asti_022 - Diocesi di Asti

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asti_022 - Diocesi di Asti
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INFORMAZIONE RELIGIOSA
______________ 24 febbraio 2017 | Gazzetta d’Asti
Incontro Matrimoniale ha festeggiato San Valentino
Salone gremito per l’assemblea diocesana con il rinnovo delle cariche
Riscoprire il valore
del sì per sempre
Consiglio più giovane per l’Azione Cattolica
Domenica 12 febbraio le
coppie di Incontro Matrimoniale hanno festeggiato
la ricorrenza di San Valentino riflettendo sul valore della promessa fatta il giorno
del matrimonio.
La storia della nostra relazione di sposi nasce con il fidanzamento, quando il cuore palpitava tutte le volte che
si avvicinava il momento di
incontrarci. Il tempo trascorso insieme non pesava e
avremmo voluto non finisse
mai. Pensando a quel periodo Fabrizia ricorda che “non
mi sembrava vero, mi sentivo una privilegiata, progettavamo un futuro insieme; Eugenio era la persona di cui mi
fidavo totalmente, che mi faceva sentire al sicuro e con la
quale volevo condividere tutto”, anche Eugenio dice “ricordo quando abbiamo deciso
di fidanzarci, avevo un senso
di gioia, di leggerezza, insomma mi sembrava di toccare il
cielo con un dito. Fabrizia era
stata capace di farmi riacquistare fiducia in me stesso, facendomi sentire amato e capace di amare”.
Ognuno di
noi è arrivato
alla fatidica decisione di sposarsi in modi e
tempi diversi,
ma tutti lo hanno fatto per un’unica ragione: passare il resto della propria vita insieme e realizzare il sogno di un amore vero
e profondo. Amare per sempre il nostro coniuge non
era un vincolo ma una sicurezza: potevamo aprirci
l’uno all’altra con più serenità, senza la paura di essere
giudicati o criticati.
La realtà quotidiana del
vivere insieme può diventare molto diversa da quanto avevamo sognato. Le normali difficoltà della vita, le
nostre differenze che il tempo accentua, non ci sembrano più caratteristiche piacevoli ma possono diventare
ostacoli, pesi da sopportare. E’ in questi momenti che
ci interroghiamo su cosa sia
ora la nostra vita. Quel “sì
per sempre” assume allora
un significato nuovo, perché
dev’essere coltivato e rinnovato ogni giorno, è una decisione di amare. Lo sposali-
zio è un avvenimento, il matrimonio è una costruzione
da realizzare giorno dopo
giorno nonostante le insidie
e le difficoltà.
Questa decisione di amare è fatta anche di piccoli gesti, sacrifici, rinunce nel nostro quotidiano. Ilaria ci ha
condiviso che “io sono una
persona attiva ed intraprendente e ho sempre partecipato attivamente a tante iniziative in parrocchia, di volontariato e con i colleghi. Dopo il
matrimonio per dare più spazio alla nostra relazione ho
diradato un po’ queste attività, anche perché so che Roberto non è sempre a suo agio in
chiassose attività”, Roberto
ricorda che “prima del matrimonio ero uno spettatore assiduo delle gare di rally e mi
piaceva vedere programmi televisivi e acquistare riviste per
tenermi aggiornato sull’argomento. Dopo il matrimonio ho incominciato a diradare questi appuntamenti. Devo
ammettere però che pur essendo una passione che mi gratificava, trovo sicuramente più
gratificante arrivare a casa
e parlare con i
miei famigliari
di come è andata la giornata”.
Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Amoris
Laetitia” (Capitolo “Tutta la
vita, tutto in comune” 123130) ci parla della promessa matrimoniale per sempre
e conclude dicendo: “Poche
gioie umane sono tanto profonde e festose quando due
persone che si amano hanno
conquistato insieme qualcosa che è loro costato un grande sforzo condiviso”.
Noi ci rendiamo conto della grandezza del Sacramento del Matrimonio?
Del valore che ha il nostro sì
ogni giorno? Il nostro amore può illuminarci e illuminare gli altri. Questo pensiero può essere uno stimolo in
più per continuare o riprendere a credere nel sì che abbiamo detto “quel giorno”.
