Chi semina buon grano, ha poi buon pane Se
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Chi semina buon grano, ha poi buon pane Se
P ROVERBI – C URIOSITÀ – N OTIZIE Chi semina buon grano, ha poi buon pane Se ogni uccello conoscesse il miglior grano, poco da mietere resterebbe al villano. Il grano rado non fa vergogna all'aia. La segale nella polverina e il grano nella pantanina. Poca uva, molto vino; poco grano, manco pane. Quando il grano è ne' campi, è di Dio e de' Santi. Agosto ci matura il grano e il mosto. Chi ha la farina (o il grano) non ha le sacca, e chi ha il sacco non ha la farina. Il grano freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo, le dolci acque di aprile, le guazze di maggio, il buon mieter di giugno, il buon batter di luglio, le tre acque d'agosto con la buona stagione, vagliono più che il tron di Salomone. Il tempo matura il grano, ma non ara il campo. 258 Maggio ortolano acquoso), molta paglia e grano. (cioè poco Marzo molle, grano per le zolle. Non fu mai sacco si pieno, che non v'entrasse ancora un grano. Non ogni uccello conosce il buon grano. Ogni grano ha la sua semola. Per sant' Urbano (25 maggio) il frumento è fatto grano (o ha granito Chi ha la farina (o il grano) non ha le sacca, e chi ha il sacco non ha la farina. Chi semina buon grano, ha poi buon pane; chi semina il lupino, non ha né pan né vino. Fino a San Martino sta meglio il grano al campo che al mulino. Grano già nato non è mai perso. Il grano va a chi non ha sacca. Il mulino della fame, quando ha acqua non ha grano. In anno pieno il grano è fieno, in anno malo la paglia vale quanto il grano. Quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da vendere. 259 Quando il grano abbonda, il pesce affonda; e quando il grano affonda, il pesce abbonda. Quando la neve s'inverna in piano, val più il sacco che non vale il grano. Quando la neve è alta un mattone, il grano torna a un testone. Quando il grano è ne' campi, è di tutti quanti. Qua hora non putatis, veniam et metam: In un' ora che non conoscete verrò e mieterò. La scritta, che si può leggere su un architrave della Chiesa del Purgatorio a Bitonto, è tratta per la prima parte dal Vangelo di Luca Lc. 12,40: ”Et vos estote parati, quia, qua hora non putatis, Filius hominis venit" (=State pronti, perchè non conoscete l'ora in cui il Figlio dell'uomo verrà) mentre la seconda “veniam et metam” non è che l’interpretazione di un passo del Vangelo di Matteo Mt. 13,39 dove è spiegato che: “Messis vero consummatio saeculi est; messores autem angeli sunt” (=La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli). Sempre in Mt. 13,30 viene narrato come al termine della mietitura il frumento verrà separato dalla zizzania: "In tempore messis dicam messoribus: Colligite primum zizania et alligate ea in fasciculos ad comburendum ea, triticum autem congregate in horreum meum" (= Al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio). 260 Stornello Fior di frumento! Sussurrano le spighe sotto il vento: “Un chiccolin di grano ne dà cento!” Semina Getta i semi nella terra il contadino, poi si riposa e guarda tutto intorno; guarda il campo, la casa e il mulino, pensa che i semi saran pane un giorno. (C. Del Soldato) Le stelline del bosco C’era nel bosco un seme piccolino come nera capocchia di spillino. A poco a poco ne sbocciò una pianta che nel maggio si ornava tutta quanta di vaghi fiori bianchi come stelle, con corolle delicate e belle. Ogni fiore più tardi fece frutto che si riempì di semi tutto tutto. Poi venne frate vento e li strappò, tutt’intorno li sparse e sotterrò. E’, frate vento, un buon seminatore che i semi porta via d’ogni colore; li sparpaglia peri campi e le colline, perfin sopra le mura e le rovine. 261 Indovinate quel che avvenne poi? Ditelo, bimbi, indovinate voi! (A. Cuman Pertile) E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..." La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse. "Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose". (Antoine de Saint-Exupéry) . Mi ricordo ragazzina ad osservare i campi di spighe di grano dorato con macchie di fiordaliso azzurri come il cielo e macchie rosse di papavero; ricordo il mio Maestro che ci faceva coltivare il grano in vaso sul davanzale della finestra e così imparerai la poesia del chicco di grano; il Maestro ci spiegava le fasi di crescita del grano, la sua importanza fondamentale