ADUNATA NAZIONALE JULIA RADUNO ALPINI TRIVENETO

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ADUNATA NAZIONALE JULIA RADUNO ALPINI TRIVENETO
ADUNATA NAZIONALE JULIA
RADUNO ALPINI TRIVENETO
GUIDA
AL RADUNO
17-18-19
GIUGNO 2016
BENVENUTI
A GORIZIA!
Gorizia e il suo territorio sono terra di Alpini e di alpinità.
Per oltre vent’anni, tra le due guerre mondiali, Gorizia e la Valle dell’Isonzo, oggi
territorio della vicina Slovenia, hanno ospitato Reparti appartenenti alle Truppe
Alpine che sono diventati leggendari come il 9° Reggimento Alpini e il 3° Reggimento di Artiglieria Alpina, inquadrati nella Divisione “miracolo”, la Julia. Il
ricordo della presenza di questi reparti si perpetua ancora oggi in città, grazie
anche al fatto che molti giovani isontini sono stati chiamati nel corso degli anni a
prestare servizio militare proprio nelle Penne Nere. Ed è anche per questo motivo
che, oltre al Raduno Triveneto, abbiamo voluto inserire nel programma l’Adunata
Nazionale della Julia: si tratta in questo caso di un ritorno perché già nel 1987
Gorizia ospitò tale manifestazione.
Il 2016 è un anno significativo per Gorizia: si commemora il centenario dell’entrata delle truppe italiane in città nell’agosto 1916. Un fatto d’arme tra i più importanti della guerra sul fronte italiano, che costò centinaia di migliaia di morti
e feriti, sia tra le file italiane che austro-ungariche. A un secolo da quell’evento,
che cambiò per sempre la storia e il destino della città, non possiamo non porgere
un deferente ricordo a quelle giovani vite spezzate, italiane, tedesche, ungheresi,
croate, slovene, boeme, polacche, e ringraziare di vivere in un tempo nel quale
le tensioni, in Europa, vengono discusse attorno a dei tavoli di trattativa invece
che sui campi di battaglia. L’impronta che abbiamo voluto dare al Raduno non è
celebrativa ma è impostata proprio sulla commemorazione di tutti i Caduti, senza
distinzione alcuna, recandoci in primis nei luoghi della memoria, ossia i sacrari e
i cimiteri che raccolgono le spoglie di quei giovani.
Attraverso questa guida potrete assaporare in anticipo un po’ della storia e della
realtà del nostro territorio. Territorio segnato dalla storia e dal confine che offre
numerose piccole perle al viaggiatore curioso che si spinge fin sulle rive dell’Isonzo.
Un caloroso e fraterno abbraccio alpino e... arrivederci a Gorizia!
Il Presidente della Sezione di Gorizia
Paolo Verdoliva
GORIZIA
Gorizia si può definire a pieno titolo
una pietra preziosa dalle tante sfaccettature che la fanno brillare intensamente. Una città millenaria, formata e forgiata da glorie e miserie,
serenamente adagiata in riva dell’Isonzo color smeraldo che da sempre
unisce territori e genti diverse.
La borghesia asburgica amava Gorizia e il suo clima mite: non a caso
la città era chiamata la “Nizza austriaca”. Del resto balza subito
all’occhio del visitatore il lussureggiante effetto dato dalle molteplici
varietà di parchi, aree verdi e giardini che pervadono e circondano la
città, ambienti naturali che rilassano, inebriano con i loro molteplici
profumi e calmano lo spirito. Sono
il Parco Piuma sul fiume Isonzo, il
Parco del Palazzo Coronini Cronberg e il Parco Viatori, oltre ai due
parchi cittadini, i Giardini pubblici e
il Parco della Rimembranza.
Gorizia entra nella storia attorno
all’anno 1001, quando il suo nome
compare per la prima volta in un
diploma dell’imperatore Ottone III.
Il nome Gorizia deriva da Goriza,
toponimo slavo che significa “monticello”, sul quale si erge da sempre
il simbolo della città, ossia il castello
che con il suo incantevole borgo è un
vero gioiello: da qui la vista spazia
sulle dolci distese di colli e sull’intera città, dove convivono in modo armonioso architetture medievali, barocche e ottocentesche. Il castello fu
il centro di una contea che fu un importante stato feudale tra l’XI e la fine
del XV secolo, la Contea di Gorizia,
che al massimo della sua potenza si
estendeva dal Veneto all’attuale Slovenia, dall’Istria al Tirolo. La storia
della contea ebbe di fatto termine nel
1500, quando morto senza eredi il
conte Leonardo, i territori e il titolo
comitale passarono agli Asburgo.
L’aspetto attuale del castello non
rispecchia esattamente quello origi-
nario, modificato a più riprese nel
corso dei secoli e adibito a funzioni
diverse, da centro amministrativo a
caserma, a carcere, fu pesantemente bombardato durante la Prima
guerra mondiale. L’opera di ricostruzione degli anni Trenta del secolo scorso ha conferito al castello
quell’affascinante aria medioevale
che doveva avere subito dopo l’effimero possesso veneziano durato un
anno tra il 1508 e il 1509. All’interno
vengono periodicamente allestite
delle mostre, vi sono ospitate la sezione didattica sulla Contea Goriziana, la Sala della Musica e il Museo
del Medioevo Goriziano.
In città trova molto spazio la cultura: tanti i musei da visitare, anche
particolari e curiosi, come i Musei
Provinciali, in Borgo Castello, con
il Museo della moda e delle arti applicate, la Collezione Archeologica,
la Pinacoteca di casa Formentini e la
Sala che ospita la mostra permanen-
te “ALPINI a GORIZIA”, dedicata
alla presenza delle Penne Nere nel
Goriziano e nella Valle dell’Isonzo,
allestita a seguito di accordo di collaborazione tra la Provincia di Gorizia e la Sezione A.N.A. di Gorizia.
