assemblea 2007 imprenditoria: magis madonna della pescheria il
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assemblea 2007 imprenditoria: magis madonna della pescheria il
41 IN QUESTO NUMERO Quadrimestrale di informazione bancaria e cultura locale della Banca S. Biagio · Anno 13 · N. 41 · Agosto 2007 ASSEMBLEA 2007 IMPRENDITORIA: MAGIS MADONNA DELLA PESCHERIA IL PARCO DEI PAPPAGALLI Spedizione in abbonamento postale, 70%, filiale di Venezia. NUOVA FILIALE A JESOLO sommario 3 ASSEMBLEA 2007 SEDE E DIREZIONE GENERALE · FOSSALTA DI PORTOGRUARO/VE di Luciano Sandron 8 MAGIS: IDEE CHE DIVENTANO SUCCESSO VENETO di Luciano Sandron 12 CHIESETTA DELLA MADONNA DELLA PESCHERIA PROVINCIA DI VENEZIA Bibione · Corso del Sole, 104/A Caorle · Via Pretoriana, 15/C Ceggia · Via Roma, 11 Cesarolo · Via Conciliazione, 75 Fossalta di Portogruaro · Viale Venezia, 1 Gruaro · Borgo del Castello Medioevale, 1 Jesolo Lido · via Altinate, 48 Lugugnana di Portogruaro · Via Fausta, 112 Mussetta · Via Concilio, 2 Portogruaro · Via F. Baracca, 2 San Donà di Piave · Via G. Bortolazzi, 32 Teglio Veneto · Via Ponte Nuovo, 3 PROVINCIA DI TREVISO Cessalto · Via Roma, 77 Motta di Livenza · Viale Madonna, 16/17 di Franco Romanin 14 STORIA: ANCHE DALLA SABBIA di Franco Romanin 16 A LATISANA UN PARCO CHE NON T’ASPETTI di Ellesse 18 NUOVA FILIALE A JESOLO LIDO di Luciano Sandron 19 MUSICA D’AUTORE PER IL CONCERTO IN PIAZZA di Luciano Sandron 20 FATTI ED AVVENIMENTI di Ellesse FRIULI Anno 13 · N. 41 · Agosto 2007 In copertina. Il faro di Jesolo. (Fotoreporter di Vinicio Scortegagna). Le foto interne sono di: Fotoreporter di Vinicio Scortegagna, Archivio Banca S. Biagio del Veneto Orientale e privati. PROVINCIA DI UDINE Latisana · Piazza Indipendenza, 32 Lignano Sabbiadoro · Viale Europa, 25 Pertegada di Latisana · Via del Molo, 1/A Editrice: Banca S. Biagio Direttore generale Comitato di redazione del Veneto Orientale Viale Venezia, 1 Fossalta di Portogruaro/Ve Telefono 0421.249849 Telefax 0421.789804 Vittorio Canciani Battain Grafica ed impaginazione Franco Anastasia · Luca De Luca Marco Battiston · Franco Romanin Janna/Pn Segreteria di redazione Stampa: Tipolito Geromin Marina Presotto · Tel. 0421.249849 www.bancasanbiagio.it Reg. Trib. di Ve n. 1206 del 22.11.1995 Direttore responsabile Fossalta di Portogruaro / Ve Luciano Sandron Distribuzione gratuita domenica 27 maggio ASSEMBLEA 2007 servizio di Luciano Sandron Prove di una nuova edizione del «Diluvio Universale», per l’assemblea ordinaria dei Soci della Banca S. Biagio del Veneto Orientale domenica 27 maggio, che comunque non è riuscita a fermare una buona presenza di Soci, presenza che sarebbe stata massiccia, viste le prenotazioni. Erano comunque 760 i Soci presenti, più i 99 rappresentati con delega per un totale di 859 su 7.863 componenti la base sociale sparsa tra veneziano, trevigiano e friulano dove la «S. Biagio» ha le sue 16 filiali, la numero 17 è entrata in fun zione il 18 giugno scorso a Jesolo Lido. Una Assemblea speciale per il luogo; la piazza di Fossalta di Portogruaro dove la «S. Biagio» è nata nel 1896, per l’abbinamento del progetto di prevenzione sanitaria in collaborazione con il reparto di cardiologia dell’Ospedale di Portogruaro e «Amici del Cuore», per le due manifestazioni collaterali che l’anno preceduta e chiusa. Il concerto organizzato dal «Coro Le Castellane», e quello di chiusura grazie, alla Pro Loco la domenica sera. Il tutto reso possibile, come ha tenuto a sottolineare il direttore generale Vittorio Canciani Battain per la solerzia del sindaco Bruno Panegai, e dei suoi uffici amministrativi. Franco Anastasia, presidente uscente ma poi riconfermatissimo, ha aperto i lavori con un benvenuto augurale nonostante il tempo inclemente, ed ha passato subito la «mano» al Direttore generale per l’illustrazione tecnica del bilancio e dei criteri con il quale è stato redatto. Chiara e circostanziata l’esposizione per l’elaborato da sottoporre all’Assemblea, redatto in base all’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali IAS/IFRS (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards), per gli Istituti di Credito. Ne è uscito alla fine un quadro quanto mai rassicurante per i Soci della «S. Biagio», confortato dai numeri e dai risultati, che pongono l’Istituto ai vertici tra quelli del Veneto. Il bilancio migliore ha detto Canciani alla fine, di tutta la vita della «S. Biagio»; e gli anni sono 110, migliore per volume e non per allargamento della forbice perché è la risultanza dell’offerta di più prodotti, più servi- zi, più tassi competitivi, più raccolta ed impieghi. Il presidente Franco Anastasia ha puntualizzato il cammino ed il modo di operare proprio della «S. Biagio», partendo dall’analisi della base sociaRACCOLTA DIRETTA ED IMPIEGHI Raccolta diretta Impieghi 599,51 600 557,25 514,30 522,00 500 400 300 200 100 0 2005 2006 [in milioni di euro] noi e voi 3 le, sempre in crescita costante, passata nell’ultimo anno da 7.300 Soci a 7.863, grazie ad una scelta strategica del Consiglio di amministrazione che ritiene la base sociale, un patrimonio indispensabile, assieme a dei buoni collaboratori, per la Banca. Una base sociale che si presenta così: DISTRIBUZIONE DEI SOCI Società Maschi 192 5.596 Femmine 2.075 Totale 7.863 Le iniziative sociali della «S. Biagio», hanno visto ancora una volta un occhio del tutto particolare per la scuola. L’istruzione e l’innalzamento culturale del territorio, sono fonte sicura di sviluppo e crescita, ed è per questo che un’Istituto di Credito nato con questi specifici geni nel suo DNA ha il dovere di non smentirsi nei fatti. Anche tutti gli altri soggetti operanti nei vari settori, sono stati oggetto di attenzioni come dimostrano i dati sottoriportati: Il presidente è quindi passato ad analizzare i vari prodotti per i Soci che a cavallo tra l’autunno 2006 e la primavera 2007 sono stati incontrati per la presentazione della «Guida dei prodotti per i Soci», – momenti di comunicazione e di convivialità che hanno rafforzato e creato nuove amicizie e simbiosi tra i partecipanti della grande famiglia della «S. Biagio». Importante per il mantenimento dei collegamenti con la base sociale, ha INTERVENTI PER LA COLLETTIVITÀ Manifestazioni, sagre, fiere Agricoltura, artigianato commercio e turismo 18.050 euro 53.968 euro Volontariato sociale 13.900 euro Altri 4.210 euro Parrocchie 37.000 euro Scuola Edifici di culto 97.040 euro 64.700 euro Cultura Sanità e assistenza 26.930 euro 24.450 euro Sport 84.160 euro Totale 424.408 euro detto Anastasia il nostro organo di comunicazione Noi e Voi che parla di Banca, ma anche di tradizioni, notizie, fatti ed avvenimenti. La ricchezza prodotta dalla Banca, definita come «valore aggiunto» che è il delta tra il valore della produzione e quello delle risorse utilizzate per realizzarlo; nel 2006 ha raggiunto i 17, milioni 