2013 - Missione: questione di fede

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2013 - Missione: questione di fede
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2012
2013
sussidio
di animazione
missionaria
per adolescenti
e giovani
missione:
questione di fede
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indice
via aurelia, 796
00165 roma
telefono 06 6650261
fax 06 66410314
[email protected]
www.missioitalia.it
MISSIONE: QUESTIONE DI FEDE
che cos’è
CREDO DUNQUE SONO… MISSIONARIO!
GMG di RIO 2013
MISSIO DIARIO
facebook: Missiogiovani
skype: Missio Giovani
youtube: Missioitalia giovani
Testi a cura di
A. Zappalà
Progetto grafico: MISSIO
Fotografie: Archivio fotografico MISSIO
Stampa: Graffietti - VT
Con approvazione ecclesiastica
Finito di stampare
nel mese di: GIUGNO 2012
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presentazione
nota introduttiva
schede
info
appuntamenti
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MISSIONE:
QUESTIONE DI FEDE
Giovani in cammino, testimoni nel mondo
molto spesso siamo portati a credere che nella valigia di un missionario, tra
le cose più importanti da mettere, non può non esserci una certa dose di
coraggio, di spirito di avventura, certamente tanto entusiasmo e poi una
buona dose di filantropia che scalda il cuore e mette in moto i piedi.
Tutto bello e vero probabilmente, ma letto così sembrerebbe che la missione
sia riservata a pochi e talentuosi eletti, un’opzione come tante della quale
potremmo pure fare a meno. Si ridurrebbe insomma, ad un’esperienza entusiasmante ma solitaria e priva di lievito che invece è necessario se si parla di
Missione.
La missione è una dimensione che non possiamo prescindere e tutta la Chiesa
ne è corresponsabile. Paolo VI scriveva nell’Evangeli Nuntiandi che la missione “non è per la Chiesa un contributo facoltativo: è il dovere che le incombe
per mandato del Signore Gesù, affinché gli uomini possano credere ed essere salvati. Sì, questo messaggio è necessario. È unico. È insostituibile”. Parole
incisive e quanto mai attuali che devono spronarci soprattutto ora che sembriamo attraversare periodi difficili, in cui sperimentiamo la tiepidezza di un
annuncio che non interessa forse per primi noi.
Il lievito in questo caso è la Fede, che nella borsa di un missionario non può
e non deve mancare, anche a costo di lasciare a casa un po’ di coraggio o
di entusiasmo ma non la fede! È questa, infatti, che renderà tutti idonei all’annuncio missionario. Ma cos’è la fede?
Papa Benedetto XVI nella sua Enciclica Porta Fidei ci aiuta a capire come l’atto di Fede sia un atto esistenziale che oggi non è più scontato e per questo va
riscoperto, soprattutto con la testimonianza. La fede è, infatti, un incontro, anzitutto con Dio Padre che ci rimanda ad un sempre più convinto incontro ecclesiale. La fede non è tale se non genera Parola, la fede non è muta!
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale 2012 “Ho creduto perciò ho
parlato”, che fa proprie le parole dell’Apostolo Paolo, ci aiuta ad esprimere meglio questo cammino che insieme vogliamo percorrere lungo quest’anno,
riscoprendo che per dare maggiore efficacia alla nostra missione occorre
molta preghiera, quella che scaturisce da un cuore colmo di Amore e di Fede.
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Carissimi amici e amiche,
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CHE COS’E?
Il sussidio che hai in mano è la proposta di un cammino missionario da
approfondire singolarmente o con il tuo gruppo giovanile. All’interno troverai riflessioni, preghiere, testimonianze e dinamiche educative per dare un
orizzonte più ampio al tuo percorso formativo. Dagli argomenti proposti,
potrà crescere in te il desiderio o anche solo la curiosità di approfondirli
per meglio comprenderli, poiché spesso li troverai solo accennati o poco
più. Potrai scrivere alla nostra mail [email protected] o visitare il sito
www.giovani.missioitalia.it per chiedere tutto il materiale d’approfondimento che ti occorre. Se noi direttamente non dovessimo disporlo, ti suggeriremo i link utili perché possa farlo tu stesso.
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Diamo uno sguardo insieme al sussidio:
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Credo dunque sono…missionario!
9 sezioni, all’interno delle quali sono proposte schede formative
per un itinerario di fede, di preghiera e di formazione missionaria.
PRIMA SCHEDA: HO CREDUTO PERCIO HO PARLATO
SECONDA SCHEDA: IMPARARE A CREDERE
TERZA SCHEDA: UN INCONTRO CHE TI CAMBIA
QUARTA SCHEDA: CRISTIANI: COSTRUTTORI DI PACE
QUINTA SCHEDA: LA PAROLA CHE GENERA LIBERTA’
SESTA SCHEDA: PREGHIERA, PALESTRA DELLA FEDE
SETTIMA SCHEDA: CHIAMATI ALL’AMORE
OTTAVA SCHEDA: CON LE GAMBE E CON IL CUORE
NONA SCHEDA: SENZA FRETTA MA SENZA SOSTA
•
GMG di Rio 2013.
Ancora entusiasti per la ricchezza della GMG di Madrid, ci rimettiamo in cammino verso Rio leggendo il tema proposto dal Papa:
“Andate fate discepoli tutti i popoli”.
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Missio Diario.
Varie le proposte formative che Missio Giovani promuove a livello
nazionale, per tutti i giovani dai 18 anni in su. Qui troverai alcune iniziative ma sul sito potrai conoscere gli aggiornamenti, vedere le foto
degli scorsi eventi e leggere le testimonianze di chi vi ha partecipato.
Ti ringraziamo per la tua attenzione e ti chiediamo, se lo riterrai opportuno, di proporre questo strumento anche ad altri gruppi giovanili parrocchiali e diocesani di tua conoscenza. Ci aiuterai ad ampliare la nostra rete.
Un ulteriore grazie va a quanti hanno contribuito a realizzare questo strumento attraverso l’invio e la condivisone di materiale proprio, utili suggerimenti e il sostegno morale e spirituale.
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CREDO DUNQUE SONO…
MISSIONARIO!
“Non è per la Chiesa un contributo facoltativo: è il dovere che le incombe
per mandato del Signore Gesù, affinché gli uomini possano credere ed
essere salvati. Sì, questo messaggio è necessario. È unico. È insostituibile”
Evangelii Nuntiandi
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Credo dunque sono… Missionario!
Nove schede per approfondire alla luce della Parola, il tema
della Giornata Missionaria Mondiale che nell’anno della
Fede, indetto da Papa Benedetto XVI in occasione dei 50 anni
dall’apertura dei lavori del Concilio Vaticano II, riflette sul
tema: “Ho creduto perciò ho parlato”. Come possiamo noi
giovani testimoniare la nostra fede? Come possiamo vivere al
meglio il nostro spirito missionario, nelle nostre realtà?
Proviamo a camminare insieme!
Le schede sono così suddivise:
TAG
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Tag (Parole chiave)
Breve descrizione del traguardo che si vuole raggiungere
nella scheda formativa.
Lente d’ingrandimento
Si tratta di un’offerta di contenuti che declinano il tema della
Giornata Missionaria Mondiale, all’interno di ambiti giovanili suggeriti negli Orientamenti Pastorali dei Vescovi “Educare
alla Vita buona del Vangelo”.
Vangelo senza confini
Per riflettere con la Parola di Dio sulla quale vogliamo soffermarci per far si che questa parli al nostro cuore e ci doni
senno e discernimento per compiere nella nostra vita la volontà di Dio Padre.
Incontri al crocevia
Testimonianze di uomini e donne, giovani e adulti, attraverso
i quali la Parola diventerà carne, esperienza vissuta, diventerà scelta di vita, vocazione e spinta per trovare la propria collocazione in questo grande cantiere missionario.
Zaino Missio
In alcune schede troverai proposte di film inerenti al tema trattato o dei link contenenti spezzoni di video utili per approfondire l’incontro. Oppure una serie di testi, libri, file, che possono tornare utili e stimolanti per l’itinerario formativo.
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TAG
“Ho creduto
perciò
ho parlato”
Siamo all’inizio del nostro cammino,
che coincide con l’ottobre missionario,
il tema di questa unità
è lo stesso slogan della Giornata
Missionaria Mondiale.
L’obiettivo che vogliamo raggiungere
è quello di aiutare i ragazzi e i giovani
a riflettere
sul proprio impegno missionario
parrocchiale e diocesano.
Impegno che si declina
nelle scelte quotidiane,
nel discernimento personale
e nella progettazione del proprio futuro.
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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“Ho creduto perciò ho parlato” sono le parole del Salmo 116, che
Paolo dedica ai suoi amici di Corinto, una comunità molto cara
all’Apostolo delle genti, dove trascorrerà diverso tempo della sua
Evangelizzazione. La troviamo nella Seconda Lettera che egli scrive
loro, uno scritto molto appassionato e ricchissimo di insegnamenti, esortazioni e fraterne correzioni che fanno comprendere con quanto Amore
Paolo si rivolge ai suoi amici. Con questo salmo infatti vuole spronare
la sua comunità a liberarsi dalle catene della schiavitù e sentirsi finalmente figli di un Dio che chiama tutti alla libertà, e come figli non possiamo tacere davanti a questo tesoro che viene posto in noi…noi che
siamo fragili come un vaso di creta eppure ritenuti degni di tanta grazia. È proprio questa la differenza tra Dio Padre e un idolo che non ha
orecchi ne bocca, che quest’ultimo ci renderebbe come se stesso:muti,
mentre il nostro Padre ci dona Parola vera e autentica, Parola che si è
incarnata in Gesù Cristo. La parola vera che parla del Dio Vero fa parlare, mentre il dio muto, l’idolo muto, fa tacere.
Lo stesso è per la nostra fede!
Se la fede non ti lascia parlare allora è la fede di un altro, non la tua!
Se restiamo muti davanti a questo mistero grande vuol dire che la nostra
fede non è tale, è un’altra cosa, è un “imparaticcio di precetti umani”
come dice il Profeta Isaia (29, 13) ma non la fede che ti fa battere il
cuore e che ti fa innamorare della vita.
Paolo nella sua lettera ai corinzi scrive proprio che non ha fatto nulla di
troppo straordinario, niente perché nessuno pensasse che la fede
riguardi solo super cristiani, proprio per evitare di ammutolire qualcuno
che intimidito da certi effetti speciali potesse dire: “Non sono all’altezza di questa fede!”.
Paolo lascia liberi di aderire o no a questa buona notizia ma purché si
parli, purché si ragioni, purché si trasmetta che questo annuncio è per
tutti, anche per coloro che non si sentono adatti o meritevoli.
Gesù trasmette il Vangelo attraverso le parabole così che fosse per tutti
accessibile. Con esse Egli provoca, interagisce, suscita pensieri, con
esse Gesù varca la soglia ed entra in relazione con la gente e ad esse
fa vedere come si entra in relazione col Padre attraverso la preghiera
che è ciò che alimenta e fortifica la fede.
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La donna che ha creduto
(Mc 5, 25-34)
Per riflettere
L’episodio della Emorroissa ci dona la possibilità di riflettere
sulla potenza della fede e sulla libertà d’azione che questa dona.
La donna, vittima di delusioni e di cattive cure mediche, si fida di
Gesù, un uomo mai conosciuto, del quale ha solo “sentito parlare”
ma che ha qualcosa di speciale. Il suo gesto di “toccare il mantello” non è un tentativo ma una certezza di successo che le viene
dalla Fede. Gesù però non si accontenta di “fare” miracoli, Lui
vuole entrare in relazione con la gente, vuole conoscerli e conoscere le loro storie. Ed ecco che la fede della donna non la lascia
muta ma le fa dire “tutta la verità”.
