Programmazione educ. e didat.
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Programmazione educ. e didat.
SCUOLA DELL’INFANZIA ITALIANA MADRID PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016 1 Premessa Fino al 1969 quella che oggi denominiamo «scuola dell’infanzia» veniva chiamata comunemente «asilo». Nei vigenti programmi d’insegnamento, gli Orientamenti, i termini «scuola materna» e «scuola dell’infanzia», come, talvolta, «scuola del bambino», sono usati indifferentemente. La denominazione «scuola dell’infanzia» corrisponde all’attuale realtà dell’istituzione che è, a tutti gli effetti, una scuola, la prima vera scuola che si fa carico dell’accoglienza dei bambini in un ambiente non familiare. Chiamarla in questo modo significa riconoscere le peculiarità di questa scuola, darle finalmente il posto che le compete, rispettarne l’alto livello di professionalità, conoscerla e valorizzarla, e con essa le persone che ci lavorano. Lineamenti di metodo La metodologia della Scuola dell’Infanzia riconosce come suoi connotati essenziali: la valorizzazione del gioco Il gioco costituisce una risorsa privilegiata di apprendimento e di relazioni. Esso, infatti, favorisce rapporti attivi e creativi sul terreno sia cognitivo sia relazionale, consente al bambino di trasformare la realtà secondo le sue esigenze interiori, di realizzare le sue potenzialità e di rivelarsi a se stesso e agli altri in una molteplicità di aspetti, desideri e funzioni. L’insegnante invia al bambino, tramite la ricchezza e la varietà delle offerte e delle proposte di gioco (utilizzando il materiale ludico a disposizione della scuola) una vasta gamma di messaggi e di stimoli, utili alla strutturazione ludica dell’attività’ didattica nei diversi campi di esperienza. l’esplorazione e la ricerca Le esperienze promosse dalla scuola tendono ad inserire l’originaria curiosità del bambino in un positivo clima di esplorazione e di ricerca, nel quale gli alunni si attivino confrontando situazioni, ponendo problemi, costruendo ipotesi, elaborando e confrontando schemi di spiegazione e strategie di pensiero. L’insegnante, tramite una regia equilibrata e attenta, guida il bambino a prendere coscienza di sè e delle proprie risorse, ad adattarsi alla realtà e a conoscerla, confrontarla e modificarla per iniziare a costruire la 2 propria storia personale all’interno del contesto in cui vive. E’ essenziale, in quest’ottica, dare il più ampio rilievo al fare, alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali e l’ambiente sociale e culturale, valorizzando le proposte e le iniziative dei bambini. la vita di relazione Il ricorso a varie modalità di relazione (nella coppia, nel piccolo gruppo, nel gruppo più allargato, con o senza la presenza dell’insegnante) favorisce gli scambi e rende possibile un’interazione che facilita la risoluzione dei problemi, il gioco simbolico e lo svolgimento di attività complesse, spinge alla problematizzazione, sollecita a dare e ricevere spiegazioni. Un clima sociale positivo è favorito anche dalla qualità delle relazioni tra adulti e adulti e tra adulti e bambini. Quest’ultima richiede, da una parte, un’attenzione continua e competente ai segnali inviati dai bambini stessi e all’emergere dei loro bisogni di gratificazione e autostima e, dall’altra, la capacità di attivare forme interattive e circolari di comunicazione didattica. la mediazione didattica La Scuola dell’infanzia si avvale di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino. In questo senso, l’attivazione di abilità generali di assimilazione ed elaborazione delle informazioni (memorizzare, rappresentare, comprendere relazioni spaziali e causali) ed il ricorso a materiali sia informali sia strutturati da manipolare, esplorare e ordinare, innescano specifici procedimenti di natura logica e avviano alla conquista di una maggiore sicurezza e di una prima organizzazione delle conoscenze. l’osservazione, la progettazione, la verifica All’interno dell’azione professionale degli insegnanti l’osservazione occasionale e sistematica consente di valutare le esigenze dei bambini e di riequilibrare, via via, le proposte educative in base alla qualità delle risposte. L’osservazione, inoltre, è uno strumento essenziale per condurre la verifica della validità e dell’adeguatezza del processo educativo. Una programmazione aperta, flessibile, da costruirsi in progressione, è coerente con il dinamismo dello sviluppo infantile e, di conseguenza, capace di sollecitare tutte le potenzialità, i linguaggi e le forme di intelligenza. 3 la documentazione L’itinerario educativo e didattico che si compie nella scuola assume pieno significato per i soggetti coinvolti nella misura in cui può essere adeguatamente rievocato, riesaminato, analizzato, ricostruito e socializzato. Il progetto educativo, infatti, si rende concretamente visibile attraverso un’attenta documentazione e un’adeguata comunicazione dei dati relativi alle attività, tramite strumenti di tipo verbale, grafico e audiovisivo. Tali documentazioni, da raccogliere in modo agile ma continuativo, offrono ai bambini la possibilità di rendersi conto delle proprie conquiste e forniscono a tutti i soggetti della comunità educativa varie possibilità di informazione, riflessione e confronto, anche in un’ottica di rafforzamento della continuità. Contenuti Finalità (dalle “Indicazioni nazionali per il curricolo dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, 2012”) della Scuola La Scuola dell’Infanzia “La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed 4 emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità”. Campi di esperienza Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri. Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario. 5 IL SÉ E L’ALTRO I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quotidiana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse, sui valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quotidiana della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il significato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale, per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le diverse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere accolto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orientamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore. Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse posizioni. A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il divertimento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e 6 dei doveri, del funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente. La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia, nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. IL CORPO E IL MOVIMENTO I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo. Muoversi è il primo fattore di apprendimento: cercare, scoprire, giocare, saltare, correre a scuola è fonte di benessere e di equilibrio 7 psico-fisico. L’azione del corpo fa vivere emozioni e sensazioni piacevoli, di rilassamento e di tensione, ma anche la soddisfazione del controllo dei gesti, nel coordinamento con gli altri; consente di sperimentare potenzialità e limiti della propria fisicità, sviluppando nel contempo la consapevolezza dei rischi di movimenti incontrollati. I bambini giocano con il loro corpo, comunicano, si esprimono con la mimica, si travestono, si mettono alla prova, anche in questi modi percepiscono la completezza del proprio sé, consolidando autonomia e sicurezza emotiva. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino impara a conoscere attraverso specifici percorsi di apprendimento: le esperienze motorie consentono di integrare i diversi linguaggi, di alternare la parola e i gesti, di produrre e fruire musica, di accompagnare narrazioni, di favorire la costruzione dell’immagine di sé e l’elaborazione dello schema corporeo. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti dell’uso di piccoli attrezzi e strumenti, del movimento libero o guidato in spazi dedicati, dei giochi psicomotori e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, rispettandolo e avendone cura. La scuola dell’infanzia mira altresì a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per giungere ad affinarne le capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo immaginazione e creatività. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso 8 di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. IMMAGINI, SUONI, COLORI I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti. I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. La musica è un’esperienza universale che si manifesta in modi e generi diversi, tutti di pari dignità, carica di emozioni e ricca di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative, accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità (la fotografia, il cinema, la televisione, il digitale), favorendo un contatto attivo con i “media” e la ricerca delle loro possibilità 9 espressive e creative. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione …); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. I DISCORSI E LE PAROLE La lingua, in tutte le sue funzioni e forme, è uno strumento essenziale per comunicare e conoscere, per rendere via via più complesso e meglio definito, il proprio pensiero, anche grazie al confronto con gli altri e con l’esperienza concreta e l’osservazione. È il mezzo per esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati. La lingua materna è parte dell’identità di ogni bambino, ma la conoscenza di altre lingue apre all’incontro con nuovi mondi e culture. I bambini si presentano alla scuola dell’infanzia con un patrimonio linguistico significativo, ma con competenze differenziate, che vanno attentamente osservate e valorizzate. In un ambiente linguistico curato e stimolante i bambini sviluppano nuove capacità quando interagiscono tra di loro, chiedono spiegazioni, confrontano punti di vista, progettano giochi e attività, elaborano e condividono conoscenze. I bambini imparano ad ascoltare storie e racconti, dialogano con adulti e compagni, giocano con la lingua che usano, provano il piacere di comunicare, si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. La scuola dell’infanzia ha la responsabilità di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana, rispettando l’uso della lingua di origine. La vita di sezione offre la possibilità di 10 sperimentare una varietà di situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambino diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, immagina. Appropriati percorsi didattici sono finalizzati all’estensione del lessico, alla corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione verbale (ascoltare, prendere la parola, dialogare, spiegare), contribuendo allo sviluppo di un pensiero logico e creativo. L’incontro e la lettura di libri illustrati, l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente incoraggiano il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, e motivano un rapporto positivo con la lettura e la scrittura. I bambini vivono spesso in ambienti plurilingui e, se opportunamente guidati, possono familiarizzare con una seconda lingua, in situazioni naturali, di dialogo, di vita quotidiana, diventando progressivamente consapevoli di suoni, tonalità, significati diversi. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. LA CONOSCENZA DEL MONDO I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri. Pongono così le basi per la successiva elaborazione di concetti scientifici e matematici che verranno proposti nella scuola primaria. 11 La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi viventi e su storie, fiabe e giochi tradizionali con riferimenti matematici, possono cominciare a trovare risposte guardando sempre meglio i fatti del mondo, cercando di capire come e quando succedono, intervenendo per cambiarli e sperimentando gli effetti dei cambiamenti. Si avviano così le prime attività di ricerca che danno talvolta risultati imprevedibili, ma che costruiscono nel bambino la necessaria fiducia nelle proprie capacità di capire e di trovare spiegazioni. Esplorando oggetti, materiali e simboli, osservando la vita di piante ed animali, i bambini elaborano idee personali da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti. Imparano a fare domande, a dare e a chiedere spiegazioni, a lasciarsi convincere dai i punti di vista degli altri, a non scoraggiarsi se le loro idee non risultano appropriate. Possono quindi avviarsi verso un percorso di conoscenza più strutturato, in cui esploreranno le potenzialità del linguaggio per esprimersi e l’uso di simboli per rappresentare significati. Oggetti, fenomeni, viventi I bambini elaborano la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno attraverso attività concrete che portano la loro attenzione sui diversi aspetti della realtà, sulle caratteristiche della luce e delle ombre, sugli effetti del calore. Osservando il proprio movimento e quello degli oggetti, ne colgono la durata e la velocità, imparano a organizzarli nello spazio e nel tempo e sviluppano una prima idea di contemporaneità. Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti, i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni; riconoscono e danno un nome alle proprietà individuate, si accorgono delle loro eventuali trasformazioni. Cercano di capire come sono fatti e come funzionano macchine e meccanismi che fanno parte della loro esperienza, cercando di capire anche quello che non si vede direttamente: le stesse trasformazioni della materia possono essere intuite in base a elementari modelli di strutture “invisibili”. Il proprio corpo è sempre oggetto di interesse, soprattutto per quanto riguarda i processi nascosti, e la curiosità dei bambini permette di avviare le prime interpretazioni sulla sua struttura e sul suo funzionamento. Gli organismi animali e vegetali, osservati nei loro ambienti o in microambienti artificiali, possono suggerire un “modello di vivente” per capire i processi più elementari e la varietà dei modi di vivere. Si può così portare l’attenzione dei bambini sui cambiamenti insensibili o vistosi che avvengono nel loro corpo, in 12 quello degli animali e delle piante e verso le continue trasformazioni dell’ambiente naturale. Numero e spazio La familiarità con i numeri può nascere a partire da quelli che si usano nella vita di ogni giorno; poi, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi, i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e della struttura delle prime operazioni, suddividono in parti i materiali e realizzano elementari attività di misura. Gradualmente, avviando i primi processi di astrazione, imparano a rappresentare con simboli semplici i risultati delle loro esperienze. Muovendosi nello spazio, i bambini scelgono ed eseguono i percorsi più idonei per raggiungere una meta prefissata scoprendo concetti geometrici come quelli di direzione e di angolo. Sanno descrivere le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà (ad esempio, riconoscendo nel “quadrato” una proprietà dell’oggetto e non l’oggetto stesso). Operano e giocano con materiali strutturati, costruzioni, giochi da tavolo di vario tipo. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. 13 Dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso triennale della scuola dell’infanzia, è ragionevole attendersi che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta. Si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze. 14 Itinerari didattici 3 anni Topo Tip (Anna Casalis, Giunti editore), sarà il personaggio che ci accompagnerà in questo nuovo anno scolastico. Topo Tip è un simpatico topolino dal pelo marroncino e dalla magliettina azzurra che abita in un angolino di prato, non lontano dagli esseri umani, in un piccolo villaggio. Vive con la sua famiglia in una casetta con mobili fatti con oggetti che gli umani hanno perduto o gettato via. Qui si svolgono tutte le avventure che il piccolo topino, percorrendo lo straordinario viaggio del crescere, si trova ad affrontare. Dormire dai nonni, imparare a mangiare verdure o a rialzarsi da una caduta saranno per Topo Tip grandi e talvolta rocambolesche esperienze. Ma le vere conquiste non sono mai facili, bisogna passare attraverso reticenze, paure e tanti no, per poi addormentarsi dopo una bella risata, soddisfatti per essere diventati un pochino più grandi. I bambini saranno accompagnati in un percorso ricco di esperienze sensoriali diversificate: dal gioco libero, alla sperimentazione di diverse tecniche pittoriche ed espressive, alla ricerca delle emozioni suscitate dall’ambiente. Sperimentando la manipolazione, l’osservazione, l’esplorazione e l’esercizio di semplici attività manuali e costruttive cercheremo di promuovere contemporaneamente la coordinazione oculo–manuale e lo sviluppo della fantasia creativa fino a giungere al piacere dell’invenzione. L’esperienza visiva e manuale avvicinerà il bambino a diversi linguaggi espressivi affinandone la capacità di osservazione e creazione e suggerendogli un modo di procedere che gli consentirà di realizzare i suoi capolavori. Insieme a questo personaggio ci avventureremo alla scoperta della scuola, degli amici, dei colori, ma soprattutto all’acquisizione dell’identità personale e dell’ambiente in cui si vive. Grazie all’ascolto delle sue avventure, i bambini hanno la possibilità di trasferire e rivivere nel personaggio di Topo Tip i loro stessi bisogni e le loro stesse paure, e di imparare ad affrontare il mondo con fiducia e responsabilità. A SCUOLA STO BENE La scuola è il luogo di scambi di esperienze, di relazioni che si stabiliscono fra bambini e adulti. La vita sociale diventa uno stimolo 15 importante per il rafforzamento della fiducia, simpatia, della disponibilità alla collaborazione, dello spirito di amicizia. Attraverso l’esperienza della vita comunitaria il bambino deve capire ed interiorizzare in modo naturale regole di comportamento necessarie per la convivenza democratica. Il percorso si propone di favorire l’inserimento del bambino nella nuova realtà scolastica, di avvicinarlo all’ambiente con i suoi spazi e gli oggetti che contiene, agli amici e agli insegnanti. Il bambino viene spinto a divenire progressivamente più autonomo e più consapevole del significato delle esperienze che si vivono a scuola. Obiettivi Accettare il distacco dai genitori ed affrontare volentieri il nuovo ambiente scolastico; Comprendere la necessità di rispettare norme di comportamento e di relazione indispensabili per la convivenza; Sviluppare atteggiamenti empatici con i bambini; Collaborare con gli altri rafforzando l'amicizia; Prendere coscienza dell’appartenenza alla sezione e al gruppo riconoscendo i simboli che li identificano; Attività Gli amici della scuola Gli amici di casa Il mio amico preferito Giornata scolastica Conversazioni libere e guidate Giochi spontanei e guidati Giochi motori Attività grafico-pittoriche Attività manipolative Canzoni e filastrocche Lettura di storie e racconti Osservazioni e discussioni Memorizzazione di brevi poesie QUESTO SONO IO Le proposte sono finalizzate all’acquisizione dell’identità personale, alla conoscenza dello schema corporeo, alla maturazione dell’identità in genere. 16 Partendo dalle sicurezze del bambino, dalle sue esperienze si intende valorizzare ed intraprendere con fiducia nuovi percorsi cognitivi e relazionali. Si cercherà di stimolare il bambino a percepire il corpo nella sua globalità, ad acquisire dei diversi modi per muoversi, ad acquisire la conoscenza dell’unità corporea, ad analizzare e rappresentare lo schema corporeo ed infine ad esprimere con la gestualità del volto sensazioni, emozioni, intenzioni. Obiettivi Rappresentare lo schema corporeo; Orientarsi nel nuovo ambiente, utilizzando correttamente gli spazi e i materiali a disposizione; Raccontare usando linguaggi corporali, espressivi; Curare l’autonomia personale in relazione agli oggetti e all’ambiente; Sperimentare le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali ritmiche ed espressive del corpo; Drammatizzare usando il linguaggio corporeo; Prendere coscienza della propria identità corporea; Eseguire giochi che coinvolgano la motricità fine; Muoversi spontaneamente e in modo guidato da soli e in gruppo; Attività Alla scoperta della mia identità Il mio contrassegno La mia foto Il mio ritratto Come ero/Come sono Guardate come sono cresciuto Diventiamo grandi insieme (prima/adesso/poi) Sono alto così… Appartengo a un gruppo:la famiglia, gli amici, la scuola... Il Protagonista del Giorno Espressioni ed emozioni Giochi allo specchio Conversazioni libere e guidate Giochi spontanei e guidati Giochi motori Attività grafico-pittoriche Attività manipolative Canzoni e filastrocche Lettura di storie e racconti 17 Laboratorio con la famiglia I COLORI E I SAPORI DELLE STAGIONI Lo sviluppo delle abilità sensorio-percettive è alla base di tutte le forme d’intelligenza e il colore è una delle prime caratteristiche degli oggetti che colpisce il bambino. In questo percorso i bambini potranno osservare l’avanzare delle stagioni e verificare che nella natura avvengono molti cambiamenti che influenzano le abitudini dell’uomo e degli animali. In Autunno gli alberi cambiano aspetto e gli animali vanno in cerca di provviste, la natura cambia colore e anche le abitudini quotidiane dell’uomo cambiano. In inverno i bambini osserveranno: la brina, i rami spogli, una possibile nevicata, i colori grigi. L’inverno è una stagione caratterizzata dalle numerose feste tradizionali gran parte del periodo sarà impegnato nella realizzazione di lavoretti e addobbi in occasione delle festività del Natale, Carnevale, festa del Papà. Con l’arrivo della primavera, la natura che si risveglia fornirà al bambino una preziosa occasione di osservazione/esplorazione dell'ambiente circostante nella fioritura di prati e alberi, nell’accendersi dei colori, nel cinguettio degli uccellini. L’aumento della temperatura annuncerà l’arrivo dell’estate. Questo ci consentirà di vivere il giardino in modo libero, di sviluppare il senso del movimento del proprio corpo, di appropriarsi dello spazio acquisendo padronanza motoria e relazionandosi con i compagni. I bambini hanno, all’aperto, la possibilità di immergere le mani e i piedi nel colore per “lasciare traccia di sé”; distendere, dilatare, mescolare il colore e l’acqua al fine di acquisire una consapevolezza del sé e rafforzare la fiducia nelle proprie capacità. Obiettivi Capacità di discriminare e riprodurre gli elementi tipici delle stagioni; Capacità di raggruppare, ordinare, quantificare e misurare; Riconoscere le sequenze temporali; Effettuare costruzioni per grandezze; Osservare