i sistemi scolastici - Istituto Comprensivo Como Lago

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i sistemi scolastici - Istituto Comprensivo Como Lago
I SISTEMI SCOLASTICI
MAROCCO
Nel Marocco precoloniale, l’istruzione era quasi esclusivamente impartita in istituzioni
religiose islamiche. Le scuole coraniche offrivano l’istruzione elementare, i collegi
religiosi assicuravano l’istruzione superiore di diritto e dottrina islamica. Alcuni fra
questi istituti sono attivi tuttora.
Durante il periodo coloniale venne istituito un sistema di scuole pubbliche sul modello
francese, destinato alla formazione della classe dirigente locale. Tali scuole adottarono
il francese quale lingua di insegnamento e modelli formativi di importazione
occidentale.
Nel 1956, la costituzione del Marocco indipendente affermò il diritto all’istruzione di
tutti i cittadini, senza distinzione di sesso e di condizioni sociali, e sancì la gratuità
della scuola pubblica, dalle elementari all’università. Nel 1963, fu decretato l’obbligo di
frequenza della scuola elementare che venne esteso nel 1985 anche alla scuola media.
Nel 1980 l’83% dei bambini marocchini frequentava la scuola elementare.
La scuola pubblica: la scuola pubblica è gratuita per tutti, dalle elementari
all’università; i bambini possono acquistare o affittare i testi scolastici ed un prezzo
molto contenuto. Accanto alla scuola pubblica (che accoglie il 96% dei bambini iscritti
alle elementari) operano scuole private nazionali (in arabo), scuole private miste
(bilingue), e scuole private straniere.
Non esistono scuole materne pubbliche, tutte le scuole materne, molto diffuse, sono
private.
Insegnamento generale (corso di studi)
Scuola Materna (fino a 7 anni)
Scuola elementare: durata 6 anni ( dai 7 ai 13 anni)
Scuola media: durata 3 anni ( dai 13 ai 16 anni)
Scuola superiore: durata 3 anni ( dai 16 ai 19 anni)
La scuola dell’obbligo: dalla riforma del 1985, la scuola dell’obbligo in Marocco
comprende nove anni, articolati in sei anni di scuola elementare ( dai 7 ai 13 anni) e
tre anni di scuola media inferiore ( dai 13 ai 16 anni) denominati ufficialmente scuola
elementare e scuola preparatoria o primo e secondo ciclo dell’insegnamento di base.
L’età di ammissione alle elementari è fissata per legge a 7 anni.
Alla fine delle elementari è previsto un esame per ottenere la licenza elementare, il
superamento di tale esame consente di passare automaticamente alla scuola media. Al
termine della scuola media un esame consente di ottenere la licenza di studi
dell’insegnamento di base. In base al risultato di questo esame la scuola orienta gli
studenti a proseguire gli studi nei vari tipi di scuola superiore (generale, tecnica o
professionale) che sono a numero chiuso.
Calendario e orari: l’anno scolastico inizia a ottobre e termina a giugno ed è
organizzato in tre trimestri. Durante l’anno sono previste vacanze a dicembre e in
primavera. I giorni di frequenza settimanale sono 5, il venerdì e la domenica sono
festivi; alle medie e alle superiori invece gli studenti vanno a scuola sei giorni la
settimana. Le ore di lezione generalmente sono 28 la settimana ma variano molto
fra scuole urbane e rurali, scuole pubbliche e private. L’orario giornaliero dipende
dalla classe e dalla scuola, generalmente va dalle 8 alle 11 con rientro nel
pomeriggio. Vengono assegnati i compiti a casa.
PAKISTAN
La costituzione del 1973 affermava il diritto all’istruzione primaria (elementare)
gratuita per tutti. Nel 1977 ci fu invece la privatizzazione delle scuole che coinvolse in
poco tempo la maggior parte degli istituti delle aree urbane , lasciando nel degrado più
totale quelle delle zone più periferiche. Il successivo alternarsi dei governi e le loro
brevi legislature non hanno permesso l’elaborazione di programmi scolastici
contribuendo sempre più al divario fra le classi sociali anche nell’ambito
dell’istruzione. Tuttora il Pakistan è fra i paesi in via di sviluppo con l’indice di
analfabetismo più alto: la scuola primaria (dai 5 ai 10 anni) è accessibile solo alla metà
dei bambini e l’istruzione secondaria ( dagli 11 ai 16 anni) a meno di un quinto. Un
adulto su quattro sa leggere e scrivere, circa il 35% per gli uomini e il 15 % per le
donne, inferiore al 10 %nelle aree rurali. Questo dato riflette tradizioni culturali e
religiose secondo cui la donna deve occuparsi unicamente della casa. Il Pakistan si
posiziona così fra le ultime dieci nazioni al mondo per la scolarizzazione delle bambine.
