le vostre foto dell` anno

Transcript

le vostre foto dell` anno
numero 11-12 novembre/dicembre 2004
N
FOTO FATTE CO
100%
www.makadam.it
IL TELEFONINO
in regalo
l’AGENDARIO
2005
Scusi,
mi fa
ACCENDERE?
l’ HIP HOP in 5 passi
LE VOSTRE FOTO DELL’ ANNO
03
Copyright© 2005 Nokia. Tutti i diritti riservati. Nokia e Nokia Connecting People sono marchi registrati di Nokia Corporation.
EDITORIALE
BY PATRICK BATEMAN
Assolutamente audace.
Eccoci qui, di nuovo insieme. A intraprendere l'anno, in ritardo, ma con un regalo che nessun altro ha.
Il primo Agendario della Storia e di Makadam (e poi diciamocelo, gennaio lo si può davvero considerare un mese?). E con servizi fedeli alla linea: lasciare che siate voi a idearli, fotografarli e realizzarli.
Cominciamo con i vizi perduti o perdenti: fumare nei luoghi pubblici è diventato impossibile, guardate
che cosa si è messo a fare Simo con una sua amica. Seguite poi Mariangela per imparare l’ hip hop in
cinque mosse. E a pagina 18 scoprirete finalmente chi è il vero papà di Makadam.
Anno nuovo, rubriche nuove. La seratina, appuntamento con i segreti luoghi di piaceri metropolitani
dei lettori. E a pagina 26 per scoprire tutto sui makadamici doc (non si poteva non cominciare con l'amatissima Tulla). Per ricordare degnamente l'anno finito, pieno di straordinarie piccole foto (sempre
meno piccole a dire il vero), abbiamo voluto scegliere le più belle. Il servizio è a pagina 22.
Su tutto aspettiamo commenti, insulti, proposte, applausi, sberleffi. E soprattutto un'infinità di fotografie.
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vostro cellulare al
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Anche l’invio dovrà
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qualità”.
3] la
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Tutte le foto che la redazione giudicherà idonee
verranno pubblicate quotidianamente nel sito.
Molte di quelle verranno
scelte per essere utilizzate nei prossimi numeri di Makadam.
www.nokia.it
IMPORTANTE Occorre ricordare che tutte le persone ritratte nelle vostre immagini devono dare il loro consenso alla pubblicazione ai sensi di legge
ed in particolare ai sensi dell’art. 10 del codice civile [ Abuso dell’immagine altrui ], della legge 22 aprile 1941 n°633 sulla protezione del diritto d’autore e della legge 31 dicembre 1996 n° 675 sulla tutela dei dati personali. Pur esercitando il massimo controllo Makadam non è responsabile di eventuali false dichiarazioni degli autori, che con l’invio dell’immagine si assumono ogni responsabilità sul contenuto della foto stessa.
05
SOMMARIO
Copyright© 2005 Nokia. Tutti i diritti riservati. Nokia e Nokia Connecting People sono marchi registrati di Nokia Corporation.
1001
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ANNO 2, NUMERO 11-12, NOVEMBRE DICEMBRE 2004
SCUSI, MI FA ACCENDERE? >
6
IL MUSEO DELLE (P)ARTI >
10
L’HIP HOP IN 5 PASSI >
12
L’AGENDARIO, COS’E’ E COME SI USA >
16
C’E’ MACADAM E MAKADAM >
18
PIZZA, BIRRA E IN MEZZO UN ANGOLO >
20
LE FOTO DELL’ ANNO >
22
CICIU GOES TO HOLLYWOOD >
24
MAKADAMICI DOC >
26
REPORTER PER CASO >
29
BERLUSCONI COME TROTSKY >
30
SOTTO ESAME >
31
Ideatori Michele Neri e Marcello Mencarini
Editore
EMAGE srl
via Maroncelli 14
20154 Milano
Progetto grafico
MATTEO PETERLINI
Impaginazione
OKIO_DESIGN
Premium partner
Pubblicità
SIMONA RIVAROLLO
[email protected]
