A proposito della crisi: cosa ne pensano i Nobel CRIF acquisisce le

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A proposito della crisi: cosa ne pensano i Nobel CRIF acquisisce le
Pubblicazione di CRIF / inverno 2012
A proposito della crisi:
cosa ne pensano i Nobel
CRIF acquisisce le operation di
Deltavista in Svizzera e in Austria
Russian Standard Credit Bureau
ha scelto le soluzioni di CRIF
Governo del credito:
Banca Popolare di Bari sceglie l’esperienza
e le competenze di CRIF
Revisione dei processi creditizi
e quantificazione degli impatti economici:
il progetto di Consel con CRIF
CRIF ottiene la registrazione come
Agenzia di Credit Rating
Gestione end-2-end dei dealer:
Il rating ai dealer:
BMW Financial Services sceglie l’expertise
dell’agenzia di rating di CRIF
La gestione della clientela:
le esperienze di CrediVeneto e
di Artigiancredito Toscano
Valutazione e gestione delle
imprese: CRIF e SOSE insieme
‘Nuovi italiani’ e recupero crediti:
l’esperienza multiculturale di Unicredit
con CRIF COL
Il cliente “locale” non si conosce
mai abbastanza:
CrediFriuli adotta Fraud Analyser Evolution
Prevenzione frodi:
la certificazione documentale di
Consum.it con CRIF BPO
Gestione diretta dei prospect web:
la soluzione di CRIF BPO per CreaCasa
CRIF lancia Mettinconto
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ProFamily e le business information di CRIF
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Pubblicazione di CRIF
A proposito della crisi: COSA NE PENSANO I NOBEL
A inizio dicembre si è tenuto a Venezia il tradizionale appuntamento dei Nobel
Colloquia, che ha messo a confronto le riflessioni di alcuni recenti vincitori del
premio Nobel per l’Economia e di prestigiosi economisti di fama internazionale.
In particolare, di grande interesse è stata la tavola rotonda sulla tenuta dell’Euro
e sugli impatti della crisi di liquidità sull’accesso al credito, che ha visto il
coinvolgimento di Christopher Pissarides (l’economista cipriota insignito del
Nobel nel 2010), di Dale Mortensen (anche lui vincitore del Nobel nel 2010) e di
Eric Maskin (Nobel per l’Economia nel 2007), coadiuvati nel dibattito da Andrea
Boltho (Emeritus Fellow in Economia presso il Magdalen College dell’Università
di Oxford), Francesco Caselli (cattedratico presso la London School of
Economics), Edward Luttwak (Senior Advisor presso il Center for Strategic and
International Studies di Washington) e Paul Marson (Chief Investment Officer
Lombard Odier).
Proprio nei giorni in cui si svolgeva l’incontro veneziano era in agenda la
presentazione del decreto “salva Italia” da parte del Governo Monti per cui la
discussione è risultata particolarmente attuale e, soprattutto, concretamente
calata sull’analisi di un contesto economico profondamente condizionato dal
susseguirsi degli eventi.
Il fatto è che il modello di governance che abbiamo conosciuto fino ad
oggi probabilmente è definitivamente superato, per lasciare spazio a nuovi
paradigmi di riferimento. Del resto il debito italiano solo un anno fa era
ancora considerato sostenibile, eppure in questi mesi il quadro economico
complessivamente non è particolarmente peggiorato. Piuttosto è cambiata
profondamente la percezione da parte dei mercati e con essa l’atteggiamento
politico di alcuni Paesi, in testa la Germania, indisponibili a sostenere il peso
del salvataggio dei partner più in difficoltà. Questo ha prodotto una serie di
squilibri all’interno dell’area Euro, con gli effetti che tutti conosciamo.
Quali misure per uscire dalla crisi?
Il professor Pissarides ha sottolineato come, in questa delicatissima fase, per
uscire dalla crisi siano stati proposti rimedi eccessivamente condizionati dagli
interessi dei singoli Paesi. Per una soluzione realmente efficace a suo avviso
sarebbe fondamentale creare i presupposti per una maggiore integrazione tra i
diversi Paesi, anteponendo l’interesse collettivo rispetto alle posizioni di parte.
In particolare, sarebbe fondamentale un coordinamento fiscale e di bilancio
mentre sarebbe assolutamente disastroso creare due diverse valute, un Euro
forte e uno debole. Piuttosto, per fermare la speculazione la BCE dovrebbe
stampare denaro e svalutare l’Euro per rendere l’economia comunitaria più
competitiva, perché senza crescita è impossibile trovare la forza per uscire
dalla crisi. Del resto, se è vero che senza una ristrutturazione del debito è
molto difficile stimolare la ripresa dell’economia e la crescita del PIL procapite
di Paesi in fase di recessione, dobbiamo considerare che questi stessi si
caratterizzavano per una crescita debole anche durante le fasi espansive.
Il principale ostacolo a questa soluzione è rappresentato dalla posizione
oltranzista del Governo tedesco che, pur essendo un Paese fortemente
esportatore, sembra ossessionato dal pericolo di un rialzo dell’inflazione.
Secondo tutti gli economisti partecipanti al dibattito, però, interventi
controllati consentirebbero di contenere il rialzo dell’inflazione al 4 - 5%,
come nella sostanza è accaduto negli Stati Uniti, dove la FED durante la
crisi degli anni scorsi ha immesso enormi quantità di denaro sul mercato per
sostenere l’economia senza che questo abbia prodotto incrementi drammatici
dell’inflazione.
Bisogna però considerare, come ha evidenziato Edward Luttwak, che in
Europa c’è stata una sorta di irrazionale “feticismo monetario”: quando l’Euro
è stato introdotto molti avrebbero preferito che il cambio rispetto al dollaro
fosse addirittura più forte, tanto che sono stati fatti diversi interventi per farlo
apprezzare, rendendo così meno competitive le esportazioni dei Paesi membri.
Riguardo la tenuta dell’Euro il professor Mortensen ha ricordato come
molti economisti di fama avessero espresso forti perplessità già al
momento dell’introduzione della moneta unica, proprio a causa della
estrema eterogeneità dei partner europei e della diversa velocità alla quale
marciavano le singole economie nazionali. Una politica di bilancio comune
rappresenterebbe un primo importante passo per ridare stabilità al sistema
anche se non sarebbe sufficiente per risolvere tutti i problemi, a meno che non
si riesca a intervenire in maniera efficace e tempestiva anche sugli stock del
debito dei Paesi meno virtuosi. Relativamente all’Italia, alla Grecia e ai Paesi
maggiormente indebitati, per ridurre lo stock del debito non ci sono alternative
a rigorosi interventi strutturali che incidano positivamente sull’economia reale.
Bisogna però fare molta attenzione alle misure di austerità in quanto, se è
doveroso che ogni Paese faccia la sua parte sulla strada del risanamento,
vanno evitati interventi eccessivamente pesanti che potrebbero produrre
effetti depressivi e dare il colpo di grazia a Paesi già fortemente debilitati,
ingenerando così un peggioramento del ciclo economico a livello globale.
Come ha ribadito Pissarides: “tentare di fare troppo e troppo in fretta potrebbe
avere effetti disastrosi”.
Un aspetto centrale del dibattito sono state proprio le misure che la pressione
dei mercati ha obbligato alcuni Paesi ad adottare e che in condizioni normali
mai avrebbero probabilmente introdotto. Questo, come ha illustrato il
professor Boltho, si ricollega al tema dell’azzardo morale che, per molti versi
comprensibilmente, ha indotto il Governo tedesco a tenere una posizione
molto rigida nei confronti dei partner più esposti, nel timore che senza una forte
pressione esogena potrebbero essere poco stimolati a portare effettivamente a
compimento le riforme di risanamento necessarie. A questo riguardo, come ha
ben illustrato anche il professor Caselli, in Italia non ci si può però focalizzare
solo sulle riforme strutturali, per quanto assolutamente indispensabili, ma
si dovrebbe avviare un cambiamento radicale per superare definitivamente
gli attuali paradigmi, con il rifiuto incondizionato di fenomeni diffusi come
l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità e le inefficienze del sistema.
La tenuta dell’Euro
Nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro
ma è probabile, come ha sottolineato il professor Boltho, che gli interventi che
sono stati varati tamponeranno il problema. Il vero quesito riguarda la tenuta
dell’Euro a 5 anni. Come non ha mancato di ricordare anche Luttwak, l’Europa
ancora oggi è più una espressione geografica che politica per cui sempre di più
sarà fondamentale costruire una nuova architettura istituzionale. Nell’area Euro
oggi c’è un indiscutibile divario di competitività tra i diversi Paesi, fonte di forti
squilibri interni. Questa criticità, se non verrà superata velocemente, potrebbe
produrre un rischio concreto di tenuta dell’Euro.
In questa fase, va considerato anche il problema delle banche tedesche e
francesi, fortemente esposte su titoli pubblici non più sicuri, che richiederebbe
una onerosa ricapitalizzazione per ridurre la leva finanziaria. Così, se è
doveroso chiedere seri interventi di risanamento, è anche necessario trovare
un punto di equilibrio ed evitare di portare questi Paesi al collasso per un
eccesso di rigore, perché il loro default pregiudicherebbe la stabilità proprio
delle banche dei Paesi creditori che, per assurdo, hanno investito in modo
massiccio in obbligazioni del debito sovrano in Euro, ovvero lo strumento che
per definizione era considerato sicuro al 100%.
Per evitare che il fallimento degli istituti di credito si possa riflettere sulle
famiglie che hanno depositato i propri risparmi, secondo Eric Maskin sarebbe
necessaria una riforma del sistema bancario, partendo dalla separazione
tra banche d’investimento e banche retail, perché proprio questa crisi ha
dimostrato come l’assenza di regolamentazioni e di controlli adeguati abbia
prodotto effetti devastanti. Inoltre, la BCE e i governanti europei dovrebbero
dare quanto prima forti rassicurazioni al mercato sul fatto che i titoli dei debiti
sovrani verranno rimborsati sicuramente, al limite facendo da garanti. Su
questo tema il professor Pissarides ha sottolineato come nel breve termine
sarebbe fondamentale anche il rafforzamento del fondo salva stati e, perché no,
l’attribuzione alla BCE del ruolo di prestatore di ultima istanza o di emettitore di
eurobond, ipotesi che al momento non viene sostenuta politicamente. Semplici
dichiarazioni di intenti da sole non basterebbero a restaurare quel clima di
fiducia necessario per far ripartire l’economia e scongiurare un effetto a catena
su scala mondiale.
La mancanza di fiducia, per altro non più limitata a pochi Paesi periferici,
emerge anche dalla constatazione che sul mercato non c’è un reale problema
di liquidità ma, piuttosto, che essa non viene scambiata e non circola come
dovrebbe. Quindi non ci si aspetta che nuovi tagli dei tassi ipotizzati dalla
BCE possano portare particolari riverberi dal punto di vista operativo quanto,
piuttosto, che possano trasmettere un segnale al mercato. Come auspicato
dal professor Maskin, sarebbe più urgente adottare una linea comune a livello
europeo per rendere le banche e l’intero sistema più solidi e sicuri.
