A proposito della crisi: cosa ne pensano i Nobel CRIF acquisisce le
Transcript
A proposito della crisi: cosa ne pensano i Nobel CRIF acquisisce le
Pubblicazione di CRIF / inverno 2012 A proposito della crisi: cosa ne pensano i Nobel CRIF acquisisce le operation di Deltavista in Svizzera e in Austria Russian Standard Credit Bureau ha scelto le soluzioni di CRIF Governo del credito: Banca Popolare di Bari sceglie l’esperienza e le competenze di CRIF Revisione dei processi creditizi e quantificazione degli impatti economici: il progetto di Consel con CRIF CRIF ottiene la registrazione come Agenzia di Credit Rating Gestione end-2-end dei dealer: Il rating ai dealer: BMW Financial Services sceglie l’expertise dell’agenzia di rating di CRIF La gestione della clientela: le esperienze di CrediVeneto e di Artigiancredito Toscano Valutazione e gestione delle imprese: CRIF e SOSE insieme ‘Nuovi italiani’ e recupero crediti: l’esperienza multiculturale di Unicredit con CRIF COL Il cliente “locale” non si conosce mai abbastanza: CrediFriuli adotta Fraud Analyser Evolution Prevenzione frodi: la certificazione documentale di Consum.it con CRIF BPO Gestione diretta dei prospect web: la soluzione di CRIF BPO per CreaCasa CRIF lancia Mettinconto sintesi 30 mgp ok.indd 1 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 30, 2012 ProFamily e le business information di CRIF 27/01/12 11.47 Pubblicazione di CRIF A proposito della crisi: COSA NE PENSANO I NOBEL A inizio dicembre si è tenuto a Venezia il tradizionale appuntamento dei Nobel Colloquia, che ha messo a confronto le riflessioni di alcuni recenti vincitori del premio Nobel per l’Economia e di prestigiosi economisti di fama internazionale. In particolare, di grande interesse è stata la tavola rotonda sulla tenuta dell’Euro e sugli impatti della crisi di liquidità sull’accesso al credito, che ha visto il coinvolgimento di Christopher Pissarides (l’economista cipriota insignito del Nobel nel 2010), di Dale Mortensen (anche lui vincitore del Nobel nel 2010) e di Eric Maskin (Nobel per l’Economia nel 2007), coadiuvati nel dibattito da Andrea Boltho (Emeritus Fellow in Economia presso il Magdalen College dell’Università di Oxford), Francesco Caselli (cattedratico presso la London School of Economics), Edward Luttwak (Senior Advisor presso il Center for Strategic and International Studies di Washington) e Paul Marson (Chief Investment Officer Lombard Odier). Proprio nei giorni in cui si svolgeva l’incontro veneziano era in agenda la presentazione del decreto “salva Italia” da parte del Governo Monti per cui la discussione è risultata particolarmente attuale e, soprattutto, concretamente calata sull’analisi di un contesto economico profondamente condizionato dal susseguirsi degli eventi. Il fatto è che il modello di governance che abbiamo conosciuto fino ad oggi probabilmente è definitivamente superato, per lasciare spazio a nuovi paradigmi di riferimento. Del resto il debito italiano solo un anno fa era ancora considerato sostenibile, eppure in questi mesi il quadro economico complessivamente non è particolarmente peggiorato. Piuttosto è cambiata profondamente la percezione da parte dei mercati e con essa l’atteggiamento politico di alcuni Paesi, in testa la Germania, indisponibili a sostenere il peso del salvataggio dei partner più in difficoltà. Questo ha prodotto una serie di squilibri all’interno dell’area Euro, con gli effetti che tutti conosciamo. Quali misure per uscire dalla crisi? Il professor Pissarides ha sottolineato come, in questa delicatissima fase, per uscire dalla crisi siano stati proposti rimedi eccessivamente condizionati dagli interessi dei singoli Paesi. Per una soluzione realmente efficace a suo avviso sarebbe fondamentale creare i presupposti per una maggiore integrazione tra i diversi Paesi, anteponendo l’interesse collettivo rispetto alle posizioni di parte. In particolare, sarebbe fondamentale un coordinamento fiscale e di bilancio mentre sarebbe assolutamente disastroso creare due diverse valute, un Euro forte e uno debole. Piuttosto, per fermare la speculazione la BCE dovrebbe stampare denaro e svalutare l’Euro per rendere l’economia comunitaria più competitiva, perché senza crescita è impossibile trovare la forza per uscire dalla crisi. Del resto, se è vero che senza una ristrutturazione del debito è molto difficile stimolare la ripresa dell’economia e la crescita del PIL procapite di Paesi in fase di recessione, dobbiamo considerare che questi stessi si caratterizzavano per una crescita debole anche durante le fasi espansive. Il principale ostacolo a questa soluzione è rappresentato dalla posizione oltranzista del Governo tedesco che, pur essendo un Paese fortemente esportatore, sembra ossessionato dal pericolo di un rialzo dell’inflazione. Secondo tutti gli economisti partecipanti al dibattito, però, interventi controllati consentirebbero di contenere il rialzo dell’inflazione al 4 - 5%, come nella sostanza è accaduto negli Stati Uniti, dove la FED durante la crisi degli anni scorsi ha immesso enormi quantità di denaro sul mercato per sostenere l’economia senza che questo abbia prodotto incrementi drammatici dell’inflazione. Bisogna però considerare, come ha evidenziato Edward Luttwak, che in Europa c’è stata una sorta di irrazionale “feticismo monetario”: quando l’Euro è stato introdotto molti avrebbero preferito che il cambio rispetto al dollaro fosse addirittura più forte, tanto che sono stati fatti diversi interventi per farlo apprezzare, rendendo così meno competitive le esportazioni dei Paesi membri. Riguardo la tenuta dell’Euro il professor Mortensen ha ricordato come molti economisti di fama avessero espresso forti perplessità già al momento dell’introduzione della moneta unica, proprio a causa della estrema eterogeneità dei partner europei e della diversa velocità alla quale marciavano le singole economie nazionali. Una politica di bilancio comune rappresenterebbe un primo importante passo per ridare stabilità al sistema anche se non sarebbe sufficiente per risolvere tutti i problemi, a meno che non si riesca a intervenire in maniera efficace e tempestiva anche sugli stock del debito dei Paesi meno virtuosi. Relativamente all’Italia, alla Grecia e ai Paesi maggiormente indebitati, per ridurre lo stock del debito non ci sono alternative a rigorosi interventi strutturali che incidano positivamente sull’economia reale. Bisogna però fare molta attenzione alle misure di austerità in quanto, se è doveroso che ogni Paese faccia la sua parte sulla strada del risanamento, vanno evitati interventi eccessivamente pesanti che potrebbero produrre effetti depressivi e dare il colpo di grazia a Paesi già fortemente debilitati, ingenerando così un peggioramento del ciclo economico a livello globale. Come ha ribadito Pissarides: “tentare di fare troppo e troppo in fretta potrebbe avere effetti disastrosi”. Un aspetto centrale del dibattito sono state proprio le misure che la pressione dei mercati ha obbligato alcuni Paesi ad adottare e che in condizioni normali mai avrebbero probabilmente introdotto. Questo, come ha illustrato il professor Boltho, si ricollega al tema dell’azzardo morale che, per molti versi comprensibilmente, ha indotto il Governo tedesco a tenere una posizione molto rigida nei confronti dei partner più esposti, nel timore che senza una forte pressione esogena potrebbero essere poco stimolati a portare effettivamente a compimento le riforme di risanamento necessarie. A questo riguardo, come ha ben illustrato anche il professor Caselli, in Italia non ci si può però focalizzare solo sulle riforme strutturali, per quanto assolutamente indispensabili, ma si dovrebbe avviare un cambiamento radicale per superare definitivamente gli attuali paradigmi, con il rifiuto incondizionato di fenomeni diffusi come l’evasione fiscale, la corruzione, la criminalità e le inefficienze del sistema. La tenuta dell’Euro Nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro ma è probabile, come ha sottolineato il professor Boltho, che gli interventi che sono stati varati tamponeranno il problema. Il vero quesito riguarda la tenuta dell’Euro a 5 anni. Come non ha mancato di ricordare anche Luttwak, l’Europa ancora oggi è più una espressione geografica che politica per cui sempre di più sarà fondamentale costruire una nuova architettura istituzionale. Nell’area Euro oggi c’è un indiscutibile divario di competitività tra i diversi Paesi, fonte di forti squilibri interni. Questa criticità, se non verrà superata velocemente, potrebbe produrre un rischio concreto di tenuta dell’Euro. In questa fase, va considerato anche il problema delle banche tedesche e francesi, fortemente esposte su titoli pubblici non più sicuri, che richiederebbe una onerosa ricapitalizzazione per ridurre la leva finanziaria. Così, se è doveroso chiedere seri interventi di risanamento, è anche necessario trovare un punto di equilibrio ed evitare di portare questi Paesi al collasso per un eccesso di rigore, perché il loro default pregiudicherebbe la stabilità proprio delle banche dei Paesi creditori che, per assurdo, hanno investito in modo massiccio in obbligazioni del debito sovrano in Euro, ovvero lo strumento che per definizione era considerato sicuro al 100%. Per evitare che il fallimento degli istituti di credito si possa riflettere sulle famiglie che hanno depositato i propri risparmi, secondo Eric Maskin sarebbe necessaria una riforma del sistema bancario, partendo dalla separazione tra banche d’investimento e banche retail, perché proprio questa crisi ha dimostrato come l’assenza di regolamentazioni e di controlli adeguati abbia prodotto effetti devastanti. Inoltre, la BCE e i governanti europei dovrebbero dare quanto prima forti rassicurazioni al mercato sul fatto che i titoli dei debiti sovrani verranno rimborsati sicuramente, al limite facendo da garanti. Su questo tema il professor Pissarides ha sottolineato come nel breve termine sarebbe fondamentale anche il rafforzamento del fondo salva stati e, perché no, l’attribuzione alla BCE del ruolo di prestatore di ultima istanza o di emettitore di eurobond, ipotesi che al momento non viene sostenuta politicamente. Semplici dichiarazioni di intenti da sole non basterebbero a restaurare quel clima di fiducia necessario per far ripartire l’economia e scongiurare un effetto a catena su scala mondiale. La mancanza di fiducia, per altro non più limitata a pochi Paesi periferici, emerge anche dalla constatazione che sul mercato non c’è un reale problema di liquidità ma, piuttosto, che essa non viene scambiata e non circola come dovrebbe. Quindi non ci si aspetta che nuovi tagli dei tassi ipotizzati dalla BCE possano portare particolari riverberi dal punto di vista operativo quanto, piuttosto, che possano trasmettere un segnale al mercato. Come auspicato dal professor Maskin, sarebbe più urgente adottare una linea comune a livello europeo per rendere le banche e l’intero sistema più solidi e sicuri. In conclusione, sembra