DEMO - 1977-1987

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DEMO - 1977-1987
>1977 - 1987
QUANDO IL COMPUTER
DIVENNE PERSONAL
SECONDA EDIZIONE
PA O L O C O G N E T T I
Paolo Cognetti
> 1977 - 1987
Quando il Computer divenne Personal
Copyright
© 2014-2015 Paolo Cognetti
ISBN 979-12-200-0234-9
www.1977-1987.it - [email protected]
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applicare ad un contesto cosi ampio. Eventuali autori di Wikipedia che si riconoscessero in alcuni testi possono contattare l'autore del libro per eventuali soluzioni.
Prefazione
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un piccolo computer alla portata di tutti. Ancor meno, che
tutta questa informazione potesse far parte di una “bibliote“bibliote
ca” mondiale dell’informazione disponibile a tutti; e cosa
ancor più impensabile, essenzialmente gratis! Questo svilupsvilup
po è importantissimo per il nostro futuro poiché l’impatto
sulla mente spesso conta ancor più dell’impatto sul mondo
fisico.
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Questo libro che copre i primi dieci anni di vita del PC sarà
per molti dei lettori come una passeggiata lungo il viale dei
ricordi. Però il progresso del PC non si è fermato, anzi ha
continuato ad accelerare spinto dall’enorme vitalità e creaticreati
quin
vità della tecnologia dei semiconduttori, che dietro le quinte è tuttavia la protagonista più importante della storia in
quanto ha reso possibile gran parte delle innovazioni di cui
si parla. Una volta raggiunta la maturità, il PC ha generato
un “figlio”, ancor più straordinario, dalla sua unione con il
telefono mobile. Mi riferisco al telefono intelligente che
oggi molti di noi ci portiamo in tasca: un oggetto che integra perfettamente tutte le capacità e del PC e del telefono
mobile in un dispositivo che abbiamo a disposizione ovunque ci troviamo.
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Questo libro ricco di immagini ci racconta la storia della
nascita e dell’infanzia del Personal Computer, una di quelle
invenzioni straordinarie, come l’automobile o l’aeroplano,
che hanno letteralmente cambiato la nostra vita. Come l’auto e l’aereo, il Personal Computer nasce dalla passione e visione di pochi che intravedono un potenziale non ancora
concepito, o addirittura contrastato dalle strutture consolidate. A metà degli anni Settanta, coloro che conoscevano
bene il computer spesso deridevano l’idea di un computer
personale: “che cosa se ne fa uno di un computer? Per avere sotto
mano le ricette di cucina?” Per loro il computer non era niente
di più che uno strumento di calcolo per gli addetti ai lavori.
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Come quasi sempre succede, per introdurre innovazioni nel
mondo, in questo caso un oggetto che avrebbe rivoluzionato il modo di lavorare, studiare e svagarsi di ciascuno di noi,
rigioccorrevano forze nuove, menti libere da preconcetti e rigi
dità, e tanta passione ed entusiasmo. E solo i giovani poteva
potevano ideare un prodotto così radicale che andava contro tutte
le nozioni che gli esperti avevano di cos’è, e a cosa serve un
computer.
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ufficio,
Oggi ogni scrivania sia a casa sia in uffi
u
fficio,
cio, è dotata di un
Personal Computer per eseguire funzioni che a metà degli
anni Settanta non erano state ancora immaginate, neanche
nei libri di fantascienza. Per esempio, l’internet, che con la
ricerca automatica di dati, ha messo a disposizione di tutti,
istantaneamente, lo scibile umano; oppure la capacità di
videogiocare in realtà virtuale, o di chiamare qualcuno in video
conferenza gratis in tutto il mondo. Con il PC l’ignoranza
pratinon è più scusabile visto che ognuno di noi ha accesso prati
camente a tutto ciò che è possibile sapere senza lasciare ca
casa sua; basta solo il desiderio di imparare.
Le radici di questa invenzione straordinaria sono molto pro
profonde e coinvolgono decine e decine di geniali invenzioni e
inventori che si perdono nel tempo. E come tutte le invenzioni seminali, il Personal Computer è allo stesso tempo il
punto di incontro di vecchie tecnologie e lo stimolo per la
creazione di nuove. Pochi avevano immaginato 50 anni fa
che tutta l’informazione possibile: dati, suoni, immagini,
video, e cosi via, potesse essere digitalizzata ed elaborata da
Vera integrazione significa che il risultato è più della somma delle parti, e ciò è successo con il telefono intelligente
poiché con esso possiamo fare molto di più di quello che si
poteva fare con i due prodotti separati. Per esempio, possiamo portarci appresso la nostra biblioteca, la nostra collezione di musica, la videocamera, la macchina fotografica, le
mappe di tutto il mondo, l’accesso a internet con tutto ciò
che esso comporta, e moltissime altre caratteristiche e funzionalità impensabili nel 1987, anno in cui la storia del libro
finisce. E tuttavia, senza il PC, il telefono intelligente non
sarebbe mai nato.
Federico Fa!in
Los Altos Hi"s, California
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1.1
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Fin da quando i primi matematici cominciarono ad usare numeri per descrive
descrivere la realtà il bisogno di elaborare calcoli fu evidente: calcolare a mano è lun
lungo, tedioso e fonte di errori per cui l’idea di farlo in modo automatico è mol
molto antica; il primo abaco conosciuto risale a 2400 anni prima di Cristo.
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Calcolare, un
bisogno che viene
da lontano
Per migliaia di anni venne usata la tecnologia più sofisticata alla quale si pote
poteva avere accesso, la meccanica, arrivando a costruire, alla metà dell’ottocento,
macchine immensamente complicate. Il culmine di questa attività fu la macchina di Babbage
Babbage, talmente complessa da non aver mai veramente funzionato
per problemi legati al dover muovere un numero enorme di parti meccaniche
tra loro collegate con precisione.
di Roberto Dadda
Gli scarsi risultati pratici non resero però questi sforzi inutili: i matematici
continuarono ad elaborare teorie sul calcolo, nacquero concetti importantissimi
sulla programmazione, gli schemi meccanici, pur al limite della impossibilità di essere realizzati, ebbero
una costante evoluzione che portò a profonde conoscenze anche
Babbage e la sua complessa macchina
teoriche.
(Fonte: johmathe.nonutc.")
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grosse come grandi lampadine che portavano la temperatura dell’ambiente in cui si lavorava vicino ai 50 gradi
centigradi, ma era capace di moltiplicare un numero di
cinque cifre per se stesso in meno di 2 secondi.
Nel frattempo scienziati, che non avevano in mente certo il problema del
calcolo, svilupparono, nel 1904,
un oggetto magico: la valvola term o i o n i c a . Un a
sorta di lampadina che permette
di comandare in
modo elettrico il
Il “Diodo di Fleming” del 1904 che aprì la strada
passaggio o meno
a$e valvole termoioniche
della corrente, in
altre parole un interruttore immensamente più veloce
di qualsiasi apparato meccanico e soprattutto senza parti in movimento. Tra i primi a intravvedere l’uso della
valvola termoionica fu Guglielmo Marconi che sostituì
con grandissimo successo le parti elettromeccaniche
delle sue radio con questo nuovo apparato rendendo
possibile l’evoluzione che ci ha portato ad avere radio
in ogni casa.
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Da quella macchina vennero altre macchine usate da
università e militari per il calcolo scientifico, ma presto
gestioanche dalle società per la loro contabilità e per la gestio
ne in genere.
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Nel frattempo, ancora una volta senza avere in mente i
problemi del calcolo, ma quelli della telefonia soprattut
soprattutto sottomarina, nei laboratori AT&T nasceva, era il
TRANSISTOR, una valvola grande come una
1947, il TRANSISTOR,
nocciola e che emetteva immensamente meno calore,.
calco
Con la sua applicazione una decina di anni dopo i calcolatori diventarono meno ingombranti e più potenti, ma
ancora destinati solo a grandi organizzazioni.
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immen
Un altro immenso passo avanti
ci aspettava: ne
negli anni sessanta
venne brevettato
il circuito integrato che dava la
possibilità di
stampare sistemi
Esattamente nel giorno 19 dicembre del 1947 il Dr.
a transistori co- Walter Brattain annotava, nel suo diario aziendale, la descrizione de$’invenzione del transistor.
me si stampa una
(Fonte: ettoreaccenti.blogspot.it)
f o to g r a fia , p e rmettendo la realizzazione di circuiti di piccolissime dimensioni, potentissimi e a costi molto contenuti: da questa tecnologia nasce il calcolatore come lo conosciamo oggi.
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chiude
Calcolare vuole dire in buona sostanza aprire e chiudere interruttori, un po’ come quando contiamo con le
fordita aprendole e chiudendole: la semplificazione è forte, ma il concetto non è sbagliato. Ebbene presto alcuni
di quelli che stavano
dannandosi per usa
usare la meccanica per
fare di conto intuiro
intuirono che la valvola po
potesse essere la soluzione del problema.
Molti laboratori si
impegnarono e il
punto di svolta fu la
realizzazione presso
la università della
Pensilvania nel 1946
Un panne$o de$’ENIAC con una piccola
di ENIAC, il primo
parte de$e sue valvole
calcolatore elettroni(Fonte:: www.omnilexica.com)
co, senza parti, cioè
in movimento, capace di risolvere diversi problemi e,
come diremmo oggi, programmabile. 18.000 valvole
Quando io incontrai il primo calcolatore era il
CRC102A che mio padre aveva portato in Italia, primo
dell’ Europa continentale: una stanza piena zeppa di
apparecchiature, perennemente aperto perché perennemente in riparazione, oscilloscopi, saldatori e cacciavite da tutte le parti. Ieri sera sono andato a cena con al
polso un orologio-telefono della Samsung immensamente più potente di quella storica macchina. In nessun’altra tecnologia si è mai vista un’evoluzione tanto veloce,
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operazioni che permisero
agli alleati la lettura dei
messaggi che i tedeschi
codificavano con la macchina Enigma. Gli storici
dicono che questo
successo, unito alla disponibilità della penicillina e
dei ponti Bailey che permettevano di superare un
Alan Turing
fiume in poche ore fu tra
i principali fattori che reseresero possibile la vittoria della guerra. Turing teorizzò in
modo molto lucido quella che avrebbe dovuto essere, e
che poi fu, la logica formale con la quale i calcolatori
funzionano.
poterla vivere tutta è stato un grande privilegio e, credetemi, siamo solo all’inizio!
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Newton disse “Se ho visto più lontano è perché stavo su$e
spa$e dei giganti”, indicando gli scienziati che lo avevano
preceduto. Ebbene la tecnologia che ha reso possibile
la realizzazione dei computer che abbiamo sulla scrivania o in tasca oggi è il risultato di sforzi di giganti del
pensiero che vengono da molto lontano, pensiamoci
quando la mattina li accendiamo!
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Tra i giganti più lontani mi piace pensare che il primo
fu un comasco che insegnava alla università di Pavia,
Alessandro Volta: l’invenzione, all’inizio dell’ottocento,
della pila rese disponibile l’elettricità, base del superamento dei problemi di complessità legati all’uso della
meccanica nel calcolo.
Ultimo nel tempo, ma
non certo meno importante, John von Neumann,
anche lui matematico e
poi uno dei primi informatici, che propose uno schema pratico di funzionamento della macchina di
Turing che ancora oggi utilizziamo e che rese possibile la costruzione non solo
John von Neumann
di macchine dedicate a
una certa specifica attività,
ma di macchine generiche alle quali insegnare con un
programma cosa fare e che rendono possibile a me lo
scrivere su un programma di elaborazione dei testi, il
mandare il tutto al mio amico Cognetti e poi andare in
Facebook a vedere cosa stanno facendo i miei amici: il
tutto con la stessa macchina, una cosa che oggi ci sembra ovvia, ma che fu invece piuttosto difficile ottenere.
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L’uomo conta usando dieci simboli, dallo 0 al 9,
molto probabilmente perché ha 10 dita; l’elettrici
l’elettricità trova più facile conta
contare con solo due simboli,
0 e 1, indicati dal fatto
che c’è tensione elettrica
in un filo o non c’è. Il
grande matematico Geor
GeorGeorge Boole
ge Boole propose, tra le
altre cose, una matemati
matematica e una logica fatte dei due simboli cui venne dato il
nome di logica booleana: fu uno dei mattoni logici più
importanti della realizzazione di queste nuove macchi
macchine.
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L’inizio del ‘900 vede il coagularsi dei concetti che ren
renderanno possibili gli sviluppi che oggi mi permettono
di scrivere questo testo su un calcolatore e non usando
una macchina per scrivere. I protagonisti furono molti,
ma due veri giganti emergono dal gruppo per il loro fondamentale contributo.
Se ci si ferma a considerare la cosa, stiamo parlando forse di una delle conquiste più grandi della umanità, paragonabile forse alla invenzione della stampa, ma immensamente più ricca e complessa.
Alan Turing, grande sfortunato matematico morto giovane suicida dopo essere stato processato per la sua
omosessualità, è stato uno dei principali artefici delle
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(Foto di testa Fonte: afflictor.com)
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Con queste parole impresse su un vo
volantino di carta, Fred Moore, mosso
dalla convinzione che il computer po
potesse essere lo strumento in grado di
ampliare le capacità di ogni individuo
e che, per questo, dovesse essere reso
disponibile a tutti, attirò tutti i techno
jeek di Menlo Park al primo appuntamento dell’Homebrew Computer
Club (HCC).
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Homebrew
Computer Club e
gli hippie che
inventarono il
futuro
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“Amateur
Amateur Computer User’s Group oppure Homebrew Computer Club… fate voi. Se vi
state costruendo da soli il vostro computer o qualsiasi altro apparecchio digitale, se di
solito pagate per usare un sistema di time sharing, aa!ora forse vi piacerebbe partecipare
ad un incontro di persone con i vostri stessi interessi, per condividere informazioni,
scambiarsi idee, parlare e aiutarsi ne
ne!o sviluppo di un progetto… o qualsiasi altra cosa”.
di Cecilia Botta e Tomaso Wa!iser
Il 5 marzo del 1975, trentacinque tra i
migliori tecnici e ingegneri del cuore
pulsante della Silicon Valley, si ritrovaFred Moore
vano in un tipico garage (quelli che ai
(Fonte: www.nytimes.com)
tempi nostri vengono definiti più graziosamente “incubatoi di idee”), raggruppati spontaneamente in piccoli gruppi a discutere “voracemente” degli
argomenti di cui avevano più bisogno per alimentare la loro passione; nessun
leader, nessuna regola: solo scambio anarchico di conoscenza.
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Un ingegnere della Hewlett-Packard, chiamato Allen
Baum, aveva sentito dell'incontro e si domandava se si
volesse ragionare sui nuovi computer a basso costo;
s'era portato dietro un amico che aveva conosciuto alle
scuole superiori, un dipendente dell'HP, un certo
Stephen Wozniak.
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Alcuni dei convenuti si conoscevano, altri erano entrati
casualmente in contatto attraverso il volantino che
Fred Moore aveva affisso. Lee Felsenstein e Bob Marsh
erano arrivati da Berkeley. Bob Albrecht era venuto per
dare al gruppo la sua benedizione e per mostrare
l'Altair 8800 che la MITS aveva prestato alla PCC (People's Computer Company). Tom Pittman, un ingegnere
free-lance che aveva costr uito un improbabile
computer intorno al preistorico chip 4004 della Intel,
aveva incontrato Fred Moore a una conferenza sui
computer svoltasi il mese prima e pregustava con piacere l'incontro con altri che avessero interessi simili ai
suoi. Steve Dompier, ancora in attesa delle rimanenti
parti del suo Altair, aveva letto il volantino appeso al
Lawrence Hall. Marty Spergel aveva un piccolo commercio di componenti elettronici e pensava fosse una
buona idea sentire il parere sui chip da qualche tecnico.
Il dresscode sottinteso era quello tipicamente nerd:
portapenne stracolmo sporgente dal taschino della ca
camicia, regolo calcolatore in tasca pronto all’uso, oppure
Il primo numero de
de!a newsletter de!’Homebrew Computer Club.
scritta da Fred Moore il 15 Marzo 1975
(Fonte: www.digibarn.com)
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una calcolatrice HP65 nuova di zecca attaccata alla cintura.
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Quando Lee Felsenstein, moderatore degli incontri del
Club, descrive cosa accadeva in quelle ore di scambio
parla di “fasi”: quella che un comune mortale avrebbe
descritto come una prima fase di presentazione dei partecipanti, per un Homebrewer corrispondeva ad un
mapping (in gergo informatico il “mapping” è quando
un computer crea una mappa delle sue connessioni).
Una volta che ogni membro aveva dichiarato chi era,
cosa sapeva fare e di cosa aveva bisogno, si passava alla
fase del random access che consentiva la formazioni di
gruppi legati dagli interessi presentati nella prima fase;
il tutto veniva magistralmente diretto dal moderatore:
la CPU del processo.
Dopo un anno di attività, i trentacinque smanettoni in
un garage si erano moltiplicati in una comunità di sette-
Lee Felsenstein a 21 anni al Prof. Westheimer’s lab., UC Berkeley nel 1966.