In conclusione, sembra fallito l’auspicio di molti politici che l’introduzione
dell’Euro da sola avrebbe creato convergenza di interessi da parte di tutti
i membri dell’Unione e oggi è oltremodo difficile cambiare rotta senza
riconoscere i gravi errori di valutazione che sono stati commessi.
A cura di Maurizio Liuti, Responsabile Comunicazione di CRIF
e Direttore di Sintesi
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inverno 2012
CRIF acquisisce le operation di Deltavista
in Svizzera e in Austria
CRIF ha acquisito le operation in Svizzera e in Austria del Gruppo Deltavista.
Consentendo l’espansione in questi due Paesi, questa transazione rafforzerà
il posizionamento di CRIF come leader nel settore delle credit information
bancarie e come fornitore di soluzioni per la gestione del rischio in Europa
continentale.
L’acquisizione di Deltavista Svizzera e Austria rientra nella strategia di sviluppo
internazionale adottata da CRIF negli ultimi anni e caratterizzata da crescenti
investimenti in soluzioni per la gestione del credito al dettaglio e dalla volontà di
fornire ai propri clienti un concreto valore aggiunto.
Le operation di Deltavista in Svizzera e in Austria verranno integrate nel Gruppo
CRIF come società controllate al 100% e continueranno a svolgere le stesse
attività con la medesima organizzazione composta da circa 100 dipendenti.
“Le società acquisite beneficeranno del portafoglio di prodotti, del network e
della reputazione di CRIF per rafforzare l’offerta rivolta agli operatori del credito
e per accelerarne la crescita in Svizzera ed Austria” - spiega Thomas Stämpfli,
fondatore e Presidente del Gruppo Deltavista.
“Insieme all’attuale team tedesco e polacco” - continua Stämpfli - “come
Deltavista saremo impegnati nell’ulteriore sviluppo delle nostre operation in
Germania e in Polonia, grazie anche al supporto del nostro centro di sviluppo
software di Cracovia. In particolare siamo molto determinati nel far diventare
Deltavista un affermato credit bureau in Germania e in Polonia, cercando
di ripetere il successo conseguito in Svizzera e in Austria. Inoltre, questa
acquisizione rafforzerà il nostro focus e fornirà le basi per accelerarne la crescita
per riuscire a competere con i principali credit bureau presenti sui mercati
tedesco e polacco”.
“L’integrazione tra le soluzioni di CRIF e quelle di Deltavista oltre a portare
valore aggiunto ai nostri clienti rappresenta un altro passo nella strategia
globale di CRIF verso il rafforzamento del nostro posizionamento sul mercato
europeo dei servizi a supporto del credito” - illustra Carlo Gherardi, Presidente
e Amministratore Delegato di CRIF. “Con Deltavista condividiamo lo stesso
impegno verso l’innovazione e l’orientamento alla soddisfazione del cliente, e
siamo fortemente determinati nel potenziare i punti di forza dei nostri rispettivi
business. La valorizzazione delle sinergie tra le due società, inoltre, permetterà
di fornire ai nostri clienti soluzioni di valutazione e gestione del rischio con un
concreto valore aggiunto e, quindi, in grado di incrementarne la redditività”.
L’integrazione tra soluzioni di Deltavista e l’offerta di CRIF e delle società del
gruppo a livello internazionale permetterà di rispondere in modo ancora più
efficace ai bisogni crescenti del mercato in termini di innovazione di prodotto e
di flessibilità tecnologica. Grazie alla combinazione delle soluzioni software e di
supporto decisionale di CRIF e i sistemi informativi e di supporto alla gestione
del rischio di Deltavista, Deltavista Svizzera e Austria saranno in grado di
supportare i propri clienti a gestire le attuali procedure e i processi di credito in
modo ancora più innovativo ed efficiente.
Russian Standard Credit Bureau ha scelto le soluzioni informative di CRIF
per la gestione del rischio di credito
Russian Standard Credit Bureau, uno dei principali operatori nel mercato delle
informazioni in Russia, ha scelto CRIF come partner strategico per sviluppare il
nuovo sistema di informazioni creditizie.
Nello specifico, CRIF ha sviluppato per Russian Standard Credit Bureau una
piattaforma tecnologicamente innovativa in grado di gestire e centralizzare
le informazioni relative ai finanziamenti richiesti e concessi ai consumatori e
alle imprese. Il sistema è stato personalizzato in base alle specifiche esigenze
di Russian Standard e realizzato sfruttando le esperienze e il know-how
internazionale di CRIF.
Nei prossimi 2 o 3 anni Russian Standard Credit Bureau si è posto l’obiettivo
di diventare una delle organizzazioni più competitive e in crescita dell’intero
Paese. In questa ottica il credit bureau giocherà un ruolo estremamente
importante, fornendo servizi a valore aggiunto sul locale mercato del credito.
“Siamo molto soddisfatti di essere stati scelti come partner da Russian Standard
e di poter sviluppare questo progetto di credit bureau. La nostra esperienza nel
fornire soluzioni simili in altri paesi nel mondo ci rende sicuri anche dei vantaggi
che garantirà al mercato russo. Da un lato, la disponibilità della storia creditizia
consentirà ai cittadini e alle imprese un accesso al credito più agevole e a
condizioni più favorevoli; dall’altro, le istituzioni finanziarie membre del credit
bureau potranno gestire al meglio la concessione di finanziamenti ed evitare una
eccessiva esposizione creditizia da parte dei prenditori” - ha affermato Carlo
Gherardi, Presidente e Amministratore Delegato di CRIF.
“Nonostante Russian Standard Credit Bureau sia una società abbastanza
giovane, negli ultimi 2 anni ha registrato una crescita considerevole. All’inizio
della nostra attività avevamo una sola collaborazione esclusiva con un cliente,
Russian Standard Bank; oggi invece contiamo tra i nostri partner molte delle
principali banche di credito al consumo (Sberbank, VTB-24, Home Credit,
Renaissance Credit, ecc.). Siamo sicuri che CRIF ci darà supporto non solo
nello sviluppo di un credit bureau tradizionale (credit report, rating, sistemi
di scoring), ma anche nell’implementazione di prodotti innovativi in cui ci
specializzeremo molto presto” - dichiara Roustam Tariko, Presidente di Russian
Standard Group.
Repubblica Slovacca. Inoltre ha recentemente acquisito le operation in Svizzera
e in Austria di Deltavista, uno dei principali provider di servizi per la gestione
del rischio di credito e di rating. Inoltre, CRIF è presente in Russia fin dal 2005
e grazie a OOO CRIF, società con sede a Mosca, sarà in grado di supportare le
attività di Russian Standard Credit Bureau nel lungo periodo con servizi a valore
aggiunto e a supporto decisionale in ogni fase della relazione con cliente.
“Per sviluppare soluzioni avanzate abbiamo unito il nostro know-how globale ad
un approccio locale, che tiene in considerazione i bisogni specifici del mercato
del credito russo oltre agli aspetti legali. È proprio questo tipo di approccio che
ha reso CRIF una società di successo negli ultimi 20 anni” - conclude Carlo
Gherardi.
CRIF ha già sviluppato progetti simili a livello internazionale. In Europa
gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) italiano, EURISC,
oltre ai credit bureau bancario e non bancario della Repubblica Ceca e della
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Pubblicazione di CRIF
Governo del credito: Banca Popolare di Bari
sceglie l’esperienza e le competenze di CRIF
Cliente: Banca Popolare di Bari
Esigenze: reingegnerizzazione del sistema
complessivo di governo del credito.
Soluzione: il know-how consulenziale e
metodologico, assieme alle soluzioni strategiche
e operative di CRIF.
Risultati: maggiore efficacia, coerenza ed
efficienza operativa nel ciclo del credito,
applicando una logica di “filiera” con mappatura,
razionalizzazione e creazione di valore nei processi
di accettazione, monitoraggio e recupero.
Banca Popolare di Bari nasce nel 1960 ed è la
capofila dell’omonimo Gruppo fondato nel 1998,
nel quale lavorano oltre 2.200 persone e che conta
254 filiali in Italia.
“Negli ultimi anni il Gruppo ha avuto un importante
percorso di crescita endogeno ed esogeno quali
aumenti di capitale e acquisizioni” - spiega Luigi
Jacobini, Vice Direttore Generale di Banca
Popolare di Bari. “Serviva, infatti, all’interno
dell’azienda una serie di processi organici e
strutturati che potessero supportare questi momenti
di discontinuità e consentire in un arco di tempo
sufficientemente ampio l'uniformità del modo di fare
e la creazione di una nuova ‘cultura della casa’.
Con queste prospettive, insieme alle viste
strategiche del nostro CDA abbiamo dato il lancio
al ‘progetto sul governo del credito’. Avevamo la
necessità, da un lato, di standardizzare e modulare
in maniera organica il nostro modo di fare credito
e, dall'altro, di non perdere il collegamento con
il territorio” - ricorda Luigi Jacobini. “Per farlo
abbiamo coinvolto tutte le funzioni aziendali, al fine di ridisegnare l’intera filiera del credito, mappando i
processi e condividendoli con le strutture che operano sul territorio per capire le possibili evoluzioni”.
Il progetto di reingegnerizzazione del credito
“La strategia della banca” - spiega Jacobini – “è condizionata dalle esigenze normative - adeguatezza
patrimoniale della governance di tutto il sistema bancario - e dagli obiettivi strategici. Per questi ultimi
abbiamo definito insieme al team di consulenti di CRIF i KPI (Key Performance Indicators) e i limiti
strategici in termini di rischiosità RWA (Risk Weighted Assets) in coerenza con il risk appetite e
definito politiche di pricing abbinate al rischio liquidità. È stato definito un impianto” - continua
Jacobini - “che oggi stiamo implementando, per cui tutti i parametri strategici che il CdA approva devono
esser tradotti in operatività attraverso un processo strutturato. Successivamente è stata sviluppata la
strategia sul cliente, con la logica di verticalizzazione dei processi suddivisi nelle fasi di accettazione,
gestione e recupero attraverso una matrice e algoritmi di calcolo omogenei customizzati”.
Dopo aver lavorato sul ‘cuore del motore’, la strategia cliente ha portato alla razionalizzazione dei vari
processi di erogazione, di monitoraggio e di recupero. “In fase di valutazione del credito usiamo già
da anni tutti gli ingredienti tipici per una buona valutazione del merito creditizio: le business information di
CRIF, EURISC - il SIC di CRIF, PERFORM - il credit bureau score di CRIF - e Fraud Analyser Evolution, la
soluzione per la lotta alle frodi di identità. Il tutto all’interno del motore decisionale StrategyOne in uso già
da 5 anni. Nel corso del progetto sono state compiute attività di razionalizzazione dei modelli di scoring e
delle strategie decisionali, coerentemente con gli obiettivi strategici. Nei processi di controllo periodico del
portafoglio utilizziamo software per il controllo delle forzature e dei modelli di scoring, come StrategyMiner,
e la soluzione Operational Risk Advisor, per intercettare le variazioni del profilo del cliente attraverso
l’utilizzo congiunto di dati di natura creditizia e di business information. Infine, nei processi di recupero
credito abbiamo individuato soluzioni ‘crash’ di recupero con l’ausilio di agenzie esterne,
quali CRIBIS Teleservice”.