tel. 02.625271
Stampa
G. Canale & C. S.p.a.
Arese (MI)
Web&sofware engineer
Direttore responsabile
MARCELLO MENCARINI
CRISTIAN POZZER
In copertina una foto di Angela Ultrocchi
Hanno collaborato a questo numero
Direzione e redazione
via Maroncelli, 14
20154 Milano
[email protected]
LUCA BONESCHI
PATRICK BATEMAN
LIVIA CORBÒ
MONICA DI GIACINTO
FULVIA FINELLI
MARIANGELA GIANNOCCARO
MARCO PANDOCCHI
BARBARA SEGHEZZI
ANNA GRAZIA SOMMARUGA
FRANCESCA TRESOLDI
ANGELA ULTROCCHI
Makadam è un mensile Free Press
Reg. Trib. Milano n° 550 del 30/09/2003
Distribuzione
Speedy Group srl
via Villa, 14
20091 Bresso Milano
[email protected]
Responsabile trattamento dati
(legge 675/96) Marcello Mencarini
Tutte le immagini pubblicate su questo giornale
sono state scattate con i telefonini e non hanno
subito particolari alterazioni.
06
07
NEWS
DI SIMO
Scusi,
mi fa
ACCENDERE?
Incurante della nuova legge
contro il fumo nei locali pubblici,
una makadamica ostinata
rivendica il suo diritto al vizio
E' ingiusto, terribilmente ingiusto. Noi fumatori siamo discriminati. Ci chiudono nelle riserve. Presto saremo una minoranza,
come gli indiani d'America, la foca monaca e qualche piccolo
gruppo etnico del Sudtirolo. Sì, una minoranza, ma in quanto
tale la comunità democratica dovrà proteggerci. E poi, se le
sigarette sono così nocive, perché lo Stato ne permette la vendita e tra tasse e balzelli vari ci guadagna anche? E la gente, i
proprietari dei locali cosa stanno facendo? Perché nessuno
reclama con sufficiente energia? Basta. Prendo il fotofonino e
cerco di capire cosa ne pensano i milanesi... L'inchiesta, chiamiamola così, è piuttosto istruttiva. Scopro che la maggior parte
dei proprietari di bar e ristoranti sono preoccupati. Temono che
la gente finirà per disertare i locali. Pochissimi si stanno
Luciano - un cliente di Luca e Andrea
Mi costringono a fumare
nella “saletta fumatori”: un
megaportacenere lungo la
strada. Mi sta venendo l’influenza.
Luca e Andrea - Alzaia Naviglio Grande, 34 - Milano
<
08
09
Scusi,
mi fa
ACCENDERE?
Victoria
una cliente del NordEst.
>
Chissà se stando con
i piedi dentro il locale
e con la testa fuori si
può fumare?
NordEst Café
Via Borsieri, 35 - Milano
Sono molto arrabbiato. E’
molto costoso trasformare
una parte del locale in sala
fumatori. Ci vogliono anni
per recuperare l’investimento necessario. Lo Stato
dovrebbe finanziarci.
Mi sembra una legge esageratamente proibizionista. I bar non sono locali di
prima necessità come le
farmacie. Al bar si va per
scelta. L’ideale sarebbe
creare bar per soli fumatori, dove chi vuole fumare
può scegliere di andarci
senza disturbare chi è infastidito dal fumo.
Indiana Post - Via Casale, 7 - Milano
La Belle Aurore via Abamonti 1, Milano
Francesco - Indiana Post
>
>
>
Giorgio - La Belle Aurore
Giordano - Polpettta D.O.C.
Secondo me ci vorrebbe
una fascia oraria per i
fumatori. Dalle 22 alle 2 di
notte, ad esempio.
