi, che hanno potuto rivivere in prima persona il loro Battesimo. Un altro momento simpatico e un po’ nostalgico è stato quello in cui abbiamo visto il bel video che ha preparato il Don con le foto del battesimo, dove i nostri bimbi erano piccoli e noi un po’ più giovani! Il lumino è stato messo nella notte sul davanzale di ogni ragazzo, per ricordare questa bella serata che è stata anche un bel momento di incontro per le famiglie. Stefy e Dany 9 Vita di Comunità 10 Vita di Comunità BATTEZZATI NEL 2015 Masnada Diego Gaia Locatelli Riccardo Manzoni battezzato a Selino Alto l’11 gennaio battezzata a Selino Alto l’1 febbraio battezzato a Selino Alto l’8 febbraio Paolo Marchesi Vittoria Mazzoleni Benedetta Manzoni Sebastiano Locatelli Michele Brumana battezzato a Selino Alto l’8 febbraio battezzata a Selino Alto il 26 aprile battezzata a Berbenno il 26 aprile battezzato a Berbenno il 26 aprile battezzato a Berbenno il 26 aprile Leonardo Donadoni Manuel Masnada Michelle Capelli Samuel Bugada Pietro Luigi Salvi battezzato a Berbenno il 26 aprile battezzato a Selino Alto il 10 maggio battezzata a Berbenno il 21 giugno battezzato a Berbenno il 21 giugno battezzato a Berbenno il 21 giugno Nicola Bertazza Tommaso Locatelli Giorgio Pesenti Elisa Previtali Bianca Bennato battezzato a Berbenno il 21 giugno battezzato a Berbenno il 19 luglio battezzato a Berbenno il 19 luglio battezzata a Selino Alto l’8 agosto battezzata a Berbenno il 20 settembre Viola Rota Manuel Salvi battezzata a Blello il 27 settembre battezzato a Berbenno il 15 novembre La misericordia fa fiorire la vita! 11 Vita di Comunità Le celebrazioni in onore di San Mauro S abato 9 e domenica 10 gennaio si sono svolte nella frazione di Ceresola le celebrazioni in onore di San Mauro, a cui la chiesetta locale è dedicata. In realtà anche durante il corso della settimana i momenti di preghiera e di vita di comunità non sono mancati, con anche l’addobbo della strada e delle case. Colpisce molto la passione che ogni anno i contradaioli mettono nel preparare al meglio la festività. Domenica è stata celebrata la Santa Messa da don Sandro, con a seguito la processione con la statua di San Mauro, accompagnata dal corpo bandistico G. Verdi di Sant’Omobono Terme. A seguire c’è stata la tombolata il cui ricavato, insieme a quello della lotteria realizzata il giorno prima, ha permesso l’acquisto di una colonnina esterna per contenere il defibrillatore installato presso il ristorante-pizzeria Ceresola e di sostenere le spese di ordinaria manutenzione. Il restante utile è stato devoluto alla chiesa parrocchiale. I componenti del gruppo S. Mauro ci tengono a ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito economicamente e con il loro tempo alla buona riuscita della festa e al raggiungimento di così importanti obiettivi comuni. Maura Locatelli 12 Vita di Comunità Sant’Antonio abate D omenica 17 gennaio è stato festeggiato il patrono della chiesa parrocchiale di Berbenno: San’Antonio Abate. Questo santo, protettore degli animali, è ricordato per la sua resistenza alla tentazione del demonio nel deserto e la sua forza nella fede. Nella sua vita ha seguito alla lettera le parole di Nostro Signore Gesù Cristo: “Vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e seguimi». Dopo la celebrazione delle 10.30 è avvenuta l’annuale benedizione delle automobili con la distribuzione dell’immagine sacra. Ricorrendo quest’anno il 17 gennaio di domenica si è voluto dare un taglio differente alla Solenne Funzione, che per l’occasione è stata celebrata alle ore 17.00 ed è stata presieduta da don Antonio Perico (parroco di Capizzone e Bedulita). Durante la Messa, animata dal coro della parrocchia, sono stati ricordati la vita e le abitudini del Santo.Al termine della celebrazione si è svolta la processione, nonostante il freddo, con la statua del Santo, accompagnata dalla banda di San Pellegrino Terme e da letture sacre. A seguito del sacro corteo è avvenuto il consueto bacio alla Reliquia. Il tutto è terminato con l’esortazione da parte di Don Luca di portare a casa il cero, utilizzato durante la processione, per disporlo sulle finestre delle proprie abitazioni. Anthony Locatelli 13 Vita di Comunità Oratorio in festa: W don Bosco! O gni anno per la festa di Don Bosco si cerca il modo migliore di poter mettere in pratica il metodo educativo del grande Santo. Per anni la formula dei Laboratori di Don Bosco da ottobre a gennaio si è evoluta, ha cambiato forma, è stata rinnovata, coinvolgendo sempre un buon gruppo di bambini e ragazzi. Quest’anno si è pensato di proporre nel periodo prenatalizio l’Animatorio e di affidare ai gruppi di catechesi lo spettacolo di Don Bosco. L’Animatorio è stata proprio la novità dell’anno: la prima domenica del mese i ragazzi potevano partecipare ad una delle tre proposte di animazione: una biciclettata su e giù per la valle, una passeggiata nei boschi attorno a Berbenno e la possibilità di trasformarsi in cuochi! La presenza non è stata troppo numerosa… ma i bimbi che hanno partecipato hanno vissuto dei bei momenti in compagnia. Con l’inizio dell’anno ogni gruppo di catechesi si è messo al lavoro per preparare un intrattenimento da proporre per la serata di sabato 30 gennaio. Ogni gruppo ha lavorato con impegno, trovando la chiave giusta per raccontare il proprio Don Bosco: la seconda e la quinta elementare con un balletto, la terza e la quarta elementare con una scenetta, 14 la prima e la seconda media si sono trasformati in saltimbanchi e la terza media ha creato un video sulla vita del Santo. Alla serata hanno partecipato anche i bambini e i ragazzi di Selino Alto, allietandoci con quattro belle canzoni, accompagnati dalla chitarra suonata dalla loro brava maestra. Al termine della serata un grande falò ha riscaldato tutti in piazza. La festa di Don Bosco è continuata il giorno successivo, domenica 31 gennaio. I bambini, i ragazzi e gli adolescenti si sono trovati insieme per animare la messa dedicata al santo dell’oratorio. La statua del Santo sull’altare e le bandiere con il metodo educativo in primo piano, ci sono servite per tenere presente il modello a cui aspirare per educare i nostri ragazzi nel modo migliore con ragione, religione ed amorevolezza. Al termine della messa i ragazzi si sono intrattenuti con qualche gioco in attesa che le cuoche suonassero la campana del pronto in tavola. “Il pranzo in compagnia è er meglio che ci sia” e se è pure buono ancora meglio. Il pomeriggio dei ragazzi è poi proseguito con la visione di un bel film e la merenda con una dolce cioccolata ha concluso i festeggiamenti per la festa di Don Bosco. Sempre nella giornata di domenica gli adolescenti della valle hanno partecipato al torneo di Don Bosco. La sveglia per loro ha suonato presto, il ritrovo era alle 8.00 in palestra, la giornata divisa in torneo di pallavolo al mattino con 10 squadre partecipanti e torneo di calcetto durante il pomeriggio con altrettante 10 squadre. La giornata è trascorsa a suon di schiacciate, muri, battute, goal, parate, scivolate… Ma il vero vincitore in queste due giornate è stato proprio Don Bosco! Lo scopo della sua vita è stato aggregare i ragazzi, educarli attraverso il gioco e la preghiera… e in questi due giorni è proprio quello che si è vissuto a Berbenno. Allora è proprio il caso di dire: W Don Bosco! Stefania Pozzi Vita di Comunità 15 Vita di Comunità Tornei di San Giovanni Bosco La seconda edizione dei tornei con gli adolescenti della Valle Imagna Domenica 31 Gennaio scorsa è stata l’occasione bellissima per vivere i tornei di “San Giovanni Bosco Valle Imagna 2016”. Questa domenica vissuta all’insegna dello sport e