fallito l’auspicio di molti politici che l’introduzione dell’Euro da sola avrebbe creato convergenza di interessi da parte di tutti i membri dell’Unione e oggi è oltremodo difficile cambiare rotta senza riconoscere i gravi errori di valutazione che sono stati commessi. A cura di Maurizio Liuti, Responsabile Comunicazione di CRIF e Direttore di Sintesi 2 sintesi 30 mgp ok.indd 2 27/01/12 11.47 inverno 2012 CRIF acquisisce le operation di Deltavista in Svizzera e in Austria CRIF ha acquisito le operation in Svizzera e in Austria del Gruppo Deltavista. Consentendo l’espansione in questi due Paesi, questa transazione rafforzerà il posizionamento di CRIF come leader nel settore delle credit information bancarie e come fornitore di soluzioni per la gestione del rischio in Europa continentale. L’acquisizione di Deltavista Svizzera e Austria rientra nella strategia di sviluppo internazionale adottata da CRIF negli ultimi anni e caratterizzata da crescenti investimenti in soluzioni per la gestione del credito al dettaglio e dalla volontà di fornire ai propri clienti un concreto valore aggiunto. Le operation di Deltavista in Svizzera e in Austria verranno integrate nel Gruppo CRIF come società controllate al 100% e continueranno a svolgere le stesse attività con la medesima organizzazione composta da circa 100 dipendenti. “Le società acquisite beneficeranno del portafoglio di prodotti, del network e della reputazione di CRIF per rafforzare l’offerta rivolta agli operatori del credito e per accelerarne la crescita in Svizzera ed Austria” - spiega Thomas Stämpfli, fondatore e Presidente del Gruppo Deltavista. “Insieme all’attuale team tedesco e polacco” - continua Stämpfli - “come Deltavista saremo impegnati nell’ulteriore sviluppo delle nostre operation in Germania e in Polonia, grazie anche al supporto del nostro centro di sviluppo software di Cracovia. In particolare siamo molto determinati nel far diventare Deltavista un affermato credit bureau in Germania e in Polonia, cercando di ripetere il successo conseguito in Svizzera e in Austria. Inoltre, questa acquisizione rafforzerà il nostro focus e fornirà le basi per accelerarne la crescita per riuscire a competere con i principali credit bureau presenti sui mercati tedesco e polacco”. “L’integrazione tra le soluzioni di CRIF e quelle di Deltavista oltre a portare valore aggiunto ai nostri clienti rappresenta un altro passo nella strategia globale di CRIF verso il rafforzamento del nostro posizionamento sul mercato europeo dei servizi a supporto del credito” - illustra Carlo Gherardi, Presidente e Amministratore Delegato di CRIF. “Con Deltavista condividiamo lo stesso impegno verso l’innovazione e l’orientamento alla soddisfazione del cliente, e siamo fortemente determinati nel potenziare i punti di forza dei nostri rispettivi business. La valorizzazione delle sinergie tra le due società, inoltre, permetterà di fornire ai nostri clienti soluzioni di valutazione e gestione del rischio con un concreto valore aggiunto e, quindi, in grado di incrementarne la redditività”. L’integrazione tra soluzioni di Deltavista e l’offerta di CRIF e delle società del gruppo a livello internazionale permetterà di rispondere in modo ancora più efficace ai bisogni crescenti del mercato in termini di innovazione di prodotto e di flessibilità tecnologica. Grazie alla combinazione delle soluzioni software e di supporto decisionale di CRIF e i sistemi informativi e di supporto alla gestione del rischio di Deltavista, Deltavista Svizzera e Austria saranno in grado di supportare i propri clienti a gestire le attuali procedure e i processi di credito in modo ancora più innovativo ed efficiente. Russian Standard Credit Bureau ha scelto le soluzioni informative di CRIF per la gestione del rischio di credito Russian Standard Credit Bureau, uno dei principali operatori nel mercato delle informazioni in Russia, ha scelto CRIF come partner strategico per sviluppare il nuovo sistema di informazioni creditizie. Nello specifico, CRIF ha sviluppato per Russian Standard Credit Bureau una piattaforma tecnologicamente innovativa in grado di gestire e centralizzare le informazioni relative ai finanziamenti richiesti e concessi ai consumatori e alle imprese. Il sistema è stato personalizzato in base alle specifiche esigenze di Russian Standard e realizzato sfruttando le esperienze e il know-how internazionale di CRIF. Nei prossimi 2 o 3 anni Russian Standard Credit Bureau si è posto l’obiettivo di diventare una delle organizzazioni più competitive e in crescita dell’intero Paese. In questa ottica il credit bureau giocherà un ruolo estremamente importante, fornendo servizi a valore aggiunto sul locale mercato del credito. “Siamo molto soddisfatti di essere stati scelti come partner da Russian Standard e di poter sviluppare questo progetto di credit bureau. La nostra esperienza nel fornire soluzioni simili in altri paesi nel mondo ci rende sicuri anche dei vantaggi che garantirà al mercato russo. Da un lato, la disponibilità della storia creditizia consentirà ai cittadini e alle imprese un accesso al credito più agevole e a condizioni più favorevoli; dall’altro, le istituzioni finanziarie membre del credit bureau potranno gestire al meglio la concessione di finanziamenti ed evitare una eccessiva esposizione creditizia da parte dei prenditori” - ha affermato Carlo Gherardi, Presidente e Amministratore Delegato di CRIF. “Nonostante Russian Standard Credit Bureau sia una società abbastanza giovane, negli ultimi 2 anni ha registrato una crescita considerevole. All’inizio della nostra attività avevamo una sola collaborazione esclusiva con un cliente, Russian Standard Bank; oggi invece contiamo tra i nostri partner molte delle principali banche di credito al consumo (Sberbank, VTB-24, Home Credit, Renaissance Credit, ecc.). Siamo sicuri che CRIF ci darà supporto non solo nello sviluppo di un credit bureau tradizionale (credit report, rating, sistemi di scoring), ma anche nell’implementazione di prodotti innovativi in cui ci specializzeremo molto presto” - dichiara Roustam Tariko, Presidente di Russian Standard Group. Repubblica Slovacca. Inoltre ha recentemente acquisito le operation in Svizzera e in Austria di Deltavista, uno dei principali provider di servizi per la gestione del rischio di credito e di rating. Inoltre, CRIF è presente in Russia fin dal 2005 e grazie a OOO CRIF, società con sede a Mosca, sarà in grado di supportare le attività di Russian Standard Credit Bureau nel lungo periodo con servizi a valore aggiunto e a supporto decisionale in ogni fase della relazione con cliente. “Per sviluppare soluzioni avanzate abbiamo unito il nostro know-how globale ad un approccio locale, che tiene in considerazione i bisogni specifici del mercato del credito russo oltre agli aspetti legali. È proprio questo tipo di approccio che ha reso CRIF una società di successo negli ultimi 20 anni” - conclude Carlo Gherardi. CRIF ha già sviluppato progetti simili a livello internazionale. In Europa gestisce il principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) italiano, EURISC, oltre ai credit bureau bancario e non bancario della Repubblica Ceca e della 3 sintesi 30 mgp ok.indd 3 27/01/12 11.47 Pubblicazione di CRIF Governo del credito: Banca Popolare di Bari sceglie l’esperienza e le competenze di CRIF Cliente: Banca Popolare di Bari Esigenze: reingegnerizzazione del sistema complessivo di governo del credito. Soluzione: il know-how consulenziale e metodologico, assieme alle soluzioni strategiche e operative di CRIF. Risultati: maggiore efficacia, coerenza ed efficienza operativa nel ciclo del credito, applicando una logica di “filiera” con mappatura, razionalizzazione e creazione di valore nei processi di accettazione, monitoraggio e recupero. Banca Popolare di Bari nasce nel 1960 ed è la capofila dell’omonimo Gruppo fondato nel 1998, nel quale lavorano oltre 2.200 persone e che conta 254 filiali in Italia. “Negli ultimi anni il Gruppo ha avuto un importante percorso di crescita endogeno ed esogeno quali aumenti di capitale e acquisizioni” - spiega Luigi Jacobini, Vice Direttore Generale di Banca Popolare di Bari. “Serviva, infatti, all’interno dell’azienda una serie di processi organici e strutturati che potessero supportare questi momenti di discontinuità e consentire in un arco di tempo sufficientemente ampio l'uniformità del modo di fare e la creazione di una nuova ‘cultura della casa’. Con queste prospettive, insieme alle viste strategiche del nostro CDA abbiamo dato il lancio al ‘progetto sul governo del credito’. Avevamo la necessità, da un lato, di standardizzare e modulare in maniera organica il nostro modo di fare credito e, dall'altro, di non perdere il collegamento con il territorio” - ricorda Luigi Jacobini. “Per farlo abbiamo coinvolto tutte le funzioni aziendali, al fine di ridisegnare l’intera filiera del credito, mappando i processi e condividendoli con le strutture che operano sul territorio per capire le possibili evoluzioni”. Il progetto di reingegnerizzazione del credito “La strategia della banca” - spiega Jacobini – “è condizionata dalle esigenze normative - adeguatezza patrimoniale della governance di tutto il sistema bancario - e dagli obiettivi strategici. Per questi ultimi abbiamo definito insieme al team di consulenti di CRIF i KPI (Key Performance Indicators) e i limiti strategici in termini di rischiosità RWA (Risk Weighted Assets) in coerenza con il risk appetite e definito politiche di pricing abbinate al rischio liquidità. È stato definito un impianto” - continua Jacobini - “che oggi stiamo implementando, per cui tutti i parametri strategici che il CdA approva devono esser tradotti in operatività attraverso un processo strutturato. Successivamente è stata sviluppata la strategia sul cliente, con la logica di verticalizzazione dei processi suddivisi nelle fasi di accettazione, gestione e recupero attraverso una matrice e algoritmi di calcolo omogenei customizzati”. Dopo aver lavorato sul ‘cuore del motore’, la strategia cliente ha portato alla razionalizzazione dei vari processi di erogazione, di monitoraggio e di recupero. “In fase di valutazione del credito usiamo già da anni tutti gli ingredienti tipici per una buona valutazione del merito creditizio: le business information di CRIF, EURISC - il SIC di CRIF, PERFORM - il credit bureau score di CRIF - e Fraud Analyser Evolution, la soluzione per la lotta alle frodi di identità. Il tutto all’interno del motore decisionale StrategyOne in uso già da 5 anni. Nel corso del progetto sono state compiute attività di razionalizzazione dei modelli di scoring e delle strategie decisionali, coerentemente con gli obiettivi strategici. Nei processi di controllo periodico del portafoglio utilizziamo software per il controllo delle forzature e dei modelli di scoring, come StrategyMiner, e la soluzione Operational Risk Advisor, per intercettare le variazioni del profilo del cliente attraverso l’utilizzo congiunto di dati