PROMORAMA ::: PRESS

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BAND: FAT JON &
STYROFOAM
TITLE: The Same Channel
LABEL: MORR MUSIC
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BAND: FAT JON &
STYROFOAM
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STYROFOAM
TITLE: The Same Channel
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SENTIREASCOLTARE
http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2006/recensioni/FatJon-Styrofoam.htm
Ormai anche il mondo indipendente ha preso una piega oversize. Il lavoro fatto fin qui da Anticon ha
sdoganato sonorità in rima di cui, in effetti, pochi sentivano la mancanza. Questa può sembrare una
dichiarazione di chiusura ottusa e aprioristica, e forse è così. Ma, fuor di metafora, siamo sicuri che il cd dei
13&God avrebbe suonato così bene senza la magnifica sensibilità poptronica dei magnifici Notwist? E
Styrofoam, alfiere belga del Morr sound, davvero aveva bisogno delle incomprensibili rime di Fat Jon per
valorizzare la malinconia delle sue composizioni?
Perché Upgrade poteva essere bellissima da sola, ma l’
inserto hip hop la fa diventare una parodia
involontaria di LL Cool J. Perché la solennità dark di Generic Genes viene disturbata dal continuo ed irritante
mormorio rap. Perché, alla fine, il pezzo più coinvolgente risulta essere quello più esuberante e festaiolo di
tutti, Scream It Out, ovvero uno scuotimento di gambe e sederi al ritmo ossessivo di un megamix fra Music
di Madonna e Daft Punk Is Playing At My House degli Lcd Soundsystem.
Styrofoam è bravo, lo dimostra anche in questa occasione, e un posto nel nostro cuore lo avrà sempre. Ma
The Same Channel suona più come un’
incompiuta che come un disco dall’
identità scolpita nella sensibilità di
chi ascolta. E immaginare certi brani spogliati dai manierismi hip hop fa aumentare il rimpianto per ciò che
avrebbe potuto essere e ciò che invece è. Un prodotto dignitoso nelle sue linee generali, ma che rischia di
scontentare sia gli appassionati di rap che quelli dell’
electro pop.
ULTRASONICA
http://www.ultrasonica.it/modules/lykos_reviews/index.php?op=r&rev_id=267&cat_id=1&sort_by
Non poteva andare diversamente, questo album poteva solo uscire per la Morr Music e così è andata. Questa
volta non ci sono i Fratelli Acher di mezzo ma il sound poco si discosta dal clichè Morr. Nato dall'incontro tra
due diverse realtà musicali, quella dell Dj/MC Fat Jon (Five Deez/K7!) e quella del chitarrista 'laptop lover'
Arne Van Petegem (Styrofoam/Morr), il disco mescola Hip-Hop ed elettronica, chitarre e 'suonini' glitch. A
tratti ricorda i 13&God di Doseone (Anticon) anche se meno irruento nel proporre serrati giochi di parole. La
sensazione è che alla Morr si siano un po' arenati, il disco non è brutto ma non propone niente di nuovo,
conoscendo la tendenza del periodo e i precedenti 'Morr' non era difficile intuire cosa avremmo troavto una
volta inserito il cd nel lettore. Styrofoam dalla sua fà un ottimo lavoro di taglia e cuci, buone le ritmiche e le
ambientazioni talvolta 'dark' (Nervous Inaction), dall'altra parte Fat jon risulta un pochino anonimo, quasi
scontato. Sicuramente è un disco che risente anche della troppa 'fretta' con cui è stato pensato, registrato e
stampato. Poche settimane di lavoro pesano indubbiamente sulla definizione di quei particolari che fanno poi
la differenza.
COOLCLUB
http://www.coolclub.it/recensioni/dettaglio_dischi.asp?menu=6a&submenu=1&Id_Recensione=1261
Concludiamo con questa collaborazione tra il chitarrista / laptop producer belga Styrofoam (all’
anagrafe Arne
van Petegem) e il dj rapper nero Fat Jon, di Cincinnati. I due si sono incontrati nel 2001 ad un workshop ad
Anversa. Da lì amicizia e rispetto hanno dato il via al processo che ha portato alla realizzazione di questo
disco di interessante contaminazione tra glitchs e beats, chitarre acustiche e trip-hop, con inaspettate
tendenze retrò-futuristiche. Uno strano mix di melanconia digitale, dub, downtempo, monologhi hip hop e
spunti funkeggianti con l’
inserimento di qualche ipotetica hits ("the Middle"). Una buona riuscita che allarga
gli orizzonti del catalogo Morr Music.