della condivisione ha coinvolto per il secondo anno, la bellezza di circa un centinaio di adolescenti tra i 14 e i 19 anni che si sono sfidati nella “fossa” della palestra di Berbenno. L’evento, organizzato dal gruppo degli animatori adolescenti di Berbenno, si è collocato all’interno della festa di San Giovanni Bosco vissuta da tutti i fanciulli delle nostre tre parrocchie in varie forme. La giornata si è aperta alle ore 8:00 del mattino con il torneo di Pallavolo ed è proseguita nel pomeriggio con il torneo di calcio. Il tutto è terminato verso le ore 20. Un grazie di cuore a tutti i ragazzi della valle che hanno partecipato con grinta e voglia di esserci a tutte le partite. Arrivederci al prossimo anno! Diego Mosca I classificata torneo di pallavolo The girls Dream Team 16 II classificata torneo di pallavolo I polipi spiaggiati III classificata torneo di pallavolo The return of gigolo Vita di Comunità I classificata torneo di calcio Pol. Cioc II classificata torneo di calcio Gli Sgagnabalù III classificata torneo di calcio Gli Impavidi 17 Vita di Comunità I gruppi di catechesi 18 Vita di Comunità I gruppi di catechesi I gruppi che m ancano... nella prossima puntata! 19 Vita di Comunità La misericordia fa fiorire la vita La XXXVIII Giornata nazionale per la vita D omenica 7 febbraio in tutte le parrocchie italiane è stata celebrata la 38° Giornata Nazionale per la Vita, con la Santa Messa e il tradizionale lancio dei palloncini. In questo importantissimo Anno giubilare, ovviamente, il tema è stato quello della misericordia e di come essa faccia fiorire la vita. Fiorire perché tutti dovremmo imparare a essere più misericordiosi e vicini al prossimo. Solo così davvero la nostra fede cristiana e i nostri sentimenti avranno un senso. Solo così la nostra famiglia potrà crescere riuscendo a ricevere e donare l’amore di Dio. Solo così i nostri figli sapranno sbocciare verso l’amore e la carità. Solo così a loro volta sapranno essere esempio per tutti. Come si può capire, la riflessione proposta è stata collegata alla famiglia, indicata come base di tutto, e alla capacità dei genitori di saper indicare la strada da percorrere all’applicazione dei figli di quando ricevuto. Il termine fiorire mi ha veramente colpito. È parte del processo naturale di ogni singola creatura nascere e raggiungere lo scopo della vita. Ovviamente non è semplice, servono le condizioni adatte, le giuste attenzioni, la libertà di pensiero, la capacità di sapersi donare. Per celebrare la vita, niente è più appropriato del sorriso dei bambini che con il naso all’insù seguono il lancio dei palloncini e provano a immaginare pieni di speranza ed entusiasmo dove possano arrivare i loro bigliettini. Quanto impegno nello scriverli! Quanti sentimenti! Le parole dei bambini non sono mai banali né prive di significato. Sono i pensieri più semplici e più umili che colpiscono davvero il cuore di chi li riceve. La festa della Vita è una delle celebrazioni più festose del calendario liturgico e lascia sempre nel cuore di tutti un briciolo di felicità e di voglia di vivere in più, accanto ai nostri cari e soprattutto ai più piccoli che sanno trasmettere, attraverso la loro semplicità e innocenza quella gioia che fa brillare gli occhi. Maria Locatelli 20 Vita di Comunità Scherzi... di Carnevale Quando al posto di un bel sole ci si mette di mezzo una pioggia insistente... si trova comunque il modo per divertirsi lo stesso! 21 Vita di Comunità Mascheràda al top! O rmai, con ben undici edizioni all’attivo, ci siamo affezionati ai protagonisti e alle storie del Martì de Berbèn e dei suoi parenti! Anche quest’anno, in occasione del Carnevale, hanno saputo farci ridere e coinvolgere nelle loro matte avventure (non proprio tipiche di una famiglia normale), portando la rappresentazione nelle diverse contrade (Cà Passero, Piazzasco, Ceresola, Cà Bafeno, centro e anche Canto del Ronco a Blello). Neppure la forte pioggia li ha fermati! re il corso dei fidanzati ingolosendo il parroco con la promessa di alcune cene. Purtroppo la Gemma non si dev’essere spiegata bene con il farmacista perché al posto del cianuro rimedia un rilassante che, per tutta una serie di eventi, sarà lei a ingerire. Dopo essersi ripresa capisce che il suo amante in realtà voleva solo ingannarla e uccidere tutti per appropriarsi del ricco tesoro che il taccagno Martì tiene nascosto negli angoli più impensabili della casa. La Gemma (moglie del Martì) incontra dopo tanti decenni una sua vecchia fiamma partita per la Francia per far fortuna e poterla sposare. Visto che ormai la Gemma, ignara dei progetti dell’altro, ormai si è già sposata (quanto mai!) i due progettano un piano per copà fò ol Martì e fuggire insieme. Qualche goccia di cianuro nel fiaschetto del vino e il gioco sembrerebbe fatto, ma… Nel frattempo la figlia Ambrogina sta finalmente organizzando il suo matrimonio e riesce a evita- Con questa trama gli attori sono stati capaci di intrattenere il pubblico per più di un’ora a spettacolo, garantendo risate a non finire. Ricordiamo che nella mascheràda non esiste un copione vero e proprio, seguendo un semplice canovaccio sta alla bravura degli attori portare avanti la storia improvvisando le battute. Un particolare riconoscimento va anche al bandino (insieme di musicisti che aprono e chiudono la scena) che grazie a nuovi elementi e melodie ha dato un forte contributo alla buona riuscita di tutto lo show. Maura Locatelli 22 Vita di Comunità «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» XXIV Giornata mondiale del malato G iovedì 11 febbraio è stata celebrata nella chiesa di Locatello la tradizionale messa annuale della Valle nel ricordo e la preghiera per tutti gli ammalati. Nonostante il freddo, anche quest’anno la chiesa era gremita di fedeli provenienti da tutti i nostri paesi e, accompagnati da vari sacerdoti del vicariato, è stata celebrata la Santa Messa che ci ha aiutato a riflettere sull’importanza dell’essere forti nel donare carità e amore a tutti, incominciando dai propri cari e dai più fragili. È stata ribadita l’importanza della preghiera e dell’ascolto della parola del Signore e la necessità di applicarla nella nostra vita. Visto che siamo nell’anno giubilare della misericordia è stato sottolineato come questa sia di fondamentale importanza e come tutti noi dovremmo sentire questo straordinario sentimento per poi rifletterlo in ogni azione quotidiana e in ogni ambiente in cui giornalmente ci troviamo. Durante l’eucarestia sono stati benedetti tutti gli operatori medico/sanitari ringraziandoli per la forza e la disponibilità che dimostrano ogni giorno con chi ha problemi di salute. Infatti sono stati invitati alla Santa Messa tutti coloro che nella nostra Valle si impegnano nel miglioramento della vita degli ammalati: dottori, farmacisti, infermieri. Non potevano certo mancare le associazioni che sono vicine ai più fragili: Gruppo Caritas, Croce Rossa, Avis, Aido, Assistenza Domiciliare, Alpini, volontari Protezione Civile… Un grazie di cuore a tutti coloro che quotidianamente spendono tempo ed energie per l’assistenza ai più bisognosi. Spesso sono azioni che passano in sordina, inosservate dalla maggior parte della gente, ma senza di loro come faremmo? A tutti, durante l’entrata in chiesa, è stata distribuita un’immaginetta sacra con la preghiera dedicata alla Madonna che poi, prima della benedizione finale è stata letta all’unisono da tutti. Preghiera per la XXIV Giornata Mondiale del Malato 2016 O Maria, Madre di Misericordia nel tuo seno il Verbo di Dio si è fatto carne: dona a noi tuoi figli di accogliere Gesù e con fiducia affidarci a Lui, Parola di Vita. Vergine