256 mila euro. Una Banca come la «S. Biagio» ha detto Anastasia trae la ricchezza dal territorio in cui opera e la riversa per la quasi totalità sullo stesso, attraverso la beneficenza e mutualità, le imposte locali, i dipendenti, i Soci, con i dividendi e la rivalutazione del capitale versato, ed altri soggetti; alla collettività nazionale, con le imposte sul reddito. Una parte cospicua è poi destinata al rafforzamento del patrimonio della Banca, indispensabile per la massima garanzia per i clienti e per il suo sviluppo. Ed ha concluso: la nostra Banca con la sua crescita, crea un valore economico che, coniugato al valore sociale, va a beneficio delle comunità locali, come sta scritto nel codice genetico ORGANI SOCIETARI della «S. Biagio» in funzione della sua identità di Impresa Cooperativa, basata sulla partecipazione e mutualità, radicata nel territorio per il suo sviluppo, una Impresa, che oltre alla responsabilità di essere competitiva sul mercato, ha quindi anche quella sociale di farlo crescere. IL saluto della federazione è stato portato dal dottor Andrea Bologna direttore della Federazione Veneta, che si è complimentato per i risultati che la «S. Biagio» continua ad ottenere, frutto di un percorso di assoluta qualità, che pone la B.C.C. del Veneto Orientale tra le più «brillanti» in senso assoluto tra le 41 B.C.C. del Veneto ed anche a livello nazionale; segno evidente di forza e stabilità, frutto di regole di garanzia tra patrimonio e rischio, per una crescita non a ritmi rilevanti ma costanti, indirizzo strategico per un sicuro percorso di sviluppo. DATI ECONOMICI Il bilancio 2006 che chiude con un’utile netto di 6 milioni 129 mila 884 euro, è stato approvato all’unanimità dei presenti, così come la ripartizione degli utili. Alla riserva legale (85,50% degli utili netti annuali), 5 milioni 302 mila 751,47 euro; ai fondi mutualistici per la promozione e sviluppo della cooperazione, 183 mila 896,53 euro; ai fini di beneficenza e mutualità 350 mila euro; a dividendi tra i Soci (in ragione del 5% rapportato al periodo di possesso), 217 mila 017,84 euro; a rivalutazione delle azioni sociali (in ragione di 0,50 euro per ogni azione sottoscritta e versata – il valore dell’azione ora rivalutata ammonta a euro 29,90), 76 mila 218,50 euro. Sono stati eletti per alzata di mano con due astensioni in entrambi i casi, gli organi societari, Consiglio di amministrazione e Collegio Sindacale. Per il Consiglio di amministrazione, che prevedeva, come da statuto il cambiamento di due componenti, a Bruno Mares e Franco Romanin, apprezzati amministratori con varie cariche per oltre 25 anni, premiati per la fedeltà e l’impegno dimostrata nei confronti della «S. Biagio» ed applauditi da tutta l’assemblea, sono subentrati Gigliola Arreghini – imprenditrice (prima donna ad entrare nel consiglio di amministrazione nei 111 anni di vita dell’Istituto), e Marco Battiston – artigiano (presidente di Con- fartigianato mandamentale), che risulta ora così composto: Franco Anastasia, Gigliola Arreghini, Marco Battiston, Renzo Dante Cappelletto, Giuseppe Covre, Luca De Luca, Paolo Perosa, Paolo Re, Gianni Scodellaro, Giovanni Tamai, Ligio Tollon. Il Consiglio successivamente convo- noi e voi 5 cato ha riconfermato la presidenza a Franco Anastasia, la vice presidenza a Luca De Luca, ed ha chiamato nel Comitato Esecutivo oltre al presidente che fa parte di diritto, il vice presidente e Renzo Dante Cappelletto, Pao lo Perosa e Gianni Scodellaro. Conferma in toto per il Collegio Sindacale con Tarcisio Zanet – presidente, Piergiorgio Bandolin e Ro berto Cicuto – sindaci effettivi, Mario Benatelli e Pietro Antonio Cremasco sindaci supplenti. 40 SOCI PREMIATI Premiati come di rito, i Soci con 40 anni di fedeltà alla Banca che sono stati: Giuseppe Battiston, Zenone Battiston, Cesare Bon, Maria Falcon, Antonio Giacomini Pillon, Emanuele Re, Mario Sandron – per Fossalta di Portogruaro; Vinicio Boscolo, Argo Capuzzo, Francesco Gavagnin – per Portogruaro; Benita Cartini, Ivone Casasola, Gaetano Dalla Torre, Graziano Dalla Torre, Aurelio Pavan, Giacomo Tolomio, Umberto Tolomio – per Cesarolo; Imes Dalla Torre – per Bibione; Franco Romanin – per San Michele al Tagliamento; Alfio Michelutto – per Latisana. VIAGGI PREMIO I viaggi premio in una città europea a scelta sono andati per sorteggio a: Piero Turco Bruno Zoccolan Rino Nicodemo Giovanni Furlanis Rita Pizzolito Nicola Pitassi Anita Simonato Erica Marcon Andrea Zoggia Patrizia Borin A conclusione dei lavori i Soci presenti, hanno potuto ritrovarsi negli spazi appositamente allestiti, per il consueto signorile momento conviviale molto gradito ed apprezzato. 6 noi e voi IL SERVIZIO ASSICURATIVO DI BANCA S. BIAGIO D OV E V I V I , V I V I S I C U RO L’assicurazione per la tua casa La polizza assicurativa globale di Banca S. Biagio per... incendi e rischi vari danni al contenuto calamità naturali danni a terzi SEDE E DIREZIONE GENERALE Fossalta di Portogruaro/Ve Viale Venezia, 1 · Tel. 0421.249849 Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca. www.bancasanbiagio.it I M P R E N D I TO R I A Intervista e servizio di L. S. Magis IDEE CHE DIVENTANO SUCCESSO La rivista inglese Wallpaper, che è la bibbia mondiale del design, fece nel luglio 2002 una graduatoria delle persone che possono influire sui futuri stili di vita dei consumatori, ne selezionò dieci e incluse anche lui, mettendolo addirittura al primo posto. Stiamo parlando di Eugenio Perazza, 66 anni, fondatore e attuale amministratore delegato di Magis Spa di Motta di Livenza, azienda che produce sedie, tavoli e accessori per l’arredamento. Quarantacinque dipendenti, tutti giovani, la più parte diplomati o laureati per produrre «idee» da trasformare poi in prodotti. Incontriamo Perazza nel suo ufficio a Motta di Livenza. Tra noi e lui un tavolo antico pieno di carte, libri, giornali, quaderni, disegni, schizzi ecc. C OME HA REAGITO DI FRONTE ALLA WALLPAPER? Sono rimasto molto sorpreso e mi sono detto: forse Wallpaper sa su di me alcune cose che a me sfuggono. GRADUATORIA DI Perazza ci mette subito a nostro agio ed iniziamo a chiacchierare. COME È ENTRATO NEL DESIGN? È stato pubblicato recentemente un 8 noi e voi libro «La fabbrica del design. Conversazioni con i protagonisti del design italiano» a cura di Giulio Castelli, Paola Antonelli e Francesca Picchi. Beh, in questo libro è raccolta una mia intervista e Giulio Castelli mi pone la seguente domanda: «... ecco, a questo punto della storia, vorrei capire meglio come mai questo Perazza, di San Donà di Piave, un posto fuori dai circuiti canonici del design, abbia fatto l’imprenditore di design». Perché in fondo, se io sono quello che sono, è merito anche del retroscena culturale milanese in cui sono cresciuto: sono andato a scuola con i Casti - glioni, con Albini… mi sono laureato con Natta, premio Nobel per