Speciale - Bergamo Up

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Speciale - Bergamo Up
Il Mensile di economia, arte, costume e società made in Bergamo
Anno Tre Numero Ventuno | Settembre duemilaundici | Euro Due
Settembre 2011
Apertura sì, ma con criterio!
Il mensile più dinamico della città
PUBBLIZETA
What else?
21
In copertina
Gionchilie Ottica
Speciale
Il potere del turismo
Event
Cigar Club Bergamo
pagina | 10
pagina | 57
pagina | 92
bergamoup.it
“Ci sono due errori
che si possono fare
lungo la via verso
la verità...
non andare fino
in fondo,
e non iniziare.”
Confucio
001
www.bergamoup.it
L’editoriale | di Maryline JM-W
Apertura sì, ma con criterio!
Tuuuu…tu.. tu..tu…sciiiiiiiiiiiii…. vi ricordate
il rumore che facevano i modem di vecchia generazione mentre tentavano di collegarsi alla
rete? Preistoria del collegamento! Oggi i modem
sono silenziosi e spesso invisibili come nelle tre
piazze cittadine dove, dal 15 luglio scorso, il
Piazza Vecchia, Piazza Mercato delle Scarpe e Piazza Vittorio Veneto
visitatore ha la possibilità di accedere ad iniziative e informazioni turistiche aggiornate, collegandosi ad una rete Wi-Fi gratuita. Miracolo
Per navigazione sul web, vedi: bergamowifi.it
del progresso tecnologico o elettroparlando di tecnologia: BergamoScienza torna, vedi pag. 72
smog dannoso per la salute? Senza
Si parla di emicranie, cali di memoria, minore capacità di
concentrazione, e persino rischio tumori
002
Caporedattrice
www.romanzocollage.it
entrare nel merito di quest’inizia-
7
/11
tiva - nata quando invece in Gran Bretagna iniziano a smantellare le reti Wi-Fi nelle scuole - ,
visto che le ricerche mediche/scientifiche non sono in grado di
dare risultati confortanti sulla loro “innocuità”
all’indomani delle vacanze, abbiamo voluto dedicare il nostro Speciale al turismo bergamasco. Ovviamente il nostro territorio, in quanto
meta culturale, non ha stagione ed è molto
positivo aprirsi agli altri, meglio tuttavia
se lo si fa con una particolare attenzione alla soste-
N.B.: Da questo mese, se andate sul nostro sito
(bergamoup.it), cliccando su Io leggo etera, oltre A
NUMEROSI APPUNTAMENTI, POTRETE TROVARE le
vostre rubriche abituali e molto altro.
003
nibilità.
Entrate,
chiedete e
vi sarà dato!
di Maryline JM-W
ltre alla normale distribuzione, per rispondere alla richiesta dei nostri lettori,
abbiamo deciso di mettere il mensile più
dinamico della città gratuitamente a disposizione
di tutti presso i seguenti BergamoUp point:
O
Bergamo
Via Guglielmo d’Alzano, 2b
Tel. 035 0603115
www.galleriamarelia.it
Bergamo
Via S. Alessandro, 26/A
Tel. 035 319380
www.gionchilie.it
Treviglio (Bg)
Via F.lli Galliari, 6
Tel. 0363 1847489
www.moodphoto-studio.it
004
Redazione
Verdello (Bg)
P.zza mons. Chiodi, 30
Tel. 035 236661
Bergamo
Via Garibaldi, 12/A
Tel. 035 242054
www.naturalebiologico.com
Almè (Bg) - Via Milano, 42/A
Tel. 035 638123
www.niniva.net
Lucchini Casa
American Bar - Ristorante
Bergamo
Viale Vittorio Emanuele II, 12
Tel. 035 217037
Scanzorosciate (Bg) - Corso
Europa, 38
Tel. 035 6570027
Bergamo
V. Madonna Della Neve, 35
Tel. 035 0346077
Seriate (Bg)
Via Pascoli, 2/A
Tel. 035 4921473
www.tecnodomo.it
005
In copertina: photo matteo mottari
sommario
7/11
STORIA DI COPERTINA
pag.
10 Ottica Gionchilie
L’occhiale giusto in quattro mosse
pag.
dintorni
31 45 anni insieme...
Gioco
pag.
34 Matrimonio a casa Feltri
mondo
pag.
19
Queen
Boutique Uomo Donna
pag.
Automobile
37 Femmes Fatales
Burlesque Academy
pag.
25
mondanità
Golf tour 2011
006
Golf Club Bergamo l’Albenza
pag.
41 Soft Air
Sport
TOP SPEED
pag.
71 Test Lotus Elise CR
45
BergamoUp Model
pag.
Incontri sportivi
77 Daniela Masseroni
pag.
Persone e personaggi
80 Il Bepi
49 Mondo incognita
51 World Herritage Commite
53 Il potere del turismo
VIDEOLUDOLOGIA
pag.
84
Il Videogioco
sempre più vittima della disinformazione. Diamogli il
giusto valore.
pag.
Andiamo per monti
86 Rifugio Fratelli Longo
55 Una storia centenaria
pag.
58 I numeri del turismo
61 Le strutture del turismo
65 La pubblicità è un’Arte
66
Il sorriso è un’attrazione
68 Bergamo Scienza
Bel pais
88 Trezzo D’Adda
pag.
92
94
EVENT
Cigar Club Bergamo
Niniva & Biolux Energy
007
pag.
SPECIALE: Turismo
Editore Pubblizeta
Di Emanuele Zarcone
Direttore Generale
Michele Oggioni
Direttore Responsabile
Luca Marinoni
Caporedattrice
Maryline Milesi
Redazione
Raffaella Ravasi
STefania barcella
Amministrazione
Barbara Epis
Via Della Valle, 42 - 25128 Brescia
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Piazza Mons. Chiodi, 31 - Verdello (BG)
[email protected]
Art
Bm Adv Advertising
Impaginazione
Alessandro Di Miceli
Segreteria
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Pubbliche Relazioni
Web
Culture and Tourism a SPECIAL WELCOME
10 Musei della città gratuiti_City museums with free admission
8 Musei della provincia gratuiti_Provincial museums with free admission
7 Musei della provincia a ingresso ridotto_Provincial museums with
reduced price admission 15 Linee bus gratis_Free bus routes 1 Linea
tramviaria gratis_Free tram line 2 Funicolari gratis_Free funicular
railways_Sconti in hotel, ristoranti e negozi_Discounts in hotels,
restaurants and shops
1 Sola card_Only one card
3385961927
www.bergamoup.it
Progetto grafico
paolovallara.com
Stampa
Editoria grafica colombo srl
Fotografi
Niccolò gritti, Matteo Mottari
Hanno collaborato:
Stefano D’Aste, Paola Cervi, Rach. Finazzi, Stefano Salvi, Vip International S.r.l., DANILO
MORONI, Michele bove, marco sidmarko locatelli.
Crediti Fotografici:
Per le immagini senza crediti l’editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti
fotografici senza riuscire a reperirli. è ovviamente a piena disposizione per l’assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.
© COPYRIGHT BERGAMOUP MAGAZINE:­TESTI E IMMAGINI DELLA
PRESENTE PUBBLICAZIONE NON POSSONO ESSERE RIPRODOTTI
CON MEZZI GRAFICI, MECCANICI, ELETTRONICI O DIGITALI SENZA
AUTORIZZAZIONE FIRMATA DA PUBBLIZETA PRODUCTION. OGNI
VIOLAZIONE SARà PERSEGUITA A NORMA DI LEGGE
BERGAMOUP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE
LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BERGAMO
N° 16/2009 DEL 18 MAGGIO 2009.
PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI:
Azienda Trasporti Bergamo
Museo Bernareggi
Tel. 035 236661
i n fo @ b m a d v. i t - w w w. b m a d v. i t
009
010
Ottica Gionchilie
L’occhiale giusto in quattro mosse
di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
U
n paio d’occhiali? Un accessorio con personalità,
un tocco di stile in più, come in una partita a scacchi giocata in sole quattro mosse:
E cosa dire di questo Borsalino?
Marchio storico, dall’intramontabile eleganza, come in
questo modello da donna: design chic e materiali pregiati
che parlano da soli.
Moda
Lusso
Qualità
Esclusività
Moda e Lusso sono i brand Borsalino, Italia Independent, Marma London, Ugo Boss, ic! berlin, Jimmy Choo,
Chopard, Alain Mikli, Persol, fra le linee di punta che
Gionchilie propone per chi fa del suo paio d’occhiali una
questione di stile, dal gusto particolare, ma comunque
accessibile.
Ecco un modello da uomo IC! BERLIN:
la casa tedesca nota per la produzione artigianale di pochi
pezzi numerati, realizza il suo prodotto in acciaio biomedico: le lastre sono tagliate, piegate e montate a mano. Le
colorazioni, decisamente uniche, sono polveri di marmo
ottenute ad alte temperature.
011
E un paio disegnato da Alain Mikli?
Da sempre il guru dell’occhiale, un vero punto di riferimento per molti. Da trent’anni usa lastre con colori e
innovazioni particolari, come in questo modello unisex
rosso.
Esclusività vuol dire la scelta di prodotti di edizioni limitate e numerate delle varie linee come la Ray Ban che
propone questo divertente modello venduto con un kit per
personalizzarlo: pennarelli e fantasia per un modello introvabile, o per i più fashion nostalgici, perché non regalarsi
un modello Persol Steve McQueen: ne sono rimasti solo
gli ultimi sei pezzi sul mercato, oramai sono praticamente
introvabili. Scacco matto.
012
E per concludere un modello di ITALIA
INDEPENDENT:
l’azienda italiana fondata da Lapo Elkann, il brand per
eccellenza fashion, capace di coniugare stile e innovazione,
tecnologia e gusto, occhiali che nelle ultime stagioni sono
diventati un vero e proprio must del Made in Italy, capaci
di unire l’eleganza e la stravaganza di Lapo in un prodotto
dal prezzo assolutamente accessibile.
Qualità da Gionchilie vuol dire vuol dire servirsi di
aziende leader nel campo dell’Ottica, come per le lenti
ZEISS, soprattutto per la realizzazione delle lenti progressive tramite il servizio on line che consente l’esecuzione
delle lenti direttamente dalla casa madre.
Bergamo - Via S. Alessandro, 26A
Tel e Fax 035 319380
Lunedì 15:00 -19:30
da Martedì a Sabato
9:00 - 12:30
15:00 - 19:30
e tutte le Domeniche 15:00 - 19:30
013
014
015
TORREGGIANI
BRUT
MILLESIMATO
SATÈN
Sleever Limited Edition
016
WWW.VINITORREGGIANI.IT
017
018
Queen
Boutique Uomo Donna
di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
A
due passi da Piazza Bergamo nella centralissima
Via Borfuro, la Boutique QUEEN festeggia il
primo anno di attività. Due grandi vetrine che si
affacciano dal porticato della via proponendo un modo di
vestirsi, uno stile nuovo in città dal gusto un pò British.
019
Una superficie di ben 300 mq
disposta su tre livelli con arredo
ricercato ma minimale, strutture
in ferro che si prestano a sorreggere
i capi a contrasto delle bianche
pareti, perchè, come Emanuela
ci spiega, “la nostra filosofia è
esaltare il gusto: il nostro è un
negozio dove protagonisti sono
gli abiti che proponiamo
ai nostri clienti”.