di natura creditizia e di business information. Infine, nei processi di recupero credito abbiamo individuato soluzioni ‘crash’ di recupero con l’ausilio di agenzie esterne, quali CRIBIS Teleservice”. I vantaggi ottenuti “Abbiamo scelto CRIF” - conclude Jacobini - “perché possiede un patrimonio informativo unico in Italia per ricchezza e completezza, per il know-how nazionale e internazionale sui temi del rischio e del credit management e per le competenze degli specialisti CRIF con i quali ci siamo confrontati nel corso del progetto. Le soluzioni CRIF consentiranno al nostro gruppo di massimizzare l’efficacia delle strategie mediante l’introduzione di strumenti, metriche e procedure in grado di veicolare sulle unità operative gli obiettivi strategici orientandone i comportamenti”. Per maggiori informazioni: [email protected] Revisione dei processi creditizi e quantificazione degli impatti economici: il progetto di Consel realizzato con CRIF 1. Score Consel = Score Classico + Score Policy Il progetto ha visto lo sviluppo di due moduli di scoring successivamente integrati in un unico, Esigenze: maggiore efficienza nei processi di chiamato Score Consel, che consente di ottenere delibera dei prestiti personali. livelli di performance predittiva molto elevati. Soluzione: revisione dei processi di credito In particolare, i 2 modelli che costituiscono lo con quantificazione economica dei risultati Score Consel sono i seguenti: attesi. •“Score policy”: modulo ad hoc per le policy che consente di diminuire il carico di lavoro dei credit Risultati: riduzione dei costi operativi e analyst e di garantire una valutazione pratica processi di delibera più snelli. oggettiva; •“Score classico”: sistema di algoritmi che prevedono le variabili “classiche” di un modello Consel è la società di credito al consumo del di application scoring (informazioni sociologiche, Gruppo Banca Sella; è operativa sul mercato di prodotto e di credit bureau). Tra gli indicatori nazionale dal 1999 e dal dicembre 2007 Alleanza Toro delle variabili predittive vi sono Perform - il credit è entrata a far parte della compagine azionaria. bureau score di CRIF - riferito a chi richiede L’obiettivo di Consel era rivedere la delibera dei credito e l’Indicatore di Tensione Finanziaria, prestiti personali per automatizzare il più possibile l’innovativo score di CRIF che consente di i processi. Grazie al patrimonio informativo e le intercettare le situazioni di stress finanziario. esperienze di consulenza di processo del Gruppo CRIF, il progetto iniziato con Consel si è articolato, principalmente, in due fasi: Cliente: Consel 1) analisi del processo di delibera dei prestiti personali con revisione dei modelli di scoring e delle policy rules; 2) analisi dell’impatto economico del processo prestiti personali. 2. Simulazioni conto economico: novità assoluta sul mercato italiano Applicando lo Score Consel e le nuove policy rules suggerite dal team di consulenti di CRIF Decision Solutions sono state effettuate numerose simulazioni per determinare l’impatto che gli scenari di credito proposti potevano produrre sulle principali voci del conto economico di Consel (margine interesse, risultato di gestione, costi operativi, importo finanziato, ecc.). “Abbiamo apprezzato molto le proposte presentate dal team di consulenti di CRIF Decision Solutions” ha affermato Antonio Povero, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Consel - “infatti, la quantificazione economica degli scenari dei processi creditizi è quanto un AD ha sempre desiderato avere e chiesto ai propri collaboratori. Oggi attraverso il progetto realizzato con CRIF siamo riusciti ad avere un’indicazione tangibile e misurabile dei benefici attesi dall’introduzione dei nuovi processi di credito. Diventa sempre più importante per noi aziende di credito automatizzare le attività di delibera e valutare in anticipo gli impatti economici derivanti dagli esiti del processo creditizio. L’obiettivo è quello di misurare la performance del sistema di valutazione atteso in fase di sviluppo in rapporto a quello attuale, non solo in termini di indicatori statistici di performance ma anche a livello di economics generati (riduzione del costo del rischio e incremento del ROI sulle nuove delibere). Inoltre, l’affiancamento del team CRIF con i colleghi di Consel qui a Torino ha portato a un maggiore e rapido trasferimento di conoscenze in merito al credit scoring”. Per maggiori informazioni: [email protected] 4 sintesi 30 mgp ok.indd 4 27/01/12 11.47 speciale “Credito alle imprese” Pubblicazione di CRIF CRIF ottiene la registrazione come Agenzia di Credit Rating Fornirà rating sulle imprese italiane validI e riconosciuti in tutti i Paesi dell'Unione Europea CRIF ha ottenuto da CONSOB ed ESMA (l’Autorità Europea degli strumenti finanziari e dei mercati) la registrazione come Credit Rating Agency (CRA), in conformità al Regolamento CE n. 1060/2009 del 16 settembre 2009 che disciplina a livello comunitario l’operatività delle agenzie di rating del credito. La registrazione comporta che i rating di CRIF siano validi ed utilizzabili in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Dunque si tratta di un importante riconoscimento della qualità e robustezza delle metodologie, dei processi e dell’organizzazione di CRIF nonché della compliance ai severi requisiti richiesti dal Regolamento Europeo del settembre 2009, in particolare in merito a indipendenza, oggettività e trasparenza delle valutazioni. Questi valori sono tradotti nel Codice di Comportamento e in una Policy Interna che CRIF ha adottato al fine di accrescere la conoscenza e la fiducia degli operatori rispetto ai rating emessi, nonché a garantire la gestione ed eliminazione di qualsiasi conflitto di interesse, esistente o potenziale, che possa influenzare le attività di rating di CRIF o dei soggetti in esse coinvolti. Inoltre, CRIF ha istituito un comitato - cui partecipano anche membri indipendenti che hanno ricoperto importanti incarichi nel settore finanziario che ha il compito di controllare e vigilare sul rispetto di tutti i requisiti previsti dal Regolamento Europeo e si pone in posizione di indipendenza rispetto alle attività di rating della società. “Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto la registrazione come agenzia di credit rating” - commenta Carlo Gherardi, Presidente di CRIF. “Ciò consolida ulteriormente il nostro posizionamento di leader di mercato nei servizi per la gestione del credito, un ambito in cui CRIF investe da anni in maniera molto significativa attraverso l’arricchimento quantitativo e qualitativo delle fonti informative e il rafforzamento delle competenze analitiche ed economiche necessarie per un’accurata valutazione del rischio di credito delle imprese, dalle ditte individuali alle imprese di grandi dimensioni. Inoltre il mercato del Rating aveva bisogno di ulteriori attori, in particolare europei”. Business Process Outsourcing, software e consulenza indispensabili agli istituti finanziari per migliorare i processi di gestione delle imprese lungo l’intero ciclo di vita del credito. In particolare, il patrimonio informativo esclusivo di CRIF sulle imprese proviene da molteplici fonti, di duplice natura: creditizia, grazie a EURISC (il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che conta tra le proprie 78 milioni di linee di credito oltre 8 milioni di posizioni sulle imprese e tassi di significatività superiori al 90%), e commerciale, con CRIBIS iTRADE (il più ampio patrimonio di dati sui comportamenti di pagamento delle imprese italiane ed estere, con oltre 26 milioni di esperienze di pagamento sul mercato italiano). “CRIF ha investito e continuerà ad investire in modo rilevante su metodologie, strumenti e processi di valutazione delle imprese” - conclude Carlo Gherardi - “anche perché siamo convinti che ci sarà sempre più bisogno, da parte di segmenti diversi del mercato, di valutazioni indipendenti e accurate delle imprese, dalle PMI a quelle di più grandi dimensioni. È un mercato, quello dei rating esterni, in profonda evoluzione, che si è finalmente aperto all’ingresso di nuovi operatori professionali e legittimati da un iter di registrazione lungo e rigoroso. Noi siamo contenti ed orgogliosi di essere un player riconosciuto ed apprezzato di questo mercato”. Dal dicembre 2010 CRIF è anche parte del board di EACRA - European Association of Credit Rating Agencies, che raccoglie Agenzie di Rating europee ed extraeuropee con l’obiettivo di supportare i membri nell’aggiornamento delle evoluzioni normative e di mercato, interagire con i Regolatori nel disegno del nuovo quadro regolamentare e facilitare lo scambio di esperienze internazionali e modelli di business alternativi alle Big 3. Per maggiori informazioni: www.creditrating.crif.com Le valutazioni delle imprese da parte di CRIF si basano, oltreché sull’applicazione di rigorosi modelli quantitativi, sulle competenze e la professionalità degli analisti del Dipartimento di Rating, del Comitato di Rating e di un team di specialisti altamente qualificati che si occupano dell’approvvigionamento, arricchimento e controllo di qualità delle informazioni. Il Rating CRIF è l’opinione di CRIF sul merito creditizio di un’impresa e, più in particolare, sulla sua capacità di onorare pienamente ed in modo puntuale le proprie obbligazioni finanziarie nel medio periodo. Le analisi condotte all’interno del Dipartimento di Rating di CRIF puntano ad allargare lo sguardo sull’impresa valutandone il posizionamento competitivo nel proprio settore/filiera e, in caso di appartenenza a gruppi, verificando anche eventuali impatti sul rating dell’azienda derivanti da un’analisi complessiva sul gruppo. I rating si distinguono dunque dagli scoring in quanto, pur incorporando anche elementi quantitativi, sono il risultato di un processo di valutazione effettuato da un team di analisti di comprovata esperienza. Il Rating CRIF è sintetizzato da una delle 14 classi alfanumeriche (da A1, la migliore, a C3, la peggiore, oltre alla classe delle imprese già a default) ed è accompagnato da un report che illustra nel dettaglio la valutazione effettuata sull’impresa. I rating emessi da CRIF prima di essere distribuiti ai clienti che ne sottoscrivono il servizio vengono comunicati alle entità valutate. Questa comunicazione è un obbligo che la normativa impone alle CRA con il fine di dare all’impresa valutata la possibilità di verificare l’esattezza dei dati e di segnalare eventuali errori materiali nelle informazioni utilizzate per il rating. “L’avvio delle attività strutturate come Rating Agency e l’ottenuta registrazione come CRA” - continua Gherardi - “rappresentano passi molto rilevanti nella strategia di crescita da parte di CRIF in un ambito ‘core’ qual è quello dei servizi per la valutazione del rischio di credito delle imprese. Percorso di crescita e continui investimenti che, a giugno 2009, hanno portato all’acquisizione della filiale italiana di Dun & Bradstreet, il