Nel centenario della Prima guerra
mondiale non può mancare la visita
al Museo della Grande Guerra, inserito sempre nel complesso dei Musei
provinciali, che intende rappresentare, in maniera chiara ed efficace,
gli eventi bellici ed i loro riflessi
umani e sociali.
Fra i molti palazzi storici della città emergono il Palazzo della Torre,
sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e di mostre, Palazzo Attems Petzenstein, in piazza
De Amicis, che ospita una pinacoteca con opere di alcuni maestri del
Settecento veneto, molti ritratti ottocenteschi e una collezione di opere
del Novecento (tra gli autori troviamo Italico Brass, Luigi Spazzapan,
Tullio Crali e Vittorio Bolaffio), e
Palazzo Werdenberg, sede della Biblioteca Statale Isontina. Menzione
particolare merita palazzo Coronini
Cronberg, in viale XX settembre,
dimora storica risalente alla fine del
Cinquecento.
L’arcidiocesi di Gorizia, eretta nel
1752, ha rivestito nella storia della
città un ruolo importante non solo
dal punto di vista spirituale ma
anche culturale e materiale, contribuendo fattivamente al suo sviluppo. Fulcro della storia religiosa cittadina è la cattedrale, cioè il duomo
in corte S.Ilario, dedicata ai Santi
patroni Ilario e Taziano. Le sue origini risalgono al XIII secolo e fu più
volte ampliato secondo diversi stili
prima di assumere l’attuale fisionomia. Altri luoghi di culto molto
importanti sono la trecentesca chiesetta di Santo Spirito in Borgo Castello e la chiesa di Sant’Ignazio, in
piazza Vittoria, edificata dai Gesuiti
nel XVII secolo a fianco del loro convento, al posto del quale oggi sorge il
palazzo dell’INPS. Il convento, dopo
la soppressione dell’ordine religioso,
divenne caserma ospitando vari reparti militari, prima austriaci e poi
italiani. Nel 1935 fu qui che vide la
luce il Battaglione Alpini “L’Aquila”.
La città annovera anche una comunità evangelica, con la relativa chiesa
edificata in via Diaz nell’Ottocento, e
custodisce la memoria di una antica comunità ebraica, praticamente
cancellata dalla deportazione nazista del 1943. La storia dell’ebraismo
goriziano è raccontata nel Museo
della Sinagoga, costruita nel 1756,
“Gerusalemme sull’Isonzo”.
La Prima guerra mondiale vide Gorizia in prima linea, assediata per
oltre un anno dall’esercito italiano
che scatenò sei offensive (le prime
sei Battaglie dell’Isonzo) prima di
poterla conquistare tra l’8 e il 9 agosto 1916. Linea di difesa austriaca
XII Festival Internazionale della Storia
XII Festival Internazionale della Storia
Gorizia 19-22 maggio 2016
Gorizia 19-22 maggio 2016
nella testa di ponte oltre l’Isonzo, il
monte Calvario, a cui piedi sorge
l’abitato di Piedimonte-Podgora, è
raggiungibile facilmente in macchina, ed è caratterizzato da molti
cippi commemorativi che ricordano
i soldati caduti da ambedue i fronti.
A nord della città, sul confine tra Italia e Slovenia, sorge invece il Monte
Sabotino, imprendibile bastione fortificato dagli austriaci, cardine della
difesa di Gorizia: una volta caduto,
infatti, la stessa città dovette essere
evacuata dalle forze imperiali. Oggi
è possibile salirvi sia a piedi, lungo
diversi sentieri, che in automobile,
dalla Slovenia, e visitare le numerose postazioni in caverna e in trincea
tuttora visibili.
Gorizia è sempre stata nella sua storia luogo di incontro tra tre culture
diverse: latina, slava e germanica. Fu
pertanto innaturale il confine che separò col Trattato di Pace di Parigi
del 1947 la città dal suo entroterra
verso est. Il nuovo confine tra Italia e
Jugoslavia divise pure la piazza della
Transalpina, che si sviluppa vicino
all’omonima stazione a nord della
città, con una recinzione ad altezza
d’uomo facendone uno dei simboli
della separazione politico-ideologica tra l’Europa occidentale e quella
orientale durante gli anni della guerra fredda. La rete divisoria è stata abbattuta con l’ingresso della Slovenia
nell’Unione Europea nel 2004; in
tale occasione, il centro della piazza è
stato impreziosito dal mosaico mentre una fila di pietre indica con un
effetto grafico la linea di confine sulla
quale sorgeva la rete. All’interno della Stazione, edificata in stile secessione, è stata allestita una sala espositiva
dedicata al confine ed alla sua storia.
IL COLLIO
Collio, lembo d’estremo Nord Est,
crocevia di popoli, di culture e di
vicende. Storia e confini che si spostano, si alternano, si avvicendano.
Questo il palcoscenico: protagonisti
la vite e il vino.
Il Collio è una gemma preziosa del
mondo del vino. Il territorio comprende otto dei venticinque comuni
della provincia di Gorizia: Gorizia,
città dalla tipica atmosfera di confine, molto amata dagli Asburgo che
la chiamavano la “Nizza dell’Adriatico”, Cormòns il “cuore pulsante”,
e poi San Floriano del Collio,
Mossa, Capriva del Friuli, San
Lorenzo Isontino, Dolegna del
Collio e Farra d’Isonzo.
Riconosciuto come una delle aree
più prestigiose d’Italia per la produzione vitivinicola e soprattutto per
l’alta qualità dei suoi vini bianchi,
unici ed indimenticabili, è un susseguirsi di dolci colline scandite da
piccoli borghi con una superficie
vitata di 1500 ettari a denominazione di origine controllata, divisa
in micro aree dotate di propria personalità.
Antichi vigneti si rincorrono su dolci
colline, poste a sorvegliare un territorio ricco di tradizioni, abitato da un
popolo che nei secoli lo ha reso unico.
