Edizione Marzo 2012

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Edizione Marzo 2012
Il notiziario dei pavimenti biocompatibili
Nr. 3 – Febbraio 2012
VOCI DAL BOSCO
RICERCA & INNOVAZIONE
CONTA LA SALUTE
CASE HISTORY
Il valore
DEL MARKETING
LA VAL DI FIEMME
UN’AZIENDA IN MOVIMENTO
Abbiamo iniziato il
2012 con grande entusiasmo e determinazione, consapevoli
che il nostro progetto
mette in gioco molte
persone, molto tempo, molto impegno,
molti investimenti. Ma
sappiamo bene che se
non si scommette non
c’è relazione, non c’è
coinvolgimento, non
c’è vita. Guardandomi
attorno, durante il meeting di gennaio in Austria, mi sono reso conto che siamo
proprio un bel gruppo, che entriamo sempre meglio nella
cornice che abbiamo scelto per stare assieme. Più che in
qualsiasi altra epoca, nella nostra il senso di appartenenza
è minato dai mutamenti sociali e dagli innovamenti tecnologici che rendono la vita di ogni giorno più pratica e
più scorrevole, ma anche più fredda. Vincono il profitto e
l’efficienza, perdono il calore umano ed il rapporto. Eppure
sentirsi parte di un gruppo dà forza, è un fattore necessario
al nostro benessere. Noi lo stiamo sperimentando in prima
persona. Perché quello che portiamo avanti abbia un valore
sempre maggiore credo sia importante che ruoti attorno
a queste qualità: lealtà, onestà e calore umano. Lealtà è
“stare con”, non perdere il filo del discorso, è onorare ciò
che ci siamo promessi e continuare a farlo anche se ci sono
molti ostacoli. è un’interezza, una capacità di essere presenti, una dedizione che - in un mondo spesso distratto e
trasandato - brilla di una luce rara. Onestà è essere capaci
di essere fedeli alla verità, anche se significa dire cose antipatiche o causare dispiacere agli altri. Si può farlo però
con intelligenza, comportandoci in maniera matura e competente. Onestà vuol dire riconoscere un problema, invece
di far finta che non ci sia. Calore umano significa dare e
ricevere attenzione in un momento difficile, ma non solo.
è forse ciò di cui tutti abbiamo bisogno, nel cammino che ci
aspetta, per il nostro prossimo passo avanti.
Vi auguro un anno fatto di lealtà, onestà e calore umano.
Marco Felicetti
titolare e amministratore delegato
del gruppo DKZ – Fiemme 3000
Continua il nostro viaggio con Marcello Mazzucchi (ex
responsabile dell’Ufficio Forestale di Cavalese, ora in
pensione) nell’universo parallelo degli alberi, esseri
silenziosi ed incredibilmente saggi…
Dottor Mazzucchi, com’è la vita del bosco in alta
quota?
Man mano che l’altitudine aumenta le condizioni diventano più difficili. Tranne per qualche mese caldo nel
cuore dell’estate, il resto del tempo è caratterizzato da
intemperie. Non per niente i tedeschi chiamano questa
fascia “la zona di battaglia”.
La vegetazione cambia a seconda dell’altitudine?
In basso gli alberi sono fitti e la parte inferiore del
fusto è priva di chioma verde, che invece rimane raccolta nella parte superiore. Salendo, il bosco si dirada,
fino ad arrivare ad alberi isolati. Le piante si distanziano una dall’altra cercando di ricevere tutto il calore
possibile: stando vicine si farebbero ombra, rendendo
difficoltosa la maturazione dei tessuti. In quota il ramo
verde, invece, copre il fusto fino a terra. Il terreno poi
è coperto di piante di mirtillo, mentre in basso a terra
ci sono solo gli aghi di abete.
Dove sono posizionati questi alberi isolati, in alto?
Voci dal bosco
Quando
l’albero nasce
da una
roccia
“Camminando”
con Marcello
Mazzucchi nel
mondo incantato
del bosco
ad alta quota…
In zone sottovento, generalmente vicino ad una roccia o
ad una pietra. Verrebbe da dire: “Che sfortuna nascere
accanto ad un sasso”, invece per loro è come nascere
sotto una buona stella. Mandano lontano le radici anche a decine di metri di distanza - a cercare acqua e
nutrienti, ma continuano a sfruttare il calore che arriva
dalla roccia, quasi fosse uno scaldino. Solo così riescono
a crescere.
Di quanto?
A 1600-1700 metri d’altitudine il periodo vegetativo
si riduce sempre più. Nella zona più secca del bosco di
risonanza si registrano solo due mesi di accrescimento
all’anno, che danno origine ad anelli molto fitti, sottili,
simili uno all’altro. Il resto è come un lungo sonno, anche
perché almeno sei mesi li passano sotto la neve.
Fino a che età arriva una pianta in alta quota?
Anche fino ad 800 anni, contando gli anelli e con un risultato quindi scientifico. Sapere che oggi esistono alberi
che erano vivi quando l’uomo scopriva l’America è sorprendente. Chissà quante generazioni di umani hanno
visto! Lassù i tronchi raggiungono tranquillamente i 200300 anni d’età, ma un albero di Cavalese a 100 anni è
alto quanto una pianta di 50 cresciuta a Trento.
Sono tronchi che danno origine a legnami pregiati?
Sì, visto che sono distanti uno dall’altro non hanno rami
secchi e di conseguenza non hanno nodi morti, ma hanno
nodi vivi, che si lasciano lavorare bene. I falegnami lo
sanno e utilizzano questo legno, che non si muove, per
serramenti e pavimenti di pregio.
Gli accrescimenti minori delle fasce medio-alte danno
quindi una qualità migliore.
Sì, tant’è che la Magnifica Comunità di Fiemme può
contare su un legname di alta qualità anche perché attinge
a boschi in quota. Lì ci sono delle zone particolari in cui
si trova il legno di risonanza: alberi “dal sangue blu”,
cioè razze selezionate che si trovano solo in particolari
ambienti. Non a caso si trovano in Val di Fiemme e in
pochissime parti del mondo, dove abbiamo ambienti
poco esposti ai movimenti del vento e dove questi tronchi
possono crescere tranquilli.
Vuol dire che l’albero ha bisogno di tranquillità?
Sì, e se ci penso sorrido: i migliori alberi si trovano in
posti defilati e silenziosi, quasi avessero bisogno della
quiete per dare il meglio di sé durante il breve periodo
dell’accrescimento. Diceva Paganini che nel suono di
ogni violino c’è il respiro del suo albero: un respiro sussurrato, che viene dalla quiete in cui riescono a vivere.
Il bosco in alta quota è lasciato all’evoluzione naturale,
ha funzioni ambientali e non economiche.
Certo, la sua funzione è prevalentemente quella di
proteggere l’ambiente dalle frane e dalle valanghe.
