Notiziario Insieme anno III numero 4 (novembre)
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Notiziario Insieme anno III numero 4 (novembre)
Diario della Comunità 37 Diario della Comunità Serate in allegria Dal 1 al 10 agosto a Selino Alto S e passate nel mese di luglio dalle parti del campo sportivo di Selino Alto, troverete diverse forze umane indiffarate a correre a destra e a sinistra... Sono i volontari delle Serate in allegria, che da tanti anni allietano l’estate nella nostra piccola comunità. Possiamo dirlo con grande orgoglio: siamo piccoli... ma ci piace fare le cose in grande! E crediamo che nessuno si offenda se ci permettiamo di dire che a Selino Alto si viene alla festa d’estate perché si mangia bene e ci si diverte! D’altra parte questi dieci giorni rappresentano un momento veramente forte nell’esperienza della nostra comunità, visto che vengono coinvolte diverse decine di persone, dai bambini, ai ragazzi, ai giovani e agli adulti, che si distinguono per il loro impegno e la loro fedeltà. La festa è un’esperienza sempre molto faticosa, ma ricca di grandi soddisfazioni, non solo dal punto di vista economico (siamo orgogliosi di aver messo da parte circa 19.000 euro, equamente divisi a metà tra la Polisportiva e l’oratorio...). Ma credo di poter dire che forse la cosa più bella di questi giorni è quella di poter respirare veramente un clima familiare, dove tutti si sentono a proprio agio, a casa propria, e sono felici di stare insieme. Dobbiamo dire un grazie speciale a quanti ogni anno ci credono in maniera particolare e diversi 38 mesi prima cominciano a caricarsi sulle spalle la grande fatica dell’organizzazione: se non ci fossero queste persone la nostra festa non partirebbe mai, e correremmo il rischio di perderci per strada. Mi piace sottolineare uno dei momenti veramente speciali della festa: la messa celebrata al campo sportivo l’ultima domenica, quando vengono invitate in maniera speciale le persone anziane della comunità. Con questa iniziativa che ripetiamo ogni anno vogliamo dire la nostra riconoscenza simbolica a quanti hanno fatto la storia del nostro piccolo paese. Se siamo qui oggi a fare festa è anche grazie a loro, che prima di noi hanno messo grande impegno e grandi energie nella loro vita. Un’altra cosa, di cui andiamo particolarmente fieri, è il fatto che nella nostra festa ci sono tanti ragazzi e tanti giovani a lavorare. A loro è giustamente affidata soprattutto la parte della gestione del bar, della pizzeria e dell’intrattenimento serale (senza che lo sappiano... diciamo grazie agli amici di Corna che certe sere vedono la loro pazienza messa un po’ alla prova!). I ragazzi e i giovani sono il futuro della comunità: noi crediamo in loro e li invitiamo a darsi sempre da fare, per un paese che sia sempre più bello! Diamo appuntamento all’edizione 2015: per vivere altre Serate in allegria! GLD Diario della Comunità Memorial Daniele Valceschini Appuntamento fisso del luglio berbennese, il torneo Memorial Daniele Valceschini anche quest’anno ha dato vita a una bella giornata di sport, amicizia e divertimento coinvolgendo persone di tutte le età e nazionalità. Al timone della manifestazione, giunta alla sedicesima edizione, è il Gruppo amici Valceschini che, oltre a curare l’organizzazione dell’evento sportivo, si è occupato della pulizia del vecchio campetto comunale andato in disuso, rendendolo così praticabile anche per tutti i ragazzi del paese. Il torneo a 10 squadre, svoltosi in data 27 luglio, ha visto fronteggiarsi varie formazioni di valli Imagna e Brembana e si è concluso nel tardo pomeriggio con la premiazione dei Culanda (primi classificati), seguiti a ruota dai Simone Team e dai Gna u en gaiofa, entrambe berbennesi doc. Il premio miglior giocatore è stato vinto da Simone Locatelli, mentre lo zibret de ghisa è andato a Paolo Salvi. Per l’occasione, il gruppo Amici Valceschini ha allestito un’area ristoro dove sia giocatori sia spettatori hanno potuto rifocillarsi con primi piatti, cotechini alla piastra e un buon calice di vino, mentre per i più piccoli erano disponibili scivoli e altalene del parco adiacente il campetto. Grazie all’assistenza del meteo, il torneo si è potuto svolgere regolarmente, favorendo la partecipazione del pubblico berbennese. Il gruppo Amici Valceschini ringrazia calorosamente tutti coloro che, intervenendo, hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo di Daniele. Paolo Pesenti 39 Diario della Comunità Ferragosto in compagnia La festa della comunità a Blello Quest’anno non abbiamo avuto un’estate particolarmente calda e soleggiata, ma questo non ha impedito la buona riuscita di una festa sempre apprezzata e partecipata come quella di Blello. Organizzata dal 9 agosto fino a Ferragosto, ogni giorno ha offerto buon cibo casalingo, tombolate con ricchi premi, musica, momenti di preghiera e piacevoli incontri. Sono stati invitati per rallegrare le serate in compagnia alcuni gruppi come Ester, gli Svalutation (che si esibiscono in diversi paesi della Valle Imagna) e i Samadur, un piccolo gruppo folkloristico che con strumenti tradizionali bergamaschi come baghèt (piccola cornamusa), siglòt (flauto in legno) e tarlèk (nacchere bergamasche) eseguono 40 ballate tipiche della nostra provincia riscoprendo anche antichi brani locali. Lunedì 11 è stata organizzata la cena con il gruppo di preti amici di Blello, cioè i parroci che son rimasti legati al paese e alla chiesetta dedicata all’Annunciazione di Maria. In particolare, erano presenti don Roberto Belotti, don Mario Amigoni, don Alessandro Angioletti, don Massimo Epis e don Luca Gattoni. Il giorno di Ferragosto don Roberto Belotti ha avuto il piacere di celebrare la Santa Messa e poi c’è stata la processione con la statua della Madonna portata in spalla dai volontari. Maura Locatelli Diario della Comunità 41 Durante i giorni del Ferragosto si è svolta anche la Festa della Polisportiva presso la tensostruttura comunale. In anteprima esclusiva abbiamo le foto (segrete) di due addetti specializzati... oltre alla foto di gruppo delle tante persone che hanno dato una mano per la festa. Grazie a tutti! 42 Sole, mare... pioggia e vento! I campiscuola a Torrette di Fano Quest’anno noi adolescenti abbiamo trascorso insieme una settimana di vacanza che ha avuto come meta Torrette di Fano, comune delle Marche in provincia di Pesaro. Arrivati alla casa dove abbiamo alloggiato, il brutto tempo sembrava non darci molte speranze, ma fortunatamente nei giorni successivi c’è stato un bel sole e ha fatto caldo. La nostra struttura era situata a due passi dalla spiaggia; potevamo usufruire di un campo da calcio, uno di pallavolo e uno di bocce. Al mattino la sveglia suonava verso le 8/8.30: ci preparavamo per la colazione e dopo aver mangiato ognuno aveva il proprio lavoro da svolgere. Infatti quest’anno, a differenza dello scorso, la casa era completamente a nostra disposizione e perciò ci siamo organizzati per pulire i servizi, le stanze, la cucina, apparecchiare e sparecchiare. Perciò eravamo divisi in squadre, ciascuna delle quali si occupava di un compito. Non solo ci siamo divertiti, ma abbiamo anche imparato a lavorare insieme, constatando come non sia sempre facile; tuttavia è stato subito evidente a tutti che dando ognuno il proprio contributo non solo si fa tutto più velocemente, ma si riesce a vivere in un clima tranquillo e di serenità. Ovviamente non sono mancati i momenti di gioco che hanno riempito gran parte delle nostre giornate. Con l’aiuto di Diego e Patrizia abbiamo organizzato diversi tornei, come quello di ballo oppure di ping-pong; ad ogni vincitore venivano dati un certo numero di punti chiamati frago che, alla fine della vacanza, hanno decretato il vincitore (Federico Mazzoleni, di Selino Alto, naturalmente!). Molte ragazze si sono anche immedesimate nel ruolo di frago-sitter, da loro così definito, ovvero si sono divertite a far giocare la piccola Elisa. Per chi invece non voleva partecipare ai tornei c’era comunque l’opzione della spiaggia: il mare era molto limpido e pulito e, forse anche per questo motivo, numerose meduse si sono divertite a darci la caccia! Alla sera, dopo cena, una volta sistemata la cucina, si andava tutti insieme a fare una passeggiata e gustare un gelato. Anche in queste occasioni ci siamo buttati in diverse attrazioni: siamo andati con i risciò, con i go-kart (abbiamo scoperto nuovi talenti pronti per la formula 1!) e nella sala giochi del paese. Insomma, non c’è stato un solo momento di questa vacanza trascorso con le mani in mano: eravamo sempre intenti a fare qualcosa e forse è stato proprio questo che ha reso questa nostra vacanza così divertente e coinvolgente! Ci sono stati momenti di riflessione in cui si sono affrontati vari argomenti. Lo spunto dal quale siamo partiti è stato il film Quasi Amici che ci ha portati a pensare a diverse questioni, quali l’aiuto verso il prossimo e l’importanza dell’amicizia; sono state organizzate anche attività dalle quali sono emerse tematiche come la vita in famiglia. È stata una vacanza ricca di esperienze, e ci ha dato molto, non solo in termini di svago, ma anche dal punto di vista della convivenza e della gestione di uno spazio comune. 