più importante attore a livello mondiale nel campo delle business information, e la nascita all’interno del Gruppo CRIF di CRIBIS D&B, una realtà fortemente specializzata”. D’altro canto, gli investimenti e il know-how acquisito sulle imprese consentono oggi a CRIF di presentare sul mercato un’offerta assolutamente distintiva, che integra un patrimonio unico di informazioni, robustezza metodologica e analitica, sistemi ingegnerizzati in outsourcing e servizi di 5 sintesi 30 mgp ok.indd 5 27/01/12 11.47 speciale “Credito alle imprese” inverno 2012 Gestione end-2-end dei dealer: ProFamily sceglie le soluzioni business information di CRIF Cliente: ProFamily Esigenze: gestione completa dei dealer, dalla valutazione in fase di convenzionamento al monitoraggio continuativo. Soluzione: CRIF Report Impresa e Operational Risk Advisor - Full Monitor di CRIF. Risultati: valutazione flessibile, affidabile e con risparmi di costi, monitoraggio completo e puntuale integrato nell’applicativo gestionale della banca. ProFamily è la società creata a gennaio 2010 dal Gruppo Banca Popolare di Milano ed esplicitamente rivolta alle famiglie italiane, con la mission di offrire un nuovo modo di fare credito al consumo orientato alla massima chiarezza e trasparenza, sintetizzato nel payoff “Il Credito Genuino”. Le esigenze di ProFamily Come società specializzata nel credito al consumo e attiva anche nei prestiti finalizzati, le esigenze di Profamily erano le seguenti: • una gestione end-to-end dei dealer: dalla valutazione nella fase di richiesta di convenzionamento al loro monitoraggio continuativo nel tempo, non solo della società ma anche di tutti i soggetti collegati; • compliance con la nuova normativa sul Credito ai Consumatori (Direttiva 2008/48/CE) che, in particolare con l’articolo 125-quinquies (Inadempimento del fornitore), rende prioritari e necessari la valutazione iniziale del dealer e il suo successivo monitoraggio. La soluzione scelta per il convenzionamento: CRIF Report Impresa ProFamily ogni mese valuta oltre 200 potenziali dealer che, una volta convenzionati, vengono posti in monitoraggio per tutta la durata della relazione. La società del gruppo Banca Popolare di Milano ha scelto di adottare la soluzione CRIF Report Impresa, i report di CRIF che consentono di ricostruire la situazione economica, finanziaria e societaria di qualsiasi impresa italiana. Forniscono infatti in tempo reale tutte le informazioni di dettaglio, ufficiali e aggiornate, provenienti dagli archivi pubblici presenti sul territorio nazionale, arricchite con gli indicatori di benchmark e gli indici sintetici di rischio del Gruppo CRIF. “Come società abbiamo tra gli obiettivi primari una forte automazione dei processi e strutture di risorse molto leggere e snelle” - spiega Francesco Ricchezza, Responsabile Crediti di ProFamily. “Anche in ottica di efficienze operative abbiamo scelto la soluzione CRIF perché è altamente flessibile e ci permette, dal momento in cui viene eseguita una ricerca sul codice fiscale o sulla partita Iva di un'impresa, di acquistare un report differenziato e segmentato sulla base della ragione sociale di tutte le imprese italiane. Inoltre la soluzione CRIF” - continua Ricchezza - “ci consente, da un lato, l’analisi e l’approfondimento, grazie alla presenza di informazioni da fonte esterna ufficiale e di indicatori sintetici nei report completi e sempre aggiornati; dall’altro, il contenimento dei costi, grazie alla maggiore efficienza e automatismo: in un click i report CRIF mettono infatti a disposizione tutte le informazioni più importanti sul dealer e sui soggetti collegati”. La soluzione scelta per il monitoraggio: Operational Risk Advisor – Full Monitor Per rispondere alle esigenze di monitoraggio dei dealer ProFamily ha scelto Operational Risk Advisor - Full Monitor. La soluzione CRIF coniuga il know-how e l’unicità del patrimonio informativo di CRIF, consentendo di monitorare efficacemente i clienti e/o i dealer attraverso alert tempestivi sulla variazione del loro profilo di rischio commerciale e creditizio. La soluzione CRIF è utilizzata da ProFamily per il monitoraggio completo (Full Monitor) di tutti i soggetti coinvolti: oltre all’impresa, anche gli esponenti e soci e le imprese collegate. “Uno degli aspetti più rilevanti di quest’attività, confermata nei miei vari anni di esperienza, è come molte volte l’attenzione e la notevole precisione con cui si effettuano le istruttorie in fase di accensione di un rapporto vengano meno nell’evoluzione della relazione con la possibilità di generare gravi danni” - continua Ricchezza. “Grazie a Operational Risk Advisor nel momento in cui viene acquistato il report, un minuto dopo l’azienda è già in monitoraggio. Perché da precedenti esperienze sul campo, un ritardo nell’invio del flusso dei soggetti in monitoraggio, con periodi anche di 15 giorni di buco informativo, può far incorrere in spiacevoli sorprese. Con le informazioni presenti nella soluzione CRIF” - continua Francesco Ricchezza - “valutiamo sia il rischio commerciale che quello creditizio, monitorando efficacemente le variazioni del profilo di rischio dei delear. Il 31% degli esercenti posti in fermo lavoro sono stati gestiti proprio grazie agli alert tempestivi di Operational Risk Advisor. Tra l'altro, molto importante, è il lavoro orientato a incrementare l’efficienza dei processi. Nel momento in cui acquistiamo il report, esso viene automaticamente storicizzato all’interno del nostro sistema gestionale e viene così creata l’anagrafica. In questo modo, abbiamo circa l’80% delle informazioni che devono essere censite sul nostro sistema informativo per attivare la fonte d’affari, informazioni direttamente reperite dal report CRIF” - aggiunge il Responsabile Crediti di ProFamily. “Gli alert forniti da CRIF che ci vengono inviati periodicamente si integrano perfettamente alle nostre procedure, infatti le nostre strutture di Credito e Commerciale ricevono alert differenziati in funzione di chi ha la competenza su quella specifica tipologia di informazioni” - continua Ricchezza. All’interno della soluzione Operational Risk Advisor sono infatti presenti oltre 100 alert provenienti dalle 10 fonti informative del Gruppo CRIF (registro imprese, protesti, pregiudizievoli, elenco soci, bilanci, partecipazioni, cariche in altre imprese, EURISC per i dealer affidati e CRIBIS iTRADE, il più ampio patrimonio informativo sui comportamenti di pagamento delle aziende italiane ed estere, con 26 milioni di esperienze di pagamento sul mercato italiano). “Gli alert in arrivo (anche via mail) ci segnalano quali sono gli eventi più significativi registrati sull’impresa, ad esempio un nuovo protesto, una nuova pregiudizievole, il peggioramento del profilo di rischio creditizio (CRIF Business Default Index, il nuovo standard CRIF di riferimento per la valutazione predittiva del rischio di default di un’impresa italiana), una nuova informazione relativa alla cassa integrazione, un nuovo bilancio depositato, ecc.”. Monitoraggio dealer: la soluzione CRIF scelta da ProFamily Full Monitor rischio commerciale rischio credito visure da registro impresa ALERT sui cambiamenti dei profili dei DEALER IL PATRIMONIO INFORMATIVO DEL GRUPPO CRIF indicatori di benchmark geo-settoriale protesti soci e partecipazioni indicatori statistici di rischio commerciale benchmark di settore bilanci ottici titolare effettivo notizie di stampa certificazioni pregiudizievoli bilanci integrali gruppi aziendali indicatori di rischiosità dati catastali atti ottici bilanci riclassificati cariche in altre imprese algoritmi proprietari cassa integrazione rae / sae procedure in corso “Affidarsi a un partner come CRIF per questo tipo di attività” - conclude Ricchezza - “significa avere la consulenza di un unicum sul mercato italiano per quanto riguarda il patrimonio informativo a disposizione all’interno dei report on line e nei servizi di monitoraggio e l’elevata possibilità di personalizzazione. Volendo sintetizzare gli elementi di successo per un progetto di gestione dei dealer direi in primis la tempestività, che è la base fondamentale, cioè in quanto tempo vengono gestite le informazioni; poi la complementarietà, cioè la sinergia tra informazioni esterne e informazioni interne all’istituto; infine la capacità di valutarle con un buon grado di profondità. Se si mettono in pratica tutti questi fattori alla fine si raggiungono buoni risultati e si limitano i danni”. Per maggiori informazioni: [email protected] 6 sintesi 30 mgp ok.indd 6 27/01/12 11.47 speciale “Credito alle imprese” inverno 2012 Il rating ai dealer: BMW Financial Services sceglie l’expertise dell’agenzia di rating di CRIF Cliente: BMW Financial Services Esigenze: affinare le metodologie di calcolo del provisioning sul comparto dealer; utilizzare una probabilità di default in linea con la rischiosità dei dealer automotive Italia e confrontare i rating interni con una valutazione esterna solida e indipendente fatta da un partner specializzato. Soluzione: scala di rating e benchmarking per il portafoglio dealer auto BMW. Risultati: knowledge sharing ed evoluzione progressiva della cultura dei modelli previsionali. BMW Financial Services, parte del gruppo industriale BMW - AEG, è presente in Italia con diversi brand e servizi tra cui - oltre a BMW Financial Services Auto e Moto - Mini Financial Services, Alphera Financial Services (servizi finanziari per automobili di altri marchi), Alphabet Italia (società attiva nel renting) e servizi Insurance. Il progetto innovativo di Risk Management sviluppato con CRIF ha riguardato la gestione ottimale del comparto wholesale che per BMW conta circa 200 aziende affidate tra dealer auto, dealer moto e officine. Le esigenze di BMW All’inizio del progetto le esigenze di BMW Financial Services e gli obiettivi della divisione Risk Management erano principalmente i seguenti: • affinare le metodologie di calcolo del provisioning sul comparto dealer; • utilizzare dati di probabilità di default più in linea con la rischiosità dei dealer automotive Italia; • confrontare i rating interni BMW con una valutazione esterna solida e indipendente. “Come Risk Management di BMW Financial Services” - spiega Alessandro Broggini, Risk Manager di BMW Financial Services - “ci occupiamo tradizionalmente di retail ma, con il supporto di CRIF, ci siamo voluti spingere a migliorare le tecniche del provisioning nel comparto wholesale. Su questo orizzonte la nostra limitazione principale riguardava le informazioni da poter utilizzare e valorizzare all’interno dei modelli di PD. Nell’ambito del progetto di collaborazione con CRIF abbiamo colto l’opportunità per migliorare i nostri strumenti di modellistica, quindi le nostre PD e la nostra valutazione e gestione dei dealer”. “La peculiarità principale era quella di integrare le scale di rating di CRIF con quella di BMW. Ma ancora più complessa si è rivelata l’identificazione del portafoglio di riferimento. Insieme ai consulenti