Terra di confine colma di fascino,
energia e mistero, di storie di piccoli
luoghi, di strade acciottolate, di albe
e tramonti, di vicende attuali, innovative e pionieristiche che si manifestano nella molteplicità delle etnie.
Le colline che arricchiscono questa
terra sono una galleria d’arte a cielo
aperto.
Il Collio è bosco di robinia il cui profumo, in primavera, si fonde con il
profumo dell’acacia e dei toni mielati dei fiori di tiglio.
E’ la “Strada del vino e delle ciliegie”, nata nel 1963 e primogenita
in Friuli, che oggi, attraversando i
vigneti del Collio, da San Floriano
raggiunge Dolegna, regalando a chi
la percorre un paesaggio da fiaba,
profumi indimenticabili e un trionfo
di colori, tra cui spicca il bianco primaverile dei ciliegi in fiore.
Qui si fondono e convivono cucine
che riflettono gli influssi mitteleuropei di impronta ungherese, ebraica,
slovena, austriaca e greca dando vita
a piatti che sprigionano profumi, dal
carattere tipico ed inconfondibile e
che esprimono in modo suggestivo
le diverse radici.
Le case dell’ospitalità rurale, gli agriturismi, le cantine, la ristorazione,
sono le tappe dove si esprime l’anima
dei vini del Collio e di chi li crea.
L’ospitalità discreta, sussurrata,
autentica e la cucina che ha i sapori
della campagna, i colori dell’orto e la
freschezza della rugiada sono l’ideale per rilassanti vacanze nel verde.
Tra le verdi colline del Collio è pos-
sibile noleggiare una Vespa per trascorrere piacevoli ore in libertà e scoprire le bellezze di questa splendida
zona, oppure piccoli tesori architettonici nascosti, come il Santuario
del Preval, dedicato a Santa Maria
Regina dei Popoli, a Mossa.
L’intero Collio è percorribile in bicicletta lungo piste ciclabili, che offrono scorci romantici e suggestivi.
Lungo i percorsi si possono trovare
maneggi, attrezzati parcheggi per
camper e innumerevoli punti di ristoro dove è possibile noleggiare le
tipiche bici gialle.
GRADO
Grado, l’Isola d’oro dalla grazia veneziana, dove ci si perde tra campielli
e vicoli, sorvegliati dalle pittoresche
case dei pescatori, strette una all’altra, è impreziosita da un dedalo di
isolotti che formano la sua suggestiva
laguna. Tutti da scoprire i paradisi
naturali tutelati da due riserve: la Riserva naturale della Valle Cavanata e la Riserva naturale della
Foce dell’Isonzo.
Splendida per trascorrere momenti di
relax in una spiaggia dalla sabbia finissima, in acque basse, pulite e sempre calme, nelle terme che affascinarono gli Asburgo o in un percorso di
golf a 18 buche, tra prati verdissimi e
acque azzurre, e godere della cucina
di mare che elabora antiche tradizioni
ed è rappresentata dal piatto tipico
più famoso: il boreto a la graisàna.
Le terme sono state recentremente
ristrutturate e dotate di aree dedicate anche alla medicina estetica. Ogni
prima domenica di luglio, a Grado, si
celebra una pittoresca festa: il Perdòn di Barbana. Un suggestivo
corteo di barche addobbate con fiori, ghirlande e bandiere, raggiunge il
santuario mariano nell’isola di Barbana per sciogliere un antico voto della
città fatto 800 anni fa.
Nella splendida cornice di Campo
dei Patriarchi, nella “città vecchia”, si
possono ammirare gli edifici paleocristiani della Basilica di Santa Eufemia,
dalla quale si erge l’ “anzolo” San Michele, simbolo della città stessa, con il
Battistero e il Lapidario e la Basilica
di Santa Maria delle Grazie, la più antica di tutta Grado.
Il centro storico è pedonale e permette di scoprire in tutta tranquillità gli
aspetti più caratteristici del luogo. La
stessa storia si respira nella vicina città di Aquileia.
Passeggiando sul lungomare Nazario
Sauro si gode dello splendido panorama di Trieste, della costa istriana e
del Carso.
IL CARSO
Il Carso è un altopiano roccioso calcareo che si estende lungo tutto il
confine orientale del Friuli Venezia
Giulia, dai dintorni di Gorizia fino
all’Istria passando per Trieste. Territorio unico per la sua natura e per la
sua storia, è caratterizzato da doline,
grotte, sentieri che portano direttamente al mare.
Dalla flora alpina che, nell’arco di pochi chilometri diventa mediterranea,
allo spettacolo meraviglioso della
Grotta Gigante: è un territorio straordinario e ricco di sorprese. La vicinanza al confine segna ancora il retroterra latino, germanico e slavo che
caratterizza la cultura carsica, i suoi
usi e costumi, non meno la cultura
culinaria. A esprimere l’anima rurale
di questa terra, agriturismi e tipiche
osmizze che, indicate da una frasca
appesa davanti alla casa, permettono
di degustare le specialità della zona:
vini, in particolare i bianchi e l’olio
extravergine d’oliva del Carso.
Nell’ambito del Carso una rete di
aziende denominata Carsonature
utilizza metodi di agricoltura a basso
impatto ambientale atti alla conservazione della biodiversità nell’area
carsica. Per far conoscere le tradizioni culturali del mondo rurale e le
bellezze naturalistiche del territorio,
la rete dà vita a innumerevoli eventi
per offrire attività esperienziali ed
escursionistiche.
Il Carso è anche l’elemento naturale
che unisce Gorizia a Trieste, la capitale mitteleuropea per eccellenza.
LE ECCELLENZE
ENO GASTRONOMICHE
Vino, olio, prosciutto e formaggi.
E per non farsi mancare niente la rosa
più bella, ovvero la Rosa di Gorizia.
