Appendice A L`ambiente di programmazione LabVIEW
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Appendice A L’ambiente di programmazione LabVIEW Appendice A L’ambiente di programmazione LabVIEW A.1 L’AMBIENTE DI PROGRAMMAZIONE LABVIEW La prima versione del programma LabVIEW (Labortory Virtual Instrument Engineering Workbench), ambiente di sviuluppo della National Instruments, risale al 1987, ed è ormai divenuto uno standard di riferimento per la gestione e la elaborazione di acquisizione dati. La filosofia che ha ispirato il team che ha studiato e sviluppato LabVIEW si può schematizzare in due linee guida essenziali: • facilità nell’individuazione del flusso dei dati; • facilità nell’individuazione delle strutture che costituiscono il programma. Per realizzare questi due obiettivi, la National ha sviluppato il linguaggio G ( G è l’iniziale di Graphical Language): il programmatore ha a sua disposizione un’interfaccia ad alto livello di facile utilizzo. Una volta che sia stato assemblato il programma, l’ambiente LabVIEW traduce in C le istruzioni che l’utente ha definito. Pertanto, l’utente non opera in un linguaggio interpretato come il BASIC ( traduzione in fase di esecuzione delle istruzioni in linguaggio macchina), bensì con un linguaggio compilato , come il FORTRAN (Malvano, Spazzini). L ambiente LabView si presenta sotto forma di due diversi moduli: • Front Panel, rappresenta ciò che sarà visibile all’utente durante l’esecuzione; • Block Diagram, ovvero la parte di compilazione vera e propria, strettamente collegata al Front Panel, poiché quest’ultimo gestisce i terminali di input (detti controlli) e di output (detti indicatori). 155 A.1.1 Tipi di variabili nell’ambiente LabVIEW Nome LabView U8 (Unsigned) U16 U32 U64 I8 I 16 I 32 I 64 Tipo Intero positivo Intero positivo Intero positivo Intero positivo Intero con segno Intero con segno Intero con segno Intero con segno Spazio (1) Range Min Max 8 bit 0 255 16 bit 0 65535 32 bit 0 4 294 967 295 64 bit 0 + 1.18 E 18 8 bit -128 +127 16 bit -32768 +31767 -2147483647 +2147483648 -9.2233 E18 +9.2233 E18 32 bit (4 Bytes) 64 bit (8 Bytes) Segno FXP SGL DBL EXT CSG CDB CXT Fixed-point numbers Reale a precisione singola Doppia a precisione singola Precisione estesa Complesso, a precisione singola Complesso, a precisione doppia Complesso, a precisione estesa Mantissa Esponente Da 1 a 64 bit 32 bit 1 bit 23 bit 8 bit 64 bit 1 bit 52 bit 11 bit 80 bit 1 bit 64 bit 15 bit 2 volte un reale a precisione singola 2 * DBL 2 * EXT Tab. A.1 Tipi di variabile nell’Ambiente LabVIEW (vers. 8.5.1). 156 Appendice A L’ambiente di programmazione LabVIEW A.1.2 Il ciclo While Loop Come componente di esempio del linguaggio LabVIEW, viene qui presentato il ciclo WhileLoop (Fig. A.1). Fig. A.1 Un esempio di ciclo WhileLoop in LabView. Il ciclo WhileLoop è formato da: • un riquadro esterno, che racchiude tutte le operazioni da compiere sotto il controllo del ciclo; • un contatore I che incrementa di 1 ad ogni esecuzione del ciclo; • un indicatore di STOP, che si arresta qualora vi giunga un valore booleano TRUE. Il ciclo WhileLoop, nella sua configurazione di default, esegue tutte le operazioni contenute nell’apposito riquadro fin quando non giunge all’apposito riquadro di stop una variabile booleana TRUE. In ogni caso, il ciclo viene eseguito almeno una volta. Nell’esempio di figura, il ciclo viene ripetuto fin quando l’indice I abbia raggiunto il valore di 50. A questo punto, il comparatore di uguaglianza fornirà il valore TRUE. Tale valore, giungendo al controllo dello stop, farà arrestare il ciclo WHILELOOP. Il flusso delle varabili da una funzione a quella successiva è indicato dai connettori che li collegano. In generale, le funzioni vengono eseguite non appena le variabili di ingresso sono disponibili, quindi non è prevista, se non espressamente inserita, un ordine temporale con le operazioni da compiere. 157 A.2 IL MODULO PDA2 A fianco del modulo LabVIEW standard, sono previsti numerosi TOOL fra cui uno espressamente dedicato alla programmazione per palmari con sistemi operativi Windows CE / Windows Mobile. Modulo PDA LabVIEW PDA Module 7.2 LabVIEW PDA Module 8.5.1 Sistema operativo Rif. Capitolo Pocket PC 2002 Cap.3 Windows Mobile 2003 Windows CE 5 Windows CE 6 Cap. 2, 4, 6 Tab. A.2 Le versioni dei moduli PDA utilizzati nello sviluppo degli applicativi. A.2.1 Potenzialità e problemi riscontrati Il modulo PDA da una parte ha funzioni aggiuntive rispetto al modulo standard, ma contemporaneamente non supporta alcune funzioni standard previste nei moduli per PC. In particolare, il modulo PDA supporta: • gestione delle porte di comunicazione seriale e Bluetooth; • gestione delle connessioni TCP; • gestione degli SMS. Per le funzioni non presenti, è possibile sviluppare librerie esterne in altri linguaggi. Installando i relativi files ( DLL librerie dinamiche, o EXE) nella memoria del palmare, apposite funzioni permettono di collegare l’esecuzione dell’applicazione LabVIEW ai file eseguibili o DLL esterni. Per contro, alcuni problemi si hanno in fase di debug delle applicazioni, soprattutto quando queste prevedono l’accesso a risorse esterne, come porte di comunicazione, connessione iternet, sms ecc. come nel caso degli applicativi Client e Server sviluppati. Infatti, in questo caso, il debug dell’applicazione richiede l’esecuzione dell’applicativo sul palmare ed il contemporaneo collegamento del palmare con il computer su cui è stato compilato il file eseguibile. Questa operazione, in presenza di altre connessioni in corso, non è sempre fattibile. 1 In realtà, oltre ai bit che rappresentano il numero, vi sono anche bit di intestazione che descrivono il tipo di variabile. 2 PDA : Personal Digital Assistant, acronimo usato per indicare i computer palmari (handheld devices). 158