e agli analisti di CRIF abbiamo identificato quale porzione di mercato rappresentasse al meglio il portafoglio BMW. Si è giunti quindi a individuare un ‘segmento riconfezionato’ di 2.500 imprese che abbiamo potuto utilizzato come benchmark del nostro mercato” - continua Broggini. Il confronto è stato effettuato sulla base di diverse dimensioni di analisi. BMW è riconosciuta come una società premium, quindi non desiderava effettuare un confronto con società del comparto automotive che vendono un prodotto totalmente diverso e/o che si rivolgono a una clientela con caratteristiche differenti e che quindi sono differenti anche dal punto di vista della struttura finanziaria. Nelle analisi fatte è stato molto importante considerare la dimensione territoriale: il mercato di riferimento di BMW è concentrato primariamente nelle macroaree del Centro e Nord Italia, mentre altri brand sono più capillari sul territorio nazionale. “Dalle analisi effettuate dal team di CRIF sulla probabilità di default del mercato è emerso che la PD media delle 2.500 imprese con cui volevamo confrontarci è pari a 2,6% - ripartita poi nei differenti microsegmenti (Commercio auto, Commercio-riparazione moto e Riparazione Auto). Sulla base di questi valori abbiamo quindi iniziato l’attività di benchmark tra il mercato e il nostro portafoglio”. A livello di microsegmenti rispetto al mercato totale in cui la presenza di dealer auto ha una quota del 64%, BMW è posizionata con una quota del 47%, mentre è leggermente più presente della media nazionale per quanto riguarda la vendita di motocicli, soprattutto rispetto alle imprese benchmark di mercato. Relativamente alla dimensione di fatturato, rispetto al mercato i concessionari BMW sono assolutamente posizionati su fatturati molto elevati. I benefici ottenuti “I benefici che stiamo ottenendo e che abbiamo stimato grazie alla collaborazione nata con CRIF sono considerevoli. In primo luogo, il notevole valore aggiunto del team di consulenti CRIF, percepito sin dai primi incontri e la possibilità di confrontare e unire esperienze che vengono da mondi diversi (knowledge sharing), quelle di una finanziaria captive, come BMW, e di una società leader sul mercato finance per i servizi di informazione, consulenza e rating, come CRIF. Confrontandoci con gli specialisti di CRIF abbiamo costruito attraverso metodologie e logiche i modelli di previsione della PD, determinando una vera e propria best practice italiana. Inoltre, durante le fasi progettuali abbiamo ‘toccato con mano’ la ricchezza del patrimonio informativo messo a disposizione da CRIF per le analisi di benchmarking, di dati creditizi e business information, indispensabili per la valutazione dei dealer”. “Oltre all’accuratezza e alla robustezza delle informazioni utilizzate nelle analisi” - continua Broggini - “abbiamo inoltre apprezzato il livello di data quality, espressione delle competenze specialistiche di CRIF in tema di valutazione delle imprese, dimostrando un approccio collaborativo e propositivo nell’individuare insieme le migliori definizioni da adottare. Questa attività di benchmarking e revisione dei nostri modelli di PD ha un respiro di 3/4/5 anni, non è un progetto fine a se stesso ma è da considerare come un’attività da implementare e migliorare giorno per giorno e per farlo procederemo con dei fine tuning sui settori. Quanto più riusciremo ad avere un approccio continuo tanto più riusciremo a ottenere dei risultati a livello di provisioning. Volendo sintetizzare in un claim l’essenza del progetto CRIF-BMW: ‘l’affidabilità tedesca con il cuore italiano per accendere i fari sulle imprese’” - conclude Broggini. Il confronto per le principali dimensioni di analisi MICROSEGMENTI e FATTURATo Il progetto CRIF - BMW Financial Services Il progetto CRIF - BMW Financial Services riguarda la costruzione di una scala di rating (PD) ad hoc per il comparto dealer auto e la mappatura dei rating che BMW attribuisce ai suoi circa 200 dealer in portafoglio. “La prima attività svolta da CRIF” continua Broggini - “è stata il calcolo dei tassi di default nel mercato dell’auto cui poi ha fatto seguito l’attività di matching tra questi dati di settore e quelli nostri interni”. Nel progetto CRIF ha proceduto in prima battuta a calcolare i tassi di default - applicando una definizione di default concordata, allineata a quella della casa madre tedesca - su un sottoinsieme di aziende rappresentativo del portafoglio dealer di BMW. A seguire gli step del progetto hanno visto l’allineamento della scala di rating calcolata da CRIF e quella di BMW e l’attribuzione alle classi di rating BMW di una nuova “PD CRIF” rappresentativa della rischiosità del sistema dealer auto in Italia. MERCATO BMW Fatturato Fatturato Auto Moto Officine Total Auto Moto Officine Total Fino a 1 mio 63% 80% 87% 71% Fino a 1 mio 0% 2% 20% 6% 1-5 mio 19% 18% 9% 16% 1-5 mio 1% 66% 46% 30% 5-20 mio 15% 2% 4% 11% 5-20 mio 26% 22% 11% 21% 2% 0% 0% 2% Oltre 20 mio 72% 2% 4% 35% 1% 8% 20% 8% 100% 100% 100% 100% Oltre 20 mio nd Total 100% 100% 100% 100% Total Fonte: dati CRIF Per maggiori informazioni: [email protected] 7 sintesi 30 mgp ok.indd 7 27/01/12 11.47 speciale "Credito alle imprese" Pubblicazione di CRIF La gestione della clientela: le esperienze di crediveneto e artigiancredito toscano Il monitoraggio attivo del portafoglio clienti è il leitmotiv di due esperienze in cui l’adozione delle soluzioni CRIF ha consentito di rispondere alle specifiche esigenze di una banca del territorio - CrediVeneto - e di un Confidi - ArtigianCredito Toscano. Le esigenze di CrediVeneto “Insieme agli specialisti di CRIF abbiamo svolto un’analisi del nostro portafoglio” - spiega Andrea Berti, Responsabile Fidi CrediVeneto - “che ha evidenziato come fosse composto per il 48% da clienti esclusivi e per il 52% da clienti condivisi con altre aziende di credito, di cui il 69% regolare, il 21% con insolvenze presso la banca oppure il sistema e il restante 10% regolare per la banca ma non a livello di sistema”. “Ci siamo quindi posti l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità del portafoglio e di minimizzare il rischio mettendo in monitoraggio tutte le anagrafiche. Per farlo abbiamo adottato Operational Risk Advisor di CRIF integrandolo nei nostri sistemi applicativi. La soluzione di CRIF consente di presidiare i comportamenti della clientela affidata al di fuori perimetro informativo a disposizione della banca” - continua Andrea Berti - ”e di ricevere tempestivamente gli alert sulle variazioni rilevanti e significative del profilo di rischio creditizio e commerciale del proprio cliente”. “Abbiamo potuto configurare la soluzione secondo i nostri parametri decisionali scegliendo tra gli oltre 100 trigger disponibili” - continua Andrea Berti “e siamo riusciti a anticipare le azioni di mitigazione del rischio verso i nostri clienti, soprattutto quelli in difficoltà, intervenendo a salvaguardia della relazione”. I risultati ottenuti da CrediVeneto: tempestività e risparmio “Operational Risk Advisor è per noi una soluzione di grande valore” - conclude Andrea Berti “in quanto intercetta le variazioni del profilo del cliente, privati o imprese, a tutto tondo, considerando congiuntamente i dati creditizi del SIC e le business information di CRIF. La soluzione assicura il massimo aggiornamento delle informazioni e la tempestività delle comunicazioni che vengono inviate in real time via email all’operatore di filiale e/o della sede che ha così modo di instaurare un rapporto consulenziale con i clienti, specie quelli in difficoltà. Abbiamo così ottenuto concreti vantaggi: potenziamento dei nostri sistemi di monitoraggio post-affidamento con conseguente miglioramento della qualità del portafoglio, risparmi di costi ed economie organizzative anche grazie all’integrabilità della soluzione all’interno del nostro sistema gestionale”. Confidi e monitoraggio del rischio: le esigenze di Artigiancredito Toscano Artigiancredito Toscano nel 2009 è diventato il primo Confidi intermediario ex art.107. “I nostri obiettivi primari” - spiega Federico Vannucci, Direttore Generale di Artigiancredito Toscano alla data del 6 ottobre 2011 - “erano semplici quanto sfidanti: potenziare i ricavi e al contempo monitorare con attenzione i rischi, da cui derivano circa il 60% nei nostri costi”. Banca d’Italia chiede ai Confidi la tempestiva percezione del deterioramento della qualità del credito. “Si rendono pertanto necessarie iniziative più incisive sul fronte del monitoraggio del rischio” - continua Vannucci - “in modo da attivare un’autonoma politica di segmentazione del portafoglio. Abbiamo stimato i nostri costi di struttura e abbiamo chiesto a CRIF una mano per attribuire una corretta PD al nostro portafoglio. Successivamente abbiamo determinato un premio per il rischio e, sommandolo al costo di struttura, abbiamo definito un costo della garanzia che ci assicurasse un bilancio in utile e la copertura del patrimonio di vigilanza”. La scelta di Artigiancredito Toscano e i benefici ottenuti “Le motivazioni della scelta della soluzione Portfolio Explorer View di CRIF sono sostanzialmente di tre tipi” - spiega Vannucci. “In primis, utilizzare uno strumento click&go che non richiedesse di avere le serie storiche necessarie per il calcolo del rating interno: Portfolio Explorer View ci consente di attribuire subito alle imprese socie un indicatore di rischio di sistema e di visualizzare il nostro portafoglio a seconda delle viste prescelte. In secondo luogo, acquisire informazioni creditizie di sistema sul profilo dell’impresa socia e un indicatore di sintesi delle stesse: Portfolio Explorer View - grazie ai dati del SIC di CRIF - ci fornisce una fotografia aggiornata del profilo creditizio di ogni singola impresa garantita, arricchita inoltre con Perform, il Credit Bureau Score di CRIF. Infine, terzo aspetto, incrementare la coerenza tra i processi sia in fase di erogazione che di gestione. Utilizzavamo infatti già da tempo EURISC e Perform per la valutazione del rischio” - prosegue Vannucci. “Abbiamo stimato che il nuovo pricing possa far crescere i ricavi dalle garanzie prestate sui finanziamenti di circa 3,5 milioni di euro, mentre mantenendo il vecchio listino avremmo perso 1,8 milioni” - aggiunge Vannucci. Portfolio Explorer View è utilizzato da Artigiancredito Toscano anche per attività di sviluppo della relazione con le imprese socie con buon merito creditizio e per una maggior efficienza nel rinnovo dei fidi a breve. Per maggiori informazioni: [email protected] Valutazione e gestione delle imprese: CRIF e SOSE insieme per offrire nuovi servizi esclusivi alle aziende di credito CRIF e SOSE - società concessionaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’elaborazione degli studi di settore e per l’attuazione del federalismo fiscale - hanno stretto un accordo di collaborazione che prevede l’unione delle rispettive competenze per mettere a disposizione del sistema bancario nazionale una gamma di nuovi