fenomeni atmosferici; Scoprire l’utilizzo dei vari colori; Sperimentare tecniche espressive diverse; Disegnare rispettando le indicazioni; 18 Ascoltare e memorizzare canzoni; Descrivere e rappresentare graficamente elementi naturali osservati; Cogliere le trasformazioni naturali della stagione; Scoprire gli animali legati alle stagioni; Attività Sperimentiamo i materiali naturali delle stagioni (pioggia, foglie, sole, neve, fiori, frutti…) Realizziamo cartellone con i colori delle stagioni Preparazione addobbi per ogni occasione Alla scoperta dei colori (giallo, rosso, blu) Coloriamo la classe Nella mia scuola tanti colori Giochiamo con i colori Laboratorio con la famiglia Il buio e la luce (il giorno e la notte) I colori della natura Le stagioni e i suoi animali (del bosco, della fattoria, del prato, del mare) Le stagioni e i suoi frutti (conoscere e assaggiare la frutta tipica di stagione) Sperimentare e utilizzare diverse tecniche grafico-pittoriche, manipolative e costruttive Conversazioni libere e guidate Giochi spontanei e guidati Giochi motori Canzoni e filastrocche Lettura di storie e racconti Osservazioni e discussioni Memorizzazione di brevi poesie 19 4 anni Che emozione! Il libro intorno al quale ruota l’iniziativa progettuale di quest’anno è “Sei folletti nel mio cuore” che attraverso le avventure di un bambino chiamato Tommy e sei buffi folletti che abitano il suo cuore, affronta la tematica delle emozioni e ne rivela l’importanza di una loro serena accettazione e corretta gestione. Con tale progettazione, attraverso metodologie attive e laboratoriali che coinvolgono il corpo, il pensiero e i diversi linguaggi espressivi, si intende potenziare l’intelligenza emotiva dei bambini, ovvero la loro capacità di riconoscere, individuare, gestire, dare un nome e modulare le emozioni che incontreranno durante il loro percorso scolastico e nella vita quotidiana. I folletti aiuteranno i bambini a prendere consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni, a saperle esprimere/comunicare sia con le parole che con il linguaggio gestuale. L’azione didattica si soffermerà in particolar modo su ciò che il bambino prova in una precisa circostanza, per aiutarlo ad analizzare le diverse emozioni e sensazioni percepite fisicamente e dar loro un nome. Dare un nome a ciò che sta avvenendo in lui lo aiuterà poi, non solo a conoscere le emozioni ma a riconoscerle successivamente, in se stesso e negli altri, in un allenamento che durerà tutta la vita. La finalità del percorso é dunque quella di avviare il bambino ad una più profonda, positiva conoscenza di sé, delle sue potenzialità, delle sue fragilità e ad instaurare rapporti gratificanti con gli altri basati sulla collaborazione, il rispetto, il dialogo. I sei folletti che daranno il volto alle emozioni e ci accompagneranno durante tutto l’anno con le loro avventure sono: GAIETTO Gaietto è il folletto più allegro e sorridente di tutti. Il suo colore è il giallo, come il sole che brilla, ed è l’unico a conoscere il segreto della felicità. L’allegria è l’espressione dell’amore; felicità è essere amici, vivere relazioni positive. Felicità è rispettare l’altro ed accoglierlo; è rispettare le regole per vivere insieme in armonia. Gaietto ci insegnerà a scoprire la felicità nelle piccole cose, a vedere il lato positivo, a sdrammatizzare i problemi e a infondere il buon umore negli altri. 20 TREMOLINO Tremolino è il folletto vestito di verde ed è un gran fifone. Vede pericoli ovunque ed è sempre molto attento nel cercare di evitarli. È sempre pronto a nascondersi perché ha paura di tutto. Tremolino ci aiuterà ad accettare la paura come sentimento ed imparare a riconoscerla e dominarla. Attraverso conversazioni, drammatizzazioni i bambini saranno stimolati ad esteriorizzare le paure con la consapevolezza che dare voce alle paure e condividere con altri aiuta a superarle. LACRIMOSO Lacrimoso é il folletto che personalizza la tristezza. Vede sempre il lato negativo delle cose e non riesce proprio a sorridere. Ama indossare abiti blu, il colore che ci fa pensare alla notte, momento di tranquillità e meditazione dopo una lunga giornata movimentata. Con Lacrimoso impareremo a riflettere su noi stessi, su come siamo fatti e su come possiamo aiutare chi ci circonda. Con il suo aiuto, valorizzeremo i momenti difficili della nostra giornata, in quanto sono proprio le esperienze difficili che ci aiutano a maturare. Inoltre, grazie al nostro dolore, riusciremo a non essere indifferenti al dolore degli altri, bensì a prestare la nostra amicizia e il nostro aiuto a chi ne ha bisogno. STUPORELLO Stuporello è un vero sognatore. Apprezza tutte le meraviglie della natura, dalle diverse sfumature del cielo agli arcobaleni, dai fiori e le farfalle ai fiumi e le cascate. C'è da dire che, oltre che spensierato, è anche abbastanza distratto. Il suo vestito ha infatti le sfumature del cielo perché adora vivere tra le nuvole. Con lui impareremo ad apprezzare la natura, i suoi mutamenti e i doni che ci offre. Non ci lasceremo vincere dal mostro "abitudine" che la fa vedere con colori molto più sbiaditi, facendoci credere di non avere più niente da scoprire. Con Stuporello, valorizzeremo le meraviglie della natura e ci sentiremo parte di essa. Amare la natura significa proteggerla, rispettarla e scoprirne le leggi. SCATTO Scatto é il folletto che personalizza la rabbia. Cosí come indica il suo nome, é sempre pronto a scattare e accendersi per qualsiasi cosa; non a caso il suo vestito é tutto rosso, proprio come il suo viso quando grida, si infuria e perde il controllo con gli altri folletti. 21 Attraverso questo folletto, i bambini vengono invitati a scoprire e (ri)conoscere questo sentimento così forte e importante, sia in se stessi che negli altri, capire cosa ci fa arrabbiare ed essere capaci di dominare questa emozione piuttosto che esserne dominati. Prendendo in prestito gli elementi della natura, la rabbia è come la lava di un vulcano, una forza spontanea che esplode e si rivela ma che se non viene contenuta puó provocare danni enormi (aggressivitá). La rabbia é importante per difendersi, aiuta a farsi rispettare, a non cedere a umiliazioni, a volte esprime pure una richiesta di attenzione e affetto, per cui non può essere repressa ma solo ben incanalata. SPUTACCHIONE Vestito rigorosamente di bianco, Sputacchione è il folletto del disgusto e dello schifio. E’ tanto ossesionato all’ordine e alla pulizia che sembra che stia sul punto di vomitare o sputare ogni volta che vede qualcosa che non gli piace. E’ il più snob di tutti i folletti e crede di essere indiscutibilmente il migliore di tutti. Sputacchione ci permetterà di affrontare il tema dell’igiene personale e della salute, l’importanza quindi di avere cura del proprio corpo, di lavarci le mani prima di mangiare, di lavarsi i denti, di mangiare cibi sani ecc. La cura del proprio corpo però non deve eccedere, non serve indossare vestiti fiabeschi per sentirsi belli o migliori degli altri, la cosa piú importante é coltivare la propria bellezza interiore. Cercheremo quindi di evitare di dire sempre “che schifo” di fronte a cibi nuovi e di rispettare i gusti degli altri anche se non sono uguali ai nostri. Allo stesso tempo Sputacchione ci aiuterá anche a trattare il tema della raccolta differenziata, del riciclaggio e l’importanza di prendersi cura del proprio intorno; i bambini verranno così invitati ad assumere comportamenti corretti al fine di rispettare l’ambiente. Attivitá Lettura del libro “Sei folletti nel mio cuore” e narrazione di storie che hanno come tema le diverse emozioni; Rielaborazione dei contenuti in chiave emozionale; Giocare con le parole trovando rime, filastrocche, poesie; Rielaborazione della storia, vissuti emozionali; Costruzione del libro “le mie emozioni”; Memorizzazione di canzoni sulle emozioni; Giocare con le emoticons; Realizzazione di collage; Accostarsi in ottica emozionale a opere artistiche; 22 Produrre opere astratte utilizzando liberamente i colori e forme; Rappresentare le emozioni ispirandosi ai quadri osservati; Drammatizzazione della storia; Vivere esperienze di role-playing con le maschere dei folletti; Riproduzione delle emozioni attraverso la mimica; Costruzione di marionette delle emozioni; Costruzione della casa dei folletti. Le stagioni e le feste Il mondo della natura con la sua ricchezza di manifestazioni affascina i bambini, sollecita la loro curiositá e li stimola a porsi domande e formulare ipotesi. Fornisce inoltre l'occasione di compiere esperienze legate allo scorrere del tempo, alla sua ciclicitá, ai cambiamenti che esso produce nella realtá che ci circonda. Consideriamo altresì importanti, a questo proposito, il calendario dei compleanni e il festeggiare le diverse feste dell'anno. Attraverso le nostre proposte, avvicineremo i bambini alla conoscenza dell'ambiente e li inviteremo al rispetto di ogni essere vivente, sia vegetale che animale. Attraverso le diverse feste, riaffermeremo il significato profondo a cui esse richiamano, i valori universali di cui sono permeate, quali l'amore, la pace, la riconoscenza, l'amicizia, la solidarietà. Questi possono essere considerati riferimenti culturali universali che concorrono alla piena formazione del bambino. Attività Conversazioni libere e guidate La settimana, il calendario, i mesi e le stagioni Individuazione di alcuni aspetti caratteristici delle diverse stagioni Osservazione del cambiamento dei colori in relazione al tempo che passa Rielaborazioni verbali ed iconiche delle esperienze e dei contenuti Lettura di racconti inerenti le stagioni Classificazioni, raggruppamenti, insiemi relativi a tutti i contenuti proposti Giochi spontanei e guidati Ascolto e memorizzazione di canzoni, poesie e filastrocche Utilizzo di materiale amorfo Preparazione di addobbi per la classe Realizzazione di maschere Realizzazione di regali per i genitori Giochi di drammatizzazione Elaborazione di ricette legate alle stagioni Elaborazione di ricette legate alle feste 23 5 ANNI L’idea del progetto intercultura nasce dall’esigenza di far conoscere culture diverse nella logica di una convivenza costruttiva in un tessuto sociale e culturale multiforme. Questo significa accettazione e rispetto del diverso, riconoscimento delle altre identità culturali senza pregiudizi nei riguardi di altre culture. Punto di partenza della programmazione di quest’anno dei bambini di cinque anni è la lettura di “Kirikù e la strega di Karabà” una fiaba africana. Kirikù è un bambino libero e coraggioso che, conoscendo lo stato di sottomissione alla strega in cui vive il suo villaggio, vuole liberarlo, cercando di dare una risposta alla domanda “Perché la strega Karabà è cattiva?”