Parlare ai figli della separazione
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Parlare ai figli della separazione
A cura di: Dott.ssa Michela Fridegotto Mediatore Familiare Dott.ssa Alessandra Morini Assistente Sociale Marzo 2013 INTRODUZIONE Il contesto culturale dentro il quale si sviluppa la vita della famiglia è caratterizzato, al momento attuale, da una significativa frammentarietà dei legami e da diversificate modalità di intendere le relazioni tra coniugi, tra generi e tra generazioni. Lo stesso legame matrimoniale, con rito civile o religioso, non rappresenta più, in alcune aree del Paese, la modalità prevalente per sancire il progetto familiare di una coppia. Questa varietà di riferimenti culturali, religiosi, relazionali, calata nel contesto socio economico e culturale, amplifica la complessità del processo attraverso il quale dalla coppia si arriva alla famiglia. Il compito di promuovere lo sviluppo equilibrato e l·acquisizione di una autonomia sufficientemente matura dei figli, si fa sempre più complesso. Proprio nei momenti di maggior tensione evolutiva e di crisi relazionale risulta importante porre attenzione alla comunicazione, al rispetto delle necessità dei figli e all·impegno a far prevalere la cura e l·amore per l·altro, sulla rabbia e l·egoismo. Questo vademecum nasce dalla consapevolezza del doppio compito che i genitori, che si stanno separando, si trovano ad affrontare: doversi occupare da una parte del proprio problema e del proprio dolore, e dall·altra dei figli, che proprio in questo momento hanno particolare bisogno di ascolto ed attenzione. Questa piccola guida vuol essere un·Rccasione di incontro su temi di grande importanza per la vita della comunità e per la prevenzione di disagio e sofferenza. Dr.ssa Lorella Ciampalini Direttore U.O.C. Materno Infantile Età Evolutiva e Famiglia 3 A CHI SI RIVOLGE Ai genitori che hanno già affrontato o stanno affrontando una separazione di fatto o legale. QUALE SCOPO SI PREFIGGE Aiutare i genitori a riflettere sulla separazione e a mettere in primo piano i bisogni dei bambini. COME (· STRUTTURATO Il presente libretto contiene informazioni utili ai genitori in fase di separazione. Vengono dati alcuni suggerimenti su quali atteggiamenti e comportamenti sarebbe più opportuno assumere con i bambini in età prescolare e scolare, e quali invece evitare. 4 FIGLI CON-DIVISI I bambini imparano da quello che vivono…se i figli sperimentano ostilità, solitudine e fragilità dei legami significativi, potrebbero crescere avendo sfiducia nelle relazioni umane e portando con sé da adulti sentimenti di rabbia e tristezza. 5 PREMESSA Separarsi è sempre una decisione sofferta, che lascia dietro di sé la profonda delusione di una storia che non si è conclusa a lieto fine. Ciascuno dei due coniugi, per un certo tempo, è immerso in un groviglio di emozioni - dolore, rabbia, senso di tradimento, solitudine - che lo impegnano in un doloroso conflitto interno. Mentre i grandi sono ancora con la testa nei loro litigi, sempre a pensare di chi è la colpa della fine di un amore, i bambini pensano ai cambiamenti e chiedono aiuto per affrontarli. I grandi hanno rabbia. I bambini hanno paura. Entrambi provano dolore. I bambini provano dolore perché vorrebbero che i genitori non si lasciassero e che tornasse tutto come prima, ma ciò non è possibile. Capita quindi che nei primi tempi dopo la separazione i genitori, presi nei loro litigi e nelle loro contese, possano perdere di vista il dialogo con i figli. Invece i bambini ne hanno bisogno da subito. Hanno bisogno di capire, di parlare, di esternare tutta la loro confusione e i loro tanti timori. Hanno bisogno di essere rassicurati e di sapere che cosa succederà, di come potrebbe essere la loro vita dopo. Si chiedono anche se continueranno ad essere sempre al centro dell·amore dei genitori, o se è finito anche quello. E se così fosse, se questo è successo per colpa loro. Pertanto chi si separa deve affrontare un doppio compito: quello di elaborare il lutto affettivo dal proprio partner e quello di mantenere la funzione genitoriale, per dare una continuità affettiva ed emotiva ai propri figli. 