I vantaggi ottenuti
“Abbiamo scelto CRIF” - conclude Jacobini - “perché possiede un patrimonio informativo unico in Italia
per ricchezza e completezza, per il know-how nazionale e internazionale sui temi del rischio e del
credit management e per le competenze degli specialisti CRIF con i quali ci siamo confrontati nel corso
del progetto. Le soluzioni CRIF consentiranno al nostro gruppo di massimizzare l’efficacia delle strategie
mediante l’introduzione di strumenti, metriche e procedure in grado di veicolare sulle unità operative gli
obiettivi strategici orientandone i comportamenti”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Revisione dei processi creditizi e quantificazione degli impatti economici:
il progetto di Consel realizzato con CRIF
1. Score Consel = Score Classico + Score Policy
Il progetto ha visto lo sviluppo di due moduli di
scoring successivamente integrati in un unico,
Esigenze: maggiore efficienza nei processi di
chiamato Score Consel, che consente di ottenere
delibera dei prestiti personali.
livelli di performance predittiva molto elevati.
Soluzione: revisione dei processi di credito
In particolare, i 2 modelli che costituiscono lo
con quantificazione economica dei risultati
Score Consel sono i seguenti:
attesi.
•“Score policy”: modulo ad hoc per le policy che
consente di diminuire il carico di lavoro dei credit
Risultati: riduzione dei costi operativi e
analyst e di garantire una valutazione pratica
processi di delibera più snelli.
oggettiva;
•“Score classico”: sistema di algoritmi che
prevedono le variabili “classiche” di un modello
Consel è la società di credito al consumo del
di application scoring (informazioni sociologiche,
Gruppo Banca Sella; è operativa sul mercato
di prodotto e di credit bureau). Tra gli indicatori
nazionale dal 1999 e dal dicembre 2007 Alleanza Toro delle variabili predittive vi sono Perform - il credit
è entrata a far parte della compagine azionaria.
bureau score di CRIF - riferito a chi richiede
L’obiettivo di Consel era rivedere la delibera dei
credito e l’Indicatore di Tensione Finanziaria,
prestiti personali per automatizzare il più possibile
l’innovativo score di CRIF che consente di
i processi. Grazie al patrimonio informativo e le
intercettare le situazioni di stress finanziario.
esperienze di consulenza di processo del Gruppo
CRIF, il progetto iniziato con Consel si è articolato,
principalmente, in due fasi:
Cliente: Consel
1) analisi del processo di delibera dei prestiti
personali con revisione dei modelli di scoring
e delle policy rules;
2) analisi dell’impatto economico del processo
prestiti personali.
2. Simulazioni conto economico: novità assoluta
sul mercato italiano
Applicando lo Score Consel e le nuove policy
rules suggerite dal team di consulenti di CRIF
Decision Solutions sono state effettuate numerose
simulazioni per determinare l’impatto che gli
scenari di credito proposti potevano produrre sulle
principali voci del conto economico di Consel
(margine interesse, risultato di gestione, costi
operativi, importo finanziato, ecc.).
“Abbiamo apprezzato molto le proposte presentate
dal team di consulenti di CRIF Decision Solutions” ha affermato Antonio Povero, Direttore Generale
e Amministratore Delegato di Consel - “infatti,
la quantificazione economica degli scenari dei
processi creditizi è quanto un AD ha sempre
desiderato avere e chiesto ai propri collaboratori.
Oggi attraverso il progetto realizzato con CRIF
siamo riusciti ad avere un’indicazione tangibile
e misurabile dei benefici attesi dall’introduzione
dei nuovi processi di credito. Diventa sempre più
importante per noi aziende di credito automatizzare
le attività di delibera e valutare in anticipo gli impatti
economici derivanti dagli esiti del processo creditizio.
L’obiettivo è quello di misurare la performance del
sistema di valutazione atteso in fase di sviluppo
in rapporto a quello attuale, non solo in termini
di indicatori statistici di performance ma anche a
livello di economics generati (riduzione del costo del
rischio e incremento del ROI sulle nuove delibere).
Inoltre, l’affiancamento del team CRIF con i colleghi
di Consel qui a Torino ha portato a un maggiore e
rapido trasferimento di conoscenze in merito al
credit scoring”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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speciale “Credito alle imprese”
Pubblicazione di CRIF
CRIF ottiene la registrazione come Agenzia di Credit Rating
Fornirà rating sulle imprese italiane validI e riconosciuti in tutti i Paesi dell'Unione Europea
CRIF ha ottenuto da CONSOB ed ESMA (l’Autorità Europea degli strumenti
finanziari e dei mercati) la registrazione come Credit Rating Agency (CRA),
in conformità al Regolamento CE n. 1060/2009 del 16 settembre 2009 che
disciplina a livello comunitario l’operatività delle agenzie di rating del credito.
La registrazione comporta che i rating di CRIF siano validi ed utilizzabili in tutti
i Paesi dell’Unione Europea. Dunque si tratta di un importante riconoscimento
della qualità e robustezza delle metodologie, dei processi e dell’organizzazione
di CRIF nonché della compliance ai severi requisiti richiesti dal Regolamento
Europeo del settembre 2009, in particolare in merito a indipendenza, oggettività
e trasparenza delle valutazioni.
Questi valori sono tradotti nel Codice di Comportamento e in una Policy
Interna che CRIF ha adottato al fine di accrescere la conoscenza e la fiducia
degli operatori rispetto ai rating emessi, nonché a garantire la gestione ed
eliminazione di qualsiasi conflitto di interesse, esistente o potenziale, che
possa influenzare le attività di rating di CRIF o dei soggetti in esse coinvolti.
Inoltre, CRIF ha istituito un comitato - cui partecipano anche membri
indipendenti che hanno ricoperto importanti incarichi nel settore finanziario che ha il compito di controllare e vigilare sul rispetto di tutti i requisiti previsti
dal Regolamento Europeo e si pone in posizione di indipendenza rispetto alle
attività di rating della società.
“Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto la registrazione come agenzia di
credit rating” - commenta Carlo Gherardi, Presidente di CRIF. “Ciò consolida
ulteriormente il nostro posizionamento di leader di mercato nei servizi per la
gestione del credito, un ambito in cui CRIF investe da anni in maniera molto
significativa attraverso l’arricchimento quantitativo e qualitativo delle fonti
informative e il rafforzamento delle competenze analitiche ed economiche
necessarie per un’accurata valutazione del rischio di credito delle imprese,
dalle ditte individuali alle imprese di grandi dimensioni. Inoltre il mercato del
Rating aveva bisogno di ulteriori attori, in particolare europei”.
Business Process Outsourcing, software e consulenza indispensabili agli
istituti finanziari per migliorare i processi di gestione delle imprese lungo l’intero
ciclo di vita del credito.
In particolare, il patrimonio informativo esclusivo di CRIF sulle imprese
proviene da molteplici fonti, di duplice natura: creditizia, grazie a EURISC
(il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che conta tra le proprie 78 milioni
di linee di credito oltre 8 milioni di posizioni sulle imprese e tassi di significatività
superiori al 90%), e commerciale, con CRIBIS iTRADE (il più ampio
patrimonio di dati sui comportamenti di pagamento delle imprese italiane ed
estere, con oltre 26 milioni di esperienze di pagamento sul mercato italiano).
“CRIF ha investito e continuerà ad investire in modo rilevante su metodologie,
strumenti e processi di valutazione delle imprese” - conclude Carlo Gherardi
- “anche perché siamo convinti che ci sarà sempre più bisogno, da parte
di segmenti diversi del mercato, di valutazioni indipendenti e accurate delle
imprese, dalle PMI a quelle di più grandi dimensioni. È un mercato, quello dei
rating esterni, in profonda evoluzione, che si è finalmente aperto all’ingresso
di nuovi operatori professionali e legittimati da un iter di registrazione lungo e
rigoroso. Noi siamo contenti ed orgogliosi di essere un player riconosciuto ed
apprezzato di questo mercato”.
Dal dicembre 2010 CRIF è anche parte del board di EACRA - European
Association of Credit Rating Agencies, che raccoglie Agenzie di Rating europee
ed extraeuropee con l’obiettivo di supportare i membri nell’aggiornamento delle
evoluzioni normative e di mercato, interagire con i Regolatori nel disegno del
nuovo quadro regolamentare e facilitare lo scambio di esperienze internazionali
e modelli di business alternativi alle Big 3.
Per maggiori informazioni: www.creditrating.crif.com
Le valutazioni delle imprese da parte di CRIF si basano, oltreché
sull’applicazione di rigorosi modelli quantitativi, sulle competenze e la
professionalità degli analisti del Dipartimento di Rating, del Comitato di
Rating e di un team di specialisti altamente qualificati che si occupano
dell’approvvigionamento, arricchimento e controllo di qualità delle informazioni.
Il Rating CRIF è l’opinione di CRIF sul merito creditizio di un’impresa e, più in
particolare, sulla sua capacità di onorare pienamente ed in modo puntuale le
proprie obbligazioni finanziarie nel medio periodo. Le analisi condotte
all’interno del Dipartimento di Rating di CRIF puntano ad allargare lo sguardo
sull’impresa valutandone il posizionamento competitivo nel proprio
settore/filiera e, in caso di appartenenza a gruppi, verificando anche eventuali
impatti sul rating dell’azienda derivanti da un’analisi complessiva sul gruppo.
I rating si distinguono dunque dagli scoring in quanto, pur incorporando anche
elementi quantitativi, sono il risultato di un processo di valutazione effettuato da
un team di analisti di comprovata esperienza.
Il Rating CRIF è sintetizzato da una delle 14 classi alfanumeriche (da A1, la
migliore, a C3, la peggiore, oltre alla classe delle imprese già a default) ed è
accompagnato da un report che illustra nel dettaglio la valutazione effettuata
sull’impresa.
I rating emessi da CRIF prima di essere distribuiti ai clienti che ne sottoscrivono
il servizio vengono comunicati alle entità valutate. Questa comunicazione è un
obbligo che la normativa impone alle CRA con il fine di dare all’impresa valutata
la possibilità di verificare l’esattezza dei dati e di segnalare eventuali errori
materiali nelle informazioni utilizzate per il rating.
“L’avvio delle attività strutturate come Rating Agency e l’ottenuta registrazione
come CRA” - continua Gherardi - “rappresentano passi molto rilevanti nella
strategia di crescita da parte di CRIF in un ambito ‘core’ qual è quello dei servizi
per la valutazione del rischio di credito delle imprese. Percorso di crescita e
continui investimenti che, a giugno 2009, hanno portato all’acquisizione della
filiale italiana di Dun & Bradstreet, il più importante attore a livello mondiale nel
campo delle business information, e la nascita all’interno del Gruppo CRIF di
CRIBIS D&B, una realtà fortemente specializzata”.
D’altro canto, gli investimenti e il know-how acquisito sulle imprese consentono
oggi a CRIF di presentare sul mercato un’offerta assolutamente distintiva,
che integra un patrimonio unico di informazioni, robustezza metodologica
e analitica, sistemi ingegnerizzati in outsourcing e servizi di
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speciale “Credito alle imprese”
inverno 2012
Gestione end-2-end dei dealer:
ProFamily sceglie le soluzioni business information di CRIF
Cliente: ProFamily
Esigenze: gestione completa dei dealer, dalla
valutazione in fase di convenzionamento al
monitoraggio continuativo.