Pro-*ocazioni
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Secondo te, cosa fa credere alla donna
che Gesù possa aiutarla a guarire?
Perché Gesù vuole incontrare la donna?
Hai una persona della quale ti fidi ciecamente?
Cosa provi per lui/lei?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, e che molto aveva
sofferto da molti medici e aveva speso tutto ciò che possedeva senza nessun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, avendo udito parlare di
Gesù, venne dietro tra la folla e gli toccò la veste, perché diceva: «Se riesco
a toccare almeno le sue vesti, sarò salva». In quell’istante la sua emorragia
ristagnò; ed ella sentì nel suo corpo di essere guarita da quella malattia.
Subito Gesù, conscio della potenza che era emanata da lui, voltatosi indietro verso quella folla, disse: «Chi mi ha toccato le vesti?» I suoi discepoli
gli dissero: «Tu vedi come la folla ti si stringe attorno e dici: “Chi mi ha toccato?”» Ed egli guardava attorno per vedere colei che aveva fatto questo.
Ma la donna paurosa e tremante, ben sapendo quello che era avvenuto in
lei, venne, gli si gettò ai piedi e gli disse tutta la verità. Ma Gesù le disse:
«Figliola, la tua fede ti ha salvata; va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
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Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Pau Donés, cantante del gruppo Jarabe de Palo, in una canzone
dice: da che punto guardi il mondo tutto dipende. A Taiwan, l’immigrato, che se vuole rimanere si deve adattare alle regole, sono io.
A Natale si lavora, non ci sono chiese ad ogni angolo, sui calendari non ci sono i nomi dei santi, i cristiani sono 900mila (i cattolici
sono meno di 300mila) su 23milioni di abitanti. La difficoltà della
lingua cinese mi obbliga a stare zitto, ad ascoltare e ricercare ciò
che è essenziale dire. Ho fatto l’esperienza di sentirmi impotente e
di piangere perché mi mancavano le parole per ordinare da mangiare. Sono circondato da credenti delle Religioni cinesi
(Confucianesimo, Taoismo, Buddhismo), ad ogni angolo c’è un
tempio, in case e negozi ci sono altari per i culti. È un mondo religioso più antico del Cristianesimo, fa riflettere sulla fede e sul
modo di evangelizzare in Asia. Ho creduto perciò ho parlato: in
cosa credo? Di cosa parlo? Anche questa gente crede e perciò parla.
Credono nella Rén, la Benevolenza del Cielo verso l’umanità: Il
Cielo ci vuole bene e l’impegno degli uomini è coltivare la
Benevolenza in ogni parola e gesto. I cristiani credono in qualcosa
di diverso dalla Benevolenza? La Carità (Agapé) che cos’è se non la
Benevolenza del Cielo che vuole abitare tra gli uomini per creare
Cieli e Terre nuovi. Il Concilio Vaticano II (Nostra Aetate, n.2) ci
chiede di riconoscere, conservare e far progredire i valori presenti
nelle religioni perché in essi Dio si rivela e orienta i popoli verso il
Regno dei Cieli. Credere non è un’abitudine, quando lo diventa
significa che non si sta più credendo; non è il non avere dubbi; è
accettare la crisi come opportunità per maturare. Credere è un
impegno, è una preghiera costante: il Regno dei Cieli abiti nel mio
cuore, la benevolenza splenda sulla mia faccia e la benedizione
risuoni nelle mie parole.
Roberto Marinaccio
Missionario della diocesi di Gaeta a Taiwan
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Cineforum
Un altro Mondo, Italia, 2010
Discoforum
Se non ami
Nek, in Un’altra direzione, 2009
Libroforum
Maria tra le fedi
Ponte fra i credenti
Dopo la sua vicenda terrena, la madre di Gesù
acquisterà una posizione speciale nella chiesa,
dapprima in quella “indivisa” e poi nelle confessioni cristiane nate in seguito agli scismi.
Sarà oggetto di accentuazioni diverse, nella storia e a seconda delle geografie, al punto di
divenire, “suo malgrado, pietra d’inciampo ecumenico”.
Queste pagine presentano con chiarezza Maria
nelle differenti tradizioni: cattolica, ortodossa e
protestante. Un ampio spazio è dedicato anche
alla sua presenza nel Corano, testo sacro che le
riserva più versetti che non il Nuovo testamento
e un’elevatissima considerazione.
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Andrea, un giovane ragazzo figlio della “Roma
bene” che scivola sulla vita ed è afflitto da una
forma di depressione tipicamente moderna, fatta
di mancanza di emozioni e di entusiasmo.
Andrea ha una relazione senza vita con una
ragazza affetta da anoressia/bulimia con cui
non fa progetti e a cui non ha mai detto “ti
amo”. Il giorno del suo compleanno riceve una
lettera dal Kenya che gli annuncia l’imminente
morte di suo padre convincendolo a partire. Una
volta in Africa, Andrea scoprirà di avere un fratellino di colore di appena 8 anni di cui finirà
per occuparsi.
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INFO
ASSEMBLEA NAZIONALE MISSIO GIOVANI
10 -11 NOVEMBRE 2012
ROMA
Si rivolge a tutti i rappresentanti diocesani Missio Giovani e a tutti
i giovani animatori che collaborano con il Centro Missionario
Diocesano.
L’Assemblea Nazionale è un’occasione di formazione, animazione, condivisione delle esperienze locali e programmazione
delle iniziative nazionali.
Il contributo di partecipazione è di 15 € a persona. Possono
iscriversi solo 2 giovani per ogni diocesi.
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TAG
“Imparare
a credere”
Credere in un Dio Padre,
in un Dio Amore,
è un percorso continuo
che va coltivato giorno per giorno.
Questo mese vorremmo imparare,
insieme ai nostri ragazzi,
a metterci in ascolto della Parola di Dio
per scoprire come anche Gesù,
durante la sua vita,
abbia imparato a credere
e a discernere la volontà di Dio.
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Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Sin da bambini siamo abituati ad imparare. Cresciamo attraverso le
esperienza di vita, sia quelle positive che negative, comunque costituiscono per ognuno di noi un bagaglio del quale non ci libereremo mai.
Quante cose impariamo nella vita?
Impariamo a leggere, a scrivere, ad allacciarci le scarpe, a sbucciare
una mela e poi…impariamo a credere! Si, ad avere Fede come Gesù!
Anche Lui ha imparato a credere, anche Lui si è messo in ascolto, anche
Lui trascorreva notti insonni tormentato dalla domanda che tutti noi, giovani della bella speranza, ci poniamo: “Abbà cosa vuoi che io faccia?”
Noi abbiamo spesso l’immagine di Gesù che come se avesse un copione in mano, legge senza difficoltà il suo progetto vocazionale, come se
sapesse sin dal primo giorno ciò che doveva compiere. I Vangeli invece non esitano a mostrare un Gesù in discernimento, in continuo bisogno di starsene in preghiera, per capire, per crescere, per imparare a
fare la volontà di Dio. Ci raccontano per fino di un Gesù in difficoltà,
tentato da Satana, impaurito spesso ma sempre fiducioso in suo Papà.
Ecco il nostro esempio per noi, ci viene proprio dai Vangeli che diventano così il primo degli strumenti utili per imparare a credere. La Fede,
come tutte le altre cose che si imparano nella vita, si acquisisce attraverso un lavoro quotidiano, fatto di relazione intima con Gesù, una relazione che sa di amicizia sincera. La Fede va vissuta. Non è una cosa
che si dice con la bocca ma con la vita stessa! Noi cristiani dovremmo
fare la differenza nei contesti in cui viviamo proprio perché il battesimo
che abbiamo ricevuto tesse in noi uno stile di vita più che un sigillo votivo e pure scaramantico. Cristiani si è, non si fa!
Imparare a credere, quindi, è una strada da percorrere che può comportare imprevisti, momenti sereni ed entusiasmanti ma anche grigi e
difficili. “Sbagliando s’impara” recita un adagio popolare e anche per
noi è così! Quanti errori abbiamo commesso e quanti ancora ce ne
aspettano in questo cammino verso la Fede. È previsto il fallimento, proprio perché è in quell’insuccesso che si sperimenta la Grazia di Dio che
“tutto copre… e che non avrà mai fine” parafrasando S. Paolo nella sua
lettera ai Corinti.
Certamente non basterà un solo incontro per approfondire tutto questo
argomento ma sicuramente può essere l’inizio di un percorso che ci
accompagnerà per tutto l’anno della Fede appena iniziato.
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La donna e le briciole di Gesù
(Mc 7, 24-30)
Per riflettere
Questo brano inizia con il desiderio di Gesù di “farsi straniero”, si
reca infatti nei pressi di Tiro e Sidone, per i Giudei terre straniere e pagane. Desiderio che gli viene da un volersene stare un po’
in disparte, da solo per capire meglio quale fosse la missione che
Dio gli avesse affidato. Non gli riesce perché subito incontra una
donna che lo mette in difficoltà, lo spiazza con la sua risposta e lo
costringe ad “aprirsi” “effatà” e a donare anche solo qualche briciola del suo pane a loro seppur pagani, non ebrei. Gesù impara da
questa donna che il Messia è per tutti, non solo per i credenti.
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Evangelizzare, così come educare, sono verbi transitivi,
cioè vanno e tornano. Hai mai pensato di poter essere
evangelizzato anche da un delinquente, da un barbone,
da un tossicodipendente, da una prostituta?
Può venire qualcosa di buono anche da loro?
Cosa vuol dire oggi per te “farsi straniero”?
Reputi possa essere utile per il nostro cammino missionario
questa condizione di straniero?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Poi Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro. Entrò in una casa
e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non poté restare nascosto, anzi
subito, una donna la cui bambina aveva uno spirito immondo, avendo
udito parlare di lui, venne e gli si gettò ai piedi. Quella donna era pagana,
sirofenicia di nascita; e lo pregava di scacciare il demonio da sua figlia.
Gesù le disse: «Lascia che prima siano saziati i figli, perché non è bene
prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». «Sì, Signore», ella
rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli». E
Gesù le disse: «Per questa parola, va’, il demonio è uscito da tua figlia». La
donna, tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto: il demonio
era uscito da lei.
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Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Da quando siamo arrivati abbiamo avuto il privilegio di entrare
pian piano a far parte della PJ
(pejota - Pastoral da Juventude):
in concreto accompagniamo i
gruppi giovani di due comunità e
facciamo parte della coordinazione generale di tutti i gruppi della
Parrocchia, privilegio perché in realtà stiamo imparando davvero
molto da loro, sia in concreto nelle dinamiche e attività di gruppo, sia dal punto di vista personale. Spesso quando ci soffermiamo ad ascoltare le loro storie, le loro giornate, ci scontriamo con problemi e vissuti decisamente sproporzionati rispetto
all’età di chi racconta. Storie di vita sofferta e sudata che ti aspetteresti di sentire solo da gente adulta che ne ha visto davvero tante
e invece la carta d’identità parla chiaro: quindici anni, sedici, diciassette. C’é chi studia, chi lavora, la maggior parte lavora per studiare, frequentando l’università nel turno serale, passando ore tra gli
autobus affollati per andare e tornare da Cidade Olimpica, bairro
che per i giovani non offre nulla, nemmeno una piazza, solo molta
droga: una strada, questa, che comincia per scherzo, dietro al denaro facile o all’effettivo bisogno e che spesso finisce pregiudicando la
vita di un’intera famiglia e soprattutto quella dei giovani. É anche
per questo che i ragazzi delle nostre comunità, stanchi di vedere
parenti e amici uccisi in un eterno regolamento di conti, vogliono
approfondire l’argomento della droga organizzando incontri e
dibattiti sul tema. Insomma questi giovani “adulti” non smetteranno mai di stupirci per il loro essere propositivi, positivi, seri e allegri allo stesso tempo!