Queen
Boutique Uomo Donna
020
Uomo e donna, per tutti color che amano vestirsi e identificarsi con una moda dal gusto alternativo e ricercato. Street
di giorno, ma che con l’accostamento del giusto accessorio
può diventare anche da cocktail. Una moda confortevole,
che può mutare nel corso della giornata adattandosi alle
esigenze di chi la indossa. QUEEN ha scelto, infatti, di
diversificare i prodotti che propone al suo cliente, proprio
per offrire l’alternativa con un occhio di riguardo anche al
prezzo, alla qualità made in Italy ed agli articoli.
021
Un’ampia scelta di brand per soddisfare tutti i gusti, la
YUMI’
from London e
FIX DESIGN
(con anche la linea “Borsalino” la più esclusiva per le boutiques) soddisfano le clienti dal look più easy e divertente,
mentre con le collezioni
HIGH,
I’MARRAS
e PLEIN SUD
il profumo che si percepisce è di Moda con la M maiuscola.
HIGH by Claire Campbell è dedicata alla cliente che ama
distinguersi con estrema femminilità, è una moda ricercata come I’MARRAS il marchio più young dello stilista
Antonio Marras, un marchio giovane. È nato infatti nel
2008 ma si è già imposto sulle passerelle con passi da gigante esaltando il gusto del bello!
C’è spazio anche per la sensualità PLEIN SUD che strizza l’occhio al fashion puro, ed ancora
ER
RA°RE
e FRED MELLO
per lei e per lui.
Queen
Boutique Uomo Donna
022
Alla moda uomo, lo staff, dedica particolare attenzione
proponendo anche il noto marchio
CP COMPANY
rilanciato dall’imprenditore stilista Enzo Fusco: un prodotto di ottima qualità, dallo stile facile per tutti con una
collezione festeggia l’intramontabile GOGGLE JACKET,
la “Giacca 1000 Miglia” lanciata nel 1998 quando l’azienda
partecipò come sponsor alla gara.
Una vasta scelta di firme che si completano a vicenda, da
abbinare con gli accessori
COLLECTION PRIVEE?
per una pelletteria di qualità fatta a mano, uomo e donna
made in Italy: lo staff è sempre a disposizione per suggerire e consigliare i clienti, anche la domenica pomeriggio.
QUEEN
Boutique Uomo Donna
Bergamo - Via Borfuro 12/C
Tel. 035 241895
[email protected]
7 giorni su 7
Lunedì 15:00 – 19:30
da Martedì a Sabato
9:00 – 13:00 e 15:00 – 19:30
E tutte le Domeniche pomeriggio dalle 15:30 alle 19:30
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C a Funicol e
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a
l
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e
d
All’interno della stazione
della Funicolare
prenotazioni: tel. 035/210091
grafica: francescochiaro.blogspot.com
023
Terrazza bellavista
024
QUARTA TAPPA
ITALIAN
DELL’
GOLF TOUR 2011
GOLF CLUB BERGAMO L’ALBENZA
S
025
i è svolta domenica 31 luglio 2011 la 4° tappa
dell’Italian Golf Tour 2011: ad ospitare questo
atteso circuito italiano è stato il Golf Club
Bergamo l’Albenza. Dopo le ultime tappe svolte in terra
di Franciacorta, l’Italian Golf Tour torna in terra
bergamasca tra le colline di Almenno San Bartolomeo.
Il Golf Club Bergamo, inaugurato ufficialmente il 19
marzo 1961 su progetto dello Studio inglese Cotton &
Sutton è inserito in una incantevole cornice di prati ed
alberi secolari, ai piedi delle colline orobiche che precedono
la catena alpina, dove golf, natura e cultura si
accompagnano in armonia grazie anche alle numerose
opportunità della vicinissima città d’arte di Bergamo,
ai suoi dintorni, alle sue valli ed all’offerta delle strutture
turistico/alberghiere.
Dopo l’inaugurazione delle ultime 9 buche, avvenuta nel
1987, il Golf Club Bergamo “L’Albenza” può vantare uno
splendido percorso composto da 27 buche di riconosciuta
levatura tecnica.
026
Nonostante l’estate inoltrata, il caldo non afoso ha
incoraggiato i circa 70 golfisti che si sono sfidati su
questo meraviglioso campo, cimentandosi nelle 18 buche
del percorso giallo e blu.
I vincitori della giornata sono:
Salerno Federico sul podio più alto con 39 punti,
vincitore assoluto del primo netto; secondo classificato,
nella prima categoria, Zanetti Francesco con 37 punti.
Il primo premio per la seconda categoria è andato a
Bruzzi Achille con 38 punti, mentre il secondo classificato
di questa categoria è Ghilardi Daniele con 37 punti.
Primo classificato per la terza categoria è Magni Luciano
con 41 punti, a pari punteggio ma secondo classificato
Mercanti Daniele.
Il premio del primo lordo è stato assegnato a Manzoni
Diego che ha totalizzato 34 punti.
Complimenti anche a Bosso Silvia che con 37 punti è
risultata la Prima Lady e a Carsenzuola Adriano primo
Senior con 36 punti.
027
Le premiazioni di questa tappa del circuito verranno
effettuate sabato 24 settembre presso la Golf House
dell’Albenza. Ai vincitori verrà consegnata una scultura
in argento opera dello scultore-orafo Antonino Rando
realizzata appositamente per l’Italian Golf Tour 2011.
Un ringraziamento speciale a Opel, main sponsor del
circuito, ed in particolare alla Concessionaria Longhi
di Bergamo che ha permesso l’esposizione di cinque
autovetture all’esterno della Club House.
028
Le prossime tappe del circuito:
23 ottobre: GOLF CLUB VARESE – (VA)
Teamitalia srl
Via Zelasco,1 - 24122 Bergamo – Tel 035 237323 - Fax 035 224686 - www.teamitalia.com - [email protected]
029
030
E il 20 settembre sono
45 anni
1965
di Matteo Mottari ph. archiv. di famiglia e Matteo Mottari
I
miei genitori si sono sposati molto giovani animati
dal desiderio di costruire una famiglia, ed in effetti
hanno messo al mondo tre figli.
Una vita costruita e trascorsa insieme: mio padre non ha
mai voluto che mia madre lavorasse, ha sempre sostenuto
che la moglie si deve dedicare alla conduzione della famiglia mentre il marito si deve preoccupare di provvedere
al sostentamento materiale della stessa. È stato un padre
molto severo con noi figli, il classico capofamiglia di un
tempo, ma al contempo sempre presente, disponibile e in
grado di risolvere qualsiasi problema che ci riguardasse
oltre ad un instancabile lavoratore, estremamente preciso
ed esigente negli affari, non solo con gli altri, ma anche
con se stesso. Serio e affabile, sempre in anticipo agli appuntamenti, il suo grande impegno nella professione, ha
consentito alla nostra famiglia di vivere una vita agiata.
Mia madre è invece la mamma che tutti vorrebbero: bellissima, molto buona, dolce, affettuosa e molto generosa.
Rispettosa con tutti, non hai mai offeso nessuno, brontola
solo con me, che ancora vivo con loro, perché sono disordinato. E poi da sempre sopporta quel “rompino” di mio
padre con amore e pazienza: mia madre dice che se tornasse indietro nel tempo, lo risposerebbe e non lo cambierebbe con nessuno. Ma allora è vero che l’amore è cieco!
Mi ritengo fortunato: sono nato in una famiglia dove
i miei genitori hanno fatto di tutto e di più per dare la
possibilità a noi figli di crescere bene, di studiare, di poter scegliere e intraprendere la nostra carriera lavorativa
vivendo in un ambiente sereno. Come quando ho deciso
di abbandonare l’Università, per iniziare quella che oggi è
la mia professione di fotografo frequentando l’Accademia
Fotografica: inizialmente i miei genitori non erano molto
convinti, mentre oggi a distanza di alcuni anni, visto anche
i buoni risultati che ho ottenuto, si sono resi conto che
quella era la mia strada, quella che cercavo.
Abitiamo in una casa indipendente: sopra di noi vive mia
sorella con i suoi due figli, mentre in giardino c’è il nostro
031
di vita insieme…
1966
1979
cane, un pastore del Caucaso che praticamente
è il padrone di casa. Mio padre che è sempre
stato così severo con noi, al cane lascia fare di
tutto… si preoccupa se ha sempre l’acqua fresca,
se ha mangiato e quando le giornate sono calde
lo fa entrare nell’ingresso di casa per tenerlo al
fresco.
A completare la nostra famiglia ci sono i nipoti:
tengono viva la casa, a volte pranzano da noi
oppure passano a salutare i nonni e si fermano
anche solo per rimanere in compagnia. Questa
è la mia famiglia, una casa serena e armoniosa.
1990
032
1985
1971
2011
033
Matrimonio
a casa
Feltri
Photo Matteo Mottari
I
l nostro reporter - a spasso per la città - ha “rubato”
quattro foto ad una cerimonia privata avvenuta sabato 16 luglio nel comune di Bergamo, dove Federica
Feltri Pilenga, nipote di Vittorio Feltri, è convolata a nozze con il suo compagno Luca Reina. Nell’occasione, si è
anche scoperto che i neo sposi aspettano un lieto evento
per ottobre.
La cerimonia è stata celebrata
dall’Assessore Tommaso D’Aloia,
amico della coppia.
I Feltri non si smentiscono mai in quanto a discrezione
nel modo di vivere: invitati parenti ed amici intimi anche
al pranzo che si è svolto presso il ristorante “da Ivan” ad
Almenno San Bartolomeo, in un luogo immerso nel verde, elegante e riservato!
034
Auguri alla coppia e al “giovane” bis nonno.
Mino Mottari
035
COMPRI OGGI
L’UNIVERSO DEL RISPARMIO
E PAGHI NEL 2012
CUCINA CON ANTA DOGATA
COMPLETA DI ELETTRODOMESTICI
L. 330 H. 240 cm.
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Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Offerta di credito, valida dal 24/06/2011 al 31/12/2011. Decorrenza media della prima rata a 180 giorni. Salvo approvazione di Findomestic Banca S.p.A. Al fine
di gestire le tue spese in modo responsabile, Findomestic ti ricorda, prima di sottoscrivere il contratto, di prendere visione di tutte le condizioni economiche e contrattuali, facendo riferimento alle Informazioni Europee di
Base sul Credito ai Consumatori presso il punto vendita. Mercatone Uno: Fornitore di beni e servizi, per la promozione e collocamento di contratti di finanziamento di Findomestic Banca S.p.A. per l’acquisto dei propri
beni e servizi e legato da rapporti contrattuali con uno o più finanziatori.
Vendite promozionali fino ad esaurimento scorte. Le foto dei prodotti sono indicative. Si declina ogni responsabilità per eventuali errori e/o omissioni di stampa nonché per ogni variazione di prezzo e di prodotto
apportata dalle case produttrici.
WWW.MERCATONEUNO.COM
APERTI OGNI DOMENICA
Femmes Fatales
Burlesque
N
el contesto dell’Associazione Atys di Ciserano
(Bg), orientata alla diffusione delle arti coreutiche, è nata all’inizio di quest’anno l’Accademia di
Burlesque “Femmes Fatales”.
Con la direzione artistica delle vedettes Morgana Roth e
Sparkling Veedee, bergamasche purosangue che da oltre
15 anni si esibiscono in tutto il mondo come performer
soliste, si tengono corsi per principianti e di livello avanzato.
I corsi di Burlesque organizzati da Atys sono strutturati
con una o due lezioni settimanali - a seconda del livello del
corso - oppure full immersion nei weekend.
Queste due opzioni portano agli
stessi risultati, si differenziano
solo per la tempistica.
I corsi sono in versione “classe”, con un massimo di 10
allieve, o in versione “privata”, a piccoli gruppi di amiche
o a singole allieve che desiderano essere seguite in modo
diretto in ogni fase dell’apprendimento.
