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ON. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI
ON. PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BOLOGNA *** Io sottoscritto dott. Renato Bonora, nato a Finale Ligure il 20 novembre 1947, domiciliato a Varazze (SV) in Via del Salice n. 4, espongo quanto segue. In data 19 febbraio 2002 ho acquistato il 40% delle quote di partecipazione della Noos Healthcare s.r.l. detenute dall’unico socio Piero Draghi ed il successivo 28 marzo 2002 ho formalmente assunto la carica di amministratore della società (cfr. doc. 4). La Noos Healthcare s.r.l. (nel prosieguo Noos) era stata costituita il 24 settembre 1998 da due soci, il signor Gianluca Mura ed il signor Piero Draghi, con un capitale sociale di 20.000.000 di lire, pari a 10.329,14 euro (cfr. doc. 4). In seguito alla cessione da parte del signor Gianluca Mura delle proprie quote di partecipazione della Noos – cessione avvenuta in data 24 dicembre 1998 – il signor Piero Draghi era divenuto socio unico ed amministratore della società (cfr. doc. 4). La Noos aveva iniziato la propria attività – attività che, sinteticamente, avrebbe dovuto consistere nella fornitura di software e nella consulenza in materia informatica – nel mese di aprile del 1999 e, fino al mio ingresso nella compagine societaria, aveva avuto la propria sede legale ed operativa a Genova, dapprima in Largo Rosanna Benzi n. 10 presso il Centro di Biotecnologie Avanzate, quindi in Corso Buenos Aires n. 6/11 ed infine, a far data dal 3 maggio 1999, in Via di Francia n. 33/8. In data 5 aprile 2001 la Noos era stata proposta quale risorsa esterna a supporto della corealizzazione di un complesso progetto informatico per la “realizzazione di reti gestionali e di registri per l’attività di prelievo e di trapianto” finanziato per un importo 1 massimo di 700.000.000 di lire, pari a 361.519,83 euro, dal Ministero della Sanità su proposta della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Liguria, la quale dal canto suo si impegnò a garantire un ulteriore finanziamento con risorse proprie nei limiti di 964.000.000 di lire, pari a 497.864,45 euro (cfr. doc. 4). In data 12 aprile 2001 la Noos (e per essa il signor Piero Draghi) aveva stipulato con il Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova un contratto per la creazione e lo sviluppo di un software a fronte di un corrispettivo di 180.000.00 di lire, pari a 92.962,24 euro (cfr. doc. 4). Nel dicembre del 2001 il signor Draghi – che fino a quel momento era stato unico socio ed amministratore unico della Noos – mi incontrò e decise di farmi entrare nella compagine societaria allo scopo di potenziare ed espandere il progetto di produzione e vendita di software, fino ad allora non ancora realizzati. Accettai perché credevo che la società avesse molte potenzialità e che il signor Draghi avesse notevole esperienza in campo informatico. Tale convincimento, d’altra parte, era confermato ed alimentato dal fatto che la Noos Healthcare s.r.l. aveva ottenuto l’importante commessa di cui ho detto sopra dal Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova. In data 19 febbraio 2002, avanti al Notaio Francesco Astrua di Piacenza, venne formalizzata la cessione e la vendita del 40% delle quote di partecipazione nella Noos Healthcare s.r.l. detenute da Draghi, al prezzo pattuito di 15.500,00 euro versati in contanti. Preciso che, come si evince dalla mera lettura dell'atto di cessione, il signor Draghi dichiarò avanti al Notaio Astrua che io gli avevo "già versato" il prezzo di cui sopra ed, infatti, mi rilasciò "ampia e liberatoria quietanza" (cfr. doc. 4). 