L’istruzione non è obbligatoria a nessun livello e viene disertata o abbandonata
soprattutto nelle zone rurali e tribali. Sono meno del 2% coloro che proseguono gli
studi a livello superiore e meno dell’1% coloro che accedono alle università.
Il governo pakistano attualmente spende il 3% dei fondi previsti per lo sviluppo
nell’istruzione, soprattutto per potenziare istituti primari e secondari. La maggior
parte degli investimenti vengono destinati alle scuole urbane, dato paradossale
considerando che oltre il 70% della popolazione vive nei villaggi, dove le lezioni si
svolgono all’aperto. La struttura pubblica in sostanza viene lasciata a se stessa: i
programmi sono arretrati e l corpo insegnanti è mal pagato.
Nelle scuole private la lingua ufficiale di insegnamento è l’inglese. La lingua del paese
invece è l’urdu.
Insegnamento generale (corso di studi)
L’istruzione non è obbligatoria a nessun livello
Scuola elementare: durata 6 anni ( dai 5 ai 10 anni)
Scuola media: durata 5 anni ( dai 11 ai 16 anni)
La struttura del sistema scolastico sia pubblico che privato è sostanzialmente identica:
il modello, quello inglese, prevede sei classi per la scuola elementare e cinque per la
scuola media. Terminati questi anni si affronta un esame chiamato matric (simile
all’esame di maturità) interamente gestito dallo stato, superato il quale si accede al
college e da qui all’università.
CINA
Fino alla proclamazione della Repubblica popolare cinese, nel 1949, l' istruzione in
Cina era privilegio di una minoranza della popolazione e l'80% dei Cinesi era
analfabeta. Le valutazioni sull'attendibilità dei dati ufficiali relativi all'attuale livello
d'istruzione nel Paese sono discordanti, è comunque unanime il riconoscimento del
grande risultato ottenuto dal governo cinese nella scolarizzazione di base e nella lotta
contro l'analfabetismo.
Il sistema scolastico cinese è fra i più estesi del mondo e si rivolge a realtà
profondamente differenziate in termini di sviluppo e caratteristiche culturali. Se le
direttive governative sono uniformi, notevoli sono le diversità fra le regioni e,
all'interno delle regioni, fra aree urbane e rurali. Profonde differenze esistono anche
fra scuole modello e scuole comuni all'interno di una stessa area. Tali differenze sono
destinate a radicalizzarsi, a causa dell'ineguale tasso di sviluppo delle diverse aree e
delle nuove politiche economiche nazionali.
La transizione della Cina verso quella che viene ufficialmente definita "un'economia di
mercato socialista", modificando progressivamente il tessuto socioeconomico e creando
nuove esigenze di formazione e nuovi rapporti fra scuola e mondo del lavoro, pone
nuove sfide al sistema scolastico cinese. In considerazione di questo, nel 1995 è stata
promulgata una nuova legge dell'istruzione, che prevede un maggiore decentramento
nella gestione e nel finanziamento degli istituti scolastici, e un' accresciuta
indipendenza di questi ultimi nel creare legami con settori produttivi, introduce
inoltre tasse scolastiche per l'educazione superiore. Questo orientamento è funzionale
alla politica di contenimento della spesa pubblica dello Stato cinese, i cui investimenti
nel settore dell'istruzione (in proporzione al PIL) sono fra i più contenuti del mondo.
Quali conseguenze queste trasformazioni avranno sul sistema scolastico del Paese,
soprattutto nelle aree marginali già fortemente svantaggiate, è un interrogativo che
resta aperto.
La scuola pubblica: Prima del 1995, l'istruzione nelle scuole pubbliche cinesi era
ufficialmente gratuita a tutti i livelli e tale rimane per la scuola dell'obbligo; sono
invece state introdotte tasse di iscrizione per le scuole superiori e le università. Nella
scuola dell'obbligo sono previsti, però, contributi dei genitori alle spese di gestione
della scuola, i cui tetti sono fissati a livello provinciale, e per l'acquisto dei libri, forniti
dallo Stato a prezzo controllato. Tali contributi sono in costante aumento e, nonostante
l'adozione di varie misure correttive da parte del governo, scoraggiano l'accesso degli
studenti più sfavoriti. Sono vietati per legge gli istituti privati a scopo di lucro, sono
invece ammessi contributi privati alle scuole pubbliche. La maggior parte delle scuole
elementari è gestita da autorità governative regionali, municipali o locali, le restanti
sono annesse a fabbriche o imprese pubbliche.