Polpettta D.O.C. - via Eustachi 8, Milano
adeguando, visto il costo
degli impianti e l'impossibilità per molti di dividere il
locale come vorrebbe la
legge. A proposito: perché
questi prezzi per la ristrutturazione? Non sarà che
qualche azienda ci sta guadagnando troppo? Qua e là
incontro anche anche quelli
che il fumo lo hanno sempre odiato. Sono felici di
avercela fatta. Ringraziano
Sirchia, dicono che diminuiranno rapidamente certe
malattie, arrivano a immaginare, esagerando un po',
che i loro figli avranno un
futuro migliore... Sarà, ma
quando penso a quanto
inquinamento producono le
automobili e le fabbriche
mi torna una gran voglia di
riaccendere una "sana"
sigaretta. Torno a casa
accompagnata da un'amica, ex fumatrice, che, intollerante come tutti gli ex
fumatori, mi ricorda quanta
violenza ci sia in chi fuma
in pubblico: "E gli altri..
quelli che non hanno mai
acceso una sigaretta... perché dovrebbero respirare il
tuo fumo? Lo sai che il
fumo passivo uccide?" e
così via... Basta, vado a
dormire con tanti dubbi e
un insolito piacere. Ho girato tanti locali e i miei abiti
non sanno di fumo.
10
11
IL MUSEO
DELLE (P)ARTI
NEWS
DI PATRICK BATEMAN
Il corpo umano in mostra al bar Julien di Milano
Una mostra interattiva. Ma senza mouse, computer e sensori. A interagire, stimolandosi a vicenda, sono direttamente i corpi: le gambe, i seni, i capelli esposti e le mani
degli spettatori. Non si tratta di sculture e per una volta
non è solo la vista a essere stimolata. Spetta anche al
tatto trasmettere emozioni. Le opere in mostra, infatti,
sono parti di corpi vivi e vegeti. Compreso un pene.
Appartengono tutti a maschi e femmine che - dentro cornici che li delimitano e li decontestualizzano dal resto del
loro corpo - li hanno messi a disposizione di chi guarda (e
tocca). Ideatore e regista di questo insolito museo delle
p(arti) è Adrian Policano. Un artista
argentino che ha voluto sperimentare
turbamenti e sensazioni prodotti dal
contatto fisico, quando a condizionarci
non sono il volto, il carattere e la posizione sociale dell'altro. Anche la sessualità, che all'inizio aveva ispirato la
performance, non ha più di tanto
influenzato l'evento. Si è trattato, più in
generale, di epidermici contatti tra
esseri umani. Donatella, che ha esposto
una parte di sé nella mostra, conferma
che sono state solo sensazioni interpersonali e che solo un visitatore tra i tanti
è stato aggressivo e violento. Gli altri
hanno interagito semplicemente, senza
i condizionamenti, gli imbarazzi e le
incertezze tipici della vita normale.
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Mariangela Giannoccaro e Sabrina Sartori ci inse gnano a muoverci come una vera Fly Girl
MARIANGELA GIANNOCCARO
l’ HIP HOP IN CINQUE PASSI
Ginocchia basse, bacino sciolto,
sguardo deciso e muov ersi a ritmo
2
1
BRACCIO SINISTRO LUNGO IL CORPO E
BRACCIO DESTRO A MARTELLO DI
FRONTE AL PETTO ...
COMINCIATE! BRACCIA MORBIDE LUNGO
ADESSO UN PASSO A DESTRA CON IL
I FIANCHI E GAMBE UNITE ...
PIEDE DESTRO....
FATE LO STESSO MOVIMENTO CON IL
BRACCIO SINISTRO FORMANDO UN RETTANGOLO...
INVERTTE LA POSIZIONE DELLE BRACCIA PIEGANDO I POLSI E MANTENENDO
IL RETTANGOLO
UNITE I PIEDI...
ADESSO UN PASSO A SINISTRA CON
RIUNITE I PIEDI E RICOMINCIATE...
IL PIEDE SINISTRO....
SPOSTATE LE BRACCIA FINO A CHE IL
PALMO DEL LA MANO DESTRA TOCCA IL
DORSO DEL LA MANO SINISTRA...
INVERTTE LA POSIZIONE DELLE BRAC- FATELO ANCORA UNA VOLTA
CIA PIEGANDO I POLSI E MANTENENDO
LA POSIZIONE DELLE MANI...
TORNATE CON LE
BRACCIA A RETTANGOLO E CONTINUATE...