Soluzione: CRIF Report Impresa e Operational
Risk Advisor - Full Monitor di CRIF.
Risultati: valutazione flessibile, affidabile e
con risparmi di costi, monitoraggio completo
e puntuale integrato nell’applicativo gestionale
della banca.
ProFamily è la società creata a gennaio 2010
dal Gruppo Banca Popolare di Milano ed
esplicitamente rivolta alle famiglie italiane, con la
mission di offrire un nuovo modo di fare credito
al consumo orientato alla massima chiarezza e
trasparenza, sintetizzato nel payoff “Il Credito
Genuino”.
Le esigenze di ProFamily
Come società specializzata nel credito al consumo
e attiva anche nei prestiti finalizzati, le esigenze di
Profamily erano le seguenti:
• una gestione end-to-end dei dealer:
dalla valutazione nella fase di richiesta di
convenzionamento al loro monitoraggio
continuativo nel tempo, non solo della società
ma anche di tutti i soggetti collegati;
• compliance con la nuova normativa sul Credito
ai Consumatori (Direttiva 2008/48/CE) che,
in particolare con l’articolo 125-quinquies
(Inadempimento del fornitore), rende prioritari e
necessari la valutazione iniziale del dealer e il suo
successivo monitoraggio.
La soluzione scelta per il convenzionamento:
CRIF Report Impresa
ProFamily ogni mese valuta oltre 200 potenziali
dealer che, una volta convenzionati, vengono posti
in monitoraggio per tutta la durata della relazione.
La società del gruppo Banca Popolare di Milano
ha scelto di adottare la soluzione
CRIF Report Impresa, i report di CRIF che
consentono di ricostruire la situazione economica,
finanziaria e societaria di qualsiasi impresa
italiana. Forniscono infatti in tempo reale tutte le
informazioni di dettaglio, ufficiali e aggiornate,
provenienti dagli archivi pubblici presenti sul
territorio nazionale, arricchite con gli indicatori
di benchmark e gli indici sintetici di rischio del
Gruppo CRIF.
“Come società abbiamo tra gli obiettivi primari
una forte automazione dei processi e strutture di
risorse molto leggere e snelle” - spiega Francesco
Ricchezza, Responsabile Crediti di ProFamily.
“Anche in ottica di efficienze operative abbiamo
scelto la soluzione CRIF perché è altamente
flessibile e ci permette, dal momento in cui
viene eseguita una ricerca sul codice fiscale o
sulla partita Iva di un'impresa, di acquistare un
report differenziato e segmentato sulla base della
ragione sociale di tutte le imprese italiane. Inoltre
la soluzione CRIF” - continua Ricchezza - “ci
consente, da un lato, l’analisi e l’approfondimento,
grazie alla presenza di informazioni da fonte esterna
ufficiale e di indicatori sintetici nei report completi
e sempre aggiornati; dall’altro, il contenimento dei
costi, grazie alla maggiore efficienza e automatismo:
in un click i report CRIF mettono infatti a
disposizione tutte le informazioni più importanti sul
dealer e sui soggetti collegati”.
La soluzione scelta per il monitoraggio: Operational Risk Advisor – Full Monitor
Per rispondere alle esigenze di monitoraggio dei dealer ProFamily ha scelto Operational Risk Advisor
- Full Monitor. La soluzione CRIF coniuga il know-how e l’unicità del patrimonio informativo di CRIF,
consentendo di monitorare efficacemente i clienti e/o i dealer attraverso alert tempestivi sulla variazione
del loro profilo di rischio commerciale e creditizio. La soluzione CRIF è utilizzata da ProFamily per il
monitoraggio completo (Full Monitor) di tutti i soggetti coinvolti: oltre all’impresa, anche gli esponenti e soci
e le imprese collegate.
“Uno degli aspetti più rilevanti di quest’attività, confermata nei miei vari anni di esperienza, è come molte
volte l’attenzione e la notevole precisione con cui si effettuano le istruttorie in fase di accensione di un
rapporto vengano meno nell’evoluzione della relazione con la possibilità di generare gravi danni” - continua
Ricchezza. “Grazie a Operational Risk Advisor nel momento in cui viene acquistato il report, un
minuto dopo l’azienda è già in monitoraggio. Perché da precedenti esperienze sul campo, un ritardo
nell’invio del flusso dei soggetti in monitoraggio, con periodi anche di 15 giorni di buco informativo, può far
incorrere in spiacevoli sorprese. Con le informazioni presenti nella soluzione CRIF” - continua Francesco
Ricchezza - “valutiamo sia il rischio commerciale che quello creditizio, monitorando efficacemente le
variazioni del profilo di rischio dei delear. Il 31% degli esercenti posti in fermo lavoro sono stati gestiti
proprio grazie agli alert tempestivi di Operational Risk Advisor. Tra l'altro, molto importante, è il lavoro
orientato a incrementare l’efficienza dei processi. Nel momento in cui acquistiamo il report, esso viene
automaticamente storicizzato all’interno del nostro sistema gestionale e viene così creata l’anagrafica.
In questo modo, abbiamo circa l’80% delle informazioni che devono essere censite sul nostro sistema
informativo per attivare la fonte d’affari, informazioni direttamente reperite dal report CRIF” - aggiunge il
Responsabile Crediti di ProFamily.
“Gli alert forniti da CRIF che ci vengono inviati periodicamente si integrano perfettamente alle nostre
procedure, infatti le nostre strutture di Credito e Commerciale ricevono alert differenziati in funzione di chi
ha la competenza su quella specifica tipologia di informazioni” - continua Ricchezza.
All’interno della soluzione Operational Risk Advisor sono infatti presenti oltre 100 alert provenienti dalle
10 fonti informative del Gruppo CRIF (registro imprese, protesti, pregiudizievoli, elenco soci, bilanci,
partecipazioni, cariche in altre imprese, EURISC per i dealer affidati e CRIBIS iTRADE, il più ampio
patrimonio informativo sui comportamenti di pagamento delle aziende italiane ed estere, con 26 milioni di
esperienze di pagamento sul mercato italiano).
“Gli alert in arrivo (anche via mail) ci segnalano quali sono gli eventi più significativi registrati sull’impresa,
ad esempio un nuovo protesto, una nuova pregiudizievole, il peggioramento del profilo di rischio creditizio
(CRIF Business Default Index, il nuovo standard CRIF di riferimento per la valutazione predittiva del rischio
di default di un’impresa italiana), una nuova informazione relativa alla cassa integrazione, un nuovo bilancio
depositato, ecc.”.
Monitoraggio dealer: la soluzione CRIF scelta da ProFamily
Full Monitor
rischio
commerciale
rischio
credito
visure da
registro
impresa
ALERT sui
cambiamenti
dei profili dei
DEALER
IL PATRIMONIO
INFORMATIVO DEL
GRUPPO CRIF
indicatori
di benchmark
geo-settoriale
protesti
soci e
partecipazioni
indicatori
statistici
di rischio
commerciale
benchmark
di settore
bilanci
ottici
titolare
effettivo
notizie di
stampa
certificazioni
pregiudizievoli
bilanci
integrali
gruppi
aziendali
indicatori di
rischiosità
dati catastali
atti ottici
bilanci
riclassificati
cariche in
altre imprese
algoritmi
proprietari
cassa
integrazione
rae / sae
procedure
in corso
“Affidarsi a un partner come CRIF per questo tipo di attività” - conclude Ricchezza - “significa avere
la consulenza di un unicum sul mercato italiano per quanto riguarda il patrimonio informativo a
disposizione all’interno dei report on line e nei servizi di monitoraggio e l’elevata possibilità di
personalizzazione. Volendo sintetizzare gli elementi di successo per un progetto di gestione dei dealer
direi in primis la tempestività, che è la base fondamentale, cioè in quanto tempo vengono gestite le
informazioni; poi la complementarietà, cioè la sinergia tra informazioni esterne e informazioni interne
all’istituto; infine la capacità di valutarle con un buon grado di profondità. Se si mettono in pratica tutti
questi fattori alla fine si raggiungono buoni risultati e si limitano i danni”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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speciale “Credito alle imprese”
inverno 2012
Il rating ai dealer:
BMW Financial Services sceglie l’expertise dell’agenzia di rating di CRIF
Cliente: BMW Financial Services
Esigenze: affinare le metodologie di calcolo del
provisioning sul comparto dealer; utilizzare una
probabilità di default in linea con la rischiosità
dei dealer automotive Italia e confrontare i rating
interni con una valutazione esterna solida e
indipendente fatta da un partner specializzato.
Soluzione: scala di rating e benchmarking per il
portafoglio dealer auto BMW.
Risultati: knowledge sharing ed evoluzione
progressiva della cultura dei modelli previsionali.
BMW Financial Services, parte del gruppo
industriale BMW - AEG, è presente in Italia con
diversi brand e servizi tra cui - oltre a BMW
Financial Services Auto e Moto - Mini Financial
Services, Alphera Financial Services (servizi
finanziari per automobili di altri marchi), Alphabet
Italia (società attiva nel renting) e servizi Insurance.
Il progetto innovativo di Risk Management
sviluppato con CRIF ha riguardato la gestione
ottimale del comparto wholesale che per BMW
conta circa 200 aziende affidate tra dealer auto,
dealer moto e officine.
Le esigenze di BMW
All’inizio del progetto le esigenze di BMW Financial
Services e gli obiettivi della divisione Risk Management
erano principalmente i seguenti:
• affinare le metodologie di calcolo del provisioning
sul comparto dealer;
• utilizzare dati di probabilità di default più in linea
con la rischiosità dei dealer automotive Italia;
• confrontare i rating interni BMW con una
valutazione esterna solida e indipendente.
“Come Risk Management di BMW Financial
Services” - spiega Alessandro Broggini, Risk
Manager di BMW Financial Services - “ci
occupiamo tradizionalmente di retail ma, con
il supporto di CRIF, ci siamo voluti spingere a
migliorare le tecniche del provisioning nel comparto
wholesale. Su questo orizzonte la nostra limitazione
principale riguardava le informazioni da poter
utilizzare e valorizzare all’interno dei modelli di PD.
Nell’ambito del progetto di collaborazione con CRIF
abbiamo colto l’opportunità per migliorare i nostri
strumenti di modellistica, quindi le nostre PD e la
nostra valutazione e gestione dei dealer”.
“La peculiarità principale era quella di integrare le scale di rating di CRIF con quella di BMW. Ma ancora più
complessa si è rivelata l’identificazione del portafoglio di riferimento. Insieme ai consulenti e agli analisti
di CRIF abbiamo identificato quale porzione di mercato rappresentasse al meglio il portafoglio
BMW. Si è giunti quindi a individuare un ‘segmento riconfezionato’ di 2.500 imprese che abbiamo potuto
utilizzato come benchmark del nostro mercato” - continua Broggini.