2 Naturalmente, subito dopo la cessione delle quote ed il mio ingresso nella compagine della Noos, avevo verbalmente chiesto al socio Draghi di ricevere la documentazione completa della società: sebbene infatti già prima del mio ingresso nella compagine societaria avessi visionato un prospetto relativo allo stato attivo e passivo della Noos e fossi stato reso edotto delle condizioni in cui versava la società e dei debiti che questa aveva, volevo esaminare personalmente la documentazione completa. Fui, quindi, molto allarmato quando mi resi conto che il signor Draghi si sottraeva a tale adempimento. Anche perché, nel frattempo, avevo ricevuto numerose richieste di denaro da creditori dei quali ignoravo l'esistenza. In data 24 aprile 2002 – a distanza di poco più di due mesi dal mio ingresso nella società e a poco più di un mese dalla mia formale assunzione dei poteri di amministratore, avvenuta in data 28 marzo 2002 con l’iscrizione alla CCIAA – mi vidi, pertanto, costretto ad inviare al socio Draghi una comunicazione formale nella quale, da un lato, lo diffidavo ad effettuare ulteriori spese in nome e per conto della società e, dall’altro lato, gli comunicavo di avere calcolato approssimativamente in 50.000,00 euro le necessità finanziarie della Noos per debiti pregressi (doc. 1). Il signor Draghi – con lettera raccomandata del 3 maggio 2002 (doc. 2) – si disse pienamente concorde riguardo alla necessità di provvedermi di ogni mezzo necessario all’esercizio del mio mandato e mi comunicò che tutta la documentazione relativa all’azienda era in corso di trasferimento dal domicilio fiscale della società – corrispondente, come precisava, non alla sede della stessa, ma al proprio domicilio privato – alla nuova sede legale di Piacenza. Con riferimento alla richiesta economica da me avanzata, la missiva di cui sopra a firma del signor Draghi recita letteralmente: “Per quanto riguarda le necessità finanziarie dell’impresa, la sua stima di 50.000 euro 3 corrisponde sostanzialmente a quanto io stesso avevo stimato ancor prima del suo ingresso nella compagine sociale. Ho pertanto provveduto a renderle immediatamente disponibile la somma sopra specificata, che già giace a sua disposizione sul ns. c/c 1945680 presso la Banca CARIGE Agenzia 26 di Genova Pegli. Come concordato con l’Avvocato dalla Giovanna, tale somma è stata versata mediante giroconto a titolo di finanziamento da parte del socio Draghi: dovrebbe riceverne notifica dalla banca mediante lettera di accredito già la prossima settimana. Allego sin d’ora alla presente, in ogni caso, evidenza dell’operazione mediante copia contabile bancaria a mie mani”. Nel corso del procedimento penale avanti al Tribunale di Genova di cui dirò oltre, il signor Draghi ha negato di avere scritto detta missiva: fatto sta che, proprio in data 3 maggio 2002, egli versò effettivamente sul conto corrente della Noos la somma di 50.000,00 euro con la causale “finanziamento”. Nei mesi successivi, al fine di creare introiti ulteriori rispetto al contratto in essere con il DISCAT dell'Università degli Studi di Genova, tentai di promuovere la vendita degli innovativi prodotti informatici che il signor Draghi asseriva di avere nel frattempo sviluppato per la Noos, ma che fino a quel momento mai alcuno aveva avuto modo di visionare: fin dal mio ingresso nella compagine societaria, infatti, era inteso che Piero Draghi si sarebbe occupato della progettazione e realizzazione di software e che io mi sarei occupato dell'amministrazione della società in vista della promozione e della vendita dei prodotti informatici. Con il passare dei mesi, tuttavia, iniziai a maturare il convincimento che la Noos Healthcare s.r.l. non possedesse quei “requisiti unici nel panorama nazionale italiano per quanto riguarda le competenze tecniche relative allo standard informatico-sanitario ANSI HL7” sulla base dei quali il DISCAT (Dipartimento di Scienze Chirurgiche 4 Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti) dell'Università