Insegnamento generale: corso di studi
Scuola materna: 2 anni (dai 4 ai 6)
Scuola elementare: 6 anni (dai sei ai 12 anni)
Scuola media: 3 anni (dai 12 ai 15 anni)
Scuola superiore: 3 anni (dai 15 ai 18 anni)
Scuola dell'obbligo
Dal 1986, la scuola dell'obbligo in Cina ha la durata di nove anni. Questa disposizione
non è però ancora stata estesa a tutto il territorio cinese. La scuola dell'obbligo
comprende la scuola elementare e la scuola media. L'articolazione fra i due cicli è a
discrezione delle autorità regionali. Il sistema più diffuso è quello 6 (elementari) + 3
(medie), comune nelle città, seguito dal sistema 5 (elementari) + 4 (medie) , in uso in
circa metà delle zone rurali del Paese. 2 anche vigente un sistema che prevede nove
anni di scuola unificata senza divisione in cicli, di ispirazione sovietica, ma è diffuso
solo in aree periferiche.
L'età di inizio della scuola elementare è ora ufficialmente fissata a 6 anni compiuti, in
alcune regioni questa disposizione non è però ancora operante e l'età d'inizio è ancora
7 anni, come comune precedentemente. Nelle zone remote e rurali, l'età di accesso è di
fatto più flessibile.
Calendario e orari
L'anno scolastico è diviso in due semestri, il primo inizia il primo Settembre e finisce a
Febbraio, il secondo inizia il primo Marzo e termina a Luglio. La scuola dura 39
settimane: 34 di lezione, le altre riservate ad attività comunitarie, tradizionali, ripasso
ed esami. Oltre alle ferie estive, è previsto un mese di vacanze a Febbraio, per il
capodanno cinese .I giorni di frequenza settimanale sono 6, dal Lunedì al Sabato. Il
Sabato pomeriggio è vacanza. Il programma prevede da 23 a 27 ore di lezione
settimanali, a seconda della classe e del sistema, più 5 ore di attività extracurricolari
(non sempre garantite). Ogni ora di lezione prevede 45 minuti di insegnamento e un
quarto d'ora di pausa. L'organizzazione oraria dipende dalle condizioni locali. Nelle
scuole a tempo pieno, le lezioni iniziano alle 8.00 e riprendono alle 14.00, dopo la
pausa per il pranzo. Agli studenti vengono generalmente assegnati compiti a casa.
Programmi e organizzazione scolastica
I programmi sono fissati a livello nazionale e variano a seconda dei sistemi e degli
orari in vigore. Le scuole a tempo pieno, di cui fanno parte le scuole modello, seguono i
programmi fissati dal Ministero dell'istruzione, con qualche variazione regionale. Per
le scuole a tempo ridotto, tali programmi sono modificati su base regionale. La lingua
d'insegnamento è il putonghua o cinese mandarino; in alcune zone abitate da gruppi
etnici minoritari è introdotta la lingua locale come lingua d'istruzione o seconda
lingua. L'insegnamento dell'inglese inizia generalmente nella scuola secondaria
inferiore, ma in alcune scuole modello può partire dalle elementari. I programmi
governativi tendono a essere fortemente prescrittivi e dettagliati; la finalità
dell'insegnamento vi appare quella "di garantire la trasmissione dei saperi e
l'acquisizione di una serie di norme e di condotte che dovranno accompagnare il
bambino in tutta la sua vita futura", più che di favorirne la formazione completa.