Il confronto è stato effettuato sulla base di diverse dimensioni di analisi. BMW è riconosciuta come una
società premium, quindi non desiderava effettuare un confronto con società del comparto automotive che
vendono un prodotto totalmente diverso e/o che si rivolgono a una clientela con caratteristiche differenti
e che quindi sono differenti anche dal punto di vista della struttura finanziaria. Nelle analisi fatte è stato
molto importante considerare la dimensione territoriale: il mercato di riferimento di BMW è concentrato
primariamente nelle macroaree del Centro e Nord Italia, mentre altri brand sono più capillari sul territorio
nazionale.
“Dalle analisi effettuate dal team di CRIF sulla probabilità di default del mercato è emerso che la PD media
delle 2.500 imprese con cui volevamo confrontarci è pari a 2,6% - ripartita poi nei differenti microsegmenti
(Commercio auto, Commercio-riparazione moto e Riparazione Auto). Sulla base di questi valori abbiamo
quindi iniziato l’attività di benchmark tra il mercato e il nostro portafoglio”.
A livello di microsegmenti rispetto al mercato totale in cui la presenza di dealer auto ha una quota del 64%,
BMW è posizionata con una quota del 47%, mentre è leggermente più presente della media nazionale
per quanto riguarda la vendita di motocicli, soprattutto rispetto alle imprese benchmark di mercato.
Relativamente alla dimensione di fatturato, rispetto al mercato i concessionari BMW sono assolutamente
posizionati su fatturati molto elevati.
I benefici ottenuti
“I benefici che stiamo ottenendo e che abbiamo stimato grazie alla collaborazione nata con CRIF sono
considerevoli. In primo luogo, il notevole valore aggiunto del team di consulenti CRIF, percepito sin
dai primi incontri e la possibilità di confrontare e unire esperienze che vengono da mondi diversi
(knowledge sharing), quelle di una finanziaria captive, come BMW, e di una società leader sul mercato
finance per i servizi di informazione, consulenza e rating, come CRIF. Confrontandoci con gli specialisti di
CRIF abbiamo costruito attraverso metodologie e logiche i modelli di previsione della PD, determinando
una vera e propria best practice italiana. Inoltre, durante le fasi progettuali abbiamo ‘toccato con mano’
la ricchezza del patrimonio informativo messo a disposizione da CRIF per le analisi di benchmarking,
di dati creditizi e business information, indispensabili per la valutazione dei dealer”.
“Oltre all’accuratezza e alla robustezza delle informazioni utilizzate nelle analisi” - continua Broggini
- “abbiamo inoltre apprezzato il livello di data quality, espressione delle competenze specialistiche di CRIF
in tema di valutazione delle imprese, dimostrando un approccio collaborativo e propositivo nell’individuare
insieme le migliori definizioni da adottare. Questa attività di benchmarking e revisione dei nostri modelli di
PD ha un respiro di 3/4/5 anni, non è un progetto fine a se stesso ma è da considerare come un’attività
da implementare e migliorare giorno per giorno e per farlo procederemo con dei fine tuning sui settori.
Quanto più riusciremo ad avere un approccio continuo tanto più riusciremo a ottenere dei risultati a livello
di provisioning. Volendo sintetizzare in un claim l’essenza del progetto CRIF-BMW: ‘l’affidabilità tedesca
con il cuore italiano per accendere i fari sulle imprese’” - conclude Broggini.
Il confronto per le principali dimensioni di analisi
MICROSEGMENTI e FATTURATo
Il progetto CRIF - BMW Financial Services
Il progetto CRIF - BMW Financial Services riguarda
la costruzione di una scala di rating (PD) ad hoc
per il comparto dealer auto e la mappatura dei
rating che BMW attribuisce ai suoi circa 200 dealer
in portafoglio. “La prima attività svolta da CRIF” continua Broggini - “è stata il calcolo dei tassi di
default nel mercato dell’auto cui poi ha fatto seguito
l’attività di matching tra questi dati di settore e quelli
nostri interni”.
Nel progetto CRIF ha proceduto in prima battuta
a calcolare i tassi di default - applicando una
definizione di default concordata, allineata a quella
della casa madre tedesca - su un sottoinsieme di
aziende rappresentativo del portafoglio dealer di
BMW. A seguire gli step del progetto hanno visto
l’allineamento della scala di rating calcolata da CRIF
e quella di BMW e l’attribuzione alle classi di rating
BMW di una nuova “PD CRIF” rappresentativa della
rischiosità del sistema dealer auto in Italia.
MERCATO
BMW
Fatturato
Fatturato
Auto
Moto Officine
Total
Auto
Moto Officine
Total
Fino a 1 mio
63%
80%
87%
71%
Fino a 1 mio
0%
2%
20%
6%
1-5 mio
19%
18%
9%
16%
1-5 mio
1%
66%
46%
30%
5-20 mio
15%
2%
4%
11%
5-20 mio
26%
22%
11%
21%
2%
0%
0%
2%
Oltre 20 mio
72%
2%
4%
35%
1%
8%
20%
8%
100%
100%
100%
100%
Oltre 20 mio
nd
Total
100%
100%
100%
100%
Total
Fonte: dati CRIF
Per maggiori informazioni: [email protected]
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speciale "Credito alle imprese"
Pubblicazione di CRIF
La gestione della clientela:
le esperienze di crediveneto e artigiancredito toscano
Il monitoraggio attivo del portafoglio clienti è il
leitmotiv di due esperienze in cui l’adozione delle
soluzioni CRIF ha consentito di rispondere alle
specifiche esigenze di una banca del territorio
- CrediVeneto - e di un Confidi - ArtigianCredito
Toscano.
Le esigenze di CrediVeneto
“Insieme agli specialisti di CRIF abbiamo svolto
un’analisi del nostro portafoglio” - spiega Andrea
Berti, Responsabile Fidi CrediVeneto - “che ha
evidenziato come fosse composto per il 48% da
clienti esclusivi e per il 52% da clienti condivisi
con altre aziende di credito, di cui il 69% regolare,
il 21% con insolvenze presso la banca oppure il
sistema e il restante 10% regolare per la banca ma
non a livello di sistema”.
“Ci siamo quindi posti l’obiettivo di migliorare
ulteriormente la qualità del portafoglio e di
minimizzare il rischio mettendo in monitoraggio
tutte le anagrafiche. Per farlo abbiamo adottato
Operational Risk Advisor di CRIF integrandolo
nei nostri sistemi applicativi. La soluzione di CRIF
consente di presidiare i comportamenti della
clientela affidata al di fuori perimetro informativo
a disposizione della banca” - continua Andrea
Berti - ”e di ricevere tempestivamente gli alert
sulle variazioni rilevanti e significative del
profilo di rischio creditizio e commerciale del
proprio cliente”.
“Abbiamo potuto configurare la soluzione secondo
i nostri parametri decisionali scegliendo tra gli oltre
100 trigger disponibili” - continua Andrea Berti “e siamo riusciti a anticipare le azioni di mitigazione
del rischio verso i nostri clienti, soprattutto quelli
in difficoltà, intervenendo a salvaguardia
della relazione”.
I risultati ottenuti da CrediVeneto: tempestività e
risparmio
“Operational Risk Advisor è per noi una soluzione
di grande valore” - conclude Andrea Berti “in quanto intercetta le variazioni del profilo
del cliente, privati o imprese, a tutto tondo,
considerando congiuntamente i dati creditizi
del SIC e le business information di CRIF. La
soluzione assicura il massimo aggiornamento delle
informazioni e la tempestività delle comunicazioni
che vengono inviate in real time via email
all’operatore di filiale e/o della sede che ha così
modo di instaurare un rapporto consulenziale con
i clienti, specie quelli in difficoltà. Abbiamo così
ottenuto concreti vantaggi: potenziamento dei
nostri sistemi di monitoraggio post-affidamento
con conseguente miglioramento della qualità
del portafoglio, risparmi di costi ed economie
organizzative anche grazie all’integrabilità della
soluzione all’interno del nostro sistema gestionale”.
Confidi e monitoraggio del rischio: le esigenze di
Artigiancredito Toscano
Artigiancredito Toscano nel 2009 è diventato il primo
Confidi intermediario ex art.107. “I nostri obiettivi
primari” - spiega Federico Vannucci, Direttore
Generale di Artigiancredito Toscano alla data del
6 ottobre 2011 - “erano semplici quanto sfidanti:
potenziare i ricavi e al contempo monitorare con
attenzione i rischi, da cui derivano circa il 60%
nei nostri costi”. Banca d’Italia chiede ai Confidi
la tempestiva percezione del deterioramento della
qualità del credito. “Si rendono pertanto necessarie
iniziative più incisive sul fronte del monitoraggio
del rischio” - continua Vannucci - “in modo da
attivare un’autonoma politica di segmentazione
del portafoglio. Abbiamo stimato i nostri costi di
struttura e abbiamo chiesto a CRIF una mano per
attribuire una corretta PD al nostro portafoglio.
Successivamente abbiamo determinato un premio
per il rischio e, sommandolo al costo di struttura,
abbiamo definito un costo della garanzia che ci
assicurasse un bilancio in utile e la copertura del
patrimonio di vigilanza”.
La scelta di Artigiancredito Toscano e i benefici
ottenuti
“Le motivazioni della scelta della soluzione Portfolio
Explorer View di CRIF sono sostanzialmente di
tre tipi” - spiega Vannucci. “In primis, utilizzare
uno strumento click&go che non richiedesse di
avere le serie storiche necessarie per il calcolo
del rating interno: Portfolio Explorer View ci
consente di attribuire subito alle imprese socie un
indicatore di rischio di sistema e di visualizzare il
nostro portafoglio a seconda delle viste prescelte.
In secondo luogo, acquisire informazioni
creditizie di sistema sul profilo dell’impresa
socia e un indicatore di sintesi delle stesse:
Portfolio Explorer View - grazie ai dati del SIC di
CRIF - ci fornisce una fotografia aggiornata del
profilo creditizio di ogni singola impresa garantita,
arricchita inoltre con Perform, il Credit Bureau
Score di CRIF.
Infine, terzo aspetto, incrementare la coerenza tra i
processi sia in fase di erogazione che di gestione.
Utilizzavamo infatti già da tempo EURISC e Perform
per la valutazione del rischio” - prosegue Vannucci.
“Abbiamo stimato che il nuovo pricing possa
far crescere i ricavi dalle garanzie prestate sui
finanziamenti di circa 3,5 milioni di euro, mentre
mantenendo il vecchio listino avremmo perso 1,8
milioni” - aggiunge Vannucci. Portfolio Explorer
View è utilizzato da Artigiancredito Toscano anche
per attività di sviluppo della relazione con le imprese
socie con buon merito creditizio e per una maggior
efficienza nel rinnovo dei fidi a breve.