(Fonte: www.leefelsenstein.com)
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aziende come Apple, Commodore e Tandy fino a convincere anche i grandi potenti dell’industria come
l’IBM, nel 1981, a presentarsi sul mercato seppellendo i
concorrenti minori che prima di lui avevano fatto la storia.
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uffici: la
Il computer si poteva trovare nelle case e negli u
Rivoluzione aveva avuto successo, la Rivoluzione era
finita e con lei anche le riunioni di quella che era la nic
nicchia dei meno rockers di tutti i movimenti dell’epoca.
Bob Lash uno dei primi 35 membri de!’HCC nel suo l”laboratorio”
(Fonte www.bambi.net):
Ma chi erano questi rivoluzionari?
Quando personaggi come Ken Olsen, presidente di
DEC, sosteneva che non vedeva nessun motivo perché
una persona dovesse possedere un “suo” computer;
Tom Watson, presidente di IBM, sentenziava che c’era
un mercato per pochi computer; Hewelett
Hewelett-Packard, rifiutava il prototipo di Personal Computer di un suo di
dipendente sostenendo che non era adatto al tipo di clien
clienti che compravano i loro prodotti: ingegneri e uomini
d’aff
d’a
ff
d’affari;
ma quello stesso computer (l’Apple II) vendette poi milioni di esemplari proprio a ingegneri e uomini
d’affari. Ecco, proprio in quel periodo, mentre le grandi
aziende continuavano a crogiolarsi nelle loro nicchie di
grandi utenti, la rivoluzione digitale stava fermentando.
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cento membri mossi dal desiderio di trasformare il proprio hobby in un business, con tutte le carte in regola
per arricchirsi enormemente.
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Il club nel 1976 era arrivato a comprendere la quasi totalità dei nuovi imprenditori della Silicon Valley e contemporaneamente fece da culla a quelli che lo sarebbe
sarebbero diventati
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Steve Wozniak dichiara: “Frequentare l’Homebrew
Computer Club mi ha spinto a disegnare l’Applel’Apple
-11 o
l’Apple-1
meglio quello che sarebbe diventato l’Applel’Apple
-1”.
1”.
l’Apple-1”.
Negli anni a seguire l’obbiettivo era stato raggiunto: il
computer era nelle mani degli individui e si appropin
appropinquava a diventare un prodotto di massa, veicolato da
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Questa rivoluzione doveva evidentemente fare un un
diverso, imprevedibile cammino: il primo “computer
Foto di gruppo dei fondatori de!’HCC a!a “Homebrew Computer Club reunion” tenutasi il 5 marzo 2001
da sinistra prima fila: Len Shustek, Gordon French, Marty Spergel, Bob Lash, Ralph Campbe!, Mike Carlisle, Walter Bryant, George Oetzel, Harry Garland, A!en
Baum, Lee Felsenstein, Dennis A!ison (con la testa girata), Gene Wa!ace. Fila posteriore: Roger Melen, Bob Marsh, Fred Balin (semicoperto)
(Foto di Henry Polard - Fonte: www.bambi.net)
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talog, in cui si spiegava come formare comunità hippie e quali erano gli strumenti per tenerla viva,
dagli attrezzi alle sementi, agli
strumenti musicali per le serate
di intrattenimento (il catalogo
divenne poi famoso per aver imim
pressa nella controcopertina la
frase “Stay hungry. Stay foolish.”
riportata da Steve Jobs in un suo
discorso
discorso).
famoso discorso)
)..
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for the people” era una questione
tutta underground e i personaggi
che si incaricarono di far accadere le cose furono invariabilmente
outsider, freaks e drop out, eppure evangelizzatori entusiasti del
verbo della nuova era informatica e digitale. La parola d’ordine
della generazione hippie era infatti “condivisione” ed è curioso
pensare quanta importanza abbia
oggi la funzione “share” sulle piattaforme che si occupano del nostro intrattenimento.
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gioMentre la maggior parte dei gio
vani della generazione hippy era
concentrata sui contenuti, fosse
fossemuro essi le istanze politiche, la mu
La spinta a condividere era più
sica folk
folk-rock, il sesso libero o le
forte in questi ragazzi che non in
John McCarthy o Douglas Engel- La controcopertina del Whole Earth Catalog con la famofamo- droghe psichedeliche, un piccolo
ase
sa
'ase
“Stay
hungry.
Stay
foolish.”
ripresa
poi
da
Steve
gruppo di loro, che al di là delbart, probabilmente convinti che
Jobs in un suo famoso discorso
l’aspetto flower power (curiosità:
la partita per il futuro si giocasse
Steve Jobs fece realizzare un iMac Flower Power nei
tra le mura dei loro laboratori e i fondi governativi, ma
primi anni 2000
2000) conservava un’anima nerd ed era conpiù forte anche che non tra gli hacker del MIT che vivecentrato sugli strumenti per rendere questi contenuti
ritene
vano sì di condivisione e decentralizzazione, ma ritenepossibili. Insomma, per dirla con John Draper, “la conquanvano probabilmente valido il ragionamento fino a quantrocultura era prevalentemente di basso live!o tecnologico,
accadedo si applicava alla cerchia ristretta del mondo accadeniente hi-tech intrigante”, se non fosse stato per le forme
con
mico di Boston e al più di qualche altra università conmentali di pochi individui come Lee Felsenstein.
nessa attraverso la primordiale ARPAnet che comincia
cominciava ad estendersi in quegli anni.
Ricorda Felsenstein: “Tutto questo accadeva ne!’area di
San Francisco: c’era un numero ristretto di persone, direi meno
pri
La nuova linea contava invece sui nomi e i volti dei pridi cento, che cercava di utilizzare le proprie competenze tecnomi partecipanti al HCC, Stewart Brand, Ted Nelson,
logiche per aiutare quel fermento sociale che stava prendendo
Computer Lib: Dream Machines”
Machines aveva
che nel suo “Computer
vita. A un certo punto ci fu bisogno di tecnologia e queste persoconiato lo slogan: “Tu puoi e devi capire il computer
ne si resero disponibili”.
ora!”, Fred Moore, Lee Felsenstein, Robert Albrecht,
che a loro volta erano ciascuno un diverso prototipo di
Erano questi rivoluzionari in cerca di una propria rivolul’osses
cane sciolto, libertario e individualista, ma con l’osseszione, che fino a quel momento avevano a mala pena
sione di condividere idee e di creare comunità.
coscienza di sé come tali e, probabilmente, erano assai
refrattari all’idea di essere un qualsiasi tipo di gruppo.
Stewart Brand che in quegli anni vagava tra la regia delL’unica cosa che davvero interessava loro erano i
la “madre di tutte le demo” e altri eventi quali la presencomputer e, per averne uno tutto per loro, erano dispotazione di gruppi musicali come Grateful Dead, gli
sti a fare (quasi) qualsiasi cosa.
Acid Test di Ken Kesay, senza far mancare la partecipazione alle primissime sedute di LSD nella Bay Area, era
Per approfondire questo periodo storico e i vari persona&i consigliamo la lettucolui che aveva scritto il famosissimo Whole Earth Cara del libro: Bit Pop Revolution di Tomaso Wa!iser e Cecilia Botta edito da
Hoepli.
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Financial Times - Fonte: http://www.telegraph.co.uk
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CEO e Manager:
innovatori, miti e
visionari
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3.4
Steve Jobs,, fondatore della Apple e della Pixar, Jack Tramiel, fondatore della
Gates, fondatore della Microsoft, Clive Sinclair, fondatore
Commodore, Bill Gates,
della Sinclair Computer
Computer...
... e così via. Molti studiosi di storia della tecnologia
chiamerebbero questi personaggi “inventori imprenditori”, assegnandogli un
ruolo fondamentale nella costruzione della moderna società dell'informazio
dell'informazione. Buona parte della cultura popolare occidentale, poi, li considera come ve
veri e propri eroi della nazione, personaggi che, come Thomas Alva Edison o
Henry Ford, hanno cambiato le sorti di intere popolazioni.
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Viceversa, in larga parte del regno degli appassionati di tecnologia, dei nerd e
dei geek, degli smanettoni (per dirla all'italiana), questi personaggi non godono di ottima fama, tanto che spesso vengono addirittura detestati.
Introduzione di Massimo Tempore!i
Il caso più eclatante è quello di Steve Jobs, osannato da moltissimi ma anche
fortemente criticato negli ambienti degli addetti ai lavori. “Non ha inventato
niente!” “E' solo un markettaro”, “Ha rubato idee ovunque!”.
Questa spaccatura, questa bipolarità (eroe/buffone), come molte contraddizioni della nostra società, sembra molto interessante da analizzare.
E' giusto chiedersi perché dove alcuni vedono la capacità di immaginarsi il
futuro e di entusiasmare mercati e folle, altri, invece, vedano nient’altro che
personaggi opachi e mercenari. Dunque: Perché?
In primo luogo, perché secondo i loro detrattori, il più grosso peccato commesso da questi personaggi è quello di aver provato a fare soldi con le loro
passioni: con la tecnologia, i microcomputer e l'informatica. Passioni che avevano acceso le notti di molti giovani all'inizio degli anni Settanta, tempo in
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mo Personal Computer ” anche se di Personal
Computer ne esistevano altri. Alla sua “visione” si deve
la trasformazione di idee e tecnologie che la Xerox teneva chiuse in un laboratorio nel fenomeno Macintosh.
Con lui la semplice animazione 3D al computer diventa
il successo planetario di ToyStory e la potenza dei mini-computer e di Unix arrivano sulla scrivania con
NeXT.. E’ lui il primo a capire e decretare la morte del
dischetto e a rivoluzionare il design dei computer dandan
do sfogo al genio di Sir Jonathan Paul "Jony" Ive,
Ive volendo fortemente l’iMac.. Ancora attraverso il suo modo di
insoppor
“pretendere” le cose anche con atteggiamenti insopportabili che i banali lettori MP3 diventano iPod e le grandi case discografiche si “piegano” a vendere musica onlionli
iTunes. Con il suo carisma e il suo
ne sul rivoluzionario iTunes.
“vedere” il futuro rivoluziona il mondo della telefonia
Motoro
decretando la morte dei colossi come Nokia e Motorodal
la che sono impreparati alla nuova strada aperta dall’l’iPhone
iPhone.. Ed è ancora una sua “creatura” che pian piano
l’iPhone.
l’
sta aprendo la strada, con l’iPad,
a strumenti portatili
diversi. E pensare che di uno strumento come l’iPad
Jobs ne parlava già agli inizi del 1980.
cui, specie in Silicon Valley, si sognava un mondo di informatica libera, di piccoli microprocessori, da contrapporre all'IBM e alle multinazionali dei grandi e costosi
mainframe. Il problema dei problemi è che, alla fine, di
soldi ne hanno fatti, e non molti, moltissimi, diventando, in alcuni casi, tra gli uomini più ricchi del pianeta.
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Ad aggravare ulteriormente la situazione, si deve aggiungere il fatto che, spesso, questi personaggi non erano nemmeno tra i più bravi tecnici della loro generazione: altri facevano il lavoro sporco (il miracolo tecnico) e
solo dopo loro sapevano trasformarlo in un prodotto di
successo, grazie a doti innegabili, per portarlo in superficie, fino a raggiungere le masse di consumatori e... fare soldi.
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Come già detto tra i più grandi personaggi di questa
categoria si possono annoverare sicuramente Steve
Jobs, Jack Tramiel, Clive Sinclair, Alan Sugar e anche se
solo marginalmente per il settore computer, Nolan
Bushnell.
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Insomma: passioni, invidie, meritocrazia, soldi, altruismo ed egoismo, questi personaggi aprono dibattiti e
ferite tra le più discusse e importanti della nostra storia
contemporanea.
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Ma Jobs era anche un personaggio strano, spesso odioso, senza nessun rispetto per
ogni forma di legame affettivo
o di amicizia. Leggendo la sua
biografia non si può non notare
la, probabilmente esteriore, refrattarietà verso la sua prima
figlia o non si possono non ricordare episodi come quando
giovanissimo non condivise
con il sua amico Wozniak, nascondendoglieli, i proventi di
un progetto fatto per Atari oppure quando, per una pura ripicca personale, non permise al
suo amico di sempre Daniel
Kottke di poter avere delle opzioni sull’acquisto di azioni
Apple che stava per essere quotata in borsa. Eppure Kottke
era l’amico del viaggio in India
Steve Jobs
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Steve Jobs è sicuramente il perpersonaggio più amato e più odiaodiato tra quelli qui citati. InventoInventore o sfruttatore? Genio o ladro
di idee? Comunque lo si voglia
definire, è incontestabile che
Jobs per 35 anni ha occupato
una posizione di rilievo nel
mondo dell’informatica. Alla
sua “visione” si deve, se non la
scoperta, quantomeno il
successo di molte tecnologie.
Il suo fiuto per gli affari trasformò l’idea di Wozniak nel “pri-
57
La passione per il computer aveva già portato Gates e
Allen ad avere problemi con la scuola ma li aveva portati anche a fondare un paio di società che avevano permesso ai due e ad alcuni compagni di guadagnare già
somme non indifferenti di dollari.
e uno dei primi che si era sacrificato nel “garage” ad assemblare i primi Apple I. Questo era Jobs
Bill Gates
studiaMa tra il 1973 e il 1974, Gates era più propenso a studia
re per raggiungere la laurea che a dedicarsi a una socie
società per lo sviluppo di software.
15
Il genio del software! Questa affermazione può sembrare eccessiva ai più se interpretata in un ottica puramente tecnica, Bill Gates è stato sicuramente un buon programmatore ma il suo vero talento è stato quello di rendere il software un affare al punto da diventare, basando il suo business sul software, l’uomo più ricco del
mondo e, al pari di Steve Jobs, il personaggio che più
ha condizionato la storia della personal informatica.
20
La svolta della vita arrivò a fine 1974 quando vide, sulla
copertina della rivista Popular Elettronics di Gennaio
1975 (le
le riviste uscivano gli ultimi giorni del mese preceprece
dente a quello di riferimento)
riferimento
),, l’Altair
l’Altair 8800
riferimento),
8800. A lui e a
Allen il futuro appare chiaro: i Personal Computer sta
stavano arrivando e avevano bisogno di software.
O
In età giovanissima e con una faccia che lo faceva sembrare ancora più giovane riuscì a vendere il Basic della
sua azienda Microsoft ai maggiori costruttori di Home
Computer, rendendolo di fatto uno standard per gli anni ’80, ma ancora di più realizzò la geniale idea di rilasciare su licenza, per il neonato Home Computer IBM,
D
EM
Gates non perse tempo e contattò immediatamente la
MITS proponendole un BASIC per il loro nuovo pro
prodotto. Avuta risposta aaffermativa Gates si tuffò nella
realizzazione del linguaggio mentre, per il collaudo, Al
Allen si concentrò sulla creazione di un emulatore del
dell’Altair sul PDP-10 dell’università.
O
N
E
Nei mesi seguenti la presentazione del primo Altair Basic, vedendo che i partecipanti all’Homebrew
Computer Club presero a copiarlo e a passarselo, Gates
non esitò a scrivere una lettera aperta nella quale faceva tutte le sue rimostranze per la cattiva abitudine di
copiare il software.
R
SI
Negli anni ’80 ci saranno ancora mosse strategiche realizzate da Gates oltre quella già citata dell’accordo con
IBM.
VE
Durante la realizzazione del Macintosh, convinse Steve
Jobs a mettere a disposizione di Microsoft alcuni prototipi in modo da poter realizzare i primi software di produttività per il rivoluzionario computer della mela, ebbe cosi modo di visionare l’interfaccia grafica e farsi alcune idee su quello che doveva essere il futuro del sistema operativo Microsoft: Windows.
il sistema operativo DOS che creerà quello standard al
quale ancora oggi il mercato è legato.
Nel 1974 Bill Gates con il suo eterno amico Paul Allen
avevano già fatto varie esperienze di programmazione e
di debugging sia in ambiente scolastico sia con alcune
aziende che, riconoscendo la bravura dei due, affidavano loro il compito di trovare errori e falle nei sistemi.
Nel 1987 invece, pur avendo realizzato ancora in collaborazione con IBM il sistema OS/2, non esitò ad abbandonare l’accordo e portare la sua azienda a continuare
58
Credendo nelle idee del progettista Chuck Peddle, Tramiel entrò con la Commodore e il processore MOS
6502 nella storia del Personal Computer: il Commodore PET si contese con l’Apple il titolo di primo personal, mentre il MOS 6502 divenne presto il microprocessore più usato dalla nuova industria di informatica personale.
da sola su quello standard creato proprio sfruttando la
forza commerciale di Big Blue.
Il percorso che lo avrebbe portato a diventare con la
sua azienda il re incontrastato delle applicazioni e dei
sistemi operativi era iniziato.
Dopo un trentennio dedicato a “portare il computer in
ogni casa” Gates ha fondato la “Bi! e Melinda Gates Foundation”, decidendo che era giunta l'ora di utilizzare le
sue immense risorse finanziare per uno scopo più grande: aiutare i paesi in via di sviluppo a debellare le malattie storiche e migliorare gli strumenti didattici e sociali.