Mano a mano che scendiamo a 1600-1700 metri abbiamo
anche boschi produttivi, come il versante del Lagorai in Val
di Fiemme. Certo, non sono le stesse quantità dei fratelli
boschi di bassa quota, ma la qualità è decisamente più
elevata. Prendiamo ad esempio l’abete rosso della fascia
compresa tra i 1500 e i 1800 metri: è il legno che spunta i
migliori prezzi sul mercato, grazie ad un bel nodo sottile
e vivo. è un legno leggero, che si riesce a lavorare bene e
che ha tante qualità, innanzitutto quella di non muoversi.
Tra i 1800 e i 2000 metri troviamo un’altra pianta
eccezionale: il pino cembro, che è arrivato durante le
glaciazioni (l’ultima è stata 15 mila anni fa) grazie alla
gazza nocciolaia, perché i suoi semi sono grandi come
una pigna e da soli non si potrebbero muovere. La gazza
ha “dato loro ali”: essa infatti vive di semi di pino
cembro e li porta in giro quando fa i suoi nascondigli.
Qualcuno però lo dimentica e questa dimenticanza ha
fatto sì che dalla Siberia il pino cembro arrivasse fino a
noi. La Val di Fiemme registra la maggiore presenza di
pino cembro a livello europeo, lo esportiamo addirittura
in Austria, che è la patria del legno…
Quali sono le qualità che rendono il pino cembro così
particolare?
è tenero, si lascia lavorare molto bene. Inoltre è profumato e non viene attaccato dai parassiti. Da sempre è
noto per la realizzazione delle sculture, ma anche dei
mobili. Il legame tra cembro e popolazioni montane
è particolarmente forte: il corredo della sposa ricca
infatti è composto da qualche mobile di pino cembro e le
camere di questo legno, con quei bei nodi grossi durano
più generazioni. In pochi sanno che il pino cembro era
usato anche per i lavori di precisione, nelle fonderia,
addirittura per realizzare alcuni componenti dei motori
delle Ferrari. Da alcuni studi universitari pare abbia
anche delle singolari proprietà terapeutiche, riuscendo
a conciliare la tranquillità ed il sonno. Adesso fabbricano
anche cuscini di gommapiuma e trucioli di pino cembro,
anch’io ne ho uno.
Come vengono conservati i boschi d’alta quota?
Serve grande oculatezza, anche se la natura riuscirebbe
a sopperire autonomamente. Lassù è tutto più lento, ma
gli alberi sono più forti, snelli e sani. Subiscono meno
danni dal bostico, dannoso parassita che colpisce più
in basso, tra i 1500 e i 1600 metri. Sapendo di dover
convivere in una ambiente così difficile hanno preso le
contromisure…
In alto sembrerebbe che ci sia una difficoltà di ricambio generazionale.
Solo apparenza: anche le piantine piccole sono in grado
di raggiungere maggiori età: magari rimangono all’ombra della pianta madre per un secolo e poi, appena sono
“liberate”, riprendono lo sviluppo normale. Il primo
periodo, quello dell’attesa di vedere il cielo, conta
poco ai fini della longevità. è come una macchina che
è rimasta in garage: il periodo in cui è rimasta ferma
conta poco. La natura ha dotato gli alberi di strategie
singolari.
Ad esempio?
In alto in inverno si raggiungono anche i 30 gradi sotto
zero, ma gli alberi sono attrezzati per superare l’inverno. Si preparano cedendo l’acqua, come prendessero
un diuretico. A novembre un pino cembro pesa due o tre
quintali in meno di fine luglio, perché l’albero sa che
se rimane pieno d’acqua è “fritto” e quella poca che
mantiene la trasforma in una sorta di liquido antigelo.
Queste strategie sono ormai entrate nel loro dna.
La neve non danneggia gli alberi, quindi?
Il bosco è preparato all’inverno, è in catalessi, come
fosse sotto cento coperte. La neve è utile agli alberi,
perché è come una coperta termica e quando si scioglie
porta acqua, ma può anche ingannare le piantine.
Accade infatti che nelle giornate calde di febbraio
o marzo le piantine fuoriescano dal manto nevoso,
essendo riscaldate sia dalla radiazione incidente che
da quella riflessa dalla neve. Agli aghi arriva quindi il
messaggio: “è arrivata la primavera, possiamo perdere
anche quel poco di acqua che abbiamo, visto che la
possiamo assorbire dal terreno”. Un inganno che costa
caro, perché rimangono disidratati. Non muoiono subito
perché è come fossero in frigo, però poi a giugno si
vedono queste piantine secche e si parla di “colpo di sole
invernale”. Queste sono le cose singolari del mondo degli
alberi. Bisognerebbe andare a camminare più spesso,
lassù, perché il mondo d’alta quota è estremamente
vario, mai monotono. Anche in inverno camminando si
vedono i segni della fauna: le orme della lepre bianca,
del capriolo, del camoscio, del gallo forcello, ma anche
del gallo cedrone e della pernice bianca…
Pubblicazione semestrale del Gruppo D.K.Z. SRL – Febbraio 2012
Redazione: via dell’Artigianato 8, 38037, Predazzo (TN) | Direttore responsabile: Silvia Conotter | Testi: Silvia Conotter, Leonilde Sommavilla
Grafica: www.plusco.it | Stampa: Saturnia | Foto: Carlo Baroni, APT Valle di Fiemme, Archivio Fiemme 3000, Archivio Plus
Registrazione al tribunale di Trento n°13 del 07.04.2011
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Quali sono i punti di forza dei pavimenti Fiemme 3000, capaci di garantire una resistenza
ed una durata impensabili prima d’ora per parquet privi di sostanze petrolderivate? Presto
detto: la struttura a tre strati, la posa flottante e lo speciale trattamento Bio Plus. In questo
numero approfondiremo il primo punto.
Costruire un pavimento in legno a tre strati è semplicissimo. Costruirlo bene, affinché abbia
una determinata stabilità e durata è più difficile, infatti non tutti ci riescono.
UN PO’ DI STORIA
Il legno è un materiale vivo, ed è quindi caratterizzato da inevitabili movimenti strutturali
che ne modificano dimensioni e forme. Come fare allora a realizzare un parquet adatto alle
nostre esigenze? I pavimenti in legno nell’antichità, per poter avere delle caratteristiche
di stabilità accettabili, dovevano essere realizzati con tavole di legno massello con degli
spessori molto imponenti, addirittura 40 o 50 millimetri. Inoltre venivano fissati ad un’orditura in magatelli che permetteva un buon ricircolo d’aria e generavano al legno condizioni
climatiche molto favorevoli. Negli anni a venire, le tipologie di costruzione non hanno più
permesso l’introduzione nelle abitazioni di tali spessori e quindi il pavimento in tavole di
legno è andato a sparire. Nei tempi moderni la soluzione che sembra convincere è quella del
parquet tradizionale: ridurre al minimo le dimensioni dei listelli di legno sia per spessore che
per dimensioni e fissarlo ad un sottofondo con la colla: le dimensioni ridotte limitavano i movimenti, la colla teneva i listelli ancorati al massetto in cemento e a seguire una verniciatura
in opera isolava il pavimento da eventuali sbalzi di umidità.
