La Grotta di San Michele di Minervino Murge :valorizzazione di un
Transcript
La Grotta di San Michele di Minervino Murge :valorizzazione di un
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE CORSO DI LAUREA in LINGUE E CULTURE PER IL TURISMO TESI DI LAUREA IN LINGUA E TRADUZIONE FRANCESE LA GROTTA DI SAN MICHELE DI MINERVINO MURGE: VALORIZZAZIONE DI UN SITO NATURALE, RELIGIOSO E ARCHEOLOGICO Laureanda: Nicoletta Limongelli Docente guida: Chiar.ma Prof.ssa Françoise Lenoir Anno Accademico 2010-2011 Il culto di San Michele è giunto in Puglia dall’oriente migliaia di anni fa. Numerose testimonianze provano che il culto dell’Arcangelo era praticato anche da religioni pagane, data la forte somiglianza del Santo con divinità guerriere come il dio Mitra, la cui denominazione cambiava in base alla connotazione geografica. È facile trovare luoghi di culto dedicati all’Arcangelo in grotte o sulle sommità dei monti, luoghi tipici del culto al dio Mitra. Questa ulteriore corrispondenza con i culti pagani, comportò l’abolizione nel 345 d.C. del culto degli angeli. Tale abolizione fu revocata nel 745 d.C. dal papa Zaccaria. I santuari più importanti del culto di San Michele sono i seguenti: - Santuario di Mont Saint-Michel in Normandia; - “Sacra” di San Michele in Val di Susa; - Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo. Questo lavoro di tesi si pone l’obiettivo di creare un itinerario turistico che tocchi i seguenti punti: spiritualità, natura, cultura. Il lavoro si organizza nelle seguenti tappe: - la prima parte è un excursus storico dalla nascita del culto di San Michele ai giorni nostri; particolare importanza sarà riservata alla nascita e allo sviluppo del pellegrinaggio, focalizzando l’attenzione sulle principali vie percorse dai pellegrini, in alcuni casi utilizzate ancora oggi. Si volge poi, l’attenzione verso la grotta di San Michele di Minervino Murge: origini, leggende e misteri che ancora oggi la avvolgono. Sono trattati nel dettaglio i dubbi relativi l’immagine rappresentata dalla statua originale. - l’ultima parte espone il progetto alla base del lavoro svolto: la creazione di un itinerario turistico - religioso che coinvolga i diversi siti dedicati a San Michele, implicando la scoperta e la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche che le Murge offrono. Meta principale dell’itinerario è la grotta di Minervino Murge. Particolare rilevanza hanno alcune associazioni, citate come esempio, che mirano alla salvaguardia delle antiche vie di pellegrinaggio e transumanza, puntando su queste come mezzo principale per lo sviluppo di un turismo sostenibile. In Puglia, con l’arrivo del culto micaelico e il suo sviluppo in altre regioni, cominciarono i primi pellegrinaggi. All’inizio le forme di pellegrinaggio erano due : - devozionale - penitenziale I primi pellegrinaggi in Puglia, verso il santuario del Gargano, risalgono al V secolo d.C. . I pellegrini erano monaci così come laici che in genere partivano da Roma. I percorsi tipici del pellegrinaggio erano le seguenti vie: -via Francigena che univa l’Europa settentrionale con Roma e tutte le sue ramificazioni fino al Sud; -via Appia Traiana che partiva dalla Daunia per raggiungere Canosa; -via Sacra Longobardorum la più recente, costruita appunto sotto il dominio longobardo, che univa il tratto Benevento - Monte Sant’Angelo. Esistevano comunque altre vie, meno battute e conosciute chiamate “diverticula”. Queste erano le vie della transumanza, che conducevano verso le zone interne e montagnose. Tali vie erano molto importanti ed erano percorse dai pastori che cambiavano i territori di pascolo per le loro mandrie in estate e in inverno. I pellegrini impararono presto a percorrere questi sentieri con i pastori stessi poiché questi conoscevano molto bene il territorio. Le date della festa di San Michele combaciavano perfettamente con le date di inizio e fine transumanza. Al 29 settembre corrispondeva la data della transumanza invernale, mentre la data della transumanza estiva si faceva ricorrere invece l‘8 maggio. La grotta carsica di Minervino Murge è un sito naturale formatosi più di due milioni di anni fa. Nel momento in cui si sono formati gli Appennini, in Puglia c’è stata una depressione del territorio rispetto alla zona appenninica che ha portato alla formazione dell’altopiano delle Murge. Tutta questa zona, inoltre, era ricoperta dal mare fino a quando non c’è stato un graduale ritiro delle acque, fino all’attuale linea costiera. Attualmente la grotta è sotto l’egida della Parrocchia di San Michele Arcangelo che dal 2005 ha deciso di rivalorizzare il sito, dimenticato negli ultimi decenni, creando un gruppo di giovani volontari. Questi si occupano della valorizzazione in toto della cavità soprattutto da un punto di vista turistico, fornendo ai visitatori informazioni storiche, artistiche, culturali. Nel biennio 2006-2007 la grotta è stata sottoposta ad interventi di restauro per la messa in sicurezza di alcune zone, valutate dagli esperti inagibili e poco sicure. La parrocchia di San Michele Arcangelo, l’amministrazione di Minervino Murge, i “Lions club” di Andria e la regione Puglia hanno reso possibile questi lavori di restauro