la chimica, quindi, per me, pensare di fare prodotti innovativi con materiali innovativi è stata una conseguenza del tutto naturale. Sono ammirato dalla tua storia: un «contadino» di San Donà di Piave che diventa un mago. Sei stato molto bravo a intuire questa cosa del design. Mi piacerebbe ci raccontassi di più». Ed io rispondo: «... tu ti sei avvicinato al design per un processo di assimilazione culturale, io, invece, mi sono avvicinato al design per contrasto cultu- rale. Avevo intuito – inizi anni ’70 – l’importanza del design come fattore che poteva generare valore e ricchezza aziendale, lavorando in contesti produttivi orientati al «me too», cioè orientati a copiare i prodotti di altri piut tosto che sviluppare i propri». OGGI DESIGN È UN TERMINE MOLTO ABUMA CHE COS’È IL DESIGN PER LEI? Il design per me non è tanto il progetto di una sedia, di un tavolo, di una lampada, di un’auto, quanto il pensiero, la cultura aziendale in grado di guidare l’impresa verso percorsi originali alla ricerca del grado di distinzione, della differenza del proprio prodotto. Per fare del design bisogna pedalare in due: l’azienda da una parte e il designer dall’altra, che devono andare in tandem in perfetta sincronia e simbiosi, ma il manubrio deve essere saldamente nelle mani dell’azienda che decide l’itinerario, perché non c’è de signer al mondo che valga per un’azienda che non sa dove andare. SATO. MAGIS fa design, ma esercizio di stile. Un libro ha successo, quando c’è dentro una bella storia. Certo conta anche come la si racconta. Lo stesso vale anche per un film. Storia del libro, storia del film corrispondono all’idea che deve sorreggere il progetto di design, e bisogna assolutamente partire da una buona idea di progetto per poter arrivare ad un buon prodotto. Ma come si cerca l’idea? La questione sta qui. la morte di un prodotto se non addirittura la fine dell’azienda. Come accadde alcuni anni fa a delle aziende della provincia di Padova che producevano tavoli da disegno. Esse non ci sono più, sono sparite, il loro business è stato spento dal computer. Esse non hanno capito il nuovo che avanzava e il vecchio che se ne andava, lavorando per associazioni oblique anziché estrapolare elementi esistenti che funzionano in certi con- Dirò quello che io penso. Occorre dotarsi di una propria cultura delle idee. Le idee non ti vengono incontro, sei tu che devi andare incontro alle idee, guardando l’invisibile con gli occhi della mente; guardando dentro gli spazi vuoti del mercato, dentro gli interstizi liberi del mercato; guardando le cose in modo laterale, divergente; cogliendo il nuovo che avanza e il vecchio che se ne va, muovendo da segnali chiave della realtà presente, e poi lavorarci sopra, dilatarli dialetticamente per arrivare a comprendere possibili futuri scenari. Comprenderli può rappresentare una formidabile occasione di business, non comprenderli può rappresentare testi, trasporli in altri per cercare nuove utilità. È UN BEL NOME, COME È STATO TROVATO? Magis è una parola latina che vuol, dire «di più». Un aggettivo comparativo. Abbiamo cercato di mettere sempre questo «di più» nei nostri progetti sin dagli inizi, l’abbiamo sentito come una piacevole benedetta condanna. L’INIZIO COME È STATO? Agli inizi il territorio non mi fu amico. Trent’anni fa specialmente nel Veneto il design aveva un’identità fragile ed esitante ed io venivo guardato con sospetto e diffidenza un po’ da tutti, come se provenissi da un altro mondo. Poi, piano, piano, le cose sono cambiate, ho conosciuto e mi sono legato a splendide realtà produttive, cui Magis deve molto. COME NASCE L’IDEA DEL PROGETTO? Il progetto deve cercare di stabilire, come prima cosa, una buona idea, perché senza una buona idea, non si COSA OCCORRE FARE PER SVILUPPARE DESIGN INNOVATIVO COME QUELLO DI MAGIS? Occorre sviluppare la cultura della sperimentazione. Che è un investimento a volte mostruoso, di sforzo, di volontà, di caparbietà, di fanatismo, addirittura di follia, per raggiungere un obbiettivo prefissato; che è il coraggio di spingersi al di là della «parete», del confine della conoscenza, ben consapevoli che è là in quel territorio che si potrà raccogliere il risultato importante della differenza e di conseguenza del vantaggio competitivo sul mercato. noi e voi 9 QUAL È LO STATO DI SALUTE DEL DESIGN? Oggi si assiste ad una gara tra le aziende a diventare sempre più simili e a fare tutti le stesse cose. Una commoditization che riduce il grado di differenziazione del prodotto, e così cresce la concorrenza fra produttori, calano i margini di profitto. Ma la forza delle aziende sta tutta nelle differenze. E bisogna che le aziende trovino le loro differenze. Ma dove cercarle? Nella tecnologia? Anche. Ma, attenzione, quando la tecnologia è nel mercato, essa non fa differenza, perché può essere di tutti e conseguentemente si allinea allo statuto dei prerequisiti cioè alle condizioni essenziali, vitali per continuare a stare nel mercato. La tecnologia fa invece differenze, quando è appartenenza propria ed esclusiva dell’impresa, la qual cosa è rara, specie in settori come quelli in cui opera Magis. E allora? La via migliore per cercare le differenze è lavorare nelle idee, nel design e le aziende, partendo dalla loro storia, dalla loro cultura, dalla loro sensibilità e dalle loro abilità tecniche, devono saper trovare un proprio originale percorso per raggiungere alla fine un livello di distinzione del proprio prodotto. QUANTO VI OCCORRE PER SVILUPPARE UN PROGETTO? Magis rifiuta il fast design, che è oggi una pratica abbastanza diffusa tra aziende e designers. Tutto va di fretta, si pensa e si lavora in fretta, e la fretta non è mai una buona amica della qualità. Uno può anche lavorare in fretta, ma non dovrebbe mai pensare in fretta. Magis, dal canto suo, ha bisogno di tempi lunghi per lo sviluppo del progetto e, mediamente, dall’idea al mercato, impiega tre anni. Discussioni su discussioni tra azienda e designer, modelli su modelli prima di arrivare a quello definitivo di riferi- 10 noi e voi mento per la produzione, che generalmente è il risultato di un compromesso, tra quello che si vuole e quello che si può. Importante che il compromesso sia fissato con qualità. QUANTI PROGETTI SVILUPPA MEDIAMENTE MAGIS IN UN ANNO? 5/6 progetti, ma abbiamo intenzione per il futuro di ridurne il numero e per contro di innalzarne il livello di qualità. Perché in un mondo in cui tutto è destinato a calare, una sola cosa è destinata a crescere: la qualità del progetto. MAGIS È UN’AZIENDA DI SUCCESSO: COME LO SPIEGA? Qualcuno ha scritto che Magis ha la capacità di sentire quello che diventerà rilevante nel futuro. Sarà così. Molti progetti di Magis hanno raccolto importanti premi di design in Italia e nel mondo, e fanno parte delle col- lezioni permanenti di molti musei, dal MoMa di New York al Victoria and Albert