La guerra del Medio Oriente è arrivata da noi

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La guerra del Medio Oriente è arrivata da noi
15-11-2015
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L’INTERVISTA
Attentati di Parigi, Morin: «La guerra
del Medio Oriente è arrivata da noi»
Il filosofo: «Ora bisogna imporre la pace e puntare a una grande confederazione araba,
basata sulla libertà di religione e di culto». I terroristi? «Dei fanatici. Dobbiamo aiutarli
perché prevalga la coscienza. E questa è anche una missione della scuola»
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di Antonella De Gregorio
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ESTERI
Attentati di Parigi, e
adesso? Il sociologo:
«Lo stato di emergenza
non basta: ora favorire
l'inclusione»
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ESTERI
Attentati di Parigi,
Morin: «La guerra del
Medio Oriente è
arrivata da noi»
ESTERI
Erickson
ESTERI
Attentati a Parigi: il
Bataclan tra gli spari,
le grida, l'orrore e la
musica che torna
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Edgar Morin, sociologo e filosofo francese, ha di recente scritto un libro su Islam e
occidente, «Il pericolo delle idee» con Tariq Ramadan, intellettuale musulmano
docente a Oxford, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani. A Rimini per il
convegno del Centro Studi Erickson sull’educazione, con un intervento sull’Islam
e l’integrazione dei bambini musulmani a scuola, parla con il Corriere della Sera di
nodi tra i più critici dell’attualità, alla luce degli attentati terroristici di Parigi: il
terrorismo, il fondamentalismo, l’islamofobia, la laicità e il laicismo, il conflitto
israeliano-palestinese.
#PorteOuverte,
Angelica: «Io ero al
sicuro in una casa di
sconosciuti, fuori c'era
l'inferno»
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Edgar Morin
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Charlie Hebdo dieci mesi fa e adesso questo massacro. Com’è vivere a
Parigi oggi?
«È terribile perché quelli di Parigi non sono stati degli ”attentati”, ma un atto di
guerra, con attacchi sincronizzati, coordinati. È la guerra della Siria e del Medio
Oriente che è entrata in Francia, si è trasformata in una guerra internazionale,
come un cancro che sta producendo metastasi ovunque».
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CORRIERE CALCIO
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ESTERI
Lo vede come un attacco alla Francia e alla sua politica estera?
«La Francia rivendica l’eliminazione di Bashar Al Assad in Siria. Ma l’unico modo
Vittime di attentati
terroristici, sono 43 gli
italiani morti nel
mondo dal 2001
per lottare contro questa guerra è fermare il massacro e imporre la pace».
ESTERI
Qual è l’obiettivo finale?
«Non bisogna pensare alla ricostruzione della Siria o dell’Iraq: sono Paesi ormai
disintegrati. Con la seconda guerra in Iraq, gli americani hanno di fatto completato
Parigi, Obama-Putin:
«Imperativo risolvere
la crisi in Siria»
la distruzione dello Stato iracheno, che si è decomposto e si sono radicalizzate le
divisioni tra sciiti, sunniti, curdi. Bisognerebbe invece riprendere la visione di
Lawrence d’Arabia, puntare a una grande confederazione araba, basata sulla
libertà di religione, di culto, etnica. Ma per farlo dobbiamo costruire la pace in
Medio Oriente, isolare il fanatismo di Isis, tagliando alla fonte la forza del
terrorismo e dell’orrore che stiamo vivendo».
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I bombardamenti in Siria vanno dunque nella direzione sbagliata?
«In Siria è importante fermare la guerra. La pace è una missione vitale per tutta
l’umanità. Ma serve l’intervento di tutti i Paesi interessati: Stati Uniti, Europa,
ESTERI
Russia, Iran».
Attentati di Parigi: ecco
cosa sappiamo
Gli attacchi a Parigi sono avvenuti in quartieri che sono modelli di
convivenza. Un caso, o una strategia contro la politica assimilazionista
ESTERI
della Francia, contro la libertà di religione e di espressione, contro tutte
le libertà?
«Evidentemente sono atti per terrorizzare la popolazione francese e fare del terrore
un elemento di divisione nei confronti degli arabi musulmani che vivono in
Francia e negli altri Paesi occidentali. Con la crisi sta crescendo l’islamofobia negli
occidentali, e negli arabi la sensazione di inferiorità, l’umiliazione, la paura, che
può essere un fattore di radicalizzazione. La maggioranza della popolazione arabomusulmana è molto pacifica, ma nella crisi sociale ed economica vede il
Parigi, Anonymous
contro Isis: «Vi
smaschereremo e vi
fermeremo»
Netflix in Italia, il
catalogo
tradimento della democrazia, il fallimento della società araba. Si sente anche
vittima di pesanti ingiustizie, quando vede usare due pesi e due misure, da un
Occidente che aiuta Israele e non i palestinesi, che sono oggetto di colonizzazione.
Il terrorismo è diventato un’ideologia?