Per informazioni sulle
date dei prossimi week end
di Incontro Matrimoniale
potete consultare il sito incontromatrimoniale.org
> Enzo e Irene Gianotto
A fine aprile pellegrinaggio nazionale a Roma per il 150° dell’associazione
Domenica 19 pomeriggio, presso il salone del seminario, si è radunata l’assemblea di Azione Cattolica per il rinnovo delle cariche all’interno del Consiglio di Presidenza, cariche,
che nella categoria dei presidenti parrocchiali contribuiranno a costituire la terna di nomi all’interno della quale il vescovo nominerà il Presidente diocesano di Azione Cattolica. Un
buon numero di partecipanti, provenienti da Asti e
provincia, ha seguito le relazioni e poi ha assolto il proprio dovere di elettore per i
vari settori, unitario, adulti,
ri, ha preso la parola la Presi- nella ha parlato della bellez- che aiuta, coinvolge e porta
giovani, ACR.
Dopo il momento di pre- dente uscente, Antonella Ba- za dell’operare insieme e del avanti a livello diocesano le
ghiera, tutto impostato sul- sile Bianco, la quale ha trac- progettare; fermi restando dinamiche associative.
> Mariarosa Poggio
lo stare insieme, sulla gio- ciato una disamina del trien- margini per il miglioramenia dell’operare insieme, gui- nio associativo appena con- to - cura e attenzione verso
dati dallo Spirito, prepara- cluso. L’A. C si è arricchita i presidenti parrocchiali, inI presenti hanno votato il
to e condotto da don Beppe di nuove forze, di nuovi con- teresse verso la fascia giorinnovo del Consiglio di
Steffenino, assistente dioce- tributi in termini di idee, di vanile, intento missionario
presidenza, sotto la guida
sano, alla presenza del ve- equipe ACR: sono stati con- dell’Associazione - l’espedi Giusi Vercelli per le opescovo, il presidente dell’as- seguiti importanti obietti- rienza triennale chiude amrazioni di voto. Un Consemblea, Gianpiero Pon- vi, si sono realizzate magni- piamente in attivo. Il saluto
siglio giovane, con volti
cino della Cattedrale, ha fiche giornate e incontri, si è di mons. Ravinale, paterno,
nuovi a altri già noti: con
dato inizio ai lavori. Spie- lavorato con passione. San- commosso, di grande intenAntonella Basile, Marta
gato il significato importan- ta Caterina e Quattordio si sità, ha ribadito l’importanSerpentino, Anna Bogliote del pomeriggio, all’inter- sono unite all’Associazione, za dell’adesione all’A.C vista
lo, per i giovani Irene Anno dell’Associazione come che vanta ben 45 ragazzi, 40 come impegno responsabile
dina, Emanuele Cappele la validità di una struttura
spazio democratico per far giovani, 82 adulti.
lo, per l’ACR Andrea LonCon commozione, Anto- con presidente e consiglieri
emergere coloro che si ocgo, Federica Bombara, per
cuperanno della Presidengli adulti Roberto Greco e
za, Poncino ha introdotto i
Franco Bianco.
due ospiti esterni: due gioTre rappresentanti si revani preparati e molto mocheranno a Roma per l’Astivati, Gioele segretario del
semblea nazionale del 28,
MSAC nazionale da Lodi
29, 30 aprile, dove ci sarà
e Simeone delegato regioil rinnovo cariche a livello
nale giovani da Alba. Con
nazionale. Sempre in quelchiarezza e semplicità, enla data, è previsto il grantrambi hanno fornito stide pellegrinaggio a Roma
moli per il lavoro associatiin occasione dei 150 anni
dell’Associazione: saluto
vo futuro e per la riflessiodel papa in piazza San Piene: occorre far “nuove” tuttro e festa grande.
te le cose, stando dentro alla
realtà delle parrocchie, solo
così l’A.C si caratterizza.
Perché associarsi all’A. C?