43 Diario della Comunità In uno dei due giorni in cui ha piovuto siamo andati a visitare le Grotte di Frasassi. I ragazzi del Campo Scuola E il tempo vola... Ringraziamo don Luca che si è prodigato per farci vivere una vacanza così piena di emozioni e divertimento. Un grazie particolare a Diego e Patrizia che hanno condiviso con noi qualche giorno di mare, rendendo ancora più speciale il nostro tempo con loro presenza. Infine un ringraziamento anche alle nostre cuoche che con la loro ottima cucina ci hanno viziato per bene! Laura Vacanze bagnate… vacanze fortunate?! Quest’anno, noi ragazzi di V elementare, I e II media siamo andati in vacanza con il Don a fine agosto. Don Luca ha scelto proprio bene il posto: una grande casa sul mare con il campo da beach volley, di bocce e tanto spazio per giocare a calcio. Il tema conduttore del campo scuola è stato I viaggi di Gulliver: per questo un pomeriggio abbiamo visto questo film. Le vacanze con il Don sono sempre divertenti, gli animatori ci fanno fare delle attività divertenti e, anche quelle meno divertenti, fatte con loro sono sempre belle. Purtroppo abbiamo avuto una grande sfortuna: ha piovuto gli ultimi due giorni! Non un piccolo temporale ma una tempesta forza 7 che ci ha impedito di uscire all’esterno per fare attività… menomale che c’erano le cuoche Maria, Egidia e Gianna ad allietarci con dei pranzetti proprio buoni e con il dolce sempre presente. 44 Sono carica come un mulo quando esco di casa e mi dirigo verso la piazza di Berbenno. Anche se sembra che nemmeno un raggio di sole ci voglia degnare della sua presenza, niente può rovinare il mio buonumore. È la mia prima volta come animatrice e sono talmente entusiasta che potrei benissimo improvvisare un balletto nel mezzo della strada. Una volta trovati i miei compagni di avventura, Lucrezia, Nicola e Simone, e dopo aver rassicurato i genitori dei trentatré ragazzi che vanno dalla quinta elementare alla seconda media, con cui passeremo sei giorni a Torrette di Fano, la nostra epica impresa può avere inizio. Sei ore. Sei ore ci separano dal tanto agognato mare, ma tra giochi, selfies, cartoni della Disney e accampamenti abusivi negli autogrill, riusciamo a raggiungere sani e salvi Torrette di Fano, dove ci aspettano Don Luca, le cuoche e gli adolescenti pronti a ritornare alla nostra cara madrepatria. Don Luca ci accoglie alla casa Arcobaleno e, una volta spiegate le regole della permanenza e sistemati i bagagli nelle nostre future camere, siamo liberi di tuffarci in acqua. E il tempo vola. Vola tra nuotate, tornei di bocce, ping pong e beach volley. Passa tra scherzi, risate e mille sorrisi. E la vita è bella e spensierata, perché non importa se fuori dalla tua finestra puoi trovare un granchio morto, né se ti tocca inseguire in giro per casa qualche lavativo che non ha voglia di lavare i piatti, né importa delle previsioni del tempo che annunciano pioggia per i prossimi giorni. Le uniche cose che contano davvero sono gli occhi vivi e allegri dei ragazzi che pian piano impariamo a conoscere, sono le risate che l’imitazione di una lumaca a dir poco particolare possono suscitare, sono i divertenti sketch in cui i ragazzi si destreggiano con entusiasmo. Ma il campo non è solo gioco, oltre ai momenti di preghiera ben articolati attorno al tema de I viaggi di Gulliver, affrontato anche nel CRE di luglio, nel corso di ogni giornata proponiamo ai ragazzi diverse attività di riflessione e confronto. Ci concentria- Diario della Comunità 45 Diario della Comunità mo sul valore del tempo, l’importanza della pace e della vera intelligenza. Rimaniamo piacevolmente sorpresi della capacità dei ragazzi di dire la loro opinione esprimendo spesso delle considerazioni profonde e ben meditate. E i primi giorni passano svelti portando via con sé tutto quel luminoso sole che ci aveva accolto, sguinzagliando invece una tempesta dopo l’altra che ci impediscono di portare avanti la classica vacanza al mare. Noi animatori, assieme a don Luca, però, decisi a non farci guastare le feste da uno stupido temporale, non ci perdiamo d’animo, ma organizziamo delle attività che possano rimpiazzare le giornate sulla spiaggia, ancora più motivati di prima. È così che il lunedì, dopo uno degli ottimi e appetitosi pranzi cucinato dalle nostre meraviglio- se cuoche Egidia, Maria e Giovanna, partiamo in direzione di Frasassi con l’obiettivo di visitare le omonime grotte, famose in tutta Europa per la loro grandezza. Quando, una volta entrati, ci ritroviamo d fronte alla maestosa Sala del Duomo, anche i più scettici nei confronti della visita, non possono fare altro che spalancare la bocca di fronte allo spettacolo che ci si prospetta. Dopo un tour guidato, ritorniamo alla Casa Arcobaleno e proseguiamo la serata tra diversi giochi che vanno avanti anche il giorno seguente. La serata di martedì, l’ultima del camposcuola, la dedichiamo, invece, alla messa durante la quale ognuno di noi ringrazia il Signore per tutto quello che questa vacanza ci ha regalato di buono e per i legami che abbiamo saputo instaurare in questi giorni. Dopo esserci scatenati a passo di danza ed esserci concessi un ultimo sfizio alla gelateria del paese, andiamo a letto con un pizzico di malinconia per la vacanza che sta per concludersi, ma con la voglia di godere della reciproca compagnia l’indomani. Mercoledì mattina ci diamo a delle pazze pulizie di commiato e ci dirigiamo al pullman che ci riporta a Berbenno. Quando, dopo esserci salutati e augurati una buona fine estate, arrivo a casa, ho la consapevolezza di aver imparato tanto dai ragazzi: sanno trasmettere una voglia di vivere contagiosa e, nonostante tutti i loro difetti e i loro comportamenti scalmanati, hanno saputo ricordarci anche nei momenti difficili perché facciamo gli animatori. Sono loro che ci spingono a dare il meglio di noi stessi. Potrei parlare ancora per ore dei sei giorni passati a Torrette di Fano, potrei parlarvi a lungo di ogni singolo ragazzo, potrei parlarvi di cacce al tesoro, di sfide a bocce all’ultimo sangue… Potrei raccontarvi di rocce a forma di cammello e di bacon, di squali appostati nei supermercati, di piantagioni di zucchine e di tiramisù... Ma questa, amici, è un’altra storia. Benedetta 46 Diario della Comunità Mezzoldo 2014: corso formazione educatori Non mi fu imposto di completare l’opera, ma io non potevo sottrarmene D al 27 agosto al 2 settembre, a Mezzoldo, in località Madonna delle Nevi si è tenuto, un corso di formazione per educatori. Questo corso è una proposta dei membri dell’UPEE (Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva), che ogni anno invitano i giovani di tutti gli oratori di Bergamo a prendere parte a un’esperienza indimenticabile. Si tratta di una settimana ricca di scoperte, amicizia e spiritualità. Lo scopo di questo corso è quello di formare animatori, anzi educatori, che possano prestare servizio al meglio nei propri oratori e non solo. La giornata si articolava in momenti di riflessione in gruppi, momenti di spiritualità e infine dei momenti più tecnici dove venivano fornite delle dritte teoriche di tipo pedagogico. Non sono poi assolutamente mancate le occasioni per fare nuove conoscenze e amicizie con gli altri settanta ragazzi che, come noi, hanno nel cuore il desiderio di poter fare qualcosa di più per gli altri. Gli animatori dell’UPEE sono stati per noi un grandissimo esempio, un modello concreto e vicino a cui aspirare: Ama, educa, anima, prenditi cura di chi ti sta accanto. la proposta di Mezzoldo solo a causa di idee sbagliate o pregiudizi, come si prega troppo o mi toglie una settimana d’estate… Peccato. Rifiutare è stato l’errore più grande che potessero fare. Ritrovarmi circondata da una settantina di ragazzi pieni di dubbi, di pensieri, di passioni e di sogni mi ha entusiasmata. Forse all’inizio l’agitazione e il non sapere prevalevano sulla gioia e lo stupore, ma, giorno per giorno, tutti insieme, abbiamo superato ogni paura diventando un tutt’uno. Ogni istante di libertà si traformava in canto, in partite a pallavolo, in chiacchierate e condi- Federica: «Sorprendente ed emozionante sono gli aggettivi con cui descriverei Mezzoldo 2014. Le giornate trascorse insieme agli animatori degli altri oratori sono un continuo di sensazioni positive che fanno