Museum di Londra, al Beau bourg di Parigi ed altri e non sto qui a farne noiosi elenchi. Premi che certamente mi hanno fatto piacere perché quando ti accorgi che qualcuno apprezza il lavoro che fai, la cosa non può non farti piacere. Di tutti i premi però quello che mi ha fatto più piacere è stato: il premio per essere Magis l’azienda più copiata ed imitata al mondo nel suo settore di appartenenza. Coco Chanel un giorno disse: «Mi preoccuperò il giorno in cui non mi copieranno più». Vabbeh, consoliamoci così. COME MAI AVETE MESSO IL MULO SUL- A quanto ne so, Magis è un’azienda di servizi che si occupa della progettazione e della distribuzione nel mercato dei prodotti, mentre la produzione è delegata tutta in outsourcing. LA SOVRACOPERTINA DEL VOSTRO ULTIMO CATALOGO? MI Si tratta di una scelta con risvolti rischiosi, perché viene facile da dire che Magis ha la testa di un mulo, il che non è proprio piacevole sentirselo dire. Ma l’equino, che nasce da un asino ed una cavalla, è un animale umile, è un grande lavoratore, non fa baccano, FILIERA PRODUTTIVA? È una filiera corta, è tutta italiana, fatta di sette partner produttivi, ognuno dei quali opera in uno specifico settore tecnologico e il nostro progetto nasce tagliato su misura di questa filiera. Il nostro prodotto è intera- non raglia, né nitrisce e poi è un campione nelle salite in montagna e, per queste ragioni, ho pensato fosse l’animale giusto a rappresentare simbolicamente l’essenza e lo spirito di Magis. mente fatto in Italia, è autentico made in Italy, quando il concetto di made in Italy oggi è molto sfumato e per made in Italy passa per lo più quello che è concepito in Italia, ma è prodotto altrove. PUÒ DIRE QUALCOSA DELLA VOSTRA UN SOGNO NEL CASSETTO? Che Magis un giorno possa diventare un neologismo, cioè una parola nuova del dizionario per significare un mo do di fare progetto di design, guardando fuori dall’esistente, fuori da quello che c’è in giro, fuori da quello che già si sa. IL BANCA S. BIAVENETO ORIENTALE? Ottimo, perché trovo nella «S. Biagio» molte analogie con il modo di pensare ed agire di Magis. SUO RAPPORTO CON GIO DEL noi e voi 11 CULTURA E TRADIZIONI LA CHIESETTA DELLA Madonna della Pescheria Il visitatore, il turista che si addentra nella città di Portogruaro per visitare i suoi palazzi, gli edifici storici, le chiese e per scoprire la sua centenaria storia, nel percorso tra vie e portici, si imbatte improvvisamente in un angolo dove è incastonato un prezioso gioiello, segno della cultura popolare religiosa di questa terra. Si tratta di una piccola chiesetta, un’edicola posta nel porticciolo quasi a riva del sonnolente Lemene, fiume che attraversa l’intera Portogruaro. Questa è la chiesetta della Madonna della Pescheria al cui interno è custodito un affresco del 1627 che rappresenta la Vergine con il Bambino. Un luogo, dove sorge l’edicola dedicata alla Madonna, tra i più suggestivi della città, paragonabile a Venezia, anche se tutta Portogruaro, ha nella sua architettura, la visione estetica della città di San Marco. Sono trascorsi diversi secoli, ma l’edicola conserva ancora intatto il suo fascino, legato a una cultura religiosa che ancor oggi si manifesta nella ricorrenza della festività dell’Assunta, il 15 agosto. 12 noi e voi La tradizione vuole che in questo giorno venga rinnovato l’incontro tra le comunità di Portogruaro e Concordia, entrambe sorte sulle rive del Lemene, con l’arrivo in serata delle batee, delle barche e dei barconi della città romana, che ormeggiano nel porticciolo vicino alla chiesetta. La costruzione della chiesetta ha però una storia legata ad un’altra città e ai suoi abitanti: Caorle. Nel 1627 furono i pescatori di Caorle che risalendo il Lemene trovarono questo angolo suggestivo nella rinascimentale loggia della pescheria, e lì eressero l’edicola con all’interno un altare, ponendovi sopra l’immagine della Madonna che dal popolo venne chiamata «della Polana». L’autore o gli autori dell’affresco risultano sconosciuti e anche sull’appellativo «della Polana» non si hanno riscontri certi. Iniziò così la devozione dei Portogruaresi e non solo verso la Madonna della Pescheria, tanto che pochi anni dopo la costruzione, il priore del convento di San Cristoforo scriveva al vicario generale dell’Ordine annotando alcu- ne sue considerazioni. Così si esprimeva: «… da pochi giorni si era introdotta nascostamente una certa devozione per una immagine della Beata Vergine dipinta sopra il muro della pescheria, intitolata “Madonna del Carmine”, alla quale correva il popolo frequentemente ponendo lumi, voti et facendovi devotioni in qualche indecenza riguardo il luogo…» Ben altra considerazione alla Ma donna della Pescheria venne data a quel tempo dalla «Confraternita della Cerinola», che non solo poneva un’attenzione particolare e una cristiana attenzione all’edicola, ma considerava ancor più l’immagine della Madonna miracolosa. E fu proprio la «Confraternita della Cerinola» che si prese cura della chiesetta della Pescheria, tanto che nel 1648, una quindicina d’anni dopo l’erezione dell’edicola, il Podestà e il Giudice di Caorle, ai quali rientrava la giurisdizione per i commerci lungo il Lemene e ancor più del pesce e della pescheria di Portogruaro, diedero il permesso di porre attorno all’edicola una cancellata di legno, per renderla più accogliente, devozionale e sicura. Successivamente, nel corso degli anni, la chiesetta venne arricchita con decorazioni nei legni portanti e nell’unico altare, rendendola suggestiva con un’attrazione particolare. Rimase integra fino al 1917, quando durante l’occupazione austro-ungarica in seguito alla rotta di Caporetto, da questi venne quasi spogliata delle poche cose che conteneva, ma forse ritenute importanti dagli occupanti. Risorse dopo la Prima Guerra Mondiale con un pregevole restauro, grazie all’intervento generoso di Giu seppe Bittolo Bon, il quale riportò la chiesetta al suo antico splendore, quello che ancor oggi si può ammirare. L’edicola si presenta come un gioiello architettonico di rara bellezza. Costruita in legno, posta su una base muraria, si innalza tanto da toccare con l’estremità, il solaio della volta della loggia preesistente. Le decorazioni interne poi, danno l’immagine di un elevato splendore. Un inginocchiatoio è posto all’entrata per ac cogliere la gente in preghiera. All’interno, l’immagine della Madonna con il suo Bambino, da oltre tre secoli partecipa all’attestazione della devozione popolare della gente di questi luoghi, che il 15 agosto di ogni anno, giorno dell’Assunzione, viene rinnovata solennemente per ricordare anche la consacrazione ufficiale avvenuta in quel giorno del 1920. Franco Romanin STORIA QUELLA DEL MONDO PUÒ ESSERE LETTA ANCHE SULLA SABBIA Sono molte le canzoni che parlano di spiaggia e della sabbia, questo a significare che da sempre esse hanno avuto, e tutt’ora