fin dall'antichità e ancora primaria per il mondo odierno ( ricordi di Teresa Ingrao) 262 I contadini si affidavano alla fede per chiedere un’annata agraria favorevole; già in epoca pagana il 25 aprile si celebrava la festa detta robigaglia, per chiedere che il grano non prendesse la ruggine. Altre cerimonie erano le ambarvalia, guidate dagli arvali; si facevano sacrifici per allontanare i cattivi influssi dai raccolti. Che ne sai tu di un campo di grano, | poesia di un amore profano. (Lucio Battisti) La storia siamo noi, siamo noi padri e figli, Siamo noi, bella ciao, che partiamo La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. La storia siamo noi, Siamo noi questo piatto di grano. (Francesco De Gregori ) Quante gocce di rugiada intorno a me cerco il sole, ma non c'è. Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so. Già l'odor di terra, odor di grano sale adagio verso me, e la vita nel mio petto batte piano, respiro la nebbia, penso a te. ( Impressioni di Settembre - PF.M.) Su di noi l'amore è una favola su di noi se tu vuoi volare... Su di noi ancora una volta dai su di noi se tu vuoi volare ti porto lontano nei campi di grano che nascono dentro di me. Nei sogni proibiti di due innamorati nel posto più bello che c'è. ( Su di noi- Pupo) 263 Carmina non dant panem. Le poesie non danno pane. - Dante Alighieri, infatti, non ricavò proventi dalla Divina Commedia, e così il Petrarca, il Parini ed altri illustri poeti e scrittori non divennero abbienti con il frutto del loro sapere e della loro arte imperitura. Orazio cita in questa satira il desiderio esaudito alcune cereali: “Si dice che una volta v. un topo di campagna invitò nella sua povera tana un topo di città, un vecchio ospite (che accoglie) un vecchio amico; scorbutico e attento ai (cibi) procuratisi, ma tuttavia (non) al punto di (non) sciogliere all'ospitalità l'animo taccagno. Che (bisogno c'è di fare) molte parole? Né egli risparmiò ceci messi in serbo né la lunga avena, e, portando con la bocca un acino appassito e pezzetti di lardo mezzi rosicchiati, (glieli) offrì desiderando, con una cena varia, vincere la schizzinosità di (lui) che toccava a malapena le singole cose con dente sdegnoso; mentre lo stesso padrone di casa, disteso sulla paglia fresca, mangiava farro e loglio, lasciando le vivande migliori (all'altro)” . Orazio si sofferma poi a dissertare sull’ incontentabilità umana ed opera un riferimento anche al frumento “Ammesso che il tuo campo abbia macinato centomila moggi di frumento: non per questo la tua pancia riceverà più della mia, come se tu per caso trasportassi tra gli schiavi, carica la spalla, una borsina di pane, niente di più prendi di chi non ha portato nulla. Dimmi, che cosa importa a colui che vive nei confini della natura se ara cento o mille iugeri? "Ma è bello attingere da un grande mucchio." Purché lasci attingere altrettanto a noi da uno piccolo, perché lodi di più i tuoi granai piuttosto che i nostri canestri? Come se tu avessi bisogno di liquido, non più di una brocca o di un bicchiere, e dicessi: "Preferirei attingere da un grande fiume, piuttosto che altrettanto da questa piccola fonte." Per questo accade che se una grande abbondanza diletta qualcuno più del giusto, l'Aufido impetuoso trasporta quelli strappati insieme alla riva. Ma colui il quale cerca quel tanto quanto è necessario, egli né beve l'acqua intorbidita dal fango, né perde la vita tra le onde” 264 Il Comune di Montemagno, che con il suo imponente Castello medievale domina dal grande colle (Monte-magno) gli affascinanti pendii del Basso Monferrato, accoglie anche nel 2015 i visitatori la sua gustosa fiera profumata di pane appena sfornato. L’alimento più semplice ma anche più amato, sempre presenza fissa sulle nostre tavole, che da solo desta ricordi, sapori e sensazioni di un tempo e fa ripensare a una vita semplice scandita dalla fatica, ma rallegrata dalla condivisione, quest’ ultima, motivo ispiratore del padiglione della Santa Sede a Expo 2015. Una grande festa che vede come protagonista la tradizionale grissia monferrina, da quest’anno insignita della De.Co. (Denominazione Comunale), grande forma a “pasta dura” che accompagna le pietanze locali e che si conserva per più di una settimana senza perdere la sua fragranza. Non mancheranno possibilità di assaggio e di degustazione, tour culturali, momenti di intrattenimento musicale, giochi per i bambini. La spigolatrice di Sapri è stata anche fonte di ispirazione per il testo originale di Ciao amore ciao (Titolo originale: "Li vidi tornare"), di Luigi Tenco, dove è presente la frase "eran trecento, eran giovani e forti", canzone poi presentata a Sanremo nel 1967, con testo e titolo totalmente diversi. Le mondine erano originarie del paese stesso o provenivano dai paesi di collina oppure da altre regioni dove il riso non si coltivava: soprattutto dal Veneto, dall'Emilia e, negli ultimi tempi, anche dal meridione. 