14
15
3
UN PASSO IN AVANTI CON LA GAMBA
TORNATE INDIETRO CON LA GAMBA
FATE LO STESSO MOVIMENTO CON LA
SINISTRA E CON LE MANI A MARTELLO
SINISTRA CHIUDENDO LE BRACCIA
GAMBA DESTRA...
TORNATE INDIETRO.
PREPARATEVI A UN NUOVO PASSO
ALLARGATE LE BRACCIA
CAMMINATE CON
IL BACINO BASSO,
SPOSTANDO IL
PESO DEL CORPO
SUL PIEDE CHE
CONDUCE IL
4
5
INCROCIATE LE BRACCIA DI
FRONTE AL PETTO
SPOSTATE LA GAMBA DESTRA
IN AVANTI A SINISTRA E APRITE LE BRACCIA ALL’INDIETRO
PASSO. LE BRACCIA SEGUONO IL
MOVIMENTO CON
NATURALEZZA.
RIPORTATE INDIETRO LA
GAMBA DESTRA E TORNATE
ALLA POSIZIONE INIZIALE
RIPETETE LO STESSO MOVIMENTO CON LA SINISTRA
PREPARATEVI AL FINALE. RUOTATE LEGGERMENTE IL BUSTO PIEGATE LE GINOCCHIA E FATE
CON LE MANI IL TIPICO GESTO YO YO.
16
17
Agendario 2005, cos’è e come si usa
L'Agendario di Makadam non è un semplice calendario e neanche una normale
agenda. E' un calendario e un'agenda
insieme. Un'agenda come possono essere
oggi le agende di carta: con lo spazio minimo indispensabile per segnare solo
quello che proprio non si può dimenti-
care. Vi auguriamo che siano cose inutili
ma piacevoli, più che l'ICI da pagare o
l'appuntamento dal dentista. Tanto ormai
per tutto il resto che ci ingombra le giornate viene più pratico usarne una elettronica. E il makadamico vero, ovviamente, userà quella del telefonino...
5
Se vuoi
usarlo come
agenda
devi fare
tre pieghe
6
7
Prima Piega
1
2
Lo trovi
in mezzo
al giornale
strappalo
Se lo vuoi
4
appendere
foralo nel
punto
Adesso
indicato con
puoi
una matita o
una bucatrice appenderlo
3
10
8
9
Seconda Piega
Eccolo sulla
tua scrivania
11
Terza Piega
12
18
19
Come e perché il nome di questo giornale deriva da un cognome scozzese
C’è macadam
e Makadam
MAKADAM LETTERARIO
Parolina bizzarra, macadàm vanta anche
qualche illustre impiego in letteratura, in particolare in quella francese, forse perché in
questa lingua passa a significare la strada
asfaltata tout court - ma anche il marciapiede, la prostituzione... - e in questo senso
ha un impiego più largo.
Per esempio Baudelaire, nel poemetto in
prosa Perdita d’aureola che fa parte della
raccolta Lo spleen di Parigi (trad. it. in Poesie
e prose, a cura di G.Raboni, “I Meridiani”
Mondadori, Milano 1973), scrive:
... la mia aureola è scivolata, a causa di un
brusco movimento, giù dal capo nel fango del
macadam ...
!?
Makadam
Da macadam:
un tipo di pavimentazione stradale.
Dal nome dell’ingegnere scozzese
John Loudon McAdam che lo inventa verso il 1820.
E Proust - ne La Prisonnière, il quinto volume
della Recherche - la inserisce in una filastrocca udita dal Narratore tra le voci degli
artigiani e dei venditori ambulanti che si
sentono nella sua stanza dal mercato sottostante:
Tam, tam, tam,
c’est moi qui rétame,
Même le macadam,
C’est moi qui mets des fonds partout,
Qui bouche tous les trous,
Trou, trou, trou.
(E’ il richiamo dello stagnaio: “Tam, tam, tam,
ristagno pure il macadam, metto fondi
ovunque, tappo tutti i buchi...”)