Make up, guanti, tacchi alti, reggicalze, bustino, boa piumato, cappelli sono sempre presenti nelle coreografie che
si creano ad hoc per ogni allieva e sono oggetto di esperienze didattiche specifiche durante le lezioni.
Le parti dei corsi che sono indirizzate al “glamour”
ed alla “seduzione” sono svolte ad ogni livello
con la consapevolezza che molti degli elementi
che costituiscono la scena Burlesque, possono
essere trasferiti anche all’esperienza quotidiana.
Il Burlesque che si impara nei corsi “FemmesFatales” di
Atys è strutturato su alcuni elementi fondamentali che
sapientemente dosati e bilanciati creano l’indispensabile
atmosfera di ironica malizia: postura ed espressione del
viso, tecnica del movimento e della danza, interpretazione
attiva della scena e trasmissione del fascino sono le armi
fondamentali a disposizione di ogni donna anche nella
vita quotidiana.
Le allieve dei corsi sono condotte perciò attraverso un percorso completo che porta all’acquisizione di consapevolezza, autostima e ironia, e rende tonico e snello il corpo.
Le collaborazioni di volta in volta stabilite con i migliori
locali di Bergamo, Milano, Brescia permettono alle allieve
dei corsi di giungere ad un vero debutto in scena durante
il saggio di fine corso e nessun’allieva finora si è mai tirata
indietro per imbarazzo o disagio, anche quelle che all’inizio del corso avevano detto “non riuscirei mai a farlo in
pubblico”.
037
di Raffaella Ravasi
Academy
da 14 cm e boa di struzzo?
Naturalmente …(ride ndr) Ma lei si aspetta quindi che una
giocatrice di tennis ci vada con la racchetta in mano? (ride
ndr) No, ovviamente non esco in costume di scena, e detto tra noi, non mi chiamo nemmeno Morgana, ma Susy.
Però devo dire che certe sottigliezze di comportamento e
la forma fisica ben mantenuta certamente si vedono, e mi
fanno un gran bene.
Quindi nel Burlesque si può trovare un equilibrio tra la
donna e la vedette?
Così esagera. Con il Burlesque si possono imparare certe
divertenti esagerazioni e la capacità di sorridere o anche
ridere di se stesse. Sapere ballare e posare come una pin up
non significa farlo in ogni momento, saper portare i tacchi
di 14 cm non significa portarli sempre anche quando sono
fuori luogo. Tuttavia, può essere divertente poter indossare con autoironia una mise clamorosa per una serata di
gala col proprio marito.
Lei è sposata, Susy?
Segreto professionale… (ride ndr)
038
Intervista a Morgana Roth
Come ha iniziato ad insegnare l’arte del Burlesque?
È stato un passo ovvio, quando arrivi ad un livello di consapevolezza e di soddisfazione in quello che fai, diventa
piuttosto naturale desiderare di mantenerlo vivo e trasmetterlo ad altre persone. Ed è anche molto divertente.
Ma l’immagine della donna nel Burlesque non è fuori
dal tempo?
Il Burlesque è stato letteralmente scoperto in Italia da pochi anni e credo che vivrà a lungo: è un momento di gioco,
è l’espressione del dominio che la donna può esercitare
attraverso fascino e seduzione, naturalmente condito da
una grande dose di ironia, humour e bellissima musica.
Ha parlato di musica: è importante nel Burlesque?
Fondamentale: la musica sbagliata è sinonimo di pessimo
spettacolo. Io sono una ballerina, il mio rapporto con la
musica è di primaria importanza, per questo dedico alla
ricerca musicale per i miei spettacoli molto tempo, come
insegno alle mie allieve durante i corsi.
L’allieva ideale?
Qualunque donna che desideri divertirsi mentre si abitua
a valorizzare se stessa. Certe cose che si imparano, come i
passi di danza, le espressioni del viso, i gesti con gli accessori, sono giochi da palco, ma lasciano una consapevolezza di sé piacevole anche nella vita quotidiana.
Quindi è più di un corso di danza. Devo pensare che
quando Morgana Roth va a fare la spesa esce con tacchi
Intervista a Sparkling Veedee
Abbiamo chiesto a Morgana Roth come ha deciso di insegnare il Burlesque, e lei?
Cosa ha risposto? (sorride e ammicca ndr)
Non glielo dico!
Mi ha sempre affascinato riunire persone attorno alle mie
Sedi e costi dei corsi
Ciserano, Bergamo, Milano
Corso completo a partire da 150 euro tutto incluso.
Costi orari a partire da 15 euro.
Corsi privati ad allieva singola a partire da 250 euro tutto
incluso
Siti, contatti e sedi
Per le attività dell’Associazione e i corsi
www.associazioneatys.it
[email protected]
[email protected]
Per richiedere uno spettacolo o informazioni su show in
cartellone
www.femmesfatales.it
[email protected]
Per vedere il canale YouTube di FemmesFatales
http://www.youtube.com/user/ShowBurlesque
Per contattare l’Associazione o direttamente le Vedettes
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Associazione Atys
Via Circonvallazione Ovest, 80, 24040, Ciserano (BG)
Tel 035 882753 Cell. 3336606885 e 3472682231
FemmesFatales Burlesque Show by Atys
Vìa Strambio, 6, 20133 Milano,
Tel. 0236536415 Cell. 3472312192
Avete una scuola di danza e desiderate attivare un corso di Burlesque?
FemmesFatales è disponibile a collaborazioni nella zona di Bergamo, Milano e Brescia.
Contattando l’associazione Atys è possibile organizzare corsi diurni, serali e full immersion presso qualsiasi struttura.
039
passioni, l’ho fatto per la show dance, avevo una compagnia di ballerine di animazione che avevo formato e istruito io, l’ho fatto per la danza classica e seguo ancora oggi
le bambine di 4 anni che iniziano a ballare. Il Burlesque è
una forma di danza molto coreografica e divertente, insegnarla è di grande soddisfazione perché si vedono subito
risultati anche molto significativi.
Risultati?
Le allieve si liberano di molte paure legate all’errata convinzione di non essere capaci di fare certi movimenti, di
assumere certe posizioni. Il corpo quando lo si allena
bene, risponde rapidamente. Prendono confidenza con i
costumi, che sono stupendi, pieni di piume e lustrini. In
certi momenti sembrano bambine la notte di Natale.
Bambine molto sexy però…
Ogni donna è sexy, se chi la guarda vuole notarlo. Forse
lo spirito comico del Burlesque permette di superare quei
limiti che ingiustamente le donne si pongono. Mai volgari,
per nessun motivo, ma sempre seducenti, questo sì.
Ma si spogliano, però…
Si spogliano per gioco e non è nemmeno una parte fondamentale. Il livello di strip tease che il Burlesque richiede è
bassissimo, non si mostra nulla ma proprio nulla che non
si possa mostrare con un abito da sera un po’ trasgressivo
in qualsiasi serata di gala. Il gioco dello strip Burlesque
è far immaginare, affascinare, ammaliare, non esibire.
Espressioni del viso, movimenti ironici, non bisogna superare nessun pudore, anzi, il pudore è fondamentale per
trasmettere il proprio fascino.
Ricorrono parole come fascino, seduzione, gioco, ironia.
Ma oltre a questo?
Tecnica, danza, esercizio fisico, educazione al movimento.
Le nostre allieve si muovono molto ma, rispetto ad altre
discipline, il Burlesque ha il vantaggio di essere tremendamente divertente e la fatica si sente molto meno.
A vederla non si fa fatica a crederle: ma quanti anni ha,
Sparkling Veedee?
Sparkling Veedee ha qualcosa più di cinque anni. Se intendeva chiedere a me quanti anni ho, le dirò che mi chiamo
Laila e che la mia età è… segreto professionale… (ride ndr)
040
Soft
Air
Appuntamento ad ottobre con i Triarii per le finali
di Raffaella Ravasi
Il 15-16 ottobre in Val di Castro
nelle Marche, si disputerà la Finale
Nazionale.
I nostri Triarii (www.triarii.it) con sede a Scanzorosciate,
presso la “Premiata Pizzeria” di Negrone, capitanati da
Marco “Bush” Gritti, “armi in pugno”, sono pronti per
affrontare la sfida, la finalissima dopo due anni di gare
disputate in giro per il Nord Italia.
Nata nel 2008 dalla voglia di condividere una passione
di un gruppo di giocatori di Soft Air, la squadra dei
Triarii, prende il nome dai famosi soldati della Roma
Antica che costituivano la terza legione ed erano considerati i più esperti, quelli ai quali ci si affidava nelle
situazioni critiche.
La Triarii Sac - Associazione Sportiva Dilettantistica - vanta oggi una quarantina di soci che si danno appuntamento il giovedì sera davanti ad una pizza fumante servita in
porzione extra large nella sede orobica. Forse i più scettici
storceranno il naso pensando al ritrovo di un gruppo di
“maschi belligeranti”, quando in realtà oggigiorno il Soft
Air conta circa seicento associazioni e club dislocati sul
territorio nazionale per un gioco solo in apparenza bellicoso, ma in realtà innocuo, non violento che si basa sul
corretto confronto sportivo. È proprio nella correttezza
di ogni singolo giocatore la particolarità di questo gioco,
041
È
proprio così, alla fine i Triarii hanno vinto il
Campionato Lombardo di Soft Air per il biennio 2010-2011 organizzato dall’ASNWG, acronimo dell’Associazione Sportiva Nazionale War Games che
dal 1994 si occupa della promozione del Soft Air e del suo
campionato. La ASNWG è strutturata nei diversi Comitati regionali che decretano il proprio vincitore e
non esistendo nessun modo per provare oggettivamente
che l’avversario sia stato colpito, salvo l’integrità dello
stesso che prima dichiari il fatto con autodichiarazione e
poi abbandoni l’area di gioco. Numerosi sono i tornei e
i campionati che ogni anno si svolgono in Italia dove le
squadre costituite da dieci - trenta giocatori si sfidano in
partite, combat dai diversi obiettivi in una moltitudine di
tipologie di gioco, ma sempre in massima sicurezza: è importante ricordare che non è possibile giocare in un terreno se non si ha l’autorizzazione per la pratica sportiva
così come la zona di gioco è segnalata con opportuni avvisi per i viandanti. Per la squadra di Marco Gritti Triarii
vuole, infatti, dire Esperienza, Saggezza, Equilibrio, Forza e Coesione, così come Soft Air significa Divertimento,
Amicizia, Avventura e Sport.
042
In bocca al lupo per la finale!
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048
speciale
speciale
Mondo incognita
Un fumetto fatto con personaggi che vivono in un guscio
al di fuori del nostro mondo
e che lo vedono guardandolo
attraverso un buco.
Turismo
di Rach. Finazzi
049
Rach. finazzi
[email protected]
050
speciale
World
Heritage
Committe
La salvaguardia del mondo
di Michele Bove
C
ome affrontare il tema del turismo senza prima
ricordare che dal 19 al 29 giugno scorso si è svolta la 35ma sessione annuale del Comitato del Patrimonio del Mondo (World Heritage Commitee), sotto
la guida dell’UNESCO (United Nations Educational,
Scientific and Cultural Organization).
Obiettivi di questo comitato, presieduto da rappresenla difesa internazionale delle radici culturali e la protezione e la conservazione degli ambienti naturali, sempre più spesso messi in pericolo da comportamenti irresponsabili e da decisioni inclini allo sviluppo caotico
e distruttivo di un sistema societario che non si adegua
alle necessità e ai tempi dell’evoluzione millenaria che
ha plasmato il mondo.