6 Ci si separa come coppia, ma si rimane genitori per tutta la vita. Gli esperti ci dicono che il problema non è tanto la separazione, ma la conflittualità e come quest·ultima viene gestita. I figli riescono ad accettare la separazione se i genitori cooperano tra loro e sono partecipi della loro educazione e del loro sviluppo. I genitori separati hanno un compito che da solo basta a dare senso a una vita: dimostrare con l·esempio che, anche se non si va d·Dccordo, anche se la convivenza tra adulti non è più pensabile, è possibile mantenere un impegno comune per aiutare i figli ad entrare nel mondo contando sul sostegno, sulla guida e sull·affetto di padre e madre. Inizialmente la collaborazione potrebbe essere difficile per tutti gli aspetti emotivi implicati nella rottura di un legame così importante, ma riuscire a mitigare e a trasformare il conflitto è fondamentale per il benessere psicofisico dei figli. Se tuttavia vi è la difficoltà a trovare accordi si può ricorrere a diversi tipi di intervento quali: mediazione familiare, sostegno alla genitorialità e/o supporto individuale. Tali interventi hanno l·REiettivo di porre i genitori in una posizione riflessiva che li aiuti a pensare alle conseguenze che alcuni comportamenti potrebbero avere sullo sviluppo emotivo e affettivo dei figli. 7 PARLARE AI FIGLI. DIRLO O NON DIRLO? E COME? Spesso i genitori pensano che non si debba dare ai bambini, specialmente se piccoli, alcuna spiegazione relativa a ciò che sta accadendo tra mamma e papà, poiché non sarebbero in grado di comprendere. I bambini invece quasi sempre “sanno già tutto”, hanno cioè una specie di conoscenza implicita di come stanno andando le cose in famiglia e di ciò che succede tra mamma e papà, anche al di là di quello che è visibile oppure viene detto. Sarebbe pertanto auspicabile che entrambi i genitori comunicassero l·intenzione di separarsi ai figli, usando parole semplici e adeguate alla loro età. Ciò che serve di più a un bambino è sentirsi rassicurato, protetto e amato. 8 È fondamentale che sappia che, nonostante la separazione in corso, continuerà ad avere relazioni amorevoli, calde e affettuose con entrambi i genitori. Sta ai fatti e non alle parole, dare loro la certezza. Riteniamo quindi importante dare qualche suggerimento: dire ai figli ciò che sta accadendo in famiglia, perché gli studi evidenziano che gli effetti peggiori si verificano nei casi in cui i figli non hanno una giusta comprensione degli avvenimenti. Rispondere alle domande in modo spontaneo e autentico, tenendo presente che è importante evitare di incolpare in modo più o meno esplicito l·altro coniuge, anche se dal proprio punto di vista vi possano essere chiare responsabilità. Chiarire ai bambini che loro non sono in alcun modo responsabili della separazione dei genitori e che la decisione presa è stata l·unica soluzione possibile alle incomprensioni che si erano venute a creare. Spiegare e rispondere alle domande dei figli rispetto alle decisioni organizzative che vengono prese su di loro, e in particolare: con chi vivranno, i giorni fissati per gli incontri con il genitore, come contattare l·altro genitore e così via. Un consiglio pratico potrebbe essere quello di costruire insieme ai vostri figli un calendario delle visite. Introdurre con gradualità i cambiamenti nella vita dei figli (per esempio concordare l·uscita di casa del genitore, i cambi di scuola ecc.) Ascoltare i figli e incoraggiarli ad esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, per cercare di capire come vivono la separazione e se si sono fatti idee sbagliate su ciò che sta accadendo in famiglia. Chiarire ai figli che è normale desiderare che i genitori ritornino insieme ma che la decisione è irreversibile. 