. Kirikù libera la strega dalla sua malvagità attraverso la comprensione del suo dolore. L’obiettivo è quello di promuovere la conoscenza dell’altro, diverso da noi, del rispetto, attraverso l’instaurarsi di relazioni di comprensione e condivisione. Il progetto di quest’anno inizia presentando ai bambini la nazione in cui viviamo per poi condurli alla scoperta del mondo con le sue popolazioni, usanze, costumi, lingue. Ogni paese sarà introdotto da un racconto che ci aiuterà a comprendere meglio le differenze somatiche, di lingua, di usi e tradizioni. Il nostro viaggio comincerà con questa filastrocca: Voglio parlarvi del nostro mondo Meraviglioso, grande e rotondo Mondo abitato da grandi e piccini Mondo di mamme, papà e bambini. Un mondo fatto di tanti Paesi Piccoli piccoli o molto estesi, diversi per lingue e usanze. Ogni Paese ha le proprie danze E piatti tipici, giochi e canti, per questo sono proprio tanti i giochi e i canti di tutto il mondo meraviglioso, grande e rotondo. Giochi cantati diversi e bellissimi 24 Sarebbe bello scoprirne tantissimi! Perciò da che terra possiamo partire Se canti e giochi vogliamo scoprire? Africa, America, Asia, australia? O dall’Europa con dentro l’Italia? Sì! Dall’Europa che è più vicina Per poi spostarci….fino alla Cina!! Il coinvolgimento attivo delle famiglie a scuola sarà fondamentale, questo tipo di partecipazione si configura oltre come diritto anche come fattore di benessere e di crescita del bambino. Ogni tappa prevede momenti di verifica ma anche di rielaborazioni da parte dei bambini con disegni personali e drammatizzazioni. OBIETTIVI • Scoprire paesi e popoli del mondo • Intuire l'appartenenza ad un determinato paese e al mondo e comprendere di essere cittadini del mondo • Conoscere la peculiarità e la tipicità di alcuni territori • Conoscere usi e costumi (vari tipi di musiche, festività, abitudini alimentari, abbigliamento ecc…) • Riconoscere e rispettare la multiculturalità • Scoprire la sonorità di lingue diverse • Favorire la crescita individuale attraverso la collaborazione e la condivisione di un’esperienza • Veicolare relazioni interpersonali positive tra bambini e tra bambini e adulti ATTIVITÀ • • • • • • Favolare in tutto il mondo Canti/Danze Riproduzioni di disegni Realizzazioni di cartelloni Drammatizzazioni Poesie/ Filastrocche Il progetto Intercultura si allaccia ai seguenti progetti: • • • PROGETTO ALIMENTAZIONE (Tutte le classi di tutte le età) PROGETTO AMBIENTALE (5A, 5B, 5C) PROGETTO RICICLAGGIO (5A, 5B, 5C) 25 • • • • PROGETTO TEATRO (5C) PROGETTO BIBLIOTECA (5A, 5B) PR0GETTO ORTO (5A, 5B) PROGETTO CONTINUITÀ (5A, 5B, 5C) PROGETTO ALIMENTAZIONE “Ci vuole un seme” Questo progetto alimentazione, all`interno del nostro filo conduttore sulla multiculturalità, è liberamente ispirato alle partecipazione della nostra scuola alla creazione di un libro (uno specialissimo ricettario internazionale con 26 paesi, 26 scuole, 26 semi partecipanti) che è stato patrocinato del progetto scuola della EXPO UNIVERSALE DI MILANO 2015. È importante che i bambini siano abituati fin da piccoli a prestare attenzione agli ingredienti, educati da noi adulti a riconoscere il loro valore etico, nutrizionale, sociale, in una parola “culturale”. La didattica italiana considera l’alimentazione e il rapporto con il cibo di fondamentale importanza per una sana ed equilibrata crescita dei bambini. Il cibo inteso non solo come necessità bensì come salute, creatività ed identità culturale. Nell’era della globalizzazione dei mercati è fondamentale una corretta educazione alimentare rispettosa della salute e della sostenibilità. OBIETTIVI 1.- Considerare l’alimentazione come prevenzione e cura della malattie e stimolare la consapevolezza che le abitudini alimentari acquisite in tenera età sono quelle che incideranno in età adulta. 2.- Miglioramento della qualità della merenda. 3.- Acquisire consapevolezza (bambini e genitori) delle proprie abitudini alimentari. 4.- Promuovere abitudini alimentari sane e rispettose dell’ambiente e della propria cultura. Si sottolinea l’evidente collaborazione dei genitori. 26 ed indispensabile ATTIVITÀ - Conversazioni guidate sul tema alimentazione. - Filastrocche – poesie. PROGETTO AMBIENTALE L’educazione ambientale promuove un corretto rapporto con la natura, nella consapevolezza che ognuno deve conoscere, rispettare e proteggere l’ambiente in cui vive e le sue risorse; vuole, inoltre, promuovere l’avvio della formazione di una coscienza ecologica. Il Progetto Ambiente di quest’anno è collegato alla cura delle piante, degli alberi e dei fiori. È proprio così che aderiamo al Progetto Orto che si svolge all’interno del cortile della Scuola Italiana, uno spazio che ancora deve essere recintato e che condivideremo con altri gruppi di altre sezioni della scuola dell’Infanzia. Questa attività si svolgerà principalmente nei mesi di primavera ma i primi lavori avverranno alla fine dell’inverno. La presenza di un giardino nella Scuola dell’Infanzia porta un valore aggiunto alle attività pratiche e per l'intero programma didattico. Coinvolge tutti i bambini, le famiglie, gli insegnanti e l'istituzione stessa intorno a un progetto comune. Un giardino aiuta ad incontrarsi ed incoraggia la cooperazione tra i più piccoli e il rispetto verso la natura. Inoltre all’interno della classe abbiamo già iniziato a piantare semi (bulbi di tulipano, grano) e così osserveremo la crescita delle radici e delle foglie nei tubercoli (messi sott’acqua in vasi trasparenti). Attraverso il gioco, i libri, la musica, l’alimentazione, l’allestimento degli spazi a scuola educhiamo i bambini a prendersi cura dell’ambiente. Elaboriamo un grande cartellone con disegni realizzati dai bambini e con foto delle rispettive attività svolte per ricordare l’importanza di questo percorso didattico. I vasi usati per piantare sono il prodotto di oggetti riciclati (bottiglie grandi di plastica, contenitori ecc) perché il rispetto verso la natura avviene anche con il riuso di materiali per la sopravvivenza del nostro pianeta. Il rispetto dell'ambiente e della natura va oltre le mura domestiche infatti prosegue per le strade della città, continua a scuola e in altri spazi del nostro quotidiano. Questo modo di agire diventerà un'abitudine mentale che va coltivata fin da piccoli. Un gesto semplice come differenziare i rifiuti è già un atto di salvaguardia delle risorse naturali e comprenderlo da bambini anche in modo stimolante e divertente diventa un primo passo per consolidare uno stile di vita sano. 27 OBIETTIVI 1.- Stimolare l'osservazione e la sperimentazione attraverso esperienze dirette con la natura e l’ambiente. 2.- Stimolare la capacità di fare domande, riflettere, negoziare significati sulle attività proposte. 3.- Sviluppare la capacità di rappresentare, confrontare, verificare le ipotesi iniziali con le realtà scoperte riflettendo sulle modalità di soluzione dei problemi. 4.- Tradurre i dati dell'esperienza in elementi simbolici ed in tracce personali (disegni, oggetti e materiali fatti dai bambini) dei percorsi compiuti. 5.- Esplorare le svariate possibilità di trasformazione e manipolazione dei materiali raccolti oltre alla sua prima funzione di nutrimento. 6.- Avviare un comportamento rispettoso con l’ambiente favorendo un rapporto positivo del bambino con la natura nel loro quotidiano. ATTIVITÀ 1.- Osservazione, manipolazione, classificazione e trasformazione creativa dei materiali naturali raccolti dai bambini o portati in classe dagli insegnanti. 2.- Scoperta dell'albero: Sempreverdi, a foglie caduche, i nomi delle piante e le loro foglie, le parti dell'albero, la fotosintesi, le trasformazioni degli alberi durante le stagioni. 3.- Dal seme alla pianta: coltivazione e cura dell’orto a scuola e di una serra in miniatura costruita con materiali di riuso. 4.- Osservazione e studio delle caratteristiche dei tubercoli e delle altre radici commestibili eseguendo processi naturali. 5.- Laboratorio della natura creativa: impronte di ortaggi, stampe di tubercoli, tinture naturali, animaletti di foglie. PROGETTO RICICLAGGIO Il progetto sul riciclo nasce dall’esigenza di radicare nella cultura delle nuove generazioni la consapevolezza che l’ambiente è un bene fondamentale che va assolutamente tutelato. Il progetto mira a proporre ai bambini uno stile di vita nuovo, che consenta di superare consumi talvolta eccessivi di oggi, che ci portano a sprecare molto di quello che abbiamo. 28 Il rispetto dell’ambiente comporta anche l’impegno di differenziare e riciclare i rifiuti, strategia indispensabile per non inquinare l’ambiente. Educare i bambini al riciclaggio e al riuso dei materiali, riducendo la quantità di rifiuti diventa il nostro obiettivo principale. Il progetto Riciclaggio è un vero e proprio laboratorio creativo dove i bambini impareranno cosa si può fare con i rifiuti in modo divertente: costruire giochi, fare piccoli esperimenti scientifici, mescolanza di colori. Attraverso la sollecitazione della creatività si è trovata una formula efficace per affrontare il tema sull'educazione al riciclaggio. In classe abbiamo già iniziato a riciclare con rispettivi contenitori per la plastica e per la carta. Dal materiale portato in classe osservato, scelto e trasformato nascono oggetti nuovi costruiti con pezzi e tubi di cartone, con palline di giornali, con bottiglie di plastica, con tappi, con vasetti dello yogurt ecc. Tutto viene recuperato, riciclato, adattato e riportato a nuova vita dai bambini con l’aiuto dell’insegnante. Giocare con materiali poveri stimola la creatività e fantasia dei bambini aiutandoli a scoprire anche fenomeni naturali. Una volta costruito il nuovo oggetto di gioco, i bambini saranno guidati dall'insegnante in un piccolo percorso ludico a creare improvvisazioni con i compagni, a condividere il momento del gioco e infine a portare a casa le loro invenzioni. OBIETTIVI 1.- Acquisire consapevolezza dell’importanza di fare la raccolta differenziata per i benefici per l'ambiente. 2.- Usare adeguatamente lo specifico vocabolario del riciclaggio e verbalizzare le conseguenze delle nostre azioni verso la natura. 3.- Reagire in modo corretto contro lo spreco delle risorse e introdurre buone norme di risparmio quotidiano. 4.- Imparare a differenziare e separare i rifiuti, identificare i contenitori appositi, distinguere i materiali riciclabili e la loro molteplice possibilità di riuso. 5.- Utilizzare in modo creativo il materiale povero e di scarto. ATTIVITÀ 1.- Promuovere e spingere ai bambini a fare la raccolta differenziata in classe, portando i rifiuti una volta a settimana nei bidoni carrellati fuori scuola. 2.- Elaborazione e invenzioni di materiali e oggetti di gioco a decorrere dai rifiuti (contenitori, vaschette, bottiglie, tappi). 29 3.- Incentivazione quotidiana e valorizzazione di abitudini corrette verso il riciclaggio. 4.- Conversazioni guidate, interazioni e improvvisazione, fiabe e racconti sul tema. 5.- Laboratorio dei rifiuti come risorse: trasformazione dei residui organici in concime per l’orto della scuola. PROGETTO TEATRO UBUNTU “IO SONO PERCHÉ NOI SIAMO” Voglio aiutare la comunità che mi sta intorno a migliorare? NELSON MANDELA Per il nostro filo conduttore la “Multiculturalità”, inerente alle competenze chiave europee, quest`anno sia nelle attività di routine, sia in quelle specificamente espressivo-teatrali, ci ispiriamo alla FILOSOFIA UBUNTU dell’Africa sub-sahariana, che indica “BENEVOLENZA VERSO IL PROSSIMO”, nella lingua bantu. L’UBUNTU ci esorta a sostenerci e aiutarci reciprocamente: “IO SONO CIÒ CHE SONO IN VIRTÙ DI CIÒ CHE TUTTI SIAMO”, “TI VEDO”, “SONO QUI”, finchè l’altro non mi vede, io non esisto. Ed ecco che il teatro ci aiuterà a metterci in gioco ed essere disponibili ad incontrare le reciproche differenze per un vero incontro. OBIETTIVI 1.- Esprimersi ed interagire nel piccolo e grande gruppo. 2.- Esprimere il proprio stato emotivo. 3.- Comunicare emozioni e sentimenti. 4.- Adottare strategie di aiuto reciproco e superazione dei conflitti. 