E del 1993 la più recente riforma dei programmi della scuola dell'obbligo. Tali
programmi attribuiscono maggiore spazio alle attività in classe e incoraggiano lo
sviluppo di competenze di base, puntando a ridurre il nozionismo e la pratica
dell'apprendimento a memoria, molto diffusi nelle scuole. La rigidità e ampiezza dei
programmi e dei testi scolastici, la severità del sistema di valutazione e l'affollamento
delle classi ostacolano però il raggiungimento di questi obiettivi. Nelle aree rurali,
l'inadeguatezza e irrilevanza dell'insegnamento sono spesso all'origine dell' insuccesso
e abbandono scolastico. Nel corso della scuola elementare, i bambini debbono imparare
3.000 caratteri e l'alfabeto fonetico cinese; acquisire conoscenze di base delle relazioni
quantitative e delle forme spaziali, conoscere le operazioni fondamentali con numeri
interi, decimali e frazioni; mostrare di pensare logicamente e avere le idee
fondamentali dello spazio; risolvere problemi semplici e pratici che hanno a che fare
con la vita quotidiana e il lavoro. Le scienze naturali sono una combinazione di fisica,
chimica, astronomia, geografía, biologia e fisiologia igienica. Molte scuole rurali a
tempo parziale offrono un programma ridotto a quattro materie: cinese, matematica,
conoscenze generali ed etica. Nelle scuole itineranti, con doppi turni o pluriclassi, si
insegnano solo cinese e matematica. In queste scuole c'è un unico insegnante per tutte
le materie; le scuole di città o più organizzate offrono invece un insegnante per
disciplina. Molto diffuse nelle scuole rurali o più svantaggiate sono le attività
produttive che impegnano gli studenti varie ore alla settimana e i cui proventi
vengono utilizzati per finanziare la scuola.
Valutazione
Oltre a una verifica informale periodica (solitamente mensile) è comune una
valutazione più approfondita a metà anno, una sorta di esamino che, in caso di
risultati negativi, impegna gli insegnanti nella programmazione di un piano di
recupero rivolto agli studenti più in difficoltà. I risultati di tali prove sono espressi in
numeri, su scala centesimale .Il passaggio da una classe all'altra è subordinato al
superamento dell'esame di fine anno, in cui viene valutato il profitto in matematica e
cinese. Se la verifica a fine anno è ritenuta insoddisfacente è prevista la ripetenza.La
scuola cinese è estremamente selettiva. Quasi ovunque esistono due ordini di scuole: le
scuole chiave o modello, destinate agli allievi più dotati, e le scuole per gli alunni
normali. La selezione inizia alla fine della scuola materna, con un esame di
ammissione alla scuola elementare che già identifica i bambini destinati a un corso di
studi privilegiato. L'esame d'ammissione alla scuola secondaria inferiore, ufficialmente
abolito con l'estensione a nove anni della scolarità obbligatoria, è ancora in vigore in
alcune regioni.
ROMANIA
Per quanto le difficoltà economiche ne limitino - almeno per il momento - i risultati, il
governo romeno ha individuato nell'educazione una priorità nazionale, quale fonte di
recupero degli ideali delle tradizioni umaniste e fondamento dei valori democratici a
cui si ispira la nuova Romania. L'obiettivo della scuola romena risulta essere quello di
formare individui dotati di personalità indipendente e creativa, senza dimenticare di
trasmettere, comunque, l'amore per il proprio Paese, per la storia e per le tradizioni
del popolo romeno. Le lezioni vengono svolte in lingua romena, ma è garantito dalla
legge del 1995 il diritto, alle persone appartenenti a minoranze nazionali, di studiare e
di ricevere l'insegnamento nella loro madre lingua.
La scuola pubblica
L'educazione nella scuola pubblica è gratuita, in quanto per la maggior parte
finanziata dal bilancio dello Stato e da quelli locali. Non sono esclusi finanziamento
provenienti da agenti economici privati. Inoltre sono previste borse di studio erogate
da privati o da altre fonti legali. Lo Stato fornisce il materiale di supporto per le
attività scolastiche, specialmente agli studenti con ottimi risultati. L'educazione
privata, autonoma, esiste ai vari livelli; i programmi di studio sono simili a quelli
dell'educazione pubblica e sono approvati dal Ministero dell'educazione.
Insegnamento generale: corso di studi
Scuola materna: 4 anni (dai 3 ai 7 anni)
Scuola elementare: 4 anni (dai 7 agli 11 anni)
Scuola media: 4 anni (dagli 11 ai 15 anni)
Scuola superiore: 4 anni ( dai 15 ai 19 anni)
Scuola dell'obbligo
La legge sull'educazione varata il 25 Luglio 1995 stabilisce che l'educazione
obbligatoria si struttura in otto anni, così suddivisi: quattro anni di scuola elementare
(classi I-IV) e quattro di scuola media (classi V-VIII). I bambini che compiono 7 anni
prima della fine dell'anno solare sono iscritti al primo anno. Quelli che ne compiono 6
all'inizio dell'anno scolastico possono, su richiesta dei loro genitori, essere iscritti al
primo anno. Il Ministero dell'educazione può approvare la formazione di classi per quei
bambini che, per diversi motivi, non abbiano terminato i primi quattro anni di
educazione obbligatoria all'età di 14 anni. L'obbligo è esteso fino al sedicesimo anno di
età. In casi eccezionali, l'insegnamento può essere svolto di sera o a distanza.