Sono questi i ragazzi che apriranno le porte delle loro case per
accogliere i coetanei italiani per la prossima Giornata Mondiale
della Gioventù in Brasile! L’accoglienza é assicurata e chi verrà si
prepari già alla saudade do Brasil!
Damiano e Francesca
Famiglia Missionaria della diocesi di Verona in Brasile
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Cineforum
Quasi amici, Francia 2012
Discoforum
Vocazione – F. De Gregori
Libroforum
Versetti pericolosi
Sempre più spesso nella società e nella Chiesa si
vanno affermando espressioni come valori non
negoziabili… tolleranza zero… fare piazza pulita, termini che appartengono alle strutture di
potere che difendono se stesse, ma che sono
estranee al messaggio della buona notizia che i
credenti hanno l’impegno di vivere e annunciare.
Ogni potere, quando si sente minacciato, erige
barriere difensive, si rifà all’ordine, alla disciplina e all’ubbidienza. Ma la Chiesa, che non deve
in alcun modo assomigliare alle strutture di potere esistenti, non può in nessun caso emulare il linguaggio e i metodi della società.
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Ispirato ad una storia vera, racconta l’incontro
tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un
incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss,
ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza
troppi giri di parole, la persona meno adatta per
questo incarico. L’improbabile connubio genera
altrettanto improbabili incontri tra Vivaldi e gli
Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di
strada, completi eleganti e tute da ginnastica.
Due universi opposti entrano in rotta di collisione
ma per quanto strano possa sembrare prima
dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.
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03. scheda 3 (19-24)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.59 Pagina 19
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“Un incontro
che ti cambia”
Chi incontra Gesù nella propria vita
certamente non resta più
lo stesso di prima.
Quello con Cristo è un incontro
che genera cambiamento, novità
e che diventa punto di partenza
della nuova vita!
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Facebook così come tutti gli altri social network ha stravolto le modalità di incontro e conoscenza che prima caratterizzavano la nostra quotidianietà. Dieci anni fa era assurdo dire: “Ci vediamo su facebook”,
non sarebbe significato nulla, oggi invece sappiamo che le chat sono
realmente delle piazze dove incontrarsi, conoscersi, parlare, scambiarsi notizie. Qualche anno fa, la nota “Primavera Araba” che ha generato le rivoluzioni popolari nel Nord Africa, ha trovato in questi social network luogo di diffusione delle informazioni. Tutto ciò garantisce immediatezza della comunicazione, rapida diffusione e continuo cambiamento, esigenza di costante innovazione. Una notizia di sole due settimane fa è già vecchia e pochissimo interessante. Nicholas Negroponte,
un informatico statunitense, dice che un mese solare corrisponde a 12
mesi internettiani, proprio a causa della velocità con cui passano le
informazioni.
Tutto questo ha mutato anche le nostre relazioni, il nostro modo di interagire e di tessere rapporti di amicizia. L’amicizia prima andava coltivata con passeggiate, telefonate, vite intrecciate nel quotidiano. Oggi
essa può crescere anche attraverso frequenze virtuali. Con un click si
chiude la chat e allo stesso modo si spengono amicizie, amori, fidanzamenti.
Incontrare Gesù però è un fatto che ancora oggi ha un sapore diverso
e genera un effetto diverso rispetto a qualsiasi altro tipo di incontro.
Con Lui vuoi starci sempre e non ti basta la chat, vuoi vederlo davvero,
viverlo ogni istante. Conoscere Lui è inizio di una vita che cambia totalmente, che sceglie un nuovo punto di vista, che non è più soddisfatta
da belle emozioni passeggere ma che cerca solo valori assoluti, eterni.
Incontrare Lui è rinascere, è vedere il mondo come nuovo!
Non si torna sui propri passi dopo averlo conosciuto ma si percorre la
nuova strada che Lui stesso ha solcato prima per noi. Il suo sguardo è
capace di bucare qualsiasi webcam e una volta visto non si può più
fare a meno di Lui.
Quando ci innamoriamo tutto il mondo se ne accorge e ci prende un
po’ in giro ma a noi fa piacere perché stiamo bene. Ugual cosa è quando Gesù entra nella nostra vita come un tornado impazzito: tutti lo vedono, noi non siamo più gli stessi e le scelte che faremo da allora in poi
non potranno prescindere l‘incontro con Lui.
Questa consapevolezza ci faccia riscoprire la nostra fede e rafforzi la
nostra testimonianza che spesso si indebolisce e si raffredda un po’.
03. scheda 3 (19-24)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.59 Pagina 21
Fecero ritorno per un’altra via
(Mt 2, 7-12)
Per riflettere
Vennero da Oriente inseguendo una stella che portava con se i
sogni di ognuno. Il viaggio è stato lunghissimo e spesso gli imprevisti invitavano alla resa ma ad infondere loro coraggio era la
visione costante di quella stella che stava sempre dinnanzi ai loro
occhi. Erano scienziati e sapevano di non sbagliare ma non potevano immaginare quanto quell’incontro li avrebbe cambiati. La
stella per loro era la cosa più importante ma sapevano si trattava solo di un mezzo per un incontro più importante.
Pro-*ocazioni
r
Abbiamo il coraggio anche noi di lasciare tutto
e seguire “la stella”?
r
L’incontro con Gesù ci ha davvero cambiato la vita?
r
La gente può dire di te che sei cristiano/a?
21
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
In quel tempo Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente
da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme,
disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando
l’avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch’io vada ad adorarlo».
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente,
andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov’era il bambino, vi si
fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo
adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e
mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro
paese per un’altra via.
03. scheda 3 (19-24)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.59 Pagina 22
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
22
C’è da attraversare una buona fetta di villaggio e le strade per raggiungere la nostra meta sono infinite. Scegliamo di prenderne di
nuove, di seguire i passi esperti dei bambini, di non avere percorsi
prestabiliti ma accettare anche di sbagliare il tragitto, tanto qualcuno che ci rimette su quello giusto sempre lo troveremo.
Il nostro cammino non e fatto solo di piedi che si muovono, ma e
soprattutto fatto da bambini che scendendo dalla bicicletta si precipitano verso di noi per stringerci la mano e ripartire. Lungo la
strada incontriamo le donne: al pozzo per riempire i secchi, all’ombra di un albero per pestare il miglio con il mortaio che, dal ritmo
che ne esce, sembra un tamburo. Donne che allattano, donne che
pettinano altre donne, donne che sudano, donne che cucinano,
donne che passeggiano con ceste indescrivibilmente grandi sopra
le loro teste. Sorridono di gratitudine quando rispondiamo ai saluti nella loro lingua, il Samo, piacevolmente stupiti da questo piccolo passo che ci avvicina un po’ alla loro cultura ancora così lontana, affascinante e misteriosa per noi. Sono due giorni che, sulla
strada del ritorno, non incontriamo piu l’anziana signora seduta
sulla sedia di bambu. Il semplice fatto di essercene accorte ci fa
capire che il nostro stare qui e camminare, conoscere e riconoscere, incontrare coloro che sono su queste stesse strade di polvere
rossa. Quando il saluto di qualcuno non c’è, ci si volta per cercarlo
e se non lo si trova, sentiamo che non puo sostituirlo quello di
un’altra persona. Questa sta diventando semplice quotidianità, la
quotidianità di incontrare persone a noi sempre piu familiari.
Siamo convinte che, fosse anche tra parecchi mesi, arriveremo a
chiamare questo posto casa.
Alice e Teresa
Missionarie laiche della diocesi di Modena in Burkina Faso
03. scheda 3 (19-24)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.59 Pagina 23
Cineforum
L’uomo senza volto, Usa, 1993
Discoforum
“L’opportunità”
di Youssou N’Dour, Pupo, Paolo Belli
Libroforum
Gesù
Dalla storia alla fede
Attese messianiche ebraiche e cristologia
La persona di Gesù incanta e conquista. La bellezza del suo messaggio, la novità del suo concreto
agire, la radicalità e la coerenza della sua vita continuano a esercitare un fascino fuori del comune.
Ma chi era Gesù di Nazaret per i suoi contemporanei? E perché lo hanno considerato “figlio di Dio”?
Per la letteratura giudaica e cristiana del primo
secolo, il potere straordinario di Gesù, che si manifestava nella sua parola autorevole e nell’attività
taumaturgica, era quello tipico degli esseri divini
attesi per la fine dei tempi: i grandi angeli messianici del tardo giudaismo, Michele, Melchisedek e il
Figlio dell’uomo.
Dall’incontro tra le attese messianiche ebraiche e
l’evento storico di Gesù di Nazaret ha inizio la
cristologia, la fede in Gesù come profeta, messia,
giudice escatologico, Figlio di Dio.
23
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Con il volto sfigurato, il professor McLeod vive in
isolamento in una casa-castello del Maine. Il
dodicenne Chuck, con madre al quarto matrimonio e il ricordo di un padre matto, sogna di entrare a West Point ma ha paura di non farcela. I due
sono destinati a incontrarsi, a diventare l’un maestro dell’altro e poi amici. Ma la città è maligna:
McLeod è allontanato dall’allievo con l’infamante
accusa di pedofilia.
03. scheda 3 (19-24)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.59 Pagina 24
Andare
a scuola,
un diritto
o un dovere?
à
t
ie
r
a
id
«Ognuno ha diritto ad un’istruzione.
L’istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari
e fondamentali. L’istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria.
L’istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere
generalmente fruibili, così come pure un’istruzione superiore
dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito.»
l
o
S
(ONU, DichiaraziONe UNiversale Dei Diritti UmaNi, art. 26[1])
Missio Giovani, settore della Fondazione Missio, da diversi anni sostiene progetti di solidarietà legati all’istruzione di bambini, ragazzi e giovani di paesi
del sud del mondo che per difficoltà economiche, politiche, sociali e culturali
non sempre ne hanno libero accesso. Riteniamo infatti che tra le prime necessità di molti Paesi poveri dei cinque continenti vi sia quello di un’ istruzione accessibile a tutti, gratuita e obbligatoria almeno ai livelli elementari come cita lo stessa Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Sono oltre 120 milioni i bambini ai quali è negato il fondamentale diritto all’istruzione di base, e in oltre metà dei casi si tratta di bambine.
Avere accesso alla scuola primaria è molto più che imparare a leggere, scrivere e far di conto. In un paese a basso reddito e con alti tassi di incremento
demografico, le nuove generazioni rappresentano la ricchezza più importante
e la migliore speranza di spezzare la catena che collega ignoranza, povertà,
sfruttamento e sottosviluppo.
In una scuola a misura di bambino i più giovani apprendono, oltre alle nozioni basilari che li salvano dall’analfabetismo, competenze e comportamenti che
serviranno loro nel corso di tutta la loro esistenza.
La storia insegna che nessuna società è mai uscita dal sottosviluppo senza un
cospicuo investimento nel proprio capitale umano. Per questo l’istruzione è considerato un diritto umano fondamentale e uno dei più importanti fra gli otto
Obiettivi di Sviluppo del Millennio sanciti nel 2000 dall’Assemblea Generale
dell’ONU.
Attraverso la promozione del “QuaderONE X 2” nella tua diocesi, parrocchia, famiglia e amici, ci aiuterai a sostenere i progetti che ogni anno Missio
Giovani si impegnerà a portare avanti. Per conoscere i progetti di quest’anno
visita il sito www.giovani.missioitalia.it
Confidiamo nella tua preziosa collaborazione!