vivere una settimana davvero speciale. Attività per migliorare la nostra capacità di animare e riflettere su noi stessi, spiritualità per creare un dialogo con Dio, giochi e balli per divertirsi insieme a nuovi amici, momenti di serietà e riflessione che ci hanno aiutato a fare un passo avanti per l’animazione dei nostri oratori». Michela: «Sette giorni. Sono stati solo sette giorni, eppure quello che mi sono portata a casa vale per la vita. Chissà quanti ragazzi avranno rifiutato 47 Diario della Comunità visione, in sorrisi e risate. Ogni momento di silenzio diventava occasione per cercare delle risposte. Cercare delle risposte, sì, perché ogni ragazzo aveva e ha mille domande a cui rispondere, mille perché. Non posso dire di aver trovato tutte le risposte, non posso dire ad altri: «Vai che capisci tutto della vita!». No, non posso proprio dirlo. Ma sono sicura che questa esperienza un po’ mi ha cambiata. Non solo per quanto riguarda la mia preparazione come educatrice o animatrice, ma anche come ragazza, studentessa e adolescente. Mi ha aiutata a crescere mano nella mano con Dio». Insomma, speriamo che queste nostre testimonianze possano essere uno stimolo per tanti ragazzi. Possiamo garantirvi che sarà un’esperienza irripetibile, da non perdere. Un vero e proprio abbraccio di grandi persone che dà affetto, accoglienza e crescita. Nulla è un obbligo, ma vuole essere un’occasione per imparare ad aprirsi spontaneamente e gratuitamente al prossimo. «Non mi fu imposto di completare l’opera, ma io non potevo sottrarmene». Giulia Colombo Gli Ori d’Imagna Sei ragazzi di Selino Alto premiati per il loro impegno scolastico M ercoledì 3 settembre presso l’Istituto comprensivo Giacomo Quarenghi di Sant’Omobono Terme si è svolta una celebrazione particolare: gli studenti di terza media che hanno raggiunto una valutazione di 9/10 e 10/10 all’esame di Stato sono stati invitati per una premiazione ufficiale. Alla premiazione erano presenti l’ex preside Maurizio Prezzati, il nuovo preside nominato per il prossimo anno scolastico Giancarlo D’Onghia e tutti i docenti delle varie sezioni, oltre che ovvia- 48 mente i ragazzi con genitori e parenti. Nel discorso di apertura alla cerimonia, il professor Prezzati ha sottolineato la relazione che lega i docenti ai propri studenti, relazione che va al di là del semplice rapporto scolastico, ma che è fatta di stima, di fiducia e di affetto da ambo le parti; inoltre ha evidenziato che, nonostante spesso le apparenze possano ingannare, l’obiettivo principale dei docenti è quello di veder realizzare le ambizioni dei propri studenti, di vederli appagati del percorso che stanno sostenendo. Ha invitato i ragazzi a confrontarsi solo con Diario della Comunità se stessi durante il percorso che li attenderà dal prossimo anno, perché ognuno di loro percorrerà una via diversa dagli altri e le scelte che dovranno fare saranno differenti per ognuno di essi. L’eccellenza non è solo un numero posto su un foglio di carta: dietro quel numero ci sono l’impegno e la costanza dei ragazzi e il supporto costante dei loro genitori, principale modello e guida per i ragazzi di quest’età. Nonostante l’immensa gioia per aver ottenuto questo grande risultato, questo non deve essere considerato come un punto d’arrivo, bensì come il trampolino di lancio per la nuova avventura che li aspetta, ricordandosi di avere lo stesso impegno e la stessa costanza che li ha portati a concludere una parte del loro percorso. L’invito che più volte è stato ripetuto ai ragazzi è quello di ripartire da 0 con la stessa grinta e la stessa energia che li ha accompagnati fino a oggi. È comunque con grande soddisfazione che i docenti hanno dato ai ragazzi l’appellativo di Ori d’Imagna, sottolineando come il loro impegno sia un orgoglio e un vanto per la nostra valle, al pari di atleti che, dopo numerose fatiche e rinunce, riescono a portare il colore della propria patria sul gradino più alto del podio. Complimenti ai ragazzi di Selino Alto che hanno conquistato questo titolo: Samantha, Chiara, Gloria, Sara, Rudy e Giacomo; ragazzi che hanno saputo conciliare l’impegno scolastico anche con gli impegni della comunità. Li si può incontrare a Messa e vederli partecipare attivamente in veste di chierichetti e lettori, o li si può vedere in oratorio il venerdì sera insieme a tutti gli altri coetanei. Infatti il catechismo era l’unica occasione che avevano per rincontrarsi e per confrontarsi con i vecchi compagni delle elementari, dato che alle medie erano stati divisi nelle diverse sezioni; portavano le loro esperienze e le mettevano a confronto per inserire il loro percorso di crescita scolastica all’interno del loro percorso di crescita cristiana. E ora che prenderanno strade così diverse, frequentando i licei e le scuole della bergamasca, incontrando persone che hanno seguito percorsi differenti e a volte contrari a quello che è stato insegnato loro dai genitori e dalla comunità, compito di tutti noi è quello di continuare a creare uno spazio adatto a loro e che possa farli crescere al meglio. Valentina Baitelli 49 Diario della Comunità Il gruppo Amici degli anziani si racconta... L e giornate vissute insieme in occasione della Festa (domenica 15 giugno) e della Gita dell’Anziano (sabato 5 luglio) sono decisamente trascorse all’insegna dello stare bene insieme e della giusta dose di allegria e armonia. Sono stati due momenti importanti per il nostro vivere quotidiano perché c’è stata l’opportunità di evadere magari dalla monotonia, di stare in compagnia e di vedere anche cose belle e panorami diversi. Ne è stato l’esempio la passeggiata in quel di Campione d’Italia: uno scorcio di territorio italiano all’interno della Svizzera, dove un’ottima accoglienza e ospitalità hanno reso decisamente bella la nostra permanenza. Un’opportunità per scoprire e ammirare anche un Santuario mariano dal nome curioso: Madonna dei Ghirli, che in dialetto locale significa rondini, che con il loro migrare hanno da sempre simboleggiato i vari e continui spostamenti dei campionesi che dal ‘700 popolano quell’area sulle rive del lago di Lugano. La gita è stata quindi sia un pellegrinaggio, seppur limitato, sia un’occasione di scoprire un angolo d’Italia mai da noi visitato. La festa, anche se poco partecipata dai giovani anziani, ha ulteriormente sottolineato la voglia di trascorrere insieme qualche ora di serenità e di allegria; la santa Messa, il buon pranzo (cucina impeccabile) e ritmi musicali hanno animato la giornata. Una lode particolare va agli anziani fedelissimi che da anni apprezzano questo appuntamento e un fervido invito va invece a tutti quei giovani anziani che, timorosi di fare brutta figura, non vogliono inserirsi nel gruppo, un gruppo che grazie ai nuovi ingressi diventerebbe certamente più animato, più numeroso e più motivato nell’intraprendere iniziative utili a tutta la nostra comunità. Quindi che questo sia uno stimolo per tutti quanti a raccogliere l’invito che il gruppo Amici degli anziani rivolge sempre con tanto amore e affetto. Un cordiale saluto e a presto! Gruppo Amici degli anziani di Berbenno 50 Diario della Comunità Il fascino delle Dolomiti Gita sociale AVIS/AIDO - 19 e 20 luglio 2014 Le Dolomiti hanno un richiamo e un fascino particolare per gli amici e associati dei gruppi AVIS/ AIDO di Berbenno. Questa è la spiegazione per cui un folto numero di partecipanti ha condiviso la gita annuale sociale, che viene appunto organizzata per vivere un fine settimana all’insegna della buona compagnia e della bella montagna con tutte le sue attrazioni e bellezze naturali. Effettivamente è stato così anche quest’anno: un successo, soprattutto per aver visto cose nuove e paesaggi indimenticabili. Un misto di camminate, passeggiate e buona cucina sono al centro dell’eccellente riuscita di questa sempre ambita avventura estiva. Quest’anno, poi, con il timore continuo del tempo incerto, l’aver potuto comunque ammirare panorami in quota delle Dolomiti del gruppo Sella (alta Val Badia), così come l’aver vissuto un’incantevole atmosfera idilliaca del lago di Braies (vicino a Brunico) e aver gustato nel rientro la brezza calda e turistica del lago di Garda a Bardolino (Vr), ha reso felici l’organizzazione e i partecipanti a questo appuntamento annuale. Si auspica che tutto ciò possa ripetersi, grazie alla sempre buona compagnia e all’armonia che all’interno di essa è costantemente animata da questo interesse al mondo associativo delle nostre sezioni AVIS/AIDO, che utilizzano anche queste opportunità per promuovere e rendere concreto il loro impegno all’interno della nostra comunità. Cordiali saluti e promuovete i valori della cultura del dono! 51 Diario della Comunità Memorial Daina Giovanni Mario (1944/2009) I l memorial Daina Giovanni Mario, la gara annuale di bocce organizzata dagli Amici Bocce Berbenno, è giunto alla sesta edizione. Quest’anno i promotori hanno lavorato sodo nel ripristinare il terreno di gioco. Inoltre il presidente onorario Giovanni Guerini da anni si sta battendo per avere la struttura del campo coperta, visto che quest’anno ci sono state molte giornate piovose e questo ha scoraggiato gli appassionati di bocce nel frequentare il terreno di gioco. Tuttavia gli organizzatori non hanno mollato e hanno voluto dare spazio anche ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori berbennesi, organizzando un torneo di bocce a eliminazione diretta per la categoria Junior (con sedici coppie iscritte). Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni, capace di incitamenti e applausi! Alla fine ha avuto la meglio, conquistando il prestigioso trofeo, la coppia formata da Filippo Salvi e Youssef Benyoucef. Altrettanto meritato è stato il secondo posto conquistato dalla coppia Raffaello Salvi e Thomas Gritti. Le rimanenti coppie sono state premiate con medaglie ricordo. Alla sesta edizione si sono iscritti ventiquattro bocciofili. Il torneo è proseguito con colpi di bocce, battendosi sino all’ultimo respiro, punto su punto, fino all’arrivo in finale di tre giocatori. Alla fine ha prevalso con merito il veterano e il pluricampione berbennese Oscar Locatelli di Seriola, che ha vinto il trofeo offerto dalla Pro Loco Berbenno co- 52 me Campione Berbennese 2014. È bene ricordare che su sei edizioni Oscar ne ha vinte ben cinque (lasciandone una a Tarcisio Locatelli di Seriola lo scorso anno). Il secondo posto è stato conquistato dall’inossidabile Giuseppe Borella di Selino Alto e il terzo posto dal coriaceo Giacinto Calandrelli di Seriola. Alle premiazioni è intervenuto il presidente onorario Giovanni Guerini ricordando il nostro amico Daina, classe 1944 che ci lasciò improvvisamente nel 2009 quando era andato in Sud Africa a trovare sua sorella. Il destino volle così e noi lo ricordiamo nella sua semplicità, con il suo sorriso e sempre pronto a dare una mano a chi ne aveva bisogno. Nel sociale e negli enti sportivi berbennesi si prodigava per il bene del paese. Era stato eletto presidente del Gruppo Alpini di Berbenno negli anni ’80. Era un appassionato di ciclismo ed era soprannominato il Pantani di Berbenno e sfidò se stesso nella mitica stracittadina Cà Passero-Cat! Con caparbietà e volontà Giovanni Mario riuscì nell’impresa, immortalato nei mitici e storici video dei registi di Teleportosai. Oltretutto era un valido giocatore di scopone scientifico con ottimi risultati. Ma la ciliegina sulla torta era il gioco delle bocce: il suo sport preferito! Aveva giocato in serie A, vincendo anche un prestigioso titolo nazionale e per questo si continuerà a organizzare il torneo di bocce in sua memoria. Con piacere alle premiazioni è intervenuta la vedova, la signora Marisa, che ha ringraziato gli organizzatori e soprattutto parlato dell’importanza del ricordo per tenere viva la fiamma di una tradizione da mantenere nel tempo. A Michele e Loredana con la nipote di Giovanni Mario, Eliana, è stato consegnato una targa ricordo per poi premiare uno a uno i vincitori. Gli Amici Bocce Berbenno ringraziano Silvia Salvi, presidente della Pro Loco Berbenno, per aver elargito i premi in medaglie, coppe e trofei. Gian Maria Salvi Diario della Comunità Berbén Hollywood Sö e Zó de Berbèn: Edizione 2014 Stendete i tappeti rossi di velluto, gente di Berbenno! Al Sö e Zó de Berbèn, la camminata per le principali contrade del paese che da alcuni anni è organizzata dalla Commissione Biblioteca, quest’anno si è respirata un’aria carica di... celebrità! Eh, sì, perché il Sö e Zó de Berbèn di quest’anno è stato all’insegna del cinema e di film celebri, tutti interpretati e rivisitati dai membri delle contrade che domenica 14 settembre di questo 2014 pazzerello si sono messe in gioco. E quindi gente: zaino in spalla, scarpe comode e... ciak! Si marcia sulla Walk of Fame di Berbenno! Oggi per voi il racconto di chi ha vissuto molto da vicino alcuni dei momenti salienti di questa giornata. Contrada Muschì – Totò, Peppino e la Malafemmina Avventure napoletane a Berbenno! cosa ne dice?», lui con ironia mi ha risposto: «Eh… speriamo che le torte siano buone!». Nei giorni seguenti c’è stato un gran lavorio e, grazie alla generosa collaborazione di tutti, siamo riusciti, con nostro stesso stupore, a imbastire qualcosa di indubbiamente artigianale e senza pretese ma piacevole. Sì, si può dire: c’è stato il miracolo! Ma la cosa più bella che tutti ci portiamo a casa, è il clima divertente in cui ci siamo incontrati tra un bicchiere di vino e una risata, ospitati nelle case de La Barca e di Muschì, conoscendo meglio aspetti e talenti reconditi di quei vicini di contrada che sempre salutiamo e che in realtà, a volte, poco conosciamo. Dopo le fatiche di questi dieci giorni di fuoco, Il tutto si è concluso domenica sera con una ricca tavolata dall’Agnese, a base di abbondanti risate e tutto quel ben di Dio che, quei tre napoletani, si sono portati nella valigia di cartone fino a Milano. Chiara Fumagalli La sera del 3 settembre mi presento alla riunione per preparare la rappresentazione: eravamo in quattro e di chiaro c’erano solo la scelta del film, un omaggio al cinema italiano, e il dove, a casa della signora Agnese. Dei bergamaschi che fanno Toto’… quantomeno strano! Cominciamo a definire un copione e la scelta di recitare dal vivo, scelta ambiziosa per chi non è attore né di mestiere né per diletto. Serpeggia un po’ di preoccupazione… Mancano solo dieci giorni! Ma sì che ce la faremo. I giorni successivi il gruppo si è rimpolpato e via a provare e riprovare, cercare i costumi, i materiali, le scenografia, le musiche, gli effetti sonori e gli effetti speciali. E infine, ma non meno importante, serve anche chi pensa a deliziare i palati! Quando, al termine delle prime disastrose prove con microfoni e musiche, ho chiesto al nostro illustre narratore: «Allora, signor Giorgio, 53 Diario della Comunità Contrada Ca’ Baffeno Cà Baffeno torna a giocare agli indiani Contrada Piazzasco La Città del Vaticano presenta: Sister Act Quando si prepara una manifestazione c’è sempre un po’ di preoccupazione sia per l’organizzazione che per la buona riuscita dello spettacolo. Fortunatamente, visto anche come era stato negli anni precedenti, sapevo che a Piazzasco la gente partecipa volentieri, ma mai avrei detto che un entusiasmo simile ci avrebbe unito così. Ho avuto aiutanti fantastici e disponibili che hanno collaborato in ogni modo: chi a montare e smontare palchi, chi a cucire quantità industriali di vestiti, chi a colorare la scenografia e chi a curare tutto l’aspetto tecnico… insomma, devo ammetterlo: siamo una grande squadra! Visto la gran quantità di gente ho cercato di riproporre le scene di un film, Sister Act, a cui avrei potuto far partecipare tutti: piccoli, giovani e anziani. E proprio quest’ultimi hanno maggiormente espresso il loro entusiasmo… senza vergogna tutti hanno dato il meglio di sé! È stata un’esperienza divertente e, indipendentemente dal risultato finale, è stata bellissima tutta la fase della preparazione. Ritrovarsi la sera tutti insieme a provare e riprovare (e ancora e ancora…) è stato magari faticoso ed impegnativo ma, ve lo assicuro è stato anche un modo speciale per stare insieme e fare tante risate! E la soddisfazione più grande è stata sentirsi dire alla fine dello spettacolo: «Nooo, è finito tutto… Che peccato… Mi divertivo così tanto… Dai, Elena, l’anno prossimo cosa facciamo?». E quindi, arrivederci all’anno prossimo! Elena Todeschini 54 Mentre tutte le contrade si sono impegnate per riprodurre qualche celebre scena di film, Cà Baffeno va controcorrente e decide di tornare a giocare agli indiani, coinvolgendo dai bambini più piccoli di 3 anni (Lucia e Nicolò) ai più grandi (fino agli 83 anni, con il nostro Toro Seduto, Cesare). Prima di cominciare a giocare i bambini più intraprendenti, Italo, Norberto, Germano, Cesare, Emiliano e Luca (mi scuso se ho omesso qualcuno), hanno rispolverato tutte quelle pratiche che utilizzavano da bambini per riuscire a costruire, con materiale improvvisato o rubato dalla legnaia del nonno o del papà, archi, frecce, lance, una carovana... Ma hanno fatto del loro meglio con le tende: finché si è trattato di costruirle con materiale di recupero tutto è andato bene, ma quando si sono imbattuti in una tenda già prefabbricata, sono stati guai! Hanno passato una mattinata intera a girare, montare, smontare, hanno chiesto a ogni passante di dire la sua, ma la tenda non stava in piedi. Alla fine il saggio Norberto, stava leggendo casualmente un libro sulla storia degli