hanno, un fascino particolare. Quando si parla di spiaggia, nell’immaginario collettivo si associano lunghe distese di sabbia bruciata dal sole e deserti infuocati. «Legata ad un granello di sabbia» aggiunge poi Nico Fidenco nella sua sussurrata canzone degli anni ’60 e poi tanti altri cantautori si sono cimentati esplorando mare, sole, spiagge e sabbia dorata, sinonimo di vacanza e meritate ferie. Un fascino particolare dunque per la sabbia, roccia sedimentaria, materia costituita da minuti frammenti di minerali, con la sua caratteristica predominante che è l’incoerenza. La formazione delle rocce, dalle quali la sabbia proviene, è dovuta alle erosioni: marina (dal mare), eolica (formata e depositata per azione del vento), fluviale (di fiume), lacustre (di lago), glaciale o morenica (di ghiaccio). Chi comunque ha avuto modo di viaggiare alla scoperta di luoghi nuovi, ha sicuramente riscontrato che la sabbia non è uguale nelle diverse parti del pianeta. C’è la sabbia rosa dei Caraibi, la sabbia bianchissima della Corsica, la sabbia rossa del Senegal, il ghiaino bianco e grigio del Caspio, il pulviscolo del noi e voi 13 14 lago Balaton in Ungheria, per citarne alcune fuori dall’Italia. A casa nostra, troviamo la sabbia nera delle Eolie, quella fine e grigia di Rimini, i minutissimi sassolini di Maratea e, vicino a noi, quella finissima e dorata dell’Alto Adriatico da Grado a Lignano, Bibione, Caorle e Jesolo. Portarsi a casa una manciata di sabbia dalle varie spiagge del mondo è sempre stata una forte tentazione per tanta gente, per poi esporla come trofeo dei viaggi. che i «granelli di sabbia sono poliglotti», parlano in termini di minerali e composizione chimica, tessitura e dimensione, età geologica e tante altre proprietà, così numerose che diventa persino difficile elencarle tutte. «Molte sabbie sono riciclate – aggiunge Siever – e i granelli di sabbia non hanno anima, ma sono reincarnati». Sembrerà strano, ma proprio attraverso la sabbia delle spiagge, dal momento che fu eroso circa oltre due miliardi di anni fa. Da qui si riscontra che la sua storia abbraccia almeno la metà della vita della terra. Scientificamente è provato comunque cha la sabbia rappresenta la sostanza ultima del mondo: dopo di essa non c’è più nulla, solo fango e limo e… argilla della Creazione dell’Uomo, impasto, secondo la fonte biblica, da cui il Creatore fece scaturire la vita. Se la sabbia è materia immobile e Ciò non è possibile, è assolutamente proibito da leggi internazionali «rubare sabbia». Un granello di sabbia è un frammento di roccia dalla forma irregolare, il muto ricordo delle montagne di un tempo, dei fiumi e dei deserti, di milioni di sollevamenti e di abbassamenti della crosta terrestre. Granello di sabbia poi, come la più piccola entità appartenente alla superficie terrestre, che i geologi definiscono «sabbia» le particelle dal diametro compreso fra 1/16° di millimetro e i due millimetri; dopo i due millimetri subentra la denominazione di ghiaia; sotto a 1/16° di millimetro ci sono invece i granellini di limo. Il geologo americano Raymend Siever, docente ad Harvard, autore tra l’altro del libro Sabbia annota possiamo leggere la misteriosa storia del mondo. Storia, che passa anche attraverso quella della sabbia. Colpisce, quando si riesce a capire che proprio i granellini di sabbia hanno contribuito alla conoscenza delle varie epoche storiche dell’umanità e soprattutto della terra. In tempi alquanto remoti, la sabbia depositata sul fondo dei mari è stata seppellita sotto strati di sedimenti successivi, dati dal sollevamento delle montagne che portano le rocce in superficie, dove vennero erose e il materiale disperso in vari luoghi. Ciclo che aveva una durata approssimativa di duecento milioni di anni, così un granello di sabbia del «Periodo Devoniano» depositato dai 300 ai 400 anni fa in una spiaggia, potrebbe essere stato riciclato almeno una decina di volte, silenziosa, nonostante il suo continuo fluire, da essa come materia prima (il silicio) con l’aggiunta di soda, calce e anche coloranti, trae origine il vetro. Secondo Plinio, l’invenzione del vetro fu dovuta al caso e la si dovrebbe ad alcuni mercanti Fenici, i quali preparando il fuoco sulla sabbia, con l’aiuto di pani di nitro, s’accorsero del formarsi di un liquido fluido e trasparente: il tanto utile e usato vetro. Anche i poeti hanno esaltato il fascino della sabbia che ha milioni e milioni di granellini, dà il senso dell’immensità e dell’infinito. William Blake, così ha scritto: «Per vedere un mondo in un granello di sabbia e / un cielo in un fiore di prato. / Ferma l’infinito nel palmo della mano e / l’Eternità in un’ora». noi e voi Franco Romanin Messaggio pubblicitariocon finalità promozionali. Le condizioni contrattuali ed ulteriori notizie sono riportate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso le filiali della Banca. Sossia Previdenza «accende» il tuo futuro. Il conto corrente destinato ai Soci che aderiscono ad un fondo pensione distribuito da Banca S. Biagio. Il canone è di soli 4 euro al mese e comprende anche il bancomat e tutti i prelievi, la carta di credito e l’assicurazione contro gli infortuni. Farsi socio è facile! Chiedi in filiale. SEDE E DIREZIONE GENERALE Fossalta di Portogruaro/Ve Viale Venezia, 1 · Tel. 0421.249849 www.bancasanbiagio.it N AT U R A E C U LT U R A A LATISANA UN PARCO CHE NON T’ASPETTI È difficile per molti pensare che lungo l’argine del Tagliamento che da Latisana porta a Pertegada e poi a Lignano, vi sia una struttura unica in Europa dedicata ad un volatile che da sempre occupa un posto preminente nell’immaginario collettivo di grandi e piccini: Il Pappagallo. Ebbene chi percorre quella strada, via J. Tomadini, ad un certo punto è attratto da una grande scritta che indica «Il Parco dei Pappagalli», l’abbiamo notata anche noi e siamo stati presi dalla curiosità di fermare l’auto per andare a vedere di persona di cosa si trattava. Incontriamo il titolare ed ideatore dell’iniziativa Giorgio Barcarolo un cinquantaduenne di origini trevigiane e la prima domanda è: COME MAI E QUANDO GLI È VENUTA QUESTA IDEA? L’idea nasce da una passione che coltivo fin da bambino, e che ho tenuto come hobby per tanti anni, un hobby ben curato al quale ho dedicato molto tempo allo studio di questa specie. Ad un certo punto ho pensato che questa collezione, molto importante, 16 noi e voi perché questa è la seconda col lezione al mondo e la prima in assoluto in Europa, non rimanesse più una collezione privata ma diventasse patrimonio di tutti. MA QUANTO È GRANDE QUESTA COLLE- ZIONE? Qui abbiamo 305 specie per un totale di oltre 1200 animali, sulle 315 dell’intero mondo, di cui oltre il 40 percento in via di estinzione. Per alcune specie abbiamo uno degli ultimi o l’ultimo esemplare al mondo, per cui mi è parso giusto dare la possibilità al mondo degli