degli Studi di Genova aveva affidato la commessa alla società e che Draghi non fosse in alcun modo titolare delle competenze informatiche che avrebbero consentito alla Noos di far fronte all'impegno contrattuale assunto con il DISCAT. Certo è che – come da me sospettato – il brevetto oggetto della commessa non fu mai consegnato da Draghi, tanto che in data 30 luglio 2002 il Dipartimento diffidò la Noos a farle avere il sistema informatico pattuito (cfr. doc. 4). Come detto, peraltro, avevo da tempo maturato il convincimento che Piero Draghi non possedesse alcuna capacità progettuale informatica e avevo fatto realizzare il software oggetto della commessa da altra società esterna. Peraltro, in considerazione di tutti questi eventi, i miei rapporti con Piero Draghi si deteriorarono gravemente ed entrambi demmo corso a numerose e reciproche azioni giudiziarie. In data 31 ottobre 2002 presentai denuncia-querela nei confronti di Draghi. Dal canto suo, il signor Draghi presentò in data 21 novembre 2002 denuncia-querela nei miei confronti avanti alla Procura della Repubblica di Genova, nonché ricorso per ingiunzione di pagamento nei confronti della società per recuperare l’importo di euro 50.000,00 da lui stesso versato in data 3 maggio 2002 nelle casse della Noos a titolo di finanziamento (doc. 3). Il decreto ingiuntivo – reso dal Tribunale in data 25 gennaio 2003 – divenne esecutivo. Atteso, peraltro, che la società era insolvente, dopo la notifica di due atti di precetto, nel mese di febbraio del 2004, il signor Draghi depositò istanza di fallimento della società. In data 26 aprile 2004, in accoglimento dell’istanza depositata dal suo socio di maggioranza ovvero da Draghi, la Noos Healthcare s.r.l. venne dichiarata fallita. 5 In data 6 settembre 2004 presentai denuncia querela presso la Procura di Genova (doc. 4): durante quegli anni, infatti, avevo maturato il convincimento che il contratto stipulato tra la Noos Healthcare s.r.l. ed il Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova per la creazione del software che avrebbe dovuto consentire il collegamento tra le reti regionali, interregionali, nazionali ed europee onde reperire in tempo reale la disponibilità di organi presso i centri di trapianto, immunologia e trasfusionali fosse, in realtà, lo strumento per ricevere dal Ministero della Salute e dalla Regione Liguria fondi da distribuire a soggetti e per fini totalmente avulsi dal progetto informatico. In conseguenza della presentazione della denuncia di cui sopra venivano iscritti al registro degli indagati il prof. Mario Casaccia, il prof. Umberto Valente ed il figlio di quest'ultimo, il dott. Roberto Valente nonché Piero Draghi (doc. 5): tutti soggetti che, a vario titolo, avevano rivestito un ruolo nel progetto che avrebbe dovuto condurre alla realizzazione di reti gestionali per l'attività di prelievo e di trapianto finanziate dal Ministero della Salute e dalla Regione Liguria. Nel corso delle indagini emersero sospetti sul comportamento del Prof. Umberto Valente, del dott. Roberto Valente, di Piero Draghi e di diversi soggetti che – come da me sostenuto – erano coinvolti apparentemente solo fittiziamente nel progetto di creazione del software oggetto del contratto fra la Noos Healthcare ed il DISCAT dell’Università degli Studi di Genova. In particolare nella missiva del 29 aprile 2005 avente protocollo n. 8378/PG inviata alla Procura di Genova dal Vice Questore Aggiunto dott. Amendola (doc. 6) si evidenziava che vi erano "forti sospetti di reato sul comportamento del Prof. Valente Umberto, del di lui figlio dr. Valente Roberto, del 6 Draghi e di altri medici e persone” e che detti sospetti trovavano una indiretta conferma nella "esiguità della compagine societaria affidataria di un progetto così ambizioso, delicato e di importanza nazionale (capitale sociale minimo per una s.r.l. – lire 20.0000.000 – e unico socio – Draghi Piero)”. Si adombrava, insomma, quanto da me sostenuto in merito al ruolo attivo svolto dal dott. Roberto Valente, che del progetto informatico era stato nominato "project manager" , sia all'interno che all'esterno della società Noos Healthcare s.r.l.. In detta missiva, il Vice Questore Aggiunto dott. Amendola concludeva precisando che "al fine di chiarire il flusso di denaro erogato dal Ministero della Sanità e dalla Regione Liguria a favore del DISCAT” v'era la necessità di acquisire tanto la documentazione custodita presso il DISCAT, i relativi Ministeri e gli Enti eroganti, quanto la documentazione contabile custodita dal curatore fallimentare della Noos Healthcare s.r.l.. Non mi risulta, peraltro, che la Procura abbia provveduto all’acquisizione della documentazione di cui sopra. Anzi, le indagini sostanzialmente si fermarono e fummo sentiti a sommarie informazioni solo io ed il mio avvocato. Poiché, peraltro, a distanza di anni dalla presentazione della denuncia, il Pubblico Ministero incaricato delle indagini non aveva ancora esercitato l’azione penale né richiesto l’archiviazione, in data 29 agosto 2007 mi vidi costretto a chiedere al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Genova di disporre l’avocazione delle indagini preliminari (doc. 7). In realtà, poco più di un mese dopo il deposito dell'istanza di cui sopra, e precisamente in data 2 ottobre 2007, il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova – dott. Federico Panichi – depositò richiesta di archiviazione del procedimento 7 (doc. 8). Anzitutto, a detta del dott. Panichi, sebbene fosse da ritenersi che la Noos Healthcare s.r.l. non era titolare di quelle specifiche ed uniche competenze tecniche nel campo della progettazione informatica in virtù delle quali la società aveva ottenuto la commessa con il DISCAT, non poteva ravvisarsi alcuna truffa in danno della pubblica amministrazione perché i soggetti chiamati alla gestione di fondi pubblici hanno la facoltà di impiegarli per progetti che essi ritengono percorribili, ma non hanno alcun obbligo di pervenire ad un risultato utile. Ebbene, ritengo che tale argomento non sia fondato né condivisibile. Se è vero, infatti, che la ricerca non deve necessariamente pervenire ad un risultato pratico di immediata utilità, è altrettanto vero che l'espletamento di un'attività di ricerca non dovrebbe venire affidata a soggetti totalmente privi delle competenze tecnico-scientifiche per farvi fronte. Ciò è tanto più vero se solo si consideri che, successivamente alla mancata consegna da parte della Noos e di Piero Draghi del software, il Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova affidò la realizzazione del citato software al Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica (DIST) dell'Università di Genova. Ora, se il DIST figura nell'elenco delle unità operative coinvolte nel progetto (cfr. doc. 4), perché il DISCAT decise di affidare la realizzazione del software alla Noos e a Piero Draghi ovvero a soggetti che non avevano specifiche competenze informatiche, anziché incaricare fin da subito il DIST (Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica) dell'Università di Genova, che era certamente in grado di portare a termine detto progetto? Comunque, a detta del dott. Panichi, non sarebbe risultato né dalla denuncia da me 8 presentata né dagli accertamenti svolti dalla PG "che fondi siano stati distratti per fini non istituzionali". Ciò non è vero. Come ho avuto modo di precisare, infatti, già nel 2005, il Vice Questore Aggiunto dott. Amendola evidenziava nella missiva prodotta sub doc. 6 che vi erano "forti sospetti di reato" sul comportamento del prof. Umberto Valente e di suo figlio Roberto Valente, di Draghi e di altri medici