Tra i vari impegni di quest’anno, i responsabili hanno determinato l’ammissione di 25 siti nuovi nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità. Erano state presentate 35
località in totale, di cui 2 sul territorio italiano, entrambe
ammesse positivamente.
Inoltre, hanno preso in esame la situazione conservativa
dei luoghi già inclusi nella stessa lista, focalizzandosi in
particolare su 35 siti considerati in pericolo di distruzione.
Per adempiere al proprio compito, il Comitato ha anche
deciso e supervisionato la distribuzione e l’impiego di un
capitale di 4 milioni di dollari (circa 2.800.000 euro) che
dovrà essere utilizzato nella prevenzione e nel mantenimento dei 936 siti sparsi nel mondo che sono riconosciuti
come bene supremo e indispensabile della storia dell’umanità e del mondo naturale.
La lista dei luoghi protetti si divide tra beni naturali che segnano un interesse di carattere geologico,
geomorfico; beni naturali che presentano habitats
ed ecosistemi unici nel loro tipo; beni storici e culturali che segnano una testimonianza del percorso
della civilizzazione umana; beni rappresentanti il
genio e la creatività umana e infine beni che dimostrino e mantengano la testimonianza di culture ed
etnie mondiali.
051
tanti di 21 stati, eletti ogni quattro anni da tutti gli stati
membri dell’organizzazione (che oggi ammontano a 193):
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Fashion di Antegnate
speciale
IlPotere
Turismo
del
L’Italia e il suo ruolo mondiale
di Michele Bove
L’Italia ha dunque raggiunto la cifra di 47 siti inscritti nella lista della WHC , divenendo lo stato con
il più alto numero di luoghi riconosciuti patrimonio
mondiale.
È anche per questi riconoscimenti internazionali che l’Italia è uno degli stati leader del turismo mondiale, segnando annualmente presenze per 252 milioni di persone (solo
la Francia conta più presenze, 277 milioni). Un numero
impressionante, che porta al nostro Bel Paese entrate economiche non indifferenti.
Si attesta che il 12% del Pil italiano sia derivante dal turismo.
Eccezione fatta per le città culturalmente interessanti
(sono 21 le città inscritte nella lista della WHC), che riscontrano un costante turismo, la distribuzione e la quantità di turisti sul territorio varia ovviamente tra mesi e luoghi. Si vede dai dati emessi annualmente dall’Osservatorio
Nazionale del Turismo che la montagna segna picchi di
visite durante i mesi invernali ed estivi. Mentre le restanti
aree di interesse (quali terme, laghi, mari e zone di campagna) hanno picchi turistici durante l’estate, in particolare
nel mese di agosto, quando la maggior parte dei paesi inizia le lunghe festività.
053
25
dicevamo i siti che verranno aggiunti alla lista
del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, di cui
due appartengono, almeno in parte, al nostro
territorio nazionale.
Il primo sito è l’unione di una serie di sette diverse costruzioni sparse nel nord del nostro stato, tutte accomunate
dalla storia longobarda che regnò su questi territori dal
568 d.C. al 774 d.C.; non a caso il patrimonio è stato nominato “Longobardi in Italia, luoghi del potere”.
Il secondo è locato tra le Alpi - nel territorio montano
diviso tra sei differenti nazioni (Italia, Francia, Germania,
Svizzera, Austria e Slovenia) - è una serie di centoundici differenti costruzioni palafittiche costruite tra il 5000
a.C. e il 500 a.C., locate generalmente sulle rive di laghi,
fiumi o antiche paludi.
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Una
Storia
centenaria
Il turismo continua a sorprendere e modificare
di Michele Bove
P
Certo è che il turismo del 18esimo secolo era diverso da
quello contemporaneo. In primo luogo interessava solamente una certa classe sociale, quella che, durante la Rivoluzione Industriale Inglese, si era arricchita attraverso
la prima esplosione imprenditoriale del mondo; secondariamente il turismo interessò solo una certa area di
partenza europea, che era l’Inghilterra industriale. Tuttora esistono segni di questo movimento, quali, in tutta
l’Europa continentale, il mantenimento per le strutture
di accoglienza storiche di nomi come Hotel Majestic o
Hotel Bristol; o ancora La promenade des anglais (passeggiata degli inglesi) di Nizza. Pur di poter passeggiare
lunga la Baie des anges, gli Inglesi decisero di farsi carico
del risanamento e della bonifica di questa zona insalubre,
impiegando le famiglie più povere della città.
Quasi contemporaneamente si sviluppò il turismo invernale, che rappresenta anche oggi una grande fetta delle entrate internazionali a livello vacanziero. Nel 1865, infatti,
a St. Moritz, in Svizzera, un gruppo d’intraprendenti managers decisero di aprire una serie di Hotels e Resorts che
tutt’oggi sono presenti sul territorio.
È invece nel 1936 che viene data una definizione internazionale, ad opera della Lega delle Nazioni, del turista straniero, che viene identificato come “qualcuno che viaggia
continuamente per un periodo di almeno 24 ore”. Nel
1945, le Nazioni Uniti completarono la definizione includendo una permanenza massima di 6 mesi. Questa definizione delinea con perfezione il turista dopo gli anni ’60,
quando si sviluppa il turismo di massa, in congiunzione
con un miglioramento tecnologico, con un generale benessere economico nei paesi sviluppati e con un aumento
non indifferente del tempo libero personale.
055
rima di parlare del turismo in terra bergamasca,
concedetemi una parentesi storica. Il turismo è
l’organizzazione e l’operazione commerciale legate alla visita di luoghi di interesse. Questa definizione, e l’uso di questo termine, divennero comuni nel 1811.
Mentre bisognerà attendere il 1840 per vedere per la prima
volta apparire la parola turista. La prima agenzia viaggi fu
invece aperta molto prima, nel 1758, con il nome di Cox
& Kings.
speciale
Una
Storia
centenaria
Anche oggi continua lo sviluppo della tecnologia del viaggio, in particolare con lo strumento aereo che è sfociato
nella fondazione di compagnie low cost e con l’e-commerce, tramite internet che permette un certo risparmio di
tempo e di denaro. Nel 2009, The Guardian annota in un
articolo che
“la WHO stima che ci sono
500.000 persone a volare
contemporaneamente al mondo
in ogni momento”.
056
Un dato che dimostra come gli spostamenti abbiano modificato il modo di fare turismo, e abbiano reso accessibile
a un più grande numero di persone il piacere della vacanza, anche lontano dal luogo di residenza.
Infatti, secondo uno studio compiuto dall’Organizzazio
ne Mondiale del Turismo (UNWTO), nonostante abbia
subito un leggero calo durante la crisi economica nel biennio 2008-2009:
la crescita del flusso turistico si attesta a crescere del 4%
annuo.
057
Un mondo enorme e in continua trasformazione quello
che si delinea dalle statistiche e dai dati, un mondo che ormai necessita di accontentare un numero di richieste e di
bisogni personali enorme, e che necessita di un’organizzazione profondamente solida. Perciò sta nascendo una specializzazione dei prodotti, con la conseguente spartizione
del mercato. Non si può più dunque parlare di turismo in
generale, ma di turismi differenziati che posseggono caratteristiche peculiari (cito l’ecoturismo, il turismo di recessione, medico, educazionale, creativo, nero, sportivo).
Ed esistono anche sognatori che vorrebbero vedere realizzato il desiderio del turismo spaziale, un progetto ambizioso che sembra non realizzabile nel futuro prossimo
per i costi elevati.
speciale
I
Numeri
Turismo
del
Come Bergamo sia cambiata
di Michele Bove Photo Niccolò Gritti
B
ergamo e il suo territorio sono già stati inscritti
nella storia dopo che, nel 1995, la WHC decise
di aggiungere nella lista del Patrimonio Mondiale
dell’umanità il villaggio di Crespi d’Adda.
Nondimeno la nostra città e i suoi dintorni attirano turisti italiani e internazionali per altri luoghi di svago e d’interesse culturale e naturalistico.
Sono i dati a dimostrare come il nostro territorio attiri
visitatori, per la maggior parte italiani, ma anche stranieri,
facilitati a raggiungere la città grazie all’aeroporto di Orio
al Serio.
058
Si parla di presenze pari a
1.799.351 persone nel 2010,
un incremento notevole,
7,83%, rispetto all’anno
precedente.
Un numero che rende Bergamo il quarto polo lombardo
per turismo (dopo le città di Milano, Brescia e Sondrio).
Di queste presenze 1.146.277 sono di origine italiana, le
restanti 653.074 straniere.
Un quantitativo così grande di visitatori necessita un sistema di infrastrutture che possa soddisfare i bisogni dei
turisti. Si contano 3.969 tra ristoranti e bar (incremen-
tando del 14% circa dall’anno 2000), che danno impiego a
9.832 persone.
Per quanto riguarda le strutture di alloggio si contano 289
alberghi (con un incremento del 5,5% dal 2005), 193 B&B
(incremento del 57%) e 223 altre tipologie di ricezione (incremento del 49%), dando lavoro a 1.581 impiegati.
Particolare è però la distribuzione di tali strutture e della
fioritura turistica del nostro territorio, infatti, se nel caso
della città l’incremento è costante e notevole (+8% annuo
per le presenze), nel caso dei laghi e delle valli orobiche la
situazione è ben diversa. Si nota un decadimento in alcuni
settori commerciali (-5,5% di alberghi e -28% di campeggi
sulle Orobie, -3% di alberghi e nessuna variazione di campeggi sui laghi), e una diminuzione delle presenze del 3%
per le Orobie e del 2% per i laghi.
059
Nonostante le statistiche non siano sempre lo specchio
di una realtà, viene mostrato come la nostra città sia
la punta di diamante del turismo sul nostro territorio,
una città che attrae ogni anno un incredibile numero di
visitatori con le sue bellezze e la sua storia.
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Le
Strutture
delTurismo
L’importanza degli enti
di Michele Bove Photo Niccolò Gritti
U
Per cercare di coprire nel modo migliore la gestione di
vaste aree come il territorio bergamasco è stato e sarà
importante uno sforzo sinergico tra le varie parti al lavoro. Ed è proprio su questa sinergia che la Provincia e il
Comune di Bergamo stanno impiegando i propri fondi,
con risultati già tangibili.
In primis è stato creato un centro d’informazione turistica
nel luogo più centrale della città; l’Urban Center infatti
è di fronte alla stazione. Una struttura questa che è facilmente raggiungibile, identificabile e che affianca al servizio di accoglienza quello di deposito bagagli e di noleggio
bicicletta, risolvendo il gravoso problema di movimento
nell’area urbana.
Ed è stata attivata una rete di connessioni internet WiFi
nei punti chiave della città, che danno la possibilità ai turisti di navigare sul web anche per informarsi sulle nostre
bellezze artistiche mentre passeggiano.
Sempre legate alla mobilità è stata realizzata una rete di
piste ciclabili che percorrono le nostre due valli da una
parte, e connettono dall’altra parte una serie di città lombarde (per la precisione 12). Un sistema che attira un turismo sportivo e che è stato accolto con piacere dalla FIAB,
una delle associazoni ciclo-sportive d’Italia.
061
na delle chiavi del successo turistico è la capacità
di creare strutture che possano accogliere i visitatori e semplificare il viaggio.
Per poterlo fare è fondamentale l’osservazione del territorio e la distribuzione dei flussi turistici; compito svolto
dalla Provincia, con l’aiuto dell’ente comunale e dell’associazione di privati investitori (la Camera di Commercio).
062
speciale
Ma non sono state solo le strutture ad essere le protagoniste della progettazione territoriale, anche eventi e festival,
come la stagione dell’opera, della prosa, Bergamo Jazz e
altri (in totale se ne contano 11) hanno reso la vita del
turista, e del cittadino, più eccitante.