Consolata e Consolatrice nella tua sollecitudine per l’umanità rispecchi la tenerezza di Dio: insegnaci a consolare chi soffre con la consolazione che viene da Lui. Madre di Dio e Madre nostra intercedi per noi misericordia e compassione per essere mani, braccia e cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Madre della Vita come l’acqua delle nozze di Cana è stata trasformata in vino buono, così lo Spirito del tuo Figlio trasformi ogni sforzo umano a servizio dei fratelli in qualcosa di divino. Maria, Salute degli Infermi al tuo cuore di Madre affidiamo la nostra vita: illuminati dalla fede, possiamo sentire la vicinanza di Cristo che cammina al nostro fianco, caricato della croce, e ci aiuta a svelare il senso delle nostre sofferenze. Amen. Maria Locatelli 23 Vita di Comunità 24 Diario della Comunità Diario della comunità La magia di Santa Lucia N on c’è Natale che tenga: nella provincia di Bergamo si può dire che la festa più attesa dell’anno per i bambini è quella che ricorre il 13 dicembre di ogni anno. Santa Lucia, nella tradizione italiana, è la santa protettrice della vista e la patrona della città di Siracusa, dove negli anni delle persecuzioni dei cristiani da parte dell’Impero Romano lei, giovane altolocata, si convertì al cristianesimo, rifiutando il suo sposo. Nel nord Italia, specialmente nella provincia di Bergamo, assume però un ruolo simile a Babbo Natale, la befana e Gesù Bambino: porta in dono giocattoli e capi di abbigliamento per tutti i piccini. È una festa che ha da sempre unito tutte le generazioni, dai nonni fino ai nipoti: a volte la tradizione incontra anche i bambini che già a quattro anni sono dei genietti della tecnologia. Negli ultimi anni, la Pro Loco di Berbenno è riuscita a mettersi in contatto con la santa più amata dai bambini e ragazzini e l’ha invitata a percorrere le vie del paese la sera del 12 dicembre per portare dolcetti, salutare i suoi piccoli ammiratori e magari fare qualche foto assieme a bordo del suo carretto trainato dal fedele asinello che l’accompagna ogni anno nel suo viaggio notturno. Anche quest’anno, Santa Lucia è partita alle 20 dal Bröl in località Piazzasco, a bordo del suo carretto colmo di caramelle, aiutata dai suoi aiutanti della Pro Loco, che per l’occasione hanno indossato un bel cappellino da elfo (che lei ha portato apposta per intonarli all’atmosfera natalizia). Armati di campanelle e di buona musica, gli aiutanti hanno chiamato a sé tutti i bambini che, trepidanti d’attesa, si sono riversati nelle vie del paese per salutare Santa Lucia, ricevendo il tanto atteso pacchetto di dolci e consegnando le proprie letterine. Alcune mamme, armate di smartphone e fotocamere, hanno chiesto alla Santa se potevano scattarle una foto assieme ai propri cuccioli, che non toglievano gli occhi da quella fanciulla vestita di bianco dalla testa ai piedi. Alcuni erano un po’ ti- morosi e altri si domandavano perché aveva anche il viso coperto: ci ha confidato che purtroppo anche lei soffre il freddo di dicembre e, dovendo affrontare un lungo viaggio volando a bordo del suo magico carretto, deve tenersi anche lei al caldo! Dopo aver percorso le vie del paese, essersi fermata a salutare i suoi piccoli ammiratori e aver donato loro le caramelle, una volta giunta in Piazza, il dovere di Santa Lucia chiamava e così ha salutato tutti ed è partita alla volta degli altri paesi, ringraziando ancora una volta gli aiutanti della Pro Loco e promettendo loro che l’anno prossimo verrà ancora a sfilare a Berbenno per la gioia dei “suoi” bimbi! E poi, dopo aver chiesto un po’ di acqua e fieno per l’asinello, a bordo del suo carro, è partita magicamente verso il cielo. Salutando il paese di Berbenno in un magnifico arrivederci, in volo tra le stelle. All’anno prossimo, cara Santa Lucia! Pro Loco di Berbenno Ps: ci scusiamo per la foto di Santa Lucia con le nostre aiutanti speciali, ma gli occhi della Santa sono sensibili al flash della fotocamera. Quindi non spaventatevi! ;) 25 Diario della Comunità Perdersi per ritrovarsi La visita alla comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio N oi genitori, noi adulti abbiamo l’arduo, doveroso, difficile, per sua natura imperfetto compito di educare i nostri ragazzi, cioè di condurli sul sentiero più o meno tortuoso della loro vita, insegnandogli a poco a poco a percorrerlo da soli: evitando le buche, saltando gli ostacoli, stando lontano dai precipizi che non lascerebbero scampo, e ad arrivare in tempo alle mete dove si deve o si vuole arrivare. Paolo Crepet dice in maniera illuminante che educare vuol dire tirare fuori da ognuno il talento che ha. Il nostro gruppo adolescenti, condotto generosamente da don Luca e da Diego Mosca, al termine di un percorso che ha avuto per tema le dipendenze ha fatto visita alla comunità Shalom di Palazzolo sull’Oglio, che si occupa di ragazzi che sono caduti nel baratro delle dipendenze. Mi è sembrata una tappa utilissima e importantissima per la sua funzione educativa: sì, perché educare vuol dire anche mettere in guardia, dare la giusta percezione del rischio rispetto a quelle che sono le reali situazioni pericolose. Saprebbero, per esempio, i nostri ragazzi evitare, stare lontano da qualcuno che, magari ad una festa, propone una sostanza alterante da assumere? Come farebbero, se incontrassero sul loro cammino un covo di serpenti? Così la sera di lunedì 19 gennaio mi aggrego con il mio veicolo alla flotta di auto con le quali andremo alla comunità. C’è un po’ di ansia per il viaggio: è già buio, fa particolarmente freddo, la mèta è lontana ed abbiamo poco tempo: vale a dire non ci si può prendere il lusso di perdersi! Il Don ci anticipa che i navigatori non sono in grado di portarci fino a là, ci attrezza di particolareggiate indicazioni stradali ma... la via più sicura è stare attaccato alla sua targa posteriore. La carovana a Palazzolo sull’Oglio viaggia compatta in mezzo ai campi e al buio; un’occhiata al navigatore: siamo un punto in mezzo al niente che si muove. Arriviamo ai cancelli, ci conducono ad un parcheggio, ci accolgono, ci accompagnano. Camminiamo nella penombra, percepiamo di essere in un posto molto vasto, un piccolo villaggio le cui viuzze sono illuminate solo dalle luci provenienti dall’interno delle varie strutture. Noi siamo parecchi, almeno una cinquantina, non abbiamo ben capito cosa ci aspetta. Varchiamo una porta: stupore! Siamo in un salone gigantesco sotto un tetto in legno a 2 falde, che nella sua parte centrale più alta copre anche una parte soppalcata, con altri ambienti da cui si entra dall’esterno. La comunità, ci spiegano, è nata dall’iniziativa di suor Rosalina, accoglie circa 300 ospiti tra maschi e femmine, ragazze madri con i loro figli, e si pone l’obbiettivo di trattare tutti i tipi di dipendenze, comprese quelle da disturbi alimentari. Sopravvive grazie al lavoro di ospiti e volontari e da donazioni esterne; non ha sovvenzionamenti statali. È rigorosamente divisa in una parte femminile e una 26 maschile: è comprensibile che un percorso terapeutico così lungo e delicato non può permettersi gli scossoni di un coinvolgimento sentimentale fra i due sessi… La parte centrale della nostra visita è quella che loro definiscono con precisione la “testimonianza” di due ospiti. Qui c’è un ragazzo che racconta la sua storia, più tardi ci trasferiremo in un’altra casa nella parte femminile e ascolteremo una “lei”. E ci tuffiamo nel loro mondo, nelle loro vite: due storie di dipendenze, lui con le droghe, lei con l’alcool. È assodato e forse banale dire che molte problematiche esistenziali hanno origine, negli anni più teneri di un individuo, in