5.- Incorporare gradualmente la consapevolezza dei propri diritti e doveri e condividere le regole. 6.- Applicare e sperimentare le differenti strategie messe in atto durante il percorso annuale per creare un momento finale di festa con i genitori, che a loro volta avranno partecipato alla creazione ed evoluzione del progetto. ATTIVITÀ 1.- Costruiamo un orologio per riconoscere emozioni. 2.- Giochiamo con i burattini per riconoscere ed esprimere emozioni. 30 3.- Disegnamo, balliamo, cantiamo la nostra felicità, tristezza, rabbia, paura. 4.- Creiamo la filastrocca delle emozioni… in rima! 5.- Coinvolgiamo i genitori in laboratori creativi per costruire insieme la scenografia della festa finale, ispirata all’attività “UBUNTU” svolta durante l’anno scolastico. PROGETTO BIBLIOTECA “I libri sono mappe, sono carte di mare. I libri sono navi di carta per andare”. B. Tognolini Nella scuola dell’Infanzia è indispensabile attivare un progetto di promozione alla lettura individuando spazi, momenti e modi per condividere i libri e le storie con i bambini e per coinvolgere anche le famiglie nella relazione magica che si crea quando si legge. Affinché la scuola diventi un reale luogo di educazione globale, si ritiene quindi necessario attivare un laboratorio di biblioteca scolastica. Tale laboratorio consentirà agli alunni di avvicinarsi al libro in maniera guidata, ma nello stesso tempo in modo autonomo e libero, anche al di fuori dell'ambiente scolastico. Con l’attività di “presta – libro” si coinvolgeranno nell’organizzazione i genitori, in quanto i bambini porteranno a casa il libro scelto nella biblioteca della classe. La lettura è un buon canale per instaurare forti legami affettivi con i bambini sin da quando sono piccolissimi ed è un ottimo nutrimento per la mente durante la loro crescita. Attraverso una scelta di autori pensata e aggiornata proponiamo l’acquisto di nuovi libri con storie che riguardano la programmazione di quest’anno: storie sulla multiculturalità, sul riciclaggio, sull’ambiente. In classe predisponiamo uno spazio biblioteca attrezzato con scaffali ai quali i bambini possono accedere per scegliere e riporre i libri, individuandoli con simboli che li distinguono. Gli scaffali saranno dotati di libri da: toccare, guardare, manipolare, annusare e ascoltare, adeguati ad alunni di cinque anni. Possiamo arricchire la nostra piccola biblioteca durante l’anno anche attraverso donazioni degli stessi genitori, in modo che i piccoli possano essere motivati a cercare “storie” nuove. Il prestito librario avverrà ogni lunedì attraverso un tesserino e il registro di carico e scarico dei libri. Il libro si porterà a casa in un’apposita borsa di stoffa colorata dai bambini. 31 OBIETTIVI • Stimolare la curiosità, la fantasia e la creatività. • Condividere momenti tranquilli di ascolto. • Scoprire la lettura come attività piacevole. • Rispettare i tempi e i ruoli. • Aumentare le capacità di attenzione. • Avvio al prestito librario. • Comprendere ed interpretare messaggio e informazioni del testo. • Scoprire la biblioteca come luogo familiare di lettura e di esperienza creativa. • Orientarsi, con l'aiuto dell'insegnante, nella diversità dei libri. • Acquisire una reale familiarità con il libro attraverso la biblioteca. ATTIVITÀ • Prestito libri: come occasione di condivisione e comunicazione tra scuola e famiglia allo scopo di valorizzare il ruolo dei genitori nel processo di educazione alla lettura. • Creazione di un segnalibro • Momento libro: condivisione di quello che ci è piaciuto di più • Riproduzioni grafiche-pittoriche • Creazione di storie di gruppo ed eventuali realizzazioni di LIBRI “FAI DA TE” • Verifica periodica e conclusiva dell’attività PROGETTO CONTINUITÀ Continuità Scuola dell’Infanzia- Scuola Primaria La continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo, che mira ad aiutarlo, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, a costruire la sua particolare identità. Essa si propone anche di prevenire le difficoltà che talvolta si riscontrano nei passaggi tra diversi ordini di scuola. Continuità del processo educativo significa considerare il processo formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall’alunno e riconosca la specificità e la pari dignità educativa di ciascuna scuola nella dinamica della diversità dei loro ruoli e delle loro funzioni. La scuola italiana in questi ultimi anni ha affrontato diffusamente il tema della Continuità educativa e didattica tra i diversi ordini di 32 scuola, nella convinzione che il benessere psicofisico del bambino sia fondamentale per favorire un buon apprendimento. Per queste ragioni i bambini vanno supportati da linee educative coerenti; gli insegnanti della Scuola dell´Infanzia devono fornire loro un bagaglio di competenze che si riveli creativo, interessante, essenziale, funzionale e duraturo.Le famiglie, sono coinvolte per conoscere, condividere, e avere fiducia nella nuova comunità educativa che accoglierà i loro figli; gli insegnanti della scuola primaria sono coinvolti per individuare strategie di accoglienza, per instaurare relazioni di fiducia con i bambini e con le famiglie, per progettare piani d´intervento personalizzati, in collaborazione con le insegnanti della Scuola dell’Infanzia. OBIETTIVI • • • • • Fornire una prima conoscenza dell’ambiente scuola e del personale educativo della scuola in cui si inseriranno gli alunni Creare aspettative positive verso l’ingresso nella scuola primaria Cercare di cancellare le paure e le ansie che il passaggio alla scuola primaria può generare Sviluppare fiducia nelle proprie capacità Progettare e realizzare percorsi che si sviluppino negli anni ponte DESTINATARI Il progetto vede interessati i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia , bambini dell’attuale classe prima e quinte per la visita alla scuola primaria. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ INCONTRI Il progetto “Multiculturalità” intende riflettere sull’importanza di offrire ai bambini della scuola dell’infanzia una visione multiculturale della società: le insegnanti li aiuteranno a prendere coscienza del fatto che il paese in cui vivono si è aperto a nuove etnie, con i loro usi e costumi. Nell’ottica del presente progetto, i bambini della scuola dell’infanzia saranno accompagnati da un personaggio che farà da filo conduttore durante tutto l’anno scolastico. 33 Organizziamo un primo incontro a GENNAIO per attivare le modalità di una progettazione e condivisa del percorso didattico. Dopo aver individuato i TRAGUARDI FORMATIVI del progetto che concretamente definisce le attività, organizziamo una visita alla scuola primaria, definendo tempi, gruppi, spazi e modalità di accoglienza dei bambini. Concordiamo una data in cui effettuare la visita alla scuola primaria e definiamo come suddividere il tempo della mattinata. IL CONFRONTO Nel mese di FEBBRAIO, concordiamo un incontro per confrontarci con gli insegnanti della scuola Primaria sulle caratteristiche fisiche e psicologiche dei bambini e sulle loro esigenze affettivo-emotive, tenendo conto delle differenze individuali e di età che potrebbero essere presenti. Gli aspetti più significativi del dialogo tra i docenti riguardano I BISOGNI DEL BAMBINO in riferimento al suo processo di apprendimento: il movimento, la sfera affettiva, la concretezza operativa, i tempi personalizzati ecc . STRATEGIE DI LAVORO Favoriamo l’alternarsi di momenti di attività socializzata a momento di rielaborazione individuale; partiamo dal concreto per poi arrivare alla rappresentazione grafica e verbale dell’esperienza; iniziamo l’utilizzo di tecniche come discussione e la riflessione metacognitiva per favorire l’apprendimento. SCAMBI DI INFORMAZIONI E COLLOQUI Nel mese di Aprile ci incontriamo con i docenti della Scuola Primaria per fornire LE PRIME NOTIZIE UTILI per le formazioni delle classi prime. Serviamoci di questa traccia e comunichiamo ai colleghi: se ci sono bambini diversamente abili, quali difficoltà presentano, quali strategie di facilitazione e di incoraggiamento sono state adottate; se ci sono bambini proveniente da altre cultura e quale grado di integrazione è avvenuto nella sezione, se ci sono bambini che iniziano in anticipo la scuola; se ci sono bambini gemelli e come vivono la particolare situazioni; se esistono, tra i bambini, legami affettivi poco favorevoli a un sereno sviluppo delle loro personalità e/o a un proficuo apprendimento; se ci sono casi di bambini con allergie o intolleranza alimentari sospette o documentate. Parliamo con riservatezza, affinché si possa individuare la sistemazione più utile al fine di un buon inserimento e dell’apprendimento dei bambini stessi, tenendo conto, inoltre, dell’utilità di creare un buon equilibrio nelle classi. 34 COLLOQUIO DOPO L’INSERIMENTO Nell’ottobre successivo, ci incontriamo di nuovo per un ulteriore e un più completo scambio d’informazioni su tutti i bambini che hanno effettuato il passaggio. In forma di colloquio riservato, lo scambio serve per confrontare ed approfondire le osservazioni che i docenti della scuola primaria hanno elaborato nel primo mese di scuola. Ci confrontiamo inoltre sulle competenze raccolte nella valigetta di passaggio. IDEE A CONFRONTO: COME PARLARE DEI BAMBINI Presentiamo i bambini evidenziando le loro caratteristiche positive, sottolineando l’evoluzione, anche minima, avvenuta sia nell’apprendimento sia nella capacità di interazione. Esaminiamo con oggettività le difficoltà che il singolo manifesta: esprimiamo le competenze acquisite di “saper fare” e sottolineiamo il contesto d’esperienza in cui sono inserite. VERIFICA DEL PROGETTO CONTINUITÀ CON I BAMBINI Al termine dell’attività del percorso didattico, verso la metà di MAGGIO chiediamo ai bambini, in forma di conversazione: • cosa sanno ora della scuola primaria; • quali cose nuove hanno scoperto; • quali preoccupazioni sono rimaste; • quali paure non sono riuscite a vincere. CON IL GRUPPO DOCENTI A Novembre 2016, verifichiamo il progetto, chiedendoci se e quale efficacia ha avuto e come i bambini hanno vissuto il momento del passaggio. IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI Il coinvolgimento dei genitori è estremamente importante in questo delicato momento. Sono loro, infatti, che, prima di altri, riescono a infondere ai bambini quella serenità emotiva indispensabile per affrontare le novità con entusiasmo e tranquillità. Per questo durante l’anno scolastico in corso, interessiamoli al progetto, RENDIAMOLI PARTECIPI di questo momento di crescita dei loro figli e, soprattutto, coinvolgiamo coloro che, per diversi motivi, non partecipano spesso alla vita scolastica dei loro bambini. 