prodotti e servizi, in particolare a supporto delle piccole e medie imprese. Nello specifico, l’accordo prevede la fornitura da parte di SOSE a CRIF delle soluzioni BYO Finance e BYO Business, realizzate espressamente su specifiche esigenze di CRIF. In particolare le informazioni fornite da SOSE costituiranno elementi utili per analisi economiche e territoriali sui diversi settori economici di impresa, nonché informazioni specifiche per analisi sui modelli organizzativi (cluster) caratteristici dei diversi settori economici. Grazie alla partnership verranno messi a disposizione servizi di benchmarking settoriale sul mondo delle PMI italiane, offrendo analisi per prodotto, in relazione ad un determinato segmento produttivo/commerciale/dei servizi, per filiera (ricostruendo l’andamento e le peculiarità delle attività dell’intero processo di trasformazione e commerciale di un prodotto) oltre che per dimensione di impresa, con particolare riferimento ai Piccoli Operatori Economici. “Siamo molto soddisfatti di questa partnership” - afferma Carlo Gherardi, Presidente di CRIF “che consente a CRIF di ampliare e arricchire ulteriormente la propria gamma di soluzioni per la valutazione delle imprese grazie ai confronti settoriali messi a punto da SOSE. Il know-how e l’expertise di CRIF nella valutazione e gestione del rischio di credito delle imprese si combinano sinergicamente con il patrimonio informativo e le competenze statistico-economiche di SOSE per la valutazione del contesto micro-economico in cui operano le imprese. I nostri servizi, in primis EURISC 2.0 e Sprint, si potenzieranno fortemente grazie ad evolute analisi settoriali e territoriali che consentiranno agli operatori del credito di conoscere e gestire meglio le imprese, attraverso il loro posizionamento rispetto a gruppi benchmark. In tal modo l’offerta CRIF per la valutazione del credito alle imprese si completa: accanto a quelli realizzati per i piccoli operatori economici grazie alla collaborazione con SOSE saranno infatti disponibili in tutti i nostri servizi gli indicatori di benchmark per tutte le imprese italiane, anche per quelle di capitali, sviluppati dall’agenzia di Rating di CRIF”. “Questa partnership rappresenta per SOSE una nuova e importante opportunità di mettere a disposizione del mondo delle imprese il know how, acquisito in oltre 10 anni di analisi dei settori economici italiani” - conferma il Presidente e A.D. di SOSE, Giampietro Brunello. “Integrare la capacità di SOSE di valutare i modelli organizzativi di impresa presenti all’interno dei diversi settori economici con il grande patrimonio di informazioni creditizie e l’abilità di CRIF nel valutarle, rappresenta una grande sinergia tra le diverse competenze delle due società, a beneficio della possibilità di ampliare e approfondire le analisi di tipo economico e strutturale su circa 180 settori economici. SOSE conferma così il suo percorso di crescita e la volontà di fornire soluzioni e servizi innovativi per il Sistema Italia a servizio dell’economia del Paese”. 8 sintesi 30 mgp ok.indd 8 27/01/12 11.47 inverno 2012 ‘nuovi italiani’ e recupero crediti: l’esperienza multiculturale di Unicredit insieme a CRIF COL Cliente: Unicredit Esigenze: approccio multiculturale del Dipartimento di Customer Recovery al fine di colmare il gap fra le performance di recupero crediti dei clienti domestic e quelli non domestic. Soluzione: supporto e servizi di CRIF COL, marchio CRIBIS Teleservice, società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione in outsourcing dei crediti insoluti e con competenze nella credit collection multiculturale sia telefonica che domiciliare. Risultati: progetto di Campagna Multilinguistica al fine di comprendere al meglio e implementare un modello di recupero crediti in linea con le caratteristiche culturali della clientela “nuovi italiani”. Unicredit è uno dei principali gruppi finanziari europei, presente in 22 paesi e con una rete internazionale complessiva distribuita in circa 50 mercati, per un totale di quasi 160.000 dipendenti e oltre 9000 filiali. Unicredit fonda il proprio modello di business sulla centralità del cliente, su un approccio multilocale e su global product e service lines. Queste caratteristiche sono alla base anche del nuovo modello di banca di Unicredit, che con sue strutture specializzate si rivolge anche a giovani, cittadini stranieri e lavoratori ‘atipici’. Approccio “multiculturale” alla collection e il progetto di Campagna Multilinguistica “Se partiamo da alcuni dati1” - spiega Oreste Vidoli, Responsabile del Dipartimento Customer Recovery di UniCredit - “in Italia vi sono 5 milioni di presenze regolari, ‘nuovi italiani’, pari all’8% della popolazione. Oltre la metà è residente al Nord e proviene principalmente da paesi europei, il 22% dall’Africa, il 16% dall’Asia e le quote restanti da Oceania e America. Nel complesso rappresentano il 3,5% della forza lavoro nelle imprese (diventano il doppio se allarghiamo a cooperative e imprese artigiane) e hanno una retribuzione inferiore del 23% rispetto a quella dei connazionali. Guardando nello specifico della nostra clientela” - continua Vidoli “emerge una quota prevalente di ’nuovi italiani‘ che proviene dalla Romania (23% del totale), e a seguire da Sri Lanka, Ecuador e Filippine. Dal 2009 a oggi, la suddivisione di genere della clientela - i cosiddetti ‘Nuovi italiani’ - ha registrato una considerevole evoluzione passando da una quota femminile del 32% al 49%”. Dal punto di vista della collection, Unicredit registra performance differenti tra clienti ‘domestic’ e ‘non domestic’. In particolare, nei prestiti personali con uno scostamento che può raggiungere anche il 10%, mentre è più contenuto il divario sulle carte di credito. “Certamente” - afferma Vidoli - “c’è un gap da colmare e vi è un bisogno di strategie di collection mirate e dedicate. Partendo da questa esigenza nell’ambito del nostro Dipartimento di Customer Recovery siamo partiti a riprogettare, anche insieme a CRIF COL, un approccio tarato sui bisogni e sulle diversità culturali dei nostri clienti, ‘nuovi italiani’”. “Fare credit collection in un contesto e con un approccio realmente multiculturale significa ripensare a quali abilità e sensibilità deve avere il personale che è a contatto con questo tipo di clientela, porre la giusta attenzione agli aspetti e alle differenze valoriali e culturali, e in più è necessario adottare un approccio ‘Test and Learn’ a partire dalle dinamiche dei risultati di recupero e un costante monitoraggio e definizione SLA sulle singole comunità culturali”. La multiculturalità nell’ambito della credit collection genera delle complessità e peculiarità che non si possono non prendere in considerazione. “Nello specifico” - aggiunge Vidoli - “vi sono sicuramente difficoltà linguistiche, ma soprattutto abitudini culturali complesse e piene di ‘false friends’ per l’interlocutore italiano, usi e costumi che influenzano le reazioni al recupero e ai solleciti, l’esistenza di una pluralità di interlocutori nel rapporto con il cliente, differenze in termini di maggiore mobilità di residenza e di reperibilità più complessa, data anche da una notevole variabilità di recapiti telefonici, nella stragrande maggioranza dei casi esclusivamente mobili e cellulari. Viste queste complessità, ciò che stiamo definendo e promuovendo anche con il supporto dei colleghi di CRIF COL è un atteggiamento ’behaviour‘, fondato sulla comprensione, che sia empatico e a valore aggiunto, al fine di abbattere le barriere comunicative e definire concrete soluzioni percorribili per entrambe le parti. Il desiderio è quello di diventare insieme a CRIF COL il punto di riferimento in Italia per questo tipo di attività. Per raggiungere questo obiettivo bisogna investire sulle persone e su programmi di formazione e skill dedicati. Il nostro impegno è in modo assoluto orientato alla comprensione e alla comunicazione. Questo è il vero punto” - sostiene Vidoli “arrivare a farci comprendere, per aiutare i nostri clienti e al contempo migliorare le nostre performance di recupero”. Il progetto work in progress di Unicredit è una Campagna Multilinguistica che, avvalendosi del supporto di specialisti del settore tra i quali CRIF COL specializzata nella credit collection multiculturale sia telefonica che domiciliare, copre molteplici ambiti di interventi: • intensificare la cooperazione del network delle agenzie Unicredit e il Department Customer Recovery; • individuare specifici ‘segmenti di rischiosità’; • definire un piano di Monitoraggio e ‘Customer Care’ che consenta un costante contatto con il cliente, anche quando non è insolvente; • dedicare ‘tempo ed energie’ alla comunicazione quando si riesce a entrare in contatto con il cliente; • proporre un ‘ventaglio’ di concrete e percorribili soluzioni di ‘remanagement /restructuring’. Per maggiori informazioni: [email protected] 1 Fonte: “Dossier Statistico Immigrazione” Caritas e Migrantes Recupero crediti: una seconda industrializzazione in corso e gli strumenti di ultima generazione CRIF Decision Solutions ha realizzato uno studio sulla collection nel mercato del credito in Italia da cui emerge un settore in rapido cambiamento e specializzazione, ad alto sviluppo tecnologico; cioè nel mezzo di una “seconda industrializzazione”. La ricerca è stata elaborata grazie alle informazioni creditizie di EURISC, il SIC di CRIF, alle interviste fatte a oltre 20 player tra i principali in Italia e alle esperienze maturate dagli specialisti di CRIF in progetti di re-engineering dei processi di collection. Tra le evidenze dell’analisi, la principale riguarda una diffusa difficoltà nel recupero, anche a fronte di processi consolidati, e come le attività di collection stiano assumendo sempre maggior peso all’interno del modello di business degli istituti, fungendo da elemento attivo della redditività. I player hanno la necessità di poter cambiare velocemente e scegliere il momento giusto per attivare processi di rinnovamento nelle procedure e negli approcci e, al contempo, di misurare i risultati ottenuti in un’ottica di miglioramento continuo. Per questo sono fondamentali soluzioni funzionali a un processo di recupero crediti con obiettivi e approcci dinamici, realmente incentrati sulla conoscenza completa dei propri clienti. Tutto ciò spinge le aziende di credito a cambiamenti nei processi e negli obiettivi, che generano un’evoluzione “tipica” nel processo di industrializzazione del recupero crediti. Proprio per rispondere a queste esigenze CRIF mette a disposizione una suite completa di soluzioni, tra cui EURISC Scout, che fornisce informazioni tempestive e proposte di azioni da effettuare sui clienti a recupero, CRIF COL, la linea di servizi di Collection Outsourcing dalla customer care al recupero stragiudiziale e giudiziale, CLever, il software per la gestione in house dell’intero processo del recupero crediti, oltre a tutto il patrimonio informativo del Gruppo (business