Calendario e orari
L'anno scolastico dura 175 giorni, dal 15 Settembre al 15 Giugno ed è suddiviso in tre
trimestri. Sono previsti tre periodi di vacanza: invernale, primaverile ed estivo. Le ore
di insegnamento alla settimana sono 22 nel primo anno di scuola elementare, 25 nel
secondo e nel terzo, 26 nel quarto. Sono invece 30 nel primo anno di scuola media; 31
nel secondo, 33 nel terzo e 34 nel quarto.
Programmi e organizzazione scolastica
I programmi scolastici sono stabiliti a livello centrale e prevedono un equilibrio fra le
materie obbligatorie, opzionali e facoltative. Negli otto anni di scuola obbligatoria gli
alunni studiano lingua e letteratura romene, matematica, storia romena, geografia
romena, fisica, chimica, biologia, anatomia, disegno, educazione fisica, religione,
educazione musicale, latino, lingua straniera e informatica. Alle elementari, il 73,5%
delle discipline è insegnato nella madre lingua degli studenti, mentre alle medie la
percentuale passa al 75,4% e alle superiori oscilla fra il 60,2 e l'82,8 %, in base
all'indirizzo prescelto. È previsto un programma speciale nelle scuole in cui
l'insegnamento avviene nella lingua delle minoranze nazionali, anche se lingua e
letteratura romene è una materia presente in tutti i livelli, forme e tipi di scuola
esistenti in Romania. Della prima lingua straniera sono programmate due lezioni alla
settimana alle elementari, a partire dalla seconda . La religione è una materia
obbligatoria per il ciclo elementare, mentre è facoltativa nella scuola media.
Valutazione
Al termine della scuola media gli studenti sono sottoposti a un esame in lingua e
letteratura romene, matematica, storia e geografia romene. Gli studenti appartenenti
a minoranze nazionali che hanno frequentato la scuola nella loro madre lingua devono
sostenere anche un esame nella rispettiva lingua e letteratura. Se lo studente non
supera l'esame, può ridarlo in un'altra sessione. Gli studenti che superano l'esame
ricevono un certificato di "capacità". La valutazione è data su scala da 1 a 10.
PERU’
L'analfabetismo, che nel 1950 riguardava il 58% della popolazione e nel 1963 il 38%, è
calato fino all'odierno 11,5%, con punte di oltre il 25% tra le donne delle zone rurali e
fra i gruppi indigeni.
I principali problemi per la diffusione di un sistema scolastico efficace in Perù sono da
mettere in relazione ai profondi contrasti di una società nazionale divisa in isole
geografiche, economiche, sociali e culturali, ma governata in modo pesantemente
centralizzato. L'inadeguatezza delle risorse destinate all'istruzione in rapporto ai
bisogni del Paese e la povertà diffusa costituiscono inoltre seri ostacoli al
raggiungimento di una piena scolarizzazione. I tassi di abbandono e ripetenza sono
molto elevati, soprattutto nelle aree depresse e fra i gruppi indigeni.
La scuola pubblica
La definizione dei programmi, validi su tutto il territorio nazionale, e il finanziamento
di buona parte del sistema scolastico sono compito del Ministero dell'Istruzione. A
partire dal 1962, alcune funzioni sono state delegate alle strutture regionali e locali,
che hanno il compito di monitorare l'insegnamento e di promuovere l'adattamento dei
programmi nazionali alle realtà locali. L'istruzione è compito esclusivo del governo
centrale ed è stata definita dalla Legge generale dell'educazione varata nel 1982. Il
Ministero dell'istruzione stabilisce i programmi per tutti gli istituti pubblici e privati
del Paese, anche se la gestione economica dell'educazione elementare e superiore
ricadono per lo più sulle province. La scuola pubblica è gratuita, l'assistenza
alimentare e sanitaria e i materiali scolastici degli allievi economicamente disagiati
dovrebbero essere a carico dello Stato. L'educazione privata, tradizionalmente
cattolica, riguarda solo l'élite economica del Paese.