RITORNO AL LEGNO NATURALE
ricerca & innovazione
Una struttura
a tre strati
al top
Verso la metà degli anni Ottanta nasce però la voglia di riscoprire il pavimento in legno nella
sua verità, cioè di avere il legno, le tavole - ma anche l’albero - sotto i piedi e quindi di abbandonare l’idea di sigillare questo materiale con colle e vernici, annullando peraltro tutti
i vantaggi della sua essenza naturale. Nasce così dopo molti studi il sistema di costruzione a
tre strati: un mix di tecnologia abbinata ad una grande esperienza nel settore del legno, che
permette di avere un pavimento con l’aspetto di un tempo – grandi dimensioni con piccoli
spessori – avendo però le garanzie di stabilità che ne consente l’utilizzo quotidiano.
LA COSTRUZIONE DEL PACCHETTO
Il sistema prevede l’assemblaggio di tre elementi in legno massello (strato nobile, anima
centrale e retro) in un sistema incrociato: ogni singolo elemento e ogni sua caratteristica è di
fondamentale importanza. Il sistema Fiemme 3000 prevede la costruzione di un pacchetto in
cui strato nobile e retro, di eguali caratteristiche tecniche, siano contrapposti ed assemblati
con l’anima centrale mediante incollaggio. Questo terzo elemento viene inserito ortogonalmente alla venatura degli altri due e deve funzionare come un ammortizzatore, che controlli
le movimentazioni anomale e stabilizzi l’intera struttura. Ogni elemento deve essere in legno
massello, evitando l’introduzione di materiali che esulino dal legno. Particolare attenzione
deve essere posta all’anima centrale, realizzata in legno di abete, particolarmente adatto
vista la flessibilità della fibra: l’anima centrale viene selezionata già nella fase di taglio del
tronco, in modo tale da essere sezionata in “vertical line”, cioè con tutte le fibre poste in
maniera verticale ed omogenea all’interno della plancia di pavimento. Questo particolare
sistema è molto importante perché evita movimentazioni anomale dello strato centrale che
potrebbero ripercuotersi sull’aspetto estetico del pavimento.
Per questo Fiemme 3000 vanta il
primato assoluto sul mercato per
qualità tecnica, caratteristiche di
biocompatibilità e stabilità
LA STABILIZZAZIONE
La procedura prevede che gli elementi prima dell’assemblaggio abbiano identiche caratteristiche sia per quanto riguarda l’umidità che le dimensioni. Per questo vengono selezionate ed
accoppiate in base alle loro caratteristiche simili; gli elementi cosi predisposti - ogni strato
nobile con il suo retro - riposano per alcune settimane in una stazione di stabilizzazione.
Fiemme 3000 in questo modo sarà sicura che ogni elemento trasmetta e assorba dall’altro
eventuali differenze, diventando quindi un tutt’uno pronto per l’incollaggio.
L’INCOLLAGGIO
Vittorio
MonsornO
Vittorio Monsorno dal 2000
fa parte di DKZ, ha seguito
e partecipato agli sviluppi
aziendali sia dal punto
di vista del prodotto che
dell’organizzazione.
Ne coordina la direzione
della produzione e del reparto ricerca e sviluppo.
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Questa è un’altra fase fondamentale: utilizzare colle naturali viniliche significa introdurre
una grande quantità di acqua negli elementi e quindi relativa umidità, evitando però di introdurre sostanze tossiche. Il sistema deve quindi sostenere tutte le difficoltà di incollaggi
a caldo per poter far evaporare tale umidità residua e stare in stazioni di riposo nelle quali
il tre stati assemblato possa ritornare ad una situazione di normalità. Usando delle colle
poliuretaniche si ridurrebbero di molto i tempi di assemblaggio e le possibilità di movimentazione, a discapito però della biocompatibilità del prodotto. Il processo prosegue poi con la
levigatura e la realizzazione degli incastri maschio/femmina su tutto il perimetro.
Otteniamo cosi con questi ed altri accorgimenti particolari una struttura a tre strati che può
vantare il primato assoluto per qualità tecnica e caratteristiche di biocompatibilità e stabilità nel mercato del pavimento in legno. La grande esperienza e la tecnologia applicate nel
completo rispetto delle normative europee garantiscono quindi una qualità che all’apparenza
può sembrare scontata, ma la realtà dimostra ogni giorno che non è poi così facile costruire
un buon pavimento in legno che ci accompagni per i prossimi 30 anni
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conta la salute
Il benessere?
Questione di
equilibrio
Parola di Gaetano Rasom,
titolare dell’azienda leader
nel campo dei sistemi
costruttivi in legno
“Da cosa è dato il benessere in una casa? Da un mix di componenti, che variano a seconda
delle esigenze di chi ci vive, ma che ruotano sempre attorno ad un’unica filosofia le cui
parole chiave sono: salubrità, comfort, risparmio energetico, durata. Da oltre vent’anni
ci occupiamo di questo: esaudire i desideri del cliente realizzando una realtà dove
possa vivere bene. Impossibile bluffare: ogni casa, poi, parla”. Così Gaetano Rasom,
titolare di Rasom Wood Technology, azienda di Predazzo leader nel settore dei sistemi
costruttivi in legno.
Il 70% delle realizzazioni di Rasom, 20 milioni di euro di fatturato nel 2011, riguarda l’edilizia residenziale, mentre il restante 30% sono alberghi o comunque edifici
di grandi dimensioni, come scuole, palazzetti sportivi, complessi architettonici.
Cosa intende dire con “una casa parla”?
Proprio questo. Che comunica con chi ci vive, anche se spesso non siamo capaci
di ascoltare. Anche l’uso dei nostri cinque sensi è poco sfruttato: viviamo la casa
all’80% con gli occhi, poche volte ci fermiamo a toccarla sentendo i pavimenti e le
pareti con i polpastrelli. Ancor meno ci fermiamo ad annusare i profumi che emana,
siamo capaci solo di storcere il naso se sentiamo qualche odore sgradevole. E poi c’è
l’udito, con cui possiamo individuare anche suoni piacevoli attorno a noi, non solo i
rumori. L’invito è quindi di ascoltare la propria casa, di toccarla, di gustarla, di creare le
condizioni per viverci dentro bene.
Qual è la giusta formula per creare benessere in una casa?
Non è il picco che crea l’ottimo, ma è l’equilibrio tra diverse componenti. Le prime
case realizzate secondo la bioedilizia erano di certo sanissime, ma non progettate per
viverci dentro al meglio o comunque con una durata limitata. Il nostro orientamento
è quello di realizzare una casa confortevole, sana, silenziosa, capace di consumare
poco, ma di durare tanto. Puntiamo all’equilibrio del benessere.
Niente bioedilizia, quindi.
La bioedilizia è diventata fanatismo, ed il fanatismo crea danno. E poi è un concetto che non esiste, è un termine troppo vago e inflazionato. L’equilibrio giusto
l’ha trovato Casaclima, che ha avuto anche l’intuizione di dotarsi di un efficace
sistema di certificazione. La casa in bioedilizia per eccellenza sarebbe quella dei
pionieri americani, che tagliano gli alberi ed in mezzo alla radura mettono i tronchi
uno sull’altro. Ma chi dice che poi lì dentro si vive bene? E dà garanzie di durata
una costruzione così? Il termine “bioedilizia” viene ormai utilizzato a sostegno del
marketing, noi non ne abbiamo bisogno e parliamo invece di ecosostenibilità..