35 A Giugno ricordiamo ai genitori quali materiali di passaggio andranno inseriti nello zaino e leggiamo con loro la lettera inserita nella valigetta di passaggio . MATERIALI Carta e cartoncini di vario tipo, giornali, riviste, colori di vario tipo, materiali di recupero, stoffe, fili, plastilina, colla, forbici, nastro adesivo, foto, ecc SUPPORTI AUDIOVISIVI Lettore CD Macchina fotografica Libri Stereo CLASSI INTERESSATE: 5A; 5B; 5C 36 Strutture di professionalità. Ruolo e professionalità docente. Essere insegnante di Scuola dell’Infanzia comporta un profilo di alta complessità e grande responsabilità e richiede la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche. Il lavoro dell’insegnante si esplica nell’impegno personale e nella collegialità ai diversi livelli della sezione, dell’intersezione e dell’intero Istituto. Nel rispetto della libertà di insegnamento, l’organizzazione del lavoro si fonda sulla modularità degli interventi, sull’individuazione di ambiti di competenza e sulla corresponsabilità educativa di tutti gli operatori (docenti, educatori, personale ausiliario, personale specializzato). In particolare è garantita una finalizzazione unitaria, condivisa e coordinata del progetto educativo, attraverso la partecipazione di tutti gli insegnanti e educatori ai diversi momenti della programmazione, della gestione delle attività e della valutazione. In questo quadro, è favorita un’adeguata distribuzione dei compiti considerando anche la specificità di alcuni interventi educativi (insegnanti specializzati di psicomotricita’ e educazione al suono e alla musica) e dando spazio alla più ampia valorizzazione delle risorse umane e professionali disponibili nella scuola. In questo spirito la realizzazione del progetto pedagogico qui delineato richiede un pieno riconoscimento della professionalità del personale della Scuola dell’Infanzia, la quale si definisce per alcune note di qualità imprescindibili: -orientamento maturo e responsabile dell’attività’ educativa e didattica dell’età’ infantile - formazione in servizio mirata al perfezionamento della formazione personale e della professionalità - ambiente di lavoro valido sotto il profilo relazionale, culturalmente stimolante, fondato sulla collaborazione, finalizzato al miglioramento qualitativo della Scuola stessa e dei suoi rapporti con la Scuola Statale. 37 VERIFICA E VALUTAZIONE Modalità di valutazione Osservazione e riflessione sui dati che emergono dalle caratteristiche dei bambini Verifica dell’idoneità del contesto Valutazione complessiva dell’interazione insegnante/bambino – bambino/bambino. Strumenti di valutazione Descrittori di competenza Scambio di informazioni nel contesto scolastico Informazioni dalla famiglia sull’indice di dell’esperienza scolastica. partecipazione Modalità di osservazione in funzione della valutazione. Osservazione dei bambini in situazione ludica spontanea Rilevazione delle prestazioni dei bambini in diverse situazioni di impegno didattico (es. lavoro guidato, autonomo, effettuato singolarmente o in gruppo ). Strumenti e tecniche di rilevazione Osservazione degli elaborati individuali prodotti dai bambini Trascrizione di momenti di verbalizzazione Schede strutturate Documentazione fotografica di alcune esperienze. Fasi Verifica iniziale dei prerequisiti (periodo settembre / ottobre). Verifica in itinere (gennaio) Valutazione finale (periodo maggio / giugno). 38 PROGRAMMAZIONE DI PSICOMOTRICITẤ 39 Premessa La psicomotoria è una pratica educativa rivolta ai bambini, che considera l’esperienza corporea come elemento fondamentale dello sviluppo dell’identità della persona e come espressione della vita emozionale e dell’evoluzione dei processi cognitivi. Nell’ attivita psicomotoria si focalizza l’attenzione sull’azione e sul corpo. L’azione viene interpretata come un movimento carico di significati anche a livello affettivo, emozionale e relazionale. Si può dunque dire che la pratica psicomotoria, lavorando sul corpo e sull’azione del bambino agisce non solo sull’attività motoria, ma anche sulla sfera emotiva, relazionale e cognitiva Obiettivo della psicomotricità è acquisire l’adeguato sviluppo dell’identità personale, dello schema corporeo e la maturazione dell’identità Obiettivi formativi L’attività saranno strutturate rispettando gli obiettivi formativi per livelli e competenze. Le lezioni saranno incentrate sulle attività per il raggiungimento delle relative competenze: - Discriminazione percettiva: saper discriminare ed elaborare le informazioni provenienti dagli organi di senso. - Conoscenza di sé : essere in grado di percepire, conoscere e prendere coscienza dell´io corporeo. - Schemi motori dinamici e posturali: capacità di muoversi con destrezza nello spazio. - Coordinazione segmentaria, generale, dinamica: Capacità di muoversi con destrezza nello spazio. - Organizzazione spaziale e temporale: saper utilizzare gli apprendimenti motori in situazioni nuove. - Equilibri: saper utilizzare gli apprendimenti motori in situazioni nuove. - Svolgimento attività di gruppo : saper utilizzare il corpo come strumento di rappresentazione. - Utilizzo del movimento come linguaggio: saper utilizzare il corpo come strumento di relazione. Metodologia Nella sala di psicomotricità possono attuarsi diversi tipi di giochi e attività: • . Giochi senso-motori in cui il bambino sperimenta attività motorie globali come l 'arrampicarsi, scivolare, cadere, tuffarsi, fare capriole. 40 • • • • Giochi tonico-emozionali in cui il bambino sperimenta attività come lo sprofondare, spingere e respingere, trattenere e lanciare, che interessano la tonicità, la sensibilità labirintico-vestibolare che fanno vivere al bambino intense sperienze a livello emozionale; Giochi simbolici in cui il bambino "fa finta di ..." : i materiali, così come lo spazio e le persone sono trasformati in funzione del gioco (case, mamma. papà, trappole, mostri, lupi,) Giochi di rappresentazione in cui il bambino attraverso le attività di manipolazione, le costruzioni, di legno, il disegno, il linguaggio, prende distanza e rielabora a livello cognitivo le azioni e le emozioni vissute nella seduta. OBIETTIVI SPECIFICI 3 ANNI Immagine e percezione corporea Conoscere le diverse parti del corpo. Coordinamento e dominio del proprio corpo. Usare i sensi per esplorare e conoscere. Riconoscere e controllare l´intensità del movimento. Attivare comportamenti importanti per la salute di benessere fisico. Coordinazione dinamica generale Affinare capacità di coordinazione globale. Sperimentare il controllo degli schemi dinamici e posturali. Equilibrio esperienza dell’equilibrio e disequilibrio. Abilità spazio-temporale Spaziali: dentro-fuori/ sopra-sotto/ vicino-lontano/ alto-basso. Temporali: oggi- domani. Paratonia Tecniche di rilassamento Ritmo Accordare il movimento alla musica e al gruppo. 41 4 ANNI Immagini e percezioni corporee Controllo globale e segmentario del proprio corpo Elementi principali di ogni parte del corpo (articolazione). Iniziazione del controllo dell’inibizione volontaria della respirazione. Organizzazione della lateralità. Attivare comportamenti importanti per la salute di sé e degli altri. Coordinazione dinamica generale Affinare il controllo degli schemi dinamici e posturali di base. Controllare e coordinare i movimenti del proprio corpo. Coordinazione viso-motoria coordinazione visiomanuale. coordinazione occulo podalica. Equilibrio Statico. Dinamico. Post - movimento. Abilità spazio-temporale Spaziali: dentro-fuori/ davanti-dietro/ da un lato-all’altro/ in alto-in basso/ vicino-lontano/ alto-basso Temporali: prima-adesso-dopo/ ieri-oggi-domani. Paratonia Tecniche di rilassamento Ritmo Riprodurre semplici strutture ritmiche con il corpo. 5 ANNI Immagine e percezione corporea Identificazione delle parti del proprio corpo e configurazione dell’immagine di se stessi. Sensazioni del proprio corpo . Percezioni attraverso i sensi ( tattile, cinestetica, visuale e uditiva). Sentimenti ed emozioni proprie e degli altri e la sua espressione corporea. Conoscenza delle possibilità e dei limiti motori del proprio corpo. Consolidazione dello schema corporeo. 42 La salute e la cura del proprio corpo. Coordinazione dinamica generale Coordinamento e controllo delle abilità motrici . Affiancare il controllo degli schemi dinamici e posturali di base. Coordinazione viso-motoria coordinazione visiomanuale. coordinazione occulo podalica. Equilibrio Statico Dinamico Post - movimento Lateralità Organizzazione della lateralità Uso e conoscenza della sinistra e della destra Paratonia Tecniche di rilassamento. Canalizzazione degli impulsi. Controllo del corpo: attività, movimento, respirazione, riposo, rilassamento. Orientamento spaziale Asse corporale e nozioni spaziali (in alto- in basso, sinistra-destra). Localizzazione degli oggetti in relazione a se stessi e in relazione agli altri. Ritmo Esperienza del proprio ritmo in relazione con il tempo e con lo spazio Adattamento al ritmo, spazio e tempo dell’altro VERIFICA Le verifiche si effettueranno prevalentemente in modo indiretto tramite l’ osservazione continua di ogni attività al fine di calibrare l’ intervento educativo in base alle esigenze e al ritmo di ogni gruppo di alunni. 43 PROGRAMMAZIONE ATTIVITA SONORO-MUSICALI 44 PREMESSA Il presente progetto si fonda sulla convinzione che la musica è un fattore importante di formazione che permette al bambino di esprimersi attraverso i suoni, di stabilire relazioni con gli altri e con mondi culturali diversi. Attraverso il laboratorio musicale saranno attivate una serie di esperienze educative per avviare i bambini alla pratica della sonorità e del movimento. FINALITÀ In accordo con quanto previsto dalle Nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia il Laboratorio musicale intende promuovere, oltre allo sviluppo delle capacità cognitive e relazionali degli alunni e all’accrescimento della fiducia nelle loro potenzialità, il puro piacere di “fare musica” mediante l’ascolto, la produzione, la condivisione di eventi musicali. OBIETTIVI GENERALI Sviluppare la sensibilità musicale. Usare consapevolmente messaggi sonoro-musicali. Avviare alla musica d’insieme come forma di socializzazione. TRAGUARDI MUSICALE DI SVILUPPO DELL’ EDUCAZIONE Scoperta dei suoni: Riconoscere la sonorità dei diversi ambienti sonori (casa, scuola, città, campagna,…); Imitare e classificare rumori artificiali e naturali; Scoprire e riconoscere la direzione dei suoni; Scoprire e conoscere la propria immagine sonora (voce, mani, piedi, suoni volontari e involontari); Manipolare con modalità diverse materiali di vario genere (cartone, legno, plastica, metallo...) Sviluppo della sensibilità vocale: Apprendere canti adatti all’estensione vocale; Modulare la voce secondo diverse forme di espressione (allegria, tristezza, paura…); Esplorare i vari registri della voce (grave, medio, acuto); Apprezzare la valenza ritmica della parola recitate in conte e filastrocche; Riconoscere l’andamento melodico di canzoni e semplici melodie. 45 La formazione del senso ritmico: Muoversi a tempo di musica insieme ai compagni; Accompagnare ritmicamente la musica con strumenti vari; Inventare semplici sequenze ritmiche e melodiche. Qualità del suono: Conoscere e simbolizzare i parametri del suono: timbro, intensità, altezza, durata); Discriminazione delle variazioni agogiche di un brano musicale (ellegro, adagio...) Riconoscere gli strumenti musicali all’interno di un brano ascoltato. Musica e socializzazione: Rispettare le regole del gioco Riconoscere ed esprimere emozioni e sentimenti Potenziare la concentrazione e l’ascolto Canalizzare l’aggresività STRUMENTI METODOLOGICI Il gioco come mezzo privilegiato per l’approccio all’esperienza musicale. Esplorazione dell’ambiente sonoro mediante osservazione diretta o registrazione, riproduzione e analisi di eventi e fenomeni sonori. Ascolto e analisi di brani di musica di ogni genere: classico, moderno, di tradizione popolare, musiche del mondo. Produzione ritmico-melodica, espressiva e coreutica. Rappresentazione mediante codici mimico-gestuali e grafico pittorici delle esperienze musicali. PERCORSI OPERATIVI Il progetto si svolge nell’intero arco dei tre anni della Scuola dell’Infanzia e si articola in più percorsi operativi nei quali i bambini saranno guidati alla comprensione e produzione dei messaggi sonori e alla loro traduzione-rielaborazione in codici diversi (corporeo, verbale, grafico-pittorico, drammatico-teatrale). 