Con la missione nel cuore…
Missio Giovani
04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.57 Pagina 25
4
TAG
“Cristiani:
costruttori di Pace”
La Pace, la giustizia, l’uguaglianza,
sono tutti argomenti che a turno occupano
gli spazi di documenti, convegni,
seminari, sussidi
ma poco impregnano la nostra vita
e la nostra quotidianità.
L’unico modo però di realizzare
un mondo in cui tutte queste cose
siano possibili non è parlarne
ma viverle già.
Noi cristiani abbiamo nel dna
di costruire con il nostro stesso esempio
un altro mondo,
tocca a noi iniziare!
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.57 Pagina 26
Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Quest’anno ho avuto la gioia di celebrare il Natale in un remoto villaggio della Tanzania, ospite in casa di un missionario fidei donum di
Catania. Tra i numerosi incontri con la gente, conservo ancora con crescente emozione le parole che mi ha donato Zakayo un giovane della
mia età che fa il falegname per vivere. Proprio a conclusione del giorno di Natale, poco prima del tramonto, mi disse: “Grazie Alex, speriamo di riuscire a portare un pezzettino di questo Natale in ogni giorno
che vivremo nel nuovo anno … Auguri!”
Splendido! Anzitutto perché gli auguri che arrivano dai semplici sono
sempre forti e incoraggianti e poi bellissime le parole se però riuscissimo a metterle in pratica.
Questa gioia, questa universalità, queste briciole di fratellanza, questi
attimi di pace, questi pazienti desideri, questi sogni diurni, queste bellezze senza fine …. Oh se fossimo capaci di trattenerle in ogni giorno
del nuovo anno sarebbe un paradiso. Non cadiamo nella tentazione di
dire che queste siano utopie, no, non lo sono! Non si tratta di utopie
ma di eutopie, cioè non sono il “non luogo” ma il “buon luogo”, noi cristiani dobbiamo crederci! Ma se non lo facciamo noi chi darà speranza al mondo?Se non passiamo noi con le cornamuse nei viottoli dei
nostri quartieri ad annunciare che un mondo più giusto è possibile, chi
lo farà?
“È ormai tempo di svegliarsi dal sonno!”
Il nuovo anno rigenera le acque stagnanti della nostra fede, in questo
nuovo anno desideriamo ardentemente vivere in un mondo “un po’
migliore” e allora si che le cose cambieranno davvero!
Io non so se le indicazioni spontanee di Zakayo possono bastare a
costruire la pace nel mondo, forse no ma sono certo che se ognuno di
noi frammentasse in ogni giorno dell’anno tutti i buoni propositi di cui
siamo capaci in una notte, forse qualcosa cambierebbe davvero! Tanto
vale provare!
04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.57 Pagina 27
Beati coloro che sono liberi
(Mt 5, 1-16)
Per riflettere
È l’esordio pubblico di Gesù! Il primo discorso ufficiale, quello che
rende noto il programma missionario che lo aspetta e che aspetta a quanti si metteranno alla sua sequela. Se fosse stato un politico la sua carriera sarebbe finita immediatamente dopo questo
suo comizio per le apparenti assurdità che dice. Ma Lui non è un
politico e il suo discorso seppur provocatorio e decisamente contro corrente è stato capace (e lo è ancora oggi) di scavare nel
cuore di chiunque lo ascolti, soprattutto quegl’ultimi impoveriti ai
quali è rivolto per primo.
Pro-*ocazioni
r
r
Cosa vuol dire per te oggi la frase
“Voi siete il sale della terra?”
Come possiamo noi comunità cristiane riprendere il sale
che forse abbiamo perso?
27
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si
accostarono a lui, ed egli, aperta la bocca, insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.
Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate,
perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato
i profeti che sono stati prima di voi.
«Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si
salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato
dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte
non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla
sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti
quelli che sono in casa.
04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 13/07/12 14.30 Pagina 28
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
28
Questa canzone di Miriam Makeba, una delle artisti più grandi
della storia musicale, si chiama Pata Pata. La conoscete tutti, è una
danza che racconta di una ragazza che ancheggia, che muove il
sedere. Racconta di questo, di una persona che sta danzando.
Miriam Makeba era stata invitata a Castelvolturno, a fare un concerto in solidarietà dei ragazzi ammazzati dalla Camorra e in mia
solidarietà, la cosa, infatti, mi lusingò tantissimo. Pata Pata, questo
disco, possederlo in Sudafrica significava poter essere condannati
dai tre ai sette anni per banda armata, possedere Pata Pata. Miriam
Makeba, per aver scritto questa e altre canzoni, viene cacciata dal
Sudafrica è costretta ad un esilio di trent’anni, Miriam Makeba
viene cacciata per questa canzone, trent’anni di esilio dal Sudafrica
dell’Apartheid. Non è una canzone che parla di lotta sociale, non è
una canzone che incita alla rivolta, non è una canzone che attacca
i bianchi, non è una canzone contro il razzismo ma mette paura
perché è una canzone che parla di una ragazza che vuole danzare,
una ragazza che vuole essere felice e come si fa ad essere felici con
un governo così, con quel governo in Sudafrica, l’assioma è questo.
Quello che fa mettere paura al governo, che fa allontanare Miriam
Makeba è proprio questo: ascoltandola hai voglia di danzare, di
essere felice, hai voglia di condividere la sua idea di mondo e quell’idea di mondo arriva al cuore, alle orecchie, allo stomaco delle
persone attraverso la storia di una ragazza che vuole ballare, vuole
ballare. Trent’anni di esilio hanno fatto sì che Miriam Makeba fosse
attenta a quello che accadeva in Africa, fosse attenta anche a quello che avveniva fuori dall’Africa. Una cantante abituata a teatri
pieni, a stadi pieni arriva in un paesino sperduto del sud Italia, arriva a Castelvolturno fa questo concerto lo fa in nome della diaspora
africana, lo fa in nome di ragazzi ammazzati, lo fa in nome delle
prostitute nigeriane che lei conosce benissimo, sa benissimo di
questo problema lì a Castelvolturno. Canta Pata Pata, anche lì,
chiude il concerto come faceva sempre e dopo muore, muore lì a
04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 13/07/12 14.30 Pagina 29
Roberto Saviano
Cineforum
Il Prezzo dello zucchero, Usa, 2007
Sull’isola caraibica della Repubblica dominicana, i turisti affollano le spiagge incontaminate
ignorando che a poche miglia di distanza
migliaia di haitiani sono espropriati dei loro diritti e vivono sotto il controllo armato nelle piantagioni di canna da zucchero, il cui prodotto finisce per la maggior parte nelle cucine dei nordamericani. Tagliando canne coi macheti, gli haitiani lavorano 14 ore al giorno, 7 giorni la settimana, spesso senza un’abitazione decente, elettricità acqua pulita, possibilità di istruzione, sanità ed adeguate condizioni nutrizionali. Il film
segue un carismatico prete spagnolo, padre
Christopher Hartley, mentre cerca di organizzare la vita di queste persone, fra le più povere del
pianeta, e sfida gli interessi dei potenti che
approfittano del loro lavoro.
29
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Castelvolturno. Mi chiamano mi dicono che stava male, mi dicono
che nonostante avesse delle fitte al costato ha voluto cantare e mi
dice soprattutto, la persona che mi chiama, che c’è stato un profondo ritardo del soccorso, allora mi sento in colpa, mi sento in colpa
perché Miriam Makeba era venuta anche per me, aveva scritto, mi
aveva chiesto il libro, le avevo dato la dedica, ero stato contento del
suo arrivo ma questa cosa cambiava tutto. La sua vita, incredibile
“Mamma Africa”, non poteva finire a Castelvolturno, lei aveva combattuto per il suo continente, l’idea che si potesse essere spenta lì
non mi dava pace. Allora a un certo punto decido di scrivere una
lettera, anche un po’ di scuse, alla famiglia di Miriam Makeba e la
pubblico sul “Times” di Johannesburg in Sudafrica, in questa lettera dicevo soltanto che mi dispiaceva, mi dispiaceva tantissimo, mi
sentivo anche in colpa, mi sentivo in colpa perché Miriam Makeba
era morta lontano dalla sua terra era morta lontano. La risposta
venne due giorni dopo, mi rispose la famiglia e mi disse: “Ma non
devi tormentarti, Miriam è morta in Africa“.
04. scheda 4 (25-30)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.58 Pagina 30
Discoforum
“Il quinto mondo”
– Lorenzo Jovanotti (2002)
Libroforum
Dio pensa positivo
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
30
AUTORE • Caramazza Giuseppe
CONTENUTI • “Il Dio che si scopre nella
Parola è un Dio ottimista”. Attraverso un lucido
sguardo sulla situazione del mondo d’oggi, e
andando a ritrovare le ragioni della missione “ai
popoli” nella scrittura come nella storia della
chiesa e di missionari profetici, l‘Autore ci comunica la sua convinzione che l’evangelizzazione
Ad gentes non è finita. Essa ha bisogno, certo,
di nuovi paradigmi, di nuovi strumenti e linguaggi. Di una nuova visione.
“Le genti non possono più essere semplicemente
riconosciute nei popoli del Sud del mondo”.
Mass media, advocacy e ministero sociale sono
alcuni dei nuovi nomi della missione, che continua ad avere senso solo se continua a pensare
positivo.
“Ottimismo non vuol dire credere che vada tutto
bene... Ottimismo vuol dire che è ancora possibile raggiungere il cuore delle persone e condividere con loro la nostra esperienza di fede”.
05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 31
5
TAG
“La Parola
che genera Libertà”
Non esiste una Fede
che ti rende schiavo,
non c’è Dio che desideri
tenerti sotto i propri piedi
come un padrone fa col servo.
Il nostro Dio
non ha in mano delle marionette
alle quali fa compiere ciò che vuole.
Il Dio di Gesù Cristo è Libertà,
è Amore vero
e a questo ci chiama.
Tutti!
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 32
Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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“Per amore del mio popolo io parlerò e non mi darò pace finché
non sorga la giustizia”. Queste parole del Profeta Isaia sembrano centrare a pieno il tema di questa scheda. Infatti, la Parola di Dio è una
parola liberante, che dona una forza nuova e che davvero ci rende
capaci di spostare le montagne.
Oggi tutti noi siamo alla ricerca ansiosa di brandelli di felicità. Ci sentiamo privati di essa dal fatto di non essere pienamente liberi. Se poi
aggiungi il fatto che questo Dio che ci presentano è il Dio del “non si
fa”, che tutto proibisce, che attenta alla mia libertà, che non vuole la
mia felicità, beh allora meglio tenerlo lontano da me.
Che me ne faccio di un Dio che non vuole che mi diverta, che mi
punisce se sbaglio e che mi tratta come un eterno ragazzino/a che non
imparerà mai la lezione?
Tutti noi in realtà sappiamo che non è così, che il nostro Dio è Amore e
che non ci rende schiavi di regole e tabù ma noi ci facciamo portavoce
con quanti non lo sanno? Oppure restiamo chiusi nelle nostre accoglienti sagrestie dove facciamo clan con sola gente che la pensa come
noi?
Che Dio è Amore tocca a noi dirlo!
Gesù nei Vangeli ci dona un grandissimo esempio di libertà e ci testimonia che tanto più si è liberi quanto più si appartiene. Già, uno dei
tanti capovolgimenti di Gesù. Libero non è chi non è legato a niente e
nessuno ma chi “appartiene” ad una comunità, ad una famiglia, ad un
gruppo, ad una nazione. È l’appartenenza che ti darà modo e spazio
di agire nel rispetto degli altri, che ti permetterà di scegliere ciò che è
meglio per te e quindi per gli altri. “Gesù si consegnò per essere
arrestato” liberamente ha potuto farlo, anche se assurdo forse, ma la
sua appartenenza gliene ha dato la possibilità.