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BAND: FAT JON &
STYROFOAM
TITLE: The Same Channel
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ONDAROCK
http://www.ondarock.it/recensioni/2006_fatjonstyrofoam.htm
"The Same Channel" è il risultato di una collaborazione fra il dj e rapper Fat Jon ed il chitarrista elettronico
Arne Van Petegem, meglio conosciuto come Styrofoam. I due, come recitano le note di presentazione,
hanno vissuto a braccetto per qualche settimana, tirando fuori nove pezzi, in cui l'hip-hop del primo va ad
innestarsi sul lap-top del secondo.
In realtà la breve durata della lavorazione si sente tutta, e il disco, più che quello di un'avarizia di intuizioni
brillanti, vive il dramma di una assenza totale delle stesse: si salva soltanto un po' di mestiere. "Acid Rain
Robot Repair" è la sostanziazione delle qualità positive: rapping veloce e pulito, basi e pulsazioni electro
sporcate giusto un po', melodia ariosa. Il minimo indispensabile, ovvero quello che propinerà anche
"Upgrade", composizione semplice, sbarazzina e un filo movimentata, dalla gradevole venatura pop.
Nel mezzo solo tanti sbadigli, a partire da "Bleed", lunga dilatazione a toni dark, la matrice rock rimarcata, il
canto levigato a far da accompagnamento, fra pizzicate di chitarra e battiti cupi: nulla però che sia un
minimo, non dico imprevedibile, ma quanto meno significativo. "Runnin' Circles" getta la maschera su quella
che dovrebbe essere la vera caratteristica stilistica dell'improvvisato duo (non so di quale dei singoli sia la
colpa, anche se propendo in modo spinto verso Styrofoam): il passaggio "tosto" hip-hop viene annacquato in
deriva trasognata senza la minima emozione. "Space Gangsta", il manifesto, si limita a fotografare questo
incedere spento.
Qualcosa si muove nel finale, con l'altra dilatazione, "The Middle", capace di trovare un inciso decente,
finalmente adatto ai toni senza suscitare sonnolenza; e soprattutto con "Scream It Out", brano migliore della
raccolta, pseudo-inno al ralenty, elettronica da (pre-)ballo davvero ben confenzionata, sia nei battiti (anche
di mani) che nei vocals. Si può chiudere così la faticata cronaca di un faticato ascolto (che pure al primo
impatto non pare così terribile: la pochezza, però, si svela presto). Non si pretende da ogni disco una
rilevanza storica o artistica, ma in questo caso a mancare è addirittura un qualsiasi motivo di ascolto.
LIVEROCK
http://www.liverock.it/tuttarec.php?chiave=718&chiave2=Fat%5EJon%5E77777%5EStyrofoam
Arne Van Petegem, questa la vera identità che si cela dietro l’
appellativo Styrofoam, non è di certo uno cui
l’
indietronica (insomma, quella roba lì, chiamatela come volete) va bene così com’
è. Già nel suo album
“
Nothing’
s lost”di due anni fa, infatti, potevamo vedere come al nostro i confini del genere stessero
piuttosto stretti: soprattutto la collaborazione con il rapper Alias -che di recente ha pure lavorato con i nostri
Giardini di Mirò- lì contenuta sembrava volerci far intendere quali territori interessassero realmente al nostro
come possibile esplorazione. Non stupisce, quindi, che Styrofoam torni sulle scene con un nuovo album
realizzato in collaborazione con un altro rapper, Fat Jon di Cincinnati, riprendendo ed amplificando un
discorso lasciato finora in sospeso. Sbaglieremmo, però, a considerare “
The same channel”solo una
collaborazione: si tratta, infatti, di un progetto nato e concepito a quattro mani sin dal 2001 -ma
concretizzato in poche settimane ad Anversa- in perfetta simbiosi. Sia Styrofoam che Fat Jon portano la
propria parte al progetto, senza “
servirsi”l’
uno con l’
altro, bensì congiungendo alla perfezione (e il titolo del
disco è indicativo) le proprie caratteristiche. Grazie ad un’
ottima produzione e a suoni ricercati, “
The same
channel”funziona per bene, salvo qualche passaggio nella parte finale dove, effettivamente, i ritmi si
abbassano un po’
troppo: non avrà il carisma colorato dell’
ultimo Subtle o il groove del nuovissimo Kill The
Vultures, ma indubbiamente sa dare soddisfazioni.