Guida Viaggi n.1304 pag 3 - 10_17.01.11

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Guida Viaggi n.1304 pag 3 - 10_17.01.11
Focus
10/17 Gennaio 2011 - n° 1304-5
GuidaViaggi
3
No kids
Si fa largo il “solo per adulti”
Gli operatori si rivolgono sempre più spesso a un pubblico senza prole al seguito;
una tendenza che prende piede, ma che affonda le radici nel passato
di Nicoletta Somma
I
l prodotto solo per
adulti guadagna
fan. Attenzione,
non si tratta di brochure a luci rosse, ma molto più semplicemente della tendenza
No kids: sembrano sempre
più numerose le strutture alberghiere, i villaggi e persino le compagnie aeree che si
propongono a un pubblico
senza prole al seguito.
Thomas Cook Airlines vola già due volte alla settimana per Creta e Gran Canaria
con soli adulti. Il National
Trasportation Safety Board
negli Usa ha scritto alla Faa
chiedendo di far introdurre
la regola un passeggero-un
posto. Secondo una recente
ricerca di Skyscanner.com,
il 59% dei passeggeri si dichiara favorevole alla creazione di spazi speciali sugli
aerei dedicati alle famiglie.
Il 20% vorrebbe addirittura
voli child-free.
Thomas Cook si è spinto oltre agli aeromobili: ha lanciato un catalogo per adulti,
composto da 42 hotel e resort riservati esclusivamente a questo target, insieme ad
una selezione di alberghi
con aree ad hoc.
Sarebbe un errore pensare
che il mood sia diffuso solo
negli States, spesso patria
dell’eccesso e della stravaganza, o che trovi ragione
nell’aplomb britannico. I
proseliti non mancano anche
nel Mare Nostrum: in Spagna Iberostar accetta ospiti
a partire dai 14 anni, nell’assolata Cipro l'Hotel Four
Poll
Un fronte che avanza?
L’opinione degli utenti di www.guidaviaggi.it
Il fronte No kids avanza in Italia? Guida Viaggi ha interpellato i propri lettori chiedendo loro: “Registrate richieste di
prodotti solo per adulti?” L’84% ha risposto "No", contro
un 16% che si è pronunciato per il "Sì".
Seasons di Limassol (che
non appartiene, però, all’omonimo marchio alberghiero) ha creato un'ala solo per
gli adulti. Perfino in Austria
il fenomeno prende piede:
l'albergo Cortisen è vietato
ai bambini e pare sia sempre
pieno.
La voce delle adv
Ma cosa ne dice la distribuzione? Il prodotto solo per
adulti si sta diffondendo anche nel nostro Paese?
La maggioranza dei lettori
di Guidaviaggi.it, che si è espressa attraverso il nostro
poll, ritiene che non ci sia
richiesta per questa tipologia
di prodotto (84%), contro un
16% che ne constata, invece, la presenza.
Per approfondire ulteriormente la questione, abbiamo interpellato altre agenzie di viaggi. Secondo Simona Vespi, direttore generale di Modern Viaggi
(Pontedera - Pi), la richiesta
in un certo senso esiste da
sempre: “E’ stato il prodotto
stesso a fare una divisione
tra le esigenze della famiglia e quelle di un altro tipo
di pubblico”. Vespi cita i
“Bravo Club, tipicamente
villaggi per famiglie, I
Grandi Viaggi, con servizi
come la biberoneria”. Al
cliente “va detto che in una
data struttura troverà una
sfilza di carrozzine, soprattutto se si parla di alta
stagione”. E a questa tipologia di cliente mai si consiglierà un “El Kebir di Val-
tur, dove la colazione viene
servita fino a mezzogiorno”
e dove si intuisce prevalga il
target giovani. La manager
riscontra, invece, da circa un
anno una richiesta maggiore
per i resort internazionali:
“Il discorso villaggio ha un
po’perso di lustro e la clientela pian piano sta maturando”. Già da tempo, spiega Vespi, gli americani con
Sandals propongono al loro
interno una suddivisione
delle strutture, con il brand
Sandals, per le coppie, e
Beaches, adatti anche alle
famiglie.