20
15
creare un computer per le masmas
Ma Tramiel aveva un sogno: “creare
se e non per le classi”” e proprio spinti da questa visione i
suoi tecnici crearono quel miracolo di vendita chiama
chiamato VIC-20 e il suo successore Commodore 64
64.
O
quasi come un parallelo con Jobs che
Nel 1984 Tramiel (quasi
ebbe la stessa sorte poco tempo dopo
dopo) fu estromesso
dalla Commodore con un “colpo di stato” del consiglio
di amministrazione, colpevole di aver intrapreso una
guerra sui prezzi”
prezzi” ((The
The Home Computer War Price
“guerra
Price) che
aveva indebolito l’azienda. L’anno successivo Tramiel si
am
prese la rivincita, prima prendendo le redini come amministratore, poi acquistando la Atari che era in caduta
competi
libera sul mercato. Con Atari Tramiel entrò in competizione con la sua vecchia azienda dando vita a quella
l’
guerra di tecnologia che ci fu a fine anni '80 tra l’Amiga
di Commodore e la serie ST di Atari.
EM
Jack Tramiel
N
E
D
Tramiel era un sopravvissuto all’olocausto che nell’esercito americano aveva imparato a riparare macchine da
scrivere. Proprio questa esperienza e la sua visione imco-prenditoriale lo portarono a fondare la Commodore co
ci. Nei primi anni '70
me società di fornitura per uffici.
basa
Commodore iniziò a costruire calcolatrici digitali basadiventate su microprocessori Texas Instruments fino a diventacostrui
re leader nel settore, ma quando Texas decise di costruire le proprie calcolatrici e aumentare i prezzi dei suoi
O
Clive Sinclair
VE
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SI
Clive M. Sinclair è stato il fondatore della Sinclair Research, con la quale rivoluzionò dagli anni settanta la
chip mettendo i crisi le aziende che forniva, Tramiel
non si diete per vinto e decise di acquistare una società
di semiconduttori: la MOS
59
storia dell'elettronica e dell'home-computing in particolare.
20
15
Maniaco della miniaturizzazione produsse nel 1972 il
primo slim-line pocket calculator, il Sinclair Executive
e un orologio da polso con calcolatrice incorporata.
Sinclair più tardi si mosse verso la produzione di
computer chiedendo ai suoi tecnici di creare un
computer piccolo, a basso costo e in scatola di montaggio. Nacque il rivoluzionario Sinclair ZX80, il primo
commercializzato in UK per meno di 100 sterline.
Ma Sinclair non era un personaggio “statico”, il
successo dei suoi computer gli andava stretto e metteva
un limite alla sue estrosità e così tornò a spaziare a tutto campo con le sue idee di miniaturizzazione: nacque
una micro televisione portatile (Sinclair TV80 alias
FTV1) e un veicolo elettrico a tre ruote (Sinclair C5)
per la micro mobilità cittadina.
EM
O
videoalla Università dello Utah, Bushnell si interessò ai video
giochi dopo avere visto girare Spacewar! su un PDP-1.
Nel 1971 fondò la Syzygy insieme a Ted Dabney, per produrre un clone di Spacewar! chiamato Computer Space;
il risultato commerciale non fu esaltante, anche per la
complessità sopra la media del gioco, che scoraggiava
l'avventore medio. Dopo una dimostrazione del Magnavox Odyssey di Ralph H. Baer, Bushnell (che nel frattempo aveva modificato il nome dell'azienda in Atari,
Go chiese a Allan Alcorn di reaun riferimento al gioco Go)
lizzare PONG, gioco che lo lanciò e lanciò la Atari nel
firmamento dei videogiochi.
N
E
D
Ma si sa il mercato spesso non segue l’estro specialmente quando i prodotti sono molto più innovativi rispetto
alla stessa tecnologia disponibile e così Sinclair dovette
dabilità e allo scarso mercato ai
piegarsi alla scarsa affidabilità
quali i suoi prodotti potevano rivolgersi, mercato che
punvaleva molto meno dell’investimento che Sinclair puntualmente affrontava.
Da molti reputato l’inventore dei videogiochi domestici e di quelli da sala giochi è egli stesso che in un’intervista dichiara di non averli inventati ma sicuramente di
averli saputi commercializzare.
SI
O
La Sinclair andò in crisi e venne venduta all’acerrima
Cli
rivale Amstrad, la vendita delle sue azioni permise a Cliso
ve di continuare le sue “follie” investendo in piccole sorivoluziona
cietà di ricerca e sviluppo e in idee sempre rivoluzionarie e riuscendo a realizzare l’innovativo Z88, l’ultimo
computer uscito dalla sua genialità.
VE
R
Nei primi anni '70 alla Atari Bushnell accoglie personaggi come Steve Jobs capendone l’estro e la follia; è proprio alla Atari che l’allora diciottenne Jobs architettò
quella che è reputata una delle sue maggiori “bastardate”: preso l’incarico di progettare e realizzare il gioco
Breakout, incaricò l’amico Wozniak di realizzarlo nascondendogli poi il reale guadagno che ne ottenne.
Nolan Bushnell
Sicuramente uno dei più eclettici personaggi raccontati
in questo libro. Ha fondato diverse società tra cui Atari
e la catena di pizzerie Chuck E. Cheese's Pizza-Time
Theaters. È considerato uno dei fondatori dell'industria videoludica.
Come Jobs, Bushnell era famoso per il suo carattere irascibile e per i metodi con cui trattava i suoi collaboratori. Famose anche le sue follie di vita tra cui l’usanza di
tenere riunioni nel suo ufficio standosene in vasca da
bagno.
Dopo essersi laureato in ingegneria elettrica nel 1968
60
What You Get, 2010
Dopo avere ceduto la società alla Time Warner per 28
milioni di dollari, Bushnell si è dedicato ad altre attività imprenditoriali, in particolare di ristorazione, la più
recente delle quali è la catena UWink.
Dalla vendita per strada alla fondazione di una propria
società di import/export e vendita di apparecchiature
elettroniche di consumo la strada è breve. Nel 1968, infatti, Sugar fonda la Alan Michael Sugar Trading, alias
AMSTRAD,, che, nel giro di pochi anni, arriva pratica
praticamente a monopolizzare il settore hi-fi,
infi, grazie ad un in
gegnoso processo di produzione a basso costo.
15
Alan Sugar
Alan Michael Sugar nasce nel 1947 nel distretto di Upper Clapton del quartiere popolare Londinese di
Hackney e lì passa anche la sua infanzia, guardando il
padre inventarsi ogni tipo di impiego per sostenere la
propria famiglia. Tutto ciò genera nel giovane Alan la
convinzione che per avere successo bisogna lottare continuamente, tenendo duro e guadagnandosi il rispetto
dei propri competitors.
O
20
Agli inizi degli anni ottanta sta nascendo il mercato dei
Personal Computer e Sugar non può non accorgersene
nuoe nonostante si fosse da poco "convertito" a questo nuo
chiavo settore, matura rapidamente una visione molto chia
ra di ciò che vuole:
D
EM
La mia idea era semplice: mamma e papà non vogliono che il
"La
piccolo Johnny monopolizzi il televisore, quindi il nostro
computer dovrà avere un proprio monitor, una tastiera fu
fu!-size e un lettore di cassette incorporato per il caricamento del so
so#ware, il tutto al prezzo indicativo di 199
199£. In questo modo, il
piccolo Johnny può avere il suo PC ne
ne!a sua sua camera da
letto, senza utilizzare il televisore.
televisore."
N
E
Il suo progetto prende forma e per anni produce
computer di successo fino ad acquisire l’azienda dalla
quale all’inizio aveva preso spunto: la Sinclair.
SI
O
Le sue ampie vedute lo portarono a vendere Amstrad
prima che diventasse un peso morto. Nel 2000, viene nominato "Sir" per gli obiettivi raggiunti nel mondo del
business e, nel 2009, "Lord" con il titolo di Baron Sugar of Clapton.
Fin dal periodo scolastico (Brooke
(Brooke House School
School), Sugar cerca di darsi da fare vendendo, ad esempio, la sua
aa!o
!oo zenzero
!
a
"famosa" birra a!
zenzero.. Questa vena per gli affari
lo
porta ad abbandonare la scuola superiore a 16 anni e a
trovare un impiego presso il Ministero della Pubblica
au
Istruzione, prima di iniziare a vendere antenne per auto e elettrodomestici in maniera ambulante. Tutto ciò
dopo aver tentato invano di trovare un'occupazione
presso IBM:
VE
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Gli viene affidato anche il ruolo di Enterprise Champion per il governo britannico che implica la responsabilità nella promozione dell'imprenditorialità, nonché
la funzione di consigliere per il "Department for Business, Innovation and Skills".
Sugar attualmente può contare su un patrimonio personale di 770milioni di sterline ed è all'89° posto nella
classifica degli uomini più ricchi del mondo, cosa che
gli permette di dedicarsi tranquillamente anche alla sua
passione di collezionista di Rolls Royce classiche e di
Bentley.
“Fa!ii un test attitudinale. Non pensavano fossi abbastanza
indicato né per essere un programmatore di computer, né per
assumermi”, racconta nella sua biografia What You See is
61
15
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O
EM
Foto fonte commons.wikimedia.org
Orgoglio italiano
I libri di storia ci riportano di molti illustri inventori che hanno permesso di
trasformare le tecnologie meccaniche in tecnologie più avanzate, non possia
possiamo non citare Alessandro Volta con la basilare invenzione del primo generatore elettrico, la pila, Antonio Meucci, inventore della comunicazione via cavo
che porterà al telefono e Guglielmo Marconi con la scoperta delle trasmissioni senza fili.
VE
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D
3.6
Come si è potuto leggere nelle pagine precedenti e si potrà ancora leggere
nelle pagine a seguire, molti sono gli italiani che hanno partecipato in qual
qualche modo alla nascita e alla maturazione dell’informatica.
Quindi la storia è fatta di molti nomi, molti già famosi perchè legati a qualco
qualcosa di veramente importante, altri semplici tecnici o piccoli industriali che
hanno comunque dato lustro al nostro
paese in questa industria in continua
espansione. In queste righe ci prefiggiamo il compito di ricordarne almeno alcuni fino agli anni oggetto del libro.
Visto che agli inizi della storia dell’informatica abbiamo inserito Charles Babbage e la sua macchina, non possiamo non
ricordare che agli studi su quella macchina si dedicò Luigi Menabrea.
Nel 1840 si svolse a Torino, presso l'Accademia delle Scienze, il secondo Congres70
Luigi Federico Menabrea
se l’occasione e presso la Computer Research Corporation oltre che a partecipare alla realizzazione, apprese
tutte le informazioni basilari sul funzionamento del
calcolatore elettronico digitale acquistato con fondi del
Piano Marshall. La macchina ultimata venne caricata su
una vecchia nave da trasporto Liberty nel centro di una
valvostiva piena di balle di cotone che proteggevano le valvo
le termoioniche dalle pericolosissime vibrazioni e, do
dopo non pochi problemi doganali, venne installata, nel
Politecsettembre 1954, nel sottoscala dell'aula 2SUD al Politec
nico. Era il primo elaboratore elettronico funzionante
in Italia e nell'Europa continentale.
20
15
so degli scienziati italiani, al quale partecipò anche
Charles Babbage, invitato dall'astronomo Giovanni Plana a presentare il suo progetto di macchina analitica. A
Torino Babbage presentò ed ebbe modo di mostrare
per la prima volta a un pubblico scientifico, vari disegni
del suo ambizioso e complesso progetto. La presentazione appassionò gli scienziati italiani e proseguì in seminari ristretti. Particolarmente interessati a questi seminari, nei quali per la prima volta si discusse di concatenamento delle operazioni, potremmo dire di programmazione, furono il fisico Mossotti e Luigi Menabrea.
Questi si dedicò successivamente a una descrizione del
progetto di Babbage che pubblicò in francese nel 1842
presso la "Bibliothèque Universelle de Genève", in quello che può essere considerato il primo lavoro scientifico nella disciplina dell'informatica: "Notions sur la machine analytique de Charles Babbage". Il testo qualche
mese dopo venne ripreso per essere tradotto in inglese
e notevolmente ampliato da Ada Lovelace, valente collaboratrice di Babbage.
D
EM
O
Negli anni successivi Dadda si dedicò alle attività svi
sviconduluppatesi intorno al CRC, sia sul piano della sua condu
zione tecnica, sia sul piano della sua utilizzazione per
applicazioni scientifiche e industriali, sia per quanto
riguarda l'addestramento di docenti e studenti al suo
utilizzo. Organizzò e tenne i primi corsi universitari sul
sull'elaboratore e sul suo utilizzo e si occupò del potenzia
potenziamento della macchina del Politecnico. Studiò le unità
aritmetiche di quel periodo proponendo soluzioni origi
originali per i moltiplicatori paralleli: il ""Dadda multiplier"
risulta ancora oggi uno degli schemi dalle prestazioni
più elevate.
N
E
Molti anni dopo, tra i primi italiani che si applicarono
nella “nuova” avventura informatica dobbiamo ricorda
ricordapresre sicuramente Luigi Dadda che compì i suoi studi preseletso il Politecnico di Milano e si laureò in ingegneria elettrotecnica nel 1947. Su sua iniziativa il Politecnico di
Milano presentò la richiesta per l'assegnazione di un
calcolatore digitale: la richiesta ebbe esito positivo e
off
off
ffrì
rì l’opportunità di
l'allora rettore Gino Cassinis gli offrì
andare a San Diego in California per collaborare alla
102A Dadda colrealizzazione della macchina, un CRC 102A.
VE
R
SI
O
Poco prima che il CRC102A arrivasse in Italia, a Roma
si laureava in ingegneria elettrotecnica, svolgendo una
tesi sui calcolatori elettronici (la prima in Italia), Giorgio Sacerdoti che nel 1956 entrò a far parte del gruppo
di giovani ricercatori del Laboratorio Ricerche Elettroniche della Olivetti (LRE), che a Barbaricina (quartiere
di Pisa) stavano progettando e costruendo un calcolatore destinato ad uso industriale, assumendo la responsabilità del progetto di sistema e del software.
Il gruppo del LRE era stato fortemente voluto nel 1955
da Adriano Olivetti che aveva chiamato a formarlo e
dirigerlo un giovane insegnante della Columbia University di New York, l’italiano di origini cinesi, esperto in
elettronica e informatica, Mario Tchou.
Tchou, che aveva anche ottime doti manageriali e una
grande visione di quello che sarebbe stato il futuro dell’informatica, accettò l’incarico anche se con grandi
Luigi Dadda
71
Speggiorin, Sante Caenazzo, Douglas Webb, Ottavio
Guarracino, Giuseppe Tarchini, Amedeo Cerrai, Lucio
Libero Borriello, Albano Guzzetti (tutti nella foto in
ordine dal primo in basso a sinistra).
dubbi vista la situazione in Italia (vi invitiamo alla lettura del libro “Mario Tchou - Ricerca e Sviluppo dell’elettronica Olivetti” di Giuditta Parolini edito da Egea).
Volle nel gruppo solo giovani talenti “Perché le cose
nuove si fanno solo con i giovani. Solo i giovani ci si
buttano dentro con entusiasmo, e collaborano in armonia senza personalismi e senza gli ostacoli derivanti da
una mentalità consuetudinaria.”
15
L'8 novembre 1959 la Olivetti presentò il modello
pri
ELEA 9003,, primo elaboratore realizzato in Italia e primo al mondo a funzionare completamente a transistor.
Il calcolatore, alla cui progettazione l’apporto di Mario
Tchou con la sua visione innovatrice fu fondamentale,
era dotato di una struttura logica d’avanguardia, ideata
da Giorgio Sacerdoti,, caratterizzata da una capacità di
multitasking che poteva gestire fino a tre programmi
contemporaneamente. L’architetto Ettore Sottsass, celeestre
bre esponente dello spazialismo, ne curò il design estremamente innovativo, elegante e funzionale che gli valse
il Compasso d’Oro.
VE
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SI
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EM
O
20
In questo team si possono trovare nomi che faranno
poi la storia dell’informatica italiana: Giancarlo Galantini, Giorgio Maddalena, Giorgio Sacerdoti, Mario Tchou,
Ettore Sottsass Jr., Remo Galletti, Franco Filippazzi,
Edmund Schreiner, Paolo Grossi, Giuseppe Calogero,
Gianni Bertolini, Giampiero Riannetti, Pier Giorgio
Perotto, Gianfranco Raffo, Sergio Benvenuti, Sergio
Sibani, Martin Friedmann, Simone Fubini, Mariano
Mario Tchou morì insieme al suo autista in un
incidente d'auto il 9 novembre 1961, a soli 37
anni, mentre si recava a Ivrea per discutere del
progetto di una nuova architettura hardware a
transistor, basata su un nuovo software: il progetto avrebbe dovuto utilizzare come linguaggio di programmazione preferenziale il Palgo,
derivativo dell'ALGOL, e un assembler di nome PSICO. L'improvvisa morte di Tchou, successiva di un anno alla morte prematura di
Adriano Olivetti, decretò la fine del progetto
Elea (il LRE come tutto il settore elettronico
fu in seguito venduto alla General Electric)
chiudendo una fantastica stagione per l'elettronica italiana, che vedeva allora la leadership industriale e tecnologica della Olivetti.