coinvolti, apparentemente solo fittiziamente, nel progetto per la realizzazione di reti gestionali e di registri per l'attività di prelievo e di trapianto. Sempre a detta del dott. Panichi, inoltre, le modalità di stipula del contratto fra la Noos Healthcare ed il DISCAT e la scelta del soggetto cui attribuire la commissione del progetto informatico – pur costituendo abuso d’ufficio ed un elemento di sicura rilevanza penale – non era comunque perseguibile per intervenuta prescrizione. Naturalmente ho tempestivamente proposto opposizione avverso la richiesta di archiviazione, evidenziando fra l’altro la fondatezza della notizia di reato, l'incompletezza delle indagini svolte e la non intervenuta prescrizione del reato di cui sopra (doc. 9), ma in data 23 aprile 2008, il G.I.P. presso il Tribunale di Genova dott. Vincenzo Papillo ha disposto l’archiviazione del procedimento (doc. 10). Nel frattempo nell'anno 2007 – a seguito della denuncia querela presentata dal signor Draghi nel novembre del 2002 (doc. 11) con cui questi aveva sostenuto, da un lato, che non gli avessi mai versato il prezzo di cessione del 40% delle quote di partecipazione della Noos per il pagamento della quale mi aveva rilasciato ampia e liberatoria quietanza avanti al Notaio e, dall'altro lato, che gli avessi "estorto" l'importo di 50.000,00 da lui stesso versato nelle casse societarie della Noos a titolo di "finanziamento" e non a me personalmente – venivo rinviato a giudizio avanti al Tribunale di Genova e avanti al Tribunale di Piacenza. 9 Relativamente alle vicende giudiziarie nelle quali sono stato coinvolto a far tempo dell'anno 2007 e che si sono tutte concluse con la mia condanna seppure non definitiva, preciso che nel corso dei processi (tenutisi, tutti, successivamente all'archiviazione della querela con cui avevo denunciato il pactum sceleris tra il DISCAT dell'Università degli Studi di Genova e la Noos Healthcare s.r.l.) è emerso senza possibilità di errore e dettagliatamente quanto segue: - che Piero Draghi era soggetto a turbe psicologiche; - che il dott. Roberto Valente, figlio del prof. Umberto Valente, aveva conosciuto Piero Draghi all'anno 1997 grazie ad un comune amico che glielo aveva descritto come uno "studente in medicina" fuori corso appassionato di informatica (doc. 12); - che nell'anno 1998 il dott. Roberto Valente ed il signor Piero Draghi avevano elaborato insieme e quindi presentato alla Comunità Europea un progetto informatico affine a quello finanziato dal Ministero della Sanità e dalla Regione Liguria e commissionato alla Noos Healthcare s.r.l.(cfr. doc. 12); - che Piero Draghi non era in alcun modo titolare delle competenze informatiche che avrebbero consentito alla Noos di far fronte all'impegno contrattuale assunto con il DISCAT e di realizzare un prodotto informatico teso alla comunicazione in tempo reale tra banche degli organi (doc. 13); - che Piero Draghi non ha mai fornito alcun programma al Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche di Anestesiologia e Trapianti (DISCAT) dell'Università degli Studi di Genova, ma solamente uno scritto che elenca le cose che la Noos ed il tanto declamato prodotto software oggetto della commessa avrebbero dovuto fare; - che la Noos Healthcare non era titolare di “requisiti unici nel panorama nazionale italiano per quanto riguarda le competenze tecniche relative alle standard informatico10 sanitario ANSI HL7 prescelto quale infrastruttura tecnologica di riferimento per il progetto (…)”; - che la società Noos Healthcare s.r.l. era una "scatola vuota" tant'è che il dott. Salice – professionista incaricato dal Tribunale di Piacenza ex art. 2409 c.c. di verificare la situazione contabile della società prima della dichiarazione di fallimento – così ne parla “la società in realtà, adesso non voglio dire che