Senza dimenticare le iniziative legate ai prodotti enogastronomici, che si rivelano un’attrazione gradevole. Bergamo conta 8 prodotti D.O.P. (cito il famoso vino Valcalepio e l’olio del Sebino). Inoltre organizzazioni come Slow
Food, a fianco degli enti locali, si sono messe in gioco per
creare presidi di protezione e promozione di queste delicatezze, richiamando un gran numero di “buone forchette”
sempre pronte a deliziarsi il palato.
Nonostante tanto sia già stato fatto, occorre continuare
ad innovarsi per poter divenire un’eccellenza in campo
turistico, in particolare prendendo in considerazione gli
eventi previsti nei territori adiacenti al nostro.
Ed è proprio in quest’ottica che, in previsione dell’EXPO
di Milano nel 2015, si cercherà di realizzare un potenziamento del collegamento città-aeroporto, probabilmente
via rotaia.
È stato anche presentato un progetto per una pista sciistisca al chiuso a Selvino. Una struttura unica al mondo, che
sarà costruita a basso impatto ecologico, a basso consumo energetico e nel totale rispetto di ciò che la circonda.
L’impegno per questa novità sarà indubbiamente grande,
e il tempo di realizzazione lungo (il presidente della regione, Formigoni, ha dichiarato che la pista potrebbe essere
pronta nel 2015), ma che dovrebbe portare grandi benefici
al turismo sportivo.
Gli enti si stanno dunque muovendo per migliorare la
capacità ricettiva della nostra provincia, consapevoli dei
rischi da prendere, visto che i costi di realizzazione sono
elevati e che il successo non è mai garantito.
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La
Pubblicità
è un’Arte
Anche il turismo vuole la sua parte
di Michele Bove Photo Niccolò Gritti
rato, soprattutto in Italia, a vecchi sistemi di promozione anche a Bergamo, questo stile di promozione “tradizionalista” sarà affiancato da iniziative che si avvalgono delle
nuove tecnologie.
Partendo da Internet, strumento ormai fondamentale
per i turisti fai da te, si può vedere come, se si immette
Bergamo nel motore di ricerca Google, ci sia una frammentazione delle informazioni. Invero, son ben quattro i
siti che appaiono in testa alla ricerca (Comune, Provincia,
Turismo Bergamo e Camera di Commercio). Per sopperire a questo problema verrà lanciato a settembre il portale
unico, che unisce in un solo sito tutte le informazioni che
prima erano suddivise. Inoltre, in questo portale, si troverà
un programma con il quale è possibile visualizzare tridimensionalemente la ricostruzione grafica delle maggiori
opere della città, accostandone informazioni storiche.
Ma non è tutto, consapevoli dell’aumento degli smartphones - si pensi a quanti iPhones o Blackberries si vedono nelle mani della gente - tra qualche mese, negli Stati
Uniti, grazie ad una campagna pubblicitaria creata in collaborazione con la San Pellegrino (che si è fatta conoscere
in tutto il mondo con un’acqua d’eccellenza), fotografando con il telefonino un codice multimediale posto sulle
bottiglie, si aprirà un video promozionale di Bergamo.
065
i
l mercato e le grandi compagnie internazionali ci insegnano che spesso una buona pubblicità è meglio di
un buon prodotto.
Basti pensare che Coca Cola spende l’80% dei suoi guadagni in pubblicità, McDonald’s intorno al 75%.
Siamo circondati da pubblicità, ovunque, tutti i giorni e
tutto il giorno. Eppure c’è sempre uno spot che agisce più
di un altro e coglie la nostra attenzione.
Lo stesso vale per l’ambito turistico, la promozione è
fondamentale per rendere un luogo più appetitoso degli
altri, anche non possedendo meraviglie storiche o naturali.
E gli enti locali l’hanno capito. Vedi l’iniziativa di Turismo
Bergamo - sempre in comunione con Comune e Provincia
- che ha completato un catalogo che presenta Bergamo, il
suo territorio e gli eventi.
Questo libretto cartaceo, tra l’altro disponibile in varie
lingue, fa parte di un progetto pubblicitario ben più ampio; infatti, i primi di luglio è stato inviato un gruppo di
ragazzi con un camper nei paesi del Nord Europa. Lì si
fermeranno nelle maggiori piazze per presentare le possibilità offerte dalla nostra provincia. Il tutto è affiancato
da una serie di spot presso i canali televisivi locali, per
incrementare la ricezione del pubblico.
Per conciliare il mondo in rapida espansione delle tecnologie e quello un po’ statico del turismo - che rimane anco-
speciale
il
sorriso
è un’attrazione
La capacità dei cittadini di accogliere
di Michele Bove
N
onostante tutto ciò che è stato detto nei precedenti articoli sia fondamentale per lo sviluppo turistico di un’area, bisogna tenere in considerazione
che sono le persone che vivono quella determinata area a
costruire il turismo.
Bergamo e la sua provincia sono state sempre viste come
“isolate”, nonostante la posizione strategica di alcune
zone del territorio come punto di confine tra diversi regni (in particolare l’Adda e l’isola). Infatti, la popolazione
bergamasca si è sempre definita come indipendente e consapevole della propria forza senza bisogno di aiuti esterni
(Bergamo è stato uno dei primi Comuni d’Italia nell’11°
secolo).
Ciò ha creato uno stereotipo dell’abitante tipico bergamasco come una persona che non accetta di buon gusto
i cambiamenti, non ospitale e che rifiuta il contatto con
gli stranieri.
066
Se ciò poteva anche essere vero fino a qualche tempo fa,
ora, come ha dichiarato il responsabile comunale al turismo Paolo Moretti:
“si è passati dai grugniti a un
minimo di accoglienza”.
Un cambiamento questo che ha modificato il rapporto
della cittadinanza con i visitatori. Raccogliendo testimonianze di persone che hanno soggiornato diversi giorni
nella provincia, si nota una grande soddisfazione per il
trattamento ricevuto, per l’affabilità dei commercianti (in
particolare nei punti di ristoro) e per l’amichevolezza dei
gestori delle attività di alloggio.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto vorrei soffermarmi sullo sviluppo degli ostelli (oltre allo storico Youth
Hostel nel 2008 è sorto il Bg Central Hostel) che offrono,
oltre ai prezzi modesti, un’atmosfera rilassata e piacevole
per poter godersi appieno la permanenza, permettendo,
soprattutto ai giovani, nuove conoscenze e svaghi notturni; lo stesso ostello ospita, al suo interno, un bar, e offre
ai clienti diverse convenzioni con locali, sia di ristorazione
che di divertimento.
Ma cosa è cambiato nella mentalità dei bergamaschi per
portare un cambiamento radicale?
Sicuramente uno dei fattori è la volontà da parte della popolazione di mostrare con fierezza le bellezze del proprio
territorio, come bagaglio culturale e artistico, agli altri.
A tale proposito l’assessore provinciale Giorgio Bonassoli dichiara “Lavorando per il turismo ho avuto modo di
scoprire tante bellezze culturali che i bergamaschi devono
conoscere e di cui devono essere orgogliosi”.
Il secondo fattore, e direi il più importante, almeno per
quanto riguarda la vita di tutti i giorni, è quello economico, ovvero la possibilità di un guadagno tramite l’attività
turistica.
E riguardo a ciò l’assessore dice “Sono certo che i bergamaschi capiranno, e già iniziano a farlo, che grazie alle
capacità organizzative il turismo diventerà un’attrattiva
economica che ha forza di natura.”
Nonostante ciò i passi da compiere sono ancora
tanti e i margini di miglioramento enormi,
infatti l’assessore comunale aggiunge che
067
“Il turismo è l’armonia tra i visitanti
e colui che accoglie. Quando i bergamaschi arriveranno ai sorrisi la nostra città sarà totalmente pronta al
turismo, e si creerà quella contaminazione delle parti tipica dei luoghi
atti ad accogliere”.
speciale
Bergamo
Scienza
16 giorni di scienza con numerosissimi eventi
e ospiti internazionali
di Maryline JMW
N
on si può parlare di Bergamo città di turismo culturale senza annunciare la IX edizione di BergamoScienza - rassegna di divulgazione scientifica
- che si svolgerà nella nostra città dal 1 al 16 ottobre.
068
Anche quest’anno, molti sono i nomi illustri del panorama
scientifico e culturale italiano e internazionale, che affronteranno le tematiche più attuali nell’ambito della ricerca
scientifica, tra cui i due Premi Nobel: Barry James Marshall
(Premio Nobel per la Medicina, 2005) e R. Timothy Hunt
(Premio Nobel per la Medicina, 2001); gli scienziati Elena
Cattaneo e Bruno Murari; l’ingegnere Gian Michele Calvi; il fisico e saggista Fritjof Capra; il filosofo Tim Crane; il
neuroscienziato Patrick Haggard; l’endocrinologo Janusz
Nauman; il neurochirurgo George Ojemann; l’etologa
Diana Reiss; il medico e scienziato Zaverio Ruggeri.
Per celebrare l’Anno Internazionale della Chimica, BergamoScienza organizzerà, sabato 15 ottobre, una “giornata molecolare” di cui la chimica sarà indiscussa protagonista. Terranno conferenze sull’argomento i chimici Amilra
Prasanna De Silva e Françisco M. Raymo; lo scrittore
H. Aldersey-Williams e Giovanni Caprara e l’esperto di
enigmistica Stefano Bartezzaghi, che proporrà uno speciale cruciverba “chimico”. In programma anche due incontri sui nuovi restauri effettuati sulle opere di Lorenzo
Lotto; inoltre letture, giochi, mostre, concerti e spettacoli
per le famiglie.
Il 30 settembre, in occasione della presentazione
del programma, si terrà al Teatro Sociale un
concerto-evento e una conferenza della
neuropsicologa Isabelle Peretz, esperta di
neurobiologia della musica, per scoprire le
relazioni tra suoni e cervello.
Il dubbio cresce con la conoscenza
W. Goethe
lazione del sangue. Di leggi della natura e di natura della
legge si discuterà con il fisico e saggista austriaco Fritjof
Capra, autore del famoso saggio Il Tao della fisica, che si
è occupato anche di sviluppo sostenibile, ecologia e teoria della complessità. Il neurochirurgo americano George
Ojemann parlerà di neurochirurgia funzionale e sintassi.
Le mostre e i laboratori permetteranno al pubblico
di esplorare in modo interattivo il mondo della
scienza. Dal viaggio nel mondo della stampa da
Gutenberg a Photoshop; dalla costruzione e programmazione di robot a vere e proprie simulazioni di
volo; dagli esperimenti di chimica alla scoperta di
bit e pixel; dalla scoperta dell’energia alle meraviglie della cellula. Per questa IX edizione la Science
Gallery del Trinity College di Dublino produce in
collaborazione con Associazione BergamoScienza
la mostra interattiva Elements. Dopo Dublino,
l’esposizione inaugurerà al ridotto del Teatro
Donizetti di Bergamo sabato 15 ottobre e sarà in
programma fino al 20 novembre.
Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito www.bergamoscienza.it.
Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino ad esaurimento posti.
Per prenotazioni, dal 12 settembre:
privati tel. 035.221581 – [email protected]
scuole tel. 035.275307 – [email protected]
069
Molto attesi i due Premi Nobel per la Medicina: il medico
australiano Barry James Marshall (2005), che ha scoperto
che l’ulcera gastrica è causata dal batterio Helicobacter
pylori, e il biochimico inglese R. Timothy Hunt (2001),
per le sue scoperte sull’attività delle proteine che interessano la progressione del ciclo cellulare, le cicline.