una carenza affettiva; ma qui la regola non fa eccezione: un vuoto che riempie di inquietudine, che disorienta; un vuoto che costruisce e radicalizza l’impietosa e inconsapevole equazione: Io non sono amato – quindi – non valgo; un’inappellabile sentenza della corte che ciascuno di noi ha in sé, che aggiunge frustrazione. Lui percepisce, forse a torto, una privazione affettiva a vantaggio della sorella; lei ha un padre che nella sua assenza è troppo presente e occupato nel fronteggiare, spesso inerme sul divano, le sue crisi da dipendenza da droghe. E allora l’azione analgesica dei primi spinelli già in fase preadolescenziale è benvenuta, poi si prosegue con altro… e, ci dicono entrambi, “eravamo assolutamente convinti di stare facendo la cosa giusta”… distruzione è avviato. Lo spaccio diventa un modo per permettersi la sostanza. Ancora minorenne è costretto a entrare in una comunità, ma poi esce alla maggiore età e ricade nella dipendenza, con effetti sempre più dannosi. Ormai il punto di non ritorno è oltrepassato, la schiavitù dalla sostanza è completa, un episodio di overdose per poco non lo fa fuori. Ne fa le spese naturalmente la famiglia, la sorella che subisce botte, i genitori che subiscono dei furti in casa: sono al limite, il loro figlio è diventato il loro nemico e danno l’ultimatum: o in comunità o in carcere. Ma come, non lo sapevano che fa male? Ricordo una serata qualche anno fa al cinema Ideal: c’era un incontro per genitori con don Ciotti sul tema delle droghe. Qualcuno gli domanda come fare prevenzione; la risposta disarmante nella sua semplicità e ovvietà: “dovete dirglielo che fa male, e poi dirglielo e poi ricordarglielo ancora. È una partita che si vince con la parola, e se qualcuno ha imboccato quella strada ditegli: preparati a soffrire“. Lei beve e l’alcool ormai la possiede, la manipola, annienta la personalità. Svegliarsi la mattina e non ricordarsi quasi nulla, con la sensazione di avere dato nelle ore precedenti un pessimo spettacolo di sè, di essere stata ormai stigmatizzata. Ecco che coraggiosamente Lei si affida all’abbraccio della comunità. Per Lui il vortice di sperimentazioni è in pieno corso, una droga dopo l’altra, e il processo di auto- 27 Diario della Comunità affetto, empatia, stima, sono i sentimenti che si muovono in me mentre li ascoltiamo; li ringraziamo per le loro generose testimonianze, e loro se ne stupiscono. Ma le loro storie costituiscono per noi uno straordinario arricchimento, una presa di coscienza che ci fa apprezzare la nostra libertà e la nostra estraneità da queste problematiche; ma che ci tieni, altresì, vigili, attenti: ci fa capire che il pericolo c’è, è dietro l’angolo e non riguarda sempre gli altri. Lui sceglie la prigione: i genitori lo stanno portando dai carabinieri, ma il colpo d’ala arriva dalla Provvidenza. A poca distanza dalla caserma un volto amico li ferma: un cugino lo convince a darsi una possibilità, a fare una scelta impegnativa. Inizia così il suo percorso alla comunità Shalom. Lì trova le persone che lo hanno veramente a cuore; riluttante inizia ad affidarsi a Dio, e pian piano scopre la forza della preghiera. Studia per prepararsi ad una nuova vita, che dopo 8 anni di comunità si sente quasi pronto ad affrontare. Difficile restare indifferenti di fronte a dei vissuti cosi impregnati di sofferenza; commozione, La serata prevede anche la cena: pensiamo a qualche cosa di veloce da mangiare, non immaginiamo che ci aspetta un pasto con una carrellata di portate degna di un pranzo nuziale. Ci sono diverse tavolate nella sala da pranzo, e molti di loro sono fra noi. Scherzano, ridono, conversano: si capisce che sono contenti di averci, di avere questa fresca, vivace, chiassosa gioventù che rompe una quotidianità rigidamente scandita; e quando ti capita di incrociare un loro sguardo triste è perché stanno raccontando qualche cosa della loro amara storia. La serata finisce nel grande salone, ci coinvolgono in un momento di vera festa; alcuni agli strumenti musicali suonano con un ritmo incalzante ad accompagnare i canti e i balli di gruppo in cui ci coinvolgono con grande trasporto: sono dediche e lodi alla fede e a Dio. Rientriamo a tarda ora, i ragazzi si spendono in auto in qualche commento, ma poco dopo cedono alla stanchezza e si addormentano. Rimango con i miei pensieri; devo ammetterlo, questa esperienza ha creato l’effetto per cui è stata pensata: mi ha turbato. E spero che abbia scosso a sufficienza anche i nostri ragazzi, che li abbia messi abbastanza in guardia. E inquietanti interrogativi affiorano: “ma i nostri figli si sentono sufficientemente amati? E percepiscono il rischio di sbagliati comportamenti?”. Noi ricordiamoglielo ogni tanto e spieghiamoglielo che li assilliamo, perché li vogliamo sfacciatamente felici e liberi. Grazie, grazie di cuore ai ragazzi della comunità Shalom. Fabio Capelli 28 Diario della Comunità Nel labirinto del futuro Qualche consiglio per l’orientamento universitario L a scelta dell’università è una decisione molto importante per la vita di un ragazzo o di una ragazza; deve essere ragionata e meditata anche con l’aiuto dei genitori. I ragazzi sono alle prese con la preparazione del tanto temuto esame di maturità, quindi spesso si rimanda questa decisione all’estate, però a volte è già troppo tardi (basti pensare alle facoltà a numero chiuso o alle università site in un’altra città). Ci sono tanti aspetti da valutare, ma andiamo per punti: • L’indirizzo universitario (economia, giurisprudenza, lingue, ingegneria, medicina ...): da scegliere secondo le proprie attitudini, gli interessi e le proprie capacità. • La collocazione dell’università (Bergamo, Milano, Brescia, Pavia, Firenze …): in ogni città vi è un polo universitario che raggruppa più indirizzi, ma molto spesso si cerca di andare nelle grandi città dove si ritiene che le università siano più valide, anche se non è sempre così. L’Università degli Studi di Bergamo è molto più piccola di grandi centri ma non per questo meno valida. anzi... le lezioni non sono semplici lezioni frontali e i professori sono molto disponibili a chiarimenti e a ulteriori spiegazioni. L’università qui a Bergamo, tra le altre cose, ha professori tra i più validi e qualificati, con riconoscimenti in tutta Italia. • La scelta tra statale o privata (Unibg, Statale, Cattolica, Bocconi, Bicocca…): ciò che cambia è il costo, perché le università italiane oggi sono molto qualificate. • Il costo: non tutte le università hanno il medesimo costo. Le università in altre città sono molto distanti e per i ragazzi di Berbenno sono molto scomode da raggiungere sia con la propria auto che con i mezzi pubblici. Inoltre se si scelgono sedi lontane l’unica soluzione, a mio avviso, è l’affitto o l’acquisto di un appartamento nei pressi delle università dove i costi sono elevati. • Molto spesso ci si sente dire di scegliere l’università in base al criterio di ciò che richiede il mercato;, ma se il mercato richiede una cosa che non piace, si rischia poi in corso d’opera di interrompere gli studi o di non essere soddisfatti. L’Università italiana è caratterizzata da: alti tassi di abbandoni, frequenti cambi di facoltà, basse percentuali di laureati rispetto agli iscritti iniziali, numerosi laureati disoccupati, lunghi tempi di attesa prima di trovare un’occupazione corrispondente al titolo conseguito. Queste cose sono attribuibili a una scelta universitaria non adeguata e corrispondente ai reali interessi, capacità e potenzialità dei giovani. Spesso i ragazzi scelgono la facoltà universitaria senza sapere effettivamente quali materie vengono trattate e gli esami da sostenere, cosicché, nel