265 Le mondine provenienti da fuori, che costituivano circa il 50% della manodopera, alloggiavano nelle cascine, talvolta nei locali appositamente costruiti e a volte nei magazzini vuoti. Le grandi "cascine da riso", infatti, comprendevano diversi edifici: l'abitazione del padrone, quella dei salariati che abitavano stabilmente nella cascina, il pollaio ed il porcile (a cui aveva diritto ogni famiglia di lavoratori fissi), i dormitori, le scuderie, le stanze da pranzo per le mondine, le stalle e i magazzini. Le mondine per igiene personale e per il bucato, avevano a disposizione l'acqua dei canali che servivano ad alimentare le risaie. Il padrone, oltre all'alloggio, doveva provvedere al vitto. La padrona stessa, insieme alla capomondina, alle quattro del mattino provvedeva a distribuire i generi alimentari previsti per il pasto, seguendo particolari tabelle. Comunque il cibo era scarso e non molto vario. Durante la monda si cantava molto, poiché cantando il lavoro appariva meno faticoso e non si sentiva il dolore che insorgeva alla schiena. Inoltre si cadenzava il ritmo del lavoro stesso. Tra i vari canti popolari ricordiamo in particolare: Bandiera rossa (cantata nel dopoguerra), Faccetta nera (tipica canzone dell'epoca fascista), Senti le rane che cantano, Povero Matteotti e Siur padrun da li beli braghi bianchi e alcune strofette con le quali ricordavano al padrone che era ora di andare a casa come: Siur padrun l'è l'ura l'è l'ura (signor padrone è l'ora) tirè fora la sigilla (tirate fuori l'orologio) s'a vuri di la verità (se volete dire la verità) a l'è l'ura de 'ndà cà (è l'ora di andare a casa). 266 Cereali integrali e crusca se si vuole ridurre le possibilità di morire per una malattia cardiovascolare. Nel lungo periodo un'assunzione costante di cereali integrali ridurrebbe l'incidenza fino al 15%. EXPO 2015 è stato inaugurato il primo maggio e vi sono i clusters dedicati ai cereali e al riso. Il visitatore può fare un viaggio virtuale attraverso questi elementi nutritivi che sono alla base della dieta della maggioranza della popolazione mondiale. Il loro costo contenuto e la loro capacità di soddisfare immediatamente la fame li ha resi indispensabili fin dai primordi della civiltà. Nonostante ne esistano oltre diecimila varietà diverse, solo poche continuano a essere coltivate da oltre duemila anni. Molte di queste colture potrebbero contribuire ad affrontare importanti sfide globali, incrementando in modo sostenibile la fertilità di terreni marginali non adatti alla coltivazione di mais, riso e grano e rispondendo all’aumento della domanda di cibo nei prossimi decenni. Nel cluster del riso il visitatore viene a contatto con un paesaggio che ricorda una immensa risaia. Come l’acqua nelle risaie nasconde e al contempo svela e dà vita; il riso è stato uno dei primi cereali coltivati dall’uomo oltre diecimila anni fa, partendo da una specie spontanea cinese. Dalle valli della Cina il riso si è 267 diffuso in tutto il mondo: conoscerne il passato e la miriade di varietà è fondamentale per apprezzarne il contributo all’arricchimento della biodiversità. All’interno di un percorso tematico, quindi, il visitatore può attraversare le tappe della storia del riso intrecciando i racconti provenienti dai diversi Paesi e approfondendo le innovazioni introdotte nel corso del tempo. Papa Francesco nel discorso inaugurale per EXPO 2015 ha ricordato il ruolo essenziale del pane per gli uomini, citato anche nella più importante preghiera (Padre Nostro); “… non voglio dimenticare i volti di tutti i lavoratori che hanno faticato per la Expo di Milano, specialmente dei più anonimi, dei più nascosti, che anche grazie a Expo hanno guadagnato il pane da portare a casa. Che nessuno sia privato di questa dignità! E che nessun pane sia frutto di un lavoro indegno dell’uomo! Il Signore ci aiuti a cogliere con