Queste sono solo alcune delle eccellenze
che il turista trova in provincia di Gorizia. Pace, silenzio e paesaggi meravigliosi fanno da contorno ad un inebriante
viaggio tra i fiori di pesco e quelli di ciliegio che macchiano di rosa e bianco il
tappeto verde del Collio e la terra preziosa del Carso, uniti da una pennellata di
azzurro intenso, quella del fiume Isonzo.
Capoluogo naturale di una zona ricchissima dal punto di vista enogastronomico, i vini delle zone Collio Isonzo e
Carso sono tra i più pregiati del mondo, mentre la cucina è la sintesi felice e
armoniosa di tre consuetudini diverse:
friulana, slovena e austriaca.
Ricette tramandate rendono, infatti, attuali dolci come la gubana, la pinza, lo
strudel e piatti quali il prosciutto cotto
nel pane spolverato di cren, le profumate frittate con le erbe, il muset con la
brovada, il gulasch, il kaiserfleisch.
Francia, Italia, Slovenia, Germania, Austria, Croazia, Serbia, Montenegro, Albania, Inghilterra ma anche Cina, Perù, Argentina, Brasile e chi
più ne ha più ne metta: la migliore enogastronomia di questi Paesi e
molti altri ancora in una “quattro giorni di assoluta dolce vita”.
Gusti di Frontiera, manifestazione che trasforma Gorizia in un ponte
tra le culture a tavola, non ponendo limite ad alcun Paese, invitando
tutte le tradizioni culinarie del mondo, senza contare i grandi ospiti che
nell’ultime edizioni hanno inaugurato il “Salotto del Gusto” e hanno
dato vita, nella splendida cornice di Piazza Sant’Antonio, a talk show
dedicati ai grandi nomi della cucina, rendendo così il week end dedicato a Gusti di Frontiera il più atteso e goloso di tutto l’anno.
PROGRAMMA
VENERDÌ 17 GIUGNO 2016
ore 09.00: Onori ai Caduti al Cimitero austro-ungarico di Brazzano
(Cormons) con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 10.00: Onori ai Caduti al Sacrario Militare di Oslavia con deposizione
corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 11.00: Inaugurazione mostra statica della “Brigata Alpina Julia”
ai Giardini Pubblici di Corso Verdi a Gorizia.
ore 15.00: Onori ai Caduti al Sacrario di Caporetto
con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
dalle ore 20.00: “NOTTE ALPINA” nel Villaggio dei partner
in Piazza della Vittoria a Gorizia.
SABATO 18 GIUGNO 2016
ore 09.00: Onori ai Caduti al Cimitero austro-ungarico di Fogliano.
con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 09.30: Onori ai Caduti al Sacrario Militare di Redipuglia
con deposizione corona. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 10.30: Deposizione corona al Monumento ai Fratelli Colinelli
e deposizione corona sulla tomba del “Ten. Pietro Colobini M.O.V.M.”,
al Cimitero centrale di Gorizia. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 11.30: Presentazione del libro “Gennaro Sallustio, La vera storia di un
eroe. Lettere dai fronti greco e russo”, nella sala Dora Bassi (g.c.)
in via Garibaldi a Gorizia.
dalle ore 12.00: Visita alle Cannoniere di “Monte Fortin” a Villanova
di Farra d’Isonzo a cura dell’Associazione Monte Fortin.
dalle ore 13.00: Lancio di “Paracadutisti Alpini” nello Stadio Baiamonti.
ore 16.00: Intitolazione del controviale ai Giardini Pubblici di Corso Verdi
a Gorizia, alla memoria del “Maggiore Gennaro Sallustio”, Ufficiale
del 9° Reggimento Alpini, Battaglione L’Aquila.
a seguire: Sfilata fino a Piazza della Vittoria.
ore 18.00: Santa Messa in onore di tutti i Caduti, nella Chiesa di S. Ignazio,
Piazza della Vittoria a Gorizia. Arrivo della “Fiaccola del Centenario”.
ore 20.00: Concerto di Cori alpini nella Chiesa di San Giuseppe Artigiano
in via Brigata Pavia, 88 a Straccis.
ore 20.30: Concerto della Fanfara della Brigata Alpina Julia e del Coro
della Brigata Alpina Julia Congedati presso il Teatro “G. Verdi” a Gorizia.
DOMENICA 19 GIUGNO 2016
ore 08.30: Ammassamento negli spazi assegnati.
ore 09.00: Alzabandiera al Parco della Rimembranza.
A seguire: Onori ai Caduti in contemporanea al Monumento centrale,
al Monumento all’Alpino della Divisione Julia, al Monumento
al 3° Reggimento Artiglieria Alpina, con deposizione corona.
A seguire: Resa degli onori iniziali.
ore 10.00: Sfilamento lungo il percorso previsto: Corso Italia,
Corso G. Verdi, via Mameli, Piazza della Vittoria, via Roma, via Crispi
via Marconi, Piazza Cavour; secondo l’ordine di sfilamento delle
Rappresentanze, delle Rappresentanze della JULIA, delle Sezioni
e della Sezione di Gorizia; scioglimento in Piazza S. Antonio.
ore 17.00: Ammainabandiera al Parco della Rimembranza.
Altre informazioni sono disponibili sul sito:
www.triveneto2016.anagorizia.it e su facebook
MEDAGLIA RICORDO
In occasione del Raduno è
stata coniata una medaglia
ricordo disponibile nei giorni
precedenti il Raduno presso
la sede della Sezione ANA in
via Carlo De Morelli, 24 a Gorizia. Nei giorni del Raduno in
Piazza della Vittoria presso lo
stand dove vengono vendute le
cartoline con l’annullo postale.