9 COME AIUTARLI AD AFFRONTARE LE LORO PAURE Proprio come voi, anche i vostri figli potrebbero sentirsi confusi, ansiosi e frustrati in seguito alla separazione. Sarà la vostra presenza e la vostra disponibilità a dare contenimento al forte impatto emotivo che questo evento comporta. Solo così i vostri bambini si sentiranno autorizzati e in grado di comunicare le loro emozioni, il senso di lutto e di perdita che la separazione comporta. Gli studi evidenziano che i figli rispondono in modo diverso alla separazione dei genitori, a seconda dell·età e della fase di sviluppo che stanno attraversando. Bambini in età prescolare ( 0 – 5 anni) Risulta difficile spiegare ai figli molto piccoli la separazione dei genitori in modo logico e razionale. I bambini non comprendono esattamente cosa sta capitando nella loro casa e tra mamma e papà, ma sentono le variazioni delle abitudini familiari e gli stati d·Dnimo dei genitori. Questi cambiamenti, proprio perché incomprensibili, creano molta confusione nei bambini, determinando sentimenti di paura e ansia anche molto intensi. (· importante che venga comunicata loro la verità sulla situazione familiare in modo chiaro e fermo. Spesso i bambini molto piccoli, una volta appresa la notizia, sembrano indifferenti, tanto da ritornare ai loro giochi come se nulla fosse accaduto; questo non significa che non abbiano compreso ciò che è stato loro comunicato, ma che la reazione potrebbe manifestarsi più avanti nel tempo. 10 I bambini di questa età possono non riconoscere subito le loro emozioni e soprattutto essere in difficoltà ad esprimerle con le parole; piuttosto le manifestano attraverso cambiamenti nelle loro abitudini e nei comportamenti (per esempio diventando particolarmente aggressivi o chiedendo di non essere lasciati soli). Manifestazioni particolarmente indicative della condizione di disagio sono la pipì a letto, il sonno agitato e la richiesta di dormire nel lettone. Sono comportamenti regressivi con i quali il bambino cerca attenzione e rassicurazione. Di fronte a tali comportamenti i genitori dovrebbero accogliere le richieste non incoraggiando i bambini a dormire nel lettone se non occasionalmente. Una paura dei bambini in questa fascia d·età è quella di essere abbandonati, ecco perché sarebbe importante evitare le sparizioni improvvise di un genitore e cercare di cambiare il meno possibile la routine del bambino. Per questo il genitore non convivente dovrebbe essere vicino al bambino con visite frequenti, e anche con contatti telefonici. Bambini in età scolare (6 – 13 anni) Nei bambini in età scolare i sentimenti di dispiacere e tristezza per la separazione dei genitori sono più coscienti, e quindi più manifesti. Quando apprendono la notizia solitamente esprimono le proprie emozioni, alternando espressioni di tristezza a momenti di rabbia. Questi bambini possono piangere in modo inconsolabile, così come fare domande molto razionali e concrete sul futuro della famiglia: queste forme di razionalizzazione sono utili a sedare l·Dnsia e a mitigare le loro preoccupazioni. A questa età i bambini sono particolarmente spaventati dalla disgregazione della famiglia e dalle difficoltà pratiche, 11 manifestando ansia soprattutto rispetto alla nuova organizzazione. È necessario che entrambi i genitori rassicurino il bambino sulla loro capacità di badare ai figli e anche a se stessi, che evitino sconvolgimenti nella quotidianità e che partecipino entrambi alle sue attività, dandogli così la sensazione di una rete organizzativa rassicurante. Nell·età scolare i bambini non riescono a immaginare i propri genitori