studiosi, dei ricercatori, degli appassionati, ma anche di neofiti di avvicinarsi, di capire e conoscere meglio questa specie di animale che è tra le più radicate nella nostra fantasia perché ricorda i pirati, il pappagallo che parla, quello delle barzellette, di molti racconti ecc. Il Pappagallo entra anche nella storia antica, molte testimonianze ci vengono da antichissimi mosaici, nella cucina con il famoso detto «mangiare lingue di Pappagallo» in quanto gli antichi pensavano che ciò aumentasse l’intelligenza; nei Popoli Inca o Maya, solo le «teste» regnanti potevano addobbarsi con le coloratissime piume di questo fantastico volatile. DALL’HOBBY AL BUSINESS? Esattamente! La strada non è stata nè breve, nè facile però. Nel 1996 ho affidato all’Università Cà Foscari di Venezia la realizzazione di uno studio sui parchi di nicchia monotematici. Ne è uscita una mappatura del territorio molto ampia e molto dettagliata su gran parte del territorio nazionale. Questa area, che è privata, è sta ta dichiarata molto adatta per questo tipo di attività, per clima, vicino ad un fiume bellissimo, per flusso di gente, inserita in un contesto che è il centro dell’Europa e quindi con una grande capacità di attrattiva. Inoltre questa attività consente in un certo modo di allungare la stagionalità estiva, perché questa è una attività aperta e visitabile tutto l’anno. CI SPIEGHI MEGLIO? Questo non è solo un parco per il turista, ma è un Centro ricerche che può essere visitato anche dal turista, qui si vive all’interno in moderni ed at - trezzati alloggi, vi è la sala didattica, aule, e quant’altro serve per vivere e studiare. All’interno di questo Centro ricerche lavorano già tre Università con tre dottorati di ricerca; qui si viene per vedere e per studiare, od approfondire conoscenze specifiche in materia di questi animali, che diversamente costringerebbero lo studente od il dottore a varcare l’oceano per farlo. IL PARCO ENTRA IN FUNZIONE QUANDO? L’apertura è avvenuta il 7 ottobre 2006, con indirizzo al mondo studentesco; per il grande pubblico, questa è la prima stagione. CON CHE NUMERI? Estremamente significativi; siamo partiti a maggio con 14 mila presenze mensili, a giugno siamo arrivati a 22 mila presenze in un mese, e le percentuali dicono che l’83 percento arriva da fuori provincia ed oltre il 60 percento da fuori Regione. Questo dimostra che la movimentazione delle persone, è generata dalla capacità di fornire emozioni, pensi che in pochi mesi da qui sono passate oltre mille classi scolastiche. Se poi consideriamo che non abbiamo investito grandi cifre in pubblicità, anche se l’investimento totale a pieno regime sarà di oltre 10 milioni di euro, tutto denaro privato e senza alcun intervento pub- blico. Questo deve essere un segnale forte per il mondo imprenditoriale, un investimento in un settore indubbiamente difficile ma di nicchia. Una crescita per un territorio, che può crescere molto di più se si riesce a fare «squadra», a fare sistema. QUALE LA CONFORMAZIONE GIURIDICA DELLA SOCIETÀ? È una srl, in fase di trasformazione in spa con capitale sociale adeguato, totalmente di proprietà del sottoscritto. È STATO UN «PARTO» FACILE O NO? Non è stato assolutamente un parto facile, ma i mille ostacoli sono stati superati dal convincimento che si stava facendo una cosa unica e di grande valore, non solamente per se stessi, ma per una grande comunità non solo latisanese; si creava ricchezza indotta per un grande territorio come quello del Friuli e viciniori. che dovevo alla comunità di Latisana. Vorrei concludere informando di due iniziative che stanno partendo in collaborazione con le Università di Camerino e di Milano, per due progetti a Cuba ed in Centro Africa per studi specifici su come curare alcune malattie rare. Penso che entro qualche anno saremo in grado di proporre soluzioni al problema. Il dottor Ferruccio Casasola ex assessore ai lavori pubblici del comune di Latisana, casualmente arrivato sul posto a questo proposito ha dichiarato: «vi erano molte perplessità da superare a vari livelli al momento della concessione all’insediamento, mi sono impegnato personalmente perché venissero superate, e visti i risultati, sono particolarmente felice di averlo fatto nello spirito di servizio A questo punto non ci rimane che soddisfare la curiosità di verificare quanto oggetto della chiacchierata. La meraviglia e l’emozione sono andati oltre ogni immaginazione. Ci siamo trovati in un mondo assolutamente diverso e magico, abitato da splendidi animali esotici, coloratissimi e chiacchieroni al punto giusto. Uno spettacolo da vedere. Ellesse noi e voi 17 NUOVA FILIALE A Jesolo Lido È operativa dal 18 giugno 2007 a Jesolo Lido, in via Altinate, 48, la nuova filiale della nostra Banca, per la precisione la numero 17. La direzione di questo ulteriore strategico sportello è stata affidata a Renzo Montan che siamo andati a trovare per una chiacchierata. INNANZITUTTO DESIDERIAMO CONOSCE- RE SE QUESTA È LA PRIMA ESPERIENZA CON UNA BANCA DI CREDITO COOPE- RATIVO? È la prima esperienza, io ho lavorato nel settore bancario per 31 anni, in isti tuti che nel tempo sono andati trasformandosi attraverso fusioni, incorporazioni o quant’altro. Dopo 31 anni ho fatto una scelta di lavoro diversa. QUESTO PERIODO INIZIALE COME STA ANDANDO? Io lavoro in Banca S. Biagio dal 14 febbraio 2007, contattando operatori interessati a costruire un percorso con una Banca diversa, in questi primi giorni operativi abbiamo comunque già dei riscontri interessanti. PRESENTARSI AD UN OPERATORE E DIRE IO SONO BANCA S. BIAGIO CHE REAZIONI PROCURA? Gli operatori di realtà come Jesolo, non hanno bisogno di prodotti particolarmente sofisticati; hanno invece bisogno di chiarezza e trasparenza; questa è una delle caratteristiche di Banca S. Biagio molto apprezzata. E VIDENTEMENTE 18 noi e voi JESOLANA LE BANCHE CREDITO COOPERATIVO BANCHE PER IL SOCIALE, QUI COME VA? A Jesolo non vi sono molte attività Onlus; la più importante è quella che opera nella Guinea Bissau, comunque penso che «S. Biagio» avrà sicuramente un occhio di riguardo se si dovesse presentare l’occasione. DI SONO VISTE ANCHE COME QUANDO UNA BANCA APRE UNA NUOVA FILIALE, SI PONE DEGLI OBBIETTIVI PER RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PAREGGIO. P ER J ESOLO QUANDO È PREVISTO ? Noi pensiamo ai diciotto mesi, io spero di raggiungerlo qualche tempo prima. Come vede, attualmente siamo in tre ad operare; se la squadra aumenterà di almeno una unità in autunno potremo allargare il campo d’azione, e questo non potrà che portare a risultati positivi. LE PROBLEMATICHE OPERATIVE IN UNA ZONA COME QUELLA DIVERSA PERCHÉ? Diversa per la specificità che contraddistingue una Banca di Credito Cooperativo dalle altre, per l’attenzione che esse riservano allo specifico territorio dove operano. questa. L’estate non è la stagione migliore per