La scienziata Elena Cattaneo, che dirige il Centro di ricerca sulle cellule staminali dell’Università di Milano, ci
parlerà dei progressi della ricerca in questo ambito.
Bruno Murari, l’inventore dell’accelerometro - il microchip che ha fatto la fortuna di dispositivi come IPhone e
Nintendo Wii - ci condurrà alla scoperta dei segreti dei
sensori. Con l’endocrinologo polacco Janusz Nauman si
affronterà il tema della contaminazione nucleare. Con l’ingegnere Gian Michele Calvi capiremo se si possono prevedere i terremoti. A svelarci il mistero del processo della
conoscenza sarà il filosofo inglese Tim Crane, mentre la
psicologa americana Diana Reiss spiegherà che anche delfini, come le scimmie, si possono riconoscere guardandosi
allo specchio. Il neuroscienziato inglese Patrick Haggard
ci parlerà di neuromorale.
Il medico Zaverio Ruggeri spiegherà perché un farmaco
salvavita può anche uccidere, come nel caso della coagu-
070
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Top Speed
di Stefano D’Aste Photo Matteo Mottari
D
a test di vetture a test di moto, scooter, quad passando per barche, jet sky e magari aerei o elicotteri, potrebbe
sembrare il programma del magazine di un pazzo, invece sono solo alcuni argomenti che andremo a trattare in
queste pagine; parleremo di Motorsport (a cui molti Bergamaschi sono legati), parleremo delle loro esperienze e
risultati, di quello che capita dietro le quinte delle corse svelando curiosità e aneddoti a volte simpatici quasi ridicoli ma
a volte sconvolgenti; la vita di un pilota che spesso può sembrare semplice e senza problemi ma che poi raramente è così.
Alcune semplici pagine sulla tecnica di base applicata ai veicoli o alla guida, consigli su come affrontare le 4 stagioni con la
propria auto stradale, spesso smentendo i luoghi comuni che non fanno altro che complicare le cose. E per concludere non
poteva mancare l’argomento a richiesta, se avete dubbi che volete chiarire, inviatemi un’e-mail a [email protected]; farò
il possibile per risolvere i Vs dubbi.
Lotus
Stefano D’Aste pilota automobilistico Casco d’Oro 2007 “Italia che Vince” - vincitore nel 2007 del campionato
del Mondo Turismo FIA Yokohama independent’s Trophy, nonché nel 1994 5th al Campionato Italiano 125 cc su
Cagiva (Vinto da Valentino Rossi) - 1998 5th Campionato Italiano 250 su Aprilia 4th Classe A7 Rally di Monza
su Clio A7 - 2003 2nd Campiontao Europeo Clio 3.0 V6 1° classificato Rally di Monza (Toyota Corolla) - 2004 4°
Campionato Europeo Turismo Ind (BMW 320i) - 2005 3° Campionato del Mondo Turismo I(BMW 320i) - 2006 3° Campionato del Mondo Turismo I (BMW 320i) - 2007 Campione del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2008 3° Campionato
del Mondo Turismo I (BMW 320si) - 2009 4° Campionao del Mondo Turismo I (BMW 320si)
071
EliseCR
Test
Lotus
EliseCR
Test
Abitacolo:
Rispetto al modello S, la Cr presenta un interno più spartano, nella versione base addirittura non sono previsti i
tappetini; si ritorna un po’ allo spirito essenziale della prima Elise con il valore aggiunto dei materiali e del disegno
dei nuovi sedili. Il cruscotto è a fondo nero, come quello della versione S, nella consolle centrale presente uno
switch in più per il cambio della mappatura
da normale a Sport.
072
Su strada:
La vettura da guidare è un vero e
proprio spettacolo; la riduzione del
peso (circa 30Kg) rispetto al modello S si
fa sentire e la rende più briosa nelle riprese e maneggevole
nei cambi di direzione; il propulsore 1.6 già testato sulla
S, si difende bene anche in basso e guadagna 300 giri con
la mappatura Sport. Il cambio è a sei rapporti. La frenata
è esagerata e la facilità di guida è impressionante. Abs e
controllo di trazione potrebbero non esserci grazie alla
enorme dose di grip che telaio e sospensioni conferiscono alla vettura; all’esigenza il traction controll può essere
disinserito totalmente, mentre nella mappatura Sport l’intervento è meno invasivo. Come per la S è incredibile la
trazione sugli asfalti bagnati, grazie al motore centrale il
bilanciamento vettura è sempre perfetto.
Telaio:
Il telaio è certamente il punto di forza, grazie alla sua rigidità; la taratura delle sospensioni è di impronta sportiva e
quindi più rigide delle sospensioni della S, ciononostante non viene compromesso il comfort di marcia.
Grazie alla sua struttura portante garantisce uno
standard di sicurezza elevatissimo, più elevato
del 99% delle vetture in circolazione sul mercato; a proteggerci lateralmente non c’è solo
la solita barra ma anche una trave portante del
telaio che è praticamente impenetrabile agli urti
laterali. Frontalmente c’è una struttura anticrash
in carbonio, simile a quella utilizzate sulle vetture
F1, ha la funzione di assorbire l’urto frontale e distribuirlo su tutta la superficie del telaio. Posterioremente
c’è invece un telaietto di acciaio collassabile.
Controlli elettronici:
Il controllo di trazione e l’abs ci sono; è stato aggiunto
un tasto sport ma grazie all’ottimo grip che la vettura ha
intervengono solo nei rarissimi casi di perdita di aderenza
causati da asfalti bagnati o sporchi.
Potenza: 136cv
Accellerazione 0/100Km/h: 6.1 sec
Velocità max: 207 Km/h
Consumo medio: 6.14 litri per 100Km
073
Motore, prestazioni
e consumi:
Domande a
4 Alessandro
Nannini
Photo Danilo Moroni
Da cosa nasce la tua passione?
Diciamo che è una cosa che ho sempre avuto, fin da quando, ancora molto piccolo, mio padre mi insegnò a guidare.
Il ricordo più bello?
Di ricordi belli ne ho molti ma tra tutti l’anno 1989, quello in cui ho fatto i miei migliori risultati in carriera nel
Mondiale di Formula 1: tanti ottimi piazzamenti con una
vettura non da Assoluto e la Vittoria nel Gran Premio del
Giappone a Suzuka è stata davvero esaltante.
L’auto da corsa preferita, alla quale sei rimasto più legato-affezionato?
L’Alfa Romeo 155 con la quale ho corso nel DTM. Mi divertivo tantissimo!
Correre in Formula 1 è stata sicuramente un’esperienza
fantastica ma questa vettura mi ha davvero entusiasmato.
075
Il rischio grosso più grosso?
Tutti ricordano il mio incidente in elicottero che ha praticamente chiuso la mia carriera in Formula 1, ma in realtà
il rischio più grosso l’ho corso in un altro momento, nel
1984: ero a Balocco per un test in preparazione della 24
Ore di Le Mans, ha ceduto una sospensione e la macchina
si è impennata ed è letteralmente decollata alla velocità di
350 Km/h, come velocità di decollo diciamo che era giusta
il problema è che non ero su un aereo.
076
Masseroni
Daniela
Incontri sportivi
di Raffaella Ravasi Photo Matteo Mottari
O
cchi che ridono, sorriso dolce, fisico armonioso e
aggraziato come la sua ginnastica ritmica che l’ha
vista protagonista vincente in giro per il mondo.
Abbiamo con piacere incontrato Daniela al rientro dalle
vacanze estive, le prime che si è concessa dopo il ritiro
dall’attività agonistica annunciato a febbraio 2011: bella e
simpatica, si è raccontata con i suoi 26 anni, “un passato”
sportivo coronato di successi fra i quali ricordiamo:
Argento Olimpiadi Atene 2004 (generale)
Oro Mondiali Baku 2005 (cerchi e clavette)
2 Oro Mondiali Miè (generale e nastri e funi)
Oro Mondiali Mosca 2010 (generale)
Oro Campionati Europei Torino 2008 (funi)
e il suo oggi, fatto degli Studi Universitari che ha ripreso, (Scienze della Formazione ndr) guardando al futuro.
Daniela Masseroni, ginnasta dell’Orobica Ginnastica, fa
parte dell’Aeronautica Militare e nel 2004 il Presidente
Ciampi le ha conferito l’onorificenza di Ufficiale Ordine
al merito della Repubblica Italiana.
077
Raffaella ravasi
Daniela
Masseroni
Come hai iniziato?
Ho una sorella più grande che faceva ginnastica e da bambina andavo con la mamma a prenderla in palestra... volevo essere come lei. I miei mi hanno accontentata e a sei
anni ho iniziato. Sono stati 20 anni di palestra, dei quali gli
ultimi 8 intensissimi, ma pieni di soddisfazioni: una vita
intesa e piena di emozioni. E poi la squadra, gli allenamenti, la vita insieme al centro tecnico di Desio, una seconda
famiglia. (Daniela nel 2003 entra nella squadra nazionale
di ginnastica ritmica ndr).
E oggi?
Dopo aver partecipato lo scorso ottobre ad un spettacolo
delle Rhyth.mix, una compagnia che organizza spettacoli
di athletic dance, dove la mia disciplina sportiva fatta di
clavette, funi, palle, nastri e cerchi si fonde in coreografie
sorprendenti… sarò in tournée con loro per i prossimi due
anni, in Italia e all’estero.
078
Due parole sulle prossime Olimpiadi Londra 2012?
A settembre ci sono i Mondiali di qualificazione in Francia e poi spero proprio che la squadra riesca a riprendersi
quella medaglia di Pechino tanto discussa… (la squadra italiana si è qualificata al 4 posto ndr).
Il fiore che amo
Margherita.
I miei autori preferiti in prosa
Fabio Volo.
I miei compositori preferiti
Musica italiana, in particolare Elisa.
I miei eroi nella vita reale
I campioni sportivi.
I miei nomi preferiti
Arianna e Aurora.
Quello che detesto più di tutto
La falsità.
Stato attuale del mio animo
Serena.
Le colpe che mi ispirano maggior indulgenza
Gli errori commessi in buona fede.
Il mio motto
Quello della squadra… “entra in pedana con la testa e con
il cuore”.
Grazie Daniela e in bocca al lupo.
079
E poi, a Daniela abbiamo proposto il Questionario di
Proust:
Il tratto principale del mio carattere
Pignola… sono molto precisa in tutto quello che faccio.
La qualità che desidero in un uomo
Sportivo e simpatico.
La qualità che preferisco in una donna
Amicizia e lealtà.
Quel che apprezzo di più nei miei amici
La fiducia.
Il mio principale difetto
Sono troppo pignola, molto esigente con me stessa.
La mia occupazione preferita
Lo sport, ovviamente!
Il mio sogno di felicità
Realizzarmi…
Il paese dove vorrei vivere
Dove vivo, a Carobbio degli Angeli con la mia famiglia.
Il colore che preferisco
Bianco.
Persone e personaggi
Bepi
Il
di Paola Cervi
S
ono le 9.30 di una mattina di timido sole, mentre
sto aspettando Tiziano Incani davanti al bar
convenuto, mi diverto a guardare un cameriere
che con divisa di tutto punto sta spazzando il piazzaletto
antistante, gettando a terra acqua saponata che ha
preparato nel secchiello dello champagne. Arriva Tiziano,
meglio conosciuto come “Ol Bepi”, ci accomodiamo al
bar e dopo aver ordinato al cameriere di prima, iniziamo
la nostra intervista, subito interrotta da un’anziana signora
che ci vuol vendere tartufi.