Nel 2013, Carlo De Benedetti, che guidò negli
anni 80 e 90 l'Olivetti, avanzerà l'ipotesi, mai
suffragata da prove, che l'incidente mortale in
cui rimase coinvolto Tchou potesse essere stato
provocato dai servizi segreti statunitensi per
favorire l'IBM.
Nel gruppo del LRE era cresciuto anche Pier
Giorgio Perotto, che nel 1965 capì che era l’elettronica il futuro e non la meccanica e c’era la
Mario Tchou (quarto da sinistra ne"a prima fila in basso)
e a"a sua destra Giorgio Sacerdoti con il team LRE.
(Fonte public.it)
72
20
15
settore semiconduttori a Palo Alto in California, si dedicò allo sviluppo dell'originale MOS Silicon Gate
Technology, la prima tecnologia di processo del mondo
per la fabbricazione di circuiti integrati con gate autoallineante. Progettò e produsse anche il primo circuito
integrato commerciale che usasse la Silicon Gate
Technology, il Fairchild 3708,, un multiplexer analogico
a 8 canali con decoding logic. Sviluppò anche il proces
processo di silicon gate a N-channel e lavorò a processi avan
avanzati di CMOS e BiCMOS con silicon gate. La Silicon
Gate Technology nel 1970 rese possibile la Large Scale
Integration (LSI) e la Very Large Scale Integration
(VLSI),, permettendo per la prima volta la fabbricazio
fabbricazione di circuiti integrati MOS su larga scala, ad alta velo
velopossicità e a basso costo. Questa tecnologia rese anche possi
bile, due anni dopo,
la creazione di mememorie a semicondut
semiconduttori e del primo mi
microprocessore. Og
Oggi più del 90
90% di
tutti i circuiti inte
integrati prodotti nel
mondo usa la silicon gate technology.
O
Da sinistra a destra: seduti, Pier Giorgio Perotto e Giovanni De Sandre; in
piedi, Gastone Garziera e Giancarlo Toppi (del piccolo gruppo faceva parte
anche Giuliano Gaiti, non presente ne"a foto).
(Fonte: www.storiaolivetti.it)
D
EM
possibilità di far diventare il computer uno strumento
più personale di quello che era stato fino a quel momento e, con il suo team composto da Giovanni De Sandre,
Gastone Garziera, Giancarlo Toppi e Giuliano Gaiti,
realizzò quel gioiello conosciuto come Programma 101
che, proprio in onore del progettista, è conosciuta an
anche come “Perottina”.
N
E
Sicuramente fu lui con la sua idea che mosse il mondo
dei progettisti verso il bisogno di “miniaturizzare il
computer”. Si legge dalle sue memorie: “Sognavo una
macchina amichevole alla quale delegare quelle opera
operazioni che sono causa di fatica mentale e di errori, una
macchina che sapesse imparare e poi eseguire docilmen
docilmente, che immagazzinasse dati e istruzioni semplici e in
intuitive, il cui uso fosse alla portata di tutti, che costasse
poco e fosse delle dimensioni degli altri prodotti per
cio ai quali la gente era abituata. Dovevo creare un
ufficio
linguaggio nuovo, che non avesse bisogno dell'interpre
dell'interprete in camice bianco”
R
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Trasferitosi alla InFederico Fa$in
tel sviluppò e rese
(Fonte www.fa$infoundation.org)
realizzabili le teorie
di Ted Hoff e il lavoro del suo team portò alla nascitadel primo microprocessore, l’Intel 4004.
VE
Nel 1974 fondò la ZiLOG con la quale nel 1976 realizzò
il microprocessore forse di maggior successo negli anni
‘80, lo Z80 che equipaggiò molti Home Computer, molti videogame ma anche i moltissimi computer che usavano il sistema operativo CP/M.
Nello stesso 1965 a Padova, si laureava in fisica
Federico Faggin che nella miniaturizzazione si applicherà immediatamente alla SGS-Fairchild (oggi STMicroelectronics) ad Agrate Brianza, dove sviluppò la prima
tecnologia di processo per la fabbricazione di circuiti
integrati MOS (Metal Oxide Semiconductor) e progettò i primi due circuiti integrati commerciali MOS. Trasferito alla Fairchild Semiconductor, azienda leader del
Non stanco, nel 1980 fondò la Cygnet Technologies
con la quale progettò e produsse il Communication
CoSystem, un innovativo apparecchio che permetteva
di collegare Home Computer e telefono per la trasmis-
73
settore PC che ormai stava esplodendo.
sione di voce e dati, rappresentando un notevole progresso nel campo emergente delle comunicazioni personali. Nel 1986 fu uno dei fondatori della Synaptics, progettando versioni evolute, e contribuendo alla diffusione di massa, del touchpad e del touchscreen.
A inizio anni ’80, all’OATC (Olivetti Advanced Technology Center), situato a Cupertino nella Silicon Valley,
un gruppo di tecnici americani aveva realizzato l’M20,
un ottimo computer ma ormai fuori dal un mercato
che stava andando verso la compatibilità IBM. Fu cosi
che Luigi Mercurio,, responsabile della Direzione Infor
Informatica Distribuita, recuperò il fuoriuscito Sandro Gra
Graciotti e lo spedì proprio all’OATC per progettare un
companuovo computer che avesse come prerogativa al compa
tibilità con il PC di IBM.
20
15
Uscendo dal settore hardware e passando al software
troviamo Corrado Böhm che nel 1954 ottenne il dottorato in matematica presso la Scuola politecnica federale
di
Zurigo
(ETH), con una
tesi nella quale
viene definito un
linguaggio di programmazione e
viene proposto
per la prima volta un compilatore, scritto nello
stesso linguaggio
Corrado Böhm
da tradurre (nel
(Fonte: www.corradobohm.it/)
seguito programmetacir
mi di questo tipo saranno chiamati compilatori metacircolari).. Dal 1970 è stato professore dell'Università di
Torino ove ottenne la prima cattedra d'informatica in
Italia.
EM
O
Graciotti, formatosi dal 1968 nel gruppo di sviluppo dei
personal minicomputers di Perotto e Garziera, aveva
due anni prima abbandonato Olivetti quando, non d’ac
d’acdecicordo con la scelta dello Z8000 per l’M20, aveva deci
so di tentare una nuova avventura e si era cosi unito ad
altri giovani, di cui parleremo più avanti, per fondare la
Logitech.
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Arrivato a Cupertino trovò un ambiente non propria
propriamente organizzato (come ha raccontato in una intervi-
R
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O
I suoi studi sulla macchina di Turing e l'architettura di
col
von Neumann portano nel 1966 all'enunciazione, in colJacopini, di un teorema di
laborazione con Giuseppe Jacopini,
Böhm
grande interesse scientifico, il Teorema di Böhm-Jacopini.
VE
La sua ricerca seguente si concentrò soprattutto sul
nu
Lambda calcolo e la logica combinatoria. Dei suoi nuco
merosi contributi in questo campo, il più noto è il cosiddetto Teorema di separazione, o Teorema di Böhm,
programma
rilevante per la semantica dei linguaggi di programmazione.
Sandro Graciotti (a sinistra) e Gastone Garziera davanti a una P101 aperta
presso il Laboratorio-Museo Tecnologic@mente di Ivrea
(Foto concessa da Sandro Graciotti)
Dopo la “distruzione” della divisione elettronica negli
anni 60, l’Olivetti aveva ripreso lo sviluppo di sistemi
elettronici con i computer scientifici eredi della P101,
la P652 e la serie P60xx, ed era tornata sulla cresta dell’onda anche se mancava ancora un vero ingresso nel
sta telefonica all’autore), con idee poco chiare su quale
dovesse essere la strada da percorrere e la tentazione di
una parte del management a trovare scorciatoie acquistando progetti “chiavi in mano”.
74
sua volta, si dimostrò interessato agli aspetti di compressione e storage, disinteressandosi di quelli trasmissivi. Così, sotto il cappello dell'ISO e del CSELT, nel
1988 nacque il Moving Picture Experts Group, più comunemente noto come MPEG capitanato proprio da
Chiariglione.
Ci volle tutto l’appoggio da Ivrea del potere di Mercurio, per avviare e completare la progettazione dell’M24
che si rivelerà poi un successo molto più avanti degli
stessi IBM PC, con alcuni brevetti riguardanti la gestione del BUS a 8 e 16 bit e della grafica monocromatica e
a colori, che in seguito saranno riutilizzati in molti compatibili. L'M24 fu il primo computer al mondo compatibile IBM-PC con prestazioni superiori, solo alcuni mesi più tardi Compaq propose un prodotto analogo.
15
La prima riunione dell'MPEG group si svolse a Ottawa
dal 10 al 12 Maggio dello stesso anno e vi partecipano
circa una quindicina di persone, quasi tutte provenienti
gruppo JPEG. In essa vennero poste le basi per il
uffi
futuro standard MPEG-1,
nel
1, rilasciato ufficialmente
uffi
novembre del 1992 insieme alla codifica audio MP3
Group
(Moving
Group-1/2
Moving Picture Expert Group-1/2
1/2 Audio Layer 3, noto
MPEG-11 Audio Layer III)
MPEGIII che rivoluzioneanche come MPEG-1
rà il mondo dell’audio.
O
20
Citiamo l’opera di progettista innovatore di Graciotti
in ricordo anche di tutti quei bravi tecnici che in Italia
dovettero lottare prima con scelte politiche imposte
dagli USA, che avevano il fine di evitare che non ci fossero grandi sviluppi tecnologici in un paese (controllato) politicamente “poco affidabile” cosi vicino geograficamente alla Russia, e poi con manager veramente ottusi già schiavi di meccanismi di finanza internazionale.
EM
InNel campo della Intelligenza Artificiale
ricordiamo il lavoro
di Luigia Carlucci
Aiello che negli anni
settanta lavora al
fia n c o d i J.
McCarthy all'Artificial Intelligence Laboratory della StanLuigia Carlucci Aie"o
ford University. Fondatrice e primo presidente della Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, al Dipartimento di Informatica e sistemistica
dell’Università di Roma (DIS) ha fondato un gruppo di
ricerca in Intelligenza Artificiale, ha condotto ricerche
su rappresentazione della conoscenza e ragionamento
automatico. Ha applicato tecniche di Intelligenza Artificiale alla costruzione di sistemi intelligenti e sistemi
di supporto all'apprendimento umano; ha svolto ricerche su robotica cognitiva e applicazione di tecniche di
pianificazione a problemi di sicurezza informatica.
E
D
Graciotti nella seconda metà degli anni ’80 lascerà di
nuovo Olivetti per approdare nella emergente AMD e
micropropartecipare allo sviluppo di questa azienda di microprocon
cessori grande concorrente di Intel.
SI
O
N
deIntorno alla fine degli anni ’80 troviamo
invece il lavoro di
Chiariglio
Leonardo Chiarigliol
n e , p a d r e d e ll’l’MPEG
MPEG
l’MPEG.
VE
R
E’ il 1987, quando
Chiariglione parteciLeonardo Chiariglione
Fonte isostandards su Flicker)
Flicker)
(Fonte
pò ad un meeting
organizzato dal comiJoint Photographic Experts Group, ISO/
tato JPEG ((Joint
CCITT), l'ingegnere italiano viene come folgorato dal
CCITT)
CCITT),
lavoro del JPEG e ne approcciò il presidente, Hiroshi
Yasuda, conosciuto durante il dottorato in Giappone, al
fine di formare un nuovo gruppo di lavoro, questa volta
dedicato alla compressione video.
Come non ricordare poi due grandi fisici che, anche se
non esperti in informatica, diressero staff per la costruzione di computer fiore all’occhiello della nascente industria informatica italiana.
Yasuda non perse tempo e si spese da subito affinché il
progetto fosse ufficialmente supportato dall'ISO che, a
75
realizzazione di APE (Array Processor with Emulator),
il primo super-computer europeo che, nella sua seguente versione APE100 (Array Processor Experiment), era,
nel 1991, il più potente supercomputer al mondo. Strutturato secondo una
topologia ipercubica contava 2048
CPU, ciascuna dotata di 128 registri. La
potenza di calcolo
e r a d i 1 0 0 G i g anuFLOPS, da cui il nuNicola Cabibbo
mero nella sigla.
O
20
15
Marcello Conversi, allora direttore del Dipartimento di
Fisica all’università di Pisa, grazie al suggerimento di
Enrico Fermi, avviò e diresse lo sviluppo del primo
computer interamente italiano: CEP (Calcolatrice elettronica Pisana). La
CEP fu realizzata
come prima macchina pilota, Macchina
Ridotta, nel 1957,
era già dotata di circuiti a transistor,
era microprogrammata ed era dotata
di una delle prime
applicazioni del ling u a g g i o Fo r t r a n
mai realizzate.
EM
natura
Tra le grandi menti abbiamo poi uomini ormai naturalizzati all’estero tra questi Mario Fano, Tommaso Poggio e Andrea Viterbi
Viterbi.
Marce"o Conversi
Al progetto, opera
di Alfonso Caracciolo, Elio Fabri, Alfio Andronico e
Sergio Sibani,, partecipò anche il laboratorio della
Olivetti (che poi diventerà l’L.R.E.) sito a Barbaricina,
pro
un sobborgo di Pisa che sfruttò molta tecnologia proprio della CEP per progettare l’Elea 9300.
E
D
Docente emerito di ingegneria elettronica e di scienza
dell'informazione presso il MIT, Mario Fano è noto
principalmente
per i suoi lavori
sulla teoria dell'informazione,
avendo sviluppato (in collaborazione con Claude Shannon) i
codici di Shannon-Fano. Nei
primi anni sessanta, fu parteciMario Fano
pe dello sviluppo dei sistemi di computer in time-sharing ed ha prestato servizio come direttore del Project MAC del MIT
fin dalla sua fondazione nel 1963 e fino al 1968
R
SI
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“Ridot
La Macchina Ridotta, fu un risultato notevole, “Ridotperiferi
ta” solo in termini di quantità di memoria e di periferidisci
che, adottava tutte le soluzioni più recenti di una discitecno
plina in rapidissimo sviluppo, era un concentrato tecnotermi
logico che, al tempo, aveva pochi altri pari, ed in termicam
ni di calcolo puro, era più veloce dell’IBM 704, il campione di allora.
VE
calco
La MR fu usata per la ricerca. Il primo servizio di calcolo fu realizzato a inizio del 1958. Dalla stessa iniziativa
nacque poi la Scuola di Informatica Italiana
Italiana.
con
Il gruppo di ricerca che aveva progettato la CEP confluì nel CSCE (Centro Studi Calcolatrici Elettroniche)
del CNR, poi rinominato IEI (Istituto per l'Elaborazione dell’Informazione).
Tomaso Poggio dopo essersi laureato a Genova nel 1971
in Fisica teorica, si è trasferito al Max Planck Institut
di Tubinga in Germania, dove ha condotto ricerche sull'elaborazione dell'informazione del sistema visivo. Dal
1981 è direttore dell'Artificial Intelligence Laboratory
Nicola Cabibbo, direttore negli anni ’80 dell’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), coordinò uno
staff di fisici e ingegneri in un progetto che portò alla
76
Una menzione è meritata anche da Pierluigi Zappacosta. Non un inventore ne un teorico ma sicuramente un
imprenditore che ha saputo guardare al mondo del Personal Computer con grande spirito di innovazione.
del Massachusetts
Institute of Technology (MIT) di Boston, il suo lavoro
verte nello sviluppo
di un nuovo approccio teorico ai problemi
della
computer vision.
15
Laureatosi con lode in Ingegneria elettronica presso
l'Università La Sapienza di Roma, ottenne nel 1978 un
Master's degree all'Università di Stanford in California,
dove incontrò Daniel Borel. Attraverso l’amico di vec
vecOlivetti) si unisce a loro an
Olivetti)
chia data Giacomo Marini (Olivetti)
anfonderanche il già citato Sandro Graciotti e i quattro fonderan
no, nel 1981, la Logitech.
A n d r e a ( p o i A ndrew) Viterbi con la
formulazione del
suo Algorittimo di Viterbi rese possibile negli anni ’80
le prime comunicazioni digitali senza fili ad alta velocità che hanno dato il via al GSM, al CDMA e allo standard 802.11 per le reti WiFi.
N
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EM
O
Il gruppo era forte soltanto di tanta voglia di fare e dei
diritti per la tecnologia di un mouse acquisiti a Losanna
da Borel. Il mouse era abbastanza rivoluzionario (e parMacintosh), sviluppato
liamo tre anni prima l’uscita del Macintosh
all’interno del LAMI ((École
École Polytechnique Fédérale de
Lausanne)) dal professor Jean-Daniel Nicoud e dall’ingeLausanne
gnere André Guignard
Guignard, si basava sulla lettura ottica della rotazione degli assi che ricevevano il movimento per
contatto sulla sfera ed era una netta evoluzione di quel
quello che sfruttava potenziometri, realizzato da Billy English allo Xerox Parc basato sulla precedente invenzione di Douglas Engelbart. Graciotti lascerà il gruppo attirato dalla possibilità di sviluppare un computer exnovo all’interno di Olivetti mentre Logitech, partendo da
quel mouse, diventerà, ed è tuttora, leader nella realizzazione di periferiche per Personal Computer
O
Come non ricordare
poi l’opera di un uomo, imprenditore
più che ingegnere,
che portò la sua
azienda e l’Italia stessa ad essere protagonista sul palcoscenico dell’informatica
mondiale, alla cui
opera e apertura
mentale molti dei
personaggi qui citati
debbono molto se non tutto.