non svolgeva nessuna attività, però non aveva una struttura, non aveva un ufficio, non aveva una sede, non aveva dipendenti, non aveva assolutamente nulla" (doc. 14). Alla luce di tutto quanto esposto e di quanto mi riservo di esporre con ulteriori integrazioni – ritenendomi offeso e danneggiato e volendo la punizione dei responsabili – intendo sporgere, come con il presente atto sporgo, QUERELA nei confronti di quanti verranno ritenuti responsabili per ogni ipotesi di reato che l’Autorità Giudiziaria, all’esito delle disponende indagini, riterrà configurarsi, dichiarando sin d’ora di volermi costituire parte civile nel relativo procedimento. Con domanda, ex artt. 406 e 408 c.p.p., che mi venga notificata l'eventuale richiesta di autorizzazione alla proroga del termine delle indagini preliminari e l'eventuale richiesta di archiviazione. Dichiaro inoltre di oppormi, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 459 c.p.p., all'eventuale richiesta del Pubblico Ministero di emissione di decreto penale di condanna. Si allegano in copia: 1) lettera del 24 aprile 2002 dott. Bonora / sig. Draghi; 2) lettera raccomandata del 3 maggio 2002 sig. Draghi / dott. Bonora; 11 3) ricorso per decreto ingiuntivo e pedissequo decreto; 4) denuncia-querela presentata dal dott. Bonora in data 6 settembre 2004 ed allegati; 5) provvedimento di iscrizione al registro notizie di reato del prof. Mario Casaccia, del prof. Umberto Valente, del dott. Roberto Valente e di Piero Draghi; 6) missiva del 29 aprile 2005 avente protocollo n. 8378/PG inviata alla Procura di Genova dal Vice Questore Aggiunto dott. Amendola; 7) istanza depositata dal dott. Bonora in data 29 agosto 2007 avanti alla Procura di Genova; 8) richiesta di archiviazione in data 2 ottobre 2007; 9) opposizione alla richiesta di archiviazione depositata dalla difesa del dott. Bonora; 10) decreto di archiviazione; 11) denuncia-querela presentata dal sig. Draghi in data 21 novembre 2002; 12) estratto del verbale redatto da fonoregistrazione dell'udienza tenutasi in data 21 dicembre 2007 nel procedimento avente R.G. n. 5267/2006 avanti al Tribunale di Genova; 13) estratto del verbale redatto da fonoregistrazione dell'udienza tenutasi in data 9 novembre 2007 nel procedimento avente R.G. 5267/2006 avanti al Tribunale di Genova; 14) estratto del verbale redatto da fonoregistrazione dell'udienza tenutasi in data 22 aprile 2008 nel procedimento avente R.G. n. 4837/2006 avanti al Tribunale di Piacenza. Varazze, lì 5 aprile 2011 È autentica dott. Renato Bonora Avv. Mariarachele Panzeri ON. PROCURA DELLA REPUBBLICA 12 PRESSO IL TRIBUNALE DI BOLOGNA *** Il sottoscritto Renato Bonora, nato a Finale Ligure il 20 novembre 1947 e domiciliato a Varazze in Via del Salice n. 4, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 100 c.p.p. NOMINA difensore di fiducia l’Avv. Mariarachele Panzeri, con studio in Milano, Via Cardinale Mezzofanti n. 26/3, e contestualmente revoca ogni precedente difensore ed elezione di domicilio CONFERISCE al nominato difensore le più ampie facoltà di legge, ivi inclusa quella di costituirsi parte civile e quella di proporre impugnazioni in ogni stato e grado del relativo procedimento, ogni fase compresa AUTORIZZA lo stesso difensore a svolgere il mandato oggi affidatogli, avvalendosi secondo la sua valutazione ed anche in ragione delle esigenze organizzative, della collaborazione di sostituti CONFERISCE al predetto difensore espressa procura speciale per presentare richiesta ex art. 335 c.p.p. alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona, anche per il ritiro della stessa, e svolgere ogni altra attività utile, ivi compresa lo svolgimento di investigazioni difensive ex art. 391 bis c.p.p. e seguenti. Varazze, lì 5 aprile 2011 dott. Renato Bonora Visto, è autentica Avv. Mariarachele Panzeri 13