divisi e pertanto sviluppano costanti fantasie di riconciliazione. I genitori dovrebbero evitare di confermare tali fantasie di riconciliazione in modo anche implicito, poiché creerebbero profonda confusione nel bambino. Dovrebbero invece comunicargli in modo chiaro e fermo quanto sta accadendo, al fine di correggere e contenere le fantasie conciliative, rassicurandolo al contempo che non perderà nessuno dei due genitori. Molta attenzione dovrebbe essere posta al cosiddetto “conflitto di lealtà”: i bambini in età scolare infatti si sentono responsabili degli stati d·Dnimo dei genitori e temono che ciascuno dei due possa sentirsi tradito se dimostrano affetto nei confronti dell·altro. Si sentono chiamati a costruire alleanze emotive con ciascun genitore, anche contro l·Dltro; queste alleanze per un bambino sono innaturali perché lui si sente naturalmente vicino a entrambi i genitori. Il conflitto di lealtà è estremamente dannoso per il bambino, che nel tempo sviluppa sensi di colpa, sentimenti di rifiuto, di abbandono e di paura. 12 Adolescenti (oltre i 14 anni) Gli adolescenti possono avere reazioni molto diverse di fronte alla separazione dei genitori: da scoppi d·ira e aggressività a glaciale indifferenza. Spesso esprimono implicite accuse nei confronti dei genitori, considerati irresponsabili ed egoisti. L·evento della separazione può determinare una loro ulteriore spinta verso l·esterno della famiglia: possono dimostrarsi sfuggenti e disinteressati, concentrati esclusivamente sul proprio mondo e le proprie amicizie, con atteggiamenti talvolta di ostilità nei confronti dell·ambiente familiare. Altre volte la notizia della separazione può far sentire il figlio adolescente eccessivamente responsabile nei confronti del genitore che ritiene essere più debole e penalizzato. Potrebbe sentirsi indotto a farsi carico del suo benessere o a sostituirsi ai suoi genitori nei confronti dei fratelli più piccoli. Questi adolescenti, improvvisamente caricati di responsabilità, possono rinunciare al loro mondo relazionale e ai loro interessi, ostacolando il naturale processo di allontanamento dalla famiglia di origine. È necessario che i genitori recuperino una propria solidità che possa consentir loro di rassicurare i figli rispetto alla loro capacità di tenuta. In questa fase bisogna anche porre attenzione ad una possibile strumentalizzazione del conflitto da parte del figlio adolescente. Per questo è importante che i genitori concordino alcune regole base che non lascino alcun spazio al ragazzo di manipolare i due genitori e “fare quello che vuole”. 13 COSA EVITARE Vi suggeriamo, sulla base della nostra esperienza, di fare attenzione ad atteggiamenti ed azioni che andrebbero sempre e comunque evitati, qualsiasi sia l·età dei vostri figli. Non parlar male dell·altro genitore in presenza dei figli e/o lasciar intendere nell·implicito che è cattivo e responsabile del dolore e della sofferenza di tutti. I figli, soprattutto se piccoli, amano allo stesso modo entrambi i genitori. Nel momento in cui uno dei due parla male dell·altro, il figlio si trova intrappolato in una condizione di sofferenza poiché non si sente più libero di amare la madre o il padre senza il rischio di far soffrire l·Dltro genitore. Né può odiare il genitore che esprime tali commenti offensivi. 14 Evitando di criticare più o meno apertamente l·ex-compagno/a permetterete a vostro figlio di non dover scegliere chi amare e di non trovarsi intrappolato in un vincolo emotivo. Non coinvolgere i figli nelle discussioni degli adulti e non chiedere loro di schierarsi con mamma o papà. Sarebbe auspicabile che i genitori riuscissero a recuperare quanto prima la capacità di allearsi tra di loro, poiché solo in questo modo possono liberare il figlio dalla difficile posizione di doversi schierare con l·uno o l·Dltro genitore. In questo modo soprattutto gli si restituisce il diritto di essere bambino e figlio, e non lo si investe di responsabilità che non gli competono. 