contattare gli operatori, assorbiti come sono nelle loro attività con i turisti. Le operazioni nuove di rilievo, i cambi di proprietà, i passaggi di aziende ed altro ancora avvengono tra settembre e gennaio-febbraio e si concludono nei due o tre mesi successivi; poi si ritorna al lavoro routinario prevalentemente di sportello. A VOCAZIONE TURISTICA, È DIVERSA DALL’ENTROTERRA? Sicuramente, io sono di Jesolo, ed a Jesolo, ho lavorato gli ultimi dodici anni; questo mi consente di conoscere i flussi di una località turistica come Allora auguri e buon lavoro! L.S. Musica d’autore PER IL CONCERTO IN PIAZZA Come già accennato in altra parte del giornale, l’Assemblea dei Soci 2007 ha potuto godere di una chiusura serale del tutto particolare. Grazie alla Pro Loco di Fossalta di Portogruaro, la sponsorizzazione della Banca S. Biagio e la disponibilità dell’Associazione Oder atto II di Oderzo, è stato possibi- le apprezzato soprano, la serata è stata aperta dall’orchestra «Gruppo d’archi Veneto per Oder Festival» con un omaggio a Mozart attraverso «Eine kleine nacht musik». Poi il Baritono Barry Anderson, i Soprani Maria Grazia Patella e Jennifer Tirré ed il Tenore Carlo Torriani, ma- le offrire un prestigioso concerto di Musica Classica ed arie celebri. In una sala che, pur avendo risentito dell’inclemenza del tempo, offriva un buon colpo d’occhio di presenze, dopo le presentazioni ed i ringraziamenti di rito da parte del presidente Franco Anastasia, del Direttore Generale Vittorio Canciani Battain, del sindaco di Fossalta Bruno Panegai, del presidente dell’associazione signora Maria Grazia Patella che si è poi esibita qua- gistralmente diretti, così come l’orchestra da Marco Titotto, hanno dato fiato e voce ad interpretazioni di brani celeberrimi di: W.A. Mozart, B. Marcello (che splendido brano e che meravigliosa esecuzione dell’orchestra e del solista all’oboe), ed ancora R. Gastaldon, P. Mascagni, J. Strauss, S. Cardillo, G. Puccini, G. Verdi, con superbe interpretazioni sottolineate da calorosissimi ed entusiastici applausi, che alla fine hanno «costretto» gli interpreti a regalare più di un bis. Una domenica iniziata sotto la pioggia, terminata sotto l’acqua, ma sempre al coperto nei grandi spazi appositamente allestiti. Una domenica assolutamente diversa non solo per i Soci, quella dell’Assemblea 2007. Fatti ed avvenimenti Lignano: Festival dei Vini, che successo! Ci avrà messo qualcosa del suo anche la «madrina» di questa seconda edizione del Festival dei Vini del Friuli Venezia Giulia, Valeria Marini con la sua «prorompente» carica di simpatia, e l’edizione 2007 a Lignano Riviera, è stata un vero successo. Quaranta aziende e stand visitati, bicchieri alla mano, da oltre duemilacinquecento degustatori in una sola giornata, e gli organizzatori della Sil (Società Imprese Lignano), non hanno potuto che gongolare di giusta soddisfazione. Tre giornate importanti con tante manifestazioni collaterali, hanno permesso di mostrare agli ospiti una vetrina inedita della località, e la capacità della stessa di dare ospitalità a tutto tondo. Non solo vino ma anche molti altri prodotti tipici della terra friulana hanno fatto felice l’assessore alle attività produttive della regione Enrico Bertossi, ed il neo eletto 20 noi e voi sindaco lignanese Silvano Delzotto. È un festival che crescerà ancora, secondo i partecipanti al Convegno organizzato al Kursaal dall’Accademia della cucina italiana, proprio perché questa terra friulana ha in se, molte capacità ed opportunità di «nicchia» da giocare in un giusto equilibrio di qualità prezzo. Bibione: «Premio del Mare» Dopo le svariate Bandiere Blu, e la certificazione Emas, Bibione aggiunge un’altra «coccarda» sul vessillo del suo ricco palmares di località balneare di eccellenza in materia di ambiente, servizi, mare pulito. Questa volta il «premio» è arrivato a bordo delle imbarcazioni dell’Arpav Veneto che, dopo aver effettuato accurati e ripetuti controlli, hanno ritenuto le acque bibionesi degne di aggiudicarsi la prima edizione di questo prestigioso riconoscimento. L’Arpav Veneto, è una delle quattro in Italia a svolgere un tipo di controllo costante sulle acque marine costiere in funzione della balneabilità, pesca, acqua coltura e biodiversità. A consegnare ad un gongolante sindaco Sergio Bornancin l’artistico «Delfino» opera di una delle primarie vetrerie muranesi, il vicepresidente ed assessore regionale al turismo Luca Zaia che visibilmente soddisfatto, ha sottolineato i metodi scientifici con cui opera l’Arpav, rispetto a quelli estemporanei di goletta verde. L’occasione ha permesso a Zaia di toccare anche il punto importantissimo riguardo alla necessità di valorizzare oltre che le spiagge, molto note ai turisti, anche un entroterra ricco di opportunità e atto a supportare ed integrare una offerta completa per ogni fascia di esigenza dell’ospite. «Un mare da amare» proclama lo slogan con cui il premio viene presentato; da amare ancora di più, se supportato da un entroterra valorizzato anche a tale scopo secondo il responsabile politico del turismo regionale. COMUNICATO AGEVOLAZIONI PER DANNI MALTEMPO La Banca S. Biagio del Veneto Orientale ha stanziato un «plafond» di 5.000.000,00 euro a tasso agevolato destinato alle aziende agricole che hanno subìto danni alle strutture e alle coltivazioni a causa delle avversità atmosferiche che recentemente hanno colpito parte del Veneto e del Friuli il giorno 27 maggio 2007. Un ulteriore «plafond» a tasso agevolato è stato destinato ai Soci per gli eventuali danni causati dal fortunale, alla casa di abitazione. Ulteriori informazioni sono disponibili presso tutte le filiali della Banca. Anniversari: la Corale Folkloristica festeggia i vent’anni Il 21 aprile 2007, la Corale Folkloristica Fossalta ha festeggiato i suoi primi venti anni con un concerto ed una serata conviviale attorniata da molti amici e sostenitori. L’evento, grazie al contributo determinante della Banca S. Biagio ha potuto essere tramandato attraverso la pubblicazione di un volumetto che ne traccia la storia dal titolo: «Cantando insieme da 20 anni». Ottantadue pagine di un elegante quaderno che si aprono con una poesia di Padre Maria Turoldo dal titolo molto eloquente: E perché allora, e continua… E perché allora che eravamo poveri si cantava? Ad un certo punto dice poi… ora siamo ricchi e muti. Poesia di qualche anno fa, ma tragicamente proiettata ai giorni nostri, dove nessuno canta più, nelle case, nelle strade, nei campi, mentre si va al lavoro, tutti chiusi in noi stessi od in macchine con radio o lettori al massimo dei «decibel». Un quaderno che Bepi De Marzi nel suo preludio definisce di un candore proprio «fiabesco, con un linguaggio trasparente». E venti anni per un coro sono davvero come una fiaba; ricca di episodi lieti o tristi, di successi ed anche di qualche delusione. Nel quaderno