Per maggiori informazioni: [email protected]
Valutazione e gestione delle imprese: CRIF e SOSE insieme
per offrire nuovi servizi esclusivi alle aziende di credito
CRIF e SOSE - società concessionaria del Ministero
dell’Economia e delle Finanze per l’elaborazione
degli studi di settore e per l’attuazione del
federalismo fiscale - hanno stretto un accordo
di collaborazione che prevede l’unione delle
rispettive competenze per mettere a disposizione
del sistema bancario nazionale una gamma di
nuovi prodotti e servizi, in particolare a supporto
delle piccole e medie imprese. Nello specifico,
l’accordo prevede la fornitura da parte di SOSE a
CRIF delle soluzioni BYO Finance e BYO Business,
realizzate espressamente su specifiche esigenze di
CRIF. In particolare le informazioni fornite da SOSE
costituiranno elementi utili per analisi economiche
e territoriali sui diversi settori economici di
impresa, nonché informazioni specifiche
per analisi sui modelli organizzativi (cluster)
caratteristici dei diversi settori economici. Grazie
alla partnership verranno messi a disposizione
servizi di benchmarking settoriale sul mondo
delle PMI italiane, offrendo analisi per prodotto,
in relazione ad un determinato segmento
produttivo/commerciale/dei servizi, per filiera
(ricostruendo l’andamento e le peculiarità delle
attività dell’intero processo di trasformazione
e commerciale di un prodotto) oltre che per
dimensione di impresa, con particolare riferimento
ai Piccoli Operatori Economici.
“Siamo molto soddisfatti di questa partnership”
- afferma Carlo Gherardi, Presidente di CRIF “che consente a CRIF di ampliare e arricchire
ulteriormente la propria gamma di soluzioni per
la valutazione delle imprese grazie ai confronti
settoriali messi a punto da SOSE. Il know-how e
l’expertise di CRIF nella valutazione e gestione
del rischio di credito delle imprese si combinano
sinergicamente con il patrimonio informativo e le
competenze statistico-economiche di SOSE per
la valutazione del contesto micro-economico in
cui operano le imprese. I nostri servizi, in primis
EURISC 2.0 e Sprint, si potenzieranno fortemente
grazie ad evolute analisi settoriali e territoriali
che consentiranno agli operatori del credito di
conoscere e gestire meglio le imprese, attraverso il
loro posizionamento rispetto a gruppi benchmark.
In tal modo l’offerta CRIF per la valutazione del
credito alle imprese si completa: accanto a quelli
realizzati per i piccoli operatori economici grazie
alla collaborazione con SOSE saranno infatti
disponibili in tutti i nostri servizi gli indicatori di
benchmark per tutte le imprese italiane, anche
per quelle di capitali, sviluppati dall’agenzia di
Rating di CRIF”.
“Questa partnership rappresenta per SOSE una
nuova e importante opportunità di mettere a
disposizione del mondo delle imprese il know
how, acquisito in oltre 10 anni di analisi dei settori
economici italiani” - conferma il Presidente e A.D.
di SOSE, Giampietro Brunello.
“Integrare la capacità di SOSE di valutare i modelli
organizzativi di impresa presenti all’interno dei
diversi settori economici con il grande patrimonio
di informazioni creditizie e l’abilità di CRIF nel
valutarle, rappresenta una grande sinergia tra le
diverse competenze delle due società, a beneficio
della possibilità di ampliare e approfondire le
analisi di tipo economico e strutturale su circa
180 settori economici. SOSE conferma così il suo
percorso di crescita e la volontà di fornire soluzioni
e servizi innovativi per il Sistema Italia a servizio
dell’economia del Paese”.
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‘nuovi italiani’ e recupero crediti:
l’esperienza multiculturale di Unicredit insieme a CRIF COL
Cliente: Unicredit
Esigenze: approccio multiculturale del
Dipartimento di Customer Recovery al fine di
colmare il gap fra le performance di recupero
crediti dei clienti domestic e quelli non domestic.
Soluzione: supporto e servizi di CRIF COL,
marchio CRIBIS Teleservice, società del Gruppo
CRIF specializzata nella gestione in outsourcing
dei crediti insoluti e con competenze nella
credit collection multiculturale sia telefonica
che domiciliare.
Risultati: progetto di Campagna Multilinguistica
al fine di comprendere al meglio e implementare
un modello di recupero crediti in linea con le
caratteristiche culturali della clientela “nuovi
italiani”.
Unicredit è uno dei principali gruppi finanziari
europei, presente in 22 paesi e con una rete
internazionale complessiva distribuita in circa 50
mercati, per un totale di quasi 160.000 dipendenti e
oltre 9000 filiali. Unicredit fonda il proprio modello di
business sulla centralità del cliente, su un approccio
multilocale e su global product e service lines.
Queste caratteristiche sono alla base anche del
nuovo modello di banca di Unicredit, che con sue
strutture specializzate si rivolge anche a giovani,
cittadini stranieri e lavoratori ‘atipici’.
Approccio “multiculturale” alla collection e il
progetto di Campagna Multilinguistica
“Se partiamo da alcuni dati1” - spiega Oreste
Vidoli, Responsabile del Dipartimento Customer
Recovery di UniCredit - “in Italia vi sono 5 milioni
di presenze regolari, ‘nuovi italiani’, pari all’8% della
popolazione. Oltre la metà è residente al Nord e
proviene principalmente da paesi europei, il 22%
dall’Africa, il 16% dall’Asia e le quote restanti da
Oceania e America. Nel complesso rappresentano
il 3,5% della forza lavoro nelle imprese (diventano
il doppio se allarghiamo a cooperative e imprese
artigiane) e hanno una retribuzione inferiore del 23%
rispetto a quella dei connazionali. Guardando nello
specifico della nostra clientela” - continua Vidoli “emerge una quota prevalente di ’nuovi italiani‘ che
proviene dalla Romania (23% del totale), e a seguire
da Sri Lanka, Ecuador e Filippine. Dal 2009 a oggi,
la suddivisione di genere della clientela - i cosiddetti
‘Nuovi italiani’ - ha registrato una considerevole
evoluzione passando da una quota femminile
del 32% al 49%”.
Dal punto di vista della collection, Unicredit registra
performance differenti tra clienti ‘domestic’ e ‘non
domestic’. In particolare, nei prestiti personali con
uno scostamento che può raggiungere anche il
10%, mentre è più contenuto il divario sulle carte
di credito. “Certamente” - afferma Vidoli - “c’è un
gap da colmare e vi è un bisogno di strategie di
collection mirate e dedicate. Partendo da questa
esigenza nell’ambito del nostro Dipartimento di
Customer Recovery siamo partiti a riprogettare,
anche insieme a CRIF COL, un approccio tarato sui
bisogni e sulle diversità culturali dei nostri clienti,
‘nuovi italiani’”.
“Fare credit collection in un contesto e con un
approccio realmente multiculturale significa
ripensare a quali abilità e sensibilità deve avere
il personale che è a contatto con questo tipo di
clientela, porre la giusta attenzione agli aspetti e alle differenze valoriali e culturali, e in più è necessario
adottare un approccio ‘Test and Learn’ a partire dalle dinamiche dei risultati di recupero e un costante
monitoraggio e definizione SLA sulle singole comunità culturali”.
La multiculturalità nell’ambito della credit collection genera delle complessità e peculiarità che non si
possono non prendere in considerazione. “Nello specifico” - aggiunge Vidoli - “vi sono sicuramente
difficoltà linguistiche, ma soprattutto abitudini culturali complesse e piene di ‘false friends’ per
l’interlocutore italiano, usi e costumi che influenzano le reazioni al recupero e ai solleciti, l’esistenza di una
pluralità di interlocutori nel rapporto con il cliente, differenze in termini di maggiore mobilità di residenza e
di reperibilità più complessa, data anche da una notevole variabilità di recapiti telefonici, nella stragrande
maggioranza dei casi esclusivamente mobili e cellulari. Viste queste complessità, ciò che stiamo definendo
e promuovendo anche con il supporto dei colleghi di CRIF COL è un atteggiamento ’behaviour‘, fondato
sulla comprensione, che sia empatico e a valore aggiunto, al fine di abbattere le barriere comunicative
e definire concrete soluzioni percorribili per entrambe le parti. Il desiderio è quello di diventare insieme
a CRIF COL il punto di riferimento in Italia per questo tipo di attività. Per raggiungere questo obiettivo
bisogna investire sulle persone e su programmi di formazione e skill dedicati. Il nostro impegno è in modo
assoluto orientato alla comprensione e alla comunicazione. Questo è il vero punto” - sostiene Vidoli “arrivare a farci comprendere, per aiutare i nostri clienti e al contempo migliorare le nostre performance
di recupero”.
Il progetto work in progress di Unicredit è una Campagna Multilinguistica che, avvalendosi del supporto
di specialisti del settore tra i quali CRIF COL specializzata nella credit collection multiculturale sia
telefonica che domiciliare, copre molteplici ambiti di interventi:
• intensificare la cooperazione del network delle agenzie Unicredit e il Department Customer Recovery;
• individuare specifici ‘segmenti di rischiosità’;
• definire un piano di Monitoraggio e ‘Customer Care’ che consenta un costante contatto con il cliente,
anche quando non è insolvente;
• dedicare ‘tempo ed energie’ alla comunicazione quando si riesce a entrare in contatto con il cliente;
• proporre un ‘ventaglio’ di concrete e percorribili soluzioni di ‘remanagement /restructuring’.
Per maggiori informazioni: [email protected]
1 Fonte: “Dossier Statistico Immigrazione” Caritas e Migrantes
Recupero crediti: una seconda industrializzazione in corso
e gli strumenti di ultima generazione
CRIF Decision Solutions ha realizzato uno
studio sulla collection nel mercato del credito
in Italia da cui emerge un settore in rapido
cambiamento e specializzazione, ad alto
sviluppo tecnologico; cioè nel mezzo di una
“seconda industrializzazione”. La ricerca
è stata elaborata grazie alle informazioni
creditizie di EURISC, il SIC di CRIF, alle
interviste fatte a oltre 20 player tra i principali
in Italia e alle esperienze maturate dagli
specialisti di CRIF in progetti di re-engineering
dei processi di collection.
Tra le evidenze dell’analisi, la principale
riguarda una diffusa difficoltà nel recupero,
anche a fronte di processi consolidati, e come
le attività di collection stiano assumendo
sempre maggior peso all’interno del modello di
business degli istituti, fungendo da elemento
attivo della redditività. I player hanno la
necessità di poter cambiare velocemente
e scegliere il momento giusto per attivare
processi di rinnovamento nelle procedure e
negli approcci e, al contempo, di misurare i
risultati ottenuti in un’ottica di miglioramento
continuo. Per questo sono fondamentali
soluzioni funzionali a un processo di recupero
crediti con obiettivi e approcci dinamici,
realmente incentrati sulla conoscenza
completa dei propri clienti. Tutto ciò spinge le
aziende di credito a cambiamenti nei processi
e negli obiettivi, che generano un’evoluzione
“tipica” nel processo di industrializzazione del
recupero crediti.
Proprio per rispondere a queste esigenze CRIF
mette a disposizione una suite completa di
soluzioni, tra cui EURISC Scout, che fornisce
informazioni tempestive e proposte di azioni
da effettuare sui clienti a recupero, CRIF COL,
la linea di servizi di Collection Outsourcing
dalla customer care al recupero stragiudiziale e
giudiziale, CLever, il software per la gestione
in house dell’intero processo del recupero
crediti, oltre a tutto il patrimonio informativo
del Gruppo (business information, informazioni
creditizie e commerciali, CRIBIS D&B Paydex),
a potenti indicatori predittivi (LGD Score,
Early Risk Score, Middle Risk Score) e al
supporto consulenziale per la definizione
e implementazione di politiche gestionali e
strategie decisionali mirate al miglioramento e
al costante monitoraggio delle performance
di recupero.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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Pubblicazione di CRIF
Il cliente “locale” non si conosce mai abbastanza:
CrediFriuli sceglie Fraud Analyser Evolution
Cliente: CrediFriuli
Esigenze: contrasto alle frodi nelle realtà locali
presidiate dalle BCC.