“E’ da due-tre anni che sto
attento a questo segmento”,
sostiene Salvatore Miano,
titolare di Mianotour di
Barcellona P.G. (Me). Gli esempi non mancano: “Dall’esperienza di Eurotravel,
che aveva proposto un villaggio solo per un pubblico
dai 18 anni in su”, ai Sandals, fino agli Hedonism. La
segmentazione a livello mondiale esiste; in Italia, però, il
fenomeno non è ancora esploso in maniera conclamata. Quanto potrebbe metterci? Miano ipotizza un
paio d’anni, ma avverte: “Il
mercato rischia di essere
maturo da solo e noi dobbiamo essere bravi a capire
il momento. Tra qualche
tempo potrebbe essere tardi”. Torna in primo piano,
anche nelle parole del manager, il ruolo dell’agente:
“Siamo noi stessi a indicare
le strutture a seconda del
cliente”.
Declinazione
del prodotto
Ma attenzione: lo stesso prodotto, declinato in ambiti diversi, può essere più adatto
al target adulto che non a
quello delle famiglie.
Si prendano in considerazione le crociere Costa con la
stessa nave, Concordia: una
settimana nel Mediterraneo
va benissimo per genitori e
bambini, non funziona altrettanto bene un itinerario
nel Nord Europa.
Una selezione
di natura
Un fenomeno ancora limitato in Italia: è l’opinione sul
no kids di Roberto Corbella, presidente Astoi. A
monte esiste una “selezione naturale”. La vacanza
termale non sembra la più
adatta ai bambini, così come difficilmente gli under
18 affollano alberghi e ristoranti di lusso. La tendenza può prendere piede? “Sono contrario a qualsiasi forma di ghettizzazione”. Certe strutture tendono naturalmente a dissuadere dal portare con sé i
bambini, altre incoraggiano i servizi dedicati alle famiglie. Questione di entrate? Secondo Corbella
no: la preoccupazione degli operatori “è sempre quella della maggior adesione
possibile nelle strutture”.
Identità di vedute anche risalendo nello Stivale: Cristina Ruberti dell’adv milanese Format Tours Planner, conferma l’esistenza
del mood no kids. “E’ una
realtà che esiste e un prodotto che si sta implementando. Certamente si tratta
di un target da presidiare”.
Ma è il cliente che entra in
agenzia e chiede espressamente prodotti per adulti?
“Lo dice fra le varie esigenze”. Su quali destinazioni?
“Buona parte dell’Africa, ma
quella meno frequentata”,
conclude la manager.
Il desiderio proibito
L
a tendenza no kids
è frutto del desiderio proibito di
recuperare redditività?
Secondo Mianotour un processo simile si è già innescato: “Basta guardare a Costa, che ha ridotto la disponibilità per le famiglie per indirizzarsi sulle coppie e sui
giovani. Anche alcuni villaggisti si sono spostati verso le
coppie. Certamente se si lavora sugli adulti, si recupera
in redditività. Ma è importante darne comunicazione”. No
Stop Viaggi di Monfalcone
(Go) conferma infatti che la
tipologia di richiesta esiste da
qualche anno, che si tratta di
un target alto-spendente e
che sicuramente contribuisce a migliorare la redditività
di chi propone questo prodotto. Provando a ipotizzare i
fattori che hanno, se non indotto, quanto meno favorito il
fenomeno, probabilmente figurano “la ricerca di una maggiore tranquillità”: chi ha più
possibilità finanziarie, fa presente l’agenzia, ha sempre
meno tempo e probabilmente desidera una vacanza senza motivi di disturbo.
Il tutto si potrebbe sintetizzare con le parole di Tiziana
Parodi di Fieschi Travel
(Genova): “C’è sempre stata
questa segmentazione afferma - più o meno dichiarata, più o meno spinta. Med
ha da sempre avuto questa
politica, Ventaglio è partito
senza dirlo, non prevedeva
gratuità bambini e riduzioni
terzo e quarto letto. Non esiste, invece, una maniera sistematica di suddivisione delle strutture. La domanda c’è e
aiuterebbe a orientare le richieste del cliente”.
In fondo il cliente desideroso
di trascorrere una vacanza
senza piccole Erinni che
scorrazzano incontrollate ha
le sue buone ragioni. “Non si
tratta di ghettizzare - sostiene
Parodi - ma di offrire servizi ai
clienti, che si traducono in
vantaggi per qualcuno e in
privacy per qualcun altro.
L’importante è creare con la
dovuta attenzione una suddivisione degli spazi all’interno della struttura. Se, infatti,
ciascun cliente ha ciò che desidera, sono soddisfatte le esigenze di tutti”.