grazie ai fondi PIS dell’itinerario turistico “Normanno- Svevo- Angioino”. A partire dalla sua inaugurazione, il 25 aprile 2007, il flusso di gente presso la grotta è aumentato. Per aumentare la visibilità del sito si è: - installata una segnaletica stradale specifica, in città e fuori città, prima assente; - organizzati degli eventi come “Nottingrotta” che hanno aumentato il flusso turistico. L’evento “Nottingrotta” nato nel 2008, prevede ogni anno una serata nel mese di agosto interamente dedicata alla grotta, con visita gratuita, spettacoli nello scenario naturale in cui si trova la grotta. Inoltre la grotta partecipa ogni anno all’iniziativa promossa dall’ ATP “Città Aperte” che prevede l’apertura gratuita di musei, gallerie, chiese ed altri siti di rilevanza turistica, nel periodo che va, in genere, dal 1 al 20 di agosto. La ricerca fatta sin qui ci ha condotto alla scoperta di un tipo di turismo che sta prendendo piede: il turismo religioso. I pellegrinaggi sono molto praticati, basti pensare al: - pellegrinaggio di Santiago di Compostela in Spagna; - pellegrinaggio a Lourdes in Francia; - pellegrinaggio ad Assisi; - pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo per San Michele correlato a quello di San Giovanni Rotondo dedicato a San Pio. Esistono molte associazioni il cui obiettivo è tutelare i pellegrinaggi e tentare di svilupparli seguendo le antiche vie. Nel 2008 è nata una nuova associazione chiamata “La Rete dei Cammini”. Ogni anno la “Rete dei Cammini” si occupa di creare dei percorsi a piedi seguendo tutte le antiche vie di percorrenza grazie all’ istituzione della Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni, che si svolgono in tutta Italia. La particolarità della “Rete dei Cammini” inoltre è quella di ampliare e migliorare i percorsi. Ogni associazione esterna alla rete infatti, ha la possibilità di organizzare un pellegrinaggio a proprio piacimento, fornendo un’ apposita scheda tecnica e adducendo le motivazioni. La “Rete dei Cammini” si occuperà in seguito di pubblicizzare al meglio il percorso proposto. In particolar modo esistono due associazioni che si occupano dei pellegrinaggi micaelici: - associazione Iubilantes - le vie Francigene del Sud L’associazione Iubilantes, attiva dal 2003, si occupa del pellegrinaggio verso Monte Sant’Angelo. Ambra Garancini è il presidente di questa associazione e più volte ha dichiarato che “ristabilire l’antico pellegrinaggio secondo le modalità lente e semplici del Medioevo, è indispensabile per ricordarci del nostro patrimonio culturale, naturale e spirituale. In tutti i siti internet delle varie associazioni di pellegrinaggio, è interessante notare come solo Monte Sant’Angelo risulti tra i cammini micaelici. Riteniamo che la grotta di San Michele di Minervino Murge abbia tutte le qualità per far parte di un cammino dedicato all’Arcangelo. Nel Medioevo il Tratturo Regio, antica via di transumanza, collegava la Puglia, la Basilicata e la Campania e terminava presso Monte Sant’Angelo. L’itinerario che abbiamo pensato è un pellegrinaggio che lungo queste vie tocchi Monte Sant’Angelo per poi proseguire verso Minervino Murge e il Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Per far questo bisogna: - ristabilire il Tratturo Regio nella parte corrispondente alle città tra Minervino Murge e Monte Sant’Angelo; - presentare una domanda di presentazione dell’itinerario presso le associazioni che si occupano dei cammini micaelici, riconoscendo la grotta di Minervino facente parte di questo percorso. - siglare un accordo di cooperazione tra le città di Minervino e Monte Sant’Angelo; - ristabilire gli antichi ostelli per i pellegrini che anticamente si trovavano lungo le vie percorse. - promuovere l’itinerario da parte della provincia BAT e da parte del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. L’obiettivo del nostro lavoro è di dare alla grotta di Minervino Murge la giusta dimensione tra spiritualità, storia e cultura. La grotta è un sito che potenzialmente potrebbe creare opportunità di lavoro nel settore turistico. Un obiettivo potrebbe essere la formazione di giovani figure professionali, come la guida turistica, oggi assenti nella città. Tutto ciò è perseguibile creando un tipo di turismo alternativo a quello di massa. L’ecoturismo è una delle nuove proposte del turismo sostenibile. Il pellegrinaggio, a piedi o in bici, è la forma più pulita per conoscere ed apprezzare le bellezze che le Murge pugliesi offrono. Il paesaggio rurale pugliese è ricco di storia e tradizioni che meritano di essere riscoperte. Riteniamo che anche grazie al pellegrinaggio si contribuisca a riscoprire i valori di un passato che è alla base del nostro presente. Le antiche vie della transumanza rappresentano un patrimonio materiale e immateriale della nostra regione. La realizzazione di percorsi naturali nel progetto della legge regionale del 2003 e l’istituzione del “Parco dei Tratturi di Puglia” lo dimostrano. Questo itinerario vuole essere la dimostrazione che una forma di turismo rispettosa dell’ambiente come l’ecoturismo, alternativa al turismo religioso, in alcuni casi diventato vero e proprio fenomeno di massa, è possibile oltre che auspicabile.