20
Tommaso Po$io
VE
R
SI
Andrea (Andrew)
(Andrew Viterbi
(Andrew
Adriano Olivetti
(Fonte: Wikipedia)
Parliamo di quell’Adriano Olivetti
per il quale ci limitiamo soltanto a
una citazione visto che riportare
in poche righe le
sue idee e il suo
operato sarebbe
solo svilirne la storia.
Pierluigi Zappacosta (a sinistra) con Daniel Borel e Giacomo Marini
77
15
20
O
EM
5.5
D
Al giorno d'oggi siamo abituati ad avere centinaia di GigaByte di capacità di
memorizzazione nei nostri computer. Anche i piccoli dispositivi portatili di
solito hanno diversi GigaByte di memoria. Questo era pura fantascienza solo
pochi decenni fa.
E
N
Sistemi di
memorizzazione:
le origini
per
I primi sistemi di memorizzazione di cui si ha traccia sono quelli a carta perforata utilizzati nelle prime macchine meccaniche tessili fin dal 1725 e già nel
1890 la tabulatrice di Herman Hollerith usava questo sistema per memorizzare dati.
VE
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Con l’avvento dei primi computer programmabili il supporto più comune era
la scheda perforata utilizzata sia per i programmi sia per i dati. Questa rimase di uso comune fino alla metà degli anni '70 ma molti grandi computer anan
cora nei primi anni '80 la utilizzavano.
Scheda perforata
(Fonte: blog.ebruni.it)
125
soppiantato da dispositivi più moderni,
quali ad esempio i nastri magnetici. Sia
sulla scheda perforata che sul nastro perforato ogni fila di fori, verticale per la
scheda e trasversale per il nastro, corrispondeva a un byte, quindi un carattere.
Codifica del nastro de#'IBM 1620 (dal manuale de#a macchina del 1961)
(Fonte: www.computerhistory.it)
15
ma
Il primo sistema a memorizzazione magnetica è stato invece il tamburo magnemagne
ampiamen
tico inventato in Austria nel lontano 1932 e ampiamente utilizzato negli anni ‘50 e '60. A metà degli anni ‘50,
20
Un altro sistema a supporto perforato, in voga negli anni '70, era il nastro perforato.
E
D
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O
Da un pollice di larghezza (2,54 cm) con 8 piste (più il
foro guida tra la terza e la quarta pista) permettevano la
codifica ASCII a 8 bit con una densità approssimativa
di 10 righe per pollice.
La memoria a tamburo magnetico de#'IBM 650
(Fonte: www.windoweb.it)
la memoria a tamburo magnetico aveva una capacità
massima di circa 10 kB.
Nonostante l'apparente fragilità, il nastro perforato
co
consentiva agevoli riparazioni o modifiche poiché il codice di fori poteva essere decodificato anche "a vista".
Il primo utilizzo del nastro magnetico si deve a UNIVAC che utilizzò il sistema UNISERVO sul UNIVAC
I del 1951.
SI
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(Righe Per SeSe
La velocità di lettura tipica era di 10 rps (Righe
arriva
condo),, 300 rps in sistemi più sofisticati e poteva arrivare a 2.000 rps nei sistemi più veloci, a lettura ottica.
VE
R
Il momento di gloria del nastro perforato fu nel 1976
quando un giovanissimo Bill Gates e il suo socio Paul
Allen realizzarono il
BASIC per l’Altair
su nastro perforato
appunto. In virtù
della sua natura meccanica, è divenuto
inadeguato con il
crescere delle velocità di trasmissione
richieste ed è stato
UNIVAC UNISERVO
(Fonte: minnalmalayali.blogspot.it)
126
Il dischetto o floppy disk (chiamato così perché era flessibile), venne inventato da IBM e divenne di uso comune a partire dalla metà degli anni ‘70 fino alla fine del
1990. I dischi floppy prima erano da 8 pollici, e più tardi arrivarono i formati da 5,25 e 3,5 pollici. Il primo lettore di dischetti, introdotto nel 1971, aveva una capacità di 79,7 kB.
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20
15
Da questa tecnologia derivò il sistema a cassette in voga nei primi Personal Computer. La prima unità disco
rigido è stato invece l’IBM 350 Disk File in dotazione
con il computer IBM RAMAC 305 nel 1956: aveva 50
dischi da 24 pollici con capacità di memorizzazione totale di 5 milioni di caratteri (poco meno di 5 MB).
Il disco IBM 350 RAMAC del 1956 (5MB da 6 bits)
(Fonte: www.windoweb.it)
E
D
Nel 1962 sempre l’IBM presentò L’IBM 1311 Disk Storage Drive,, il primo disco realizzato con un pacchetto di
dischi rimovibile. Ogni confezione pesava una decina
di chili, aveva sei dischi, e una capacità di 2 MB.
Il primo disco rigido a superare la soglia del GigaByte
2,52 GB una capacità enorme all’epoca
all’epoca)) fu l’IBM
l’IBM 3380
(2,52
del 1980. Era grande come un frigorifero, pesava 250 kg
81,000 e $
$142,400.
142,400.
e il prezzo oscillava tra $81,000
N
CURIOSITÀ
VE
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SI
O
Tra i tanti sistemi
di memorizzazione dei primordi, si
deve annotare anche un sistema a
nastro perforato
utilizzato
da
Konrad Zuse (a
destra proprio con
il lettore d i nastro) sul computer
ZUSE I. Il nastro
non era altro che
pellicola 35mm dismessa dalle case
cinematografiche.
IBM 1311 Disk Storage Drive
(Fonte: sysrun.haifa.il.ibm.com)
127
C AP I T O LO 7.1
1977 - Apple ][:
D
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20
15
l’alba di una nuova era
VE
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SI
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Prima dell’Apple II (scritto anche ][ o //) l’informatica
era cosa per pochi appassionati oppure tecnici del setto
setto-re. Gli unici computer di piccole dimensioni erano mol
mol-to costosi e dedicati alle aziende, oppure kit, come
elettroni
l’Altair o l’MK14,, dedicati ad appassionati di elettronica e hackers. Dopo la presentazione dell’Apple I, una
semplice scheda senza alimentazione, senza tastiera ed
altre periferiche, idea geniale di Steve Wozniak (Woz),
Steve Jobs si rese conto che, per rendere un computer
qual
veramente alla portata di tutti si doveva realizzare qualelettrodome
cosa che somigliasse il più possibile ad un elettrodomees
stico: doveva poter essere tirato fuori dall’imballo e esesper
sere immediatamente utilizzabile anche dai non esperti, ma soprattutto doveva essere bello in contrasto con
le “scatole” di lamiera in uso all’epoca.
Ste
Al primo Computer Show di Atlantic City, nel 1977, Steve Jobs e Steve Wozniak presentarono il prototipo di
un computer destinato al grande pubblico: l'Apple II.
Al contrario del suo predecessore, l'Apple I, questa seconda creatura si presentava in un elegante case di plastica, curato nei minimi dettagli dallo stesso Jobs. Inol-
Steve Jobs con l’Apple II
(Fonte: tech.fanpage.it)
205
15
20
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EM
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Una de#e pubblicità de#a IRET di Re$io Emilia, importatore ufficiale
Apple nei primi anni ’80. Poi diventerà Apple Italia.
E
l’alimenta• Quando per l’Apple II bisognò progettare l’alimenta
tore, Woz, come gli altri maniaci dell’elettronica,
troppo presi dal digitale, non aveva mai dato importanza a questo componente analogico e Jobs si rese
O
N
tre, l'architettura "aperta" dell'Apple II permetteva di
ampliare le risorse del computer utilizzando schede pro
properiferigettate da altri produttori: in questo modo le periferi
che disponibili aumentarono e il software dedicato si
arricchì notevolmente.
SI
Caratteristiche Tecniche
R
L’Apple II si rivelò un successo tale che, nelle sue varie
versioni, sarà venduto per oltre 15 anni e sarà ricono
riconosciuto come l’inizio di una nuova era.
VE
CURIOSITÀ
• Prima di mettere in produzione l’Apple II, Jobs e
Wozniak, che non avevano risorse necessarie per avav
viare il loro sogno e non avevano trovato il favore dei
finanziatori alla presentazione, offrirono il progetto
ad Atari e a Commodore il cui management non credette nelle potenzialità della macchina. Solo l’intervento di Mike Markkula, un investitore della Silicon
Valley, permise la nascita di Apple Computer Inc. e
l’avvio della produzione.
206
Paese d'origine
Stati Uniti d'America
Produttore
Apple Computer
Presentazione
16 Aprile 1977
Inizio commercial.
6 giugno 1977
Fine commercial.
1993
Unità vendute
oltre 6.000.000
Prezzo di lancio
$1.298 - $2.638
CPU
MOS 6502 a 1 MHz
ROM
12 kB (BASIC interpreter)
RAM di serie
da 4 kB a 48 kB
Porte
Video composito, 8 slots,
registratore, joystick/paddle
Risoluzione video
testo 40 x 24 fino a 40 x 48 (16
colori), grafica 280 x 192 (4 colori)
Audio
beeper
Sistema oper. di serie
Apple DOS
EM
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15
conto che Woz non sarebbe mai stato in grado di progettarne uno rivoluzionario come il computer che
aveva appena creato. Si rivolse cosi a Al Alcorn dell’Atari che gli presentò Rod Holt. A Holt Jobs espresse l’unico suo volere, che lo seguirà per sempre, l’alimentatore doveva essere senza ventola di raffreddamento, giudicata rumorosa e “poco Zen”. Holt realizzò un progetto rivoluzionario: un alimentatore a commutazione (switching) come quelli usati negli strumenti di precisione come gli oscilloscopi. Lo stesso
Jobs nella sua biografia racconta “Que#’alimentatore a
commutazione era non meno rivoluzionario de#a stessa scheda de#’Apple II . Nei libri di storia non si attribuisce a Rod
il merito di questa modifica che invece sarà usata per tutti i
computer fino ai giorni nostri.”. L’Apple II fu il primo
computer a implementare un alimentatore a commutazione.
E
D
• La passione per la perfezione indusse Jobs ad applicare la sua mania anche nella realizzazione della scheda
madre dell’Apple II, stressò i progettisti finché non
ne venne realizzata una ordinata e con le piste perfettamente dritte.
R
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LINEA TEMPORALE DEI MODELLI
1979 Apple ][+ / ][europlus
1983 Apple ][e
1984 Apple //c
1986 Apple IIgs
1987 Apple Platinum IIe
VE
1977 Apple ][
207
C AP I T O LO 7.11
1982 - Commodore 64:
D
EM
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20
15
il dominatore
presenza del doppio della RAM rispetto alla concorren
concorrenza e alla facile programmabilità, furono le aggressive
tattiche di marketing, che portarono a venderlo anche
nei grandi magazzini e nei negozi di giocattoli. Nel 1983
la Commodore arrivò a offrire, negli USA, un incentivo
di 100 dollari per l’acquisto di un C64 (questo era possibile per il basso costo di costruzione stimato in circa
O
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Nel 1982 Commodore Giappone aveva sviluppato un
Machine,
nuovo computer venduto con il nome di Max Machine,
Germaconosciuto anche negli USA come Ultimax e in GermaVIC
-20
20 non
nia come VC-10,, anche se più potente del VICVIC-20
fu accolto bene dal mercato, aveva una tastiera a mem
membrana ed era privo di porte per la connessione con drive
floppy e stampanti.
VE
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Un fallimento era l’ultima cosa che Tra
Trapro
miel voleva e cosi ne interruppe la produzione e veicolò tutta la tecnologia, svi
sviluppata anche per una console da gioco,
verso un nuovo computer.
me
Il Commodore 64 fu sviluppato in meno di due mesi e il prototipo fu mostra
mostrato all'International Winter Consumer
Electronics Show (CES), nel gennaio
1982. Il debutto fu impressionante e i
concorrenti si chiedevano "Come potete venderlo a solo 595 dollari?". La chiave del successo del C64, oltre logicamente alle potenzialità grafiche e audio, alla
235
135 dollari), ritirando un qualsiasi computer o una console per videogiochi.
15
Il successo del VIC-20 e del C64 contribuì anche in
modo significativo all'uscita di scena della Texas Instruments dal campo degli Home Computer (si veda TI-99/
4A) e al tristemente noto crack dei videogiochi del
1983.
20
CURIOSITÀ
• Il Commodore 64 è il modello di computer più venduto al mondo. Nel 1986 ne furono venduti più di 10
milioni di esemplari. Fu commercializzato fino al
1993, in totale ne sono stati venduti oltre 17 milioni
di esemplari.
O
Il Commodore Sx64 Executive
EM
tion”. Il computer era dorato ed avvitato su una pia
piastra decorata con disegni di circuiti che recava una
targhetta che recitava: ««Edizione oro, in occasione del milionesimo C 64 in Germania, 5 dicembre 1986
1986». Vennero
presentate 200 unità (numero di serie 1'000'000 1'000'199 presso il museo BMW di Monaco di Bavie1'000'199)
a
ra, affittato
per l'occasione dalla Commodore: i
computer non vennero venduti al pubblico, ma dati
in quella manifestazione a rappresentanti della stampa e dell'economia. Su questi computer era indicato
il numero di serie, scritto a penna, di fianco al logo
Commodore. Inizialmente dovevano esserne prodotti solo 150, ma i numeri di serie arrivano a circa 350,
forse 1000. Sebbene lo scopo di questi computer fosse commemorativo e decorativo, erano macchine perfettamente funzionanti.
VE
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•Nel 1983 Commodore realizzò
l ’ E d u c a to r 6 4 ,
adottancostruito adottanma
do la scheda maCommo
dre del Commoleggendore 64 - leggendi
da dice quelle diripara
fettose poi riparate - e un monitor
a fosfori verdi,
inseriti in un case
simile alla serie
PET 4000. Fu
venduto alle scuole americane come computer per l’apprendimento.
Nello spazio sopra la tastiera erano indicati i coman
comandi del linguaggio Basic 2.0.
• Dal Commodore 64 nel 1984 derivò il Commodore
(di cui parleremo più avanti
SX-64 (di
avanti) riconosciuto come il primo computer portatile a colori. Più che portatile era un trasportabile che incorporava un monitor a colori da 5” e un drive da 5,25".
• Nel 1986 la Commodore tedesca, per festeggiare il
milionesimo C64 venduto, realizzò la “Golden Edi-
Il Commodore 64 Golden Edition
Edizione speciale per il milione di unità vendute
236
15
• Il successo del primo C64 fu talmente vasto che anche dopo aver presentato la versione più evoluta 64C
con case simile a Amiga e C128, Commodore tornò al
case “biscottone” - come viene chiamato dagli appassionati il design del primo C64 e Vic20 - con il Commodore “Aldi” nel 1987 e con il 64G del 1989. Il primo aveva un case simile a quello originale ma con la
tastiera bianca, fu realizzato per essere venduto nei
supermercati Aldi (da qui il nome) e forse venne usato il vecchio case per differenziare il modello da quelli venduti dai rivenditori. Il secondo fu introdotto
probabilmente per sfruttare sul mercato la notorietà
e la storia del prodotto in un momento in cui il mer-
20
Il Commodore 64G
O
cato ormai stava morendo. Aveva un case color crema
schee ancora la tastiera bianca del 64C cosi come la sche
da madre
D
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• Nel 1984 per aggirare le rigide leggi sull’importazione
vigenti in Sud America, la Commodore strinse un ac
accordo con la Drean una società tutt’ora attiva nel set
settore degli elettrodomestici, per costruire in loco i
suoi computer. Nacque cosi il Drean Commodore 16
e 64, il primo basato sulla serie TED il secondo deri
deri-
E
Caratteristiche Tecniche
Stati Uniti d'America
Produttore
Commodore Business Machine
Inizio commercial.
Agosto 1982
Fine commercial.
1993
SI
O
Paese d'origine
17.000.000 circa
Prezzo di lancio
$595
$
595
VE
ROM
R
Esemplari prodotti
CPU
A destra , un particolare
del Drean Commodore 64
del 1984
Sotto il Drean Commodore
64 e il Drean Commodore
64C del 1987.