Immagina di non appartenere a nessuno stato, quindi di non essere sottoposto ad alcuna legge, ad alcun diritto o dovere. Bello forse il primo
giorno, la prima settimana e poi? Chi tutelerà la tua libertà? Nessuno!
Libertà non è fare quello che voglio senza nessuno che mi dica “puoi o
non puoi” ma essere parte di un gruppo, di una famiglia che mi tutela,
con la quale cresco, spero e lotto e dentro la quale ho libertà d’azione,
di parola, di pensiero, di crescita, ho libertà di sognare e progettare il
mio futuro da uomo libero.
Attraverso la sua Parola Gesù ha liberato tanti uomini e donne che non
appartenevano a nessuno perché esclusi dal clan e quindi privati di dignità, umiliati nel peccato e ignorati per sempre. Attraverso la Parola e
il riassorbimento nella società Gesù ha donato una vita nuova a tutti coloro che l’avevano persa perché sottratta loro.
Sia questa la nostra missione, sia questa la nostra condizione di cristiani liberi!
05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 33
Nessuno ti ha condannata
(Gv 8, 1-11)
Per riflettere
Per tutto il brano questa donna, della quale non conosciamo nulla,
né il nome, né l’età, né la storia ma solo un suo presunto peccato,
rimane in silenzio, forse pure a testa bassa in attesa della sua
imminente condanna a morte. Forse aveva sentito parlare di questo nuovo Maestro di Nazareth ma era cosciente del fatto che
nemmeno lui avrebbe potuto fare qualcosa, la legge parla chiaro e
lei era stata colta in flagrante adulterio. Poi lo incontra davvero,
incrocia il suo sguardo, e si sente rivolgere una domanda che non
è un’accusa. “Nessuno Signore” si nessuno mi condanna, le scelte
fatte per Amore non si condannano mai, non spezzeranno mai le
ali della libertà.
Pro-*ocazioni
r
r
Ti sei mai schierato in favore degli ultimi, degli emarginati,
dei nostri amici e compagni che subiscono maltrattamenti?
Credi che come Chiesa Cattolica
dovremmo impegnarci di più sul fronte della giustizia sociale?
Suggerisci qualcosa…
33
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Gesù andò al monte degli Ulivi. All’alba tornò nel tempio, e tutto il popolo
andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna colta in adulterio; e, fattala stare in mezzo, gli dissero:
«Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio. Or Mosè, nella
legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» Dicevano
questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi,
si mise a scrivere con il dito in terra. E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per
primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. Essi,
udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che
stava là in mezzo. Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse:
«Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» Ella
rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va’
e non peccare più».
05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 34
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
34
Abbiamo incominciato a girare per le strade del casertano e abbiamo
incontrato queste persone sulla strada e ci siamo interrogate, come
donne. Ci chiedevamo cosa spingesse delle ragazze giovanissime a
lasciare la propria casa, il proprio Paese e a finire sulla strada. E così,
l’8 marzo del 1997, siamo scese anche noi in strada ad incontrare queste persone, fra mille paure e circondate da gente che ci scoraggiava,
che ci metteva in guardia dai pericoli, dalla criminalità. Ed è stato un
incontro per noi sconvolgente, fatto di volti che ci venivano incontro
dicendoci ‘no buono questo lavoro e che ci chiedevano di ritornare.
Da questi incontri sulla strada è nata Casa Rut: uno spazio di accoglienza e una possibilità concreta di riscatto per coloro che ci chiedevano di aiutarle a lasciare la strada. Le parole delle donne moldave,
polacche, albanesi, nigeriane, marocchine sono altrettanti indici puntati contro l’ipocrisia di una società, la nostra, che tratta il fenomeno
della prostituzione come un problema di ordine pubblico e contro un
mondo in cui la violenza patriarcale sulle donne continua a essere
ovunque all’ordine del giorno. Si intuisce che c’è un problema di questo tipo – anche se spesso la donna viene ancora vista come quella che
sceglie la strada – ma è una consapevolezza che sfiora solo le persone,
che non va ad incidere sulla coscienza, sul cuore, sulla riflessione e sui
comportamenti. La Chiesa potrebbe fare molto per educare ed informare, ma mi sembra che il tema prostituzione, forse perché associato al sesso, sia lasciato ai margini. Noi dobbiamo lavorare e lottare per
i diritti delle persone, anche aiutando la politica e le istituzioni a comprendere che hanno il dovere di amministrare una città e che il denaro pubblico serve per far funzionare i servizi. Le logiche dell’assistenza, dell’emergenza, del favore clientelare sono sempre, secondo me,
dei cappi al collo che tengono le persone nella dipendenza.
Suor Rita Giaretta
Casa Rut di Caserta
05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 35
Cineforum
Il Canto delle spose, Francia, Tunisia 2008
Discoforum
Ebano – Modena City Ramblers
Libroforum
Osare la Speranza,
la liberazione viene dal Sud.
AUTORE • Giaretta - Tanzarella
Da una delle mille periferie dell’Italia del sud, suor
Rita Giaretta discute e riflette con Sergio Tanzarella
sulla condizione e sul futuro della vita religiosa
femminile. Dinnanzi alla distruzione ambientale e
morale di terre come la Campania, sfigurate da
camorra e da mentalità camorristica diffusa che
pervade tutta la società, che senso ha essere
suora? E quanto costa la fedeltà al Vangelo?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Tunisi 1942. Nour e Myriam, 16 anni, sono amiche d’infanzia. Condividono la stessa casa in un
modesto quartiere in cui ebrei e musulmani vivono in armonia. Ognuno di loro desidera segretamente condurre la vita dell’alta: mentre a Nour
dispiace non andare a scuola come la sua mica,
Myriam sogna l’amore. È invidiosa del fatto che
Nour sia fidanzata con un suo cugino Khaled,
una sorta di fantasia condivisa del principe
azzurro. Purtroppo, Khaled, non trova lavoro. Il
fidanzamento si prolunga e la prospettiva di
un’unione carnale si allontana. Nel novembre
1942, l’esercito tedesco invade Tunisi. I nazisti
sottomettono la comunità ebrea a una pesante
ammenda. Tita, la madre di Myriam, non ha più
il diritto di lavorare. Sommersa dai debiti, decide di far sposare a sua figlia un ricco medio.
Myriam vede svanire in un colpo solo tutti i suoi
sogni d’amore...
05. scheda 5 (31-36)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.55 Pagina 36
ICA
GRAF
O
T
O
F
RA
MOST
Un viaggio attraverso i cinque continenti ascoltando la voce di giovani, laici e
consacrati, che hanno seguito il Signore, anche in situazioni di persecuzione e
oppressione, fino a dare, come Lui, la vita per i fratelli e le sorelle.
La mostra consiste in 11 pannelli di 35 cm x 130 cm.
I testi sono scritti in italiano e in inglese.
A disposizione per esposizioni nella tua parrocchia,diocesi, o comunità.
Scrivi un’e-mail a [email protected] indicando i dati per la spedizione, e il periodo che vuoi esporla, oppure telefona allo 06 66502640
06. scheda 6 (37-42)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.54 Pagina 37
6
TAG
“Preghiera:
Palestra
della Fede”
L’alimento principale della Fede
è la preghiera,
che la fortifica
e la rende viva e vera.
La preghiera però
non è una recita mnemonica
di formule scritte da altri
ma anzitutto una relazione vera,
autentica.
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
37
06. scheda 6 (37-42)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.54 Pagina 38
Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
38
A differenza degli altri Sinottici, quello di Marco non ci lascia la preghiera del Padre Nostro ma ci dona tutto uno stile di vita con Dio Padre
che è sempre presente nelle nostre giornate. Gesù ha spesso il bisogno,
il desiderio, di ritirarsi in luoghi deserti, solitari per starsene un po’ solo,
in preghiera, in dialogo col Padre, con Adonai.
Proprio in questo stesso Vangelo, Gesù sceglie i dodici “perché stessero con lui” come ad indicare che lo stesso rapporto essi devono averlo
col Padre, lo stesso desiderio di presenza, di vicinanza, di dialogo, di
richiesta, di confronto, di abbandono possono e devono sperimentarlo
con Lui. Se negli altri Vangeli sorge da parte dei discepoli la richiesta:
“Insegnaci a pregare” in quello di Marco non occorre che avvenga poiché dalla prima all’ultima pagina c’è un continuo susseguirsi di scene
ed episodi in cui Gesù evoca un rapporto intimo con Dio e il lettore non
può non vedere e desiderare per se lo stesso rapporto.
Sin dal catechismo ci hanno insegnato decine di preghiere da ripetere
a memoria e noi tutti li abbiamo sempre chiamate “Preghiere” appunto, motivo per cui oggi non riusciamo ad immaginare con questo termine nulla di diverso. Il Vangelo però ci racconta un’altra cosa e ci costringe a fare i conti con questa novità che comporta per noi un profondo
cambiamento nel modo di essere cristiani e di intendere la nostra Fede.
Noi parliamo a tu per tu con Dio Padre?
Sentiamo la sua presenza nella nostra quotidianità?
Spesso costringiamo Dio Padre nelle mura di un tempio, di una Chiesa
che per quanto accogliente, bella, spaziosa, diventa la Sua prigione.
Ci rivolgiamo a Lui solo lì dentro, professando pure tutti i migliori propositi, poi però una volta fuori, tutto resta lì dentro e il mondo, la vita,
quella di ogni giorno è un’altra cosa, dove Lui trova poco spazio.
Quando siamo lì dentro bisbigliamo quasi per non svegliare chi dorme
e nemmeno al nostro peggior nemico diremmo in faccia ciò che pensiamo di lui, poi però fuori non riusciamo più a scorgere il Suo volto negli
occhi delle persone che abbiamo accanto. Ed ecco che si frantumano
le amicizie, che si vivono i tradimenti, che ci sporchiamo le mani di
ingiustizia, gli occhi di egoismo, ci carichiamo sulle spalle l’indifferenza reciproca. E quella preghiera detta a memoria poco prima non solo
ha perso di significato ma si rivela decisamente estranea al nostro
modo di vivere e di essere.
La Preghiera allora è la nostra palestra se vogliamo poi parlare e vivere
la missione. Tutto inizia da qui! Non basta il desiderio di partire ad
accendere i motori della missione, occorre il carburante della preghiera!
06. scheda 6 (37-42)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.54 Pagina 39
La guarigione di un Padre
(Mc 9, 14-27)
Per riflettere
In questo brano il protagonista sembra il povero ragazzo epilettico
che, in effetti, è colui che viene guarito da Gesù. C’è però la figura del
padre del giovane molto bella e interessante per noi. Essa gioca un
ruolo assai importante nel dialogo con Gesù. Da semplice portavoce
di una richiesta “mio figlio è posseduto da uno spirito muto” si rivelerà il principale bisognoso di fede ali occhi di Gesù “Ti prego aiuta la
mia fede a crescere” e sarà proprio grazie a questa richiesta che
avverrà il grande miracolo di Gesù. In ultima analisi vediamo i
discepoli ancora arrabbiati per non essere riusciti a “fare da soli” ma
per queste cose - dice Gesù - occorre molta preghiera!
Pro-*ocazioni
r
Come giudichi l’atteggiamento del padre del ragazzo?
r
Come giudichi l’atteggiamento degli apostoli?
r
Cosa vuol dire a te oggi Gesù nell’invito:
“Occorre molta preghiera”?