Insegnamento generale: corso di studi
Scuola materna: 3 anni (dai 3 ai 6 anni)
Scuola elementare: 6 anni (dai 6 ai 12 anni)
Scuola superiore: 5 anni ( dai 12 ai 17 anni)
Scuola dell'obbligo
Il sistema scolastico peruviano si compone di quattro cicli. La "escuela infantil" (non
obbligatoria) è divisa in asili nido per bambini sotto i 3 anni e scuole materne per
bambini tra i 3 e i 6 anni.La "escuela primaria" o elementare universale, gratuita e
obbligatoria, dura sei anni e l'età di inizio è fissata a 6 anni. La "escuela secondaria" o
superiore non è obbligatoria e si divide in due livelli. Il primo dura due anni ed è
comune a tutti gli allievi, il secondo dura tre anni e si divide in specializzazioni
umanistiche, scientifiche e tecniche. La nuova costituzione, varata nel 1993, prevede
l'estensione dell'obbligo scolastico alla scuola materna (un anno) e alle superiori
(cinque anni). Tale disposizione non è però ancora stata applicata. Alla fine delle
elementari viene conferito
Calendario e orari
La scuola funziona dal l'Aprile al 20 Dicembre, con 15 giorni di vacanze invernali ad
Agosto. Le scuole elementari devono svolgere almeno 22 ore settimanali di lezione per
38 settimane all'anno. Le lezioni si tengono 5 giorni la settimana (da Lunedì a
Venerdì), dalle 8 alle 13. Esistono scuole con doppi turni e altre con attività
pomeridiane curricolari. Nelle scuole a tempo pieno, gli orari sono: 8.3012.30/14-17.
Ogni ora di insegnamento è di 50 minuti ed è intervallata da una ricreazione di 10
minuti. Vengono assegnati compiti a casa solo agli studenti della scuola a tempo
parziale.
Programmi e organizzazione scolastica
I programmi della scuola pubblica e di quella privata, stabiliti dal Ministero
dell'istruzione in base all'articolo 24 della costituzione (1980), sono uniformi in tutto il
Paese. I loro obiettivi sono: insegnare al bambino la lettura e la scrittura, le abilità
matematiche elementari, la conoscenza di base della storia, della geografia del Perù, la
collocazione del Paese nel contesto internazionale e la comprensione dei fenomeni
naturali. Si cerca anche di "promuovere la pratica dei valori etici, civico-patriottici,
estetici e religiosi" negli allievi. La lingua di insegnamento è il castigo l'inglese viene
studiato solo dal primo anno delle superiori. Nelle scuole rurali situate in aree
indigene, si dovrebbe iniziare a insegnare in lingua indigena (quechua, achuar,
aymara e altre 55 lingue), per poi passare progressivamente al castigliano, Questo,
però, avviene raramente, per mancanza di insegnanti indigeni nella madre lingua e
per l'insufficienza del bilancio ministeriale. Il 95% dell'insegnamento avviene così solo
in castigliano.L'insegnamento di base in una lingua estranea ad almeno un quarto
degli allievi (il castighi viene considerato una delle principali cause dell'altissimo tasso
di ripetenti al primo anno delle elementari (il 30%, con punte del 70% nelle province
dell'interno). Altra importante causa è, di fatto, la povertà che colpisce almeno il 60%
dei bambini del Paese. Nel sistema scolastico pubblico è previsto l'insegnamento della
religione cattolica a tutti i livelli. Nella scuola elementare pubblica, le classi vengono
condotte da un solo maestro, mentre in quelle private vi è sempre un maestro unico
nei primi quattro anni, ma tre negli ultimi due. I rapporti scuola-famiglia sono previsti
e si regolano attraverso frequenti colloqui.
Valutazione
Vengono utilizzati tre tipi di valutazione: progressiva, generale complementare e
supplementare. Con la valutazione progressiva si offre un giudizio sui progressi
scolastici dell'allievo con scadenza bimestrale. Con quella generale complementare si
valuta, su scala da 0 a 20, l'apprendimento durante l'intero anno scolastico (quattro
bimestri). Nella scuola elementare, la promozione all'anno successivo è subordinata al
raggiungimento di una media generale di 11 punti e alla sufficienza in lingua e
matematica. Non sono previsti esami di fine anno. La valutazione supplementare
consiste in un esame di riparazione, nel mese di Marzo, per gli allievi che non hanno
raggiunto un punteggio sufficiente in matematica e lingua durante l'anno scolastico
precedente . La promozione da un ciclo all'altro non prevede esami specifici, vengono
rilasciati certificati che attestano il compimento del cielo elementare e superiore (con
la menzione della specializzazione raggiunta).