momento in cui comprendono realmente cosa si studia e in cosa consiste il tipo di professione a cui aspiravano, nasce la delusione rispetto alle aspettative iniziali. In tutto questo l’orientamento pre-universitario risulta di primaria importanza; è lo stesso ministero ha sottolinearne la funzione essenziale: «L’orientamento si esplica in un insieme di attività che mirano a formare e a potenziare le capacità delle studentesse e degli studenti di conoscere sé stessi, l’ambiente in cui vivono, […] le offerte formative, affinché possano essere protagonisti di un personale progetto di vita». Nonostante tutto, l’unico consiglio che mi sento di dare ai ragazzi che devono scegliere l’università è: scegliete secondo ciò che vi piace perché, anche se vi dicono che in quel campo non c’è lavoro, se sarete i migliori il lavoro lo troverete senza problemi E ricordate: Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere (James Joyce). Anthony Locatelli 29 Diario della Comunità Una nuova sala si inaugura La Sala del benessere a Casa Santa Maria I n Casa Santa Maria si respira aria di nuovo… Il 20 gennaio, infatti è stata inaugurata la Sala del benessere che inizierà così a essere funzionante e operativa. Un progetto nuovo, questo, che vedrà alcuni dei nostri anziani coinvolti nella cosiddetta terapia occupazionale. Per l’occasione, abbiamo scelto di arredare questa stanza a mo’ di casa... proprio per farla sentire casa ai nostri anziani: un divano per accogliere, un tavolo per lavorare, una specchiera per guardarsi, riconoscersi e, perché no?, per farsi belli, mensole con bambole e animali in peluche un po’ speciali, ceste con immagini, giochi, riviste da condividere, una caffettiera elettrica per gustare insieme un buon caffè, trucchi, smalti e creme, una lampada che emana sia essenze che luci colorate (la cosiddetta aromaterapia e cromoterapia) e una radio per ascoltare musiche dolci e rilassanti. Un appuntamento questo che verrà fatto più volte alla settimana, mattino e pomeriggio, dove i nostri ospiti avranno modo di ritrovarsi in piccoli gruppi con l’animatrice per fare determinate attività: giochi, letture, riviste da sfogliare, album ricordo da raccontare, immagini da commentare, massaggi con crema sulle mani, il tutto addolcito da un buon caffè e da tanta musica leggera che farà da sottofondo e luci colorate che renderanno ancora più magica l’atmosfera. Anche la terapia della bambola e la pet therapy non mancheranno! È un nuovo inizio… e una nuova attività prende così vita in Casa Santa Maria! Le animatrici Chiara, Grazia e Cinzia 30 Santi sconosciuti Padre Olinto Marella Un milite ignoto della carità S crive di lui, dopo la sua morte, Indro Montanelli, che in tempi lontani era stato suo allievo: «A Bologna lo conoscono tutti, ma solo lì. Mi ha insegnato a vivere per gli altri e a prendere questa vita come un passaggio: insegnamento che io non ho seguito. Oggi lo invidio, è morto ignaro di essere grande, ignaro di essere santo, è morto ignoto a sé e agli altri: un milite ignoto della carità». Il suo nome, infatti, è sconosciuto ai più, eppure Olinto Marella è stato un gigante della carità, un personaggio di primo piano nell’apostolato, un sacerdote davvero santo, che, per amore dei poveri, nei quali vedeva il volto di Cristo, si è fatto povero come loro anche per essere, da loro, meglio capito. Nasce il 4 giugno 1882 a Pellestrina, isola della laguna veneta, da una famiglia benestante. Il padre Luigi è medico condotto e terziario francescano; la mamma Carolina de’ Bei, di nobili origini, insegnante e lo zio monsignor Giuseppe, arcivescovo di Pellestrina. Il contesto famigliare e le cure dello zio incoraggiano l’inclinazione di Olinto alla vocazione religiosa. Dopo il ginnasio va a Roma presso l’Apollinaire, il prestigioso Istituto Superiore di Studi Ecclesiastici, dove ha come compagno di corso Angelo Roncalli, futuro papa. Sono quelli anni eccezionali in cui avvengono grandi cambiamenti politici e sociali: il progresso scientifico e culturale fanno voltare pagina alla storia. Tutto questo è avvertito anche dentro le severe mura del seminario, dove ancora impera la vita tradizionale con le sue rigide regole. Tra gli studenti più sensibili e inquieti c’è il giovano Olinto, che, attratto dalle indagini sociali, tiene una raccolta di pubblicazioni moderne che esaltano gli ideali democratici in nome del cristianesimo. A complicare la sua presenza in seminario si aggiunge una forma di depressione dovuta a una serie di gravi lutti (la morte dello zio sacerdote, del fratello Ugo e quella del padre), tanto che, nel registro del seminario del 1903, si legge che Olinto Marella ne esce per salute e desiderio di libertà, for- mula diplomatica, che nasconde un vero e proprio allontanamento. Così Olinto compie gli studi teologici fuori dal seminario, sempre più convinto di dedicare la vita al prossimo, praticando un’autentica fede a vantaggio dell’uomo e della libertà che ha in sé. Dottissimo, scrive la sua tesi in latino, in greco, in tedesco e francese oltre che in italiano. Ordinato sacerdote a ventidue anni, ritorna a Pellestrina, dove per le sue brillanti doti il vescovo gli offre l’incarico d’insegnante di esegesi biblica e storia del cristianesimo nel seminario di Chioggia. Insieme al fratello Tullio, studente di ingegneria, don Olinto fonda a Pellestrina un Ricreatorio e Giardino d’Infanzia per i figli dei pescatori, mettendo a disposizione lo stesso Palazzo Marella, trasformando le stanze in aule scolastiche e il giardino in luogo di ricreazione. Educa e insegna con sistemi moderni e innovativi, con lo stesso metodo che usa per i seminaristi. Non sta dietro la cattedra, ma tra i banchi; si avvicina agli alunni, convinto com’è che ci si può far capire anche dai più asini, nel rispetto di tutti i ragazzi, a ognuno dei quali Dio ha dato un talento da sfruttare. Diventano sue, per quanto possibile, le teorie di Maria Montessori che propone più libertà, più autotomia, più responsabilità, seguendo le naturali inclinazioni dei ragazzi. Memorabile è una lunga gita in bicicletta, durata giorni, organizzata nell’estate del 1907 con una quarantina di ragazze e ragazzi sui vent’anni, da Pellestrina a Trieste. Un vero scandalo! Un sacerdote con ragazzi di entrambi i sessi! Non c’e’ niente da nascondere o da vergognarsi: quella gita avrebbe maturato i suoi ragazzi e li avrebbe aiutati a crescere nella libertà di Dio. Stimolato dall’Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII che proclama principi innovatori della dottrina sociale cristiana, il nostro giovane sacerdote, si è votato al riscatto e alla rinascita di Pellestrina, liberandola dalla schiavitù dell’analfabetismo e alle carenza di scuole. Il clima cambia con l’arrivo di Papa Pio X , che combatte il modernismo e le 31 Santi sconosciuti idee progressiste. Don Olinto è tacciato di troppa libertà, troppa apertura mentale, troppa modernità. Il vescovo di Chioggia è irritato per il suo comportamento non in linea con le direttive della gerarchia ecclesiastica. Il 25 settembre 1909 è sospeso a divinis con il divieto di celebrare la messa, di amministrare il ministero sacerdotale, di insegnare in seminario e perfino nel suo Ricreatorio. È un colpo durissimo, un dolore immenso. Olinto è costretto a lasciare la sua terra, senza più mezzi, perché tutto il suo patrimonio è stato speso per il Ricreatorio. Si mette a peregrinare in varie città, dove riesce a ottenere cattedre di insegnamento, che gli permettono di mantenersi insieme a mamma Carolina che lo segue negli spostamenti e nella ristrettezza, amareggiata nel vedere il figlio sottoposto a incomprensioni e