si trovano tutte queste sensazioni, assieme al grande bagaglio di simpatia e bravura che la Folkloristica ha portato in Patria ed all’Estero dove è stata chiamata ad esibirsi. Auguri per altri venti anni moltiplicati venti. noi e voi 21 Villanova: 50 anni per la Bocciofila Zignago Sono stati cinquanta gli anni di attività che la Società Bocciofila Zignago di Villanova di Fossalta di Portogruaro ha festeggiato nel mese di giugno. Una festa nello spirito di amicizia e di comunità proprio di questo gioco, antico quasi come il mondo, quando infatti le «bocce» di allora erano scaglie o pietre lanciate vicine ad un «testimone» di colore diverso; l’odierno pallino, ed anche allora si giocava a coppie, terne, quadrette o più, sempre attorniati da interessati o distratti spettatori. Per la Bocciofila Zignago, nata nell’aprile del 1957, che ha avuto quale primo presidente Giovanni Pitassi ancora vivente assieme a Luigi Moretto per molti anni consigliere, sono stati cinquanta anni di grande attività che hanno portato i suoi socigiocatori a confrontarsi anche nella massima serie con notevoli successi. Dopo Pitassi, Giuseppe Lena, prematuramente scomparso nel 2000; uno dei tanti campioni. A guidare il sodalizio è ora Dino Drigo, che assieme ai suoi collaboratori ha preparato a dovere la manifestazione. 22 noi e voi Sui rettangoli di via Ita Marzotto che sono tutt’ora proprietà della Zignago, formazioni delle Provincie di Venezia, Pordenone, Udine si sono lealmente confrontate per aggiudicarsi la coppa del cinquantenario; a spuntarla è stata la formazione Granata di Portogruaro (Levis Zoccolan, Paolino Moretto e Luca Manzato) sulla Bocciofila di Caposile-Musile (Luciano De Pieri, Franco Maritan e Agostino Basso). Al sabato, dopo le premiazioni e gli interventi di autorità nazionali, regionali e provinciali del settore bocce e di quelle comunali dell’amministrazione pubblica, un momento conviviale ha suggellato l’avvenimento. Portogruaro: Fidicommercio-Confidi in Assemblea Ha avuto luogo il nove maggio u.s. presso la sede di Borgo Sant’Agnese in Portogruaro, l’assemblea ordinaria e straordinaria dei soci di Fidicommercio-Confidi soc. coop. p.a. con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio al 31.12.2006 e alcune modifiche statutarie. Il Presidente Franco Anastasia ha illustrato ai soci intervenuti, presenti anche molti ospiti rappresentanti delle 12 banche convenzionate, i dati salienti del bilancio 2006 che chiude il 27° anno di attività del Confidi, che così si sintetizzano: 3.860 soci attivi con 3.125 affidamenti in essere per un totale di 140 milioni di euro, sofferenze all’1,6%, un patrimonio di oltre 12 milioni di euro ed un utile di esercizio di 108.000 euro. Nella relazione del Consiglio di Amministrazione oltre a sottolineare i positivi dati di bilancio della Cooperativa, che resta saldamente al primo posto nella Regione Veneto fra i Confidi del commercio, turismo e servizi, è stato confermato l’impegno a ricercare soluzioni aggregative con altri Confidi, al fine di rafforzare patrimonio e struttura necessari per far fronte al nuovo ruolo dei Confidi. Dopo il saluto del Presidente mandamentale dell’Ascom Massimo Zanon, è intervenuto in rappresentanza della Confcommercio e della Camera di Commercio il signor Giuseppe Fedalto che si è complimentato per i risultati raggiunti, confermando il sostegno camerale. Approvato all’unanimità il bilancio, l’assemblea, in sede straordinaria con la presenza del notaio, ha approvato alcune modifiche statutarie imposte dalla Camera di Commercio di Venezia e dalla finanziaria 2007. In chiusura il Presidente Anastasia ha ringraziato per la collaborazione la segretaria rag. Michela Valvason con tutto il personale per il lavoro svolto con impegno e dedizione, i soci, gli Enti Pubblici, Regione Veneto e Camera di Commercio di Venezia, le Associazioni di categoria e le Ascom mandamentali, nonché gli Istituti di Credito con i quali si è instaurato un rapporto fiduciario e sinergico, che ha contribuito al successo della Cooperativa, dando un sostegno reale alle piccole e medie imprese della Provincia, che necessitano di sempre maggior credito per l’ammodernamento e lo sviluppo delle loro aziende. A tal proposito, Banca S. Biagio informa che, pur essendo uno dei più piccoli tra gli Istituti di credito convenzionati, è il primo per affidamenti concessi, nell’area di sua operatività. Volley: Under 14 Gielle San Donà campione d'Italia Solo dopo tre anni, a San Donà di Piave ritorna a sventolare il tricolore nel Volley. Questa volta sono la Foppapedretti da brivido, per il pubblico e per l'alternarsi delle situazioni; ed alla fine, recuperato lo svantaggio iniziale, via fino ad un 25 a 22 frutto di carattere,tecnica e determinazione per salire sul gradino più alto d'Italia. A confermare maggiormente il merito per l'impresa, i riconoscimenti a: Veronica Giacomel a cui è andata la palma come migliore schiacciatrice, a Martina Marangoni come migliore alzatrice, ed a Gloria Santin come migliore giocatrice in senso assoluto. Cosa si poteva chiedere di più al gruppo formato da: Martina Marangoni, Gloria Santin, Chiara Bottan, Jorin Saray Pulgarin, Veronica Giacomel, Giorgia Errata corrige Nel numero precedente un refuso di stampa ha completamente stravolto il nobile significato della poesia del professor Francesco Quacquarelli, stimato ed impegnato dirigente scolastico per molti anni. Ci scusiamo con l’autore e con i lettori che invitiamo a rileggere l’elaborato corretto. SI FERMA QUI LA MIA STAGIONE Si ferma qui la mia stagione, quella della parola e dell’ascolto, coniugata a disegnare rotte e progetti. Sarà ora altrove la torre alta sull’orizzonte, sarà altra la domanda ed altra l’attesa, che ogni minuscolo accennato colore si rigeneri dentro questo strano caleidoscopio; che eventi e frammenti combacino dentro una sperabile vita. le ragazze under 14 della Gielle a far innalzare sul pennone più alto d'Italia il bianco-rosso-verde, imitando dopo solo tre anni le colleghe dell'under 17. Una cavalcata entusiasmante in quel di Boario Terme, sotto la guida del tecnico Cristian Piazzese alla sua prima esperienza in campo nazionale. Dieci centri su dieci per arrivare in alto; l'ultimo, quello con Casagrande, Carolina Bonetto, Anna Devivo, Nikita Cavinato, Valentina Biasotto, Emanuela Finotti, Giulia Visentin, ed allo staff tecnico composto dal tecnico Cristian Piazzese, dal suo secondo Giuseppe Gianetti, dal fisioterapista Piero Pasqualini e dal dirigente accompagnatore Valter Toniolo; se non fare i più vivi complimenti? E sia accanto Colui che incendia i tramonti e colora i silenzi sui monti. Ma che sia desto l’animo d’ogni maestro, né tramuti in urlo il silenzio dei giovani o ne riempia di vuoto lo sguardo. noi e voi 23 LE PICCOLE IMPRESE SONO IL MOTORE DEL PAESE. FIRMATO: LA CHIAVE D’AVVIAMENTO. www.bancasanbiagio.it