La passione per la musica gli è stata tramandata dalla
famiglia, anche se entrambi i genitori non hanno avuto
trascorsi professionistici, da bambino ha cantato nel
coretto del paese, successivamente ha provato a suonare
il sax e la tromba, ma è convinto che il mezzo migliore
per esprimersi sia il canto. Si diploma al liceo classico di
Lovere poi, ispirandosi a Paolo Conte, si iscrive alla facoltà
di giurisprudenza ma dopo alcuni esami si ritira perché:
080
Paola cervi
[email protected]
Gli chiedo come nasce l’idea di cantare in Bergamasco:
”inizialmente è stato un gioco per fare una risata con gli
amici di radio Antenna due di Clusone, poi è subentrata
una forma di ribellione perché mi sono accorto che c’era
una sorta di discriminazione verso tutto quello che era
popolare-dialettale, arrivando dalla provincia dove il
dialetto è parte integrante della vita quotidiana mi sento
vicino a questa parlata che caratterizza la mia gente,
quindi è diventato anche il modo per dare dignità ad una
parte di popolazione italiana della quale i media sembra si
siano dimenticati”.
Com’è Tiziano Incani nella vita?
“Non sono particolarmente ilare e giocoso, a volte
burbero e di poche parole, anche perché tutto grava sulle
mie spalle, la responsabilità delle scelte, i conti da tenere,
ma quando salgo sul palco mi trasformo, il Bepi è un
sunto delle mie qualità migliori, l’altra parte di me, quella
allegra e spensierata, un po’ come Dr. Jacky e Mr. Hyde.
Anche se, analizzando le canzoni del Bepi ci si accorge che
non sono proprio così simpatiche, è un ridi d’acchito ma
sempre con un fondo amaro, che forse non tutti riescono
a cogliere”.
“gli ambienti troppo “fighetti” mi
stanno stretti, già il primo anno mi
guardavo in giro per vedere se c’erano belle ragazze, per me non esisteva solo lo studio”.
081
Mi confida: “non ho mai studiato canto e a volte sento la
mancanza di alcune cose quando scrivo i testi e compongo
le musiche, ma sono convinto che quando si parla di
rock, l’eccessivo tecnicismo può portare ad una perdita
di certe caratteristiche che fanno dell’imperfezione l’arma
vincente”.
I tuoi personaggi sono ispirati a persone esistenti?
“Devo fare una distinzione importante, il 1° Bepi era la
parodia di certi personaggi che incontravo nei bar della
valle, molto rozzo, molto violento, era talmente eccessivo
che questo suo essere fuori dalle righe faceva ridere per
forza di cose poi, nel momento in cui mi sono accorto
che il personaggio del Bepi stava uscendo dal ruolo di
personaggio comico e stava diventando un’icona di un
modo di essere, ho cercato di portarlo ad essere sempre
meno personaggio e sempre più simile a me, oggi il Bepi
dice quello che penso io, non a caso ho tolto la parrucca
e credo di aver fatto la scelta giusta, perché il Bepi di oggi
può dedicare una canzone alle vittime del Gleno senza
timore di risultare ridicolo. Oggi il Bepi e Tiziano sono la
stessa persona”.
Curiosità successe durante i tuoi concerti?
“Dal 2004 ad oggi ne ho viste di tutti i colori, credo che tra
le cose più strane, ci sia l’osservare certe forme di fanatismo
nei miei confronti che mi lasciano molto perplesso anche
se con uno sfondo di soddisfazione. Ad esempio, una parte
dei miei fans arriva alle 12 per il concerto delle 21 e litiga
per chi deve stare in prima fila, oppure si posizionano
più verso la mia destra, perché hanno notato che tendo
a girami più spesso verso il mio chitarrista di destra, o
ancora vado a cantare una canzone allo spettacolo di
fine anno alle scuole elementari di Vilminore e trovo fan
di Rivolta d’Adda che vengono solo per ascoltare una
canzone, il pubblico femminile sa che mi piace la donna
con camicia bianca, tubino nero e tacchi a spillo, viene ai
miei concerti in questo modo anche se suono in un prato
pieno di fango - ma questo è uno degli aspetti positivi
della celebrità che ho -”.
Progetti futuri?
“Non so bene cosa farò in futuro sto cercando nuovi
stimoli, voglio allargare i confini per arrivare quantomeno
alla Lombardia se non all’Italia, nell’ultimo album canto
anche in italiano, ho bisogno di nuova linfa vitale sennò
rischio di autoclonarmi all’infinito. Voglio capire se è il
caso di continuare o prendermi una pausa per dedicarmi
ad altre cose, come la Tv, o portare in giro la commedia
che ho scritto.
Devo lottare contro tanti pregiudizi che ha la gente e
capire bene quanto questi possano condizionare il mio
futuro.
Non sopporto chi a priori mi giudica negativamente senza
conoscere nulla di me, mi fanno incazzare le persone che
con boria ingiustificata denigrano il mio lavoro senza
nemmeno essere stati in grado di capirlo.
Chi mi è vicino, mi dice di fregarmene, non posso piacere
a tutti, mi consigliano di non far vedere che le critiche mi
feriscono, ma sono una persona sincera, non ho paura di
mostrare i miei lati più deboli, tante critiche fanno male
perché le reputo profondamente ingiuste.
È vero che il Bepi si è presentato in modo rude ma per fare
certi ritratti ho usato il pennello fine, ho scritto canzoni
sulle morti bianche e un brano dedicato alle vittime del
Gleno. Voglio riuscire a coinvolgere categorie di pubblico
che finora non sono state interessate a me o corro il rischio
di avere un pubblico che non mi garantisca un futuro
sereno. Alla fine del 2011 farò il punto della situazione.
082
Un messaggio per i tuoi fans?
“ll messaggio ai fans è sempre di gratitudine.
Grazie a voi che avete avuto la capacità di analizzare il
fenomeno Bepi e le sue canzoni con una certa profondità
e serenità. Quando ricevi mail in cui capisci che le tue
canzoni sono stato ascoltate e capite la soddisfazione è al
massimo; vuol dire che il tuo lavoro non è stato vano.”
Non sono una sua fan, ma ho ascoltato Gleno; consiglio a
tutti di farlo tenendo gli occhi chiusi.
083
Videoludologia
Videogioco
Il
sempre più vittima della disinformazione.
Diamogli il giusto valore.
di Marco Sidmarko Locatelli
S
084
pesso e volentieri, nei servizi giornalistici legati
ai fatti di cronaca nera più toccanti e cruenti,
accade di imbattersi in riferimenti superficiali,
aprioristici e denigratori nei confronti del videogioco. Secondo alcune testate generaliste, infatti, sembrerebbe che
l’esperienza videoludica sia una sorta di “catalizzatore”
per potenziali menti criminali che, sfruttando continuamente ambientazioni belliche e contesti violenti (presenti
in realtà solo in alcuni generi), spingerebbe l’ignaro utente
a sviluppare pensieri assassini anche una volta posato il
gamepad.
Un caso di disinformazione eclatante ed esemplificativo
del fenomeno appena descritto si è verificato in seguito
alla recente strage di Oslo, la tragedia che ha portato alla
morte di circa novanta ragazzi. In apparente mancanza
di un vero e proprio capro espiatorio motivazionale verso
cui puntare il dito, infatti, alcuni benpensanti della stampa italiana ed internazionale hanno voluto far credere che
Anders Behring Breivik, il 32enne autore della carneficina
e dichiarato videogiocatore della serie Call of Duty e di
World of Warcraft, abbia trovato ispirazione per il suo efferato gesto proprio nella passione per quest’ultimi.
Gli effetti negativi sull’industria del settore non hanno
tardato ad arrivare e, pochi giorni dopo, una delle più
grandi catene di videogiochi norvegese ha deciso di ritirare dal mercato ben cinquantuno titoli ritenuti troppo
forti alla luce dei tragici avvenimenti di Oslo, o meglio, in
seguito alle conseguenti inchieste giornalistiche secondo
cui i giochi troppo violenti potrebbero creare dei pazzi
criminali.
Ma pensiamoci bene: è solo un’approssimativa ed errata
ipotesi o una scelta premeditata dagli editori? Mettere sul
tavolo degli imputati il videogioco è facile, tocca nel vivo
l’opinione pubblica e si sposa perfettamente a quello che
vuole sentirsi dire il popolino; allontanando al contempo
tematiche più delicate e scomode da affrontare. Fortunatamente, i più acuti sanno che, in realtà, sono ben altri
i fattori che hanno mosso la mente malata del sedicente
idealista norvegese, che sul suo profilo di Facebook si dichiara anti-islamico, di estrema destra e mostra un’inequivocabile citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill:
“Una persona con una fede ha la forza di 100.000 che hanno solo interessi”.
La crociata disinformatrice che sta travolgendo il medium videoludico va combattuta a muso duro, senza alcuna remora, anche da parte di chi, i videogiochi, non li
conosce da vicino.
Sì, perché alla stregua del Cinema negli anni passati, ora
anche il videogioco ha bisogno di essere salvaguardato e
considerato a tutti gli effeti una forma espressiva, culturale ed artistica, matura al punto giusto da ricevere una
meritata valorizzazione sociale.
Marco Sidmarko Locatelli
Giornalista freelance ed esperto videoludico. Presta la sua penna alle maggiori testate giornalistiche del
settore, sia online che cartacee, ed è sempre in prima fila nella lotta per la valorizzazione del Videogioco.
[email protected]
MATION: metodo di classificazione valido su tutto il
territorio europeo usato per classificare i videogiochi attraverso le fasce d’età e il contenuto, indicato con cifre e
simboli in bella evidenza) presente su tutte le confezioni.
Inutile lamentarsi di titoli violenti se poi si permette al
figlio dodicenne di comperare giochi bellici classificati
con la dicitura 18 (quindi, indicati a ragazzi di almeno 18
anni).
Le regole, come in tutti gli altri
aspetti della società, esistono,
ovviamente rispettarle rimane
sempre un optional.
085
Il suo unico scopo non è quello di divertire ed intrattenere, sono tanti infatti gli effetti benefici secondari, ad
esempio, alcuni titoli per Wii che fanno ampio utilizzo
del Telecomando Wii (il controller di movimento della
console Nintendo) aiutano a curare il morbo di Parkinson e altri problemi legati alle funzioni motorie del corpo
umano; nel Dicembre del 2007, Imperium Civitas II, un
famoso titolo strategico che narra le vicende dell’antica
Roma, è stato addirittura portato di fronte al Parlamento Europeo per mostrare le potenzialità del videogioco in
ambito didattico.
Questo prodotto permette a chiunque di imparare la storia divertendosi, senza avere però la presunzione di sostituire i libri di Storia ma, al contrario, di completarsi con
essi: l’interattività dell’opera multimediale, accompagnata
alla minuzia del testo scolastico, potrebbe aprire le porte
a nuove frontiere pedagogiche. E tanti altri sono ancora
gli utilizzi extraludici che il videogioco riesce a declinare,
veicolando forme artistiche audiovisive impossibili da trovare in altri media.
Inoltre non dimentichiamo il valore aggiunto dell’interattività, grazie alla quale il giocatore si trova ad essere spettatore e attore allo stesso tempo.
Purtroppo, non è tutto oro quel che luccica, verrebbe
da dire. Alcune ombre ci sono. Su tutte va segnalata la
dipendenza che nasce, come sempre, dall’eccessivo o sbagliato utilizzo del mezzo videoludico; oppure, il mancato
scrupolo di certi genitori di fronte alla presenza della classificazione PEGI (PAN EUROPEAN GAME INFOR-
Rifugio
2026m
Andiamo per monti
Fratelli
Longo
di Paolo Valoti
Ai piedi del “Cervino delle Orobie” e
alle sorgenti del fiume Brembo
086
I
nserito nella perla naturalistica del Sito di Importanza Comunitaria ‘Alta Valle Brembana e Laghi
Gemelli’ e fra le più belle e suggestive del Parco delle
Orobie, l’attuale Rifugio Fratelli Longo celebra il suo 50°
anniversario di apertura.