indiani, una raffigurazione svelò l’arcano! Dario, che è la mente, si era impegnato a stendere una sceneggiatura intitolata La Tortura, in cui il villaggio rappresentato era un accampamento della tribù Sioux del grande capo Toro Seduto, dove da poco era terminata una cerimonia rituale con il calumet della pace. Improvvisamente notavano una carovana di passaggio varcare il confine dell’accampamento, gli indiani impauriti dai movimenti forestieri, li attaccavano e catturano Billy the Kid e due donne bianche. Il povero cowboy era condannato al totem della tortura, ma, a seguito di una serie di eventi, riusciva a mettersi in salvo. Quindi facendo il punto della situazione, avevamo: un villaggio, una sceneggiatura, degli attori. Ma la voglia di giocare e divertirsi prevaleva e le prove si trasformavano o in una gara di tiro a segno con archi e frecce (con tanto di discussione finale tra Norberto, Italo e Germano su chi avesse colpito o meno il centro), oppure in qualche fantastica battaglia. Insomma, ci siamo ridotti ad un paio di prove la domenica mattina prima dell’arrivo degli spettatori! Magari potevamo preparaci meglio per l’occasione ma sicuramente abbiamo avuto tempo da condividere con i nostri vicini e vivere la nostra contrada; molti potrebbero pensare che è stato Diario della Comunità tempo sprecato, ma in realtà noi abbiamo, riso, giocato, costruito... insomma, ci siamo divertiti con altre persone. Spesso i bambini giocano a essere adulti, per una volta i matti di Cà Baffeno hanno giocato a fare i bambini; non sappiamo se il nostro spettacolo è piaciuto (anche se pare di sì), ma sicuramente noi ci siamo divertiti un mondo. E pronti a giocare ancora, vi aspettiamo l’anno prossimo. Massimo Rocchetti Contrada Cà Previtali – Titanic Per non andare a fondo! «Quest’anno facciamo uno spettacolo sul film Titanic, vieni a darci una mano?». Con una frase del genere è cominciata la mia avventura con il Sö e Zó de Berbèn 2014! L’anno prima era stato faticoso organizzare tutto per lo spettacolo e si trattava di qualcosa di molto più semplice... ma come rimettere in piedi uno dei colossal più colossali della storia del cinema? Non ero presente quando hanno scelto il film da replicare e probabilmente non l’avrei mai scelto (troppo melenso, troppo lungo, troppa acqua... insomma, troppo!), ma ho preso atto della cosa e l’ho raccolta come una sfida e come una buona occasione per trasformare in qualcosa di divertente e un po’ folle un classico del cinema troppo romantico! Ahah! Ci siamo messi al lavoro mesi e mesi prima (pensando inizialmente di andare in scena a giugno), ma il tempo è stato tutto necessario! Abbiamo cominciato con la stesura del copione e l’assegnazione delle parti (che ha visto cambi continui fino a pochi giorni prima dello spettacolo, con mia somma dose di esaurimento nervoso, lo ammetto), per poi iniziare le prove. Fino a poco tempo prima dello spettacolo (complici anche le assenze dovute alle vacanze di tanti dei partecipanti e a impegni di lavoro) le prove continuavano a essere preoccupanti, viste dal mio punto di vista... ma, proprio quando cominciavo a rassegnarmi al fatto che non stavo lavorando con una compagnia di attori ma con gente che cercava di fare del suo meglio, ecco che hanno saputo sorprendermi proprio il giorno dello spettacolo! No, non sono stati perfetti, ma sono stati bravi! Hanno fatto divertire e si sono divertiti: questo è il più grande successo che potessi aspettarmi da questa sgangherata compagnia. Vorrei ringraziarli uno per uno, ma nel timore di dimenticare qualcuno sarò più generica. Voglio ringraziare chi ha scritto con me il copione, chi si è prestato a recitare (consapevole che sono una regista piuttosto puntigliosa ed esigente), chi si è occupato di montare il palco e preparare le scenografie, chi ha prestato assistenza alla distribuzione dei pasti, chi ha fornito attrezzature audio e costumi... insomma, tutti, assolutamente tutti. Lo so che ogni tanto mi hanno fatta disperare e spesso mi sono lamentata con loro, però sono una bella squadra e, anche solo per avermi sopportata, si meritano un grande applauso. Lo spettacolo che abbiamo messo in scena ha saputo essere (almeno spero!) una divertente e ironica parodia di Titanic con finale decisamente a sorpresa! Romina Tamerici 55 Diario della Comunità Contrada Piazza – Full Monty Squattrinati Berbennesi... organizzati! «Ghé la crisi dà ché!». Eh già, neanche qui a Berbenno, che trent’anni prima era il fiorente centro delle tornerie di legno della Valle Imagna, riusciamo a sfuggire da questa situazione... O meglio: maledizione. E come si può fare, con il mutuo da pagare, i soldi da dare alla ex moglie, l’officina che chiude e un bebè in arrivo se il lavoro non c’è? La contrada della Piazza ha deciso di rispondere a questi quesiti con un film degli anni Novanta, vincitore di un Premio Oscar: Full Monty. Alcuni di voi lo ricorderanno per le avventure di sei uomini inglesi disoccupati che decidono di fare soldi e risolvere i loro problemi preparandosi ad uno spettacolo di streap tease con tanto di servizio completo (cioè slip vietati). Ma se non l’avete mai visto, ecco che il gruppo della Piazza si è cimentato in 40 minuti di spettacolo su modello del celebre lungometraggio. Sei uomini (Paolo, Gianmario, Vincenzo, Emanuele, Sandro e Ruggero), prima lavoratori di tornerie e negozi di Berbenno e ora, stanchi a causa dell’assenza di lavoro che sta schiacciando il portafoglio e con un futuro sempre più incerto, per rimediare alle loro lacune finanziarie si mettono in gioco organizzando uno spogliarello, tra risate, difficoltà, corna pesantissime (e, a quanto sembra, carissime) e impiegate maliziose... Il risultato? Un successo sbalorditivo! Dietro le quinte di tutto questo ambaradan, tra risate, sudate, corse per cambiare gli abiti tra una scena e l’altra e balli che sono riusciti a trasformare dei pezzi di legno in delle star del burlesque versione macho man (paragone molto azzardato: spero i protagonisti non me ne vogliano male!), so- no stati due mesi di preparazione intensi ma belli e divertenti: penso proprio che non riusciremo a dimenticare questa esperienza tanto facilmente, specialmente gli ultimi giorni con la tensione che è salita a dismisura! E l’ultimo giorno, quello dell’esibizione dal vivo? È stata una vera soddisfazione vedere il pubblico ridere e applaudire, ma tanti di noi non si sono ancora resi conto che quei 40 minuti di spettacolo, per noi, tra attori, comparse e aiutanti, sono volati! Il nostro intento è stato far ridere il pubblico per una volta soltanto e questo obiettivo è riuscito in pieno... In questi tempi difficili, farsi una risata è importante! E così siamo di nuovo carichi per preparare lo spettacolo dell’anno prossimo, specialmente dopo questo successo, che alla fine ci ha unito un po’ tutti quasi come se fossimo una grande e pazza famiglia! Chissà cosa avrà in mente il nostro buon regista Sergio per il Sö e Zó de Berbèn del 2015! Boh, mistero! Luana Nava Dalla parte dello spettatore... Domenica 14 settembre 2014 per le vie del paese di Berbenno si è svolta la terza edizione del Sö e Zó de Berbèn, una lunga camminata non competitiva per mulattiere, scorciatoie, strade poco conosciute che uniscono le varie contrade del paese. La particolarità di questa manifestazione è che in ogni tappa raggiunta dai partecipanti gli abitanti di quella zona mettono in scena una rappresentazione inerente al tema della camminata. Quest’anno l’argomento è stato Hollywood. 