John Loudon McAdam nasce ad Ayr, in Scozia, il 21
settembre del 1756 e prima di diventare ingegnere
la sua vita è abbastanza avventurosa. Alla morte
del padre, nel 1770, va a vivere dallo zio a New York
e gli dà una mano nel suo lavoro di commerciante.
Durante la rivoluzione americana combatte
insieme ai fedeli alla corona britannica e riceve l’incarico di rivendere i beni confiscati ai ribelli come
bottino di guerra. La sua parte ha la peggio: gli
Stati Uniti ottengono l’indipendenza e lui è costretto a ritornarsene in patria, ma con quel lavoro da
ricettatore legalizzato ha guadagnato un bel po’ di
soldi e il rientro non è troppo traumatico. Si compra
casa e si dedica a diverse attività, però il suo chiodo fisso è trovare un modo per migliorare lo stato
disastroso delle strade inglesi. Fa pure dei tentativi
a sue spese. Alla fine convince il governo che
bisogna applicare le sue teorie e diventa responsabile della pavimentazione delle strade prima a
Bristol, poi in tutto il regno e la sua invenzione, il
macadam appunto, ha successo anche all’estero. E’
fatto di diversi strati di pietrisco (pietre larghe
sotto, poi pietre più piccole e sopra ghiaia) che formano una superficie leggermente sopraelevata e
convessa per permettere un buon drenaggio e lo
scolo dell’ acqua in fossi laterali, in modo che quando piove le strade non si riducano a strisce di pozzanghere fangose. Il tutto regge fino all’arrivo delle
automobili, troppo pesanti per questo tipo di pavimentazione. Ma per adattarlo anche alle nuove esi-
genze si comincia a usare come legante il
bitume, così il macadam diventa tarmacadam o tarmac (tar è il bitume in inglese) e
continua a venire utilizzato.
Perché questo macadam c’entra con il
Makadam sito e/o giornale? Forse perché
Makadam con il k è una specie di metaforica
strada in divenire dove ci si incontra, una
costruzione collettiva fatta di elementi diversi e disparati - le foto fatte con i telefonini tenuti insieme dalla curiosità, dalla voglia di
comunicare, ecc. ecc. O forse solo perché
suonava bene?
John Loudon McAdam in una stampa dell’epoca
20
21
OMBELICO DEL MONDO
DI KRUSTY
LA MIA
SERATINA...
PIZZA, BIRRA
E IN MEZZO UN ANGOLO
Milano, forno a legna e perizomi a Porta Romana
Ci sono quelle sere in cui si ha voglia di uscire ma anche di sapere
quello che si trova. Sono le seratine. In questi casi esco di casa verso
le nove-nove e mezzo e vado all’angolo tra corso Lodi e via Papi per
un uno-due sicuro e corroborante. Comincio con un trancio di pizza
margherita e rucola da “Danilo” fantastica pizzeria al taglio su via
Papi. Qualche tavolino fuori d’estate (atmosfera semplice, metropolitana, suadente), un ambiente piccolo piccolo all’interno dominato
da Antonella, tostissima pizzaiola che ci sa fare e sistema tutti con
un piglio che non vi dico. La pizza, croccante, cotta a legna, quell’inarivabile punto d’incontro tra il morbido della mozzarella e la crosta
spigolosa della pasta un po’ bruciacchiata.
TOMMY...
Poi esco, giro a destra su corso Lodi e in quindici passi entro al “Respect”, governato dal pirata Tommy. Alcuni motivi per andare a trovarlo. Sì: la birra australiana
e i salamini. E la musica (rap e hip hop sopra tutto). Le tante madonne. La mostra
di tanga. Il “persuasore”. La colonnina per la lap-dance e i richiami di Taxi Driver.
Di solito ne esco sul tardi e pronto per ritrovare (con fatica) la strada di casa. Ma se
così tardi non fosse e si trattasse di una di quelle poche belle serate primaveriliestive che la Val Padana ci regala, poche centinaia di metri e sarei in viale Isonzo.
Davanti alla gelateria “La prossima fermata” del geniaccio Curzio. Gusti incredibili, qualità impeccabile. E costa poco! Andateci, prima che cambi idea. E a proposito di prezzi… sono tutti e tre locali piuttosto easy. Da seratina.