responsabilità questa grande occasione. Ci doni Lui, che è Amore, la vera “energia per la vita”: l’amore per condividere il pane, il “nostro pane quotidiano”, in pace e fraternità. E che non manchi il pane e la dignità del lavoro ad ogni uomo e donna.” Quando per esempio viene mietuto il grano, lo sguardo chiaroveggente vede espandersi per la Terra dei veri fiotti di benessere…se si sradica una pianta, si fa male alla Terra, se si taglia, le si fa del bene. La Terra infatti dona volentieri ciò che essa porta alla sua superficiee prova piacere quando gli animali vanno pascolando sui prati…”Rudolf Steiner – Universo, Terra e Uomo- 1908 OGM: alcune informazioni dal mondo A livello mondiale il 79% della soia commercializzata è OGM, come anche il 32% del mais, il 70% del cotone e il 24% della colza. E si possono trovare all’interno di molti alimenti, dalle merendine, dadi, salse, latte, farine, fino ai medicinali. Anche se l’etichetta deve 268 indicare la presenza o meno di OGM, andando a fondo si possono trovare sempre più facilmente nel mangime degli animali, informazione che difficilmente arriva al consumatore. I paesi con la coltivazione maggiore di OGM al mondo sono: gli Stati Uniti (70,1 milioni di ettari). Il Brasile (40,3 mln ha), l’Argentina (24,4 mln ha), l’India (11 mln ha) e il Canada (10,8 mln ha). La normativa europea invece ha lascito la facoltà ad ogni singolo paese di decidere. La Fao ha segnalato che sono state riscontrate tracce di OGM in alimenti provenienti dai Paesi produttori, i quali però non avrebbero dovuto contenerne. E’ quindi emerso che gli Stati non riescono a controllare attraverso i propri mezzi e le persone l’effettiva quantità di prodotti modificati in circolazione. Basti pensare come sarebbe possibile contenere un chicco OGM trasportato dal vento in un campo non modificato. A livello mondiale, e non solo in Italia, sono presenti due parti opposte: chi è a favore della sperimentazione e del possibile utilizzo dei prodotti alimentari geneticamente modificati per sostenere l’alimentazione mondiale e chi invece è contro e sostiene il fatto che possano aumentare e favorire il rischio di patologie nei soggetti consumatori. A febbraio in Cina è stata lanciata una campagna di sperimentazione e di informazione a favore degli OGM, considerandoli essenziali per sfamare il paese. Negli USA invece il presidente Obama ha impedito ai giudici per sei mesi di bloccare i prodotti contenenti. Il progetto integrato di filiera (PIF) descrive un progetto collettivo: presentato da un partenariato (gruppo) di soggetti appartenenti alla medesima filiera produttiva; 269 finalizzato alla piena riuscita dell’obiettivo di filiera (che deve essere concreto, raggiungibile, misurabile, temporizzabile); che prevede un accordo tra le parti e si candida a realizzare investimenti attraverso l’utilizzo delle misure presenti nel PSR. In termini operativi, il PIF propone una strategia di intervento unitaria e nello stesso tempo raccoglie una pluralità di domande individuali. Nell’ambito della programmazione dello Sviluppo Rurale 2014-2020 quindi l’organizzazione della filiera si concretizza nella presentazione di Progetti Integrati di Filiera (PIF) caratterizzati da: un approccio bottom up, coinvolgendo tutti i portatori di interessi e rendendoli partecipanti attivi nella realizzazione del progetto; la costituzione di un partenariato che sia disponibile a realizzare una strategia condivisa con un obiettivo specifico di sviluppo della filiera su un periodo pluriennale; un uso sinergico e coordinato di diverse misure finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo condiviso e già dettagliato ed economicamente pertinente; presenza di una pluralità di soggetti partecipanti messi in relazione tra loro da impegni, obblighi e responsabilità reciproche nella realizzazione del progetto; obbiettivi precisi, dettagliati realizzabili ed economicamente sostenibili e con un interesse al consumatore finale; predisposizione di un business plan con individuazione precisa delle azioni e gli investimenti previsti; Individuazione pertinente dei soggetti partecipanti, delle rispettive attività ed investimenti; presenza di un soggetto animatore che svolge il compito di coordinamento del progetto stesso. La procedura di presentazione dei progetti è articolata in due fasi: 270 1. la fase di manifestazione di interesse ricognitiva per