L`allevamento dei gattini orfani - Ambulatorio Veterinario S.Giorgio
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L`allevamento dei gattini orfani - Ambulatorio Veterinario S.Giorgio
L’allevamento dei gattini orfani A volte è necessario prendersi cura e allevare amano dei gattini neonati e questo può accadere per svariati motivi: abbandoni, morte della madre, cucciolate troppo numerose, ecc… E’ un impegno molto gravoso ma sicuramente estremamente gratificante. L’ideale è allevare a mano più gattini assieme. Un gattino allevato da solo presenta maggiori probabilità di sviluppare da adulto problemi psicologici come nervosismo, difficoltà ad abituarsi a nuovi ambiente, aggressività.. Le necessità di base Per allevare a mano dei gattini sono necessari un ambiente adeguato, pulito e accogliente, un’alimentazione corretta, stimolare periodicamente la minzione e la defecazione, e l'attenzione per la salute generale. I problemi più frequenti in cui ci si imbatte sono l’ipotermia, la disidratazione e l’ipoglicemia conseguente ad una sottonutrizione. Queste problematiche sono spesso associate tra di loro e si possono presentare contestualmente. I gattini abbandonati sono molto delicati e si possono ammalare e morire molto velocemente, và posta quindi molta attenzione oltre ai fattori visti sopra, alla salute generale dei neonati soprattutto nelle prime tre settimane di vita. I neonati hanno bisogno di 10 pasti al giorno. I piccoli devono essere continuamente accuditi e devono stare costantemente con una persona che se ne prenda cura. L'intervallo tra i pasti deve essere rigorosamente rispettato. Dove tenere i gattini? I gattini devono avere una sistemazione sicura, calda, pulita e facile da trasportare. Un’idea potrebbe essere un trasportino da gatti, magari con l’apertura in alto, ma in situazioni di emergenza anche una scatola di cartone di dimensioni adeguate e imbottita con materiale adeguato può essere sufficiente. Sul fondo si possono mettere stracci, asciugamani o vecchi maglioni. Particolarmente caldi sono i materiali in pile. Dopo le tre settimane di vita i gattini iniziano a muoversi e vogliono esplorare l’ambiente, per cui è necessario offrire una sistemazione più ampia. Come riscaldarli? Il calore è una necessità fondamentale per i nuovi nati in quanto non sono in grado di controllare la temperatura corporea. I neonati non devono mai restare bagnati, devono essere sempre ben asciutti per evitare una termo dispersione eccessiva. Per riscaldarli possiamo usare delle boule d’acqua calda o delle bottiglie normali riempite con acqua calda. Non poniamole, ovviamente, a diretto contatto ma interponiamo tra il gattini e la boule una coperta o degli asciugamani. I tappetini elettrici non sono il massimo, possono creare dei punti troppo caldi. Vanno bene le lampade infrarosse di wattaggio adeguato poste ad una distanza adeguata controllando bene la temperatura raggiunta dai gattini con un termometro. La cuccia deve comunque essere abbastanza grande da permettere ai gattini di allontanarsi dalla fonte di calore se hanno troppo caldo. La temperatura rettale dei gattini neonati è di 35-37,2°C nella prima settimana, di 36,1-37,7°C nella seconda e terza settimana, e raggiunge il normale valore degli adulti di 37,7-38,9°C la quarta settimana. Se la temperatura rettale scende sotto 34°C il gattino può morire. Se i gattini sono freddi è importante riscaldarli lentamente, dato che il riscaldamento troppo rapido può essere fatale. La temperatura nella cuccia dei gattini, se non è presente la madre, dovrebbe inizialmente essere mantenuta a 29,432,2°C. La temperatura può essere gradualmente ridotta a 26,7°C a 7-10 giorni di età e progressivamente fino a 22,2°C entro la fine del primo mese di vita. La temperatura ambientale idealmente va mantenuta a 24°C. Se le condizioni ambientali sono adeguate, i gattini dovrebbero essere rilassati mentre dormono ed essere piacevolmente caldi al tatto. Quando dormono i gattini periodicamente fanno dei piccoli scatti: si tratta di un comportamento normale. La stimolazione della minzione e della defecazione I gattini fino all’età di 3-4 settimane non sono in grado di urinare e defecare in modo autonomo e devono essere stimolati per indurli a farlo fino a che non sviluppano il controllo volontario di queste funzioni. Il riflesso di urinazione è normalmente stimolato dalla gatta quando questa lecca la regione genitale (l'area sotto la coda) del gattino. Negli orfani questa funzione deve essere quindi svolta da chi si prende cura di loro fino alla loro indipendenza che arriva mediamente intorno alle 4 settimane. È normale che il gattino miagoli forte prima della defecazione; ma quando ha liberato l’intestino il miagolio normalmente cessa. Di solito si utilizzano