56 Diario della Comunità Il sole già dal mattino ha dato la sveglia alle 200 persone partecipanti che, partendo dalla Piazza, si sono recate nella suggestiva Barca che ha messo in scena Toto e la Malafemmena: una bella reinterpretazione con tanto di ciak, carretto trainato a mano, nebbia, galline e la bella Milano. Piacevole per lo spettatore e lodevole il lavoro per mettere in scena un grande classico della cinematografia italiana. Con la seconda tappa, salendo dalla Barca si è arrivati a Piazzasco entrando direttamente nel cinema Vaticano che presentava Sister act: tre palcoscenici per uno spettacolo esilarante, perfetto nei più piccoli dettagli e con una partecipazione numerosissima di attori…un’invasione davvero da Vaticano e un musical degno di Hollywood. I sentieri successivi ci hanno portato fino a Ca’ Bafeno. Ad attenderci un’atmosfera ricca di suspence: tende, totem, donne indiane affaccendate, bimbi indiani impegnati nei giochi e uomini pronti all’attacco! Un carro di bianchi viene preso d’assalto, donne bianche prigioniere, un solo uomo legato al palo per essere giustiziato, ma i festeggiamenti e il vino annebbiano l’attenzione degli uomini indiani permettendo così ai bianchi di arrivare a cavallo all’accampamento e liberare tutti i compagni… E, poi, via verso il pranzo, giù fino al Roccolo! Ca’ Previtali ci attendeva con una suggestiva, incalzante, comica e rivoluzionaria re-interpretazione del Titanic: una libera rivisitazione del colossal americano con un finale a sorpresa, in cui la morte di entrambi i protagonisti rende merito a una eccezionale regista. Durante lo svolgimento del film qualche intrusione come Via col vento e la Sirenetta (e che Sirenetta!) ha reso ancora più surreale questa versione del Titanic ormai così poco aderente alla realtà. L’ultima tappa, dopo l’impegnativa salita, aspettava tutti in piazza. Un Full Monthy tutto italiano dove i problemi dei sei protagonisti uomini sono quelli che viviamo tutti i giorni sulle nostre spalle: la mancanza di lavoro, la famiglia da portare avanti, una separazione che rende tutti poveri... e l’idea geniale, che ci riporta al film originale, di sei uomini piacenti che si esibiscono in uno pseudo spogliarello per far soldi… Lo spettatore può solo essere grato per tutto ciò che ha visto nelle tappe della passeggiata. Complimenti a tutti! Stefania Pozzi 57 Diario della Comunità Sei artisti berbennesi in mostra a Sant’Omobono Terme La Valle Imagna si è unita in una mostra collettiva di artisti locali a Sant’Omobono Terme, dove l’ex negozio d’abbigliamento Silvia si è trasformato in un crocevia culturale per turisti e residenti. L’I.S.O.T. (Imprenditori Sant’Omobono Terme) e il Centro Studi Valle Imagna hanno allestito una mostra d’arte che è stata visitata da un folto pubblico a partire dall’ inaugurazione ufficiale il 12 luglio sino alla chiusura del 14 settembre 2014, dando spazio a ben ventidue artisti fra pittori, scultori del legno, del ferro, del vetro, della ceramica e pecapride di origini valdimagnina o forestieri che attualmente vivono in valle. Afferma in merito Diego Rodeschini, presidente I.S.O.T.: «Non pensavamo che in Valle Imagna ci fossero così tanti artisti e, su suggerimento dell’amico Pietro Invernizzi, abbiamo provato a creare questo spazio. È la quarta mostra organizzata dal nostro ente, ma è la prima in assoluto ad avere una dimensione collettiva. L’arte è l’espressione estetica dell’interiorità umana, rispecchia le opinioni dell’artista in ambito sociale, morale e culturale. Il nostro obbiettivo consiste nel portare a conoscenza della realtà territoriale la presenza di numerosi artisti». Importante è stato il contributo del Centro Studi Valle Imagna. «Dalle opere esposte» dichiara Mirella Roncelli del Centro Studi «traspaiono i diversi influssi culturali dei nostri artisti, paesaggi, materiali e ritratti ci aiutano a definire l’ambito territoriale della valle. Questa mostra serva a valorizzare la ricchezza artistica della nostra valle». È intervenuto all’inaugurazione della mostra anche il sindaco di Sant’Omobono Terme, Paolo Dolci, che ha visto nella rassegna artistica un nuovo spunto di unione vallare, affermando: «L’idea di una Valle Imagna unita sta diventando più concreta». Non da meno, il Direttore del Centro Studi, Antonio Carminati, commenta così l’evento: «È solo 58 l’inizio di un percorso che ci auguriamo possa nei prossimi anni e nelle edizioni che seguiranno interpretare in maniera sempre più consistente il ricco tesoro di esperienze creative che l’economia e l’artigianato della valle hanno espresso nei secoli e sanno ancora oggi manifestare e proporre con rinnovato interesse». Il critico d’arte Veronica Masnada ha così relazionato gli artisti presenti in mostra: ,«È un’arte silenziosa quella che abita la Valle Imagna, un’arte mite, leggera, discreta, quasi come se ci fosse la consapevolezza che è troppo intima e nascosta e che con essa è difficile relazionarsi. Quando però l’arte riesce ad avere una forma comunicativa, un dialogo emozionale tra autore e osservatore, è quello il momento di massima energia, in cui riesce meglio a esprimere la sua natura sociale». Arte Cultura Territorio a cura di Mirella Roncelli e Antonio Carminati (Edizioni Imagna) è il catalogo che accompagna e presenta i 22 artisti, dedicando a ciascuno due pagine. In quella di destra è pubblicata l’opera principale esposta in mostra, mentre la pagina di sinistra presenta una sequenza di immagini più piccole, relative alla produzione dello stesso autore, a fianco delle quali ci sono due parti di testo: quella superiore contiene una breve descrizione dell’artista (di cui vengono forniti il recapito telefonico e l’indirizzo di posta elettronica); quella inferiore, invece, offre alcuni dati tecnici dell’opera principale, esposta e riprodotta nella pagina accanto. Tutte le immagini sono state fornite dagli espositori, mentre i testi sono stati compilati dai curatori del volume (la Direzione editoriale, il Comitato scientifico e il Comitato editoriale) sulla scorta delle schede di documentazione predisposte dal Centro Studi Valle Imagna e compilate dai singoli artisti. Diario della Comunità Un sentito ringraziamento è rivolto agli artisti che hanno accettato di pubblicare le loro opere e un particolare atteggiamento di gratitudine è va all’impresa Invernizzi fratelli di Pietro e Giosuè Snc di Corna Imagna per aver contribuito a realizzare l’iniziativa. Dei ventidue artisti presenti in mostra a Sant’Omobono Terme sei sono residenti a Berbenno e, con piacere, ve li presentiamo per farveli conoscere meglio. La prima artista è Patrizia Bassanelli (pittrice) nata a Bergamo nel 1966. Ha sviluppato l’arte della pittura da autodidatta e, nel suo percorso artistico, ha approfondito con pittori locali la tecnica dell’affresco con strappo e trompe l’oeil. Ha esposto mostre personali in varie città italiane, tra le quali, nel 2007, Bergamo nella sala Manzù. In mostra Bassanelli ha presentato opere materiche, quasi tridimensionali, mettendo in risalto la cromia quasi scenografica, che varia e segue la luce del giorno. L’onda è tutto ciò che di dinamico, vivace ed essenziale caratterizza l’esistenza. Nell’esecuzione dei suoi quadri, si ispira alla natura nelle manifestazioni più romantiche e quasi irraggiungibili, come tramonti e riflessi lunari che vengono interpretati però con qualcosa di soprannaturale. La natura è bella comunque e ovunque, da qualsiasi prospettiva la si osservi. La seconda artista è Romina Bettinelli (pittrice), nata a Ponte San Pietro nel 1985. Diplomatasi presso il Liceo Artistico di Bergamo, ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Santa Giulia a Brescia. 59 Diario della Comunità Attualmente opera nel restauro di beni mobili e si è specializzata nella pittura murale e nella decorazione di superfici interne ed esterne. I suoi soggetti fanno riferimento soprattutto a motivi fantastici e ai cartoni animati. In mostra Bettinelli ha presentato Il laboratorio di Dexter, con dettagli che lo caratterizzano e lo rendono divertente e allegro. Le sue immagini sembrano evocare uno sguardo fiabesco e, a livello di emozione comunicativa, ci trasmettono allegria. Con la stessa modalità vengono narrate le storie d’ogni personaggio in cui ciascuno di noi si può identificare. Il terzo artista è Emanuele Francesco Locatelli (pittore), nato a Bergamo nel 1966. Ha frequentato il Gruppo Artistico Valbrembo sotto la direzione del maestro Cesare Benaglia, partecipando a corsi di disegno e pittura en plain air. L’artista è stato segnalato in diversi concorsi, ottenendo il primo premio a Bedulita, Breno e a Prestello nel 1995 e il secondo premio ad Alserio nel 2008, nonché importanti affermazioni e riconoscimenti a livello nazionale. In mostra, Locatelli ha presentato paesaggi e luoghi dell’abitare con le sue forme che si confondono, diventando anch’esse macchie di colori di diverse tonalità di grigio: un colore che, nella mistica, rappresenta il raggiungimento della sapienza. L’arte diventa quindi un linguaggio, una straordinaria modalità di essere e di esprimersi nei confronti della realtà. La quarta artista è Simona Salice (pittrice), nata a Bergamo nel 1978. Ha acquisito la maturità d’arte applicata presso la Scuola d’Arte Andrea Fantoni di Bergamo e in seguito si è laureata in architettura presso il Politecnico di Milano. La passione per l’arte è nata sin da piccola, viaggiando e osservando le opere d’arte nelle principali città d’Italia. In mostra, Salice ha presentato un ritratto di Cristo con lo sguardo rivolto in direzione delle spine che sembrano lame. L’opera è realizzata a matita in bianco e nero con forti contrasti chiaroscurali. L’artista ha riversato nel disegno le difficoltà di un periodo della sua vita e l’arte manifesta gli affetti primari della famiglia, la poesia della quotidianità, il lento scorrere delle stagioni che danno il sapore della tenerezza. Il quinto artista è Gian Maria Salvi (pittore), nato a Mouthe in Francia nel 1950. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ottenendo giudizi positivi dalla critica. È cresciuto 60 nello studio del pittore Mario Cornali (1915/2011), con il quale, nel 2000, ha eseguito l’affresco nella sala Pro Loco di Berbenno. Nel 2010, ha realizzato nel cimitero di Berbenno, con la tecnica del graffito ad affresco, il Cristo in croce. In mostra Salvi ha presentato opere con tecniche di collage di carte serigrafate rappresentanti la Mitologia Greco-Romana, che indica l’insieme dei miti di un popolo, ma anche lo studio scientifico dei miti di diversi paesi. L’autore ha deciso di realizzare quest’opera dopo essere rimasto affascinato dalla storia passata e dall’idea di ritornare alle origini per far rinascere gli antenati. E, infine, il sesto artista è Giovanmario Offredi (scultore), nato a Berbenno nel 1949. Ciò che lo relaziona alle attività lavorative che si sono sviluppate in valle è la sua esperienza come tornitore. L’interesse per i manufatti del legno e del ferro e la capacità creativa nel realizzare opere con dimensioni originali (come biciclette con telai in legno) o miniature di automobili, trenini, camioncini, castelli, chiese e motociclette. In mostra, Offredi ha presentato la cosa che più desiderava sin da bambino ricevere la notte di Santa Lucia, cioè il camioncino, realizzato da lui con tanta passione. La perfezione di un’opera e l’elemento estetico sono risposti nell’uso sapiente di una tecnica sul piano professionale e nell’esperienza concreta. L’arte può dunque coincidere con un mestiere quando questo viene esercitato artigianalmente ed è in grado di trasformare oggetti in manufatti unici nel loro genere. Il paese di Berbenno è orgoglioso e fiero dei suoi sei artisti e ne parla qui con l’augurio che questa esposizione collettiva diventi prima di tutto luogo d’incontro di dialogo, consentendo a questi artisti di farsi conoscere a Berbenno, in Valle Imagna e oltre! La speranza è che riescano a ritagliarsi uno spazio di comunicazione ed emozione, nella consapevolezza che (parafrasando le parole già citate del critico d’arte Veronica Masnada) l’arte è il riflesso dell’anima, di una dimensione troppo intima e nascosta con la quale a volte è difficile relazionarsi. Gian Maria Salvi Santi sconosciuti Santa Fina da San Gimignano Grazie alla collaborazione con il gruppo missionario di Berbenno, inauguriamo da questo numero una nuova rubrica: Santi sconosciuti. Proporremo sulle pagine del nostro notiziario la vita di alcuni santi poco noti, ma il cui esempio ci sembra molto bello da imitare. Fina de’ Ciardi nasce a San Gimignano, antico borgo medievale, adagiato sulle dolci colline tra Firenze e Siena, nel 1238. Alcuni cenni bibliografici, scritti intorno alle 1300, ci vengono dati da un suo conterraneo, Frate Giovanni del Coppo, che la descrive: «Bella di faccia e di animo splendente». Appartiene a una famiglia della piccola nobiltà, molto devota, dedita alla cura dei più deboli e bisognosi, che conduce una vita semplice e ritirata. I genitori considerano la nascita della bimba come un dono fine e prezioso più dell’oro e per questo motivo la piccola viene chiamata Fina. Già in tenera età segue la madre nelle opere di assistenza ai più sfortunati e si rivela ricca di sensibilità, di umiltà e docilità. Manifesta precocemente una devozione particolare per le sofferenze di Cristo sulla Croce e per la Beata Vergine. La sua giornata è scandita da preghiere, digiuni, umili servizi: tralascia i giochi e la spensieratezza della sua età per dedicarsi alla contemplazione e alla meditazione. Santa Cecilia diventa l’esempio da seguire. I digiuni prolungati, i lavori pesanti, le continue privazioni, minano irrimediabilmente la sua salute. Verso i dieci anni è colpita da paralisi, che la costringe alla completa immobilità. Rifiuta la comodità di un letto, chiede di essere stesa su un duro asse di quercia, dove rimane fino alla morte, conservando la gioia delle fede nonostante il brutale degrado fisico. Quando muoiono accidentalmente gli amati genitori, Fina accetta con rassegnazione anche questo dolore: la preghiera è la sua forza, Cristo è vicino a chi soffre. Con lei sono rimaste la fedele e affezionata nutrice Beldia, malferma in salute, e l’amica Bonaventura che cercano, come possono, di alleviarle i patimenti. Dal suo giaciglio, trasforma la sua estrema fragilità in forza inesauribile e, così, arriva gente dai borghi e dalle contrade per incontrarla, per sentire quel fluido benefico che la sua anima emana. È abile a mettere pace là dove gli animi sono arroventati dalla passione politica. È un’epoca di lotte feroci tra guelfi e ghibellini e la voce della piccola Santa, ha il potere e l’autorità di placare gli spiriti.Fina possiede un privilegio: conosce il giorno della sua morte. È San Gregorio Magno che, in una visione, le annuncia il giorno del trapasso. E lei è piena di gioia: finalmente potrà correre incontro al Suo Gesù! Si spegne il 12 marzo 1253. La leggenda narra che in quel mattino tiepido di prima primavera, mentre le campane della collegiata e quelle delle piccole pievi sparse nella campagna suonano a distesa, mosse da mani di angeli, le antiche mura e le torri di San Gimignano si ricoprono di viole color ocra: sono le viole di Santa Fina. La piccola quindicenne viene acclamata e venerata subito dal suo popolo che tanto l’ha amata. La devozione verso di lei si espande e si radica profondamente nel territorio circostante: 61 Santi sconosciuti numerose sono le guarigioni improvvise di malati nel corpo e nell’anima. La santità di Fina si svolge tra le mura domestiche, non raggiunge la statura di Santa Caterina e di San Bernardino, frutti preziosi delle terra senese: la breve vita non le permette di raggiungere vette così alte, ma ci propone, comunque, valori di grande spessore che attraversano il tempo, come la preghiera, la pazienza, il silenzio. Ci incoraggia ad affrontare sofferenze e dolori con forza, ricordandoci che Cristo non ci abbandona. Ci invita a percorrere sentieri di solidarietà e pace. Il suo popolo non la vuole dimenticare, diversi sono gli artisti che dalla metà del 1400 che lavorano per rendere pregiata la sua immagine e tramandarla nel tempo. La sua tomba e la cappella che la contiene sono edificate da Giuliano da Maiano e i suoi miracoli sono magistralmente descritti da Domenico Ghirlandaio, che è chiamato a San Gimignano nel 1475 dal capitolo della collegiata per affrescare la cappella a lei dedicata. Per il giovane Ghirlandaio questa commissione è il primo lavoro importante e quello che lo renderà famoso. Due sono gli affreschi che si sviluppano nella cappella: l’annuncio della morte e le esequie. Nel primo è rappresentata l’apparizione di San Gregorio Ma- gno, in una aureola di cherubini, con la piccola Santa distesa sull’asse di quercia circondata dalla nutrice Beldia e da Bonaventura che sono testimoni dell’annuncio della morte. Sulla parete opposta sono rappresentate le esequie: santa Fina è sdraiata su un ricco catafalco, all’interno di una chiesa, davanti all’altare, al di là dell’abside spuntano le torri di San Gimignano, una folla di religiosi e notabili assistono al rito funebre; ci sono i chierichetti, i funzionari del Comune. In quel momento solenne vengono descritti i miracoli, le campane che suonano toccate dagli angeli, la nutrice Beldia che guarisce a contatto delle mani incrociate della Santa, il chierichetto cieco che recupera la vista baciandole il piede. Un altro bellissimo affresco, eseguito da Benozzo Gozzoli, si può ammirare nella Chiesa di Sant’Agostino: qui appare la giovinetta con il mantello che copre parte del corpo e un grazioso mazzetto di fiori tra le mani, proprio a ricordarci la semplicità e la purezza della Santa. A suo nome viene fondato lo Spedale che ha funzione di lazzaretto per gli ammalati, di ricovero per gli ultimi, di ostello per i numerosi pellegrini che, scendendo da nord, affollano la via Francigena per giungere a Roma. Questo luogo di cura è stato un ospedale fino a qualche decennio fa e, lì, è ancora conservato l’asse di quercia sul quale la Santa ha consumato la sua esistenza. Santa Fina è la patrona di San Gimignano, angolo di Toscana, dove la mano di Dio Creatore sembra si sia soffermata a lungo dipingendo un paesaggio di struggente bellezza. La festa in suo onore si celebra il 12 marzo con una processione ricca di simboli e costumi medioevali, che si snoda tra le viuzze del borgo. In quel giorno, le finestre e i portali delle antiche case si adornano di arazzi ricamati con fili d’oro e d’argento che ricordano stemmi di casate gentilizie circondati dalle viole di Santa Fina. 62 Calendario Pastorale Calendario novembre 2014 LITURGIA 10 11 Lun Mar San Leone Magno 12 Mer San Giosafat 