15 Non usare i figli come messaggeri delle richieste o delle lamentele nei confronti dell·altro genitore. Quando i genitori incontrano difficoltà a parlarsi a causa del dolore o della eccessiva rabbia che c·è tra di loro, spesso utilizzano i figli come portavoce delle proprie richieste o lamentele. Non è infrequente infatti incontrare bambini che esprimono frasi che non sembrano appartenere al loro pensiero o al loro linguaggio. Capita per esempio di sentirli chiedere esplicitamente ad un genitore perché non fa talune cose o perché non dà i soldi o non paga per delle altre. I bambini, in quanto tali, non devono preoccuparsi per delle questioni economiche, che hanno a che vedere solo con il mondo dei grandi. Non usare i figli come confidenti sulle questioni della separazione e come consolatori degli stati d·Dnimo dei genitori. Accade che nella separazione un genitore chieda al figlio di fargli da confidente al fine di compensare la perdita affettiva del partner, oppure che pianga e faccia scenate davanti al figlio, esprimendo tutto il suo disagio per la situazione difficile che sta affrontando. In questi casi il figlio potrebbe farsi carico del genitore sofferente, dedicandogli attenzione, cura e affetto, senza mai scontentarlo e senza mai rivendicare quelli che possono essere i propri bisogni. Ma i figli necessitano di loro spazi per ristrutturarsi e trovare la propria identità e stabilità dopo la separazione. Sono i genitori che devono sostenere i figli in questo cambiamento del sistema familiare, e non il contrario. 16 Non far decidere ai figli come gestire la loro vita e i rapporti con ciascun genitore. Capita frequentemente che i genitori facciano decidere ai figli i modi e i tempi con cui questi ultimi devono stare con i genitori. Questa forma di libertà è in realtà una delega della propria responsabilità genitoriale; non bisogna infatti mai dimenticare che un bambino ha bisogno di regole e di essere guidato e indirizzato dai suoi genitori. Il bambino va ascoltato e compreso e i suoi bisogni devono trovare spazio, ma non per questo egli può decidere se andare o meno a scuola o se vedere o meno uno dei due genitori! Non spezzare la continuità di rapporto con i nonni e i parenti. I bambini, oltre che con i loro genitori, hanno necessità di mantenere una continuità affettiva con tutte le persone a loro vicine: nonni e parenti. I nonni, nel momento della separazione, possono rappresentare delle figure fondamentali proprio perché, attraverso il loro affetto e la loro presenza, aiutano i bambini a vivere meglio questo momento, e testimoniano una continuità familiare. Anche per i nonni vale la regola di evitare di criticare nuore o generi, mettendo invece in atto strategie collaborative di sostegno. Si auspica che assumano una neutralità esterna alla contesa, accettando le scelte dei propri figli. 17 NUOVE TIPOLOGIE DI FAMIGLIE Mamma e papà hanno un nuovo compagno Nel percorso dalla separazione ad una nuova prospettiva, mamma e papà possono incontrare un nuovo partner e, quando l·Dffetto che li unisce a loro è profondo e autentico, decidere di costruire una nuova coppia con la quale riprogettare il proprio futuro. Il legittimo desiderio di ricostruirsi una vita affettiva da parte di entrambi gli ex coniugi deve tener conto dei tempi dei figli; bisogna perciò rinunciare al desiderio/fantasia di rimettere velocemente tutto in ordine. Spesso i genitori si chiedono quando e come sia più opportuno mettere al corrente i propri figli di una nuova relazione. Innanzitutto i figli avranno bisogno di tempo per abituarsi alla nuova presenza e per riuscire con gradualità a costruire nuovi ponti relazionali. Può capitare che all·inizio