delle salviettine umidificate per neonati senza profumo o dei fazzolettini morbidi inumiditi, anche un batuffolo di cotone può andare bene. Questa operazione deve essere fatta prima di ogni pasto. A partire da circa tre settimane di età il riflesso dovrebbe iniziare ad attivarsi spontaneamente quando si pone il gattino sulla lettiera. Lasciare una piccola quantità di lettiera sporca all'interno della cassetta servirà a ricordare ai gattini dove devono sporcare. Un gattino sano e normale dovrebbe mangiare o dormire per il 90% del tempo nelle prime due settimane di vita, se gridano troppo o non riescono a mangiare o sono malati o denutriti. Il latte L’unico latte adatto è quello che si trova in commercio formulato appositamente per i gattini, in polvere o già liquido. Non deve essere usato il latte vaccino o di capra se non in assoluta emergenza e dopo aver aggiunto della panna per aumentare le proteine e i grassi. Questo tipo di alimento casalingo deve essere solo un’estrema emergenza Quanto latte? La quantità è quella espressamente indicata sulla confezione del latte artificiale. Tale quantità si riferisce alle 24 ore e quindi va suddivisa in più pasti durante la giornata. I gattini di meno di 2 settimane di età devono essere alimentati ogni 3-4 ore, mentre i cuccioli di 2-4 settimane di età di solito possono essere alimentati ogni 6-8 ore. Il latte deve essere portato a 35-37,8°C prima della somministrazione (circa la stessa temperatura della pelle dell'avambraccio umano). La temperatura del latte va controllata facendo cadere alcune gocce sul dorso della mano. Ci vogliono solo pochi secondi per scaldare il latte alla giusta temperatura. Come dare il latte ai gattini Oltre al latte in polvere, nei negozi si trovano appositi biberon per cuccioli e gattini. Per utilizzare correttamente questi biberon le dimensioni del foro della tettarella sono molto importanti. Se capovolgendo la bottiglia le gocce di latte cadono dalla tettarella, il foro è troppo grande, e si rischia di soffocare il gattino. Se quando la bottiglia è capovolta il latte esce dal foro solo premendo la bottiglia con forza, il foro è troppo piccolo e il suo uso può provocare nel gattino scoraggiamento e il rifiuto a succhiare. Il foro delle giuste dimensioni permette al latte di gocciolare dal capezzolo premendo la bottiglia con uno sforzo minimo. In alternativa l’uso di una siringa da 2,5 o da 5 ml può essere accettabile ma bisogna porre molta attenzione a non premere con troppa forza lo stantuffo per non rischiare di soffocare il gattino. Siringa Con un po’ di pratica, è valido anche l’uso di una siringa senz’ago, da 3 o da 5 ml. Si deve fare attenzione a non premere con troppa forza lo stantuffo, che se cede all’improvviso fa spruzzare un grande volume di latte nella bocca del gattino, rischiando di soffocarlo. Il posizionamento della siringa nella bocca del gattino è importante; il beccuccio va inserito nella parte superiore della bocca del gattino; questo permette alla lingua di avvolgere il beccuccio, simulando la suzione dal capezzolo. In questo modo il cucciolo non ingerisce aria insieme al latte. Con l'altra mano circondate il corpo del gattino e tenetelo leggermente inclinato in avanti, con un angolo di circa 45°. Questa posizione è comoda e sicura per somministrare il latte con il biberon o la siringa. I gattini smettono spontaneamente di succhiare quando sono sazi, lasciando la tettarella o il beccuccio della siringa. Non si deve mai forzare un gattino a prendere del latte in più: sarebbe a rischio di inalazione polmonare con conseguente soffocamento. Le dosi media consigliate servono come guida generale: spesso i gattini mangiano di più, ma smettono quando sono sazi. FREQUENZA DELL’ALIMENTAZIONE 0-2 settimane: 10 pasti nelle 24 ore a intervalli di 2-2,5 ore. 2-4 settimane: 7 pasti nelle 24 ore a intervalli di 2,5 - 3,5 ore. 4-5 settimane: 5 pasti nelle 24 ore a intervalli di 3,5 -5 ore. Igiene Si deve essere molto scrupolosi nella pulizia e nell’igiene sia dei gattini che di tutti gli utensili che vengono utilizzate, dalla cuccia ai biberon possibilmente sterilizzandoli o quantomeno lavati molto bene con acqua calda e detersivo e poi disinfettati con amuchina per finire con un abbondante risciacquo. Il controllo del peso Si consiglia di monitorare i tassi di crescita dei gattini pesandoli regolarmente con una bilancia che segni i grammi (ad esempio una comune bilancia da cucina). È meglio per pesare i gattini ogni giorno, sempre alla stessa ora, e registrarne il peso. Ogni gattino dovrebbe raddoppiare il peso alla nascita nei primi 7 - 10 giorni, quindi continuare ad aumentare di peso in modo costante. Il pericolo dell’ipoglicemia In caso di scarsa alimentazione, quantitativa o qualitativa, il pericolo