sofferenza morale proprio da quella Chiesa a cui ha dedicato tutto se stesso. Mamma Carolina gli confeziona un clergyman ante litteram : dovendosi togliere l’abito talare, Olinto non vuole un vestito da civile, per cui, da un vecchio frac del marito, la mamma gli ricava una specie di divisa che non toglierà più, neanche dopo essere stato riammesso al sacerdozio. Vive con sofferenza ma anche con dignità la sua condizione, non si abbatte ma pone fiducia immensa nel Signore. Presto consegue la laurea in filosofia e, dopo la Prima Guerra Mondiale, che lo vede soldato di Sanità nell’ospedale di Bologna, inizia a insegnare nelle scuole statali. Lo troviamo a Messina, a Pola, a Padova, a Rieti. In quest’ultima città, per tre anni è professore di filosofia di Indro Montanelli che così lo ricorda: «Era un santo e, come tale, noi studenti, lo sentivamo. Il poco che gli avanzava lo donava ai poveri. A noi dedicava lezioni stupende che finivano sempre con questo ammonimento: “Quando avrete capito tutto, avrete capito ben poco. L’intelligenza umana non è altro che un fiammifero acceso in un mare di tenebre, non ne rischiara che una minima frangia, il resto è un mistero che si chiama Dio”. Aveva, esteriormente, tutti i requisiti per farsi canzonare dalla scolaresca: una barba lunga color rame, una zimarra che gli scendeva fino ai piedi, un collare bianco, uno sguardo da fanciullo tra l’innocente e lo smarrito. Ci disse di non far troppo assegnamento sulla filosofia perché, ci spiegò, non è che la palestra della Ragione, la quale non conduce alla Verità , alla quale si giunge, quando si giunge per altre strade. Quello non era un professore come gli altri, aveva qualche cosa di diverso». Nel 1924, Olinto Marella approda a Bologna, che diventa la sua città di adozione, dove inse- 32 gna nel famoso Liceo Galvani. Riesce a inserirsi nelle attività caritative e culturali della parrocchia di San Giovanni in Monte, dove, sotto la guida di monsignor Faggioli, operano molte associazioni. Ed è proprio monsignor Faggioli che si fa promotore presso l’arcivescovo di Bologna, cardinal Naselli Rocca, del suo reintegro nel sacerdozio, che finalmente avviene il 2 febbraio 1925, giorno in cui don Olinto può avere la gioia di celebrare nuovamente la messa, dopo sedici amari, dolorosi, lunghissimi anni. È così inserito nel clero della diocesi bolognese con l’incarico dell’assistenza religiosa in una zona moralmente ed economicamente disastrata della periferia. In quegli anni incomincia a ospitare, nel suo modesto alloggio, piccoli orfani a cui dona affetto e cure. Quelli che non può tenere con sé, li sistema nei vari istituti cittadini dove paga le rette. In questo spendersi per i poveri è sempre aiutato dalla madre, che a volte non sapendo più dove mettere a dormire i bambini più piccoli, li pone nei cassetti del suo comò. Instancabile, Padre Marella (padre, appunto, per la sua paternità esercitata sul campo), quasi a recuperare il tempo perduto, corre per la città per essere presente spiritualmente e materialmente, in una esplosione di carità e sollecitudine, un vulcano di idee, un darsi da fare continuo per gli altri. Durante la Seconda Guerra Mondiale si dimostra un vero eroe in una Bologna distrutta dai bombardamenti. Aiuta amici e nemici, partigiani e occupanti tedeschi, ebrei e fuggiaschi che nasconde nella cantina di casa sua e in altri rifugi sicuri. Più volte offre la sua vita davanti al plotone di esecuzione per salvare l’esistenza di padri di famiglia, lasciando sbalorditi gli stessi nemici, che non eseguono la condanna capitale, tanto e tale è il rispetto verso questo meraviglioso prete. Insieme ad amici apre mense, raccoglie indumenti e medicinali e, quando un gruppo di donne volenterose disposte a vivere la comunità lo affianca, nasce una piccola congregazione religiosa con la regola del Terz’ordine Francescano, sotto la guida di Caterina Elkan, ebrea convertita. Per vivere la carità si espone continuamente senza temere i rischi. Salva dalle SS suor Caterina e dalla deportazione trenta soldati rischiando la fucilazione. Durante una sanguinosa guerriglia per le strade di Bologna, nel 1944, non esita, nonostante il divieto, a seppellire i corpi di dieci collaborazionisti impiccati. Nel 1948, a guerra finita, riesce a realizzare il suo grande sogno: dar vita a una Città dei Ragazzi, Rendiconto economico riadattando in modo rudimentale un vecchio magazzino della nettezza urbana. La sede, più avanti, è nel territorio del comune di San Lazzaro di Savena e qui, Padre Marella può dedicarsi a tempo pieno ai suoi ragazzi. Educa senza metodi coercitivi, secondo le sue idee lungimiranti, in una sorta di autogestione. Si svolgono pure, ogni anno, delle votazioni con tanto di scrutino segreto, per l’elezione del sindaco della Città dei Ragazzi. Le cronache dicono che abbia assistito nella sua lunga vita ottomila-diecimila ragazzi. Olinto Marella si spegne il 6 settembre 1969, attorniato dai suoi amati giovani. La sua salma riposa nella chiesa della Sacra Famiglia in San Lazzaro, come suo desiderio, vicino ai suoi ragazzi. La cittadinanza di Bologna lo ama e lo considera Santo Padre Marella. Don Olinto ha ricevuto diversi riconoscimenti come i due Premi della Bontà da parte della Regione e della Provincia e il Premio Notte di Natale. Proclamato Servo di Dio, è ora in atto il processo per la sua causa di beatificazione. Pinuccia Leidi Rendiconto economico al 31 dicembre 2015 E ccoci alla presentazione del rendiconto economico 2015, un anno veramente importante e impegnativo per le nostre comunità, in particolare quella di Berbenno. Credo sia doveroso anzitutto dire “grazie”, per l’ennesima volta, per la straordinaria generosità di cui ho occasione di fare esperienza quotidiana, sia per il sostegno economico, sia per le numerose persone che hanno a cuore le sorti della propria parrocchia, attraverso il volontariato e il servizio umile e quotidiano, grazie al quale mettersi a disposizione nelle nostre comunità, per mantenerle sempre belle e decorose. Veniamo ad alcune osservazioni riguardo il bilancio dell’anno trascorso. • Credo balzi subito all’occhio la voce “Manutenzione straordinaria” nel bilancio della parrocchia di Berbenno. È chiaro che la maggior parte di questa cifra (198.000 euro) è stata spesa per i lavori di ristrutturazione del tetto, per i quali non posso fare altro che esprimere ancora la mia profonda soddi- sfazione, sia per il buon risultato dell’opera, sia per lo stato dei pagamenti (nel momento in cui scrivo, rimangono circa 41.500 euro di debito, rispetto a quanto speso...). • Dopo questa grande opera, cominceremo a valutare se sia possibile ripristinare il cornicione della chiesa parrocchiale ancora danneggiato e ripristinare per lo stretto necessario stucchi e intonaci che si sono deteriorati, così da rimettere in ordine le parti della volta rovinate. Anche se è prematuro pensare ad un intervento di restauto vero e proprio, penso sia possibile pensare a un intervento di manutenzione del pavimento della chiesa (per sistemare i buchi più grossi), come ad una sistemazione della pedana dell’altare e dell’impianto microfonico. Ne parleremo prossimamente con il Consiglio degli affari economici. • Per quanto riguarda la parrocchia di Selino Alto, rimane significativa anche per il 2015, oltre le offerte ordinarie sempre generose, la raccolta straordinaria rappresentata dalle entrate per le “Serate in Allegria”, organizzate in occasione delle solen- 33 Rendiconto economico nità patronale di San Giacomo. Dopo diversi anni dove non ci sono stati interventi straordinari, nelle prossime settimane procederemo alla sostituzione dei