I lavori, affidati alle maestranze della Società Alto Brembo, iniziarono nel 1922 su un’area occupata da una vecchia baita di minatori, ceduta gratuitamente alla Sezione
da Gregorio Riceputi e condomini di Carona, e furono
ultimati l’anno successivo.
Il 30 ottobre 1921, in occasione della traslazione a Piazza
Brembana delle salme di Nino, Attilio, Santino e Giannino Calvi, militari ed ufficiali degli alpini che operarono
durante la prima guerra mondiale, la Sezione manifestava
il proposito di onorare la memoria dei quattro eroici fratelli bergamaschi con la costruzione di un rifugio intitolato al loro nome e che servisse come punto di appoggio
per le salite al ‘Cervino’ delle Orobie il Pizzo del Diavolo
di Tenda 2914m, ai piedi del quale nasce il ramo principale
del fiume Brembo.
Per concretizzare l’idea venne aperta una sottoscrizione,
con 200 lire donate dalla Sezione e 100 lire offerte da alcuni suoi dirigenti. Al termine dell’anno la sottoscrizione
raggiungeva l’importante cifra di 1285 lire e di 1934 lire il
gennaio successivo. A questa somma si aggiungeva in febbraio 1000 lire raccolte tra i dipendenti degli stabilimenti
Dalmine per iniziativa dei Soci Antonio Piccardi e Sergio
Veneri.
L’inaugurazione del 23 settembre 1923, in coincidenza del 50°
di fondazione della Sezione CAI, fu onorata dalla madrina
la signora Clelia Pizzigoni-Calvi, mamma dei quattro fratelli
caduti, e la partecipazione di autorità e molti appassionati.
Per una decina di anni il rifugio, al centro della bella zona
panoramica, fu la meta di gruppi sempre più numerosi di
scalatori e escursionisti. Ma quando nel dicembre del 1935
fu aperto il nuovo Rifugio Fratelli Calvi al Lago Rotondo,
il vecchio rifugio venne ribattezzato con i nomi di due altri alpinisti bergamaschi tra i più noti dell’epoca, i fratelli
Giuseppe e Innocente Longo, periti durante un’ascensione al Cervino nel ferragosto del 1934 e il nuovo Rifugio
Calvi, sorto al Lago Rotondo e in posizione più felice, finì
per attirare gli alpinisti, escursionisti e turisti che prima
si dirigevano al ‘Longo’, e di conseguenza fu lasciato in
completo abbandono.
Paolo Valoti è socio della Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano (CAI) dal 1982 (di cui è stato presidente dal
2008 al 2011), nonché Istruttore Nazionale di Sci Alpinismo (INSA) nella Scuola di Sci Alpinismo “Bepi Piazzoli” e
Istruttore di alpinismo.
La Sezione CAI di Bergamo è stata fondata il 23 maggio 1873 ed è stata dedicata nel 1936 alla memoria di Antonio
Locatelli. Oggi è la prima Sezione italiana per numero di soci. www.caibergamo.it
Biodiversità e tipicità enogastronomica del
rifugio: Grazie alla passione e professionalità del cuoco Valerio, la cucina accurata
offre la possibilità di gustare sapori tipici
della Valle Brembana e apprezzare piatti
della migliore tradizione gastronomica
bergamasca: casoncelli alla bergamasca,
polenta e agnello, polenta taragna, salumi,
formaggi Branzi, Formai de mut e Taleggio,
vini della Valcalepio.
Dallo scorso anno da Carona ai Rifugi Longo e Calvi
è possibile utilizzare il servizio jeep-navetta (lungo
la strada carrozzabile da Carona al Lago del Prato),
istituito dall’Amministrazione comunale, guidata da
Giovanni Alberto Bianchi, con l’obiettivo di offrire a
disabili, anche in carrozzella, anziani o escursionisti
la possibilità di arrivare ai rifugi e godere del clima e
dello splendido scenario dominato dal ‘Principe delle
Orobie’ il Pizzo del Diavolo di Tenda. Per il servizio contattare Ugo Midali al numero di telefono 328.0424902.
SCHEDA TECNICA
Altitudine: 2026 metri sul livello del mare
Zona: Valle del Sasso in Alta Valle Brembana - Comune
di Carona (BG)
Gestore: Enzo e Rossella Migliorini (Società Alpina
SCAIS Bergamo)
Recapito telefonico gestore: 338.31.92.051
Email: [email protected] - [email protected]
Recapito telefonico rifugio: 0345 77070
Proprietà: CAI Bergamo
Apertura: dal 17 settembre al 1 novembre 2011 giorni prefestivi e festivi
Accesso principale: da Carona, segnavia 224 percorribile
in 3 ore.
Altri accessi:
da Foppolo, segnavia 208 percorribile in 5 ore;
da Ambria di Piateda (Valtellina), in 5 ore;
dal rifugio Calvi, segnavia 246 in 3 ore, segnavia 258 in 2
ore;
dal rifugio Laghi Gemelli, segnavia 211 e 213 in 4 ore;
dal rifugio Antonio Baroni al Brunone, segnavia 225 in
5.30 ore.
Ascensioni:
Monte Aga (2720 m.) EE - via normale; AD parete nord
dell’anticima settentrionale; D- sperone di sinistra (parete Ovest); Monte Masoni (2663 m.) EE; Pizzo di Cigola
(2632 m) EE; Cima di Venina (2624 m.) E; Pizzo Rondenino (2747 m.) EE - via normale, AD - 2 vie lungo la parete
Nord; Pizzo del Diavolo di Tenda (2914 m) EE - via normale; PD - via Baroni; Traversata dal Pizzo del Diavolino
(2810 m.) al Pizzo del Diavolo (2914 m) PD.
Sentiero delle Orobie Occidentali: dal rifugio Longo (7°
tappa), si procede alla volta del rifugio Calvi (8° tappa) tramite segnavia n. 246 percorribile in 3 ore, per collegarsi
con il classico Sentiero delle Orobie Centro-Orientali.
Sito: www.caibergamo.it
087
La Sezione accoglieva nel 1956 le richieste della Società
Alpina Scais di Bergamo concedendole il rifugio in locazione, alle condizioni che la Società provvedesse al suo
ripristino, impegno che veniva sollecitamente assolto.
L’inaugurazione del rinnovato Rifugio Fratelli Longo
ebbe luogo il 3 settembre 1961 alla presenza dei dirigenti e soci delle due associazioni e dei familiari dei Fratelli
Longo.
Da allora il rifugio è sempre stato tenuto in perfetta efficienza, con frequenti lavori di miglioria, adeguamento alle
normative e ampliamento fino a disporre di 40 posti letto
e 70 posti tavola.
Bel Pais
Trezzo D’adda
di Ettore Maffi Photo Chiara Maffi
088
T
rezzo - denominazione derivante da un vocabolo
celtico che significa “promontorio o luogo alto e
fortificato” - dopo la dominazione romana, venne occupata dai Longobardi che vi costruirono anche una
rocca per difendersi dalle incursioni degli Orobi. L’importante presenza longobarda sul territorio è stata dimostrata, sul finire degli anni Settanta, con il ritrovamento di una
necropoli con cinque tombe ricche di suppellettili: una
scoperta definita come la più importante del XX secolo.
Bernabò Visconti costruì nel 1300 il castello, accanto a
quello voluto dalla regina Teodolinda, che è diventato il
simbolo della città e, nel tempo, testimone di cruenti lotte
e di conquiste: ricordiamo solo che lo stesso Bernabò vi
trovò la morte per mano del nipote Gian Galeazzo. Accanto al castello vi era un antico ponte in muratura, l’unico che collegava Trezzo alla terra bergamasca. Nel 1412
il Carmagnola occupò il castello e, al fin di contrastare
l’avanzata del nemico, lo fece distruggere. Così, per secoli, vale a dire sino alla costruzione del nuovo ponte che
collega Capriate, l’Adda poteva essere attraversato solo
con le barche.
Nel capitolo XVII dei Promessi Sposi, Alessandro
Manzoni, narrando delle vicissitudini di Renzo in
fuga da Milano per trovare rifugio presso il cugino
Bortolo, gli fece attraversare l’Adda proprio a Trezzo.
Renzo, quando vide in lontananza la città di Bergamo, si rincuorò ed esclamò: “Viva San Marco!”.
Se il castello visconteo è il simbolo, la risorsa di Trezzo
è sempre stata il fiume Adda non solo per la pesca ma
anche per l’industria e il commercio.
Sin dal 1400 erano stati installati sul fiume dei mulini per
la macinazione dei cereali, le cui ruote venivano azionate
non solo dalla corrente del fiume ma anche mediante un
sistema di canalizzazione che convogliava l’acqua direttamente alle ruote del mulino.
Nel 1460 Francesco Sforza volle costruire il Naviglio della
Martesana per creare una nuova via d’acqua per le merci
verso Milano, un sistema questo che sarà utilizzato sino
agli anni Cinquanta. Il nuovo canale, però, alterò il flusso
089
dell’acqua che alimentava i mulini ed i proprietari intentarono azioni legali di risarcimento alla Regia Camera e alla
Comunità di Trezzo obbligandoli a costruire una chiusa
per regolare la portata d’acqua. Questa chiusa fu realizzata con un progetto di Leonardo da Vinci, che aveva studiato minuziosamente l’Adda e il territorio circostante:
altra opera di Leonardo è il traghetto di Imbersago, che
tuttora funziona, dove l’imbarcazione è fissata ad un cavo
teso tra le due sponde e, sfruttando la forza della corrente
del fiume, viene azionato da un solo uomo.
Nei primi anni del Novecento il fiume venne utilizzato
per la produzione di energia elettrica con la costruzione
della centrale idroelettrica Taccani, in elegante stile liberty, che diede nuovo impulso alle attività produttive a tutta
la zona. Quale pregevole opera di archeologia industriale
viene periodicamente aperta a visite guidate ed a eventi
culturali.
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event
Serata benefica a
con
La Marianna
Round Table 39 Bergamo
e Cigar Club Bergamo
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Photo Niccolò Gritti
093
L
a Round Table 39 Bergamo come service dell’anno 2011 ha scelto di raccogliere fondi a favore dell’Associazione
Amici della Pediatria per un progetto di formazione per volontari e un laboratorio con bimbi e ragazzi: l’Atelier di
Scrittura.
event
Biolux Energy
al NINIVA
di Almè
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Photo Alessandro Di Miceli
O
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rologi Biolux Energy venduti in offerta speciale al Niniva lounge bar di Almè. L’imperdibile aperitivo “magnetico”
con vini delle migliori case vinicole, cocktail e long drink abbinati ad uno straordinario e succulento buffet ricco di
prelibatezze, il tutto immerso in un’atmosfera rilassante e moderna è stato organizzato domenica 24 luglio.
Un’occasione unica per molti bergamaschi di provare personalmente i rinomati orologi in grado di accumulare luce solare,
rilasciandola quando sono indossati o vengono a contatto con il nostro corpo. Durante la serata grazie a un test kinesiologico le persone che hanno indossato l’orologio Biolux Energy hanno potuto riscontrare un aumento di forza ed equilibrio.
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Anno Tre Numero Ventuno | Settembre duemilaundici | Euro Due
Settembre 2011
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