Vuol dire che non avete bisogno del marketing?
Non in questo senso. Il prodotto “casa” non obbliga necessariamente a queste forzature. Ci sono talmente tanti aspetti su cui ci si può focalizzare che si può parlare
al cliente senza eccessi. C’è chi è orientato al risparmio energetico, chi punta sul
comfort, sullo stile architettonico. Noi proponiamo ormai una “casa Rasom”, se vi
piace il nostro prodotto siamo pronti a lavorare per voi: è questo il nostro marketing.
Quali sono i vostri punti di forza?
Materiali ecosostenibili e certificazioni riconosciute. Non siamo noi a garantire che il
lavoro è a regola ad arte, ma qualcuno esterno e competente. Come accade con le
certificazioni CasaClima o Sofie, che hanno stabilito determinati standard costruttivi.
Ormai non si parla più di una filosofia, ma siamo nel campo della ricerca e delle
certificazioni. Il comfort abitativo rientra nell’ambito di una scienza documentata
con determinati strumenti. Anche per quanto riguarda la salubrità sappiamo che ha
una scala, un indice, un metodo di misurazione.
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Abitazione privata
Abitazione privata
Vicenza (VI)
Vicenza (VI)
Hotel Bellavista
Abitazione privata
Campiglio (TN)
Treviso (TV)
Abitazione privata
Hotel Olympic
Padova (PD)
Vigo di Fassa (TN)
Come viene certificata invece la bioedilizia? Le certificazioni sono un ottimo sistema per tutelare il cliente.
Certo, siamo stati la prima azienda fuori dall’Alto Adige - e la terza in assoluto - a
certificarci come CasaClima. Noi facciamo il lavoro al meglio e non temiamo alcun
controllo.
Fornite un servizio “chiavi in mano”?
Possiamo realizzare tutto, una volta che esiste il progetto, visto che abbiamo trasformato quella che era una carpenteria in legno in un’azienda edile a tutti gli effetti
specializzata in edifici in legno. Parte dei lavori li effettuiamo con le nostre maestranze, in parte li gestiamo in subappalto. Poi siamo un’azienda flessibile, possiamo
occuparci anche solo di alcune componenti, come i tetti, ma l’obbiettivo è quello di
costruire sempre “chiavi in mano”. Questo è il modo migliore per tutelare il nostro
lavoro e il cliente, che in caso di problemi può rifarsi sull’unico interlocutore con
cui ha avuto a che fare. Con le normative vigenti In Italia è l’unico modo per dare
garanzie al cliente, anche se spesso teme di pagare in più. Invece, a conti fatti, appoggiarsi un po’ qui un po’ lì, magari contando su prezzi bassi “in amicizia”, porta a
non ottenere il risultato sperato, costringendo poi ad ingaggiare ulteriori lavori per
mettere a posto la situazione.
Perché un cliente fa bene a scegliere una casa Rasom?
Perché è un concentrato straordinario d’innovazione e tecnologia, realizzato con
passione e rispetto, nella mission della salvaguardia dell’ambiente, a salute e
soddisfazione del cliente.
Rasom Wood
Technology
Un sistema costruttivo in legno a pannello x-lam in continua
evoluzione, realizzato con autentica passione e rispetto
per l’ambiente circostante: questo è l’universo Rasom Wood
Technology, un concentrato straordinario d’innovazione e
tecnologia che da tre generazioni garantisce al committente un
benessere abitativo su misura. Un’azienda capace di soddisfare
anche le esigenze progettuali più avanzate: perché se è vero che
non esistono limiti alla fantasia e alle idee, Rasom ha l’esperienza
e le capacità per realizzare qualunque progetto – case, complessi
residenziali ed alberghieri, scuole, strutture sportive – mantenendo
fermi i suoi pilastri: alte prestazioni antisismiche, risparmio
energetico, salubrità e rispetto dell’ambiente. Particolarmente
apprezzata la formula “chiavi in mano”, che tutela al 100% il
committente visto che si rapporta con un unico interlocutore.
Si può chiedere di più? www.rasom.it
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case history
Crisi:
una minaccia
o un’opportunità?
In questa fase economica critica esistono imprenditori capaci di investire nella propria attività e di affrontare il futuro con
determinazione, per evolversi rispetto alle nuove esigenze del mercato ed essere pronti a cogliere le opportunità. Questi sono
gli Official che nell’ultimo anno hanno deciso di ottimizzare, sviluppare e migliorare il loro showroom dedicato a Fiemme 3000,
consapevoli del fatto che sia un biglietto da visita strategico nel rapporto con il cliente e una vetrina ottimale in cui argomentare
il valore aggiunto di questo prodotto.
Gatti Legnami
via Ripamonti 514 - 20141 Milano (Mi)
Tel: 02/57431248 E-mail: [email protected]
www.gattilegnami.it
Ristructura
piazza Bodoni, 4M - 10123 Torino
Tel: 011/8129958 E-mail: [email protected]
www.ristructura.it
Denis Ghiro è il titolare di “Ristructura”, showroom di 300 metri quadrati nel centro storico di Torino. Quest’estate
ha deciso di spostare il punto vendita, approfittando dello spazio libero lasciato da una banca in un edificio storico
poco lontano.
Denis, come mai ha preso la decisione di spostarsi, tra l’altro solo di una trentina di metri?
Il negozio era già in un’ottima posizione, ma mi hanno ingolosito le otto vetrine lasciate libere sulla centralissima
piazza Bodoni. è stata un’operazione impegnativa, sia in termini economici che di lavoro effettivo, ma ho deciso di
non lasciarmi scappare questa occasione.
La Bottega del Parquet
via Giacomo Matteotti, 10/12 - 28077 Prato Sesia (NO)
Tel: 0163/852128 E-mail: [email protected]
www.labottegadelparquet.com
Non l’ha spaventata quindi un investimento impegnativo.
No, questo era il momento giusto per investire, per movimentare denaro. Bisogna agire durante la crisi, lavorando
sodo aspettando che arrivi il buongiorno. Il mio negozio, che tratta pavimenti e rivestimenti, si rivolge ad una
clientela medio alta - per non dire solo alta -, quindi l’immagine che si dà al cliente è fondamentale.
Che scelta di look è stata fatta?
Lo showroom sembra una sala cinematografica: il pavimento è in resina bianca, lucida, con dei mobili neri. Abbiamo
poi messo degli spot da cinema capaci d’illuminare ad effetto le volte in mattone. Per dare un effetto di leggerezza
abbiamo cercato però di non riempire troppo gli ambienti.
Qual è stata la reazione da parte dei clienti e dei visitatori?
F.B.
corso Roma, 170/172 - 28069 Trecate (TO)
Tel 0321/777950 E-mail: [email protected]
www.fbsrl.com
John Braga, assieme ai fratelli Fabio e Cristian
porta avanti l’attività fondata dal padre Florindo
(ancora in azienda) nel 1963. F.B. ha effettuato
il restyling totale della sala mostra quest’estate,
tra luglio ed agosto, realizzando anche un “corner”
Fiemme 3000. Il pavimento dello showroom, circa
200 metri quadrati, è tutta in rovere sbiancato,
oliato e spazzolato, che dà un effetto di grande pulizia e luminosità.