Si chiede il delegato regioMEDITANDO LA PAROLA
nale di Alba, perché occorDOMENICA 26 FEBBRAIO - VIII DOMENICA DEL T.O. - ANNO A
re essere laici che prendono
coscienza della realtà della
LETTURE: Is 49,14-15; Sal 61; 1 Cor 4,1-5; Mt 6,24-34
chiesa, perché ci si deve responsabilizzare, senza essere sterili, raggiungendo
buoni traguardi, ma senza
creare un seguito. Ogni tre
anni, l’A.C si rinnova, per
Questa domenica il tema centrale della cose andassero male o non corrispondestenere sempre accesso l’imliturgia della parola è la fiducia in Dio. Di sero alle attese. Non a caso il primo dei
pegno, per aggiornarsi, in
fronte alle lamentele del suo popolo Isa- comandamenti era proprio quello ‘Non
quanto siamo corresponsaia vuole che sia chiaro che Dio non lo ha avrai altro Dio al di fuori di me’. In ogni
bili della nostra chiesa.
abbandonato e mai lo abbandonerà: Si di- epoca c’è qualcuno o qualcosa che vuole
mentica forse una donna del suo bambino, prendere il posto di Dio e portare l’umaDopo i due giovani relato-
Incontri pastorali
del vescovo
• Domenica 26 alle 11 nella parrocchia del Sacro Cuore amministra la cresima.
• Martedì 28 alle 18.30 a Valmadonna nel seminario interdiocesano celebra l’eucaristia
• Mercoledì 1° marzo alle 21 in cattedrale presiede la concelebrazione, la benedizione e l’imposizione delle ceneri.
• Venerdì 3 alle 18 allo Spazio S. Giovanni partecipa all’inaugurazione della mostra “Asti-Genova-Buenos Aires solo andata”
• Sabato 4 alle 9 nell’aula magna Astiss partecipa al convegno
sanità e scuola “Il benessere dei bambini del mondo dalla periferia al centro”; alle 15 all’istituto delle Suore Figlie N.S. della
Pietà predica il ritiro di quaresima alle religiose delle diocesi.
• Domenica 5 alle 10.30 in cattedrale celebra l’eucaristia; alle 15
a Pianezza partecipa ai lavori per la preparazione del pellegrinaggio regionale degli immigrati cattolici.
Il vescovo dà udienza venerdì 24 febbraio, mercoledì 1 e venerdì 3
marzo dalle 9 alle 12.
Non potete servire Dio e la ricchezza
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
In altri momenti si sarebbe invocato il
Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe,
per ricordare che la fedeltà di Dio viene
da lontano, oppure si sarebbe parlato del
Dio che ha liberato Israele dall’Egitto con
braccio potente. Per fugare ogni dubbio qui Isaia qui descrive Dio come colui
che è legato al suo popolo persino più di
quanto una madre possa essere attaccata
a un proprio figlio. Anche il salmo conferma l’assoluta affidabilità di Dio: Solo in
Dio riposa l’anima mia: da lui la mia salvezza. Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare.
Perché Isaia e il salmista sentono il bisogno di rassicurare i loro contemporanei che la loro fiducia nel Signore è ben
riposta ? Perché sin dai tempi del peccato originale c’è stato qualcuno che si è
permesso di mettere in dubbio la bontà
della fiducia in Dio.
Il tentatore ha ingannato i progenitori insinuando in loro il dubbio che Dio
non li amasse appieno o che non volesse
la loro piena felicità. Varie volte nella storia il popolo d’Israele si è rifugiato negli
idoli stranieri, quando sembrava che le
nità all’incredulità e alla disperazione.
Gesù trova che la ricchezza sia uno degli
idoli più insidiosi del suo tempo: Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
L’episodio del giovane ricco è particolarmente illuminante: un giovane buono e desideroso di un cammino spirituale si arrende (almeno per ora) nel momento in cui Gesù gli chiede di lasciare le
sue molte ricchezze per seguirlo.
Anche in questo caso non dev’essere senza motivo se la prima beatitudine
recita ‘Beati i poveri in spirito’: quando i
beni materiali da mezzi di sostentamento diventano il fine ultimo della propria
esistenza si perde il senso autentico della
vita e la ricchezza si trasforma in idolo e
mette in disparte sia Dio che il prossimo.
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che
cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che
cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose
vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la
sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
> Don Roberto Zappino