Via Corso Lodi, 19 - 20139 Milano
...ANTONELLA
Via Lazzaro Papi, (ang. Corso Lodi, 19) - 20139 Milano
22
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LE
FOTO
PIÙ
BELLE
DEL
coniglio sul soffitto.
by rushmore
bia...
by kam
belfagor
by sofia
20
04
(Senza titolo)
by amas
Tra le foto che ci sono arrivate in questo primo anno,
abbiamo scelto le più
makadamiche. Una foto
makadamica non è una
foto bella secondo i criteri
soliti. La correttezza dell'inquadratura, l'eleganza
della composizione, la
disposizione delle luci non
sono molto importanti.
Contano di più la capacità
di cogliere dettagli insoliti
o rivelativi, l'ironia, l'allusione, la leggerezza. Senza
entrare nei grandi temi del
reportage classico, che
richiedono altri mezzi e
una precisa professionalità, ma raccontando piccole storie, svelando abitudini, riscoprendo il quotidiano.
in macchina
by pindin
un euro al giorno
by rushmore
giorni tranquilli all’isola
by rushmore
do not thumble dry (ma neanche centrifugare!) by tulla
vabbè 2
by amas
blu
by tulla
trasparenze
by gianni
[SENZA TITOLO]
BY PINDIN
[senza titolo]
by Francesca
topo
by ric cardino
[senza titolo]
by Francesca
grazie per la nottata
by andysurf
belle e sode
by bobharris
amore al bar
by Nick Ola
umbratile
by dna
sulla spiaggia di ostia si trova di
tutto,una protesi... by francesca
buongiorno... mondo...
by vanessa
circo italia
by patrick bateman
[senza titolo]
by dna
legato e saltellante
by rushmore
shoes matching panties
by ange
l’estate è arrivata ufficialmente
oggi. by amas
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25
ANIMALIFE
COMICS
EH NO, NON HO FATTO
TUTTI QUESTI CHILOMETRI
PER FARMI INTIMIDIRE DA
UNA LUCE.
ADESSO VI FACCIO VEDERE
IO CHI SONO! COME SI
DICEVA? QUANDO IL GIOCO
SI FA DURO... I CRICETI
COMINCIANO A GIOCARE.
CICIU
GOES TO
HOLLYWOOD
CON CICIU & CIUCINA
REGIA: BBSEZ
DI PROFILO
DI FRONTE
SONO MOLTO
VERSATILE
ADATTO A
QUALSIASI
PRODUZIONE,
SONO UN PO’
INTIMIDITO,
IO NON SONO
UN ATTORE,
SONO SOLO
UN CRICETO....
E POI VEDI,
LI STANNO
ELIMINANDO
TUTTI...
QUALSIASI
MAMMA MIA CHE LUCE, COSA
VOGLIONO FARMI? MA CHE
COS’E’ UN CASTING O UN
BANCO DELLE TORTURE?
RUOLO, ME LO
DICE SEMPRE IL
MIO AGENTE....
PAUL NEWMAN NE LA STANGATA
GUERRE STELLARI
LA SPADA NELLA
ROCCIA
OPPURE, PERCHE’ NO, LA
CARICA DEI 101, IO AMO
I CLASSICI...
GUARDA QUESTO, GRANDE E GROSSO
ED E’ SVENUTO DALLA PAURA!
JURASSIC PARK
O IL BELLO E
LA BESTIA?
DIVENTERO’
UNA VERA
STELLA DEL
CINEMA,
LASCERO’
L’IMPRONTA
DELLE MIE
ZAMPETTE SULLA
COLLINA...
SCUSATE UN
ATTIMO,
UNA
TELEFONATA....
ODDIO ...NON
FINALMENTE
CE L’HO
FATTA...
HO SUPERATO
LE MIE PAURE,
E ....VOILA’
ECCOMI A
HOLLYWOOD PER
IL CASTING DI
“SUPERCRICETO”
POSSO CREDERCI,
E’ CIUCINA!!