46 I – Il paesaggio sonoro Percorso di esplorazione e di recerca mirato a liberare la curiosità dei bambini per scoprire la musicalità nascosta nel vivere cuotidiano, stimolare nuove emozioni e sensazioni attraverso l’ascolto e sviluppare le capacità percettive, in particolare la sensibilità uditiva. Contenuti: Il silenzio; gli ambienti sonori; le stagioni; suoni e rumori. Attività Giochi per la scoperta del silenzio. Scoprire i suoni prodotti dal corpo e dalla voce. Localizzare spazialmente l’origine dei suoni e delle voci, la loro lontananza o vicinanza attraverso giochi ad occhi bendati. Giocare per esplorare le potenzialità sonore degli oggetti di uso comune e degli strumenti musicali. Analizzare materiale acustico per classificare suoni e rumori della strada, della casa, dell’aula. Raggruppare i suoni prodotti dall’uomo, dagli animali, dalla natura, dagli strumenti musicali, dagli oggetti ecc. Ascoltare brevi brani musicali di genere diverso e invitare i bambini a dare un’interpretazione verbale o grafico-pittorica del brano ascoltato. II – La voce e le sue possibilità sonore Percorso mirato a scoprire e potenziare la capacità di usare la voce per esprimere sentimenti ed emozioni, per comunicare, per socializzare. Contenuti Suoni e fonemi. Modulazione della voce. Il ritmo nella parola e nella frase. Attività L’appello e il saluto musicale. Giochi per imparare a usare il respiro; giochi di fonazione e onomatopeia; emissione di vocali su note libere o note fisse. Esecuzione di brevi cantilene a partire da una nota e progressivamente su più note musicali (sol, sol-mi, sol-mi-la, ecc.) Cantare secondo diversi stati emotivi (triste, allegro, arrabbiato); cantare lentamente/velocemente, accelerare e rallentare. 47 Individuare semplici ritmi nei ritornelli di girotondi e canzoni. III - Il ritmo Percorso mirato all’acquisizione della consapevolezza della “ricorsività” presente nei fenomeni naturali, nella quitidianità, nel movimento, nei gesti, nelle parole. Contenuti Movimenti ed eventi naturali o artificiali con carattere di ricorsività temporale (tic-tac del pendolo) e spaziale (fila di alberi). Andature e versi degli animali. Segnali acustici. Attività Giochi di imitazione e individuazione del ritmo presente nel movimento e nell’andatura di animali diversi. Giochi di imitazione e individuazione del ritmo presente nel verso di alcuni animali. Giochi di imitazione di formule ritimiche dapprima semplici e brevi, poi più complesse; dialoghi ritmici. IV – Le qualità del suono In questo percorso i bambini affineranno la capapcità di discriminare il materiale sonoro (suoni acuti e gravi, suoni forti e deboli, timbri scuri e chiari delle voci e degli strumenti musicali); miglioreranno la capacità di ascolto, analisi e comprensione dei brani musicali; apprenderanno a tradurre impressioni e sensazioni suscitate dalla musica in linguaggio gestuale e grafico-pittorico Contenuti Piano e forte, crescendo e diminuendo; acuto e grave, glissando; suono lungo e corto, continuato e spezzato. Il timbro: le voci, gli oggetti, gli strumenti musicali. Attività Giochi per sperimentare e discriminare con il proprio corpo le diverse qualità del suono (gesto, voce, movimento). Ascolto e analisi di fenomeni naturali ed ambienti sonori diversi. Giochi per riprodurre e variare l’intensità, l’altezza, la durata del suono con voce, oggetti e strumenti di piccola percussione. Manipolare e suonare molteplici oggetti e strumentini per scoprire quanti suoni può emettere uno strumento in base al gesto. Raggruppare i suoni in base al materiale che li produce (famiglia dei metalli, della plastica…) 48 Associare e rappresentare mediante simboli gestuali e grafici le diverse qualità del suono. ORGANIZAZIONE DIDATTICA Le esperienze musicali sono dirette a gruppi di 8-13 bambini. Saranno impegnati gli alunni dei tre cicli della Scuola dell’Infanzia Italiana di Madrid. SPAZI: aula di musica; TEMPI: da ottobre a maggio, 1 ora settimanale per ogni gruppo di bambini. STRUMENTI: impianto di musica per la riproduzione di materiali audio e video, tastiera elettronica per l’accompagnamento dal vivo, strumentario didattico, materiale di recupero e altro materiale per le attività ritmico-motorie. VERIFICA E VALUTAZIONE In ognuno dei percorsi del progetto i traguardi formativi dell’educazione musicale saranno utilizzati anche come indicatori di osservazione e di verifica. Le verifiche si effettueranno in modo indiretto tramite l’osservazione continua nel corso di ogni attività al fine di calibrare l’intervento educativo in base alle esigenze e ai ritmi di ogni gruppo di alunni. . 49 RELIGIONE CATTOLICA FINALITA’ - Osservare il mondo che è riconosciuto dai cristiani e dai tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore. - Educare e cogliere i segni della vita cristiana ed a intuirne i significati. - Aiutare il bambino nella reciproca accoglienza; - Far emergere domande ed interrogativi esistenziali ed aiutare le risposte. · Educare ed esprimere e comunicare con parole e gesti. OBIETTIVI GENERALI Il bambino si mette in relazione con il proprio modo interiore ed esteriore, conquistando l’autonomia personale, attraverso esperienze di maturazione e di crescita. Riconosce e vive i valori sociali ed umani nel rapporto con gli altri: fraternità, amore e la pace. Dimostra rispetto, nei confronti delle persone che vivono scelte religiose diverse. Riconosce i segni e le esperienze della presenza di Dio nella natura, nella vita e nelle opere degli uomini; Conosce la vita, la persona ed il messaggio di Gesù, risposta della religione cristiana dell’attesa ed alle speranze dell’uomo; Il bambino scopre che gli uomini comunicano attraverso i segni ed i simboli e decodifica i significati religiosi. METODOLOGIA Dal punto di vista metodologico gli interventi potranno iniziare con un gioco, un racconto, una canzone, oppure una conversazione, dvd´s, un osservazione o un dialogo su alcune immagini scoperti da bambini o trasmessi dall’insegnante. 50 OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO 3 ANNI Riconoscimento e accoglienza di sé e dell’ altro - Scoprire che ciascun bimbo ha un nome ( che lo identifica).Sono stati mamma e papà ad accogliere la vita del loro bimbo e a dargli un nome. - Aiutare ciascun bimbo a comprendere che a scuola incontra altri bimbi come lui con cui è bello fare amicizia . - Comprendere l’ importanza di stare “bene” insieme. Conoscere la storia del Natale che ci presenta un nuovo amico Gesù. - Conoscere la storia della nascita del bimbo Gesù:Egli è un dono d’ amore. - Scoprire i segni del Natale, della festa intorno a noi Imparare da Gesù, un bimbo come noi, come diventare grandi. - Comprendere che ciascun bambino ha una storia: si nasce, si cresce e si scoprono dei doni,della capacità, proprio come è stato per il bimbo Gesù ( un bimbo come noi) - Capire che per crescere insieme è importante imparare il perdono e l’aiuto reciproco. La Pasqua è la festa della pace e della gioia - Riconoscere l’importanza e la bellezza di vivere la pace (con la natura, con gli altri, con Dio). - Conoscere i simboli della pace - Scoprire che possiamo vivere in pace con la natura meravigliosa. - Scopriamo di essere tutti diversi gli uni dagli altri, ma che possiamo comunque vivere in pace. 4 ANNI Il mondo è un dono di Dio - L’osservazione della realtà, fa intuire che il mondo è affidato alla responsabilità dell’uomo. - Ascoltiamo il racconto della creazione e scopriamo che Dio dona il mondo all’uomo per custodirlo e migliorarlo. - Distinguiamo ciò che Dio crea e ciò che l’uomo costruisce. 51 La gioia dello stare insieme, fa intuire, attraverso semplici domande. - Scopriamo attraverso i racconti evangelici il significato di attesa e il senso del dono. - Realizziamo un piccolo dono per la famiglia. Come il bimbo Gesù, cresciamo e incontriamo persone e amici - Scopriamo le tappe della nostra crescita e le paragoniamo a quelle di Gesù. - Conosciamo l’ambiente in cui è cresciuto Gesù e alcuni momenti significativi della sua vita attraverso i suoi gesti e le sue parole. - Come ogni bimbo, Gesù ha incontrato persone e conosciuto amici. - L’amicizia implica sentimenti di solidarietà, amicizia,perdono. L’osservazione della natura, introduce al significato della Pasqua. - Scoprire la festa della Pasqua, come festa della vita che si rinnova. - Attraverso l’esplorazione e la scoperta, osserviamo il risveglio della natura e la trasformazione dell’ambiente. - Conosciamo il messaggio di amore e di pace lasciato da Gesù nell’ultima cena. - Vivere in pace non è sempre facile; ma abbiamo bisogno di amici per vivere, crescere ed imparare. - L’amicizia è un dono prezioso che richiede lealtà ed impegno. 5 ANNI Io e i miei amici -Conoscersi e capire di non essere soli: condividiamo l’esperienza di sentirci amati da molte persone che ci sono vicine e ci circondano ( famigliari, parenti, amici, compagni di scuola, maestre). -Impariamo a conoscere e a riconoscere gli altri bambini attraverso giochi di riconoscimento e di socializzazione. Alla scoperta del mondo -Insieme possiamo scoprire senza paura e imparare a conoscere il mondo stupendoci e meravigliandoci: il mondo è bello e va rispettato. -Il mondo è un dono che abbiamo trovato: conosciamo la natura Natale: festa dell’amore! - Conosciamo la storia della natività. Gesù nasce per noi, per portarci l’amore. 52 - Scopriamo in quali e quanti modi anche i bambini possono diffondere amore ( a scuola,infamiglia, con gli amici). - Riconosciamo i segni della festa intorno a noi. Alla scoperta dei doni -Come Gesù anche noi abbiamo una storia, una famiglia, una casa e, come Lui, anche noi diventiamo grandi. -Gesù vive insieme agli altri e ci insegna la fraternità e la condivisione (Gesù parla, mangia,sta insieme agli altri). storie di ciascun bimbo. -Conosciamo la vita di Gesù, ricostruiamo la vita tipo di ciascun bimbo e poi le confrontiamo. Apriamo il cuore - Gesù ci insegna a crescere e a fare il bene (parabole e miracoli):attenzione agli altri (tutti, senza distinzioni). - La Pasqua ci porta la gioia; anche gli uomini fanno pace con Dio grazie a Gesù. - Impariamo che “ aprire il cuore” significa avere sempre voglia di ricominciare, di rappacificarsi, di perdonarsi. - Osserviamo la natura che si risveglia e che ritorna alla vita. - Impariamo che possiamo impegnarci a compiere buone azioni verso glia altri e che possiamo essere migliori. Attività alternativa alla Religione Cattolica. Obiettivi per i 3, 4 e 5 anni. Obiettivo generale Approfondimento del senso dell’amicizia, della fratellanza, della pace. Obiettivi specifici capacità di riflettere sui processi di socializzazione riconoscendo e distinguendo i rapporti di amicizia; favorire e valorizzare la conoscenza di aspetti di culture differenti incentivando meccanismi di comprensione e rispetto; sviluppare il senso di fratellanza universale, il rifiuto della violenza e di qualunque forma di prevaricazione. Attivita’ lettura di racconti verbalizzazione di esperienze personali 53 rielaborazione grafico-pittorica di vissuti commenti di immagini fotografiche e d audiovisive gioco simbolico Strumenti libri, riviste, materiale per attivita’ grafico-pittoriche, audiovisivi. 