Soluzioni: Fraud Analyser Evolution, la
soluzione CRIF contro le frodi di identità delle
persone fisiche.
Risultati: riduzione del rischio di frode,
consistenti risparmi di tempi e costi dei controlli,
standardizzazione e omogeneizzazione delle
procedure di verifica della controparte con
feedback positivi da parte della rete.
CrediFriuli è una banca del territorio, con 33 filiali
presenti in un’area che va dalla Val Canale alla
Laguna di Grado e Marano. Nata nel 2001 da due
fusioni, la banca ha uno spirito cooperativo che
affonda le radici in oltre 100 anni di storia e conta
oggi 4200 soci e circa 160 dipendenti. L’istituto
opera in zone molto turistiche (Bibione, Lignano,
ecc.) e di confine (Tarvisio), caratterizzate da una
notevole mobilità della popolazione sul territorio
per questo negli ultimi tempi ha focalizzato la
propria attenzione verso il contrasto alle frodi.
Fenomeno purtroppo non in crisi e il cui rischio è
particolarmente elevato in alcuni momenti tipici del
rapporto con la clientela, come il cambio assegni,
l’apertura del conto corrente e l’affidamento.
business information e i modelli di application scoring di CRIF. Grazie a un set di strategie decisionali da
noi impostate all’interno della soluzione riusciamo in pochi secondi a ottenere l’esito di ciascuna pratica
valutata, se essa deve essere accettata o rifiutata, ad esempio. Nel caso in cui la soluzione antifrode di
CRIF segnali gravi alert facciamo seguire la sospensione dell’erogazione del credito per effettuare gli
opportuni approfondimenti (ad esempio richiedere un secondo documento) e/o trasferiamo la pratica agli
organi centrali”.
I benefici ottenuti
“Grazie alla soluzione CRIF siamo già pronti ad accedere alle informazioni presenti nelle banche
dati UCAMP senza ulteriori implementazioni tecniche e/o impatti organizzativi. Attraverso l’utilizzo
di Fraud Analyser Evolution non lasciamo spazio a nessuna interpretazione soggettiva degli esiti delle
banche dati UCAMP. Attraverso il CRIF Fraud Score, l’indice sintetico di rischio di frode sviluppato da
CRIF e diventato negli ultimi 10 anni lo standard di riferimento sul mercato italiano, abbiamo infatti un esito
sintetico e globale di tutte le banche dati disponibili in materia di antifrode, quelle UCAMP e quelle
CRIF insieme”.
La soluzione CRIF utilizzata da CrediFriuli all’interno del sistema
di valutazione delle richieste di credito
Richiesta di Credito
Strategie
decisionali
Le esigenze di CrediFriuli
“Siamo partiti domandandoci quanto conoscessimo
la nostra clientela e abbiamo ritenuto, proprio per
le nostre peculiarità di operare in un territorio di
confine e in zone turistiche, che fosse opportuno
‘mappare’ il rischio di frode andando oltre la
conoscenza e l’analisi della rischiosità creditizia.
Credito responsabile implica non solo la
valutazione creditizia del richiedente, ma anche
la comprensione del rischio di una domanda
fraudolenta e la prevenzione delle frodi da
furto di identità” - spiega Sergio Di Filippo,
Responsabile Crediti di CrediFriuli.
“Alla luce dell’incremento del fenomeno fraudolento
abbiamo scelto di contattare CRIF con cui già
collaboravamo da diversi anni nell’ambito della
gestione del credito, per effettuare la mappatura
dei rischi relativi alle frodi. Insieme ai colleghi di
CRIF Fraud Prevention Solutions, il centro di
competenza CRIF specializzato in materia antifrode
e antiriciclaggio, abbiamo attivato un’attività
di auditing del nostro sistema antifrode
identificando quali fossero i maggiori rischi
operativi per il nostro istituto”.
“Dall’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie
relative all’intero mercato bancario e finanziario
della regione Friuli-Venezia Giulia emerge che nel
primo semestre 2011 nel 2% dei casi sono emerse
anomalie sui documenti, riconducibili ad esempio
a documenti contraffatti o rubati” - continua Di
Filippo. “Abbiamo così deciso di utilizzare Fraud
Analyser Evolution, la soluzione CRIF contro le frodi
di identità, già quotidianamente adottata da più
di 140 aziende di credito e con oltre 4.000.000 di
anagrafiche verificate all’anno, con una comprovata
riduzione delle frodi fino al 70%. Utilizziamo la
soluzione antifrode all’interno di Sprint Consumer
2.0, la soluzione CRIF attraverso cui, con un
solo click, si accede a tutte le componenti
necessarie per la valutazione del merito
creditizio di una richiesta di affidamento (fidi,
mutui, carte): EURISC 2.0 - le nuove viste del SIC
di CRIF, Perform - il credit bureau score di CRIF, le
Esito Finale
Modelli
di Scoring
La soluzione Fraud Analyser Evolution scelta da CrediFriuli
Le fonti informative CRIF
Database
proprietari
CRIF
Storico
antifrode
CRIF
Banca dati
documenti
smarriti e
rubati
Riscontro
con calendario
elettorale
Banca dati
Codice Fiscale
UCAMP
Elenco
telefonico
unificato
Stradario
Indirizzi
UCAMP READY
e COMPLIANT
In tempo reale un esito univoco sintetico e oggettivo
CRIF
Fraud
Score
Un report con il dettaglio di
tutte le verifiche dei controlli
“Grazie a Fraud Analyser Evolution possiamo quindi contare su un filtro efficace contro le frodi,
beneficiando di un risparmio consistente di tempi e costi impiegati per la verifica dell’identità delle
controparti. Inoltre otteniamo la standardizzazione e l’omogeneizzazione delle procedure di verifica della
controparte presso la nostra rete, da cui abbiamo ricevuto feedback molto positivi. È stata proprio la
nostra rete ad avere segnalato l’esigenza di uno strumento di supporto antifrode. Infine, anche in
ottica monitoraggio del fenomeno il servizio CRIF ci supporta con le sue funzioni di reporting”.
“Sicuramente è difficile conoscere fino in fondo il cliente ma con Fraud Analyser Evolution almeno
sappiamo chi non è un frodatore. Forti dell’esperienza fatta in ambito consumer, stiamo valutando di
estendere i controlli antifrode anche in quello business. Stiamo infatti pensando di introdurre
soluzioni - come Scam Company Alert di CRIF - che consentano di poter concentrare il focus delle
nostre risorse sulle imprese ‘vere’ senza perdita di tempo su quelle ‘scam’” - conclude Di Filippo.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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inverno 2012
Prevenzione frodi nel credito al consumo:
la certificazione documentale di Consum.it con CRIF BPO
Cliente: Consum.it
Esigenze: misure cautelative per la riduzione
dei rischi operativi e di frode nel settore del
credito al consumo.
Soluzioni: Verifica Antifrode di CRIF BPO
Risultati: blocco, attraverso la certificazione
documentale implementata con il supporto
di CRIF BPO, di circa il 3% delle pratiche già
approvate, sfuggite ai precedenti controlli.
Benefici in termini di efficienza operativa e
snellimento dei processi e dei controlli.
Consum.it è una società del Gruppo MPS, fondata
nel 1998 e specializzata nel credito al consumo. La
società è attiva su tutto il territorio nazionale, con
una struttura centralizzata a Calenzano (FI), 300
dipendenti e una rete di vendita multicanale che si
appoggia a tutte le filiali del Gruppo Monte Paschi
di Siena e altre banche, con oltre 5000 merchant
dealer e una rete di 800 agenti, oltre al canale
direct. Oggi Consum.it rappresenta una realtà
significativa nel credito al consumo in Italia, con
una quota di mercato nel 2010 di oltre il 5% e un
erogato di 2,7 miliardi di euro.
Un ruolo determinante per la mitigazione dei rischi operativi è svolto nel sistema dalla ‘repository’.
“Si tratta di uno strumento dove vengono censiti su base mensile tutte quelle fonti d’affari (filiali, dealer e
reti terze) dove si è registrato un comportamento sospetto” - spiega Francini. “Il censimento può avvenire
al verificarsi di particolari condizioni definite ‘Motivi’ su base manuale - al verificarsi di particolari eventi
estemporanei con evidenti caratteristiche di Alert che possono provenire dalla funzione di auditing, dalle
filiali o dalle strutture commerciali, ecc. - oppure in modo automatico - frutto dell’estrazione dal Tableau de
Bord, che colleziona vari fattori di rischio di tutta la popolazione ‘Fonti d’Affari’. Il Settore Controllo Qualità
e Prevenzione Frodi effettua mensilmente un monitoraggio attraverso il Repository su circa 800 fonti
d’affari, ottenendo circa 1100 ‘motivi’ di ingaggio e scaturiscono 2100 misure di mitigazione; di queste le
prime cinque tipologie coprono oltre l’80% delle casistiche”.
La Certificazione Documentale in Consum.it con la Verifica Antifrode di CRIF BPO
Nel 2010 Consum.it ha evitato oltre 24 milioni di euro di rischi operativi e nel corso dell’anno ha avviato
attività di certificazione documentale con il supporto della Verifica Antifrode di CRIF BPO, il servizio
dedicato della struttura specializzata nel Business Process Outsourcing di CRIF. Al fine di individuare
la documentazione falsa o contraffatta, gli specialisti di CRIF BPO effettuano controlli di congruenza, di
formato e di correttezza formale, fornendo report specifici di analisi documentale nel caso si verifichino
frodi o si manifesti un evento particolare.
“La certificazione documentale basata su processi operativi snelli” - continua Francini - “ha lo scopo di
dissuadere l’attività criminosa, erogare credito sano e consapevole con rapidità, garantendo al contempo
una maggiore sicurezza negli operatori di mercato. Ad oggi la certificazione documentale è attuata
prevalentemente sui canali distributivi dei promotori finanziari e delle reti terze di agenti. CRIF BPO svolge
una certificazione documentale su una vasta gamma di documenti: da quelli reddituali (busta paga, Modello
CUD, Modello UNICO, F24, Modello IRAP ecc) a quelli identificativi (Carta d’Identità, Patente, Codice
fiscale, Contratti CCNL, ecc.)”.
L’esigenza: contenere i rischi operativi dovuti
alle frodi
“Nel 2010” - afferma Andrea Poletto, Direttore
Generale di Consum.it - “i rischi operativi per il
credito al consumo hanno pesato per circa 2,6
milioni di euro, di questi il 90% dovuti a frodi
esterne, relative all’utilizzo fraudolento di carte
di credito, altre frodi/atti illeciti di controparti
esterne ed erogazione di credito sulla base di
documentazioni false o contraffatte. Le strutture
e leve di intervento coinvolte nelle attività di
prevenzione dei rischi operativi sono principalmente
tre: Servizio Finanziamenti, Recupero Crediti e
Fraud Management sulle carte di credito”.