John, avete affrontato questi lavori con serenità?
In realtà abbiamo avuto qualche titubanza, anche
se era da tempo che avevamo in mente di rinnovare
il negozio. Però avevamo chiaro in testa che se non
ci si differenzia e si esce dal mucchio non si riesce
a combinare niente. Il mercato dell’edilizia, dopo
il crollo del 2008, è cambiato: non si compete più
con i concorrenti abbassando i prezzi, ma offrendo
qualità ai clienti. Noi, che siamo nati come azienda artigiana di posatori, utilizziamo infatti come
claim: “Qualità per tradizione”.
Perché avete deciso di puntare su Fiemme 3000?
Entusiasta. Abbiamo ricevuto infiniti complimenti da tutte le parti. E questo ripaga me e i miei collaboratori di
tutte le fatiche. Abbiamo concluso i lavori in un mese, con 27 persone in azione a pieno ritmo, ma oserei dire che
Artwood
via G.Brodolini ,4 - 50051 Castelfiorentino (FI)
Tel: 0571/684563 E-mail: [email protected]
il merito va ad un’organizzazione praticamente perfetta.
Farina
via Lorenzon, 124 - 36060 Pianezze San Lorenzo (VI)
Tel: 0424/73314 E-mail: [email protected]
www.farinapavimenti.it
www.artwood.it
Marco Betti ed Andrea Falchi sono i titolari di Artwood a Castelfiorentino in provincia di Firenze. Vent’anni fa hanno
avviato assieme l’attività di falegnameria per la produzione di pavimenti e scale, però con il passare del tempo si
sono resi conto di aver bisogno di uno spazio espositivo in cui i clienti potessero toccare con mano la qualità dei loro
prodotti. Così due anni e mezzo fa hanno deciso di investire e di occupare la parte posteriore della falegnameria,
che era rimasta libera. Ora operano su 1300 metri quadrati, 500 dei quali dedicati allo showroom.
Marco, un bell’investimento, considerato che nel 2008 la crisi nel settore edile si faceva sentire notevolmente.
Sì, infatti non sapevamo se considerarci coraggiosi o incoscienti. Quando abbiamo iniziato i lavori eravamo nel pieno
della bufera. Comunque, anche se rischioso, rifarei subito questo passo. Disponiamo ora di uno showroom di forte
impatto, che suscita subito interesse nei visitatori, siano privati o architetti.
Qual è la particolarità ?
Abbiamo creato vari ambienti come fosse una casa vera, solo molto più grande. Forniamo quindi anche idee di arredo, molto scenografiche. Diamo un servizio efficiente e soprattutto completo al cliente. Da noi si trovano non più
solo pavimenti e scale, ma anche mobili, cucine, camere da letto,… Abbiamo creato un punto vendita particolare,
che raramente si trova in giro.
Rech &C.
Novello Pavimenti
Dall’Ava Parquet
via Chambery, 119 - 10142 Torino
Tel: 011/7707200 E-mail: [email protected]
www.rechtuttoparquet.it
via Roma 23 - 34076 Romans D’Isonzo (GO)
Tel: 0481/909095 E-mail: [email protected]
www.novellotiziano.it
viale Europa, 37 - 25062 Brescia (Bs)
Tel: 030/2004646 E-mail: [email protected]
www.pavimentiinlegnodallava.com
Parquet Diffusion
Dielle Ceramiche
Euroceramiche Joux Vallet
Viale Saffi, 26 K - 40026 Imola (BO)
Tel: 0542/34056 E-mail: [email protected]
www.parquetdiffusion.it
viale Friuli, 9/11 - 24049 Verdello (BG)
Tel: 035/884622 E-mail [email protected]
www.dielleceramiche.it
Fraz Pont Suaz, 103 - 11020 Charvensod (AO)
Tel: 0165/235717 E-mail: [email protected]
www.euro-ceramiche.com
Nel vostro showroom trionfa il legno Fiemme 3000.
Sì, lo abbiamo utilizzato non solo per i pavimenti, ma anche per i rivestimenti dei grandi volumi in cartongesso che
racchiudono gli spazi dove sono collocate le diverse ambientazioni della casa, oltre che per i tavoli, le panche, i
rivestimenti dei cubi utilizzati per l’illuminazione. In questa maniera il cliente può vedere le numerosissime tipologie, essenze e lavorazioni di un’azienda in cui noi crediamo molto.
Abbiamo deciso di puntare su un mercato di nicchia,
in cui ci si può distinguere per il servizio e la qualità
offerta. Conosciamo Fiemme 3000 da ben 12 anni e
abbiamo potuto apprezzare nel tempo la serietà e
la qualità dei suoi prodotti. Consideriamo il “corner” un punto d’arrivo, ma allo stesso tempo un
punto d’inizio, perché siamo consapevoli che questa
è una svolta ulteriore. Siamo in cammino, insieme.
Dove state andando?
Fiemme 3000 ha intercettato da tempo tutta quella fetta di clientela che si orienta sempre più al
benessere e alla salubrità dei prodotti che utilizza. Oltre ad essere pavimenti salubri, sono belli da
vedere e da toccare, ma anche resistenti. Il cliente
attento ed esigente ne rimane soddisfatto.
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Parquet
New Line
viale G.Galilei, 40 - 54036 Marina di Carrara (MS)
Tel: 0585/71984 E-mail: [email protected]
www.parquetsnc.com
Via Senago, 42/A - 6915 Noranco (Lugano)
Tel: 0041 919232612 E-mail: [email protected]
www.new-line.ch
Ed infine... Siamo in attesa di vedere lo showroom rinnovato “F.lli Simonetti” a Civitanova Marche... Un progetto di grande effetto che prevede un’area circolare ed uno spazio
dedicato esclusivamente a Fiemme 3000... Ancora qualche settimana ed i lavori saranno ultimati!
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Il valore
del marketing
Vogliamo
rendere
il mondo
un posto migliore
in cui vivere
Per questo amiamo le cose fatte bene.
Il mercato dell’edilizia sta attraversando, forse, uno dei momenti più difficili della sua storia.
Sta in parte subendo questa crisi internazionale, perché non si è preparato ad affrontarla per
tempo ed ha provato fino all’ultimo a mettere in contatto domanda e offerta con delle modalità che agli occhi di qualsiasi persona dotata di un certo intuito sono assolutamente inadeguate.