(fonte: www.floodgap.com)
N
Il Commodore 64 “Aldi”
MOS 6510 a 1 MHz
20 kB (BASIC interpreter)
RAM di serie
64 kB
Porte
video output, 2 Joystick, Cartridge
slot, Tape, Serial, User Port, TV RF
output
Risoluzione video
Testo 40 colonne x 25 righe
Grafica vari modi il più usato
320×200, 16 colori
Audio
3 voci, 9 ottave, 4 waveforms (TV
Sistema oper. di serie
Kernal + Commodore BASIC 2 o
GEOS (ambiente a finestre, poco
usato)
237
che, sicuramente aiutata dai componenti customizzati ma soprattutto dalle ampie vedute di Jack Tramiel,
non lasciava spazio a computer cloni preferendo la
presenza diretta anche dove questa era difficoltosa.
vato dal 64 originale. Nel 1987 l’operazione venne rinnovata con il 128, il 64C e con il 64G o Aldi. La
Drean importava i componenti dalla Commodore e
produceva i case e il packaging. I computer avevano
le stesse caratteristiche di quelli originali con la differenza dell’uscita video che era in PAL-N. Un’operazione simile
(non si hanno
molte notizie in
merito) venne
fatta in Argentina con il marchio SIGMA.
L’attenzione diretta a tutti i
mercati del
mondo, dal Giappone al Sud America, la dice lunga
sulla forza commerciale Commodore di quegli anni
EM
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20
15
• Prima di scomparire definitivamente dal mercato il
64 venne trasformato anche in una console da gioco:
il Commodore 64 Game System del 1989, conosciuto
anche semplicemente come 64GS.
O
N
E
D
LINEA TEMPORALE DEI MODELLI
1980 VIC
VICVIC-1001
-1001
1001
1981 VIC-20
1982 Max Machine
VE
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SI
1977 PET 2001
1982 Commodore 64
1984 Serie TED: Plus/4 - 16 - 116
1985 128 / 128D
1985 Amiga 1000
1987 64C
1987 64 “Aldi”
1987 Amiga 500
238
C AP I T O LO 12.5
1981 - IBM PC (5150):
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ru!o compressore
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N
E
IBM dominava da decenni il mondo dell'informatica
con i suoi mainframe per le grandi aziende, quando nel
1980 decise finalmente di entrare anche nel business
dei Personal Computer. Dopo un solo anno di progetta
progettazione e sviluppo venne lanciato il PC 5150 - comune
comunemente conosciuto come IBM PC - nell'agosto 1981.
VE
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SI
Per snellire i tempi di progettazione, che avrebbero fa
facilmente richiesto anni all'interno di una multinaziona
multinazionale lenta e burocratizzata, era stato creato un piccolo
team di sviluppo, con base in Florida, dedicato alla rea
realizzazione del primo PC IBM e, sempre nell'ottica di
snellire e velocizzare la progettazione, vennero scelti
componenti già disponibili sul mercato.
Venne così assemblato un computer ad architettura
aperta con parti standard, caratteristica che negli anni
successivi facilitò l'avvento dei primi cloni, ma che permise ad IBM di tenere lontano il rischio di un’azione
legale antitrust. Il rischio era reale, nella decade precedente infatti l'AT&T, il grande colosso delle telecomunicazioni americane era caduto sotto i colpi dell'antitrust
ed era stato smembrato in una miriade di società. IBM
379
15
voleva assolutamente evitare di fare la stessa fine e, visto che era già in posizione dominante nell'ambito dei
mainframe - ci si riferiva ad essa ed ai suoi pochi e piccoli concorrenti come a “Snow White and the seven
dwarfs” (Biancaneve e i sette nani) -, fece in modo di
essere inattaccabile nell'ambito dei Personal Computer
usando un’architettura aperta. Nel PC IBM solo il
BIOS, una parte del sistema operativo su ROM contenente le routine di gestione dell' I/O e di boot, venne
brevettata.
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O
20
Il team californiano si occupò solo dello sviluppo dell'hardware del PC, mentre la realizzazione del sistema
operativo venne affidata ad una piccola azienda di Seattle che aveva già realizzato alcune versioni di linguaggi
di programmazione per alcuni dei primi Personal
Computer: la Microsoft di Bill Gates e Paul Allen. La
D
terprete BASIC, sempre della Microsoft, disponibile su
ROM.
E
Il microprocessore scelto per il PC IBM fu l'l'Intel
8088
8088, una versione depotenziata con bus dati a 8 bit del
microprocessore a 16 bit Intel 8086. IBM non intende-
R
SI
O
N
Caratteristiche Tecniche
VE
Microsoft non era in grado di sviluppare per tempo un
sistema operativo per il PC IBM e pensò di acquistar
acquistarne uno già fatto dalla Seattle Computer Products, il QDOS o 86
86-DOS
DOS che era molto simile al CP/M della Di86-DOS
gital, uno dei sistemi operativi più di
diffusi all'epoca. Microsoft modificò il Q
Q-DOS per le proprie esigenze,
cambiandogli il nome in MS-DOS e riuscì a venderlo a
IBM con il nome di PC-DOS, ma la furbizia di Gates
fu quella di mantenere contrattualmente la possibilità
di commercializzarlo a terzi. Per quanto riguarda il software di base, il PC IBM veniva inoltre fornito di un in380
Paese d'origine
Stati Uniti d'America
Produttore
IBM
Inizio commercial.
1981
Prezzo di lancio
1.565 $
CPU
Intel 8088 a 4.77 MHz
ROM
64kB
RAM di serie
16 kB
Porte
5 slots ISA a 8 bit, monitor,
Centronics, cassette
Media integrati
1 o 2 drive da 160 kB 5.25”
Risoluzione video
Testo: 40 or 80 car x 25 linee Grafica: CGA opzionale: 320
x 200 / 640 x 200
Audio
Tone Generator - altoparlante
incorporato
Sistema oper. di serie
IBM-BASIC ( da disco MSDOS, CP/M-86, USCD
Pascal)
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20
15
va realizzare un computer molto potente in quanto temeva che la cosa avrebbe potuto danneggiare le vendite
del settore mainframe. La scheda madre montava a seconda delle versioni una RAM base variabile da 16 kB a
64 kB, nei primi modelli, espandibile ad un massimo di
640 kB. Il computer era dotato di 5 slot di espansione
interni per schede aggiuntive di cui uno veniva occupato dalla scheda video e un altro dal controller per i floppy disk, riducendo così gli slot effettivamente disponibili per espansioni future a 3. Il supporto iniziale a livello
di periferiche del PC IBM era piuttosto scarso; nel momento di lancio del computer non erano disponibili né
un monitor a colori né una stampante di buona qualità
marchiati IBM.
D
EM
Le vendite del PC inizialmente non furono eccezionali,
ma nel giro di poco tempo IBM divenne uno dei maggiori produttori di Personal Computer, soprattutto in
virtù della fiducia che i clienti riponevano nel marchio,
sinonimo di informatica e di qualità da decenni nell'ambiente business. Le scarse prestazioni vennero corrette
nel 1983 con la presentazione del modello 5160 meglio
conosciuto come PC XT,, ma è solo con il successivo
modello 5170 o PC AT che si raggiunsero prestazioni
E
apprezzabili con l’utilizzo dell’Intel 80286 e i BUS a
16bit
VE
R
SI
O
N
Per la pubblicità IBM scelse
Charlie Chaplin - che fu impersonato da Billy Scudder - rendendo
la star dei Tempi Moderni, vista
sempre come anti-corporate, la
mascotte di una delle aziende di
tecnologia più potente del mondo. Chaplin e il suo personaggio
diventarono così ampiamente
associati a IBM che altre aziende usarono, senza autorizzazione, la bombetta e il bastone nel
loro marketing. PC Magazine's
edizione Aprile 1983 aveva 12 annunci con riferimenti a Charlot.
La scheda madre de!’IBM PC 5150. Semplice ne!a costruzione e di conseguenza copiatissima.
381
(Testo basato su!a pagina dedicata a!’IBM
PC del sito myretrocomputing.altervista.org di
Andrea Longhi)
Gli autori
Paolo Cognetti classe 1960. Dopo il diploma da perito meccanico, studia programmazione in Cobol e ha il suo primo
vero contatto con i computer attraverso un IBM 370 durante uno stage presso il Catasto dello Stato. Nel 1981 acquista il
suo primo Sinclair ZX81 e, nel 1984, folgorato dall’immagine del Macintosh sulla rivista MCmicrocomputer, ne acquista
uno dei primi esemplari arrivati in Italia avviando un sodalizio che dura a tutt’oggi e conquistandosi così il nick MaCognet.
Dal 1985 lavora presso la BitComputer (una storica catena di negozi della capitale) ricoprendo vari ruoli sempre riguardanti il Macintosh, nello stesso periodo collabora con Apple Italia come dimostratore e con Elcom, storico distributore di
add-on per Macintosh. Nel 1989 fonda la Frame by Frame (che lascerà nel 1994) che, prima in Italia, produce grafica interattiva in diretta TV con il computer di casa Apple, realizzando i contributi grafici per trasmissioni rimaste nella storia come Non è la Rai e il gioco The Lion Trophy Show. Nel 1995 progetta e realizza l’opera “La le!enda de"a Formula 1” su CDRom, distribuita da SACIS (RAI) in 6 lingue. Tra il 1994 e il 1996 realizza alcuni dei primi siti internet di trasmissioni televisive per Rai e Rai Educational. Dal 1997 al 1999 collabora con la rivista MCmicrocomputer come redattore del settore
Macintosh e con Flashnet uno dei primi ISP italiani. Nel 1998 progetta e realizza il sito della Honda Italia Industriale che
cura fino al 2009. Da appassionato di storia dell’informatica e collezionista, nel 2009, organizza l’evento commemorativo
Macintosh: una storia lunga 25 anni presso il negozio InTown di Roma; partecipa a varie mostre tra cui nel 2011 Comunicando,
all’Ex Carcere di Avellino nell’ambito dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e, nel 2012, GameZero 5885, al Museo MACRO Roma;
cura la parte espositiva dell’evento A Tribute to Steve Jobs tenutasi il 4 ottobre 2012 al Museo MAXXI Roma e, nel 2013,
quella dell’evento 1977-1987 Quando il computer divenne Personal presso il palazzo dei convegni di Jesi.
Adriano Avecone è un giornalista (Commodore Gazette, Computer Gazette, Super Console, Computer Graphics & Publishing, CADence, Computer Graphics World, DV Magazine) e traduttore (Apple, Microsoft, NetApp, Dell, Google,
Samsung, HP, Autodesk, VMware, Cisco) attivo da oltre 20 anni, uno dei pionieri della Computer Animation in Italia
(RAI, Mediaset, Telespazio) e un consulente di Google per i motori di ricerca in lingua italiana.
Ciro Barile. Aveva 8 anni quando il Texas Instruments TI-99/4A lo contagiò e, ad oggi, ancora soffre di questo grave disturbo Texano. In molti gli hanno suggerito di farsi vedere da un medico bravo ma nessuno è riuscito ad alleviare la sua incredibile passione. Da quando si divertiva a creare programmi in Basic sul diario delle scuole medie nelle ore di lezione, di
acqua sotto i ponti ne è passata e si ritrova ad essere un informatico di professione. Segue come hobby tutto quello che è
il mondo del retrocomputer con particolare attenzione per il suo prediletto e primo amore elettronico. Suo è il TI-99 Italian User Club (www.ti99iuc.it), riferimento italiano (ma anche estero) per tutti gli amanti degli Home Computer della
Texas Instruments. A suo dire il suo Club è anche una rivincita personale in quanto, nei tempi in cui avrebbe potuto vivere
in modo attivo il mondo del TI-99/4A, era troppo bambino.
Elia Bellussi. Nato nel 1981, si laurea presso l’Università di Torino, con una tesi in intelligenza artificiale. Si specializza in
divulgazione scientifica e segue un seminario del Dottorato in Beni Culturali del Politecnico di Torino in: Patrimonio culturale virtuale, comunicazione e media. Ora lavora per una grande società di consulenza ICT. Ha scritto per riviste amatoriali sulla storia dell’informatica, per Scenari Digitali 2011 e per Piscopo Editore. Membro del comitato scientifico dell'associazione Nord-Est Digitale; segue e collabora con Torino Digitale. Presenta il proprio progetto per un museo nazionale
dell’informatica allo SMAU 2010 di Milano e al Digital Festival (DEF) del 2011. Fonda e presiede l’associazione “Museo
Piemontese dell’Informatica – MuPIn”. Coordinatore o relatore a: DEF 2012, FiWe 2012 presso l'Università di Firenze,
Scenari Digitali 2013 presso il VEGA di Venezia e seminari presso l’Università di Torino.
XI
Massimino Boccardi, Consulente per la Sicurezza Informatica. Dopo aver trascorso circa 8 anni presso la Polizia di Stato nel settore sistemistico, della sicurezza e criminalità informatica, attualmente opera come IT Security Engineer per una
importante multinazionale e cura la realizzazione di progetti inerenti la sicurezza per clienti di fascia Enterprise. Oltre ad
avere conseguito una serie specializzazioni nel campo della sicurezza sia in Italia che all'Estero, è certificato CISSP®, CISA®, CRISC® e ISO 27001 Lead Auditor. Interessato nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, è relatore in convegni
internazionali e collabora con diverse riviste del settore
Cecilia Botta. Responsbile dei progetti culturali per BasicNet S.p.A. Curatrice della sezione dedicata all'informatica e al
videogioco del Temporary Museum di Torino, progetto nato dalla collaborazione tra Regione Piemonte e il gruppo BasicNet. Ha curato la mostra “Steve Jobs 1955-2011” presso il museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Collabora con la
casa di produzione Junk Food per la realizzazione della collana documentaristica 8bit Generation sulla rivoluzione digitale
nella Silicon Valley. [ne"a foto con l’Apple I di BasicNet]
Francesco Brolli, classe 1963. Appassionato di computer sin dal 1981 quando, durante il servizio militare, sentì parlare di
computer e volle sapere a cosa servisse. Quello fu il momento esatto in cui scattò la scintilla. Dopo il congedo, iniziò subito la sua storia informatica acquistando un Vic 20 per 300.000 lire e un registratore per 150.000; d'allora in poi non si fermò mai più. Nei primi anni '90 creò una BBS sotto Amiga che tenne fino all'avvento di internet. Quando l'era dei Commodore iniziò la fase di declino, cominciò ad acquistare e conservare tutto ciò che aveva rappresentato la sua passione fino a
quel momento. Oggi ama ancora prendersi cura delle vecchie glorie; trascorre la maggior parte del tempo libero cercando
sempre di imparare qualcosa, ma anche guardandosi intorno alla ricerca di nuovi pezzi da accasare, recuperare, riparare.
Emiliano “MetalRedStar” Buttarelli. Nato a Roma ed attualmente residente a Madrid dove esercita l'attività di programmatore. Appassionato dell'informatica “home” e delle console per videogiochi del periodo “d'oro” 1977-1985. Trova
l'informatica “vintage” affascinante in quanto la realizzazione di hardware e software in tempi di risorse così limitate, costituiva una vera sfida d'ingegno per progettisti ed utenti che spesso portava a risultati favolosi. E’ convinto che ogni macchina realizzata nel corso della storia dell'informatica sia interessante almeno per qualche intuizione o innovazione che ha
saputo apportare. Le suo preferenze vanno senza dubbio alle macchine Atari e Commodore. La passione per l'informatica
e per i videogiochi, lo porta a creare il sito The Retrogames Machine (www.retrogamesmachine.com), dedicato alla retroinformatica in generale e al retrogaming in particolare.
Yuri Cherubini, classe 1999. Fin da piccolo appassionato di tutto ciò che è “vecchio”, a 12 anni per puro caso scopre il
mondo dei Personal Computer anni '70/80. Inizia la sua collezione con un Commodore 64C, collezione che ora è in continua crescita. La passione lo porta ad avvicinare il mondo dei collezionisti di retrocomputer italiani e pian piano diventa la
mascotte dei vari gruppi di appassionati.
Vincenzo ”Enzo45s” Colacicco, Napoletano classe 1990. Affascinato dai racconti del padre alle prese con calcolatrici
Summa Prima 20 e i primi M24 arrivati in ufficio, inizia la sua avventura informatica a soli (per l'epoca) 7 anni, con un clone Atari 2600 e un Amiga 500 regalatogli dal vicino di pianerottolo. Fortemente influenzato dagli anni '70 e '80 (quasi disconosce le tendenze d'oggi...), nel 2010 si appassiona alla storia del calcolatore e inizia a collezionare macchine di tutti i
tipi, raggiunge il Museo Interattivo di Archeologia Informatica di Cosenza e ne diviene guida e uno dei curatori. La sua
collezione, le sue doti di restauratore e “salvatore” di pezzi storici nonché la passione per il retrocomputing, anche grazie
all'esperienza museale, sono in continua espansione.
XII
Enrico Colombini, progettista elettronico, autore, programmatore e creatore di giochi, ha vissuto dall'interno la rivoluzione dell'elettronica negli anni '70 e quella dell'informatica negli anni '80. Ha scritto tra l'altro vari corsi di autoistruzione, un buon numero di articoli, il capostipite dei giochi di avventura italiani (“Avventura nel Castello”, 1982) e il primo
ebook-gioco con interazione complessa (“Locusta Temporis”, 2010). Si interessa di tutto ciò che non sa. (www.erix.it)
Mauro Cuomo, classe 1953, laureato in Scienze delle Informazione a Pisa, inizia la carriera in Olivetti ATC (Cupertino CA), per poi approdare in Apple Computer, dove ricopre il ruolo di Macintosh International Product Manager (Cupertino
– CA). Nel 1993 è cofondatore di TAM Software e contribuisce al successo del software gestionale “AdHoc”, tutt’ora leader
di mercato in Italia. Dal 2002, dopo la cessione a Zucchetti e un master in PNL, supporta aziende ed individui che vogliono affrontare con successo il nuovo scenario globale di cambiamento continuo, utilizzando tecniche operative (training,
coaching, facilitazione) che ha derivato “pragmaticamente” dalla PNL e che sono fortemente orientate ai risultati.