rifiutino la nuova coppia perché faticano a tollerare che un·altra persona, a loro sconosciuta, occupi accanto a mamma o papà il posto che prima era del proprio genitore. Non è pertanto la donna del padre o l·uomo della madre la persona che i piccoli rifiutano. Quello che i figli non sopportano è di dover rinunciare alla speranza che un giorno mamma e papà tornino insieme. Sarà la sensibilità dei genitori e dei nuovi compagni a sostenere i figli nel processo di accettazione della nuova situazione. I ragazzi adolescenti avranno bisogno di un tempo maggiore per accettare il nuovo compagno di un genitore, anche perché stanno vivendo un periodo di contestazione verso tutti gli adulti. 18 Che cosa penseranno allora i figli di un estraneo che si intromette nella loro vita quotidiana? Sia i bambini che gli adolescenti spesso temono inconsciamente che, accettando e affezionandosi al nuovo partner della mamma o del papà, possano “tradire” l·Dltro genitore, con il quale tendono ad allearsi e ad avere un atteggiamento di protezione. Se il nuovo partner verrà riconosciuto e accettato dall·altro genitore, molto probabilmente anche i figli si permetteranno di avere una buona relazione con lui/lei. L·esito dell·incontro tra i figli e i nuovi partner dipende molto da come si è conclusa la separazione con il proprio ex: infatti, quanto più i genitori legittimi sono riusciti a tenere il figlio al di fuori dei loro conflitti e a mantenere una comunicazione rispettosa, tanto più facile sarà che il nuovo compagno/a venga accettato. Le nuove famiglie in formazione potrebbero diventare una opportunità affettiva, emotiva e relazionale per i figli, i quali vivranno il formarsi di una famiglia ricostituita come un passaggio che in qualche modo sancisce la separazione definitiva dei propri genitori. Ma quale ruolo dovrà assumere il partner con i figli della compagna o del compagno? Sottolineato che l·educazione dei figli deve continuare ad essere compito del genitore legittimo, il compagno avrà comunque un ruolo che va rispettato all·interno della nuova famiglia, nella quale vengono create “regole” e dinamiche proprie. La famiglia ricostituita dovrà con il tempo trovare un·identità familiare con proprie abitudini, equilibri e relazioni, che coinvolgano anche i genitori non conviventi. 19 Certamente ricomporre una famiglia richiede una quantità enorme di energia, ma se ben organizzata essa potrebbe diventare una risorsa per tutti i componenti della famiglia estesa. L·REiettivo è quello di riuscire a costruire una famiglia aperta, dove i figli transitano da un sistema all·altro di appartenenza. La famiglia monoparentale La famiglia monoparentale è costituita da un unico genitore che si fa carico da solo della crescita e della cura dei propri figli. Nell·organizzazione familiare di tipo monoparentale potrebbe verificarsi una maggiore responsabilizzazione dei figli nella gestione delle faccende domestiche e/o nella cura dei fratelli più piccoli. Questa responsabilizzazione, se da un lato può avere risvolti positivi nella maturazione e nello sviluppo, dall·Dltra può comportare l·Dssunzione di un ruolo troppo adulto rispetto ai coetanei, sottraendoli alle normali e necessarie attività ludiche, relazionali e scolastiche. Inoltre nelle famiglie monoparentali si può presentare il rischio di alimentare la fantasia del figlio/a di potersi sostituire al genitore carente o assente. Il bambino/a potrebbe rimanere intrappolato in una funzione che non gli appartiene, andando a riempire il vuoto affettivo lasciato dal partner. 