la Regione e propedeutica all’individuazione delle linee di intervento con approccio di filiera nel PSR (linee guida, approvate con Deliberazione della Giunta regionale); 2. la fase, in seguito ad approvazione del PSR e delle linee guida, di emanazione di bandi da parte della Regione per la presentazione dei progetti di filiera. L’accordo di filiera potrebbe essere utilizzato anche per la filiera granopane, per migliorare la competitività delle aziende agricole ed aumentare la capacità di creare e trattenere valore aggiunto del prodotto aziendale; ad esempio producendo grano, farro, segale biologici e attivando un partenariato con aziende di distribuzione commercializzazione; si ritiene importante analizzare le esigenze dei consumatori, attualmente molto attratti dal consumo biologico di alimenti, e quindi sarebbe forse utile mettere come capofila un’azienda di distribuzione-commercializzazione che si dovrebbe poi rivolgere agli imprenditori agricoli per ottenere il prodotto da trasformare. La nuova PAC 2014-2020 introduce il greening, anche conosciuto come pagamento verde, una forma di contributo destinato a chi segue alcune pratiche agricole coerenti con i principi dell'ecolo gia e del rispetto dell'ambi ente. Tra le regole a cui sottostare per avere accesso al greening vi è, in particolare, 271 quella dell'obbligo della diversificazione colturale per le aziende che coltivino superfici a seminativo. Ai fini dell'applicazione della diversificazione, le colture sono diverse se appartengono ad un genere differente della classificazione botanica (ad esempio, il grano e l'orzo sono diversi, perchè appartengono rispettivamente ai generi Triticum e Hordeum , mentre il grano tenero ed il grano duro non sono diversi, in quanto appartenenti al medesimo genere Triticum). Nel caso in cui l'azienda agricola superi i 15 ettari di seminativi, deve dedicare all'EFA una superficie pari almeno al 5% di quella coltivata a seminativi; per EFA si intende Ecological Focus Area, aree di interesse ecologico. In sintesi almeno pari al 5% di quella coltivata a seminativi deve essere costituita da siepi, strade e fossati interni ai fondi, altri elementi caratteristici del paesaggio, capezzagne, terrazzamenti, fasce tampone, ettari agroforestali e fasce di ettari ammissibili lungo i bordi forestali, superfici imboschite, superfici con bosco ceduo a rotazione rapida, oppure deve essere destinata a colture azotofissatrici (erba medica, trifoglio pisello, fagiolo, ...), oppure ancora si può lasciare a riposo. 272 F AVOLE - P ARABOLE La storia del chicco di grano Un piccolo seme dorato, dentro al solco sembrava addormentato, lo bagnò la pioggia di novembre, nacque la radice senza farsi attendere. La terra leggera lo nascondeva, il chicco intanto cresceva, cresceva ... quando spuntò infine il germoglio soddisfatto disse "il sole voglio!" Ma era giunto ormai dicembre, e la neve scese senza farsi attendere, di un manto bianco la campagna ricoprì ed il grano in silenzio rabbrividì. Passano i giorni e le settimane, 273 sognò di metter spiga e di farsi pane. Quando a primavera lo cullò il vento s'accorse d'esser cresciuto in un momento. Il sole d'estate gli cambiò colore, giunsero il contadino ed il mietitore. In un baleno raccolto e ben legato presto al mulino fu portato. Con i fratelli lasciò la spiga e le ariste, ma non per questo si sentì più triste. Macinato e trasformato con il nome di farina tutti i giorni lo ritrovi dal fornaio ed in cucina! La storia del piccolo chicco di grano duro italiano di Sandra Sgambaro Era un seme piccolo piccolo e viveva al buio nel caldo rassicurante della pancia della sua mamma “TERRA ITALIA” Si sentiva così sicuro e protetto, che si addormentò di un sonno profondissimo e gli sembrò di sprofondare nel nulla, quasi di morire. Ma questa non era per il piccolo chicco la fine, anzi, la sua storia inizia proprio qui quando al posto del sicuro buio della sua mamma Terra si fece avanti la luce di suo padre il “CIELO”, una LUCE dorata che lo accarezzò con tanto amore per svegliarlo dolcemente, mentre il 274 Vento intonava una melodia di zufolii per attirarlo verso le nuvole. Il piccolo chicco si allungò a tal punto da diventare “tutto collo e radici” e si ritrovò una PIANTINA VERDE e leggera, capace di danzare ondeggiando al vento. Presto si accorse, però, che non poteva camminare e nemmeno girarsi intorno. Alcuni