(www.maurocuomo.com)
Roberto Dadda. Iniziata la carriera in Oronzio de Nora nel laboratorio di ricerca dove si occupava di generazione elettrochimica di idrogeno ad alta pressione, passava alla Eni Chimica Farmaceutica dedicandosi alla progettazione di organi
interni artificiali. Chiamato alla Carlo Gavazzi fondava e dirigeva per alcuni anni la divisione FA Systems, per poi passare
a Data Base Informatica per organizzare la fabbrica di software di Caserta. Nel 1992 costituiva il Laboratorio di Innovazione Tecnologica preso il Banco Ambrosiano Veneto e dopo la costituzione di Banca Intesa assumeva la responsabilità della
Ricerca e Sviluppo di Intesa Sistemi e Servizi. Internet, e-commerce, nuove tecnologie applicate al business bancario sono
stati i principali temi della attività del laboratorio. Dopo essere stato per 5 anni responsabile dei servizi internet di SIA
dal 2006 si occupa di usabilità di pagine web e insegna Web Design alla NABA.
Fabio "SuperFabioBros” D’Anna. Amante storico di ogni tipologia di console e videogioco, è uno dei maggiori esperti di
retrogaming e collezionisti italiani. Come suggerisce il suo nick, ha un debole (per usare un eufemismo) per Mario e in
generale Nintendo. Ha scritto il libro “Pac-Man. Da videogioco a icona culturale” Che permette di scoprire l'insolita e appassionante storia del leggendario divoratore, con un'accurata analisi storico-critica degli oltre quaranta titoli della saga, corredata da una retrospettiva sui fenomeni di costume da essi generati. E’ consulente presso il VIGAMUS, Il Museo del Videogioco di Roma. (http://www.vigamus.com)
Raffaello De Masi. Geologo, informatico, chimico industriale, ha collaborato per circa vent'anni con MCmicrocomputer, fino alla chiusura delle pubblicazioni. Ha continuato poi con PCUpgrade, PCMagazine, ComputerIdea, e alcune altre
di cui non ricorda il nome. Ha diretto la rivista "WOW, the World Of Web", per tutta la sua durata di pubblicazione. Vive
in uno studio che un suo caro amico definisce "antro", dove rischia, quotidianamente, di rimanere sepolto sotto il crollo
di scatole di programmi e cumuli ci carte e riviste. Quattro ragazze, una moglie, una nipotina, una montagna di libri, una
vecchissima Matiz; tutto il resto non ha importanza.
Stefano Ferrilli, classe 1972, ha conseguito la laurea in Scienze dell'Informazione (1996), il dottorato di Ricerca in Informatica (2001) e la laurea specialistica in Informatica (2003). E' Professore Associato presso il Dipartimento di Informatica,
Direttore del Centro Interdipartimentale di Logica ed Applicazioni e rappresentante nel Comitato Tecnico-Scientifico del
Centro Interdipartimentale per la Museologia Scientifica presso l'Università degli Studi di Bari. E' membro del Comitato
Direttivo dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. E' autore di una monografia internazionale e di oltre 200
pubblicazioni di livello nazionale ed internazionale su riviste ed atti di convegni e congressi. E' socio fondatore dell'Associazione Culturale Apulia Retrocomputing.
Marco Gastreghini. Non sà neanche perché, ma un giorno viene sopraffatto da un'irresistibile voglia di riaccendere il
suo vecchio Sinclair ZX Spectrum e da quel momento capisce che deve salvare altri vecchi computer dalla distruzione. Poi
scopre che anche altri come lui avevano avuto questa illuminazione e sente parlare per la prima volta di Retrocomputing.
Non pensava ci fossero tanti altri appassionati in Italia, ma vedendo i loro siti e leggendo le loro storie capisce che anche
lui deve fare qualcosa per portare avanti questo nobile obiettivo. Ed ecco che si ritrova a raccogliere, pulire, aggiustare
(ove possibile nei suoi limiti) un ammasso di ferraglia e chip raccolti in ogni luogo e con ogni mezzo, cercando di far pulsare di nuovo il cuore di queste stupende opere di ingegneria elettronica che hanno fatto la storia dell'informatica.
XIII
Corrado Giustozzi. Romano, classe 1959. Inizia a scrivere di informatica nel 1979 su Micro e Personal Computer. Nel
1981 contribuisce alla fondazione di MCmicrocomputer, con cui collabora per vent'anni dal numero 1 al 200; nel 1997 fonda e dirige BYTE Italia. Tra le numerose rubriche fisse da lui curate su MCmicrocomputer è ancora oggi famosa “Intelligiochi”, punto di riferimento di una generazione di appassionati di informatica ludica, che verrà pubblicata ininterrottamente per quindici anni e centosessantasei puntate. Nel 1986 contribuisce a creare e sviluppare MC-link, nato come forum telematico collegato a MCmicrocomputer e poi divenuto uno dei primi ISP in Italia. A quell'esperienza risale il suo
interesse per la sicurezza informatica, che poi lo porterà a diventare uno dei più noti esperti italiani del settore. Oggi è
uno dei trenta componenti del Permanent Stakeholders' Group (board di indirizzo strategico) di ENISA, l'Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza delle reti e delle informazioni. [in foto nel 1996 a"a sua storica scrivania ne"a redazione di
MCmicrocomputer]
Davide “xAD of nIGHTFALL” Gustin. Utilizzatore e programmatore di computer fin dai primi anni '80, con la passione
per l'elettronica che inizia tra il 1978 e il 79 all'età di 10 anni, grazie al Nonno che gli trasmette le basi. Fa il programmatore per hobby dal 1982 al 2006 e fonda insieme a due amici (Marco e Gabriele) il gruppo Nightfall che con gli anni cresce
sia in Europa che in America focalizzandosi a realizzare demo, trainer e utility per Commodore 64, Amiga, Super Nintendo, Gameboy, Xbox. Dal 1983 lavora come montatore elettronico e poi elettrotecnico, accumulando una buona esperienza
sulle apparecchiature degli anni '80/90. Nel 1987 mette on line la BBS “Hidden Power”. Poi la vita ha voluto che l'hobby
del programmatore diventasse il lavoro principale e il lavoro di elettrotecnico diventasse un hobby portandolo a dilettarsi
a riparare per se e per la comunità di collezionisti italiani i computer degli anni '80. (www.nightfallcrew.com)
Andrea Longhi. A 12 anni invidiavo i (pochi) compagni di scuola che avevano un Home Computer, passavo i pomeriggi
davanti alle vetrine e dentro i negozi di informatica della mia zona, sfogliavo riviste di informatica in biblioteca sognando
il mio primo Personal Computer. Per la promozione della terza media finalmente arrivò l' Amiga 2000. Ricordo benissimo
l'emozione di quel primo incontro e la prima volta ho sostato il puntatore sullo schermo grazie al mouse: era il 1988. Dai
primi anni 2000 sono appassionato di retrocomputing, raccolgo e uso soprattutto macchine degli anni '70 e 80, quelle che
vedevo nei negozi e non potevo assolutamente permettermi 25 anni prima. Oggi lavoro come ruby developer presso una
web agency milanese.
Marco Marinacci. Coinvolto come appassionato di fotografia dal cugino, nel 1971 all'età di 17 anni, nella fondazione della
rivista Suono, comincia a scrivere di alta fedeltà e poi di tv color. Nel 1976 è il primo a parlare di Personal Computer su
una rivista italiana (Suono, appunto). Nel 1979 nell'ambito dello stesso gruppo editoriale promuove e coordina la nascita di
Micro & Personal Computer, che lascia nel 1981 per fondare con altri soci la Technimedia e la rivista MCmicrocomputer,
per molti anni indiscusso leader del settore e riferimento per appassionati e addetti ai lavori. Quando la Technimedia si
divide fonda la Pluricom, nella quale interviene successivamente un socio di maggioranza che nel 2001 decide di interrompere le pubblicazioni, alla vigilia del ventesimo anno di età della rivista. [ne"a foto con l’Apple II al SIM del 1981 - la nascita di
MCmicrocomputer]
Stefano Paganini. Nasce a Milano nel 1967. Nasce una seconda volta nel 1980 con una Texas TI-57 in mano e, dopo
poco, con un Sinclair ZX-80. Giornalista pubblicista dal 1989, ha scritto un certo numero di articoli su un certo numero di
importanti testate giornalistiche italiane di informatica ma, sfortunatamente, la tarda età gli impedisce di ricordare questi
dati. Consulente informatico e sviluppatore si è occupato/occupa di social media anche quando questo non vuol dire solo
fare 'Like'. E' appassionato da sempre di tecnologia assortita, di fotografia, di Venezia e di gatti. Colleziona retrocomputer in quantità purtroppo non smodate. Ha la fortuna di conoscere retrocomputeristi in giro per l'Italia e per il mondo.
(www.stefanopaganini.com - www.archeologiainformatica.it)
Carlo Pastore. Medico oncologo ed appassionato di retrocomputing. All'età di 13 anni scopre la passione per l'informatica con il Commodore 64 del quale apprende la programmazione Basic ed Assembler. Prosegue il percorso informatico in
casa Commodore con l'Amiga 500. Ad oggi collezionista di retrocomputers, in particolare di tutta la serie Commodore.
XIV
Fabrizio Pedrazzini, Appassionato di videogiochi fin da piccolo, entra in contatto con il mondo dell’informatica per
caso: un Natale al posto del tanto desiderato Vectrex ricevette un VIC-20. Per anni legato al mondo Commodore, con C64
ed Amiga, diventa Mac user per passione e Windows user per necessità (leggasi: lavoro). Professionista nel settore dell’informatica e felice padre di una bimba ed un bimbo, è un piccolo collezionista di retrocomputers e retroconsole. La passione per i videogiochi rimane anche ora. Nonostante tutto...
Felice Pescatore, ingegnere informatico, comincia la propria avventura nel mondo dei Personal Computer sfruttando al
limite un esemplare del blasonato CPC464. Dopo gli studi di ingegneria e un master in tecnologie e gestione del software, si dedica alla progettazione di soluzioni per il mondo enterprise. Ma la passione non è solo lavoro, così abbraccia l’idea
di creare un portale per raccontare l’evoluzione della storia informatica (storiainformatica.it), con un occhi di riguardo al
Software, cimentandosi, inoltre, nell’organizzazione di manifestazioni a tema grazie alla fitta rete di appassionati nazionali. Può contare su una propria collezione personale di oltre 500 pacchetti software, nonché 200 processori e diversi calcolatori storici. [ne"a foto con Federico Fa!in]
Alessandro Polito, classe 1968. Il suo primo approccio con il computer avviene nel 1978, divide il suo amore informatico con la biologia laureandosi nel '94 e specializzandosi in bioinformatica alcuni anni dopo. Attualmente vive in Siracusa
dove lavora presso un Laboratorio di Biologia in qualità di Direttore Sanitario. Collabora con il "Museo dell'informatica
Funzionante" per il recupero, restauro, conser vazione e la divulgazione della storia dell'informatica.
([email protected]) [ne"a foto con Lee Felsenstein]
Alberto Ramasso, classe 1982, ha il suo primo approccio con la retroinformatica durante il secondo anno all'Istituto
Tecnico, quando deve imparare ad usare il Pascal su un computer Olivetti M24 quasi suo coetaneo. Consegue la laurea in
Ingegneria Informatica presso l'Ateneo di Genova e proprio durante il periodo universitario inizia ad interessarsi alla storia dell'informatica e del calcolo automatico.Dopo un primo periodo di studio e collezionismo “onnivoro”, si specializza
sull'informatica italiana. Nella sua raccolta c'è spazio solo per pochi esemplari ma tutti importanti ed significativi per la
tematica trattata. Attualmente vive a Novi Ligure (AL), sua città natale e lavora in una ditta che si occupa di logistica e
trasporto intermodale. (www.albertoramasso.it).
Carlo Santagostino. Nato nel 1970 ha avuto la fortuna come tanti suoi coetanei di vivere da protagonista la nascita dell'informatica personale e del videogioco. Appassionatosi sin da tenerissima età a queste novità che stavano cambiando il
mondo ha cominciato a farsi strada in questo mondo quando, appena 15enne, ha programmato e pubblicato i suoi primi
videogiochi per ZX Spectrum. La sua carriera è proseguita anche come redattore per riviste del settore come Zzap!, TGM
e Amiga Magazine. Negli anni non ha mai abbandonato il mondo dell'IT e oggi è un imprenditore con un azienda nell’ambito web e assistenza sistemistica ma soprattutto vanta una grandiosa collezione di robot giapponesi e di vecchi computer
e console. La passione per quello che ha avuto la fortuna di vivere in prima persona lo ha porta a partecipare a mostre, fiere ed iniziative atte a valorizzare lo studio e la divulgazione della storia dell'informatica data l'importanza sempre maggiore che quest'ultima scienza ricopre nel mondo contemporaneo [ne"a foto con Nolan Bushne"]
Luca Severini è uno sviluppatore software di Roma che risiede dal 2008 in Silicon Valley, California dove studia
Computer Science e lavora come Senior Software Engineer (Apple, RTI, Cisco, Computer History Museum). Prima di
allora ha lavorato per molti anni nel settore del Desktop-Publishing nello sviluppo e integrazione di Sistemi Editoriali per
i maggiori gruppi editoriali Italiani e Tedeschi. Pur essendo da sempre un appassionato di storia non si è mai occupato
attivamente di retro-computing finché nel 2009, ha comprato su eBay un vecchio Amiga 2000. Da allora non si è più fermato ed attualmente possiede oltre trenta personal e Home Computer degli anni '80 e primi anni 90
XV
Maurizio Sorrentino, Perito elettronico, si applica con passione allo studio della programmazione dei PLC. Viene ingaggiato dalla GSC (Gestione Sistemi Complessi) per preparare studenti neo-laureati ai Linguaggi SQL , PL-SQL su macchine Unix poi collocato per un breve periodo in RSC (Corriere della sera) per la ricompilazione e gestione di database complessi. E’ stato Impiegato IBM come Amministratore di reti Windows/Novell e assistenza Help-Desk. Ha lavorato come
tecnico su prodotti di sicurezza informatica ad alto livello. Attualmente è libero professionista e gestisce il suo laboratorio
“Retrofficina4004” nel quale si applica anche in riparazioni di sistemi vintage. Da appassionato e collezionista di retrocomputing ha ideato l’evento “Quando ieri era già domani 2015” nella sua città di Stradella (PV).
Massimo Temporelli. Laureatosi in Fisica all’Università di Milano, ottiene nel 2000 una borsa di studio presso l’azienda
ST Microelectronics, leader mondiale nel settore dei microchip, con la quale sviluppa i percorsi scientifici dei laboratori
del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. La sua attività gli vale, nel 2003, la nomina a curatore responsabile del Dipartimento Comunicazione. Dal 2010 lavora come libero professionista alla realizzazione di mostre temporanee e permanenti, eventi culturali ed editoria. Innovazione, tecnologia, comunicazione e FabLab sono i temi più presenti nella sua ricerca e nel suo lavoro. Su questi temi dirige la collana scientifica Microscopi edita da Hoepli e svolge lezioni e seminari nelle più importanti università milanesi. Nel 2012 è stato speaker al Ted di Firenze e dallo stesso anno è iProf
di fisica sulla piattaforma Oilproject, la più grande scuola online d’Italia. Ha fondato The Fablab: make in Milano
Piero Todorovich, giornalista, ha scoperto il Personal Computer negli Anni '80 da studente e se ne è subito innamorato,
facendo della divulgazione delle tecnologie e dell'informatica la propria professione. Negli ultimi 25 anni ha creato, collaborato o partecipato allo startup di numerose riviste di elettronica e informatica sia consumer sia professionali su ogni
tipo di media: carta, cassetta, floppy e online. Convinto sostenitore della non linearità dello sviluppo tecnologico, vede nel
retrocomputing l'occasione per studiare le complesse dinamiche che riguardano anche oggi lo sviluppo dei prodotti di
successo, attraverso il soddisfacimento di necessità reali, ma anche immaginative dell'individuo. [ne"a foto con Bob Metcalfe]
Stefano Toria (1957), impara a programmare nel 1973, il primo collegamento via modem nel 1974, ha fatto un po' di tutto
nell'informatica, compreso contribuire a tirar su il primo ISP italiano. Attualmente vive nei pressi di Zurigo con una moglie, quattro figli e due gatte; lavora in un'azienda di sicurezza delle informazioni, e cerca di far sopravvivere il suo amore
per il mare e la vela. Contatto: [email protected]
Andrea Vertua. Romano, studi urbanistici e di medicina cinese approda all'informatica per caso e affronta il lavoro in
modo inusuale, più come materia umanistica che scienza esatta. Inizia nel 1983, proprio con i personal e sui personal svolgerà tutti i ruoli che, mano a mano, si affacciano nel mondo dell'informatica. Venditore, marketing, tecnico, programmatore, sistemista. A 57 anni gestisce progetti di informatica e usa la narrativa e la poesia come contraltare e complemento della sua professione per affinare l'uso delle parole oltre quello dei numeri. [ne"a foto: con un aspetto tipico di un informatico anni
'80 (anche di un cinefilo)]
Tomaso Walliser, laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano, è stato autore e produttore esecutivo per la
televisione con RAI, SKY, La7, MTV, e ALL MUSIC, occupandosi tanto di informazione quanto di intrattenimento. Nel
2008 ha fondato la sua casa di produzione - Junk Food - con la quale ha prodotto diverse importanti collane documentaristiche.