fari della chiesa parrocchiale con nuove lampade a led, più luminose e calde, e particolarmente efficienti dal punto di vista energetico. Di fronte ad un preventivo di spesa di circa 2.000 euro, dovremmo ridurre la spesa per l’energia elettrica di circa il 60 per cento. Oltre a questa spesa, vorremmo procedere a un intervento di manutenzione dell’organo Serassi, che ne ha proprio bisogno. • Per la parrocchia di Blello è previsto un intervento per livellare il terreno accanto alla ex -stalletta, così da mettere a disposizione un pic- colo piazzale per i gruppi sempre più numerosi. Entro l’estate chiederemo anche i permessi e le autorizzazioni per i lavori di restauro della chiesa parrocchiale. • La costituzione dell’Associazione Papa Giovanni tra le nostre scuole materne parrocchiali, oltre a garantire un futuro alle scuole stesse, dovrebbe portare con il tempo a una diminuzione globale dei costi di gestione, e offrire la possibilità di mantenere aperta anche la scuola d’Infanzia di Berbenno, nel momento in cui le Suore concluderanno il loro servizio in mezzo a noi. Ancora grazie a tutti di cuore! don Luca Parrocchia San Giacomo apostolo - Selino Alto ENTRATE Offerte domenicali Offerte per sacramenti Offerte per candele Intenzioni messe Offerte varie Raccolte straordinarie USCITE 9.736,50 5.080,00 140,00 4.755,82 320,00 720,00 Totale offerte ordinarie Manutenzione ordinaria / straordinaria Assicurazioni Imposte e tasse Remunerazione sacerdoti Messe distribuite ai sacerdoti 20.752,32 Sacerdoti collaboratori Altre remunerazioni Iniziative per scuola d’infanzia Buste natalizie e notiziario Attività parrocchiali Festa patronale San Giacomo Contributi da Enti 1.697,53 1.060,71 1.240,00 203,70 Stampa notiziario parrocchiale e varie 5.688,50 Totale remunerazioni 4.655,00 Spese per liturgia e culto Elettricità, metano, acqua 905,00 Ufficio e cancelleria 7.800,00 Spese varie 1.037,00 338,00 4.515,50 100,00 2.030,00 6.983,50 530,49 5.644,65 92,03 728,09 6.464,77 1.885,75 830,00 350,00 384,00 1.272,04 Totale spese generali e amministrative Spese per attività pastorali Tributi verso la Curia Acquisto mobili e arredamento Contributo per Scuola d’Infanzia Interessi e spese bancarie TOTALE ENTRATE 40.837,82 TOTALE USCITE SALDO ATTIVO 17.935,33 Crediti e disponibilità Anno 2015 10.836,37 - 60.020,82 - 34.946,14 250,47 9.210,65 TOTALE DEBITO -92.604,80 TOTALE DEBITO - 74.669,47 Riduzione esposizione debitoria: 17.935,33 Deposito in c/c banche Debiti verso le banche per mutuo Debiti verso fornitori e privati Cassa contanti Crediti e disponibilità 34 Anno 2014 7.036,49 - 69.748,18 - 34.558,57 115,53 3.611,80 22.902,49 Deposito in c/c banche Debiti verso le banche per mutuo Debiti verso fornitori e privati Cassa contanti Variazione +54,00% -13,95% +1,12% +116,80% + 155,02 % -19,37% Rendiconto economico Offerte straordinarie per lavori ristrutturazione chiesa parrocchiale di Berbenno TOTALE al 14 dicembre 2015..................................................................... € 86.453,35 15/12/2015N.N........................................................................................................................ € 100,00 16/12/2015N.N........................................................................................................................ € 500,00 20/12/2015Contributo Fondazione Banca Popolare di Bergamo ................................... € 20.000,00 27/12/2015N.N........................................................................................................................ € 130,00 27/12/2015N.N........................................................................................................................ € 100,00 30/12/2015N.N........................................................................................................................ € 150,00 01/01/2016N.N........................................................................................................................ € 100,00 13/01/2016N.N........................................................................................................................ € 500,00 15/01/2016N.N........................................................................................................................ € 250,00 17/01/2016Contributo Fondazione della Comunità Bergamasca ................................... € 25.000,00 20/01/2016 Erogazione liberale N.N...................................................................................... € 1.000,00 29/01/2016 Erogazione liberale N.N......................................................................................... € 600,00 02/02/2016N.N........................................................................................................................ € 200,00 10/02/2016N.N........................................................................................................................ € 300,00 28/02/2016 Gruppo Fanti Berbenno......................................................................................... € 200,00 18/03/2016 In memoria defunto Todeschini Giovanni........................................................... € 1.000,00 18/03/2016 Da gruppo Amici degli Anziani ............................................................................. € 350,00 TOTALE offerte e contributi al 18 marzo 2016 ............................. € 156.933,35 Restano da raccogliere per saldare il debito....................................€ 41.486,03 Parrocchia SS. Annunciata - Blello ENTRATE Interessi bancari Offerte domenicali Offerte sacramenti e varie Intenzioni messe Totale offerte Festa Ferragosto Entrate varie Eredità Pierina Todeschini USCITE 4.410,00 Manutenzione ordinaria / straordinaria 0,34 Assicurazioni Offerte utilizzo casa parrocchiale 819,10 250,00 590,00 242,65 212,00 938,50 Compenso sacerdoti collaboratori Elettricità, metano, acqua, telefono Ufficio, cancelleria, notiziario 1.659,10 8.322,95 657,28 6.663,85 1.572,15 699,06 2.271,21 359,40 538,28 857,00 194,04 Totale spese generali e amministrative Spese per la liturgia (candele, particole) Spese varie Tributi e tasse Interessi passivi e spese bancarie TOTALE ENTRATE 21.713,52 TOTALE USCITE SALDO ATTIVO 16.100,44 Anno 2014 Crediti verso le banche c/c Altri crediti TOTALE CREDITI 36.384,58 Crediti verso le banche c/c 7.698,82 Altri crediti 44.083,40 TOTALE CREDITI 5.613,08 Anno 2015 Variazione 53.815,55 7.394,79 + 47,91% - 3,95% 60.580,34 + 37,42% 35 Rendiconto economico Parrocchia Sant’Antonio abate - Berbenno ENTRATE Rendite fabbricati Interessi bancari Offerte domenicali Offerte messe frazioni Intenzioni messe Offerte sacramenti Offerte candele Offerte straordinarie USCITE 7.728,54 Stampa, catechismi, sussidi 0,21 Manutenzione ordinaria / straordinaria 24.208,32 2.401,86 8.638,00 13.329,50 4.172,38 72.082,00 Assicurazioni Imposte e tasse Remunerazione Parroco e don Donato S. Messe distribuite ai sacerdoti Sacerdoti collaboratori Altre remunerazioni Offerte liberali Totale offerte Attività dell’oratorio (CRE, CRI,...) Attività centro parrocchiale Compensi professionisti 124.832,06 Totale remunerazioni Elettricità, metano, acqua, telefono 22.313,40 Ufficio e cancelleria 2.020,00 Entrate varie Affitti passivi Altre entrate straordinarie Entrate BAR centro parrocchiale 8.818,85 215.568,30 1.998,00 3.888,83 Spese varie 1.290,00 6.561,50 390,00 2.225,00 3.728,00 14.194,50 12.410,03 2.157,98 750,33 2.366,72 17.685,06 5.688,32 1.437,74 51.153,36 Totale spese generali e amministrative Spese per la liturgia (candele, particole) Attività dell’oratorio (CRE, CRI,…) Elettricità, metano, acqua Fornitori Imposte