ORDINE DI SFILAMENTO
DOMENICA 19 GIUGNO 2016
INIZIO SFILAMENTO: ORE 10:00
1° SETTORE-GONFALONI-RAPPRESENTANZE-ASSOCIAZIONI D’ARMA
• FANFARA/BANDA
• GONFALONE COMUNE DI GORIZIA
• GONFALONI DI REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA, PROVINCIA DI GORIZIA
E ALTRI COMUNI DELLA PROVINCIA E COMUNI OSPITI
• AUTORITÀ CIVILI E MILITARI
• LABARO NASTRO AZZURRO
• VESSILLI ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E D’ARMA
• STENDARDO UNIRR
• RAPPRESENTANZA IFMS
• RAPPRESENTANZA CROCEROSSINE
2° SETTORE – REPARTO IN ARMI – LABARO NAZIONALE
• FANFARA DELLA BRIGATA ALPINA JULIA
• COMPAGNIA ALPINI IN ARMI
• LABARO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI E C.D.N.
• GRUPPO UFFICIALI E SOTTUFFICIALI DELLE TT. AA. IN SERVIZIO
• ALPINI IN DIVISA D’EPOCA
• ALPINI DECORATI, REDUCI, MUTILATI ED INVALIDI SU AUTOMEZZI
3° SETTORE – SEZIONI ESTERE E SEZIONI ITALIANE OSPITI
• BANDA SEZIONE ABRUZZI
• SEZIONE ABRUZZI
• SEZIONI OSPITI NON APPARTENENTI AL 3° RAGGR. E SUOI ALPINI
• APPARTENENTI ALLA BRIGATA ALPINA JULIA:
− COMANDANTE ED EX COMANDANTI
− UFFICIALI, SOTTUFFICIALI IN SERVIZIO
− UFFICIALI, SOTTUFFICIALI IN CONGEDO
− CONGEDATI: 5° RGT. ALP. - 7° RGT. ALP. - 8° RGT. ALP. - 9° RGT. ALP.
11° RGT. ALP. - 14° RGT. ALP. - 15° RGT. ALP. - 16° RGT. ALP.;
3° RGT. ART. MONT. - GR. CONEGLIANO - GR. UDINE
GR. BELLUNO - GR. OSOPPO
− RGT. LOGISTICO JULIA
− ALTRI REPARTI
4° SETTORE – SEZIONI DEL TRENTINO-ALTO ADIGE
• BANDA
• PROTEZIONE CIVILE SEZIONI DEL TRENTINO - ALTO ADIGE
• BOLZANO - TRENTO
5° SETTORE – SEZIONI DEL VENETO
• BANDA
• PROTEZIONE CIVILE SEZIONI DEL VENETO
• VERONA - VALDAGNO - ASIAGO - VICENZA - MAROSTICA
BASSANO DEL GRAPPA - PADOVA - VENEZIA - CADORE
BELLUNO - FELTRE - VALDOBBIADENE - CONEGLIANO
TREVISO - VITTORIO VENETO
6° SETTORE – SEZIONI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
• BANDA
• PROTEZIONE CIVILE SEZIONI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
• PORDENONE - CARNICA - GEMONA - UDINE - CIVIDALE
PALMANOVA - TRIESTE
7° SETTORE SEZIONE DI GORIZIA
• BANDA CITTÀ DI CORMÒNS
• VESSILLO DELLA SEZIONE CON PRESIDENTE E VICE-PRESIDENTI
• CONSIGLIO DIRETTIVO SEZIONALE
• REPARTO STORICO FIAMME VERDI
• GAGLIARDETTI DEI GRUPPI DELLA SEZIONE
• ALPINI DELLA SEZIONE
• PROTEZIONE CIVILE DELLA SEZIONE
• PERSONALE CHE HA PRESTATO SERVIZIO NEL PMA E TRASMISSIONI
• VESSILLO SEZIONE DI VICENZA CON PRESIDENTE
• STRISCIONE ARRIVEDERCI A VICENZA
• PASSAGGIO DELLA STECCA
• SERVIZIO D’ORDINE NAZIONALE - S.O.N.
ONORI FINALI AL LABARO NAZIONALE A.N.A. E AI GONFALONI
mostra statica
della “Julia”
Ai Giardini Pubblici di Corso G. Verdi
a Gorizia, dal 17 al 19 giugno potrà
essere visitata la mostra statica della
“Julia”, una vetrina espositiva di mezzi ed equipaggiamenti di ultima generazione in dotazione ai reparti alpini
dell’Esercito Italiano: una speciale
attrazione per i goriziani e per tutti gli
ospiti che vorranno accedervi.
Ai visitatori verrà data la possibilità
di osservare le nuove tecnologie utilizzate dalla fanteria alpina, i moderni equipaggiamenti medici e delle
trasmissioni in dotazione ai reparti
alpini, salire a bordo dei modernissimi blindati Lince e BV206, assistere alla bonifica di un campo minato
con il robot del genio alpino, vedere
da vicino un mortaio Thompson in
uso al reggimento di Artiglieria da
Montagna ed ai Reggimenti Alpini.
Gli Alpini in Armi illustreranno le
attività operative effettuate in Patria
e all’estero, con fotografie e filmati;
sarà possibile anche rivisitare le pagine scritte dagli alpini del passato, con
un viaggio raccontato da un’originale
esposizione di cimeli d’epoca del Museo della Brigata Alpina “Julia”.
Completerà l’esposizione l’Info-Team all’interno del quale i giovani
potranno trovare tutte le informazioni sull’arruolamento nell’Esercito
Italiano e nelle Truppe Alpine.
villaggio e grande ristorazione
Il Villaggio del Triveneto sarà allestito nel centro di Gorizia, in Piazza della
Vittoria, a fianco della sfilata. All’interno del Villaggio sono presenti gli stand
delle aziende Partner e i padiglioni della grande ristorazione. Il Villaggio aprirà
nella giornata del 17 giugno e sino al termine della manifestazione.