XVI
Indice
1. Radici !...............................................................................................................................................................................................................!
1
Calcolare, un bisogno che viene da lontano!.......................................................................................................................................!
3
!
Dall’ABACO all’Intel 4004 !................................................................................................................................................................! 6
!
Time-sharing e terminale: prima dei computer personali si lavorava cosi! .....................................................................................! 11
!
I primi computer personali: dalla Programma 101 al MITS Altair 8800 ! .......................................................................................! 14
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Programma 101 un’occasione mancata ! ..............................................................................................................................................! 19
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Appassionati di elettronica: il seme era li ! .........................................................................................................................................! 23
Homebrew Computer Club e gli hippie che inventarono il futuro ! ................................................................................................! 25
Apple I : la pietra miliare !....................................................................................................................................................................! 29
West Cost Computer Faire: la nascita del mercato del Personal Computer ! .................................................................................! 32
2. Il periodo storico! ..........................................................................................................................................................................................! 35
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3. Personaggi !.......................................................................................................................................................................................................! 45
Inventori: geni nell’ombra !...................................................................................................................................................................! 47
Progettisti: padri naturali !....................................................................................................................................................................! 50
Programmatori: “poeti” del software !..................................................................................................................................................! 53
CEO e manager: miti e visionari !........................................................................................................................................................! 56
!
!
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Michael S. Tomczyk: “Naso” per il futuro! ..............................................................................................................................! 62
Mauro Cuomo: Steve and I! ......................................................................................................................................................! 65
Donne: protagoniste della evoluzione !...............................................................................................................................................! 69
!
Orgoglio italiano !..................................................................................................................................................................................! 74
4. Le aziende che segnarono un’epoca! .............................................................................................................................................................! 83
Acorn! ...................................................................................................................................................................................................! 85
Amstrad! ................................................................................................................................................................................................! 88
Apple Computer! ..................................................................................................................................................................................! 91
!
!
Atari! .......................................................................................................................................................................................................! 95
Commodore! ..........................................................................................................................................................................................! 99
Microsoft! ..............................................................................................................................................................................................!104
Sinclair! ...................................................................................................................................................................................................!108
Spectravideo! .........................................................................................................................................................................................! 111
!
Tandy Radio Shack! ...............................................................................................................................................................................! 113
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Texas Instruments! ................................................................................................................................................................................! 116
!
Xerox PARC! .........................................................................................................................................................................................! 119
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Le aziende del Sol Levante! ..................................................................................................................................................................! 122
!
L’informatica personale nel “Blocco Sovietico”! .................................................................................................................................! 125
!
America Latina: auto-isolamento produttivo! ...................................................................................................................................! 135
5. Tecnologie!........................................................................................................................................................................................................! 141
XXIX
Microprocessori! ...................................................................................................................................................................................! 143
Periferiche di input! .............................................................................................................................................................................!147
Periferiche di output: i monitor! .........................................................................................................................................................! 155
Periferiche di output: le stampanti e i plotter! ..................................................................................................................................! 161
Sistemi di memorizzazione: le origini! ................................................................................................................................................! 165
!
Sistemi di memorizzazione: dalle cassette ai CD-ROM!...................................................................................................................!168
Modem! ..................................................................................................................................................................................................! 173
!
Reti locali: iniziare a condividere! .....................................................................................................................................................! 177
!
Plato System: progenitore di tutti i servizi di rete! ..........................................................................................................................! 181
!
BBS: germogli di social network! ........................................................................................................................................................! 185
!
!
!
Internet: le origini di un MITo! ..........................................................................................................................................................!190
!
Sicurezza informatica: tutto nacque per gioco! .................................................................................................................................! 193
!
Single-board computer: da sperimentazione a hobby a sistemi per l’insegnamento !.....................................................................! 197
!
Cloni e compatibili! ..............................................................................................................................................................................!201
!
Lo standard MSX! .................................................................................................................................................................................!205
Community Memory : il primo bullettin board system computerizzato! .............................................................................!189
6. I software !.......................................................................................................................................................................................................!209
Linguaggi di programmazione: difficile senza !...................................................................................................................................! 211
Sistemi operativi: dal prompt !..............................................................................................................................................................!216
Sistemi operativi: ... alla freccia !..........................................................................................................................................................!219
!
Da Bravo a Office: i programmi di office automation !......................................................................................................................! 222
!
Testo, grafica, audio, video: i media creator !.......................................................................................................................................! 225
!
Intelligenza artificiale: pensare come l’uomo! ...................................................................................................................................!228
7. Home Computer: pezzi di storia! .................................................................................................................................................................! 233
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1977 - Apple ][ : l’alba di una nuova era! ..............................................................................................................................................! 235
!
1977 - Commodore PET: l’ “animale domestico”! ...............................................................................................................................! 238
!
1977 - Radio Shack TRS-80: il prezzo fa la differenza! ......................................................................................................................!241
!
1979 - Atari 400 / 800: in ritardo ma con forza! .................................................................................................................................!244
!
1980 - Commodore VIC-20: il computer per tutti! ..........................................................................................................................!247
!
1980 - Sinclair ZX80: l’idea geniale! ....................................................................................................................................................! 251
!
1980 - TRS 80 Color Computer: colore di successo! ........................................................................................................................!254
!
1981 - Acorn BBC Micro: informatizzazione di massa! ....................................................................................................................!256
!
1981 - Sinclair ZX81: il micro cresce! ...................................................................................................................................................!259
!
1981 - Texas Instruments TI99/4A: la potenza non basta! ................................................................................................................!262
!
1982 - Commodore 64: il dominatore!.................................................................................................................................................!265
!
1982 - Sinclair Spectrum: i piccoli si fanno cattivi! ............................................................................................................................!269
!
1982 - Thomson TO7/70: je suis français! ...........................................................................................................................................! 271
!
1982 - Timex 1000 /1500: cloni ma anche no! ....................................................................................................................................! 273
!
1983 - Atari 600XL / 800XL: ritorno alle origini! .............................................................................................................................! 275
!
1983 - Acorn Electron: il ritorno della ghianda! .................................................................................................................................! 277
!
1983 - Apple //e: l’immortale! ................................................................................................................................................................!280
!
1983 - VTEC Laser 200: il trasformista! .............................................................................................................................................! 283
!
1983 - Oric-1: potenzialità nascoste! ....................................................................................................................................................!286
!
1983 - Spectravideo SV-318: genitore ripudiato! ................................................................................................................................!288
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1983 - Timex 2068: più che uno Spectrum! .........................................................................................................................................!290
!
1984 - Amstrad CPC 464: full optional! .............................................................................................................................................!293
XXX
1984 - Apple //c: eleganza incompresa! ...............................................................................................................................................!296
1984 - Philips 8020: Philips ma non Philips! ......................................................................................................................................!299
!
1984 - Sharp MZ700: arrivano i giapponesi! ......................................................................................................................................!302
!
1984 - Sinclair QL: salto quantico! ......................................................................................................................................................!304
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1984 - Sony HB-75: dimostrazione di forza! .......................................................................................................................................!307
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1985 - Commodore Amiga 1000: il multimediale! ..............................................................................................................................!310
!
1985 - Atari 520ST : the “jackintosh”!...................................................................................................................................................! 313
!
1985 - Atari 130XE: 8 bit a tutta potenza! ...........................................................................................................................................! 316
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1985 - Commodore 128: due in uno! .....................................................................................................................................................! 319
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1985 - Philips NMS-8235: ultimo sussulto per l’MSX! ......................................................................................................................! 322
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1985 - Sinclair Spectrum 128: l’ultimo vero Sinclair! ..........................................................................................................................! 325
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1986 - Acorn A300: RISC per tutti! .....................................................................................................................................................! 328
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1986 - Apple IIGS: bello ma in ritardo !..............................................................................................................................................! 331
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1987 - Amiga 500: potenza compatta! .................................................................................................................................................! 335
8. I “fuoriserie”: idee che diventavano realtà! ................................................................................................................................................! 339
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1978 - Exidy Sorcerer : l’idea giusta nelle mani sbagliate! ..................................................................................................................! 341
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1980 - NewBrain: il BBC mancato! ......................................................................................................................................................!344
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1983 - Jupiter Ace: la forza del Forth! ..................................................................................................................................................!346
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1983 - Sega SC-3000: la console evoluta! .............................................................................................................................................!348
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1983 - Matra Alice: io, piccolo e simpatico!.........................................................................................................................................!350
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1984 - Exelvision EXL100: lo strano francese! ...................................................................................................................................! 352
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1985 - Elan Enterprise: nato per giocare! .............................................................................................................................................! 355
9. Memorabili flop! .............................................................................................................................................................................................! 359
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1983 - Atari 1200XL: il costoso incompatibile! ...................................................................................................................................! 361
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1983 - Aquarius: il computer di Barbie! ................................................................................................................................................! 365
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1985 - Commodore serie TED: ooopss... scusate l’errore! ................................................................................................................!368
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1985 - IBM PCjr: il tonfo del gigante!..................................................................................................................................................!370
10. Sogni incompiuti!...........................................................................................................................................................................................! 373
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Atari 1400XL / 1450XLD!....................................................................................................................................................................! 375
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Texas Instruments TI99/2! ..................................................................................................................................................................! 377
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Texas Instruments TI99/8! ...................................................................................................................................................................!379
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Commodore LCD ! ...............................................................................................................................................................................! 381
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Commodore C65! ..................................................................................................................................................................................! 383
11. I fratelli maggiori! ........................................................................................................................................................................................! 385
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I computer da lavoro: la terra di mezzo !.............................................................................................................................................! 387
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1980 - Osborne 1: arriva il (tras)portatile! ...........................................................................................................................................! 391
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1980 - Apple /// : la prima “mela marcia”! ...........................................................................................................................................! 393
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1981 - Epson HX20: il primo notebook! .............................................................................................................................................!396
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1981 - IBM PC (5150): rullo compressore! ..........................................................................................................................................!398
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1981 - DWV Husky: la nascita dei "rugged" !......................................................................................................................................!401
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1982 - GRiD Compass: il computer si fa laptop! ...............................................................................................................................!404
!
1982 - Olivetti M20: tecnologia senza successo! ...............................................................................................................................!406
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1983 - Commodore 64SX: colore in valigia! .....................................................................................................................................!409
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1983 - Apple Lisa: e icona fu!! .............................................................................................................................................................! 411
!
1983 - HP 150: signori il touch-screen! ..............................................................................................................................................!414
XXXI
1984 - Apple Macintosh: la rivoluzione!...............................................................................................................................................!416
1984 - TRS-80 Model 100: portatilità di massa! .................................................................................................................................!419
1987 - IBM PS/2: prove di divorzio! .....................................................................................................................................................!422
1987 - Cambridge Z88: arrendersi mai ! ...............................................................................................................................................!425
!
1988 - Next Cube: futuro annunciato! .................................................................................................................................................!428
12. Personal Computer d’Italia! .......................................................................................................................................................................! 431
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Olivetti Prodest: la rincorsa incomprensibile! ....................................................................................................................................! 433
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Dalle Mele ai Limoni! ...........................................................................................................................................................................!436
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Italian MSX!...........................................................................................................................................................................................!439
13. Fine di un’epoca! ............................................................................................................................................................................................!443
Il male oscuro: IBM PC! .....................................................................................................................................................................!445
Estinzione della specie! ........................................................................................................................................................................!449
14. Non solo computer! ......................................................................................................................................................................................! 453
Pocket Computer: la programmazione in miniatura !........................................................................................................................!455
L’informatica ludica: dal Pong agli Home Computer!.........................................................................................................................!460
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L’informatica ludica: il ritorno delle console e i giochi su PC! .........................................................................................................!464
Giochiamo... ma non solo: quando le console si atteggiarono a computer! ....................................................................................!467
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Dick Smith Wizzard! .................................................................................................................................................................!468
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Philips Videopac G7400 + C7420 Home Computer Module! ................................................................................................!469
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Atari VCS2600 + Spectravideo CompuMate! ..........................................................................................................................!470
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ColecoVision Adam Computer Module!...................................................................................................................................!471
TOPO: embrione di home-robotica! ..................................................................................................................................................!472
Primordi di design informatico! ..........................................................................................................................................................!474
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Sinclair: soprattutto BELLI! ......................................................................................................................................................!477
Spectrum vs Commodore 64: la guerra infinita! ................................................................................................................................!478
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Le pubblicazioni di settore! .................................................................................................................................................................!481
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Enciclopedie e corsi Basic: specchietti per le allodole?! ...................................................................................................................!484
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Gli Home Computer nei films!..............................................................................................................................................................!487
15. Preservare la storia! .......................................................................................................................................................................................!491
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Dagli appassionati ai musei: e la storia continua.! .............................................................................................................................!493
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The Computer History Museum !..............................................................................................................................................!497
!
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All About Apple! .........................................................................................................................................................................!499
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Le attività nelle scuole!
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Emulatori: la via di mezzo! ...................................................................................................................................................................!506
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Aggiornare il passato ! ..........................................................................................................................................................................!510
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La storia affidata alla generazione del 2000!.......................................................................................................................................! 518
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Replica “originale”: mission impossible!..............................................................................................................................................! 521
!
Mercatini, ebay e discariche: alla ricerca dell’ “Home” perduto! ......................................................................................................! 523
!
Riparare e restaurare: elettronico, carrozziere e piccolo chimico! ................................................................................................! 527
.....................................................................................................................................................................!501
Appendice A: Timeline ! ..........................................................................................................................................................................!
Appendice B: Biografie degli autori!
...................................................................................................................................................!
I
XI
Appendice C: Libri di approfondimento !..................................................................................................................................................! XVII
XXXII
“Un bel libro che fa una cronaca completa di una trasformazione tecnologica globale che per
molti è passata quasi inosservata”
-- Federico Faggin, padre del microprocessore
“Questa è la più ampia e meravigliosamente dettagliata storia della tecnologia, le macchine
e l e p e r s o n e c h e c h e h a n n o f a tt o l a r i v o l u z i o n e d e l Pe r s o n a l Co m p u t e r. Le s t o r i e e l e f o t o g ra fi e d e l i n e a n o u n ’a f f a s c i n a n t e q u a d r o d e l “ b i g b a n g ” c h e h a p o r t a t o i c o m p u t e r f u o r i d a i l a b o r a t o r i d i r i c e r c a e d a l l e g r a n d i a z i e n d e fi n o n e l l e m a n i d i t u t t i n o i .”
-- Len Shustek, co-fondatore e Presidente del Computer History Museum e uno dei primi 35
membri dell'Homebrew Computer Club
“ H o t r o v a t o q u e s t ' o p e r a “e n c i c l o p e d i c a ”. H o v i s s u t o q u e g l i a n n i d a v i c i n o e s o n o s o r p r e s o
d a l l ’a m m o n t a r e d i f o t o e d i i n f o r m a z i o n i c h e l ' a u t o r e è r i u s c i t o a m e t t e r e i n s i e m e .”
-- Pierluigi Zappacosta, co-fondatore di Logitech
“ Pa o l o Co g n e tt i , u n i l l u s t re e d e n t u s i a s t a c o l l e z i o n i s t a d i re t ro - c o m p u t i n g , h a m e ss o a ss i e me un impressionante storia visiva che porta alla luce in modo eccezionale la prima decade
d e l Pe r s o n a l Co m p u t e r e l e t e c n o l o g i e c h e h a n n o t ra s f o r m a t o l a v i t a d i t u tt i n o i . I l l i b ro d i
Pa o l o è d i v e r t e n t e , i n f o r m a t i v o e b e n c u ra t o - u n b e l l i ss i m o t r i b u t o a l Pe r s o n a l Co m p u t e r ”
- - M i c h a e l To m c z y k Pro j e c t l ea d e r Co m m o d o re V I C - 2 0
“ Pa o l o Co g n e tt i r i p o r t a a l l a l u c e l a s t o r i a d e l Pe r s o n a l Co m p u t e r a tt ra v e r s o l a p i ù c o m p re n s i v a e a f f a s c i n a n t e c o l l e z i o n e d i i m m a g i n i d i q u e l l ’e r a c h e i o a b b i a m a i v i s t o r i u n i t a .”
-- Bob Lash, uno dei primi 35 membri dell'Homebrew Computer Club