«È un problema di fanatismo, non di ideologia. È successo anche in Italia, con le
Attentati Parigi, il
«gigante buono»
colpito subito: era alto
due metri
Codice abbonamento:
Brigate Rosse, esponenti normali della società diventati allucinati, chiusi nell’idea
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Chi vuole dividere, portare il conflitto all’interno della Francia e degli altri Paesi,
spinge molto su queste distorsioni».
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che con la lotta armata si poteva svegliare il proletariato. Terrorismo non è una
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parola giusta: è una parola vuota».
Migranti, trovati in
Egitto 15 corpi
crivellati al confine con
Israele
Perché questi fanatici spargono terrore?
«Perché hanno una fede, un’allucinazione, una follia. Non sono nati terroristi, lo
sono diventati, con l’idea di dover fare un servizio in nome di Dio. Il vero
problema è come disintossicare le menti allucinate, far loro aprire gli occhi. Ho
CORRIERE SOCIALE
avuto amici delle Brigate Rosse che quando hanno capito che era una follia si sono
Scopri la sezione
dedicata al
volontariato
trasformati. Dopo il terrorismo può tornare la coscienza. Noi dobbiamo aiutare
questa gente affinché prevalga la coscienza e questa è una missione anche
dell’insegnamento, dell’educazione».
I PIÙ LETTI
Perché tanti giovani occidentali aderiscono alla «guerra santa»? Perché
OGGI
per qualcuno è più attraente andare in Iraq o in Siria a combattere una
guerra di altri piuttosto che rimanere qui?
SETTIMANA
MESE
«In Francia molti giovani emigrati di seconda generazione non si sentono
pienamente integrati e pensano che se non possono diventare buoni francesi forse
possono diventare buoni islamici. È molto difficile perché vivono una crisi di
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Solesin morta al Bataclan» Una vita tra
studio e volontariato
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«Scusaci Oriana, avevi ragione»Il
risarcimento postumo è online
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smaschereremo e vi fermeremo»
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la polizia diffonde il nome Identificati i
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Attentato a Parigi, quei ragazzi appesi
alle finestre (e alla vita) e l’oscurità di
certi cuori
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Attentati a Parigi: tre kamikaze
volevano entrare allo stadio
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Attentati a Parigi: «Il perché è molto
semplice, la Francia è in prima linea in
Medio Oriente»
civilizzazione, ancora più pericolosa della crisi economica. Si è alzato il livello di
paura, la gente si è chiusa, pensa che gli immigrati siano l’essenza del male».
L’integrazione è la parola chiave e la sfida da vincere, oggi. Come
affrontare l’argomento con le generazioni più giovani? Quale modello di
integrazione adottare in una società in cui più culture e religioni
condividono il medesimo spazio sociale anche e soprattutto a scuola?
«Per favorire l’integrazione è fondamentale insegnare che la multiculturalità fa
parte della nostra storia. L’Italia, per esempio, è una nazione multiculturale, fatta
da popoli diversi, che si sono integrati dopo l’unità d’Italia, ma non ancora
totalmente. C’è gente del Nord che ha una visione razzista degli italiani del Sud.
Anche la Francia non ha una razza unica, è frutto dell’integrazione di popoli
originariamente molto diversi. La storia ha la possibilità di integrare e l’identità
francese, come quella italiana è un’identità spirituale, di adesione a una civiltà.
Senza cambiare la storia e il passato, bisogna parlare di questo, dimostrare che le
nazioni nascono sulla diversità».
In Italia non esiste una materia scolastica come «Storia delle religioni»,
ma solo l’insegnamento opzionale di religione cattolica o l’ora
alternativa per chi non è interessato o è, semplicemente, laico. Come
parlare ai ragazzi di religioni, tolleranza, multiculturalismo?
«Bisogna insegnare tutte le religioni, la musulmana e l’induista, la cattolica, il
candomblé. Dobbiamo introdurre la conoscenza delle religioni e fare un grande
sforzo per capire e far comprendere le diversità. La religione non è, come pensava
Voltaire, un’invenzione della cura, ma come diceva Karl Marx, il sospiro della
creatura infelice. È l’infelicità umana che alimenta la religione e il punto
fondamentale è insegnare perché gli umani hanno bisogno di una speranza, tanto
Parigi: l’italiano scampato al massacro
10 del Bataclan, 30 anni fa sopravvissuto
alla strage dell’Heysel
funzionare finché ci sono Paesi anche progrediti come il Marocco, che nella
propria Costituzione abbracciano la multiculturalità, ma dove non è possibile
sostenere pubblicamente di essere “non credenti”».
15 novembre 2015 (modifica il 15 novembre 2015 | 19:37)
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mente razionale ha bisogno di capire cos’è la religione e anche di capire che in
molte società sviluppate esiste il diritto e la libertà di non credere. Non può
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più quanta più infelicità trovano sulla terra. Una questione antropologica. Una