“PRONTO TI
SAI CHE C’E’
RACCOLGO
TUTTO IL
MIO CORAGGIO E MI
FACCIO
AVANTI IO..
SENTO MALE...
TORNO SUBITO,
SONO ANDATO A
COMPRARE LE
SIGARETTE.
TI AMO...”
UN TAXI, VOLO IN AEREOPORTO ADDIO HOLLYWOOD
ADDIO AMERICA CARA CIUCINA TORNO DA TE...
ECCO PERCHE’ NON VEDRETE MAI IL SUPERCRICETO
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27
MAKADAMICI
D.O.C.
Gli autori
delle foto
diMakadam
si raccontano.
TULLA
Vivo e fotografo a Firenze.
Ma non solo. Ho incontrato
Makadam più di un anno fa,
proprio quando ho acquistato il
mio primo cellulare con fotocamera incorporata. Makadam
sembra tagliato su misura per
me, un luogo facilmente accessibile dove recitare i due ruoli
che più adoro: quello di aspirante fotografa e quello di narcisista affermata. Cammino
spesso con il naso per aria e
per questo tra le mie foto ci
sono cieli e nuvole, albe e tramonti. Mi piace guardarmi
intorno e proporre punti di vista
insoliti, a volte malinconici, a
volte sorprendenti. A volte le
mie immagini parlano da sole,
a volte sono solo uno strumento per esprimere un pensiero,
uno stato d'animo o un'emozione. E così qualche mese fa ho
riassunto in un mms tutto questo: un anno di cieli azzurri, di
piccoli fiori, di orsetti invadenti,
di provocante ironia, di mal
celato protagonismo, di mai
celato esibizionismo, di inaspettata attenzione, di qualche
piccola emozione. Un anno di
Tulla. Grazie, Makadam.
22
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23
29
cerchiamo collaboratori
ricchi di famiglia e di idee
nessuno sarà pagato,
ma il più bravo vincerà
uno stage a MAKADAM
[email protected]
REPORTER
PER CASO
MR VAMPO...
A volte basta un telefonino
per fare cronaca
– MA PERCHÉ NON
VUOI FIGLI?
– sono contro la
pena di morte.
A volte la tempestività della testimonianza di un fatto di cronaca è più
importante della qualità della foto
che lo racconta. Così è successo che
una foto fatta con un fotofonino sia
finita su Stern, settimanale tedesco
di solito piuttosto attento al livello
delle immagini che pubblica. E’ capitato con l’omicidio di Theo Van Gogh,
il 2 ottobre scorso ad Amsterdam. Il
corpo del regista olandese è disteso
sulla strada, è stato appena colpito (il
presunto assassino, catturato poco
dopo, è un musulmano che dice di
averlo fatto perché offeso da
“Submission”, un suo film sulla condizione delle donne islamiche).
Alcuni passanti gli si raccolgono
intorno. I fotografi professionisti non
sono ancora arrivati, ma qualcuno,
uno qualunque di quei passanti, ha in
tasca un fotofonino e pensa di fissare
la scena. Per un attimo si è trasformato in un reporter.
www.makadam.it Mr Vampo dixit...
NÈ BOMBE NÈ CANNONI
SOLO UN TELEFONINO
30
31
Berlusconi come Trotsky
Ovvero quando il telefonino era la Leica
1932.
2004.
Robert Capa, lasciata l’Ungheria, è a Berlino e lavora come
aiutante di camera oscura per l’agenzia Dephot Photo. Un
giorno, in mancanza di altri fotografi, viene mandato allo
sbaraglio. Bisogna andare a Copenaghen a fotografare
Leon Trotsky mentre parla a una riunione politica.
Quello che successe lo racconta lui stesso in una lettera
alla madre:
“Nessuno poteva fotografare Trotsky, perché Trotsky non
voleva essere fotografato. C’erano fotografi da tutto il
mondo con le loro grandi macchine fotografiche, ma nessuno poté entrare. Io avevo una piccola Leica in tasca,
così nessuno nemmeno suppose che fossi un fotografo.