13 Gio Sant’Omobono 14 Ven 15 Sab 16 Dom XXXIII del T.O. 17 Lun Sant’Elisabetta d’Ungheria 18 Mar 19 Mer 20 Gio 21 Ven Presentazione della B.V.M. 22 Sab Santa Cecilia 23 Dom Cristo Re dell’Universo San Martino IMPEGNI PARROCCHIALI 20.45 20.45 15.00 17.00 20.30 10.30 16.30 20.30 17.00 10.30 14.30 15.00 20.45 15.00 20.45 15.00 20.30 14.30 20.45 20.45 20.45 17.00 19.45 9.00 10.30 15.00 24 Lun 25 26 27 28 29 Mar Mer Gio Ven Sab 30 Dom Sant’Andrea Dung-Lac e compagni I di Avvento Corso vicariale dei fidanzati (Cepino) Incontro genitori di III media (Selino Alto) Incontro gruppo chierichetti (Berbenno) Incontro gruppo chierichetti (Selino Alto) Secondo incontro Scuola della fede (Cepino) Santa Messa con i bambini e ragazzi del Comune di Sant’Omobono Terme a Mazzoleni Confessioni ragazzi elementari e medie (Selino Alto) Incontro genitori IV e V elementare (Berbenno) Santa Messa a Ca’ Previtali Messa e festa con i diciottenni (Berbenno) Laboratori di don Bosco Incontro vicariale dei genitori dei cresimandi (Cepino) Corso vicariale dei fidanzati (Cepino) Confessioni ragazzi scuole medie (Berbenno) Incontro dei catechisti (Berbenno) Confessioni ragazzi scuole elementari (Berbenno) Terzo incontro Scuola della fede (Cepino) Ritiro V elementare (Berbenno) Consiglio Pastorale Vicariale (Selino basso) Incontro con i responsabili dei gruppi biblici (Berbenno) Consiglio pastorale parrocchiale (Selino Alto) Santa Messa a Ca’ Passero Serata pattinaggio con gli adolescenti del vicariato Santa messa in suffragio di don Romeo (Blello) Santa messa in suffragio di don Romeo e celebrazione del Battesimo (Berbenno) Pomeriggio con genitori e bambini I elementare 20.45 Corso vicariale dei fidanzati (Cepino) 20.45 20.30 17.00 10.00 14.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale (Berbenno) Ritiro spirituale vicariale di inizio Avvento (Cepino) Santa messa a Ceresola Santa messa in suffragio di don Romeo (Selino Alto) Laboratori di don Bosco (Berbenno) 63 Calendario Pastorale Calendario dicembre 2014 LITURGIA 1 Lun 2 Mar 3 Mer 4 Gio 5 6 Ven Sab 7 Dom II di Avvento 8 Lun 9 Mar 10 Mer 11 Gio 12 13 Ven Sab 14 Dom III di Avvento 15 Lun 16 Mar 17 Mer 18 Gio 19 Ven 20 21 Sab Dom IV di Avvento 64 San Francesco Saverio San Nicola Immacolata Concezione Santa Lucia IMPEGNI PARROCCHIALI 14.30 14.30 20.30 20.45 20.45 15.00 17.00 20.30 14.30 20.45 20.45 17.00 10.00 10.30 14.30 20.45 20.30 14.30 20.45 20.30 17.00 18.00 20.00 14.30 20.30 15.00 15.00 20.30 20.30 16.30 20.30 17.00 14.30 Ritiro I Media (Selino Alto) Ritiro III media (Selino Alto) Incontro gruppo Missionario Incontro gruppo catechisti (Selino Alto) Corso vicariale dei fidanzati (Cepino) Incontro gruppo chierichetti (Berbenno) Incontro gruppo chierichetti (Selino Alto) Gruppi biblici di Avvento Ritiro III elementare (Berbenno) Incontro con i genitori di II elementare (Berbenno) Presentazione del libro Preti tra i migranti (Berbenno) Santa Messa a Ca’ Previtali Giornata del Seminario Diocesano Presentazione dei bambini e ragazzi che riceveranno i sacramenti (Selino Alto) Presentazione dei bambini e ragazzi che riceveranno i sacramenti (Berbenno) Ritiro IV elementare (Berbenno) Corso vicariale dei fidanzati (Cepino) Gruppi biblici di Avvento Ritiro II elementare (Selino Alto) Incontro del gruppo liturgico (Berbenno) Incontro Caritas vicariale (Cepino) Santa Messa a Ca’ Passero Messa e cena conclusiva percorso fidanzati (Locatello) Gruppo giovani Ritiro II media (Selino Alto) Confessioni vicariali per gli adolescenti (Selino basso) Confessioni ragazzi scuole medie (Berbenno) Confessioni ragazzi scuole elementari (Berbenno) Gruppi biblici di Avvento Incontro con i genitori di III elementare (Selino Alto) Confessioni ragazzi scuole elementari e medie (Selino Alto) Celebrazione penitenziale Selino Alto Santa Messa a Ceresola Laboratori di don Bosco (Berbenno) Anagrafe da luglio a ottobre Battezzati in Cristo Vanoli Diletta di Renato e Locatelli Gloria Masnada Daria di Philippe e Masnada Valeria Todeschini Thomas di Alex e Locatelli Corinne Todeschini Jordan di Cristian e Locatelli Moira domenica 13 luglio a Selino Alto domenica 20 luglio a Selino Alto domenica 21 settembre a Berbenno domenica 21 settembre a Berbenno Sposati in Cristo Ferrari Luca e Offredi Michela Facheris Matteo e Locatelli Paola sabato 2 agosto a Berbenno sabato 25 ottobre a Berbenno Defunti Ci hanno preceduti nel segno della fede e dormono il sonno della pace: Borella Felicita Antonia di anni 93 Salvi Giovanni Battista di anni 87 Manzoni Pietro Angelo Giuseppe di anni70 Salvi Aurelio di anni 78 Locatelli Lucia di anni 81 Baretti Stefano di anni 48 Todeschini Pierina di anni 86 Salvi Cesare Luigi di anni 84 Salvi Maria Vittoria di anni 85 Salvi Giuseppe di anni84 Filippi Giulia di anni 99 Vanotti Maria di anni 79 Vanotti Bartolomeo Giacomo di anni 66 Mazzoleni Giacinto di anni 88 Salvi Luigi di anni 83 morta il 9 luglio 2014 morto il 21 luglio 2014 morto il 24 luglio 2014 morto il 03 agosto 2014 morta il 08 agosto 2014 morto il 17 agosto 2014 morta il 25 agosto 2014 morta il 12 settembre 2014 morta il 16 settembre 2014 morto il 17 settembre 2014 morta il 28 settembre 2014 morta il 29 settembre 2014 morto il 6 ottobre 2014 morto il 6 ottobre 2014 morto il 18 ottobre 2014 65 Anagrafe da luglio a ottobre Defunti Locatelli Cesira Locatelli Lucia Salvi Caterina di anni 77 morta il 3 giugno 2014 a Alevier (Francia) di anni 81 morta il 08 agosto 2014 a Berbenno di anni 88 morta il 11 agosto 2014 Todeschini Pierina Salvi Giulia Salvi Luigi di anni 86 morta il 25 agosto 2014 a Laxolo di anni 99 morta il 28 settembre 2014 a Bergamo di anni 83 morto il 18 ottobre 2014 a Berbenno 66 Lo spazio di un sorriso Il Signore ha chiamato Andrea mentre stava facendo quello che a lui piaceva fare. I prati, i boschi, le montagne, le case e la chiesa del nostro piccolo paesino di Blello sono diventati la seconda casa di Andrea, quella dove lui trascorreva le sue vacanze, in compagnia di Sara e della nonna Rosa. Con la forza e l’entusiasmo dei suoi 15 anni, Andrea metteva passione e impegno nel lavoro che faceva. A Blello si è creato degli amici forti e sinceri, con i quali è cresciuto, condividendo le piccole cose della vita semplice che si vive nelle nostre poche case. Era un ragazzo buono e volenteroso, stimato e amato da tutti, anche perché era impossibile non volergli bene. Ci siamo incontrati per l’ultima volta il 15 di agosto, l’ultimo giorno della festa a Blello. Nel pomeriggio il cielo azzurro e il sole avevano preso il posto delle nuvole nere cariche di pioggia. Andrea era sereno e felice, perché aveva portato con umiltà e fierezza la statua della Madonna durante la processione dell’Assunta. Come i suoi genitori e la nonna, teneva tanto alla chiesina di Blello e questo gesto di sostenere con le sue spalle la Madonna l’aveva riempito di grande gioia. Alle braccia di Maria, nostra madre, vogliamo ora affidarlo: sono braccia tenere e sicure, come le braccia di ogni mamma. Come quelle della sua mamma. A Blello si ammirano e si gustano con gli occhi e con il cuore spazi sconfinati di cielo, orizzonti ampi di serenità e di pace. In questo momento di smarrimento e dolore vorremmo chiedere al Signore che doni questa serenità e pace ai genitori di Andrea, a Sara, ai nonni, ai parenti tutti. Ma anche alla nostra piccola comunità di Blello, ancora sconvolta per questa tragica perdita. Chiediamo questo dono in particolare per gli amici di Andrea e per chi è smarrito in mille domande, nei rimorsi, nei sensi di colpa, nei rimpianti… Andrea, ora stai camminando negli immensi spazi dove Dio ti ha accolto. Il Signore è forte e cammina accanto a te. Accompagna e proteggi il cammino dei tuoi cari e di tutte le persone che ti hanno voluto bene. don Luca 67 NOTIZIE UTILI Don Luca Gattoni parroco Casa parrocchiale via Roma, 8 tel. 035 861007 [email protected] [email protected] Don Donato Baronchelli Via S. Giovanni Bosco, 9 vicario parrocchiale cell. 3336793073 Figlie della Carità Madri Canossiane tel. 035 861087 Scuola d’Infanzia - Selino Alto tel 342.849.73.28 Sito web dell’oratorio www.oratorioberbenno.altervista.org ORARIO SANTE MESSE Giorni festivi Ore 17.00 Ore 18.00 Ore 7.30 Ore 9.00 Ore 10.00 Ore 10.30 Ore 18.00 Ceresola – Ca’ Previtali – Ca’ Passero (a rotazione ogni tre settimane) Selino Alto Berbenno Blello Selino Alto Berbenno Berbenno Giorni feriali a Berbenno Lunedì, mercoledì e giovedì ore 7.15 Lodi e S. Messa. Martedì e venerdì ore 19.45 Vespri e Santa Messa. 68 Giorni feriali a Selino Alto Lunedì, mercoledì e giovedì alle ore 16.30. Martedì e venerdì ore 8.00 Mercoledì ore 20.00 a Blello (nella casa comunale) Eventuali cambiamenti di orario o sospensioni per motivi particolari saranno comunicate per tempo.