39
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Giunti presso i discepoli, videro intorno a loro una gran folla e degli scribi che
discutevano con loro. Subito tutta la gente, come vide Gesù, fu sorpresa e
accorse a salutarlo. Egli domandò: «Di che cosa discutete con loro?» Uno
della folla gli rispose: «Maestro, ho condotto da te mio figlio che ha uno spirito muto; e, quando si impadronisce di lui, dovunque sia, lo fa cadere a terra;
egli schiuma, stride i denti e rimane rigido. Ho detto ai tuoi discepoli che lo
scacciassero, ma non hanno potuto». Gesù disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui
da me». Glielo condussero; e come vide Gesù, subito lo spirito cominciò a
contorcere il ragazzo con le convulsioni; e, caduto a terra, si rotolava schiumando. Gesù domandò al padre: «Da quanto tempo gli avviene questo?» Egli
disse: «Dalla sua infanzia; e spesse volte lo ha gettato anche nel fuoco e nell’acqua per farlo perire; ma tu, se puoi fare qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci». E Gesù: «Dici: “Se puoi!” Ogni cosa è possibile per chi crede». Subito il
padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità».
Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli:
«Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non rientrarvi più». Lo
spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il bambino rimase come morto,
e quasi tutti dicevano: «È morto». Ma Gesù lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
06. scheda 6 (37-42)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.54 Pagina 40
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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“È inconcepibile che qualcuno si dica cristiano e non assuma,
come Cristo, un’opzione preferenziale per i poveri. È uno scandalo
che i cristiani di oggi critichino la Chiesa perché pensa “in favore”
dei poveri. Questo non è cristianesimo! Molti, carissimi fratelli, credono che quando la Chiesa dice “in favore dei poveri”, stia diventando comunista, stia facendo politica, sia opportunista. Non è
così, perché questa è stata la dottrina di sempre. La lettura di oggi
non è stata scritta nel 1979. San Giacomo scrisse venti secoli fa.
Quel che succede, invece, è che noi, cristiani di oggi, ci siamo
dimenticati di quali siano le letture chiamate a sostenere e indirizzare la vita dei cristiani. A tutti diciamo: Prendiamo sul serio la
causa dei poveri, come se fosse la nostra stessa causa, o ancor più,
come, in effetti, poi è, la causa stessa di Gesù Cristo.
Mons. Oscar Romero,
omelia del 9 settembre 1979
06. scheda 6 (37-42)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.54 Pagina 41
Cineforum
Batismo de sangue, di Helvecio Ratton
Discoforum
Vivere – L. Pausini, A. Bocelli
Libroforum
Cristiani e musulmani, una sola mano.
L’Egitto di piazza Tahrir,
laboratorio di dialogo e democrazia
Autore • Elisa Ferrero
Contenuti • A un anno dalla rivoluzione egiziana in piazza Tahrir, questo volume ripercorre una
catena di avvenimenti che stanno cambiando
un’ampia area del mondo arabo. La base del
libro è costituita da un diario che, oltre agli eventi finiti in prima pagina, racconta sentimenti, speranze e paure della gente comune. L’esito finale
della rivoluzione è ancora incerto. Il libro non
contiene quindi un finale rassicurante ma ricostruisce in presa diretta un processo politico largamente inatteso.
41
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Il film, tratto da una storia vera, racconta la sorte
di due frati domenicani che a causa del
Vangelo, si trovano coinvolti in una lotta clandestina contro la dittatura militare, nella fine degli
anni ’60. Catturati e torturati, uno di loro, Fra
Tito, viene mandato in esilio in Francia dove sfinito per le torture subite si toglie la vita.
Il film trae ispirazione dal libro di Frei Betto
“Vecedor do Jabuti”
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07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 43
7
TAG
“Chiamati
all’Amore”
Spesso riduciamo i nostri discorsi
e itinerari vocazionali
alla scelta di un prodotto
piuttosto che un altro,
come fossimo davanti gli scaffali
di un supermercato.
Lasciando così l’argomento
all’attenzione di pochi interessanti
e forse già mezzi decisi.
La vocazione è anzitutto
una Chiamata all’Amore,
Amore che è destinato a tutti!
Nessuno escluso!
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 44
Lente
d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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“Anche tu per evangelizzare il mondo”: il Signore ce l’ha anche con te.
La sua mano tesa ti ha individuato nella folla. È inutile che tu finga di
non sentire, o ti nasconda per non farti vedere. Quell’indice ti raggiunge e ti inchioda a responsabilità precise che non puoi scaricare su nessuno. “Anche tu”. Perché il mondo è la vigna del Signore, dove egli ci
manda tutti a lavorare. A qualsiasi ora del giorno. Non preoccuparti:
non ti si chiede nulla di straordinario. Neppure il tuo denaro: forse non
ne hai. E quand’anche ne avessi, e lo donassi tutto, non avresti ancora
obbedito all’intimo comando del Signore. Si chiede da te soltanto che,
ovunque tu vada, in qualsiasi angolo tu consumi l’esistenza, possa diffondere attorno a te il buon profumo di Cristo.
Che ti lasci scavare l’anima dalle lacrime della gente.
Che ti impegni a vivere la vita come un dono e non come un peso.
Che ti decida, finalmente, a camminare sulle vie del Vangelo, missionario di giustizia e di pace. Esprimi in mezzo alla gente una presenza
gioiosa, audace, intelligente e propositiva. Se vi dicono che afferrate le
nuvole, che battete l’aria, che non siete pratici, prendetelo come un
complimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non praticate sconti sull’utopia. Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristo e vi date da
fare per vivere il Vangelo, la gente si chiederà: ” Ma cosa si cela negli
occhi così pieni di stupore di costoro?”
Don Tonino Bello
Servi inutili a tempo pieno
07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 45
La dignità dell’Amore
(Lc 7, 36 ss)
Per riflettere
Questo brano particolarmente noto, nel Vangelo di Luca ha il sapore di
misericordia infinita che non guarda in faccia nessuno. Dio Padre ama
e ama tutti! Questo amore dona sempre una veste nuova, splendente,
mai vista prima. In questo episodio è bello non solo porre attenzione al
perdono dei peccati che Gesù concede alla donna quanto più alla veste
nuova che le dona. Ella, infatti, asciugando con i suoi stessi capelli i
piedi unti di olio profumato di Gesù, compie un gesto che la rende regina! Solo i Re e i sacerdoti venivano unti con olio sul capo, lei asciugando con i suoi capelli i piedi di Gesù si consacra all’Amore. Piegandosi era
peccatrice ma rialzandosi è regina, libera, non più schiava! Ecco ciò che
genera l’incontro con Gesù: Amore infinito, libero, gratuito.
Pro-*ocazioni
r
r
r
Il nostro amore genera libertà
nelle persone che abbiamo accanto?
Ci sentiamo liberi e lasciamo liberi gli altri,
nei nostri rapporti di amicizia, di coppia, familiari?
Il nostro incontro con Gesù cosa ha cambiato in noi?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
In quel tempo una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava
nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro
si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li
asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure».
«Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna,
disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai
dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha
asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando
sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo
di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico:
le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui
si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 46
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
46
Il Co.Mi.Gi. è stata per me un’esperienza rilevatrice, ha dato risposte
a molte mie domande e allo stesso
tempo mi ha lanciato interessanti
provocazioni su cui riflettere.
All’inizio, una volta tornata a casa,
credevo che le emozioni scaturite
in me fossero come quelle provate
ogni volta che finisce semplicemente una bella esperienza vissuta
ma conclusa. Non so se ti è mai
capitato di provare come un senso
di nostalgia e di tristezza provocato da qualcosa di bello, che però è
finito. Ecco, questa volta per me non è stato proprio così, anzi…tutt’altro! Sento bruciare un fuoco dentro di me, mi sento come se ci fosse il
terremoto all’interno del mio corpo! Mentre vivevo i giorni del
Co.Mi.Gi. avrei voluto che ci fossero lì anche tutti i miei amici, la mia
famiglia, tutte le persone che conosco e a cui voglio bene, ma anche
quelle che non conosco…tutti! Perché io lì ho incontrato Dio e avrei
voluto rendere tutti partecipi di quell’incontro. Dio era lì in mezzo a
noi e io l’ho sentito, l’ho visto, l’ho toccato, l’ho vissuto! Cosa posso fare
ora che sono ritornata alla mia vita quotidiana per dare un senso a quel
bruciare di cui ti ho parlato prima? Come far uscire quell’uragano che
è scaturito in me? Improvvisamente sento che tutto quello che faccio
da sempre non mi basta, vorrei andare oltre… È vero che dobbiamo
essere missionari nella vita di tutti i giorni, che la missione deve partire dalla nostra vita quotidiana, dalla nostra famiglia e dalla nostra casa
per spingersi poi “oltre i confini della Terra”. Ed è proprio quello che
cerco di fare da anni, con il cammino missionario che ho iniziato qualche anno fa che mi permette di fare formazione e allo stesso tempo
animazione missionaria, con il volontariato alla scuola di italiano per
stranieri, con il commercio equo e solidale e con un mercatino di vestiti usati che insieme ad alcuni giovani abbiamo avviato un anno fa.
Cerco di portare quella Bellezza ovunque, in tutte le attività che svolgo, in tutti gli ambienti che frequento, anche se a volte mi sento incoerente, anche se a volte mi vengono dubbi, anche se dopo un po’ mi
stanco, anche se la consapevolezza dei miei limiti quasi sempre mi
blocca. L’unica cosa certa che abbiamo è che Dio ci ama, è sempre
accanto a noi e non ci abbandona mai.
Francesca
testimonianza dopo il Co.Mi.Gi.
(www.comigi.missioitalia.it)
07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 47
Cineforum
Caramel
Discoforum
Gente
Laura Pausini
Libroforum
Le tredici lune,
La memoria occultata
delle donne nei Vangeli
“A partire dal mio corpo lunatico di donna, da tutti
i nostri corpi lunatici di donne, voglio scrivere dei
racconti che riscattino le nostre voci ammutolite”.
Alle Marie dei Vangeli, a Marta e alla suocera di
Pietro, alle donne delle parabole come alla fanciulla risuscitata, l’Autrice restituisce una storia, una
personalità, una fede, nell’appartenenza al “gruppo di Gesù”.
Lo fa basandosi sui testi e sui dati della ricerca
biblica, intrecciandoli - con prosa poetica - con la
propria esperienza di vita e soprattutto con quella
delle donne delle periferie del mondo.
47
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
A Beirut, alcune donne lavorano in un istituto di
bellezza: nel salone, tra colpi di spazzola e
cerette al caramello, si parla di sesso e maternità, con la libertà e l’intimità propria delle donne.
Un acquerello a tinte delicate, mai volgari, che
tratta però temi di scottante attualità: la guerra,
la convivenza tra cristiani e musulmani, il
mischiarsi di abitudini ed etnie differenti. Stupiti,
contempliamo come i problemi del mondo femminile siano sempre gli stessi, anche se il progresso sembra essersi fermato agli anni ‘80. Le
donne fanno scudo, insieme, per affrontare le
difficili realtà da cui sono circondate ed assalite.
07. scheda 7 (43-48)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.52 Pagina 48
08. scheda 8 (49-54)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.50 Pagina 49
8
In missione non si va
solo con le gambe
ma anche e soprattutto
con il cuore,
Non tutti siamo chiamati ad andare
ma tutti a pregare,
a vivere la missione
partendo da sotto casa
e poi arrivare
fino agli estremi confini
della terra.
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
TAG
“Con
le gambe
e con
il cuore”
08. scheda 8 (49-54)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.51 Pagina 50
Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Se gambe e cuore non sono coordinate si rischia di inciampare durante la missione! Le gambe rappresentano la nostra voglia di fare qualcosa per gli altri, sempre in movimento, mai stanche, desiderose di aiutare e di camminare con e per gli altri. Il cuore però rappresenta il senso
cristiano di tale entusiasmo. Nella missione di Gesù è più quello che si
riceve che quello che si dà, sono i poveri che spesso trasmettono il
Vangelo ai missionari attraverso la loro semplice vita e testimonianza.