I padiglioni della grande ristorazione, allestiti dal Comitato Organizzatore e nei
quali i partecipanti al Raduno possono trovare un luogo nel quale stare assieme
in maniera conviviale e trovare ristoro, sono collocati, oltre che in Piazza della
Vittoria, anche presso la zona tribune, nei giardini pubblici. I punti ristoro
saranno aperti da venerdì 17 a domenica 19 giugno.
l’iniziativa “amici degli alpini”
Anche a Gorizia saranno presenti i negozi “Amici degli Alpini”, l’iniziativa
già sperimentata nelle adunate nazionali con l’aiuto delle associazioni di categoria del territorio. Grazie alla collaborazione con Ascom Confcommercio Gorizia, commercianti e pubblici esercizi della città nei giorni del Raduno Triveneto
esporranno sulle vetrine di negozi, ristoranti e bar, i manifesti qui riprodotti.
I commercianti e i pubblici esercizi che aderiscono all’iniziativa “Amici degli
Alpini” si impegnano al rispetto dei prezzi indicati
sulle locandine, e garantiscono un trattamento chiaro e
trasparente agli alpini e a tutti i partecipanti al raduno.
questo
MENU
negozio
è
amico
degli alpini
BICCHIERE DI VINO 10 CL 1 EURO
RISTORO
AMICO DEGLI ALPINI
BIRRA 30 CL
2,50 EURO
PANINO MONOFARCITO
2,50 EURO
bar
AMICO DEGLI ALPINI
Il Sacrario di Redipuglia
Il Sacrario militare di Redipuglia è il più grande Sacrario Militare Italiano
e venne realizzato su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore
Giannino Castiglioni. Iniziato nel 1935, fu inaugurato nel 1938 da Mussolini e
custodisce le salme di 100.187 caduti della Grande Guerra.
L’opera, realizzata sulle pendici del Monte Sei Busi, cima aspramente contesa
nella prima fase della Grande Guerra, si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba del Duca d’Aosta, Comandante della III Armata, cui
fanno ala quelle di cinque generali caduti in combattimento. Seguono disposte
su ventidue gradoni le salme dei 39.857 Caduti identificati. Nell’ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di
60.330 Caduti ignoti.
Il grande mausoleo venne realizzato di fronte al primo Cimitero di Guerra della
III Armata sul Colle Sant’Elia che oggi è una sorta di museo all’aperto noto come
Parco della Rimembranza. Lungo il viale adornato da alti cipressi, segnano il
cammino cippi in pietra carsica con riproduzioni dei cimeli e delle epigrafi che
adornavano le tombe del primo sacrario. Sulla sommità del colle un frammento
di colonna romana, proveniente dagli scavi di Aquileia, celebra la memoria dei
caduti di tutte le guerre, “senza distinzione di tempi e di fortune”. Alla base del
Colle Sant’Elia sorge la Casa III Armata, sede del museo del Sacrario.
I LUOGHI DELLA MEMORIA
1915-1918
Il Cimitero Austro-Ungarico di Fogliano
Un chilometro prima di giungere al Sacrario di Redipuglia provenienti da Gorizia si incontra, sulla destra, il cimitero austro-ungarico di Fogliano Redipuglia che raccoglie 14.550 salme di soldati caduti in questa zona. All’esterno
due epigrafi, una in italiano e l’altra in tedesco, ricordano come questo sito sia
stato recuperato dal governo provinciale della Stiria e dai volontari dei Giovani
Pompieri stiriani nel 1974, per essere poi riordinato nel 1989 dall’Associazione
Croce Nera Austriaca. Sul portale d’entrata è ben visibile la scritta Im Leben und
im Tode vereint, ovvero “Uniti nella vita e nella morte”. Una volta entrati è possibile percorrere il lungo viale delimitato dai cipressi che conduce alla grande tomba dove sono stati tumulati 7.000 soldati ignoti. Sopra questa tomba una targa,
sempre bilingue, rende omaggio ai soldati morti per amore della loro patria. Il
resto del camposanto è caratterizzato dalle tombe dei 2.550 soldati identificati,
ricordati da dei piccoli cippi in calcestruzzo. Ripercorrendo il viale verso l’uscita,
accanto alla muratura di cinta, sono presenti altre due tombe comuni in cui sono
sepolti altri 5.000 soldati privi di generalità.
UNITI NELLA VITA E NELLA MORTE
I LUOGHI DELLA MEMORIA
1915-1918
Il Cimitero Austro-Ungarico di Brazzano
Brazzano è una piccola frazione di Cormons, incastonata tra la pianura friulana,
il fiume Judrio e la zona del Collio. Il suo cimitero civile ospita un’area dedicata
ai Caduti austro-ungarici della Grande Guerra. Per visitarlo è necessario giungere a Cormons e seguire le indicazioni per Cividale del Friuli lungo la
strada statale SS356 fino alla frazione di Brazzano. Entrando nel camposanto, si
troveranno le salme di coloro che persero la vita nel campo di prigionia italiano
allestito proprio in questa località ed i 282 caduti nella zona, sepolti originariamente a Cormons.
Il prato è ricoperto dalle croci in pietra bianca mentre lungo il muro di cinta son
state affisse delle lapidi di pietra. Più avanti si trovano invece le croci di ferro
che indicano il luogo dove riposano i prigionieri del campo. In fondo, a ridosso
del muro di cinta, è ben visibile un grande monumento piramidale con al centro
un rosone su cui è incisa la frase Freund und Feind / Im Tode vereint (Amico e
nemico uniti nella morte).
AMICO E NEMICO UNITI NELLA MORTE
I LUOGHI DELLA MEMORIA
1915-1918
Il Sacrario di Oslavia
Il Sacrario Militare di Oslavia, situato tra gli abitati di Piuma e Oslavia, fu eretto nel 1938 su progetto dell’architetto Ghino Venturi di Roma, raccoglie 57.201
salme di Caduti italiani e 539 Caduti austro-ungarici, tutti esumati dai
cimiteri di guerra sparsi dall’Altipiano della Bainsizza alla zona del fiume Vipacco.
