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le nostre afriche ◗ Burkina Faso Cooperazione decentrata in Burkina Faso: il successo della tipografia Les Presses Africaines Il Progetto Giubileo: artigiani, agricoltori e cooperative insieme in Burkina Faso Intervista a M. Zoungrana, Direttore generale della tipografia Les Presses Africaines Il Progetto Giubileo prende avvio nell’anno 2000 per volontà dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro Piemontese in collaborazione con la Regione Piemonte, la LVIA e le Associazioni di Categoria piemontesi (CIA, Coldiretti e Confagricoltura per il settore agricolo, CASA, CNA e Confartigianato per il settore dell’artigianato e Confcooperative) in un articolato programma a favore di artigiani, contadini e cooperative del Burkina Faso. Il Progetto si basa sul principio della cooperazione decentrata, che prevede il coinvolgimento del maggior numero possibile di soggetti con competenze in settori diversi, consentendo un diffuso scambio di professionalità, esperienze e risorse tra soggetti pubblici e privati ed i loro omologhi di un paese del sud del mondo. Di seguito riportiamo un abstract dell’intervista al Direttore generale di Les Presses Africaines, André Marc Zoungrana, svolta dalla redazione di ACS - Association Coopérative Scolaire - una cooperativa di studenti dell’Università di Giornalismo di Ouagadougou istituita con l’appoggio e la formazione del Progetto Giubileo. Il testo integrale sul sito www.lvia.it ACS: Lei è, dal 2003, a capo della Direzione Generale della tipografia Les Presses Africaines. Si può presentare? Zoungrana: Nel 2003 l’arcivescovo di Ouagadougou mi ha affidato il risanamento dell’azienda, ritenendomi idoneo per il mio percorso umano e professionale: terminata l’università sono stato assunto presso la Direzione Generale dell’informazione, dove ho iniziato a svolgere delle mansioni di responsabilità e dove, nello stesso tempo, sono stato tra coloro che hanno messo in piedi la tipografia di Sidwaya. È a partire da quel momento che, pur non essendo un tipografo di professione, ma un giornalista, è nata la mia passione per la tipografia. Quando ho lasciato la funzione pubblica, ho continuato nel campo della tipografia, e così mi sono ritrovato a Les Presses Africaines. ACS: Sembra che Lei conosca bene il mondo della stampa in Burkina Faso; qual è la Sua analisi della situazione attuale? Zoungrana: E’ molto complessa. C’è una sovrabbondanza di tipografie, perché molti pensano che per creare una tipografia basti procurarsi dei macchinari. Ma la tipografia, oltre ad essere un’impresa commerciale, è un’arte: si tratta di un’arte grafica, che richiede competenza e professionalità. ACS: Come si posiziona Les Presses Africaines in questo contesto un po’ turbolento? Zoungrana: Les Presses Africaines è una delle prime storiche tipografie del paese. Istituita negli anni ‘50 dalla Chiesa, era gestita dai frati, che ponevano attenzione all’aspetto sociale, tralasciando quello commerciale. A seguito delle gravi difficoltà economiche, si è capito che è necessario dirigere la tipografia secondo dei criteri commerciali, pur mantenendo un’etica sociale. ACS: Quali misure sono state adottate per rilanciare l’impresa? Zoungrana: Abbiamo concentrato il lavoro su tre aspetti prioritari. Innanzitutto la coscientizzazione dei lavoratori, che rappresentano il primo capitale di La Presse Africaine della Diocesi di Ouagadougou è una tipografia storica, dotata di notevoli mezzi e risorse umane che, a causa della crescente concorrenza e di una gestione carente, era entrata nel corso degli anni in una profonda crisi. Con l’appoggio del progetto Giubileo, mettendo a disposizione le competenze di imprenditori e cooperatori piemontesi, è stata avviata, nel 2003, la ricostruzione industriale dell’impresa, che ha permesso di raggiungere ottimi risultati nel corso di questi ultimi anni. Oggi la Presses Africaines fa parte delle prime sei tipografie nazionali - con un fatturato che supera i 100 milioni di franchi CFA (circa 153000 euro), si è costituita in S.p.A. e ha avviato un virtuoso processo di sviluppo e ristrutturazione attraverso una politica commerciale espansiva, e con una conseguente forte crescita del fatturato. Per completare il piano industriale, la Presses Africaines necessitava di un finanziamento di circa 500.000,00 Euro, necessari ai fini dell’acquisto di macchinari e materiale di consumo. Il 23 novembre 2006, con un’azione innovativa nell’ambito della Cooperazione Internazionale, è stato firmato un accordo tra la Regione Piemonte, le Associazioni di Categoria, la Pastorale Sociale e del Lavoro e i fidi delle associazioni di Categoria Artigiane - Eurofidi, Unionfidi e Artigiancredit – finalizzato a garantire un credito di 250.000 euro da parte di una banca italiana alla Presses Africaines, per l’acquisto di materiale di consumo. Tale finanziamento permetterà inoltre l’acquisto in leasing dei macchinari. La Presses Africanes si impegna a restituire alla Banca il prestito in 5 anni. Addetti della tipografia Les Presses Africaines con André Marc Zoungrana, direttore tipografia, don Daniele Bortolussi, Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro del Piemonte, Patrizia Salvadori, LVIA un’azienda: è stato necessario sensibilizzarli sul fatto che stanno lavorando per un’impresa commerciale e che quindi la sostenibilità dell’azienda, di conseguenza il loro futuro lavorativo, dipende dalla qualità del lavoro di ciascun dipendente. In secondo luogo, è stato necessario informare la popolazione e acquistare nuovi macchinari. Infine, abbiamo curato il marketing, costruendo un servizio commerciale dinamico per allargare il portafoglio di clientela. Grazie a questa strategia siamo tornati ad essere competitivi, ma ora siamo in un momento in cui dobbiamo consolidare le nostre basi ed essere vigili per non tornare indietro. ACS: Può dirci quali sono gli sviluppi nell’ambito della collaborazione con i partner italiani? Zoungrana: Abbiamo proposto alla Regione Piemonte e alla Pastorale di appoggiarci nella produzione di quaderni e testi scolastici. Attualmente, infatti, il nostro paese importa i testi che utilizziamo nelle nostre scuole. Sarebbe una buona cosa se potessimo mettere in atto una produzione di testi che sia tipicamente bukinabé, con dei costi ragionevoli. Si tratta quindi di una proposta commerciale che persegue, allo stesso tempo, una determinata etica sociale. Questa proposta ha attirato i nostri amici italiani e, dopo tre anni di lavoro comune, si discute di creare a nostro favore un conto garantito, per permetterci di trattare con le banche del posto i futuri investimenti. ACS: Come contate di ammortizzare questi investimenti? Zoungrana: Per quanto riguarda i quaderni, abbiamo studiato un piano di marketing che copre l’intero territorio nazionale, e siamo in contatto con il Niger per esportare nel paese il prodotto. Per quanto riguarda i libri scolastici, basti vedere come ogni anno lo Stato spenda miliardi per la fabbricazione dei libri all’estero (Tunisia, Benin, Francia o Canada). ACS: C’è qualcosa che vuole aggiungere? Zoungrana: Bisogna che la gente sappia che Les Presses Africaines è una tipografia uguale alle altre, ma al tempo stesso diversa. Uguale perché siamo un’impresa commerciale che fa dell’arte grafica, diversa perché noi seguiamo un’etica sociale, oltre che commerciale. ◗ 11