information, informazioni creditizie e commerciali, CRIBIS D&B Paydex), a potenti indicatori predittivi (LGD Score, Early Risk Score, Middle Risk Score) e al supporto consulenziale per la definizione e implementazione di politiche gestionali e strategie decisionali mirate al miglioramento e al costante monitoraggio delle performance di recupero. Per maggiori informazioni: [email protected] 9 sintesi 30 mgp ok.indd 9 27/01/12 11.47 Pubblicazione di CRIF Il cliente “locale” non si conosce mai abbastanza: CrediFriuli sceglie Fraud Analyser Evolution Cliente: CrediFriuli Esigenze: contrasto alle frodi nelle realtà locali presidiate dalle BCC. Soluzioni: Fraud Analyser Evolution, la soluzione CRIF contro le frodi di identità delle persone fisiche. Risultati: riduzione del rischio di frode, consistenti risparmi di tempi e costi dei controlli, standardizzazione e omogeneizzazione delle procedure di verifica della controparte con feedback positivi da parte della rete. CrediFriuli è una banca del territorio, con 33 filiali presenti in un’area che va dalla Val Canale alla Laguna di Grado e Marano. Nata nel 2001 da due fusioni, la banca ha uno spirito cooperativo che affonda le radici in oltre 100 anni di storia e conta oggi 4200 soci e circa 160 dipendenti. L’istituto opera in zone molto turistiche (Bibione, Lignano, ecc.) e di confine (Tarvisio), caratterizzate da una notevole mobilità della popolazione sul territorio per questo negli ultimi tempi ha focalizzato la propria attenzione verso il contrasto alle frodi. Fenomeno purtroppo non in crisi e il cui rischio è particolarmente elevato in alcuni momenti tipici del rapporto con la clientela, come il cambio assegni, l’apertura del conto corrente e l’affidamento. business information e i modelli di application scoring di CRIF. Grazie a un set di strategie decisionali da noi impostate all’interno della soluzione riusciamo in pochi secondi a ottenere l’esito di ciascuna pratica valutata, se essa deve essere accettata o rifiutata, ad esempio. Nel caso in cui la soluzione antifrode di CRIF segnali gravi alert facciamo seguire la sospensione dell’erogazione del credito per effettuare gli opportuni approfondimenti (ad esempio richiedere un secondo documento) e/o trasferiamo la pratica agli organi centrali”. I benefici ottenuti “Grazie alla soluzione CRIF siamo già pronti ad accedere alle informazioni presenti nelle banche dati UCAMP senza ulteriori implementazioni tecniche e/o impatti organizzativi. Attraverso l’utilizzo di Fraud Analyser Evolution non lasciamo spazio a nessuna interpretazione soggettiva degli esiti delle banche dati UCAMP. Attraverso il CRIF Fraud Score, l’indice sintetico di rischio di frode sviluppato da CRIF e diventato negli ultimi 10 anni lo standard di riferimento sul mercato italiano, abbiamo infatti un esito sintetico e globale di tutte le banche dati disponibili in materia di antifrode, quelle UCAMP e quelle CRIF insieme”. La soluzione CRIF utilizzata da CrediFriuli all’interno del sistema di valutazione delle richieste di credito Richiesta di Credito Strategie decisionali Le esigenze di CrediFriuli “Siamo partiti domandandoci quanto conoscessimo la nostra clientela e abbiamo ritenuto, proprio per le nostre peculiarità di operare in un territorio di confine e in zone turistiche, che fosse opportuno ‘mappare’ il rischio di frode andando oltre la conoscenza e l’analisi della rischiosità creditizia. Credito responsabile implica non solo la valutazione creditizia del richiedente, ma anche la comprensione del rischio di una domanda fraudolenta e la prevenzione delle frodi da furto di identità” - spiega Sergio Di Filippo, Responsabile Crediti di CrediFriuli. “Alla luce dell’incremento del fenomeno fraudolento abbiamo scelto di contattare CRIF con cui già collaboravamo da diversi anni nell’ambito della gestione del credito, per effettuare la mappatura dei rischi relativi alle frodi. Insieme ai colleghi di CRIF Fraud Prevention Solutions, il centro di competenza CRIF specializzato in materia antifrode e antiriciclaggio, abbiamo attivato un’attività di auditing del nostro sistema antifrode identificando quali fossero i maggiori rischi operativi per il nostro istituto”. “Dall’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie relative all’intero mercato bancario e finanziario della regione Friuli-Venezia Giulia emerge che nel primo semestre 2011 nel 2% dei casi sono emerse anomalie sui documenti, riconducibili ad esempio a documenti contraffatti o rubati” - continua Di Filippo. “Abbiamo così deciso di utilizzare Fraud Analyser Evolution, la soluzione CRIF contro le frodi di identità, già quotidianamente adottata da più di 140 aziende di credito e con oltre 4.000.000 di anagrafiche verificate all’anno, con una comprovata riduzione delle frodi fino al 70%. Utilizziamo la soluzione antifrode all’interno di Sprint Consumer 2.0, la soluzione CRIF attraverso cui, con un solo click, si accede a tutte le componenti necessarie per la valutazione del merito creditizio di una richiesta di affidamento (fidi, mutui, carte): EURISC 2.0 - le nuove viste del SIC di CRIF, Perform - il credit bureau score di CRIF, le Esito Finale Modelli di Scoring La soluzione Fraud Analyser Evolution scelta da CrediFriuli Le fonti informative CRIF Database proprietari CRIF Storico antifrode CRIF Banca dati documenti smarriti e rubati Riscontro con calendario elettorale Banca dati Codice Fiscale UCAMP Elenco telefonico unificato Stradario Indirizzi UCAMP READY e COMPLIANT In tempo reale un esito univoco sintetico e oggettivo CRIF Fraud Score Un report con il dettaglio di tutte le verifiche dei controlli “Grazie a Fraud Analyser Evolution possiamo quindi contare su un filtro efficace contro le frodi, beneficiando di un risparmio consistente di tempi e costi impiegati per la verifica dell’identità delle controparti. Inoltre otteniamo la standardizzazione e l’omogeneizzazione delle procedure di verifica della controparte presso la nostra rete, da cui abbiamo ricevuto feedback molto positivi. È stata proprio la nostra rete ad avere segnalato l’esigenza di uno strumento di supporto antifrode. Infine, anche in ottica monitoraggio del fenomeno il servizio CRIF ci supporta con le sue funzioni di reporting”. “Sicuramente è difficile conoscere fino in fondo il cliente ma con Fraud Analyser Evolution almeno sappiamo chi non è un frodatore. Forti dell’esperienza fatta in ambito consumer, stiamo valutando di estendere i controlli antifrode anche in quello business. Stiamo infatti pensando di introdurre soluzioni - come Scam Company Alert di CRIF - che consentano di poter concentrare il focus delle nostre risorse sulle imprese ‘vere’ senza perdita di tempo su quelle ‘scam’” - conclude Di Filippo. Per maggiori informazioni: [email protected] 10 sintesi 30 mgp ok.indd 10 27/01/12 11.47 inverno 2012 Prevenzione frodi nel credito al consumo: la certificazione documentale di Consum.it con CRIF BPO Cliente: Consum.it Esigenze: misure cautelative per la riduzione dei rischi operativi e di frode nel settore del credito al consumo. Soluzioni: Verifica Antifrode di CRIF BPO Risultati: blocco, attraverso la certificazione documentale implementata con il supporto di CRIF BPO, di circa il 3% delle pratiche già approvate, sfuggite ai precedenti controlli. Benefici in termini di efficienza operativa e snellimento dei processi e dei controlli. Consum.it è una società del Gruppo MPS, fondata nel 1998 e specializzata nel credito al consumo. La società è attiva su tutto il territorio nazionale, con una struttura centralizzata a Calenzano (FI), 300 dipendenti e una rete di vendita multicanale che si appoggia a tutte le filiali del Gruppo Monte Paschi di Siena e altre banche, con oltre 5000 merchant dealer e una rete di 800 agenti, oltre al canale direct. Oggi Consum.it rappresenta una realtà significativa nel credito al consumo in Italia, con una quota di mercato nel 2010 di oltre il 5% e un erogato di 2,7 miliardi di euro. Un ruolo determinante per la mitigazione dei rischi operativi è svolto nel sistema dalla ‘repository’. “Si tratta di uno strumento dove vengono censiti su base mensile tutte quelle fonti d’affari (filiali, dealer e reti terze) dove si è registrato un comportamento sospetto” - spiega Francini. “Il censimento può avvenire al verificarsi di particolari condizioni definite ‘Motivi’ su base manuale - al verificarsi di particolari eventi estemporanei con evidenti caratteristiche di Alert che possono provenire dalla funzione di auditing, dalle filiali o dalle strutture commerciali, ecc. - oppure in modo automatico - frutto dell’estrazione dal Tableau de Bord, che colleziona vari fattori di rischio di tutta la popolazione ‘Fonti d’Affari’. Il Settore Controllo Qualità e Prevenzione Frodi effettua mensilmente un monitoraggio attraverso il Repository su circa 800 fonti d’affari, ottenendo circa 1100 ‘motivi’ di ingaggio e scaturiscono 2100 misure di mitigazione; di queste le prime cinque tipologie coprono oltre l’80% delle casistiche”. La Certificazione Documentale in Consum.it con la Verifica Antifrode di CRIF BPO Nel 2010 Consum.it ha evitato oltre 24 milioni di euro di rischi operativi e nel corso dell’anno ha avviato attività di certificazione documentale con il supporto della Verifica Antifrode di CRIF BPO, il servizio dedicato della struttura specializzata nel Business Process Outsourcing di CRIF. Al fine di individuare la documentazione falsa o contraffatta, gli specialisti di CRIF BPO effettuano controlli di congruenza, di formato e di correttezza formale, fornendo report specifici di analisi documentale nel caso si verifichino frodi o si manifesti un evento particolare. “La certificazione documentale basata su processi operativi snelli” - continua Francini - “ha lo scopo di dissuadere l’attività criminosa, erogare credito sano e consapevole con rapidità, garantendo al contempo una maggiore sicurezza negli operatori di mercato. Ad oggi la certificazione documentale è attuata prevalentemente sui canali distributivi dei promotori finanziari e delle reti terze di agenti. CRIF BPO svolge una certificazione documentale su una vasta gamma di documenti: da quelli reddituali (busta paga, Modello CUD, Modello UNICO, F24, Modello IRAP ecc) a quelli identificativi (Carta d’Identità, Patente, Codice fiscale, Contratti CCNL, ecc.)”