20 SUGGERIMENTI DI LETTURE Dalla favola di Anna Genni Miliotti “La sfera magica ”: […] “Grazie, figlio, per avermi riportato la sfera magica. Mi hai ricordato quanto amore c·è ancora, e come tutti possiamo ancora averne cura. Purtroppo io e tua madre abbiamo trascurato il dono che ci aveva fatto Oisin, e per questo si è rotta anche la magia del nostro amore. Ma tu non devi aver paura. Adesso la mia strada mi porta di nuovo nel Nord, ma tornerò. Forse non vivremo più insieme, come è stato finora, ma ti prometto che non ti lascerò mai.” Daniel adesso poteva tornare a casa. Era riuscito nella sua impresa, e si sentiva più forte e sicuro. Suo madre lo aspettava. Lo abbracciò a sé stringendolo forte. Anche lei adesso aveva ritrovato la sua parola: “Mi dispiace Daniel che ti abbiamo deluso. Ma sappi che ti voglio bene, come te ne vuole tuo padre. Anche se non sarà più come prima, ti prometto che tu non sarai mai solo, ma avrai sempre me, e lui, vicino a te. Ed il nostro amore per te non morirà mai”. Daniel era stanco ma in pace: aveva fatto tutto quello che gli aveva detto il buon mago. Era stato coraggioso. Corse in camera sua, gli restava un·ultima cosa da fare. Nello zaino aveva ancora una sfera magica, la terza, quella più piccola. La estrasse dallo scrigno: adesso anche da questa si sprigionava una luce tanto forte che sembrava illuminare tutta la stanza. Ognuno aveva la sua luce, pensò, e non si sarebbe mai sentito solo. Anche se non si potevano rimettere insieme i pezzi, e rifare la sfera come era prima, il sortilegio era stato sconfitto. E niente dell·amore che regnava in quella casa era andato perduto, né lo sarebbe stato mai. […] È molto difficile trovare le parole giuste per spiegare ai propri figli cosa sta accadendo tra mamma e papà. Un ottimo aiuto per affrontare l·DUgomento e per accompagnare il bambino in questo importante passaggio di vita può provenire da un buon libro, 21 grazie alle parole, ai personaggi e alle sue illustrazioni. Proponiamo di seguito alcuni esempi di libri che trattano il tema della separazione e dei problemi familiari, con un linguaggio che sia adatto a bambini tra i 5 e i 10 anni d·età. Sono libri da leggere ai bambini ma che, nello stesso tempo, si rivolgono anche ai loro genitori, affinché possano ascoltare i figli e possano riuscire ad accompagnarli con amore nel momento della separazione. 22 INQUADRAMENTO NORMATIVO La separazione personale dei coniugi e il divorzio sono degli istituti giuridici disciplinati dal codice civile (artt. 149 e ss.), dal codice di procedura civile e da una pluralità di leggi speciali, tra le quali la legge 898/1970 “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”, la legge 151/1975 “Riforma del diritto di famiglia” e la legge 74/1987 “Nuove norme sulla disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”. La disciplina dell·Dffidamento dei figli in caso di separazione è oggi notevolmente modificata in seguito all·introduzione della legge 54/2006 “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli”. I principi in essa contenuti si applicano, con riguardo alla prole, anche ai figli dei genitori non sposati tra loro, in caso di cessazione del rapporto. In tale legge il principio fondamentale che viene seguito è che, in caso di separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. Tale legge stabilisce pertanto che, in sede di separazione, il giudice deve valutare prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati ad entrambi i genitori (affidamento condiviso), determinando i tempi e le modalità della presenza dei figli presso ciascun genitore. In tal modo la potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori e le decisioni di maggiore interesse per i figli devono essere assunte di comune accordo. Se una delle due parti insiste per la forma dell·affidamento esclusivo dovrà fornire prova con specifica allegazione dei fatti e dei motivi su cui questa richiesta si fonda, con la conseguenza di vedersi addebitate le spese in caso di rigetto della sua 23 istanza. Il giudice infatti ha l'obbligo di motivare il provvedimento che dispone l'affidamento ad