Il Sacrario di Oslavia sorge sulla Quota 153, situata a sinistra della strada che
da Gorizia porta a San Floriano. L’opera monumentale, che ha l’aspetto di un severo e robusto fortilizio, è costituita da una grande torre centrale con sottostante
cripta e tre torri laterali situate ai vertici di un triangolo, collegate internamente
con gallerie sotterranee.
I loculi dei Caduti noti sono disposti lungo le pareti dei tre ordini di gallerie
nell’interno della torre centrale e lungo le pareti interne delle torri laterali; i Caduti ignoti, invece, sono tumulati collettivamente in tre grandi ossari al centro
delle torri laterali.
Nel mezzo della torre centrale si erge una grande croce in marmo scuro mentre
nella cripta sottostante, in un sarcofago di marmo situato al centro della torre
sono custodite le salme di 13 Caduti decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare.
All’esterno, vicino alla torre di sinistra, è collocata dal 4 novembre 1959 una
grande campana votiva, chiamata Chiara, offerta da cittadini mutilati e combattenti di tutta Italia.
I LUOGHI DELLA MEMORIA
1915-1918
Il Sacrario di Caporetto
Il monumento sorge sull’altura che prende il nome di Gradič che sovrasta l’abitato di Caporetto (Kobarid in sloveno, a circa un’ora di strada da Gorizia,
risalendo lungo la valle dell’Isonzo) e vi si può accedere salendo per una strada
che presenta ai margini le stazioni monumentali della Via Crucis. La località diede il nome a una delle peggiori sconfitte della storia militare italiana quando,
il 24 ottobre 1917, le armate austro-tedesche sfondarono il fronte costringendo
l’esercito italiano a ripiegare sulla linea del Piave.
L’Ossario venne inaugurato, come Redipuglia e Oslavia, nel settembre 1938 da
Benito Mussolini, nel corso della sua visita nella Venezia Giulia a 20 anni dalla
fine della Prima guerra mondiale. È costruito a forma di ottagono con tre cerchie
concentriche degradanti verso la sommità, dove si erge la chiesa di S. Antonio consacrata nel 1696. Vi furono tumulati i resti mortali di 7014 combattenti
italiani, noti ed ignoti, caduti durante la Prima guerra mondiale e prelevati dai
vicini cimiteri militari. I loro nomi sono incisi in lastre di serpentina verde. Ai
fianchi della scalinata centrale sono disposti i loculi contenenti i resti di 1.748
militi ignoti.
I LUOGHI DELLA MEMORIA
1915-1918
LA PRESENZA
ALPINA A GORIZIA
La presenza dei reparti alpini a Gorizia risale a subito dopo la conclusione
della Prima guerra mondiale, quando
la città ed il suo territorio divennero
parte del Regno d’Italia. Tuttavia, ci fu
un antefatto nell'ottobre 1917 quando
la 88a Compagnia mitraglieri alpini
presidiò per 4 giorni i due ultimi ponti
sull’Isonzo in seguito alla ritirata di
Caporetto. Un episodio questo che è
stato ricordato con lo scoprimento di
una targa, sui resti del vecchio ponte 8
agosto, nell’ottobre 2008 grazie all’iniziativa di un socio del Gruppo Alpini
di Gorizia.
Al termine del conflitto, il 1° maggio
1919, giunse a Gorizia, per svolgervi
servizio di guarnigione, il Battaglione
Alpini “Aosta” che si sistema inizialmente nell’edificio del Tribunale. Da
quel giorno, e fino al 1943, i reparti
alpini costituiranno una costante e
familiare presenza per i goriziani e
gli abitanti dei dintorni, chiamati anch’essi a svolgere spesso servizio militare proprio nelle truppe alpine.
Nel 1920 divenne operativo a Gorizia il 9° Reggimento Alpini, alle cui
dipendenze erano posti il Battaglione
“Vicenza”, di stanza a Tolmino, il Battaglione “Bassano” a Gorizia, il Battaglione “Feltre” a Caporetto e il Battaglione “Cividale” a Cividale. In seguito
rimasero alle dipendenze del 9° Alpini
L’inaugurazione nel 1922 del monumento che
sorgeva all’interno della Caserma della Vittoria
nel 50° di fondazione del Corpo degli Alpini
solamente il “Bassano” e il “Vicenza”,
cui si aggiunse il Battaglione “L’Aquila”, costituito proprio a Gorizia il 13
aprile 1935. Gorizia divenne anche la
sede del Comando di Reggimento del
3° Reggimento Artiglieria Alpina e del
Gruppo “Udine”, entrambi dal 1926.
Dalla città isontina i reparti, inquadrati nella 3a Divisione Alpina “Julia”,
partirono per prendere parte alle operazioni di occupazione dell’Albania
nel 1939 e partecipare alle operazioni belliche sul Fronte greco nel 19401941. Rientrati in patria, nell’agosto
1942 partirono per il Fronte russo
dove scrissero gesta entrate ormai
nella leggenda.
Nel frattempo, i depositi reggimentali
proseguivano l’attività di addestramento di reclute e complementi da
inviare al fronte. L’armistizio dell’8
settembre 1943 vide lo sbando del
Regio Esercito e delle sue unità, comprese quelle alpine: cessò così definitivamente, dopo oltre 20 anni, la presenza di reparti alpini a Gorizia.
GENNARO
SALLUSTIO,
UN EROE
SCONOSCIUTO
Nell’ambito del programma del
raduno del 3° Raggruppamento ci
saranno due momenti dedicati alla
figura di Gennaro Sallustio, Maggiore del 9° Reggimento Alpini che
partecipò alle Campagne di Grecia e
di Russia, deceduto nel marzo 1943
nel campo di prigionia di Oranki.