Fa infatti molto riflettere il fatto che negli ultimi dieci anni il prezzo medio a metro quadrato
delle abitazioni sia aumentato in modo importante, mentre il prezzo medio dei prodotti con i
quali si costruiscono le case siano calati in modo verticale. Ciò significa che gli appartamenti
valgono sempre meno, a livello qualitativo, ma vengono venduti ad un valore sempre maggiore,
facendo diventare elementi centrali - in termini di argomentazione di vendita - la posizione
in cui si trova, il piano in cui si colloca o i parcheggi disponibili. Questo modo di fare edilizia
non si è per niente adeguato all’evoluzione del mercato, ma è rimasto focalizzato al marketing 1.0: quello dove il punto di partenza era il prodotto. Infatti, obiettivo primario una volta
era quello di costruire il più possibile, sfruttando al massimo la cubatura a disposizione, per
fare più appartamenti, ignorando che i bisogni delle famiglie sarebbero diventati con il tempo
diversi da quelli che erano negli anni Ottanta. Poi abbiamo assistito al passaggio al marketing
2.0, che metteva al centro il cliente con i suoi bisogni (intesi sia come la riduzione di un fastidio
o l’apporto di un beneficio) e i suoi desideri, e su di essi lavorava con attenzione e coerenza
per generare una soddisfazione che in un secondo momento con grande naturalezza avrebbe
generato quel marketing passaparola che sappiamo essere lo strumento di comunicazione e
vendita più efficace che esista.
Oggi il marketing ha avuto un ulteriore evoluzione (fa riflettere che oggi la maggior parte del
settore dell’edilizia sia ancora focalizzato sul marketing 1.0, impostazione che dovrebbe essersi esaurita a metà degli anni Novanta), e quindi mette al centro i valori ed ha come mission
quella di “rendere il mondo un posto migliore in cui vivere” (Kotler 2011-Il marketing 3.0).
Quest’impostazione è generata anche da quel consumismo che per anni ci ha condizionato e ci
ha fatto credere che si potesse acquistare qualità e valore anche al prezzo più basso possibile.Il
prezzo deve essere la giustificazione di un valore, che deve però essere vero e misurabile. Noi
crediamo che il futuro sarà orientato al ripristino delle cose semplici, vere ossia tutte quelle
cose che ci fanno stare bene davvero. Per questo la nostra attenzione rimane focalizzata alla
costruzione di un prodotto veramente naturale e che duri nel tempo è massima e soprattutto
etica, inquanto noi vogliamo essere completamente coerenti a questo modello nuovo di marketing che mette i valori al centro e soprattutto vuole rendere il mondo un posto migliore in
cui vivere.
Una famiglia che decide di costruire o ristrutturare una casa, mette in gioco, spesso, tutti i soldi che ha ed anche quelli che avrà (chiedendo credito alle banche): è anche questo un motivo
per dimostrare rispetto per un sacrificio importante, soprattutto nei confronti di persone che
non parlano quella lingua poco comprensibile utilizzata nel settore dell’edilizia, e che quindi
non capiscono.
Davide
Gabrielli
Si occupa di pianificazione
strategica e marketing
dal 1994. Socio di uno
studio di formazione e
consulenza aziendale,
dal 2008 segue in prima
persona il progetto di
sviluppo del gruppo DKZ
(cui appartiene Fiemme
3000) e dal 2010 ne
coordina la direzione
commerciale e marketing.
C’è bisogno di serietà e professionalità, solo così permetteremo a questo settore di crescere
ed adeguarsi all’evoluzione del mercato.
Come sempre i cambiamenti partono da pochi soggetti che partono tracciando la nuova strada,
con la consapevolezza che la fatica e i sacrifici saranno maggiori. Noi di Fiemme 3000 vogliamo
essere tra questi, perché ci piace fare le cose fatte bene.
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La val di Fiemme
I mondiali
di sci nordico
saranno
accessibili
a tutti
La Val di Fiemme si conferma un territorio all’avanguardia: proprio lì dove si è tenuto
il primo evento sportivo al mondo con la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001
(Mondiali di sci nordico del 2003), la macchina organizzativa sta lavorando a pieno
ritmo per il prossimo appuntamento iridato del 2013 con il preciso obbiettivo di
renderlo accessibile a tutti: a chi ha una diversa abilità fisica o intellettiva, a chi ha
esigenze dietetiche particolari, a chi soffre di allergie, ma anche ha chi è in un’età
avanzata e non riesce più a muoversi come un tempo.
Promotrice dell’iniziativa è l’Accademia della montagna del Trentino, consapevole del
fatto che a volte sono sufficienti piccoli accorgimenti per rendere totalmente fruibile
il territorio montano, ma che senza una regia attenta sia pressoché impossibile dare
vita a questo tipo di realtà. La fondazione - nata con lo scopo di salvaguardare e
valorizzare la montagna e la valenza storica, culturale, sociale, economica e sportiva
delle attività alpinistiche, sciistiche ed escursionistiche - ha individuato anche la
possibilità per il territorio coinvolto di intercettare i 4,5 milioni di persone disabili in
Italia (addirittura 50 milioni in Europa): il 65% dei quali va già in vacanza, mentre la
percentuale rimanente ci andrebbe se trovassero un’accoglienza capace di soddisfare
le loro esigenze.
Il progetto, condiviso con il Comitato dei Mondiali 2013 e con l’Azienda di promozione
turistica, intende intanto certificare la manifestazione, con l’obbiettivo più ambizioso
di certificare nei prossimi anni l’intera Val di Fiemme “totalmente accessibile”.
“Il progetto infatti non riguarda solo l’accessibilità degli stadi - spiega Iva Berasi,
direttrice dell’Accademia della Montagna e presidente di SportAbili Onlus - ma
garantisce un’attenzione a tutto tondo per il mondo dei diversamente abili. A questo
scopo saranno mappati i percorsi più comodi per raggiungere i comuni della valle e
per spostarsi tra le varie strutture, con anche l’individuazione dettagliata di alberghi,
bar, ristoranti fruibili dai portatori di handicap, agibili al 100% anche da chi muove
con la sedia a rotelle. Numerosi i volontari già al lavoro affinché i comuni coinvolti
dai Mondiali siano senza barriere entro il 2013”.
La sensibilità della Val di Fiemme per questa tematica è di lunga data, e non a caso
proprio a Predazzo ha sede il quartier generale dell’associazione SportAbili, che ha
già progettato e realizzato diversi interventi legati al mondo dei diversamente abili.
Ne è un esempio l’iniziativa “Sentieri accessibili”, che ha portato alla realizzazione
della mappa (la prima sul territorio italiano) con 14 percorsi “sbarrierati” che
permettono di muoversi tra i territori della Val di Fiemme, ma anche in Val di Fassa e
nella zona di Trodena, con rifugi e strutture adatte a ricevere ogni tipo di pubblico.
L’impegno di connettere il mondo dello sport con quello dei diversamente abili nasce
dal fatto che si tratta di due universi strettamente collegati, e non solo per i tanti
successi agonistici messi a segno dagli atleti portatori di handicap. Circa tre quarti
delle persone con disabilità motorie in Italia hanno riportato i propri handicap a
seguito di incidenti e in parecchi casi si tratta di sportivi che hanno continuato a
restare vicino a questo mondo anche da disabili.
Chiaro dunque che un territorio vocato allo sport come la Val di Fiemme sia privilegiato
per questo tipo di iniziative, alle quali garantisce anche una notevole forza d’impatto
grazie ai suoi grandi eventi, tra cui la finale del Tour de Ski (fino al 2017) e tre
rassegne iridate in successione (sci nordico, Campionato del mondo junior e under23
e ski roll), cui si aggiungono le gare di Coppa del Mondo, la Marcialonga e il Trofeo
Topolino di sci di fondo.