BRASILE
Il Brasile, unico paese di colonizzazione portoghese del continente americano, è la più
grande potenza economica (ottava potenza industriale del mondo), demografica e
territoriale dell’America Latina. La forte diffusione della schiavitù, che negava
l’istruzione agli afroamericani, insieme alla grande dispersione della popolazione su
un vastissimo territorio, condizionò fortemente lo sviluppo del sistema educativo del
paese. A tutt’oggi, il 16,7% dei brasiliani è analfabeta, la più alta percentuale di
analfabetismo dell’America del sud, insieme alla Bolivia. Tale tasso varia nettamente
tra città e campagna e secondo la fascia di età: in ambito rurale, il 56% delle donne
sopra i 30 anni è analfabeta. Nonostante i progressi registrati nel campo della
scolarizzazione elementare, non frequentano ancora la scuola dell’obbligo più del 10%
dei ragazzi tra i 7 e i 14 anni e grandi sono le disparità tra le regioni e fra i vari gruppi
etnici.
L’incapacità del sistema scolastico di assicurare la scolarizzazione universale e la sua
grande dispersione sono da imputare soprattutto a motivi di carattere socio-economico
e alle difficoltà della scuola di rispondere alle esigenze dei gruppi più sfavoriti. La
vastità del paese, le grandi diversità culturali e di sviluppo fra le varie aree, le enormi
disparità economiche presenti tra la popolazione e la gestione decentralizzata delle
scuole si riflettono sui servizi educativi e sulla qualità dell’istruzione offerta a scuola.
La scuola pubblica
La nuova costituzione federale del Brasile del 1987 sancisce il diritto del cittadino a
essere educato in uguaglianza di condizioni, senza discriminazioni razziali o di altro
tipo e gratuitamente dallo Stato o dalle amministrazioni locali. La scuola pubblica è
gratuita.
Insegnamento generale: corso di studi
Scuola materna: 3 anni (dai 4 ai 7 anni)
Scuola elementare: 8 anni (dai 7 ai 15 anni)
Scuola superiore: 4 anni ( dai 15 ai 19 anni)
Scuola dell'obbligo
Il sistema scolastico brasiliano prevede due livelli: la scuola di base (divisa in
“infantil”, “funtamental” e “intermedia”) e la scuola superiore (scuole tecniche e
università).
Il corso “infantil”, che corrisponde ai nostri asilo nido e scuola dell’infanzia, di
competenza municipale, si divide in due cicli (0-3 anni e 4-7 anni) e non è obbligatorio.
La scuola definita “fundamental” o elementare è invece obbligatoria per i bambini dai
7 anni ed è costituita da un unico ciclo della durata di otto anni.. i bambini vengono
rappresentati in classi secondo l’età e, talvolta, secondo il livello di apprendimento.
La scuola “intermedia”, che corrisponde alle nostre scuole superiori è gratuita ma non
è obbligatoria.
Alla fine del ciclo dell’obbligo, viene rilasciato un certificato di studi che consente il
passaggio automatico alla scuola superiore. L’allievo che non ha concluso la scuola
dell’obbligo e ha superato i 18 anni viene indirizzato verso i corsi di recupero, che lo
preparano ad affrontare un esame finale da privatista.
Calendario e orari
Per tutte le elementari, l’anno scolastico brasiliano è di 200 giorni, per 800 ore di
insegnamento, divisi in due semestri di 100 giorni ciascuno. Le lezioni si svolgono dal
mese di marzo fino al mese di novembre compresi, con un periodo di vacanze invernali
dal 15 luglio al 1 agosto.
I giorni di frequenza a scuola sono 5; dal lunedì al venerdì per almeno 4 ore al giorno.
Le attività pomeridiane sono di tipo curricolare e vengono assegnati i compiti a casa.
L’ora scolastica è di 50 minuti e viene intervallata da ricreazioni di 10 minuti
ciascuna.
Programmi e organizzazione scolastica
I programmi della scuola elementare si dividono tra gli insegnamenti comuni a tutta
la federazione e quelli specifici per singolo sistema scolastico provinciale e per ogni
scuola. I programmi proposti dalle scuole devono essere approvati dai rispettivi
Consigli provinciali dell’educazione. Il Ministero dell’educazione stabilisce le linee
guida per i programmi di tutta la nazione e gli insegnamenti obbligatori.