Il primo è la presentazione del libro
"Gennaro Sallustio - La vera storia di un eroe - Lettere dai fronti
greco e russo", ristampato proprio
in occasione del Raduno di Gorizia, città che vide nascere nel 1935
proprio il Battaglione "L’Aquila"
del quale il Maggiore Sallustio fu
l'ultimo comandante in terra russa.
Il volume raccoglie tutte le lettere
che il Maggiore Sallustio ha scritto
alla famiglia durante le spedizioni
italiane al Fronte Greco e al Fronte
Russo. La guerra viene raccontata
da un diverso punto d'osservazione,
il soldato tenta di rassicurare la sua
famiglia e trova conforto cercando
disperatamente con le sue lettere di
partecipare alla vita quotidiana dei
suoi famigliari. Il volume è una fonte
storica diretta per chi vuole indagare
le sofferenze, i sentimenti, le paure,
le speranze dei Soldati Italiani. L'appuntamento è per sabato 18 giugno, alle 11.30 presso la Galleria
Dora Bassi di via Garibaldi.
Nel pomeriggio, alle ore 16, per
omaggiare la figura dell'ufficiale e
sottolineare i suoi legami con Gorizia, sarà intitolato al "Maggiore
Gennaro Sallustio" il controviale dei
Giardini Pubblici di Corso Verdi.
INIZIATIVE
MOSTRE
PIGOTTE ALPINE
DA CAPPELLE DI GUERRA
A SIMBOLI DI PACE
Nei giorni 17, 18 e 19 giugno 2016
l’UNICEF di Gorizia, con la collaborazione della Sezione A.N.A. di Gorizia,
presenterà nello stand in Piazza della
Vittoria, le “PIGOTTE ALPINE”. Il ricavato delle offerte andrà a favore dei
bambini.
TRE ALPINI PER “CHIARA”,
LA CAMPANA DEL SACRARIO
DI OSLAVIA
Iniziativa voluta in accordo tra il Comune di Gorizia, Onorcaduti e Sezione
ANA di Gorizia. Sarà effettuata una
raccolta fondi per il ripristino della
Campana “Chiara”, che ogni sera al
tramonto con i suoi rintocchi ricordava
tutti i Caduti.
ANNULLO POSTALE
Sabato 18 giugno 2016 dalle ore 13.00
alle ore 19.00 e Domenica 19 giugno
2016 dalle ore 09.00 alle ore 15.00, in
Piazza della Vittoria a cura delle Poste
Italiane, ci sarà l’annullo postale (uno
il sabato e uno la domenica) con le
cartoline dedicate al Raduno.
Nel periodo dal 09 giugno al 30 giugno
2016 è aperta la Mostra “Da Cappelle
di Guerra a Simboli di Pace” curata
dall’Associazione Amici dell’Isonzo
con l’Associazione Riva e Borgo Castello, presso la casa Batti di via D’Annunzio, salita al Castello a Gorizia.
ALPINI: PRESENTE E FUTURO
Nel periodo dal 10 giugno al 23 giugno 2016 è aperta la Mostra di pittura
“Alpini: presente e futuro” curata da
artisti della Associazione LAPIS di
Gorizia e Mostra dei modelli “Sacrari Militari della Grande Guerra” di
Gilberto Bonfanti, nella sala mostre
“Open Space” (g.c.), galleria Corso
Verdi a Gorizia.
MOSTRA STATICA
DELLA BRIGATA ALPINA JULIA
Nei giorni 17, 18 e 19 giugno 2016 ai
Giardini Pubblici di Corso G. Verdi a
Gorizia, è visitabile la mostra statica
della “Brigata Alpina JULIA”.
JULIA...
NOMINE TANTO FIRMISSIMA
ALPINI a GORIZIA
Nel periodo dal 28 maggio al 25
settembre, nelle giornate di venerdì, sabato e domenica o su prenotazione, è aperta la Mostra “JULIA…
NOMINE TANTO FIRMISSIMA”,
curata da Associazione Isonzo, Brigata Alpina Julia e Sezione A.N.A. di
Gorizia, presso il Museo S. Chiara di
Corso Verdi, 18 a Gorizia.
L’esposizione, dal significativo sottotitolo di “ALPINI a GORIZIA” si collega idealmente alla mostra permanente allestita presso i Musei Provinciali
in Borgo Castello che è dedicata agli
Alpini nel Goriziano e nella Valle
dell’Isonzo.
Nel Museo di Santa Chiara, su due
piani, è narrata la storia delle Truppe
Alpine e della “Julia”, divisione prima e
brigata poi, con particolare riferimento ai reparti che furono di stanza nella
zona, il 9° Reggimento Alpini e nel 3°
Reggimento di Artiglieria Alpina.
Il percorso espositivo proporrà a fianco di pannelli illustranti storia e fatti
d’arme delle Penne Nere cimeli storici
come uniformi, foto, effetti personali
provenienti dal Museo storico della
Brigata Julia di Udine, dalle collezioni
dei soci dell’Associazione Isonzo e dalla proprietà della Sezione ANA di Gorizia. Un particolare spazio sarà dedicato anche ad alcuni personaggi legati
alla storia degli Alpini nel Goriziano.
CREDITI
Realizzata a cura di:
Comitato Organizzatore Raduno Triveneto
Gorizia 2016
Coordinamento editoriale:
Marzio Bodria
Redazione:
Pierpaolo Silli, Roberto Buffolini,
Paolo Verdoliva
Hanno collaborato alla redazione:
Ufficio P.I. Brigata Alpina Julia, Camera di
Commercio di Gorizia, Elisabetta Feresin
Grafica e impaginazione:
Dm+B&associati
Fotografie:
Archivio Ana Sezione di Gorizia
Archivio CCIAA Gorizia
Archivio Brigata Alpina Julia
Foto Altran
Fotoclub Lucinico
Stampa:
Grafica Veneta SpA
Marketing e pubblicità:
Fly Eventi
www.gruppofly.com
Il manifesto del Raduno
è dell’Alpino Mario Bardusco.