animali, come le lumache e i vermicelli, gli descrivevano i teneri colori dell’alba e gli accesi bagliori dei tramonti e il piccolo chicco desiderò intensamente ammirare tanta bellezza. Con tutta l’anima pregò di avere tanti occhi per vedere tutto l’arco dell’orizzonte. Il suo desiderio fu esaudito perché espresso con il CUORE e il piccolo chicco diventò una bellissima SPIGA, legata ancora alla madre terra e con tanti “occhi”, o chicchi di grano, che potevano ammirare i tramonti, le albe, gli animaletti e le stelle nel cielo. In questa magica atmosfera il TEMPO sembrava immobile, ma la spiga continuava a crescere finché divenne tutta d’ORO, pronta per vivere una nuova meravigliosa avventura. Ad un tratto il campo disparve e il piccolo chicco si trovò a percorrere un lungo viaggio in compagnia di tanti amici che, con le loro chiacchiere e risate, quasi lo stordirono. Nel bel mezzo dell’allegra confusione accadde una magia: gli parve di vivere in prima persona la favola di Pinocchio che la farfalla bianca gli aveva tante volte raccontato Una gigantesca balena li ingoiò e, dopo il primo momento di paura, il piccolo chicco si ricordò della canzone che il Vento gli cantava per farlo addormentare 275 “dormi dormi piccolino e riposa fino al mattino quando grande sarai al MOLINO tu andrai: in SEMOLA ti trasformerai quanto basta per diventare un bel formato di PASTA” A questo punto il piccolo chicco rise forte: non era nella pancia della balena ma in quella del Molino e, rassicurato, si lasciò trascinare velocemente attraverso le budella rumorose del gigante fino a giungere a quella che gli parve una grande BOCCA. Qui passò impavido, ovvero senza paura, tra grossi rulli di acciaio, sapeva che pian piano si stava trasformando e trovava tutto divertente, specialmente quando veniva pulito da un forte vento che gli procurava tanto solletico o quando ballava sulle reti che lo scuotevano al punto di fargli perdere il “guscio” “che bello, pensava il piccolo chicco dal CUORE GRANDE, darei il mio cuore per diventare una stellina, oppure una farfalla, o un disco volante o…” Il cuore del piccolo chicco diventò una manciata di “sabbia” splendente come la luce: la nostra SEMOLA! Dal molino passò nel PASTIFICIO dove la nuova madre “ACQUA” si mise a cullarlo fino a creare un IMPASTO magico “un pongo, morbido ed elastico, modellabile di color giallo luce ” 276 Il papà SOLE era già pronto per riscaldarli e poter finalmente esaudire il grande desiderio del piccolo Chicco di Grano Duro Italiano: Quello di poter essere tante forme, come tutte le cose e le fantasie che aveva visto e vissuto fin da quando era un piccolo, piccolo seme in terra d'italia. Dal vangelo secondo Giovanni In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? 277 Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. Se il chicco di grano non cade in terra e non muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto”. Non è il solo insegnamento che Gesù trae dalla vita dei contadini. Il Vangelo è ricco di significative parabole, immagini e spunti desunti dall’agricoltura molto diffusa. Ci raccontano di fatti afferenti il mondo agricolo, parlano del seminatore, del lavoro dei campi, della mietitura, di grano, del vino, dell’olio, del fico, della vigna, della vendemmia. L’immagine del chicco di grano è una metafora che serve per trasmetterci un importante insegnamento: Il chicco di grano è, infatti, anzitutto Gesù stesso. Come un chicco di frumento, egli è caduto in terra nella sua passione e morte, è rispuntato e ha portato frutto con la sua risurrezione. Potenzialmente, il “frutto” è tutta l’umanità. 278 Dopo aver parlato del chicco di grano, Gesù aggiunge: “Chi ama la sua vita la perde e chi odia (un altro evangelista dice perde) la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (cfr. Mt 16, 25). Cadere in terra e morire, non è dunque solo la via per portare frutto, ma anche per “salvare la propria vita”, cioè per continuare a vivere! Se il chicco viene seminato, rispunterà e conoscerà una nuova vita. Parabola moltiplicazione dei pani e dei pesci La prima moltiplicazione è riportata anche da Luca (9,10-17) e Giovanni (6,1-14). Si tratta dell'unico miracolo di Gesù, a parte la resurrezione, ad essere riportato in tutti e quattro i Vangeli. La parola moltiplicazione, ancorché tradizionalmente e universalmente usata, nei Vangeli non appare mai. C'è invece una continua inesauribile distribuzione del bene. La tradizione cristiana lo ha interpretato come un preannuncio della ricchezza sovrabbondante dell'eucarestia (istituita durante l'Ultima cena), sacramento fondamentale attraverso cui la Redenzione compiuta sulla croce si allarga a tutti i tempi e a tutti i luoghi. In particolare in quello dei pani e dei pesci, i quali “non si moltiplicarono” – ha spiegato Papa Francesco nel 2013 – ma “semplicemente non finirono, come non finì la farina e l’olio della vedova. Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia 279 una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)”. Matteo 14,13-21 Prima moltiplicazione dei pani Ma Gesù disse loro: «Non è necessario che se ne vadano; date voi a loro da mangiare». Ed essi gli dissero: «Noi non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». Ed egli disse: «Portatemeli qua». Comandò quindi che le folle si sedessero sull'erba; poi prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse; spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli, alle folle. E tutti mangiarono e furono saziati; poi i discepoli raccolsero i pezzi avanzati in dodici ceste piene. Ora, coloro che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini S ITOGRAFIA -B IBLIOGRAFIA http://www.artlifeamarte.blogspot.it http://www.bestversilia.com http://www.2hgiarre.forumcommunity.ne t http://www.leziosa.com http://www.greenpeace.org http://touringclub.it http://www.arteworld.it 280 http://www.lapappadolce.net http://www.universonline.it http://www.minambiente.it http://www.taccuinistorici.it http://www.tuttosanita.it http://www.cure-naturali.it http://www.ecomuseo.schole.it http://www.gabrieledannunzio.it http://www.schededigeografia.net http://www.it.m.wikiquote.org http://www.drschaer-institute.com http://www.coldiretti.it http://www.airesis.net http://www.itis-molinari.eu http://www.associazionelatorre.com http://digilander.libero.it http://www.molinocereser.it http://www.kamut.com/it/history.html http://www3.syngenta.com http://www.piccolenote.it http://www.diegogulizia.it http://www.culturaitalia.it http://www.frammenti arte.it http://www.trentinocultura.it http://www.magisterblog.espresso.repubblica.it http://www.gastrolabio.it http://www.cabrinitaranto.net http://www.greenme.it http://www.leitv.it http://www.paginebimbo.it 281 http://www.lascatoladeisegreti.it http://www.aforismi.dossier.net http://www.fareletteratura.it http://www.poesie.reportonline.it http://www.repubblica.it http://www.musee-orsay.fr http://www.alimentazione.alberghieriliviana.scuola.com http://www.my-personaltrainer.it http://www.sarafarnetti.it http://www.amici-lincei.it http://www.pancarraro.com http://www.arteworld.it http://www.mednat.org http://www.old.iscomar.it http://www.apoftegma.it http://www.homolaicus.com http://www.comune.adria.ro.it http://www.istitutocamozzibg.it http://www.swissworld.org http://www.promex.com http://www.expo2015.org http://pompeiisites.org http://www.agrariosereni.it http://www.pompeiisites.org http://www.pianetapane.it http://www.donnamoderna.it http://www.lastefani.it http://www.bolognafiere.it http://www.arteworld.it http://www.rimedinonna.com 282 http://www.greenme.iti http://kigeiblog.myblog.it http://www.antiqvitas.it http://www.arsetfuror.com http://ecomuseo.schole.it http://www.segantini.it http://www.buonissimo.org http://www.greenme.it http://www.petitchef.it http://www.giovannifattori.com http://www.settemuse.it https://www.comunitaprovvisorie.wordpres s.co http://www.irespiemonte.it http://www.romaincampagna.it https://www.politicheagricole.it http://www.doc.studenti.it http://www.cibo360.it/ http://www.itimarconinocera.org http://www.allrecipes.it http://www.worldrecipes.expo2015.org http://www.pastiera.it http://www.tuttogreen.it http://www.parks.it http://www.improntaunika.it http://www.provincia.mediocampidano.it http://www.sisonweb.com http://www.riso.it http://www.padanasementi.com http://www.ilsagroup.com 283 http://www.greenme.it http://www.uppermurrayseeds.com.au http://www.naturesfinestseed.com http://www.giornale.it http://www.beniculturali.it http://www.cesmaonline.org http://ilmondodiaura.altervista.org http://www.homolaicus.com http://www.cucinamedievale.it http://www.itcmattiussi.it http://isolafelice.forumcommunity.net http://www.risocarenzio.it http://www.lifegate.it http://www.carducci-ts.it http://www.lapappadolce.net