di ipoglicemia diventa realistico. Questo si manifesta con depressione, tremori muscolari e a volte convulsioni. Se un gattino rifiuta il cibo non si deve quindi temporeggiare ma bisogna rivolgersi urgentemente ad un veterinario. Un intervento rapido può salvare la vita del gattino. Se un gattino sta mostrando segni di ipoglicemia, qualche goccia di sciroppo di glucosio o di miele sulla lingua si può salvare la vita. Successivamente si somministra una piccola quantità di soluzione di glucosio, e si aumenta sia la quantità che la frequenza di somministrazione del latte. Lo svezzamento Lo svezzamento può cominciare a tre o quattro settimane di età offrendo ai cuccioli del latte artificiale in un piattino o delle crocchette inumidite con il latte piuttosto che del cibo in scatola sempre mescolato con del latte. Per stimolarli possiamo porre un piccolo pizzico del nuovo alimento direttamente nella loro bocca. Quando avranno iniziato ad alimentarsi spontaneamente da soli si ridurrà progressivamente il latte fino a cessarlo del tutto. Per alimentare i gattini si deve scegliere un alimento specifico di ottima marca. Gli alimenti per cani o per bambini non sono adatti ai gattini, perché carenti di sostanze nutritive essenziali per i gatti. Problemi di costipazione La costipazione è un problema molto comune nei gattini orfani, a causa della difficoltà nello stimolare la defecazione con sufficiente frequenza. Le feci normali hanno la consistenza del dentifricio. Se le feci diventano molto dure e il gattino si sforza molto per defecare, o se un gattino non riesce a defecare per 2-3 giorni, si può somministrare una piccola quantità di lassativo per gatti (circa 0,5 ml per pasto per 2-3 giorni dovrebbe avere l'effetto desiderato). I casi più gravi richiedono l'intervento del veterinario. I problemi di diarrea La diarrea è una condizione grave nei gattini di poche settimane. Le cause possono essere molteplici ed è sempre consigliato far visitare il gattino da un veterinario. La somministrazione di antibiotici Non si devono somministrare di propria iniziativa antibiotici ai gattini orfani, che si impiegano solo se è presente un’infezione batterica e dietro prescrizione del veterinario. L’apertura degli occhi Alla nascita i gattini hanno gli occhi chiusi; gli occhi si aprono generalmente entro 1-2 settimane. Se le palpebre chiuse si gonfiano o sono incrostate di pus il gattino dovrebbe essere portato dal veterinario per un trattamento immediato. In alcune razze, ad esempio siamese e orientale, gli occhi possono essere parzialmente aperti alla nascita e si aprono completamente entro pochi giorni. La sverminazione I parassiti intestinali sono molto comuni nei gattini, che devono essere trattati con farmaci antiparassitari a partire da circa 3 settimane di età. Tali trattamenti, come tutti i trattamenti farmacologici, devono essere somministrati solo su prescrizione veterinaria. L’addestramento all’uso della cassettina I gattini iniziano a usare autonomamente la cassetta per i bisogni da circa tre settimane di età. Si può quindi mettere loro a disposizione una vaschetta bassa con l’apposita lettiera per gatti. Per insegnare loro a usare la cassetta li si mettono dentro e si massaggia l’area ano-genitale, in modo che associno rapidamente lo stimolo a fare i bisogni con la cassetta. Se è presente un gatto più vecchio, i gattini imparano per imitazione in pochissimo tempo. La prima vaccinazione I gattini subito dopo la nascita ricevono una certa protezione contro le malattie grazie agli anticorpi materni contenuti nel colostro (il latte prodotto nelle prime ore dopo la nascita) della gatta. Per garantire che la gatta abbia sviluppato anticorpi sufficienti per proteggere i suoi piccoli, è importante che sia stata vaccinata prima dell'accoppiamento. L'effetto protettivo degli anticorpi materni dura solo poche settimane. Il programma di vaccinazione dei gattini pertanto inizia a circa 8 settimane di età, anche se l'esatta tempistica e il tipo di vaccini possono essere adattati alle specifiche situazioni, secondo quanto stabilito dal veterinario. Se i gattini sono rimasti orfani subito dopo la nascita, e quindi non ha mai ricevuto il colostro, non hanno acquisito alcuna immunità protettiva dalla madre, e quindi potrebbe essere necessario vaccinarli anticipatamente. I gattini in genere vanno vaccinati contro la gastroenterite felina e i virus respiratori felini. Possono inoltre vaccinati contro l'infezione da virus della leucemia felina. La socializzazione La socializzazione è estremamente importante per crescere dei gattini ben equilibrati. Si devono introdurre i gattini agli altri animali della casa il più presto possibile, prendendo ovviamente ogni precauzione per non metterli in situazione di pericolo.