uno solo dei genitori. In qualsiasi caso il genitore separato - e successivamente anche quello divorziato - non affidatario conserverà l'obbligo (ma anche il diritto) di mantenere, istruire ed educare i figli; è tenuto a versare un assegno di mantenimento per la prole e devono essere corrisposte anche le somme relative alle spese considerate straordinarie. Si ricorda inoltre che se moglie e marito riescono a trovare un accordo sulle condizioni della loro separazione possono attuare una separazione consensuale. La separazione consensuale è la via più rapida e meno onerosa per “risolvere” il proprio rapporto coniugale. I coniugi devono però giungere ad un pieno accordo su tutte le principali questioni quali, ad esempio: affidamento dei figli, diritto di visita e contributo per il mantenimento dei figli minori del coniuge non affidatario, assegnazione della casa coniugale, eventuale assegno di mantenimento, ecc. Tutte queste condizioni stabilite dai coniugi devono ottenere l·Rmologazione da parte del tribunale: viene cioè effettuato un controllo sulla conformità e compatibilità degli accordi di separazione alla legge. Chi dispone di un basso reddito può avvalersi del Patrocinio a spese dello Stato, cioè di assistenza legale gratuita, presentando istanza di ammissione in carta semplice al Consiglio dell·Ordine degli Avvocati competenti per territorio, in base alla propria residenza. Per compilare tale istanza ci si può avvalere dell·assistenza dell·avvocato scelto tra coloro che si rendono disponibili al Patrocinio a spese dello Stato. Se l·istanza viene accolta nessun compenso né rimborso sarà dovuto all·Avvocato scelto. 24 A CHI POTETE RIVOLGERVI PER INFORMAZIONI: CONSULTORIO FAMILIARE di Chioggia c/o il Distretto Socio-sanitario in via Amerigo Vespucci CONSULTORIO FAMILIARE di Cavarzere c/o la Cittadella Socio-sanitaria in via Nazario Sauro, 32 Presso il Consultorio Familiare di Chioggia è attiva: MEDIAZIONE FAMILIARE per appuntamenti chiamare il martedì/giovedì dalle 12,00 alle 14,00 - 041 5573346 GRUPPI DI PAROLA per figli di genitori separati spazio strutturato in quattro incontri in cui ciascun bambino può dar voce alle sue paure, preoccupazioni, emozioni, desideri e recuperare con l·aiuto del gruppo strategie possibili per superare questo momento di passaggio. 25 CO6·E·LA MEDIAZIONE FAMILIARE? La mediazione familiare è uno spazio per i genitori in difficoltà durante il percorso della separazione. È un aiuto alla mamma e al papà per trovare insieme soluzioni costruttive per la crescita e lo sviluppo dei figli. La mediazione familiare aiuta i genitori a trovare modalità condivise e adeguate per comunicare ai figli la nuova situazione e per aiutarli a mantenere la rete dei rapporti sociali e familiari anche dopo la separazione. Si rivolge a tutte le coppie che stanno affrontando il momento della separazione o anche alle coppie già separate o divorziate che cercano una nuova riorganizzazione delle relazioni familiari, là dove si sono verificati cambiamenti significativi nella loro vita. Il percorso della mediazione è guidato da un professionista che, come terzo neutrale, aiuta i genitori ad elaborare accordi condivisi. La mediazione familiare non è una terapia di coppia, non è una consulenza legale e non è una perizia. 26 AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO SANITARIA N.14 U.O. MATERNO INFANTILE - ETA·EVOLUTIVA E FAMIGLIA CONSULTORIO FAMILIARE Direttore Dr.ssa Lorella Ciampalini 041 5573320 CONSULTORIO FAMILIARE di Chioggia c/o il Distretto Socio-Sanitario in via Amerigo Vespucci Ambulatorio Ginecologico 041 5573316 Psicologo 041 5573318 Assistente Sociale 041 5573319 CONSULTORIO FAMILIARE di Cavarzere c/o la Cittadella Socio-Sanitaria in via Nazario Sauro, 32 Ambulatorio Ginecologico 0426 316461 Psicologo 0426 316443 Assistente Sociale 0426 316522