Il marchio di accessibilità sarà l’ennesimo importante traguardo raggiunto da Fiemme
2013, per un Campionato del Mondo aperto a tutti, un progetto che muove verso una
valle più agibile per ogni tipo di turista e di sportivo, e che pone ancora una volta in
perfetta sintonia la Val di Fiemme con i Paesi del Nord Europa, patria per eccellenza
dello sci nordico, da sempre molto attenti a questo tipo di realtà.
Per l’impasto:
Per il ripieno:
Prendete un chilo di farina di frumento (potete sostituirla fino al 20% con farina integrale di
frumento o di farro), 300 grammi di acqua (si può sostituire in parte con il vino bianco), 100
grammi di burro morbido e 20 grammi di sale. Unite gli ingredienti in questa sequenza fino ad
ottenere un impasto omogeneo abbastanza liscio, quindi lasciatelo riposare in frigo per alcune ore
per poterlo lavorare più facilmente.
Tagliate le mele sbucciate a pezzetti, poi passatele con una noce di burro in padella. Aggiungete
zucchero, cannella, chiodi di garofano, un pugno di uvetta sultanina e pinoli. Si possono aggiungere anche delle nocciole tritate. Una volta scottate, aggiungete del pane grattugiato (assorbe il
liquido che si libera in cottura) e del succo di limone.
Fiemme 2013
sarà il primo
evento iridato
“senza barriere”,
né fisiche né culturali
Ricetta
Strudel di mele
Ricetta della pasticceria Fior di Bosco di Predazzo, in via Garibaldi (tel 0462.502474,
www.fiordibosco.it). Giuseppe e Cristina, con le preziose collaboratrici Valentina, Orietta
e Micaela vi augurano buon appetito!
Dolce tipico trentino, nato grazie all’abbondanza sul territorio di un prodotto poco costoso come la
mela. Semplice e allo stesso tempo piacevole, da preparare in tanti modi diversi, allieta i momenti in
compagnia degli amici. Poco calorico, se presentato tiepido con una salsa di mirtilli o vaniglia, è in
grado di sfidare qualsiasi dessert. Come tutti i prodotti tipici è difficile dire: ”Il vero strudel va fatto
così”, perchè ognuno ha la sua ricetta tramandata di generazione in generazione, ma per ognuno il
proprio “l’è ‘l pù bon”.
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Per il “panetto” di burro:
Tirate 500 grammi di burro fino ad ottenere uno spessore di 5-7millimetri. Se il burro è poco
malleabile lo potete impastare con 50 grammi di farina di frumento e lasciarlo riposare in frigo
per 2/3 ore. Una volta steso appoggiarlo sopra l’impasto, tirato in superficie doppia rispetto al
burro, in modo che racchiuda il panetto di burro: si formano così tre strati (due di impasto, uno
di burro) che devono essere ripiegati in quattro parti e poi nuovamente in due parti (come un
libro). Mettete attorno la pellicola, in modo che non prenda aria, e mettetelo in frigo per alcune
ore, per essere poi tirato e ripiegato altre 2 volte con intervalli sempre di 1-2 ore secondo la stessa
procedura. Fate riposare la sfoglia almeno 8/10 ore o anche più.
A questo punto tirate una sfoglia sottile con cui avvolgerete ripieno e appoggiatela
sulla teglia di cottura (imburrata e infarinata o ricoperta con carta antiaderente).
Date una spennellata con l’uovo e sciroppo di zucchero, mettete in forno a 200 gradi
finché ben cotto e voilà!
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I PROSSIMI
APPUNTAMENTI
CON FIEMME 3000
29 - 30 - 31 marzo
MEETING OFFICIAL FIEMME
Ormai un appuntamento fisso per Fiemme 3000, il ritrovo annuale degli Official è un momento chiave per lo sviluppo del progetto OFFICIAL. Un’occasione per capire insieme cosa
è successo sul mercato, per comunicare e trasmettere dove vogliamo andare, perché riteniamo che quella sia la direzione migliore e più sicura, e, soprattutto, come pensiamo di
perseguirla..
E per chiudere in bellezza... una giornata sulla neve nella Ski area di Bellamonte/Castelir con
la II edizione del Campionato italiano di sci Fiemme Official. Dopo la memorabile edizione del
2011 in cui Walter Vuerich ha vinto di misura su Alessandro Ferioli, quest’ultimo farà di tutto
per invertire quest’anno le posizioni, anche se gli addetti ai lavori segnalano come outsiders
Aldo Barzaghini e Otello Saravini. Vedremo chi vincerà! E per chi non vuole inforcare gli sci,
ci saranno tante altre attività per divertirsi insieme.
UN’AZIENDA IN MOVIMENTO
Un progetto
basato sulla
formazione
e la selezione
MOLESKINE
Una Moleskine dedicata al tuo pavimento, in viaggio verso il benessere. Il famoso taccuino che lo scrittore Bruce
Chatwin portava con sé durante tutti i suoi viaggi prende
vita in una nuova forma grazie a Fiemme 3000, che
lo fa diventare il luogo dove fissare le tappe più importanti di ogni parquet. Si inizia con la descrizione
della Val di Fiemme, casa sana e confortevole dei nostri alberi, e dell’azienda di Predazzo: è qui che inizia
tutto, dalla selezione delle piante e da un’accurata lavorazione, il
più naturale possibile. Si parla quindi del significato di “biocompatibile”: di cosa si tratta
esattamente? Perché a Fiemme 3000 questa parola – e soprattutto il concetto che ci sta
dietro - piace così tanto da far ruotare tutto attorno ad essa? Nelle “tappe più importanti” si
possono invece conoscere i prodotti della Serie Artigianale, che raccoglie i legni più pregiati
e rari e che ha nella bellezza la sua caratteristica distintiva, ma anche la Serie Evoluzioni,
che applica trattamenti di anticatura e colorazione, esaltando i toni naturali del legno e conferendo al pavimento effetti cromatici unici e spettacolari. Il percorso continua attraverso
l’illustrazione della particolare struttura a tre strati di Fiemme 3000, del trattamento Bio
Plus e della certificazione del prodotto acquistato dal cliente. Tutto, qui, viene spiegato nei
dettagli. Anche la possibilità di effettuare un “tagliando” al proprio pavimento: ogni due
anni, infatti, si potrà contattare il proprio rivenditore di riferimento e fissare un appuntamento con uno dei posatori “Official” che valuterà lo stato del legno e suggerirà eventuali
azioni di pulizia e ripristino. Per avere sempre un pavimento in perfetta salute. E per continuare… ecco la gustosa ricetta dei canederli trentini e la fiaba di Fogliadirosa… dopodiché la
parola – o la penna – passa al proprietario di casa, che potrà personalizzare la Moleskine con
i propri appunti di viaggio, scrivendo quello che vorrà sulla storia della propria casa e del
proprio pavimento, reso ancor più bello ed unico nel tempo, grazie a quello che gli accade
attorno. O per meglio dire, sopra.