http://www.ladispensadeldietista.blogspo t.it http://www.santamariadelgisolo.it http://www.marcozzi.eu http://www.biorekk.org http://www.dietaland.com http://www.greenme.it http://www.sapere.it http://www.corrierealpi.it http://www.archiviostoricocorriere.it http://www.venezia.it http://www.arte.it http://www.sauvage27blogspot.it http://www.francescomorante.it http://www.cultura.biografiaonline.it 284 http://www.rimediomeopatici.com http://www.storiadellarte.it http://www.cucinaitaliana.it http://www.giallozafferano.it http://www.alimentipedia.it http://www.giardinaggio.it http://www.slowfood.it http://www.gazzettadipistoia.it http://www.unisg.it http://www2.dse.unibo.it http://www.palazzomazzetti.it http://www.latinovivo.com AA.VV, le varietà di grano duro per le semine 2014, in cereali grano duro, supplememto n.1 al n.32/2014 dell'informatore agrario AA.VV Piemonte e Lombardia, dettaglio regionale dei risultati, varietà 2014, in Cerali grano tenero, supplemento n.1 al n.31/2014 dell'informatore agrario AA.VV, Piemonte e Lombardia, dettaglio regionale dei risultati, varietà 2013, in Cerali grano tenero, supplemento n.1 al n.32/2013 dell'informatore agrario AA.VV, le malattie del grano nell'Italia settentrionale, in la difesa dei creali, supplemento al n.6/2014 di Terra e Vita AA.VV, varietà di frumento duro per l'agricoltura biologica, in dal seme n.3, settembre 2014 A. 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Contributi e suggerimenti preziosi sono giunti dai Responsabili degli Uffici Strutture, Vigneti e Sviluppo Agricolo. In particolare, si ringrazia il gruppo di lavoro per il supporto fattivo, la motivazione, la competenza tecnicospecialistica e la professionalità dimostrate. 291 Dott.ssa Silvia Sarzanini- Ufficio Divulgazione-Provincia di Asti Supporto Normativo e Dott. ssa Roberta Cane – Università degli Studi di Torino Dott. Antonio Forte – Università degli Studi di Torino Diego Sappa– Ufficio CED – Provincia di Asti La Dott.ssa Silvia Sarzanini- è l’autrice della ricerca scientifica, bibliografica, storica e sitografica e del progetto editoriale responsabile dell’attività di indagine e della redazione. La Dottoressa Roberta Cane (studentessa della Scuola di Management e Economia - Torino) e il Dott. Antonio Forte (studente della Scuola di Management e Economia – Torino) si sono occupati della parte statistica (elaborazione grafici), degli approfondimenti statistico – economici e anche di alcune parti riguardanti le curiosità e la storia con interesse, professionalità, competenza, precisione e accuratezza di analisi scientifica – metodologica. In particolare, un vivo e sentito ringraziamento, alla Dottoressa Minerdo Daniela - posizione organizzativa dell’ Area agricoltura, per la massima disponibilità, il prezioso supporto, l’elevata professionalità e per i rilevanti consigli e pareri espressi, di ordine tecnico e metodologico, durante le complesse fasi della ricerca e dell’approfondimento statistico e bibliografico. Un sentito ringraziamento va attribuito a Diego Sappa che con l’alta professionalità, la pazienza infinita e la piena disponibilità e cura, da sempre dimostrate, anche in occasione della stesura degli altri volumi di approfondimento, ha contribuito con successo a risolvere i problemi tecnico – operativi informatici e ha fornito consigli su grafica e impostazione del sito. . 292 Si ringraziano per il prezioso supporto morale e materiale, la competenza tecnico- informaticaeconomica e per l’efficace contributo nella battitura di una parte dei testi e i consigli e gli importanti suggerimenti, i tirocinanti Dott.essa Roberta Cane e Dott. Antonio Forte (studenti della Scuola di Management e Economia – Torino), Cerrato Alessio e Asia Sarto Valentina (studenti dell'istituto Superiore Quintino Sella di Asti indirizzo Tecnico dei Servizi Commerciali), ciascuno secondo le proprie competenze e conoscenze. Le foto e molti dei volumi analizzati, fanno parte dell'archivio fotografico e bibliografico personale della Dottoressa Sarzanini Silvia – autrice del volume, che ha dedicato alla stesura anche molto tempo extra lavorativo. Si ringraziano anche il Sig. Gianluigi Guercio e la Dott. ssa Bianco Cristina che hanno fornito alcune fotografie facenti parte di ciascun archivio personale. Inoltre la maggior parte del materiale fotografico è stato scaricato dalla rete citando i link annessi. 293