“In particolare, per contrastare le frodi, nel
2008 nell’ambito del Servizio Finanziamenti è
stata costituita un’unità di Controllo Qualità
Fonti e Prevenzione Frodi con 8 risorse
dedicate accompagnata da un progetto di
formazione permanente - spiega Laura Francini,
Responsabile Servizio Finanziamenti della
società di credito al consumo del Gruppo MPS.
“Questa unità raccoglie le rilevazioni intercettate
nell’ordinaria lavorazione e le segnalazioni di altri
attori, oltre a quelle estratte automaticamente,
concentrando su di sé quelle fonti d’affari per le
quali si ravvisa un rischio superiore alla media
sia operativo che di credito adottando azioni di
mitigazione” - continua Francini - “mentre l’unità di
formazione permanente, da un lato, accompagna
l’analista del credito nella sua crescita professionale
in termini di autonomia e, dall’altro, consente di
fornire in modo dinamico e scrupoloso tutte le
nozioni per una migliore valutazione creditizia della
documentazione in chiave antifrode introducendo
regole basilari di comportamento coniugate a uno
studio dei casi illeciti subiti e sventati”.
L'offerta Antifrode di CRIF BPO
verifiche anagrafiche
Controllo della
microscrittura
verifiche reddituali
CUD
Congruenza
codice fiscale/
matricola azienda
con la busta paga
Verifica presenza
calcografia
Verifica carattere
di scrittura
Congruenza dei
dati identificativi
Congruenza
degli elementi
di compilazione
Verifica del
calcolo degli
importi fiscali
Verifica
compilazione
delle annotazioni
Corretta
detrazione delle
ritenute
BUSTA PAGA
Verifica presenza
e congruenza
con il CUD
Progressivi
imponibile fiscale,
IRPEF, INPS,
arrotondamenti
e corretta
maturazione
delle ferie
MODELLO UNICO e
MODELLO UNICO
SOCIETARIO
“Il processo di certificazione documentale si colloca a valle della decisione positiva dei crediti da parte
delle politiche aziendali di Consum.it. Il supporto di CRIF BPO” - conclude Laura Francini - “ci permette
di caricare a sistema tutta la documentazione, ottenendo report leggibili in cui intercettare facilmente la
contraffazione, di conservare la documentazione stessa senza gravare sui sistemi interni, garantisce una
risposta rapida e duplice (verso Consum.it e sull’operatore), e inoltre ci dà la possibilità di rivalerci nei
confronti dell’intermediario laddove si ravvisi un rischio operativo. Siamo molto soddisfatti dei risultati
ottenuti. Da quando è iniziato il progetto con CRIF BPO la certificazione documentale ha consentito
di bloccare circa il 3% sul totale delle pratiche già approvate”.
Per maggiori informazioni: [email protected]
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inverno 2012
Pubblicazione di CRIF
Gestione diretta dei prospect web:
la soluzione di CRIF BPO per CreaCasa
Cliente: CreaCasa
Esigenze: riorganizzazione del portale
web CreaCasa al fine di massimizzare le
opportunità commerciali e ottimizzare la
gestione dei prospect mutui.
Soluzioni: Customer Application Management
di CRIF BPO.
Risultati: ridisegno e semplificazione del
processo dalla richiesta di sottoscrizione di
un mutuo fino alla sua stipula, attraverso una
gestione integrata tra contatto telefonico del
prospect e rete commerciale.
CreaCasa, società del Gruppo Credem nata nel
2007, si occupa di finanziamenti alle famiglie e
delle diverse tipologie di prodotti assicurativi per
la casa e legati principalmente all'acquisto e alla
ristrutturazione. Molto attenta alla soddisfazione
dei propri clienti e per garantire loro un’assistenza
personalizzata nelle fasi decisionali più importanti
che riguardano la casa, CreaCasa ha puntato su
una rete altamente qualificata di consulenti in grado
di offrire consulenza mirata in base al profilo e alle
specifiche esigenze.
L’esigenza di una gestione efficace ed efficiente
dei prospect attraverso il canale web
“L’esperienza di CreaCasa sul canale web” - spiega
Simone Vecchi, Direttore organizzativo di
CreaCasa - “nasce nel 2007 con il lancio del portale
istituzionale per gestire le richieste online di mutui,
anche attraverso successivi accordi con i principali
broker Internet. In questi anni si erano riscontrati
alcuni effetti collaterali, che necessitavano di una
riorganizzazione del processo di richiesta
di un mutuo”.
“Prendendo in considerazione i dati di traffico
del portale CreaCasa tra aprile e agosto 2011” continua Vecchi - “abbiamo registrato 35 mila visite
(oltre 230 al giorno, di cui il 3% si è concluso con
una stipula, generando un erogato di 3 milioni di
euro. A fronte di un elevato margine di potenziale
per intercettare i prospect, vi era il bisogno
di scongiurare ogni rischio reputazionale, per
domande inevase, ottimizzare il costo contatto,
gestire in modo efficiente le richieste pervenute dal
web e aumentare l’appeal delle segnalazioni web
verso la rete commerciale”.
Alla luce di queste esigenze, nel 2011 CreaCasa
ha implementato il servizio attraverso investimenti
diretti sul canale web e grazie al supporto di
CRIF Business Process Outsourcing, scegliendo
l’innovativo servizio di Customer Application
Management (CAM), ovvero customer care
telefonico volto a gestire e curare tutte le richieste
di mutuo provenienti dal web.
La partnership con CRIF BPO e la soluzione
implementata
“La partnership con CRIF BPO” - continua Simone
Vecchi - “si è ben integrata con le esigenze e
i tratti distintivi di CreaCasa quali innovazione,
reattività e capacità di ascolto. Da questa affinità
culturale la ristrutturazione messa in atto ha portato
a ridisegnare le richieste di mutui online in soli sei
passaggi fino alla stipula”.
“Si parte con la richiesta diretta del cliente sul
portale CreaCasa” - spiega Simone Vecchi - “o
attraverso i vari banner presenti sui siti partner. Tale
richiesta viene subito presa in carico dal Customer
Application Management di CRIF BPO, che contatta
il cliente (in caso di irreperibilità telefonica il contatto
iniziale avviene via email). Una volta raggiunto il
cliente, il personale specializzato di CRIF BPO
si preoccupa di verificare le sue reali intenzioni
di aprire la pratica e, in caso positivo, genera un
giudizio di pre-fattibilità in base alle informazioni
ottenute. Nessun prospect viene escluso, tranne
coloro che non sono interessati a procedere con la
richiesta di mutuo. L’azione di CRIF BPO termina
con un appuntamento fissato con un nostro agente
direttamente nella sua agenda, condivisa sul portale
gestionale: il sistema riconosce in automatico
la provenienza della segnalazione e assegna la
richiesta all’agente operativo nella provincia di
residenza del cliente. Il processo di prevendita
termina con l’incontro tra l’agente e il cliente e
- in caso di esito positivo - viene avviato l’iter di
istruttoria, per giungere poi alla stipula del mutuo”.
I benefici di una gestione centralizzata
Grazie al Customer Application Management di
CRIF BPO, il processo è gestito da due sistemi che
operano in parallelo: il sistema di CreaCasa serve il
bisogno della rete commerciale, mentre il personale
di CRIF BPO si prende cura della gestione
delle chiamate.
“Questo nuovo approccio ha consentito a CreaCasa
di migliorare notevolmente la qualità delle richieste
assegnate alla rete commerciale, in quanto alla
gestione asettica del software gestionale è stata
sostituita una gestione attiva e dinamica dei
contatti. Inoltre, in questo approccio, le richieste
proveniente dal web vengono considerate come un
contatto diretto dell’agente, con tutti i vantaggi che
questo comporta in un’ottica non solo di gestione” conclude Simone Vecchi.
Per maggiori informazioni: [email protected]
CRIF LANCIA METTINCONTO, IL NUOVO SERVIZIO CHE AIUTA
IL CONSUMATORE A VALUTARE IL SUO MERITO CREDITIZIO
CRIF ha lanciato Mettinconto, un nuovo servizio
a disposizione dei consumatori che fornisce un
supporto consulenziale a coloro che desiderano
valutare la propria situazione creditizia e
capire l’eventuale sostenibilità di un nuovo
finanziamento, prestito o mutuo.
Si tratta di un vero e proprio strumento di
educazione finanziaria, che fornisce ai
consumatori gli elementi da “mettere in conto” per
gestire il credito con maggiore consapevolezza,
razionalità e sicurezza.
Gli elementi che costituiscono il mio
comportamento creditizio sono positivi? Come
potrebbe essere valutata la mia affidabilità
creditizia? Il mio bilancio familiare è in equilibrio?
Se ho bisogno di un nuovo finanziamento, che
importi di rimborso potrei sostenere mensilmente?
Queste sono solo alcune delle domande che, ancor
più in un momento d’incertezza economica come
quello attuale, ogni consumatore si pone prima di
chiedere un nuovo finanziamento.
Il nuovo servizio Mettinconto risponde a queste
esigenze e guida il consumatore nell’avere un
quadro completo delle proprie finanze e nel
pianificare con consapevolezza e serenità decisioni
di investimento, consumo e indebitamento.
Nello specifico, attraverso Mettinconto CRIF mette
a disposizione dei consumatori tutto il patrimonio
informativo utile alla valutazione del proprio
merito di credito e fornisce loro un’elaborazione
di tali informazioni - frutto della propria esperienza
ventennale nell’analisi e nell’osservazione del
mondo del credito - in termini di affidabilità
creditizia. Inoltre, il servizio integra strumenti di
calcolo finanziario utilizzabili per la simulazione
di prestiti, mutui e per il calcolo dell’equilibrio del
proprio bilancio familiare.
Mettinconto è stato realizzato anche per
rispondere alle esigenze di coloro che hanno
richiesto un prestito senza ottenerlo e vogliono
capire in che misura la propria situazione creditizia
attuale e/o i comportamenti di pagamento passati
relativamente ad altri finanziamenti possono
influire nella valutazione di affidabilità creditizia.
Su questo aspetto, infatti, spesso i consumatori
hanno molti dubbi, scarsa informazione o addirittura
informazioni completamente distorte. Pertanto,
l’obiettivo del servizio della linea Mister Credit è
anche quello di diffondere una maggior conoscenza
e cultura su questi temi di così grande rilevanza
economica e sociale. Il servizio fornisce questi
elementi informativi in maniera rapida ed efficace,
entro 48 ore dall’acquisto. Inoltre, acquistando
Mettinconto si ha a disposizione un servizio clienti
dedicato, raggiungibile attraverso un numero verde.
Mettinconto è accessibile online su
www.mistercredit.it, il sito appositamente realizzato
da CRIF per i servizi dedicati ai consumatori.
sintesi
Pubblicazione di CRIF
inverno 2012
Registrazione del Tribunale
di Bologna N. 7538 del
21/04/2005
CRIF
Via M. Fantin, 1-3
40131 Bologna
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Fax 051 4176010
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