Quando alcuni operai entrarono nella stanza per portare
dei lunghi tubi di ferro, io mi accodai a loro: fu così che io
e la mia piccola Leica ci mettemmo a caccia di Trotsky”.
E una volta dentro, riuscì a fotografarlo. Le foto uscirono
su un quotidiano berlinese.
Roberto Testa, lasciata l’Ungheria, è a Milano e lavora
come archivista per l’agenzia Grazia Neri. Un giorno, in
mancanza di altri fotografi, viene mandato allo sbaraglio.
Bisogna andare a Roma a fotografare Silvio Berlusconi
mentre parla a una riunione politica.
Quello che successe lo racconta lui stesso in una lettera
alla madre:
“Nessuno poteva fotografare Berlusconi, perché Berlusconi
non voleva essere fotografato. C’erano fotografi da tutto il
mondo con le loro grandi macchine fotografiche, ma nessuno
poté entrare. Io avevo unpiccolo telefonino con fotocamera in
tasca, così nessuno nemmeno suppose che fossi un fotografo.
Quando alcuni operai entrarono nella stanza per portare dei
lunghi tubi di ferro, io mi accodai a loro: fu così che io e il
mio piccolo telefonino ci mettemmo a caccia di Berlusconi”.
Una volta dentro, riuscì a fotografarlo. Le foto uscirono su
un quotidiano milanese.
SOTTO ESAME
NOKIA 6630
Ogni mese un telefonino messo alla prova
da un fotografo professionista
Non chiamatelo telefonino. Se volete, il Nokia 6630 può
essere usato anche solo come una fotocamera. Basta
scegliere offline tra i modi d'uso. Da quel momento non
potrete più né telefonare né ricevere, ma volete mettere la
comodità di scattare una fotografia senza l'assillo della
suoneria che vi avverte che qualcuno vi sta cercando? E
poi i suoi 1,3 megapixel, il programma di fotoritocco
incorporato e la facilità con la quale potete sostituire la
scheda di memoria non vi faranno rimpiangere le piccole
fotocamere che spesso dimentichiamo di portare con noi.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Sistema:
- Copertura tri-band in cinque continenti (reti GSM
900/1800/1900 e WCDMA 2100)
- Sistema operativo: Symbian 7.0s Series 60
- Display a 65.536 colori e 176 x 208 pixel
HAPPY HOUR
Il cocktail di questo mese è stato ideato da
Gabriele dell’ Elliot Braun di Firenze
ELLIOT MAKADAM BRAUN
1 lime (con la buccia) ridotto a spicchi,
1 cucchiaio di zucchero di canna
Rum
Si tratta di una variante del mojito, si prepara in un tumbler grande nel quale si
mettono i tre ingredienti.Si lavora il tutto
con un pestello, quindi si aggiungono
alcune foglioline di salvia (o basilico nero),
ghiaccio tritato e la soda necessaria a colmare il bicchiere. Si guarnisce il long
drink con una spirale di buccia di lime.
Fotocamera:
- Sensore fotocamera da 1,3 megapixel, risoluzione
effettiva a 1,23 megapixel per l’acquisizione
immagini (risoluzione di 1280 x 960 pixel)
- Zoom digitale regolabile 6x
- Modalità standard e sequenziale
(6 immagini in 2 secondi)
- Display con regolazione automatica della luminosità
- Timer automatico
- Formati compatibili:
JPEG, GIF87a/89a, EXIF, WBMP, BMP, MBM, PNG
Registratore video:
- Risoluzione:
174 x 144 pixel o 128 x 96 pixel (QCIF o Sub QCIF)
- Tempo: Fino a 1 ora
per videoclip
- Zoom digitale regolabile 6x
- Streaming video 3GPP
- Formati registrati
(codifica): formato file .3gp,
videoclip H.263
e radio AMR
Durata batteria:
3 ore in conversazione
e fino a 11 giorni in standby
Peso: 127 g
Solo una di queste due storie è vera.
Dimensioni: 110 x 60 x 21 mm
Elliot Braun
Via Ponte alle Mosse 117/r - Firenze
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