. L’esigenza: contenere i rischi operativi dovuti alle frodi “Nel 2010” - afferma Andrea Poletto, Direttore Generale di Consum.it - “i rischi operativi per il credito al consumo hanno pesato per circa 2,6 milioni di euro, di questi il 90% dovuti a frodi esterne, relative all’utilizzo fraudolento di carte di credito, altre frodi/atti illeciti di controparti esterne ed erogazione di credito sulla base di documentazioni false o contraffatte. Le strutture e leve di intervento coinvolte nelle attività di prevenzione dei rischi operativi sono principalmente tre: Servizio Finanziamenti, Recupero Crediti e Fraud Management sulle carte di credito”. “In particolare, per contrastare le frodi, nel 2008 nell’ambito del Servizio Finanziamenti è stata costituita un’unità di Controllo Qualità Fonti e Prevenzione Frodi con 8 risorse dedicate accompagnata da un progetto di formazione permanente - spiega Laura Francini, Responsabile Servizio Finanziamenti della società di credito al consumo del Gruppo MPS. “Questa unità raccoglie le rilevazioni intercettate nell’ordinaria lavorazione e le segnalazioni di altri attori, oltre a quelle estratte automaticamente, concentrando su di sé quelle fonti d’affari per le quali si ravvisa un rischio superiore alla media sia operativo che di credito adottando azioni di mitigazione” - continua Francini - “mentre l’unità di formazione permanente, da un lato, accompagna l’analista del credito nella sua crescita professionale in termini di autonomia e, dall’altro, consente di fornire in modo dinamico e scrupoloso tutte le nozioni per una migliore valutazione creditizia della documentazione in chiave antifrode introducendo regole basilari di comportamento coniugate a uno studio dei casi illeciti subiti e sventati”. L'offerta Antifrode di CRIF BPO verifiche anagrafiche Controllo della microscrittura verifiche reddituali CUD Congruenza codice fiscale/ matricola azienda con la busta paga Verifica presenza calcografia Verifica carattere di scrittura Congruenza dei dati identificativi Congruenza degli elementi di compilazione Verifica del calcolo degli importi fiscali Verifica compilazione delle annotazioni Corretta detrazione delle ritenute BUSTA PAGA Verifica presenza e congruenza con il CUD Progressivi imponibile fiscale, IRPEF, INPS, arrotondamenti e corretta maturazione delle ferie MODELLO UNICO e MODELLO UNICO SOCIETARIO “Il processo di certificazione documentale si colloca a valle della decisione positiva dei crediti da parte delle politiche aziendali di Consum.it. Il supporto di CRIF BPO” - conclude Laura Francini - “ci permette di caricare a sistema tutta la documentazione, ottenendo report leggibili in cui intercettare facilmente la contraffazione, di conservare la documentazione stessa senza gravare sui sistemi interni, garantisce una risposta rapida e duplice (verso Consum.it e sull’operatore), e inoltre ci dà la possibilità di rivalerci nei confronti dell’intermediario laddove si ravvisi un rischio operativo. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Da quando è iniziato il progetto con CRIF BPO la certificazione documentale ha consentito di bloccare circa il 3% sul totale delle pratiche già approvate”. Per maggiori informazioni: [email protected] 11 sintesi 30 mgp ok.indd 11 27/01/12 11.47 inverno 2012 Pubblicazione di CRIF Gestione diretta dei prospect web: la soluzione di CRIF BPO per CreaCasa Cliente: CreaCasa Esigenze: riorganizzazione del portale web CreaCasa al fine di massimizzare le opportunità commerciali e ottimizzare la gestione dei prospect mutui. Soluzioni: Customer Application Management di CRIF BPO. Risultati: ridisegno e semplificazione del processo dalla richiesta di sottoscrizione di un mutuo fino alla sua stipula, attraverso una gestione integrata tra contatto telefonico del prospect e rete commerciale. CreaCasa, società del Gruppo Credem nata nel 2007, si occupa di finanziamenti alle famiglie e delle diverse tipologie di prodotti assicurativi per la casa e legati principalmente all'acquisto e alla ristrutturazione. Molto attenta alla soddisfazione dei propri clienti e per garantire loro un’assistenza personalizzata nelle fasi decisionali più importanti che riguardano la casa, CreaCasa ha puntato su una rete altamente qualificata di consulenti in grado di offrire consulenza mirata in base al profilo e alle specifiche esigenze. L’esigenza di una gestione efficace ed efficiente dei prospect attraverso il canale web “L’esperienza di CreaCasa sul canale web” - spiega Simone Vecchi, Direttore organizzativo di CreaCasa - “nasce nel 2007 con il lancio del portale istituzionale per gestire le richieste online di mutui, anche attraverso successivi accordi con i principali broker Internet. In questi anni si erano riscontrati alcuni effetti collaterali, che necessitavano di una riorganizzazione del processo di richiesta di un mutuo”. “Prendendo in considerazione i dati di traffico del portale CreaCasa tra aprile e agosto 2011” continua Vecchi - “abbiamo registrato 35 mila visite (oltre 230 al giorno, di cui il 3% si è concluso con una stipula, generando un erogato di 3 milioni di euro. A fronte di un elevato margine di potenziale per intercettare i prospect, vi era il bisogno di scongiurare ogni rischio reputazionale, per domande inevase, ottimizzare il costo contatto, gestire in modo efficiente le richieste pervenute dal web e aumentare l’appeal delle segnalazioni web verso la rete commerciale”. Alla luce di queste esigenze, nel 2011 CreaCasa ha implementato il servizio attraverso investimenti diretti sul canale web e grazie al supporto di CRIF Business Process Outsourcing, scegliendo l’innovativo servizio di Customer Application Management (CAM), ovvero customer care telefonico volto a gestire e curare tutte le richieste di mutuo provenienti dal web. La partnership con CRIF BPO e la soluzione implementata “La partnership con CRIF BPO” - continua Simone Vecchi - “si è ben integrata con le esigenze e i tratti distintivi di CreaCasa quali innovazione, reattività e capacità di ascolto. Da questa affinità culturale la ristrutturazione messa in atto ha portato a ridisegnare le richieste di mutui online in soli sei passaggi fino alla stipula”. “Si parte con la richiesta diretta del cliente sul portale CreaCasa” - spiega Simone Vecchi - “o attraverso i vari banner presenti sui siti partner. Tale richiesta viene subito presa in carico dal Customer Application Management di CRIF BPO, che contatta il cliente (in caso di irreperibilità telefonica il contatto iniziale avviene via email). Una volta raggiunto il cliente, il personale specializzato di CRIF BPO si preoccupa di verificare le sue reali intenzioni di aprire la pratica e, in caso positivo, genera un giudizio di pre-fattibilità in base alle informazioni ottenute. Nessun prospect viene escluso, tranne coloro che non sono interessati a procedere con la richiesta di mutuo. L’azione di CRIF BPO termina con un appuntamento fissato con un nostro agente direttamente nella sua agenda, condivisa sul portale gestionale: il sistema riconosce in automatico la provenienza della segnalazione e assegna la richiesta all’agente operativo nella provincia di residenza del cliente. Il processo di prevendita termina con l’incontro tra l’agente e il cliente e - in caso di esito positivo - viene avviato l’iter di istruttoria, per giungere poi alla stipula del mutuo”. I benefici di una gestione centralizzata Grazie al Customer Application Management di CRIF BPO, il processo è gestito da due sistemi che operano in parallelo: il sistema di CreaCasa serve il bisogno della rete commerciale, mentre il personale di CRIF BPO si prende cura della gestione delle chiamate. “Questo nuovo approccio ha consentito a CreaCasa di migliorare notevolmente la qualità delle richieste assegnate alla rete commerciale, in quanto alla gestione asettica del software gestionale è stata sostituita una gestione attiva e dinamica dei contatti. Inoltre, in questo approccio, le richieste proveniente dal web vengono considerate come un contatto diretto dell’agente, con tutti i vantaggi che questo comporta in un’ottica non solo di gestione” conclude Simone Vecchi. Per maggiori informazioni: [email protected] CRIF LANCIA METTINCONTO, IL NUOVO SERVIZIO CHE AIUTA IL CONSUMATORE A VALUTARE IL SUO MERITO CREDITIZIO CRIF ha lanciato Mettinconto, un nuovo servizio a disposizione dei consumatori che fornisce un supporto consulenziale a coloro che desiderano valutare la propria situazione creditizia e capire l’eventuale sostenibilità di un nuovo finanziamento, prestito o mutuo. Si tratta di un vero e proprio strumento di educazione finanziaria, che fornisce ai consumatori gli elementi da “mettere in conto” per gestire il credito con maggiore consapevolezza, razionalità e sicurezza. Gli elementi che costituiscono il mio comportamento creditizio sono positivi? Come potrebbe essere valutata la mia affidabilità creditizia? Il mio bilancio familiare è in equilibrio? Se ho bisogno di un nuovo finanziamento, che importi di rimborso potrei sostenere mensilmente? Queste sono solo alcune delle domande che, ancor più in un momento d’incertezza economica come quello attuale, ogni consumatore si pone prima di chiedere un nuovo finanziamento. Il nuovo servizio Mettinconto risponde a queste esigenze e guida il consumatore nell’avere un quadro completo delle proprie finanze e nel pianificare con consapevolezza e serenità decisioni di investimento, consumo e indebitamento. Nello specifico, attraverso Mettinconto CRIF mette a disposizione dei consumatori tutto il patrimonio informativo utile alla valutazione del proprio merito di credito e fornisce loro un’elaborazione di tali informazioni - frutto della propria esperienza ventennale nell’analisi e nell’osservazione del mondo del credito - in termini di affidabilità creditizia. Inoltre, il servizio integra strumenti di calcolo finanziario utilizzabili per la simulazione di prestiti, mutui e per il calcolo dell’equilibrio del proprio bilancio familiare. Mettinconto è stato realizzato anche per rispondere alle esigenze di coloro che hanno richiesto un prestito senza ottenerlo e vogliono capire in che misura la propria situazione creditizia attuale e/o i comportamenti di pagamento passati relativamente ad altri finanziamenti possono influire nella valutazione di affidabilità creditizia. Su questo aspetto, infatti, spesso i consumatori hanno molti dubbi, scarsa informazione o addirittura informazioni completamente distorte. Pertanto, l’obiettivo del servizio della linea Mister Credit è anche quello di diffondere una maggior conoscenza e cultura su questi temi di così grande rilevanza economica e sociale. Il servizio fornisce questi elementi informativi in maniera rapida ed efficace, entro 48 ore dall’acquisto. Inoltre, acquistando Mettinconto si ha a disposizione un servizio clienti dedicato, raggiungibile attraverso un numero verde. Mettinconto è accessibile online su www.mistercredit.it, il sito appositamente realizzato da CRIF per i servizi dedicati ai consumatori. sintesi Pubblicazione di CRIF inverno 2012 Registrazione del Tribunale di Bologna N. 7538 del 21/04/2005 CRIF Via M. Fantin, 1-3 40131 Bologna Tel. 051 4176111 Fax 051 4176010 www.crif.com [email protected] Direttore Responsabile Maurizio Liuti Coordinatore Redazionale Francesco Bonetti Stampa Tipografia Negri, Bologna Stampato su carta riciclata certificata FSC. Se non desidera più ricevere in futuro la pubblicazione Sintesi, Le chiediamo di inviare una comunicazione a CRIF S.p.A., via M. Fantin 1-3, 40131 Bologna o una email all’indirizzo [email protected] Per maggiori informazioni: [email protected] 12 sintesi 30 mgp ok.indd 12 27/01/12 11.47