È per mezzo loro che tutti arriviamo alla salvezza!
Trilussa vuole mettere in luce proprio questo aspetto: spesso siamo mossi
da grandi progetti solidali ma questi devono fare i conti con ciò che la
gente aspetta, cerca, necessita e soprattutto ciò che ha un senso cristiano, che sappia di condivisione più che di coscienza a posto, agire con
le gambe e con il cuore insomma!
L’omo e l’arbero.
Mentre segava un Arbero d’Olivo
un Tajalegna intese ‘sto discorso:
Un giorno, forse, proverai er rimorso
de trattamme così, senza motivo.
Perché me levi da la terra mia?
Ciavressi, gnente, er barbero coraggio
de famme massacrà come quer faggio
che venne trasformato in scrivania?
Invece - j’arispose er Tajalegna un celebre scurtore de cartello,
che lavora de sgurbia e de scarpello,
te prepara una fine assai più degna.
Fra poco verrai messo su l’artare,
te porteranno in giro in processione,
insomma sarai santo e a l’occasione
farai quanti miracoli te pare. L’Arbero disse: - Te ringrazzio tanto:
ma er carico d’olive che ciò addosso
nun te pare un miracolo più grosso
de tutti quelli che farei da santo?
Tu stai sciupanno troppe cose belle
in nome de la Fede! T’inginocchi
se vedi che un pupazzo move l’occhi
e nun te curi de guardà le stelle! Appena j’ebbe dette ‘ste parole
s’intravidde una luce a l’improviso:
un raggio d’oro: Iddio dar Paradiso
benediceva l’Arbero cór Sole.
Trilussa
08. scheda 8 (49-54)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.51 Pagina 51
Tra il fare e l’essere
(Lc 10, 38-42)
Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di
nome Marta, lo ricevette in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata
Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma
Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non
ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque
che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei
agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la
parte buona che non le sarà tolta».
L’operosità instancabile di Marta e la condizione di ascolto di
Maria. Due dimensioni che riguardano la missione, due icone
evangeliche divenute simbolo di un duplice aspetto che tutti noi
cristiani siamo tenuti a vivere. Sedersi ai piedi del maestro era
una prerogativa solo dei discepoli che Maria fa propria, con
coraggio, facendo saltare tutti gli schemi del tempo che mai
avrebbero permesso ad una donna di inserirsi nell’elenco di
discepoli dei rabbini. Eppure lei ha il coraggio di osare e scopre
subito di aver fatto bene. Marta vorrebbe ricondurre la sorella al
suo posto di donna che deve pensare al servizio dei commensali
ma non vi riesce, anzi comprende che quel posto è anche per lei
se vuole, se ne ha la forza. Anche per noi quella del discepolato è
la condizione più importante che non dobbiamo mai abbandonare
ma che anzi dobbiamo sentire sempre più nostra.
Pro-*ocazioni
r
r
Qual è l’atteggiamento più comodo secondo te,
quello di Marta o quello di Maria?
Credi che nella vita
sia più importante il fare o l’essere?
E in missione?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Per riflettere
08. scheda 8 (49-54)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.51 Pagina 52
Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
52
Fidei donum in Albania. Che senso ha? Letteralmente vuol dire che
il mio essere prete diocesano lo esercito in una diocesi che non è la
mia; materialmente quindi, dal 28 settembre 2009, non abito a
Milano, ma sono “in prestito”, per un po’ di anni in una diocesi
dell’Albania, in accordo con i Vescovi delle due diocesi. Obbedisco,
quindi, a Mons. Luçiano Avgustini, Vescovo della diocesi albanese
di Sapa; lui è un albanese del Kosovo (perché in Kosovo il 98%
degli abitanti è di etnia albanese). Insieme a don Enzo, parroco e
prete fidei-donum di Milano, ci occupiamo di 2 parrocchie, divise
in 6 villaggi, nel Nord-Ovest del paese. Il lavoro del prete diocesano
è uguale dappertutto, qui, però, ho chiaramente una lingua da
imparare e un’attenzione speciale al settore caritativo. Per quanto
riguarda la lingua posso dire che i miracoli esistono, perché, in
meno di un anno, ho cominciato a predicare “a braccio” in albanese. Il settore caritativo è molto ampio, perché, pur abitando molto
vicini a noi (il canale d’Ontrato è largo 70 km), gli albanesi vivono
una situazione economica disastrosa e condizioni di vita decisamente arretrate. Le strade sono disastrose: esiste una sola vera
autostrada, di circa 200 km, che collega l’Albania col Kosovo, poi
diverse statali e un sacco di strade sterrate. I treni vanno a 40 km/h.
C’è un solo aeroporto. La corruzione è alle stelle, in tutti i campi:
scolastico, sanitario, lavorativo, politico. Questo popolo ha subito
la più dura dittatura comunista di tutto l’Est europeo. Il dittatore
nel 1967 ha proclamato l’Albania I stato laico al mondo e ha vietato l’esistenza di qualunque culto e luogo di culto religioso; questo
ha significato uccisioni, deportazioni, lavori forzati, prigionia per
preti, suore, fedeli, religiosi cattolici, ortodossi, musulmani. Poco
dopo l’Albania è rimasta economicamente e culturalmente isolata:
è stata la fame fino al 1991, anno in cui il regime comunista è caduto “per fame”. Nel ‘91 l’Albania s’è svegliata da un sonno di 45 anni,
vuol dire che nel 1991 era come ferma al 1946! Quindi famiglie
patriarcali, chiesa del pre-concilio, termini medici, computer, tele-
08. scheda 8 (49-54)_01. presentazione (3/4) 12/07/12 09.51 Pagina 53
Don Maurizio Cacciola
vice-parroco delle parrocchie di Blinisht e Gjadër (Lezhë)
Cineforum
Terraferma, Italia, 2011
In un’isola del Mare Nostrum, Filippo, un ventenne orfano di padre, vive con la madre Giulietta
e il nonno Ernesto, un vecchio e irriducibile
pescatore che pratica la legge del mare. Durante
una battuta di pesca, Filippo ed Ernesto salvano
dall’annegamento una donna incinta e il suo
bambino di pochi anni. In barba alla burocrazia
e alla finanza, decidono di prendersi cura di
loro, almeno fino a quando non avranno la forza
di provvedere da soli al loro destino. Diviso tra
la gestione di viziati vacanzieri e l’indigenza di
una donna in fuga dalla guerra, Filippo cerca il
suo centro e una terra finalmente ferma.
53
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
foni, automobili inesistenti. Qualunque straniero era ben accetto,
perché aiutava a vivere: portava ricchezza e cultura, perché, abituati com’erano solo a eseguire ordini, gli albanesi erano privi di una
benché minima iniziativa. Oggi ce l’hanno quelli che hanno abitato
all’estero (i più in Italia e Grecia). Tutti però hanno un grande senso
dell’accoglienza, un gran rispetto per l’ospite, quel rispetto “di una
volta”, che sa tanto di formalità impenetrabile. Le spose, per esempio, devono piangere il giorno del matrimonio, perché sono tristi di
lasciare la casa paterna; se non piangono è vergogna per la loro
famiglia. Quindi loro piangono, ma se poi siano tristi o meno non
lo sai, l’importante è fare la scena. Noi italiani siamo fin troppo
sfacciati e senza pudore, gli albanesi, invece, sono molto bloccati
dalle tradizioni e dal giudizio degli altri... come noi un tempo. Stare
qui è come vivere la società siciliana che mi raccontano i miei
parenti oggi ottantenni: è uno spettacolo! Come detto prima, in
Albania esistono 3 religioni: 60% di musulmani, 25% di ortodossi,
5% di cattolici. Vivono tutti un profondo rispetto reciproco, perché
innanzitutto si sentono tutti albanesi, poi fanno le varie distinzioni
religiose: questo è un esempio per il mondo intero, che, spesso,
purtroppo, parla male di questo popolo. Io sono ben felice, invece,
di scoprire e di divulgare quanto di positivo e di esemplare gli albanesi hanno!
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Discoforum
Se la gente avesse il cuore
Andrea Bocelli
Libroforum
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Come cambiare il mondo
con i nuovi stili di vita.
AUTORE • Adriano Sella intervistato da Daniela
Scherrer
CONTENUTI • È molto facile fare assistenzialismo perché non richiede nessun impegno di cambiamento delle nostre abitudini. Ci si mette la
coscienza a posto perché si è dato qualcosa in
forma di denaro o di aiuti, mentre tutto continua
come prima con stili di vita che inquinano l’ambiente, che generano un consumismo spietato, che
svuotano la vita di relazioni umane, che trattano le
persone come esseri pericolosi da allontanare e
discriminare.
Dobbiamo proclamare con forza e senza indugio
che i nuovi stili di vita sono figli della giustizia e
non vanno a braccetto con l’assistenzialismo.
Oggi la parola chiave è cambiare, non più assistere. È cambiando che ci ritroviamo tutti sullo stesso
cammino, fianco a fianco e passo dopo passo, per
costruire finalmente un mondo dove tutti possano
ritrovarsi alla stessa mensa della vita, con la
responsabilità di garantire a ciascuno ciò che gli
spetta di diritto, ciò di cui ha bisogno per un’esistenza dignitosa.
Diffondiamo allora questo “virus” dei nuovi stili di
vita, per contagiare tutti nell’impegno a cambiare
tenori di vita, pratiche e scelte quotidiane fino a
quando la pace e la giustizia si baceranno.
Questo cambiamento è già cominciato, e sono
tanti coloro che si impegnano generosamente per
farlo crescere sempre più.
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9
TAG
“Ho creduto
perciò
ho parlato”
La missione non finisce con l’estate,
né il nostro cammino di formazione.
Anzi questo diventa il tempo
per fare il pieno di esperienze
che possano ancora darci
nuovi stimoli per crescere.
Non bisogna avere fretta di partire
ma non bisogna nemmeno
perdere le speranze! :-)
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Lente d’ingrandimento
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Noi giovani abbiamo il problema che ci lasciamo trasportare dalle
emozioni molto spesso, e queste ci conducono oggi qui e domani lì ma
invece dovremmo essere noi stessi trasportatori di emozioni, trasportatori di meraviglia, perché chiunque ci veda per strada dica: “Ma da
dove gli vengono queste parole?” Anche a Gesù i suoi amici di paese,
coetanei, compagni di scuola, vicini di casa, appena lo hanno visto
ritornare a Nazareth e sentito parlare si chiedevano tra loro: “Ma questo non è il figlio di Giuseppe? Ma da dove gli vengono queste parole?” Ecco, che possiamo tornare a casa e le nostre famiglie, le nostre
comunità, i nostri gruppi di giovani possano dirci: “Ma da dove ti viene
questa meraviglia? Anche io voglio essere felice come te? Che devo
fare?” Quanto sono belle le parole dei discepoli di Emmaus che dicevano: “Ma non ci bruciava il cuore nel petto?” Allora non lasciamo trasportarci dalle emozioni ma diventiamo noi stessi trasportatori di meraviglia, di questo ardore missionario, diventiamo come il nostro Dio che
è misericordia viscerale, che ce l’ha nella pancia e non ne può fare a
meno di questa misericordia. Imitiamo questa voglia di amare fino alla
fine, amare amare amare finché il cuore non ci faccia male! Ci stancheremo noi per primi ma il cuore sarà ancora disposto a farlo nonostante
tutte le ferite, nonostante i tradimenti, gli insulti. Continuiamo a danzare, non arrestiamo la danza della vita, sia questa la nostra missione per
tutti noi!