Nel 2013 la rete vendite sarà
costituita da 150 rivenditori:
l’eccellenza al servizio del cliente.
Una buona strategia vale poco se non si riesce a condividerla. Ed è per questo che da tre
anni Fiemme 3000 si sta impegnando al massimo per raccontare il proprio “sogno” a tutti
i suoi collaboratori.
è infatti fondamentale che si sappia DOVE si sta andando, ma è forse più importante che
tutti capiscano il PERCHè. Infatti affinché ci si possa sentire motivati nella realizzazione
di un grande progetto collettivo, a volte anche faticoso e complicato, è importante essere
coscienti dei vantaggi che genera. Accanto a questo, il team di Fiemme 3000 rimarca
spesso l’attenzione sul COME continuare il percorso iniziato. Di certo a piccoli passi, ma
con grande attenzione a non perdere di vista un aspetto fondamentale: la coerenza. Solo
così ogni energia investita in questi anni non verrà mai persa. è doveroso essere focalizzati
sulla strada intrapresa, osservando anche quello che ci accade attorno, ma senza farsi
condizionare, perché l’obiettivo stabilito è serio, concreto e basato su analisi di mercato
accurate, che già contemplano questi percorsi paralleli.
CHI SIAMO
Personalità e percorsi professionali diversi, ma legati
dallo stesso filo conduttore: la passione per il legno in
tutte le sue forme ed il rispetto assoluto per il cliente.
Ecco altri 5 cinque componenti dell’affiatato team di
Fiemme 3000, nei prossimi numeri conoscerete gli altri...
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Lavorare e collaborare con Fiemme 3000 deve essere un piacere ed un orgoglio, in quanto
si sta contribuendo in modo attivo ad un progetto che segnerà un cambio di passo nel
mercato dell’edilizia italiana, dove la qualità non è solo promessa. Il cliente finale ha
bisogno di comprare il proprio pavimento da persone affidabili e preparate: da qui la continua selezione nella rete vendita. Dai 600 rivenditori del 2008 si è scesi agli attuali 300
circa, fino ad arrivare a soli 150 nel 2013: 150 eccellenze della distribuzione, consapevoli
che le competenze vanno costantemente alimentate e sviluppate, per quanto faticoso ed
impegnativo.
Per questo Fiemme 3000 tiene molto alla formazione: ogni professionista deve aggiornarsi,
monitorando ed ascoltando costantemente i suoi interlocutori per soddisfare al meglio i
loro bisogni. Allo stesso modo ogni rivenditore deve essere in grado di far capire ai suoi
clienti il valore del prodotto proposto, rimarcando in modo chiaro che il prezzo non può
più essere il discrimine tra una scelta e l’altra.
Davide
Gabrielli
Pierluigi
Sommavilla
Luigino
Panozzo
Xelvzije
Avmeti
Leonilde
Sommavilla
Gestione del magazzino
Produzione di campioni
e pannelli
responsabile dell’ufficio
tecnico e dello show room
riassetto di uffici
e show room
Divisione marketing
é un giovanissimo, ma le
sue passioni musicali hanno radici in un passato
glorioso: ama infatti i Led
Zeppelin. Grande sportivo,
da anni gioca nel ruolo di
“opposto” nella squadra
Fiemme e Fassa Volley. Con il nostro buon Francesco
invece “fa squadra” anche in bici, sugli sci e durante le serate più movimentate! A proposito di serate:
quella della festa di San Martino (11 novembre) la vive
da gran protagonista accendendo uno dei cinque grandi falò (quello dei “bireri”) che illuminano a giorno
il paese di Predazzo: al suono dei mille campanacci,
tra vin brulè e castagne, la nottata si fa lunga e il 12
novembre è “storicamente” il suo giorno libero.
In azienda si distingue per
un umorismo dal sapore vagamente “british”. Grande
appassionato d’informatica,
è diventato il punto di riferimento di amici e parenti che
approfittano delle sue abilità per fargli riparare computer di ogni tipo. Da due anni convive con Antonella
e quando non è impegnato con la croce rossa, di cui
è volontario dal maggio dell’anno scorso, ama perdersi
tra le pagine di romanzi phantasy e di fantascienza. Nei
progetti futuri c’è il sogno di una casa tutta sua…Il pavimento sarà un Fiemme 3000: noce nazionale vissuto, la
scelta di un estimatore!
La sua collaborazione con
Fiemme 3000 inizia nel ‘96.
Nonostante gli impegni, il
buon umore non gli manca
mai… Sarà forse merito di
chi lo aspetta a casa? Luigino, infatti, è sposato da 24 anni con la sua adorata Gloria
ed è papà di due bellissimi ragazzi: Gaia, 18 anni, e Giacomo, 11, che gli regalano infinite soddisfazioni. Poliedrico
nel lavoro e nella vita, ha recitato per anni nella filodrammatica R. Dellagiacoma, ha suonato per 21 anni il corno
nella banda di Predazzo, oltre a fare il batterista in svariati
gruppi ed ha allenato il Fiemme e Fassa Volley per più di
vent’anni.
è arrivata in Italia nel
2007 per stare insieme al
marito Bajram (anche lui
in Fiemme 3000) lasciando
il paesino macedone di Lakavica. Superato l’ostacolo
della lingua ha cominciato ad apprezzare tanti aspetti
dell’Italia: la cucina, l’ambiente e soprattutto la tranquillità dei weekend, che trascorre in compagnia di
tanti amici. Suo grande orgoglio i figli: Denis, 18 anni,
e Shkodran, 17, entrambi iscritti alla scuola di falegnameria. Quando non esce con il marito, ama passare le
serate giocando a scacchi e guardando la tv: della sua
serie televisiva preferita, Squadra Speciale Cobra 11,
non perde nemmeno una puntata.
35 anni, a maggio festeggerà i 10 anni in Fiemme
3000. Dal 2010 collabora
con la divisione marketing
e commerciale, occupandosi tra l’altro dell’organizzazione dei corsi e degli eventi dedicati ai punti vendita “Official”.
Perennemente in lotta con l’orologio e con i mille impegni quotidiani, si rigenera grazie ai sorrisi delle sue
“principesse” Gaia e Vanessa. è una profonda conoscitrice ed esploratrice dell’animo umano… D’altra parte
chi realizza secondo voi le descrizioni dei dipendenti sul
Fiemmenews? (ad eccezione di questa, ovviamente!)
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first
Al legno riescono magie. Come infondere calore nel colore.
L’avorio è la tinta del candore, della purezza, capace di trasformare
ogni ambiente in un luogo dove si respira puro benessere naturale,
terso come un cielo sereno d’inverno, fragrante al modo di un bosco
d’alberi innevato al mattino.
Colore: bianco, con base marrone
Messaggi: gocce, stelle, cifre e parole candide
Per maggiori informazioni cerca il punto vendita
Official più vicino su www.fiemme3000.it
Fiemme 3000 è un marchio D.K.Z. srl
Via dell'Artigianato, 8 ­- 38037 PREDAZZO - TN
Tel. 0039 0462 500220 - Fax 0039 0462 500225
www.fiemme3000.it - [email protected]