La lingua di insegnamento è il portoghese.
Nel sistema scolastico pubblico brasiliano l’insegnamento di qualsiasi religione
regolarmente riconosciuta nel paese è facoltativo e viene deciso da ogni singolo
istituto, previo parere delle famiglie. Nei primi 4 anni è previsto un solo insegnante
responsabile dell’insegnamento di tutte le materie, nei 4 anni successivi è previsto un
professore per ogni disciplina o gruppo di discipline affini. Sono previsti consigli di
classe con rappresentanti dei genitori e colloqui periodici insegnanti-genitori.
Valutazione
I criteri di verifica del profitto scolastico dell’allievo vengono definiti dal regolamento
interno di ogni singola scuola. Tali criteri comprendono la valutazione continua e
cumulativa del profitto, con precedenza agli aspetti qualitativi rispetto a quelli
quantitativi (espressi in numeri da 1 a 10 o giudizi), e la verifica della frequenza
scolastica (minimo il 75% del monte ore complessivo).
Nella scuola dell’obbligo, è prevista in teoria la promozione per tutti, in realtà molto
alti sono i tassi di abbandono e ripetenza. Non esistono esami di fine anno, ma alla
fine dell’ottavo anno è previsto un esame per ottenere il certificato di licenza della
scuola dell’obbligo.
SENEGAL
Nonostante lo sviluppo delle strutture scolastiche, tra le migliori dell’Africa
occidentale, rimane elevato il tasso di analfabetismo.
L’ordinamento scolastico prevede tre anni di educazione prescolare (dai 4 ai 6 anni),
sei anni di scuola elementare (dai 7 ai 12 anni) e quattro anni di scuola media (dai 13
ai 16 anni) e un insegnamento di scuola superiore di tre anni.
L’istruzione primaria è obbligatoria, l’età di accesso è fissata a 7 anni, ma è possibile
l’iscrizione dei bambini di sei anni che abbiano frequentato la scuola materna.
Alla fine del sesto anno, il superamento di un esame consente di ottenere la licenza
elementare ( certificat des études primaires élémentaires).
L’accesso alle medie e alle superiori è a numero chiuso e subordinato ad esami
selettivi.
Molto sviluppata è l’istruzione universitaria, sia in ambito scientifico che umanistico,
impartita a Dakar.
I programmi sono stabiliti a livello centrale e sono comuni sia alle scuole pubbliche, sia
a quelle private riconosciute, sia alle scuole di città che a quelle nei più remoti villaggi.
La scuola è percepita come un insegnamento troppo teorico, privo di contenuti
orientati al lavoro, senza alcun impatto sul livello di vita e sulla valorizzazione sociale.
Gli stessi insegnanti sono molto critici nei confronti dei programmi in vigore e
auspicano una riforma che favorisca l'integrazione tra scuola e vita quotidiana, tra
formazione pratica e teorica.
L'uso del francese come lingua di istruzione a partire dalle elementari contribuisce a
rendere la scuola elitaria ed è considerata una delle maggiori cause dell'insuccesso e
dell’abbandono scolastico.
Il Senegal annovera una ventina di lingue, sei delle quali si pregiano dello statuto di
lingue nazionali, che vengono utilizzate per l'alfabetizzazione e, alcune, per
l'educazione formale a livello sperimentale ma il francese è la lingua ufficiale,
nonostante sia realmente compreso solo dalla minoranza della popolazione.
Sono tuttora molto frequentate le scuole coraniche, soprattutto in alcune zone rurali
dove vengono viste come strumento di resistenza all’occidentalizzazione dei costumi (la
scuola pubblica è laica e questo ha spesso attirato le critiche degli ambienti religiosi
islamici e ostacolato la sua diffusione in alcuni ambiti). In alcuni villaggi vi sono scuole
pubbliche, nuove e ben attrezzate, ignorate dai ragazzi che preferiscono
l’insegnamento islamico e quella in lingua araba, anche se in condizioni precarie. Le
scuole coraniche impartiscono l'educazione islamica tradizionale, ma non sono ancora
integrate nel sistema scolastico formale, nonostante un recente progetto governativo
che si propone di abrogare le disposizioni della Loi d’Orientation de l'Education
Nationale 91-22 in materia di insegnamento religioso, permettendo così di coniugare i
due tipi di insegnamento, quello islamico-arabo e quello proposto dalla scuola pubblica
senegalese, in un unico programma sottoposto al controllo dello stato.