e tasse (IMU, IRES, etc…) Acquisto e manutenzione impianti Spese varie 9.218,63 33.395,00 5.354,16 2.117,24 721,63 50.806,66 2.310,91 2.745,00 1.411.01 Totale spese BAR centro parrocchiale Altre spese Acquisto mobili e arredamento Interessi bancari passivi TOTALE ENTRATE 221.942,73 TOTALE USCITE SALDO PASSIVO -104.610,45 Anno 2014 Debiti verso banche per fido in c/c 0 Debiti verso le banche per fido in c/c 326.553,18 Anno 2015 Variazione - 51,343,82 Debiti verso le banche per mutuo - 57.320,55 Debiti verso le banche per mutuo - 46.397,95 - 19,06% Debiti verso fornitori e privati - 43.019,87 Debiti verso fornitori - 78.773,75 +83,11% Cassa 31.533,92 Cassa 3.106,42 - 90,15% Crediti 13.859,15 Crediti 13.851.30 - 0,06% - 159.557,80 +190,38% TOTALE DEBITO - 54.947,35 TOTALE DEBITO Aumento esposizione debitoria: 104.610,45 36 Calendario Pastorale Calendario aprile 2016 LITURGIA IMPEGNI PARROCCHIALI 1 2 Ven Sab 3 Dom In Albis 4 Lun Annunciazione del Signore 5 Mar 6 7 8 9 10 11 12 13 14 Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio 15 Ven 16 Sab 17 Dom 18 19 20 Lun Mar Mer 20.30 Incontro vicariale catechisti cresimandi (Selino Basso) 21 Gio 20.45 Incontro genitori II media (Berbenno) 22 Ven 23 Sab San Giorgio 20.30 14.30 17.00 19.00 Confessioni genitori I comunione (Berbenno) Prove messa prima comunione (Berbenno) Santa Messa a Ca’ Passero Serata vicariale adolescenti (Mazzoleni) 24 Dom V di Pasqua 10.30 Santa messa di Prima comunione (Berbenno) 25 Lun San Marco 9.30 Festa diocesana dei chierichetti (Seminario di Bergamo) 26 Mar 27 28 Mer Gio 29 Ven 30 Sab 17.00 10.00 20.30 20.0 20.30 20.45 20.30 Santa Messa a Ca’ Passero Santa messa con battesimi (Selino Alto) Presentazione diocesana del CRE (Seminario di Bergamo) Solenne concelebrazione a Blello Incontro gruppo missionario (Berbenno) Incontro gruppo catechisti (Berbenno) Consiglio Pastorale vicariale (Selino Basso) San Giovanni Battista de la Salle III di Pasqua Santo Stanislao IV di Pasqua 20.30 Percorso di formazione sull’affido (Berbenno) 17.00 Santa Messa a Ceresola 10.30 Santa messa con celebrazione dei battesimi (Berbenno) 20.45 20.30 14.30 17.00 Incontro Caritas vicariale (Cepino) Percorso di formazione sull’affido (Berbenno) Prove messa prima comunione e confessioni (Selino Alto) Santa messa a Ca’ Previtali 10.00 Santa messa di Prima comunione (Selino Alto) Giubileo diocesano dei ragazzi (Stadio di Bergamo) 20.45 Incontro genitori I media (Selino Alto) Santa Caterina da Siena 20.45 20.45 20.30 17.00 Incontro genitori IV – V elementare (Berbenno) Incontro genitori II elementare (Ponte Giurino) Percorso di formazione sull’affido (Berbenno) Santa Messa a Ceresola 37 Calendario Pastorale Calendario maggio 2016 LITURGIA IMPEGNI PARROCCHIALI 1 Dom Vi di Pasqua 12.15 2 Lun Sant’Atanasio 3 Mar Santi Filippo e Giacomo 4 5 Mer Gio 6 Ven 7 Sab 8 Dom 9 Lun 10 Mar 20.00 15.00 16.00 20.00 20.30 20.45 20.45 20.00 15.00 20.00 20.30 17.00 10.30 15.00 20.00 14.30 20.00 Solenne concelebrazione a conclusione del pellegrinaggio delle parrocchie dell’Unità pastorale 3 al Santuario della Cornabusa Santa Messa in via Ronco Bisolo (Selino Alto) Confessioni ragazzi scuole medie (Berbenno) Confessioni ragazzi scuole elementari (Berbenno) Santa Messa a Foppo (Berbenno) Incontro gruppo missionario (Berbenno) Incontro gruppo catechisti (Selino Alto) Incontro genitori III media (Selino Alto) Santa Messa in via Pascoli, bivio per Berbenno (Selino Alto) Preghiera e prove della Confermazione (Mazzoleni) Santa Messa in via Avogadro (Berbenno) Celebrazione penitenziale genitori e padrini cresimandi (Mazzoleni) Santa Messa a Ca’ Previtali Santa Messa con la celebrazione dei battesimi (Berbenno) Celebrazione vicariale della Confermazione (Mazzoleni) Santa Messa in via Clozzolo (Selino Alto) Ritiro III media (Berbenno) Santa Messa alla Scuola d’Infanzia (Berbenno) 11 12 Mer Gio 13 Ven 14 Sab San Mattia 15 16 17 18 Dom Lun Mar Mer Solennità di Pentecoste 20.00 17.00 20.00 20.30 17.00 20.30 9.30 20.00 20.00 Santa Messa in via Penisolare o via Bellentrino (Selino Alto) Confessioni ragazzi elementari e medie (Selino Alto) Santa Messa in via Europa (Berbenno) Percorso di formazione sull’affido (Berbenno) Santa messa a Ca’ Passero Veglia di Pentecoste - Celebrazione ragazzi di III media (Selino Alto) Santa messa solenne di Pentecoste (Berbenno) Santa Messa in via Sottariva (Selino Alto) Santa Messa in Seriola (Berbenno) 19 Gio 20 Ven 21 Sab 22 Dom 23 24 25 26 Lun Mar Mer Gio 14.30 20.00 20.30 20.00 20.30 17.00 20.30 10.00 10.30 15.00 20.00 20.00 Ritiro II elementare (Blello) Santa Messa presso la cappella di via Gandino (Selino Alto) Cantinfesta Santa Messa a Piazzasco (Berbenno) Cantinfesta Santa Messa a Ceresola Serata finale Cantinfesta Santa messa con celebrazione dei Battesimi (Selino Alto) Celebrazione degli anniversari di matrimonio (Berbenno) Celebrazione della Prima Riconciliazione (Berbenno) Santa Messa a Ca’ del Leo (Selino Alto) Santa Messa in via Brembilla (Berbenno) 20.30 27 Ven 28 Sab 29 Dom 30 31 Lun Mar Celebrazione vicariale del Corpus Domini (Costa Imagna) Giornate eucaristiche (Selino Alto) Ore 20.45: Incontro Caritas vicariale (Cepino) Giornate eucaristiche (Selino Alto) Santa Messa a Ca’ Previtali Giornate eucaristiche (Selino Alto) Family Day I elementare (Blello) Santa messa solenne e processione eucaristica (Selino Alto) Santa Messa in via Consasco (Selino Alto) Chiusura vicariale del mese di maggio (da definire) 38 Beata Pierina Morosini Solennità dell’Ascensione Santa Grata Solennità della Santissima Trinità San Filippo Neri 17.00 Solennità del Corpo Sangue di Cristo e Visitazione della B.V.M. 11.00 18.00 20.00 Anagrafe da dicembre a marzo 2016 Battezzati in Cristo Manzoni Daisy di Marzio e Fava Roberta Locatelli Alessandro di Stefano e Poloni Ramona Salvi Thomas di Damiano e Salvi Monica domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno domenica 10 gennaio 2016 a Berbenno Defunti Ci hanno preceduti nel segno della fede e dormono il sonno della pace Manzoni Cesare Salvi Angelo Todeschini Franco Locatelli Alberto Todeschini Giovanni Guerini Ermanno di anni 84 di anni 92 di anni 88 di anni 70 di anni 86 morto il 28 dicembre 2015 morto il 10 gennaio 2016 morto l’11 febbraio 2016 morto il 15 febbraio 2016 morto il 10 marzo 2016 di anni 58 morto il 25 dicembre 2015 a Peghera Filippi Agnese Salvi Angelo morta il 27 dicembre 2015 a Echellens (Svizzera) di anni 92 morto il 10 gennaio 2016 a Berbenno Todeschini Franco Locatelli Alberto Todeschini Giovanni di anni 70 morto il 15 febbraio 2016 a Berbenno di anni 86 morto il 10 marzo 2016 a Zogno di anni 88 morto l’11 febbraio 2016 a Berbenno 39 NOTIZIE UTILI Don Luca Gattoni parroco Casa parrocchiale via Roma, 8 tel. 035 861007 [email protected] [email protected] Don Donato Baronchelli Via S. Giovanni Bosco, 9 vicario parrocchiale cell. 3336793073 Figlie della Carità Madri Canossiane tel. 035 861087 Scuola d’Infanzia - Selino Alto tel 342.849.73.28 Sito web dell’oratorio www.oratorioberbenno.altervista.org ORARIO SANTE MESSE Giorni festivi Ore 17.00 Ore 18.00 Ore 7.30 Ore 9.00 Ore 10.00 Ore 10.30 Ore 18.00 Ceresola – Ca’ Previtali – Ca’ Passero (a rotazione ogni tre settimane) Selino Alto Berbenno Blello Selino Alto Berbenno Berbenno Giorni feriali a Berbenno Lunedì, mercoledì e giovedì ore 7.15 Lodi e S. Messa. Martedì e venerdì ore 19.45 Vespri e Santa Messa. 40 Giorni feriali a Selino Alto Lunedì, mercoledì e giovedì alle ore 16.30. Martedì e venerdì ore 8.00 Mercoledì ore 20.00 a Blello (nella casa comunale) Eventuali cambiamenti di orario o sospensioni per motivi particolari saranno comunicate per tempo.