La condizione del discepolo è quella di stare ai piedi del maestro, in
continuo ascolto del maestro, per apprendere tutte le parole, per guardare il movimento della sua bocca. Che fortuna che hanno avuto gli
apostoli a vedere le pieghe della fronte di Gesù, le fossette delle guance. Quella del discepolato è una condizione quindi che ci riguarda tutti,
sempre, tutti! Ma la testimonianza per noi cristiani e missionari è imprescindibile. Voi sapete che testimone e martire, in greco sono la traduzione l’uno dell’altro. I martiri hanno fatto un passaggio importante che
dev’essere lo stesso che ha fatto anche Pietro ad un tratto del suo cammino. Hanno visto il loro maestro morire, dare la vita e dare la vita per
amore ecco perché anche loro hanno fatto lo stesso! I martiri sono degli
imitatori del maestro, dietro il martirio c’è quindi una pedagogia che
dobbiamo imparare e confermare giorno dopo giorno per tutta la vita.
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Da Emmaus al mondo!
(Lc 24, 28-34)
Per riflettere
Chiudiamo questo percorso formativo con l’icona dei due discepoli di Emmaus che vengono riempiti da una meraviglia fortissima
quando scoprono di aver avuto accanto a loro Gesù in persona che
li ha aiutati a tenere viva la fiamma della fede che stava venendo
meno. Gesù non si diverte a giocare e a nascondersi ma costringe
i suoi amici a cercarlo sempre e continuamente nel volto degli
altri. Si Lui ha deciso di farsi vivo nelle storie degli atri, nel volto
delle persone che abbiamo accanto. Ecco perché nostro compito e
cercarlo in loro, tirar fuori da ogni persona che incontriamo il
Cristo che si porta dentro magari senza saperlo. Questo è il miracolo di Emmaus che si ripete da quel giorno fino ad oggi!
Pro-*ocazioni
r
r
Ti sei mai ritrovato/a nella situazione dei due discepoli,
ovvero di avere Gesù accanto senza riconoscerlo?
Perché secondo te Gesù ha deciso
di non farsi riconoscere dai suoi discepoli?
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera
e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando
fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla
loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel
petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le
Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme,
dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
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Incontri
al crocevia
SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
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Sono partita con la convinzione di non cambiare nessuno se non me
stessa perché desideravo riempire la mia vita e speravo di trovare ristoro per questo mio cuore assetato d’Amore. Nei giorni passati a
Wansokou in Benin, un villaggio che è davvero un puntino nell’universo, mi sono chiesta se fosse proprio necessario fare circa 5 mila km e
trovarmi lì, in quella ‘fornace dell’assurdo’, perché condotta veramente dallo Spirito. Ho vissuto tra la gente che per il mondo non ha
voce in capitolo e come loro, sono stata in un angolo sperduto di
mondo per fare silenzio e ascoltare il grande sogno di Dio su di me.
Ho provato a mettermi in gioco, più di quanto faccia quotidianamente, mettendo a tacere l’eccessiva prudenza e ho ‘giocato la vita’ scegliendo di lasciarmi scavare dalla paura dell’ignoto e del diverso per
venire alla luce; ho rischiato scegliendo di stare dalla parte del più
povero che in realtà è estremamente ricco per godere della sua grandezza. Dio mi ha fatto, come canta Ligabue, gambe per andare e occhi
per vedere ciò che nessuno può sapere; prendere coscienza di questo,
ha significato attendere: attendere come infinito del verbo amare anzi
amare all’infinito. Si tratta di un amore verso gli altri ma principalmente verso me stessa, non per egoismo ma perché se non mi conosco, se non mi amo, non posso pretendere di conoscere e amare l’altro e dunque non lo potrò mai incontrare e questo ha significato condividere la bellezza e la fatica del cammino di fede e le meraviglie che
il Signore operava. Condividere: è il dono dell’incontro per ciò che
riceviamo non per ciò che diamo; è il dono dell’accoglienza che rende
bella la ricerca e la cura dell’altro che ci è posto accanto mai per caso.
Condividere è provare sempre di più quel senso di responsabilità che
ci fa capaci di alleviare le pene dell’altro, sapendo che, a volte, può
bastare l’ascolto. Mi auguro che quanto ho vissuto diventi uno stile di
vita senza confini e che possa contagiare chiunque incontrerò.
Luisa Fadale
Missio Giovani Cefalù (Pa)
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Cineforum
Un sogno per domani, Usa, 2000
Discoforum
Vivere – L. Pausini, A. Bocelli
Libroforum
A piedi nudi
Un modo nuovo e originale di raccontare come
l’incontro con Gesù è vissuto dalle donne del
Vangelo. La sorpresa, l’irritazione, l’amore subitaneo percorrono i sentimenti e le parole di queste donne, che dopo l’incontro si sentono rinascere, trasformate. La giovane autrice invita
anche noi a lasciarci sorprendere dalle parole e
dai gesti di Gesù e a ritrovare nel nostro cuore
la stessa profonda umanità, rivivendo l’imprevedibile esperienza di queste donne liberate.
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SCHEDE BIBLICHE
PER INCONTRI DI FORMAZIONE MISSIONARIA
Trevor è un ragazzo di undici anni che vive con
una madre che lavora dalla mattina alla sera per
sbarcare il lunario. Trevor è solo ed introverso
ma, nonostante la sua giovane età, è più maturo
della madre ed è, infatti, lui a prendersi cura di
lei. Eugene Simonet, il suo insegnante di scienze
sociali, gli insegna ad avere speranza. In effetti,
Eugene all’inizio di ogni anno assegna lo stesso
compito: trovare un modo per cambiare il
mondo e metterlo in pratica. Il primo passo che
Trevor fa per mettere in pratica il suo “sogno per
domani” è quello di far mettere insieme sua
madre e Eugene.
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TUPO P
AMOJA
i
la
scuo
Una
Idod
per
Nome progetto
“TUPO PAMOJA”
vuol dire “Stiamo insieme – facciamolo insieme”
Località
Il villaggio di Kitanewa sorge a pochi Km da Idodi, un piccolo
centro urbano che fa parte della grande regione di Iringa, che
si trova nel cuore della Tanzania. E’ un villaggio molto semplice, dove la gente vive di ciò che produce la terra. A volte i frutti sono molti, altre volte meno. Basso il livello d’istruzione per
via della poca presenza di edifici scolastici sul territorio.
Progetto
Costruzione di una scuola superiore alberghiera che possa
accogliere circa 100 studenti
Descrizione
Kitanewa si trova vicino al grande Parco del Ruah che in tutto il
periodo dell’anno e sempre in crescente aumento, ospita centinaia di turisti da tutto il mondo affascinati dalla flora e dalla fauna
africana. Lungo la strada che conduce al parco sono stati costruiti numerosi lodge e alberghi dove all’interno lavorano molti giovani come camerieri, cuochi, servizio accoglienza che spesso però
arrivano dalla capitale o da altri centri più grandi, dove hanno
avuto la possibilità di studiare. Il mercato del turismo è solo destinato ad aumentare e per molti ragazzi e ragazze di questo villaggio e di quelli limitrofi potrebbe rivelarsi una risorsa utile per
costruirsi un futuro dignitoso.
Ecco perché è nato il desiderio di costruire per loro una scuola
alberghiera! Per dar loro quelle competenze necessarie su un settore che li renderà subito protagonisti nel mondo del lavoro.
Nel territorio della parrocchia sorge già una vecchia struttura che
potrebbe essere ristrutturata ed ampliata con nuovi plessi per farla
divenire una scuola capace di ospitare circa 100 studenti.
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APPUNTAMENTI
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Tre passi da c
omp
iere
insi
eme
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Come si sta preparando la diocesi di Rio de Janeiro alla Giornata
Mondiale della Gioventù 2013 e cosa chiede ai giovani ai giovani di
tutto il mondo.
PREGHIERA
APPUNTAMENTI
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Un primo modo molto concreto per camminare verso la GMG 2013 è
quello che ha chiesto con intensità l’Arcivescovo di Rio de Janeiro S. E.
Mons. Orani Joao Tempesta: pregare, pregare, pregare.
I giovani della diocesi di Rio de Janeiro si incontrano ogni 2° venerdì del
mese, dalle ore 22 alle ore 6 del mattino presso il Santuario per chiedere
a Dio il dono di una GMG che si svolga secondo il suo cuore; nelle nostre
diocesi, parrocchie, gruppi, famiglie, nella nostra vita si possono attivare
preghiere e iniziative di comunione spirituale; la diocesi di Madrid e l’intero Portogallo si sono già uniti a questa proposta.
AZIONE MISSIONARIA
Un secondo modo che caratterizza la preparazione alla GMG di Rio è
quello relativo al mandato missionario presente nel titolo “Andate e fate
discepoli tutti i popoli”.
Nei giorni precedenti il 23-28 luglio, nelle diocesi brasiliane che accoglieranno i pellegrini stranieri, si svolgerà una sorta di missione popolare.
Prepararsi per la missione vuol dire imparare ad ascoltare, a “vedere” i
fratelli e le sorelle a cui il Signore ci vuole mandare, essere disponibili a
raccontare i fatti della nostra vita in cui il Signore ci ha parlato in modo
particolare, abituarci con la preghiera e lo studio a presentare la Parola di
Dio, imparare ad invocare lo Spirito Santo anima la missione.
IMPEGNO SOCIALE
Un terzo aspetto su cui i giovani brasiliani si impegneranno durante la preparazione alla GMG di Rio e sul quale vorrebbero che i giovani di tutto il
mondo si coinvolgessero è la lotta alla droga. Per la realtà brasiliana questo fenomeno è un vero flagello. Come frutto della GMG il Comitato organizzatore di Rio de Janeiro è intenzionato ad attivare dei percorsi di prevenzione per giovani e ad avviare un centro di recupero per giovani tossicodipendenti. Possiamo unirci anche noi a questo sforzo per liberare
l’Italia dalla droga, dall’alcool, dalle dipendenze. Il cuore di Dio Padre e
di Maria, madre dei giovani, sono certamente con noi.
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missio diario
MISSIO. EDU
Destinatari:
Quando:
Costo:
Iscrizioni:
giovani, animatori dai 18 anni in su
30 Luglio – 4 agosto
€ 200,00
dal sito www.giovani.missioitalia.it
Settimana biblica
sulle orme dei martiri
24 Aprile – 4 Maggio 2013
Si tratta di un pellegrinaggio missionario sulle orme di uomini e donne che
hanno dato la vita a causa del Vangelo. Negli anno scorsi abbiamo già
visitato il Guatemala, il Salvador e l’Albania ma l’itinerario non finisce qui.
Alternando momenti di spiritualità alla luce della Parola e momenti di testimonianza di comunità che hanno vissuto le persecuzioni, muoveremo i
nostri passi in CAMBOGIA, in estremo oriente, dove il cristianesimo dialoga con culture e religioni assai diverse dalla nostra.
Per info contatta
[email protected]
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APPUNTAMENTI
Il
è una proposta formativa di
Missio Giovani, rivolta principalmente ai giovani, dai 18 anni in.
È una scuola di formazione missionaria per chi già presta un servizio di animazione nei CMD o nei gruppi giovanili parrocchiali o degli
Istituti Missionari, presenti sul territorio.
Nasce dall’esigenza espressa più volte dai direttori dei CMD di una formazione missionaria per i giovani e si collega al progetto decennale
della CEI sull’emergenza educativa.
Siamo già arrivati alla terza edizione. La prima nel 2011 a Genova, la
seconda nel 2012 a Maiori (Sa) e quest’anno 2013 lo vivremo in Puglia.
Gli argomenti saranno trattati sia a livello teorico che pratico da un
esperto in materia, alternando così le attività teoriche e pratiche tra il
mattino e il pomeriggio.
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“ Se vuoi arrivare primo,
corri da solo.
Se vuoi arrivare lontano,
cammina insieme! ”
(proverbio africano)