54 USCITE DIDATTICHE A.S. 2015-2016 Nell’ambito della programmazione annuale, si propongono le seguenti uscite e visite didattiche per l’anno scolastico 2015/16: 3 ANNI Fattoria “GIRALUNA” 4 ANNI Fattoria “GIRALUNA” MUSEO SOROLLA MIRARTE: ARCIMBOLDO. RETRATOS DELICIOSOS CAIXAFORUM : MANOS A LA OBRA! CAIXAFORUM : ENCAJES TEATRO A SCUOLA: “EL TRAGASUEÑOS” 5 ANNI Fattoria “GIRALUNA” MIRARTE: EGIPTO: UNA DE PIRAMIDES MIRARTE: PICASSO: MIRA QUE CARA! MUSEO DE AMERICA: CASAS Y COSAS LABORATORIO MUSEO DE AMERICA: ANIMALES EN AMERICA + LABORATORIO TEATRO A SCUOLA: “EL TRAGASUEÑOS” 55 PROGETTO INGLESE “ IMPARIAMO L’INGLESE GIOCANDO” Bambini di 5 anni (ottobre-maggio) Bambini di 4 anni (gennaio-maggio) 56 OBIETTIVI DEL PROGETTO L’insegnamento della lingua inglese sarà un divertente “viaggio” che porterà i bambini a toccare con mano i suoni e le parole di una lingua diversa dalla nostra, percorrendo i primi passi per la costruzione di un modo di esprimersi completamente nuovo. Gioco e divertimento saranno la costante di ogni lezione; i bambini si sentiranno motivati all’apprendimento di questa nuova lingua grazie alla quale non solo verrà sviluppata la loro abilità alla comunicazione sviluppando sicurezza in sè stessi. Fra le attività scelte, mirate primariamente a sviluppare l’ ascolto e la comprensione predominano le attività di Total Physical Response (utilizzo della multisensorialità). Le strategie di insegnamento saranno: • Il gioco, in tutte le sue forme. • L'attivazione di tutti i canali sensoriali per favorire la memoria a lungo termine. • L'uso di un mediatore fantastico. • L'utilizzo di canti, rime, filastrocche. DESTINATARI I destinatari del progetto sono i bambini di 4 e 5 anni della Scuola dell’ Infanzia. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO • • • • • • • • • • • • • • Imparare a salutare e a congedarsi. Presentarsi in Inglese. Conoscere alcuni vocaboli relativi a stati d’animo. Chiedere e parlare del tempo atmosferico. Comprendere ed eseguire semplici comandi. Identificare e nomimare alcuni colori. Imparare a contare fino a 10. Identificare e riconoscere alcune parti del corpo. Comprendere e nominare alcuni indumenti. Nominare i componenti principali della famiglia. Conoscere il nome degli animali più comuni. Conoscere e nominare i cibi preferiti. Conoscere il lessico relativo alle principali festività. Ascoltare, ripetere e memorizzare semplici canzoncine, filastrocche... 57 vocaboli, STRUTTURE E LESSICO • • • • • • • • • • • • • • • • Hello! Bye-Bye What’s your name? My name’s… How are you today? I’m happy, I’ m hungry… What’s the weather like? It’s rainy, sunny… Go, come, sit down, stand up… What colour is it? Red, orange, black, white… One, two, three, four… What is it? It’s the head/ eyes, mouth… Shoe, t-shirt, jacket... Who’s this? Daddy, mummy, baby, brother, sister What’s this? Cat, dog, lion, elephant… I like pasta, sandwich, chips… Merry Christmas, Happy Halloween, Easter Bunny… L’insegnante potrà ridurre, ampliare o modificare i contenuti in base alle esigenze della classe. TEMPI Il periodo di svolgimento del progetto è compreso tra i mesi di ottobre e maggio dell’anno scolastico 2015-2016, con cadenza settimanale. La durata di ogni singolo intervento didattico è di 30 minuti circa per ogni gruppo di bambini. MATERIALI Per realizzare il progetto verrà utilizzato materiale strutturato e non strutturato, oltre all’ausilio di strumenti audiovisivi. 58 LABORATORIO DI INFORMATICA Bambini di 5 anni (ottobre-maggio) 59 PREMESSA Il computer è un mezzo tecnologico che cattura la curiosità naturale del bambino, diverte e affascina i piccoli utenti stimolando la loro creatività, le loro funzioni logiche, di ragionamento e di apprendimento. Le attività servono a far acquisire sicurezza e padronanza di questo strumento e al tempo stesso aiutano i bambini a lavorare e apprendere insieme. È importante che, alla fine di questa esperienza, riescano a usare il mouse e le altre parti in maniera corretta, riconoscendo e denominando i componenti e le funzioni svolte attraverso la sperimentazione diretta (scansionando insieme al maestro imagini, usando la macchina fotografica digitale, stampando i disegni). DESTINATARI Il progetto si rivolge ai bambini di cinque anni. IL LABORATORIO Allestiremo un laboratorio dove saranno sistemati gli strumenti necessari alle attività. Formeremo gruppi di bambini, che si recheranno nel laboratorio una volta a settimana per realizzare le esperienze sotto la guida dell’insegnante. STRATEGIE E METODOLOGIE DIDATTICHE È efficace l’uso di programmi sufficientemente semplici in modo da favorirne l’utilizzo ai bambini con una minima mediazione dell’ insegnante: “Paint” per disegnare, siti web per attività di gioco didattico e rielaborazioni a livello grafico pittorico. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Avvicinare il bambino al linguaggio informatico Conoscere le principali componenti di un sistema multimediale Saper avviare e spegnere il computer Sapere utilizzare correttamente i pulsanti del mouse Sviluppare la coordinazione oculo-manuale Saper dirigere il movimento del mouse in relazione a quanto appare sul monitor Riconoscere simboli, lettere, numeri sulla tastiera 60 Saper utilizzare i principali tasti della tastiera Comprendere il concetto “causa-effetto” Rispettare i tempi dei compagni Interagire con i compagni in modo collaborativo Conoscere ed utilizzare il programma Paint, discriminando colori, forme e dimensioni diverse Sviluppare la capacità di osservazione con dei giochi interattivi ATTIVITÀ Le attività iniziali vertono sulla familiarizzazione con il PC e le sue periferiche (tastiera, mouse, stampante, scanner). Attività: Giocare con le forme: usando una macchina fotografica digitale andiamo in giro per la scuola a cercare oggetti di varie forme (rotonda, quadrata, rettangolare, triangolare). Scarichiamo le foto sul computer e poi giochiamo a indovinare la forma degli oggetti che abbiamo osservato. Sperimentiamo la versatilità delle forme attraverso il gioco del tangram: Per ottenere delle forme geometriche usiamo anche alcuni programmi come ‘Paint’. Aiutiamo i bambini a usare il mouse per trascinare i pezzi e realizzare tante belle composizioni. Creare una collezione di disegni: esperienze dirette sotto la guida dell'adulto per fare facili scritte, disegni, acquisire immagini, trasformarle, stamparle, costruire giornalini. Inventando il mio fumetto: Decidiamo di inventare una storia partendo da alcuni disegni fatti in classe. Inseriamo sul computer tutti i disegni che abbiamo scansionato e salvato come immagini. Coinvolgiamo tutti per arrivare alla creazione di un unico elaborato finale creato dall’intero gruppo. Dopo registrare le voci del dialogo dei personaggi fatte per i bambini l’insegnante si occupa di fare una piccola animazione della storia. DIVULGAZIONE DEL PROGETTO Realizzazione di un CD di sintesi delle varie esperienze compiute da consegnare ai bambini alla fine del laboratorio. ELENCO SITI WEB (GIOCHI E SOFTWARE ONLINE) www.vbscuola.it; www.flashgames.it; www.mamamo.it; www.albertopiccini.it; www.poissonrouge.com; www.lagirandola.it; www.sketchlot.com; 61 PROGETTO ORTO “CURIOSI PER NATURA” (sezioni 4 A, 4B, 4C, 5 A, 5B) 62 PREMESSA Il progetto orto si propone come un’attività nella quale i bambini vengono stimolati ad utilizzare i propri sensi per mettersi in contatto con la natura.L’orto permette di far “sporcare” le mani ai nostri alunni e osservare che cosa succede attraverso l’esperienza diretta. Ogni bambino potrà cimentarsi nella favolosa arte del “fare orto”. Il giardino diventa un’aula a cielo aperto. Fare orto è entrare a far parte dell’eterno ciclo delle stagioni. È un apprendimento attivo; è riconoscere il colore, il sapore, il profumo della terra e dei suoi frutti. Finalità del progetto Accostare il bambino al gusto di esplorare e di scoprire l’ambiente utilizzando i cinque sensi, affinando in lui abilità ed atteggiamenti di tipo scientifico. Obiettivi Il progetto prevede i seguenti obiettivi Collaborare insieme per un progetto comune Potenziare le capacità di osservare, toccare, sentire, scoprire e rispettare il mondo vegetale, maturando comportamenti responsabili ed attenti Acquisire l’importanza della biodiversità Percepire lo scorrere del tempo legato alla ciclicità delle stagioni Sviluppare la necessità dell’attesa Usare strumenti di lavoro potenziando la motricità fine della mano Contenuti I bambini avranno a disposizione vasche e aiuole nel giardino per poter coltivare un piccolo orto che verrà lavorato, seminato e curato in tutte le fasi della crescita fino alla raccolta.. Si potranno seminare alcune piante aromatiche che i bambini continueranno a coltivare in classe o a casa. Si svilupperanno argomenti diversi, quali: la terra, il ciclo vitale delle piante e le loro differenze, i frutti e i semi. Strumenti Vasche, terra, piccoli attrezzi da giardinaggio, annaffiatoio, semi piante, bulbi, macchina fotografica Tempi di realizzazione L’attività si snoda durante tutto l’anno Modalità Il percorso prevede attività in aula, attività pratica periodica nel piccolo coltivo in giardino. Si prevede l’articolazione del gruppo 63 sezione in piccoli gruppi di 8/10 bambini durante le ore di compresenza Sezioni coinolte 4 A, 4B, 4C, 5 A, 5B Verifiche previste L’accertamento delle competenze e il controllo dei processi di insegnamento-apprendimento avverranno attraverso l’esperienza diretta e l’osservazione degli elaborati 64 PROGETTO ALIMENTAZIONE “Ci vuole un seme” (tutte le sezioni) 65 PREMESSA Questo progetto alimentazione, all`interno del nostro filo conduttore sulla multiculturalità, è liberamente ispirato alle partecipazione della nostra scuola alla creazione di un libro (uno specialissimo ricettario internazionale con 26 paesi, 26 scuole, 26 semi partecipanti) che è stato patrocinato del progetto scuola della EXPO UNIVERSALE DI MILANO 2015. È importante che i bambini siano abituati fin da piccoli a prestare attenzione agli ingredienti, educati da noi adulti a riconoscere il loro valore etico, nutrizionale, sociale, in una parola “culturale”. La didattica italiana considera l’alimentazione e il rapporto con il cibo di fondamentale importanza per una sana ed equilibrata crescita dei bambini. Il cibo inteso non solo come necessità bensì come salute, creatività ed identità culturale. Nell’era della globalizzazione dei mercati è fondamentale una corretta educazione alimentare rispettosa della salute e della sostenibilità. OBIETTIVI 1.- Considerare l’alimentazione come prevenzione e cura della malattie e stimolare la consapevolezza che le abitudini alimentari acquisite in tenera età sono quelle che incideranno in età adulta. 2.- Miglioramento della qualità della merenda. 3.- Acquisire consapevolezza (bambini e genitori) delle proprie abitudini alimentari. 4.- Promuovere abitudini alimentari sane e rispettose dell’ambiente e della propria cultura. Si sottolinea l’evidente ed indispensabile collaborazione dei genitori. ATTIVITÀ - Conversazioni guidate sul tema alimentazione. - Filastrocche – poesie. 66 67